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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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XV Convention Confartigianato Donne Impresa
“INVENTARE IL PRESENTE - Essere imprenditrice in Italia oggi
Presentazione 10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE ARTIGIANA IN ITALIA
Pink economy IMPRESE E LAVORO DELLE DONNE TRA CONCILIAZIONE, INCENTIVI E MAGGIORE BENESSERE
di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato
21 e 22 ottobre 2013
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Le collaborazioni per l’Osservatorio
DONNE SETTORI ENERGIVORI
LICIA REDOLFI - ricercatore dell'
Osservatorio di Confartigianato Lombardia laurea magistrale in SCIENZE STATISTICHE ED
ECONOMICHE ALLA BICOCCA, Milano
MERCATO DEL LAVORO
CARLOTTA ANDRACCO, ricercatrice
dell'Ufficio Studi Confartigianato Vicenza laurea magistrale in SCIENZE STATISTICHE all’Università
degli Studi di Padova
PRESENZA ARTIGIANATO FEMMINILE
MARIANNA PRATO, collaboratrice
Confartigianato Laurea in Economia Aziendale, presso l’Università
degli Studi di Roma Tor Vergata
INTERO RAPPORTO
SILVIA CELLINI, ricercatrice dell'Ufficio Studi
Confartigianato laurea economia politica LUISS
Analisi ed elaborazione dati di Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi con la collaborazione di
Silvia Cellini dell’Ufficio Studi.
Al percorso di analisi sull'imprenditoria femminile ha partecipato Stefania Multari, Direttore Relazioni
Istituzionali.
Alle analisi di contesto e specialistiche hanno collaborato Bruno Panieri, Direttore Politiche Economiche,
Riccardo Giovani Direttore Relazioni Sindacali e Andrea Trevisani Direttore Politiche Fiscali
Età media 29,4 anni
FABIANA SCREPANTE, ricercatrice dell'Ufficio Studi Confartigianato Marche, laurea SCIENZE ECONOMICHE E FINANZIARIE – POLITECNICO
DELLE MARCHE, ha collaborato all’impostazione dell’analisi sugli indicatori del benessere, da agosto impegnata in ben più arduo compito, il piccolo Giulio.
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21 OTTOBRE
A che punto siamo su congiuntura e finanza pubblica
Conciliazione e maternità
Gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile per genere
Le pensioni e le distorsioni del ‘welfare rosa’
22 OTTOBRE
La tassazione sul lavoro
Il lavoro della pink economy
Donne titolari di imprese artigiane e donne imprenditrici
Focus - Donne imprenditrici artigiane in imprese nei settori energivori
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Congiuntura: a che punto siamo
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Fuori dal tunnel ?
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati CE, Istat, Ocse, FMI, MEF e CE
PIL 2014: le ultime previsioni
+ 0,7% Commissione Europea (mag. 2013)
+ 0,4% OCSE (giu. 2013)
+ 0,7% FMI (lug. 2013)
+ 0,7% Banca d'Italia (lug. 2013)
+ 1,0% Governo-Agg.to DEF (sett. 2013)
+ 0,7% FMI (ott. 2013)
Composite Leading Indicator (CLI)
Gennaio 2007-luglio 2013. Indice normalizzato
Marzo 2009
Marzo 2011
Ago.-Sett. 2012
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95,0
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Punti di svolta del ciclo
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I segnali di (timida) ripresa 1/2
FIDUCIA CONSUMATORI
Gennaio 2010-settembre 2013. Dati destagionalizzati
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
FIDUCIA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE
Gennaio 2010-settembre 2013. Ateco C Dati destagionalizzati
FIDUCIA DELLE IMPRESE DELLE COSTRUZIONI
Gennaio 2010-settembre 2013. Ateco F. Dati destagionalizzati
FIDUCIA DELLE IMPRESE DEI SERVIZI
Gennaio 2010-settembre 2013. Ateco H-N escluso K. Dati destagionalizzati
96,6
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87,0
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FIDUCIA IMPRESE MANIFATTURIERE SU ORDINI BENI STRUMENTALI
Gennaio 2010-settembre 2013. Dati destagionalizzati
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
ORDINI DALL'ESTERO
Gennaio 2010-luglio 2013. Industria escluse Costruzioni. Dati destagionalizzati
INTENZIONE DI SPESE PER MANUTENZIONE ABITAZIONE
III trim. 2010-2013. Certamente si e probabilmente sì (probabilità del 50%). Valori %. Dati grezzi; per III 2013=luglio 2013
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I segnali di (timida) ripresa 2/2
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III trimestre 2010 III trimestre 2011 III trimestre 2012 III trimestre 2013
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1,7 1,8 1,91,6
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1,5
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2013 2014 2015 2016 2017 Media recupero2014-2017
Governo, Nota di agg.to al DEF 20 settembre 2013 Fondo monetario internazionale, WEO 7 ottobre 2013
Il ritorno alla crescita 2014-2017: le previsioni
del Governo e del Fondo Monetario
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI-World Economic Outlook 8 ottobre 2013, MEF e Conti nazionali
Tassi di crescita del PIL reale
Anni 2013-2017. Var. % annuali e var. % media annua 2014-2017
Le previsioni di ottobre 2013 del FMI stimano una crescita media nel periodo 2014-2017
di 0,5 punti in meno delle previsioni della Nota di Aggiornamento del DEF di settembre.
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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4,54,2
3,93,7
3,4 3,33,2 3,1
2,9 2,82,6
2,4 2,3 2,3 2,2 2,2 2,1 2,0 1,9 1,9 1,8 1,7 1,6 1,6 1,6 1,5 1,5 1,4 1,3 1,31,2 1,2
0,7 0,7
0,0
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Italia
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Il recupero (2013-2018) nei Paesi avanzati:
più lenti dell'Italia solo Spagna e Cipro
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI-World Economic Outlook 8 ottobre 2013
Tasso di variazione media del PIL tra 2013 e 2018 nei paesi avanzati
Variazione % media annua degli anni 2014-2018
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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-60.000
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Saldo esportazioni-importazioni per tipologia di beni a marzo 2013
Agosto 2012-luglio 2013- Valori cumulati in milioni di euro
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat, Eia e Bce
Saldo esportazioni-importazioni: BENI STRUMENTALI VS ALTRI BENI
Gennaio 2006-luglio 2013- Valori cumulati su 12 mesi in milioni di euro
Attivo BENI STRUMENTALI pari
ai due terzi (64,8%) del saldo non
energetico
Saldo positivo commercio estero: saldo record Beni
strumentali e bolletta energetica si riduce
-80.000
-60.000
-40.000
-20.000
0
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40.000
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Beni strumentali Energia, Beni consumo e intermedi
DIPENDENZA ENERGETICA: 81,3%
+27,5 punti su 53,8% UE
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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372.158,8
347.434,8
341.021,0 335.000
345.000
355.000
365.000
375.000
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1
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1
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3
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94,7
73,5
65
75
85
95
105
115
125
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5
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101,2
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95,3
94
95
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97
98
99
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102
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9
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1
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2011
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2
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2012
Gen
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3
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2013
I dati di consuntivo ancora in negativo
Prodotto Interno Lordo trimestrale
II trim. 2005-II trim. 2013. Mln euro a valori concatenati (anno rif. 2005)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Produzione nel Manifatturiero
Gennaio 2005-luglio 2013. Dati destagionalizzati. Sezione C Ateco 2007
Produzione nelle Costruzioni
Gennaio 2005-luglio 2013. Dati destagionalizzati Vendite del commercio al dettaglio
Gennaio 2005-aprile 2013. Dati destagionalizzati
8,9% inferiore
al picco
pre crisi
(I trim. 2008)
38,3% inferiore
al picco
pre crisi
(luglio 2008)
5,6% inferiore
al picco
pre crisi
(agosto 2008)
24,5% inferiore
al picco
pre crisi
(giugno 2008)
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Tra i Paesi del G20: Pil Italia ‘in salsa messicana’
PIL nel 2013
Var. % cumulata primi due trimestri, annualizzata
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse
9,6
7,1
6,7
5,6
4,2
3,9
3,9
2,3
2,1
2,0
1,9
1,9
1,8
1,4
0,7
-0,3
-1,4
-1,8
0,3 0,6
2,9
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
Arg
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Nel 2013, tra i Paesi del G20 in recessione solo Messico (-1,4%) e Italia (-1,8%)
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Tra due recessioni il PIL per abitante in Italia
è decimato (-9,2%)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea – Spring European Economic Forecast del 3 maggio 2013
Tassi di crescita del PIL reale per abitante in UE a 27
Var. % tra 2007 e 2012 del PIL a valori 2005
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Persiste un forte calo degli investimenti anche
se in leggero rallentamento da 4 trimestri
Dinamica Investimenti trimestrali
II trim. 2005-II trim. 2013. Var. % tendenziale dei valori a prezzi di mercato destagionalizzati e concatenati (rif. 2005)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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Sistema produttivo Famiglie consumatrici Titoli di stato italiani
Nei bilanci delle banche ad luglio 2013 rispetto ad un anno prima:
- i titoli stato in portafoglio sono aumentati di 80,1 miliardi di euro (+25,4%)
- i prestiti alle imprese sono scesi di 44,3 miliardi di euro (-4,5%)
NB: Sistema produttivo= società finanziarie e famiglie produttrici
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
Credit crunch in atto: bilanci delle banche -4,5% dei
prestiti imprese +25,4% titoli Stato acquistati
Dinamica annuale della consistenza di alcune poste dei bilanci bancari
Luglio 2013; var. in milioni di euro su stesso mese 2012; titoli (BOT, CCT, BTP e CTZ) diversi da azioni e partecipazioni
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Prestiti <1 mln euro
Tasso di rifermento della BCE
Rendimento medio lordo BTP
Il 2 maggio la Banca Centrale Europea ha tagliato il tasso ufficiale di riferimento
dell'Eurosistema portandolo sullo 0,50%, il tasso minore mai applicato dal
1
gennaio 1999. Nonostante questo i tassi alle imprese stanno riiniziando a crescere.
