università degli studi di pavia facoltà di economia corso di economia aziendale istituzioni...
TRANSCRIPT
Università degli Studi di PaviaUniversità degli Studi di PaviaFacoltà di EconomiaFacoltà di Economia
Corso di
Economia AziendaleEconomia AziendaleIstituzioniIstituzioni
CAPITOLO 3
L’investimento e le sue leggiTitolari: Prof. Piero Mella [A/K] - Prof.ssa Anna Moisello [L/Z]
Lecturers: Dott. Luigi GuardamagnaDott.ssa Michela Pellicelli Dott.ssa Nicoletta Spagnolo
Tutor: Dott.ssa Chiara Demartini
Anno Accademico 2005/2006 -Anno Accademico 2005/2006 -
ATTENZIONE Questa è l’aula
per gli Studenti A/K
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 2
Un capitale monetario: CI(t0) = K(t0)
viene messo in rischio (diventa: capitale investito) in qualche operazione economica per un periodo T = (t0, t1), e viene trasformato in un capitale:
CI’(t1) = K’(t1)
consentendo di ottenere un risultato:R(T) = CI(t1) - CI(t0) = K’(t1) – K(t0),
che denominiamo risultato operativo dell’investimento.
E’ un trasformatore efficiente di capitale.
3.1 L’nvestimento, in generale3.1 L’nvestimento, in generale
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 3
Per valutare la performance dell’investimento si può calcolare il rendimento:
ROI = R(T) / CI(t0)
L’investimento quale trasformatore può essere rappresentato con il modello:
Il rendimento dell’investimentoIl rendimento dell’investimento
Processi che producono rischioCI(t0)=K(t0)
ROI R(T)
CI(t1)=K’(t1)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 4
Tre sono le forme dell'investimento (supponiamolo monetario):
1 - economico reale: è formato da due scambi contrapposti dello stesso bene a t diverse
2 - economico produttivo: si acquisiscono fattori di produzione e si cedono le produzioni ottenute da processi produttivi intermedi.
3 - finanziario: si cede un capitale contro un capitale futuro, lasciandone ad altri l’investimento economico.
Le tre forme dell’investimentoLe tre forme dell’investimento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 5
Un capitale CI(t0) = K(t0) viene investito per acquistare un bene B in quantità QB(t0) ai prezzi pB(t0).
Al termine di T lo stesso bene viene venduto ai prezzi pB(t1) e si recupera il capitaleCI(t1) = K(t1).
Se maggiore di quello investito, si quantifica un utile; se inferiore, una perdita.
+ QB(t0) - QB(t1) ———————————————————
- K(t0) + K(t1)
3.2 L’investimento 3.2 L’investimento economico realeeconomico reale
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 6
Il modello precedente può essere sostituito dal seguente che evidenzia i flussi anziché i segni:
Nuovo modelloNuovo modello
CASSA che muove il capitale
Processi che producono rischio
K(t0) = CI(t0)
QB(t0) pB(t0)
Costo = CB(t0)
QB(t1) pB(t1)
Ricavo = RB(t1)
K’(t1) = CI’(t1)
RO(T) ROI
ROI = RO / CI(t0) [3.4]
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 7
Per le definizioni precedenti scriviamo:
RO(T) = Ricavo – Costo = RB(t1) - CB(t0)
= QB(t1) pB(t1) - QB(t0) pB(t0) [3.1]
ROI = RO(T) / CI(t0)[3.4]
Il risultato operativoIl risultato operativo
Ricavo = QB(t1) pB(t1) Costo = QB(t0) pB(t0)
Conto del risultato operativo dell’Inv.
Risultato Operativo = RO(T)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 8
Se QB(t1) = QB(t0) allora risulta:
RO(T) = QB(t1) [ pB(t1) - pB(t0) ]. [3.2]
Ecco i due rischi dell’investimento reale:
1) rischio tecnico di conservazione di B;
2) rischio economico di mercato: l’investimento ottiene un utile se i prezzi aumentano in T.
Il risultato operativo e i rischiIl risultato operativo e i rischi
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 9
Possiamo testare la performance economica tramite l’economicità: E(T) = RB(t1) / CB(t0) [3.3]
Si ottiene immediatamente:QB(t1) * pB(t1)
E(T) = --------------------------QB(t0) * pB(t0).
Il rapporto [QB(t1) / QB(t0)] 1testa l’efficienza tecnica – cioè la capacità di tenere sotto controllo il rischio tecnico;
Il rapporto [pB(t1) / pB(t0)] > 1testa l’efficienza di mercato, cioè la capacità del management dell’investimento di vincere il rischio economico dell’apprezzamento.
L’economicitàL’economicità
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 14
In capitale CI(t0) viene investito per acquistare fattori di produzione F in quantità QF(t0) ai prezzi pF(t0).
Le QF(t0) sono trasformate in QP(t1) nel periodo T.
Al termine di T le QP(t1) vengono vendute ai prezzi pP(t1) e si recupera il capitale CI(t1).
Se maggiore di quello investito, produce un utile; se inferiore, una perdita.
+ QF(t0) - QF = +QP - QP(t1) ——————————————————————
- K(t0) trasformazione + K(t1)
3.2 L’investimento 3.2 L’investimento economico produttivoeconomico produttivo
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 15
Il modello precedente può essere sostituito dal seguente che evidenzia i flussi anziché i segni:
I processi che producono il rischio sono processi di trasformazione produttiva.
