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Anno 7 - Numero 2/2016 Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi Caserta 23 e 24 settembre 2016 VERSO IL I CONGRESSO ENPAB Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

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Anno 7 - Numero 2/2016Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

Caserta 23 e 24 settembre 2016

VERSO IL

I CONGRESSO ENPAB

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%- Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011

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Per il 2016 invio online del modello dichiarativo dei redditiI motivi che hanno portato l’Ente a modificare il Regolamento per l’invio online del modello redditualesono di assicurare la certezza nei rapporti con gli iscritti ma anche la semplificazione ed economicitàdelle procedure di adempimento. L’invio on line del modello dichiarativo dei redditi e dei volumi d’affari,infatti, è molto semplice e rodato ormai da anni. Questa modalità inoltre abbatte tutti i costi connessialla stampa dei modelli, all’invio degli stessi, alla acquisizione ottica dei modelli compilati, alla gestionemanuale dei modelli cosiddetti scartati.La modifica prevede - ai sensi del secondo periodo dell’art. 11 comma 1 del Regolamento previdenziale- come unica modalità di invio dei modelli reddituali 01.2016 la trasmissione on line tramite l’area riservata.

enpab online

www.enpab.it

Dichiara online.è facile e immediato

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sommario

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formazione e ambiti professionali

Scrivere ciò che facciamo: dall’articolo scientifico, al divulgativo, all’investigativo. Nuovi ambiti per il biologo

Marina Baldi

Nuovi orientamenti nella diagnostica di laboratorioNuovi ambiti per i Biologi

Marina Baldi

Il Biologo come Consulente Ambientale in AcusticaMassimo Sorrenti

Biologi ambientaliEnpab firma una convenzione con Arpa Lazio

Maria Grazia Micieli

Rischio Biologico nelle Costruzioni:Firmata Convenzione tra Enpab e Ance

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professione & ricerca

Ricostruire la criminodinamica attraverso le tracce di sangue: la Bloodstain Pattern Analysis (BPA) Roberta Bruzzone

Tracciabilità molecolare: nuove strategie per l’individuazione di frodi alimentari nel settore itticoAnna Maria Pappalardo & Venera Ferrito

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Anno 7 - Numero 2 • Aprile/Giugno 2016

Associato all’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

Direttore ResponsabileSergio Nunziante

Hanno collaboratoTiziana Stallone, Giovanbattista Petrillo, Marina Baldi,

Roberta Bruzzone, Valentina Galiazzo, Massimo Sorrenti, Maria Grazia Micieli, Maura Menaglia, Aldo Franco De Rose,

Angela Martinelli, Anna Maria Pappalardo, Venera Ferrito, Sergio Nunziante, Marcella Giros, Enrica Cillo, Angela Martinelli,

Antonella Romano, Daria Ceccarelli.

ENPABVia di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036mail: [email protected] - [email protected]

web: www.enpab.it

Ufficio StampaRosa Maria Serrao - [email protected]

Grafica e impaginazioneClaudia Petracchi - [email protected]

StampaStabilimento Tipolitografico Ugo Quintily S.p.A

finito di stampare luglio 2016

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010

l’angolo dei biologi

rassegna stampa

contatti ENPAB

Vi raccontiamo la nostra esperienzapresso l’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi…Enrica Cillo, Angela Martinelli, Antonella Romano

L’Everest tra sogno avventura e scienzaVent’anni di ricerche in Nepal

Quest’anno si celebra il ventennale delle casse di previdenza di ‘nuova generazione’A cura di Daria Ceccarelli

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l’opinione 2Welfare Attivo Enpab anticipa e si autoregolamentaTiziana Stallone

verso il congresso enpab

Biologi, conoscersi per vincere la crisiGiovanbattista Petrillo

I Congresso Nazionale Enpab 2016I NUOVI ORIZZONTI DELLA BIOLOGIAENPAB e le sfide per la promozione

della professione e per il sostegno al lavoro

Programma preliminare

L’ENPAB eroga nove borse di studio per progetti formativisulle tematiche Ambientali, di Biologia Clinica e NutrizioneTiziana Stallone

4ENPAB: In bilancio un patrimonio netto di oltre 100 milioniMarcella Giros

previdenza 40

Il nuovo sito www.enpab.it

comunicazione 43

Come si forma la nostra pensione? Conoscere il sistema per affrontare il futuroSergio Nunziante

a scuola di previdenza 38

enpab per l’occupazione

Storie di successi. Biologi sulla scena del crimineMarina Baldi, Roberta Bruzzone

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speciale documenti

ENPAB: il documento del CIG che definisce direttive,criteri e obiettivi generali della previdenzaSergio Nunziante

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progetti enpab

Progetto Scuola EnpabFormazione, sostegno al reddito e idee in movimentoTiziana Stallone

Biologi nelle scuole: il via all’edizione 2016-2017Valentina Galiazzo

16Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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l’opinione

La necessità di autoregolamentazioneha portato l’Enpab a darsi delle Lineeguida per il welfare attivo e per ilsostegno del professionista e pro-

mozione della professione e del lavoro,che prendono il via dalle diverse attività diwelfare attivo fino ad ora intraprese dall’Ente.

«Sappiamo bene – si legge nel documento -che per quante azioni gli Enti virtuosi comeil nostro possano aver messo in campo (eammesso che un giorno sia mai possibilel’eliminazione della doppia tassazione sulrendimento degli investimenti e sulle pensio-ni, piuttosto che la redistribuzione di partedel patrimonio attivo sui montanti o dei ren-dimenti maggiori di quelli previsti dalla Leg-ge 335), le pensioni con il solo sistema con-tributivo avranno sempre un tasso di sostitu-zione notevolmente basso, in alcuni casiben al di sotto del minimo di adeguatezzadel 50%».

Il problema è e rimane quello della strettissi-ma correlazione tra redditi professionali pro-dotti durante la vita lavorativa e le prestazioni

pensionistiche, tenuto conto che proprio iredditi professionali per molti iscritti sono erestano esigui. I primi tre commi della Legge 99/2013 apronoun universo d’interventi possibili legati al so-stegno e alla promozione della libera profes-sione, riconoscendo il giusto e maggior pesoal mercato del lavoro, quale imprescindibilecondizione che porterà ad un incremento deiredditi professionali e, quindi, direttamente, acontributi previdenziali più consistenti ed in-fine ad una migliore adeguatezza delle presta-zioni pensionistiche.

Dopo un’ampia premessa, il documentodell’ENPAB esamina le differenze tra i diversiconcetti di welfare: passivo, dove rientranotutte quelle iniziative e tutti quei servizi di-retti a sostenere gli iscritti che si trovano adover affrontare situazioni di bisogno contin-genti e attivo per garantire il benessere degliiscritti attraverso un sostegno al professioni-sta, una promozione della sua attività, unaiuto al reddito professionale. Il tutto conl’obiettivo di incrementare le future presta-zioni pensionistiche.

Tiziana StallonePresidente ENPAB

Welfare AttivoEnpab anticipa esi autoregolamenta

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l’opinione

La vera autonomia di un Ente di previden-za – si legge nel documento - risiede nellacapacità di personalizzare le stesse inizia-tive in ragione della specificità delle esi-genze proprie di ciascuna categoria pro-fessionale, singolarmente conosciute dachi vive in prima persona quella professio-ne. Questo modus operandi «rappresentaanche la risorsa primaria per lo Stato e peril nostro Paese, perché di fatto si fa intera-mente carico di una intera categoria pro-fessionale in maniera autonoma, in termi-ni di iniziative, e di risorse economiche».

L’Enpab negli ultimi anni ha, di fatto, spe-rimentato una serie d’iniziative diversifica-te di sostegno alle start up dei giovaniprofessionisti, che ne facilitassero l’ingres-so nel mondo del lavoro, ha organizzatoeventi per la “visibilità” del professionistae della professione, realizzato iniziative disostegno al lavoro e ai redditi.

Le singole iniziative di welfare attivo, però, peraumentare l’efficacia e garantire l’obiettivo, ne-cessitano di un inquadramento e di un’autorego-lamentazione che sappia cogliere il raggiungi-mento della specifica finalità per la quale le stes-se sono state promosse. Le Linee Guida prevedono l’organizzazione del-l’attività di welfare attivo in sei grandi aree te-matiche con ricadute dirette sui redditi e sul la-voro. L’applicazione di queste Linee guida saràaccompagnata da un’accurata indagine internaa cura del Centro Studi dell’Ente che terrà contodella percezione che i singoli iscritti - beneficiaridelle iniziative - hanno avuto del welfare attivo,della validità formativa e delle ripercussioni nellaloro vita lavorativa. L’indagine interna, poi, saràseguita da una valutazione prospettica che valu-terà concretamente nel medio periodo l’anda-mento reddituale degli iscritti partecipanti e la lo-ro eventuale crescita. Questo per comprendere inmaniera differenziale quale iniziativa ha megliosoddisfatto le aspettative dell’Ente di previdenza.

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verso il congresso enpab

Il sistema previdenziale italia-no ha subito nel tempo pro-fondi cambiamenti. Fino aglianni novanta avevamo pen-

sione di vecchiaia maturata rag-giungendo i 55/60 anni di età con15 anni di contribuzione e pen-sione di anzianità con 35 anni dicontribuzione senza requisiti dietà; ogni lavoratore, maturati i re-quisiti, aveva diritto alla pensionericonosciuta in base ad un siste-ma di calcolo di tipo retributivobasato cioè sulla retribuzione de-gli ultimi cinque anni di attività. Un sistema come questo fondatosul principio di solidarietà tra legenerazioni, cosiddetto a riparti-zione, può esistere se la popola-zione attiva è sufficientementemaggiore della popolazione deipensionati in modo da garantirnela sostenibilità economica. Seconsideriamo l’allungamento del-la vita media, bassi tassi di nata-lità, crisi dell’occupazione e au-mento della spesa pensionistica,le condizioni sono sensibilmentecambiate tanto da mandare incrisi l’intero sistema pensionisti-co che, in effetti, non si regge sulpatto intergenerazionale, ma suitrasferimenti di risorse operatidallo Stato, considerato che i

contributi versati da lavoratori eimprese coprono poco più del70% di quanto viene effettiva-mente erogato (circa 209 miliardidi euro su 295). Quindi sarebbenecessario chiedersi se le pensio-ni debbano essere paragonate adun servizio pubblico erogato dal-lo Stato per garantire il diritto deicittadini alla sicurezza sociale eal sostegno in condizioni di bi-sogno coerentemente con l’ideadi garantire al cittadino, non piùin grado di produrre reddito, unapensione ed un’assistenza suffi-cienti a consentirgli un tenore divita paragonabile a quello del pe-riodo lavorativo.Al fine di garantire i conti si è in-tervenuto a questo punto condiverse riforme del sistema pen-sionistico che hanno portatonell’arco di pochi anni al supera-mento di questo metodo di cal-colo della pensione anche per-ché la spesa necessaria avrebbecreato un deficit pubblico nonpiù sostenibile dato l’enormesquilibrio tra risorse necessarie erisorse fiscali derivanti dai contri-buti previdenziali. Il cambiamen-to ha avuto uno sviluppo gra-duale a partire dalla riformaAmato del 1992, dalla riforma

Dini del 1996 e successive finoalla riforma Fornero del 2012 conl’applicazione del metodo pro-ra-ta. Le pensioni calcolate con ilmetodo di calcolo retributivo ne-cessiteranno comunque ancoradi alcuni decenni per esseresmaltite del tutto. Oggi in Italia i liberi professioni-sti hanno propri Enti Previden-ziali Privati distinguibili in duegruppi con origini diverse: uno èil gruppo degli Enti privatizzati aisensi del D.Lgs. n.509/1994 e unaltro è il gruppo degli Enti dinuova istituzione ai sensi delD.Lgs. n.103/1996.Il gruppo di Casse di Previdenzadi cui al D.Lgs. n. 103/1996, dicui fa parte il nostro ENPAB eche quest’anno celebrano quindii venti anni di attività, erogano leprestazioni secondo il metodocontributivo puro, utilizzandocioè le sole risorse derivanti daicontributi versati dai propriiscritti durante la propria vitaprofessionale e con l’obbligo digarantirne la sostenibilità conuna previsione a 50 anni secon-do bilanci di previsione cosiddet-ti attuariali certificati da profes-sionisti abilitati. Le risorse del nostro Ente di pre-

Giovanbattista PetrilloVicepresidente ENPAB

Verso il nostro primo Congresso Nazionale20 anni di Enpab con i Biologi

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videnza si basano su due tipi dicontributi: il contributo soggetti-vo, che va da un minimo obbliga-torio per quest’anno del 14% adun massimo facoltativo del 20%,calcolato sul reddito imponibile aifini fiscali, che va a costituire perogni singolo iscritto il proprio co-siddetto montante contributivoche, opportunamente rivalutatosecondo parametri stabiliti perlegge, va a finanziare le prestazio-ni pensionistiche ed il contributointegrativo, calcolato nella misuradel 4% o del 2%, se applicato adEnti pubblici, sul fatturato lordoche va a finanziare la gestionedell’Ente e le politiche di assisten-za e welfare a favore degli iscrittie in parte l’aumento del montan-te contributivo degli iscritti.E’ indiscutibile che il sistema con-tributivo puro di per se è sano esostanzialmente in equilibrio mapurtroppo non in grado di eroga-re pensioni adeguate a garantireun adeguato tenore di vita a chilascia il mondo del lavoro per so-praggiunti limiti di età o perchéimpossibilitato da cause indipen-denti dalla propria volontà. A partire dal 2008 la politicadell’Ente è stata rivolta con parti-colare attenzione all’erogazionedi prestazioni di tipo assistenzia-le puro, quali sostegno alla per-sona, quindi l’affiancamento al-l’iscritto nei suoi bisogni perso-nali e familiari, e al welfare, so-stegno alla professione, metten-do in campo una serie di azionidi promozione della figura pro-fessionale del biologo con ricadu-te anche dirette sull’occupazione.

L’assistenza alla persona tende asollevare gli iscritti dal peso eco-nomico di alcune necessità pri-marie non derogabili restituendoin un certo qual modo agli stessile risorse disponibili e non utiliz-zabili ai fini pensionistici. Il welfare è stato per gli ammini-stratori dell’ENPAB la vera fron-tiera su cui giocare la partita per-ché è evidente che senza redditiin grado di produrre contributisufficienti non si può pensare diavere pensioni adeguate. Si sonoavviate in questi ultimi anni unaserie di iniziative con l’obiettivodichiarato di formare e indirizza-re i colleghi in campi di applica-zione delle proprie competenzeche permettessero migliori per-formance professionali. L’ENPABha così anticipato le stesse diret-tive governative derivanti dall’ap-plicazione della legge 99/2013. Oggi a vent’anni dalla nascitadel nostro Ente di Previdenza eAssistenza ci apprestiamo a te-

nere il nostro primo CongressoNazionale nei giorni 23 e 24 set-tembre prossimi presso un luogomagico e ricco di storia quale laReggia di Caserta. Forse è pre-maturo, vista la natura stessadell’istituzione che avrà il suo ri-conoscimento di validità in unfuturo certamente non immedia-to, fare una valutazione dell’atti-vità svolta ma sicuramente sipuò ed è utile fare il punto dellasituazione per capire se la stradafino ad ora percorsa va nella di-rezione giusta. Per questo è ne-cessario confrontarsi con tutti gliattori coinvolti, dagli altri Entiprevidenziali alle Istituzioni masoprattutto con gli iscritti chesono e rimarranno sempre i veriprotagonisti.Fonte: Itinerari Previdenziali,Ter-zo Rapporto sul bilancio del si-stema previdenziale italiano -Andamenti finanziari e demo-grafici delle pensioni e dell'assi-stenza per l'anno 2014.

verso il congresso enpab

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verso il congresso enpab

I NUOVI ORIZZONTI DELLA BIOLOGIAENPAB e le sfide per la promozione della professione e

per il sostegno al lavoro

La professione del biologo è profondamente cambiata nelcorso degli ultimi venti anni, passando da una attività ori-ginariamente laboratoristica e di ricerca, piuttosto che dauna professione con naturale sbocco nell’insegnamento,ad una realtà odierna molto più diversificata, specializzata,di ampia interazione sociale e inter professionale. I nuoviorizzonti della biologia spaziano dalla clinica, alla diagno-stica di laboratorio, alla genetica applicata, alle scienze fo-rensi, alle attività correlate alla tutela dell’ambiente e delterritorio, alla sicurezza, alla prevenzione primaria e se-condaria delle patologie attraverso l’alimentazione.In questo processo di importante trasformazione profes-sionale l’Enpab vuole e deve essere presente, perché unEnte previdenziale non sia solo un collettore dei contri-buti prima ed erogatore delle prestazioni pensionistichepoi. Affinché in un sistema contributivo le prestazioniprevidenziali siano adeguate, è importante studiare stra-tegie concrete di sostegno al reddito professionale, condiretto riflesso sulle pensioni.Tale attività di sostegno al reddito e al lavoro può essereespletata attraverso la promozione del welfare assisten-ziale di categoria, come forma di sostegno alla personanello stato di bisogno, oppure in termini di welfare attivo

con iniziative concrete volte a promuovere il lavoro e lecapacità di una intera categoria. Per questa ragione l’En-pab ha investito nel welfare attivo mirato ad una forma-zione professionalizzante, a un reale sbocco occupazio-nale ed al conseguimento di borse di studio e di tirocinipratici volti ad una formazione specifica e specialisticache agevola l’inserimento dei biologi nei campi professio-nali fino ad oggi “trascurati”. Il I Congresso Nazionale Enpab è articolato in tre sessionidove saranno affrontate tematiche di grande attualità ri-spettivamente nella biologia clinica, nell’ambiente e nellanutrizione e dove verrà presentata la progettualità dellecommissioni dell’Enpab per il sostegno al lavoro in questiambiti. Il congresso diverrà anche l’occasione per l’attri-buzione di tre borse di studio ai propri iscritti, che saran-no premiati per la loro progettualità. Il I Congresso Na-zionale Enpab, inoltre, ospiterà anche il Mini simposio Ilwelfare integrato attivo come sostegno al lavoro: la nostrasfida per l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali Ilrecepimento dell’art. 10 bis della legge 99/2013, con unatavola rotonda in cui la dirigenza Enpab e le istituzioni siconfronteranno sul tema del welfare assistenziale e delwelfare attivo.

