vigneti in bottiglia - forlì in magazine - 05/2011

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Forlì ® Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011 www.inmagazine.it Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 23/11/1998 n. 27 - E 3,00 Alfeo Martini Vigneti in bottiglia Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest

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I migliori vini esportati in Italia e all’estero da MGM Mondodel Vino, gruppo che fa capo ad Alfeo Martini. Imprenditore chedalla commercializzazione ha esteso l’attività anche alla produzionevitivinicola. Con un sogno: affiancare al Sangiovese il Riesling.

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Anno XIV - N. 5 - OTTOBRE 2011

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Vigneti in bottiglia

Angelo Grassi La Fabbrica dei sogni ritrovati

Giovani creativi I ragazzi fan l’impresa

Rocca San Casciano Passaggio a nord-ovest

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I migliori vini esportati in Italia e all’estero da MGM Mondodel Vino, gruppo che fa capo ad Alfeo Martini. Imprenditore che dalla commercializzazione ha esteso l’attività anche alla produzione vitivinicola. Con un sogno: affiancare al Sangiovese il Riesling.

testo Roberto Zoli - foto Giorgio Sabatini

Sessanta milioni di euro di fattu-rato, 40 milioni di bottiglie vendu-te, con cui si possono coprire 31 campi di calcio. Tre punti opera-tivi dislocati in altrettante regio-ni, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia, 160 dipendenti chiamati a seguire la filiera produttiva, dalla scelta del terreno, alla vigna, pas-sando attraverso la vendemmia, la lavorazione dell’uva, la vinifica-zione, l’imbottigliamento e la ven-dita. Tutto questo è “MGM Mondo del Vino” il gruppo che fa capo ad Alfeo Martini, imprenditore sessan-tatreenne originario di Lugo di Ravenna ma forlivese d’adozione, che risiede “sotto” San Mercuriale da oltre trent’anni. Martini ha un rapporto strettissimo con il mondo del vino fin dal 1968, anno in cui concluse gli studi con la qualifica di enologo. Immediato il suo im-pegno nel mondo della coopera-zione, dove per vent’anni ha ma-turato esperienza e competenza, nella Cantina Sociale di Rimini, in

quella di Faenza, in Corovin (Mar-tini è il “papà” di Tavernello) prima di scegliere l’impegno personale in un comparto difficile, ma non certo privo di opportunità per chi ha idee chiare e innovative. E non è certo la capacità di saper leggere e comprendere le indica-zioni del mercato che mancano a Martini. I numeri d’altra parte non mentono, e sono il risultato di una politica manageriale che ha portato la sua azienda ad aprire canali di vendita in tutto il mon-do, strutturandosi, negli anni, con la nascita di altre aziende. “MGM Mondo del Vino” è la capostipite, a cui sono seguite altre strutture specifiche per i loro territori, come la “Barone Montalto” in Sicilia e il “Poderi dal Nespoli” sopra Cuser-coli, nel forlivese. Imprese inte-grate da altre, che si occupano di materiali legati al mondo del vino. Un esempio è “Integra Italia”, che distribuisce tappi e chiusure im-portati da varie parti del mondo.

Singolare la nascita di “MGM Mon-do del Vino”: lo stesso imprenditore sorride nel raccontarne le origini. “La capostipite – esordisce Martini – nasce vent’anni fa dall’incontro fra un tedesco, un francese ed un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta... Roger Gabb, Christo-ph Mack e il sottoscritto sono i nomi dei fondatori. Attualmente gestia-mo in Piemonte, a Priocca, una grossa cantina, quindi la Barone Montalto nella Sicilia occidentale e il Poderi dal Nespoli, luogo di produzione viticola, lavorazione, imbottigliamento e commercializ-zazione”. La sede direzionale della MGM Mondo del Vino è a Forlì. Il Gruppo si occupa di esportazione di vini italiani nel mondo, anche se non disdegna una moderata parte-cipazione nel commercio naziona-le, con prodotti destinati al settore delle enoteche e ristoranti. “Abbia-mo percorso – prosegue Martini – una strada a ritroso rispetto a ciò che avviene comunemente.

Vigneti in Bottiglia

Essere | Alfeo Martini

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Invece di acquistare la terra e met-tere a dimora le vigne, creare la cantina, vinificare e vendere noi siamo partiti dal mercato, per re-trocedere poi fino alla fase della produzione viticola. Oggi, infatti, abbiamo anche vigneti in Roma-gna, in Sicilia ed in altri territori”. Di fronte ad un gruppo di questa portata viene da interrogarsi sulla veridicità delle testimonianze che annunciano difficoltà dei vini ita-liani ad imporsi sui mercati. Giria-mo la perplessità all’imprenditore. “L’affermazione in parte è vera, ma i vini italiani stanno crescendo di interesse nei mercati. L’Italia è nu-mero uno negli Stati Uniti, ha ottime performance in Canada e non solo. Anche in Europa i vini italiani sono ben posizionati. Chiaro che questo non riguarda tutti i vini. I mercati si sono evoluti, e richiedo-no garanzie che non tutti i produt-tori sono in grado di offrire”.Grandi mercati, dunque, in cui commercializzare i tanti vini del Gruppo. “La nostra produzione – continua Martini – proviene da una decina di regioni, dalle classiche zone caratterizzate da vini di quali-tà: il Piemonte con il Barolo, il Bar-baresco e il Barbera d’Asti, quindi

la Sicilia con il Nero d’Avola, il Mer-lot, il Grillo, oltre ai nuovi vitigni che noi abbiamo introdotto, come il Pinot Grigio. Quindi la Puglia, l’Abruzzo, il Triveneto e, superfluo ricordarlo, la Romagna”. In un dia-