Lo ‘spread’ collega le tasse ai tassi. Poco efficace la
politica monetaria e i tassi alle imprese sono in salita
* Prestiti diversi da debiti da carte di credito (a saldo e revolving) e da prestiti rotativi e scoperti di conto corrente
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati BCE
Tassi sui prestiti* dalle imprese sotto 1 milione di euro, rendimento BTP e tasso di riferimento BCE
Gennaio 2007-agosto 2013; tassi medi alle imprese per prestiti non c/c nuove operazioni; per BTP rendimenti medi in Borsa (MOT)
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Governance e finanza pubblica
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Rischio instabilità: ultima crisi Governo nella
recessione più pesante ultimi 20 anni
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Camera , CE e Istat
Vent’anni di crisi di Governo e variazione del Pil reale
da 1990 a 2013 variazione tendenziale nel trimestre delle dimissioni del Governo; per Governo
Letta, dimissioni Ministri e dato del PIL al II trim. 2013
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Tra due recessioni (2007-2013) nei Paesi
avanzati: solo la Grecia fa peggio dell’Italia
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI-World Economic Outlook 8 ottobre 2013
Tasso di variazione media del PIL tra 2007 e 2013 nei paesi avanzati
Variazione % media annua degli anni 2008-2013
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Nel 2013 picco storico debito al 132,9% del Pil
(2.073 miliardi). In 12 mesi +95 miliardi
Dinamica del debito pubblico in Italia in 10 anni
Luglio 2003-luglio 2013. Miliardi di euro
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d’Italia
In 10 anni cresce di 649,7 miliardi di euro.
Nell’ultimo anno aumento di 94,8 miliardi (+4,8%)
2.072,9
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G7: dal boom dei debiti pubblici 2007-2013 al
lento rientro 2013-2018
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati FMI-World Economic Outlook 8 ottobre 2013
Incrementi debito pubblico da i) anno pre crisi 2007 e 2013 e ii) tra 2013 e 2018
Variazione in punti di PIL
La crescita del periodo 2007-2013 è seguita da un lento recupero. La Germania ha la
migliore performance in relazione alla più bassa quota di debito e i bassi interessi.
L’Italia mostra una variazione di poco più contenuta di quella della Francia.
15,0 20,6
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Germania Canada Italia Francia USA Regno Unito Giappone
Var. in punti % di PIL anni 2007-2013 Var. in punti % di PIL anni 2013-2018
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Crescita delle entrate ed Pil poco dinamico degli
ultimi 3 anni fanno salire la pressione fiscale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su MEF
Gli anni della crisi del debito sovrano: la cura fiscale dell'economia italiana (2010-2013)
Variazione in milioni di euro – quadro tendenziale
2.371
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Il pesante aggiustamento dei conti pubblici nella crisi del debito sovrano è stato tutto
centrato su maggiori entrate. Tra il 2010 e il 2013 la spesa corrente primaria è salita di
2,4 miliardi e la spesa in conto capitale è scesa di 2,9 miliardi per un aumento di spesa
pubblica di 12,3 miliardi a fronte di un aumento di entrate di 35,0 miliardi.
Con il Pil nominale salito di soli 4,1 miliardi nel 2013 la pressione fiscale arriva al
massimo storico del 44,3% del Pil, con una crescita di 1,7 punti nel periodo esaminato.
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Boom pressione fiscale: al massimo storico
del 44,3% nel 2013; sopra il picco del 1997
Nel 2013 la pressione fiscale arriva a valere il 44,3% del PIL.
In otto anni, tra il 2005 e il 2013, è salita di 4,2 punti di PIL. In media un punto di maggiore
pressione fiscale ogni 695 giorni.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat (Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche) e MEF-Nota agg. DEF del 20/09/2013
Pressione fiscale delle Amministrazioni pubbliche
Anni 1990-2012 da Conti Istat e anni 2013-previsioni al 2017 da Nota agg. to al DEF. In % del PIL
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Il divario fiscale con l’Europa arriva nel 2013 a
2,4 punti di PIL e vale 38 miliardi di euro
Il confronto internazionale effettuato dalla Commissione Europea confronta il tax burden
che alla pressione fiscale aggiunge una componente di circa mezzo punto di Pil di prelievo
per imposte indirette della Unione Europea.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea-Spring european Economic Forecast del 3 maggio 2013
Pressione fiscale delle Amministrazioni Pubbliche e dell'Unione Europea
Anni 1995–2013, tax burden in % del Pil
Il gap fiscale, una sorta di
‘tassa di mancata Europa’, è
di 640 euro per abitante
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1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Area euro a 17 Italia
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In Italia maggiore aumento di pressione fiscale:
4,2 punti di PIL in 8 anni
l'Italia è il Paese con la più alta crescita della pressione fiscale tra 2005 e 2013: se
nell’UE 27 il tax burden cresce di 1,0 punti di Pil e nell’Euro area di 1,5 punti, la salita
massima si registra proprio in Italia con 4,2 punti di Pil. La variazione della pressione fiscale delle Amministrazioni Pubbliche e istituzioni europee in UE 27
Anno 2005-2013, variazione in punti di Pil del tax burden
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea-Spring european Economic Forecast del 3 maggio 2013
La pressione fiscale calcolata dalla Commissione Europea (Tax burden) è comprensiva del prelievo per imposte indirette della Unione Europea che in media nel lungo
periodo vale circa 0,5 punti di PIL in più rispetto alla pressione fiscale pubblicata dall’Istat e calcolata dai documenti di finanza pubblica del Governo italiano
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Previsioni 2013-2017. Sopra +10% Pensioni,
interessi ed entrate; -15,3% spesa c/capitale
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su MEF
Le variazioni delle poste del bilancio pubblico nelle previsioni 2013-2017
Variazioni % cumulate
Tra il 2013 e il 2017 l’aumento (+5,8%) delle spese delle Amministrazioni Pubbliche è
completamente imputabile all'incremento della spesa corrente (+7,2%), di cui oltre la metà
imputabile alle Pensioni (+11,6%)
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Legge di stabilità 2014 /1
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su Governo
Le riduzioni di spesa per 3,5 mld pesano per
solo 1% sul perimetro di spesa aggredibile
di 295,1 miliardi;
Incremento netto di spesa di 4,5 mld,
maggiore del +3,3 mld di spesa in c/capitale.
Manovra in deficit di bilancio; grazie a
robusta crescita del Pil il rapporto deficit/Pil
scende al 2,5%
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Legge di stabilità 2014 /2
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su Governo, Royal Mail ed Eurostat
Si osserva una leggera accentuazione della riduzione di pressione fiscale prevista dal
quadro a legislazione vigente ante-manovra;
Ma in assenza di tagli di spesa ‘bomba ad orologeria’ della «clausola di garanzia» di
maggiori entrate che arrivano a 10 miliardi nel 2017: +0,6 punti di pressione fiscale che
depotenziano il 60% delle riduzione prevista di pressione fiscale di un punto.
Nel Regno Unito - dove il debito pubblico è del 95,5% del Pil, 35,9 punti in
meno dell'Italia - lo Stato privatizza le Royal Mail per un valore 0,10% del
PIL (2,0 miliardi di euro),
La LS contiene dismissioni patrimoniali per 0,03% del PIL (0,5 miliardi); a
titolo di promemoria lo Stato, con Poste Italiane è intenzionato a (ri)entrare
in Alitalia.
Domani, con analisi del mercato del lavoro esamineremo gli interventi della Legge di Stabilità
sul costo del lavoro
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Famiglie, maternità e conciliazione
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3,32,3
3,4
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-30
anni
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In 10 anni aumentano le persone sole (+5,1%) di
quanto diminuiscono le coppie con figli (-5,6%)
(a) Per 100 famiglie; (b) Per 100 nuclei familiari; (c) Famiglie composte da due o più nuclei o da un nucleo familiare con altre persone aggregate; (d) Per 100
coppie; (e) Famiglie in cui almeno uno dei due partner ha avuto un precedente matrimonio; (f) Per 100 giovani di 18-30 anni
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Famiglie e nuclei familiari per tipologia: la dinamica in 10 anni
Media anni 2011-2012. Variazione in punti percentuali rispetto media 2001-2002
Nel 2012 ben 7,5 milioni di famiglie (30,1% del totale) è formato da persone sole in
crescita del 5,1%. Crescono anche i monogenitori (+3,3%) e le coppie senza figli (+2,3%).
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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14,0
13,9
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2000
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2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Famiglia con almeno un figlio minore totale
Da 2007, anno pre crisi la povertà relativa delle famiglie con almeno un figlio sale di 4,2 punti
Quasi un quinto (18,3%) delle famiglie con
almeno un figlio minore è in povertà relativa
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
IMPOVERIMENTO STRISCIANTE
Incidenza povertà familiare relativa: totale famiglie e famiglie con figli minori
Anni 1997-2012 – valori % - spesa famiglia di 2 componenti inferiore alla spesa media mensile Per abitante capite, pari a 991 euro
1
GRADINO
INGRESSO IN
RECESSIONE
2
GRADINO
RECESSIONE
INTERNA
5,6 punti
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Tasso di fecondità in Italia più basso di Francia
Regno Unito. Più alta l'età media del parto
* Numero medio di figli per donna (o tasso di fecondità totale - TFT): il numero di figli che una donna metterebbe al mondo nel caso in cui, nel corso nella
propria vita riproduttiva, fosse soggetta ai tassi specifici di fecondità (15-50 anni) dell’anno di osservazione
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Tassi di fecondità* per le donne nei principali paesi europei
Anno 2011- tasso %
Età media del parto per le donne nei principali paesi europei
Anno 2011-anni
2,011,96
1,401,36 1,36
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
2,00
2,20
Francia Regno Unito Italia Germania Spagna
31,5
31,4
30,5
30,0
29,7
28,0
28,5
29,0
29,5
30,0
30,5
31,0
31,5
32,0
Spagna Italia Germania Francia Regno Unito
IN DIECI ANNI SALE DI
0,15 ANNI
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Apporto positivo delle straniere alla demografia
in Italia: 2,07 figli contro 1,33 delle italiane
* Numero medio di figli per donna: somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età feconda (14-50 anni), il numero di nati vivi
all’ammontare medio annuo della popolazione femminile
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Tassi di fecondità* per nazionalità delle donne e ripartizione
Anni 2011-tassi, ripartizioni ordinate per gap italiane-straniere decrescente
Età media del parto per nazionalità delle donne e ripartizione
Anni 2011-tassi, ordine per gap italiane-straniere decrescente
1,30 1,32 1,301,34 1,33
2,262,21
1,83
1,74
2,07
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
2,00
2,20
2,40
Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno ITALIA
32,732,9
32,5
31,3
32,1
28,028,2 28,2
27,728,0
26,0
27,0
28,0
29,0
30,0
31,0
32,0
33,0
34,0
Nord-ovest Centro Nord-est Mezzogiorno ITALIA
1,30 1,32 1,301,34 1,33
2,262,21
1,831,74
2,07
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
2,00
2,20
2,40
Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno ITALIA
Donne italiane Donne straniere
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Tassi di fecondità specifici per età* delle donne residenti in Italia
Anni 1995-2011. Valori per 1.000 donne
Lo shift della curva del tasso di fecondità in 16
anni: età col maggior tasso da 30 a 32 anni
* Rapporto, per ogni età feconda (14-50 anni), del numero di nati vivi all’ammontare medio annuo della popolazione femminile
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Anno 1995, 30 anni= 90,7
Anno 1995, 36 anni= 39,7
Anno 2011, 32 anni= 95,6
Anno 2011, 36 anni= 72,7
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20,0
30,0
40,0
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70,0
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100,0
13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50
Anno 1995 Anno 2011
Una recente analisi pubblicata dalla Banca d’Italia (Modena Rondinelli, Sabatini, settembre 2013), evidenzia che contratto lavoro
a termine/atipico induce posticipare la decisione maternità (ma non influenza in modo definitivo la scelta di avere figli.