I Congresso Nazionale Enpab 2016

Programma preliminareVenerdì 23 mattina

Ore 9:30 Registrazione partecipantiOre 10.00 Saluti istituzionali e benvenuto

Ore 10:15 - 13:15I Sessione - Il biologo e il laboratorio

A cura della commissione di biologia clinicaModeratore: Salvatore Scognamiglio

Ore 13:15 - 13:30La progettualità di Enpab per la biologia clinicaSalvatore ScognamiglioPresidente commissione di Biologia clinica Enpab

Ore 13:30 - 14:30 Light lunch

Venerdì 23 pomeriggio

Ore 14:30 - 17:00II Sessione - Ecoreati: la tutela

dell’ambiente a garanzia della salute A cura della commissione ambiente

Moderatore: Maria Grazia Micieli

Ore 17:00 - 17:15La progettualità di Enpab per l’ambienteMaria Grazia MicieliPresidente commissione ambiente Enpab

Ore 17:15 - 18:30Visita guidata alla Reggia di Caserta con introduzionestorica

23 e 24 settembre 2016, Caserta

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verso il congresso enpab

Sabato 24 mattina

Mini simposioIl welfare integrato attivo come sostegno

al lavoro: la nostra sfida per l’adeguatezza delle prestazioni previdenziali

Il recepimento dell’art. 10 bis della legge 99/2013

Ore 09:30 Saluti IstituzionaliModeratore: Rosa Maria Serrao

Ore 9:45 - 10:15L’indagine sulla professione: uno strumento permeglio orientare la politica previdenzialeSergio Nunziante Coordinatore CIG Enpab

Ore 10:15 - 10:45Il welfare assistenziale quale obiettivo istituzionale di un ente di previdenza: sostegno alla persona nello stato di bisognoGiovanbattista Petrillo Vice-presidente EnpabMichele Ettore Segretario CIG Enpab

Ore 10:45 - 11:30Iniziative concrete per promuovere la professionee sostenere il lavoro: il welfare attivoTiziana Stallone Presidente Enpab

Ore 11:30 - 11:45 Discussione

Ore 11:45 - 13:15Tavola rotonda - Il welfare assistenziale come sostegno alla persona nello stato di bisogno e il welfare attivo come concreto sostegno al lavoro di una intera categoria professionale

Moderatore: Gianni Trovaticaporedattore del Sole 24 Ore

Partecipanti:Concetta FerrariDirettore Generale Ministero del LavoroGianfranco TanziDirettore Generale Ministero Economia e FinanzaDaniela Rodorigo Direzione per l’igiene e la sicurezza degli alimentie la nutrizione, Ministero della SaluteAlberto Oliveti, Presidente AdeppAntonino Lo PrestiConsiglio Giustizia Amministrativa Regione SiciliaTiziana StallonePresidente Enpab

Ore 13:15-13:30Premiazione Borse di StudioTiziana Stallone, Presidente EnpabMaria Grazia Micieli, Santino Altomari, Salvatore Scognamiglio, Presidenti di Commissione Enpab

13:30-14:30 Light lunch

Sabato 24 Pomeriggio

Ore 14:30 - 16:45III Sessione - Il ruolo del biologo nella

prevenzione primaria e secondaria dellamalnutrizione per difetto e per eccesso

Moderatore: Santino Altomari

Ore 16.45 - 17:00I progetti Enpab per la nutrizioneSantino AltomariPresidente commissione nutrizione

Ore 17:00 Chiusura dei lavori e test di valutazione invitati

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Un professionista per essere preparato de-ve aggiornarsi costantemente sia teori-camente che “sul campo”. Un’attivitàprofessionale in genere, ma soprattutto

la delicata attività dei Biologi rivolta alla salvaguardiadell’ambiente, alla diagnostica e alla biologia clinicao alla salute della popolazione, sia quale prevenzio-ne primaria che secondaria delle patologie legate asovrappeso e obesità, non può dirsi tale senza ilProfessionista stesso passi un solo giorno con unarticolo scientifico, una rivista di settore o un librotra le mani.L’aggiornamento, a nostro avviso, ha un maggior va-lore quando é strutturato orizzontalmente, quandocioè viene trasferito da collega a collega sulla basedelle esperienze professionali maturate durante la vi-ta professionale, piuttosto che circoscritto esclusi-vamente alla lettura dei testi specializzati (formazio-ne verticale). La formazione orizzontale, infatti, seè imprescindibile allo stesso modo di quella verticale,ha rispetto alla seconda un quid in più dato dal-l’esperienza formativa orizzontale compiuta ed ar-ricchita dall’esperienza professionale verticale delcollega oltre che valorizzata dal rapporto umano.Il consiglio professionale di chi ha già vissuto unadinamica lavorativa, la condivisione di casi clinici odi riflessioni in merito a possibili sviluppi applicatividi una metodica, sono preziosi non solo dal lato cul-turale, ma anche umano.Il trasferimento orizzontale dell’esperienza profes-sionale (da collega a collega), racchiude in sè la ge-nerosità di chi crede che “serbare sia un pò comemorire” per citare le parole del poeta libanese KhalilGibran, e agisce con il coraggio dell’altruismo. Unaltruismo che si manifesta con il trasferimento delproprio esperenziale al collega, nella convinzioneche la crescita professionale di un’intera categoria sia

di gran lunga più importante della crescita del sin-golo professionista.Trasponendo il concetto in termini squisitamenteevoluzionistici, il successo della specie (la categoriaprofessionale) e non del singolo è vincente nella vita.Un collega che forma e trasferisce il suo sapere e ilsuo vissuto a un collega, rende di fatto più solidal’intera categoria.Questa premessa per motivare la volontà delle Com-missioni Enpab (ambiente, biologia clinica e nutri-zione) di erogare ciascuna tre borse di studio, delvalore unitario di euro mille, da riconoscere ai colle-ghi partecipanti che avranno preventivamente svi-luppato e presentato un progetto formativo su un te-ma di cui il candidato ha maturato la propria espe-rienza. Le borse di studio, al di là dell’importanzaeconomica, hanno un valore simbolico ben più im-portante, che è appunto il trasferimento (orizzonta-le) generoso e consapevole del proprio sapere, chepaga e ripaga con il lustro di una intera categoria.

Il progetto formativoI candidati dovranno strutturare e successivamenterealizzare un progetto formativo, articolato in tre re-lazioni orali, da tenere in prima persona attraversogli strumenti di formazione via web dell’Enpab, qualila Piattaforma telematica o Enpab TV. Le tre relazionidovranno essere supportate da diapositive in powerpoint. Ognuna delle tre relazioni dovrà avere la du-rata di circa un’ora. Tutte le relazioni dovranno essereorganizzate in maniera pratica, interattiva ed esserearricchite con esempi concreti.Il biologo che presenterà il progetto sarà anche il re-latore delle singole presentazioni. Non potrannoessere subordinate le relazioni ad altri relatori.È possibile una partecipazione multipla, fino a trebiologi per progetto.

verso il congresso enpab

L’ENPAB eroga nove borse di studio per progetti formativi sulle tematiche Ambientali,

di Biologia Clinica e Nutrizione

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verso il congresso enpab

In caso di vittoria multipla, la borsa di studio sarà equa-mente divisa tra i singoli biologi partecipanti.In caso di partecipazione e vittoria multipla, ogni biolo-go dovrà partecipare sia alla realizzazione del progetto,sia presentare parte del progetto in piattaforma tramitecomunicazione orale.

I temi da trattareI temi da affrontare nelle tre relazioni del progetto for-mativo sono di ampio respiro e dovranno interessare te-matiche relative all’ambiente, allabiologia clinica e allanutrizione. Sarà erogata una borsa di studio di mille europer ognuna delle tre aree tematiche, per un totale di no-ve borse di studio. Le nove relazioni che costituirannoil progetto formativo dovranno essere tra di loro armo-nizzate, al fine di completare nelle sue finalità e rendereesaustivo il progetto formativo.

Chi potrà partecipareTutti i biologi iscritti Enpab alla data di presentazione delprogetto in regola con il rapporto previdenziale. Non saràvincolante l’aver partecipato o l’essere stati vincitori dibando per altre attività di welfare dell’Ente.

Cosa consegnare ai fini della borsa di studio1. Un riassunto di almeno 1800 battute in cui si descri-

ve il progetto formativo in maniera così organizzata:• titolo del progetto• titoli delle tre relazioni che compongono il progetto,

corredati di un breve sunto degli argomenti che sa-ranno trattati in ogni singola relazione. In caso dipartecipazione multipla, dovrà essere chiaramenteespresso il nome del biologo che terrà la relazione

• stato dell’arte dell’argomento che sarà affrontato nelprogetto

• obiettivi formativi• possibili risvolti professionali• L’area tematica per la quale si intende concorrere tra

AMBIENTE, oppure BIOLOGIA CLINICA o NUTRI-ZIONE

Non devono essere allegate le slide del progetto, nem-meno provvisorie.2. Il curriculum vitae e studiorum del biologo che presen-

ta il progetto o di ognuno dei biologi concorrenti allaborsa di studio, in caso di partecipazione multipla.

Assegnazione delle borse di studioL’assegnazione delle borse di studio sarà effettuata nelcorso del I Congresso Nazionale Enpab “I NUOVIORIZZONTI DELLA BIOLOGIA. Enpab e le sfide per lapromozione della professione e per il sostegno al lavoro”che si terrà presso la Reggia di Caserta in data 23 e 24settembre.È necessario partecipare all’evento per vedersi ri-conosciuta l’assegnazione della borsa di studio.Qualora il biologo non sia presente all’evento, laborsa di studio sarà assegnata al biologo succes-sivo in graduatoria.

GraduatorieLe graduatorie saranno stilate dalle singole commissioniEnpab (ambiente, biologia clinica e nutrizione). Nellavalutazione si terrà conto in particolare dei seguenti cri-teri:• Originalità• Risvolti pratici nella professione• Scientificità

I tempi di realizzazione del progettoDopo la comunicazione di assegnazione della borsa distudio, il biologo avrà due mesi di tempo per realizzarela prima relazione in piattaforma.Dalla data di realizzazione della prima relazione in piat-taforma, il biologo avrà altri sei mesi di tempo per com-pletare le restanti relazioni e quindi l’intero progetto for-mativo.

Erogazione della borsa di studioL’erogazione della borsa di studio avverrà in due tranche.La prima entro un mese dall’assegnazione della borsa distudio. La seconda entro un mese dalla conclusione delprogetto.Nel caso di partecipazione multipla di più biologi, le duetranche della borsa di studio saranno divise equamentetra i partecipanti.

ScadenzeIl materiale deve essere inviato tramite PEC all’[email protected] entro e non oltre il 29 agosto 2016.Per info 06/45547031 e 06/45547029

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DOCUMENTO CIGQuesto documento definisce le direttive, i criteri e gli obiet-tivi generali della previdenza di categoria.(art. 7 comma 1 lettera A dello statuto dell’Enpab)

PREVIDENZAL’Enpab nasce nel 1996 con sistema di finanziamento acapitalizzazione e di erogazione delle prestazioni con unsistema definito contributivo puro.Tale sistema, introdotto dalle legge 335/95, conosciuta an-che come riforma Dini del sistema pensionistico, se da unlato dovrebbe assicurare un equilibrio economico finan-ziario dell’Ente, dall’altro ha penalizzato fortemente le pre-stazioni a favore degli iscritti che inizialmente hanno avutoun tasso di sostituzione pari al 19,28%.L’Ente, preoccupato da una mortificante adeguatezza delleprestazioni, interviene aumentando il contributo sogget-tivo a carico del contribuente dal 10 al 15% del redditoprofessionale. Tale manovra ci ha consentito di aumentareil tasso di sostituzione al 28,92%.Nel 2011, in seguito alla pubblicazione della legge 133,meglio conosciuta come legge Lo Presti, fortemente volutadal nostro Ente ed immediatamente recepita, viene aumen-tato il contributo integrativo dal 2 a 4% con versamentointegrale dell’aumento del 2% sul montante degli iscritti. Tale manovra fa ancora aumentare il tasso di sostituzionedal 28,92 al 31,38%. Il tasso di sostituzione adeguato viene definito tale se su-periore al 50%, è del tutto evidente, quindi, che le pensioneche andremo ad erogare saranno ben lontane dalla sogliadi adeguatezza che imporrebbe l’art. 38 della Costituzione.

L’Ente ha da sempre operato tenendo ben presente di ge-stire denaro degli iscritti ed in tal senso è stato costante-mente impegnato in una politica di gestione improntataad un costante controllo delle spese di gestione ed unagestione finanziaria attiva ma prudente, tutto ciò ha per-messo di avere (dati bilancio consuntivo 2015) un patri-monio netto di 101 mln di euro.L’Enpab ha più volte tentato di riversare, e con modalitàdifferenti, parte del patrimonio attivo sui montanti degliiscritti avendo come finalità un aumento ulteriore del tas-so di sostituzione. Tali iniziative non sono mai state ap-provate dai Ministeri vigilanti che hanno sempre ritenutoche il tasso di rivalutazione normato dalla 335 fosse in-derogabile. Una sentenza del Consiglio di Stato del 2015 stabilisceinvece che tale tasso di rivalutazione (pari alla media geo-metrica del pil nominale degli ultimi 5 anni) sia la misuraminima da riconoscere ai montanti dei nostri iscritti. La politica dell’Ente dovrà essere quindi improntata aduna costante ricerca della possibilità di incrementodeimontanti utilizzando il fondo di riserva (ad es. tasso dirivalutazione più alto di quanto previsto dalla 335/95, uti-lizzo di tutto il contributo integrativo per fini previden-ziali, distribuzione una tantum di parte del patrimonio at-tivo sui montanti, piuttosto che altre opportunità che l’En-pab ritiene di utilizzare).Se quanto sopra è stato realizzato ed altro potrà essere rea-lizzato per via deliberativa, seppur con l’approvazione deiMinisteri vigilanti, particolare impegno dovrà essere pro-fuso nel perseguimento di interventi legislativi che abbianol’obiettivo di far escludere le casse di previdenza dall’elenco

speciale documentiSergio Nunziante

Coodinatore Cig

ENPAB: il documento del CIG che definisce direttive,criteri e obiettivi generali della previdenza

Gestire un Ente di previdenza come l’Enpab, checonta circa 14.000 iscritti ed amministra circa500 milioni di euro, richiede una programmazio-ne di breve, media e lunga scadenza.Devono essere esaminate tutte le criticità che og-gi esistono o che potranno evidenziarsi nei pros-simi anni nel campo istituzionale, politico, fi-nanziario. Dovranno essere comprese appieno lenecessità e le esigenze dei nostri iscritti per me-

glio strutturare gli interventi di assistenza e diwelfare attivo, bisognerà meglio valutare la ri-chiesta di professionisti Biologi da parte del mer-cato del lavoro, bisognerà meglio caratterizzarele competenze dei nostri professionisti nel mon-do delle professioni.I Consiglieri dell’Enpab hanno individuato quelleche saranno le linee guida del lavoro da svolgerein questo e nei prossimi anni.

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Istat, ed al passaggio da un regime di tassazione da ETT aEET e ciò in piena sinergia con l’Adepp.

