vallarsa notizie n.50

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Il bollettino comunale di Vallarsa

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dall’amministrazione comunale

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edsommario Vallarsa Notizie

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EDITORIALE1 Vallarsa Notizie un libro tutto particolare

IL SALUTO DEL SINDACO2 Rimboccarsi le maniche per la comunità

DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE3 Notizie in Breve4 Le dimissioni dell’assessore Rippa5 Un regolamento per garantire il buon vivere in valle7 Isole ecologiche, terminate le prime tre 8 Nuove regole per usare attrezzature e immobili comunali9 Imu e tariffe dell’acqua

10 Vallarsa da scoprire 11 I profughi al servizio della Comunità12 Il Microeolico sui lampioni 13 Il Piano Giovani “Punto in Comune”14 Valorizziamo i sentieri e la toponomastica della Vallarsa DAI GRUPPI CONSILIARI15 Vallarsa domani16 Lega nord trentino17 Per la valle e la sua gente

DALLA BIBLIOTECA18 “Ti racconto...” torna il concorso della biblioteca19 “Bibliotecando”

DALLE SCUOLE20 Le nostre gite, le nostre storie 22 Le filastrocche protagoniste della festa delle scuole23 Francesco Cavallin DALLA CASA DI RIPOSO24 Tante le attività alla Casa di Riposo DALLA FORESTALE25 Esperimento: un’asta per il legname di pregio DALLE PARROCCHIE26 Un contratto rinnovato, Vallarsa Cosa direi di te?

ORIGINI, STORIA, ATTUALITÀ28 Quando per pagare i debiti si vendevano le malghe

LE NOVITÀ IN VALLE31 Il giardino della memoria “sbarca in Vallarsa”

DALLE ASSOCIAZIONI32 Gruppo Alpini Vallarsa 35 Alpini sciatori 36 Gruppo Sat Vallarsa37 Camposilvano è 38 Proloco Vallarsa 39 Centro studi Museo etnografico 40 Coro Pasubio41 Movimento pensionati42 Vigili del fuoco 44 Tra le Rocce e il cielo 45 Il Tucul 46 Presepe Valmorbia 47 Ferrari Club 48 Giovani sant’S’Anna 49 U.s Vallarsa 50 Pasubio 100

51 Circolo Amici di Foppiano52 Amici di Jenny53 Orsa MaggioreI NOSTRI STUDENTI54 Dottore, dottore ...LA VALLARSA IN LIBRERIA57 I villaggi dei camini spenti 58 Guida botanica del pasubio58 Trent’anni d’attività, il museo di vallarsa

in un libro 59 Pasubio e Piccole Dolomiti

DAI LETTORI60 Cacao Amaro in Vallarsa 61 L’orso vallarsero nel santuario cimbro di

S. Colombano62 La Vallarsa che fu raccontata da Bruno Cobbe63 I Cumerloti de na volta 64 Amore al cioccolato64 Un doveroso grazie a due signore di Parrocchia

In copertina foto di Stefano Bussolon“La stagione dell’amore”

Vallarsa NotiziePeriodico semestrale

del Comune di Vallarsaanno XXI n. 50, luglio 2012

Direttore ResponsabileStefania Costa

Comitato di RedazioneStefano Bussolon

Stefania CostaOrnella Martini

Rudi PiazzaMassimo Plazzer

Stefano Zendri

RecapitoComune di Vallarsa,

fraz. Raossi

Stampa e impaginazioneGrafiche Futura • Mattarello

Il notiziario è consultabilesul sito del comune

www.comune.vallarsa.tn.itsezione: “il comune”

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editorialezie

Vallarsa Notizie un libro tutto particolare

Provate a prendere un libro,mettetelo di profilo, e osser-vatene attentamente la rile-

gatura. Guardando con attenzionenoterete che è composto da unaserie di fascicoletti, di una decina dipagine ciascuno, incollati assieme aformare il volume. Ma se provate(con un libro vecchio o che nonusate più) a strapparli uno ad uno,non avrete altro che una serie difogli di carta sfusi, avendo perso,del tutto, il libro.

Proviamo invece a fare l’opera-zione contraria. Prendiamo comefascicoletti i 50 Vallarsa Notizie fi-nora pubblicati, ovvero dal numero1 uscito nel Natale del 1991 fino aquello che state iniziando a sfo-gliare, e proviamo a rilegarli as-sieme. Otterremo un libro cheracconta la storia della Vallarsa e deiVallarseri. Ed è questo un libro tuttoparticolare.

Innanzitutto perché, pur avendo ilnotiziario poco più di vent’anni divita, racconta una storia ben piùlunga: che parte da prima dei dino-sauri e prova a raccontare anche unpo’ di futuro.

Poi perché di solito un libro hasempre uno, due o qualche autore.In questo caso invece gli autori sonoanche lettori e protagonisti di que-sta grande storia. E anche perché,pur non percependo né redditi nécopyright per questo lavoro svolto,continuano a scrivere e raccontarele loro storie attraverso le pagine.

Come ogni libro l’editore è unico,il Comune, ma non impone nulla,non va a strigliare i redattori e si ac-

contenta solo di alcune pagine dovepubblicare quello che fa, comun-que, per la Vallarsa. E ci sono statianche diversi comitati di redazione.In tanti si sono seduti attorno a untavolo per progettare il notiziario,ma senza alterarne lo spirito e i con-tenuti.

Questo ipotetico libro è poi parti-colare anche fisicamente. Parte inbianco e nero, con poche foto euna carta leggera, e man mano chelo si sfoglia acquista colori, graficae consistenza. Ma se andiamo a ve-dere le singole sezioni, le rubriche ei contenuti, troveremo diverse ana-logie tra il numero uno e il numero50.

Questo strano libro ha poi 50 co-pertine, davvero assortite. Tra pae-saggi, scorci e viste della nostravalle, appaiono a volte animali, uo-mini, eventi, simboli e anche la co-pertina completamente bianca,particolarità che non certo tutti pos-sono vantare.

È questo, ovviamente, un librocon tante storie a puntate. E come

ogni libro trasmette conoscenza e cipermette di imparare, a volte, qual-cosa della nostra stessa famiglia.Come è capitato a Elisabetta, emi-grata negli USA trent’anni fa, che ciha scritto di aver scoperto proprioda “Vallarsa Notizie” la storia delsuo avo, “il Polenta”, che non co-nosceva.

Infine, se aprite questo libro all’ul-tima pagina, vedrete che prima delretro di copertina, dalla rilegaturaescono dei fili e della colla ancorafresca. È un libro non concluso, mache avrà altri, molti, fascicoletti chesi andranno ad aggiungere in fondoa questo volume che non troveretein nessuna libreria del mondo mache raggiunge ogni continente.

Un libro particolare e straordina-rio, come è straordinaria la genteche lo legge e che nel numero 50 diVallarsa Notizie non vede altro cheun altro piccolo pezzo di storia val-larsera da raccontare.

Buona lettura.

Il comitato di redazione

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Il saluto del sindaco

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Rimboccarsi le maniche per la comunità

Le sfide si moltiplicano: lacrisi economica si aggrava,le esigenze di intervento au-

mentano, la disoccupazione ri-guarda sempre più persone, ilsistema istituzionale (Provincia, Co-munità, Comune) è lontano dal-l’aver trovato equilibrio e chiarezzadei ruoli. Ci sono gravi problemi, maci comportiamo come se riguardas-sero altri. Lo stato d’animo più dif-fuso è quello di chi pensa al proprioorticello cercando di preservare ilproprio stile di vita prendendo tuttoquello che si può finche è possibile.E’ uno stato d’animo di rifiuto.

Uno dei risultati è che molte per-sone non pensano più di doversi im-pegnare nel sociale, nella vita dellacomunità di appartenenza, nella ge-stione degli organi amministrativi.Al massimo si impegnano di tantoin tanto in qualche movimento diprotesta. Si ritiene che i problemidovrebbero essere risolti dallo stato,dalla provincia, dal comune, da altrinon da noi.

Sotto tale profilo le problematichevanno, quindi, ben al di là degliaspetti economici. In effetti quelloche manca è un quadro di valoricondivisi. Da tali valori dipendono ilbenessere e la dignità di ogni sin-gola persona. Siamo passati dall’at-teggiamento del giardiniere a quellodel pastore. Il primo cura il bene co-mune avendo presente anche le esi-genze degli anni futuri, il secondo sipreoccupa solo di avere erba per al-cuni giorni ritagliandosi uno spaziorelativamente sicuro nel mezzo di

una società i cui guasti e la cui insi-curezza sembrano senza speranza.

Sicuramente il mondo sta cam-biando e lo fa’ velocemente. La stra-tegia che cercava di mantenere iconsumi aumentando l’interventopubblico indipendentemente dalladisponibilità di risorse non è piùpossibile perché nessuno è più di-sponibile a finanziare i nostri debiti.Al tempo stesso non si può vivereper arginare, per sopportare, perrimpiangere e ricordare il meglioche si ritiene resti alle spalle. Unaprosperità durevole è possibileanche se la stessa richiede di non li-mitarsi al vuoto rimpianto del pas-sato. E’ necessario prendere attoche è necessario avere un diversoorizzonte di riferimento, pensareagli investimenti piuttosto che aiconsumi.

Tra il resto per sperare in una pro-sperità durevole è necessario impe-gnarsi perché crescano le vocazioni,le disponibilità di impegno gratuitoal servizio di una società che fun-zioni e si concentri sul futuro ossianelle relazioni, nella famiglia, nel vi-cinato, nella comunità, nella stessaricerca del significato della vita. Varicercata tale disponibilità perché sipossa avere un insieme di personeche si riconosca come comunità co-struita su una visione condivisa,come collettività in grado di entu-siasmarsi all’idea di rimodellare lanostra valle, di lasciare un mondomigliore di come l’abbiamo trovato.

Sappiamo che la crisi economicaattuale non sarà facile da superare.

Non per questo è necessario esserepessimisti. Non siamo naufraghi dalmigliore dei mondi possibili. Siamoviandanti che devono cercare di af-frontare le inevitabili avversità conlo spirito di chi sa che il proprio im-pegno è indispensabile anche se ilrisultato non è sicuro. In fondosiamo mediamente più educati, piùsani (la durata media della vita con-tinua ad aumentare), più ricchi (no-nostante quattro anni di crisi),rispetto a quanto eravamo in unpassato anche recente. Non c’èniente che ci impedisca di sognareun futuro migliore e agire per la suarealizzazione. Niente se non l’ideache al futuro della nostra comunitàdovrebbe pensare qualcun altro.

Sviluppo non significa avere piùsoldi e la possibilità di spenderliper acquistare gli oggetti più sva-riati; sviluppo è, in primo luogo,aumentare le possibilità di scelta.Tra il pessimismo di chi ritiene nonpotrà cambiare nulla e l’ottimismopatologico ci chi ritiene che primao poi, grazie ad interventi miraco-listici la situazione migliori esisteuna terza via. Via che passa dal-l’impegno di ognuno e che ri-chiede che ci si chieda non solocosa gli altri fanno per noi, maanche cosa facciamo noi per glialtri. Non è un problema di risul-tati è, molto più semplicementequalche cosa che dobbiamo fareperché condividiamo, almeno inparte, un destino comune contutti coloro che fanno parte dellanostra comunità.

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dall’amministrazione comunaleaco

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Notiziein breve

ATTIVATO L’INTERVENTO 19Attivato anche quest’anno il pro-getto ex Azione 10, denominatoora Intervento 19. Chi rientra nellecategorie sta lavorando in estateper il comune, la casa di riposo e ilmuseo etnografico.

MERCATO CONTADINOParte anche quest’anno il mercatocontadino. Grazie al contributodella Provincia, quest’anno sonostati acquistati nuove strutturesmontabili, utilizzabili per il mercatodei prodotti agricoli.

PASSERELLA SUL RIO SINELLOTornerà la passerella di legno sul rioSinello. Il servizio Bacini Montani haapprovato il progetto inviato dal no-stro comune per ripristinare il pas-seggio del sentiero che porta aCampogrosso. Ora il Consorzioprovvederà alla realizzazione men-tre si progettano analoghe passe-relle per altri punti della valle.

LAVORI AI PARCHEGGI AL PASSOIn fase di ultimazione i lavori di si-stemazione dei parcheggi al Passo.Grazie ai fondi per i comuni di con-fine, sono stati asfaltati i primi par-cheggi lungo la strada perCamposilvano.

CASETTA A CAMPOSILVANOVerso la fine i lavori al centro Poli-valente di Camposilvano. L’edificiodi legno sarà ultimata entro metàluglio e ospiterà i locali per l’asso-ciazione del paese.

LA STRADA DEL POSTELFinalmente aperto il cantiere delcollegamento Obra-Speccheri, i la-vori della strada proseguono aritmo intenso.

DISCARICAIn corso di ultimazione i lavori di si-stemazione della discarica per inertial Passo Pian delle Fugazze. Siste-mato il lotto esaurito sarà imper-meabilizzata l’area residua in vistadi futuri utilizzi.

ASFALTIAsfaltata la strada Speccheri-Pez-zati-Bastianello. I lavori rientranonel programma di sistemazionedelle numerose strade comunali.

REGOLAMENTO PALESTRAApprovato il regolamento d’usodella nuova palestra in loc. Casae.Ora si provvederà ad acquistare leattrezzature mancanti e ad affidarela gestione ad una associazione.

FONTANEA cura del servizio Ripristino dellaProvincia (Progettone) inizierannoverso la fine dell’estate i lavori di si-stemazione delle numerose fontanedella valle.

STRADA PROVINCIALESINISTRA LENOIniziati, a cura del servizio stradedella Provincia, i lavori di sistema-zione della Strada provinciale 89 Si-nistra Leno in località Stangae. Ilavori comprendono la messa in si-curezza di alcuni massi pericolantisituati sopra la strada e successiva-mente l’allargamento della mede-sima. Inevitabili momentanei disagilegati alla chiusura della stradastessa.

LE EX-SCUOLEUltimati i lavori di rifacimento dellefacciate della ex scuola di Parrocchiae la sostituzione dei serramentinella ex scuola di Obra. Gli inter-venti sono stati finanziati in parteda un contributo provinciale.

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dall’amministrazione comunale

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Le dimissioni dell’assessore Luciano Rippa

A fine giugno l’assessore alle Foreste Agricultura e Patrimonio Luciano Rippa ha rassegnato le dimissioni daconsigliere comunale e membro della giunta comunale.

L’abbandono, nel corso della legislatura, della carica di assessore

e rispettivamente consigliere comunale è particolarmente sofferto,

ma un insieme di episodi hanno toccato profondamente la mia di-

gnità di persona.

In questi otto anni ho dato tempo, fatica e quanto necessario per

svolgere gli incarichi assunti per la comunità con onestà, sincerità,

imparzialità, disinteresse personale, per cui ritengo ingiustificate le

offese recentemente subite in luogo pubblico dal signor N.N.. Of-

fese che si aggiungono a quanto già subito in silenzio negli anni

scorsi, da un’indagine penale per presunta illegittimità di una de-

libera per assegnazione di un pascolo, al taglio delle viti nella pro-

prietà della mia famiglia.

Tali fatti hanno lasciato il segno e condizionano il mio modo di

pensare, di essere, di vivere, consapevole di essere solo nel subire,

solo nel dover giustificare e dimostrare quali siano la verità e la realtà

e mi hanno portato a rassegnare le dimissioni da assessore e consi-

gliere comunale.

Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con l’assessorato Foreste e Patrimonio nell’interesse della comu-

nità, e chi mi ha espresso solidarietà nel momento delle mie dimissioni.

Luciano Rippa

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dall’amministrazione comunaleale

Quando delle persone vi-vono assieme in una co-munità, è facile che

sorgano dei problemi quando la li-bertà d’azione di una persona siscontra con i diritti degli altri. Le que-stioni che possono sorgere general-mente hanno un ordine diimportanza diverso. Ci sono problemiimportanti, per i quali esistono leggi,regole e provvedimenti obbligatori, equestioni più piccole, che spesso nonsono contemplate nella legislazionegenerale e vanno calate nella realtàdel territorio.

Per questo nei mesi scorsi il Consi-glio comunale ha approvato un rego-lamento “Relativo alla qualità dellavita”, che affronta quei piccoli aspettidel quotidiano che permettono unabuona convivenza nelle frazioni dellavalle. 23 articoli che trattano aspettivari: occupazione di suolo, sicurezzae salute, tutela delle aree verdi, curadegli animali e altre disposizioni.

Sinteticamente, ecco i contenuti delregolamento:

Disposizioni generaliIl regolamento si applica su tutto il

territorio comunale, disciplina com-portamenti ed attività dei cittadiniprevenendo conflitti con l’interessecollettivo. La vigilanza è affidata allaPolizia locale, agli agenti di poliziagiudiziaria ed eventualmente a dipen-denti comunali preposti. Chi viola ilregolamento deve interrompere la

propria azione e se ha fatto danniprovvedere a risarcirli, altrimenti prov-vederà il comune d’ufficio addebitan-dogli le spese. La violazione di unarticolo prevede sanzioni da 50 a 400euro.

Occupazioni ed esposizioniIl regolamento disciplina le occupa-

zioni del suolo aperto al pubblicotransito e che necessitano di autoriz-zazione. Chi occupa suolo rendendodifficoltoso l’accesso ad abitazioni oattività commerciali dovrà segnalare ipercorsi alternativi attraverso appositicartelli. Se si tratta di attività propa-gandistiche, esse possono esseresvolte all’interno dei paesi solo neiluoghi delimitati dall’amministrazionecomunale e a debita distanza da al-cune aree definite. L’attività di occu-pazione non dura più di due giorniconsecutivi e va svolta per non più disei volte l’anno. Attività pericolosesono proibite se non adeguatamenteprotette.

Tende e infissi devono avere altezzadal suolo di 2,20 metri e sporgere almassimo più di 1,50 m e comunquenon più del marciapiede salvo le ec-cezioni previste dal regolamento. Lu-minarie, addobbi e festoni sonoinstallabili purché vi sia autorizza-zione da parte dell’amministrazionesu domanda presentata almeno tregiorni prima. Devono essere collocatiad altezza superiore a 5,10 metridalla carreggiata. Se prevedono l’al-

laccio alla rete elettrica deve esserciuna dichiarazione di un tecnico di-chiarante che l’allaccio rispetta lenorme CEI. Spese di allestimento e ri-mozione, come il ripristino di dannispettano a chi richiede l’installazione.

Sicurezza e salute pubblicaStrutture e oggetti ancorati agli edi-

fici vanno assicurati per evitare la lorocaduta sulle aree a pubblico transito.Rami e siepi devono rimanere entro iconfini privati, mentre gli alberi adalto fusto devono stare ad altezza di3 m dal marciapiede e 5 m dalla car-reggiata. Chi esegue lavori di tagliodeve smaltire i rifiuti secondo le ap-posite modalità. I proprietari di alberirimuovono foglie, alberi o rami dallearee di pubblico transito.

Tutela dell’abitatoe delle aree verdiNelle aree pubbliche è vietato ab-

bandonare rifiuti, i proprietari puli-scono i passaggi di competenza dellaloro abitazione.

La neve deve essere sgomberata daiproprietari o amministratori di immo-bili lungo il perimetro esterno dellaloro proprietà, rimuovendo ghiacciolia rischio caduta e spargendo sale perevitare la formazione di ghiaccio. Laneve va accumulata a un metro di di-stanza. Non va sparsa sulla stradapubblica. Dove non è presente spazioper rimuoverla la neve può essereammucchiata in aree anche pubbli-

Massimo Plazzerassessore

Un regolamento per garantire il buon vivere in valle

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dall’amministrazione comunale

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che purché sia garantito il passaggioe non ostruisca cassonetti, idranti, ca-ditoie o chiusini.

Operazioni di carico e scarico pos-sono essere svolte su area pubblica apatto che chi le effettua pulisca l’areaal termine dell’attività.

Nelle aree verdi è vietato far rumorimolesti, calpestare aiuole, strapparerami, danneggiare piante e tappetierbosi, circolare con veicoli a motoreo velocipedi (dove specificato), spar-gere sostanze velenose per la vegeta-zione, manomettere attrezzature,immergersi nelle fontane, campeg-giare, accedere quando sono chiuseo in manutenzione.

Nelle fontane e nei lavatoi è proi-bito far crescere o coltivare animalicome pesci e anfibi.

Le attrezzature pubbliche non de-vono essere rimosse o danneggiate,altrimenti il trasgressore sarà chia-mato a ripagare i danni o ripristinarel’area.

Cura degli animaliChi è possessore di animali deve

adottare le precauzioni necessarie adevitare danni o disturbi alla colletti-vità. Gli animali devono essere portatiin pubblico da persone idonee e pos-sono essere lasciati liberi su aree re-cintate e segnalate.

È vietato abbandonare gli animali,spargere veleni o alimenti contami-nati da sostanze nocive su luoghi aiquali possono accedere animali.

Chi conduce un animale su unluogo pubblico deve avere con se unsacchetto per rimuovere le loro feci,attrezzatura che deve essere esibita sirichiesta dalle autorità. Il raccolto va

smaltito nei pubblici cassonetti e vafatto in modo che gli animali non uri-nino su edifici, veicoli e nei parchi. È

vietato tenere animali che distur-bino con rumori o odori i centri abi-tati, l’Amministrazione può su pareredell’Azienda sanitaria ordinarne l’al-lontanamento.

I cani devono essere condotti alguinzaglio nei locali pubblici, Nelle viee luoghi al pubblico e nelle situazionidi affollamento. Il guinzaglio dev’es-sere a norma di legge, lungo non piùdi 1,50 m e il detentore del cane deveavere con sé una museruola da indos-sare qualora vi fosse il rischio per altrepersone. I cani, accompagnati, hannoaccesso libero su tutte le aree salvodivieto segnalato, ad eccezione dellearee gioco per bambini, scuole (senon a scopi didattici), luoghi di cura,culto e cimiteri. I cani devono essereregolarmente iscritti all’anagrafe ca-nina. In caso non fosse individuato ilproprietario di un cane, il comuneprovvederà a catturarlo e darlo in cu-stodia al canile convenzionato. Spe-ciali accorgimenti valgono poi percani da caccia e da pastore mentre leregole non valgono per i cani di disa-bili e di forze di polizia e soccorso.

Altre disposizioniInfine il regolamento specifica che

sul territorio comunale è vietato cam-peggiare fuori dalle aree individuatee ad eccezione delle aree private perospitale occasionalmente in modogratuito parenti e affini.

È poi vietato sul territorio rimuoveree manomettere strutture e attrezza-ture su area pubblica, impedire iltransito su percorsi per superare le

barriere architettoniche, mendicare,soddisfare bisogni corporali in luogonon appartato, usare impianti e at-trezzature per giochi e sport in mododifforme da quanto stabilito dall’Am-ministrazione.

Regolamento, dove è possibile averlo?Era questa naturalmente una sintesi

dettagliata ma non esaustiva del re-golamento relativo alla qualità dellavita. Il regolamento, per chi volesseconsultarlo nella versione completa,è disponibile sul sito web del comunenella sezione “regolamenti”. È inoltrepossibile richiederne una copia carta-cea presso gli uffici e la biblioteca co-munale.

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dall’amministrazione comunaleale

Isole ecologiche, terminate le prime tre

Sono state da poco terminatele prime tre isole ecologichecoperte in Vallarsa. A Fop-

piano, S.Anna e Raossi i cassonettiper la raccolta differenziata sonostati collocati all’interno di alcunecasette di legno, che proteggono ibidoni e garantiscono un migliordecoro urbano della frazione.

Queste isole ecologiche, realizzatecon il contributo della Comunitàdella Vallagarina, sono le prime diuna serie che nel corso del temposaranno costruite in valle. Sotto unacopertura di tegole, protette da unastruttura di legno ben arieggiatagrazie alle aperture in alto per pre-venirne gli odori, sono collocati icassonetti per la raccolta di carta,plastica, lattine, alluminio, tetrapak,rifiuto umido e rifiuti residui. Al-l’esterno, per poter esser scaricatacon la gru, sta invece la campanadel vetro. Nei prossimi tempi l’am-ministrazione comunale provvederàa sistemare le isole ecologiche neivari paesi. Dove sarà necessario sa-ranno realizzate strutture simili aqueste mentre in altri paesi i casso-netti saranno solo recintati.

La realizzazione delle isole ecolo-giche che celano alla vista i casso-netti è, oltre ad un’azione di arredourbano, un modo per prevenire ilcattivo utilizzo dei contenitori e ilcosiddetto “turismo dei rifiuti”.Moltissime persone in valle fannoun buon lavoro di raccolta e diffe-renziazione in modo corretto dei ri-fiuti. Lavoro che viene vanificato

quando qualcuno butta nei conte-nitori materiale non idoneo. Di re-cente per esempio, nell’isolaecologica di Raossi sono stati trovatimaterial inerti, scarti di cantiere evecchi sanitari. Rifiuti di questo tipo,oltre a danneggiare i cassonetti,non sono prelevati dalla dittache ha il servizio di raccolta,costringendo il comune a ri-muoverli con costi ulteriori. Leisole ecologiche permettonodiverse modalità di controlloper prevenire utilizzi scorrettidei contenitori per i rifiuti. Sesi renderà necessario l’ammi-nistrazione valuterà la possibi-lità di installare impianti divideosorveglianza o di dotaredi cancello l’isola ecologica for-nendo le chiavi esclusivamenteagli utenti interessati. Intanto è

iniziato il lavoro di sistemazionedelle aree di raccolta, che fa partedi un percorso su più livelli chepunta a ridurre il più possibile il ma-teriale che diventa immondizia pernon dover ampliare di più le aree diraccolta.

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Massimo Plazzerassessore

GESTI DI INCIVILTÀ

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da

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dall’amministrazione comunale

Nuove regole per usare attrezzaturee immobili comunali

Il comune di Vallarsa, ha nelproprio magazzino una grandequantità di attrezzature e strut-

ture, che puntualmente sono datein uso ad associazioni e privati perl’organizzazione di eventi e manife-stazioni. Parliamo di tendoni, ca-pannine, tavoli, panche, ma ancheespositori, cubi, microfoni, proiet-tori e quant’altro. Attrezzaturespesso delicate e costose, che senzala dovuta attenzione da parte degliutilizzatori possono essere facil-mente danneggiate.

Inoltre, vista la presenza di nume-rose associazioni in valle, si possonoverificare problemi sul calendario.Capita infatti che ci siano – soprat-tutto in estate – più eventi che sisvolgono nello stesso giorno e cherichiedono di attrezzature comunali.Nonostante in passato non sianostati riscontrati particolari problemiin tal senso, per evitare litigi e ga-rantire una linea di principio il piùpossibile equo nel concedere i ma-teriali in prestito e tutelarsi da even-tuali danni, l’Amministrazionecomunale ha predisposto nei mesiscorsi un regolamento che detta al-cuni principi da rispettare per chichiede in prestito attrezzature. Ec-cone i punti salienti:

Le associazioni non paganoma è prevista una caparraIl regolamento riguarda le attrez-

zature che non sono già in como-dato con associazioni. Così come

già accade per gli immobili, pos-sono essere accolte richieste sia daparte di associazioni, gruppi o altreorganizzazioni ma anche da privaticittadini. Per le associazioni o gruppiche organizzano eventi pubblici,l’uso delle attrezzature è gratuito. Imateriali possono essere richiestianche da soggetti privati per eventinon aperti al pubblico, pagandoperò una tariffa d’uso.

