inmovimento magazine ottobre 2015

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InMovimento. Free magazine socio-culturale. Anno 6, numero 78. Copia gratuita. www.inmovimento.eu magazine ottobre 2015

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In questo numero: La ludopatia inquina la gioventù San Michele 2015: divertimento, pioggia e polemiche I Moseek alla conquista di XFaxtor 9 Cinema: Suburra Cinema Cult: 40 anni di Fantozzi Dire, fare…nutrire Il bullismo diventa maggiorenne, la storia di Andrea Scatti nel tempo: Steve McCurry Musica: I dischi del momento Deep in the music: Pink Floyd I sogni (non) son (solo) desideri Sarà l’uomo giusto per me Tecnologia: ecco la risposta di Amazon Anche in questo numero di InMovimento Magazine non mancheranno le rubriche di base come: - Globo: notizie dal mondo - Pourparler, domande e risposte - Crazy Web, immagini pazze dalla rete - Bacheca locale, cosa succede in città - Agenda eventi, gli appuntamenti musicali/teatrali - Tecnoblog, news dal mondo della tecnologia - Movida: gli scatti del mese - Classe in cucina, la ricetta del mese - Il Bazar, annunci gratuiti - Il Cocktail del mese - L’Oroscopo di Laura Bendoni

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ottobre 2015inmovimento

inmovimento

AmministratoreDavide Funari

DirettoreTonj [email protected]

CollaboratoriFranca Isabella BarzizzaLaura BendoniAlessandro CannavaleMartina Creti Ilaria FornitiMarco PalliEnrica Sabatino

InMovimento magazine

Anno 6, numero 78Ottobre 2015

Registrazione al Tribunale di Latina num. 1035/08

StampaGrafica Duemila s.r.l.Via delle Valli, snc

Pubblicità338 20 33 789

ContattiAprilia - Via Carboni, 7Tel. 338 20 33 789Fax. +39 178 27 555 [email protected]

Grafica e impaginazioneSimona [email protected]

FotografiaChristian Sana

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuitae non retribuita. E’ vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari.

La redazione non risponde delle eventuali variazioni a date o orari e prezzi degli eventi pubblicati.inmovimentomagazine

SOMMARIO

4

6

8

17I Moosek alla conquista di X Factor

19Cinema cult: Fantozzi

29 Sarà l'uomo giusto per me

35

36

38

20Dire, fare...nutrire!

18Cinema: Suburra

31

10La ludopatia

12

14San Michele 2015

24Scatti nel Tempo

22Agenda Eventi

27

32MOVIDA

34La Ricettadell mese

28Psicologia: I sogni

26Musica:I dischi del momento

30 Tecnologia:Ecco la risposta di amazon

www.inmovimento.eu

[email protected]

InMovimento

#CRAZY WEB#CRAZY WEB

TECNOBLOGTECNOBLOG

il BAZAR

il BAZAR

il BAZAR

Di Laura Bendoni

L’OroscopoDi Laura Bendoni

inside

deep in the music

21Bullismo:la storia di Andrea

Nei primi dieci minuti il livello di zuc-chero nel sangue aumenta a livel-li anormali: ci sentiamo meglio per-ché i primi morsi attivano nel cervello sostanze chimiche che rilasciano do-pamina, principale neurotrasmettitore della sensazione di piacere. Tra i ven-ti e i trenta minuti cominciano a fare il

proprio lavoro lo zucchero ma soprat-tutto il sodio: ecco spiegato il motivo dell’impellente bisogno di be-re, spesso e volentieri una bibita gassata presa in abbinamento con il panino (e le patatine). Con il sale non si scherza: un consumo eccessivo fa alzare la pres-sione alta e in casi estremi può portare a malattie cardiache e ictus. Dopo quaranta minuti il nostro corpo è talmente “sconvolto” che chiede un altro Big Mac: quando si consuma un pasto ad alto con-tenuto calorico la risposta insulinica può abbattere i livelli di gluco-sio facendo sì che ci viene voglia di mangiare di più. Normalmente il corpo ha bisogno dalle 24 alle 72 ore per digerire il cibo: per un hamburger serve più tempo, però. Un Big Mac si dige-risce completamente in tre giorni.

COME REAGISCE IL TUO ORGANISMO DOPO AVER MANGIATO UN BIG MAC

IL PRESERVATIVO VEGANO

Preservativo in arrivo anche una ver-sione vegana capace di regalare orga-smi multipli. Lo slogan di un’azienda di Berlino, che vende una confezione di 7 preservativi con la scritta che regala-no 21 orgasmi, ha portato a uno scon-tro in tribunale con un’altra impresa te-desca produttrice di profilattici. L’azienda Einhorn di Berlino è una start-up che produce preservativi vegani. I profilattici di Einhorn so-no prodotti in modo ecocompatibile, con materiali comprati secon-do le regole del mercato equo e solidale. Un preservativo progressista, in linea con la cultura prevalente a Berlino, capace però di regalare ancora più piacere del previsto. Il profilattico vegano è infatti venduto con uno slogan assai effica-ce, una confezione da 7 condom per 21 orgasmi. Il 21 orgasmi non si significa che i maschi possono indossare un preservativo vega-no per tre rapporti, ma che la particolare resistenza del profilatti-co costruito con questo tipo di materiali possa prolungare il piace-re per la coppia. All’orgasmo dell’uomo possono seguirne due della donna con cui ha un rapporto sessuale. Einhorn è una start-up che punta molto sul carattere originali dei suoi preservativi, con confezioni ricche di vignette comiche, per evitare imbarazzi al momento dell’acquisto, e stile particolarmente estroverso e peculiare dato il tipo di prodotto. Un’azienda concor-rente non ha però gradito lo slogan degli orgasmi multipli, ritenendo che potesse ingannare i consumatori. Per questo motivo la socie-tà Fair Squared ha querelato Einhorn, al fine di cancellare lo slogan con cui vende la sua ultima confezione di preservativi.

Cattive notizie per la biodiversità ma-rina. Living Blue Planet, un rappor-to messo a punto da WWF e Zoolo-gical Society di Londra, infatti, svela che la popolazione animale marina, composta di uccelli, pesci, mammi-feri e rettili è diminuita del 49% dal 1970 a oggi. Tutta colpa, neanche a dirlo, delle attività umane, prima fra tutte la pesca eccessiva, e dei cam-biamenti climatici. Alcune specie, prosegue lo studio, han-no sofferto più di altre: la popolazione di tonni e sgombri, per esempio, si è ridotta di quasi il 75%.Gli autori hanno analizzato la presenza e la numerosità di ol-tre 1.200 specie di creature marine, monitorandone l’evolu-zione negli ultimi 45 anni. Arrivando a delineare uno scenario decisamente sconfortante: “L’attività umana”, spiega Mar-co Lambertini, responsabile di WWF International, “ha gra-vemente danneggiato l’oceano: la cattura dei pesci, per esempio, è avvenuta a un tasso più veloce rispetto alla loro riproduzione”.La specie più colpita, spiega la BBC, è quella delle olotu-rie (anche noti come cetrioli di mare), che stanno praticamen-te scomparendo: ce ne sono il 98% in meno nelle Galapagos e il 94% in meno nel Mar Rosso.Oltre alla pesca, uno dei fattori che più contribuisce alla de-cimazione delle specie, secondo gli autori dello studio, è il cambiamento climatico in atto: l’anidride carbonica in ecces-so viene assorbita dagli oceani e rende le acque più acide, mettendo in pericolo l’esistenza degli animali che le popo-lano.

LA POPOLAZIONE MARINA E' DIMEZZATA

LA DIETA BATTE LA DEPRESSIONE

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G L O B

Avete perso il conto delle cose a cui fa bene una die-ta prevalentemente vegetariana? Oltre a favorire la sa-lute cardiovascolare e a prevenire il cancro, aiutando anche a stare in linea, uno studio appena pubblicato su BMC Medicine sostiene che mangiare frutta e ver-dura, legumi e noci possa prevenire l'insorgenza del-la depressione, la malattia mentale in assoluto più dif-fusa.Per la prima volta i ricercatori hanno analizzato insie-me e messo a confronto diversi modelli alimentari sa-ni e la loro associazione con il rischio di depressione. I regimi alimentari a confronto erano la dieta mediterra-nea, la dieta provegetariana e l'Alternative Healthy Ea-ting Index-2010, che prevede un elevato consumo di frutta e verdura, cereali integrali, acidi grassi polinsa-turi, noci, grassi omega-3 e un basso apporto di car-ni rosse e trasformate, cereali raffinati, zucchero e be-vande dolcificate.“Volevamo capire quale ruolo gioca la nutrizione nella salute mentale“, spiega Almudena Sanchez-Villegas, dell'Università di Las Palmas a Gran Canaria, autrice

principale dello studio, “in quanto riteniamo che cer-ti modelli alimentari potrebbero proteggere le nostre menti. Queste diete sono tutte associate a benefici per la salute fisica e ora scopriamo che potrebbero avere un effetto positivo sulla nostra salute mentale“.

