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Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile Valutazione tecnica di una tecnologia di gassificazione al plasma applicata al trattamento di diverse tipologie di rifiuti Rapporto : Valutazione dell’impianto di Mihama Mikata 9 gennaio 2019 Contratto Ecogv 2018-19

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Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile

Valutazione tecnica di una tecnologia di

gassificazione al plasma applicata al trattamento

di diverse tipologie di rifiuti

Rapporto : Valutazione dell’impianto di Mihama Mikata

9 gennaio 2019

Contratto Ecogv 2018-19

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Contratto ENEA- Ecogv 2018 Valutazione impianto plasma di Mihama Mikata

i

Sommario

1 Premessa ....................................................................................................................................... 1

2 Generalità sull’impianto ............................................................................................................... 1

2.1 Localizzazione dell’impianto ................................................................................................ 1 2.2 Proprietà e sistema di gestione .............................................................................................. 1 2.3 Impianto di gassificazione al plasma e termo-ossidazione ................................................... 2

3 Descrizione dell’impianto di gassificazione ................................................................................. 2

3.1 Conferimento dei rifiuti, pretrattamenti e caricamento ......................................................... 2 3.2 Funzionamento del reattore di gassificazione ....................................................................... 3 3.3 Trattamento del syngas all’uscita del gassificatore ............................................................... 4 3.4 Note al margine ..................................................................................................................... 6

4 Conclusioni ................................................................................................................................... 6

5 Appendice 1: Elenco dei contatti .................................................................................................. 9

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Contratto ENEA- Ecogv 2018 Valutazione impianto plasma di Mihama Mikata

ii

Indice delle Figure

Figura 1. – Individuazione della località di Mihama sulla carta geografica del Giappone .................. 1

Figura 2. – Particolare della sequenza del funzionamento del gassificatore. I dati riportati risultano

dalle informazioni scambiate con Osada nel corso della visita ........................................................... 3 Figura 3. – Dati del gassificatore secondo le informazioni fornite da Wills ....................................... 4 Figura 4. – Particolare della sequenza dei trattamenti del syngas all’uscita dal gassificatore ............ 5 Figura 5. – Pannello di indicazione delle concentrazioni dei principali inquinanti in aria emessi

dall’impianto ........................................................................................................................................ 6

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Contratto ENEA- Ecogv 2018 Valutazione impianto plasma di Mihama Mikata

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1 Premessa

Nell’ambito del contratto ENEA-ECOGV (Determinazione n°63/2018/SSPT-USER) è stata

effettuata una visita di due ore presso l’impianto di gassificazione al plasma del distretto di Mihama

Mikata (Giappone) il giorno lunedì 5 novembre 2018. Il presente rapporto ha lo scopo di offrire una

prima valutazione dell’impianto visitato. A questo si accompagnano delle proposte per la

realizzazione di un impianto che venga incontro alle esigenze del fabbisogno tecnologico nel campo

della valorizzazione di materiali post consumo in Italia.

2 Generalità sull’impianto

2.1 Localizzazione dell’impianto

L’impianto serve i comuni di Mihama (9643 abitanti per 3175 nuclei familiari) e di Mikata (9026

abitanti) facenti parte della prefettura di Fukui, Giappone, a pochi chilometri dalla costa orientale

che si affaccia sul Mar del Giappone.

Figura 1. – Individuazione della località di Mihama sulla carta geografica del Giappone

2.2 Proprietà e sistema di gestione

Le informazioni sulla proprietà, il sistema di gestione e la tipologia di utenza alla quale è asservito

l’impianto sono state fornite dal direttore, dott. Takagi Isao e dal consulente per Alter NRG, dott.

Shinichi Osada.

