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L’impresa e la Contabilità Esterna
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Scuola di Ingegneria
Corso di Economia e Organizzazione Aziendale (9 CFU)Allievi Informatici
prof. Stefano Pedrini, Ph.D. & prof.ssa Mara Brumana, Ph.D.
Università degli Studi di BergamoScuola di Ingegneria
Economia e Organizzazione AziendaleAA 2018/ 2019
L’IMPRESA NEL CONTESTO ECONOMICO
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Economia e Organizzazione AziendaleAA 2018/ 2019
Economia ed Economia Aziendale
Economia:
E’ la scienza che studia i modi in cui gli individui e le aggregazioni sociali (ad esempio le società) compiono le scelte di impiego di risorse scarse per produrre e scambiare beni e servizi;
Oggetto di studio:
Sono le attività economiche, cioè le i processi svolti per soddisfare i bisogni delle persone:
Produzione;
Consumo;
Scambio.
Prospettive di studio:
Macroeconomia: andamento globale sistema economico (es.: PIL, consumi, etc.)
Microeconomia: scelte dei singoli attori (es.: legge della domanda e dell’offerta)
Economia Industriale: analisi dei settori di un sistema produttivo;
Economia Aziendale:
pone il fuoco sull’impresa e sui modi di governo;
studia diversi soggetti e i loro ruoli;
processi decisionali e organizzazione del lavoro.
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Il sistema economico
Definizione:
Per sistema economico si intende un insieme di persone, organizzazioni e istituzioni che interagiscono tra loro al fine di soddisfare bisogni individuali e collettivi mediante l'utilizzo delle risorse disponibili;
Diverse forme di sistema economico: storicamente sono prevalse tre forme di sistema economico:
il sistema capitalista (o ad economia di mercato);
il sistema collettivista (o ad economia pianificata);
il sistema misto (o ad economia mista).
Gli attori del sistema economico:
Individui e famiglie (consumo);
Imprese (produzione e consumo intermedio);
Aziende di P.A. (beni e servizi particolari).
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Economia Aziendale – concetti base
Se ogni individuo potesse rispondere in autonomia ed in modo efficiente a tutti i bisogni materiali propri e della propri famiglia non esisterebbero né organizzazioni né mercati. La società sarebbe infatti composta da individui autosufficienti.
Siccome questo non è possibile per la scarsità delle risorse ci si pone la domanda:
“Come fare il miglior uso delle risorse disponibili?
Qual è l’allocazione ottima delle risorse ai bisogni di ciascun individuo/famiglia?”
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Economia Aziendale – concetti base
RISORSE SCARSE
Terra (economia agricola)
Lavoro (economia industriale)
Capitale (economia dei servizi)
Tecnologia (economia delle reti)
Talento (economia della conoscenza)
ALLOCAZIONE EFFICIENTE: A CHI MASSIMIZZA L’OUTPUT
EMERGERE DELLE SPECIALIZZAZIONI
TRANSAZIONI E NECESSITÀ DI COORDINAMENTO
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Economia Aziendale – concetti base
La specializzazione consente, attraverso l’apprendimento, la riduzione dei tempi e dei costi di produzione/erogazione di beni/servizi.
Attraverso la specializzazione e la suddivisione del lavoro è possibile sfruttare le economie di scala e le economie di scopo.
Si parla di economia di scala quando il costo unitario per la produzione di un determinato bene diminuisce con l’ammontare totale di output prodotto.
E’ possibile identificare economie di scopo quando il costo unitario di produzione di un bene A diminuisce all’aumentare della produzione di un bene B.
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Economia Aziendale – concetti base
Divisione del lavoro e specializzazione:
“Un uomo tira il filo del metallo, un altro lo tende, un terzo lo taglia, un quarto lo appunta, un quinto lo arrotola all’estremità in cui deve farsi la testa; farne la testa richiede due o tre operazioni distinte; collocarla è un’operazione speciale; pulire gli spilli è un’altra ancora ed un’altra ancora è il disporli entro la carta…. In una fabbrica di spilli 10 persone specializzate arrivano a produrre giornalmente 4800 spilli a testa. Se invece essi avessero lavorato separatamente ed indipendentemente l’uno dall’altro e senza che nessuno di loro fosse stato addestrato a questo mestiere particolare ciascuno di loro non avrebbe potuto certamente fabbricare venti spilli al giorno e forse neanche uno”.
Adam Smith da “An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations”, 1776
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Economia Aziendale – concetti base
Divisione del lavoro
scomposizione di un compito complesso in singole attività più semplici
assegnazione di ciascuna attività ad un singolo individuo o ad un gruppo di individui
Specializzazione
ogni compito è affidato a chi lo può svolgere meglio perché ha più talento per quel compito
la ripetizione del compito produce esperienza ed apprendimento
l’esperienza suggerisce innovazione
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Economia Aziendale – concetti base
Come risultato della divisione del lavoro ogni individuo è specializzato e necessita di:
beni e servizi per il proprio consumo
beni e servizi per la produzione
Sorge quindi il problema del COORDINAMENTO cioè della possibilità di ricomporre il lavoro in modo efficiente.
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Economia Aziendale – concetti base
Cosa decide se una singola transazione avviene nel mercato o all’interno di un'organizzazione?
Se l'impresa racchiude al suo interno un insieme di transazioni extra-mercato quali sono i suoi confini?
Se i costi di coordinamento interno sono più bassi dei costi di uso del mercato la transazione viene internalizzata.
Il prezzo dei bene o servizio acquistato sul mercato potrebbe essere più basso del costo di produzione "interna" perché un fornitore esterno beneficia di economie di scala: cumula diversi clienti e produce grandi volumi mentre un'unità interna ha solo il volume aziendale.
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Economia Aziendale – concetti base
Caratteristiche di un mercato “perfetto” :
Istantaneità dello scambio
Informazione perfetta
Perfetta sostituibilità delle controparti
In queste condizioni il mercato raggiunge in equilibrio la condizione di allocazione ottima delle risorse scarse.
In realtà il mercato non è perfetto:
Il tempo di esecuzione del contratto non è nullo
Il valore economico viene creato dalla interazione delle controparti
Il numero di alternative analizzabile è limitato
Questi fattori fanno lievitare i costi transazionali
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Economia Aziendale – concetti base
Obiettivo delle imprese è trovare la struttura di governo della transazione più efficiente, quella cioè che minimizza contemporaneamente:
i costi di produzione (misurano l'efficienza produttiva)
i costi di transazione (misurano l'efficienza organizzativa)
Questo spiega l’esistenza di imprese di diversa dimensione: l’impresa cresce finché ha convenienza a svolgere internamente transazioni ulteriori.