Per tutti è poi prevista una ca-parra, da versare al momento dellarichiesta. La giunta municipale l’haquantificata in 50 euro per le attrez-zature, varia per gli immobili.

Due moduli:richiesta e riconsegnaLa richiesta dell’attrezzatura va ef-

fettuata utilizzando uno specificomodulo precompilato, reperibile incomune e sul sito internet. Il richie-dente rilascerà i propri dati, o quellidell’associazione che rappresenta,richiedendo le attrezzature necessa-rie e accettando implicitamente ilregolamento. Le richieste, valutatedall’amministrazione comunale,compatibilmente con le disponibilitàdelle attrezzature, saranno valutatesecondo l’ordine cronologico di pre-sentazione della domanda.

L’associazione o il privato che ri-chiede l’attrezzatura, si accorderàcon gli uffici comunali per il ritirodella stessa presso il magazzino co-munale. Ritiro che sarà a carico delrichiedente, come il montaggio e lo

smontaggio delle strutture. Al ter-mine del periodo d’uso, le attrezza-ture dovranno essere riconsegnateal magazzino comunale, secondo lemodalità specificate. Alla riconse-gna il richiedente dovrà compilareun secondo modulo, dichiarando diaver riconsegnato tutto in ordine odenunciando eventuali anomalie ri-scontrate durante l’uso.

Analoghi moduli sono stati realiz-zati per gli immobili comunali, per iquali era già presente un regola-mento.

Il regolamento disponibile sul sito web e in comuneQuesto regolamento è stato illu-

strato e trasmesso alle associazionidella valle, le principali utilizzatricidelle attrezzature. È comunque di-sponibile assieme ai moduli sul sitoweb del comune ma anche su ri-chiesta in municipio e in bibliotecacomunale.

Massimo Plazzerassessore

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Imu e tariffe dell’acqua:le detrazioni

Nel primo gennaio 2012l’ICI (imposta comunalesugli immobili) è stata so-

stituita dall’IMUP (Imposta munici-pale propria), introdotta dal decretoMonti con il decreto “Salva Italia”.

Cosa cambia?L’IMUP va versato anche sulla

prima casa. L’abitazione principaleè ora per legge solo l’edificio nelquale il contribuente dimora abi-tualmente e risiede anagrafica-mente. Inoltre è stata aumental’aliquota per i terreni fabbricabili.Per i fabbricati il calcolo viene fattosulla rendita catastale aumentatadel 5%, a cui la legge applica nuovimoltiplicatori.

I Comuni devono concorrere perlegge con un ulteriore finanzia-mento a risanare il bilancio delloStato. Il Comune di Vallarsa è inter-venuto sulle aliquote previste inmodo da ridurre la pressione fiscalesulle famiglie. In particolare:

• ha aumentato la detrazione sullaprima casa (a cui si applica l’ali-quota dello 0,4%) che è stata por-tata da 200 a 240 euro, ed allaquale si può aggiungere un’ulte-riore detrazione di 50 euro perogni figlio con meno di 26 anni,purché viva nella stessa casa;

• per la prima casa non erano pre-viste pertinenze. Vallarsa ne hapreviste tre: una cantina, una ba-racca per la legna e un garage:

• ha ridotto l’aliquota sugli immobilistrumentali all’attività agricolaportandola dallo 0,2% al 0,12%;

• scende dal 0,76% allo 0,68%l’aliquota su Immobili con destina-zione turistico – alberghiera, bar,negozi, attività produttive, artigia-nali e uffici;

• è rimasta invariata l’aliquota suglialtri immobili;

• per immobili concessi in comodatogratuito a parenti residenti in vallel’aliquota è ridotta allo 0,68%.

Il Comune di Vallarsa ha avvisatocon lettera tutte quelle persone pro-prietari di prima casa che, per viadelle detrazioni, non dovranno pa-gare affatto l’Imu, tutti gli altridovranno invece recarsi al-l’ufficio tributi dove il perso-nale effettuerà il calcolo peril versamento della tassa tra-mite modello F24.

Una piccola novità si ritroveràanche nella bolletta dell’acqua. IlComune non è intervenuto nellaparte che riguarda le spese di depu-razione, che sono di competenzadella Provincia, ma nella parte cheriguarda il costo della fornituradell’acqua. La giunta ha ridotto letariffe per le diverse fasce di con-sumo.

Ecco le tariffe in vigore per utenzedomestiche:

• fino a 100 m³ 0,27 €/ m³ anzichè0,30 €/ m³ (- 10%)

• tra 100 e 200 m³ 0,42 €/ m³ an-zichè 0,5016 €/ m³ (- 16%)

• oltre i 200 m³ 0,70 €/ m³ anzichè0,75 €/ m³ (- 0,6%)

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dall’amministrazione comunale

Vallarsa da scoprire, 16 cartoline sulle bellezze della valle

In Vallarsa i punti diinteresse turistico, iluoghi da scoprire

sono sparpagliati su tuttoil territorio comunale. Perquesto si è deciso dicreare un volantino turi-stico diverso per farconoscere la nostra vallevalorizzando le attrattivepresenti . Sono così nate16 cartoline, schede cheaccanto a spiegazionitecnico-storiche dannoindicazioni su come arri-vare nei luoghi.Informazioni e immagini,da raccogliere in unacartellina e conservareanche dopo aver visitatoil territorio. Un pac-chetto da offrire ai turistiper promuovere il terri-torio. Tra le bellezzeinserite nel progetto,finanziato con il pianodi marketing del Pattoterritoriale delle Valli delLeno si trovano il Pasu-bio, le Piccole Dolomiti,il Museo Etnografico, lachiesa di Parrocchia, ilmulino di Arlanch. Eancora i forti di Valmorbia eMatassone, il fungo di Albaredo,la diga di Speccheri, il ponte deiBruni, solo per citarne alcune. Ilformato cartolina, permetterà diintegrare in futuro “Vallarsa dascoprire” aggiungendo altri opu-scoli per nuove attrattive e perpubblicizzare eventi o attività.

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dall’amministrazione comunaleale

eI profughi al servizio della comunità

Un forte impegno al serviziodella comunità che li ha ac-colti e una grande spe-

ranza per un futuro sereno. Iprofughi residenti a Vallarsa hannoiniziato in Trentino una nuova vita.

Ma chi sono questi ragazzi? I cin-que giovani nigeriani che vivononella frazione di Anghebeni sono,più correttamente, “richiedenti pro-tezione internazionale”, hannoun'età media di circa 25 anni e sonoarrivati a Vallarsa nello scorso mesedi ottobre. Più in generale, in Tren-tino dall'inizio dell'emergenza uma-nitaria Nord Africa sono stati accolti223 migranti sui 452 programmatiin un primo momento dal Sistemanazionale di protezione civile.

I profughi di Vallarsa, come le altrepersone accolte sul territorio provin-ciale, sono ben inseriti nel tessutosociale. Spesso si recano anche aRovereto, dove frequentano i corsidi italiano del Centro EDA pressol'Istituto “Don Milani”. Ad Anghe-beni, in particolare, i giovani nige-riani hanno voluto impegnarsi per lanuova comunità di cui oggi fannoattivamente parte. Stanno com-piendo infatti dei lavori socialmenteutili nell'ambito dei “Patti Forma-tivi” in collaborazione con una coo-perativa: si occupano di mansionicome pulizia dei sentieri, pittura dimura imbrattate o rovinate, siste-mazione di panchine e pulizia stra-dale. Per loro significa da un latovalorizzare il tempo libero e dall'al-tro, soprattutto, esprimere gratitu-dine per l'accoglienza ricevuta in unmomento estremamente difficile

della loro vita. Un'accoglienza che simanifesta anche nella quotidianità,ad esempio nella partecipazione deigiovani nigeriani alle occasioni diaggregazione offerte dal territorio.

Per quanto riguarda la loro do-manda di protezione internazionale,due di loro sono in attesa del pro-nunciamento della Commissioneterritoriale preposta; gli altri hannoricevuto un diniego ma hanno fattoricorso.

Sono tre, entrando in dettaglio, glistatus che la Commissione può va-lutare di concedere (qualora nondecida per un diniego) ai richiedentiprotezione internazionale. Il primoè lo status di rifugiato, che prevedeun permesso di soggiorno validocinque anni (rinnovabile) e la possi-bilità di chiedere la cittadinanza ita-liana dopo cinque anni (e non diecicome per la generalità dei cittadiniimmigrati). Il secondo status è laprotezione sussidiaria, con per-messo di soggiorno valido tre anni(rinnovabile). Il terzo è la protezioneumanitaria: permesso di soggiornovalido un anno rinnovabile in pre-senza dei requisiti richiesti alla ge-

neralità dei cittadini immigrati.L'accoglienza è garantita anche

dopo l'eventuale riconoscimento diuna delle forme di protezione inter-nazionale sino a quando sarà revo-cata l'emergenza umanitaria NordAfrica. I migranti che ottengonoprotezione internazionale possonolavorare, ma in tal caso devono con-correre alle spese di accoglienza sedecidono di continuare a benefi-ciarne. Ai migranti che hanno fattoricorso l'accoglienza è garantita sinoall'esito del ricorso stesso; in caso didefinitivo diniego devono lasciare ilterritorio nazionale.

Andrea CagolCinformi

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dall’amministrazione comunale

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Il microeolico sui lampioni,la sperimentazione

Il 2012 sarà un anno importanteper gli investimenti sulle ener-gie rinnovabili in Vallarsa. Il Co-

mune infatti, oltre a realizzare unpiano energetico comunale e a ese-guire l’analisi energetica di due edi-fici comunali, avvierà unasperimentazione: il microeolico perl’illuminazione pubblica. Piccolepale sui lampioni, catturando l’ener-gia del vento, daranno luce ai paesi.

L’energia eolica in questi anni sista imponendo sul mercato europeocome la fonte rinnovabile più im-portante dopo l’idroelettrico.

Quello del microeolico è un pro-getto innovativo. Una sperimenta-zione unica sul territorio Trentino,per questo la Provincia autonoma diTrento la finanzierà al 100%. Sichiama Elder (Eolic StreetLight Di-stributed Energy Resource), micro-eolico applicato ai palidell’illuminazione. Il microeolico,grazie alle sue dimensioni ridotte eal suo design innovativo, non dà iproblemi di impatto ambientale chehanno i grandi impianti di trasfor-mazione. E’ creato infatti con loscopo di inserirsi nell’arredo urbano.

Le pale eoliche saranno montatesu pali della luce con lampade a led,che consumano meno elettricità ri-spetto a quelle tradizionali. In trefrazioni della valle - Foppiano, Spec-cheri e in un altro paese da stabilire- su nuovi lampioni a led verrannoinstallate le mini-turbine. Dieci intutto avranno forme diverse, pro-prio per testarne l'efficacia. Permet-teranno di immettere in rete tuttal'energia prodotta. Quindi non solo

daranno luce ai lampioni delle fra-zioni in cui si trovano, ma immette-ranno energia in rete. Le pale siattivano anche con una ventilazionenon elevata. Una prima serie di mi-surazioni effettuate danno buoneprospettive. Per attivarle il ventodeve soffiare a 2 metri al secondo ela massima produzione si ha agli 8metri al secondo. Il risparmio quindidipenderà dal vento. Si è calcolatoche tra l’energia prodotta e quellarisparmiata la spesa dell’illumina-zione pubblica (che è di circa 70mila euro l’anno) dovrebbe dimi-nuire del 30, 35 per cento.

Simulazione di impianto microeolico

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dall’amministrazione comunaleale

Il Piano Giovani“Punto in Comune”torna con 10 progetti

Ciao a tutti!Sono sempre io, il vostro opera-

tore di piano Paolo. Terminato il lungo lavoro di appro-

vazione dei progetti, le attività sonoin procinto di partire e manca dav-vero poco. Quest’anno abbiamoescogitato ben 10 progetti pensatisu misura per voi e per le vostre esi-genze. Li avrete sicuramente giàvisti nel foglio contenuto nella bro-chure che vi è stata recapitata acasa nei giorni scorsi, quindi qua cilimiteremo a elencarli e descriverlibrevemente in ordine cronologico.

Il primo si chiama “Papà la nostracasa è sicura?” assieme agli espertia Moscheri di Trambileno scopri-remo che in casa si annidano diversipericoli che possono mettere a re-pentaglio la nostra salute. Impare-remo a rendere la nostra casa unluogo sicuro anche con una simpa-tica rappresentazione teatrale.

Il secondo è “Pimp my Cart” ed èdedicato agli amanti della velocità.Costruiremo dei bolidi in localitàPorte e parteciperemo alla Careterain programma a metà luglio.

Si passa a “Formare al Giocacom-piti” dove con un weekend forma-tivo impareremo le basi perdiventare animatori e insegnare lenostre conoscenze ai più piccoli.Metteremo in pratica quanto acqui-sito a settembre nell’Aiutocompiti.

Per gli artisti in erba abbiamo pen-sato a “Murales: un tocco metropo-litano al tuo paese” dove avretel’occasione di migliorare con le

bombolette e la vernice alcuni an-goli del vostro paese.

Quindi c’è “Laboratori natura” tregiornate insieme agli scolari e agliadulti alla scoperta dei misteri dellanatura.

Non dimentichiamoci di “Diario diVetta” dove dei giovani giornalistigestiranno la parte della comunica-zione nel festival Tra le rocce e ilcielo.

Si diventa giornalisti veri e propriin “Cosa è successo? Dove? Come?Quando?” andando direttamentealla fonte della notizia e girando unreportage in Liguria.

Se vi piacciono le feste allora gliappuntamenti per voi sono due: aluglio a Terragnolo c’è “El bus delestrie” una serata dal sapore magicoattorno al fuoco con la musica insottofondo; a fine agosto a Trambi-leno si festeggia la fine della bellastagione con “Good Bye Summer”a suon di musica, calcio saponato emolto ancora.

Infine, l’autunno lasciatevi pren-dere per la gola dalle ricette di“Gusto & Cultura”.

Il lavoro non si ferma mai e io e lostaff del tavolo giovani siamo sem-pre alla ricerca di motivi per miglio-rarci e soprattutto per migliorare iprogetti che di volta in volta vi pro-poniamo. Quindi, se avere nuoveproposte, critiche, suggerimenti eidee per progetti futuri sentitevi li-beri di contattarci al 3480412370 oinviando un’email [email protected]

Vi risponderemo al più presto, nelfrattempo per rimanere sempre ag-giornati sulle attività non vi restache collegarvi al sito www.puntoin-comune.it o aggiungere ai vostricontatti facebook PuntoincomunePgz.

A presto!

Paolo Trentini

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dall’amministrazione comunale

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Valorizziamo i sentieri e la toponomastica della Vallarsa

L'amministrazione comunaleintende promuovere, nel-l’autunno del 2012, la reda-

zione di una carta geograficaaggiornata della Vallarsa al finedi mettere a disposizione di abitantie turisti un prodotto utile che daanni manca e, contemporanea-mente, grazie in particolare all'inte-resse del Gruppo SAT Vallarsa,nell'intento di valorizzare alcuniaspetti della toponomastica origi-nale, che negli ultimi decenni sonovenuti a scomparire in parte dimen-ticati ed in parte soppiantati da ter-mini originari del dialetto vicentino.

Terminato il periodo estivo verràquindi convocata, con apposita co-municazione esposta sugli albi co-munali, una riunione a cui tutte lepersone interessate sono invitate apartecipare, primo incontro di unabreve serie in cui potremo definire iseguenti aspetti:• toponomastica: contenuti e rap-

presentazione;• contenuti integrativi in mappa:

oltre alle informazioni di base,sarà possibile definire in mappapunti e/o percorsi di particolare in-teresse storico, turistico e natura-listico;

• retro della cartina: dovremo valu-tare in che maniera completare ilprodotto inserendo ulteriori con-tenuti testuali e grafici sul retrodella cartina, quali ad esempio lestrutture di interesse turistico(musei, alberghi, ...).

Sempre relativamente alla valoriz-zazione della sentieristica in valle,l’Amministrazione promuove l’ini-ziativa denominata “adotta unsentiero”: rivolta ad associazioni,comitati di paese, circoli ed in gene-rale a soggetti associativi della Val-larsa, tale iniziativa dovrebbeconsentire di effettuare interventirelativi a manutenzione ordinaria estraordinaria di tratti di strade fore-stali o sentieri con il sostegno eco-nomico dell’amministrazione perquel che riguarda lespese viveper l’ac-

quisto materiali utili alla realizza-zione dell’obiettivo. A seguito ditale lavoro il sentiero verrà opportu-namente valorizzato con una se-gnaletica dedicata e quindi resofruibile da chiunque.

Rimango a disposizione per qual-siasi informazione relativa ad en-trambe le iniziative, al numero3491208923 o all’indirizzo [email protected].

Marco Angheben

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dai gruppi consiliariale

Vallarsa Domani

La nostra presenza in ConsiglioComunale rappresenta la vo-lontà della popolazione in un

cambiamento necessario per attuarequelle politiche in grado di invertireun trend che, specie negli ultimi 10anni, ha visto, secondo noi, il pro-gressivo peggioramento della qualitàdella vita in Valle con la conseguentediminuzione della popolazione.

Purtroppo il ruolo che spetta alleminoranze non ci permette di incideresignificativamente sulla gestione am-ministrativa e i nostri sforzi di cercaredi porre l'attenzione, attraverso criti-che e proposte, su alcune problema-tiche che abbiamo ritenuto utili perla Valle non sono state prese in con-siderazione.

Riteniamo sia illusorio pensare cheogni proposta o critica che giungadall’opposizione sia sbagliata ancheperché, se la diminuzione della po-polazione è da ritenersi un indicatoresull’efficacia dell’azione politica, èconsigliabile da chi amministra laValle da anni faccia qualche riflessionein merito!

In questi anni non abbiamo potutovedere miglioramenti significativima, anzi, ci siamo scontrati conun’Amministrazione che ha prose-guito la sua azione senza il minimodubbio in merito all’efficacia delledecisioni prese.

Evidenziamo come, secondo noi,ci sia una lentezza, dal punto di vistapolitico, da parte dell’Amministrazionenel porre in essere quanto program-mato che non può essere solamenteimputata ai “gravami burocratici” aiquali l’azione amministrativa devesottostare!

Sul piano degli investimenti eviden-ziamo come si pongano in essere,nella maggior parte dei casi, dellescelte che abbiamo più volte definitocome dei “rattoppi” che spostano ilproblema alle future amministrazioni.

Ad esempio non riteniamo oppor-tuno provvedere alla sistemazionedelle facciate di stabili che “struttu-ralmente” non sono adeguati (adesempio la ex Famiglia Cooperativadi Anghebeni); un voler dimostrareche l’Amministrazione provvede a ma-nutentare gli stabili ma, in realtà, nonfa altro che posticipare il problema.

Sempre sul piano degli investimentiriteniamo poco lungimirante, anchealla luce dell’utilizzo limitato da partedella popolazione, la ristrutturazionedel Teatro Tenda in quanto riteniamocomporterà spese di utilizzo e di ma-nutenzione rilevanti.

A nulla è servito evidenziare le ca-renze degli immobili che ospitano lescuole elementari e gli asili comunalima, anzi, ci siamo visti bocciare, conmotivazioni a nostro avviso insuffi-cienti, la proposta di costruire un“polo scolastico”.

Abbiamo espresso le nostre fortiperplessità, ancor più alla luce dellafirma della convenzione con Mani-fattura Domani, in merito alla co-struzione della centrale del teleriscal-damento.

La nostra contrarietà è stata nettaanche sulla volontà di installare il di-stributore di alimenti a Foppiano!

Anche in questo caso non siamoascoltati ma questa volta siamo inbuona compagnia visto che tale sceltaè stata la medesima degli altri comunidel Trentino che hanno rinunciato a

tale iniziativa e la Provincia che, at-traverso l’Assessore, ha espresso seridubbi in merito!

Vale la pena poi soffermarsi sullavolontà di prevedere la “posa”, nel-l’abitato di Aste, di un asfalto dicolore bianco con un costo aggiuntivo,ovviamente a carico della comunità,di ben 11.000,00 euro rispetto al-l’asfalto tradizionalmente utilizzato.

Riteniamo come tale maggiore spesa,per effettuare una sperimentazione,sia uno esborso ingiustificato, specienel periodo storico in cui versiamo!

Inoltre, siamo estremamente per-plessi nella scelta di permettere l’aper-tura di una cava di ghiaia in quantociò contribuirà a rendere più pericolosele nostre strade a causa dell’aumentodel traffico pesante.

Purtroppo, avremmo voluto, in me-rito alle forme di energia rinnovabile,vedere delle previsioni di investimentoper lo sviluppo e l’utilizzo dell’energiasolare al pari di altri comuni in Valla-garina e nel resto del Trentino.

Siamo convinti che, proprio nellamancanza di volontà di voler tenerconto delle idee che non siano leproprie, si corra il rischio di far perdereopportunità importanti alla Valle.

Ribadiamo la volontà di attuareun’opposizione costruttiva e se saremoascoltati, pur capendo che non pos-siamo svolgere le funzioni in capoalla maggioranza, tanto meglio …se non lo saremo … continueremocon perseveranza, come fatto finoad ora, non risparmiandoci nel faretutto quanto in nostro potere perquello che riteniamo essere utile allaVallarsa.www.vallarsadomani.blogspot.com

Gianni Voltolinia

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dai gruppi consiliari

La situazione economica, lagrave crisi economica che staattanagliando in questi mesi

tutta Europa, e dalla quale pur-troppo, fino a questo momento vedel’uscita del tunnel ancora lontana, ciimpone di fare alcuni ragionamenti:la nostra valle ne sta risentendo,anche se forse non in maniera cosìaccentuata come nei grossi centri ur-bani.

La pressione fiscale, è la più alta deldopoguerra, la benzina per esempioviaggia sui 2 euro al litro. Come seciò non bastasse il governo Monti, hareintrodotto l’ICI cambiandogli solo ilnome, che è diventata IMU, sullaprima casa.

Sul bilancio comunale, ho espressoil voto di astensione in quanto su al-cuni punti come rappresentante delGruppo Lega Nord Trentino ero favo-revole, ma in alcuni punti ero contra-rio. Bisogna incentivare e sosteneretutte le iniziative per favorire ed au-mentare i posti di lavoro nella nostraValle, su questo punto si devono gio-care tutte le carte a disposizione,nessuna esclusa in quanto in questomodo si eviterebbe lo spopolamentodella nostra valle, e su questo comeLega Nord non risparmieremo le no-stre energie, perché il compito del-l’opposizione non è solo quello dicontrastare la maggioranza, maanche e soprattutto quello di lanciareidee

Come rappresentante del GruppoLega Nord Trentino ho manifestatopensiero contrario soprattutto perquanto riguarda la cessione di cip-pato per la centrale del teleriscalda-mento di Manifattura Domani di

Rovereto e diverse perplessità sullacentrale cippato situata a Raossi, al-l’interno del centra abitato. Hoespresso anche la mia netta contra-rietà al protocollo d’intesa fra la Co-munità della Vallagarina e i Comunidi Rovereto, Vallarsa, Trambileno,Villa Lagarina, Nogaredo e Mori e laCooperativa Jobs per la realizzazionedi un progetto formativo sul volonta-riato a favore dei richiedenti e titolaridi protezione internazionale, inquanto convinti che le opportunitàlavorative vadano concesse ai citta-dini della nostra valle prima di darlea cittadini che provengono da fuori.

Qualche idea per incentivare il tu-rismo la possiamo anche esprimere,cominciando con una rivitalizzazionedella zona di Campogrosso e delPasso Pian delle Fugazze, coinvol-gendo anche i comuni confinanti tra-mite l’Associazione dei Comuni delPasubio e del Carega e coinvol-gendo pure l’Azienda promozioni tu-ristica, oltre che gli operatorieconomici e turistici già presenti sulterritorio. Un secondo punto di attra-zione turistica potrebbe essere unamaggiore attenzione per il camposportivo incentivando in questomodo l’afflusso di squadre di calcioche potrebbero venire nella nostravalle (anche se questo succede damolti anni) per svolgere il loro ritiroprecampionato sul campo da calciodi Vallarsa, facendo attenzione però,a non danneggiare eccessivamenteil manto erboso. Questo in quanto selavora l’albergo che ospita la squadradi conseguenza lavora anche il nego-zio o la Famiglia Cooperativa, cre-ando così un piccolo indotto, che in

periodi come quel che stiamo vi-vendo non può che far bene.

Un’attenzione particolare va con-cessa agli artigiani, e le piccole im-prese. Priorità assoluta va data inquesto caso alla riapertura della di-scarica comunale, perché altrimentidover portare il materiale nelle disca-riche della Vallagarina comporta as-solutamente un costo troppoelevato. Un altro fondamentale tas-sello per la nostra valle è la presenzadel volontariato, di persone che de-dicano il loro tempo libero ad altrepersone bisognose, e su questo pos-siamo affermare che la nostra Val-larsa è un vanto. Il volontariato vasostenuto ed incentivato, in specialmodo se va a beneficio della Valle edei suoi abitanti.

Condensare tutti i pensieri in pocherighe è difficile, comunque l’impe-gno del Gruppo Lega Nord Trentinoin Consiglio Comunale non verrà maimeno. Tutte gli atti presentati sonovisibili sulle pagine Facebook delGruppo Lega Nord Vallarsa e anchesul sito internet www.leganor-dtrentino.it/consigliericomu-nali/Vallarsa.

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dai gruppi consiliariari

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Per la Valle e la sua gente Marco Angheben

Afine marzo, con un po’ di ri-tardo dovuto alla definizionedelle aliquote Imu da parte

dello Stato, è stato approvato il bilan-cio preventivo 2012. Si tratta di un bi-lancio prudenziale e come ognidocumento di previsione potrà subiredelle modifiche nel corso dell’anno. Insintesi l’azione amministrativa previstaha come obiettivi principali i seguenti:il rafforzamento della comunità e delsuo capitale sociale, l’adeguamentodelle infrastrutture in particolare quelledel ciclo dell’acqua, il mantenimento emiglioramento dei servizi al fine di ga-rantire la qualità della vita, interventiper aumentare e consolidare i posti dilavoro in valle, azioni orientate allo svi-luppo sostenibile. Abbiamo scelto diaumentare le entrate del Comunesenza aumentare le tasse per il citta-dino: a questo scopo sono state au-mentate le detrazioni sul’Imu per laprima casa, ridotta l’aliquota per gli in-sediamenti produttivi e ridotte le ta-riffe dell’acqua. Queste azioniporteranno ad un ovvia riduzione dellacapacità di spesa dell’amministrazione,ma siamo convinti che in momenti sto-rici non facili, come questo, sia oppor-tuno fare il possibile per non intaccareoltre misura i redditi di chi vive in Valle.