Lo stabilimento è proprietà delle municipalità di Mihama e Mikata ed è gestito attraverso una loro

società a capitale pubblico; esso è articolato nei seguenti impianti:

1- Impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica

Mihama

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2- Deposito di stoccaggio delle seguenti frazioni di imballaggio (consegnate da residenti):

bottiglie di plastica, vetro nei tre colori (trasparente, verde, marrone), lattine di alluminio, carta e

cartone.

3- Piattaforma di selezione e deposito controllato per i seguenti rifiuti ingombranti: rifiuti da

apparecchiature elettriche ed elettroniche, mobili , materassi, oggetti di cucina e di arredamento

4- Impianto di gassificazione al plasma e termo-ossidazione delle seguenti frazioni di rifiuti: 1)

indifferenziata che residua a valle della raccolta differenziata e 2) fanghi civili.

Lo stabilimento riceve i rifiuti attraverso due sistemi di conferimento: raccolta gestita dal comune e

conferimento privato del singolo residente. La tariffa di conferimento per i rifiuti indifferenziati è

pari a 2 yen/kg (16 euro/t).

2.3 Impianto di gassificazione al plasma e termo-ossidazione

L’impianto è stato costruito nel 2002 e autorizzato e avviato nel 2003. Dispone di una tecnologia al

plasma Westinghouse. La tecnologia è nota con il nome di Westinghouse Plasma Cupola applicata

all’inizio degli anni 90 al trattamento di rifiuti pericolosi, compresi terreni contaminati, hardware

elettrico contaminato con PCB, trasformatori e capacitori. A metà degli anni ’90 Westinghouse in

collaborazione con Hitachi Metals ha completato un programma di ricerca e sviluppo che ha

dimostrato l’applicabilità della tecnologia al trattamento di rifiuti urbani indifferenziati. L’impianto

dimostrativo-pilota da 24 t/giorno fu realizzato a Yoshii (Giappone). A questo sono seguiti le

realizzazioni degli impianti di Mihama-Mikata e Utashinai (2003). L’impianto di Mihama Mikata

attualmente operativo tratta 22 t/g di rifiuti indifferenziati e fanghi civili di depurazione. Il

quantitativo di fanghi civili secondo Wang T e G. J. Stiegel, 2017 risulta di 4 t/g.

3 Descrizione dell’impianto di gassificazione

3.1 Conferimento dei rifiuti, pretrattamenti e caricamento

I rifiuti indifferenziati conferiti sia attraverso la raccolta comunale che da privati passano per la pesa

effettuata mediante celle di carico: il vettore viene pesato, quindi accede all’area di conferimento

posta in depressione e protetta da due ingressi successivi a saracinesca automatici che proteggono

l’area esterna dall’emissione di odori maleodoranti. Avvicinato il veicolo al bunker o deposito,

l’operatore o il privato scarica manualmente i rifiuti contenuti in sacchi di plastica. Effettuato lo

scarico, il veicolo passa nuovamente per la stazione di pesa prima lasciare lo stabilimento.

Attraverso un esame visivo dei rifiuti accatastati nel bunker/deposito e da domande rivolte al dott.

Osada, risulta che i rifiuti indifferenziati sono costituiti per la maggior parte da plastica, carta,

cartone e sfalci di potatura e in misura minore da vetro e metalli . I fanghi sono conferiti attraverso

un accesso indipendente. Alla domanda sul potere calorifico dei rifiuti conferiti, il dott. Osada ha

risposto 1800 kcal kg-1

(ca. 7.5 MJ kg-1

). Trattandosi di un valore particolarmente basso (in media i

rifiuti urbani hanno un potere calorifico di 10 – 12 MJ kg-1

), soprattutto in relazione al contenuto

apparentemente elevato di plastiche, forse il dato si riferisce al quantitativo globale di fanghi e

rifiuti insieme.

L’impianto tratta un quantitativo giornaliero di 22 tonnellate che, supponendo 300 gg di esercizio

in un anno corrispondono a 6600 t e 1,9 MWt di potenza termica (se il PCI è di 7,5 MJ/kg).