Qual è la dieta che protegge maggiorente da questo ri-schio? Dicono gli autori, potrebbe essere spiegato con la sua somiglianza alla dieta mediterranea. Sono so-prattutto gli acidi grassi omega-3, la verdura, la frutta, i legumi, le noci e un consumo moderato di alcol, ele-menti che le due diete hanno in comune, i fattori che si ritengono maggiormente responsabili per la riduzione del rischio associata a una buona aderenza alla "dieta salutare alternativa".

La legge della pipì è uguale per tuttiQuanto ci mette un elefante a svuotare la vescica? Quan-to un gatto, quanto un cane, quanto una capra, una mucca o un ratto, ovvero più o meno 21 secondi. La legge della pipì è uguale per tutti i mammiferi di media e grossa taglia, sopra i 3 kg diciamo, a prescindere da quanto grossa e come sia fatta la vescica di questi ani-mali. E c’è un modello matematico in grado di spiegarlo.

La scienza dei baciQuattro i paper menzionati nella sezione medicina delle ricerche improbabili e tutti parlando delle conseguenze di baci intensi (e anche qualcosina di più). Sapevate per esempio che bacia-re può alleviare temporaneamente le reazioni allergiche cuta-nee? E che il dna di chi ha baciato può persistere per un po’ di tempo nella saliva di chi ha ricevuto il bacio (con importanti im-plicazioni in ambito forense)? Esempio di scienza che fa prima ridere e poi riflettere perfetto, quest’ultimo.

Corsa sui dossi per diagnosticare l’appendiciteHai avuto dolore passando su dei dossi per arrivare in ospeda-le? Domanda tutt’altro che bizzarra se si considera che – for-ti dell’evidenza scientifica premiata dagli IgNobel in materia di diagnostica – i medici potrebbero fare ai pazienti per capire se è in corso un’appendicite acuta.

Vuoi vedere come camminava un dinosauro?Facile: basta far cresce un pulcino con una falsa coda. Gli espe-rimenti sui poveri pulcini – valsi il riconoscimento per la biologia – hanno permesso ai ricercatori di spostare il baricentro degli animali, costretti a muoversi secondo un pattern diverso, molto simile, sostengono gli esperti, a quella che doveva essere l’an-datura dei dinosauri.

Diciamo tutti “huh”“Huh” è universale ed è una parola. Quello che infatti potrebbe sembrare solo un suono strampalato è in realtà una vera e pro-pria parola, sostiene il team di ricercatori che si è portato a casa il premio per la Letteratura agli IgNobel 2015. Studiata in dieci lingue l’espressione parrebbe essere usata in tutte quando non si è capito bene qualcosa che ci è stato detto.

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LA SCIENZA CHE FA "RIDERE"

Esiste una legge universale della pipì... L’uovo bollitosi può sbollire... Sono queste alcune delle ricerche premiate durante la notte alla pazza cerimonia degli IgNobel 2015, i premi che celebrano “le ricerche che fanno prima ridere poi pensare” e che sono divenuti ormai un consueto e divertente appunta-mento in attesa dei più seriosi Nobel, annunciati ad ottobre. Lo scopo? Stimolare l’interesse del pubblico nella scienza ri-conoscendone gli aspetti insoliti, divertenti, bizzarri, creativi. Conosciamo da vicino alcuni dei vincitori:

Perché i romani organizzavano sPettacoli gladiatori?

Il primo spettacolo gladiatorio a Ro-ma ebbe luogo nel 264 a.C., durante una cerimonia funebre: i giochi gla-diatori erano uno degli spettacoli più seguiti dell’antica Roma.Per circa sette secoli uomini, donne furono chiamati ad esibirsi in que-sto cruento circo: i combattimenti tra gladiatori in realtà avvenivano già all’epoca degli Etruschi e i romani non fecero altro che ereditare questa tradizione.Era infatti abitudine dei personaggi più facoltosi offrire ad ospiti e al popolo questi spettacoli, per celebrare occasioni particola-ri: i gladiatori erano per lo più prigionieri. La loro capacità di atti-rare grandi folle trasformò questo spettacolo in un vero e proprio business statale, ideale per raccogliere fondi e risorse economi-che utili a sostenere una popolazione costantemente in aumento.

Perché fu costruito il muro di Berlino?

Per 28 anni, fra il 13 agosto 1961 e il 9 no-vembre 1989, oltre 40 km di cemento hanno diviso in due la città di Berlino. Definito dal governo della Germania Est una barriera di protezione antifascista contro un eventuale attacco occidentale. Tra il 1949 e il 1961 cir-ca 2 milioni e mezzo di tedeschi della Germa-nia Est oltrepassarono il confine, diretti verso Ovest. Le pattuglie di confine a Est, avevano l'ordine di sparare contro chiunque provasse

a oltrepassare il muro e si opponesse all'arresto. Nel corso di ol-tre vent'anni, quei 155 km di cemento, 43 dei quali all'interno della città di Berlino, simboleggiarono morte e oppressione. Berlino fu la risposta del governo della Germania Est al problema della fuga di massa dei suoi cittadini verso Occidente. Per 28 anni, fino al 1989, il muro divise strade e affetti. Ma finì per crollare e disintegrarsi, in-sieme al regime dittatoriale che lo volle in piedi, sotto i colpi delle politiche riformiste di Michail Gorbaciov.

chi ha inventato i laBirinti?

Si narra che il primo labirinto fu quello costruito dal re di Creta, Minosse, per potervi rinchiudere il terribile Minotau-ro. Nato dall’unione della moglie di Mi-nosse con un toro bianco che Zeus ave-va mandato in dono al re perché questi glielo sacrificasse. Minosse non sacrificò l'animale, così Zeus ar-chitettò la crudele punizione e dall’unione carnale della sposa del re con il toro nacque un essere metà uomo e metà toro. Allora Mi-nosse ordinò a Dedalo, architetto di corte, di realizzare una costru-zione intricata, con stanze, gallerie, strade arzigogolate al punto che diventasse impossibile fuggire. Nacque così il labirinto.

Perché gli egizi smisero di costruire Piramidi?

Le piramidi sono costruzioni grandiose per la degna sepoltura dei faraoni. Le più famose si trovano nella piana di Gi-za e furono costruite, tra il 2600 e il 2500 a.C.. In seguito l’Egitto visse un lungo periodo di decadenza e di disordini in-terni: i faraoni continuarono a costruire

piramidi, ma non raggiunsero più le di-mensioni del passato. Solo molti secoli dopo, iniziò una nuova fase di splendore: i faraoni non erano mai stati così ricchi e così potenti, avrebbero forse potuto costruire piramidi più alte e più imponen-ti; ma preferirono scavare grandi tombe sotterranee, decorate ma-gnificamente e riempite di ogni genere di tesori che diedero vita al-la Valle dei Re. Questo cambio di tendenza riguardo le tecniche di sepoltura avvenne perchè le piramidi non erano abbastanza sicu-re e la loro grandezza attirava i ladri di tombe. I faraoni decisero di rendere meno visibile la loro tomba e di accentuare nel frattempo la complessità del sistema di accesso sotterraneo.

cos'è il ratto delle saBine?

Il “ratto delle sabine”, ovvero il rapimen-to delle donne sabine: una fra le vicende più antiche della storia di Roma. Secondo la tradizione infatti Romolo, una volta fon-data Roma, vuole stringere alleanze con le popolazioni vicine e cercare di ottene-re delle donne con cui procreare e popo-lare la nuova città. E' ai sabini che Romo-lo si rivolge per avere questi favori: questi però si rifiutarono. Il Re decise quindi di organizzare un grande spettacolo per attirare gli abitanti della regione e rapire con l’inganno le loro donne nel mezzo dello spet-tacolo. I popoli che subiscono l'affronto del ratto chiedono la libe-razione delle fanciulle rapite. Tutto questo scaturisce una guerra che viene fermata dalle stesse donne che hanno subito l'affronto che supplicano gli uomini di interrompere il sanguinoso scontro e mettono le basi per la pace.

Perché le squadre di calcio sono comPoste da 11 giocatori?

Il calcio ha molte regole che devono es-sere rispettate, a rischio di espulsione o punizione: le regole, così come il gioco stesso (o almeno la sua versione moder-na), nasce nei college inglesi negli ultimi anni del 1800. I ricchi studenti di queste prestigiose scuole inglesi furono i primi a praticare questo sport in squadre da 10

capitanate, di solito, da un insegnante, per un totale di 11 giocatori. Nel tempo, le squadre continuarono sempre ad essere formate da 11 calciatori, e la tradizione è arri-vata immutata fino ad oggi.

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WHOWHY

HOW

WHENWHERE

WHAT

POUR PARLEr

#CRAZY WEB#CRAZY WEB8 | inmovimento

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Avete mai definito qualcuno un “ludopatico”? Probabilmente no, ma avrete sicuramente par-lato di malattia del gioco.