Riportiamo in breve ciò che si intendefare nel corso del 2012 (l’elenco natu-ralmente non è completo).Per aumen-tare le entrate del Comune si lavoreràper la messa in funzione di una cavadi ghiaia in Val delle Prigioni, si cercheràdi razionalizzare i consumi di energiaelettrica, si ultimerà il controllo sul-l’accatastamento degli edifici e la si-stemazione delle pratiche di condono,si attuerà un programma di utilizzo

degli immobili comunali e si collaboreràcon Trentino Sviluppo per l’acquisto ela ristrutturazione dello stabilimentoin località Sega per creare degli spaziper gli artigiani. Per migliorare l’effi-cienza sarà predisposta una carta deiservizi comunali, modificati e predispostialcuni regolamenti (rifiuti, occupazionearee pubbliche). E’ già stato predispostoun protocollo d’intesa con la Provinciaper il conferimento di cippato per lacentrale a biomassa di ManifatturaDomani. Si continua a investire neiservizi per i bambini (Tagesmutter, nidie asili) nella colonia estiva, nel pianodi zona giovani e nei servizi per adulti(centro prelievi e fisioterapia e corsi diformazione), nei programmi della bi-blioteca comunale e nel sostegno dellenumerose associazioni della valle. Ver-ranno appaltate le fognature (e rifaci-mento rete idrica) di Valmorbia, Dosso,Tezze, Zocchio e Piazza e si inizierà lamessa in sicurezza della strada delleGiare Larghe. Verrà rifatto l’impiantodi illuminazione in alcune frazioni, at-tuando anche una sperimentazionecon il minieolico, e realizzato un pianoenergetico comunale. Oltre a terminarei lavori in corso sarà realizzata la stradaforestale del Baffelan, progettate lefognature di Speccheri, l’arredo urbanodi Foxi, la strada a Foppiano, la siste-mazione del cimitero di Obra e deglialloggi protetti. Verrà predisposto unprogramma di qualificazione turistica,si inizieranno i lavori per la creazionedi un nido familiare, si creeranno nuoveisole ecologiche. Si sperimenterà lapulizia dei sentieri in collaborazionecon associazioni e consorzi e si pubbli-cheranno alcuni volumi. Se arriverannosufficienti stanziamenti si sistemeranno

le tribune del campo sportivo, si pro-getterà la sistemazione del paese diMatassone, verrà appaltato il parcheg-gio di Staineri, rifatta la rete idrica aPiano, sarà acquistata l’attrezzaturaper il mercato contadino e per la Fieradi San Luca e si sistemeranno i sentieriin vista del centenario della GrandeGuerra. Si comincerà a lavorare, cer-cando nuove risorse, per la sistemazionedel ponte di Speccheri, la realizzazionedi una pesa pubblica, le fognature diCamposilvano, l’adeguamento del cen-tro scolastico, la banda larga.

Per restare aggiornati sulle attivitàdel gruppo visita perlavalleelasua-gente.blogspot.it

Dopo diversi anni in consiglio co-munale, dopo aver dato molto allavalle e alla sua comunità, l'amico Lu-ciano ha deciso di lasciare il suo inca-rico di assessore e consigliere.

Nei suoi sette anni grazie alla suapreziosa esperienza e competenzanel campo delle foreste e dell'agricol-tura si sono potuti portare avanti di-versi interventi, dal recupero deipascoli in quota con l'intervento di ri-strutturazione di alcune malghe allavalorizzazione della risorsa legno che,ha visto Luciano impegnato con lastazione forestale, nella cura di unarisorsa importante per la valle quantocomplessa da gestire.

A lui va un sentito ringraziamentoper il lavoro svolto e il grandissimoimpegno messo in queste legislaturea servizio della Vallarsa.

Il sindaco Geremia Gios e ilgruppo "Per la valle e la sua gente"

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dadalla biblioteca

“Ti racconto...”torna il concorso della biblioteca

Èstato indetto dalla Bibliotecacomunale di Vallarsa la 9ª edi-zione del concorso letterario-

multimediale “Ti racconto”. Racconti,fotografie e, per la prima volta anchevideo, musiche e canzoni potrannoessere consegnate fino alla fine del-l’anno. Ecco il regolamento:

Art. 1 - La Biblioteca Comunale diVallarsa indice la 9^ edizione del con-corso letterario-multimediale “Ti rac-conto...” volti ed espressioni dellaVallarsa. I regolamenti vengono ripor-tati di seguito.

Art. 2 - I concorrenti dovranno con-segnare i loro lavori, inediti, alla Bi-blioteca di Vallarsa – Concorsoletterario "Ti racconto..." (fraz. Raossi- 38060 VALLARSA) - entro il 31 di-cembre 2012.

Art. 3 - I lavori dovranno esserecontrassegnati da uno pseudonimo:ogni singola opera non dovrà conte-nere alcun riferimento che possaidentificarne in modo univoco l’au-tore. All'interno del plico anonimocontenente i lavori in concorso dovràessere inserita una busta sigillata re-cante all'esterno lo pseudonimo uti-lizzato e all'interno le generalità atteall'identificazione dell'autore (nome ecognome, data di nascita, indirizzocompleto, telefono).

Art. 4 - La Commissione Giudica-trice sarà composta da quattro mem-bri designati dal Consiglio diBiblioteca e sarà presieduta dal Presi-dente del Consiglio di Bibliotecastesso.

Art. 5 - Il giudizio espresso dallaGiuria sarà definitivo e inappellabile.

Art. 6 - Gli autori dei lavori vincitori

di ciascuna categoria verranno pre-miati.

Art. 7 - Gli autori premiati e segna-lati verranno tempestivamente avvi-sati tramite raccomandata postale.Sono tenuti a presenziare alla seratadi premiazione.

Art. 8 - Non sono previstidiritti/compensi/rimborsi spese a fa-vore dei partecipanti. L’eventualepubblicazione delle loro opere nondarà diritto a compensi di sorta, pub-blicazione che avverrà sempre indi-candone l’autore (ameno di esplicita ri-chiesta dello stesso).

Art. 9 - La parteci-pazione al concorsosottintende l'accet-tazione del presenteregolamento, con-fermato dalla com-pilazione delmodulo di parteci-pazione allegato alregolamento.

Art. 10 - L'Enteorganizzatore si ri-serva di apportaremodifiche al rego-lamento dettate damotivi di forzamaggiore.

Art. 11 - Un pre-mio speciale verràattribuito al lavoroche avrà interpre-tato meglio il temadel concorso“Volti ed espres-sioni della Val-larsa”.

SEZIONE LETTERARIAArt. 12a - I partecipanti potranno

scrivere su temi a libera scelta.Art. 13a - Sono previste le seguenti

categorie:• cat. A - scolari delle scuole elementari• cat. B - studenti delle scuole medie

inferiori• cat. C - studenti delle suole medie

superiori• cat. D - adulti, senza limiti d'età.

Art. 14a - Ogni partecipante potràpresentare fino ad un massimo di 2

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lavori dattiloscritti, ciascuno dei qualinon dovrà superare la lunghezza mas-sima di cinque cartelle dattiloscritte edovrà essere in formato cartaceo e susupporto informatico.

Art. 15a - Un premio speciale verràattribuito al miglior scritto che avràtrattato un tema legato alla Vallarsa.

SEZIONE MULTIMEDIALEArt. 12b - Sono ammessi alla se-

zione multimediale• fotografie,• video (filmati e slide show di fotografie),• canzoni/musica.

Art. 12b - I partecipanti potrannopresentare lavori realizzati nel territo-rio del Comune di Vallarsa.

Art. 13b - Sono previste le seguenticategorie:• cat. A - scolari delle scuole elemen-

tari e medie inferiori• cat. B - studenti delle scuole supe-

riori ed adultiArt. 14b - Ogni partecipante potrà

presentare fino ad un massimo di 5lavori e le caratteristiche dei lavori do-vranno essere:• nella categoria fotografie devono

essere presentati con lato minimo di15 cm e massimo di 30 cm;

• nella categoria video devono essererealizzati nel formato AVI, MPEG,WMV, MOV e devono avere u n adurata massima di 10 minuti cia-scuno ed una dimensione massimadi 1GB; devono pervenire su CD oDVD;

• nella categoria canzoni/musica do-vranno essere realizzati nel formatoMP3 e devono avere una duratamassima di 10 minuti ciascuno; de-vono pervenire su CD o DVD, corre-dati di file PDF con la trascrizionedel testo (nel caso di canzone).

Bibliotecando …metti un pomeriggio d’estate

Vi elenchiamo alcune attività orga-nizzate dalla Biblioteca Comunaleper il periodo estivo:

• 5 luglio: Passeggiata/escursionenaturalistica in collaborazione conil Gruppo Sat di Vallarsa.

• 12 luglio: “Le pagine degli alberi”Letture animate e laboratorio acura di Cristina Gianni e Davide DeBona. In biblioteca alle 14.30.

• 19 luglio: “Bibliotecando…Musicaper tutti…giocando con il tempo”a cura di Fabrizo Sega. In bibliotecaalle 14.30.

• 20 luglio: “Astrogastro” cena allume di stella. Cena al rifugio MonteZugna seguita da esplorazione delcielo presso l’osservatorio astrono-mico. In collaborazione con l’asso-ciazione Astronomica di Rovereto.

• 26 luglio: “Fiabe su pietra” Labo-ratorio di pittura a cura di AliceRobol. In biblioteca alle14.30.

• 2 agosto: “Orsetti soccorritori” acura dell’Associazione Primo soc-corso Orsa Maggiore in bibliotecaalle 14.30.

• 9 agosto: Passeggiata/escursionenaturalistica in collaborazione conil Gruppo Sat di Vallarsa

• 14 agosto: “Taratì Taratera e altrestorie” a cura di Cristina Gianni eDavide De Bona in biblioteca alle14.30

Altre attività vedranno la collabora-zione della Biblioteca e saranno ri-portate sul calendario delle manife-stazioni estive.

BIBLIOTECA COMUNALE VALLARSATel 0464 869040

[email protected]@biblio.infotn.tn

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO:Lunedì: ------------ ------------Martedì: ------------ 15.00-18.00Mercoledì: 10.00-12.00 15.00-18.00Giovedì: ------------ 15.00-18.00Venerdì: 10.00-12.00 15.00-18.00Sabato: 10.00-12.00 ------------

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Le nostre gite, le nostre storie

Il giorno 10 febbraio 2012 siamo andati a San Valentino. La guida si chiamava Nicola, abbiamo noleggiato le ciaspole e due racchette e siamo andati a ciaspolare nel

bosco e abbiamo visto delle impronte di alcuni animali del bosco. Nicola aveva con sé uno zaino con dentro uncorno di cervo, dei crani. C’era quello della volpe eaveva una cresta ossea in cima al cranio chespiegava che era carnivoro, mentre il capriolo nonc’è l’aveva perché era erbivoro. Aveva anche unapiuma del gufo reale che non faceva rumore perchéaltrimenti la preda scappa, aveva anche quella delfalco reale che se anche faceva rumore la predanon riesce a scappare perché è veloce in picchiata.Poi siamo andati a mangiare all’hotel Bucaneve lapasta al pomodoro e le patatine fritte con il ket-chup.

Dopo siamo andati sulla pista degli slittini eabbiamo slittato. Poi siamo andati a casa, è stataproprio una bella giornata.

Michael Damiano

Martedì 6 marzo la classe terza è andata a Trento con iltreno e siamo andati a vedere la chiesa in Piazza Duomo.

La cosa che mi è piaciuta di più è stato il pomeriggioquando siamo andati a visitare il museo dove c’erano moltianimali. Siamo andati a mangiare la pizza per pranzo. Poisiamo andati a fare 3 esperimenti di scienze naturali.

Abbiamo spezzettato 2 foglie e le abbiamo messe in unmortaio e poi la nostra maestra Serena ci ha dato la raparossa e l’abbiamo schiacciata.

Poi per pulire il mortaio abbiamo usato l’acqua dentro inun barattolo che ci doveva durare per tutte le 2 ore.

Poi siamo andati alla stazione di Trento per tornare acasa.

Nicola

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dalle scuole

Una gita divertente

La terza in gita

Classe 4^

Classe 3^

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dalle scuoleole

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A Berwood c’era uno sceriffo che teneva sempre il sigaro in bocca. Nella tasca destra aveva una pistola ad acqua.Cavalcava il suo cavallo marroncino, con la criniera bionda, che teneva nel recinto della sua fattoria. Sullo sfondoc’erano delle montagne molto alte.

Ogni giorno dava del fieno al suo cavallo che ricavava dal prato dietro la fattoria. Berwood era una città moltobella dove c’era molta terra da coltivare e splendeva sempre il sole. C’era anche un hotel sull’albero dove venivanodei turisti molto ricchi pieni di diamanti.

Giacomo, Elias, Tommaso

Berwood e il suo splendore

C’era una volta un pirata che solcava i mari con la sua nave. Un giorno si fermò su un’isola sulla quale conobbe un re e un abitante. Loro erano terrorizzati dalle urla

provenienti dal vulcano e credevano fosse un drago.Allora, il pirata si incamminò con la sua pistola, lungo la strada che portava al vulcano.Ad un certo punto trovò un fiume dove si rinfrescò. Lì vicino c’era un prato con un grande baobab.In lontananza vide una grotta, ci entrò e vide un coniglio con una lente d’ingrandimento perché era un

investigatore. Il pirata gli chiese se voleva andare con lui a cercare il drago. Così si incamminarono assieme.Al tramonto si fermarono a dormire da un signore molto gentile che li accolse.Il giorno seguente, durante il cammino, incontrarono un uomo con gli occhi fuori dalle orbite, spaventato dalle

urla provenienti dalla montagna.Arrivati alla caverna scoprirono che non c’era nessun drago ma che era solo una signora mezza matta che con lo

skate board si allenava allo skate parck e urlava dall’entusiasmo.

La classe quinta

Il drago della montagna

Un astronauta, un giorno, decise di andare sulla luna in perlustrazione perché non c’era mai stato. Dalla luna vide la terra e cercò di capire da dove era venuto, dopo di che prese la macchina lunare e andò a

controllare il territorio attorno.Dopo due ore arrivò in una palude dove c’era acqua stagnante, lì incontrò un alieno armato di frecce, arco e

spada, si misero a chiacchierare e fecero amicizia.L’alieno gli mostrò la strada per andare in un posto fantastico dove c’erano alberi di mele e uccelli variopinti. Lì trovarono un mini alieno che mangiava una mela staccata dall’ albero.L’astronauta assaggiò anche lui una mela e rimase stupito dal gusto che era veramente eccellente.chiese all’alieno come faceva a coltivare mele così, lui rispose che era un segreto che non poteva rilevare a

nessuno. Fu così che da quel momento l’astronauta ogni tanto tornava sulla luna per mangiare quelle ottime mele.

Lorenzo, Federico, Caterina

Il viaggio sulla luna

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da

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dalle scuole

Le filastrocche protagoniste della festa delle scuole

Le filastrocche ci insegnanoqualcosa. Cantate o recitateda piccini si imprimono nella

memoria e ci accompagnano tuttala vita. E a volte, come è successo aPosina, ci fanno accorgere diquanto comunità separate da unconfine geografico siano simili.Sono state le filastrocche il temascelto per la Festa delle scuole deicomuni del Pasubio. I bambini dellescuole elementari dei cinque Co-muni del Pasubio- “i boci de Terra-gnol”, “i boci de Valarsa”, quelli“de Trambelem”, “i toseti de Valli”e “i bocce de Posina”, come hannocantato nel corso della giornata difesta - si sono ritrovati per una gior-nata all’aria aperta. Ogni scuola hamesso in scena filastrocche, raccontiin rima, cantilene. Alcune diqueste, seppur recitate indialetti diversi, si ripete-vano, non identiche, ma si-mili.

La festa è stata la conclu-sione di un lavoro di ricercafatto in classe. I bambinihanno coinvolto nonni egenitori per riscoprire la fi-lastrocche, le hanno scrittee illustrate. A Posina lehanno messe in scena da-vanti al pubblico dei lorocoetanei, mettendosi allaprova su un palco allestitoper l’occasione.

Il loro lavoro di ricerca èdiventato un libricino “Fila-strocche dei cinque Comunidel Pasubio”.

Stefania Costa

I boci de Valarsa i gheva sentù che ghera un tesor.I sa organizadi per ben e iè partidi tuti insiemScarponi, ‘na ciopa de pan e via che la vaga, l’è n’colpo de man.E rampega, strozega, butela su per sentieri e per i scrozi.E rampega, strozega, butela en zerca de quel benedetto tesor![…]E tuti sti boci e toseti sul Monte Pasubio i sa ‘ncontrà.E anca al tesoro pù grande senza saverlo i ga ritrovà.Na sgiarà de amizi sinceri e ‘n po’ de polenta brustolà.E suga, e ridi, curi su pa i prà pini de fiuri.En meso a tanta alegria anca ‘sta storia la sé finia.

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dalle scuoleole

sta

Francesco Cavallin BIOGRAFIANasce a Pove del Grappa il 2 giugno

1925.Frequenta le scuole magistrali diplo-

mandosi maestro a 18 anni. Durantegli studi frequenta pure corsi di para-cadutismo e volo a vela conseguendoi brevetti di pilota e paracadutista.

A 19 anni è arruolato di leva negli al-pini, in guerra sul fronte francese e poi in Germania. Fattoprigioniero è internato nel campo di concentramento diColtano.

Finita la guerra inizia a lavorare presso imprese di co-struzione di dighe; prima al Passo di Resia (1946-49), poia Roccaraso (1949-51), a Barea (1951-53), e infine a Par-rocchia di Vallarsa dove, ultimata la costruzione della diga,rimane in qualità di tecnico responsabile della gestione.

Muore tragicamente il 5 maggio 1971 cadendo da unapasserella mentre accompagna una scolaresca in visita alladiga.

IN VALLARSAFrancesco Cavallin vi arriva nel 1955, come tecnico del-

l'A.G.S.M. di Verona (assistente responsabile del Labora-torio Prove). Nel 1959, terminata la costruzione della digaassume l'incarico di capo diga.

Si integra rapidamente nella comunità della Vallarsa

tanto da fargli affermare, in una lettera al Sindaco: "...mio grave handicap è il fatto di non essere nato in Val-larsa... comunque io appartengo alla Vallarsa..."

Si interessa ai problemi della valle, si inserisce nei gruppisociali esistenti collaborando con entusiasmo ad ogni ini-ziativa comune.

Nel 1961 entra a far parte del Gruppo ANA appena for-matosi, contribuisce alla realizzazione della Festa dellaMontagna, del Monumento ai Caduti, partecipa cometecnico alla costruzione del parco giochi di Raossi.

Nel 1964 si iscrive alla Pro Loco.Nel 1966 fonda, con alcuni amici alpini, il Coro Pasubio,

nel quale ricoprirà la carica di presidente fino al 1971.Sempre nel 1966 entra a far parte del comitato per la

ricostruzione dell'organo della chiesa di Parrocchia deno-minato: "Organo della Pace" che sarà inaugurato nel1968. Nel 1970 viene eletto consigliere comunale.

Si impegna a favore della nascita dell'Unione Sportiva,della valorizzazione turistica del Laghetto dei Poiani, dellacostruzione del Centro scolastico di Raossi (che dopo lamorte verrà intitolato a suo nome) e della strada Obra-Campogrosso. Negli anni della sua permanenza in Val-larsa scrive numerosi articoli, sul bollettino parrocchiale,sull'opuscolo "Avanti col carro", "Voce della Vallarsa" e"Vita Aziendale".

Emanuele e Nadia

Le scuole elementari di Raossi sono intitolate a Francesco Cavallin.Ma chi è il personaggio che da il nome alla scuola? Ce lo spiegano Emanuele e Nadia:

Anche quest’anno i bambini delle scuole dell’Infanzia della Valle hanno festeggiato la fine

dell’anno scolastico con una bella gita in montagna insieme a genitori e insegnanti; eccoli

intenti ad ascoltare le spiegazioni del custode forestale.

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dalla casa di riposo

Tante le attività alla Casa di riposo

Per Casa di Riposo di Vallarsail 2012 si apre con moltis-sime iniziative, ricche di no-

vità e di interesse sia per i residentidella stessa, sia per la ricaduta so-ciale ed economica che esse hannosul territorio.

A partire dal mese di febbraio,non saranno sfuggiti ai cittadini i la-vori di ampliamento della struttura,i quali consentiranno, un aumentodel numero dei posti letto e una ri-qualifica funzionale ed organizza-tiva dell’edificio. Non è passatainosservata neppure la conseguenteprova di evacuazione generale del-l’edificio, la quale ha impegnato i vi-gili del fuoco e l’associazione OrsaMaggiore in una manovra che simu-lasse un evento complesso come ilsoccorso in una casa di riposo.

Parallelamente l’organizzazionedelle attività sociali e di animazionenon si è fermata. Anche que-st’anno il Servizio di Animazionedell’A.P.S.P. Don Giuseppe Cumer diVallarsa si è posto l’obiettivo di or-ganizzare il soggiorno al mare per ipropri residenti e per alcuni ospitidegli alloggi protetti.

L’iniziativa del soggiorno estivonasce nel 2010 e si sviluppa nelcorso degli anni come progetto ani-mativo tra i più graditi e piacevoli.Una settimana di vacanza in al-bergo, ricca di svaghi e divertimenti,con frequentazione della spiaggia,musica dal vivo, canti ed aperitivi se-rali a Caorle.

Molti altri sono gli eventi in pro-gramma per l’estate 2012, come lemesse all’aperto seguite dagli happyhour, organizzati al fine di stabilire

un lieto appuntamento dopomessa, tra ospiti, familiari e visita-tori; in queste occasioni vi sarà lapossibilità di assaggiare qualche“stuzzichino” e di brindare in com-pagnia. Non solo, vi sono ben duegrigliate all’aperto, pensate in occa-sione della Festa dei volontari edella Festa d’estate, le quali sonoorganizzate dalle AssociazioniGruppo Alpini di Vallarsa e Sat.

Sul fronte progettuale, si segnalail Progetto “Casa mia”, iniziativache pone il suo fine nella riduzionedegli aspetti estetico-visivi più mar-cati delle Rsa, appartenenti alla tra-dizione di tipo sanitario, conl’obiettivo di favorire l’emersionedel senso di domesticità da partedegli anziani che vivono in essa.

Il progetto sperimentale Casa miaintende creare, per i propri residenti,

un piccolo spazio “intimo” ovepoter trascorrere del tempo in pia-cevolezza ed in compagnia dei pro-pri ricordi.

Infine, è doveroso segnalare che lapartecipazione al Concorso “Iltempo dei giochi e i giochi di untempo ” organizzato da U.P.I.P.A. -Unione Provinciale Istituzioni perl'Assistenza- ci ha reso visibili, comeR.s.a., in ambito provinciale, attra-verso la pubblicazione di un libri-cino, contenente alcuni racconti deigiochi di un tempo narrati diretta-mente dai nostri ospiti, disponibileper la consultazione pressol’A.p.s.p. Don Giuseppe Cumer.

Il prossimo concorso U.P.I.P.A.2012, al quale aderiremo titola:”Mestieri con la valigia” ed è voltoalla raccolta di testimonianze rela-tive le storie di emigrazione.

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Esperimento:un’asta per il legname di pregio

Da molti anni in Austria, Fran-cia e in Germania, si orga-nizzano aste per il legname.

Non solo per le grandi cataste com-merciali, ma aste per piccoli lotti dilegname speciale. Addirittura persingoli pezzi, per parti di pianta con-siderate di pregio. Provengono daboschi pubblici, ma anche privati esono messi all’asta questi legni e avolte vengono valutati veramentemolto.

Su questo esempio anche la Cameradi Commercio di Trento ed il ServizioForeste, hanno organizzato per laprima volta in Provincia un’asta perquesto tipo di legname.

Hanno partecipato vari Enti pubblici,Comuni, Asuc, Aziende forestali edanche privati.

C’erano alcuni pezzi di abete rossodichiarati “ di risonanza” e perciòadatti alla costruzione di strumentimusicali quali violini. C’è molto mi-stero e curiosità ed anche gelosiaattorno a questi legni per la veritàun po’ magici. Ho cercato di scoprirequal è il metodo per stabilire comeun tronco risponda a questi requisiti,ma non ho capito niente. C’eranoalcuni pezzi di larice che vantavano200 anni con gli anelli di accresci-mento di mezzo millimetro, regolarie vicinissimi. Poi cedri e i ricercatitronchi di pino cembro adatti a lavoridi intaglio o per essere scolpiti. Am-bedue inattaccabili da parassiti.

C’erano anche latifoglie quali ro-vere, frassino maggiore, faggi e tigli.All’asta era presente anche il Comune

di Vallarsa con sette pezzi di faggioed un privato, sempre di Vallarsa,con altri quattro pezzi. Un totale dicirca 9 metri cubi di legname.

Sono stati in totale 280 i tronchibattuti all’asta con il sistema dell’of-ferta in busta chiusa ed ha riservatomolte sorprese. Oltre 600 € al metrocubo per gli abeti di risonanza. Circala metà per il pino cembro e per illarice, poco meno per i cedri. Scarsoinvece l’interesse per le latifoglie.C’è che diceva che il mercato non èancora pronto per la loro commer-cializzazione e chi parlava di pocaqualità. Sta di fatto che frassinomaggiore, rovere, tiglio e faggi sonostati venduti con asta al ribasso adun prezzo di 85 € al metro cubo. Inpratica 8,5 € al quintale.

Gli organizzatori dicono che questaasta è servita per far conoscere aicommercianti chi può vendere diret-tamente a loro questi pezzi pregiati,senza intermediari e con il sistemasperimentato in questa occasione.Senza intaccare la produzione dilegna da ardere, penso che in futuroanche le nostre giovani fustaie difaggio forniranno qualche tronco diqualità dal quale si potranno ricavarepregiati sfogliati.

Giorgio BrozCustode forestale

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dalle parrocchie

Un contratto rinnovatoVallarsa, cosa direi di te?

Carissima comunità della Val-larsa, eccomi qui con la pen-na in mano per augurarti

una bellissima estate, in queste al-cune righe che arriveranno in ognicasa, in ogni famiglia. Di solito cosìsi parla a Natale. Ma penso cheogni periodo dell’anno dovrebbeessere colmo di motivazioni per an-dare avanti. Questa volta vorrei farmiispirare dall’amicizia che ci tieneuniti ormai da quasi 4 anni: ricordi,avventure, amicizie. Proverò dunquea descrivere alcune cose che mi frul-lano dentro e che, secondo me,contraddistinguono la nostra Valle.La faccio con un po’ di coraggio,come se da sempre vivessi qui travoi.

Questa volta ci hai traditoLa neve, caratteristica della nostra

Valle, quest’inverno ci ha abbando-nato. Ricordo che appena arrivato,alle prime nevicate mi sembrava divivere in un presepio: gente semplicee buona, ambiente tranquillo dimontagna, stalle, pecore: “Qui ècome essere a Betlemme!”, pensavotra me.