Nuovo modelloNuovo modello
CASSA che muove il capitaleK(t0)
RO(T) ROI
K’(t1)
Processi che producono rischio
QF(t0) pF(t0) QP(t1) pP(t1)
Costo degli F Ricavo dei P
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 16
Le 4 classi di fattoriLe 4 classi di fattori
In qualsivoglia investimento produttivo vi sono solo 4 classi di fattori di produzione:
1) materie, indicati con M, in quantità QM ai prezzi pM,
2) servizi, indicati con S, in quantità QS ai prezzi pS,
3) lavoro indicati con L, in quantità QL ai prezzi pL,
4) impianto o fattori di struttura, I, o di capacità, in quantità NI = QI/KI ai prezzi pI.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 17
Nuovo modelloNuovo modello
CASSA che muove il capitaleK(t0)
RO(T) ROI
K’(t1)
Processi che producono rischio
Trasformazione produttiva
QP(t1) pP(t1)
Ricavo dei P
QM(t0) pM(t0) = CM
QS(t0) pS(t0) = CS
QL(t0) pL(t0) = CL
NI(t0) pI(t0) = CI
In questo modello il business è un trasformatore
produttivo mi-so
Tendo conto della tipologia di fattori, il modello precedente può essere ampliato:
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 18
Un investimento produttivo del quale siano specificati:
il prodotto P i processi produttivi e la tecnologia per ottenerlo, i fattori F impiegati, i prezzi di vendita, i mercati, i consumatori, e i canali di distribuzione, i capitali necessari per l’investimento,
può essere denominato business produttivo.
Nel business produttivo si produce per vendere ed ottenere un aumento del capitale investito, cioè del RO.
Il businessIl business
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Tipologia di businessTipologia di business
A seconda delle trasformazioni economiche distinguiamo tra business reale e produttivo.
L’investimento economico reale è una particolare classe di investimento produttivo.
A seconda della durata distinguiamo tra: business progetto, se T è definito; business processo se T non è limitato a priori; il
business continua finché vi è soddisfacente performance.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
I fattori operativi e di capacitàI fattori operativi e di capacità
Materie, Servizi, e Lavoro sono fattori di processo od operativi, in quanto acquistabili ed utilizzabili per singola unità. Di fatto risulta:QM(t0) = qM QP, essendo qM il fabbisogno unitario di M
QS(t0) = qS QP, essendo qS il fabbisogno unitario di S
QL(t0) = qL QP, essendo qL il fabbisogno unitario di L.
l’Impianto è formato dai fattori di struttura, che sono fattori di capacità in quanto hanno una capacità produttiva minima, KI, che deve essere acquistata interamente e non è divisibile.
Se QI = qI QP, essendo qI il fabbisogno unitario di I è l’ammontare dei servizi di struttura e KI la capacità dell’impianto che li eroga, allora occorre acquistare NI = QI/KI.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 22
Appare evidente che i costi dei fattori in input dipendono direttamente od indirettamente dai volumi produttivi.
I costi dei fattori M, S e L, che sono fattori operativi, sono costi diretti o variabili perché sono funzione diretta (lineare nelle nostre ipotesi) di QP.
I costi dell’impianto produttivo, che rappresenta il fattore di struttura, sono indiretti o fissi perché dipendono anche dalla capacità produttiva dei fattori disponibili, cioè da KI.
Costi diretti ed indirettiCosti diretti ed indiretti
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 23
La performance economica si misura con:
RO(T) = Ricavo – Costi dei fattori = RP(t1) - CF(t0) =
= QP(t1) pP(t1) - QF(t0) pF(t0) [3.5]
Scrivendo analiticamente, ed omettendo i riferimenti temporali, la [3.5] diventa:
RO(T) = [QP pP] - [(QM pM) + (QS pS) + (QL pL) + (NI pI)] [3.7]
La somma dei costi dei fattori rappresenta un unico input derivante
dalla omogeneizzazione dei volumi fisici dei fattori ad opera dei prezzi e rappresenta il valore di produzione di QP e si definisce:
Costo di produzione dei P = CP(T)
Il risultato operativoIl risultato operativo
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 24
Costo di produzione Somma dei costi dei fattori produttivamente consumati per ottenere i volumi complessivi QP in T:
CP(T) = F M, S, L, I = n CF M, S, L, I =
= (QM pM) + (QS pS) + (QL pL) + (NI pI)
NI pICP(T) = QP [ qM pM + qS pS + qL pL + ——— ]
QP
NI pI = QP [ cM + cS + cL + ———]
QP
Costo unitario medio Costo sostenuto in media per un’unità di produzione in T:
cP(T) = CP(T) / QP [3.8]
Costo di produzione: CP(T)Costo di produzione: CP(T)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 25
Sulla base della [3.7] e della [3.8] possiamo riscrivere la [3.5] nella forma:
RO(T) = Ricavo – Costo = RP(t1) - CF(t0) =
= QP(t1) pP(t1) - QP(T) cP(T).
Essendo: QP(t1) QP(T) risulta:
RO(T) = QP [ pP – cP ]. [3.9]
Abbiamo ottenuto una semplice espressione analoga alla [3.2] per testare la performance economica tramite risultato.
