zoofishing magazine ottobre 2011
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PERIODICO GRATUITO DI ZOOFISHING
TrimestraleAnno II, Numero 4Ottobre 2011_________________
ZooFISHING MAGAZINE
Periodico gratuito scaricabile dal sito internet www.zoofishing.com
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In redazione
Enrico Busato
Daniel Gemin
Nicola Bertaggia
Marco Pagliarin
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Per inserzioni, curiosità, domande e per inviare vostri [email protected]
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Il ritrovamento del presente volantino al di fuori degli spazi consentiti è da ritenersi puramente casuale e senza alcuna responsabilità da parte dell'organizzazione.
EDITORIALE
Benvenuto autunno! Questo è forse il periodo più amico per la nostra disciplina. Per noi della zoofishing non poteva cominciare meglio...Un anno fa questa azienda era racchiusa in uno stretto gruppo di veri amici ma oggi si ritrova a poter dire la sua in campo nazionale: tutto questo fa supporre che abbiamo lavorato bene... e pensare che il bello deve ancora arrivare!Infatti la nostra giovane azienda si è imposta sul mercato puntando sulla qualità dei prodotti che offre, con un occhio al prezzo. ZooFishing, infatti, non si pone come unico obbiettivo costi bassi con prodotti di dubbia qualità, ma costi giusti per prodotti eccellenti.Parliamo di ZooBEST e Genesi: idrolizzati proteici, incredibili alleati in tutte le situazioni di pesca. Il loro costo può sembrare eccessivo, ma se il nostro team oramai ne fa uso continuo un motivo c'è: l'efficacia! Chi guarda sugli scaffali questi prodotti senza provarli ma solo classificandoli per il prezzo, forse non conosce la vera marcia in più di ZooFishing. Noi che sappiamo bene cosa significa pescare con un occhio al prezzo, abbiamo voluto battere tutti con alcuni prodotti che fanno della loro semplicità un arma infallibile.Il White Mix, ad esempio, ha sorpreso pure noi: questa miscela di 100% farine precotte di cereali è prodotto veloce, digeribile e attrattivo. Il nostro Amico Nicola infatti, lo ha utilizzato come base al 85% di un sua ricetta e l'ha "condito" con l'Essential Crema. I risultati parlano da soli: catture quasi ed esclusivamente su questo mix quando messo a confronto con altri, e garantisce digeribilità elevata e continuità nel lungo periodo. Tutto questo raccolto in pochi Euro di spesa!Tutto ciò serve a dimostrare che ogni nostro prodotto ha il giusto valore: vi abbiamo dimostrato la nostra trasparenza dichiarandovi la composizione al 100% e garantendovi un prodotto di qualità, a meno di 3€ al Kg!Vi aspettiamo nel 2012 per presentarvi le importanti novità che hanno permesso ai nostri ragazzi di imporsi in diverse competizioni agonistiche. Prodotti che hanno saputo far registrare risultati eccezionali e che saranno presto anche a vostra disposizione!