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I rifiuti indifferenziati all’interno del bunker vengono prelevati con una benna azionata da un

operatore che tiene conto delle diverse quote di riempimento del bunker e riversata in una camera

dove è presente un trituratore a lame. Il materiale triturato viene poi introdotto dall’alto nel

gassificatore al plasma. Ai rifiuti indifferenziati triturati prima dell’ingresso al reattore si unisce la

corrente di fanghi disidratati ed essiccati per effetto dello scambio termico con i fumi di

combustione in uscita dalla sezione di ossidazione a valle del gassificatore.

3.2 Funzionamento del reattore di gassificazione

Nella Figura 2 è rappresentata in forma schematica la sequenza dei trattamenti dei rifiuti alimentati

al gassificatore seguita dalle operazioni di depurazione dei fumi e recupero energetico

Figura 2. – Particolare della sequenza del funzionamento del gassificatore. I dati riportati risultano dalle

informazioni scambiate con l’ing. Osada (Alter NRG) nel corso della visita

l forno di gassificazione è provvisto di due torce al plasma della potenza elettrica nominale di 100

kW ciascuna. Osada e Wills hanno spiegato che le torce nel normale funzionamento assorbono 75

kW e operano a turno perché il gestore elettrico non autorizza il prelievo dalla rete dell’energia

necessaria al funzionamento simultaneo delle due torce. La torcia al plasma alimentata con tensione

continua ionizza una corrente d’aria. La gassificazione avviene in presenza di un letto di coke

metallurgico su cui si adagia l’alimentazione di rifiuti misti. Il coke esercita le seguenti funzioni:

1. Eroga al letto di rifiuti il calore generato dal plasma in maniera uniforme

2. Permette il deflusso di scoria minerale e metalli fusi alle vasche di spegnimento e raccolta

sottostanti il reattore al plasma

3. Converte la CO2 in CO aumentando il contenuto energetico del syngas con il meccanismo

della reazione di Boudouard (C+CO2 = 2CO)

La quantità di coke metallurgico utilizzata è pari al 4% in peso (Ducharme, 2010).

Met coke

Scoria minerale e

metalli fusi

Rifiuti indifferenziati

Torcia

600 °C

1600°C

Syngas grezzo

Fanghi civili essiccati

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Nel corso della visita Osada ha spiegato che il gas originato dalla gassificazione dei rifiuti risale in

senso verticale il volume del reattore per trovarsi a 600°C, mentre il fondo del reattore in

corrispondenza del letto di coke si trova a 1600 °C. Wills ha fatto pervenire dei documenti sul

funzionamento dell’impianto in cui risulta che le temperature sono più elevate secondo quanto

riportato in figura 2.

Figura 3. – Dati del gassificatore secondo le informazioni fornite dal dott. Wills (Alter NRG)

Nel fondo del reattore, al di sotto delle torce, la parte inorganica dei rifiuti scorifica. Dalla parte

sottostante del letto di coke fuoriesce un unico getto che permane allo stato fuso grazie ad una

fiamma alimentata a gas propano. Il getto si riversa in vasche riempite con acqua dove le scorie

sono spente e successivamente separate nelle due frazioni minerale e metallica per via magnetica.

Le scorie minerali vetrificate vengono date ad un produttore locale di materiale per sottofondi

stradali e opere di pavimentazione operante nello stesso distretto.

Tutte le acque presenti nei circuiti di servizio e di processo non vengono smaltite nel locale

impianto di depurazione ma utilizzate più volte, per quanto possibile, e infine inviate ad una caldaia

o nel reattore di gassificazione per produrre vapore per usi interni.