LOTTA ALL’EVASIONE PREVIDENZIALEPreoccupa, e non poco, il non coincidente numero diiscritti all’Albo professionale ed iscritti Enpab, infatti i col-leghi iscritti all’Albo, presupposto fondamentale per l’eser-cizio della libera professione, risultano più di 35000 afronte dei poco più dei 14000 iscritti all’Enpab. Potrebbe ipotizzarsi una consistente evasione previden-ziale che deve essere comunque e con ogni mezzo accer-tata e monitorata.Molto numerosi risultano i biologi che svolgono l’attivitàprofessionale sotto forma di co.co.co. e sono iscritti allagestione separata Inps. Bisogna riattivare la convenzionecon l’Inps per il passaggio ad Enpab di detti soggetti.E sempre nell’ambito della lotta alla evasione previden-ziale, bisogna intensificare l’incrocio delle dichiarazioniEnpab con le dichiarazioni fiscali della Agenzia delle en-trate, e ciò con l’evidente scopo di scoprire eventuali di-chiarazioni infedeli.Bisognerà, inoltre, risolvere con decisione il problema del-le società di capitali i cui soci sono professionisti iscrittiad albi professionali e prestano la loro attività professio-nale all’interno della società. Attualmente i redditi dellesocietà di capitali i cui soci sono professionisti iscritti adalbo, vengono tassati come redditi da capitale, mentre èdel tutto evidente che sono redditi professionali e cometali, i relativi contributi previdenziali, devono essere versatiad Enpab. Come anche devono essere contemplati tra inostri iscritti i soci delle stp (società tra professionisti).L’evasione fiscale deve intendersi non solo come la man-cata contribuzione degli iscritti verso l’Enpab, ma, credia-mo, assume estrema importanza anche la mancata cor-responsione dell’intero contributo integrativo da parte del-le Amministrazioni pubbliche verso i liberi professionisti.Ricordiamo infatti che la legge 133/2011, meglio nota co-me legge Lo Presti, autorizza la casse di previdenza ad au-mentare il contributo integrativo a carico dell’utenza finoal 5%, con la possibilità di riversamento sui montanti de-gli iscritti di parte di tale contributo. Ebbene, i Ministerivigilanti, travisando la succitata legge 133/2011, sosten-gono la non applicabilità di tale norma per le amministra-zioni pubbliche, violando in tal modo, il principio di egua-glianza stabilito dalla costituzione. Orbene, la recentesentenza 11081/2015 del Tar Lazio ipotizza una violazio-ne dell’art.3 della Costituzione, “in quanto verrebbe vio-

lato il principio di eguaglianza sostanziale sotto il profilodella disparità di trattamento tra gli iscritti all’Ente previ-denziale che in ragione di un reddito uguale, hanno ver-sato contributi aventi uguale consistenza e si sono vistiriconoscere un valore diverso ai fini del trattamento pre-videnziale”. Compito di questo Ente dovrà essere, quindi, quello di in-dividuare le opportune strategie per far rispettare la sen-tenza del Tar Lazio, non ultimo un ricorso alla Corte co-stituzionale, ed eventualmente aprire contenziosi con lePubbliche Amministrazioni per il riconoscimento del ver-samento dell’intero contributo integrativo.Giova, ancora ricordare, come tutte le Asl, con cui i col-leghi laboratoristi sono accreditati, inseriscano il contri-buto integrativo all’interno dei budget, scaricando così ilcosto del contributo integrativo interamente sul profes-sionista Biologo, il quale, versando di tasca propria talecontributo non può nemmeno detrarlo fiscalmente. Occorre, anche qui, studiare forme di iniziative legali chetendano a ristabilire la corrente legislazione che pone acarico dell’utenza (leggi ASP) il contributo integrativo.

ASSISTENZAIn campo assistenziale, l’offerta di Enpab è sicuramente lamigliore di tutte le altre casse di previdenza, ma relativa-mente pochi iscritti ne usufruiscono. Bisogna attivare unaattenta campagna di informazione mirata a far conosceretutte le forme di assistenza offerte da Enpab, come la stam-pa dell’opuscolo assistenza da inviare a tutti i nuovi iscritticontemporaneamente alla comunicazione di avvenutaiscrizione e nel frattempo studiare nuove forme dirette allacomponente femminile che rappresenta la stragrande mag-gioranza degli iscritti Enpab (contributi scuole materne,contributi per figli di iscritti portatori di handicap, abbo-namenti a riviste scientifiche, contributi spese per acquistodi articoli di consumo legati alla prima infanzia e fino alcompimento del primo anno, contributi asilo nido).

WELFAREL’art. 10 bis della 99/2013 rappresenta una decisiva svoltanella mission delle casse di previdenza, da sempre alla ri-cerca dell’equilibrio economico finanziario a lunghissimascadenza, alla ricerca di meccanismi per rendere più digni-tose le prestazioni erogate agli iscritti e di varie forme diassistenza al fine di sostenere quest’ultimi nei momenti dimaggiore difficoltà sia nella loro vita professionale, sia nellasuccessiva fase di quiescenza.

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La 99/2013 così recita all’art. 10 bis “Ferme restando lemisure di contenimento della spesa già previste dalla le-gislazione vigente, gli enti di previdenza di diritto pri-vato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509,e 10 febbraio 1996, n. 103, al fine di destinare risorseaggiuntive all’ingresso dei giovani professionisti nel mer-cato del lavoro delle professioni e di sostenere i redditidei professionisti nelle fasi di crisi economica, realizzanoulteriori e aggiuntivi risparmi di gestione attraverso for-me associative destinando le ulteriori economie e i ri-sparmi agli interventi di welfare in favore dei propriiscritti e per le finalità di assistenza di cui al comma 3dell’articolo 8 del decreto legislativo 10 febbraio 1996,n. 103, e successive modificazioni. 2. Per le finalità di cui al comma 1, i risparmi aggiuntivirispetto a quelli di cui all’articolo 8, comma 3, del de-creto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, derivanti da-gli interventi di razionalizzazione per la riduzione dellaspesa sostenuta per consumi intermedi nel rispetto del-l’equilibrio finanziario di ciascun ente possono essere de-stinati ad interventi di promozione e sostegno al redditodei professionisti e agli interventi di assistenza in favoredegli iscritti. 3. Gli enti di previdenza di diritto privato di cui ai de-creti legislativi 30 giugno 1994, n. 509, e 10 febbraio1996, n. 103, singolarmente oppure attraverso l’Associa-zione degli enti previdenziali privati - Adepp, al fine dianticipare l’ingresso dei giovani professionisti nel mer-cato del lavoro svolgono, attraverso ulteriori risparmi,funzioni di promozione e sostegno dell’attività professio-nale anche nelle forme societarie previste dall’ordina-mento vigente.Questi tre commi aprono un universo di interventi legatialla previdenza che Enpab da tempo aveva percepito, ancorprima del 2013, essere l’unica strada da percorrere per po-ter meglio qualificare e promuovere la professione del Bio-logo, cercare di darle un maggior peso sul mercato del la-voro finalizzato ad un incremento dei redditi professionalie quindi maggiori contributi previdenziali per una maggioreadeguatezza delle prestazioni.L’Enpab ha intrapreso questa strada già da diversi anni,raggiungendo lusinghieri risultati in termini di promozionedella professione, realizzando progetti che si sono concre-tizzati con l’immissione nel mondo del lavoro di numerosinostri colleghi, di tirocini pratici che hanno dato la possi-bilità a giovani Biologi di acquisire competenze ben spen-

dibili nel mondo del lavoro, di aprire nuove opportunitàprofessionali prima poco conosciute, di acquisire forma-zione pratica in ambiti prima poco perseguiti, di dedicarerisorse alla formazione permanente. Si ritiene assolutamente imprescindibile continuare questastrada ed, anzi, ulteriormente implementarla aprendo edesplorando altri aspetti della professione fino ad oggi pocoattenzionati.Tali interventi non dovranno essere solo di tipo informativo(corsi ecm frontali, fad, incontri in piattaforma), ma do-vranno essere ideati progetti per la valorizzazione e pro-mozione della figura professionale in ogni ambito di suacompetenza, sostegno al reddito, ricerca di ammortizzatorisociali rivolti ai liberi professionisti, interventi legislativiche individuino con certezza le figure professionali abili-tate a svolgere quelle attività che oggi vengono svolte dasoggetti non in possesso di idoneo percorso formativo(nutrizione, Via, Aua, sicurezza alimentare, hccp). Tutte le attività legate al welfare dovranno avere una chia-ra, immediata e reale riconduzione alla mission previden-ziale dell’Ente. Le risorse necessarie per l’attuazione dei progetti legati alwelfare dovranno essere presi dal fondo di riserva e nongià dalla gestione corrente.

GESTIONE FINANZIARIALa gestione finanziaria dell’Enpab si è sempre ispirata neglianni ad un principio che oggi è ufficialmente citato anchedal legislatore: quello della persona prudente. Proprio lagestione oculata e prudente delle risorse finanziarie ha fat-to si che l’ente abbia sempre, in questi anni, raggiunto esuperato i rendimenti imposti ai montanti degli iscritti dallenormative vigenti. L’estrema volatilità dei mercati di questi ultimi otto anninon ci ha impedito, non solo di raggiungere gli obiettiviindividuati dalla 335/95 in termini di rendimenti, ma anchedi accantonare al fondo di riserva un extra rendimento dioltre 37 milioni di euro al consuntivo 2014 (escludendoquelli inerenti l’anno 2015 che comunque presenta un si-gnificativo surplus). La gestione del patrimonio dovrà necessariamente tenerconto delle finalità previdenziali dell’Ente, quindi obiettividi lungo periodo, ma dovrà anche assicurare quelli di breveal fine di soddisfare le norme declinate dalla 335/95, il tut-to nei perimetri del dettato civilistico.Il perseguimento di tali obiettivi comporta scelte che malsi conciliano con gli elementi esogeni ed endogeni propri

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dell’attuale contesto finanziario oramai cronicizzato daquasi due lustri. In particolare ci si riferisce alla sempremaggiore volatilità delle diverse asset class accompagnateda violenti repricing, dall’assenza di decorellazione tra lestesse, il tutto accompagnato dalla mancanza di un freerisk (ad oggi negativo sia in termini nominali che reali sututta la curva di rendimento). A cornice di quanto appenadetto, va menzionato un quadro normativo sempre piùpervasivo ed in evoluzione.Nonostante il concetto tradotto da Keynes con l’assuntoche i mercati possono avere torto più a lungo di quanto cisi possa permettere di avere ragione, l’ambito che l’Ente sitrova ad affrontare è, e sarà, sempre più sfidante a causadi tutti gli elementi appena citati che continuano ad alter-narsi e/o a coesistere in modo sempre più disordinato econvulso. In ragione di quanto detto, cresce la necessitàdi dover esplorare soluzioni di investimento capaci di ge-nerare alpha e decorrelazione ma anche ritorni reali posi-tivi. Ciò non può non passare attraverso la consapevolezzadi dover valutare la possibilità di impostare il portafogliosulla base di strategie in grado di generare scollamenti fraalcuni principi che fino a ieri, viceversa, siamo riusciti a farcollimare. Ci si riferisce in particolar modo alla possibilitàdi allontanarsi dalla logica di declinazione dell’obiettivoanno su anno contro la possibilità di raggiungere il targetdi rendimento sul lungo termine, ovvero in sotto periodiattraverso quella che potrebbe essere una media. Nell’ambito dell’attività di strutturazione organica dell’ar-chitettura di processo volta alla verifica ed al controllo delleattività di natura finanziaria (di fatto progettata in passatoed implementata nel corso degli ultimi 12/18 mesi), attra-verso l’utilizzo di un soggetto terzo dedicato alla verificarafforzata (audit) di quei prodotti finanziari atipici nonchél’uso di un presidio esterno (TPA) per il controllo conta-bile/quantitativo degli asset posseduti dall’Ente, si è rite-nuta utile un’accelerazione finalizzata alla definizione deiperimetri di attuazione di tale tema.

COMUNICAZIONEAnche la comunicazione dovrà essere al centro della poli-tica dell’Enpab e dovrà operare su quattro direttrici.Verso gli iscritti: dovrà essere ideato un corso di alfabe-tizzazione sulla previdenza in modo da mettere in condi-zione gli iscritti di saper programmare la propria pensioneutilizzando gli strumenti messi a disposizione da Enpab (ri-scatto, ricongiunzione, totalizzazione, maggiori versamen-ti, utilizzo dei benefici fiscali, scelta dei regimi fiscali, etc).

Verso le istituzioni: Ministeri vigilanti, Commissionebicamerale di controllo, Corte dei conti dovranno costan-temente essere messe al corrente di tutte le iniziative pre-videnziali, assistenziali, di welfare che l’Ente mette in cam-po, in modo da rendere più esaustivi i pareri sull’Enpabche tali istituzioni periodicamente emettono e non soloun parere limitato alla disamina dei bilanci che poco de-scrivono le attività sociali attuate durante tutto l’anno.Verso i mass media: la promozione di tutte le attivitàsolidaristiche e non dell’Ente deve essere portata costan-temente all’attenzione degli organi di stampa, in modo ta-le da permettere al lettore di capire che l’Enpab non si oc-cupa soltanto di elargire pensioni, ma come sia un impor-tante tassello della vita sociale ed economica del paeseItalia.Verso le altre casse di previdenza: condizione neces-saria perché possa compiersi una indispensabile sinergia,confronto e comparazione propositiva per un arricchimen-to delle esperienze di ogni singola cassa di previdenza.

CONCLUSIONIParticolare attenzione dovrà essere dedicata al costantemonitoraggio e controllo delle spese di gestione dell’Ente,confrontandole con le stesse voci dell’anno precedente edel bilancio preventivo 2016.Dovranno essere creati, nel fondo previdenza, sottofondiper singola forma di assistenza.Dovrà essere creato un fondo welfare finanziato dal fondodi riserva e non già dal fondo spese di amministrazione.Dovrà essere data massima trasparenza a tutte le attivitàdell’Ente e responsabilizzazione degli operatori dando im-mediata applicazione della 231/2001.Bisognerà procedere ad una rapida informatizzazione nelrapporto con gli iscritti, implementando i servizi offertinell’area riservata.Rendere recepibile il Modello 1 solo online.Bisognerà, e con urgenza, procedere alla dematerializza-zione di tutti i documenti cartacei presso l’Ente.L’Enpab, nella politica della massima trasparenza nel con-fronto con gli iscritti, dovrà relazionare e regolarmente ag-giornare tutti i Biologi Enpab sulla realizzazione e stato diavanzamento dei lavori sopra elencati ed invita ciascunaderente ad intervenire su questo documento program-matico con l’intento di migliorarlo ed arricchirlo con pro-poste che contribuiscano ad avvicinare ancora di più lanostra Cassa di previdenza alla vita professionale di cia-scuno di noi.

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Abbiamo incontrato due dei biologi che,dopo aver frequentato il corso di AltaFormazione in Scienze Forensi e le gior-nate di approfondimento pratico Enpab,

sono stati “reclutati” dalla dott.ssa Bruzzone nelteam AISF per lavorare, a fianco del team, ai casipratici di cui si occupa la criminologa. Si tratta della Dott.ssa Fabiola Giusti e delDott. Jacopo Lotti, a cui abbiamo posto qualchedomanda riguardo alla loro esperienza con leScienze Forensi:

Fabiola, come hai scelto l’entomologia tratutte le branche della biologia?La prima volta che mi sono interessata all’entomo-logia ero veramente piccola: giocando con una far-falla rimasi scioccata perché dopo averle toccatole ali aveva smesso di volare. Da quel giorno na-sce la mia passione per gli insetti. Nel 2001 ho ini-

ziato a frequentare come laureanda in Scienze Bio-logiche una delle più importanti realtà italiane dientomologia: il Dipartimento di Scienze della Vitadell’Università degli Studi di Siena, dove inizia unacollaborazione, ancora esistente, con il Prof. Ro-mano Dallai che non potrò mai ringraziare a suffi-cienza per tutto quello che ancora oggi riesce a in-segnarmi.Come giudichi la tua esperienza con AISF-Enpab per l’inserimento nell’ambito lavorati-vo forense?Ottima e di fondamentale importanza! A partire dalcorso frequentato nel quale professionisti, compe-tenti e attivissimi in ambito forense mi hanno datouna visione a 360°, sempre con grande disponibili-tà. Il corso è stato necessario per imparare a muo-versi in questo interessante ma complesso mondo. Stai lavorando a qualche caso pratico?Sì. Proprio grazie a Roberta Bruzzone, Marina Bal-

Marina Baldi

Roberta Bruzzone

Storie di successi. Biologi sulla scena

del crimine

enpab per l’occupazione

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enpab per l’occupazione

di e Nicola Caprioli (che tral’altro ringrazio per la suagrande pazienza e disponibi-lità) ho iniziato ad occupar-mi di alcuni casi di omicidiomolto noti anche alla crona-ca. Ho intenzione di andareavanti in questo settore cer-cando anche di far conosce-re tramite le docenze chesvolgo, anche per AISF, l’uti-lità delle Scienze Naturalisulla scena del crimine chepurtroppo nel nostro Paese èsottovalutata o addiritturaignorata.

Parliamo ora con Jacopo Lotti:

Jacopo, qual è la branca di cui ti occupi e co-me hai saputo dei corsi AISF-Enpab?Mi sono laureato in Biotecnologie Mediche, e suc-cessivamente ho svolto un Dottorato di Ricerca In-ternazionale in Spettroscopia Atomica e Molecola-re, lavorando nel settore di Biofisica applicata alleNeuroscienze. La mia formazione, quindi, è ecletti-ca: ho iniziato nel campo della ingegneria geneticae analisi genomica, e oggi sono Ricercatore e Pro-fessore a contratto presso l’Università “GuglielmoMarconi” di Roma. Mi interesso di ricerca e svilup-po di nuove tecnologie di imaging in campo biolo-gico e biomedico. Coltivavo da tempo l’interesse per la criminalisticainvestigativa, che però non avevo mai avvicinato alivello pratico. Poi un giorno ho partecipato ad unseminario tenuto dalla Dottoressa Roberta Bruzzo-ne e sponsorizzato da E.N.P.A.B. riguardante la fi-gura del biologo sulla scena del crimine. L’incal-zante ritmo tenuto dalla famosa criminologa nelcondurre il seminario mi ha molto affascinato, eanche l’interdisciplinarietà della criminologia inve-stigativa ha suscitato in me grande interesse. Al termine del seminario mi sono trattenuto con laDottoressa Bruzzone per avere maggiori informa-zioni sulla materia, così sono venuto a conoscenza

dei corsi teorico-pratici di AISF e mi sono iscrittosubito!Il corso ti ha fornito la giusta preparazione?Il corso AISF è stata la scelta giusta! Per uno comeme che al “sapere” vuole sempre affiancare il “sa-per fare”, tale corso è stato molto stimolante e digrande utilità teorica e pratica. Al corso si imparaa conoscere la materia forense a tutto tondo. Lostudio di casi pratici e i laboratori sono altri dueaspetti che rendono questo corso unico nel suo ge-nere e che forniscono uno spaccato reale della cri-minalistica e della criminologia investigativa. De-terminante, sicuramente, è la presenza di un corpodocente che lavora quotidianamente in modo pra-tico in questo settore e quindi trasmette una cono-scenza della materia che non è solo “libresca”. Altermine del corso si è pronti per potersi proiettarenel mondo investigativo con cognizione di causa. Quali esperienze pratiche stai facendo conAISF?In questo momento sto affiancando la DottoressaBruzzone e il suo team forense, di cui sono entratoa fare parte, nel seguire casi di omicidi di portatamediatica, nello studiare i fascicoli giudiziari deglistessi, nel seguire le relative udienze nei tribunali,nel fare sopralluoghi tecnici d’interesse investigati-vo. Inoltre, sto portando avanti dei progetti di ricer-ca e sviluppo di nuove tecnologie investigative daapplicare sia in laboratorio sia sulla scena del cri-mine.