Lo staff ZooFishing
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Tecnica ed azione di pesca
In questo articolo affronteremo un argomento che a molti potrà sembrare marginale ma che, per diversi fattori, può influenzare significativamente le nostre sessioni di pesca.L’utilizzo del tendifilo è senza dubbio un’arma a doppio taglio e per evitare errori grossolani è necessario scegliere attentamente gli spot in cui impiegarli.Tempo fa ho letto un interessante articolo su questo argomento e, più in generale, ho notato che molti grandi esperti preferiscono spesso pescare slack line piuttosto che impiegare zavorre aggiuntive.Prima di procedere innanzi (così chi conosce l’espressione slack line resterà con il fiato sospeso), affrontiamo rapidamente i principali meriti e difetti di questo importante componente dell’attrezzatura.Vantaggi: in caso di vento il filo farà meno “pancia”; consente la pesca dove passano imbarcazioni; permette di restare in posizione in caso di detriti trascinati dalla corrente; consente di affondare trecce galleggianti in caso di pesca long range; permette una maggiore liberà d’azione nelle fasi finali del recupero del pesce (non sempre… !!!); consente calate ad angolo (anche se le trovo un po’ da perversi).Svantaggi: crea una fastidiosa “S” tra cimino, tendifilo e terminale che riduce sensibilmente la percezione delle mangiate; può rappresentare (soprattutto se troppo pesante) un punto di perno che falsa la partenza del pesce; è decisamente fastidioso in fase di recupero, soprattutto se siamo in barca e finisce con l’impigliarsi sul cimino; non garantisce di avere la madre lenza correttamente adagiata sul fondo; può incagliarsi nel sottoriva o in fase di recupero; costa!Dunque già ad una veloce riflessione è facile intuire come l’utilizzo di questa soluzione sia realmente necessario solo in alcune situazioni, ovvero: passaggio di imbarcazioni; detriti in sospensione; postazioni particolarmente strette (in questo caso ne basta uno su una canna laterale se siete da soli, o sulla canna più vicina a quelle del compagno se siete in due, per creare un corridoio libero per guadinare la preda al centro tra i rod pod). Se avete della treccia che galleggia come polistirolo… cambiatela! Si tratta di circostanze in massima parte riferibili
ad ambienti fluviali e connotate da una necessità tecnica oggettiva. Non sempre, però, il tendifilo in corrente rappresenta un vantaggio. In posti come il fiume Po, dove non mancano né acqua né corrente, avere un maggior numero di metri di lenza sotto acqua significa offrire più resistenza alla corrente
e il piombo principale potrebbe non bastare.E fin qui, grosso modo, siamo tutti d’accordo. Sto dunque dicendo che il tendifilo in acque ferme è controproducente? Quasi.Innanzitutto bisogna sfatare un mito: il tendifilo non migliora la presentazione, è una bufala clamorosa. L’unico scenario, del tutto teorico, in cui ciò sarebbe vero è il carpfishing in piscina a fondo piatto. Diversamente, qualsiasi irregolarità del fondale creerebbe sollevamenti o pance con
totale vanificazione dell’effetto mimetismo e conseguente inutilità del tendifilo. In verità basta anche la presenza di ostacoli o erbai lungo la linea della madre lenza per compromettere una presentazione perfetta ed aumentare, per contro, il rischio di incaglio.I colleghi inglesi ci insegnano che in queste occasioni è preferibile pescare slack line, ovvero con la lenza quasi in bando. Trovo che la scelta
L'uso eccessivo e fantasioso del tendifilo portano spesso a soluzioni non molto proficue.
Presentazione classica: il filo resta esposto a pericoli di intralcio classici, dovuti al mancato uso del tendifilo.
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sia estremamente interessante anche se totalmente trascurata qui da noi. Attenzione! Non basta adagiare la canna sul pod senza mettere in tensione la lenza: questo sarebbe gravemente sbagliato. Per eseguire correttamente la tecnica, che non crea problemi nemmeno in caso di vento, bisogna adottare
alcuni accorgimenti. Premesso che non è una scelta per tutti gli spot, dovremo innanzitutto avere cura di predisporre il nostro rod pod / picchietto con la parte anteriore più bassa rispetto al calcio, cosicchè il cimino della canna sarà vicino alla superficie dell’acqua. Dopo aver lanciato, con pazienza e precisione dovremo lentamente mettere in tensione la lenza per eliminare l’eventuale pancia del filo, il tutto mantenendo il cimino sotto il pelo dell’acqua, così da consentire l’affondamento del nylon (raramente si va al lancio con la treccia, ma se è affondante le operazioni sono le medesime).Solo ora potremo posizionare la canna sul supporto, pizzicando il filo nello swinger in bando. Dovremo aggiustare la tensione girando la bobina del mulinello a frizione aperta sino a far sollevare appena appena la testa dell’indicatore visivo, dettaglio che ci consentirà di percepire anche un ‘eventuale mangiata in calata.È tutto molto semplice ed efficace ma, lo ripeto, va fatto con calma ed attenzione.E nei grandi laghi? A mio avviso in quei posti raramente il tendifilo è indispensabile e viste distanze e dimensioni il problema della slack line nemmeno si pone. Se proprio è indispensabile utilizzarli, come a Bolsena per questioni di regolamento e quieto vivere, io spesso scelgo di avere le punte delle canne leggermente in alto e di far cadere i tendifilo piuttosto lontano da riva (magari utilizzando i wader).Ho scelto questo set up dopo varie esperienze negative, soprattutto nella fase di uscita in barca o di rientro, magari notturna. Ricordate: tendifilo troppo vicini in acqua bassa significa prenderli con l’elica del motore perché il filo dopo la zavorra corre appena sotto la superficie; tendifilo troppo distanti è come non averli e rischiano solo di complicare il recupero del pesce.