Il Ministero della Salute definisce la lu-dopatia come «l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze. Per continuare a dedicarsi al gioco d’azzardo e alle scommesse, chi è affetto da ludo-patia trascura lo studio o il lavoro e può arrivare a commettere furti o frodi. Questa patologia condivide alcuni tratti del distur-bo ossessivo compulsivo, ma rappresenta un’entità a sé. È una condizione molto se-ria che può arrivare a distruggere la vita. Durante i periodi di stress o depressione, l’urgenza di dedicarsi al gioco d’azzardo per le persone che ne sono affette può diventare completamente incontrollabile, esponendoli a gravi conseguenze, perso-nali e sociali. La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavo-ro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio.»

La ludopatia è una dipendenza a tutti gli effetti e come tale, matrice di drammati-che conseguenze.È stata condotta re-centemente una ricerca da Nomisma, la “Young Millennials Monitor”, per indagare sulle cause che spingono i giovanissimi a lanciarsi nel vortice. I risultati non pos-sono dirsi preoccupanti, ma è comunque necessario porvi attenzione per evitare preventivamente che questo fenomeno cresca. I Millennials sono i giovani che hanno tra 14 e 35 anni, nonché il futuro del nostro paese e come tali, una risorsa da

salvaguardare. La ricerca di Nomisma ha cercato di pe-netrare proprio questa fascia della popo-lazione ed è stato il secondo tentativo di indagine dopo il 2009. È una ricerca indi-pendente sostenuta dall’Università di Bo-

logna e che grazie alla collaborazione di scuole e enti locali è riuscita a interrogare ben 14.000 giovani di età compresa tra i 13 e i 19 anni. Nel 2013, l’IPSAD (Italian Population Survey on alcohol and other drugs) dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa aveva già condotto una ricerca sullo stesso tema e calcolato che circa 630.000 giovani avevano giocato almeno una volta. Il numero oggi è raddoppiato e, anche se il quadro è meno preoccupante di quello degli adulti, resta il sintomo iniziale di una malattia che può manifestarsi nel tempo. Quello che preoccupa inoltre e che un po’ ci fa arrabbiare, sono i divieti mancati. La legge vieta, almeno formalmente, ai minori di giocare. La realtà dei fatti rivela invece che molti minori non solo hanno giocato almeno una volta, ma lo fanno abitualmente. Anche se i giovani giocatori abituali sono pochi non vanno trascurati, il passaggio all’età adulta

è quello in cui si radicano più insistenti le abitudini e diventa essenziale salvaguar-dare la riuscita di questi ragazzi. Ad esser-ne colpiti sono soprattutto giovani meno abbienti e poco istruiti. Il fatturato dell’azzardo è raddoppiato ne-gli ultimi sette anni, conseguenza dovuta sicuramente all’aggravarsi delle condizio-ni economiche di molte famiglie italiane. La spinta a sperperare quei pochi soldi a disposizione è, soprattutto negli ultimi tempi, anche la dannosa speranza di chi è stremato dalle ristrettezze e si aggrappa al sogno liberatorio di una vincita inattesa che riesca a ribaltare le difficoltà. Il gioco d’azzardo è stato definito “una tassa sulla povertà”, che viene pagata in silenzio sotto forma di sfogo nel tentati-vo di nobilitare un’esistenza ormai ridotta all’osso. La ricerca di Nomisma non ha ri-velato la condizione socio-economica de-gli intervistati, ma molti dei dati sembrano confermare che i giovani più esposti sono quelli delle classi meno abbienti. Una conseguenza ovvia quando manca alla vita di questi ragazzi una linea guida che riesca ad allontanarli dai pericoli, che gli permetta di riconoscere l’insensatezza di certe vane speranze e di impiegare in modo più produttivo il tempo e i soldi a di-sposizione. Non è certo un’impresa facile agire su questi giovani dislocati nelle peri-ferie, nei piccoli bar di quartiere, tirarli via dalle abitudini scorrette e scuoterli dall’i-dillio fallace promesso dal “dio denaro”, ma per chi ha una possibilità in più, una che gli avanza in fondo al taschino, tanto vale tentare. Il mondo, illuminato da altre prospettive, può essere migliore per tutti.

Ilaria Forniti

LA LUDOPATIA INQUINA LA GIOVENTÙ

Il gioco d’azzardo è stato definito “una tassa sulla povertà”, che viene pagata in silenzio sotto forma di sfogo nel tentativo di nobilitare un’esistenza ormai ridotta all’osso

10 | inmovimento

Anche giocare può diventare una malattia

E' di Aprilia la bari-sta migliore d'Italia. Si chiama Jessica Ol-zai ha 27 anni e lavora presso Il Pidocchietto. Il 16 settembre, a Tori-no, si è svolta la fina-le “Best Barista Italia 2015”, dove la venti-settenne apriliana è ri-uscita a portarsi a ca-

sa il riconoscimento di migliore barista d‘Italia, titolo che le permetterà di partecipare al concorso internazionale in-detto da Caffè Vergnano, che si terrà il 25 ottobre all'Host di Milano (Pad. 13).Il Miglior Barista Caffè Vergnano sarà giudicato sulla ba-se di varie capacità, che sono richieste da un Barista ogni giorno. I concorrenti avranno 15 minuti di tempo per dimo-strare la loro abilità nelle seguenti prove:

- Impostazione corretta macinatura- Preparazione di 4 caffè espresso preferiti- Preparazione di 4 caffè espresso macchiati- Preparazione di 4 cappuccini classici- Preparazione di 4 cappuccini take away

Potrà essere assegnato un bonus per la preparazione di bevande con LATTE ART.

E’ possibile visitare la pagina Facebook di Jessica Olzai:www.facebook.com/corsicaffetteria.

la MIGLIORE BARISTA D'ITALIA AD APRILIA

IL NUOVO ASILO COMUNALE

Il 5 Ottobre il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha effettuato, congiun-tamente all’Assessore ai Lavori Pubblici Mau-ro Fioratti Spallacci, un sopralluogo presso il cantiere dell’Asilo Nido Comunale di Via Giusti-niano, di ormai prossima consegna. Attualmente sono in corso delle pro-ve tecniche di pressuriz-zazione e depressuriz-

zazione a porte e finestre per le verifiche utili al rilascio della certificazione di CasaClima. Questa è un’agenzia pubblica che si occupa di certificazione energetica degli edifici. Su tutto il territorio nazionale sono stati già certificati cinquemi-la edifici, laddove sono attualmente in fase di controllo e ve-rifica altri 900 progetti. La certificazione CasaClima, nell’ot-tica del risparmio energetico, dell’ecosostenibilità e della coibentazione degli edifici per contrastare i fenomeni che incidono sui mutamenti climatici, rappresenta una garanzia per i committenti e per gli utenti. La valutazione energetica dell’edificio, infatti, avviene da parte di un’agenzia indipen-dente, da un ente di certificazione pubblico non coinvol-to nel processo edilizio, che garantisce non solo la qualità energetica di porte e finestre, ma anche la loro posa in ope-ra a regola d’arte.

12 | inmovimento

Dall'8 al 18 ottobre si terrà presso villa Sar-sina - Aldobrandini ad Anzio la personale della pittrice Italia Mastracci Gabriele. Nata e vissuta ad Anzio, l'artista pre-senterà quadri ad olio raffiguranti la sua città.

L'inaugurazione della mostra si terrà venerdì 9 ottobre alle 17.00. Italia Mastracci Gabriele ad Anzio ha svolto la pro-fessione di docente per oltre venti anni nella scuola ele-mentare di via Ambrosini, oggi si presenta con un'esposi-zione di opere pittoriche ad olio raffiguranti paesaggi della

ITALIA MASTRACCI GABRIELE

città natale, vedute marine, ritratti di donne e bambini, na-ture morte ed altri soggetti, per dare al visitatore una visio-ne d'insieme del proprio stile pittorico.La sua formazione artico-pittorica è avvenuta presso la scuola dell'associazione Art Mediterranea di Aprilia, sotto la guida del Maestro Antonio De Waude.Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive tra cui l'ultima, lo scorso anno, in una collettiva organizza-ta al "Paradiso sul Mare". Molte sue opere sono presenti in collezioni private.Inaugurazione della mostra venerdì 9 Ottobre 2015 alle ore 17, nel salone al piano terra di Villa Sarsina - Anzio.

Apertura al pubblico:

Lun. Merc. Ven. dalle ore 10 alle 17Mart. Giov. dalle ore 10 alle 19,30

Ingresso gratuito

"Non essere cattivo" e le spiagge di Torvaianica agli Oscar. Il film postumo di Clau-dio Caligari - pellicola prodot-ta da Valerio Mastandrea - è stato scelto infatti per rappre-sentare l'Italia nella sezione dedicata alle opere in lingua straniera.Dopo 17 anni di assenza dal grande schermo, Caligari era

tornato al lavoro per girare un film d'autore, degno di esse-re visto. Per le riprese aveva scelto le spiagge di Torvaiani-ca che ben rappresentano la decadenza tipica della periferia romana degli anni '90. Gran parte delle scene sono state girate sul litorale tra Ostia e Torvaianica, in particolare al fosso della Crocetta. Claudio Caligari (regista di Amore Tossico) è morto dopo una lunga malattia mentre stava girando il film. L'amico Valerio Mastan-drea ha così deciso di completare l'opera. Dopo la presen-tazione - fuori concorso - alla Mostra del Cinema di Venezia è stato distribuito nelle sale dei cinema d'Italia riscuotendo ottimi consensi. "Non essere cattivo" con tutti i suoi perso-naggi crudi e di borgata volano a Los Angeles per gli Oscar.