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L’impresa
Definizione:
Istituto (società umana a carattere stabile) economico e sociale che realizza attività di produzione di beni e/o servizi attraverso lo scambio con il mercato e l’impiego di fattori che vengono remunerati attraverso i risultati dell’attività economica stessa;
L’impresa nel sistema economico:
Aggrega risorse diverse per quantità e tipologia (gerarchia e specializzazione);
Opera in ambito limitato:
specializzazione orizzontale (solo alcuni beni e servizi, nozione di settore);
specializzazione verticale (solo su parte del ciclo produttivo, mercati intermedi);
Concorrenza nei mercati finali e intermedi.
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I soggetti nell’impresa
Classificazione:
Imprenditore, soci, azionisti (shareholders): esprimono il governo dell’impresa;
Amministratori (management): esprimono la gestione;
Stakeholders:
Prestatori di lavoro;
Finanziatori (es. banche);
Clienti;
Fornitori;
Stato;
Comunità sociale (locale e globale).
Soggetti, risorse (fattori), rendimento:
L’impresa si mantiene nel tempo solo se è in grado di remunerare le risorse
Trend correnti:
Aumento della delega di governo (capitalismo manageriale);
Crescita del peso degli stakeholders vs. shareholders.
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Quali sono i soggetti nell’impresa (2)
• L’impresa si mantiene nel tempo solo se è in grado di remunerare i fattori (detti anche risorse) che impiega nel processo produttivo
SoggettiFattori produttivi/
RisorseRemunerazione
Azionisti Capitale (proprio) Utile netto o profitto
Finanziatori esterni Capitale (di terzi) Interessi
Manager Capacità decisionale Stipendi e stock options
Impiegati/operai Lavoro Salari e Stipendi
Fornitori Materiali e servizi Compensi
Stato Pubblici servizi Tasse
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Gli obiettivi dell’impresa
Profitto: remunerazione del capitale proprio (soci);
Ricavi (scambio con il mercato) - Costi (remunerazione dei fattori);
Profitto normale ed extraprofitto (premio per il rischio e l'organizzazione dei fattori);
ROE: profitto/capitale proprio (non tutto il capitale investito).
Teoria classica: max profitto (R-C; ottica breve termine);
Teoria del valore: max valore dell’impresa;
Impresa come oggetto di scambio;
Valore = Integrale dei profitti nel lungo termine;
Valore riassume le prospettive di crescita, posizione competitiva, ecc.;
Sintesi degli interessi di shareholder e stakeholders.
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Cos’è l’impresa (1)
Definizione classica
Entità che trasforma fattori produttivi (input) in beni e servizi (output)
Materie prime (k fisico)
Lavoro (k umano)
Terra
Tecnologia
….
Bene/servizio 1
Bene/servizio 2
Bene/servizio 3
….
Bene/servizio n
Impresa
Progetto di ingegneria
Servizio di consulenza fiscale
Servizio di consulenza legaleserv
izi
Computer (Sony)
Automobili (FIAT)
Jeans (Levis)
ben
i
Fattori produttivi o input
Beni e servizi o output
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Cos’è l’impresa (2)
Definizione ‘allargata’
Componente di un sistema molto più articolato e complesso – il sistema economico-finanziario – che opera in stretta interdipendenza con altre componenti nell’ambito di tale sistema
Essa utilizza come input i beni e servizi provenienti da altre imprese del sistema (es. Brembo vende i suoi impianti frenanti a Mercedes che li impiega nel suo processo di produzione di automobili) …
… e vende il suo output – formato da un portafoglio più o meno ampio di beni e servizi – ad altre imprese, alla pubblica amministrazione o ai consumatori finali
I1 I2 I3I1
I2
I3
.…
P.A.
Consumatori
Sistema imprese
Sistema imprese
Sistema economico-finanziario
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Interdipendenza e indipendenza dell’impresa
L’interdipendenza, cioè l’interconnessione, dell’impresa con gli altri elementi del sistema economico-finanziario (le altre imprese, lo Stato, i consumatori finali, gli azionisti, le banche, il personale, …) non influenza però l’indipendenza, cioè l’autonomia, dell’impresa
consistenza confini
fonti di finanziamento
nascitacrescita
morteindipendenza
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L’impresa e il mercato: le interazioni
L’impresa è coinvolta in processi di scambio sui seguenti mercati:
Mercato di sbocco: (Vendita);
Mercato di approvvigionamento materie prime e componenti: (Acquisti)
Mercato del lavoro: (selezione e reclutamento, relazioni sindacali)
Mercato finanziario: (Credito, Debito);
Mercato delle tecnologie: (investimenti in impianti e macchinari, brevetti e licenze)
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L’impresa e il mercato: ruolo e posizione
Un’impresa è un sistema complesso di organizzazione del lavoro:
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Qual è la natura dell’impresa
Perché nel sistema economico sono necessarie le imprese ? Cosa può fare un’impresa che non possa fare da solo un singolo individuo ?
La risposta (principale) della letteratura sulla natura teorica dell’impresa è che essa rappresenti una funzione di produzione super-additiva rispetto alle singole risorse apportate dai suoi protagonisti (proprietari, lavoratori, finanziatori)
In altre parole, l’impresa fonda la sua ragion d’essere nella capacità di combinare capitale, materie prime, lavoro e tecnologia in maniera più efficiente (in termini di output produttivo) rispetto a quanto potrebbe fare ogni singolo individuo
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Tipologie di impresa dal punto di vista giuridico (1)
Perché sia riconosciuta all’esterno, è necessario che l’impresa abbia una propria identità giuridica, ossia un contratto che definisce i diritti e gli obblighi della società verso terzi
Le norme che regolano le attività economiche differiscono, in modo anche significativo, tra nazione e nazione. Si possono comunque identificare due macrofamiglie del diritto commerciale
Sistemi “civil law” (es. Italia, Francia, Germania) : basati su codici e derivanti dal diritto Romano e dai codici Napoleonici
Sistemi “common law” (es. Stati Uniti, Inghilterra, Australia) : basati su precedenti e derivanti dal diritto Inglese
Secondo le norme del codice civile italiano le imprese possono avere o meno personalità giuridica, ossia possono o meno essere giuridicamente autonome rispetto alle persone dei suoi proprietari
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Common law and Civil law
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Imprese individuali
Sono imprese riconducibili ad un unico imprenditore-proprietario, che è illimitatamente responsabile nei confronti dei debiti e degli obblighi assunti dall’impresa
Se l’impresa fallisce o viene liquidata e non è in grado con il suo patrimonio di far fronte ai propri impegni – pagare i fornitori, rimborsare il debito, … –allora il proprietario deve sopperire con il proprio patrimonio personale
Società di persone
Sono imprese costituite da più individui per le quali vige (come per le imprese individuali) il vincolo della responsabilità illimitata
Possono assumere varie forme
Società semplice (S.s.)