Dunque come potete capire non sono un amante dei tendifilo, anche se pescando principalmente in canale per me rappresentano un accessorio spesso irrinunciabile.E se proprio dovete usarli, montate tendifilo a perdere: molto molto meglio!! Non sto a spiegare il concetto di zavorra a perdere perché è noto a tutti. Nessuno però lo applica ai tendifilo che, al massimo, dispongono di un sistema di sgancio in caso di incaglio. 1Euro e 50, alla cassa, grazie.L’idea non è una novità: sarà sufficiente del filo di ferro ed alcuni sassi di qualsiasi dimensione. Si prende la pietra, la si avvolge un paio di volte con il fil di ferro (non guainato che inquina), si crea un uncino quasi chiuso all’estremità, si fa passare il filo al suo interno e si fa scivolare in acqua alla distanza desiderata.
Non bisogna serrare troppo l’anello di fil di ferro o rischieremo di non perdere la zavorra in fase di ferrata. Se invece il montaggio è corretto, al primo strattone il fil di ferro si piegherà liberando la lenza e lasciandoci a diretto contatto con la preda.Stesso risultato lo otterremo utilizzando una camera d’aria per biciclette tagliata a strisce ed incastrandoci dentro i sassi, avendo la cura di fissare solo la camera d’aria alla madre lenza tramite un moschettone.E se vorrete ostinarvi ad usarli in ogni occasione… non dite che non vi avevo avvertito.
Marco Pagliarin
L'uso del tendifilo su fondali irregolari e ricchi di ostacoli può generare pericoli d'incaglio
Un fondale irregolare può falsare l'azione del nostro tendifilo, rendendo la presentazione più innaturale.
Presentazione "slack-line": il filo scende morbido sul fondale
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Racconti di pesca
Ciao a tutti , sono qui per raccontarvi due sessioni fantastiche fatte in un grande lago del nord per cercare di catturare grosse carpe. Buon divertimento ...