3.3 Trattamento del syngas all’uscita del gassificatore

Nella reazione di gassificazione si genera un syngas grezzo che risale in controcorrente

all’alimentazione dei rifiuti, raffreddandosi man mano fino a 600°C (secondo quanto dichiarato da

Osada) o mantenendosi a 1000 °C (secondo la relazione consegnata da Wills. La sequenza dei post

trattamenti del syngas è riportata nello schema di Figura 4. Il syngas fuoriesce dal reattore e viene

convogliato ad uno stadio di ossidazione articolato in due camere in sequenza denominate

rispettivamente: post-combustore e combustione secondaria. La temperatura operativa è di 850°C

(secondo Osada) o 900°C (secondo la relazione di Wills). Successivamente subisce un quench a

400°C per impedire la formazione de novo delle diossine e furani (questo stadio non chiaramente

indicato dallo schema di processo commentato e fornito da Wills, ma esplicitamente descritto da

Osada) e attraversa in sequenza una batteria di scambiatori ad acqua (il vapore prodotto è utilizzato

900 °C

1000 °C

1650 °C

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per usi interni), subisce una neutralizzazione per la componente di gas acidi (HCl e SOx) mediante

iniezione di calce idrata e infine viene convogliato al camino. Il rispetto dei limiti di emissione di

diossine e NOx viene garantita dalle condizioni di gassificazione e combustione a monte. Nel caso

in cui si rendesse necessaria, viene iniettata nella corrente un’opportuna quantità di polvere di

carbone attivo per l’adsorbimento delle diossine e ammoniaca nel gassificatore per il contenimento

di NOX.

Figura 4. – Particolare della sequenza dei trattamenti del syngas all’uscita dal gassificatore (informazioni

ricavate nel corso della visita all’impianto di Mihama Mikata)

Da quanto descritto finora l’impianto oggetto della visita tecnica può essere classificato come

inceneritore di rifiuti indifferenziati misto a fanghi essiccati in due stadi: gassificazione al plasma (I

stadio) seguito da combustione del syngas grezzo senza produzione di energia elettrica o termica.

Nel piazzale antistante l’impianto si è potuto prendere visione delle concentrazioni di alcuni

inquinanti emessi in aria dall’impianto. I valori osservati sono riportati nella tabella 1 insieme con i

rispettivi limiti autorizzati, i limiti obiettivo che si è dato l’impianto e, per confronto, quelli della

normativa italiana.

Tabella 1. - Valori di emissione in aria dei principali inquinanti rilasciati nei fumi

dell’impianto

Parametro/contaminante

in emissione nei fumi

valore misurato limite

autorizzato

obiettivo

stabilito

dall’impianto

Testo Unico

Ambientale

D.lgs. n°

155/2006

(media giorn.)

Particolato, ppm 0 50 20 10

HCl, ppm 80 430 100 10

SOx, ppm 60 60 60 50

NOx, ppm 11 250 150 150

CO, ppm 10 50 30 50

Diossine e furani - 5 0,05 0,1

Syngas grezzo

850°C

Combustione

del syngas

quench del syngas

fumi

400°C

Scambiatori calore

Iniezione calce idrata

Eventuale iniezione Carboni attivi

Al camino

Fanghi civili tal quali

Fanghi civili essiccati

Alimentazione gassificatorre

Gassificatorre

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ng/Nm3

Figura 5. – Pannello di indicazione delle concentrazioni dei principali inquinanti in aria emessi dall’impianto di

Mihama Mikata

Come si può rilevare, l’impianto soddisfa i limiti autorizzativi. Tuttavia, alcuni di questi stessi limiti

(particolato, HCl, NOx, diossine) risultano superiori alla normativa italiana ed europea.

3.4 Note al margine

A valle della visita, le osservazioni di maggiore interesse riguardano la scalabilità della tecnologia,

considerazioni sul sistema di contenimento delle emissioni e il recupero energetico.