Società in nome collettivo (S.n.c.)
Società in accomandita semplice (S.a.s.)
Tipologie di impresa dal punto di vista giuridico (2)
I
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Società di capitali
Sono imprese che godono dello status di persona giuridica, cioè di soggetto giuridico separato da quello dei proprietari
In questo senso, le società di capitali godono dell’istituto della responsabilità limitata e cioè rispondono delle obbligazioni assunte solo ed esclusivamente nei limiti del proprio patrimonio
La responsabilità dei soci è limitata al capitale investito nell’impresa e se l’impresa risulta inadempiente i soci-azionisti non sono chiamati a sopperire con la loro ricchezza personale
Si dividono in
Società a responsabilità limitata (S.r.l.)
Società per azioni (S.p.a.)
Società in accomandita per azioni (S.a.p.a.)
Tipologie di impresa dal punto di vista giuridico (3)
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Tipologie di impresa dal punto di vista giuridico (4)
In virtù della responsabilità limitata di cui godono, le società di capitali sono chiamate a produrre un’informativa societaria molto più ‘pesante’ e onerosa rispetto alle società di persone
Costituzione con atto pubblico (depositato in appositi registri) che definisce l’oggetto sociale
Dimensione minima piuttosto elevata
Capitale sociale minimo pari a € 10.000 per le s.r.l.
Capitale sociale minimo pari a € 50.000 per le s.p.a. e s.a.p.a.
Organizzazione del governo molto articolata
Un’assemblea degli azionisti (che si riunisce per approvare il bilancio, nominare gli amministratori e decidere su delibere di carattere straordinario – potere deliberativo)
Un consiglio di amministrazione (responsabile della gestione dell’impresa e della stesura del bilancio – potere esecutivo)
Un collegio sindacale (che verifica la correttezza delle scritture contabili e il rispetto della legge e dello statuto – potere di controllo)
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Classificazioni delle forme sociali
Le tre tipologie di società di persone sono:
S.s. (società semplici):
non possono svolgere attività imprenditoriali.
S.n.c. (società in nome collettivo):
tutti i soci sono responsabili in maniera illimitata.
S.a.s. (società in accomandita semplice ):
presentano due categorie di soci: gli accomandatari, che rispondono in maniera illimitata e gli accomandanti che sono invece responsabili limitatamente al capitale investito.
Le tre tipologie di società di capitali sono:
S.r.l. (società a responsabilità limitata):
tutti i soci sono responsabili limitatamente al capitale investito, per essere costituita necessita di un capitale minimo di 10.000 €;
S.p.A. (società per azioni):
tutti i soci sono responsabili limitatamente al capitale investito, per essere costituita necessita di un capitale minimo di 50.000 €;
S.a.p.A. (società in accomandita per azioni).
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La società semplice
Caratteristiche:
Costituita con atto non pubblico;
Ciascun socio opera a nome della società ed è responsabile solidalmente ed illimitatamente dei debiti che essa contrae;
Non può svolgere attività commerciale;
Non ha autonomia patrimoniale;
Vantaggi:
Semplicità di costituzione;
Svantaggi:
Limitazione sulle attività economiche che possono essere svolte;
Responsabilità illimitata;
Potere disgiunto dei soci.
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La società in nome collettivo
Caratteristiche:
Ragione sociale contenente il nome di almeno uno dei soci;
Responsabilità illimitata;
Il potere esecutivo gestito per mezzo di deleghe;
Autonomia patrimoniale;
Vantaggi:
Semplicità e basso costo di costituzione;
Svantaggi:
Responsabilità illimitata.
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Società a responsabilità limitata
Caratteristiche:
Responsabilità limitata al capitale sottoscritto (capitale minimo 10.000 Euro);
Capitale sociale diviso in quote (tipicamente, ma non obbligatoriamente, proporzionali ai conferimenti);
Organi amministrativi:
Assemblea dei soci;
Consiglio di amministrazione/amministratore unico;
Vantaggi:
Costituzione e gestione meno costose di una S.p.a. (nonché minor capitale minimo);
Organi sociali simili a quelli di una S.p.a.;
Responsabilità limitata;
Svantaggi:
Non può svolgere alcune attività economiche riservate alle S.p.a. (soprattutto nei settori finanziari);
Maggiori oneri amministrativi rispetto ad una società di persone.
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La società per azioni (1/3)
Caratteristiche:
E’ una forma giuridica che si presta ad attività economiche di differenti dimensioni;
Godendo di personalità giuridica garantisce la responsabilità limitata dei soci;
Rispetto a una Srl le quote di capitale sociale sono più facilmente cedibili e commerciabili;
Costituzione:
Redazione atto costitutivo in cui sono contenute tutte le info che contraddistinguono un’impresa (denominazione, ragione sociale, indirizzo, attività, obiettivi);
Statuto (norme che regolano il funzionamento della società);
Versamento del capitale (minimo 50.000€, almeno il 25% all’atto della costituzione).
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La società per azioni (2/3)
Gli organi principali:
Assemblea degli Azionisti (potere deliberativo):
Assemblea Ordinaria: Si tiene almeno una volta all’anno; Nomina o revoca del mandato degli amministratori; Approvazione del bilancio; Determinazione dell’ammontare dei dividendi;
Assemblea Straordinaria: Viene convocata per motivi particolari senza una scadenza prefissata (modifiche dello statuto, operazioni di finanza straordinaria, liquidazione della società);
Consiglio di Amministrazione (potere esecutivo):
La responsabilità della gestione d’impresa può essere assegnata o ad un singolo individuo (AD) o ad un insieme di persone (comitato esecutivo);
E’ responsabile della stesura del bilancio;
Al suo interno possono formarsi comitati;
Collegio dei Sindaci (potere di controllo):
E’ formato da 3 o cinque persone nominate dalla società;
I suoi compiti consistono nel verificare la correttezza delle scritture contabili e il rispetto della legge e dello statuto.
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La società per azioni (3/3)
Le azioni:
Diversi concetti di valore:
Valore nominale (valore di emissione alla costituzione della società);
Valore di mercato;
Valore di emissione.
Diritti degli azionisti:
Patrimoniali: diritto al dividendo, diritto alla liquidazione, diritto d’opzione;
Amministrativi: partecipazione alle assemblee, voto alle assemblee.
Tipologie:
Azioni ordinarie: Diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie; Diritto agli utili; Diritto di opzione in caso di aumenti di capitale; Diritto di recesso;
Azioni di risparmio: Nessun diritto di voto; Priorità nella distribuzione degli utili;
Azioni privilegiate ed azioni di godimento;
I gruppi di società:
Insieme di società con partecipazioni incrociate;
Concetto di impresa controllata (direttamente o indirettamente);
Impresa collegata (20% se non quotata, altrimenti 10%).