Rinvio per coppie di reddito medio/alto e con elevata istruzione
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Quota di parti cesarei in Europa
Anno 2010-% su totale nascite. Cipro dato al 2007, Grecia n.d.
In Italia 37,5% dei parti è un cesareo, 2,5 volte il
15% auspicato dall’Org. Mondiale della Sanità
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Commissione Europea-Direzione Generale Salute e Consumatori, Progetto Euro-Peristat
52,2
38,0 36,9 36,3 34,0 33,1 33,1 32,3 31,3 30,0 29,9 29,4 28,8 28,1 27,8 27,0 26,1 25,2 24,6 24,4 23,1 22,2 22,1 21,2 21,0 20,9 20,2 20,1 19,1 17,1 17,1 17,0 16,8 14,8
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10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
36
Quota di parti cesarei per regione
Anno 2011 - % dimissioni con parto cesareo sul totale dimissioni. Livello raccomandato dall'OMS=15%
In Campania il 62,4% dei parti è un cesareo, oltre
una volta e mezzo la media nazionale del 37,5%
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero della Salute
62,4
50,646,1 45,0
42,0 41,0 40,5 38,8 38,7 37,5 35,4 34,731,1 30,2 30,2 29,1 29,0 27,0 25,3 24,5 23,6 23,2
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
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PIU’ DEL DOPPIO RISPETTO VIRTUOSE
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera per parti cesarei e vaginali
Anno 2012 - Valori in euro
Un parto cesareo costa in media 992 euro in più
rispetto a quello naturale
NB: Le complicazioni sono l’insieme di condizioni cliniche insorte durante il ricovero o in precedenza ad esso che prolungano la durata della degenza di
almeno un giorno nel 75% dei casi
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero della Salute
2.782
2.092
2.437
1.619
1.2721.446
992
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
Parto cesareocon
complicazioni
Parto cesareosenza
complicazioni
PARTOCESAREO
Parto vaginalecon diagnosicomplicanti
Parto vaginalesenza diagnosi
complicanti
PARTOVAGINALE
Gap partocesareo-parto
vaginale
PER I 120.982 PARTI CESAREI
STIMATI OLTRE LA SOGLIA
STANDARD DEL 15% OMS
= EXTRA COSTO
120 MILIONI
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Intensità della maternità obbligatoria per dipendenti e tipologia di lavoratore autonomo*
Anni 2012-% beneficiari di maternità obbligatoria su lavoratrici (consistenza al 2011) in età feconda ( under 49 anni); anno di competenza
Intensità della maternità obbligatoria dei
dipendenti più che doppia rispetto agli autonomi
* Artigiani, Commercianti e Coltivatori diretti, coloni e mezzadri esclusi i lavoratori in Gestione separata
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps
3,3
2,72,5
2,8
6,2
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
Artigiani Commercianti Coltivatori diretti,coloni e mezzadri
Autonomi al nettodella Gestione
separata
Dipendenti
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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La spesa per gioventù e famiglia in Italia e Ue a 27: il dettaglio delle prestazioni a favore di nascite, infanzia e giovani
Anno 2010-spesa in % del Pil
Poca la spesa per gioventù e famiglia in Italia:
solo l'1,31% del PIL, quasi la metà dell'Ue a 27
* Mantenimento del reddito in caso di nascita di un figlio
** Servizi educativi pre-scolari
*** Assegni familiari o per figli a carico: versamenti periodici ad un membro di una famiglia con figli a carico per contribuire ai costi della crescita dei figli
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
0,20 0,18
0,43
0,81
0,50
1,31
0,330,44
1,03
1,80
0,46
2,26
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
Prestazioni afavore delle
nascite*
Prestazioni afavore deibambini**
Prestazioni afavore deigiovani***
PRESTAZIONI AFAVORE DIINFANZIA EGIOVENTU'
ALTREPRESTAZIONI AFAVORE DELLA
FAMIGLIA
TOTALE
Italia UE 27
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Per imprenditrici si somma un generale ‘contesto
ostile’ una equazione non più sostenibile
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale e Doing Business
2013 e dati al 2012 da IMF, WEO aprile 2013
6° spesa pubblica/PIL
8° entrate fiscali/PIL
32° - terz’ultimi davanti a Grecia e
Malta per contesto di
fare impresa
+
=
57,6
56,6
56,2
53,6
51,2
50,8
50,7
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In 8 indicatori su 10
è decisiva la qualità della P. A.
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54,8
54,2
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10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
41
Il contesto per il lavoro:
una analisi degli indicatori del Benessere
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
42
Indicatori benessere equo e sostenibile Istat-Cnel:
54,3% declinabili per genere
79 indicatori ‘al femminile’ su 129 = 9 SPECIFICI + 70 DECLINABILI PER GENERE
9 indicatori SPECIFICI di genere
Nella dimensione LAVORO E CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA
1 - Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle
donne senza figli
2 - Incidenza del tempo del lavoro domestico della donna su quello dedicato da entrambi i partner
Nella dimensione SICUREZZA
3 - Tasso di violenza fisica sulle donne
4 - Tasso di violenza sessuale sulle donne
5 - Tasso di violenza domestica sulle donne
Nella dimensione POLITICA E ISTITUZIONE
6 - Donne e rappresentanza politica in Parlamento
7 - Donne e rappresentanza politica a livello locale
8 - Donne negli organi decisionali: Corte Costituzionale, Consob, CSM, Ambasciate e Authorities
9 - Numero donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
43
14
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8
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1 10
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3
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12
15
Salute Lavoro econciliazionedei tempi di
vita *
Politica eistituzioni
Istruzione eformazione *
Sicurezza Relazionisociali
Benesseresoggettivo
Ricerca einnovazione *
Paesaggio epatrimonioculturale
Benessereeconomico *
Ambiente Qualità deiservizi
Il Benessere equo e sostenibile in Italia: gli indicatori con dettaglio di genere e quota di quelli dove le donne mostrano un maggior benessere per dimensione
Anno 2013-Dimensioni per numerosità decrescente degli indicatori con dettaglio di genere al netto degli indicatori solo femminili
Numero indicatori con dettaglio di genere
Incidenza % degli indicatori in cui le donne mostrano un benessere maggiore degli uomini
I 70 indicatori di benessere con dettaglio di
genere: meglio le donne soprattutto per la Salute
* indicatori di dimensione 'economica'
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
71,4
10,0 10,0
55,6
22,2 25,0
0,0
33,3
100,0
0,0 0,0 -
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
Salute Lavoro econciliazionedei tempi di
vita *
Politica eistituzioni
Istruzione eformazione *
Sicurezza Relazionisociali
Benesseresoggettivo
Ricerca einnovazione *
Paesaggio epatrimonioculturale
Benessereeconomico *
Ambiente Qualità deiservizi
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
44
Maggior benessere delle donne in un terzo
(34,3%) degli indicatori con dettaglio di genere
Le donne mostrano un benessere maggiore degli uomini in un terzo (34,3%) dei 70 indicatori con
dettaglio di genere.