E’ vero che porti qualche disagio,cara neve, ma grazie alla tua pre-senza, l’inverno in Vallarsa possiedequalcosa di magico. Anche Valmor-bia, ispirata dal tuo fascino, havoluto metterci il suo contributo or-ganizzando il presepio vivente (pub-blicità!!!)

Quante avventure sulla neve: lecamminate al passo Buole con leciaspole, le strade che si tingono di

arancione perché percorse dai nostrimezzi degli stradini. La Vallarsa d’in-verno senza neve, è come Riminisenza il mare. Ti aspettiamo al pros-simo inverno e tenta di farti vedere,in abbondanza!

Vecchi padroniQuasi tutti gli aspetti della Vallarsa

sono riusciti a farli miei, adattandomia tutto. Faccio solo un po’ di faticaa sentire questa nostalgia per i nostrivecchi padroni dell’impero austriacodi cui una volta facevamo parte.Ammetto che forse è perché mimanca un po’ di amore per la storiae non possiedo ricordi di una guerratragica che da entrambi le parti haprovocato immani sofferenze.

La nostra Vallarsa, terra di frontiera,che ha dovuto accogliere tante bat-taglie sulle nostre montagne e havisto soldati esalare l’ultimo respiro.La guerra ci ha lasciato come ricordotanti sentieri, mulattiere, grotte, ri-fugi, e corpi che riposano in pacenel grande cimitero naturale, lamontagna.

Dove sei?Altra caratteristica della Vallarsa è

il comune così vasto in grado dicontenere moltissime frazioni e alcunipiccoli masi. Due vallate e tanti chi-lometri di strada da macinare. In unterritorio così vasto si può giocare anascondino senza venire mai presi:stare nell’orto, andare nel bosco,essere in chiesa, a casa con la stufaaccesa, scendere a Rovereto. C’è lapossibilità di trascorre alcune ore

senza mai incontrare nessuno. E’un territorio che permette questaliberà nei movimenti e che lascia atutti la possibilità di fare un po’quel che si vuole, inventarsi unaprofessione, senza intralciarsi e pe-starsi i piedi. Però bisogna soprattuttoessere liberi dentro, nel cuore, altri-menti nessuno spazio sarà mai suf-ficiente.

Proprio a causa di questa estremalibertà e distanza che si può crearetra noi, la gente cerca l’incontro, lapossibilità di trovarsi insieme persvariati motivi: festa patronale, as-sociazionismo, eucaristia, bar, lavoroinsieme.

Secondo me: meglio!C’è da sorridere quando le scuole

elementari, nelle grandi città, devonoorganizzare delle uscite negli zoo oin qualche fattoria, per far vedereai bambini per la prima volta lemucche, capre, pecore, camosci…Qui abbiamo tutto a portata dimano. La nostra Valle ci permettedi vivere sicuramente in un altromondo: migliore o peggiore nonso, dipende dai gusti, ma diversosicuramente. Qui il tempo avanzacon più dolcezza e te lo gusti meglio,invece di imprecare contro un se-maforo rosso capace di provocareuna colonna infinita nei pressi diqualche rotonda, e innervosirti per-ché non trovi subito parcheggio.

Una via in piùSono fiero che sotto la mia per-

manenza qui tra voi si sia realizzata

Don Andrea Fava

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(parlo ormai al passato, perché ormaici siamo) la strada del Postel, di cuisi parlava da moltissimo tempo. Lun-ghi sforzi arrivano in dirittura di ar-rivo. C’è un gran bisogno di raffor-zare l’unità tra una sponda all’altra,e chi inventa e apre strade nuove,ben venga.

Parliamo di un collegamento ma-teriale e diciamo un grazie a tutticoloro che l’hanno ideato fin già datempi lontani. Tocca a noi inveceinventarci collegamenti spirituali, perfare sempre più sinergia. Penso algrande dono delle associazioni, so-prattutto quelle che rappresentano,nei loro iscritti, quasi tutte le frazionidella Vallarsa. Anche questi sonofantastici collegamenti.

Sono da elogiareUna Valle in cui i giovani non si ti-

rano indietro. Penso al gruppo deglianimatori che durante tutto l’annoorganizza l’oratorio per i bambiniuna volta al mese e che quest’annomi ha accompagnato anche per lacatechesi. Proprio quest’anno hannoiniziato a fare i primi passi importantiverso il Decanto di Rovereto. Al-l’impegno che questi ragazzi ci met-tono nell’organizzare un Grest chenon ha nulla da invidiare a numerosealtre iniziative portate avanti da par-rocchie ben più grandi. Penso ai ra-gazzi che si rimboccano le manicheper l’organizzazione dei campeggiin malga Fratte: senza di loro nonpotrei fare proprio nulla. Penso airagazzi che si impegnano anche perVallarsiland, e al diurno estivo allascuola elementare. Insomma: questaValle sta sfornando tante di quelleiniziative per cui dobbiamo andareveramente super fieri. E ogni tantoè giusto sottolinearlo.

La pastorale del barParlando scherzosamente, i gestori

del bar, sono i miei avversari. Sono

coloro che la domenica mattina or-ganizzano lo stesso raduno che fac-cio io, ma loro al bar. Bello notarecome fuori, nel piazzale, ci sonospesso le solite macchine, che quasicome una Via Crucis, percorronotutte le stazioni e non ne saltanonessuna.

I tempi insomma sono cambiati.Una volta la chiesa era padronadella domenica. Era lei che dettavalegge: messa e dottrina, e non sipoteva fare nient’altro. Ora invececi sono altri concorrenti sul mercato,e noi come cristiani, dobbiamo dareil meglio di noi, per attrarre il piùpossibile, perché avvengano incontriautentici con Dio. Io ci provo a faredel mio meglio e, ai miei avversaridico: “Vinca il migliore”.

E la fede in Vallarsa?Sento in voi il desiderio che, dopo

4 anni di entusiasmo e di amicizie,di cene e momenti di preghiera, in-sieme possiamo fare qualche passoin avanti sulla strada della fede. Inverità la discussione verte sempresugli orari delle messe. E’ un pas-saggio delicato da affrontare con ilconsiglio parrocchiale, per partire asettembre con qualche idea da pro-porre a tutta la comunità.

E’ comunque un problema di strut-tura, che non deve distogliere l’at-tenzione dai contenuti. Importanteè saper riempire la struttura e lagrande organizzazione con gesti diumanità, di misericordia, di amore,di amicizia. Altrimenti sarebbe unlavorio inutile. Un lavoro che pos-siamo fare insieme. Quindi ricorda-temi nella preghiera, perché possasvolgere la mia missione con serenitàe fiducia. So che tante scatole sonoancora vuote e che c’è tanto dariempire.

Il boscoLa caratteristica più affascinante

della Vallarsa rimane comunque ilbosco, saldamente al primo posto.Rimane la vecchia tradizione delpaese di montagna. La frase che èstampata sulla bocca di molti è que-sta: “Vago en del bosc”. Il bosco ri-mane la méta di tante persone quiin Valle. Come in estate si dice:“Vado al mare per rilassarmi”, cosìqui si va nel bosco. E’ frequentatoda persone che, invece di tantechiacchiere, amano i fatti, la fatica,gente di lavoro che non si risparmia,piuttosto di passare il tempo davantialla televisione. La Vallarsa offre an-che questa possibilità di vacanza.

Cara Vallarsa, ti racconterei così,se qualcuno mi domandasse di te.Spero che stando qui ancora un belpo’ di anni, io possa scovare altrebelle caratteristiche e vedere moltaaltra acqua che passa sotto il pontedel Leno. Intanto ti saluto e ti ricordobrevemente alcune iniziative che laparrocchia ti offrirà quest’estate,per poter vivere l’estate in modopiacevole e sereno:• i campeggi nel mese di luglio;• il grest nel mese di agosto;• domenica 15 luglio verrà rinno-

vato l’atto di consacrazione al S.Cuore di Gesù e Maria, con arrivonella Chiesa di sant’Anna;

• lunedì 6 agosto camminata dellaTrasfigurazione.

Penso che abbiate letto che que-st’anno il contratto che legava Ales-sandro Del Piero con la Juve è sca-duto e non gli è stato rinnovato.Spero invece che la mia squadra, laVallarsa, me lo rinnovi. Qualche bellagiocata posso ancora farla.

Buona estate a tutti

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origini, storia, attualità

BsotTra

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Inpasdersecche

I csolocom

La leggenda narra che per ac-quistare le porte della nuovachiesa curaziale di S. Mauro di

Moscheri, ricostruita nel 1780, la co-munità di Trambileno avesse ipotecatoben otto delle sue malghe, come ga-ranzia a quelli di Terragnolo che ave-vano concesso in prestito il denaronecessario. Data l’insolvenza, Trambi-leno avrebbe ceduto le malghe, chevennero intavolate in favore del co-mune di Terragnolo nel 1910.

Secondo la tradizione è per questomotivo che gran parte dei pascoli delversante settentrionale del Pasubio eancora nel territorio comunale di Tram-bileno, sono oggi proprietà di Terra-gnolo: Valli, Costoni, Corona, Bisorte,Buse Bisorte, Costa.

La tradizione però non spiega perchétutte le altre malghe, situate princi-palmente nella parte meridionale diTrambileno, siano di proprietà di Val-larsa: Monticello, Cheserle, Pozze,Campobiso, Zocchi, Cosmagnon, Pa-subio,etc..

Perché Trambileno, che ha all’internodei suoi confini amministrativi ben 16malghe, ne possiede solo una, Fratielle?Quando e perché ha perso tutti i dirittifondiari sui questi pascoli?

Sin dal medioevo, i territori montanidi Trambileno, caratterizzati da ampipianori intervallati da una serie di dor-sali, erano ideali per portare al pascoloil bestiame che svernava in valle.

I ripidi versanti di Terragnolo e Vallarsainvece, privi di vaste radure, venivano

lasciati a bosco e sfruttati per la silvi-coltura. Si può quindi comprenderequanto quest’area fosse ambita dallecomunità limitrofe per l’alpeggio eperché esse, per secoli, abbiano ten-tano di appropriarsene.

Tutto cominciò all’incirca verso lametà del Quattrocento.

I beni di Guglielmo di Lizzana, conl’arrivo dei Veneziani nel 1416, furonomessi a pubblica asta: i suoi possedi-menti comprendevano anche i vastipascoli del Pasubio, che in parte furonoacquisiti da signori vicentini (i Vello, iCerri, i Sbardellati,…) e in parte dallecomunità, che iniziarono così a con-solidare una propria indipendenza.Con la cacciata della Serenissima dalTrentino (1509), gli accordi stipulatiper la partizione di questi monti sal-tarono. Si susseguirono infeudazionie compravendite, che causarono in-numerevoli litigi tra le comunità, “ri-solti” da sentenze che si protraevanoper secoli.

Da quanto risulta da un estimo deiprimi anni del Seicento (1627), le 3comunità di valle e i signori vicentinisi erano spartiti così i pascoli sull’alti-piano di Trambileno:

«Beni del chomune di Vallarsaposti dentro li confini della co-munità di Trambileno

Uno pascholo in regola di Trambilenoin chontrada delli Pozze, (…)

(…) uno suo pascholo in chontradadel champo biser (…)

Isabella SalvadorMuseo delle Scienze di Trento

Quando per pagare i debitisi vendevano le malghe

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origini, storia, attualitàità

Beni del chomune di Terragnolosoto alla regula del chomune diTrambeleno

Uno suo pascholo in chontrata debisorte et bisortella (…)

Il comun di Trambelleno ha etpossede un terzo circa delle monta-gne del Laste, Pasubi et Cosmaioneche sono goduti et indivisi con li Sig.Betta dal Toldo et Sig. Sbardelatid’Adelburg, et in oltre altre montagnedelli Zochi, Montesello (…)».

Vallarsa confermava il possesso delpascolo di Pozze e Campobiso, già“comprati” nel 1446, Terragnolo quellodi Bisorte e Buse Bisorte, mentre Tram-bileno possedeva in comproprietà condue nobili i monti più vasti nel suoterritorio (Lastè, Cosmagnon e Pasubio).

In questo periodo la gestione deipascoli era spesso indivisa e i proventiderivanti dall’affitto venivano ripartitisecondo la percentuale di montagnache ciascun proprietario possedeva.

I confini delle malghe vennero fissatisolo verso la fine del XVIII secolo,come registrato nel Catasto Tere-

siano del 1792.

Questo documento fotografa piùdi 200 anni fa quali erano le malghepresenti nei 3 comuni delle Valli delLeno, quali e quanti animali vi pasco-lavano e la stima del valore catastaledi ciascuna malga legato al numerodi capi di bestiame che vi monticava(in media 1 mucca = 30 fiorini; 1pecora = 1 fiorino). In esso erano pre-cisamente definite le proprietà di cia-scun comune.

Nel 1792 la maggior parte dei pascolinel territorio di Trambileno erano stati“spartiti” tra Vallarsa e Terragnolo.Questa divisione, che andrebbe a con-fermare la nota tradizione orale, è ri-masta inalterata fino ai nostri giorni.

Trambileno ha davvero perso la mag-gior parte delle sue malghe per potercomprare le porte della nuova chiesaparrocchiale nel 1780?

Sebbene la leggenda si collochi nelgiusto periodo, la storia è un po’ di-versa.

Nell’archivio comunale di Vallarsa è

infatti recentemente emerso il docu-mento che fa definitivamente chiarezzasulla questione. Dalla Dazione in pa-gamento fatta dalla Magnifica Co-munità di Trambileno ai di Lei creditoridel 1769:

«Correndo l’anno dopo la Sua Ss.maNatività 1769, in giorno di Sabato li 9del mese di 7bre nel Borgo di San To-maso Pieve di Lizzana (…) in casa del-l’Infrascritto Sig. Gaetano Givanni, ilSig. Marco Marchetti gm Tomaso, eGio Battista Bertoldo Servo in casa didetto Sig. Givanni.

Si espone e narra, siccome ritrovan-dosi la Magnifica Comunità di Tram-belleno di questa Pretura di Roveretoaggravata delli Cap.li e affitti versogl’infranominati Ss. di Lei creditori,cioè:

Delli Nobb. Ss. Eredi gm Nob.Sig. Pietro Modesto Fedrigottid’Oxenfeld (…) che in tutto traCap.li e affitti rileva f. 13180.45.

Del Nob. Sig. Gaetano Givannide Pedemonte (…) che in tutto traCap.li e affitti rileva f. 10992.57

Del Nob. Sig. Adamo Guglielmo

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COMUNE PASCOLO PROPRIETARIO ANIMALI stima catastale

Armente Pecore fiorini Trambileno FRATIELLE Trambileno 18 540

COSTONE E CORONA Terragnolo 105 3163

VALLI Terragnolo 90 2707

BISORTE E BUSE BISORTE Terragnolo 42 1250

ZOCCHI Vallarsa 70 2100 POZZE Vallarsa 60 1800 CAMPOBISO Vallarsa 50 1500 LASTE' Vallarsa 30 900 COSMAION Vallarsa 12 300 660 PASUBIO Vallarsa 12 150 510 MONTICELLO Vallarsa 30 980 KESERLE Vallarsa 35 1050

Terragnolo MAROGNA Terragnolo 8 200 440 BORCOLA Terragnolo 30 400 1300 QUARTERI Terragnolo 100 100 SARTA E BISORTE Terragnolo 45 390 1740

FRATIELLE O COSTONCINO Terragnolo 35 200 1250

Vallarsa CAMPOGROSSO Vallarsa 80 2264 PRA' Vallarsa 120 3396

MONTE DI MEZZO E SIEBEN Vallarsa 30 849

FUGAZZE E VAL DE FEN Vallarsa 100 2830

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le n

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origini, storia, attualità

Conte Pedroni (…) che in tutto traCap.li ed affitti rileva f. 8115.16

Alli Nobb. Ss. Eredi Marangonidi Mantova (…) che in tutto rilevaf. 1416.24.

Né sapendo la predetta Comunitàdi Trambelleno in qual maniera pagarealli prenominati ss. creditori detti affittiincorsi, per non essere le entrate debeni della med.ma bastanti, (…) ondeper non andare totalmente in rovinacon formare nuovi debiti per pagaregli affitti, la med.ma Comunità me-diante la Deliberazione della sua pub-blica Regola delli 5 aprile 1768 rogitiGraser passò alla deliberazione dellacessione de beni come da atti (…)»

Verso la metà del Settecento, la co-munità di Trambileno era debitrice diingenti somme di denaro verso quattronobili e decise di cedere in saldo aicreditori alcune delle sue malghe. Aquell’epoca molte erano già state ven-dute e solo nel caso di Campobiso,proprietà di Vallarsa fin dal XVI secolo,Trambileno aveva mantenuto diritti re-lativamente all’usufrutto del legname.

La cessione riguardò gli ultimi suoibeni, cioè Valli, Costoni, Corona eMonticello riuscendo a salvare Fratielle.Per decidere come spartire i pascoli,la vendita avvenne attraverso unastima ad opera di 2 pubblici agrimen-sori, Gio B.meo Scottini (perito elettodai nobili) e Sig. Felice Natale Giongo(perito nominato dalla comunità). Qua-lora il fondo assegnato al nobile fossestato di valore maggiore al debito dasaldare, il rispettivo signore avrebbedato la differenza agli altri creditori.

In particolare si assegnò:

«Alli Nobb. Ss. Eredi gm Nob. Sig.Pietro Modesto Fedrigotti d’Oxenfeldqui p.nte ed accettante per se, fraterno,et Nipotis, il Nob. Sign. GiuseppeMaria col consenso degli infranominatiCreditori per il suo credito de capitali

ed affitti ascendente in tutto a f.13180.45 è toccata la Montagna dettail Coston, fondo e legname e tuttociò in quella si ritrova posta nel Rego-lario de Trambelleno, (…) di pertiche252669.

La Montagna della Corona portanel detto Regolario di Trambelleno,fondo e legname e tutto ciò in quellasi ritrova, (…) di p. 446516 comedalla sudd.ta stima, e mappa, con ob-bligo di pagare per eguaglianza agl’in-franominati altri creditori le infrascrittesomme.

Al Nob. Sig. Gaetano Givanni dePedemonte qui p.nte ed accettantecol consenso delli ss. Creditori soprae infranominati per il suo crediti delcapitali e affitti ascendente in tutto af. 10992 è toccata la Montagna dettale Valli fondo e legname e tutto ciò inquella si ritrova (…) di p. 499200come dalla precitata stima e mappa eper eguaglianza li prenominati ss.eredi Fedrigotti dovranno pagare alpred. Sig. Gaetano Givanni f. 587.17.

Al Nob. Sig. Conte Adamo GuglielmoPedroni qui p.nte ed accettante persé, per il suo credito de capitali edaffitti ascendente in tutto a f. 8115.16è toccata col consenso dellisopra ed infranominati ss.creditori la Montagna dettail Montesel posta nel Rego-lario di Trambelleno, fondo elegname, e tutto ciò in quellasi ritrova (…), di p. 439644.5come da detta stima e map-pa, e per eguaglianza li pre-detti ss. eredi Fedrigotti do-vranno pagare al suddettoSig. Conte Pedroni f.163.19.

Alli Nobb. Ss. Eredi Maran-goni di Mantova per li qualiaccetta il qui p.nte Nob. Giu-seppantonio Givanni de Pe-demonte col consenso dellisopranominati ss. creditori inpagamento del loro cap.le

ed affitti ascendente in tutto a 1416.24è toccato l’usufrutto del legname dellamontagna di Campo Biso, (…) perl’estensione di p. 487760.5 come dadetta stima e mappa, e per eguaglianzali prenominati ss. eredi Fedrigotti do-vranno pagare f. 360 a detti Ss. erediMarangoni.»

Siamo alla fine del Settecento. I nobili,che ormai abitavano nei grandi centriabitati del fondovalle, non avevano di-retto interesse a curare la gestione deipascoli, prerogativa delle comunitàmontane. Pochi anni dopo miseroquindi all’asta le malghe acquisite: Ter-ragnolo comprò malga Valli, Costoni eCorona, Vallarsa l’usufrutto del legnamedi Campobiso e Monticello.

La vicinanza temporale tra la cessionedei pascoli (1769) e la costruzione dellanuova chiesa di S. Mauro (1780), hafatto probabilmente nascere la leggendache Trambileno avesse ipotecato, equindi perso, le malghe per poter com-prare le porte della chiesa: motivazioneforse più nobile e accettabile dal popoloche la cruda realtà fatta di povertà se-colare e pesanti debiti insoluti.

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vallarsanotizie | 31

le novità in valleità

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Il giardino della memoria “sbarca” in Vallarsa

Un importante lotta contro iltempo è stata lanciata inVallagarina! Una sfida per

trovare, salvare e ridare nuova vitaalle varietà locali di piante un tempocoltivate sul territorio. A lanciarequesto progetto è l’associazioneLa pimpinella che, attraverso l’aiutodella Comunità Di Valle, ha iniziatoad informare le comunità locali e iloro abitanti dell’importanza del man-tenimento e della valorizzazione dellevarietà orticole e frutticole locali. Ilprogetto, che si svolgerà nell’arco dicirca due anni, ha lo scopo di rin-tracciare le varietà locali di pianteancora coltivate attraverso il coin-volgimento delle comunità locali,delle associazioni e delle personeche vivono sul territorio. Alcunepersone, magari inconsapevolmente,mantenendo i semi tramandati dallafamiglia o donati da qualche anziano,queste persone custodiscono la bio-diversità agricola del territorio.Proprio attraverso di loro alcune va-rietà sono giunte a noi.

L’associazione la Pimpinella è un’as-sociazione di promozione socialenata nel 2007 da un gruppo di per-sone che, compresa l’importanza delmantenimento della biodiversità agri-cola, iniziano un percorso impegnativoe condiviso per recuperare le varietàlocali, la cultura materiale ad essacollegata e lo studio delle piante sel-vatiche commestibili.

Da allora oltre ad aver iniziato ilpercorso di ricerca e la promozione

di due tesi di laurea sulle antiche va-rietà locali della valle di Cembra,l’Associazione ha creato il progetto“IL GIARDINO DELLA MEMORIA, an-tiche colture per un nuovo futuro”.Tale progetto, in parte finanziatodalla Fondazione CARITRO e chevede coinvolti come partner SlowFood e Acli Trentino, si prefigge l’am-bizioso obiettivo di recuperare il pa-trimonio di biodiversità agricola delTrentino e far si che questi prodottiagricoli ritornino ad essere coltivatie utilizzati nelle case e nella ristora-zione.

Il progetto in Vallagarina:Grazie alla comunità di Valle della

Vallagarina,che ha sposato e sta so-stenendo il progetto, l’Associazioneha potuto intensificare la sua azionein Vallagarina. Proprio nelle zonemontane, nelle vallate dove lo svi-luppo dell’agricoltura industriale nonè arrivata alcune varietà locali di fa-gioli, rape, cavoli, lattuga, cereali …si nascondono; gelosamente custoditeda persone anziane o da chi appas-sionato dei sapori veri ha deciso, no-nostante tutto, di continuare a colti-varle. Per la passione di queste per-sone possiamo ancora sperare di sal-vare una minima parte di quel patri-monio di biodiversità agricola carat-teristico del Trentino.

Ma non è una questione di nostal-gia, le varietà locali rappresentano,nella società della globalizzazione,una delle possibilità per differenziarsi,per fare un’agricoltura di qualità, nel

rispetto dell’ambiente, per offrire unprodotto legato al territorio e risco-prire la propria identità.

Un progetto per la gente e con la gente:la funzione dell’associazione La

Pimpinella in questo progetto è quelladi stimolare le comunità a recuperarequeste antiche varietà e di costruireassieme un percorso. Tutti possonocontribuire: anziani, giovani, agricol-tori e ristoratori saranno i veri prota-gonisti.

AD OGNUNO IL SUO!Il progetto prevede che le varietà

ritrovate vengano mantenute nel ter-ritorio di ritrovamento, dando la pos-sibilità alle comunità locali di farlediventare una peculiarità del loroterritorio.

Per informazioni si può consultareil sito www.lapinpinella.org, scriverea [email protected] o chiamarelo 0461 53394.

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creo
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“ … Noi dovemmo aspettare fino le 9 pomeridiane per poter montare. Finalmente montammo,per grazia pigliammo un carrozzone assai comodo. Erano tutti avviliti, non uno scherzo, nonun sorriso. Il treno si avviò e via e via …. Ma ecco che un’altra sventura viene a ferire ad addo-

lorare questo povero cuore. Un melitare che va di carrozzone in carrozzone per prendere ipochi uomini che vi erano abili al lavoro delle trincee …

… Non si scorge più il nostro Adige ma si comincia a costeggiare l’Eisach …… Passammo il Brenner … Molte furono le lunghe ferrovie, che vedemmo, cariche di soldatiGermanici che pieni di zelo e di amore patriottico andavano verso l’accampamento italico per

combattere valorosamente affinchè le armi imperiali trionfino di gloria …… Arrivati a Innsbruck … abbiamo pigliato il cosi detto managgio e del latte per i bambini …… il giorno 29 maggio arrivammo a Salisburgo … pigliamo per pranzo una buona minestra e

carne. Molti smontarono per lavarsi perché eravamo come gli spazza camini …”

da

32 | vallarsanotizie

dalle associazioni

Sulle tracce della nostra storia:Con gli Alpini a Viennae Mittendorf an der Fisha

Racconti come questi, in quell’albadi venerdì 13 aprile, affollano la miamente, mentre sotto una pioggiafredda ed insistente, aspetto il pul-lman che mi avrebbe condotto aVienna.

Pioggia, tanta! Freddo, discreto!Il pullman, però, è caldo, comodo,silenzioso. Dentro ci sono degli amici,una quarantina circa, rilassati, appi-solati, sereni, tranquilli.

Quanta differenza rispetto a quellastoria! Brevi saluti. Il sonno esigeancora il suo tributo … Il pullman

intanto, silenzioso, macina chilometri:Bolzano, Brixen, Franzenfeste, Ster-zing …

Qualcuno, ogni tanto, accenna,sommessamente, ai suoi lontani ri-cordi di naja …

Poi il Brennero e la discesa lungola valle dell’Inn. Nubi basse, appic-cicate alle montagne. Qualche fioccodi neve. Scrosci d’acqua. Qualchesprazzo di cielo azzurro squarcia lanuvolaglia…

Finalmente la vita ritorna. Le parole,prima stentate, si fanno ora fluenti.

Gira anche qualche bicchier di vino;per allontanare Morfeo, ovviamente,e prepararci alla colazione.

Una colazione tosta. Come quelleche sappiamo fare quando ci spo-stiamo: pane, salame, formaggio,“bondola”, l’immancabile “bianco”.In piedi. Al fresco. In una piazzuoladell’Autostrada.