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Metti un biologo as-sieme a venti bam-bini di terza elemen-tare e avviene l’inim-

maginabile, come è accaduto aMessina qualche settimana fa. Il fatto: il teatro di un convento,il biologo (anzi la biologa) e ibambini sul palco di fronte a 150persone tra parenti e amici. Inprima fila la preside della scuola,le insegnati e il presidente di unacassa di previdenza assieme aparte del consiglio. In un ipoteti-co quiz del “trova l’intruso”, nonè difficile arrivare alla soluzione.Cosa stava avvenendo in quelteatro siciliano e soprattutto cosac’entra la cassa di previdenza trabiologa e bambini?L’antefatto: l’Enpab per sostene-re il lavoro dei propri iscritti haerogato nel 2015 un numero di250 borse di studio per l’insegna-mento della corretta alimentazio-

ne nel rispetto dell’ambiente, incollaborazione con il Ministerodell’Università e Ricerca. Circa130 le scuole hanno aderito al-l’iniziativa, distribuite in tutta Ita-lia. Il progetto Biologi nelle scuo-le, non è nato solamente comeuna iniziativa per il sostegno alreddito via borsa di studio, mauna precisa visione di welfare in-tegrato volta a garantire:• un percorso formativo specifi-

co dedicato al biologo e fina-lizzato all’acquisizione di nuo-ve competenze nel campo del-l’educazione al corretto stile divita dei bambini;

• il riconoscimento del biologo,come professionista della pre-venzione di sovrappeso e obe-sità della lotta allo spreco ali-mentare e della tutela dell’am-biente;

• un mezzo per dare visibilitàdel biologo nel suo territorio.

Da questi obiettivi originari, ilprogetto scuola Enpab ha di granlunga superato ogni aspettativa.È divenuto un importante percor-so di crescita professionale eumana. I biologi partecipanti,giovanissimi, hanno acquisitomaggiore esperienza e sicurezza.Con i bambini, insegnanti e ge-nitori si è costruito un solido le-game affettivo e di fiducia.La soluzione del quiz, ovverocosa conduce presidente e consi-glieri di una cassa di previdenzain quel teatro-convento di Messi-na ad assistere a “La merendaperfetta” con bambini vestiti dapersonaggi delle favole, da fruttavirtuosa o da caramelle tentatricie che intonano la canzone “pi-rati della frutta siamo noi”. Lagioia e l’orgoglio di presenziaread un risultato unico, conseguitodagli iscritti nella maniera piùnobile: attraverso il loro lavoro. I dettagli. La formazione deibiologi aderenti al progetto è av-venuta per via telematica tramiteuna piattaforma internazionalespecializzata, che consente di ef-fettuare verifiche dell’apprendi-mento, di creare chat e gruppi dilavoro, di caricare slide e video.Una innovazione per una cassadi previdenza. Infine un messag-gio per il biologo Enpab che leg-ge, tieniti pronto, il bando per lanuova edizione di Biologi nellescuole è in uscita!

Tiziana StallonePresidente ENPAB

Progetto Scuola EnpabFormazione, sostegno al reddito e idee in movimento

progetti enpab

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progetti enpab

Il progetto, nato lo scorso anno, con lo sco-po di promuovere la cultura e la consape-volezza alimentare nei più piccoli, ha presoil via nell’ottobre 2015 coinvolgendo le

classi III delle scuole elementari di tutte le re-gioni d’Italia. Ha visto impegnati sul campo 250 biologi vinci-tori della borsa di studio e ha coinvolto circa7500 bambini e 125 scuole.Il progetto, articolato su 9 mesi, è stato suddivi-so tra lezioni frontali, incontri con le famiglie elaboratori interattivi, per un totale di 36 ore diattività annuali.Tutti i contenuti didattici sono stati studiati, or-ganizzati e messi a disposizione da Enpab per ipropri iscritti.La formazione dei 500 biologi (250 titolari diborsa e altrettanti supplenti) è stata quindi ga-rantita dall’utilizzo della nostra piattaforma di-gitale a distanza.

Tra gli obiettivi che ci eravamo proposti:1) Comprendere lo stile di vita degli alunni e

delle loro famiglie;

2) Stimolarli, attraverso un coinvolgimento atti-vo, alla consapevolezza e aiutarli ad indivi-duare le abitudini non propriamente corrette;

3) Comprendere il ruolo e l’importanza dei di-versi alimenti per la nostra salute e conosce-re le corrette alternanze. Riflettere sull’im-portanza dell’acqua e del non sprecarla. Ca-pire l’impatto ambientale del nostro modo dialimentarci;

4) Guidare i bambini (e successivamente le fa-miglie attraverso i laboratori interattivi) a or-ganizzare la spesa settimanale, in termini sa-lutistici e di riduzione degli sprechi;

5) Saper conservare gli alimenti in maniera cor-retta nel frigorifero, come negli altri scom-parti e ripiani della cucina. Garantirne l’igie-ne e evitarne gli sprechi.

Dalle testimonianze dei colleghi e dei docentidei diversi istituti possiamo dirci oltre modosoddisfatti dei risultati ottenuti.L’obiettivo del progetto di Educazione Alimenta-re, giunto alla sua seconda edizione, è priorita-riamente quello di semplificare al massimo lacomunicazione e la formazione, così da renderepercettibili ai discenti concetti tecnici enfatiz-zando l’aspetto educativo comportamentale,motivazionale e la piena consapevolezza del-l’importanza della corretta alimentazione. Secondo le linee guida Miur 2015 per l’Educa-zione alimentare, oltre ad educare ad una ade-guata alimentazione per favorire sani stili di vitanella popolazione occorre valorizzare la cono-scenza delle tradizioni alimentari come espres-sioni di natura etica, sociale ed etnica.

Valentina GaliazzoConsigliere CIG

Biologi nelle scuole: il via all’edizione 2016-2017

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progetti enpab

Sarà riconsiderato, pertanto, un approccio diEducazione Alimentare che sensibilizzi gli alun-ni verso la necessità di ricercare un cibo qualita-tivo, un cibo che sia di benessere ma anche uncibo compatibile con l’ambiente, il territorio e lesue risorse.I risultati e la fotografia territoriale acquisita daiprofessionisti impegnati nel progetto costituiran-no un elemento di completamento dello stesso,messe a fattor comune al fine di realizzare

un’analisi comparativa valutabile per l’orienta-mento di futuri progetti similari.La scuola italiana, pertanto, anche attraverso lecompetenze del Biologo Nutrizionista, è il luo-go d’elezione in cui svolgere un programma dieducazione alimentare, in grado di guidare ilprocesso di osservazione, prevenzione e miglio-ramento degli stati di sovrappeso e obesitàtutt’ora presenti significativamente sul nostroterritorio.

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formazione e ambiti professionali

Le possibili attività del Bio-logo sono davvero molte.Molti colleghi sono esper-ti in settori altamente

specializzati di notevole interes-se ed in diversi campi scientifici,difficilmente si trova una attivitàdi tipo scientifico nella qualenon sia necessaria la figura delbiologo che con le sue compe-tenze può spaziare dalla clinicaalla tecnologia più complessa.Molti di noi, pur essendo profes-sionisti di primo livello, nonhanno però modo di divulgare irisultati del proprio lavoro, sia alivello scientifico internazionale,sia a livello divulgativo.Enpab ha quindi pensato distrutturare un corso di approfon-dimento per insegnare ai propriiscritti a divulgare informazionidi tipo scientifico in modo cor-retto e proficuo per la propriaprofessione. Il corso si intitola“Scrivere ciò che facciamo: dal-l’articolo scientifico, al divulga-tivo, all’investigativo. Nuoviambiti per il biologo”. Dal titologià è possibile comprendere la fi-nalità del corso: quanti di noi

hanno difficoltà nel reperire ecomprendere un articolo scienti-fico che può essere utile per lenostre ricerche, e quanti invecehanno difficoltà a preparare unarticolo scientifico tecnico suidati ottenuti nel corso del nostrolavoro tecnico che possa servirealla comunità scientifica? La tecnica per scrivere un artico-lo scientifico si impara con diffi-coltà negli ambienti universitaridove si fa ricerca e dove moltospesso non c’è tempo per erudi-re chi deve, per la prima volta,approcciarsi ad una attività diquesto tipo. Gli altri due argo-menti riguarderanno la dimostra-zione tecnica di come scriverearticoli scientifici e divulgativi ecome impostare un articolo digiornalismo scientifico. Saperspiegare con chiarezza ciò chefacciamo può essere un ottimoveicolo pubblicitario per pro-muovere la nostra professionalitàe far sapere cosa facciamo e co-me lo facciamo.Con questa giornata Enpab vuo-le promuovere nuove attività peri colleghi biologi, che potrebbero

appassionarsi al giornalismo disettore e quindi avere nuovisbocchi professionali, oppurepotrebbe essere un incontro distudio che faciliti l’attività di ri-cerca che molti di noi svolgononei laboratori. Anche i laboratori di diagnostica,nei quali la mole di dati è enor-me, potrebbero imparare a racco-gliere ed analizzare le informa-zioni che si ottengono con ilproprio lavoro quotidiano e sipotrebbero ottenere informazioniutili per prognosi e terapia. Una specifica sezione sarà dedi-cata al giornalismo investigativoin quanto, dato l’enorme succes-so dei corsi di Alta Formazionein criminologia e criminalistica,potrebbe dare nuovi spunti pro-fessionali a colleghi che abbianola passione delle investigazioni edella scrittura.Enpab ha quindi scelto docentidi primissimo piano che lavora-no sul campo in ciascun settoree ha profuso impegno ed investi-mento per aprire un nuovo oriz-zonte professionale per i propriiscritti.

Scrivere ciò che facciamo:dall’articolo scientifico,

al divulgativo, all’investigativoNuovi ambiti per il biologo

Marina BaldiCig ENPAB

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formazione e ambiti professionali

Marina BaldiCig ENPAB

Dato l’enorme successo che hanno avutonel 2015 i corsi itineranti della serie“Nuovi orientamenti nella diagnosticadi laboratorio”, Enpab ha deciso di ri-

proporre l’incontro in altre città italiane in modo dapoter consentire a più colleghi possibile di usufrui-re delle interessanti informazioni che vengono for-nite dal corpo docente, scelto da Enpab tra gliesperti migliori per ciascun settore.Il corso è stato pensato dal Dott. Ettorre per aprireuna panoramica per i colleghi su alcune possibili-tà professionali in ambiti completamente nuovi.Infatti, alla luce delle nuove tecnologie in diversisettori, è possibile sia aggiornare le proprie cono-scenze, sia avere una panoramica su nuove possi-bili rami tecnico-scientifici che oggi sembrano es-sere ricettivi per individuare nuove attività profes-sionali. Durante il corso si passa da una panoramica sullagenetica forense e la tossicologia forense, quest’ulti-ma tenuta dal Prof. Carmelo Furnari, tossicologo difama internazionale, materie che oggi tanto riem-piono le cronache e attirano l’interesse comune, a

due relazioni che approfondiscono temi di attualitàin ambito laboratoristico: la prima sulle le infezioniin gravidanza, pane quotidiano dei biologi labora-toristi, che si confrontano con le difficoltà interpre-tative di test molto diffusi. La lezione, tenuta dallaProf. Henny Pentimalli, una delle massime esperteitaliane di infettivologia in gravidanza, già direttoredel “Centro Lelli di infettivologia in gravidanza”,dell’Ospedale San Giovanni di Roma, fornisce unaanalisi interpretativa delle principali criticità che siincontrano nella gestione della gravidanza dal pun-ti di vita laboratoristico. La seconda riguarda invece la nutrigenetica e la nu-trigenomica, tenuta dal Dott. Sergio Carlucci, gene-tista responsabile del laboratorio Pignatelli di Lec-ce, nuova branca di grande interesse per i biologinutrizionisti, e fornisce informazioni di basilare im-portanza per ciò che riguarda l’approccio geneticoallo studio del metabolismo.Enpab ha posto molta cura nella scelta delle rela-zioni che rappresentano argomenti fondamentalinella professione del biologo nutrizionista, figura“centrale” tra gli iscritti.

Nuovi orientamenti nella diagnostica di laboratorioNuovi ambiti per i Biologi

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formazione e ambiti professionali

Tra le nuove professioni emergenti nelmondo lavorativo ha fatto la sua com-parsa la figura del Consulente Ambien-tale, data la maggiore attenzione che

negli ultimi tempi si è voluto dare alla tutela e al-la salvaguardia dell’ambiente che ci sta intorno.In effetti, oggi grazie a una legislazione più at-tenta, ad una opinione pubblica più sensibile ea controlli più serrati da parte degli organi di vi-gilanza preposti, ha fatto si che la figura del con-sulente ambientale sconosciuta fino a qual-che anno fa, stia acquisendo un valore sempremaggiore. Cosa fa un consulente ambientale?Il consulente ambientale è una figura molto ver-satile, infatti principalmente:• svolge un ruolo preventivo, che consiste nel

tenere informata l’impresa per cui lavora sullanormativa ambientale che la riguarda e nellostabilire se essa venga rispettata o meno;

• rappresenta, inoltre, il cliente durante un’ispe-zione dell’autorità pubblica assumendone ladifesa nelle controversie tra azienda e l’entepubblico;

• esegue controlli ambientali con strumenti dacampo tipo fonometri, misuratori di vibrazioni,stazioni microclimatiche, illuminometri, misu-ratori di campi elettromagnetici, misuratori diradon ecc... finalizzati alla stesura di relazioni

tecniche come corredo per la presentazionedelle pratiche autorizzative o come controlliperiodici prescritti dall’ente di Controllo nelPMA (Piano di Monitoraggio Ambientale) onel DVR (Documento Valutazione Rischi)aziendale per la sicurezza dei lavoratori ai sensidel DL 81/08.

Il Biologo come

Consulente Ambientalein Acustica

Massimo SorrentiBiologo consulente ambientale

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formazione e ambiti professionali

Tra le mansioni che il biologo può svolgere comeconsulente ambientale c’è anche la figura ditecnico competente in acustica, cioè quelprofessionista autorizzato per legge ad effettuaremisure fonometriche e a eseguire studi tecnicisull’inquinamento ambientale dovuto al rumore.Questo è un settore in continua crescita, infattinell’ultimo decennio le richieste sui servizi di pre-venzione da inquinamento acustico, da parte del-le aziende sia piccole e grandi, sono notevolmen-te aumentate, vista la maggiore attenzione che siha in un contesto legislativo di origine comuni-tario che vuole aziende fortemente impegnate suitemi relativi alla tutela della sicurezza nei luoghidi lavoro e dell’ambiente.Il Tecnico Competente in Acustica Am-bientale (TCAA) è quindi chiamato ad occu-parsi di diverse situazioni in materia di acusticaquali: - valutazione di impatto acustico; - valutazione di clima acustico;- piani di risanamento da inquinamento acusti-

co; - progettazione finalizzata alla riduzione di im-

missione di inquinamento acustico; - misura e valutazione dell’inquinamento acusti-

co in ambiente abitativo e lavorativo; - valutazione della salubrità dell’ambiente di la-

voro dal punto di vista acustico; - vibrazioni.Il TCAA è inoltre consultato per redigere: - i piani di zonizzazione acustica; - i regolamenti comunali in materia di acustica

ambientale; - le valutazioni delle proposte di risanamento

acustico.Come si può notare i campi di applicazione dellecompetenze del TCAA sono molteplici, e altret-tanto diverse e specifiche sono le norme vigentiche regolano ognuna delle argomentazioni so-pracitate, alle quali il professionista deve attenersiper poter effettuare misurazioni, valutazioni el’elaborazione dei dati rilevati per poter dare parericonclusivi.