Arriviamo in postazione alle ore
16.00, le condizioni meteorologiche lasciano un pò a desiderare visto la pioggia incessante che da circa 3 settimane cadeva ininterrottamente, ma noi non ci siamo fatti spaventare e dopo un paio d’ore tutto era pronto, mancavano solo i nostri inneschi appoggiati al fondo. Partiamo a calare le mie lenze, io ho scelto lo spot a destra dove mi trovo un vasto canneto e molti cespugli in acqua, insomma un posticino interessante. Il fondale si presenta con circa un metro d’acqua ed il fondo duro e pulito con forte presenza presenza di cozze spaccate e gamberi: la prima canna decido di posizionarla qui. Come pasturazione utilizzo granaglie miste e boilies speziate realizzate con il withe mix. La pasturazione è abbondante per cercare di tenere lì le carpe. Torno a riva, appoggio la canna sul pod e accendo l’avvisatore: una è pronta. Con l’altra canna decido di provare un fondale più profondo, circa sei metri d’acqua, dove il fondo è sabbioso e compatto, con poca presenza di alghe. Bene, la calo
qui e disegno nella mia mente un quadrato di circa 30metri quadri dove all’interno pasturo con 5 kg di boilies al cioccolato e pesca, le mie preferite! Torno a riva ed andiamo subito a calare quelle del socio. Finalmente tranquilli, possiamo mangiare un boccone e fare due risate in compagnia per poi metterci nelle nostre comode brande in attesa di qualche segnale. La notte passa tranquilla fino al mattino
quando vengo svegliato da una partenza sulla canna nell’acqua profonda, salto sul gommone e via che inizia il combattimento, il pesce sembra interessante nuota lento ed è pesante. Dopo una decina di minuti entra nella rete del guadino... A riva la pesiamo e la bilancia si ferma a 16.5 kg, una bellissima regina! Un paio di foto
ricordo e può tornare nel suo regno. Poco dopo la canna del socio che cattura una piccola carpa regina. Senza altre emozioni, arriviamo al terzo giorno dove la situazione cambia: le carpe sono entrate in pastura e circa ogni mezzora abbiamo una partenza con pesci dai 12 fino ai 19.0 kg. In particolarevi riporto la foto di questa bellissima full scaled da 13.6 kg che mise il sorriso sui nostri volti. La sessione termina con 15 partenze a guadino e 2 slamate, smontiamo e torniamo alle nostre case felici come bambini, con la promessa che saremo tornati molto presto, in cerca di biiig!!! Passano solo 7 giorni e decidiamo di tornare nello stesso posto della volta precedente dove avevamo fatto una bellissima sessione. Arrivati
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montiamo l’attrezzatura e caliamo le canne negli stessi spot della volta precedente e quasi nell’immediato abbiamo 4 partenze nel sottoriva con
carpe di taglia piccola, 7/8 kg molto belle e combattive. La notte passa in silenzio fino al primo pomeriggio dove una partenza nell’acqua profonda mi fa sobbalzare dalla sedia, prendo la canna ed esco: finalmente il primo pesce di taglia arriva, 16.0 kg. La seconda partenza arriva alle 20.15 Il combattimento dura qualche minuto, il pesce tira come un treno e piega la mia canna fino in fondo, appena la vedo il cuore comincia a battere forte e questo è il perché!!! Una bellissima linear da 17.0 kg, uno spettacolo.... Entusiasti ricaliamo per affrontare l’ultima notte che passa in silenzio fino alle 7.00 esco quando sempre la solita canna parte; esco , ferro ma stavolta la situazione cambia, un grosso
peso si sposta di traverso e comincia il suo cammino, usciamo in barca ed il combattimento ha inizio... dura una ventina di minuti e
finalmente la missione era compiuta una regina enorme era nel guadino... EVVAIIIIIIIIIII Urliamo io ed il socio. A riva posiamo il pescione sul
materassino.Lo pesiamo e la lancetta della bilancia si ferma a 21.0 kg il mio nuovo Personal Best!
Ringrazio tutto il team zoofishing per gli efficacissimi prodotti che crea tutti i giorni e per le soddisfazioni che da a noi. Un saluto e in bocca alla biiig!!!