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Società in accomandita (semplice e per azioni)
Caratteristiche:
Soci distinti in:
Soci accomandanti: non possono amministrare la società ma godono di responsabilità limitata;
Soci accomandatari: amministrano l’impresa ma hanno responsabilità illimitata;
Altre caratteristiche analoghe a quelle:
Di una S.n.c. per le Società in accomandita semplice;
Di una S.p.a. per le Società in accomandita per azioni.
Vantaggi:
Responsabilità limitata per i soci accomandanti;
Semplicità di costituzione e gestione;
Svantaggi:
Difficoltà nel monitorare i soci accomandatari.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 41
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IL BILANCIO D’ESERCIZIO
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 42
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Il Bilancio di Esercizio – Contabilità esterna
La contabilità è un metodo di raccolta, aggregazione e di analisi, in termini monetari, di un insieme di informazioni che riguardano una società. Le scritture contabili vengono raggruppate in un documento denominato “bilancio”.
Il bilancio offre una descrizione ad uso pubblico dell’impresa. E’ quindi di interesse per i fornitori, per i clienti e per i finanziatori della società oltre che, naturalmente, per gli stessi azionisti.
La redazione del bilancio è regolata dal codice civile e dalle direttive comunitarie. Per questa ragione si parla di bilancio civilistico. Gli schemi da rispettare sono contenuti negli articoli 2423 e seguenti del codice civile.
Oltre al bilancio civilistico, le imprese che appartengono ad un gruppo sono tenute alla redazione di un bilancio che dia una rappresentazione complessiva dell’insieme delle imprese e che viene denominato bilancio consolidato.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 43
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Il Bilancio di Esercizio – Le informazioni ottenibili dall’esame del bilancio
Informazioni sulle performance economiche dell’azienda in un certo periodo (dal Conto Economico)
Informazioni circa le risorse impiegate da un’azienda e i diritti su di esse vantati, nonché i possibili effetti di future transazioni su tali risorse e diritti (dallo Stato Patrimoniale)
Informazioni utili per formulare previsioni circa l’entità e la collocazione temporale dei futuri incassi ed esborsi (dal Rendiconto Finanziario)
Informazioni utili agli attuali (e potenziali) investitori e ai creditori per consentire loro di effettuare razionali decisioni di investimento e di concessione del credito
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 44
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Il Bilancio di Esercizio – Criteri per la stesura di un bilancio
1. Attinenza
Il bilancio non deve contenere informazioni che non riguardano in modo diretto l’azienda presa in considerazione
2. Oggettività/neutralità
Il bilancio, pur in presenza di scelte discrezionali, deve essere redatto in assenza di pregiudizi e opinioni personali
3. Applicabilità
La redazione del bilancio non deve comportare uno sforzo smisurato in termini di costi
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 45
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Il Bilancio di Esercizio – Principi per la stesura di un bilancio (1/2)
1. Misura monetaria
Ogni informazione deve assumere veste monetaria.
2. Entità aziendale
L’azienda va considerata come entità a sé stante, circoscritta, astratta, separata dai suoi azionisti.
3. Azienda funzionante
Deve riferirsi ad un’azienda effettivamente in funzione
4. Costo
Ogni acquisto effettuato dall’impresa deve essere contabilizzato al costo effettivamente sostenuto anche se differisce dal valore di mercato. Il trascorrere del tempo può modificare il valore di una particolare posta; le variazioni di valore che si apportano per tenere conto di ciò vanno opportunamente segnalate in bilancio (ammortamenti, rivalutazioni, etc.)
5. Bilanciamento
In ogni istante deve essere preservata l’identità tra il capitale investito e le fonti di finanziamento
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 46
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Il Bilancio di Esercizio – Principi per la stesura di un bilancio (2/2)
6. PrudenzaIn ogni situazione di incertezza sul valore di un bene, di un ricavo o di un costo è opportuno effettuare la scelta che minimizzi l’utile della società.
7. CompetenzaIspira la compilazione del conto economico e va richiamata tutte le volte in cui esistono spese (costi) o incassi (ricavi) relativi a più di un esercizio. Ad esempio per un affitto pagato anticipatamente per la copertura di quattro anni, il costo va ripartito fra l’esercizio corrente e i tre anni successivi (sotto forma di “costi anticipati”).
8. RealizzazioneI ricavi e i costi vanno contabilizzati solo a transazione effettuata e non semplicemente concordata.
9. CoerenzaVi deve essere continuità nei criteri di redazione dei bilanci rispetto ai precedenti esercizi.
10.RealismoIl bilancio è una rappresentazione aziendale, omette quindi molti aspetti, monetari e non.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 47
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Il Bilancio di Esercizio – Gli elementi costitutivi di un bilancio
Il bilancio, così come regolamentato nell’art. 2424 del Codice Civile dal D.L.127/91, che si ispira a sua volta alle Direttive IV e VII della Commissione Europea, si compone di diversi documenti:
a) lo Stato Patrimoniale;
b) il Conto Economico;
c) la Nota Integrativa;
d) il Rendiconto Finanziario.
A questi documenti fondamentali si aggiungono eventualmente:
e) la Relazione sulla Gestione redatta dagli amministratori;
f) la Relazione dei Sindaci;
g) la Relazione di certificazione da parte di una società esterna di auditing.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 48
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Il Bilancio di Esercizio – Gli elementi costitutivi di un bilancio
Stato Patrimoniale
E’ un riepilogo del patrimonio dell’impresa, dei suoi beni e di chi ha fornito il capitale. Si suddivide in attività e passività, intese anche come impieghi e fonti finanziarie. Tutte le grandezze presenti in questa voce forniscono una visione statica della società nel momento in cui viene chiuso il bilancio (normalmente il 31/12). Esprime “grandezze di stock”.
Conto Economico
Indica come l’impresa impiega le sue risorse e come le remunera. Esprime una visione dinamica della società tramite “grandezze di flusso”, suddivise in ricavi e costi; dalla loro differenza si ottiene il reddito d’esercizio che è il principale elemento di raccordo fra Stato Patrimoniale e Conto Economico.
Nota Integrativa
Integra con ulteriori informazioni i dati contenuti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico (che sono di carattere strettamente quantitativo), fornendo utili chiavi di lettura del bilancio.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 49
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Il Bilancio di Esercizio – L’equazione fondamentale del bilancio (1/2)
Le attività sono risorse economiche possedute dall’azienda e dalle quali ci si attende un beneficio futuro.
Le passività sono obblighi (debiti) nei confronti di terzi.