Nelle Dimensioni di ambito economico quali Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Istruzione e
formazione, Ricerca e innovazione e Benessere economico si contano 23 indicatori; scende al
30,4% la quota di indicatori dove le donne mostrano maggior benessere.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
Il Benessere equo e sostenibile in Italia: gli indicatori con dettaglio di genere e quelli di ambito economico e relative quote di maggior benessere per le donne
Anno 2013-Dimensioni per numerosità decrescente degli indicatori con dettaglio di genere al netto degli indicatori solo femminili
23
70
30,4
34,3
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
DIMENSIONI DI AMBITO ECONOMICO(Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Istruzione e formazione, Ricerca e
innovazione e Benessere economico)
TOTALE indicatori con dettaglio di genere
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
45
135,3
106,4 101,1
115,7
103,5 105,7
-
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
Alimentazione piùcompleta
Speranza di vita allanascita
Speranza di vita senzalimitazioni nelle attivitàquotidiane a 65 anni
Aiuti gratuiti dati Attività ludiche deibambini da 3 a 10 anni
svolte con i genitori
Fiducia nel Parlamentoitaliano
Gli indicatori che evidenziano una condizione di
MAGGIORE BENESSERE delle donne 1/2
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
Il Benessere equo e sostenibile in Italia: indicatori con dettaglio di genere in cui le donne mostrano più benessere
Anno 2013-Valori %. Valore uomini=indice 100,0
Livello del
benessere degli
uomini= 100,0 Salute
Relazioni sociali Politica e
istituzioni
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
46
22,2
28,4
60,7 61,9
75,7
85,6
92,5
32,4
92,0
94,7 96,2
-
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
Tassostandardizzatodi mortalità per
accidenti ditrasporto
Alcol Fumo Eccesso di peso Tassostandardizzatodi mortalità per
tumore
Tasso dimortalitàinfantile
Tassostandardizzatodi mortalità per
demenze emalattie del
sistema nervoso
Tasso di rapine Presenza dielementi di
degrado nellazona in cui si
vive
Insoddisfazioneper la qualità del
paesaggio delluogo di vita
Preoccupazioneper il
deterioramentodelle valenze
paesaggistiche
Gli indicatori che evidenziano una condizione di
MAGGIORE BENESSERE delle donne 2/2
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
Il Benessere equo e sostenibile in Italia: indicatori con dettaglio di genere in cui le donne mostrano più benessere
Anno 2013-Valori %. Valore uomini=indice 100,0 Livello del
benessere degli
uomini= 100,0
Sicurezza
Paesaggio e
patrimonio culturale Salute
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
47
155,3
113,2 104,8 104,4 101,4
158,3
-
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Persone chehanno
conseguito untitolo
universitario
Partecipazionealla formazione
continua
Livello dicompetenza
alfabetica deglistudenti
Persone conalmeno ildiploma
superiore
Soddisfazioneper il lavoro
svolto
Incidenza deilavoratori della
conoscenzasull'occupazione
72,4
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
100,0
120,0
140,0
160,0
180,0
Uscita precoce dalsistema di istruzione e
formazione
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
Il Benessere equo e sostenibile in Italia: indicatori con dettaglio di genere nelle dimensioni di ambito economico in cui le donne mostrano più benessere
Anno 2013-Valori %. Valore uomini=indice 100,0
Livello del
benessere degli
uomini= 100,0
Istruzione e formazione
Ricerca e
innovazione Lavoro e conciliazione
tempi di vita
Istruzione e
formazione
AMBITO ECONOMICO: solo 7 indicatori su 23
con un MAGGIORE BENESSERE delle donne
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
48
Dimensione Qualità dei servizi: alcuni indicatori che interessano il mondo femminile
Anno 2010 e 2011-incidenze
La bassa presenza di alcuni servizi penalizza la
conciliazione
Farmacie, pronto soccorso, ufficio Postale , polizia, carabinieri, uffici comunali, asilo nido, scuola materna, scuola
elementare, scuola media inferiore, negozi di generi alimentari, mercati e supermercati
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
7,0
14,0
4,1
7,2
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
Posti letto nei presidi residenzialisocio-assistenziali e socio-sanitari
ogni 1.000 ab. (2010)
% bambini entro 2 anni che hautilizzato servizi comunali
all'infanzia (2010)
% anziani over 65 trattati con ilservizio di assistenza domiciliare
integrata (2010)
% famiglie con difficoltà diaccesso ad alcuni servizi (2011)
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
49
Appendice al 10° Osservatorio con gli indicatori
di benessere per genere e Regione
Da domani disponibile nella intranet
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Cnel
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
50
Le pensioni
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
51
La quota di popolazione anziana per genere
Anno 2012. Quote % degli over 65 anni. Dati al 1 gennaio
Italia terza in Europa per
quota di donne anziane over 65
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
13,1
18,0
18,0
13,2
15,7 17
,6
17,1
12,3
15,5 17
,1
13,0 14
,0 15,3
13,5 15
,1
15,0
14,8 15
,7
13,4 15
,2
14,5
14,6
12,4
10,8 12
,1
9,9
12,1
11,0
15,4
23,2
23,1
23,1
22,2
21,8
21,8
21,6
21,4
20,7
20,6
20,4
20,3
20,1
20,0
19,6
19,6
19,3
18,9
18,9
18,5
18,5
17,9
17,5
16,6
15,8
15,5
13,5
12,8
20,1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
Letto
nia
Ger
man
ia
Italia
Litu
ania
Bug
aria
Gre
cia
Por
toga
llo
Est
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Fin
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Cip
ro
Irla
nda
UE
28
Maschi Femmine
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
52
127,1
100,0
88,0
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
130,0
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Donne over 40 anni Donne under 40 anni
14.878.077
13.087.585
15.263.281
13.567.721
13.000.000
13.500.000
14.000.000
14.500.000
15.000.000
15.500.000
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Femmine Maschi
Il calo della popolazione under 40 per genere negli ultimi 20 anni
Anni 1992-2012. Valori assoluti al 1 gennaio
In 20 anni un calo del 12% donne
under 40, pari a 1.790.000 donne in meno
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
La forbice delle donne in un Paese che invecchia
Anni 1992-2012. Dati al 1 gennaio, indice 1992=100
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
53
Sempre meno giovani donne occupate under 35 e più inattive 65 anni ed oltre
Anni 2004-2012. Indice 2004=100
In 8 anni: -791.000 occupate under 35
+729.000 anziane inattive
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
75,5
100,0
111,6
70,0
80,0
90,0
100,0
110,0
120,0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Donne occupate 15-34 anni Donne inattive over 65 anni
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
54
La pressione delle Pensioni sul bilancio: in 7 anni
2/3 dell’incremento della spesa corrente
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su MEF
La dinamica di alcune poste di spesa del bilancio pubblico tra 2010-2017
VARIAZIONE ASSOLUTA IN MILIONI DI EURO VARIAZIONI % CUMULATE
Nel periodo 2010-2017, l’aumento delle spesa della PA deriva da incremento della spesa
corrente, mentre quella in conto capitale cala. Tale aumento è trainato dai 47,4 miliardi di
euro in più in Pensioni – i due terzi (68,3%) dell'aumento di spesa corrente. Le pensioni
salgono del 20,0%.
47.439
21.388
604
69.431
-10.671
58.760
-40.000
-20.000
0
20.000
40.000
60.000
80.000
Pen
sion
i
Inte
ress
i
altr
a sp
esa
corr
ente
Spe
sa c
orre
nte
Spe
sa in
c/c
apita
le
TO
TA
LE
20,0
30,1
0,1
9,4
-19,8
7,4
-30,0
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
Pen
sion
i
Inte
ress
i
altr
a sp
esa
corr
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Spe
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nte
Spe
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c/c
apita
le
TO
TA
LE
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
55
Dinamica dell’importo lordo annuale pagato in pensioni per classe di importo mensile e per genere
var. % dell'importo complessivo erogato per pensioni tra 2011 e 2010
+15,6% per la spesa per donne con pensione
oltre 3.000 euro, +1,9% per le pensioni al di sotto
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Inps-dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
1,4
10,6
3,1
1,9
15,6
2,7
1,6
11,6
2,9
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
MA
SC
HI
fino
a 3.
000
euro
al
mes
e
3.00
0 eu
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più
al
mes
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Tot
ale
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chi
FE
MM
INE
fino
a 3.
000
euro
al
mes
e
3.00
0 eu
ro e
più
al
mes
e
Tot
ale
fem
min
e
TO
TA
LE
fino
a 3.
000
euro
al
mes
e
3.00
0 eu
ro e
più
al
mes
e
Tot
ale
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
56
Composizione per genere dei pensionati, spesa pensionistica 2011 e incremento spesa 2011-2010
% sul totale
Per le donne un quinto (20,9%) della spesa
per pensioni oltre 3.000 euro
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Inps-dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
54,2
22,8
47,7
20,9
55,6
27,1
0% 20% 40% 60% 80% 100%
pensionati <3.000 euro/ mese
pensionati 3.000 euro/ mese e oltre
spesa <3.000 euro/ mese
spesa 3.000 euro/ mese e oltre
incremento spesa <3.000 euro/ mese
incremento spesa 3.000 euro/ mese eoltre
uomo
donna
Le donne con pensioni oltre 3.000 euro
sono 152.483 (1,7% delle donne pensionate)
per una spesa di 8 miliardi (6,8% della
spesa per le donne pensionate)
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
57
48,7
34,1
46,547,9
24,0
10,8
17,0
22,6
10,6
28,6
4,4
9,8
42,1
28,5
38,5
41,1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
Redditi da pensione Reddito da partecipazione, impresa incontabilità ordinaria e semplificata
Altri redditi Totale redditi al netto delle perdite*
Sotto 30.000 Tra 30.000 e 100.000 Sopra 100.000 TOTALE
Incidenza della componente femminile sui redditi dei pensionati per classi di reddito da pensione e tipologia di redditi
Dichiarazioni 2012, anno di imposta 2011-incidenze sul totale dei contribuenti
Poche donne in posti dirigenziali: le donne solo
sono un decimo (10,6%) dei pensionati ‘d’oro’
* Perdita d'impresa in contabilità semplificata e da partecipazione
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF – Dipartimento delle Finanze
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
58
La composizione delle pensioni alle donne artigiane per tipologia
1 gennaio 2013-pensioni vigenti. Incidenze
Le pensioni Gestione artigiani: per le donne sono
quasi per la metà (47,5%) di vecchiaia
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps
47,5
46,3
6,2
0,0%
10,0%
20,0%
30,0%
40,0%
50,0%
60,0%
70,0%
80,0%
90,0%
100,0%
Le pensioni alle donne artigiane per tipologia
Invalidità
Superstite
Vecchiaia
Le pensioni alle donne artigiane sono 719.490 e
rappresentano:
- oltre un quarto (26,7%) delle pensioni erogate
alle autonome (al netto della Gestione separata)
- meno della metà (44,4%) delle pensioni erogate
al totale artigiani
Solo 1,6% delle pensioni vien colpita da
riduzione indicizzazione da Legge di stabilità
(3,1% per il totale delle pensioni delle donne)
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
59
Quota di pensioni vigenti con contribuzione mista Artigiani donne su pensioni a donne da Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD)
Dati al 1
gennaio 2012-incidenze su importo medio
Ricongiungimenti: oltre un quarto pensioni con
contribuzione mista
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps
30,0 29,1
40,9
28,8
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
Pensioni di Vecchiaia Pensioni di Anzianità Assegno di invalidità TOTALE
Visto che la vita professionale degli imprenditori inizia molto spesso come dipendenti si osserva
che circa tre quarti (73,8%) delle pensioni vigenti hanno una contribuzione mista Artigiani e Fondo
pensioni lavoratori dipendenti (FPLD): nel dettaglio si tratta di 1.195.266 pensioni e, in termini
monetari, interessano il FPLD per oltre un terzo (34,5%) dell’importo.
