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INDIA

DanielaBandelli

La reporterRojalini Pradhan

rel villaggio Kunanga;nella pagina accanto:

I'autricee il rlolontario

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di Kunanga .t

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Gli ideatori della radio, i volontari de11Cr-;locale Young India, impegnati da tenr'--:-nello sviluppo comunitario, mi guidano i;:'--dai tracciati turistici pervisitare uno ci.- -lgruppi di ascolto, che ogni settimana s- =--contrano per suggerire nuovi argome:-: =contribuire in prima persona ai pro,u=::--mi. Le abitanti di Kunanga accorronc ,---riose a dare il benvenuto ? un? Str?n-=I--dai capelli insolitamente biondi, \renuta:*studiare, attraverso le testimonianze cL :t:-sone emarginate, l'importarlza sociale c.--,=radio comunitarie come Namaskar, cl:. :questi anni stanno proliferando in tutia -I:*dia. Una sorridente signora di mezz'e= =-tiene affettuosamente la mano, ITlBrl'J= r:altre, impazienti di prendere la parc,-a :dispongono ai piedi del portico.

raccontano con dignia

vocidicffiianrestono sari di cotone leggero, unpoco sbiaditi dal sole e dalla pol-vere dell'Orissa tropicale. Gentili,mi fanno sedere a gambe incro-ciate sotto il portico di una sem-plice abitazione di mattoni.

Sono in compagnia di un gruppo di donneindiane di Kunanga, nel distretto di Puri, apochi chilometri dal maestoso Tempio delSole di Konark, sul Golfo del Bengala. A duepassi dal monumento hindu, uno studio ra-diofonico dalle pareti turchesi, dove si entraa piedi scalzi, trasmette Ie voci di chi neimedia tradizionali non trova spazio: la gen-te povera dei villaggi. Si tratta della primaemittente comunitaria dell'Orissa, vincitri-ce del premio Manthan 2011, dedicato allemigliori iniziative digitali per lo sviluppo el'inclusione sociale nell'area Saarc. Il suonome d Radio Namaskaf come il saluto for-male che si porge a mani giunte sul pettoper onorare l'essenza di ogni individuo. Basta una domanda per raccogliere ne-

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te perch6 i loro interessi sono ignorati daimezzi di comunicazione tradizionali. Da(emarginati mediatici>, persone comuni,spesso in condizioni di miseria, diventanoproduttori di messaggi, in lingua locale, uti-li per l'avanzamento della loro stessa comu-nitd.

riconosciute solo nel 2006

In India, le radio comunitarie sono una re-altd riconosciuta solo dal2006, quando ilGoverno introdusse unapolitica che consen-ti alle Ong e ad altre orgarizzazioni senzascopo di lucro, registrate da almeno tre anni,di trasmettere programmi su frequenze de-ficate. Il prowedimento diede cosi rispostaa un decennale movimento, nato sull'ondadella storica sentenza del 1995, con cui laCorte Suprema sanci la natura di bene pub-blico delle onde radio. Operatori sociali, co-municatori e accademici si mobilitarono perla nascita di un settore mediatico alternati-vo al duopolio delle reti statali e commer-ciali, che awebbe fatto da cassa di risonan-za alle istanze dei pit emarginati, altrimen-ti ignorate.Negli ultimi cinque anni, piir di quattrocen-to comunitd in tutto il paese hanno preso lapalla al balzo e awiato le pratiche per otte-nere le licenze. Il movimento per le radiocomunitarie si d costituito in un Fomm, einsieme ad altri partne{, con il supporto delMinistero dell'Informazione e agenzie finan-ziatici, tra cui Unesco e Unicef, ofEre for-mazione alle associazioni che vogliono ci-mentarsi nell'attivitd radiofonica. A loro vol-ta, i volontari incontrano le rispettive comu-nitd, indagano sui bisogni pii urgenti da trat-tare nelle trasmissioni, selezionano i candi-dati migliori da trasformare in reporter eorganizzano i gruppi di ascolto. Un'azionecapillare che sta dando a milioni di indianie indiane, la possibiliti. di avere voce in ca-pitolo sulle decisioni che riguardano il pro-prio territorio e disporre di un potente stru-mento per esercitare un diritto fondamen-tale, da qualche anno diventato legge: il di-ritto di sapere. Sapere, per esempio, comemai i soldi allocati per la costruzione di unastrada sono stati spesi ma della strada nonc'd nemmeno I'ombra. O, ancora, capire, se-condo quale criterio, sussidi e pensioni arri-vano ad alcuni beneficiari, mentre altri piirpoveri restano scoperti. Risposte che quasisempre possono essere rivelate dagli attipubblici, a cui i cittadini possono accederecompilando delle apposite richieste.La legge sul diritto all'informazione, cosicome la politica sulle radio comunitarie del2006, d un risultato ottenuto con lunghi anni

di mobilitazione. Questa volta il la fu datoda un gruppo di militanti del Rajasthan che,nei primi anni Novanta, inizid a otganizza-re incontri dove la gente discuteva su comeil denaro pubblico destinato allo sviluppo delpaese si perdesse nei mille rivoli della cor-mzione. Un cancro che i cittadini dell'aridostato indiano del nord-ovest decisero di af-frontare con arrni di manifestazioni pacifi-che con le quali chiedevano di esaminare idocumenti di spesa per le opere pubbliche.I1 movimento si propagd a macchia d'olio inaltri Stati dell'India, confluendo in una cam-pagnanazionale che portd, nel 2004, all'ema-nazione della legge, conosciuta con l'acro-nimo inglese Rti.

avere le informazioni

Di questo pror,vedimento sono a conoscen-za le donne di Kunanga, che impugnandolosono riuscite a far valere altri loro diritti,prima negati: ricevere le tessere sociali chespettano allapopolazione sotto la soglia dellapovertd e il pagamento delle mensilitd arre-trate della pensione. Vincitrici di piccole madecisive battaglie, le coraggiose ascoltatricihanno ormai chiaro lo stretto legame cheunisce conoscenza e giustizia sociale. Per-cid, quando domando loro quale sia il piirimportante cambiamento introdotto dal-l'emittente nelle loro vite, rispondono senzaesitazioni: (ora abbiamo le informazioni".Una volta scoperta l'opportunitd del nuovomezzo,la loro sete di conoscenza aumenta.Vogliono approfondire gli argomenti che leriguardano piir da vicino, come il divieto disottoporsi ai test prenatali che rivelano ilsesso del nascituro, praticati illegalmentecon lo scopo di evitare la disgrazia di unafiglia femmina. Chiedono programmi chetrattino della legge anti dote, una pratica difatto ancora assai radicata in tutte le fascesociali e che, se giudicatatroppo scarsa, sca-tena crudeli liti familiari, costando la vita amigliaia di giovani spose ogni anno. Desi-derano inoltre informarsi sull'uguaglianzanel diritto all'istruzione e del funzionamen-to del sistema scolastico e capire come usu-fruire dei programmi di assistenza.A conclusione del nostro incontro, le donnedi Kunanga mi salutano con il prolungatotrillo tradizionale. Munite di informazionispecifiche, che rispondono alle loro esigen-ze di figlie, donne, mogli, madri e cittadine,sono pronte a continuare il loro viaggio ver-so una societd piir giusta. Certo, la strada dapercorrere d lunga. Ma, intanto, le loro vocisono gii un bel pezzo avanti.

Daniela Bandelli