Le passività sono fonti di finanziamento
Le passività sono diritti dei creditori nei confronti delle attività.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 50
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Il Bilancio di Esercizio – Lo Stato Patrimoniale
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 51
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Il Bilancio di Esercizio – L’equazione fondamentale del bilancio (2/2)
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 52
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Il Bilancio di Esercizio – Schema dell’Attivo (Impieghi) (Codice civile art. 2424)
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
I) Immateriali
II) Materiali
III) Finanziarie
C) Attivo circolante
I) Rimanenze
II) Crediti commerciali
III) Attività finanziarie non costituenti immobilizzazioni
IV) Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti attivi
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 54
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Il Bilancio di Esercizio – Schema del Passivo (Fonti) (Codice civile art. 2424)
A) Patrimonio netto
I) Capitale sociale
II, III, IV, V, VI, VII) Riserve
VIII, IX) Utili (perdite)
B) Fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto (TFR)
D) Debiti
1,2) Obbligazioni
3) Debiti verso banche
4,5) Debiti verso altri finanziatori e acconti
6,7) Debiti verso fornitori e titoli di credito
8,9,10) Altri debiti (controllate/collegate/controllanti)
11) Debiti tributari
12) Debiti verso istituti di previdenza
13) Altri debiti
E) Ratei e risconti passivi
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 55
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Il Bilancio di Esercizio – Il Conto Economico
Mentre lo Stato Patrimoniale rappresenta ciò che l’azienda possiede, il Conto Economico esprime cosa l’azienda ottiene da quello che ha. Esso è costituito da tutti i costi e da tutti i ricavi effettuati nel corso dell’esercizio.
Una direttiva comunitaria, recepita dal Codice Civile, impone uno schema di classificazione ed aggregazione delle voci. Tale schema rispecchia una suddivisione dell’impresa per gestioni:
Gestione caratteristica: comprende costi e ricavi direttamente legati all’attività tipica dell’impresa;
Gestione finanziaria: include le poste di natura finanziaria;
Gestione fiscale: comprende gli obblighi di natura fiscale a cui è sottoposta l’impresa che gravano sul reddito di esercizio (ad esempio IRES e IRAP, ma non TARES / IMU).
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 56
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Il Bilancio di Esercizio – Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425) (1/2)
A) Valore della produzione1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni2) Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e semilavorati3) Variazione lavori in corso di ordinazione4) Incrementi di immobilizzi per lavori interni5) Altri ricavi
B) Costi della produzione6) Acquisti di materie prime7) Servizi8) Godimento di beni di terzi9) Costi per il personale10) Ammortamenti e svalutazioni11) Variazioni delle rimanenze di materie prime12) Accantonamenti per rischi13) Altri accantonamenti14) Oneri diversi di gestione
(A)–(B) + Costi non Cash (10) = MOL (Margine Operativo Lordo o EBITDA)(A)–(B)=MON (Margine Operativo Netto o Risultato Operativo o EBIT)
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 58
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Il Bilancio di Esercizio – Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425) (2/2)
C) Proventi e Oneri Finanziari15) Proventi da partecipazioni16) Altri proventi finanziari17) Interessi ed altri oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie18) Rivalutazioni di:
PartecipazioniImmobilizzazioni finanziarieTitoli iscritti nell’attivo circolante
19) Svalutazioni di:PartecipazioniImmobilizzazioni finanziarieTitoli iscritti nell’attivo circolante
MON+(C)+(D) = Utile prima delle imposte (lordo) o EBTUtile lordo - Imposte = Utile Netto dell’esercizio (o perdita se <0)
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 59
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A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
Rappresentano crediti che l’impresa vanta nei confronti dei propri soci e che hanno origine quando, al momento della sottoscrizione di azioni (quote in cui è suddiviso il capitale sociale), vi sono dei soci che ritardano il versamento della propria quota
Il credito viene estinto quando l’intero capitale sociale viene versato
All’atto della costituzione di una società occorre versare almeno il 30% del capitale sociale: quindi i crediti verso soci possono riguardare fino al 70% del capitale sociale
Esempio: Costituzione di una società attraverso l’emissione di 20.000 azioni da 1 € ciascuna. Costruiamo lo Stato Patrimoniale nelle due alternative
Capitale sociale interamente sottoscritto e versato
Capitale sociale interamente sottoscritto e versato all’80%
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 60
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B) Immobilizzazioni (1)
Sono composte da beni/risorse dell’impresa che normalmente vengono impiegati su più anni, cioè per più di un esercizio contabile. Si dividono in
Materiali: terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature, impianti in corso di realizzazione
Immateriali: brevetti, marchi, licenze, spese di R&S, spese per campagne pubblicitarie (se hanno effetti pluriennali)
Finanziarie: partecipazioni dell’impresa in altre imprese, crediti finanziari
Le immobilizzazioni materiali e immateriali vengono espresse nel bilancio al netto del c.d. fondo ammortamento
In pratica si opera come se l’immobilizzo venisse parzialmente “consumato” ogni anno, definendo ammortamento annuo la quota di bene che viene consumata in ciascun esercizio
Il fondo ammortamento contiene il valore cumulato degli ammortamenti del bene dal momento in cui è stato acquistato al momento in cui viene redatto lo Stato Patrimoniale
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 61
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B) Immobilizzazioni (2)
Esempio : viene acquistato un macchinario per € 200.000
Si stima che il macchinario avrà una vita utile di 10 anni e si decide, pertanto, di ammortizzarlo in 10 anni
Due funzioni dell’ammortamento
Serve per evidenziare in bilancio la perdita di valore che l’immobilizzo subisce di anno in anno
Serve per “spalmare” su gli n esercizi il costo dell’immobilizzo
Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Costo storico (k €) 200 200 200 200 200 200 200 200 200 200
Ammortamento (k €) 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
Fondo ammortamento (k €) 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200
Imm. materiale, netta (k €) 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0
Ogni anno si consuma una frazione pari a
1/n-esimo del valore del bene
La vita utile (nanni) è fissata
all’inizio del piano di ammortamento
Al termine della vita utile il bene ha valore zero
perché è stato interamente “consumato”
Se un bene completamente ammortizzato è ancora in
uso, esso deve essere indicato nella Nota Integrativa
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C) Attivo circolante