Da un puto di vista legislativo le norme che re-golano la figura del tecnico acustico competetesono la Legge 447/95 (Legge Quadro sull’Inqui-namento Acustico) che all’art. 2 comma 6 citatestualmente: “… è definito Tecnico Competentela figura professionale idonea ad effettuare le mi-surazioni, verificare l’ottemperanza ai valori de-finiti dalle vigenti norme, redigere piani di risa-namento acustico, svolgere le relative attività dicontrollo.....”e il D.P.C.M. 31 Marzo 1998(Atto di indirizzo e coordinamento recante criterigenerali per l’esercizio dell’attività del tecnicocompetente in acustica) il quale chiarisce ulte-riormente la definizione di Tecnico Competentemediante il riconoscimento dei titoli di studio edelle esperienze professionali necessarie per ac-cedere a tale tipo di attività.Oltre alle norme sopra descritte, negli ultimi annile Regioni hanno acquisito proprie norme territo-riali in materia di risanamento dall’inquinamentoacustico, ed hanno previsto che il TecnicoCompetente in Acustica Ambientale potes-se essere anche quel professionista che, già iscrit-to ad un proprio ordine professionale come inge-gneri, biologi, architetti, geologi, ecc.., abbia fre-quentato un corso di formazione professiona-le specifico finalizzato all’abilitazione all’eserci-zio della professione, e potesse accedere alle listedei professionisti accreditati presso la regione di

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formazione e ambiti professionali

competenza territoriale ma con validità del man-dato su tutto il territorio nazionale. Per quanto ci riguarda direttamente, bisogna sot-tolineare che consultando gli elenchi regionali diTCAA (in Italia ormai oltre 15.000) noi rappre-sentiamo circa l’1,3%, cioè nella totalità deglielenchi risultano meno di 200 tecnici acusticocompetenti con laurea magistrale in Biologia.Pensandoci bene è un peccato essere cosi pocorappresentati, o comunque un’opportunità nonadeguatamente sfruttata, nonostante le nostrepotenziali competenze in un mercato in crescitae ben remunerato.In tale ottica, l’ENPAB, mediante la sua attivitàdi Welfare a sostegno dei propri iscritti (con lacommissione Ambiente e Sicurezza), si sta atti-vando per organizzare iniziative e percorsi forma-tivi per facilitare l’approccio alla professione per icolleghi interessati (tipo Relazioni professionaliz-zanti in piattaforma, Convegni, convezione conle ARPA, ecc). Per concludere, penso che nonostante il periodooccupazionale per i biologi e soprattutto per i piùgiovani, viva un momento drammatico, questo èeffettivamente un settore in crescita e si possonotrovare e/o creare spazi lavorativi cercando di es-sere imprenditori di se stessi.

L’affermazione del ruolo del Biologo come Con-sulente Ambientale (e quindi anche come Tec-nico Acustico Competente) che, ribadisco, èuna figura professionale di cui le Aziende pub-bliche e private hanno sempre più bisogno, èancora agli inizi di una strada lunga. Il mercatodelle consulenze ambientali è in mano per laquasi totalità ad altre figure professionali, prin-cipalmente ingegneri, chimici e geologi, i qualihanno Ordini Professionali più organizzati suqueste tematiche, mentre noi pochi biologi pre-senti nel settore dobbiamo giornalmente sgomi-tare per confrontarci e dimostrare direttamentesul campo le nostre competenze e qualità pro-fessionali.

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formazione e ambiti professionali

L’Enpab ha interesse a eseguire ilruolo di promotore d’interventi diwelfare in favore dei propri iscrit-ti, realizzando quei compiti rico-

nosciuti dall’art. 10 bis della legge n.99/2013, consapevole dell’importanzadella funzione istituzionale prioritaria di assistere ilprofessionista Biologo iscritto all’Ente, oltre che peri riflessi previdenziali positivi connessi ad iniziativea sostegno e promozione della libera professione.

Con questo obiettivo è stata firmata unaconvenzione per lo svolgimento diun periodo di formazione nell’ambi-to dell’attività formativa pratica certifi-cata effettuata presso l’Agenzia Re-gionale per la Protezione Ambien-

tale del Lazio (ARPA Lazio), e quindi, l’addestra-mento tecnico pratico e lo sviluppo delle capacitàprofessionali nell’ambito delle attività svolte dallastessa Agenzia, nei contesti operativi, sia pubblici

Maria Grazia MicieliCda ENPAB

Biologi ambientali

Previsto lo svolgimento di un periodo di formazione nell’ambito delle attività previste da ARPA Lazio per i professionisti biologi iscritti all’Enpab

Enpab firma una convenzione con Arpa Lazio

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formazione e ambiti professionali

che privati, realizzati sotto la guida dei coordi-natori didattici e dei tutor. La convenzione atte-sta l’abilità professionale concretamente acquisitae rappresenta un titolo utile per la promozioneed il sostegno dell’attività professionale del profes-sionista Biologo, nonché un valido strumento peravvantaggiare l’ingresso dei giovani professionistinel mercato del lavoro.La convenzione prevede l’impegno di ARPA Lazioad accogliere presso le proprie strutture i Biologi li-beri professionisti selezionati da ENPAB tra i propriiscritti, secondo le regole statuite dall’Ente, per losvolgimento di un periodo di attività pratica chenon costituisce comunque rapporto d’impiego. Daparte sua ENPAB garantirà gli oneri assicurativi peri praticanti che svolgeranno la propria attività sottola responsabilità di tutor nominati dalla strutturadi accoglienza. La pratica professionale ha lo scopo di fare acqui-sire al praticante le competenze in una delle se-guenti materie:

Attività di Laboratorio in:Acque: l’analisi di diversi parametri dell’acquacome previsto dalla normativa vigente per quan-to riguarda le acque destinate al consumo uma-no, le acque superficiali, le acque di piscina e leacque reflue.Alimenti e bevande: metodiche di analisi batte-riologiche sui campioni di alimenti e bevandeprelevati dal personale delle ASL e da altri Enti tra iquali i NAS, la Guardia di Finanza, gli Uffici di Sa-nità Marittima e Aerea.Legionella: metodiche di ricerca della legionella:colturale e molecolare (PCR). Eventuale affianca-mento al personale tecnico dell’Agenzia durantel’attività di controllo e accertamento attraverso so-pralluoghi, ispezioni e campionamento a soste-gno dell’attività preventiva di monitoraggio distrutture ricettive, sia pubbliche che private.Inquinamento Acustico: pratica su inquinamen-to acustico ambientale finalizzato all’attività “nonoccasionale” descritta nel D.P.C.M. del 31/03/98

Atto di indirizzo e coordinamento recante criterigenerali per l’esercizio dell’attività del tecnico com-petente in acustica, ai sensi dell’art. 3, comma 1,lettera b), e dell’art. 2, commi 6, 7 e 8, della Leggequadro sull’inquinamento 26 ottobre 1995, n. 447e Determina Dirigenziale n. 1367 del 30 maggio2007 per iscriversi negli elenchi Regionali dei Tec-nici Competenti in Acustica.Inquinamento Atmosferico: pratica nelle attivi-tà di monitoraggio della qualità dell’aria, centralinedi rilevamento fisse, attività di rilievo effettuatecon mezzi mobili in zone del territorio potenzial-mente critiche. Esercitazioni su modelli di simula-zioni di dispersione degli inquinanti finalizzate aduna valutazione previsionale a breve termine sullaqualità dell’aria. Attività di controllo delle emissio-ni di sostanze inquinanti da impianti industriali in-dirizzate a verificare il rispetto dei valori limite diemissione in atmosfera, fissati in sede di autoriz-zazione dell’impianto.

L’attività pratica potrà completarsi con un lavoro diricerca e di studio sull’attività svolta e sulle modali-tà organizzative e di intervento della struttura ospi-tante. Si svolgerà per un periodo di tempo non in-feriore a mesi tre e non superiore a sei e potrà inte-ressare fino ad un massimo di 4 praticanti per ognisingola attività, affidati a ciascun tutor. Ad ogni tu-tor potrà essere assegnato comunque un numeromassimo di 2 praticanti. L’impegno orario non po-trà essere inferiore alle 150 ore per singola attivitàper tre mesi e 300 ore di attività in sei mesi.

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formazione e ambiti professionali

L’ENPAB guarda da sempre con attenzioneal mondo della professione e alla promozio-ne della figura del Biologo. Per questo mo-tivo accoglie con favore possibili partner-

ship professionali per eventi di formazione che siinseriscono nella concezione di una professionesempre più moderna e allineata alle competenzedelineate dall’Europa. In quest’ottica si inserisce laconvenzione per lo svolgimento di un perio-do di formazione nell’ambito delle attivitàpreviste dall’Associazione dei costruttori(Ance) per i professionisti biologi iscrittiall’Enpab. La convenzione ha una durata annuale,e potrà essere prorogata per periodi successivi.L’obiettivo è promuovere l’accoglienza di Biologi li-beri professionisti - selezionati dall’Enpab tra i propriiscritti - presso le strutture Ance, nazionali e/o relati-ve articolazioni territoriali, e, previo accordo con glistessi, presso gli Organismi paritetici operanti sulterritorio (Comitati paritetici territoriali, Scuole edili).La Regolamentazione prevede lo svolgimento, pre-via frequenza di un Corso di Formazione, di un pe-riodo di attività pratica nelle seguenti discipline:1) Conservazione dei beni immobili tutelati;2) Rischio biologico – Decreto Legislativo n.

81/2008;

3) Muffe e condense: Patologie correlate;4) Rimozione amianto;5) Terre e rocce;6) Rifiuti da demolizione;7) Inquinamento biologico acque, piscine, auto-

clavi, ecc…;8) Smaltimento rifiuti cantiere;9) Ricerca legionella nel settore impiantistico.

Non appena saranno definite le linee di di-sciplina l’Enpab darà immediata informazio-ne a tutti gli iscritti tramite email e pubbli-cando sul sito le informazioni sulla parteci-pazione alla selezione.

Rischio Biologico nelle Costruzioni:

Firmata Convenzione tra Enpab e Ance

Previsto lo svolgimento di un periodo di formazione nell’ambito delle attivitàpreviste dall’Associazione dei costruttori per i professionisti biologi iscritti all’Enpab.

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professione & ricerca

la (BPA)

Ricostruire la criminodinamica

attraverso le tracce di sangue:

Roberta BruzzoneCriminologa

L’obiettivo principale che accomuna tutte lecosiddette scienze forensi è principalmenteuno: cercare la verità “fattuale” relativamentea un dato evento criminale su cui si sta inda-

gando. Per ricercare efficacemente questo genere diverità, considerate le enormi conseguenze che da essapossono derivare per l’autore diun delitto, dobbiamo essere inprimo luogo in grado di ricrearnei momenti salienti e di collocarlinella giusta prospettiva tempora-le, ossia individuare il cosiddetto“timeline” dell’evento criminale. Certo non si tratta di un compi-to semplice ed è principalmenteper tale ragione che le scienzeforensi nel loro insieme contano

un numero sempre crescente di possibili disciplineapplicative. Ma nonostante i grandi passi in avantiche costantemente vedono protagoniste le scienzeforensi moderne, tuttavia queste ultime non possonoessere considerate di per sé sufficienti a garantire lasoluzione di un caso.

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professione & ricerca

Ecco perché, a parere della scrivente, non si può (enon si potrà mai) comunque prescindere da un’ana-lisi investigativa accurata dei vari elementi emersi du-rante un’investigazione e dall’individuazione di queicomportamenti che hanno prodotto le tracce che so-no state repertate sulla scena del crimine. Nell’am-bito delle tecniche di analisi che consentono di farfronte efficacemente al delicato e complesso compi-to di “rimettere al proprio posto” i vari tasselli rac-colti sulla scena del crimine, un ruolo di primo pianoè sicuramente occupato oggi dalla Bloodstain pat-tern Analysis (BPA). Per ricostruire la presunta dina-mica delle varie fasi di un evento delittuoso è neces-sario considerare tutti gli elementi oggettivi desumi-bili dalla scena del crimine. Solitamente tali elementi vengono acquisiti: • dal sopralluogo e dal repertamento; • dagli esami di laboratorio sulle varie tracce e/o re-

perti, acquisiti durante i rilievi tecnici; • dagli accertamenti medico-legali relativi alle ferite

inferte. Nei fatti reato particolarmente gravi, quali ad esempiogli omicidi, ulteriori elementi significativi possonoemergere dallo studio delle tracce ematiche con par-ticolare riferimento alla loro morfologia ed alla loro di-slocazione sul teatro delittuoso. Questa branca delle Scienze Forensi è nota comeBloodstain Pattern Analysis (B.P.A.) e studia il mec-canismo fisico di formazione delle tracce ematiche(traiettorie, proiezioni, gocciolamenti, strofinii, la-vaggi, ecc.).

Tale disciplina si occupa dello stu-dio della morfologia, della quantità,della posizione, dell’orientamentoe della distribuzione delle tracceematiche rinvenute sulla scena delcrimine, volto a determinare la di-namica dell’evento criminale. Men-tre la BPA qualitativa descrive em-piricamente i verosimili meccanismidi formazione delle tracce ematichesulla base della casistica e della spe-rimentazione di laboratorio, la BPA

quantitativa descrive mediante modelli matematici efisici i verosimili meccanismi di formazione delletracce ematiche. Va rilevato, inoltre, come una ricerca di tracce nonpuò limitarsi al solo aspetto qualitativo ed eventual-mente quantitativo. Un interesse preponderante vaassumendo anche quello “morfologico”, ossia rela-tivo alla posizione e conformazione delle stesse, chepossa in sostanza fornire una risposta a come le me-desime possono essersi formate (aspetto “dinami-co”): si pensi, ad esempio, alle gocce di sangue. Lo studio di tali tracce non è meramente fisico e geo-metrico, ma anche, e soprattutto, logico e trova fon-damento, pertanto, nella statistica.La B.P.A. coinvolge differenti scienze, quali la biologiaper l’attribuzione genotipica delle tracce di sangue,

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professione & ricerca

la fisica per la determinazione delle forze in gioco (vi-scosità, tensione superficiale, coesione interna, forzadi gravità, forza centrifuga, ecc.) e per le proprietà fi-siche del sangue (dinamica dei fluidi), la matematicaper le rappresentazioni dei modelli fisici che descri-vono i vari meccanismi di formazione delle macchieematiche, la chimica per le proprietà chimiche del san-gue e per i metodi di rivelazione delle tracce latenti. La B.P.A. è una scienza, perché i modelli teorici chevengono studiati per spiegare i meccanismi di for-mazione delle varie tracce ematiche subiscono il va-glio della sperimentazione scientifica. Infatti, secon-do la metodologia utilizzata nella B.P.A., un model-lo è valido solo allorquando è possibile simularlo eriprodurre sperimentalmente il pattern osservato(metodo scientifico). L’obiettivo fondamentale è il supporto investigativo,ed in particolare la BPA può dare informazioni ri-guardo a: • quali eventi si sono realizzati:

- quando e in quale sequenza si sono verificati;- quali eventi non si sono realizzati; - chi era/non era presente sulla scena;

Durante i tre decenni passati, negli USA le tracce ba-sate sulle macchie di sangue hanno incrementato laloro validità nel processo investigativo e oggi sonoutilizzate frequentemente sia in ambito investigativoche forense ogniqualvolta vi è presenza (visibile odocculta) di tracce ematiche nel caso esaminato. I primi studi sulla morfologia delle tracce ematicherisalgono già al 1895 con un trattato del Dr. EduardPiotrowski, assistente dell’Istituto di Medicina Le-gale di Cracovia, concernente l’origine, la forma, la

direzione e la distribuzione delle macchie di sangueformatesi in conseguenza a delle ferite prodotte davari colpi inferti alla testa. Nel 1939 furono moltoimportanti gli studi condotti dall’equipe del Dr. Vic-tor Balthazard riguardo la traiettoria delle gocce disangue. Pietra miliare nel riconoscimento dello statusdi prova della BPA dal sistema giudiziario americanofu la ricostruzione della dinamica delittuosa effettua-ta attraverso lo studio della morfologia delle tracceematiche effettuata dal Dr. Paul L. Kirk dell’Universitàdi Berkeley nel 1955. Egli propose una ricostruzionedi un evento omicidiario mediante la tecnica dellaB.P.A.: la ricostruzione, riguardante le posizioni re-lative della vittima e dell’aggressore durante le variefasi del delitto, fu riconosciuta dal sistema giudiziarioamericano come fonte di prova nel procedimento pe-nale contro Sam Shepphard. L’impiego di tale meto-dologia di analisi è stata impiegata con successo an-che all’interno del nostro ordinamento (la strage diNovi Ligure, strage di Erba, delitto di Melania Rea,etc.) divenendo vera e propria “prova a carico” delcontroverso caso noto alle cronache come “il delittodi Cogne” in cui venne assassinato un bimbo di ap-pena 3 anni, Samuele Lorenzi.