E’ stato chiesto a Osada e Willis se vi siano limiti sulle dimensioni del forno di gassificazione al

plasma. Ci è stato risposto che è possibile realizzare forni in grado di trattare giornalmente e

singolarmente quantità comprese tra 50 t/g a 1000 t/g . Ci è stato presentato come esempio di

impianto di taglia industriale che ha utilizzato questa tecnologia, il gassificatore della città di

Utashinai, il più grande finora realizzato, che ha operato fino a poco tempo fa (su rifiuti

indifferenziati e car fluff ?) con una capacità di 110 t/g . Willis ha riferito che l’impianto è stato

dismesso per insufficienza di quantitativo di rifiuti conferiti e che attualmente è in fase di

costruzione un nuovo impianto in Thailandia della capacità annuale di 250.000 t (800 t/g).

E’ stato chiesto se è possibile prevedere il recupero di calore sensibile dal syngas grezzo in uscita

dal gassificatore, ma ci è stato risposto che l’elevato livello di aggressività del gas dovuto alla

presenza di polveri, gas acidi e tar è un pericolo per le superfici di scambio termico.

4 Conclusioni Le indicazioni che seguono, basate sulla letteratura disponibile, sulla documentazione messa a

disposizione da Alter NRG, sugli esiti della visita tecnica effettuata presso l’impianto di Nagoya e

sulle valutazioni tecniche condotte da ENEA anche in contraddittorio con Alter NRG, raccolgono

sinteticamente quanto sviluppato nel presente rapporto.

Si rileva innanzi tutto che la tecnologia Westinghouse presenta diversi aspetti originali ed offre

soluzioni di interesse per il trattamento di svariate tipologie di rifiuti: per alcune di esse si dispone

di rapporti pubblicati in rete a cura da Alter NRG o da Westinghouse, per altre si è ricevuta

documentazione a riscontro, mentre per altre ancora Alter NRG si è dichiarata comunque in

condizione di raggiungere parametri e specifiche in accordo alle normative europee.

In maggior dettaglio si evidenziano e commentano i seguenti punti:

Produzione di scoria vetrificata non lisciviabile, potenzialmente riutilizzabile in svariate

applicazioni civili, quali mattonelle/rivestimenti ceramici per l’edilizia, fonte alternativa di

materiale inerte naturale quale ghiaia, pietrisco nella costruzione di infrastrutture, nelle opere

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di ingegneria civile, nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi. Questo aspetto è

stato riscontrato dai risultati di test di lisciviazione TCLP con metodo EPA, valido negli Stati

Uniti, eseguito a cura del laboratorio Fukui Environmental Analysis Center Co. Ltd di Fukui

(Giappone) e datato 2012. Si evidenzia che la norma tecnica per l’utilizzo delle scorie in Italia

è la UNI 10802 (DM 5/2/98).

Ridotte emissioni gassose, circa un quarto rispetto ad un processo tradizionale di

incenerimento. La letteratura conferma che la tecnologia Westinghouse proposta da Alter

NRG, sostanzialmente consistente in un trattamento termico in due stadi mediante

gassificazione e successiva combustione del syngas, consente di avere notevoli riduzioni del

volume di syngas per quantità di rifiuto trattato: si veda ad esempio “La tecnologia di

gassificazione assistita con torcia al plasma per lo smaltimento di rifiuti urbani”, M. Palitto,

Ecomondo 2003. Questa caratteristica, peraltro, è peculiare della gassificazione e non

esclusiva della tecnologia proposta da Westinghouse: basti pensare al gassificatore di

Malagrotta che nel suo periodo di esercizio produceva 1,3 kg di syngas per 1 kg di rifiuto in

ingresso (“Sviluppi di un processo di gassificazione”, M. Zagaroli, ottobre 2011) mentre

l’inceneritore di Brescia presentava un rapporto di 6 kg di fumi generati per 1 kg di rifiuti

urbani (Rapporto ENEA/Federambiente sulle tecnologie di trattamento rifiuti in Italia).

Per quanto attiene alle prestazioni energetiche, il documento prodotto da Westinghouse,

“Summary of qualifications” (April 2015, confidential information) pone a confronto alcune

prestazioni della tecnologia con l’incenerimento tradizionale, affermando che la tecnologia

WPS ricava 1000 kWh/kg di rifiuti, a fronte di 500/600 kWh/kg dell’inceneritore tradizionale.