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
60 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
In 6 regioni italiane il reddito pensionistico
maschile è 50% maggiore di quello femminile
Disuguaglianza redditi pensionistici
Valore (M-F)/F del reddito medio pensionistico
La disuguaglianza di genere nelle prestazioni pensionistiche si osserva di più al Nord: il
gap maggiore si osserva in Liguria con un reddito pensionistico dei beneficiari maschi
che è del 55,3% superiore a quello delle beneficiarie donne; gap superiore al 50% in Lazio
(53,4%), Lombardia (53,2%), Veneto (52,4%), Friuli-Venezia Giulia (52,2%) e Trentino-Alto
Adige (50,8%) mentre quello minore è in Calabria (20,6%).
55,3
53,4
53,2
52,4
52,2
50,8
46,8
46,8
46,6
44,3
39,9
38,6
37,1
36,8
36,1
35,2
34,5
32,8
29,8
26,6
20,6
43,8
0
10
20
30
40
50
60
Ligu
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Mol
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Cal
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Italia
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
61
Dati 2011
La disuguaglianza intergenerazionale:
un caso concreto
Ex insegnante percepisce
pensione 1.920 euro, il 21% in più
dell’insegnante
Insegnante di 49 anni con 19 anni di
insegnamento in ruolo (circa a metà
carriera):
1.588 euro
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
62 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-RGS
La spesa pensionistica al 2050 dovrà essere
sostenuta da un'impennata di produttività
Dinamica previsiva al 2050 di Pil, occupati, popolazione e pensionati
Anni 2010-2050. Indice 2010=100. Ipotesi scenario nazionale base
Per sostenere la spesa pensionistica al 2050
+5% popolazione
+12% occupati
+73% Pil
111,8
172,9
105,3100,0
119,0
95,0
105,0
115,0
125,0
135,0
145,0
155,0
165,0
175,0
2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050
Occupati Pil reale a prezzi 2005 Popolazione Pensionati
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
63
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15
60 61 62 63 64 65 66 67 68 69
Pensionable age
Num
ber
of O
EC
D c
ount
ries
Dati Ocse Pensions Outlook 2012
L'età pensionabile non è più una variabile
manovrabile per ulteriori riforme previdenziali
Età pensionabile secondo le regole di lungo termine per sesso
Anno 2012-numero nazioni Ocse
UOMINI DONNE
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
64 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ocse
Italia 1^ in Ocse per peso pensioni sul Pil, ma
debole ‘pilastro privato’ (0,2% Pil, al 23° posto)
Paesi Ocse per spesa pensionistica pubblica e privata: quota sul Pil della spesa privata
Anno 2009 – percentuale della spesa privata sul PIL
La criticità del sistema pensionistico viene aggravata dalla bassa presenza del pilastro
privato. Secondo l’ultima comparazione Ocse tra 30 economie avanzate l’Italia è al primo
posto per peso sul PIL della spesa pensionistica, ma è al 23° posto per quota sul Pil della
previdenza complementare privata.
0,34 1,
09
1,95
1,77
1,71
0,09
2,66
0,08 0,03
6,4
4,64
0,45
3,91 3,
18
1,32
2,88
0,58
2,23
0,2
4,27
0,67 0,
02 0,28 0,01
5,5
0
3,26
1,03 0,
21
0,35
0,23
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
ME
X
KO
R
NZ
L
CH
L
ISR
TU
R
CA
N
LUX
ES
T
ISL
AU
S
CZ
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K
FIN
SV
N
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U
PO
L
CH
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C
BE
L
PR
T
AU
T
FR
A
ITA
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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I disincentivi all’offerta di lavoro
nascosti nel ‘welfare rosa’
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66 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
In Italia il rapporto pensionate/lavoratrici è 95,0%,
oltre 20 punti sopra la media europea (72,7%)
Incidenza delle donne beneficiarie di pensione sulle donne occupate nei principali paesi europei
Anno 2010-% pensionate su occupate oltre 15 anni
L’Italia è il primo paese dell’UE a 28 per rapporto tra donne pensionate e occupate, pari al
95,0%, valore che stacca di molto il 79,4% della Francia e il 73,3% della Germania. Molto
più lontano troviamo la Spagna con il 53,7% preceduta dal Regno Unito con il 59,8%.
95,0
79,4
73,3 72,7 72,7
59,8
53,7
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
75,0
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
Italia Francia Germania Unione europea a 28 Eurozona Regno Unito Spagna
10
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* Comprese le beneficiarie di pensioni o assegni sociali provenienti da invalido civile
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Inps-dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Nel Mezzogiorno oltre una pensionata su 3
(37,1%) è una pensionata di invalidità
Incidenza delle donne pensionate di invalidità (previdenziale, indennitaria e assistenziale)* per ripartizione
Anno 2011-% sul totale delle donne beneficiarie di pensione
Nel Mezzogiorno oltre una pensionata su tre (37,1%) è una donna che percepisce
pensione di invalidità, previdenziale, indennitaria e assistenziale e comprese pensioni
o assegni sociali di invalidità civile. Tale incidenza è di dieci punti superiore alla media
nazionale (27,0%) e quasi doppia rispetto alla media del Nord pari al 19,9%.
37,1
28,4
19,9
27,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
Mezzogiorno Centro Nord ITALIA
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Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Inps-dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Agricoltura nel Mezzogiorno: due beneficiarie di
indennità di disoccupazione per ogni dipendente
Rapporto tra beneficiari disoccupazione agricola e dipendenti agricoli nelle ripartizioni per genere
Anno 2012-rapporti percentuali. 15 anni e oltre. Sezione A, Ateco 2007
L'utilizzo dell'indennità di disoccupazione agricola è fortemente sbilanciato nel
Mezzogiorno, dove troviamo tra gli uomini 112,8 beneficiari di disoccupazione agricola
ogni 100 dipendenti uomini, mentre per le donne il rapporto sale a 218,3 beneficiarie
ogni 100 dipendenti donne: due beneficiarie per ogni dipendente.
58,4 60,4
112,8
92,0
114,0 111,5
218,3
186,0
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
Nord Centro Mezzogiorno ITALIA
Uomini Donne
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69
24,922,1
38,2
44,3
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
Maschi Femmine
Anni di servizio Anni di pensione stimati
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Inpdap
Donne pensionate 'baby': la vita in pensione
durerà due volte quella passata al lavoro
Gli anni di servizio e gli anni di pensione stimati per i pensionati 'baby' per genere
2011- valori espressi in anni; escluso militari e corpi di polizia
Per 1 anno di lavoro le donne pensionate 'baby' ne passeranno 2,0 in pensione mentre
una lavoratrice che va in pensione oggi a 61 anni con 35 di contributi passerà 0,72 anni
in pensione per 1 anno di servizio.
Le donne pensionate 'baby'
rappresentano più della
metà (52,4%) delle
imprenditrici, lavoratrici
autonome e professioniste
con dipendenti.
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70
203.834
489.241
156.933
850.008892.607
0
100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
800.000
900.000
1.000.000
Pensioni baby vigenti Pensioni invalidità(differenza con
benchmark)
Indennità didisoccupazione in
agricoltura (differenzarispetto a benchmark)
TOTALE ECCESSI DI'WELFARE ROSA'
Imprenditrici elavoratrici in proprio
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Inps, Istat e Inpdap
'Welfare rosa' assistenzialista: quasi pari (95%)
alle imprenditrici e lavoratrici in proprio
‘Welfare rosa' assistenzialista
Beneficiari donne nell'anno 2012 e pensioni baby al 2011
L’eccedenza rispetto al benchmark pensionate di invalidità, beneficiarie di indennità di
disoccupazione agricola e‘baby pensioni’ perimetrano un ‘welfare rosa’ assistenzialista
di 850.008 donne, pari a quasi alla totalità (95,2%) delle 892.607 donne occupate con i
profili Imprenditore e Lavoratore in proprio.
DISINCENTI VO ALL’OFFERA DI LAVORO REGOLARE E
RISCHIO INCENTIVO OFFERTA LAVORO IRREGOLARE: NEL
MEZZOGGIORNO TASSO LAVORO IRREGOLARE (ULA) 20,3% PIÙ DEL
DOPPIO DEL 9,3% DEL CENTRO NORD
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La tassazione sul lavoro:
l’intervento della Legge di Stabilità
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56,0
50,2
49,7
49,4
48,9
47,6
42,8
42,5
42,4
42,3
41,9
41,4
40,4
39,6
38,6
38,6
38,2
37,6
36,7
35,8
35,5
34,5
32,3
31,2
30,8
29,6
27,2
25,9
21,5
21,0
19,2
19,0
16,4
7,0
35,6
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
Bel
gio
Fra
ncia
Ger
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Ung
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Italia
Sve
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Fin
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Reg
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Svi
zzer
a
Cor
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ele
Mes
sico
Nuo
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elan
da
Cile
OC
SE
Cuneo fiscale in Italia tra i più alti d’Europa.
Per famiglia con due figli la classifica peggiora
In Italia nel 2012 è del 47,6% il cuneo fiscale che grava sul costo del lavoro di un
dipendente single senza figli con retribuzione media: si tratta del sesto cuneo fiscale più
oneroso tra i trentaquattro paesi avanzati dell'Ocse, con un livello di 12,0 punti superiore
alla media di 35,6% registrata nei paesi Ocse.