Tra i film proposti c'erano anche quelli di grandi registi come Comencini, Bellocchio e Castellitto. La commissione sele-zionatrice alla fine ha scelto la pellicola di Caligari.Incrociamo le dita per la vittoria. Intanto andate a vederlo!

APRILIA, OTTOBRE ROSATORVAIANICA AGLI OSCAR

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Al via l'Ottobre Ro-sa, il mese della pre-venzione dei tumo-ri al seno. Ad Aprilia, una serie di attività sono state promos-se dalla sezione lo-cale dell'associazio-ne "Andos". Per tutto il mese di ottobre la

fontana di Piazza Roma sarà simbolicamente colorata di rosa, attraverso l'utilizzo di coloranti organici e naturali. Domenica 4 ottobre, inoltre, l'associazione sarà in Piaz-za con un proprio punto informativo. L'iniziativa si ripeterà anche domenica 18 ottobre. Venerdì 9 ottobre, inoltre, alle 10.00, presso il Poliambulatorio di Via Giustiniano si terrà un incontro formativo.L'Andos di Aprilia, infatti, in collaborazione con il Distretto sanitario territoriale promuove l'offerta delle mammogra-fie alle donne dai 45 ai 49 e dai 70 ai 74 anni, ovvero non nella fascia d'età da screening.

Le attività dell'Ottobre Rosa si concluderanno il 24 del me-se con l'incontro poetico "Spina di Rosa", a cura dell'as-sociazione La Nuova Musa e, il giorno seguente, con la passeggiata per le vie della Città e il rilascio di palloncini rosa, con partenza alle 16.30 da Piazza Roma.

SAN MICHELE 2015

Il rito della Festa di San Miche-le è stato celebrato. Come ogni anno, a cavallo tra la fine di set-tembre e l'inizio di ottobre, nelle

strade del centro si riversano gli apri-liani, desiderosi di celebrare quello che è diventato l'appuntamento sacro-pro-fano più importante della città. La Fe-sta del Santo Patrono è un rito, che si celebra periodicamente. Dal dizionario scopriamo che rito vuol dire “confor-mità con una consuetudine prescrit-ta o con una prassi abituale, talvolta sentita come inderogabile o inevita-bile”. Ecco: San Michele è inevitabile. Ci sbatti contro anche se non vuoi. Di solito sono almeno quattro i giorni di festa, col centro invaso dalle banca-relle, quelle legali che pagano fiori di quattrini e quelle abusive, invano in-seguite dagli agenti della municipale. Ma fa tutto parte della tradizione, poco da dire. Come la pioggia. Fantozzia-namente le nuvolette cariche d'acqua

fanno capolino proprio nei giorni della Festa. Poche ore prima, di solito fino al 24 o 25 settembre, c'è il sole, una temperatura mite, quest'anno addi-rittura faceva un caldo agostano. Poi come si avvicina la fatidica data del

27 settembre, giorno in cui di solito la Festa si apre, ecco che all'orizzonte si stagliano grigi cumulonembi, pronti ad inseguire l'apriliano desideroso di aggirarsi per le bancarelle, acquistare inutili souvenir, mangiarsi le imman-cabili noccioline e gustarsi un pani-no unto e carico di ogni prelibatezza, bagnando il tutto con dell'ottima birra fresca. Alla faccia del colesterolo, al-meno per qualche sera. E invece ecco lì che arriva puntuale la pioggia, prima poche gocce, poi sempre più forte. E allora vedi spuntare i k-way, vedi aprir-si gli ombrelli, oltre al fuggi fuggi sotto i portici di piazza Roma o nei bar del

centro. E come ogni volta che la piog-gia ti sorprende, ecco che da qualche angolo gli ambulanti abusivi che prima vendevano borse o scarpe contraffat-te, adesso ti offrono ombrelli a cinque euro. E tu ti chiedi da dove siano spun-tati gli ombrelli, se se li portano sempre appresso o se hanno un qualche ac-cordo segreto con le previsioni meteo, chissà. Neanche quest'anno la pioggia ha mancato di festeggiare San Miche-le. Domenica sera tutto annullato, cau-sa maltempo. Lunedì c'ha riprovato, il dio del maltempo, ma stavolta deve aver pensato: vabbè, ascoltiamoci 'sti ragazzacci dell'Orchestraccia. E ha chiuso un occhio. La serata è andata, si sono esibiti sul palco principale e qualche evento minore della sera pri-ma è stato recuperato nei palchi mino-ri, come quello al Parco dei Mille. La serata del martedì, quella più attesa, ha perso però la sua star più attesa: Giusy Ferreri ha dato forfait, causa

14 | inmovimento

Divertimento, pioggia e polemiche

malattia. E l'edizione più sfortunata degli ultimi anni ha dovuto ripiegare sul last minute, affidandosi all'estro artistico di Ambrogio Sparagna. Inevitabili, anche qui, polemiche e cri-tiche nei confronti degli organizzatori.

Ma almeno su questo ultimo accadi-mento, potevano far ben poco.

La Festa, però, è anche e soprattutto una tradizione religiosa. La processio-ne del Santo Michele il 29 settembre è stata partecipata e sentita dalla popo-lazione, che anno dopo anno ha sem-pre più iniziato ad apprezzare la bel-lezza di questa liturgia. Il 29 settembre la Liturgia della Chiesa ricorda la festi-vità di San Michele Arcangelo. In un’e-poca in cui le forze del male hanno enorme libertà di azione, fuorviando e rapendo anime, la figura di San Mi-chele assume un valore di prim’ordine. Il suo nome deriva dall’espressione «Mi-ka-El», che significa «chi è come Dio?» e poiché nessuno è come l’On-nipotente, l’Arcangelo combatte tutti coloro che si innalzano con superbia, sfidando l’Altissimo. Nella Sacra Scrit-tura è citato cinque volte: nel libro di Daniele, di Giuda, nell’Apocalisse e in tutti i brani biblici è considerato «capo supremo dell’esercito celeste», ovve-ro degli angeli in guerra contro il male. Nella Tradizione Michele è l’antitesi di

Lucifero, capo degli angeli che de-cisero di fare a meno di Dio e perciò precipitarono negli Inferi. Michele, ge-nerale degli angeli, è colui che difende la Fede, la Verità e la Chiesa.

Poi, però, c'è il programma profano, quello del divertimento ludico, che come ogni anno scatena polemiche e critiche a chi organizza. Diciamo che gli apriliani si scoprono, ogni anno più o meno tra fine agosto e inizio settembre, esperti organizzatori della Festa, in grado di fare sempre e co-munque meglio di chi effettivamente organizza. Il presidente del Comitato Grandi Eventi è da alcuni anni Roberto Tomei, che si barcamena ad organiz-zare la Festa con un budget sempre più risicato. Quest'anno però lo stes-so comitato c'ha messo del suo per amplificare le polemiche. Lo ha fatto involontariamente, ma l'ha fatto. Una decina di giorni prima dello start ar-

rivano alla stampa locale conferme rispetto a un parterre di cantanti e in-trattenitori che fanno venire l'acquoli-na in bocca agli apriliani, con la notizia che rimbalza in pochi minuti sui social media. Gaetano Curreri degli Stadio, Nina Zilli e Cristina D'Avena. Sono al-cuni dei nomi che i giornali e i siti web danno per certi sul palco della Festa. Poi succede qualcosa. Forse la fuga di notizie fa saltare gli accordi, molto più probabilmente non c'è intesa sui compensi delle star. Com'è o come non è, fatto sta che nel giro di 24 ore, a meno di una settimana dall'inizio della Festa, il programma viene stravolto. Sul palco si esibiranno Giusy Ferreri, l'Orchestraccia, una cover band dei Pink Floyd (sic) e alcuni comici. Com-prensibile che alcuni storcano il naso. Poi però la Festa inizia, le manifesta-zioni di contorno sono innumerevoli, dal sociale allo spettacolo, allo spazio per i giovani, emergenti artisti locali. Diciamo che il Comitato Grandi Eventi ha fatto una scommessa, ha puntato ad allargare il raggio, creando una se-rie di piccoli eventi di nicchia che però hanno soddisfatto più fasce d'età. Un esempio per tutti, la tanto contestata esibizione degli Youtubers, soggetti divenuti famosi, appunto, grazie ai loro video sul sito web proprietà di Google. Ebbene è stato uno degli eventi con maggiore partecipazione. Le critiche nei giorni precedenti sui social si sono

Le critiche agli organizzatori per il programma musicale, il forfait di Giusy Ferreri, la pioggia due giorni su quattro. Ma ci sono anche le associazioni coinvolte, gli artisti locali valorizzati e un rito che si consuma a prescin-dere da tutto e tutti. In poche parole, la Festa.

sprecate. La frase “soldi sperperati” è stata una sorta di trend topic. Eppure c'erano centinaia di giovani, per lo più adolescenti, a seguire le esibizioni di un certo Er Faina. Possiamo fare tut-te le preoccupanti analisi sociologiche del mondo, ma il risultato è questo. Nel presentare l'evento, l'assessore alle Attività produttive Vittorio Marchit-ti aveva spiegato: “Con le limitate ri-sorse economiche a disposizione, an-

che perché l’Amministrazione ha fatto una precisa scelta di austerity anche quest’anno il Comitato Grandi Eventi ha allestito un programma di festeggia-menti di spessore, legato al territorio e a quanto esso sa esprimere e soprat-tutto con un big, l’artista Giusi Ferreri, da sette settimane prima in classifica con la sua hit estiva. Il Comitato Grandi Eventi, presieduto da Roberto Tomei, è al termine del suo triennio di mandato

e oggi l’Amministrazione può dire che tutte le manifestazioni, dagli shopping day dei giovedì estivi alla rassegna dell’uva e del vino, dal Natale Aprilia-no al Carnevale, hanno riscosso pieno successo. Siamo consapevoli che a San Michele le aspettative sono tante e che accontentare tutti è pressoché impossibile, ma siamo altrettanto cer-ti che il programma dell’edizione 2015 dei festeggiamenti saprà raccogliere il dovuto successo”.