Poi il cammino riprende. Con piùforza. Con più allegria. Con piùgioia. Ancora pensieri; ancora ricordi.Le parole di Loredana Cont dannocorpo al nostro viaggio:

Inal fausghinegsegararaldlon

Ecui CotalaSchfratRos

E i fiquecal

LP

cerP

forzdalpenfumsi duna

Gregorio Pezzato

“Giorno 30 maggio 1916 comolto dolore e costernazione siamo partiti da Vallarsa di note sottoil combatimento soto la piova in fra mezzo a lartiglieria poi siamo arivati a note dopo 24 ore inun bruto paesotto in Tordiseno (Dietro Beseno; N.d.A.) dormire in terra E poco da mangiare 2

kg di arina l abiamo pagata Corone 10 in un paese di persone poco caritatevoli sia fata in tuttola volontà di Dio. Gesù e Maria fa che presto torniamo alle nostre Case. Gesù e Maria salvaci.”

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vallarsanotizie | 33

dalle associazionioni

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Intanto, davanti agli occhi incollatial finestrino, sfila il dolce paesaggioaustriaco. Gentili casette e lindi bor-ghi immersi fra dolci colline od an-negati in una pianura monotona,segnata solo dal nero dei campiarati che contrastano col verde sme-raldo dei prati. E selvaggina a vo-lontà. Caprioli, lepri, fagiani …

E la grande abbazia di Melck aicui piedi scorre placido il Danubio.Come non pensare a Sissi, immor-talata dall’indimenticata RomySchneider? O ad Adso di Melck, ilfrate protagonista de Il Nome dellaRosa di Umberto Eco?

E ancora gocce d’acqua che riganoi finestrini … quanta tristezza inquel paesaggio; ma anche quantacalma e quanta serenità!

L’avranno visto i nostri profughi? Perché penso con insistenza a

certe musiche di Brahms e Listz?Poi, però, più delle emozioni, la

forza della fame … Come per magia,dal ventre del pullman esce una stu-penda pasta fredda, ancora col pro-fumo della Vallarsa. Il sole, incuriosito,si decide a fare capolino e ci regalauna pausa di tepore. Del resto, per

quale motivo avrebbe potuto perdersitanta bellezza e tanta bontà?

Un plauso ed un grazie ai nostricuochi … Poi ancora strada. Ancoratanti chilometri da macinare! Ora cisi infila nel grande bosco che cir-conda Vienna - il Wienerwalde. – Eancora una volta, dai cassetti dellamemoria, escono le allegri note dellemusiche di Strauss, che congiuranonel portarmi indietro, ai tempi dellamagia della Belle époque.

Quando raggiungiamo Vienna,sono ormai le 4 del pomeriggio ...

Dapprima la sua periferia, freddacome le periferie di tutte le città delmondo; poi il nostro albergo. Im-ponente! Austero! In stile liberty.Lo Jugendstil, tanto caro a GustavKlimt …

Un attimo di pausa per prendereconfidenza con questa struttura cheassomiglia ad un enorme labirinto;per provare la morbidezza del letto;per ammirare i numerosi quadrid’epoca, raffiguranti l’ImperatoreFrancesco Giuseppe e sua moglieElisabetta.

E poi la strada riprende; questavolta con la guida. Prima della cena,

austriaca in tutto e per tutto, duepassi in centro: la Staatsoper, la fon-tana del Danubio, l’Albertina, il Gra-ben (la Colonna della Peste), la Se-cessione, la Hofburg, con la Portadi S. Michele, il monumento all’Im-peratore Francesco I, la Josefsplatz,la scuola di Equitazione Spagnola;la Heldenplatz (piazza degli Eroi) edi monumenti al principe Eugenio diSavoia ed all’arciduca Carlo, il vinci-tore di Aspern.

L’indomani mattina, sabato, conuna puntualità tutta tedesca, il giroriprende: Santo Stefano, il monu-mento a Maria Teresa, il Parlamento,il Volksgarten, il Burgtheater, la Ra-thaus, il monumento al Deutschmei-ster, la Hundertwasser, i monumentia Johann Strauss e Mozart, l’orologiodell’assicurazione Anker, la Musik-verein, la chiesa di San Carlo, soloper ricordarne alcuni. Dopo il pranzo,sempre con rigorosa puntualità, lavisita al Belvedere, residenza estivadel principe Eugenio di Savoia.

Furono le sue truppe, e più esat-tamente i tre reggimenti di cavalleriacomandati dal conte Palfy che nel1701 risalirono la Vallarsa, scendendoverso Schio dal Passo di Campo-grosso ...

Poi ancora pullman. Questa voltaper Mittendorf, che raggiungiamodopo circa un’ora.

Mano a mano che ci si avvicina aquesta cittadina, un nodo di emo-zioni ci prende. Un silenzio strano,fitto di pensieri, zeppo di ricordi edi storie raccontate dai nonni, scendenel pullman.

Mittendorf! Tante casette ad unsolo piano, addossate le une alle al-tre, quasi per non perdersi all’internodi una sconfinata pianura; forse perproteggersi dal vento freddo ched’inverno sibila furioso. Mittendorf!Tante case addossate le une allealtre a ripetere la pianta del vecchioBarackenlager.

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ttoe ine 2ttoci.”

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“… Il giorno 7 siamo arrivati a Vienna e poi condotti a Mittendorf dalle orre 7 siamo arrivattiin Baracha destinati tutti nei nostri posti qui alla mattina i porta il Caffè con quarto di pagno-cha a testa da mezzo giorno un manestrino di dechaldo pocho e di quella qualità e alla seratanto altro. Povera gente se non potesse avver altro come potrebbe stare in piedi ma speriamo

in Dio che canbierà in vece che in bene pare che peggiora ma speriamo …”

da

34 | vallarsanotizie

dalle associazioni

Gc

Hdelgrudel latoguadav(33di grudop

Qui vissero per quattro lunghi annicirca 12.000 trentini, l’80% donnee bambini, distribuiti in una novantinadi baracche.

Qui soffrirono, morirono, patironola fame, sperimentarono l’ostilitàdella popolazione i nostri vecchi …circa 2.000 persone!

Con occhi attenti cerchiamo il mo-numento che li ricorda. Chi di noivenne una ventina di anni fa cercafra le pieghe della memoria unindizio che ci possa portare sul posto.Il pullman fatica a districarsi fra lestrette strade, rese ancora più strettedalle macchine parcheggiate.

Finalmente lo troviamo. In un an-golo di quello che era il vecchio ci-mitero del campo e che ora è unprato squallido, freddo, vuoto, in-colto. Qui è stato realizzato un emi-ciclo di marmo bianco, che si ergeda alcuni scalini in porfido, sbrecciatidal tempo e dall’incuria.

Una fitta al cuore. Dolorosa. Poigli occhi vagano su quel muro chericorda i profughi di Terragnolo, diRovereto, della Valsugana … La la-pide che ricorda i profughi di Vallarsaè un po’ discosta, quasi ad accen-tuarne la solitudine.

Quanto è lontana da qui la nostraValle!

Parole sommesse. Ricordi. Frasipronunciate a bassa voce … Il cap-pello alpino, una preghiera, la letturadel lunghissimo elenco delle personemorte e delle pochissime nate ...

Un nodo alla gola sale. Lo stesso

nel piccolo cimitero a qualche cen-tinaio di metri di distanza.

Ma anche il tempo dei ricordi hauna fine. Bisogna ripartire.

Questa sera si cenerà in un localetipico. Buon vino. Buon cibo. Ottimabirra. Solo l’orchestrina lascerà unpo’ a desiderare.

Mittendorf è lontana, ormai! A guastare questa fantastica at-

mosfera un terribile, breve, per for-tuna, incidente: il Livio, a fine serata,non trova più l’Itala. Panico! Terrore!Angoscia! Gli Alpini si attivano …

Dopo alcuni lunghissimi minuti lacoppia può riunirsi. Tutto è benequel che finisce bene!

Si può rientrare in albergo per af-frontare, l’indomani mattina, l’ultimafatica. Il grand tour al palazzo diSchönbrunn.

Sotto la minaccia di un ennesimoacquazzone, prima passeggiamo peri giardini e poi entriamo nel palazzoimperiale. La Storia, quella con la

“S” maiuscola, è ancora una voltaintorno a noi.

Il Gloriette, la fontana del Nettunoe quella delle ninfe, gli appartamentidi Francesco Giuseppe e di Sissi, lasala delle cerimonie e quella del Mi-lione, la Grande Galleria …

Come facevano a sapere, a Vienna,che esiste la Vallarsa?

Ma è giunta l’ora di partire. Dinuovo in pullman. Per tornare acasa, questa volta.

Si parla, si chiacchiera, si ride, sibeve, si gioca a carte, si sonnecchia… I pensieri vanno qua e là e cercanodi fissare i suoni e i colori visti, leemozioni sperimentate …

Si fanno dei calcoli su dove e perquanto fermarsi …

I caprioli, dai campi, guardano,immobili, il nostro correre. Il lorotempo non è il nostro tempo!

Ha ripreso a piovere. L’acqua ciaccompagnerà per tutto il viaggiodi ritorno.

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dalle associazionioni

Gli alpini di Vallarsa campioni provinciali di sci

Hanno superato altre 53 squa-dre e, sugli sci, si sono ag-giudicati il titolo provinciale

dell’associazione Nazionale Alpini. Ilgruppo Alpini di Vallarsa nelle 8 garedel campionato provinciale ha racimo-lato 416 punti. Più che sufficienti perguadagnarsi il primo posto in classica,davanti alle squadre di Pozza di Fassa(335), Levico (315), Mori (265), Vigodi Fassa (259) a Alta Fassa (166). Ilgruppo aveva cominciato a sperarcidopo aver conquistato il Trofeo "Caduti

di Zuclo e Bolbeno", riconoscimentoche mancava dal 1994, e dopo quellagara l’impegno del gruppo di Vallarsaè stato ancora più grande. MaurizioAzzolini, Domenico Eccher, ClaudioGasperini, Maurizo Gios, Umberto Gios,Pierpaolo Omodeo, Mario Parmesan“Rupele”, Nicola Rigo, Cristian Simon-celli, Lorenzo Simoncelli, Ezio Zendri,Stefano Zulian e, l’unica donna delgruppo, Sara Marsilli, con ottimi piaz-zamenti nelle rispettive categorie sonoriusciti a conquistare il titolo. A Belvedere

di Canazei, nella gara conclusiva, sisono assicurati la medaglia d’oro cheli incorona campioni provinciali.

Oltre al titolo di squadra non sonomancati nemmeno riconoscimenti in-dividuali. Sono stati ben 4 nella squadradi Vallarsa. Ezio Zendri è salito sul gra-dino più alto del podio nella categoria“master B8”, Umberto Gios su quello“master B6”, medaglia d’oro anche aCristian Simoncelli e Pierpaolo Omodeorispettivamente nella categoria “masterA3” e “A2”. (st.c)

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dalle associazioni

Iniziamo ringraziando quanti, avario titolo, ci hanno permesso direalizzare il nostro programma.

Spesso ci dimentichiamo di ringraziarechi partecipa a una manifestazione, ov-viamente senza togliere merito a chiopera attivamente alla sua realizza-zione. Mi riferisco, ad esempio, allagioia che si prova nel vedere che alcunituristi possono fare una piacevole pas-seggiata attraverso un sentiero cheprima del nostro intervento era impra-ticabile, oppure lo stupore negli occhidei ragazzini che in nostra compagniahanno potuto ammirare le bellezzedella nostra valle.

Vorremmo ringraziare anche le asso-ciazioni che hanno chiesto il nostrocontributo e offerto il Loro per valoriz-zare la Vallarsa.

Veniamo ora brevemente ai pro-grammi trascorsi e a quelli futuri.

Riguardo ai primi possiamo ricordarela nostra collaborazione alla prima edi-zione della “winter trail della LepreBianca”, svoltasi il 6 gennaio scorsonella parte alta della valle, con un’im-portante partecipazione sia di concor-renti che di volontari di varieassociazioni per il supporto all’organiz-zazione. Buona partecipazione alla not-turna sul Lancia del 28 gennaio ebellissima giornata, in un inverno ano-malo con poca neve, l’11 marzo che ciha visto andare sullo Zugna partendoda Matassone passando per il “Trince-rone” per poi discendere a Foppianoper una merenda. Il 22 aprile la tradi-zionale “festa dei Ovi”. I primi di mag-gio e di giugno abbiamoaccompagnato delle scolaresche a ve-dere le sorgenti del Leno. Il 19 maggio

in collaborazione con i cacciatori ab-biamo iniziato la pulizia del sentiero chedalla Piazza porta al Cosmagnon ed il27 dello stesso mese abbiamo organiz-zato una gita al Canyon di Aldino conguide esperte per spiegarci l’evoluzionegeologica delle rocce del posto negli ul-timi 250 milioni di anni.

Riguardo ai progetti futuri vorremmolasciare un po’ di mistero cercando distuzzicare la curiosità del lettore e spro-nare il direttivo a divulgare le iniziativeche ci vedono protagonisti.

Vogliamo sottolineare la nostra inten-zione di coinvolgere i nostri soci, maanche amici e simpatizzanti, in manierapiù diretta. Per questo abbiamo attivatouna collaborazione con la sezione diRovereto per la pubblicazione di infor-mazioni relative al nostro gruppo sulsito internet (www.satrovereto.it) dovepotete trovare tutte le iniziative cheproponiamo. Abbiamo un indirizzoemail [email protected] a cui po-tete scrivere per qualsiasi domanda osuggerimento; lo stesso indirizzo puòessere utilizzato per comunicarci la vo-stra intenzione di ricevere per email ivolantini delle nostre gite, per cono-

scere sempre nel dettaglio la nostra at-tività e, come noi ci auguriamo, parte-cipare numerosi. Per aumentare lospirito di appartenenza al gruppo, inol-tre, abbiamo realizzato dei capi di ab-bigliamento con il logo della sezione.

Riguardo alcune delle ultime attivitàci piace sottolineare l’aspetto didatticodelle stesse: l’uscita al Canyon di Aldinoin compagnia delle guide locali per ca-pire la storia dei luoghi in cui viviamo ela visita alle sorgenti del Leno peristruire i ragazzi sull’importanza dell’ac-qua, tema particolarmente caldo inquesti ultimi anni. Con Pasubio 100Anni collaboriamo per valorizzare lastoria della valle e con la “festa dei Ovi”manteniamo viva una tradizione. Colla-boriamo con la ProLoco, il Museo Etno-grafico, la Biblioteca, l’associazione “Trale rocce e il cielo”, l’asilo e le scuole edaltre associazioni e istituzioni.

Per concludere invitiamo tutti gli inte-ressati a comunicarci suggerimenti,consigli e anche critiche che ci possanofar crescere come associazione con l’au-gurio di vivere e far crescere la NostraBella Vallarsa.

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dalle associazionioni

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Anche quest’anno l’associa-zione "Camposilvano è ..." hainiziato la sua attività in gen-

naio con la ventinovesima festa dellaBefana, che è arrivata con le sue tre-cento calze piene di dolci e giochini peri bimbi giunti dalla Valle, da Rovereto eda Vicenza.

La nostra festa "La Ganzega delBosco", che ha raggiunto il ventitree-simo anno e che si terrà il 10/11/12agosto, sarà anche l’occasione perinaugurare la struttura polivalente alparco giochi, ormai alla fase finale. Cisarà più spazio per le sempre più nume-rose persone che arrivano in paese pergustare la nostra cucina e per divertirsicon le gare dei boscaioli, con i tornei dicalcetto e di pallavolo.

Anche l’estemporanea di pittura ha

raggiunto la sua fama,portando a Camposil-vano artisti provenientida Veneto e Trentino.

E per concludere siterrà il "Concertosotto la scala della Ro-setta". Ci darà l’op-portunità di ricordare lanostra cara paesanache purtroppo ci ha la-sciati.

Vi aspettiamo tutti.

Camposilvano è...una befana con 300 calze piene di doni

Alessandra Rigon

La maxi polenta dell’edizione 2011 della “Ganzega del bosco”

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Come lo scorso anno anchenel 2012 sarà “Tra gusto epreistoria” l’evento clou della

ProLoco Vallarsa. La passeggiata na-turalistica-gastronomica “girovagan-do per la Vallarsa a caccia di fossili,miniere, dinosauri… e sapori di-menticati”, si svolgerà l’ultima do-menica di luglio grazie alla colla-borazione dei ricercatori del museodelle scienze di Trento di Trento e ditutte le altre associazioni, dei soci edegli esperti del nostro territorio,che ci daranno una mano per ac-compagnare i partecipanti, inun’escursione nella zona dell’AltaVallarsa alla scoperta dei luoghidove sono avvenuti i ritrovamentidei fossili, e delle impronte dinosauri,senza tralasciare l’osservazione dellerocce che permette di risalire alla

storia della formazione della Val-larsa. Tutti gli abitanti della vallesono invitati a partecipare e adiffondere l’iniziativa tra amici econoscenti.

Lo scorso anno abbiamo veri-ficato l’efficacia di questo eventocome veicolo di promozione tu-ristica della valle. E proprio que-sto è lo scopo principale dellanostra associazione. A tale obiet-tivo mira la costruzione del sitointernet che servirà propriocome vetrina del nostro terri-torio, delle sue bellezze, deglieventi che ne animano la vita.La sua messa on-line è previstaper l’autunno; invitiamo, intantoa utilizzare per la promozionedegli eventi della valle il profiloface book della ProLoco (pro-

loco.vallarsa) utilizzando la nostrabacheca o inviandoci (all’[email protected]) il materialeda pubblicare. Invitiamo anche chiha immagini, utilizzabili a scopo tu-ristico, di scorci e paesaggi dellavalle, a inviarci i suoi scatti per lapubblicazione sul sito.

Il nostro nuovo logo (che potetevedere in allegato) è stato intantoinaugurato nella “Festa di Primaveraal Pian”. A fine maggio, lo storicogruppo del comitato del Piano haorganizzato, con la Pro Loco, la sto-rica festa che saluta la bella stagionein un trionfo di buona musica, ciboe divertimento.

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dalle associazioni

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dalle associazionioni

Con tre “C” si lasciano rias-sumere alcuni degli eventipiù significativi del program-

ma estivo a cura del Centro StudiMuseo Etnografico Vallarsa: un even-to dedicato all’indimenticabile DonBepo Cumer, una serata dedicataalla lingua cimbra nelle Valli delLeno e, infine, la lettura del diarioinedito di Giovanni Battista Segasul mondo contadino ormai scom-parso. Ma procediamo con ordine.

Da Albaredo fino a Obra, dal Dossofino a Parrocchia, sono giunti i socialla recente assemblea annuale, svol-tasi in presenza dell’Assessore allaCultura, Ornella Martini. Nell’ambitodell’assemblea, durante la quale laPresidente Giusy Daniele ha illustratoil resoconto del suo primo anno dipresidenza, è stato presentato ancheil ricco programma estivo che saràrealizzato come sempre con l’aiutodella valida e insostituibile Segretariadel Museo, Paola Gios, insieme atanti altri volontari.

Una particolare attenzione saràdedicata al mitico personaggio val-larsero, Don Bepo Cumer, che PapaPaolo VI ha voluto come guida inTerra Santa, come ricorda la Presi-dente Onoraria del Centro StudiMuseo Etnografico, Aldina Martini,la quale sta raccogliendo materialeper una pubblicazione a cura dellacasa di riposo a lui intitolata. Il 1°luglio avrà luogo una vera e propria“cena povera”, accompagnata dalleletture di testi di Don Bepo, seguita

dall’inaugurazione della mostra “Seun giorno una voce…storie di reli-giosi e religiose vallarseri”

Un evento particolare è quelloprevisto il 9 agosto, quando Gian-carlo Sega leggerà suggestive paginedi storia contadina, tratte dal diariodi suo padre, Giovanni Battista.

Prendendo spunto sempre dalmondo contadino del “far filò” nellestalle, raccontando le antiche leg-gende delle “Foperte” e “Bilde Bai-ber”, ossia le streghe nelle valli delLeno, Hugo-Daniel Stoffella presen-terà i più significativi tra le centinaiadi vocaboli cimbri, raccolti negliultimi due anni di ricerche e presentiancora oggi nel dialetto.

Complessivamente, nei tre mesiestivi, da luglio ad agosto, sarannoben 16 gli eventi, tra mostre foto-grafiche, di pittura e scultura, nonchéserate di poesia, concerti, corsi dilavori caratteristici della civiltà con-tadina e, non da ultimo, la presen-tazione del nuovo libro “Guida bo-tanica del Pasubio”, curato da benquattro autori, esperti in materia,tra cui Fabrizio Zara di Zocchio, econtenente 150 schede di singolespecie, alcune delle quali sono veree proprie rarità.

Ultima novità saranno, su propostadel Vicepresidente Stoffella, gli “An-nali del Museo”, pubblicazione checonterrà le varie ricerche condottedal Centro Studi.

Infine, una breve considerazione:con la prossima apertura della “stra-

da del Postel” anche il Museo nonsarà più così “fuori mano”, ma sitroverà, a differenza dell’attuale “di-slocazione periferica”, un po’ “piùal centro”, facilmente raggiungibileanche da Piano e Camposilvano,per cui è auspicabile una maggiorpartecipazione attiva anche da partedi queste frazioni più lontane, manon meno importanti per la storia ecultura della valle.

Centro Studi Museo EtnograficoCumer, cimbro e contadini,gli eventi estivi

sta Hugo-Daniel Stoffella

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dalle associazioni

Èpassata tra la sala prove e lachiesetta del Dosso la prima-vera del Coro Pasubio di Val-

larsa. Il sodalizio diretto da Ivan Cobbeha infatti incominciato una nuovasessione di registrazione, incidendo iprimi canti per un nuovo cd. I fan piùaccaniti dovranno attendere un po’prima di poter ascoltare su iPod lecanzoni, ma potranno invece parte-cipare ai concerti che il coro terrà inestate, numerosi e di prestigio.

La chiesetta del Dosso, particolar-mente ben predisposta dal punto divista acustico, sia per la conformazionearchitettonica del suo interno che perla qualità di essere lontana dalle stradetrafficate, è diventata ancora unavolta la sala di registrazione per icanti del coro Pasubio. Se la strutturaè ben conformata ad accogliere l’in-treccio di voci formato dai nostri can-tori, questi ultimi hanno dovuto unpo’ soffrire il freddo di un aprile nontroppo clemente. Le voci non si sonoperò interrotte e con un po’ di faticasi è riusciti ad incidere le prime canzoniche andranno a comporre il nuovocd. Canzoni che chi segue il coro daun po’ conosce già. Le prime adessere incise sono infatti quelle che ilgruppo ha in repertorio da qualchetempo e che saranno progressivamente“sostituite” dalle altre canzoni che ilmaestro Ivan Cobbe sta facendo im-parare. Naturalmente ci sono cantitradizionali più o meno noti ma anchenuove incisioni che il maestro, sempreattivo, propone al pubblico.

La fatica delle registrazioni, con imomenti passati a provare e ad im-

parare nuovi canti, è stata anche in-tervallata da qualche uscita. A fineaprile per esempio il sodalizio ha can-tato a Martignano, ospite del localecoro. Domenica 3 luglio il Coro Pasubioha partecipato alla manifestazioneVenezia in Coro. Assieme ad altri coriinvitati dalla federazione del capoluogoveneto, il gruppo si è esibito tra callie campielli portando nella città deiDogi le canzoni della Vallarsa. Unadomenica molto speciale per la splen-dida cornice dove il coro ha cantatoe per lo scambio di pubblico e altrisodalizi che è nato da questo evento.Il giorno seguente, il coro era ancoraimpegnato, stavolta a Mezzocoronadove ha fatto da presentazione delTrentino e della Vallarsa ad un conve-gno internazionale di economia. Icanti del coro hanno stupito gli acca-demici presenti che hanno particolar-mente apprezzato la musica popolaretra le bottiglie di spumante della can-tina. Un gradito ritorno è stata poil’animazione della S.Messa a PonteArche, ospiti dall’amico Don Giuseppe.Il coro domenica 24 giugno è andatoa cantare assieme all’ex parroco di

Vallarsa, trovando come lo scorsoanno calore, amicizia e divertimento.

Di prestigio poi gli appuntamentiprevisti per l’estate. Per descrivere ilprimo basta un nome: I suoni delleDolomiti. Il Coro Pasubio sarà infatti,il 1 luglio, tra i gruppi che aprirannole manifestazioni musicali sulle vettePatrimonio dell’Umanità. I nostri can-teranno sui monti della val di Non, alrifugio Peller, e l’evento aprirà il festivalche richiama in estate musicisti famositra le cime del Trentino. Pochi giornidopo, in Vallarsa ci sarà la consueta“Rassegna d’Estate”. Sabato 7 luglioa S.Anna saranno come sempre ospitidue cori ad animare di musica lanostra estate. Altro appuntamentoinfine l’11 agosto. Il coro canterà allago di Tovel, ospite del coro LagoRosso di Tuenno che organizza unasuggestiva fiaccolata attorno allo spec-chio d’acqua ricco di storia e leggende.Gli appassionati amici del coro, nonsi perderanno certo questi prestigiosieventi e neanche gli altri, pubblicizzatiattraverso il sito web www.coropa-subio.it o la pagina Facebook delCoro Pasubio.

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dalle associazionioni

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Nei programmi delle attivitàdel Movimento troviamomensilmente anche l’itine-

rario delle “passeggiate alla sco-perta degli angoli nascosti dellavalle”.

Per conto dell’Associazione voglioevidenziare che queste passeggiatenon sono solo una salutare camminata,alle quali non manca certamente lapartecipazione dei nostri soci, ma unaricerca di emozioni, un riappropriarsidella conoscenza della nostra natura,l’occasione per rispolverare qualchericordo.

Ogni stradina, ogni deviazione, ognibivio e ogni muretto racconta un po’della storia dei nostri paesi. Noi, ri-percorrendoli, riscopriamo la bellezzadel nostro territorio e delle nostremontagne; ritroviamo il piacere di co-noscere e amare il nostro piccolo spa-zio, quale è la nostra valle, riscon-trandone diversità di scenari, di valorie di risorse. E ricordiamo che un sen-tiero se non è frequentato, cessa diessere tale.

Andando a piedi e non su stradaasfaltata, emerge sempre qualche in-formazione interessante, l’ambientenaturale e rilassante che ci allontanadal rumore del traffico e dal chiassocon cui conviviamo, ci fa provarenuove sensazioni e dispone il nostroanimo ad un più cordiale rapportocomunicativo.

Possiamo guardare i nostri luoghicon altri occhi: vediamo il forte diValmorbia e pensiamo alle mine, agliscavi, alle gallerie nella roccia, allavoro, alla guerra che ha sopportato,

con tutto ciò che essa ha comportato.Adesso, sentendolo nostro, lo valu-tiamo come una grande opera e nesiamo orgogliosi.

Proviamo analoghi sentimenti vol-gendo lo sguardo alle montagne chefanno barriera e da sentinelle alla no-stra valle, non le elenco perché ognunadi esse è stata teatro di avvenimentistorici importanti e tutte meritano unintero libro di pensieri, racconti, emo-zioni. Fanno parte della nostra vita edella nostra storia!