Su tale punto si segnala che l’impianto di incenerimento di Brescia ricava 1200 kWh/kg in

energia elettrica+termica (Rapporto ENEA/Federambiente sulle tecnologie di trattamento

rifiuti in Italia).

In una propria comunicazione Alter NRG sostiene che1 il syngas può essere utilizzato in tutte le

applicazioni industriali che vanno dalla produzione di combustibile a prodotti petrolchimici.

Inoltre Alter NRG riferisce che è stata effettuata una campagna di produzione di etanolo della

durata di due anni negli Stati Uniti e che l’impianto di Wuhan in China ha generato diversi

prodotti idrocarburici in forma liquida mediante processo Fischer Tropsch. Le possibilità di

ottenere un prodotto avente le qualità indicate da Alter NRG sarebbe dirimente nel giudicare

favorevolmente la tecnologia che guadagnerebbe un vantaggio indiscusso rispetto

all’incenerimento. Occorrerebbe però chiarire, sulla base di documentazione storica riportante

dati di esercizio, da quali tipologie di rifiuto si ottiene un tale syngas, la sua effettiva

composizione e, soprattutto, le concentrazioni anche in traccia di potenziali elementi e

composti inquinanti.

L’impianto oggetto della visita è tecnicamente un impianto di trattamento termico di rifiuti

indifferenziati misto a fanghi essiccati, operato in due stadi (gassificazione al plasma seguita da

combustione del syngas grezzo) e senza produzione di energia elettrica o termica (in quanto il

vapore prodotto è utilizzato per usi interni). Da un punto di vista normativo si ritiene però

opportuno evidenziare che a legislazione nazionale vigente (D. Lgs. n. 152/2006) tale impianto

1 “The syngas produced by the Alter NRG (Westinghouse Plasma) gasification system can be used in an FT process to

produce a base feedstock for diesel fuels, jet fuel, naptha, or petrochemical conversion to other products. The syngas

composition (ration of CO to H2) can be adjusted using a shift reactor to produce a high quality syngas that is suitable

for the chosen back-end fuel process. We have successfully run a pilot plant for 2 years in the U.S. producing ethanol,

and have run syngas through multiple FT processes in the Wuhan China facility to produce various forms of liquids”

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sarebbe classificabile come inceneritore di rifiuti. Per quanto specificamente attiene al potenziale

impatto ambientale si osserva, infine, che i limiti di autorizzazione alle emissioni in atmosfera

stabiliti per l’impianto oggetto della visita tecnica sono generalmente superiori ai corrispondenti

limiti previsti dalla normativa italiana ed europea per gli impianti di incenerimento. Per tale motivo

soprattutto i dati emissivi di tale impianto non sono di per sé indicativi al fine di giudicare la

effettiva trasferibilità della tecnologia in Italia: si reputa che, a tale fine, sarebbero necessari dati

provenienti da un impianto di taglia maggiore (almeno 100 t/g) esercito con vincoli autorizzativi più

prossimi alla normativa europea.

L’impianto oggetto della visita è tecnicamente un impianto di trattamento termico di rifiuti

indifferenziati misto a fanghi essiccati, operato in due stadi (gassificazione al plasma seguita da

combustione del syngas grezzo) e senza produzione di energia elettrica o termica (in quanto il

vapore prodotto è utilizzato per usi interni).

Da un punto di vista normativo si ritiene opportuno evidenziare che a legislazione nazionale vigente

(D. Lgs. n. 152/2006) tale impianto sarebbe classificabile come inceneritore di rifiuti.