Se le immobilizzazioni sono le risorse dell’impresa che vengono impiegate per più di un esercizio, l’attivo circolante (o attivo corrente) comprende le risorse che vengono normalmente impiegate nell’ambito di un singolo esercizio
Si tratta di
Disponibilità immediate (cassa, depositi in c/c)
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (titoli di stato, obbligazioni liberamente commerciabili, partecipazioni azionarie non strategiche)
Crediti di tipo fisico (crediti verso clienti, anticipi a fornitori)
Rimanenze (scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti)
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D) Ratei e risconti attivi
La redazione del bilancio si fonda sul principio di competenza economica, secondo cui nel bilancio di un esercizio vanno inserite e contabilizzate solo le poste che attengono a quell’esercizio
I ratei e i risconti sono voci di aggiustamento delle entrate e delle uscite di cassa rispetto ai costi e ai ricavi di competenza dell’esercizio
• Esempio 1 : affitto passivo di un magazzino per un anno, dall’1/10/x al 30/9/x+1, con
pagamento anticipato del canone
• Esempio 2 : affitto attivo di un magazzino per un anno, dall’1/10/x al 30/9/x+1, con incasso posticipato del
canone
x x + 1
Uscita di cassa
3/12 del costo
9/12 del costo
x x + 1
Entrata di cassa
3/12 del ricavo
9/12 del ricavo
Entrata di cassa posticipata rispetto alla competenza
Uscita di cassa anticipata rispetto alla competenza
Risconto attivo Rateo attivo
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 66
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A) Patrimonio netto
Come oramai sappiamo, il patrimonio netto rappresenta l’insieme dei diritti vantati sull’impresa dagli azionisti
Questi diritti derivano da due tipologie di fenomeni
Versamenti diretti di capitale da parte degli azionisti, o capitale sociale, che possono avvenire
In sede di costituzione (capitale sociale iniziale)
In momenti successivi (aumenti di capitale sociale)
Variazioni del valore del capitale di pertinenza degli azionisti dovuti alla attività dell’azienda, l’utile di esercizio, che – come vedremo – costituisce la differenza tra i ricavi generati e i costi sostenuti nell’esercizio
Capitale sociale: versamenti diretti da parte degli azionisti in sede di costituzione o in momenti successivi
Riserve: somma degli utili generati dall’azienda (al netto dei dividendi distribuiti) fino all’esercizio x-1
PN
Utile di esercizio (esercizio x)
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 67
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B) Fondo per rischi e oneri
Comprende essenzialmente il fondo imposte, relativo ad imposte dovute e non ancora versate
Rappresenta, pertanto, diritti vantati dal fisco sulle risorse dell’impresa
Si configura come una passività spontanea (è una fonte di finanziamento per l’impresa senza una corrispondente remunerazione esplicita)
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C) Trattamento di fine rapporto (Fondo TFR)
Costituisce la somma delle liquidazioni maturate dai dipendenti dell’impresa sino all’istante di chiusura del bilancio e che dovranno essere liquidate al momento dell’interruzione del rapporto di lavoro
Rappresenta, pertanto, diritti vantati dai dipendenti sulle risorse dell’impresa
Si configura come una passività spontanea
Esempio: interruzione del rapporto di lavoro dopo 20 anni
Esercizio 1 2 3 … … … … 18 19 20
Acc.to al Fondo TFR (k €) 5 5 5 5 5 5
Uscita di cassa (k €) 0 0 0 0 0 100
In ogni esercizio, secondo il principio di competenza, viene accantonata (e quindi inserita
nel Conto Economico come costo) una quota della futura liquidazione …
… mentre l’uscita di cassa avviene tutta “in un’unica soluzione” al momento dell’interruzione del
rapporto di lavoro
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D) Debiti
Comprendono sia i debiti di carattere fisico quali i debiti verso fornitori (passività spontanee) che i debiti di carattere finanziario quali debiti verso banche e obbligazioni (passività finanziarie)
Nel bilancio occorre indicare
La natura
Commerciali (verso fornitori)
Finanziari
La durata
Breve periodo (in scadenza entro l’esercizio successivo)
Lungo periodo (in scadenza oltre l’esercizio successivo)
Tipicamente, i debiti commerciali sono a
breve termine e sono inseriti nelle passività
correnti
I debiti finanziari possono essere sia a breve termine che a
lungo termine
P BT
P LT
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 70
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E) Ratei e risconti passivi (1)
Voce di aggiustamento contabile che attiene ad una manifestazione ‘sfasata’ dei costi e dei ricavi di competenza di un esercizio rispetto alla corrispondente liquidazione finanziaria
Rappresentano una voce “speculare” rispetto ai ratei e ai risconti attivi
x x + 1
Uscita di cassa Costo
x x + 1
Entrata di cassa Ricavo
Risconto attivo
Risconto passivo
Risconto
Nasce quando il momento finanziario di una
operazione è anticipato rispetto a quello economico
Ricavo
x x + 1
Costo Uscita di cassa
x x + 1
Entrata di cassa
Rateo passivo
Rateo attivo
Rateo
Nasce quando il momento finanziario di una
operazione è posticipato rispetto a quello economico
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E) Ratei e risconti passivi (2)
Voce di aggiustamento contabile che attiene ad una manifestazione ‘sfasata’ dei costi e dei ricavi di competenza di un esercizio rispetto alla corrispondente liquidazione finanziaria
Rappresentano una voce “speculare” rispetto ai ratei e ai risconti attivi
x x + 1
Uscita di cassa Costo
x x + 1
Entrata di cassa Ricavo
Risconto attivo
Risconto passivo
Ricavo
x x + 1
Costo Uscita di cassa
x x + 1
Entrata di cassa
Rateo passivo
Rateo attivo
Per la loro natura di voci di aggiustamento
fra due esercizi adiacenti, i ratei e i
risconti vengono iscritti in bilancio in un
esercizio e cancellati nell’esercizio successivo
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Il Bilancio di Esercizio – La Nota Integrativa (Codice civile art. 2427)
I documenti contabili del bilancio (Stato Patrimoniale e Conto Economico) sono integrati dalla Nota Integrativa che ne favorisce l’intelligibilità aggiungendo ulteriori informazioni e motivando le scelte effettuate. La Nota Integrativa permette ai terzi di comprendere le modalità di formazione del bilancio stesso.
In particolare le sue funzioni si esplicano nei seguenti punti:
funzione descrittiva: per le voci iscritte nei documenti contabili del bilancio;
funzione esplicativa: per le decisioni assunte in sede di valutazione;
funzione informativa-integrativa: per quei dati che per la loro natura qualitativa o extracontabile non possono far parte né del Conto Economico, né dello Stato Patrimoniale.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 73
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Il Bilancio di Esercizio – Il Bilancio Consolidato
Molte società per azioni controllano altre società. La capogruppo e le società controllate formano, nel loro insieme, un “gruppo”, ovvero un’entità economica unitaria. Per tale entità sono redatti bilanci consolidati che risultano dal consolidamento dei bilanci delle singole imprese e dalla successiva elisione di tutti i rapporti intragruppo.
Lo stato patrimoniale consolidato riporta tutte le attività di proprietà del gruppo e tutti i diritti vantati da soggetti esterni al gruppo.