Risultato operativo (analitico) Risultato operativo (analitico)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Business Plan e BilancioBusiness Plan e Bilancio
Il conto del risultato e il conto del cash flow devono essere predisposti ex ante, per decidere se il business risulta conveniente.
I due documenti formano il Business Plan (insieme ad altri documenti di dettaglio).
I due conti devono essere anche predisposti ex post, per verificare se il business è risultato conveniente.
In questo caso i due documenti formano il Bilancio dell’investimento.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 27
Possiamo testare la performance economica anche tramite economicità:
RP pP E(T) = ——— = ——— [3.11] CP cP
che dimostra la capacità dell’investimento produttivo di trasformare costi in prezzi, cioè di trasformare il valore dei fattori consumati in un più elevato valore dei prodotti ottenuti.
cP max divario pP
L’investimento produttivo è trasformatore economico-produttivo che deve produrre il massimo apprezzamento della ricchezza ottenuta rispetto a quella impiegata.
L’economicitàL’economicità
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 28
Per valutare la performance dell’investimento produttivo nella creazione di valore è utile calcolare il rendimento del capitale investito:
RO(T) ROI(T) = ———
[3.12] CI(t0)
Essendo ROI direttamente proporzionale a RO e inversamente a CI ci chiediamo:
A. Come è possibile aumentare RO(T)?
B. Come è possibile ridurre CI?
Il ROIIl ROI
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 29
Riscriviamo la [3.9] :
RO(T) = QP [ pP – cP ],
sostituendo l’espressione di calcolo del costo di produzione:
NI pICP(T) = QP [ qM pM + qS pS + qL pL + ——— ]
QP
otteniamo:
NI pI RO(T) = QP pP – [qM pM + qS pS + qL pL + ——— ] QP
[3.10 bis]
Nuova significativaNuova significativaespressione del RO espressione del RO [continua][continua]
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 30
La [3.10bis] evidenzia le quattro principali leve manageriali per controllare il RO(T):
Espandere i volumi di produzione (funzione commerciale)
QP
Espandere i prezzi di vendita(funzione di marketing)
pF max divario pP
Ridurre i fabbisogni unitari di fattori(funzione produzione)
qF min
Contrarre i prezzi medi d’approvvigionamento(funzione approvvigionamento)
pF min
Le quattro leve managerialiLe quattro leve manageriali
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 31
La differenza:
mP = pP – cP = roP
rappresenta il margine unitario di negoziazione.MP = mP QP è il margine complessivo che in genere corrisponde al RO.
Il rapporto:roc = mP / cP
rappresenta il return on cost o ricarico o markup.
roc = RO / CP
è il ricarico calcolato su valori complessivi.
Margine unitario e ROCMargine unitario e ROC
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 32
Un investimento è pluriciclico se l’approvvigionamento dei fattori e la vendita delle produzioni avviene in N cicli consecutivi.
Supponiamo che si possano attuare N cicli uguali, tali che, per 1 n N:
ROn = RPn – CPn = RO(t) = RP(t) – CP(t).
Ovviamente:
RO(T) = n ROn = N RO(t)
L’investimento pluriciclicoL’investimento pluriciclico
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 33
Il capitale investito necessario per l’intero investimento risulta essere pari all’ammontare dei costi da sostenere nel primo dei cicli:
CI(t0) CP(t).
Risulta allora immediatamente che:
N = [ N CP(t) ] / CI(t0) = CIR
Il numero N non rappresenta non solo il numero di cicli ma anche la rotazione del capitale nell’intero investimento, cioè il CIR(Cost Investment Ratio).
Il Cost Investment RatioIl Cost Investment Ratio
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 34
Per ridurre il fabbisogno di CI(t0) è necessario aumentare la rotazione del capitale investito, mantenendo, per ciascun ciclo, lo stesso ricarico sul costo, roc.
Da ciò conseguie un innalzamento del ROI.
Il CIR è la leva che fa innalzare il ROI a parità di efficienza economica (prezzi) e produttiva (costi), quindi di roc:
ROI(T) = RO / CI(t0) = roc • CIR =
RO CP= ——— ——— [3.13]
CP CI(t0)
Come ridurre CI. Come ridurre CI. Una quinta leva managerialeUna quinta leva manageriale
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 35
pF
pPCIR=NqF QP
Le leve del controllo dell’investimento Le leve del controllo dell’investimento produttivoproduttivo
CASSA che muove il capitale K(t)
RO(T) ROI E
K’(t+1)
Processi che producono rischio
CP(T) RP(T)
roc-
+++
+-
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 36
Un capitale CI(t0) viene posto in rischio per il finanziamento del capitale investito di un investimento economico produttivo o
economico reale e diventa un capitale finanziario.
Al termine di T si recupera il capitale CI(t1) ed il risultato finanziario.
L’investitore finanziario sopporta un rischio indiretto: quello dell’investimento economico per finanziare il quale il capitale è stato conferito.
3.4 L’investimento finanziario3.4 L’investimento finanziario
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 37
Il capitale finanziario può essere investito in due forme:
1) conferimento in rischio assoluto o a titolo di Equity (capitale proprio, capitale netto, ecc,) come partecipazione alla formazione del capitale investito:
- K(t0) + K(t1) ———————————————————— + partecipazione - partecipazione
L’Equity partecipa ai risultati dell’investimento economico ma guadagna per ultimo e perde per primo.