Dati Ocse
Cuneo fiscale nei Paesi Ocse
Anno 2012-tasse sul reddito e contributi sociali in % del costo del lavoro; single senza figli con reddito medio
Per coppie (sia con uno che due redditi) con due figli il cuneo
fiscale diventa il quarto più alto tra i paesi Ocse
Un terzo (31,4%) del costo del lavoro in imprese con
meno di 20 addetti
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73
37,8
42,0
42,3
38,738,3
37,7
37
38
39
40
41
42
43
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Italia Eurozona
Tassazione sul lavoro troppo alta
Elaborazione Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna su dati Commissione Europea
Tassazione sul lavoro in Italia ed Eurozona
Anni 1995-2011. Tassi percentuali impliciti di tassazione
La somma dell’Irpef gravante sul lavoro dipendente, i contributi sociali a carico dei
lavoratori e dei datori di lavoro e la quota di IRAP attribuibile alla componente lavoro, in
rapporto all’aggregato dei redditi da lavoro dipendente misurati dalla contabilità
nazionale, in Italia è del 42,3% ben 4,6 punti superiore al 37,7% della media dell’Eurozona.
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74
339,7
283,5
217,9
108,3 98,584,5 84,5 83,4 75,7 74,4 73,2 72,0 69,3 68,9 68,3 68,2 67,3 65,9 65,7 65,4 65,2 65,0 64,9 63,7 62,9 62,9 62,7 61,8 60,7 58,7
0,0
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
400,0
Rep
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go
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Indi
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Bie
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nesi
a
L’Italia è la 15° nazione al mondo (su 185)
e 1° in UE per tassazione sull’impresa
Nella comparazione internazionale della Banca Mondiale relativa al Total Tax Rate (TTR)
l’Italia mostra un valore di 68,3%, al 15
posto su 185 Paesi del mondo per tassazione in
percentuale dei profitti. E' 1
in Europa e tra i maggiori paesi è seguita dalla Francia, al
19
posto con un valore di 65,7%.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale e Pwc
Le 30 nazioni nel Mondo con il più alto Total Tax Rate
Anno 2012- incidenza percentuale di tutte le imposte nazionali e territoriali sul risultato operativo lordo. 185 nazioni. Per memoria Germania al 53
posto
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75
136,2
111,0
100,0
125,6
95,0
100,0
105,0
110,0
115,0
120,0
125,0
130,0
135,0
140,0
2000
Q1
2000
Q3
2001
Q1
2001
Q3
2002
Q1
2002
Q3
2003
Q1
2003
Q3
2004
Q1
2004
Q3
2005
Q1
2005
Q3
2006
Q1
2006
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2007
Q1
2007
Q3
2008
Q1
2008
Q3
2009
Q1
2009
Q3
2010
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2010
Q3
2011
Q1
2011
Q3
2012
Q1
2012
Q3
2013
Q1
Italia Germania Spagna
Dinamica del costo del lavoro per unità di prodotto in Italia, Germania e Spagna
I trimestre 2000-II trimestre 2013. Indice I trimestre 2000=100
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Il costo del lavoro per unità di prodotto: in due anni
la Spagna lo ha ridotto…..
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
76
-0,4
6,3
-0,4
-0,2
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
Ger
man
ia
Spa
gna
Italia
Eur
ozon
a
Dinamica dell’export in Italia, Germania e Spagna
I semestre 2013 su I semestre 2012
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
… con risultati evidenti sulle vendite all’estero
Export Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte (125,8 mld ) > export Spagna (121,4 mld)
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Riduzione del cuneo fiscale per 2,5 miliardi vale lo 0,7% sui 344 miliardi
di tassazione sul lavoro
• 1,5 miliardi per ridurre l’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 nel 2015,
1,8 nel 2016)
• 1 miliardo per ridurre i contributi sociali sulle imprese (1,1 nel 2015,
1,2 nel 2016).
• 0,04 mld (40 milioni) riduzione Irap sulla quota lavoro; solo lo 0,4%
della quota dell'imposta pagata dalle impese e attribuita al lavoro.
Serve più coraggio sulle riduzioni di spesa: da costi standard spesa PA
per redditi da lavoro e consumi intermedi= 20,2 miliardi
circa otto volte le risorse messe a disposizione dalla Legge di Stabilità
2014 per la riduzione del cuneo fiscale.
Legge di Stabilità sul cuneo fiscale
Manovra da ……‘zero virgola’
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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• Aumento detrazioni IRPEF dipendenti con reddito lordo annuo tra 8.001 e 15.000 euro e per
quelli con reddito lordo annuo tra 15.001 e 55.000
• Combinato con calo al 17% oneri oggi detraibili al 19%
LAVORATORI DIPENDENTI: MAGGIORI DETRAZIONI DA LAVORO DIPENDENTE ed effetto RIDUZIONE AL 17% DEGLI ONERI DEDUCIBILI
Redditi medi delle classi standard - valori in euro/anno – DIPENDENTI CON ONERI DETRAIBILI
Detraibilità dal 19% al 17% depotenzia di un
terzo (32,3%) le maggiori detrazioni da lavoro
146
173
-150
-100
-50
0
50
100
150
200
250
300
350
440
1200
1680
2150
2610
3080
3560
4260
5210
6340
8290
1036
0
1275
0
1690
0
2163
0
2572
0
2926
0
3330
0
3929
0
4581
0
4974
0
5527
0
6141
0
6539
0
7015
0
7645
0
8545
0
1021
00
1283
60
1757
80
4366
90
MINORI DETRAZIONI 2 P.P. VANTAGGIO FISCALE DETRAZIONI LAV.DIP
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
79
215.852,0
210.004,0
215.796,7
199.507,7
195.000,0
200.000,0
205.000,0
210.000,0
215.000,0
220.000,0
I tr.2007
III IV I tr.2008
II III IV I tr.2009
II III IV I tr.2010
II III IV I tr.2011
II III IV I tr.2012
II III IV I tr.2013
II
A maggio 2013 acconto IMU sospeso. Gli effetti di una riduzione delle imposte si apprezzano
sui consumi se tali riduzioni sono percepite come permanenti; il maggiore reddito reso
disponibile da una riduzione di imposta giudicata come permanente = consumi per 3.698
milioni.
La maggiore spesa consentirebbe di ridurre di un terzo (33,1%) il calo dei consumi in corso.
Incertezze fiscali e influenza negativa sui
consumi: il caso dell’IMU
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat-Conti nazionali di ottobre 2013
I consumi trimestrali delle famiglie
I trimestre 2007-II trimestre 2013; valori destagionalizzati e concatenati in milioni di euro (anno riferimento 2005)
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
80
• Problema delle clausole di salvaguardia (dei saldi di bilancio):
caso aumento IVA
• Futura clausola di salvaguardia: 10 miliardi nel 2017 di minori
agevolazioni fiscali
• Riforma Lavoro 2012: riduzione ammortizzatori sociali per la
disoccupazione
• ‘SalvaItalia’ (dicembre 2011): posticipo età pensionabile
• Spesometro fiscale
• Effetto CIG lungo periodo
Incertezze fiscali e influenza negativa sui
consumi: ALTRI FATTORI
POLITICHE PER LA CRESCITA PER CONTRASTARE STRAORDINARIA CONVERGENZA DI FATTORI
CHE COMPRIMONO LA DOMANDA DELLA FAMIGLIA
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Il lavoro nella pink economy
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
82
82,800
-63,200
19,600
-689,600
-381,400
-1.071,000-1.200,00
-1.000,00
-800,00
-600,00
-400,00
-200,00
0,00
200,00
Differenza aprile 2008-luglio 2012 Differenza agosto 2013-luglio 2012 Differenza agosto 2013-aprile 2008
Femmine Maschi
Tiene l’occupazione femminile: tra aprile 2008 e
agosto 2013 le donne occupate +19.600
La dinamica degli occupati tra due recessioni e una riforma: 2008-2013
Aprile 2008-luglio 2012 e luglio 2012-agosto 2013; % sulla popolazione 15-64 anni
Le donne occupate crescono però di 19.600 unità rispetto al picco pre crisi di aprile 2008,
con un tasso di occupazione in lieve calo (-0,5 punti % contro i -5,9 punti % dei maschi).
La riforma del mercato del lavoro del 2012 ha assunto un carattere prociclico: dal primo
mese di attuazione, luglio 2012, ad agosto 2013 l'occupazione scende dell’(-1,8%), ma
meno per le donne (-0,2%).
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
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OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Nonostante la flessione del 2012 il tasso di
occupazione femminile tiene rispetto al 2007
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
La dinamica del tasso occupazione tra due recessioni e una riforma : 2008-2013
Gennaio 2007-agosto 2013; 15-64 anni, % sulla popolazione
64
65
66
67
68
69
70
71
72
45,5
45,7
45,9
46,1
46,3
46,5
46,7
46,9
47,1
47,3
47,5
gen-
07
mag
-07
set-
07
gen-
08
mag
-08
set-
08
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09
mag
-09
set-
09
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10
mag
-10
set-
10
gen-
11
mag
-11
set-
11
gen-
12
mag
-12
set-
12
gen-
13
mag
-13
femmine maschi
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
84
-4,1
-1,8
-5,9
-0,3 -0,2 -0,5
-2,2
-1,0
-3,3
-6,0
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
Pre Riforma del mercato dellavoro (apr. 2008-lug. 2012)
Dopo l'entrata in vigore dellaRiforma del mercato del lavoro
(luglio 2012)
Totale tra due recessioni: aprile2008-agosto 2013
Maschi Femmine TOTALE
Tenuta del tasso di occupazione femminile
tra 2 recessioni e una riforma
La dinamica del tasso di occupazione tra due recessioni e una riforma: 2008-2013
Aprile 2008-luglio 2012 e luglio 2012-agosto 2013; % sulla popolazione 15-64 anni
La quota di donne occupate, rispetto al picco pre crisi di aprile 2008, mostrano un calo
inferiore al punto (-0,5 punti % contro i -5,9 punti % dei maschi).
La riforma del mercato del lavoro del 2012 ha assunto un carattere prociclico: dal primo
mese di attuazione, luglio 2012, ad agosto 2013 l'occupazione scende dell’(-1,8%), ma
meno per le donne (-0,2%).