Il conto economico consolidato riporta unicamente ricavi e costi derivanti da transazioni con soggetti esterni al gruppo. Sono pertanto elisi i costi e i ricavi intragruppo.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 74
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La tecnica della Partita Doppia (1/2)
Principio del Bilanciamento: in ogni momento deve essere preservata l’uguaglianza fra risorse investite (impieghi) e denaro raccolto (fonti).
Per soddisfare questo principio, la società deve registrare due volte ogni operazione fatta: questa tecnica prende il nome di “Partita Doppia”.
Poiché ogni movimento può coinvolgere lo Stato Patrimoniale e/o il Conto Economico, si possono presentare:
operazioni che portano ad una variazione del valore delle attività;
operazioni che portano ad una variazione del valore delle passività;
operazioni che portano ad una variazione del livello dei ricavi;
operazioni che portano ad una variazione del livello dei costi.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 75
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La tecnica della Partita Doppia (2/2)
Ad ognuna di queste voci verrà associato un mastrino, ossia una sorta di contatore, che possiede due sezioni:
Ogni operazione contabile ha sempre una doppia registrazione, una prima deve stare in Dare, e una seconda in Avere;
Per meglio comprendere il significato di questa tecnica, si tenga presente che sia attivo e passivo dello Stato Patrimoniale sia costi e ricavi del Conto Economico possono essere suddivisi in Dare ed Avere, secondo questa logica:
un aumento delle attività va inserito nel Dare, una diminuzione nell’Avere;
un aumento delle passività va inserito nell’Avere, una diminuzione nel Dare;
un aumento dei costi va inserito nel Dare;
un aumento dei ricavi va inserito nell’Avere.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 76
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La partita doppia in sintesi
Regole per la tenuta della contabilità in partita doppia:
Ogni operazione si registra in conti di mastro;
Ogni operazione è sempre bilanciata fra registrazioni in dare ed avere;
Ogni registrazione in un conto “anticipa degli effetti” sul bilancio (Stato Patrimoniale e Conto Economico), secondo lo schema:
Conti patrimoniali (finanziari ed economici di capitale)
SP ATTIVO +
Oppure
SP PASSIVO –
Conti economici di reddito
SP PASSIVO +
Oppure
SP ATTIVO –
Reddito - Reddito +
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 77
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L’utilizzo dei mastrini
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 78
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Osservazioni e Regole pratiche sulla partita doppia
Obiettivi finali: calcolo di Patrimonio e Reddito
Se ci interessasse solo il Patrimonio, non avremmo bisogno del Conto Economico, che di fatto è un “dettaglio” della Voce Utile nel Passivo di Stato Patrimoniale;
Regola d’oro per la verifica della contabilità:
In ogni istante, la somma di tutte le voci in dare deve essere equivalente a quella di tutte le voci in avere (stesso discorso per il saldo dei conti);
Caratteristiche dei conti:
Tutti hanno due sezioni, ma in alcuni casi se ne usa solo una;
Possono essere “accesi” a voci di diversa natura: finanziari (cassa, banca, debiti e crediti, etc.), economici di capitale (capitale proprio, utile, perdita, etc.), economici di reddito (ricavi e costi).
I conti si aprono quando serve, e si chiudono alla fine di un esercizio contabile (di norma il 31/12 di ogni anno).
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 79
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Le fasi della redazione di bilancio
La tenuta della contabilità è effettuata in modo continuativo tramite l’applicazione della tecnica della partita doppia. Si possono classificare, cronologicamente, le seguenti fasi:
1. Apertura dei conti:
All’inizio di ogni singolo esercizio (o al momento della costituzione di un’impresa), tutti i conti di Stato Patrimoniale vengono riaperti;
2. Registrazione dei fenomeni gestionali;
Tutte le attività svolte dall’impresa, che hanno rilevanza con l’esterno, vengono registrate tramite scritture contabili;
3. Operazioni di assestamento;
Al 31/12 si effettuano rettifiche ed integrazione della contabilità;
4. Determinazione del reddito e delle imposte;
I conti economici si sintetizzano in un valore di utile/perdita; extracontabilmente, viene calcolata l’imposta di competenza;
5. Scritture di epilogo e chiusura;
Consistono nella chiusura dei conti a Conto Economico e Stato Patrimoniale;
6. Riapertura dei conti.
Formalmente, il 1/1 di ogni anno i conti di Stato Patrimoniale vengono riaperti (quelli del Conto Economico, invece, hanno trovato la loro sintesi nel conto Utile/Perdita).
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 80
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Classificazione analitica delle operazioni
La contabilità generale è gestita in maniera unitaria (cioè da una sola unità organizzativa) all’interno dell’impresa;
Al fine di dare una presentazione analitica dell’attività d’impresa, è possibile classificare le operazione in questo modo:
1. Operazioni sul capitale:
Riguardano la costituzione dell’impresa, i movimenti del capitale, la destinazione degli utili e delle perdite, etc.;
2. Operazioni relative alla gestione caratteristica
Sono relative all’attività economica svolta dall’impresa, quali acquisizione dei fattori, loro remunerazione, vendita dell’output, etc.
3. Operazioni sulle immobilizzazioni:
Hanno per oggetto l’acquisizione (acquisto, permuta, etc.) di beni che apportano utilità per più di un esercizio all’impresa;
4. Operazioni di finanziamento:
Concernono l’acquisizione dei finanziamenti e la loro remunerazione;
5. Operazioni di assestamento, epilogo, chiusura e riapertura:
Sono scritture “tecniche” che si contabilizzano a fine esercizio al fine di rispettare i principi contabili di prudenza e competenza.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 81
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Classificazione delle operazioni per natura contabile (1/2)
Le operazioni svolte possono riguardare solo lo Stato Patrimoniale o coinvolgere C.E.;
1. transazioni che non modificano il totale dell’Attivo e del Passivo, ma che implicano solo una diversa loro distribuzione; in questa categoria, a titolo esemplificativo, rientrano queste operazioni:
acquisto di un impianto produttivo, pronta cassa;
acquisto e destinazione a magazzino di materie prime;
incasso di crediti commerciali;
estinzione di un rateo attivo;
aumento di capitale gratuito, ovvero senza versamenti da parte di soci;
2. transazioni che modificano il totale dell’Attivo e quindi del Passivo, ma senza alcun effetto sul Conto Economico; ad esempio:
acquisto di un impianto produttivo, a credito;
accensione di un prestito bancario;
estinzione di un rateo passivo;
rimborso di obbligazioni;
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 82
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Classificazione delle operazioni per natura contabile (2/2)
3. transazioni che modificano il totale dell’Attivo e quindi del Passivo, ed hanno pure effetto sul Conto Economico; si tratta, per esempio, di:
fatturazione di prodotti e/o servizi, pronta cassa o a credito;
impiego di materie prime nel processo produttivo;
ammortamenti delle immobilizzazioni;
pagamento di interessi passivi su un prestito bancario;
accantonamento al TFR;
estinzione di un risconto passivo;
svalutazione di titoli finanziari detenuti in portafoglio.