Investimento in EquityInvestimento in Equity
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 38
2) conferimento in rischio relativo o a titolo di Debt (Debit, prestito, finanziamento netto, credito di finanziamento, ecc,):
- K(t0) + K(t1) ———————————————————— + prestito - prestito
Il Debt partecipa ai risultati dell’investimento economico ma guadagna per primo e perde per ultimo.
Investimento in DebtInvestimento in Debt
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 39
La remunerazione del Debt è in misura negoziata in anticipo tramite il tasso di interesse i e si denomina Interesse, IP:
IP = D i T
La remunerazione dell’Equity è in misura eventuale e residuale in quanto deriva dal RO(T) dell’investimento economico dopo avere detratto gli IP e si denomina risultato (utile o perdita) netto RN:
RN(T) = RO(T) - IP = RO(T) – (D * i * T)
Remunerazioni: Interesse (IP) Remunerazioni: Interesse (IP) e Utile netto (RN)e Utile netto (RN)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 40
La performance finanziaria si valuta con due indicatori di rendimento:
nell’investimento in Equity, si calcola il Return On Equity:
ROE = RN / E
nell’investimento in Debt, si calcola il Return On Debt:
ROD = IP / D i
Performance finanziaria: Performance finanziaria: ROE e RODROE e ROD
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 41
I modelli precedenti diventano:
Nuovo modelloNuovo modello
RN(T) = RO – IPIP(T) = D i T
CASSA dell’investitore
Processi che producono rischio
Investimento produttivo
-K(t0)
+E(t0) oppure
+D(t0)
+K’(t1)
-E(t0) oppure
-D(t0)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 42
Poiché l’investimento economico (reale o produttivo) rifornisce la propria CASSA tramite l’investimento finanziario,
e poiché il finanziario viene remunerato dall’investimento economico,
si possono congiungere i due investimenti
per formare un nuovo investimento finanziariamente autosufficiente, che denominiamo:
capital investment o investimento capitalistico.
3.5 Il Capital Investment3.5 Il Capital Investment
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
L’impresa capitalistica “perfetta”L’impresa capitalistica “perfetta”(prima definizione – vedi cap. 4)(prima definizione – vedi cap. 4)
Un’organizzazione permanente (cap. 4) nata per sviluppare un capital investment che svolge un business processo o una concatenazione indefinita di business progetto, che finanzia con Equity e con Debt il Capitale investito si definisce
impresa capitalistica “perfetta”.
L’impresa è mercantile se sviluppa investimenti economico reali.
Altrimenti è di altro tipo (agraria, estrattiva, industriale, ecc.).
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Settore e mercato Settore e mercato (prime definizioni)(prime definizioni)
Si definisce settore l’insieme delle organizzazioni (e in particolare: imprese capitalistiche perfette) che sviluppano un particolare business (vi può essere il riferimento ad una data area geografica).
Si definisce mercato l’insieme degli scambi di un particolare bene tra i produttori ed i consumatori, in un dato periodo e, eventualmente, in un dato luogo o area geografica.
Mercato e settore sono concetti correlati in quanto il settore rappresenta il sistema che sviluppa il processo di produzione che origina gli scambi per i consumi.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Il business finanziarioIl business finanziario
Il business tecnicamente riguarda l’investimento economico. Lo definiamo business economico (industry).
Vi sono organizzazioni che tuttavia sono specializzate nella raccolta di capitale finanziario che destinano ai business economici. Il loro risultato economico deriva da intereressi da Debt o da utili da Equity.
Tali organizzazioni si definiscono imprese finanziarie e il loro è un business finanziario (finance).
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
I capitali e le remunerazioniI capitali e le remunerazioni
L’investimento finanziario forma il capitale investito nell’investimento produttivo:
CI = D+E.
L’investimento produttivo è strumentale per remunerare il finanziario:
RO = IP+RN.
Capitale investitodall’investimento o
ancheCapitale necessario per l’investimento
Capitale investitonell’investimento
o ancheCapitale reperito dall’investimento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 47
Il modello di capital Il modello di capital investmentinvestment management
INVESTIMENTOPRODUTTIVO
Tesoreria dello investimento
produttivo
FO
RN
ITO
RI
CL
IEN
TI
RP = QP pPCP = QF pF
INV. FINANZIARIOEQUITY
Tesoreria
-KE(t) +KE’(t’)
INV. FINANZIARIODEBT
Tesoreria
-KD(t) +KD’(t’)
- KI(t) = CP(T)/N + KI’(t’) = RP(T)/N
RN = RO - IPROE = RN/KE(t)
KI(t) = KD(t) + KE(t) -KI’(t’) = -KD’(t’) - KE’(t’)
IP = i KD(t)ROD = IP/KD(t)
RO = RP-CPROI = RO/KI(t)
Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 48
Legge Generale dell’investimento: l’investimento produttivo e l’investimento finanziario non possono esistere separatamente ma devono sempre essere attuati in parallelo per formare un
capital investment.
Questa legge ammette alcuni corollari.
Legge generale dell’investimentoLegge generale dell’investimento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Quattro Corollari Quattro Corollari alla legge generalealla legge generale
1 - L'investitore che effettua un investimento finanziario (finance) può essere remunerato solo se da’ vita ad un investimento produttivo per generare ricchezza (industry).