Lo sguardo ridiscende a valle e se-guiamo il percorso del Leno chieden-doci cosa abbia visto passare sola-mente nell’arco della nostra vita: cam-biamenti che tutti possiamo ricordare.E’ facile affermare che una volta eraun torrente e che l’acqua che vi scor-reva era tanta, adesso si è “ ridotto”e non per colpa sua; anche l’attraver-samento è un gioco da ragazzi, ma ilsuo familiare scorrere ci tiene semprecompagnia. Alimentava dei mulini:adesso andiamo ad Arlanch, quasicome in pellegrinaggio per vederecome poteva essere stato il lavoro el’attività di una volta.

Rivediamo cose dimenticate: cal-chère, sentieri di collegamento situatiin punti strategici, segnali di tradizionalipercorsi di fede e altro.

Ma sono i paesi che rispondonoalla nostra richiesta di sensazioni: pic-coli, raccolti, sparsi, esposti curiosa-mente o disposti quasi a nascondino,case silenziose, testimonianze di vitetrascorse, ricordi custoditi in religiosoabbandono, dignitosamente in attesadell’esaurimento del loro essere. Tantealtre (fortunatamente) presentano or-gogliose le migliorie apportate e ri-danno vita e allegria a tutto il paesecon i loro vivaci rinnovamenti.

Molti di noi ricordano le poesie e leleggende della mitica maestra PiaSega: Lei aveva narrato una storiaper ogni paese ed è veramente pia-cevole ricordarne assieme i racconti,rispolverare le filastrocche di una volta,i detti e le definizioni usate che adessonon conosciamo più.

Ognuno di noi inoltre riconosce nelproprio territorio un particolare, vissuto,amato, sofferto, che porta a ritrosonel tempo e che crea l’occasione perdialogare e raffrontare le nostre per-sonali emozioni alla ricerca del ricordodi esperienze passate e magari di-menticate.

Questo è quanto caratterizza le no-stre passeggiate, unitamente alloscambio di riflessioni in salutare ami-cizia e allegria! Auspichiamo che lanostra iniziativa coinvolga altri soci,perché ci sono ancora angoli nascostida conoscere e ricordiamo che cam-minare aiuta a pensare e pensareaiuta a migliorare!

Movimento pensionatipasseggiate che aiutano a pensare

Carla Nave

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dalle associazioni

Per fortuna nei mesi scorsinon ci sono stati grandi in-terventi per i vigili del fuoco

volontari in Vallarsa, né per numeroné per complessità. Ciò non vuoldire però che i nostri pompieri sianostati con le mani in mano. Vigili eallievi hanno avuto diversi impegni,riassumibili in tre parole: Solidarietà,formazione e addestramento.

La solidarietà è stata data a feb-braio con le copiose nevicate chehanno interessato l’Emilia Romagna.I pompieri del distretto della Valla-garina sono stati assoldati per spalarneve dai tetti e dalle strade e ancheil gruppo di Vallarsa ha mandato al-cuni dei suoi uomini sull’emergenza

neve. I nostri erano impegnati nellazona di Valmarecchia e hanno pas-sato una settimana al lavoro conbadili, pale, ruspe e piattaforme perliberare coperture gravate da oltreun metro di neve, spalare stradeimpercorribili e liberare automezzicon il tetto sfondato dopo le fortinevicate. Con il loro intervento ipompieri trentini hanno avuto mododi solidarizzare con questi popoli indifficoltà e dimostrare come la mac-china della nostra Protezione Civilefunzioni. E sempre in Emilia, sui luo-ghi del recente terremoto, in questigiorni stanno lavorando i pompieritrentini ed è probabile che ancorauna volta i vigili della Vallagarina –

e anche di Vallarsa – siano chiamatiad intervenire.

La seconda parola chiave è la for-mazione. Gli amici dell’associazioneOrsa Maggiore di Vallarsa hannoofferto ai pompieri la possibilità diintraprendere il corso BLSD, ovverol’addestramento necessario all’usodei defibrillatori semiautomatici. Invalle ne sono presenti numerosisparsi nelle varie frazioni, il personaleabilitato ad usarli è già molto madato che spesso i vigili del fuocosono presenti alle manifestazioni, opossono a volte addirittura arrivareprima dei sanitari su qualche inci-dente, un gruppo di loro ha coltol’occasione di frequentare questopiccolo corso di pronto soccorsoche li ha portati a conseguire il tes-serino per l’uso dello strumento. Gliamici dell’Orsa, hanno apprezzatoil gesto e hanno donato ai pompieriun defibrillatore che ora è presentesul furgone polisoccorso.

Infine l’addestramento. Tre sonostate le importanti esercitazioni cheil corpo di Vallarsa ha organizzatonei mesi scorsi. La prima, più im-portante, è stata la simulazione diincendio alla casa di riposo il 18marzo. Approfittando dei lavori diampliamento, visto che in questimesi era inattiva una scala di sicu-rezza, i pompieri hanno provato adevacuare la struttura per anziani diRaossi ipotizzandone un rogo alterzo piano, nella stanza più difficil-mente raggiungibile. Il risultato èstato ottimo. Con l’aiuto dei volontari

Vigili del fuocosolidarietà, formazione, addestramento

Massimo Plazzer

di Rporcopancin dcurUnqueai perappcontuasi èPraVenperlavonelderlabvenperadatizzmauom

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dalle associazionioni

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di Rovereto e Trambileno che hannoportato l’autoscala e garantito lacopertura alle emergenze della valleanche con l’interruzione della statale,in due ore la casa di riposo era al si-curo e l’ipotetico incendio spento.Un’esercitazione importantissimaquesta, che ha visto coinvolti oltreai volontari e ai sanitari anche ilpersonale della RSA che ha seguitoappositi corsi di formazione. La se-conda manovra, purtroppo effet-tuata a metà a causa del maltempo,si è svolta il 13 maggio a MalgaPra, pochi chilometri oltre il confineVeneto. La manovra è stata pensataper verificare i diversi metodi dilavoro che la protezione civile hanella regione confinante, intrapren-dere un lavoro di conoscenza e col-laborazione con i gruppi volontariveneti e provare a dare uno spuntoper un protocollo di emergenzaadatto ai comuni di confine. Si ipo-tizzava un incendio nei pressi dellamalga. Il maltempo ha fatto stareuomini e mezzi fermi ma la manovra

si è svolta “sulla carta” attivando inlinea teorica le procedure di inter-vento. Il risultato che è emerso èuna netta differenza tra il modo dilavorare trentino e quello veneto,quest’ultimo molto più legato a pro-cedure burocratiche che rendonol’intervento meno efficace.

Ultimo evento al quale anche inostri pompieri hanno partecipatoè stato il convegno distrettuale aNogaredo il 26 maggio. Vigili eallievi hanno effettuato alcune ma-

novre assieme agli altri corpi dellaVallagarina. I “grandi” hanno si-mulato un incendio al chiuso, lospegnimento della bombola di GPLe il ribaltamento di un rimorchio dilegname. Gli allievi invece hannoaperto la manifestazione con lascala a ventaglio, allestita assiemeai ragazzi di Brentonico. Manovrache riproporranno a breve nel pros-simo campeggio provinciale chesarà ai primi di luglio a Baselga diPinè.

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dalle associazioni

Mostre, film, incontri, uscitesul territorio, convegni,laboratori, concerti, spet-

tacoli, presentazioni di libri e perfinoun concorso. La terza edizione di“Tra le Rocce e il cielo” sarà tuttoquesto.

La diga di Speccheri diventerà ilsoggetto di una mostra e di unospettacolo. In Vallarsa arriverannol’astrofisica Margherita Hack, lo scrit-tore Carmine Abate, Davide Sapienzae Renato Morelli con gli “Ziganoff”,solo per nominare alcuni tra le de-cine di ospiti della manifestazioni.Armando Aste, a cinquant’anni dallascalata dell’Eiger, rievocherà la suaimpresa. Scienziati, esperti, studiosieconomisti si confronteranno nelconvegno “Uomo e montagna: pae-saggi in trasformazione”. Gli amanti

della Grande Guerra potranno am-mirare una rievocazione in costumestorici all’inizio di una giornata tuttadedicata alla storia.

Il Festival della montagna “Tra leRocce e il cielo” si svolge in Vallarsadal 30 agosto al 2 settembre prossimia Riva, Bruni, Cumerlotti e Sant’An-na. Saranno questi paesi ad ospitaregran parte degli appuntamenti delfestival, ma nelle quattro giornate -dedicate in ordine all’arte, alla vitadella Montagna, alle minoranze lin-guistiche e alla storia - le escursionidaranno l’opportunità al pubblicodi visitare anche altre zone dellaValle. Ci saranno uscite di nordicwalking e orienteering, si potrà faretrekking con gli asini, assistere allapresentazione della linea austroun-garica di Foppiano e utilizzare una

nuova guida per ragazzi per cono-scere il forte di Matassone. Nonmancheranno le mostre che inda-gheranno i temi più diversi, dal-l’evoluzione del paesaggio, alla guer-ra raccontata ai ragazzi sulle paginedel Corriere dei Piccoli. Le giornatevedranno autori presentare i proprilibri o i propri film. I convegni sarannoseguiti da spettacoli musicali , comeil concerto degli Abies alba con l’Or-chestra popolare delle Dolomiti. Ver-ranno premiati i vincitori del concorsovideo “Racconta la tua montagna –Dentro il paesaggio”, bandito perla prima volta quest’anno. Si potràseguire un laboratorio di danze po-polari e un corso di fotografia.

A breve il programma del festivalsarà consultabile sul nuovo sito del-l’associazione www.tralerocceeilcie-lo.it.

La carne al fuoco è moltissima enulla si potrebbe fare senza il con-tributo di tutte quelle associazionee delle persone della valle che avario titolo danno il loro contributoper la buona riuscita della manife-stazione. C’è chi collabora accom-pagnando gli ospiti nelle escursionio nelle camminate tra le mostre,chi cucina per gli ospiti, chi mette adisposizione gratuitamente una salao dell’attrezzatura, chi da una manonegli allestimenti, chi propone unevento da inserire nelle giornate, osemplicemente offre il suo tempoper sorvegliare una mostra o guidareil pubblico. E’ grazie a tutte questepersone che “Tra le rocce e il cielo”è il festival della Vallarsa.

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dalle associazionioni

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I l primo semestre del 2012 èstato caratterizzato da non po-che difficoltà per l’Associazione

Il Tucul, a causa della sempre piùdifficile situazione politica ed eco-nomica in Eritrea.

Molto complicato è riuscire ad ot-tenere i visti d’ingresso nel Paese,così come riuscire ad ottenere il per-messo per lo sdoganamento deicontainer al porto di Massawa.

Nonostante i numerosi ostacoli,nei mesi di gennaio e maggio sonopartite alcune squadre di Volontari,che hanno portato a termine l’ac-quedotto di Ajerbeb ed iniziato l’im-pianto idrico a servizio del villaggiodi Gizgza. Qui i Volontari hanno co-struito il pozzo, e in autunno torne-ranno a predisporre i tubi di colle-gamento, il vascone di raccolta e le7 fontane che serviranno una po-polazione di 24.000 abitanti. Si trattadi un’opera molto impegnativa nellasua realizzazione, sia per il numerodei beneficiari sia perché il villaggiosi trova a circa 30 chilometri da Ke-ren, terza città eritrea per estensione,e raggiungerlo ogni giorno dallamissione delle Suore Cappuccinedove i Volontari alloggeranno saràpiuttosto complicato.

Tale progetto ci è stato finanziatodirettamente dalla Regione Auto-noma Trentino Alto Adige, che datanti anni continua a sostenerci edincoraggiarci. Un grazie sincero per

la fiducia ed il supporto dimostrato.Un grazie di cuore anche a tutti

gli altri enti pubblici locali che ciaiutano e ci finanziano, grazie aicomuni di Ala, Pomarolo, Vallarsa,Nomi, Rovereto ed alla ProvinciaAutonoma di Trento. Grazie allescuole elementari di Vallarsa, Po-marolo, Nomi, Nogaredo, Villalaga-rina e Terragnolo per il preziosoaiuto nel sensibilizzare anche i piùpiccoli alla solidarietà internazionaleed ai progetti de Il Tucul.

Grazie ai nostri tantissimi bene-fattori, ai Soci, gli Amici ed ai Vo-lontari.

Da maggio è on-line il nostronuovo sito internet, visitatelo suwww.iltucul.it

Il Tuculpozzi, vasconi, fontane...il lavoro continua

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Marta Stoffella

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da

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dalle associazioni

Un conto vero e proprio nonè stato fatto ma dalle stimesono stati oltre mille i curiosi

a partecipare al “Presepio vivente”di Valmorbia. La terza edizione dellamanifestazione che nel giorno diS.Stefano ha trasformato il paesinodi Vallarsa in Betlemme confermaun apprezzato successo. Paesani evolontari del Museo Etnografico diVallarsa hanno fatto un buon lavoro,applaudito dal pubblico che ha par-tecipato numeroso.

Nelle strette strade del paese diValmorbia le scene c’erano tutte.Mentre Maria e Giuseppe scaldatida bue e asinello cullavano il piccoloGesù, la lavandaia sbatteva i pannialla fontana, un tessitore facevafunzionare il telaio e un mercantevendeva le stoffe. Una chiromanteleggeva la mano ai passanti, il pastoreteneva a bada le pecore, i fornaiconfezionavano pane fresco. E an-cora lo scriba faceva il censimentoe un funzionario riscuoteva i tributi,l’immancabile fabbro lavorava il ferromentre altri artigiani facevano ceste,sedie, mestoli. E poi il mercato, i le-gnaioli, lo scalpellino, la pasticciera,tutti al lavoro in attesa dell’arrivodei Re Magi che hanno portato indono oro, incenso e mirra al bam-binello. Una rappresentazione im-preziosita dagli scorci del paese,dalle cantine in cui erano improvvisatigli ambienti o dai ciottoli con cui èpavimentata Valmorbia. Una rap-presentazione d’effetto che ha ri-scosso un grandissimo successo.

Oltre mille, i curiosi accorsi da Vallarsama anche dal fondovalle. Il tempoclemente ha aiutato, anche se i piùfreddolosi potevano contare su unfornito punto di ristoro che offrivaminestra o vin brulè.

La partecipazione è stata moltopiù massiccia del previsto, lo hannoprovato a proprie spese quelli chesono arrivati in macchina e hannotrovato difficoltà a causa degli scarsiposteggi. Per questo si sta già pen-sando ad una soluzione per il pros-simo anno.

In paese infatti, i più attivi si stannoorganizzando, l’obiettivo è quello –visto il riscontrato successo – di darestabilità al presepio. Pur mantenendol’aiuto del Museo e delle associazioniesterne, si sta cercando di formare

un gruppo che abbia tra gli obiettivil’organizzazione dell’evento natalizio,oltre alla manutenzione delle frazioniinteressate. Il merito maggiore delsuccesso della manifestazione, stanel fatto di essere realizzata grazieal contributo di tutto il paese. Seinfatti gli abitanti di Valmorbia nonaprissero le loro cantine e le lorocase, con lavori di allestimento chedurano giorni, il presepio viventenon sarebbe realizzabile. E anchese in questi giorni le temperaturesono ben diverse da quelle di di-cembre, a Valmorbia si inizia già apensare al Natale, a come risolverei problemi e organizzare la manife-stazione per l’edizione 2012, spe-rando che il successo delle precedentiedizioni sia confermato.

A Valmorbia un presepioda record

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dalle associazionioni

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Nella giornata di lunedì, 30aprile, si è svolto il secondoPASSION DAY, la giornata è

interamente organizzata dalla Ferrari,dedicata a tutti gli iscritti ai vari SFCe alla Community. Se nel 2011 ci sia-mo ritrovati tutti all’interno del circuitodi Fiorano per la presentazione dellanuova vettura, quest’anno l’appun-tamento è stato fissato in mezzo allecolline toscane e precisamente a Scar-peria, dove si trova il circuito del Mu-gello.

Il programma della giornata preve-deva molte attività, la più importanteera la gara di kart. Ogni regione,aveva la possibilità di schierare 5/6piloti che si alternavano, alla guida,ogni quindici minuti, passando perle prime eliminatorie, le semifinali ela finalissima. Come regione T.A.A.,eravamo presenti con 6 piloti più al-cune riserve, purtroppo la nostra garaè stata contrassegnata da alcuni im-previsti, che ci hanno costretti a unpiazzamento nelle retrovie. Voglio ri-cordare che insieme a noi era presenteS.F.C. Vipiteno/Sterzing, con quattropiloti che facevano la parte del leone,in quanto giovani, competitivi e mo-tivati, nel dare prova delle loro capa-cità.

L’altro appuntamento in scaletta,era la gara-esibizione delle soap-box,inizialmente era prevista la parteci-pazione delle sole vetture che nelcorso degli ultimi anni avevano par-tecipato al campionato “soap-boxFerrari”, ma poi l’iniziativa è stata al-largata ad altre vetture. Piero Savazzi,

responsabile del C.I.C.O., memoredella nostra Caretera, ci ha chiestose eravamo in grado di essere presenticon alcune delle nostre macchinine.Ovviamente a quel punto ci siamosentiti molto coinvolti, anche perchéla richiesta è arrivata pochi giorniprima dell’evento e in maniera moltoinaspettata. Dopo alcune telefonate,ci siamo resi conto che la cosa erafattibile, in effetti, siamo riusciti aportare al Mugello, tre delle nostrevetture, che hanno fatto bella mostradi se, dando ai loro conducenti unagran bella soddisfazione. A questopunto è doveroso, un ringraziamentoda parte del club, a partire dai fratelliRippa, Enrico e Flavio, a GiulianoDalbosco, di Serravalle, nuovo mem-bro del direttivo, per finire con Ema-nuele Dalmaso di Levico Terme.

La giornata era ricca di tante altrecose, come i simulatori, per metterealla prova la nostra capacità di guidaveloce. Se tutto questo non bastava,c’era anche la possibilità di effettuareun pit-stop, in effetti la Ferrari ha al-lestito una monoposto, per potereffettuare un cambio gomme vero eproprio, con tanto di carrellini e pistolepneumatiche. Nella sostanza si deveformare un gruppo di 16 persone,che dopo un breve breeffing tecnico,cercano di simulare un cambio gom-me.

Durante tutta la giornata, si sonoalternati diversi personaggi dell’am-biente Ferrari, con cui il pubblico hapotuto dialogare e porre domandesugli argomenti più svariati. Ovvia-

mente l’appuntamento più importanteera fissato verso le 16.00, quandoera previsto l’arrivo di Fernando Alon-so, momento, dove tutti noi siamostati catturati nell’ascoltare quelloche poteva dirci, del delicato momentoche la Scuderia sta attraversando nelmondiale di F1.

Noi eravamo presenti con oltre 25iscritti, più gli amici di Vipiteno, ana-lizzando il tutto con un po’ di calma,possiamo ritenerci soddisfatti perquello che siamo riusciti a fare, maquello che ci rende ancora più orgo-gliosi è il fatto di non essere statisolo semplici spettatori, ma di averdato una mano concreta nella realiz-zazione dell’evento stesso.

Sempre forza Ferrari.

Claudio Sartori

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I kart, bolidi senza motore e con tantifreni si lanceranno a tutta velocitàlungo il percorso ad ostacoli cheunisce Bruni e Riva di Vallarsa. Ingara sgargianti macchinine, prototipiaerodinamici e affusolati, divisi indue categorie: monoposto a 3 o 4ruote e biposto a 4 ruote.

Kart professionali, ma anche buffi eoriginali, si lanceranno lungo ilpercorso, in discesa, che collega lefrazioni di Bruni e Riva, sulla spondasinistra del Leno di Vallarsa.

TORNA “LA CARETERA”IL 21 E 22 LUGLIO TORNA LA GARA

DI VELOCITÀ PER PAZZI VEICOLISENZA MOTORE

La Caretera, al Ferrari passion day

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Cari amici, la nostra associazionecontinua nel suo impegno dicreare momenti di allegro stare

insieme e condivisione. Il direttivo,aiutato dai molti e preziosi volontari,anche quest’anno ha pensato a delleoccasioni per ritrovarsi all’insegna deldivertimento.

Partiamo dal Carnevale. Una mani-festazione che da qualche anno pro-poniamo e che si rivela sempre unsuccesso. Quest’anno il Carnevale l’ab-biamo festeggiato il 19 Febbraio. Ilcielo grigio non prometteva nulla dibuono ma il profumo dei tradizionali“bigoli con le sardele” ha stuzzicatograndi e piccoli che hanno deciso diaccogliere l’invito e pranzare con noi.

Nel primo pomeriggio la giornata siè colorata di coriandoli e risate quandouna sfilata di maschere di tutte le etàe colori ha attraversato il paese apertada due simpatici cavalli. Nel pomeriggiole mascherine si sono divertite con al-cune attrazioni: alcune hanno potutofare un giro in sella ai cavalli, altrehanno ballato la “Baby dance” con

Sara e Romina al ritmo di DjPedro, altre ancora hannovisto il loro animale preferitoprendere forma con i pal-loncini di Andrea, altri ten-tavano la fortuna con il Pozzodei desideri.

Mentre i più piccoli si sonodivertiti a rincorrersi lancian-dosi coriandoli, i genitorihanno fatto merenda congli ottimi “stroboli” della no-stra cucina, e cercato di ri-scaldarsi con il vin brulè.

Al termine della giornata l’imbrunireè stato rallegrato dal falò che per tra-dizione brucia il pupazzo del Carnevalea significare la fine della festa.

Una giornata anche quest’anno riu-scita grazie alla partecipazione di tutti,grandi e piccini, che l’hanno passatacon noi, ma grazie soprattutto ai vo-lontari che rendendosi disponibili adaiutarci ci permettono la realizzazionedi questi eventi.

Si avvicina l’estate ed è quindi oradi raccogliere le idee per la festa di

S.Anna. Una festa chequest’anno tra le altreproposte, riproporrà unapasseggiata “Rivivendole frazioni di una volta”in collaborazione con ilCentro Studi Museo Et-nografico vista la riuscitadella precedente edizio-ne. Cogliamo l’occasioneper rivolgere un invito:saranno i benvenuti tutti

coloro che vogliono aiutarci far rivivereun po’ di “’na volta” che tutti ricor-diamo con simpatia, curiosità e anchenostalgia. Sarà poi allestita una mostrafotografica intitola “Quando se neacol late” storia e memoria del caseificiodi S.Anna, proposta dalla nostra as-sociazione con la partecipazione del-l’Associazione per la Tutela dell’Am-biente “La Primula” e il Centro StudiMuseo Etnografico.

Certo non mancheranno la musicae attrattive per i giovani, vari giochiper i più piccoli che renderanno vivacee rumorosa la giornata. Bar e cucinasaranno come sempre pronti con piattitradizionali.

Vogliamo inoltre ricordare che chivolesse rinnovare la sua tessera o chidesiderasse diventare nostro socio puòfarlo nella nostra sede di S.Anna.

Salutandovi vi ricordiamo l’appun-tamento in luglio a S.Anna auguran-doci di vedervi in molti a divertirvi as-sieme a noi!!

Giovani Sant’Annadivertirsi assieme in inverno e in estate

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dalle associazionioni

ivo Sono passati molti anni da quan-to, nel 1970, l’Unione SportivaVallarsa ha mosso i primi passi.

Un traguardo simile, raggiunto grazieall’impegno dei numerosi dirigenti,socie e sostenitori che, nel corso deglianni, si sono alternati alla sua gestione,la rende la più antica società sportivain Vallarsa; un punto di riferimentoper quanti intendono praticare le attivitàsportive che, annualmente, organizzain Valle. L’attuale Presidente è il sig.Martino Martini che, grazie al suo im-pegno, ha permesso alla società dicontinuare ad essere una delle asso-ciazioni “di riferimento” in Vallarsa intutti questi anni.

I settori nei quali l’associazione èattiva sono quelli del calcio, del tirocon l'arco, dello sci nonché della pal-lavolo femminile e della ginnastica.

Dopo qualche anno di inattività ilsettore calcio, il cui responsabile è ilsig. Gianni Voltolini, vanta una forma-zione di giocatori che milita nel cam-pionato di calcio di 2^ categoria riu-scendo a ben figurare, sfiorando lapromozione nella categoria maggiore,malgrado i problemi economici ed or-ganizzativi che assillano ogni associa-zione sportiva dilettantistica.

Da sottolineare come la squadra,guidata dal tecnico sig. Romani Marzari,è formata in gran parte da giovani cal-ciatori della nostra Valle.

Obiettivo primario, anche per questastagione, sarà quello di ben figuraresui vari campi della provincia senzadover rincorrere la “vittoria ad ognicosto”.

Il settore del tiro con l'arco, è riuscitoa coinvolgere numerosi ragazzi e ra-

gazze grazie all’intraprendenza del suoresponsabile, il sig. Franco Rosselli, cheè riuscito ad affiliare l’U.S. Vallarsa allaFitarco partecipando all’attività dellaKappa Kosmos di Rovereto.

Anche l’inverno scorso il settore sci,grazie al responsabile sig. Claudio Ros-saro, è riuscito ad organizzare delleescursioni, rivolte sia ai grandi che peri più piccoli, sulle piste da sci riscuotendoun buon successo grazie al crescentenumero di iscritti.

L’Unione Sportiva Vallarsa accoglievolentieri chiunque fosse intenzionato,con spirito sportivo e volontaristico, adedicare del tempo libero per lo sviluppodello sport “vallarsese” lavorando inun gruppo motivato in un'associazioneche, tra le poche, pone in essere lasua attività durante l'intero arco del-l’anno per cercare di migliorare, ovepossibile, la vivibilità della nostra Valle.

Altro settore di attività dell’U.S. Val-larsa è la pallavolo femminile ed inparticolare il minivolley attraverso ilquale, numerosi bambini hanno l’op-portunità di praticare, da quest’annosotto la direzione di Erika Lorenzi (lau-reata in scienze motorie - attività mo-toria preventiva ed adattativa) e con lacollaborazione dei genitori, uno sporttanto seguito specie dai più giovani.

Va detto come l’Unione Sportiva Val-larsa, grazie alla preziosa collaborazionedi Erika Lorenzi, ha organizzato anchedei corsi di ginnastica che hanno ri-scosso notevole successo, e più preci-samente di “ginnastica dolce” e “pi-lates. La prima è una ginnastica di tipoaerobico che oltre ad allenare il corpoallena anche il cervello stimolando l’at-tenzione, la memoria, la concentrazione.

Si allenano contemporaneamente ilcorpo e il cervello con esercizi motoriattraverso attività svolte in compagniacontrariamente ad altri sistemi solo co-gnitivi che si praticano da soli.

Lo scopo principale della ginnasticadolce per la terza età è di dare allepersone la possibilità di stare in mezzoagli altri, e di arginare, ritardando oattenuando, gli effetti che i processi diinvecchiamento hanno su scheletro,muscoli e il sistema respiratorio e car-diovascolare.