Massimo Caneparo
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Racconti di pesca
Eccoci quà a passare l'ennesima notte a pesca con la mia compagna fidata Luna.Il posto è una bella ansa di
canale di 150m di larghezza, con la sponda
opposta ricca di fiori di loto e mille incagli possibili costituiti per lo più da tronchi di vari diametri, depositati dalla corrente del fiume.Proprio questo motivo è il mio spot prescelto: adoro le sfide ricche di fascino! Scaricata la macchina e innescate le canne, procedo col calarle usando il gommone: vado fino a ridosso di alcuni rami che affioravano dalla superfice vicino alle ninfee. Tutta la sessione è basata su un mix di mia concezione, formulato dal White mix più un aggiunta di farina di salmone e una piccola dose di aroma crema. Questi prodotti sono tutti made in Zoofishing, comprese le ottime pellet alla crema che uso per riempire i sacchetti in PVA con
all'interno l'innesco. Sono già le 21 di sera e il buio oramai è sceso e procedo col rifocillarmi con una cenetta veloce: spero che l'attesa sia il più breve possibile! Alle 22:30 una leggera calata mi fà sobbalzare dalla sedia, ferro ma con mia delusione si tratta solo di un siluretto di circa 5Kg con la pancia piena zeppa delle mie palline da pastura. Ricalata la canna e rinfrescato lo spot con una leggera pasturazione, sono ancora in attesa. Di lì a poco un altra calata, ferro e una regina di circa 8kg si lascia guadinare senza tanti problemi. La pastura comincia a dare i sui frutti visto la quantità che me ne ritrovo sul materassino, segno evidente della bontà del
mix Zoofishing, attrattivo e digeribile allo stesso tempo.Sono all'incirca le 1:30 del mattino, quando un singolo bip in calata mi sveglia.Tutto tace, accendo una sigaretta e aspetto di vedere se la situazione evolve. Poco dopo un altro bip che fà scendere
ancora lo swinger. Visto la presenza di numerosi ostacoli sommersi a ridosso del terminale in questione, decido di ferrare al prossimo bip, ma niente tutto ancora tace e decido di rimettermi a dormire. Non faccio in tempo a togliermi le scarpe che l'avvisatore risuona all'impazzata. Tempo di arrivare sulle canne che il pesce ha già guadagnato parecchi metri di filo. A questo punto mi limito a ferrare leggermente e salgo subito sul gommone cercando di arrivare sul pesce nel più breve tempo possibile. Per mia fortuna si è diretto a centro ansa e perciò fuori da ogni possibile incaglio. Non sento testate ma solo una continua e poderosa tensione,
Ecco Luna: sempre al mio fianco nelle mie battute di pesca!
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che mi fà ben sperare sul peso del pesce. Sento il nodo dello scokleader sui passanti perciò oramai dovremmo esserci. Accendo la luce della pila da testa e con gran stupore affiora dall'acqua un bell'esemplare di amur che come tutti sanno, si fà tirare facilmente a guadino per poi esplodere tutta la sua forza in repentine e potentissime scodate che mettono a dura prova tutta l'attrezzatura.Con non poca fatica cerco di fargli prendere aria e il mio gommone gira come una
trottola sotto le possenti
fughe del pesce. Dopo all'incirca 20minuti riesco a farlo entrare nel guadino. Torno a riva e lo deposito sul materassino. Prendo la bilancia e fatta la giusta tara, il peso del pesce fà fermare l'ago della bilancia sui 22Kg. Sono molto soddisfatto del risultato
ottenuto visto la gran quantità di alimento naturale presente nel canale, temevo di non riuscire a trarre in inganno pesci di una certa taglia. Fatte le foto di rito procedo col rilascio dell'esemplare non prima di avergli disinfettato la ferita dell'amo con un po' di sanitizzante. Come penso e spero tutti voi sappiate, l'amur è un pesce tostissimo in acqua, che dà tutto quello che può per guadagnarsi la libertà, ma poi al momento del rilascio è molto debole e fatica non
poco a riprendersi dallo sforzo sostenuto, perciò è fondamentale perdere 10minuti per ossigenarlo in acqua dentro il materassino: non costa nulla e ci garantisce di rilasciare il pesce in buone condizioni. Quando si stà bene il tempo scorre veloce e in un battibaleno
arriva mattino, segno che è già arrivato il momento di ritirare le canne e smontare il campo.Mi dirigo verso casa soddisfatto del risultato ottenuto, consapevole di quanto sia difficile far entrare
in competizione le nostre beneamate palline con l'abbondante alimento naturale presente nel canale.Un sincero ringraziamento a Zoofishing per la bontà dei suoi prodotti, auguro voi possiate vivere momenti indimenticabili in riva al vostro lago o fiume che sia, magari innescando una delle tante boiles Zoofishing!!!!!!