. 2 – Il risparmiatore con capitale finanziario deve ideare o
ricercare qualche investimento produttivo nel quale investire il capitale.
3 - Non può esistere produzione (industry) senza finanza (finance) e viceversa.
4 - Tutti i capitali investiti nel capital investment sopportano il rischio dello investimento produttivo.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 50
Il soggetto che avendo una business idea, conferisce l’Equity accetta il rischio assoluto per dare vita e gestire un business si definisce imprenditore capitalista.
Il soggetto che conferisce capitale a titolo di Debt ed accetta solo un rischio relativo, si denomina solitamente finanziatore dell’investimento.
I processi di trasformazione economica e di controllo del rischio sono gestiti da un terzo soggetto (o gruppo), che sviluppa il management dell’investimento.
I soggetti dell’investimentoI soggetti dell’investimento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 51
Solitamente il management conosce il business meglio dell’investitore.
L’investitore assume le decisioni di investimento sulla base di uno stock più limitato di informazioni.
Per il principio di razionalità, quando è possibile, l’investitore cerca di gestire direttamente il suo investimento.
Asimmetria informativaAsimmetria informativa
Investitore
Sopporta il rischio
Ottiene i risultati
Management
Gestisce il rischio
Investe il capitale
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 52
Quando imprenditore e management sono disgiunti, l’investimento dà vita ad una gestione manageriale del business.
Il management del businessIl management del business
Investitore
Porta il capitale investito
Sopporta il rischio
Ottiene i risultati
Ha il diritto ad un rendiconto da parte del
management
Management
Amministra il capitale investito
Gestisce il rischio
Investe il capitale
Ha l’obbligo di “rendere conto” della
sua gestione
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 53
Parte alta del modello generaleParte alta del modello generale
P
€
ManagementBusiness governance
ImprenditoreBusiness idea
P
€
ManagementBusiness governance
ImprenditoreBusiness idea
P
€
RO = RP - CP
ManagementBusiness governance
ImprenditoreBusiness idea
processi produttiviprocessi finanziari
QP pPQF pF
KI(t) KI’(t’)
ROI = RO/KI(t)
ManagementBusiness governance
ImprenditoreBusiness idea
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 54
Il capital investment rappresenta l’attività economica fondamentale in quanto: è il motore della produzione, è artefice della produttività e della qualità, quindi
dell’abbondanza e del progresso; consente la remunerazione del lavoro e del capitale, incentiva al risparmio, soddisfa l’aspirazione alla ricchezza.
Il ruolo del capital investmentIl ruolo del capital investment
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Cinque congetture sui businessCinque congetture sui business
Prima congettura: i business diventano sempre più grandi e la scala degli impianti aumenta (grande è bello).
Seconda congettura: Il marketing assume un ruolo sempre più rilevante (aumentare il mercato).
Terza congettura: si cercano posizioni di monopolio (cartelli, ecc.) per non ridurre i prezzi.
Quarta congettura: la qualità aumenta sempre (per aumentare i volumi di produzione e contrastare la riduzione dei prezzi).
Quinta congettura: il business si localizza dove i prezzi dei fattori sono più convenienti (per ridurre i costi di produzione).
G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Sesta congetturaSesta congetturaCreatività e capitale umanoCreatività e capitale umano
Sesta congettura: in un contesto capitalistico nel quale gli investimenti finanziari (finance) dirigono i produttivi (industry), la creatività e la ricerca diventano la base della teleonomia endogena di ogni capital investment.
La creatività significa ricerca di sempre nuove business idea e di innovazione continua di: prodotti processi produttivi processi commerciali (mercati, canali, clienti) processi di marketing (pubblicità, studio dei gusti dei
consumatori, pakaging, ecc.).
In un contesto capitalistico l’organizzazione creativa che sviluppa i business acquista un valore autonomo; diventa capitale umano.
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Settima congettura Settima congettura La customer satisfactionLa customer satisfaction
Settima congettura: in un contesto capitalistico, la base della teleonomia esogena del capital investment diventa la customer satisfaction dalla quale dipendono il RO e il ROI, quindi il RN.
La CS, in generale, si realizza con: Qualità, Prezzo Condizioni di consegna Condizioni di pagamento Condizioni di assistenza.
G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 58
Il capital investment unisce in sé: un investimento produttivo per dare vita al business due investimenti finanziari per ottenere i capitali come
Equity e come Debt.
La performance finanziaria complessiva si percepisce con i tre indicatori di rendimento:
1. ROI = RO/CI rendimento del business2. ROE= RN/E rendimento dell’Equity3. ROD= IP/D rendimento del Debt.
La performance finanziaria del capital La performance finanziaria del capital investmentinvestment
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 59
Legge generale dei rendimenti o relazione finanziaria fondamentale (o di Modigliani-Miller):
ROE = [ROI + SPREAD DER] (1-tax) [3.14]
essendo: SPREAD = [ROI – ROD], DER = [D/E] (Debit Equity Ratio)
o leva finanziaria tax l’aliquota media di imposta (supposta costante).
G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!