Insomma, col poco a disposizione è stato fatto comunque molto. Al netto di tutte le polemiche, San Michele 2015 è stata tra le edizioni più sfortunate, tra pioggia, forfait vari e qualche pasticcio organizzativo che è impossibile nega-re. Resta comunque certo che tanti apriliani si sono comunque divertiti. Ma dagli errori del passato bisogna impa-rare e migliorare. Per il 2016 c'è tempo e modo di lavorare.

Tonj Ortoleva

Fotografia: FotoTanit by Cristian Sana

GOGO

inmovimento | 17

I MOSEEK ALLA CONQUISTA DI X FACTOR 9

Hanno stregato Xfactor pas-sando la selezione con il so-stegno convinto dei quattro giurati, che altro non sono

che artisti del calibro di Mika, Fedez, Skin e Elio. I Moseek, band apriliana doc, avranno così la possibilità di gio-carsi le proprie carte nella nona edi-zione del programma targato Sky. I Moseek nascono nel 2010 e la forma-zione è la stessa di sempre: Elisa Puc-ci (voce, chitarra, floor tom e autrice), Fabio Brignone (basso, synth e cori) e Davide Malvi (batteria, sequencer e cori). Giovedì 24 settembre sono saliti sul palco per l'ultima serata di selezio-ne di Xfactor 9. Hanno eseguito “Small-town boy” dei Bronski Beat conquistan-do all'istante i giurati. “Quattro sì facili” è diventato lo slogan della loro esibizio-ne. Immediatamente impazziti i social media, grazie anche alla gioa scatenata nei tanti amici e ammiratori sparsi ad Aprilia e nel resto d'Italia, che già co-noscono la bravura e la potenzialità dei Moseek. Il genere della band può es-sere definito un mix tra rock ed elettro-nica. Estasiati i commenti dei giurati di X Factor, con Fedez che ha paragonato i ragazzi apriliani alle band scandinave (probabilmente riferendosi ai King of Convenience) o Elio che ha sottolineato il ruolo del bassista Fabio Brignone, ca-pace di giocare con la propria voce of-frendo una chiave sonora diversa a chi ascolta. Insomma, un vero successo. Nel curriculum dei Moseek, dal 2010, ci sono aperture ad artisti nazionali e inter-nazionali e partecipazioni a grossi festi-val italiani. Al 2012 risale il loro primo tour in Inghilterra durante il quale suonano al WEYA (World Event Young Artist). Ven-

gono scelti come sigla di chiusura del programma radiofonico DEMO di Ra-dio 1 Rai e sono guests con due brani nella compilation HIT MANIA 2012. Il 22 gennaio 2014 esce ufficialmente il disco "Leaf" (OML/Don’tWorry Records, distr. Edel) e lo stesso giorno entra in rotazio-ne radio il singolo "Steal-Show", di cui viene rilasciato in esclusiva anche il vi-deoclip sul sito La Repubblica XL. Il loro ultimo album è “Leaf” che potete trova-re anche su iTunes. In una intervista al s i t o

Concertionline.it, Elisa definisce l'album “la fusione di due dischi autoprodotti, un EP del 2010 “Tableau” e “Yes,week-end” del 2012. Ad aprile 2012, proprio alla presentazione di “Yes,week-end” al Piper di Roma, abbiamo conosciuto l’e-tichetta OML che ci ha proposto di pub-blicare di lì a breve un album che fosse edito da Don’tWorry Records e distri-buito nei negozi da Edel. Sono stati in-seriti quindi 7 brani di “Yes,week-end” e registrati ex-novo 3 brani di “Tableau” e il singolo “Leaf” che ha dato appunto il nome all’album, che è in poche parole

“un’operazione discografica”, pensata e gestita appunto da OneMoreLab. Il disco poi è uscito ufficialmente dopo quasi due anni, a Gennaio 2014, anche se nei negozi è presente da qualche mese prima. Ha quindi una gestazio-ne un po’ lunga e rappresenta il punto d’inizio per noi. È un album pieno di in-terrogativi, ci si interroga se quello che facciamo ogni giorno sia abbastanza, se sia giusto soffocare determinati sen-timenti anche in contesti sbagliati, ci sono interrogativi sulla Chiesa in chia-ve negativa e poi c’è tanta autoanalisi e autoironia”. Sulla loro esperienza in Inghilterra, poi, aggiunge: “Il mini-tour in Inghilterra è stata l’esperienza più bella per noi, dal punto di vista sia mu-sicale che personale. Il viaggio stesso, aver conosciuto tantissimi artisti di tut-to il mondo e vissuto l’arte in generale come la vivono in Inghilterra, insegna tanto. Abbiamo suonato davanti a chi capiva perfettamente cosa veniva can-tato, senza il gap della lingua inglese (che comunque anche in Italia è sempre meno evidente). Bellissimo! E poi ab-biamo condiviso il palco con molti arti-sti molto più bravi di noi, con spettacoli da paura che ci hanno permesso di fare auto-analisi, di mettere in discussione il live che avevamo, il confronto è sempre costruttivo. E da questa esperienza ab-biamo iniziato poi a costruire il concer-to che abbiamo oggi, un buon punto di partenza per avere sempre più voglia di portarlo in giro”.

Tonj Ortoleva

Hanno girato in lungo e largo l’Ita-lia e vinto numero-si contest musicali. Ora sono pronti per X Factor 9: i Mo-seek, giovane trio musicale di Aprilia

La Band apriliana ha conquistato i giurati nella prima selezione. Ora l'obiettivo è andare avanti e... sognare!

SUBURRA

GENERE: drammaticoPAESE: italiaDURATA: 130 min.REGIA: Stefano SollimaCON:Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano

18 | inmovimento

I l 14 ottobre uscirà nelle sale il nuovo film di Stefano Sollima (regista di A.C.A.B e delle serie televisive Romanzo Criminale

e Gomorra) incentrato su una grande speculazione edilizia, il Waterfront, con il quale si intendeva trasformare il lito-rale di Ostia in una sorta di città del vi-zio simile a Las Vegas. Dopo Romanzo Criminale, il regista romano torna a di-rigere un film basato su un libro scritto da Giancarlo De Cataldo, coautore con Carlo Bonini dell’omonimo romanzo.Il titolo del film deriva dal nome di un quartiere dell’antica Roma dove il po-tere e la criminalità si incontravano se-gretamente. Dopo oltre duemila anni, quel luogo esiste ancora. Oggi Roma, la capitale d’Italia, è lo scenario di vi-cende scandalose che portano il nome di Mafia Capitale. Nonostante i diversi mesi trascorsi continuano ad emergere dettagli in-quietanti sulla macchina diabolica che ha guidato la città eterna negli ultimi anni, manovre illegali gestite da perso-naggi improbabili nascosti dietro cari-che istituzionali. Il film in questione si concentra su una particolare vicenda che porta il nome di Waterfront, una speculazione edili-zia il cui obbiettivo era di trasformare il litorale romano in una specie di Las Vegas. Così, dopo lo straordinario suc-cesso delle serie tv Romanzo Crimina-le e Gomorra, Stefano Sollima decide

di proseguire sulla scia dello storytel-ling improntato sul malaffare presente in Italia e lo fa con un cast di tutto ri-spetto: Claudio Amendola nel ruolo del boss Samurai; Pierfrancesco Favino nei panni del politico corrotto Filippo Malgradi; Elio Germano come inter-prete del pr Sebastiano; Alessandro Borghi nel ruolo del criminale Numero 8 con la compagna Viola (Greta Sca-rano) e la escort Sabrina (Giulia Elettra Gorietti).