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La globalizzazione dei mercati, la diffusione diprodotti commerciali standardizzati e anoni-mi, la comparsa di numerose emergenze sa-nitarie (BSE, influenza aviaria, diossina) e l’at-

tenzione crescente dei consumatori verso l’origine ela provenienza dei prodotti alimentari rappresentanooggi alcuni degli elementi che hanno spinto nume-rosi ricercatori a mettere a punto sistemi oggettivi diautenticazione e tracciabilità degli alimenti. In talecontesto, il crescente sviluppo di metodologie mo-lecolari nei vari settori della ricerca scientifica, haaperto nuove prospettive nel campo della sicurezzaalimentare. Ciò ha consentito l’attuazione di controllianalitici in grado di innalzare i livelli di qualità igieni-co-sanitaria (food safety) e merceologica (food au-thenticity) dei prodotti destinati al consumo umano.Sul versante della food authenticity, gli standard qua-litativi proposti dalla recente normativa europea, intema di sicurezza alimentare, hanno reso sempre piùattuale il concetto di “tracciabilità degli alimenti, deimangimi e dei loro ingredienti” (regolamento CE n.178/2002), lungo tutta la filiera produttiva. In parti-colare, si parla di tracciabilità (tracking) per indicare ilpercorso informativo che segue il prodotto “da montea valle” lungo la filiera produttiva. Mentre la rintrac-ciabilità (tracing) è il percorso inverso, grazie al qualeè possibile risalire all’origine del prodotto attraverso leinformazioni rilasciate lungo la filiera produttiva (Fig.1). Lo sviluppo di marcatori molecolari permette di ef-fettuare uno screening rapido e a costi ridotti, oltreche potente, affidabile e ad alto contenuto informati-vo. Attualmente, il termine “tracciabilità molecolare”indica la possibilità di investigare la natura e l’origine

di un prodotto finito tramite analisi del DNA, proteineo metaboliti. Un aspetto molto importante della trac-ciabilità è l’autenticazione delle specie presenti neiprodotti trasformati e a tal riguardo, i metodi biomo-lecolari hanno permesso di superare i limiti dell’ap-proccio morfologico per l’identificazione delle speciebasato sull’utilizzo di chiavi dicotomiche propostodalla Food and Agricolture Organization (FAO).Nei prodotti ittici trasformati (tranci, affettati e/o pre-cotti) l’identificazione di specie su base morfologicarisulta particolarmente problematica in quanto i ca-ratteri morfologici vengono perduti in seguito ai pro-cessi di trasformazione.

professione & ricerca

Tracciabilità molecolare: nuove strategie per l’individuazione di frodi alimentari nel settore ittico

Figura 1 - Principali tappe della tracciabilità lungola filiera ittica (Ferrito & Pappalardo, in press).

Anna Maria Pappalardo & Venera Ferrito

Dipartimento di Scienze Geologiche, Biologiche e Ambientali,

Sez. di Biologia Animale “M. La Greca”

Università degli Studi di Catania.

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Svariate specie ittiche, che possono essere commer-cializzate sfilettate e possono avere un valore com-merciale anche molto diverso tra loro, si possonoprestare così a frodi di sostituzione. I nuovi strumenti messi a disposizione dalle tecni-che biomolecolari consentono l’identificazione dispecie con un grado di affidabilità e sensibilità digran lunga superiore a tutti gli altri metodi diagno-stici in precedenza utilizzati, dal momento che sibasano sullo studio del patrimonio genetico da cuideriva l’univocità che caratterizza ogni essere viven-te. In questi ultimi anni, la richiesta di prodotti dellapesca è notevolmente aumentata a tal punto chel’andamento del consumo dei prodotti ittici ha re-gistrato una tendenza alla crescita nei mercati di tut-to il mondo e rappresenta oggi una delle voci piùimportanti del contesto produttivo alimentare. Tuttoquesto è dovuto a diversi fattori tra cui: • la crescente convinzione delle maggiori proprietà

nutritive dei prodotti ittici rispetto alle carni diconsumo tradizionale;

• l’innovazione tecnologica associata a produzionee distribuzione, che ha favorito una migliore qua-lità e freschezza dei prodotti a livello di commer-cializzazione, ed una maggiore disponibilità deglistessi a livello della grande distribuzione organiz-zata (GDO);

• la crescente offerta di nuove specie ittiche dispo-nibili sul mercato.

E’ pertanto evidente che la vasta diversificazionedell’offerta nel settore ittico lo espone, più facilmen-te rispetto ad altri comparti produttivi, al rischio difrodi commerciali da sostituzione di specie pregiatecon altre di minor valore.Attualmente, la diminuzione delle risorse di pescanelle acque europee continua a far registrare da anniun rapporto deficitario negli scambi dei prodotti itticicon l’estero, questo anche per effetto della globaliz-zazione, che vede il mondo asiatico e quello africanoin una veste concorrenziale. In particolare l’Italia di-mostra una spiccata subordinazione commercialeestera, in quanto importa oltre il 50% dei prodotti it-tici. A tal riguardo, il 15 maggio 2016 è scattato perl’Italia, il cosiddetto “fish dependence day” ovvero

il giorno a partire dal quale l’Italia diventa tecnica-mente dipendente dalle importazioni per coprire ilproprio fabbisogno di pesce. Il riconoscimento dispecie assume quindi un’importanza sempre mag-giore non solo per la rilevazione di frodi commer-ciali, ma anche per le molteplici implicazioni di ca-rattere ecologico e sanitario derivanti dalla possibilepresenza nei circuiti commerciali nazionali, sia dispecie importate potenzialmente tossiche o di spe-cie protette o soggette al fermo biologico. Il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Ali-mentari e Forestali (MIPAAF) del 27/03/2002 relati-vo all’etichettatura dei prodotti ittici e sistema dicontrollo recepisce i regolamenti comunitari, in baseai quali prevede che in fase di vendita al dettagliodi prodotto fresco, surgelato, salato ed essiccato, siriportino le seguenti informazioni obbligatorie: 1. la denominazione commerciale della specie; 2. il metodo di produzione: pescato, pescato in ac-

que dolci o allevato (come da rettifica al Reg.(CE) n. 2065/2001);

3. la zona di cattura o di produzione: secondo lezone FAO. Per tutte le altre fasi di commercia-lizzazione (Art.2), oltre ai suddetti punti, deveessere aggiunta la denominazione scientificadella specie interessata (secondo la nomencla-tura binomia);

4. in riferimento alla pesca in mare, quando nonsussistono dubbi circa la provenienza del pro-dotto, è consentito omettere, nella vendita alconsumatore finale, il metodo di produzione;

5. se i prodotti sono stati decapitati, filettati, spez-zettati o triturati, devono comunque recare leindicazioni relative a nome commerciale, meto-do di produzione e zona di cattura o di alleva-mento. Al contrario, gli stessi prodotti sonoesclusi dal campo di applicazione dei regola-menti comunitari quando sono cotti o altrimentipreparati.

Le informazioni sopra indicate sono fornite, secon-do i casi, mediante l’etichettatura o l’imballaggiodel prodotto, oppure mediante un qualsiasi docu-mento commerciale della merce, ivi compresa lafattura.

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Dagli approcci molecolari al “codice a barre del DNA”In passato, per l’identificazione delle specie nei pro-dotti ittici, si è spesso ricorso a metodi di identifi-cazione delle proteine, in particolare all’isoelettro-focalizzazione (IEF) delle proteine sarcoplasmatichedi pesce (Berrini et al., 2006), tecnica ufficializzatanel 1995 negli Stati Uniti dalla Food & Drug Ammi-nistration (FDA), ma non nell’Unione Europea. Tut-tavia L’IEF si è rivelata di scarsa utilità nell’ancorapiù problematica identificazione di specie in pro-dotti trasformati, dove alla perdita dell’integrità ana-tomica si aggiunge, ad esempio, l’azione denatu-rante del trattamento termico a danno delle protei-ne, nel caso delle conserve a lunga scadenza, ol’azione denaturante dovuta a fattori fisici e/o chi-mici nelle semiconserve (prodotti ittici sotto vuoto,marinati, affumicati, salati ed essiccati) a scadenzarelativamente breve. Altri limiti nell’applicazionedell’IEF sono dati dall’omologia delle proteine inspecie filogeneticamente correlate e dall’elevato po-limorfismo di alcune proteine frequentemente os-servato in alcune specie (Rehnbein et al., 1995). Persuperare queste difficoltà si sono cercate metodichedi analisi più efficaci che potessero risolvere i limitidelle metodiche precedentemente utilizzate. Le tec-niche biomolecolari basate sull’analisi di sequenzedi DNA, hanno consentito di superare tali limiti. I vantaggi principali dell’analisi biomolecolare risie-dono i) nella sensibilità, grazie all’amplificazionedelle sequenze stesse mediante PCR; ii) nella spe-cificità, dovuta alla singolarità delle sequenze diDNA, diverse da specie a specie; e in particolare incampo ittico, iii) nella conservazione del materialebersaglio dell’analisi, gli acidi nucleici i quali, rispet-to ad altri target, rimangono identificabili anche inseguito ai numerosi trattamenti che si mettono inatto nel processamento dei cibi. L’analisi biomole-colare costituisce pertanto una metodica sicura-mente in grado di garantire una piena tracciabilitàall’interno delle filiere dei prodotti animali. Nel tem-po sono stati utilizzati diversi marker molecolariquali gli AFLP (Amplified Fragment Length Polymor-phism) e gli SSR (Single Sequences Repeat) o più

recentemente gli SNP (Single Nucleotide Polymor-phism). Tuttavia, il contributo più notevole è statofornito dalla consolidata metodica del DNA Barco-ding che consente di tracciare un vero e proprio co-dice a barre molecolare di un individuo o di unaspecie, in modo semplice, standardizzato ed eco-nomico.

Il DNA Barcoding come strumento per l’identificazione molecolare di specieNegli ultimi decenni il DNA Barcoding si è rivelatoun metodo universale per l’identificazione degli or-ganismi viventi. Nato dall’idea di un ricercatore ca-nadese, Paul D.N. Hebert dell’Università di Guelph,il DNA Barcoding si basa sul sequenziamento di unbreve e standardizzato tratto genico per l’identifica-zione delle specie. Il termine barcoding si riferiscemetaforicamente al modo in cui uno scanner distin-gue i vari prodotti commerciali utilizzando i codici abarre lineari o “UPC” (Universal Product Code)(He-bert et al. 2003a,b, 2004). Allo stesso modo il DNABarcoding si basa sul presupposto che ogni specie,con molta probabilità, possiede un unico codice abarre di DNA. Sebbene il metodo sia piuttosto effi-ciente, esso non prescinde dal riconoscimento mor-fologico delle specie ma sfrutta l’integrazione tra tas-sonomia classica e molecolare.Un ideale DNA barcode dovrebbe possedere duefondamentali caratteristiche per funzionare corret-tamente: un’ampia copertura tassonomica e un’altarisoluzione (Ficetola et al. 2010): l’alta coperturatassonomica (anche detta universalità) permette-rebbe l’applicabilità del gene scelto come DNA bar-code ad un numero di taxa il più ampio possibile.Una capacità ad alta risoluzione si riferisce inveceall’abilità di un dato barcode di differenziare le spe-cie sulla base delle differenze interspecifiche tra lesequenze di DNA. Pertanto, il marker molecolarescelto come barcode dovrebbe mostrare una varia-bilità interspecifica più alta di quella intraspecifica;in altri termini, le distribuzioni della variabilità intere intraspecifica devono essere separate da una di-stanza detta “DNA Barcoding gap” (Meyer & Pau-lay, 2005; Wiemers et al. 2005; vedi anche Fig. 2).

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Seppure non rivoluzionario dal punto di vista me-todologico, la grande novità del DNA Barcoding èla scala di analisi e la standardizzazione del metodo.Poiché il tasso di mutazione è inversamente propor-zionale alle dimensioni del genoma si è ritenutoconveniente ricercare il DNA barcode nel DNA mi-tocondriale che è abbondante all’interno di ogni cel-lula rispetto al DNA nucleare, e quindi più facilmen-te recuperabile. Paul Hebert propose come DNAbarcode, per l’identificazione delle specie animali,la regione del genoma mitocondriale che codificaper la subunità I della Citocromo C ossidasi (COI),una proteina transmembrana mitocondriale che gio-ca un ruolo fondamentale nella fosforilazione ossi-dativa (Fig. 3). Inserzioni e delezioni in tale regionesono rare così come la variazione intraspecifica dellaCOI è minore rispetto a quella interspecifica, for-nendo lo strumento per la discriminazione dellespecie (e.g. Hebert et al. 2003a,b, 2004; Paquin &Hedin, 2004; Ward et al., 2005; Pappalardo et al.2011; Pappalardo & Ferrito 2015a,b).

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Figura 2 - Schema del “Barcoding gap” secondo Meyer& Paulay (2005). In rosso è mostrata la distribuzione

della variabilità intraspecifica mentre in giallo la diver-genza interspecifica. A) Situazione ideale per il DNA

Barcoding con le distribuzioni discrete non sovrapposte.B) Situazione alternative con assenza di gap e sovrap-

posizione tra le due distribuzioni.

Figura 3 - Il gene mitocondriale che codifica per la subunità I della Citocromo Ossidasi,

denominato regione barcode e il corrispondente polipeptide.

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Attualmente sono attivi numerosi progetti di DNABarcoding, sia di vertebrati che di invertebrati, chehanno messo a disposizione della comunità scienti-fica enormi quantità di dati. Per coordinare gli enormisforzi necessari a costruire una simile biblioteca, nel2005 è stato istituito il Consortium for the Barcodeof Life (CBOL) che raccoglie 150 istituzioni di 45paesi che utilizzano i codici a barre genetici comestandard per l’identificazione delle specie. Il CBOLha indicato la sequenza del gene della CitocromoOssidasi I, nota anche come “regione di Folmer”,quale barcode di riferimento per le specie animali.Dalla cooperazione delle diverse istituzioni è nato ilBarcode of Life Data Systems, una banca dati pub-blica, che conta oltre 460000 schede provenienti daoltre 46000 specie animali. Ciascuna scheda contie-ne il nome della specie, la sequenza del suo codicea barre, il luogo in cui è stata raccolta, riferimenti al-l’esemplare tipo, fotografie e altri dati biologici. Per analizzare le sequenze di DNA barcode, e quindiverificare l’identità di campioni incogniti, si utilizza-no generalmente due approcci: una ricerca di simi-larità di sequenza utilizzando l’Identification Enginein BOLD (Barcode of Life Database), che si basasull’algoritmo del Hidden Markov Model (HMM)(Eddy 1998) e sull’algoritmo BLAST di GenBank (Al-tschul et al. 1990); e un ap-proccio basato sulla distan-za genetica attraverso la co-struzione di alberi Nei-ghbour-Joining (NJ) la cuitopologia permette di evi-denziare l’identità di se-quenza. L’applicazione della tecnicadel DNA Barcoding con-venzionale nei prodotti bio-logici processati, può esserecondizionata dal problemadella degradazione delDNA. In tal caso, è spessodifficile ottenere prodotti diPCR più lunghi di 200 pb(Hajibabaei et al. 2006).

Per superare tale problema, alcuni autori hanno quin-di proposto l’utilizzo di una sequenza mini-barcode(< 150 bp) che sembra rappresentare un efficientetag per l’identificazione delle specie (Meusnier et al.,2008). E’comunque certo che il DNA Barcoding èun potente strumento che riesce a unire in un unicoapproccio la molecolarizzazione del processo diidentificazione, la standardizzazione dei marker mo-lecolari, delle procedure analitiche e la computeriz-zazione dei dati (Ferri et al. 2016). L’informazionederivante dall’applicazione del DNA Barcoding puòessere utilizzata in molti campi della biologia in cuil’identificazione di specie riveste un ruolo centralecome in ecologia, biologia della conservazione, bio-sicurezza, medicina e farmacologia (Pečnikar & Bu-zan, 2014). Inoltre, un importante e relativamenterecente aspetto applicativo del DNA Barcoding ri-guarda la sicurezza alimentare, in quanto l’identifi-cazione rapida e accurata di specie tramite il DNAbarcode si è rivelata molto utile per svelare le poten-ziali frodi soprattutto nei prodotti ittici trasformati.L’iter della procedura sperimentale prevede: 1) l’estra-zione del DNA genomico da tessuto animale fissatoin alcool 95%; 2) l’amplificazione PCR del gene bar-code; 3) il sequenziamento del gene target e infine4) l’analisi dei dati con tool bioinformatici (Fig. 4).

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Figura 4 - Flow chart del DNA Barcoding: dal prelievo del muscolo all’estrazione, amplificazione, sequenziamento e analisi dei dati.

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Frodi nel mercato itticoUn ampio numero di lavori scientifici hanno ripor-tato, negli ultimi dieci anni, diversi casi di sostitu-zione di specie sia fraudolenta che non intenzionale,per cui specie di basso valore economico sono stateutilizzate al posto di specie più pregiate. Ciò è statosoprattutto riscontrato nei prodotti ittici trasformati(filetti e preparati) nei quali l’identificazione morfo-logica delle specie è difficile o addirittura impossibile.La tecnica molecolare utilizzata per svelare tali frodiè quella del DNA Barcoding (Barcaccia et al. 2016)che è stata applicata su un gran numero di prodotticampionati in diversi mercati ittici e supermercati delterritorio nazionale al fine di verificare la veridicitàdelle informazioni riportate in etichetta. Ad esempio,il controllo di 69 campioni di filetti di pesce fresco esurgelato prelevati in diverse pescherie di quattro dif-ferenti regioni dell’Italia settentrionale e centrale(Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio) (Filonziet al., 2010), ha evidenziato che nel 32% dei casi laspecie identificata con l’approccio molecolare noncorrispondeva alla specie dichiarata in etichetta. Bar-buto et al. (2010) hanno dimostrato un alto livello(80%) di frodi nel commercio di filetti di squalo eti-chettati con la denominazione “palombo” e quindiun rilevante impatto economico sui consumatori.Dall’analisi di 37 prodotti trasformati (30 campionia base di pesce, 3 di crostacei e 4 di molluschi) tra-mite DNA Barcoding (Nicolè et al., 2012) è emersoche nel 13.5 % dei casi la specie identificata era di-versa da quella riportata in etichetta. Più recentemen-te, Cutarelli et al. (2014) hanno valutato la presenzadi frodi di sostituzione di specie in 58 prodotti ittici(40 pesci interi pescati nel Mediterraneo e 18 pro-dotti trasformati) provenienti da diversi mercati del-l’Italia meridionale. Gli autori non hanno riscontratoerrori di etichettatura nei 40 campioni di pesce, men-tre nell’11.1% dei prodotti trasformati è stata riscon-trata una frode di sostituzione di specie (Pollachiusvirens al posto di Gadus macrocephalus e G. mor-hua, Reinhardtius hippoglossoides al posto di Epine-phelus marginatus). Una più elevata percentuale dicasi di sostituzione di specie (56.6%) è stata ripor-tata da Tantillo et al. (2015) in Puglia nei prodotti

che riportavano in etichetta la presenza di filetti diMerluccius merluccius. Per la stessa regione Di Pintoet al. (2016) hanno riportato soltanto il 5% di casidi non corrispondenza tra la specie identificata conl’approccio molecolare e quella riportata in etichettain 120 prodotti controllati. Tale apparente incoerenzasi può spiegare tenendo presente che nessuno deiprodotti esaminati da Di Pinto et al. (2016) riportavain etichetta la presenza di M. merluccius, da cui sievince che la sostituzione di questa specie, pregiatae molto richiesta sul mercato, quando si riscontra èsicuramente intenzionale (Ferrito et al. 2016). Infine,lo screening su 40 filetti, freschi o surgelati, di pla-tessa europea (Pleuronectes platessa) e di sogliolacommune (Solea solea) campionati in diversi super-mercati di Sicilia e Calabria, ha evidenziato la pre-senza di errata etchettatura dei prodotti nel 35% deifiletti di platessa (sostituita con le specie Platichthysflesus, Limanda limanda and Pangasius hypophtal-mus) e nel 41 % dei filetti di sogliola (sostituita conla specie Arnoglossus laterna) (Pappalardo & Ferrito,2015a).