Legge generale dei rendimentiLegge generale dei rendimenti
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 60
Scriviamo la precedente ROE = [ROI + SPREAD DER] (1-tax) nella forma equivalente:ROE - ROI = [(ROI – ROD) DER] (1-tax)
Osserviamo che se il business è in grado di ottenere un ROI maggiore del rendimento spettante al capitalista-finanziatore (ROD), allora il capitalista-imprenditore realizza un ROE maggiore del ROI, in quanto il ROE è spinto in alto dalla leva finanziaria con un fattore moltiplicativo pari al DER.
Significato della Significato della leva finanziarialeva finanziaria
(ROI – ROD) (1-tax)
ROE - ROI ED
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 61
Modello semplificatoModello semplificato
EQUITY
INVESTIMENTO PRODUTTIVO
O BUSINESSINVESTIMENTO FINANZIARIO
-10.000 E(t0) = KE(t0)
+10.000 CI (t0) = E(t0)
12.000E(t1) = E(to) + RN = KE(t1)
12.000CI (t1) = E(t1)
2.000RO(T)=RP – CF
2.000RN(T) = RO – IP
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = - 10.000 KI(T) = + 12.000
roc = 20%CIR = 1
ROI = 20%
ROE = 20%
11new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 62
Modello semplificatoModello semplificato
-5.000 E(t0) = KE(t0)
+5.000 CI (t0) = E(t0)
7.000E(t1) = E(to) + RN = KE(t1)
7.000CI (t1) = E(t1)
2.000RO(T)=RP – CF
2.000RN(T) = RO – IP
KI(T) = + 12.000
EQUITY
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = - 10.000
roc = 20%CIR = 2
ROI = 40%
ROE = 40%
= roc CIR = = 20% (2)
22new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 63
Modello semplificatoModello semplificato
INVESTIMENTO PRODUTTIVO
O BUSINESSINVESTIMENTO FINANZIARIO
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
EQUITY
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = -10.000 KI(T) = + 12.000
roc = 20%CIR = 1
5.000 E(t0) = KE(t0)
10.000 CI (t0)=E(t0)+ D(t0)
5.000 D(t0) = KD(t0)
20%ROI =
2.000RO =
10%i% = ROD =
500IP =
DEBT
33
1DER =
30%ROE =
1.500RN =10%i% =
ROE = ROI + SPREAD * DER
= (roc * CIR) + (SPREAD * DER)
10%SPREAD =
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 64
Modello semplificatoModello semplificato
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
EQUITY
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = -10.000 KI(T) = + 12.000
roc = 20%CIR = 1
2.000 E(t0) = KE(t0)
10.000 CI (t0)=E(t0)+ D(t0)
8.000 D(t0) = KD(t0)
20%ROI =
2.000RO =
10%i% = ROD =
800IP =
DEBT
44
4DER =
60%ROE =
1.200RN =10%i% =
ROE = ROI + (SPREAD * DER)
= (roc * CIR) + (SPREAD * DER)
10%SPREAD =
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 65
Modello semplificatoModello semplificato
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
EQUITY
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = -10.000 KI(T) = + 12.000
roc = 20%CIR = 2
1.000 E(t0) = KE(t0)
5.000 CI (t0)=E(t0)+ D(t0)
4.000 D(t0) = KD(t0)
40%ROI =
2.000RO =
10%i% = ROD =
400IP =
DEBT
55
4DER =
160%ROE =
1.600RN =10%i% =
ROE = ROI + (SPREAD * DER)
= (roc * CIR) + (SPREAD * DER)
30%SPREAD =
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 66
Modello semplificatoModello semplificato
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
EQUITY
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 12.000
KO(T) = -10.000 KI(T) = + 12.000
roc = 20%CIR = 2
1.000 E(t0) = KE(t0)
5.000 CI (t0)=E(t0)+ D(t0)
4.000 D(t0) = KD(t0)
40%ROI =
2.000RO =
75%i% = ROD =
3.000IP =
DEBT
66
4DER =
-100%ROE =
-1.000RN =75%i% =
ROE = ROI + (SPREAD * DER)
= (roc * CIR) + (SPREAD * DER)
-35%SPREAD =
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 67
new
Modello semplificatoModello semplificato
TRASFORMAZIONE
PRODUTTIVA
EQUITY
CASSA
O TESORERIA
CF(T) = 10.000 RP(T) = 10.000
KO(T) = -10.000 KI(T) = + 10.000
roc = 0%CIR = 2
1.000 E(t0) = KE(t0)
5.000 CI (t0)=E(t0)+ D(t0)
4.000 D(t0) = KD(t0)
0%ROI =
0RO =
75%i% = ROD =
3.000IP =
DEBT
77
4DER =
-300%ROE =
-3.000RN =75%i% =
ROE = ROI + (SPREAD * DER)
= (roc * CIR) + (SPREAD * DER)
-75%SPREAD =
In cassa ci sono solamente 5.000.L’EQUITY perde tutto il capitale per primo.Per il DEBT ci sono due possibilità:1) ricevere gli interessi e perdere 2.000 di capitale (perde per
ultimo);2) rinunciare agli interessi, per 2.000, ed ottenere il rimborso
del capitale.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 68
Corollario 1 - Limite massimo dei finanziamenti: l'ammontare max dei Debt per finanziare un business, prima che RN diventi negativo, è pari a:
D CI (ROI/ROD) oppure, essendo KI = KD + KE, a:
D E [ROI/(ROD-ROI)]
Corollario 2 - Limite minimo di capitale proprio: l'ammontare max dell‘Equity per finanziare un business, prima che RN diventi negativo, è pari a:
E CI [(ROD-ROI)/ROD]
Alcuni corollari Alcuni corollari [integrazione][integrazione] new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 69
Ottava congettura: l’imprenditore capitalista cerca di finanziare il business con Debt (capitale di prestito) per sfruttare la leva finanziaria e aumentare il ROE, a condizione che sia SPREAD >0.