Il corso di “pilates” è focalizzato sulmiglioramento della fluidità dei movi-menti, della forza in tutto il corpo,senza creare un eccesso di massa mu-scolare; ma non è solo esercizio fisico,è anche coordinamento fisico e mentale,e si concentra specialmente sui muscoliposturali, cioè quei muscoli che aiutanoa tenere il corpo bilanciato essenziali afornire supporto alla colonna vertebrale;è indicato anche nel campo della ria-bilitazione posturale. Gli esercizi fannoacquisire consapevolezza del respiro eall'allineamento della colonna vertebralerinforzando i muscoli del piano pro-fondo del tronco, molto importantiper aiutare ad alleviare e prevenire maldi schiena.

U.S. Vallarsa…a tutto sport

Gianni Voltolini

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dalle associazioni

P .A.P.A, che sta per PercorsiAudioguidati Pasubio100Anni, la dice lunga di quello

che sarà la grande novità in fatto dipubblicizzazione di un territoriocome il nostro; territorio di grandesuggestione, ricco di scorci e di ve-dute mozzafiato, di storia di guerrae di trincee, ma che di questo suoaspetto non solo non se ne fa unvanto, ma lo custodisce da qualsiasiforma di ostentazione, da qualsivo-glia forma di invasione.

La scommessa che l’associazionePasubio100anni si era data era pro-prio questa: mettere in luce senzafare sfoggio, mantenere liberi dacartelli indicatori i suoi boschi, offrireinformazioni senza distribuire opu-scoli, quasi che tutta la sua storia,territorio, sapere, potesse trasmettersidi bocca in bocca e che lo strumentoprincipe fosse il passaparola.

Ma qui, proprio nell’intento di su-perare con un balzo le barriere delpassaparola, irrompe lo strumentoinformatico che accoglie in sé, etrasferisce all’attento ascoltatore,informazioni, commenti, ricordi, me-morie; e questo dispositivo cheuseremo da oggi nasce con lo sguar-do al futuro, perché questo è ilfuturo dell’informazione.. L’applica-tivo P.A.P.A., il nuovo, esclusivo soft-ware che, installato gratuitamentesu degli smartphone o tablet, per-metterà al visitatore di percorrere isentieri delle montagne in Vallarsacon al fianco una tecnologica vocenarrante, sempre attenta a fornirgli

le giuste indicazioni, a raccontarglile vicende storiche di quel particolarepassaggio, a ricondurlo sul percorso,volutamente o per caso smarrito, èrealtà, e si mostrerà ai visitatori pro-prio nel corso dell’estate, allorquandol’associazione organizzerà le dueuscite sui costruendi dodici Percorsidella Grande Guerra. Ritroveremoallora voci dimenticate, episodi diallora rimasti nei ricordi, sentimentidi una popolazione che partiva mache lasciava qui il cuore, voci di sol-dati seminati su tutto un territorioche si presentava aspro, crudele,ostile.

Mentre da un lato si sta proce-dendo in questa direzione, diciamoda tavolino, altri sono gli ambitidove i vari gruppi di lavoro, rimboc-cate le maniche, stanno preparando

il terreno (nella foto a lato, il Gruppodi Obra-Ometto a Monte di Mezzo)per le inaugurazioni dell’estate. Perora questi ambiti sono volutamentesperimentali e non esaustivi; ciono-nostante lo spirito che anima questisoci nell’esecuzione dei lavori, facapire che la strada intrapresa nonsolo è quella giusta, ma è quellache fa riscoprire affinità di vedute edi propositi, da tempo dimenticatinel cassetto. Il seme che è statogettato con il progettoPasubio100anni in quella che sem-brava a prima vista una chimera, sista rivelando molto più concreto,coinvolgente, partecipato, di quantociascuno di noi si sarebbe mai aspet-tato.

E pensare che questo è solo l’ini-zio!

Pasubio 100 annil’evoluzione di un progetto

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Lucio Angheben

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dalle associazionioni

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fanonellae ecatiatotto

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Con l’arrivo della bella stagionesi sente il bisogno di rimettereordine per godere appieno

dell’estate: solitamente a Foppianosi dedica una mezza giornata ailavori di pulizia del parco giochi, ditinteggiatura dell’arredamento in le-gno e così via.

Quest’anno non avevamo parti-colari urgenze per cui abbiamovoluto ripulire dalle immondizie iboschi nelle immediate adiacenzedel paese; l’idea circolava già daqualche anno, la spinta decisiva èvenuta dall’invito in questo sensoda parte della Forestale (leggi GiorgioBroz): visto che venivano tagliati iboschi delle vicinie che attorniano ilpaese, si poteva completare l’operaripulendo i boschi stessi dalle im-

mondizie presenti. Si trattava di vecchi ri-

fiuti, risalenti perlopiù aglianni sessanta o antece-denti: pignatte e lattinearrugginite, pitali, retico-lati, bidoni e secchi forati,bande, qualche coperto-ne, un frigorifero e cosìvia.

Chi volesse trovare i re-sponsabili di queste im-mondizie sparse per i bo-schi potrebbe sicuramente accusaregli abitanti del paese di quei tempi.

Sarebbe però una considerazionemolto superficiale: a quei tempi nonc’era la raccolta pubblica dei rifiuti;ciò che noi abbiamo trovato sonole poche immondizie fatte in queglianni.

Le possibilità di smaltimento deirifiuti erano estremamente limitate:passava di tanto in tanto per i paesilo straccivendolo col suo motocarroed il caratteristico richiamo: “Straze,osi, pel de cunel” . Ma raccoglievasolo alcuni materiali, ed il compensoera così misero che veniva apprezzatosolo dai bambini che ottenevano inquesto modo qualche lira per ungelato; il rimanente veniva buttatoin alcuni punti vicino al paese. Cosìera probabilmente anche in tutta laVallarsa.

Proviamo a pensare come sareb-bero i nostri boschi ora se non aves-simo la raccolta delle immondizie!In quegli anni i rifiuti erano pochis-simi, il riciclaggio massimo, gli im-

ballaggi ridottissimi; nel negoziodella Famiglia Cooperativa tanti pro-dotti venivano venduti sfusi, in con-tenitori che si portavano da casa(pasta, olio, marmellata, ….).

Con queste premesse la mattinadel 21 aprile una quindicina di abi-tanti di Foppiano, di età variabiledai dieci anni del più giovane aiquasi settanta del più anziano, sisono trovati, armati di guanti, barelemoderne motorizzate e buona vo-lontà. A mezzogiorno i rifiuti raccolti,dovutamente distinti in materiali fer-rosi, riciclabili e non , formavano al-trettanti mucchi.

Per il pranzo ci siamo trovati neilocali del circolo per apprezzare ilrisotto “All’isolana” cucinato daamici di Isola della Scala (VR).

In autunno o nella primavera pros-sima avremo ancora da lavorare perripulire un’altra parte dei boschi at-torno a Foppiano, ma il grosso ormaiè fatto, la sensibilizzazione ecologicaavviata ed il piacere di ritrovarsi afare qualcosa di utile per il paese emangiare insieme più vivo che mai.

Circolo “Amici di Foppiano”boschi puliti, insieme è più bello

ben Alcide Matassoni

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dalle associazioni

Èun’associazione di un grup-po di famiglie con figli conla Sindrome di Angelman

del trentino nata nel 2009 con gliobiettivi di• Credere fermamente che insieme

si può fare di più di quanto nonsi riesca da soli coinvolgendo entipubblici, privati, famiglie etc.

• Sostenere e valorizzare le risorsedella famiglia. Promuovere l’in-tegrazione della persona con di-sabilità attraverso interventi eprogetti mirati, tali interventi de-vono prevedere l’aumento dellecompetenze al fine di migliorarela qualità della vita della personadisabile nonché della famigliastessa.

• Sensibilizzare la comunità versola disabilità, attraverso eventi chemirano a far vedere la persona aldi la della suo Handicap.

• Realizzazione di progetti che so-stengano la famiglia nella curadel loro caro.

• Continuo aggiornamento alle fa-miglie rispetto alla ricerca sullamalattia, nonché di supporto in-formativo rispetto alle normativee leggi che sostengono le stesse.

Gli obiettivi elencati rimangonodei punti fermi per la nostra asso-ciazione, in particolare siamo statisempre presenti e collaborativi conil servizio di NPI di Rovereto con ilquale abbiamo messo a punto deiprogetti riabilitativi mirati, utilizzandoanche le risorse messe a disposizione

dalla Provincia di Trento (L.P. n°8del 10 settembre del 2003) con loscopo di migliorare così la qualità divita e promuovere uno sviluppo ilpiù possibile armonioso dell’indivi-duo.

Ci preme sottolineare l’importanzadel coinvolgimento delle famigliedella scuola dei servizi al fine di at-tuare in maniera più integrata pro-getti riabilitativi personalizzati, cherichiedono un considerevole impegnoin termini di persone e di risorse or-ganizzative ed economiche.

Collaboriamo con le associazionipresenti nel territorio come: Comu-nità Handicap, Integramente, Il Bu-caneve, questo ci permette di lavo-rare in rete per realizzare i nostriprogetti.

A tutt’oggi, stiamo elaborandodei nuovi interventi personalizzatieducativi-riabilitativi e di “sollievo”.

Nell’intervento ci proponiamo diindividuare un tutor formato chepossa sostenere la famiglia sia perquanto riguarda l’aspetto riabilitati-vo-educativo e di Home Care.

Negli obiettivi per il futuro ci pro-poniamo di “aprire” la nostra asso-ciazione anche ad altre famiglie deltrentino con figli portatori di altredisabilità affinché tutti possano por-tare la loro esperienza e si possa in-sieme condividere un percorso perdare un futuro ai nostri figli. Nessunosi deve sentire più solo.

Gli amici di Jenny

Monica Bertolini

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L ’Orsa Maggiore Vallarsa si rin-nova: il 26 aprile l’Associazioneha accolto con entusiasmo il

nuovo Direttivo, composto da importantiriconferme e da qualche volto nuovo.Andiamo nello specifico: Marco Rigorimane alla guida dell’Orsa in qualità diPresidente. Al suo fianco come VicePresidente è stato eletto Giorgio Fox,prima new entry. Il Comandante storicodell’Associazione, Maurizio Costa, lasciail posto al giovane volontario AlbertoCavagna: dopo ben vent’anni di onoratoservizio non possiamo che rivolgere unsentito ringraziamento al nostro Co-mandante, il quale con costanza e de-dizione ha permesso a noi Orsi dilavorare con il 118 a servizio della Valle.Affiancherà Alberto il Vice ComandanteBruno Cumer, volontario storico nonché“spina dorsale” dei servizi infrasetti-manali insieme a Roberta Zaninelli e aRenato Sottoriva.

Alla segreteria un volto femminile,l’Orsetta Barbara De Cassan, affiancatada Ettore Piffer che ha egregiamenteseguito l’amministrazione e la contabilitànegli anni scorsi. Il parco macchine saràgestito da Stefano Rigo, altro volto gio-vane del neo Direttivo. Direttore Sanitariorimane il nostro insostituibile dottoreSergio Bandini. Dobbiamo ringraziare,inoltre, Silvano Arlanch, membro delDirettivo uscente e soprattutto Presidentedella Federazione delle Associazioni diVolontariato Socio Sanitario del Trentino,che raccoglie sotto la stessa insegnaben 14 Associazioni di aiuto sanitariodella Regione. Il suo importante ruoloè per noi motivo di orgoglio e soddi-

sfazione! La ventata di novità che ca-ratterizza il nuovo Direttivo, compostoda volontari giovani ma determinati,dà a tutta l’Associazione uno spiritonuovo, tanta rinnovata passione e lavoglia costante di aiutare chi ne ha bi-sogno nel territorio amato della Vallarsa.Certo l’esperienza di chi ci ha precedutoè fondamentale: questi tre anni dovrannoessere ricchi di novità ma senza dubbiosupportati dall’abilità, dall’aiuto e dallasaggezza dei volontari e consiglieri piùesperti.

Prima tappa è stata la Cena Socialeorganizzata con la preziosa collabora-zione del Circolo Lamber a Riva il 25maggio scorso: all’evento, che ha coin-ciso con i vent’anni dell’Associazione,hanno partecipato alcune delle Asso-ciazioni federate con le quali collabo-riamo spesso. Inoltre ci hanno onoratocon la loro presenza il dott. GrazianoVillotti, nostro Vice Direttore Sanitario,il Coordinatore Infermieristico del 118di Rovereto Ivano Floriani, e numerosiinfermieri istruttori, riferimento e guidadel nostro operare. Un unico grazie dicuore, per non dimenticare nessuno!Abbiamo inoltre colto l’occasione peravere con noi il Corpo dei Vigili delFuoco di Vallarsa i quali hanno seguitoil corso di abilitazione all’uso dei defi-brillatori e hanno conseguito il traguardocon successo: è stato molto bello pernoi ritrovare gli amici del Corpo deiVigili del Fuoco e poter avvicinare loroad uno strumento tanto importanteper la sopravvivenza. A loro è statofatto dono di un defibrillatore che di-venterà parte integrante dei loro mezzi

di soccorso. A tal proposito ricordiamoche stiamo terminando l’installazionedei defibrillatori sul territorio della Val-larsa: a breve verrà redatta una mappadei luoghi in cui sono stati sistemati iDAE secondo le direttive di legge, perconsentire a chiunque ne sia in grado esi trovi in situazioni di emergenza dipotervi accedere senza difficoltà. Tuttociò significherà una copertura capillaredel vasto territorio della valle con unmezzo di soccorso indispensabile allasopravvivenza.

La prossima sfida sarà quella di farconoscere la nostra struttura, la nostra“casa”, casa di tutti i valligiani, atutti coloro i quali avranno la curiositàdi capire un po’ di più che cosa simette in atto al momento della chia-mata di aiuto. L’intenzione è quelladi aprire le porte della nostra sedealla gente della valle per far sì chel’Associazione venga sentita come ri-ferimento certo da chiunque ne abbiabisogno, nonché luogo per stare in-sieme, ritrovarsi in occasioni festose,come già in passato (La Festa sottol’Albero ne è un esempio). Organiz-zeremo una giornata di festa, un“open day” in cui far conoscere l’as-sociazione, magari anche attraversola simulazione di eventi di emergenzasanitaria, ma soprattutto in cui poterstare insieme in allegria tra uno spun-tino e una canzone, per il gusto dicondividere una giornata spensieratae per conoscerci un po’ meglio. Unmodo per sentire più vicina la nostravalle e far sentire ai valligiani che “gliorsi sono sempre presenti!!”

Orsa Maggioregli orsi si rinnovano

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ANALISI MULTI CONTESTUALEDEL DISTURBO AUTISTICO: UNPERCORSO PER LA CONOSCENZADELLA PATOLOGIA.

L'argomento di cui tratta la mia tesidi laurea è il Disturbo dello SpettroAutistico, attraverso un'analisi multi-contestuale, che riguarda contesticome la famiglia, la progettazione, idisturbi del comportamento ecc.

Le conoscenze in merito al disturboautistico sono in continuo sviluppo ese ne aggiungono di nuove incessan-temente, grazie al lavoro di numerosigruppi di ricerca presenti in tutto ilmondo. Tuttavia, a oltre 60 anni dallasua individuazione da parte di LeoKanner (1943), persistono ancora no-tevoli incertezze in termini di eziologia,di elementi caratterizzanti il quadroclinico, di diagnosi, di presa in caricoe di evoluzione a lungo termine.

La sensibilità di istituzioni e opinionepubblica è senz’altro cresciuta, maancora non ha raggiunto un grado diconsapevolezza adeguato a favoriree promuovere lo sviluppo di un inter-vento ordinato e sistematico a favoredei soggetti affetti da questo disturboe alle loro famiglie.

Gli studi inerenti ai disturbi dellospettro autistico hanno avuto unpercorso di evoluzione negli anni: leprime teorie, ormai abbondantementesuperate, consideravano l’autismocome un disturbo di origine psichica,definita come una sorta di “chiusuraal mondo” che annullava in modoassoluto le capacità relazionali, socialie di comprensione verso le altre per-sone. Nel corso degli ultimi decennile conoscenze sull’autismo sono de-

cisamente cambiate: l’origine psi-chica del disturbo è stata messada parte e sono state formulateipotesi di studio che pongonol’accento sulle cause organichedella malattia. Questo è risultatoun passo importante perché hapermesso il superamento di cre-denze riguardo l’incapacità dei sog-getti autistici di provare emozioni,contribuendo in questo modo al mi-glioramento del rapporto tra genitorie figli. L’autismo infatti, forse più dialtri disturbi sembra avere un forteimpatto emotivo sulla famiglia, vistala reale difficoltà di convivenza conalcuni aspetti della patologia. Attual-mente, secondo il Diagnostic and Sta-tistical Manual of Mental Disorders(DSM IV) l’autismo è definito comeuna sindrome comportamentale cau-sata da un disordine dello sviluppo,biologicamente determinato, con esor-dio nei primi tre anni di vita.

Le aree prevalentemente interessatesono tre: quella relativa all’interazionesociale reciproca, quella delle abilitàcomunicative ed infine la sfera relativaad interessi ed attività. Si configuracome disturbo “permanente” che ac-compagna il soggetto nel suo ciclovitale, anche se le caratteristiche deldeficit sociale assumono un’espressivitàvariabile nel tempo e possono modi-ficarsi in base ai piani di interventoterapeutico-riabilitativo-educativo.

L’obiettivo del mio elaborato è quindiquello di fornire notizie utili per lacomprensione della patologia autistica,che nonostante i progressi della ricercaed il consolidarsi di nuove teorie,risulta ancora scarsamente conosciuta

nella società.Lo scopo principale, è stato quello

di fornire delle informazioni adeguatead una chiara comprensione dell’au-tismo per cercare di riuscire nell’intentodi creare un percorso diretto allavera conoscenza di questo disturboproprio perché credo che all’internodella comunità questa patologia ri-manga sospesa in una sorta di limbo,situato tra la conoscenza e la suppo-sizione.

La conoscenza, se interpretata nelgiusto modo porta con sé compren-sione, accoglienza ma soprattutto ri-spetto. Ed è proprio quel rispetto,che queste persone ed i loro familiarihanno il diritto di meritare.

Anche nella sfera della ricerca edelle professioni che lavorano conquesto tipo di disturbo, la conoscenzariveste un ruolo fondamentale: l’au-tismo è un disturbo complesso, cherichiede un alto livello di specializza-zione, competenza e aggiornamentocontinuo per permettere di operareal meglio su questa patologia e con-temporaneamente di modificare e mi-gliorare molto la qualità di adatta-mento e di vita dei soggetti a cui èstato diagnosticato un Disturbo delloSpettro Autistico.

STUDENTE:

CHIARAASTE

Università degli Studi di Ferrara -

sede distaccata di Rovereto

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corso di laurea in

Educatore Professionale Sanitario

Relatore: Prof. Cainelli Stefano

Voto: 105/110

In questo numero altri due brevi sintesi delle tesidiscusse da due ragazze della valle.

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dall’amministrazione comunale

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VALLARSA: CONDIZIONAMEN-TO AMBIENTALE E CAMBIAMEN-TO SOCIO-ECONOMICO

Il punto di partenza di questo lavoroè l’analisi del territorio del comune diVallarsa oggi, a cui si aggiunge il ten-tativo di comprendere l’evoluzionestorica e il cambiamento che ha ca-ratterizzato nel corso degli anni lacomunità qui insediata. Il quadro cheemerge dall’analisi fornisce una mo-tivazione oggettiva ad una preoccu-pazione diffusa nella comunità, ovveroc’è la consapevolezza di trovarsi adun bivio fra stagnazione e declinooppure di rinascita.

Vallarsa è il paradigma della comu-nità senza paese, ovvero senza unafrazione che porti il nome del comune.E’ costituita da 35 frazioni, 10 nucleiabitati e 9 case sparse, distribuiti inmodo sparso lungo le due spondedel Leno. Le frazioni, più o menoconsistenti, si trovano tra i 400 e i1000 metri slm. e sono collocate so-prattutto nell’Alta Vallarsa, in parti-colare sulla Destra Leno. Nel suo in-sieme il territorio comunale si carat-terizza per: una bassa densità demo-grafica; un’accentuata dispersione efrazionamento dei centri abitati sulterritorio; una difficile accessibilità ri-spetto ai centri vicini; condizioni oro-grafiche e climatiche limitative.

Probabilmente i primi insediamentiumani sono avvenuti in epoca latinao tardo latina, principalmente sullaSinistra Leno, in quanto l’accesso erapiù facile. Gli insediamenti nella Mediae Alta Vallarsa e quelli sulla DestraLeno, tranne quelli più vicini a Rove-reto, sono di origine tedesca. Di con-seguenza, l’urbanizzazione è avvenutadal basso sulla Sinistra Leno per poidiffondersi sulla Destra Leno. La co-lonizzazione tedesca si sovrappose a

quella latina o tardo latina occu-pando la zona dove questa nonera penetrata. Il documento piùantico che fa riferimento alla po-polazione residente nel territoriodi Vallarsa risale al 1225.

In passato la Vallarsa era unavalle diversa da com’è oggi. L’econo-mia, legata alla sopravvivenza familiare,si basava sull’agricoltura e la pastorizia;i campi erano coltivati e i prati utilizzatiper la fienagione. Fino agli anni Cin-quanta non c’era spazio che nonfosse coltivato: l’agricoltura era unmodo di vivere e la mancanza di unmercato favoriva l’autoconsumo.

Nel secondo dopoguerra venneroappoggiate le iniziative agricole dellaValle, come la creazione dei caseificisociali e delle casse rurali, avviati ilavori pubblici per la ricostruzione ela costruzione di nuove strutture, qualistrade, bacini idroelettrici, opere eservizi di pubblica utilità. Il duro lavorodei campi, dei prati e dei boschi, untempo eseguito a mano, venne alle-viato e ridotto nella sua incidenzadall’uso delle macchine agricole. L’av-vio delle industrie nel roveretano e losviluppo del turismo portarono ulte-riore benessere nella Valle, dove il te-nore di vita della popolazione divennesempre migliore. Nel corso degli annila civiltà contadina, che aveva rettole sorti della popolazione, si andavadissolvendo a favore della civiltà in-dustriale. Il cambiamento economicoavvenuto ha portato anche ad una ri-duzione delle coltivazioni e successi-vamente al loro abbandono.

Dal punto di vista della dinamicademografica, fra il Censimento dellaPopolazione e delle Abitazioni del1951 e il 2011 la popolazione resi-dente ha registrato una drastica con-trazione. All’esodo permanente si af-

fian-cano, accentuadolo, la pratica delpendolarismo verso il fondovalle el’invecchiamento della popolazioneresidente. Questi fenomeni non hannoconferito dinamismo alla Valle, macontribuito a renderla marginale.

Vallarsa sconta un notevole ritardorispetto al territorio provinciale in tuttigli ambiti economici. Come in tuttele aree marginali, nel comune sonopresenti difficoltà specifiche legateall’isolamento, che produce effetti dirallentamento sul territorio. Tale ter-ritorio, in passato interessato da unarelativa prosperità, è oggi un luogodove le condizioni ambientali rendonoil lavoro più faticoso e scarsamenteredditizio. Lo sviluppo di iniziative in-dustriali e artigianali è frenato dalledifficoltà di collegamento con i mercatie dalla scarsità di infrastrutture eservizi di supporto all’innovazione tec-nologica, che non consentono lo svi-luppo di nuove iniziative. La sola al-ternativa ad una condizione di mar-ginalità per molte persone è statal’emigrazione. L’allontanamento, quasisempre definitivo, ha condizionato losviluppo in quanto a partire era spessola popolazione giovane, ovvero quellaattiva.

La Vallarsa è oggi oggetto di un tu-rismo prevalentemente escursionisticoe di transito; è frequentata da sportivi,motociclisti e famiglie, attratti dal-l’ambiente naturale e dalle memoriedella Grande Guerra.

La ricettività alberghiera è costituitada sei strutture ricettive a gestione

STUDENTE:

IVANA NAVE

Università degli Studi di Trento

Facoltà di Sociologia

Corso di laurea magistrale

in Società, Territorio e Ambiente

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la V

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la Vallarsa in libreria

Borsa di studio a due ragazzi di VallarsaCi sono ben due ragazzi di Vallarsa tra i quattro

studenti dell’istituto “Fontana” di Rovereto ai qualisono state consegnate le borse di studio in ricordodel professor Dalbosco. Sono state 27 le domandepresentate e vagliate dalla commissione composta daGiovanna Dalbosco, Mauro Prezzi, Gabriella Gilmozzi,Giovanna Secchi e Sergio Matuella. Tra i quattrovincitori del premio che corona l’impegno e i risultatidei giovani a scuola ci sono i vallarsesi Marta Cobbedella 2ªA amministrazione finanza e marketing e JuriGabbana della 4ª A geometri. Soddisfazione e unplauso agli studenti sono arrivati dalla preside dell’ItgcFlavia Andreatta e anche noi ci congratuliamo con iragazzi. (st.c)

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familiare; sono presenti anche dueBed & Breakfast, affittacamere, caseper ferie, alloggi privati e secondecase.

Per quanto concerne il movimentoturistico, nel corso degli anni il numerodegli arrivi e delle presenze è diminuitoin modo vertiginoso sia nella stagioneestiva che in quella invernale. Mentrenel 1990 la Vallarsa era mèta di vil-leggiatura, oggi la permanenza mediaè diminuita, a testimonianza del man-cato sfruttamento delle potenzialitàturistiche, di cui è espressione massimail cosiddetto turismo “modi e fuggi”.

Sul territorio comunale si riscontranodelle mancanze per quanto riguardala dotazione di beni e servizi, di cuine risente particolarmente la popola-zione anziana nel periodo invernale.Le carenze riguardano soprattutto ladistribuzione di beni per la mancanzadi negozi, edicole e stazioni di servizio.I luoghi di ritrovo e di aggregazioneper i giovani non sono ancora soddi-sfacenti e le iniziative commerciali eartigianali quasi nulle, di conseguenzale persone sono portate a isolarsi e i

giovani, in assenza di un posto di la-voro in loco, tendono a emigrare.

Il comune vanta sul proprio territoriola presenza di diverse associazioni divolontariato, a testimonianza dellavita culturale molto attiva. Le asso-ciazioni rappresentano un modo disentirsi partecipi nella comunità e ren-dendo più ricca la Valle.

Dall’analisi di una piccola inchiestasvolta in Vallarsa è emerso che il 96%degli intervistati afferma che gli abitantisono attaccati alla Valle nel suo insie-me. Questo è testimoniato anchedalla cospicua presenza delle varieassociazioni, dalla vita culturale moltoattiva, dalla volontà di conservare letradizionali manifestazioni che si svol-gono sul territorio comunale e i ricordipassati. L’attaccamento ai luoghi d’ori-gine può essere osservato anche dallaristrutturazione e costruzione di nuoveabitazioni da parte sia dei residentisia di persone che vengono da fuori,e dal continuo ritorno nel fine setti-mana e nel periodo estivo.