Sollima è di nuovo dietro la macchi-na da presa (SPOILER)Il 2015 è stato un anno molto impegna-tivo per il regista romano. Terminata la direzione del film Suburra, Sollima è passato immediatamente sul set di Gomorra-La Serie per iniziare la se-conda stagione. Le riprese dovrebbe-ro terminare a novembre ma a causa delle feroci critiche da parte di sindaci e istituzioni per impedire che le loro città venissero macchiate dal morbo di Gomorra, subiranno qualche ritardo. Tuttavia SKY ha annunciato la distri-buzione della seconda stagione per la primavera del 2016 ma per ingannare l’attesa, la produzione ha rilasciato al-cune anticipazioni sul destino di Gen-ny che al termine della prima stagione giaceva ferito a morte sul pavimento di una chiesa. La sola presenza dell’atto-re Salvatore Esposito durante la confe-renza bastava per capire che destino

avrebbe avuto il personaggio. Sarà nuovamente protagonista della prossi-ma stagione e se nella prima il ragazzo era cambiato molto senza trovare una sua posizione (di lui abbiamo visto due lati opposti ma ugualmente imperfet-ti), ora, invece, sarà alla ricerca di un equilibrio che lo trasformi in un uomo nuovo. Ma l’agenda di Sollima ha già un altro appuntamento al termine delle riprese di Gomorra, dopo una piccola pausa in cui si dedicherà alla famiglia, sarà pronto per iniziare una nuova serie te-levisiva basata su un altro romanzo di Roberto Saviano:Zero Zero Zero, in-centrato sulla produzione, il trasporto e lo spaccio del “petrolio bianco”, la cocaina. La serie sarà composta da 8 episodi di 50 minuti ciascuno, prodotti da Cattleya. La sceneggiatura sarà af-fidata allo stesso team creativo di "Go-morra - La Serie”, composto da Stefa-no Bises, Leonardo Fasoli e lo stesso Roberto Saviano.

Alessandro Cannavalemfwom.altervista.org

SUBURRA

I GRANDI CULT

Sono trascorsi 40 anni esatti da quando il Ragionier Ugo Fantozzi debuttava ufficial-mente nei cinema italiani.

Grazie anche alla regia di Salce, il personaggio di Fantozzi, creato e in-terpretato da Paolo Villaggio, è diven-tato una delle maschere più importanti della commedia italiana.

Tutte le (dis)avventure raccontate nei film di Fantozzi sono state ispirate a vicende accadute o apprese dallo stesso Villaggio durante il periodo di lavoro nella Italsider di Genova. Deci-se quindi di interpretare piccoli sketch divertenti durante il programma televi-sivo "Quelli della domenica” e, riscuo-tendo grande successo, li raccolse in un libro che diventò immediatamente un best seller editato da Rizzoli, se-guito dal secondo capitolo intitolato “Il secondo tragico libro di Fantozzi”. Abbiamo raccolto alcune curiosità su questo personaggio intramontabile che ha intrattenuto diverse generazio-ni:• La parte di Fantozzi nel film era

stata pensata e proposta inizial-mente a Renato Pozzetto e poi a Ugo Tognazzi.

• Ne "La voglia matta" (1962) di Lu-ciano Salce si possono intrave-dere i germi di quello che sarà il personaggio di Fantozzi.

• Nel 1971, in seguito all'uscita del primo libro, la Rizzoli e Paolo Vil-laggio avevano deciso di portare Fantozzi sul grande schermo con-tattando Salvatore Samperi per la regia ma il progetto si arenò fino al successo del secondo libro, nel

luglio 1974, dopo il quale iniziò la produzione con Luciano Salce come regista.

• Le riprese iniziarono a Roma a metà ottobre del 1974. Per il set della Megaditta fu scelto il palaz-zo della Regione Lazio alla Garba-tella con le insegne oscurate.

• Tra i dirigenti della Mega ditta di Fantozzi nell'incontro di natale si riconoscono i caratteristi dell'e-poca sempre nei ruoli di alto bor-ghesi Enrico Marciani ed Ettore Geri, doppiati dalle belle voci di Nino Marchetti,Mario Milita e Gianfranco Bellini

• Le voci dei turisti tedeschi che si lamentano dei rumori fatti da Fan-tozzi e Filini sono di Max Turilli e Luciano Salce.

• Nel primo libro, Villaggio inserì al posto del Ragionier Filini un in-dividuo buffo di nome Fracchia, esattamente sfortunato, pastic-cione e inferiore come Fantozzi. Solo qualche anno più tardi Vil-laggio nei suoi romanzi cambierà identità a Fracchia, facendogli as-sumere tutte le tipiche e divertenti sfaccettature e caratteristiche di Filini, già apparso in Fantozzi e Il secondo tragico Fantozzi. Un in-dividuo di nome Filini già esisteva nel primo libro di Fantozzi, ma non aveva nulla a che fare con il per-sonaggio che oggi si conosce.

• La sigla integrale del film è com-posta dal trio Franco Bixio, Fabio Frizzi, Vince Tempera.

• Il personaggio ha avuto anche l'o-nore di una parodia su Topolino nel 1988, nella storia La tragica

avventura di Paperon de' Pape-rozzi,

• Fantozzi è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 27 Mar-zo 1975, pur dividendo la critica si confermò un successo incassan-do più di sei miliardi di lire e rima-nendo in prima visione per più di otto mesi.

• Il film di Fantozzi ha avuto 9 se-guiti: "Il secondo tragico Fantoz-zi", "Fantozzi contro tutti", "Fan-tozzi subisce ancora" (da qui in poi il personaggio della moglie Pina sarà interpretato da Milena Vukotic mentre il personaggio di Calboni sarà presente per l’ultima volta ma non più interpretato da Giuseppe Anatrelli, deceduto nel ’81, bensì da Riccardo Garrone), "Superfantozzi", "Fantozzi va in pensione", "Fantozzi alla riscos-sa", "Fantozzi in paradiso", "Fan-tozzi - Il ritorno" e "Fantozzi 2000 - La clonazione”.

Eagle Pictures festeggia i 40 al cinemaApprofittando dell’anniversario ver-ranno distribuite al cinema le versioni restaurate in 2K dei due film di Fan-tozzi diretti da Luciano Salce, ovvero “Fantozzi” (26, 27 e 28 ottobre) e “Il secondo tragico Fantozzi” (2, 3 e 4 no-vembre). Anche se li avrete già visti e stravisti fino alla nausea, questa sarà un’occasione speciale per fare un sal-to in sala e rivederli un’ennesima volta nel migliore dei modi.

Alessandro Cannavalemfwom.altervista.org

FANTOZZI

SUBURRA

LORENZO FRAGOLARoma – Atlantico02/10 21:00 – 18,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

JOE SATRIANIRoma – Auditorium Parco della Musica07/10 20:30 – da 34,00€ a 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MAX PEZZALIRoma – Palalottomatica08/10Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MAURIZIO MATTIOLIAprilia – Il Pidocchietto09/10Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ENRICO GIARETTARoma – Auditorium Parco della Musica10/10 21:00 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

EROS RAMAZZOTTIRoma – Palalottomatica14 e 15/10 21:00 - da 40,00€ a 70,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

VIOLETTA SHOWAprilia – Il Pidocchietto18/10 16:00Info e prevendita Il PidocchiettoTel. 06 9275620

SELAH SUERoma – Orion Live Club23/10 22:30 – 20,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

PIDOCCHIETTO LABAprilia – Il Pidocchietto23/10Info e prevendita Il PidocchiettoTel. 06 9275620

FABRI FIBRARoma – Atlantico24/10 21:00 – 25,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

CESARE CREMONINIRoma – Palalottomatica27/10 21.00 - 36,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MALIKA AYANERoma – Auditorium Conciliazione03/11 – da 25,00€ a 45,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

DEEP PURPLERoma – Palalottomatica06/11 21:00 – da 30,00€ a 45,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BRIGARoma – Atlantico7 e 8/11 21:00 – da 10,00€ a 25,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SCORPIONSRoma – Palalottomatica9/11 21:00 – da 45,00€ a 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

RAFRoma – Auditorium Conciliazione13/11 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SIMPLY REDRoma – Palalottomatica14/11 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LE PRINCIPESSEAprilia – Il Pidocchietto15/11 16:00Info e prevendita Il PidocchiettoTel. 06 9275620

20 | inmovimento Eventi Teatrali Musicali Eventi Teatrali Musicali

LANDO E DINOAprilia – Il Pidocchietto20/11Info e prevendita Il PidocchiettoTel. 06 9275620

TIZIANO FERRORoma – Palalottomatica21 e 22/11 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

NEKRoma – Auditorium Parco della Musica25/11 21:00 – da 35,00€ a 45,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

NEGRAMARORoma – Palalottomatica26/11 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MARCO MASINIRoma – Auditorium Conciliazione26/11 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ANTONELLO COSTAAprilia – Il Pidocchietto11/12 Info e prevendita Il PidocchiettoTel. 06 9275620

MAURIZIO BATTISTARoma – Teatro Olimpico08 e 31/12 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