Nona congettura: l’imprenditore capitalista finanzia il business con Equity solo se il ROI è più elevato del costo opportunità del capitale proprio.
Due nuove importanti congettureDue nuove importanti congetture
G u a r d i a m o c i a t t o r n o!!!!
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 70
Micro sistema contabile e PDMicro sistema contabile e PDAttenzione! Il bilancio è ancora incompleto
Cash Inflow = K’(t1)
Cash Outflow = K(t0)
Conto del Cash Flow o CASSA
+Materie = QM(t0) pM(t0)+Servizi = QS(t0) pS(t0)+Lavoro = QL(t0) pL(t0)+Impianto = NI(t0) pI(t0)= Costo Produzione CP
Conto del Risultato economico del business
Operational Cash Flow = K’(t1) - K(t0)
Ricavo = QP(t1) pP(t1)
Risultato economico== RO(T) = RP - CP
Interessi Passivi IP = D i T
Risultato netto RN = RO - IP
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 71
La conoscenza del capital investment è necessaria non solo per derivare le leggi dell’investimento e del rendimento, ma anche per il calcolo economico per la programmazione ed il controllo dell’investimento.
Il calcolo economico determina: l’entità delle quantità da produrre, l’ammontare dei capitali necessari, i rendimenti ottenibili.
Il calcolo economico del capital Il calcolo economico del capital investmentinvestment
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 72
Il calcolo economico delle quantità da produrre e da vendere presuppone di trasformare la [3.7] da modello descrittivo in modello operativo.
E’ sufficiente scrivere il RO come funzione di QP nel periodo T [scriviamo Q per QP].
Per fare questo dobbiamo anche riscrivere i ricavi ed i costi in funzione di Q.
Questo metodo prende il nome di:
Break Even Analysis lineare.
La Break Even AnalysisLa Break Even Analysis
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 73
Partiamo dalla nota [3.10 bis]
NI pI RO(T) = QP pP – [qM pM + qS pS + qL pL + ——— ] QP
che diventa:
RO(Q) = QP pP – [ cM + cS + cL ] – NI pI
RO funzione di QRO funzione di Q
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 74
Riprendiamo:
RO(Q) = QP pP – [ cM + cS + cL ] – NI pI
Poniamo: QP = Q cvF = [ cM + cS + cL ] coefficiente unitario di costi
variabili dei fattori operativi CoV = cvF Q [3.18] CoF = NI pI costi fissi; rappresentano i costi di impianto
o di struttura che non variano al variare delle Q CP(Q) = CoV + CoF funzione dei costi di produzione
complessivi [3.20] Otteniamo:
RO(Q) = Q pP – cvF – CoF [3.21]
La funzione dei ricavi e dei costiLa funzione dei ricavi e dei costi
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 75
Riprendiamo la precedente:
RO(Q) = Q pP – cvF – CoF [3.21]
Poniamo:mc = [ pP - cvF ] margine di contribuzione
unitario per la copertura dei CoF
La [3.21] può essere riscritta:
RO(Q) = Q mc – CoF [3.21]
Questa è la funzione economica fondamentale del business
La funzione del RO(Q)La funzione del RO(Q)
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 76
Riprendiamo la precedente funzione RO(Q):
RO(Q) = Q mc – CoF
Da essa ricaviamo immediatamente
RO* + CoFQ* = —————— [3.22]
mc
Questa è l’espressione fondamentale della BEA e consente di determinare un obiettivo di quantità Q* da produrre per ottenere un obiettivo di RO* .
L’equazione economica fondamentale L’equazione economica fondamentale del businessdel business
Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 77
Riprendiamo la precedente equazione
RO* + CoFQ* = —————— [3.22]
mc
Ponendo RO* = 0 calcoliamo il punto di equilibrio QE , cioè la quantità minima per coprire tutti i costi di produzione dati i pP e i cvF:
CoF QE = —— [3.23] mc
Il Break Even Point (BEP)Il Break Even Point (BEP) Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 78
cFM,S,L
Q* < QE
CoF
CP = CoV + CoF
Q
CostiRicaviRisultato
RP
QE Q* > QE
CoVBEP
CostiRicavi
d’equilibrio
RO(Q*)
>0
<0
Modello grafico della BEA Modello grafico della BEA Figura 3.5Figura 3.5
QMAX
ATTENZIONE: la BEA vale all’interno della capacità produttiva massima dell’Impianto che genera i costi fissi. E’ il limite destro all’aumento dei volumi di produzione.
Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 79
La funzione del RO(Q) è:RO(Q) = 3,00 Q – 2,00 Q – 30.000
Business di penne a sfera:Business di penne a sfera:analisi del processo produttivoanalisi del processo produttivo
Prezzo 3,00
Totale RP 3,00 Q Curva ricavi
Materiale metallico 0,30
Materiale plastico 0,20
Refil 0,30
Lavorazioni 0,10
Imprevisti 0,10
Costi commerciali 1,00
Totale CV 2,00 Q Curva costi variabili
Macchinari 20.000
Pubblicità 10.000
Totale CF 30.000 Curva costi fissi
Totale CP 2,00 Q +30.000
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 80
Una nuova importanteUna nuova importanteespressione di ROespressione di RO
Dall’equazione economica fondamentale
RO(Q) = Q mc – CoF
deriviamo immediatamente che:
RO(Q) = (Q - QE) mc = Q mc
Significato: il risultato operativo (positivo o negativo) si produce quando la quantità venduta supera la quantità di equilibrio (in corrispondenza della quale RO = 0).
Analogamente, in generale:RO(Q + Q) = Q mc
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 81
Il conto economico per la BEAIl conto economico per la BEA
L’equazione economica fondamentale
RO(Q) = Q mc – CoF = [ pP - cvF ] Q – CoF
si può scrivere anche in forma di:
cvF Q pP Q CoF
RO(Q)
Conto del Risultato economico della BEA
new
Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
BEA e calcolo BEA e calcolo pPpP
Con tale equazione, o con il Conto Economico della BEA possiamo affrontare tutti i problemi relativi al calcoli di un valore incognito dati i rimanenti.
Livello di prezzo per ottenere un RO* obiettivo:
RO* + cvF Q + CoF pP =
Q
new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006
Livello di Costo fisso massimo sopportabile CoF * per ottenere un RO * obiettivo:
CoF* = (pP – cvF) Q - RO* = Q mc – CoF
Livello di Costo variabile unitario massimo sopportabile cvF* per ottenere un RO * obiettivo:
pP Q – RO* – CoF cvF* =
Q
BEA e calcolo BEA e calcolo CoFCoF* e * e cvFcvF** new
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 84
Indica di quanto, percentualmente, i volumi di vendita possono diminuire, fissi i prezzi e i parametri di costo, prima di arrivare al BEP:
Q - QE
MS% = ——— 100 [3.25] Q
Si denomina anche margine di sovra- copertura e può anche scriversi:
RO MS% = ——100 [3.25] MC
Il margine di sicurezzaIl margine di sicurezza Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 85
La BEA si può applicare anche quando il business è su due o più periodi, T1 e T2.
Occorre attribuire a ciascun periodo una quota dei costi fissi denominata quota di ammortamento.
Come calcolarla? Il criterio di ammortamento più logico sarebbe quello di
attribuire il costo fisso comune a T1 e T2 in proporzione a RP(T1) e RP(T2) o, ancor meglio a MC(T1) e MC(T2)
E’ meglio evitare di calcolare le quote di ammortamento in proporzione a QP(T1) e QP(T2).
3.8 La BEA per business multiperiodali. Quote di 3.8 La BEA per business multiperiodali. Quote di ammortamentoammortamento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 86
CoF
CP = CoV + CoF
Q
CostiRicaviRisultato
RP
QE
CoVBEP
CostiRicavi
d’equilibrio
La BEA per business multiperiodaliLa BEA per business multiperiodali
QE(T1)
BEP(T1)
qCI (T1)
QE(T2)
BEP(T2)
qCI (T2)
La suddivisione per periodisi può attuare qualunque sia ilvolume prodotto in ciascuno.
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 87
La BEA si può applicare anche quando si sviluppano contemporaneamente due o più business, P1 e P2.
Occorre attribuire a ciascun business una quota dei costi fissi denominata quota di imputazione.
Come calcolarla? Il criterio di imputazione più logico sarebbe quello di
attribuire il costo fisso comune a P1 e P2 in proporzione a RP1(T) e RP2(T) o, ancor meglio a MC1(T) e MC2(T)
E’ meglio evitare di calcolare le quote di ammortamento in proporzione a QP1(T) e QP2(T).
3.8 La BEA per business in parallelo. 3.8 La BEA per business in parallelo. Quote di ammortamentoQuote di ammortamento
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 88
Si possono utilizzare le equazioni della BEA anche per analisi di convenienza economica comparata.
Per esempio:
dati due business con diverse strutture di costo e/o o di prezzo, quale risulta dotato di maggiore economicità;
come varia l’economicità al variare del prezzo e/o della struttura dei costi e/o dei volumi di vendita;
ecc.
Svolgere gli esercizi in aula!
Il calcolo economico Il calcolo economico Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 89
Il calcolo economico del capital investment si attua con un semplice strumento denominato quadro di controllo (tableu de bord, cruscotto, ecc.) nel quale sono esposti e calcolati ordinatamente i valori delle equazioni fondamentali tra cui:
ROE = [ROI + SPREAD DER] (1-tax) ROE = RN/E = (RO-IP) / (CI-D) e varianti ROD = IP/D = (RO-RN) / (CI-E) e varianti ROI = RO/CI = (IP+RN) / (E+D) e varianti
RO(Q) = Q (pP – cvF) – CoF
RO* + CoF Q* = —————
mc
Il quadro di controlloIl quadro di controllo Esercizi in aula
Esercizi in aula
Economia Aziendale – Istituzioni – 2005/2006 90
Fine del capitolo 3
Queste diapositive sono disponibili
alla pagina:
www.ea2000.it/mella
FineFine