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
85
In 14 settori su 30 l’occupazione femminile
cresce; in 23 su 30 donne meglio degli uomini
SETTORI CON DONNE
IN CRESCITA
(46,7% dell’occupazione )
+3,3% nell’ultimo anno
Dinamica occupazione per genere
II trim. 2013, var. % su media ultimi 4 trimestri
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
4,0
-2,0
1,4
-6,9
-2,2
3,2 3,4
-2,4
-4,8
-0,1
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
crescita donne e uomini crescita donne e calo uomini calo donne e crescita uomini calo donne e calo uomini TOTALE
uomini donne
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
86
I settori dove l’occupazione femminile cresce
18,3
10,46,8 5,2 5,1 4,7 3,4 1,9 1,5 1,1 0,5 0,3 0,0
8,2
3,1
-2,6-0,6 -1,3
1,3
-11,3
2,9
-7,3
7,6
-1,7 -0,1
1,6
-15,0
-10,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
Atti
vità
art
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spor
tive,
di
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nim
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Mac
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Atti
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Atti
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ivi
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Atti
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li,sc
ient
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tecn
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Ser
vizi
di i
nfor
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ione
e co
mun
icaz
ione
donne uomini
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Dinamica occupazione per genere nei settori con crescita donne
II trim. 2013, var. % su media ultimi 4 trimestri
CREATIVITA’ DOMANDA ESTERA
BENI STRUMENTALI E TURISMO WELFARE E CONCILIAZIONE
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
87
Nelle imprese più strutturate: cresce occupazione
femminile (sia dipendente che indipendente)
Occupati imprenditori e lavoratori autonomi con dipendenti per genere
II trim. 2008-II trim. 2013; numero indice II trim. 2008=100
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
SUPERATI I LIVELLI PRE CRISI
per il ‘fare impresa’ in
organizzazioni più complesse
imprenditori e lavoratori autonomi
con dipendenti
8,0
-10,3
-6,7
1,2
-0,4
-7,8-9,7 -9,1
-7,0 -7,6
-15,0
-10,0
-5,0
0,0
5,0
10,0
Imprenditori elavoratori
autonomicondipendenti
Altri indipendenti Totaleindipendenti
Dipendenti Totale
donne uomini
Dinamica occupati per genere e profilo professionale
II trim. 2008-II trim. 2013; numero indice II trim. 2008=100
108,0
92,2
80,0
85,0
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
II tr
im. 2
008
III tr
im. 2
008
IV tr
im. 2
008
I trim
. 200
9
II tr
im. 2
009
III tr
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009
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009
I trim
. 201
0
II tr
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010
III tr
im. 2
010
IV tr
im. 2
010
I trim
. 201
1
II tr
im. 2
011
III tr
im. 2
011
IV tr
im. 2
011
I trim
. 201
2
II tr
im. 2
012
III tr
im. 2
012
IV tr
im. 2
012
I trim
. 201
3
II tr
im. 2
013
femmine uomini
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
88
In recessione cresce l’offerta sul mercato del
lavoro (e cala l’inattività)
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Il forte calo dell'inattività femminile nell'ultimo anno
tasso di inattività 15-64 anni delle donne - dati destagionalizzati - valori per agosto dell'ultimo triennio
In un anno il tasso di attività femminile cresce di 1,7 punti (0,9 maschi), quello di
occupazione sale dello 0,6 (scende dello 0,9 per i maschi) e quello di disoccupazione
sale di 2,1 punti (+2,4 punti per i maschi).
49,0
48,3
46,6
46,0
46,5
47,0
47,5
48,0
48,5
49,0
49,5
50,0
50,5
Gen
naio
200
4
Mag
gio
2004
Set
tem
bre
2004
Gen
naio
200
5
Mag
gio
2005
Set
tem
bre
2005
Gen
naio
200
6
Mag
gio
2006
Set
tem
bre
2006
Gen
naio
200
7
Mag
gio
2007
Set
tem
bre
2007
Gen
naio
200
8
Mag
gio
2008
Set
tem
bre
2008
Gen
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200
9
Mag
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2009
Set
tem
bre
2009
Gen
naio
201
0
Mag
gio
2010
Set
tem
bre
2010
Gen
naio
201
1
Mag
gio
2011
Set
tem
bre
2011
Gen
naio
201
2
Mag
gio
2012
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
89
Tasso di inattività per genere
II trim. 2008-II trim. 2013
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Calo inattività tutto al femminile: -1,5 punti
in 5 anni
47,9
46,4
25,1
26,6
24,0
24,5
25,0
25,5
26,0
26,5
27,0
27,5
28,0
28,5
29,0
45,0
45,5
46,0
46,5
47,0
47,5
48,0
48,5
49,0
49,5
50,0II
trim
. 200
8
III tr
im. 2
008
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008
I trim
. 200
9
II tr
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009
III tr
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009
IV tr
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009
I trim
. 201
0
II tr
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010
III tr
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010
IV tr
im. 2
010
I trim
. 201
1
II tr
im. 2
011
III tr
im. 2
011
IV tr
im. 2
011
I trim
. 201
2
II tr
im. 2
012
III tr
im. 2
012
IV tr
im. 2
012
I trim
. 201
3
II tr
im. 2
013
Tas
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Tas
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donne uomini
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
90
Massimo tasso di inattività in Campania: il doppio
del minimo di Bolzano
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Tasso di inattività femminile per classe di età e regione
Anno 2012; tassi %decrescenti. 15-64 anni
64,4 63,861,7
60,458,2
54,1
48,6 47,946,5
43,6
40,4 39,7 39,6 39 38,8 38,7 38,6 37,6 36,533,9 33,4
31,9
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
Cam
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P. A
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zano
Valore massimo in Campania (64,4%), ben 17,9 punti sopra la media (46,5%).
Valore minimo nella Provincia Autonoma di Bolzano (31,9%), la metà del valore massimo.
OFFERTA POTENZIALE DONNE con tassi inattività
della regione più virtuosa della ripartizione: +718.000
unità
IMPRENDITRICI E LAVORATRICI AUTONOME:
+109.900 unità (+12,1%)
di cui 24.900 a capo di aziende con dipendenti
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
91
L’offerta di lavoro femminile negli ultimi 35 anni
Anni 1977-2012; tasso di attività femminile, 15 anni e oltre, valori percentuali
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
Nei ultimi 35 anni l’offerta di lavoro femminile
cresce quasi di un terzo (+28,4%)
31,0
39,8
30,0
31,0
32,0
33,0
34,0
35,0
36,0
37,0
38,0
39,0
40,0
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Nel 2012 toccato il valore massimo del tasso di
attività femminile e la variazione tendenziale più
consistente, pari a + 1,3 punti percentuali
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
92
Dinamica dell’offerta di lavoro femminile negli ultimi 35 anni
Anni 1978-2012; variazione assoluta del tasso di attività femminile rispetto all’anno precedente, 15 anni e oltre
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
-0,1
0,9
0,5 0,6
-0,2
0,4
0,2 0,3
0,8
0,6
0,1
0,3
0,0
0,4 0,3
-0,3 -0,2
0,2 0,3 0,3
0,6 0,5 0,5 0,5
0,2
0,0
-0,4 -0,4
0,2
-0,1
0,7
-0,4
-0,1
0,3
1,3
-0,6
-0,4
-0,2
0,0
0,2
0,4
0,6
0,8
1,0
1,2
1,4
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Nell’ultimo anno rilevato l'incremento massimo
dell’offerta femminile degli ultimi 35 anni
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
93
Tasso di attività donne 25-64 anni
1980-2060; previsioni scenario nazionale base 2015-2060
37,640,2
44,547,2
51,454,3
56,0
59,962,2
64,867,1
68,6 69,6 70,1 70,4 70,4 70,4
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
55,0
60,0
65,0
70,0
75,019
80
1985
1990
1995
2000
2005
2010
2015
2020
2025
2030
2035
2040
2045
2050
2055
2060
In 60 anni (1980-2040) raddoppia il tasso di
attività delle donne
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
94 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Ragioneria Generale dello Stato
Al 2030 tutta la maggiore offerta di lavoro è
delle donne
SCENARIO 2010-2030:
Donne +1.485.000 unità
Uomini +52.000 unità
Dinamica offerta del lavoro per genere
2010-2060; donne e uomini attivi 25-64 anni; anno indice 2010=100
115,6
104,2
100,4
89,8
85
90
95
100
105
110
115
120
2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 2055 2060
donne uomini
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
95
Donne imprenditrici e
donne titolari di imprese artigiane
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
96
L'Italia al primo posto in Europa per numero di
imprenditrici e lavoratrici autonome
Nel II trimestre 2013 sono oltre 1 milione e mezzo le imprenditrici e lavoratrici autonome
in Italia (1.524.600), 151.200 donne in più rispetto al numero registrato in Germania e ben
260.200 in più rispetto a quello rilevato nel Regno Unito.
Meno di 1 milione di queste donne indipendenti si contano in Polonia, Spagna e Francia.
La leadership italiana sui valori assoluti dal 2004, anno di inizio della nuova serie storica
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Primi 10 paesi europei per numero di imprenditrici e le lavoratrici autonome
II trimestre 2013-valori assoluti, donne over 15 anni
1.524.600
1.373.400
1.264.400
952.900 946.000877.300
558.800
441.200366.600 352.400
300.000
500.000
700.000
900.000
1.100.000
1.300.000
1.500.000
1.700.000
Italia Germania Regno Unito Polonia Spagna Francia Romania Paesi Bassi Portogallo Grecia
La quota di imprenditrici e
lavoratrici autonome sulle
occupate è pari al 16,3%
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
97
-0,4
-0,1
-0,5
-1,2
-0,6
-1,0
-0,9
-1,4
-1,2
-1
-0,8
-0,6
-0,4
-0,2
0
Nord-Ovest Nord-Est Centro Mezzogiorno Donne titolari diditte indiv.
ARTIGIANE
Donne titolari diditte indiiv. NON
artigiane
TOTALE
Le donne titolari di ditte individuali artigiane
tengono meglio di quelle non artigiane
Nel II trimestre 2013 le donne titolari di imprese artigiane sono in calo
tendenziale dello 0,6%: la miglior performance è quella del Nord-Est che è
stabile mentre la peggiore è la flessione del -1,2% osservata nel Mezzogiorno.