JOVANOTTI Roma – Palalottomatica27,28,30/12 Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BRIAN MAY & KERRY ELLISRoma – Auditorium Parco della Musica28/02 21:00 - da 35,00€ a 65,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MAX PEZZALIE’ partito mercoledì 23 settembre l’Astronave Max Tour 2015, 24 concerti che porteranno Max Pezzali in giro per l’Italia, facendo sicuramente il pienone, com’è già successo per le prime tre date, di fans. Mentre è già in radio il nuovo singolo, Niente di gra-ve, i più curiosi possono dare una sbirciata alla sca-letta del concerto e farsi un’idea su cosa aspettarsi nelle prossime tappe. Max Pezzali non è certo un artista che ha bisogno di presentazioni. Un artista che ha accompagnato generazioni di ragazzi e che è conosciuto e apprezzato, ancora oggi, anche dai più giovani, quelli che magari non erano nemmeno nati ai tempi degli 883. Chi non si è ritrovato almeno una volta in macchina a cantare a squarciagola “Come mai ma chi sarai a fare questo a me, notti intere ad aspettarti, ad aspettare te“; passando a chiedersi chi poi “ha ucciso l’uomo ragno”, fino ad arrivare ad ascoltare, magari commuovendosi anche un po’, “Ci sono anch’io”, “La dura legge del gol” e la bellissima “Gli Anni”? Dal 25 settembre scorso è in rotazione radiofonica, Niente di grave, il nuovo singolo di Max Pezzali, il quarto estratto, dopo E’ venerdì, Sopravviverai e Come Bonnie & Clyde, dal fortunatissimo Astronave Max. Come accaduto circa due anni fa, con il Max 20 Live Tour, Max Pezzali ha deciso di puntare, a buona ra-gione, sui quei capisaldi che hanno fatto la storia della musica e della sua carriera; quelle canzoni fa-cile da cantare, semplici da imparare e difficilissime da dimenticare.

inmovimento | 21 Eventi Teatrali Musicali

Nutrirsi o cibarsi? Non stia-mo parlando di un dubbio amletico, ma spesso i due termini vengono considerati

come equivalenti. Oggigiorno si sente molto parlare di alimentazione e si ten-de spesso ad estremizzare per il solo motivo che “lo hanno detto in TV”, “un mio amico ha risolto eliminando questo cibo…”, “i grassi fanno male”, “tale cibo guarisce da…”, ecc...Ma effettivamente sappiamo che signifi-ca il termine “cibarsi” ed il termine “nu-trirsi”? Per cibarsi si intende l’assunzio-ne di cibo dettata dal senso di fame. Il termine Nutrirsi, invece, racchiude tutti quei meccanismi biologici, chimici e fi-sici indirizzati a fornire al nostro organi-smo tutte le sostanze di cui ha bisogno.Purtroppo nel quotidiano non tendia-mo più a cibarci per soddisfare il senso della fame, quale stimolo primordiale di sopravvivenza, ma ci cibiamo per gola, convivialità, noia, depressione, e dina-miche dettate dallo stile di vita.Questo ha fatto si che anche il “nutrir-si”, subordinato all’introduzione di cibo, sia sbilanciato e ci conduca a sfiorare estremi sia in eccesso che in difetto.L’arma che gioca a nostro favore sicu-ramente è rappresentata dall’essere “critici”, dal dubitare con lo scopo di approfondire gli input che ci giungono, facendo così in modo di non cadere in errori che si diffondono e “tramandano” , spesso anche di generazione in gene-razione.Arricchire le nostre conoscenze con qualche “rimedio della nonna” non gua-sterebbe, ma spesso è proprio “il rime-dio della nonna” a soppiantare quello

che potrebbe essere invece una solu-zione scientifica al nostro problema. La criticità ci deve portare a dubitare, ma non ad estremizzare nel diffidare di soluzioni comprovate scientificamente.Potremmo, a tal proposito, delineare una netta distinzione tra una categoria di persone che agisce come soldati in nome del: “lo ha detto oppure me lo ha ordinato…”, da persone che vanno con-

tro tutto in nome della “naturalità, o del non contaminato”.L’unico motto che dovrebbe far parte di noi è proprio quello di “dire, fare ….e nutrire”, dove con “nutrire” si intende le nostre menti ed aprirle alla conoscenza! Solo il sapere ci porterà a distinguere il “giusto dallo sbagliato”, ed a capire che in campo alimentare ciò che può rap-presentare un “veleno” per un individuo, non lo è per un altro con una storia, una genetica ed uno stile di vita completa-mente differente!!

Con ciò si intende che l’eliminazione di cibi, e quindi di nutrienti, dalla nostra dieta, solo perché spesso considerati “non salutari” per un individuo, o una classe di individui, potrebbe farci incor-rere in errori che si ripercuotono sul no-stro organismo.Contrariamente, introdurre cibi ed as-sumere di conseguenza nutrienti dettati dal fatto che “si dice allunghi la vita” op-pure si inneggia “elemento miracoloso contenuto in..”, potrebbe causare squili-bri biologici e metabolici nell’organismo. Di sicuro bisogna asserire che ogni die-ta è personale e subordinata a vari fat-tori, quali la genetica, lo stile di vita, la composizione corporea, le abitudini e lo stato fisico.Il più grande errore in cui potremmo ca-dere è sicuramente quello di pensare di adeguare il nostro mangiare e quindi nutrirsi come “un esercito” che segue il comandante, che sia esso un coman-dante/TV, un comandante/guru, un co-mandante/amico, ecc…Affidarsi alla scienza ed alla criticità si-curamente può indirizzare noi ed i nostri figli ad agire con lo scopo di farci ciba-re ed di farci assumere i vari nutrienti in modo da soddisfare le vere e “persona-li” necessità chimico/biologiche di cui effettivamente si ha la necessità.

22 | inmovimento

DIRE, FARE... NUTRIRE Quando i messaggi che giungono possono essere ingannevoli

Al giorno d'oggi, spinti dalla corrente consumistica della nostra società, ten-diamo a considerare poco il senso del ter-mine "mangiare" e ad ignorare del tutto il termine "nutrirsi".

22 | inmovimento

Dott.ssa Enrica ImperialiNutrizionista

389.9073555 [email protected]

IL BULLISMO DIVENTA MAGGIORENNE:

LA STORIA DI ANDREA

Bullismo, quel fenomeno infimo e bieco che si ricollega ad am-bienti scolastici, a rapporti tra adolescenti incoscienti e super-

ficiali. Eppure Andrea aveva 26 anni, un la-voro, una vita da adulto. Andrea che aveva e ora non ha più. Perché?Bullismo, quel fenomeno infimo, bieco e criminale che, ormai radicato nella società che ci circonda, porta le persone ad auto-distruggersi, a perdere fiducia nel mondo, fino ad abbandonarlo. E allora parliamo di Andrea, un ragazzo di appena 26 anni. Qui la scuola non c’entra, niente professo-ri disattenti o compagni di classe meschi-ni e omertosi. Andrea era un uomo, ormai, con un lavoro, una vita, un futuro work in progress. E poi, niente più. Aveva, perché ora non ha più. Un giorno apparentemen-te uguale agli altri, Andrea rientra a casa nel bel mezzo di una crisi isterica, era il 22 ottobre del 2013, poi il silenzio. L’inizio della fine: il lavoro abbandonato, la porta di casa perennemente serrata e la paura costante. Era forse di un uomo fragile Andrea, de-bole e incapace di difendersi da chi ha fat-to cose così indegne, da non poter essere nemmeno raccontate. Video, una pagina facebook dedicata esclusivamente allo scherno del ragazzo, la forza di denuncia-re, ma non tanta da andare avanti. Dopo la denuncia presentata dalla polizia postale un anno fa dal ragazzo, la procura aveva aperto un fascicolo indagando sul collega di lavoro del giovane. Un bullo? Si può chiamare bullo chi istiga un altro essere umano al suicidio? Non si tratta di una ragazzata, ma della completa incapa-cità di un essere umano di comprendere il dolore di un altro, la completa incapacità

di smettere di infierire nei confronti di un ragazzo ormai atterrato. Un bullo, un cri-minale, una persona crudele. E invece An-drea, ci racconta suo padre, era un buono “troppo buono: sono sicuro che sarebbe stato disposto anche a perdonare chi lo

tormentava. Non ne ha avuto il tempo. Io non voglio che adesso qualcuno vada in galera per questa brutta storia: voglio solo che i responsabili paghino, paghino con quello che hanno e che i soldi vadano in beneficenza alle associazioni dei volontari di Borgo d’Ale“. Quando si parla di bullismo, si tende ad immaginare il ragazzo cattivello dei film, con il berretto rigirato, che alla fine per-de sempre. Eppure a volte il bullo è ve-stito giacca e cravatta, il volto rasato e lo sguardo risoluto. A volte il bullo è il colle-ga di scrivania, il capoufficio, il vicino di casa. A volte il bullo arriva ad uccidere la voglia di vivere di una persona. Un salto da un cornicione, un cappio al collo, vene tagliate in una vasca colma d’acqua. Bullo a volte è assassino di ragazzi come An-drea, indotto alla pazzia e al tormento di una vita buia e poi al buio, quello da cui non si esce più. Ci saranno altri Andrea, altre persone torturate cosi nel profondo