Spesso, però, quando si parla dellaVallarsa, compare una nota di rim-

pianto per un mondo che è stato eche non è più. Il mutamento vieneconsiderato come un peggioramentoed è diffusa la sensazione che la co-munità abbia raggiunto un proprioculmine in passato e che da alloranon può esserci che un peggiora-mento. Ad oggi non si avverte dina-mismo, non si sente la novità, perchéla valle non è mai stata in grado difermare né i turisti, né tantomeno iresidenti. Le attività in passato principalicome l’agricoltura e lo sfruttamentodei boschi sono quasi completamentescomparse e i residenti sono i pendolaridelle industrie della Vallagarina e ingenerale della Valle dell’Adige. Il lavorofatto successivamente alla GrandeGuerra per la rinascita della Valle e laricerca di una sua valorizzazione, negliultimi anni è andato completamenteabbandonato.

Le chiusure non sono utili a nessunoe portano degrado culturale ed eco-nomico. Occorre, invece, svilupparee investire in loco al fine di rendere laVallarsa migliore e in grado di attrarre,oltre ai residenti, anche i turisti.

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la Vallarsa in libreriaria

Èpressoché esaurita la primaedizione del volume “I villaggidai camini spenti” scritto dal

giornalista Alberto Folgheraiter e cor-redato dalla fotografia di Gianni Zotta.Tanto che l’editore Curcu&Genoveseha intenzione di pubblicare un secondovolume entro novembre 2012 e con-temporaneamente ristampare la primaedizione di quello edito a fine 2011. Sitratta di un viaggio-inchiesta, tra cro-naca e storia, nel Trentino del terzomillennio. Un reportage dai villaggidella periferia. È il racconto di comunitàche si vanno assottigliando, con lecase abbandonate dall’esodo e dallaframmentazione ereditaria e sulle qualispuntano i cartelli “vendesi”. In questospiccano taluni villaggi della Vallarsa edella vicina Valle di Terragnolo.

L’inchiesta, che è stata condotta trafebbraio e ottobre del 2011, rivelaspunti di una vivacità sconosciuta oiniziative di giovani che la città e legrosse borgate nemmeno possono spe-rare. Ecco il maestro che ha preferitola stalla alla scuola, o l’impiegato del-l’Azienda sanitaria che ha lasciato ilposto fisso per mettersi ad allevare…lumache; o il celebre dentista che haacquistato alcuni ruderi e ne ha fattoun centro culturale per artisti; o l’arti-giano che ha recuperato la vecchiacasa di famiglia e ne ha fatto unmuseo; o gli anziani che ogni settimanasi incontrano, organizzano escursioniculturali, pranzi luculliani, momenti difesta; o il cartoonist che lavora peraziende giapponesi e si è ritirato in unpaesino della Vallarsa perché il silenzioconcilia il lavoro e il sonno… e viacontinuando.

Sono racconti di vita che si inter-secano con episodi di storia. Momentidi aggregazione e frammenti di di-saggregazione, emigrazioni e immi-grazioni, legati da un unico filo diattualità e di passato.

A ogni vallata del Trentino sonodedicati uno o più capitoli. Ognicapitolo è corredato da un apparatoiconografico inedito. Sono due storieparallele, una scritta l’altra foto-grafica, due racconti che procedonodi pari passo e si completano l’unl’altro.

Ne è scaturito un grande affrescodel Trentino contemporaneo purrestituendo, come in un caleido-scopio, immagini di vita vissuta edi memorie condivise.

Il volume prende le mosse daivillaggi devastati dalle pestilenze delMedioevo: Corniano di Nomesino, inVal di Gresta, e Iron e Cerana nellaterra di Ragoli. Si addentra nella Vallarsadei 42 paesi e in val di Terragnolo coni suoi 33 villaggi. Affronta le valli diRabbi e di Peio, i masi di Roncegno, ivillaggi della Val di Cembra e le tradizionidi Valfloriana, la ritrovata identità dellaVal dei Mocheni. Raggiunge le ultimepropaggini del Trentino occidentalecon Bondone e Riccomassimo, le terredimenticate di Ronco e Cainari nelVanoi e di Sagron Mis, sull’altro versantedella provincia; l’alta Val di Fassa el’appendice di Ledro ovvero i tre paesidella Val di Concei. Sale a Margone,sulla terrazza della valle dei Laghi egetta lo sguardo fino alla Braila, oltrela val di Cavedine.

Un secolo dopo il viaggio di OttoneBrentari, cinquant’anni dopo la foto-

inchiesta di Aldo Gorfer e Flavio Faga-nello (“Solo il vento bussa alla porta”),Alberto Folgheraiter e Gianni Zottahanno scritto una nuova pagina su unTrentino che vive il tempo della globa-lizzazione sapendo conservare identitàe memoria, laboriosità e altruismo. UnTrentino che si guarda dentro pervedere con occhi curiosi il mondo cheè oltre l’orizzonte disegnato dai monti.Là dove i camini sono spenti, dove ilbosco entra dalle finestre delle abitazioniabbandonate, si individua e si svela unTrentino tutto da scoprire.

Alberto Folgheraiter (con la fotografiadi Gianni Zotta): “I villaggi dai caminispenti”, 250 persone incontrare, sei-cento fotografie, 320 pagine, editoreCurcu&Genoevese, prima edizione no-vembre 2011, 35 euro.

I villaggi dai camini spentiun capitolo dedicato alla Vallarsa

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la Vla Vallarsa in libreria

Iprimi 30 anni del museo dellaCiviltà contadina in un libro. Siintitola “Attività culturale di ricerca

e didattica 1979-2010” e raccoglietutte le attività culturali di ricerca di-dattica svolte dal centro studi museoetnografico di Riva di Vallarsa tra il1979 e il 2010.

Aldina Martini, presidente onorariae tra i fondatori dell'istituto culturaledi Vallarsa, ha raccolto in un volumerealizzato con Aldo Boninsegna tuttele attività di tre decadi. Dalla raccoltae catalogazione degli oggetti contadinia mostre, ricerche, eventi e pubblica-

zioni che hanno fat-to del museo di Val-larsa un importantecentro di storia lo-cale. La ricerca delCentro studi ha con-tribuito a reperiredocumenti ed ico-nografia per costruirel’identità storica dellaVallarsa attraverso glieventi della storia ela sua costituzione in comunità, conla propria amministrazione, la propriachiesa, il proprio simbolo, la propria

cultura, i propri usi e costumi.Ha documentato il passaggiodalla civiltà contadina a quellaindustriale e tecnologica.

Oltre all’elencazione e ca-talogazione di tutte le attivitàdel centro Studi, ognuna ac-compagnata da una brevedescrizione, il volume con-tiene numerosissime imma-gini, anche storiche, a testi-monianza del ricco archivio

fotografico, formatosi nel corso degliultimi tre decenni presso il CentroStudi Museo Etnografico.

Trent'anni di attività del museo di Vallarsa in un libro

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Ben noto per essere stato teatrodi cruente battaglie durantela prima guerra mondiale, il

Pasubio difficilmente viene ricordatoper i suoi fiori. Eppure questo selvaggiomassiccio ospita una flora ricca, chevale la pena conoscere. Sui suoi 125chilometri quadrati di superficie cre-scono allo stato spontaneo oltre 1400specie di piante (felci, gimnosperme,angiosperme), alcune delle quali sonovere e proprie rarità.

La “Guida botanica del Pasubio” -curata da Alessio Bertolli, Nicola Casa-rotto, Francesco Festi, Filippo Prosser,Silvio Scortegagna e Fabrizio Zara (ed.Osiride)- considera per la prima voltala flora dell’intero Pasubio, includendo

sia il versante trentino chequello vicentino e non silimita ai soli ambientisommitali. Dopo alcunicapitoli introduttivi, dovesono illustrati gli aspettistorico-botanici ed am-bientali, vengono pre-sentate 157 schede disingole specie, selezio-nate tra le più significa-tive del Pasubio. Le sche-de tra l’altro includonoaspetti ecologici e mor-fologici, nomi comuni e dialettali locali,usi alimentari e proprietà medicinali.Le schede sono suddivise in 14 tipologieambientali, ciascuna delle quali viene

diffusamente de-scritta. Sia le spe-cie che gli am-bienti sono ade-guatamente raf-figurati con fotoa colori. Avendotaglio divulgativo,il volume – editodal Museo Civicodi Rovereto - è do-tato di un glossariodei termini botaniciusati. Tuttavia, nonsi è rinunciato a ri-

portare la checklist dell’intera flora delPasubio, frutto delle ventennali ricercheeffettuate dagli autori.

La flora di Vallarsa nella Guida Botanica del Pasubio

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la Vallarsa in libreriaria

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mi.gioella

ca-vitàac-eveon-ma-sti-vio

eglintro

I sentieri curati dalla Sat finorahanno trovato pubblicità in vo-lumi che hanno rappresentato il

cosiddetto “catasto dei sentieri”,l’elenco dei sentieri stessi e dati tecnicidi sintesi ad essi collegati, rivolti piùagli addetti ai lavori che al pubblicodegli escursionisti.

Descrivere e illustrare in dettagliol’estesa rete dei sentieri curati dallaSat non è impresa da poco. Si trattadi oltre 930 percorsi per uno sviluppocomplessivo di 5100 km, suddivisifra circa 80 manutentori. Estenderetale rappresentazione all’intera retedei percorsi escursionisti del Trentino,compresi quelli proposti da altri entie associazioni, e pure quelli che siconnettono dalle province confinanti,è una sfida che nasconde molte in-cognite.

Da tempo la Commissione sentieriprogettava di realizzare un’operacon cui rilanciare in modo più estesoil valore dei sentieri e dell’offertacomplessiva di itinerari escursionistiin Trentino mettendo in evidenza altempo stesso il valore dell’andare apiedi ed esprimere un invito forteper un’attenta frequenza della mon-tagna.

L’impegnativo progetto, intrappresoa partire dal 2010, si è concretizzatoa primavera 2012 con il primo deisei volumi che in circa cinque anniandranno a formare l’opera omnia“Per Sentieri e luoghi sui Monti delTrentino”.

Fin dalle prime pagine di “PrealpiTrentine Orientali” (edizione Euredit),risulta evidente che i sentieri diventanostrumento per delineare un ambiente

da visitare e conoscere con occhi at-tenti e curiosi. Oltre alla descrizionedel patrimonio fisico, storico e cultu-rale dei sentieri, si trovano informa-zioni sui rifugi e punti di appoggio,cui si associa una ricca fotografia,una selezione di 15 escursioni con-sigliate e una parte cartografica inscala 1 : 40000. Il tutto è impreziositoda un almanacco di 140 luoghi sceltie proposti per il loro interesse storico,ambientale, paesaggistico, antropo-logico, toponomastico o semplice-mente per la curiosità che suscitano.

L’area interessata in “Prealpi TrentineOrientali” comprende i Monti Lessini,Gruppo della Caréga, Gruppo delPasubio, Monte Finonchio-Monte-Maggio, Altipiani di Lavarone e Véz-zena, la catena di Cima Dodici-Orti-gara, i massicci della Vigolana e dellaMarzòla.

Alla realizzazione hanno collaboratonumerosi componenti della stessacommissione sentieri e, per le schededi inquadramento generale dell’areadescritta, alcuni componenti e inca-ricati delle commissioni SAT TutelaAmbiente Montano, Scientifica e delComitato Storico. Diverse soci di se-zioni coinvolte territorialmente hannoverificato dati e schede descrittivedei sentieri di competenza. Di rilievoanche la collaborazione con la Com-missione Veneta Sentieri per laverifica dei testi dei percorsi del ver-sante veneto.

Il coordinamento redazionale èstato curato da Claudio Colpo, TarcisioDeflorian e Giuseppe Tomasi; diquest’ultimo è pure il progetto graficoe l’impaginazione.

Pasubio e Piccole Dolomiti,per sentieri e luoghi sui monti del Trentino

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da

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dai lettori

Cacao Amaro in Vallarsa

Cacao Amaro è l'ultimo av-vincente romanzo della gio-vane scrittrice Martina Dei

Cas, studentessa di giurisprudenzache coltiva giorno dopo giorno iltalento e l'amore per la scrittura.

Questa nuova opera letteraria natada una bellissima esperienza di vo-lontariato in Nicaragua, narra la storiadi una giovane donna di nome Viana,che nonostante le dure condizioni divita e l'abbandono da parte dellamadre, riesce a superare ogni ostacolo

motivata dalla nascita di sua figlia eall'aiuto dei suoi amici.

Una storia verosimile ambienta inun Nicaragua povero che rispecchiafedelmente la vita quotidiana ruraledel nicaraguense, le credenze po-polari e una realtà sociale molto di-versa da quella italiana.

Cacao Amaro è quindi uno di queilibri che si legge tutto d'un fiato, èuna storia coinvolgente che consigliovivamente, ci insegna grandi lezionidi vita e dimostra che c'è sempresperanza per un futuro migliore.

Domenica 1 Aprile, il Comune diVallarsa con l'Assessorato alla Culturae la Biblioteca Comunale hanno or-ganizzato una serata completamentededicata al Nicaragua con la pre-sentazione presso la sala comunaledi Parrocchia del libro di Martina,interviste alla scrittrice e racconti diesperienze vissute.

È stata un’occasione unica di scam-bio culturale, che si pensa di ripeteredurante il periodo estivo. CacaoAmaro in quell'occasione è riuscitoa ravvicinare due culture completa-mente opposte in un sentimento dicondivisione e di empatia. In quellaserata la Vallarsa e il Nicaraguahanno trovato un punto in comune,la bontà della loro gente.

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L’orso vallarsero nel santuario cimbro di S.Colombano

Nuove e interessanti scoperteinterente l’eremo di S.Co-lombano all’imbocco della

Vallarsa ha esposto lo storico CarloAndrea Postinger, presentando ilsuo ultimo libro. Infatti, in origine,S.Colombano non era un sempliceeremo, ma una vera e propria chiesa,“ecclesia Sancti Colombani”, comecitato nei documenti più antichi ri-salenti al 1316. “Ecclesia” dunquee non “cappella”, per cui non sitrattava soltanto di una chiesetta dirango inferiore. Essa fu per secolimeta di pellegrinaggio da parte degliabitanti delle Valli del Leno e soltantoa partire dal 1698 fu abitata da ere-miti. Inoltre, essa costituisce la primachiesa nelle valli del Leno, più anticadella chiesa arcipretale di S.Vigilio,risalente al 1350.

La chiesa di S.Colombano, infatti,risale al Duecento, come documen-tano gli affreschi più antichi, in essacontenuti. Proprio in questo periodovi fu l’immigrazione di coloni tedeschinelle valli del Leno, richiamati dalprincipe vescovo Federico Wangaper disboscare e dissodare terre finoa quel momento disabitate. La stessadedicazione della chiesa a S.Colom-bano riconduce alla devozione aquesto culto da parte di genti nor-diche. Infatti, S.Colombano ha con-vertito gli Alemanni.

Secondo la leggenda, S.Colom-bano, trovandosi in cerca di unluogo appartato per pregare, con-vinse un feroce orso a liberare perlui la propria tana, ricavata in unagrotta. Questa leggenda accomuna

S.Colombano con altri tre santi diarea tedesca: S.Corbiniano di Fri-singa, S.Gallo in Svizzera e S.Romediovenerato nel suo paese nativo pressoInnsbruck e, come ha spiegato Po-stinger, “nella più tirolese delle vallitrentine”, ossia in valle di Non. Tuttii quattro santi ebbero a che farecon un orso selvatico, che dovetteroaffrontare e ricondurre all’obbedien-za.

I primi coloni tedeschi, discesi dal-l’altopiano di Folgaria, prima di ad-dentrarsi nelle profonde gole e sulleripide montagne nelle valli del Leno,popolate da animali feroci e selvatici,vollero dunque erigere un luogo diculto dedicato al loro santo protet-tore, trasformando la grotta nellaroccia in un piccolo ma frequentatosantuario.

Infatti, negli affreschi più antichi,presenti sulle pareti della cellettaantistante alla grotta, proprio a lato

dell’entrata della grotta vi è raffigu-rato un orso mentre con la zampaanteriore sinistra tenta di afferrarel’impugnatura di una spada la cuipunta sta trafiggendo il suo petto.La stessa impugnatura è afferratadalla mano destra di un uomo rittodi fronte al plantigrado.

La figura dell’orso è ben presentenelle valli del Leno. Basti pensareper esempio all’effige dei due orsiche bevono alla fontana, stemmasia della famiglia Perempruner, siadella Comunità di Vallarsa, oppurealla località Parmesan, che significa“pianoro dell’orso” (dal tedesco an-tico “par” = orso e “an” = pianoro)ovvero “loco de l’orso” com’è de-nominata nelle antiche carte geo-grafiche venete, risalenti al Cinque-cento. Infine, sia in Vallarsa, sia inTerragnolo esiste il toponimo Pertalche significa “valle dell’orso” (daBär = orso, e da Tal = valle).

Hugo-Daniel Stoffella

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dadai lettori

La Vallarsa che furaccontata da Bruno Cobbe

I

Hugo-Daniel Stoffella

B runo Cobbe di Zocchio, in unasua recente pubblicazione, rac-conta, citando molti termini

dialettali e cimbri, la vita vissuta sianella sua frazione, sia in Vallarsa, rac-cogliendo testimonianze su quelli cheerano gli usi, le tradizioni e le storie,ormai dimenticate, al fine di salva-guardarle dall’oblio. Ecco alcuni esempi,ormai sconosciuti e ora riscoperti.

Prima del Novecento, i vallarseri in-dossavano i pantaloni con il “batedel”fissato con due bottoni, come lo sonoancora oggi i pantaloni tirolesi. Il vestitofestivo invece era di colore rosso.

Molti vallarseri di professione face-vano i “carradori” (carrettieri), tra-sportando le merci da Rovereto finoal confine con l’Italia al passo Piandelle Fugazze, dove poi queste venivanoprese in consegna dai “carradori ‘ta-liani”. I “carradori” vallarseri partivanoda Rovereto alla sera, si sdraiavanosul carro per dormire e si svegliavanoquando i cavalli si fermavano regolar-mente davanti alle vecchie osterie dellavalle, di cui ve ne era almeno una inogni frazione, come per esempio l’oste-ria “alla Norder” presso Valmorbia,fino a raggiungere casa.

Una delle fonti di guadagno più altoin Vallarsa nel Novecento era l’uva. Sicoltivava un particolare tipo di uvadetta “castelae”. I vignali scendevanofino quasi al torrente Leno. Per la ven-demmia si usava il “conzale”, com’eradenominato il cestone dove venivanoriposti i grappoli d’uva. Questi venivanopoi caricati su carri e trasportati fino aBolzano e a Innsbruck, dove era ven-duta per la produzione di vino.

In occasione delle feste di carnevale,

in Vallarsa venivano serviti molti “cra-zedei”, ossia recipienti di rame, pienidi vino.

Molti vallarseri furono ricercati bo-scaioli anche dai cittadini di Ala, i qualiaffidavano loro il taglio del legnamenei vasti boschi situati nel comune diAla. I boscaioli vallarseri partivano, apiedi, il lunedì di buon mattino, versole tre, quando era ancora buio e at-traverso il sentiero che dalla frazionedi Aste conduceva al passo Buole giun-gevano in territorio alense e ritornavanoa casa il sabato sera.

Nei freddi mesi invernali, molti val-larseri, come il bisnonno dell’autore,di nome Giovanni detto “Nane Ba-dok”, fabbricavano gli attrezzi dilegno come i rastrelli, i manici di “si-loni” (=falce), “spal” e forche, cheportava alla fiera di primavera a Par-rocchia per venderli.

Intorno al 1850 i vallarseri, tra cui“Nane Badok”, diedero la caccia al-l’ultimo orso della valle. Braccato eucciso sul monte Spil, costruirono un“roll”, ossia un fascio di rami, e sopravi adagiarono il grosso orso morto pertrasportarlo a valle.

Nella pubblicazione di Bruno Cobbenon mancano le storie di famiglie e dipersonaggi della Vallarsa, come quelladella famiglia di cognome Silvan, oggiestinta, le cui ultime due discendenti,abitanti a Zocchio, divennero suore.

Invece un vallarsero di cognomeCobbe, oriundo di Zocchio, e deno-minato dai suoi compaesani “Faifen-tecchen”, molto alto e di bella pre-senza, intraprese la carriera militare,divenendo Guardia Reale al palazzodell’Imperatore a Vienna.

Vi è poi la storia dello prozio del-l’autore, di nome Domenico Cobbe,che fu trombettiere del famoso fel-dmaresciallo Radetzky. Rimasto feritonella battaglia di Vicenza, fu portatoinsieme agli altri feriti attraverso laVallarsa fino a Bolzano, dove morì efu sepolto nel cimitero militare di SanGiacomo.

Infine vi è la storia dello zio dell’au-tore, di nome Agostino Cobbe checombatté insieme agli “sizzeri” sulloZugna Torta contro gli italiani. Dopola guerra, quando la Vallarsa passòdall’impero austro-ungarico all’Italia,alla domanda se fosse contento di es-sere diventato italiano, lo zio si levò ilcappello, lo scaraventò per terra e cal-pestandolo con i piedi disse forte:“Fossi diventato un rospo piuttostoche un italiano”. Infatti, i vallarseri fu-rono fedeli cittadini dell’impero au-stro-ungarico. Quando venne in visitain Vallarsa il principe ereditario, i val-larseri fecero una gran festa in suoonore e il capo comune concluse ilsuo discorso con le parole: “Noialtrivallarseri sen i più distanti da Vienna eda Francesco Giuseppe, però sen i piùvizini a Lui con el cor e l’amor”, cuiseguì un lungo applauso.

Infine, Bruno Cobbe riporta unaserie di toponimi cimbri presenti aZocchio e a Valmorbia, come ad esem-pio sul “Sbenteghe”, le “Loche”, la“Bocof”, il pozzo al “Trok”, nei “Co-mentai”, il “Begele”, il “Vantignele”,sui “Rauti” ecc.

A completamento della sua pubbli-cazione, Bruno Cobbe riporta, inoltre,diverse favole e leggende che in passatosi raccontavano in Vallarsa.

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dai lettoriori

I Cumerlotti de 'na volta

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da lla ca ' de la gigia te sei passa 'ancor do passi e te sei riva 'do case , 'na strada, 'na curva 'nrabiadaqua lc he moto li la se ga ' 'muciadaen bel sa lisa ' , 'na a llegra fontana donne a lavar camise e sottanaquatro case posae su 'n dosso de prea'na bela cartolina propri le creaa l ca ldo le ten la so zente d ' inverno quando no la fa ' niente tre porteghi per passar coi carrettia pe ' per la fabric hetta stretti stretti'n autunn pro fumo, mosto de fragac he a snasar quasi el te 'nbriagasotto a l paes da 'na vecia sorgented ' ista ' acqua fresca per la zente'na volta l 'era pien de abitantiadesso no i e ' pu cossi tantino i va ' via, i e ' resta i per amor,i ga ' c hi la casa e anca el cor.ricordo s 'tiani c he i putelottii zinzoleva con barosole e barosolotti.l ' aria i 'npieniva de zighi e cantae i veci de ciacere e brontolae.Bruno, Fabio , Giacomino e Va lentinaBruna , Damiano , Renzo, Sandro e la DinaGiorgio, Maria Teresa el Car lo Antonioi fea sempre en gran pandemonioGigliola , Wilma , Maurizio e Pa lminac he adesso l 'e deventa ' suor Marina'n giro per el mondo tanti i e ' na ima sempre qua ' dopo i e ' torna ia scoltar 'nsieme sta aria 'ncantadapar c he la sona na serenada.sga lmere,braghe corte, panada e fregolottiecco qua ' , questo l 'era i Cumer lotti

Giacomo Sartori

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da

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dai lettori

Amor al ciocolato Andepa

Envezi de d ir,co ’ l’omo li, l’è bòn come el pansaria mèio d ir…come a l ciocolato.M i no ’so cosa ghè de pù bònde ‘na stica de ciocolata fondente.

Quande el se desfa ‘n bocael và zò par el cana luzl’è propri ‘na goduria.Se vede el mondo tuto ‘n rosase sogna ‘n bosco encantàco ’ le fate c he gira co ’ la bac heta magica

c he ghen saria da bisogno,e de basar ‘na boca, nò trucadama sporca par ben de ciocolata.

M isiar i do ’ saori sariael massimo c he pòda desiderar.Amor a l ciocolato‘na bela espresionma mi d igo solo:Viva el ciocolato.

Graziella Rigo

Un doveroso grazie a due signore di Parrocchia

Da diversi anni non passa gior-no che le signore Anita Lo-renzi e Sira Stofella si rechino

in chiesa e al cimitero, per vedere sevi è qualche cosa fuori posto, puliree portare dei fiori su una o l’altratomba. Non a caso anche i passantiche si fermano in piazza a volte si re-cano nel cimitero, che è fra i più bentenuti.

La pittura della facciata dell’Arci-pretale della Vallarsa quest’anno èstata rinnovata e quindi si presenta,assieme alla ristrutturata canonica,molto bene. Ma all’interno la chiesaè molto grande e quindi vi è moltolavoro da fare per Anita e Sira. Spe-cialmente per Anita il lavoro per la

comunità della Vallarsa il lavoro diogni giornata non è finito. Bisognaaprire la chiesa per le S. Messe, permatrimoni, battezzi e anche, pur-troppo, per i funerali, ecc. Poi vi sonole campane. Infatti è tradizione, chequando un Vallarsero “lascia questomondo”, anche se da anni ha lasciatola valle e risiedeva all’estero, i suoiparenti telefonano alla Signora Anitaaffinché suoni la campana che i Val-larseri chiamano, la campana deimorti.

Le due signore finito il lavoro inchiesa si recano nel vicino cimitero equi incomincia un altro lavoro. Lorofanno il giro e passano tomba pertomba. Tutti sappiamo che la prima

chiesa della valle è stata costruita suldosso Lintele (dal vecchio tedescoLinden), perché da qui si vedono lamaggior parte delle frazioni e le suecampane si sentono dovunque. Maqui a volte il vento soffia forte equindi i vasi dei fiori sulle tombe delcamposanto cadono. Ecco che allorale nostre signore controllano e ri-mettono a posto tomba per tomba ifiori. Dopo una giornata o dopo untemporale le signore impiegano anchepiù di un’ora a rimettere a posto il“loro” cimitero. Per loro i morti sonotutti uguali. Quindi approfitto di que-sto nostro notiziario per dire ad Anitae Sira un grazie per il loro lavoro alservizio della comunità.

Comm. Arthur Stoffella

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dai lettoriori

Anche in Vallarsa la gente si è radunata in piazza per vedere la finaledel Campionato Europeo di calcio, ma niente megaschermi: piccolopaese, piccolo schermo.

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Semestrale del Comune di Vallarsa - Anno XXI - n. 50 - luglio 2012 - Autorizzazione Tribunale di Rovereto n. 167 d.d. 11.06.1991 -Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Trento - Taxe Perçue (Tassa Riscossa)

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