logo con un imprenditore del vino non poteva mancare un riferimen-to al prodotto di casa e al Poderi dal Nespoli, da poco entrato nella galassia “MGM Mondo del Vino”. “Non abbiamo rilevato il Poderi

dal Nespoli ma investito capitali”, precisa Martini. “Siamo entrati in partecipazione, di controllo, con alcuni dei soci che hanno gestito l’azienda. Struttura che abbiamo rimodernato e potenziato, per far

sì che possa guardare avanti per i prossimi venti anni”.Anche sul fronte del prodotto Mar-tini guarda avanti: “Il Sangiovese cerchiamo di svilupparlo secondo tendenze che puntano ad avere vini un po’ più giovani, pronti più velocemente, con una gradazione alcolica leggermente inferiore ma con una buona ricchezza aromati-ca, proveniente sia dal vitigno sia da un affinamento intelligente”.E i giovani, che tipo di consumato-ri sono? “Bevono meno vino e lo bevono migliore, cosa che ha por-tato alla produzione di prodotti più legati al territorio. Nel Poderi

Investire per guardare avanti

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dal Nespoli cerchiamo proprio di seguire questa linea, pensando sì ai mercati ma anche alla valorizza-zione del Sangiovese e degli altri prodotti locali”. Recenti indagini statistiche mo-strano una crescente richiesta di “vino con le bollicine”... “MGM Mondo del Vino commercializza anche spumante, ma al momento ricorriamo a spumantifici esterni al gruppo per produrlo. Entro di-cembre di quest’anno apriremo in Piemonte un nostro stabilimento per la produzione di vino con le bollicine”. Non si ferma, dunque, il cammino di MGM. “In atto c’è un

Una Romagna Doc

Nuova medaglia per il vino romagnolo. Dall’8 ottobre 2011, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 è stato pubblicato ufficialmente il Decreto che riconosce la denominazione di origine controllata per i vini “Romagna”. Da ora in poi, quindi, il disciplinare “Romagna” riunirà tutte le attuali denominazioni, con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere, sul mercato nazionale e internazionale, i territori dei vini e i loro prodotti. Si parlerà dunque di “Romagna Albana”, “Romagna Sangiovese”, “Romagna Trebbiano”, “Romagna Pagadebit” e “Romagna Cagnina”. Il nuovo disciplinare non ha stravolto le denominazioni ma le ha unificate, in un unico documento, anteponendo la parola Romagna all’indidazione del vitigno.«Il nome geografico - spiega Giordano Zinzani, presidente del Consorzio Vini di Romagna che ha sede a Faenza - aiuta nell’immediata identificazione di un territorio che ha una spiccata vocazione nell’ospitalità, nella cultura, nell’arte, nel paesaggio, nella qualità della vita e nella qualità della gastronomia. Nel contempo il disciplinare ha anche apportato delle piccole modifiche che si erano rese necessarie al fine di recepire i miglioramenti produttivi e per avvicinarsi sempre più alle richieste dei consumatori». La nuova denominazione sarà in vigore già da questa vendemmia 2011. (V.M.)

A fianco e in apertura Alfeo Martinitra tini e bottiglie di Sangiovese.

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cambio di generazione che viene affrontato senza stridori o patemi. Da tre anni il processo è iniziato e si concluderà tra non molto. Vorrei poter provare a guardare il Grup-po da una posizione di distacco, che non mi coinvolga direttamen-te. Mio figlio Marco ha dimostra-

to di essere un ottimo manager, in grado di guidare il Gruppo”. A quel punto, allora, Alfeo potrà ge-stire con serenità il proprio tempo libero, cosa che fino ad oggi gli è stato praticamente impossibile. “Da quarant’anni le mie giornate sono sempre state dedicate al la-

voro in mezzo alla gente, ai clienti e ai collaboratori. Ciò non toglie che mi piaccia leggere, seguire gli avvenimenti sportivi, apprezzare il mare della Sardegna o le mon-tagne del Tirolo, visitare musei”. L’incontro con Alfeo Martini vol-ge al termine e non poteva man-care una domanda sul futuro del comparto vino. “Il futuro? Lo vedo positivo, almeno per i prossimi vent’anni. A condizione che non si chieda ad un vigneto più di quan-to può offrire, se si vuol persegui-re la qualità. È fondamentale non cadere nella tentazione di venir meno all’etica della professione, l’intera filiera deve essere traspa-rente e chiara”.La conversazione è terminata ma Alfeo Martini ha in serbo una no-tizia, che è anche un’anteprima. “La Romagna è riconosciuta da tutti come la terra del Sangiovese ma io sto pensando di affiancare alcune produzioni di vini bianchi di stra-ordinaria qualità. Alcuni territori hanno potenzialità che ben si spo-sano con questo progetto, terreni non considerati idonei a fare vino rosso ma che sono vocati per il bianco, anche se mai testati. Spe-ro, quindi, di poter offrire al con-sumatore, fra cinque o sei anni, i migliori bianchi che la Romagna abbia mai prodotto, puntando sul Riesling. Un vitigno da impiantare nelle nostre valli più fredde, come quella del Bidente e nelle vallette che si insinuano all’interno, fino ad un’altezza intorno ai 400 - 500 metri. Terreni che io ritengo si prestino in modo spettacolare alla realizzazione del progetto”. IN

A fianco, Alfeo Martini mostra i pregiati vini del “Poderi dal Nespoli”.

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