La dinamica è però migliore rispetto a quella delle donne titolari di
imprese non artigiane per cui si osserva una flessione dell'1,0%.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane e delle titolari di tutte le ditte individuali per ripartizione
II trimestre 2013; var. % su stesso periodo del 2012
Artigiane meglio delle
ditte individuali
(artigiane e non)
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
98
In 6 regioni aumentano le donne titolari di ditte
individuali artigiane; in 2 segnali di tenuta
Nel II trimestre del 2013 le titolari di ditte individuali artigiane sono in flessione dello
0,6% rispetto allo stesso periodo del 2012 e crescono solo in 6 regioni su 20. In
flessione tutte le regioni del Mezzogiorno tranne la Campania a +0,2%.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane per regione
II trimestre 2013; var. % su stesso periodo del 2012
1,2 1,1
0,7
0,3 0,2 0,1 0,0
-0,2
-0,6-0,8 -0,8
-1,1-1,4 -1,4 -1,4 -1,5 -1,6 -1,6
-1,8
-2,6-3,0
-2,5
-2,0
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10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
99
-1,9
2,9
0,9
-0,4-0,6
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
Manifatturiero Costruzioni Servizi alle imprese Servizi alle persone TOTALE
Nel Manifatturiero la flessione più intensa delle
titolari di ditte individuali artigiane
Nel II trimestre 2013 la dinamica delle titolari di ditte individuali artigiane è positiva
nelle Costruzioni (+2,9%) e nei Servizi alle imprese (+0,9%) mentre sono in flessione i
Servizi alle persone (-0,4%) e soprattutto il Manifatturiero (-1,9%).
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Dinamica donne titolari di ditte individuali artigiane per macrosettore di attività
II trimestre 2013; var. % su stesso periodo del 2012- Ateco 2007
Nei Servizi 7 artigiane su 10
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
100
Nel lungo periodo (2005-2013) migliore la
dinamica delle artigiane rispetto alle autonome
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e Unioncamere-Infocamere
Dinamica di lungo periodo donne titolari di ditte individuali artigiane e donne indipendenti nei II trimestri tra il 2005 e il 2013
II trimestre 2005-2013. Indice, II trimestre 2005=100
Su 100 lavoratrici indipendenti del 2005, nel 2013 ne troviamo 7 IN MENO
Su 100 artigiane del 2005 nel 2013, ne troviamo 1 IN PIÙ
92,8
100,0101,2
90,0
92,0
94,0
96,0
98,0
100,0
102,0
II trimestre 2005 II trimestre 2006 II trimestre 2007 II trimestre 2008 II trimestre 2009 II trimestre 2010 II trimestre 2011 II trimestre 2012 II trimestre 2013
Donne Indipendenti Donne titolari di ditte individuali artigiane
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
101
Focus Donne imprenditrici artigiane in imprese nei
settori energivori
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Miglioramento della bolletta energetica che pesa
0,3 punti percentuali in meno sul Pil
La bolletta energetica negli ultimi dieci anni
Agosto 2003-luglio 2013. Mln euro, dati annualizzati, somma dei dodici mesi precedenti
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat
La bolletta energetica a luglio 2013 – dato cumulato degli ultimi dodici mesi – è in
diminuzione: il saldo negativo tra esportazioni ed importazioni è sui 57.586 milioni di euro,
pari al 3,7% del Pil, con un calo di 0,3 punti rispetto al massimo del 2012. Sale a 6.972
milioni il divario rispetto al picco storico di 64.558 milioni raggiunto a settembre 2012.
-57.
586
-70.000
-60.000
-50.000
-40.000
-30.000
-20.000
-10.000
0
2003
-AG
O
2003
-DIC
2004
-AP
R
2004
-AG
O
2004
-DIC
2005
-AP
R
2005
-AG
O
2005
-DIC
2006
-AP
R
2006
-AG
O
2006
-DIC
2007
-AP
R
2007
-AG
O
2007
-DIC
2008
-AP
R
2008
-AG
O
2008
-DIC
2009
-AP
R
2009
-AG
O
2009
-DIC
2010
-AP
R
2010
-AG
O
2010
-DIC
2011
-AP
R
2011
-AG
O
2011
-DIC
2012
-AP
R
2012
-AG
O
2012
-DIC
2013
-AP
R
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
103
19,4
9
12,7
4
9
11
13
15
17
19
21Ita
lia
Eur
ozon
a
In Italia prezzi energia elettrica
ALTI e CRESCENTI
Dinamica dei prezzi energia elettrica per imprese – var. II semestre 2012 rispetto a II
semestre 2011
Prezzo esclusa Iva e comprese accise, Consumi tra 500 -2 000 MWh
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
Livello dei prezzi energia elettrica per imprese - II semestre 2012
Euro per 100 kWh - prezzo esclusa Iva e comprese accise, ponderati con consumi
Divario al 53% rispetto al prezzo medio europeo
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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Nei nove settori energivori
timidi segnali di recupero
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat
La produzione nei settori ad alto consumo di energia a luglio 2013
indice destagionalizzato 2005=100 – media mobile trimestrale
89,0
91,0
93,0
95,0
97,0
99,0
101,0
103,0
105,0
107,0
2009
M08
2009
M10
2009
M12
2010
M02
2010
M04
2010
M06
2010
M08
2010
M10
2010
M12
2011
M02
2011
M04
2011
M06
2011
M08
2011
M10
2011
M12
2012
M02
2012
M04
2012
M06
2012
M08
2012
M10
2012
M12
2013
M02
2013
M04
2013
M06
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
105
59.272 donne artigiane
nei comparti ad alta intensità energivora Donne artigiane con cariche in imprese nei settori energivori in Italia
II trimestre 2013 – incidenza % delle donne sul totale persone attive nei settori energivori*. Titolari, soci e altre cariche
*i settori energivori comprendono le divisioni Ateco 2007 10, Industrie alimentari, 13 Industrie tessili, 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta, 20 Fabbricazione di
prodotti chimici, 22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, 23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, 24 Metallurgia, 25
Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) e 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n. c. a.
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
46,9
36,2 35,5
31,229,6
22,921,7
17,515,1
24,1
19,5 20,1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
50,0
C 1
3 In
dust
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7 F
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3 F
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8 F
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5 F
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i
Tot
ale
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
106
Donne a capo del 24,1% delle imprese artigiane ad alto
consumo di energia . AI primi posti: Umbria e Liguria 28
,8
28,1
27,9
27,5
26,6
26,5
25,4
25,3
24,9
24,4
24,1
24,0
23,9
23,1
22,7
22,7
22,5
21,3
20,4
20,2
24,1
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
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Donne artigiane con cariche in imprese nei settori energivori in Italia
II trimestre 2013 – incidenza % delle donne sul totale persone attive nei settori energivori*. Titolari, soci e altre cariche
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
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1,0
1,0
-0,4
-1,0
-1,1
-1,2
-1,2
-1,4
-1,6
-1,7
-1,9
-1,9
-1,9
-2,2
-2,5
-2,5
-2,5
-2,6
-3,3
-3,9
-1,8
-5,0
-4,0
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
SIC
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LIA
Diminuzione maggiore della presenza di donne nei
comparti ad alto consumo di energia : -1,8%
Dinamica delle donne artigiane con cariche nelle imprese energivore nelle regioni italiane
II trimestre 2012 - trimestre 2013 – var. % II trim. 2013 su II trim. 2012. Titolari, soci e altre cariche
Al II trimestre 2013 rileviamo una diminuzione del 1,8% del numero di donne artigiane nei
settori energivori, a fronte di un calo meno accentuato, pari allo 0,6%, dalle artigiane
presenti nei settori non energivori
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
108
In 22 province le donne artigiane ‘energivore’
ottengono risultati migliori delle non energivore
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere-Infocamere
Dinamica del numero di donne artigiane con cariche in imprese energivore e non energivore nelle province italiane
Var.% II trim. 2013 su II trim. 2012. 22 province in cui la var. % positiva donne art. energivore > donne art. non energivore. Titolari, soci e altre cariche
9,0
7,0
4,2
3,6
3,4
3,2
2,9
2,9
2,5
2,3
2,3
2,1
1,9
1,6
1,5
1,4
1,4
1,0
1,0
0,7
0,4
0,2
-1,8
-0,8
0,0
-1,2
0,9
-0,7
-1,6
-0,9
-2,0
0,4
1,4
-0,6 -0
,1
-1,6
0,8
0,0
-0,1
-1,0
-1,4
-2,0
-2,2
-1,5
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
RIE
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NA
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INA
var.% IMP. femm. ENERGIVORE var.% IMP. femm. NON ENERGIVORE
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
109
CRESCITA e SOSTENIBILITÀ DEL WELFARE
solo con apporto decisivo delle DONNE all'offerta di lavoro
Serve PIÙ EFFICIENZA DELLA MACCHINA STATO donne beneficiano 3 VOLTE
1) riequilibrio SPESA WELFARE per FAMIGLIA e CONCILIAZIONE
2) Minore tassazione per il LAVORO e le IMPRESE
3) Migliori condizioni per FARE IMPRESA
Maggiore SUSSIDIARIETA' PER IL WELFARE: capitale dell' ASSOCIAZIONISMO DI
IMPRESA e degli ENTI BILATERALI
Il NUOVO LAVORO PER I GIOVANI SOLO DALLE IMPRESE
GRAZIE ALLE VOSTRE IMPRESE E AL VOSTRO LAVORO SI PUO’ INVENTARE IL PRESENTE
perchè gli ERRORI DEL PASSATO non compromettano il NOSTRO FUTURO
10
OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato Roma, 21 e 22 ottobre 2013
110
Grazie !
Il 10°OSSERVATORIO CONFARTIGIANATO DONNE IMPRESA SULL’IMPRENDITORIA FEMMINILE
ARTIGIANA IN ITALIA
Pink economy IMPRESE E LAVORO DELLE DONNE TRA CONCILIAZIONE, INCENTIVI E MAGGIORE BENESSERE
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Area Ricerche e Studi: www.confartigianato.it/UfficioStudi_publ.asp
Solo nella stessa area riservata è disponibile anche l'APPENDICE: 'GLI INDICATORI DEL BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE PER GENERE E PER REGIONE'