Verso una strategia comune per l’identificazione rapida delle specie ittiche:la COIBar-RFLPRecentemente, la combinazione di due tecnicheconsolidate quali il DNA Barcoding e gli RFLP in unanuova strategia molecolare COIBar-RFLP (CitocromoOssidasi I Barcode-Restriction Fragment Lengh Po-lymorphism), è stata utilizzata per la rapida identifi-cazione di specie ittiche in prodotti trasformati al finedi rilevare la presenza di potenziali frodi di sostitu-zione di specie (Pappalardo & Ferrito 2015b, Ferritoet al. 2016) (Fig.5). Ad oggi, nuove tecniche mole-colari emergenti sono state utilizzate per l’identifi-cazione di specie, ma molte di esse sono attualmen-te disponibili soltanto in laboratori specializzati e ri-sultano essere molto costose (Real-time PCR, tec-nologia microarray next-generation sequencing) (Ba-litzki-Korte et al., 2005; Chuang et al., 2012; Helberg& Morrissey, 2011; Kochzius et al., 2008; Li et al.2013; Pascoal et al., 2012; Prado et al., 2013; Telet-chea et al., 2008). D’altra parte il polimorfismo di

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lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP) si èrivelata una tecnica pratica, semplice e rapida (Partiset al., 2000) la cui applicazione non richiede un altolivello di specializzazione in genetica molecolare perl’interpretazione dei risultati ottenuti su gel d’agaro-sio. In tale analisi, il DNA viene tagliato in vari fram-menti da enzimi di restrizione e i frammenti di re-strizione ottenuti vengono poi visualizzati su gelelettroforetico in base alla loro dimensione. Pertanto,la PCR-RFLP potrebbe essere considerata una validatecnica per l’identificazione di specie, che si caratte-rizzano per un diverso pattern di restrizione, in pro-dotti ittici trasformati soprattutto in caso di prodotticontenenti una miscela di specie diverse (Rea et al.,2009). L’analisi COIBar-RFLP è stata utilizzata per ve-rificare l’autenticità della specie dichiarata in etichet-ta in diversi prodotti trasformati di acciuga europea,Engraulis encrasicolus, che viene spesso sostituitacon altre specie di Engraulidi e Clupeidi di minor va-lore economico (Pappalardo & Ferrito, 2015b). IlDNA Barcoding ha consentito di identificare quattrodifferenti specie, E. encrasicolus, E. japonicus, Sardi-nella aurita e Sardina pilchardus, in prodotti che di-chiaravano in etichetta di contenere l’acciuga euro-pea, e la COIBar-RFLP ha fornito pattern di restrizio-ne differenziali attraverso l’enzima Mbo I, che ha

consentito la discrimina-zione non ambigua di E.encrasicolus dalle altrespecie testate. Inoltre, laCOIBar-RFLP è stata ancheapplicata per l’autentica-zione di diverse specie dimerluzzi in prodotti tra-sformati (Ferrito et al.2016). Sebbene il decretodel Ministero delle politi-che agricole, alimentari eforestali (MIPAAF) del 31gennaio 2008 abbia stabi-lito che il termine merluz-zo riportato in etichetta in-dica che il prodotto itticodeve contenere soltanto la

specie Merluccius merluccius, l’analisi di diversi pro-dotti ha evidenziato la presenza di quattro differentispecie, Gadus chalcogrammus, Merluccius merluc-cius, Merluccius productus e Merluccius paradoxus.Tali specie sono state riscontrate nel 30% dei pro-dotti analizzati (filetti impanati congelati e baston-cini di pesce) che dichiaravano in etichetta di con-tenere merluzzo, provenienti da diversi mercati del-l’Italia meridionale. In questo caso, l’enzima di re-strizione Hinf I ha prodotto pattern di restrizione dif-ferenti in grado di discriminare le quattro specie.

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Figura 5 - COIBar-RFLP: una nuova strategia molecolare che combina l’innovativa meto-dica del DNA Barcoding e la tradizionale analisi dei polimorfismi di restrizione (RFLP).

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Abbiamo iniziato queste rubrica di“Previdenza in pillole” con la disami-na del sistema previdenziale in Italiae con le differenze tra sistema “Retri-

butivo” e “Contributivo” ed avevamo chiuso ilprecedente articolo con questo assunto: «Que-sto sistema di calcolo contributivo presenta po-che criticità economico-finanziarie poiché lapensione dell’iscritto è formata solo dai contri-buti rivalutati che ciascuno versa sul proprioconto e che servirà a pagare la propria pensio-ne, ma presenta una grave criticità legata al-l’adeguatezza delle prestazioni, pensioni, cioè,troppo basse».Oggi ne spieghiamo i motivi: che il sistemacontributivo non presenti criticità economico-fi-nanziarie è dato dal fatto che i soldi per pagarele pensioni sono già stati affidate ad Enpab daciascuno di noi. Ogni anno la somma dei con-tributi soggettivi versati ad Enpab viene rivaluta-ta secondo coefficienti stabiliti dai Ministeri eproporzionali al Pil e alla inflazione. La sommadei contributi versati rivalutati costituisce ilMONTANTE di ciascuno di noi. Al momentodel pensionamento, il montante viene moltipli-cato per un coefficiente legato all’età e restitui-to sotto forma di pensione. Facciamo un esempio pratico: durante la mia vi-ta professionale di 40 anni ho versato ad Enpab€200.000 (compreso il 2% di contributo inte-grativo a carico del nostro paziente e che do-

vrebbe essere stato di €26.541) il rendimento,in questi anni, si ipotizza essere stato di€160.000 (media quinquennale del pil nomina-le). Al momento di andare in pensione il miomontante sarà quindi di €360.000.Se vado in pensione a 65 anni, la mia prospetti-va di vita (secondo l’Istat) è di 14 anni. Molti-plico quindi il montante per il coefficiente ditrasformazione legato all’età ed avrò la sommadi €19.186 che sarà la mia pensione annua.Bisogna tener presente che tra 40 anni la pro-spettiva di vita sarà decisamente aumentata e sesi andasse in pensione a 67 anni, anzichè a 65 lapensione annua salirebbe a € 23.697, con un tas-so di sostituzione del 44,6 % anziché del 38,7%.È chiaro che se io ho la fortuna di vivere fino a100 anni l’Enpab mi pagherà la pensione fino a100 anni.Di estrema importanza è il risparmio fiscale, dicui spessissimo non teniamo conto. I contributiversati ad Enpab (esclusi quelli integrativi) sonodeducibili dalle imposte. Da calcoli attuariali il ri-sparmio fiscale ammonterebbe a circa € 34.000.Spiegato come si calcola una pensione con il si-stema contributivo è del tutto evidente che lastessa è direttamente proporzionale ai contribu-ti versati durante tutti gli anni della vita attiva,ed è altrettanto evidente che l’importo dellapensione non è legato al numero degli anni dianzianità contributiva, bensì alla somma degliimporti versati.

Sergio Nunziante

Coodinatore Cig

Come si forma la nostra pensione?

Conoscere il sistema per affrontare il futuro

a scuola di previdenza

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a scuola di previdenza

In questi ultimi anni abbiamo messo in atto alcunimeccanismi per permettere, a chi lo volesse, lapossibilità di aumentare volontariamente il propriomontante.Vi è infatti l’opportunità di versare una sommamaggiore rispetto al contributo minimo annuo, unasomma che può arrivare ad un massimo del 20%del proprio reddito. Ricordiamo che anche in que-sto caso i contributi previdenziali sono detraibilidalle imposte.Abbiamo inoltre previsto due tipi di riscatti: il pri-mo permette di riscattare fino a cinque anni di pro-fessione (per i colleghi che già esercitavano la pro-fessione prima del 1996).Il secondo permette di riscattare gli anni necessariper il conseguimento della laurea.In entrambi casi l’importo da versare per anno di ri-scatto è pari alla media degli importi versati negliultimi 5 anni. Offriamo dunque ai nostri iscritti lapossibilità di versare “più del dovuto” per incre-mentare il proprio montante e quindi avere unapensione più alta, ricordando sempre che i contri-buti previdenziali sono deducibili dalle imposte.Per riassumere quanto detto, pubblico una simula-zione di calcolo della pensione di un Biologo che

si iscrive ad Enpab nel 2015 con un reddi-to iniziale di € 16.000 e va in pensionenel 2055 dopo 40 anni di professione.Ricordiamo ancora che sui contributi ver-sati vi sarà un risparmio fiscale pari a circail 16,2 % dell’intero importo versato adEnpab. Nei casi presi in esame sarà di cir-ca €34.000 Un tasso di sostituzione del 44,6 %, a 67anni, non è certo il massimo anche consi-derando che il tasso di sostituzione di un

pensionato con il sistema retributivo è di circal’80%.L’Enpab ha in fase di studio una serie di iniziativefinalizzate all’aumento del tasso di sostituzione,come aumentare la rivalutazione dei montanti,piuttosto che riversare parte del patrimonio nettosui montanti degli iscritti, a cui si aggiungono tuttauna serie di iniziative assistenziali a favore del no-stri Biologi in ogni fase della vita (vedi tutte le for-me di assistenza).Stiamo altresì portando avanti una forte politica dipromozione della figura professionale del Biologocon iniziative pubbliche (giornata nazionale delBiologo nutrizionista, in piazza con Telethon,giornata nazionale della previdenza, progetto Bio-logi nelle scuole, etc) e di accrescimento profes-sionale dei nostri giovani colleghi, con borse distudio, tirocini pratici, rete brf, fad gratuita e nu-merosissimi convegni in ogni settore della nostraprofessione.Quelli a cui ho brevemente fatto cenno, sono pro-getti molto ambiziosi e di ampio respiro, ma sonosicuro che, equipaggiati di entusiasmo, voglia di fa-re, idee chiare ed amore per questo lavoro, realizze-remo quanto sopra esposto, ed ancora di più.

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previdenza

La differenza tra entrata per contributiintegrativi e uscite per spese di ammi-nistrazione registra un risparmio di3.648.491 accantonato al fondo spese

di amministrazione che, assieme ai maggiorirendimenti ottenuti dagli investimenti dell’En-te, costituisce un patrimonio netto di oltre100 milioni.

Chiude in positivo il bilancio consuntivo dell’Enpab che evidenzia un patrimonio netto pari ad € 100.947.098

con un incremento del 14% e un utile d’esercizio di € 13.383.148

Marcella GirosResponsabile UfficioContabilità e Bilancio

ENPAB: In bilancio un patrimonio netto di oltre 100 milioni

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previdenza

Il Fondo s’incrementa degli utili di esercizioche dopo l’accantonamento del 2015 ammon-terà a circa 52,7 milioni di euro.L’obiettivo dell’Ente, compatibilmente con i li-miti imposti dalla legislazione vigente - nella lo-gica della continuità politica e di gestione - saràquello di destinare una parte di questa impor-tante risorsa, raccolta con gli avanzi di gestionedall’istituzione dell’Ente ad oggi, ad incremen-tare i montanti e comunque a vantaggio degliiscritti.

La gestione finanziariaLa gestione negli anni non solo ha centrato masuperato l’obiettivo producendo, dal 2004 adoggi, un surplus del +114% rispetto a quantorichiesto dalla L. 335/95 per la rivalutazione delmontante degli iscritti.Il patrimonio dell’Ente al 31 dicembre 2015 è di486.810.398 (100%) di cui 133.533.117 di li-quidità (27,43%), 128.401.858 di titoli di Statoe sovranazionali (26,38%), 29.525.704 di fondiimmobiliari/infrastrutturali (6,07%), 61.796.133di titoli di debito corporate (12,69%),132.569.053 di O.i.c.r. armonizzati (27,23%),984.533 di titoli di capitale (Azioni) (0,20%).

Le politiche previdenziali e di welfareL’Enpab ha sempre creduto nell’importanza del-la funzione istituzionale di assistere il Biologolibero professionista, collegata ai positivi riflessiprevidenziali e alle iniziative a sostegno e svi-luppo della libera professione.Per questa ragione ha investito nella “forma-zione”, mirata a un reale sbocco occupaziona-le, e al conseguimento di borse di studio e ditirocini pratici per favorire una formazione spe-cifica e specialistica che agevoli la stessa occu-pazione, senza mai trascurare l’importanza diuna cultura previdenziale quale condizioneprincipe per l’accrescimento della consapevo-lezza e responsabilità individuale del futuropensionistico.Solo per citare alcune forme di sostegno e com-prendere ciò che di concreto è stato fatto nel2015, si ricorda “La Giornata nazionale delbiologo nutrizionista”, patrocinata dal Ministe-ro della salute, che ha visto la partecipazione di600 biologi impegnati nelle maggiori piazze ita-liane ed un coinvolgimento di oltre 3.500 citta-dini. Il progetto “Biologi nelle scuole”, patroci-nato dal MIUR, che ha coinvolto 250 colleghiche insegnano, ai bambini delle elementari di

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previdenza

125 scuole italiane, come rispettare il nostrocorpo con la corretta alimentazione nel rispettodell’ambiente. Il progetto “Biologi forensi” cheha consentito a molti biologi di frequentare i la-boratori dell’Istituto Genoma. L’iniziativa ha assicurato concrete opportunitàdi lavoro per alcuni di loro. Il progetto “Biologiin clinica”, volto a una formazione sul camponel settore dell’immunonutrizione. I “Corsi di formazione per micologi” diretti arivendicare la centralità della professione di Bio-logo in un ambito “trascurato” ma che ha po-tenzialità enormi in termini di opportunità di la-voro. La piattaforma web - inaugurata a set-tembre - diretta alla formazione dedicata al pro-getto “Biologi nelle scuole”, ma che ha le giu-ste potenzialità per garantire a tutti i Biologi En-pab la formazione necessaria. I numerosi corsiEcm gratuiti che l’Ente ha patrocinato e offertoa tutti gli iscritti sui principali settori della pro-fessione e sui temi della previdenza.

La gestione contributivaLe Biologhe iscritte all’ENPAB rappresentano il72% della categoria; di esse il 58% ha un’etàcompresa tra i 30 ed i 45 anni, molto giovanequindi, mentre la fascia di età maggiormenterappresentata tra gli uomini è quella tra i 55 ed i70 anni, sebbene con una crescita nella percen-tuale di iscritti giovani.La ripartizione territoriale conferma che la pre-valenza di iscritti risiede nell’Italia del sud

(46%) mentre minore è la concentrazione deibiologi residenti nelle regioni del centro (33%)e del nord (21%).Sia per gli uomini che per le donne, la fascia ol-tre i 59 anni è quella che ha i redditi sensibil-mente più alti di tutti gli altri intervalli di età.Questa da sola rappresenta, per gli uomini, il29% dei redditi e il 27% del volume di affari ditutti gli iscritti, mentre per le donne questi valo-ri si attestano rispettivamente sul 30 e sul 33%. Al 31 dicembre 2015 l’Ente ha erogato n. 752pensioni di vecchiaia, (per 488 uomini e 264donne), n. 28 pensioni in totalizzazione, n.137 pensioni indirette, n. 22 pensioni di reversi-bilità, n. 24 assegni di invalidità e 6 pensioni diinabilità. Il rapporto tra pensionati e iscritti atti-vi è di 1/18. Il numero delle pensioni di vec-chiaia liquidate è cresciuto del 16% rispetto al-l’anno 2014. Il rapporto tra l’ammontare delFondo Pensioni e l’importo delle pensioni liqui-date è pari a 13,65. Nell’anno 2015 sono state liquidate n. 331 in-dennità di maternità. L’importo medio liquidatoè stato pari a € 6.353,00. Nel 2015 l’assistenzaagli iscritti ha svolto un ruolo di primo piano.Nell’anno 2015 il numero degli iscritti è cresciu-to del 5,47% passando da 13.009 a 13.721,confermando una costante nell’aumento dei li-beri professionisti biologi.

Il bilancio è disponibile sul sito dell’entewww.enpab.it.