Per quanto specificamente attiene al potenziale impatto ambientale si osserva che i limiti di

autorizzazione alle emissioni in atmosfera stabiliti per l’impianto oggetto della visita tecnica sono

generalmente superiori ai corrispondenti limiti previsti dalla normativa italiana ed europea per gli

impianti di incenerimento. Per il suddetto motivo i dati emissivi di tale impianto non sono di per sé

indicativi al fine di giudicare la effettiva trasferibilità della tecnologia in Italia: si reputa che, a tale

fine, sarebbero necessari dati provenienti da un impianto di taglia maggiore (almeno 100 t/g)

esercito con vincoli autorizzativi più prossimi alla normativa europea.

Si ritiene opportuno evidenziare che la tecnologia di cui trattasi nella presente relazione appare, dal

punto di vista della sostenibilità tecnica, economica ed ambientale, particolarmente indicata per il

trattamento di rifiuti speciali e per la bonifica di siti inquinati.

Per quanto specificamente attiene ai rifiuti speciali, è noto che essi richiedono in generale una forte

attenzione alle modalità di gestione a motivo delle quantità in gioco, della numerosità delle

tipologie in gioco, della loro eterogeneità merceologica e compositiva e, non ultimo, della

potenziale pericolosità di svariate delle suddette tipologie. A ciò si aggiungono in Italia non

indifferenti difficoltà di trattamento e smaltimento connesse alla ben nota carenza di impiantistica.

Esiste ampia letteratura che illustra come la tecnologia di trattamento termico in arco plasma risulti

idonea, dal punto di vista tecnico ed ambientale, allo smaltimento di rifiuti speciali anche pericolosi.

Come già evidenziato è dirimente, per confermare il vantaggio nell’utilizzo di tecnologia rispetto

all’incenerimento, la possibilità di ottenere da essa un syngas che abbia caratteristiche idonee per

essere alimentato in turbina, chiudendo così il ciclo mediante recupero energetico. La

documentazione fornita, a tale proposito, da un noto produttore di turbine (General Electric)

conferma tale ipotesi, facendo esplicito riferimento al syngas prodotto dalla tecnologia ad arco

plasma Westinghouse. Va detto che in tale documentazione non vi è menzione della tipologia di

rifiuto alimentato all’arco plasma, le cui caratteristiche potrebbero impattare sulla qualità del

syngas; in ogni caso, come già evidenziato in tema di limiti all’emissione in atmosfera, condizioni e

valori idonei all’alimentazione del syngas in turbina devono essere assicurati da un adeguato

dimensionamento della sezione di trattamento e pulizia del syngas.

L’interesse e le potenzialità della tecnologia per la bonifica di siti inquinati sono invece strettamente

correlati con le ridotte dimensioni dell’impiantistica e con la conseguente possibilità di realizzare

impianti mobili da posizionare ed operare “in situ”, senza necessità di movimentare e trasferire i

rifiuti fuori sito.

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5 Appendice 1: Elenco dei contatti

Impianto di Mihama Mikata

Proprietario: municipalità Mihama e Mikata

City, State/Prov.: Mihama-Mikata, FUK

Dott. Takagi Isao Responsabile impianto

[email protected]

Delegazione partita dall’Italia

ACEA

Acea è uno dei principali operatori italiani nella gestione a livello urbano dei servizi energetici,

idrici e ambientali. Nel 2006, ha acquisito il gruppo Tad Energia e Ambiente, oggi Acea Risorse e

Impianti per l’Ambiente, attivo nel settore del Waste to Energy. Negli ultimi anni, Acea ha investito

nella produzione energetica da fonti rinnovabili, nel risparmio energetico e nella valorizzazione

ambientale ed energetica di rifiuti.L’obiettivo del Gruppo, particolarmente attento ai temi della

sostenibilità ambientale, è di continuare il programma di investimenti pianificati, finalizzati

innanzitutto allo sviluppo della capacità di termovalorizzazione.