Nicola Bertaggia
Alcuni dei prodotti utilizzati nella sessione di pesca.
Splendido e potentissimo esemplare di carpa erbivora, un vero treno!
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Racconti di pesca
Ciao ragazzi mi chiamo Marco Niero e sono un ragazzo da Martellago, una cittadina nel veneziano, oltre al mio lavoro, ragazza ecc. ho una grande passione: il carpfishing.Sono qui per scrivere poche parlole che spero non siano noiose, di un idea che da tempo mi frullava in testa. per largo alle chiacchiere e partiamo.... òQuesto sogno nacque da una piccola idea di 3 amici (Marco Niero , Manuel Favretto e Alessandro Vianello) uniti da una forte amicizia e da un enorme passione il carpfishing!!!Questa idea nata perch dopo molti anni diè è carpfishing abbiamo notato un grosso cambiamento nel carpfishing: un cambiamento a livello tecnico, ideologico, organizzativo e soprattutto a livello etico.Queste cose sono un buon punto di partenza per un futuro migliore ma non è tutto rose e fiori, infatti ci sono ancora segnali preoccupanti e di cattivo esempio per le generazioni presenti e future. Mi riferisco a come si sono e si stanno riducendo certi ambienti da sogno e non. A partire dalla spazzatura lasciata da gente che non ha rispetto per la natura e per gli altri: mi riferisco
anche a carpisti, se possiamo
chiamarli cosi, perch nonè sono sempre “gli altri” ad avere comportamenti
sbagliati.Un'altra questione che mi sta a cuore che ci sonoè troppe cave, laghi o atre acque chiuse che sono diventate private per diventare luoghi dove si va solo per la ricerca della big e non per vivere una vera passione come pu essere la nostra. ò La pesca e nello specifico il carpfishing si basa sullo studio continuo dell'esca, sulla preparazione dello spot e su molto altro ancora!Credo inoltre che sia fondamentale essere liberi di andare a pesca senza timori: non possiamo avere paura di quello che potrebbe succederci, sia per un discorso di “vandalismo”, che per un discorso di sicurezza personale.Per queste ragioni crediamo che bisogna muoversi in “massa” con sani principi e ideali!!
Noi ci siamo affigliati a CFI per formare una sede periferica di carpfishing: SEDE PERIFERICA DI MARTELLAGO N.223Questo lo abbiamo fatto per prender parte ad un gruppo che possa portare avanti i nostri ideali, in modo tale da avere un aiuto, un etica e una linea da seguire e da “tramandare” ai nostri ragazzi che praticano e che praticheranno questa stupenda passione....Il nostro intento era quello di creare una sede periferica con pochi iscritti, (massimo 10 persone) e di veri amici.
Ma, come spesso accade quando si realizza qualcosa di buono, si sparsa in un soffio e dopo 5 mesi diè attivit possiamo contare la bellezza di 30 iscrittià
pi affiatati che mai ù dal primo all'ultimo.Il nostro primo intervento dopo la nascita del nostro gruppo il 1 marzo 2011, si è svolto il giorno 11-06-2011 con una pulizia delle cave di martellago organizzata in concomitanza con la giornata ecologica nazionale di CFI .In questo primo piccolo evento si sono mossi pi di 20ù ragazzi con la gran voglia di fare e rendersi utili sia per loro stessi, che sono accaniti frequentatori del luogo, che per tutti gli altri!
In questa manifestazione sono stati raccolti diversi sacchi di spazzatura sparsi in tutte le cinque cave comprese quelle chiuse alla pesca e pensate che sono state trovate delle reti dei pescatori di frodo nelle cave chiuse alla pesca.Dobbiamo ringraziare di cuore il sindaco per aver
U n p i c c o l o m a g r a n d e s o g n oU n p i c c o l o m a g r a n d e s o g n o
Alessio, Marco e Manuel, i tre fondatori del CARP CLUB CFI DI MARTELLAGO.