1.1 L’impresa e la Contabilità Esternapagina 83
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Esempi di operazioni da contabilizzare
Esempi
Movimenti che coinvolgono solo lo stato patrimoniale:
ES 1: Acquisto di un impianto produttivo mediante pronta cassa (costo 100);
ES 2: Acquisto di un impianto produttivo con pagamento al primo gennaio dell’anno successivo.
Movimenti che coinvolgono S.P. e C.E.;
ES 3: Pagamento salari (costo del personale complessivo 100 di cui 20 accantonamento al Fondo TFR);
ES 4. Vendita di un immobile pronta cassa, al valore 100 con valore contabile netto pari ad 80.
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Esempio 1
ES 1: Acquisto di un impianto produttivo mediante pronta cassa (costo 100):
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Esempio 2
ES 2: Acquisto di un impianto produttivo con pagamento al primo gennaio dell’anno successivo:
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Esempio 3
ES 3: Pagamento salari (costo del personale complessivo 100 di cui 20 al fondo per TFR):
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Esempio 4
ES 4: Vendita di un immobile pronta cassa al valore 100 con valore contabile di 80:
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I principi contabili internazionali
Scenario contabile internazionale:
esigenza da parte delle aziende internazionali di produrre e diffondere informazioni omogenee;
Ricevimento e comprensione dell’informazione da parte di stakeholder di diversa provenienza.
Necessità di norme contabili uniformi!
Quali alternative?
Standardizzazione: Fissazione di un insieme di standard cui adeguare le situazioni preesistenti;
Armonizzazione: Processo di progressiva convergenza attraverso cui trasformare le situazioni esistenti mediante la creazione armoniosa di uno stato che le contempla tutte -> strada preferita per flessibilità e percorribilità.
L’Unione Europea dopo lunghi studi non ha emesso nuovi principi contabili ma ha recepito i principi già internazionalmente riconosciuti emanati dallo IASB (International Accounting Standards Board – in precedenza IASC).
Lo IASB: Organismo privato internazionale costituito nel 1973 da 16 organismi professionali
Missione: migliorare ed armonizzare pratiche contabili internazionali;
lo IASC emanava gli “International Accounting Standard” (IAS) ed ora lo IASB emette gli “International Financial Reporting Standard” (IFRS)
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Il processo di armonizzazione
Il percorso normativo europeo:
Direttiva Ce n. 65/2001: “Fair value” strumenti finanziari;
Regolamento Ce n. 1606/2002: Introduzione IAS;
Direttiva Ce n. 51/2003: che modifica IV e VII Direttiva per eliminare conflitti tra direttive e IAS e aggiornare struttura direttive contabili;
Regolamento Ce n. 1725/2003: completa regolamento 2002 identificando i principi contabili internazionali (e le relative interpretazioni) che dovranno essere osservati nella redazione dei bilanci d’esercizio e consolidati;
Regolamento Ce n. 707/2004: IFRS 1, “Prima adozione degli IFRS”
Il recepimento della normativa IAS da parte del legislatore italiano è stata attuata attraverso i seguenti provvedimenti:
la Legge Comunitaria 2003 (Legge 31 ottobre 2003, n. 306);
il Decreto attuativo n.394/2004 (approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 febbraio 2005);
Il Decreto legislativo n. 38/2005.
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L’ambito di applicazione degli IAS/IFRS
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L’impatto tecnico-contabile degli IAS/IFRS
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Adozione internazionale: IAS/IFRS vs GAAP
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Sommario della lezione
Introduzione al Corso
Contenuti
Calendario e orari
Testi
Esami
Riferimenti
Il Bilancio di esercizio
Introduzione all’impresa
Società di persone e di capitali
Dimensioni dell’impresa: economica, organizzativa, strategica
Dimensione economica: il Bilancio
Criteri, principi e Bilancio Civilistico
Principio della Partita Doppia
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Principali punti da ricordare (1/2)
Il bilancio risponde a due quesiti principali:
1. Quale è stata la prestazione dell’azienda in un determinato periodo?
2. Qual è la sua “situazione” in un determinato momento?
I rendiconti obbligatori che costituiscono il bilancio sono: lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, la Nota Integrativa e il Rendiconto Finanziario.
Le attività sono le risorse, cioè le “cose di valore” che l’azienda possiede. Le passività sono le fonti finanziarie messe a disposizione dai creditori.
Il capitale netto è costituito dal capitale versato (che in una società per azioni è rappresentato da azioni) e dalle riserve di utili, cioè dagli utili accumulati sin dalla data di costituzione dell’azienda.
Anche se denominato patrimonio netto, in realtà l’ammontare del capitale netto non indica quanto valgano realmente sul mercato i diritti vantati dalla proprietà sulle attività aziendali, cioè non indica il valore corrente di mercato, né il valore delle azioni.
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Principali punti da ricordare (2/2)
Il Conto Economico sintetizza i ricavi e i costi di un periodo. L’ultima riga (Bottom Line), cioè il reddito netto, mostra l’incremento del capitale netto risultante dalle operazioni di gestione svolte nel periodo al netto della distribuzione di dividendi. L’utile netto è, a sua volta, un costo per l’impresa; più precisamente è il “costo” dei suoi azionisti.
Le riserve di utili non sono cassa, non sono cioè liquidità. Sono bensì una parte dei diritti vantati dai detentori del capitale di rischio sulle attività aziendali.
I dividendi sono distribuzione di cassa agli azionisti, ma non sono costi.
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Glossario
Totale Attivo (Totale Impieghi) = Capitale Investito = Immobilizzazioni + Capitale Circolante
Totale Passivo (Totale fonti) = Passività + Capitale Netto = D (Debt o Mezzi di terzi) + E (Equity o Mezzi propri)
Attivo corrente (Capitale circolante) = Attivo a breve (“diventa” liquidità entro l’esercizio successivo)
Passivo corrente = Passivo a breve (“si paga” entro l’esercizio successivo)
Capitale Circolante Netto (CCN) = Attivo corrente – Passivo corrente
Margine di Tesoreria = (Attivo corrente – Magazzino) – Passivo Corrente
Margine di Struttura = Capitale Proprio – Immobilizzazioni
Attivo immobilizzato = Immobilizzazioni
Passivo consolidato = Passivo a medio-lungo
Capitale proprio (Patrimonio netto) = Mezzi propri = Equity
Capitale permanente = Capitale proprio + Passivo consolidato
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