Ing. Giovanni Vivarelli Piazzale Ostiense, 2, 00154

Roma

Direttore Area Industriale

Ambiente

[email protected]

Ing. Michelangelo Petea Via Valle Porchio snc San

Vittore del Lazio (FR)

Direttore termovalorizzatore di

San Vittore del Lazio

[email protected]

Alter NRG

Società proprietaria della tecnologia al plasma Westinghouse

215, 4000 – 4th street SE Calgary (Alberta) Canada T2G 2W3 wwwalternrg.com

Dott. Ken Willis VP Business development

(Australasia)

[email protected]

Dott. Shinichi Osada Consulente tecnico [email protected]

ECOGV ENERGY S.r.l.

Dott. Massimo Incagnoli Via della Repubblica Italiana,

65, 70032 Bitonto BA

Tel. +39 080.404.74.17

m:+39 393.824.34.81

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Dott. Gaetano Ruggiero

Page 13: Valutazione tecnica di una tecnologia di …...2019/01/14  · l forno di gassificazione è provvisto di due torce al plasma della potenza elettrica nominale di 100 kW ciascuna. Osada

Contratto ENEA- Ecogv 2018 Valutazione impianto plasma di Mihama Mikata

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ECOTEC

Società che offre servizi di progettazione, costruzione e gestione di impianti per il trattamento di

rifiuti e di reflui di processo, prodotti da grandi complessi industriali, petroliferi, chimici,

farmaceutici, metallurgici ed estrattivi.

Composto da sei società, il Gruppo impiega circa ottanta persone, includendo personale altamente

specializzato, tra cui: ingegneri, chimici, biologi, fisici, geologi.

Presso il Centro Ricerche, ECOTEC ha realizzato un progetto di ricerca, avente come oggetto

“L’utilizzo della tecnologia del plasma nella rimozione di inquinanti organici persistenti nei fanghi

e nei terreni contaminati dell’industria chimica e petrolchimica”, cofinanziato dal Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale (F.E.S.R.), nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (P.O.N.) “Ricerca

Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione” 2000-2006”. Il progetto ha previsto la

costruzione di un impianto, realizzato e assemblato in due sale dedicate all’interno del parco piloti,

basato su tecnologia “plasma freddo” (plasma generato con radiofrequenza a 13,56 MHz), con a

corredo anche una torcia al plasma termico.

L’impianto, realizzato in collaborazione con l’Istituto del Plasma del CNR di Milano, è uno dei più

grandi d’Europa e permette di sperimentare l’applicabilità di processi di ossidazione demolitiva di

composti organici persistenti provocata da ossigeno allo stato di plasma. Inoltre, l’impianto

consente di sperimentare le ampie possibilità di applicazione del plasma freddo al campo dei

materiali quali, ad esempio, la deposizione di nanostrati su supporti specifici.

Per sperimentazioni su scala inferiore, è inoltre attivo un piccolo impianto pilota plasma freddo,

funzionante con radio frequenza a 13.56 MHz e potenza nominale di 2 kW. Quest’ultimo impianto

ha consentito di eseguire alcuni test preliminari su terreni contaminati da sostanze chimiche e

petrolchimiche provenienti da impianti industriali e di ottenere dati sperimentali sull’efficienza del

processo e del trattamento.

Ing. Massimo Pisu Centro Ricerche 6° Strada

Ovest Z.I. Macchiareddu

09010 UTA (Ca)

tel. 070 2548162/3

[email protected]

www.ecotecgroup.com

ENEA

Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l’ambiente e lo sviluppo economico sostenibile

SSPT-USER-T4RM: Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriale, divisione uso

efficiente delle risorse – laboratorio tecnologie per il recupero di rifiuti da materie prime

Dott. Lorenzo Cafiero ENEA – c.r. Casaccia via

Anguillarese 301 – 00123

Santa Maria di Galeria

(Roma) – Italia

Tel. 0039 0630483332

[email protected]

Dott. Riccardo Tuffi Tel 0039 06 3048 4335

Riccardo. [email protected]