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comunicazione

Per un Ente di previdenza è fondamentale esserepresente online con contenuti chiari ed esau-stivi sul proprio operato, offrendo agli iscritti lapossibilità di richiedere informazioni su solu-

zioni specifiche e personalizzate. Per questo abbiamodeciso di puntare su una navigazione semplice e intui-tiva, oltre che esteticamente accattivante per fornire unaserie di informazioni e servizi di facile consultazione inun’ottica di trasparenza e neutralità.Ogni colore aiuta a identificare uno dei nostri tre ambitidi intervento (previdenza, assistenza e welfare). In ognipagina troverete gli elementi necessari per conoscere eorientare le vostre richieste, dai percorsi di formazionea quelli di previdenza fino al nuovo progetto WELFAREconcepito come sostegno al lavoro. Siamo convinti chela semplicità è efficienza.Completamente rinnovato nell’aspetto grafico, neicontenuti e nelle sue potenzialità informative, il nuovosito web di ENPAB è caratterizzato da un layout moder-no e d’impatto, che riprende e valorizza i colori giallo everde e rosso del logo storico, anch’esso modernizzato.Innovazione, affidabilità, sicurezza, competenza e sem-plicità sono i valori e le caratteristiche che rispecchianola realtà di Enpab e che abbiamo voluto sintetizzare etrasmettere ai nostri iscritti concependo un sito di nuovagenerazione. Il Biologo, attraverso una navigazione sem-plice e intuitiva, può spaziare all’interno del sito in cuisono riportate informazioni utili quali moduli e richiesterelative all’assistenza, alla previdenza e le novità riguar-danti i Bandi e i progetti portati avanti dall’Ente.

L’home page è stata studiata per fornire una più effica-ce e immediata comunicazione dei contenuti sui ser-vizi, i rapporti con gli iscritti, le scadenze e le newsche riguardano le opportunità per i biologi. Tutti icontenuti sono gestiti attraverso percorsi diversi: dalmenu orizzontale concepito per macro-aree, dai modulicentrali che indicano le finestre di ciascuna area, ai boxinterattivi che dedicano attenzione speciale alle tre aretematiche previdenza, assistenza e welfare, ciascunadelle quali è identificata da un colore Enpab.

Le notizie che riguardano il calendario degli eventi incorso occupano sempre la parte centrale della pagina,mentre le informazioni che concernono le news sonocollocate più in basso.Particolare risalto è stato dato alle Aree Strumenti peril professionista e Spazio giovani, mantenendo inveceinvariata la navigazione interna delle sezioni per nondisorientare gli iscritti nell’accesso alle funzionalità di-sponibili come l’area riservata e gli aspetti più squisita-mente previdenziali.Inoltre il sito è arricchito da un’area social (Facebook,Twitter, YouTube, con la possibilità di condividere i con-tenuti sui vari social network), da newsletter, dall’ac-cesso diretto alla FAD ENPAB e all’ENPAB TV.Vi aspettiamo, quindi, sulle nostre pagine del nuovo si-to al link www.enbap.it oltre che su FACEBOOK eTWITTER.

Il nuovo sito www.enpab.itENPAB rinnova la presenza sul web attraverso la pubblicazione del nuovo sito

rinnovato nei contenuti e nella grafica per una consultazione agile e veloce, ottimizzato anche per Smartphone e Tablet.

A cura dell’Ufficio Stampa

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Abbiamo cominciatoin tre, Enrica, Ange-la ed Antonella, sa-pendo comunque

che ci avrebbero presto seguitoaltre colleghe selezionate insie-me a noi. Avevamo tre mesi adisposizione per capire che co-sa fosse il “Data Manage-ment”, e in cosa consistesse ilnostro lavoro.In effetti, all’inizio era tutto ab-

bastanza “oscuro”, non sape-vamo da dove cominciare macon il prezioso aiuto del nostrovalidissimo tutor, nonché no-stra collega, la dott.ssa GiorgiaGalasso, abbiamo iniziato amettere insieme i pezzi.Il razionale del progetto cuiabbiamo preso parte è il se-guente:L’aspetto assistenziale dellepatologie endocrino-metaboli-

co-nutrizionali, che insiemesono raggruppate nella classi-ficazione internazionale dellemalattie ICD-9-CM del Mini-stero della Salute, necessita,sia di essere affrontato in ma-niera strutturata ed uniformedalla Medicina di base e dal-l’equipe specialistica Ospeda-le-Territorio della ASL BR, chedi un iter diagnostico-terapeu-tico efficace, che comporti una

l’angolo dei Biologi

Vi raccontiamo la nostra esperienzapresso l’Ospedale “A. Perrino” di Brindisi…

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diagnosi precoce, un fol-low-up attento ed inter-venti terapeutici appro-priati. E’ stata quindi crea-ta all’interno della ASL diBrindisi, una Rete di tutti iCentri Specialistici, fina-lizzata alla prevenzionedelle patologie e delle lorocomplicanze ed alla otti-mizzazione assistenzialemediante dei percorsi dia-gnostico-terapeutici, co-muni a tutta la ASL.Per far questo, è necessa-rio disporre di una serie dioperatori dedicati e quali-ficati che possano sin dal-le prime fasi del progettostesso raccogliere ed ela-borare i dati in modo adegua-to. Questo tipo di operatore èappunto il DATA MANAGERche si interfaccia con gli ope-ratori sanitari della Rete e siidentifica con il BIOLOGO.Prima di tutto, abbiamo creatouna locandina che è servitaper la pubblicazione del pro-getto presso gli studi dei Medi-ci di Medicina Generale dellaprovincia di Brindisi. Tramite i Medici di Famigliaquindi, si cercherà di promuo-vere un percorso di salute chepreveda il riavvicinamento alladieta mediterranea ed alla pra-tica dell’attività fisica, qualimetodi per prevenire condizio-ni patologiche. L’obiettivo è, in particolare,

quello di prevenire il diabetemellito agendo già nelle primefasi di “prediabete” in cui i va-lori della glicemia risultano su-periori alla norma, e dando alpaziente una serie di indica-zioni e strumenti, per correg-gere il proprio stile di vita. Abbiamo quindi creato unacartella clinica per la raccoltadei dati anagrafici e clinici delpaziente, parallelamente aduna minuziosa cartella di rac-colta dati di tipo nutrizionale.Abbiamo poi fatto delle ricer-che su alcuni test di tipo psi-cologico da somministrare aipazienti per indagare sullaqualità della vita.Tutto ciò è stato elaborato informato word per il cartaceoma anche adattato ad un fo-

glio elettronico Excell perla successiva elaborazionedei dati in formato statisti-co… un lavoro un po’ fati-coso ma, alla fine… …un bel lavoro!Accanto a questo tipo diattività, abbiamo comun-que potuto affiancare imedici e le dietiste nel cor-so del loro operato. Abbia-mo inoltre avuto la possi-bilità di assistere alla pre-parazione delle sacche perla nutrizione artificiale.È stata sicuramente unabella esperienza che si ag-giunge a tutte quelle espe-rienze che devono formareun Biologo Nutrizionista,

anche per lo spirito di gruppoche ci caratterizza.Ringraziamo quindi ENPABche ci ha permesso di fare tut-to ciò, ma ovviamente ringra-ziamo il dott. Antonio Caret-to, Direttore U.O.C. Endocrino-logia, Malattie Metaboliche eNutrizione Clinica, che si è re-so disponibile ad accogliercinel suo reparto, la dott.ssaGiorgia Galasso che ci ha gui-date, e le dietiste con ladott.ssa Valeria Lagattolla, checi hanno sopportato nei lorostudi.GRAZIE!

Dott.ssa Enrica CilloDott.ssa Angela Martinelli

Dott.ssa Antonella Romano

l’angolo dei Biologi

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l’angolo dei Biologi

L’Everest tra sogno avventura e scienza

Anna Milvia Boselli, Gianumberto Caravello, Alberto Baroni conversano con il giornalistaAldo Comello. Cleup Ed. 2014; 104 pp., Euro13,00

Vent’anni di ricerche in Nepal

Questo libro è nato da una ricerca scienti-fica condotta con il dovuto rigore: il mo-nitoraggio dell’acqua nell’ambiente hi-

malayano inquinato da un trekking sregolato, in-vasivo, consumistico; l’organizzazione di labora-tori; la formazione dei residenti per consentire lo-ro di gestire i depuratori e gusto dell’avventura.All’altro capo di questa corda tesa tra sperimenta-zione scientifica e passione della ricerca c’è, in-fatti, la capacità di immaginazione, la voglia diemozioni nuove, la fantasia che è obbligatorio te-ner pronta, arrotolata nel bagaglio del viaggiatore.Ciò che ispira il viaggio in paesi lontani è lo stes-so sentimento che viene scolpito nelle paroleeterne dell’appello di Ulisse ai compagni d’avven-tura, al passaggio delle Colonne d’Ercole.I viaggi, che si ripetono per circa un ventennio,da Katmandu - base di partenza dell’esplorazionedelle vette e delle valli selvagge che conduconoverso il tetto del mondo, nel paese del freddo, delfenomeno straordinario degli arcobaleni rovescia-ti, delle tormente di neve che non lasciano scam-po, delle insidie dell’atmosfera rarefatta - strappa-no i nostri tre ricercatori dalla routine del vecchiooccidente, dominato dalla politica, dai partiti, daschegge ideologiche ormai fossili, dove la vita èbloccata, le esigenze autentiche inquinate, la per-cezione di sé e degli altri deviata; offrono unospazio di esperienze nuove, un’occasione di con-tatto con popoli che hanno conservato i riti, i co-stumi religiosi e civili di una comunità molto di-versa da quella in cui siamo inseriti un po’per ca-so, un po’per necessità.

Anna Milvia Boselli, biologa, docente a con-tratto di Igiene e Legislazione sanitaria all’Uni-versità di Padova, membro dell’AssociazioneRiconosciuta Ev-K2-CNR.

Gianumberto Caravello, biologo, docente diIgiene, sicurezza, Epidemiologia e Biostatisticaall’Università di Padova.

Alberto Baroni, biologo, docente di Igiene edEducazione sanitaria all’Università di Padova.

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rassegna stampa

A cura di Daria Ceccarelli

Quest’anno si celebra il ventennaledelle casse di previdenza di ‘nuova generazione’

Con il decreto legislativo 103 del 1996 nasco-no le cosiddette Casse di ‘nuova generazio-ne’. Quest’anno si celebra il loro ventennaleche sarà soprattutto un’occasione di analisi

e riflessione ‘comune’ visto che questi enti di previ-denza condividono, sin dalla loro costituzione, il me-desimo meccanismo di calcolo della pensione (meto-do contributivo) e sono pronti, insieme, a dire la loronel corso di un ventaglio di manifestazioni che si svol-geranno su tutto il territorio nazionale durante il 2016:scopo principale, quello di portare a conoscenza delleIstituzioni e della pubblica opinione le istanze di unafetta del mondo previdenziale che vede protagonistimigliaia e migliaia di professionisti contribuenti.

Un ventennale dolceamaro per le Casse previdenziali di cosid-detta ‘nuova generazione’, nate cioè due decenni fa grazie alDecreto legislativo 103 del 1996. Lo hanno celebrato a Napoli,durante un dibattito nell’ambito della Giornata nazionale dellaprevidenza, in Piazza Plebiscito; nel corso del dibattito si sonosucceduti i presidenti dell’Enpapi (infermieri) Mario Schiavon,dell’Enpab (biologi) Tiziana Stallone, dell’Enpap (psicologi) Fe-lice Damiano Torricelli, dell’Epap (ente pluricategoriale di geo-logi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) Stefano Poetae dell’Eppi (periti industriali) Valerio Bignami... Cinque le espres-sioni chiave per raccontare criticità e segnalare opportunità dimiglioramento per le Casse, che sono caratterizzate dalla par-tenza direttamente con il sistema di calcolo della pensione con-tributivo: autonomia, welfare, sostegno al lavoro, adeguatezzadelle prestazioni e controlli.

13/05/2016

Obiettivo condiviso da tutte le Casse è certa-mente quello di costruire un sistema previden-ziale sostenibile, ma che al contempo risulti ade-guato per una serena vita nel periodo del pen-sionamento.La parola chiave per definire l’azione comune de-gli ‘Enti 103’ sarà “cooperazione” nel segno diuna ‘maturità’ ed autorevolezza raggiunte graziealla capacità di aggregarsi realizzando eventiorientati al rafforzamento dell’intero ‘complesso’,ma conservando ciascun ente le proprie peculia-rità: sì alla sinergia tra Casse previdenziali al finedi razionalizzare gli interventi a beneficio degliiscritti, ma salvaguardia dell’autonomia.

[...] «Tutte le Casse, venute alla luce me-diante il decreto legislativo 103/1996,stanno mettendo assieme le proprie risor-se - dichiara Valerio Bignami, presidentedell’Eppi - per giungere alla formulazionedi una proposta unica, organica e reali-stica di modifica dell’impianto che at-tualmente regola il funzionamento degliEnti basati sul computo delle pensioni at-traverso il metodo contributivo puro»...si è quindi in presenza di un segnale «for-te ed autorevole che credo costituisca unpunto di partenza per rivendicare da unlato le nostre legittime richieste di modi-fica del sistema» e dall’altro per dar pro-va di grande senso di responsabilità...

29/06/2016

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contatti Enpab

06.45547011Centralino [email protected]

[email protected]

ORARIO DI APERTURA DEGLI UFFICI AL PUBBLICO

Per ricevere informazioni o chiarimenti dai nostri uffici su problematiche specifiche

potete consultare il sito www.enpab.it nella sezione ‘Contatti’

Si informano gli iscritti che gli uffici dell'Ente

forniranno informazioni telefoniche di carattere generale nei seguenti orari:

dal lunedì al venerdì: dalle ore 9.00 alle ore 13.00

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036 - mail: [email protected]

Lunedì - Giovedì - Venerdì dalle ore 9.00 alle 13.30

Martedì - Mercoledì dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle ore 14.00 alle 17.00

Commissione Previdenza, Assistenza, Regolamento e Statuto

Tiziana STALLONE, Presidente

Sergio NUNZIANTE, Giambattista PETRILLO, Michele ETTORRE

Commissione Ambiente Sicurezza

Maria Grazie MICIELI, Presidente

Milvia BOSELLI, Laura CUTINI, Massimo SORRENTI, Angelina ZAMBRANO

Commissione Biologia Clinica

Salvatore SCOGNAMIGLIO - Presidente

Marina BALDI, Emilio GATTO, Enrico LA MURA, Nicola TAFURI, Antonio TORRISI

Commissione Nutrizione

Santino ALTOMARI, Presidente

Roberto CASACCIA, Michele ETTORRE, Valentina GALIAZZO, Ciriaco RAGO

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Nutrizione personalizzata: basi molecolari e genetiche

AA 2016/17

Con il Patrocinio di

Coordinatore: Prof.ssa Isabella Savini

OBIETTIVI Il Master fornisce approfondite conoscenze sulla relazione tra geni e nutrienti, a partire

dai processi biologici di base fino allo stato di salute. Attraverso lezioni teoriche, dimo-

strazioni ed esercitazioni pratiche, il percorso formativo porta alla conoscenza delle prin-

cipali tecniche di biologia molecolare e genetica per l’esecuzione di test genetici e delle

principali metodologie per la valutazione dei fabbisogni nutrizionali. Tali conoscenze sono

applicate allo sviluppo di piani dietetici personalizzati al fine di ottimizzare lo stato di sa-

lute. Inoltre, il Master fornisce competenze per la progettazione di linee di ricerca in ambito

nutrizionale, lo sviluppo di protocolli diagnostici e l’attuazione di programmi di preven-

zione ed educazione alimentare.

MASTER II LIVELLO

Università degli Studi di Roma Tor VergataFacoltà di Medicina e Chirurgia

DURATA 1 anno accademico - 392 ore di didattica frontale 60 Crediti Formativi

Universitari (CFU).

REQUISITI DI ACCESSO Laurea di II livello in Scienze Biologiche; Biotecnolo-

gie; Scienze della Nutrizione umana; Farmacia; Medicina e Chirurgia; Lauree affini.

NUMERO STUDENTI AMMESSI Minimo 10 – Massimo 50

ORGANIZZAZIONE DIDATTICA I corsi inizieranno il 16 Gennaio 2017 e termineranno il 20 Dicembre 2017. Le lezioni si svolgeranno di lunedì (intera giornata)

presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università di Roma Tor Vergata.

SEDE DIDATTICA Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Roma Tor Vergata

- Via Montpellier, 1 - 00133 Roma.

COSTO Iª Rata 1.396,00 € (16 dicembre 2017) - IIª Rata 1.250,00 € (16 giugno 2017)

INFORMAZIONI Prof.ssa Isabella Savini  • tel. +39 06-7259-6380 • e-mail: [email protected]

Dott.ssa Eliana Marchese • e-mail: [email protected]

SITO WEBhttp://web.uniroma2.it/module/name/Content/newlang/italiano/action/showpage/navpath/DID/content_id/19976/section_id/4434

ATTIVITà• lezioni teoriche e seminari su te-

matiche di specifico interesse.

• esercitazioni (test genetici, stato

nutrizionale, anamnesi alimentare,

piani dietetici personalizzati).

• tirocini presso laboratori di ricerca

dell’Ateneo, reparti del Policlinico

Tor Vergata, centri polispecialisti-

ci, strutture convenzionate.

La partecipazione al Master esonera dall’acquisizione dei crediti ECM per l’anno di frequenza.

CIRC. MIN. SALUTE N. 448 5/3/2002 (G.U. N. 110 13/5/2002)

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