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appoggiato questa iniziativa e per il sostegno economico che ci ha dato: infatti ci sono stati forniti tutti i mezzi necessari per lo svolgimento dei lavori, dai sacchi, ai guanti da lavoro e tutto l'occorrente.In pi c' stato lo stupore e l'interessamento delleù è persone che passeggiavano nel parco mentre lavoravamo: molti ci hanno chiesto chi eravamo, cosa significava lo stemma sulle nostre magliette e come mai veniva fatta questa iniziativa interessante ed utile per la comunit .àCosa ancora pi bella stataù è l'approvazione per aver iniziato un percorso cos importante per tutti inì un paradiso come le cave di martellago.Il secondo intervento, se possiamo chiamarlo cos , stato fatto il 28-ì è06-2011 per combattere i “soliti furbetti”!Con questo riporto le parole scritte su facebook sulla nostra sezione: CARPCLUB CFI MARTELLAGO
<< 28-06-2011 per combattere i furbetti fuori regola!!!!!Un grosso ringraziamento ai 5 coraggiosi partecipanti che si sono ritrovati nel luogo (cave di martellago) alle ore 22.15 di ieri sera.....Tutto avvenuto grazie a delle "soffiate" fatte viaè cellulare ai membri della sede che a sua volta si sono mossi tempestivamente x bloccare i furbetti in pesca, essendo nel periodo di frega!!!!Oltre a questo ringraziamo ancora di pi i 5 coraggiosiù per aver mollato i propri impegni lavorativi, morose, ecc. x portare avanti il progetto della salvaguardia del nostro territorio!!! Il tutto si risolto serenamente eè parlando tranquillamente con i ragazzi in “fallo” facendo tirar su l attrezzatura !!!!!!grazie ancora ragazzi.... >>Questo intervento speriamo sia servito a far capire almeno ai 3 ragazzi che c' qualcuno che vigila in zonaè
e, molto serenamente, cerca di far rispettare dei regolamenti fondamentali per il rispetto di tutti e del territorio! Durante le varie serate abbiamo espresso la volontà
di un progetto comune che stiamo seguendo: andando per la giusta strada vogliamo portarlo a buon fine in modo che tutti
riescano ad averne i frutti.Nella nostra sede si sono svolte molte riunioni dalla nostra nascita, con varie discussioni riguardo itinerari fatti dai nostri ragazzi sia in italia che all'estero, abbiamo parlato di farine, di mix ed abbiamo fatto molti kg di boiles assieme in sede, provando tutti.Poi c' stato l intervento di diversi amici ospiti nellaè nostra sede tra cui Daniel Gemin con una super serata con “ZOOFISHING” dove tutti i nostri ragazzi facevano domande senza far respirare il povero Daniel, messo alla dura prova sui prodotti tra cui esche, liquidi, farine, mix ecc.La serata svolta a mio parere stata una delle pi belleè ù fatte perch lo spirito non era basato sull'ideaè commerciante-cliente ma sull'idea amico-amico per cui un'ottima serata con mille consigli, critiche ed apprezzamenti da tutte e due le parti.Poi abbiamo fatto una serata con il presidente di CFI (Agostino Zurma) che voluto venire a vedere comeè eravamo organizzati con la sede e in primis ha voluto conoscere tutti i nostri ragazzi e le nostre idee dandoci consigli utili per portare avanti la sede ed i vari progetti.
Adesso nel proseguimento delle nostre attività abbiamo molte sorprese gi programmate per ià nostri ragazzi fino a fine anno per cui avremo un super inverno, con super ospiti e con molte novit .... àCon questo ragazzi concludo e spero che quello riportato qui sopra sia un modo per far capire alla gente, carpisti e non, che bisogna comportarsi nel rispetto delle regole in modo da dare il buon esempio a tutti, ma sopratutto nel far capire a tutti che noi carpisti rispettiamo tutto e tutti e che non siamo la classica massa di pescatori in cerca solo del record personale.
Niero MarcoCARP CLUB CFI MARTELLAGO