da pensare che la vita non sia degna di essere vissuta, oberati dalla fatica di resi-stere alla vergogna. Lo chiamano bullismo, quando finisce in tragedia e ne parlano sui telegiornali, lo chiamano Mobbing nei tribunali, lo chia-mano tragedia i conoscenti delle vittime. Quando lo scherzo non è più divertente, quando si cade troppo in basso e c’è qual-cuno che non si rialza. La cattiveria gratui-ta e l’incapacità di fermarsi al limite sono da considerarsi reati? Forse no, ma l’isti-gazione al suicidio sì ed è di questo che stiamo parlando. Parliamo della necessità di uscire dall’omertà e avere il coraggio di prendere le difese di quel qualcuno che a volte sottilmente viene schernito, emar-ginato, torturato. Il controllo sociale non esiste più, forse è questo il problema che bisognerebbe affrontare. Ognuno occu-pato a seminare nel proprio giardino, a coltivare il proprio personale orto. Non esistono più le sgridate dei passanti per i bambini che non guardano attraversando la strada, se qualcuno scrive su un muro ci si gira dall’altra parte, le anziane in piedi sull’autobus cedono il posto a giovani con il cappellino girato e nessuno si intromet-te. Ognuno per sé con le cuffiette nelle orecchie e lo sguardo concentrato sullo schermo illuminato di uno smartphone. E se qualcuno si butta da un balcone non si sente il tonfo e le grida di dolore, si legge la notizia su qualche social network e ci si chiede come sia possibile che nessuno si sia accorto di niente.

Martina Creti

Le angherie che possono portare a gesti disperati

IL BULLISMO DIVENTA MAGGIORENNE:

LA STORIA DI ANDREA

Andrea aveva 26 anni, un lavoro, una vita da adulto...Andrea aveva ed ora non ha più.

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Steve McCurry Icons and women

SCATTI NEL TEMPO

Tea seller, Porbandar, India

Pakistan India Cambodia

Chitral, Afghanistan

Omo Valley, Ethiopia

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Il celebre ritratto della ragazza afga-na nel campo profughi di Peshawar, pubblicato come copertina del Na-tional Geographic Magazine di giu-

gno 1985, è diventato ormai un' icona as-soluta della fotografia mondiale, rendendo lo stesso autore, Steve McCurry, famoso in tutto il mondo. Questo ritratto sarà espo-sto insieme ad altre sue numerose foto, nei Musei San Domenico a Forlì, dal 26 set-tembre 2015 – 10 gennaio 2016.Questo nuovo percorso espositivo, dedi-cato interamente a Steve McCurry, propo-ne un viaggio intorno all’uomo e al nostro tempo, in una inedita declinazione al fem-minile. Il punto di partenza è una straordi-naria galleria di ritratti e di altre foto in cui la presenza umana è sempre protagonista, anche se solo evocata. Una sezione della mostre, allestita in una sorta di "vertigine" che il visitatore dovrà attraversare, è dedi-cata inoltre alla guerra e alla violenza, che McCurry ha documentato con il suo obiet-tivo di reporter. In queste pagine abbiamo raccolto una selezione di alcuni scatti rea-lizzati da questo straordinario fotoreporter statunitense. E’ possibile visionare una gal-leria di foto anche su www.stevemccurry.com.

SCATTI NEL TEMPO

Mumbai, India Myanmar, Burma

Mali Yanesha, Peru

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AfghanistanAfghanistan

Vietnam

Kegalla, Sri Lanka

Faizabad, Afghanistan

Il mese di Settembre ha visto l’usci-ta sul mercato discografico ,uno italiano e l’altro internazionale,di due dischi attesissimi: “La rivolu-

zione sta arrivando” dei Negramaro, e “Rattle that lock” di David Gilmour. Dopo 5 anni dall’ultimo lavoro in studio, “Casa 69” e a 3 dalla pubblicazione del loro Best of “Una storia semplice”, la band capitanata dal loro leader carismati-co Giuliano Sangiorgi, una delle penne più apprezzate del panorama musicale italiano e non solo andando a vedere le numerose collaborazioni che negli anni ha piazzato, il 25 settembre scorso è finalmente uscito “La Rivoluzione sta arrivando”, sesto disco di inediti della band salentina, forse il più importante gruppo pop/rock attualmente sulla sce-na nostrana. La storia del gruppo com-posto da 6 ragazzi provenienti da vicino Lecce è abbastanza nota: formatosi nel 1999, i primi due album della band sotto contratto con la Sugar di Caterina Ca-selli non ebbero il successo sperato. In-contri fondamentali furono con Corrado Rustici e Alessandro D’Alatri, Il primo, produttore artistico di calibro interna-zionale, aiuta a limare e dare una forma più compiuta al diamante grezzo che sono i Negramaro; il secondo, invece, noto regista e sceneggiatore, utilizza il loro brano Come Sempre per la pubbli-cità celebrativa del cinquantennale della Rai e successivamente li chiama per la realizzazione della colonna sonora del film La Febbre, con protagonisti Fabio Volo e Valeria Solarino. Ma il vero punto di svolta nella carriera dei Negramaro è senza dubbio la partecipazione al Festi-val di Sanremo 2005 e l’eliminazione di “Mentre tutto scorre“ alla prima serata del Festival, Eliminazione che nessuno si sarebbe aspettato, men che meno Paolo Bonolis, di cui tutti ricordiamo

lo stupore e l’indignazione. Dal giorno dopo quel 2 marzo di delusione, anzi per la precisione due giorni dopo, co-mincia la storia dei Negramaro che tut-ti conosciamo e che è quasi superfluo raccontare, proprio perché alla portata di tutti. Il 4 marzo esce l’album Mentre Tutto Scorre ed uno dopo l’altro i sin-goli da questo estratto raggiungono la testa delle classifiche e i cuori degli

ascoltatori, partendo da Estate e pas-sando poi per Solo 3 minuti e Nuvole e Lenzuola. Per Lele, Ermanno, Giuliano, Danilo e i due Andrea è cominciato il sogno, quello che li porterà più volte in tour in giro per l’Italia, che gli permet-terà di piazzare anche i successivi al-bum La Finestra e Casa 69 in vetta alle classifiche italiane, che gli regalerà il lusso di essere la prima band italiana a riempire San Siro e l’Olimpico di Roma e di suonare davanti a 300 mila persone ai Fori Imperiali a Roma. E ora questo nuovo disco,anticipato dai singoli “Sei tu la mia città” e “Attenta”, già due suc-cessi di critica e pubblico,e che hanno reso spasmodica l’attesa per l’uscita del disco che siamo certi sarà uno di quel-

li più venduti nel 2015 e che porterà la band a suonare nei Palasport della pe-nisola a partire da quest’inverno, date già annunciate e molto probabilmente il tour avrà una coda anche per quanto riguarderà l’estate 2016, ma qui siamo solo alle ipotesi, ancora non ci sono conferme.

“Rattle that lock” di David Gilmour è invece il disco internazionale più im-portante uscito il 18 settembre in tutto il mondo. Quarto disco solista del bassi-sta e voce della storica band Pink Floyd, esce a distanza di 9 anni dal precedente “On an Island”. La storia di David Gil-mour racconta di un’artista completo e molto sicuro di sé,entrato nei Pink Floyd a causa dei problemi di Syd Barrett con la droga,e mai più uscito. Entrato in con-flitto con l’altro storico componente Ro-ger Waters e causa principale del suo allontamento dai Pink Floyd, David Gil-mour è il principale arttefice,in collabo-razione con Nick Mason della pubblica-zione nel Novembre scorso dell’ultimo album “The endless river” a firma Pink Floyd, album prettamente strumentale uscito in onore del tastierista Richard Wright morto nel 2008.Si capisce quin-di anche qui dell’enorme attesa che ha accompagnato l’uscita del nuovo disco di Gilmour.

Da segnalare anche l’uscita del nuovo, attessissimo,album degli Iron Maiden “The book of souls”, dopo 5 anni dall’u-scita dell’ultimo disco di inediti della metal band.

Marco Palli

Settembre ha aperto alla grande la stagione autunno-inverno che come da tradizione inaugura le grandi uscite discografiche

Inaugurata alla grande la stagione delle nuove uscite discografiche

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I DISCHI DEL MOMENTO: NEGRAMARO E DAVID GILMOUR

deep in the music

La band inglese nasce a Londra nel 1965 su iniziativa di Roger “Syd” Barrett (voce, chitarra, 1946), Ro-ger Waters (basso, 1944), Rick

Wright (tastiere, 1943) e Nick Mason (batteria, 1944). Dopo un primo conven-zionale tirocinio rock e rhythm and blues nella capitale inglese con nomi diversi (Abdabs, Ramblers, Mottos) e formazioni irregolari, i Pink Floyd (il cui nome deriva dai nomi di battesimo di due musicisti blues, Pink Anderson e Floyd Council) alla metà degli anni Sessanta iniziano a elaborare un suono psichedelico, avan-guardistico, nel tentativo di trascendere la forma canzone a vantaggio di un rock progressivo e fortemente influenzato dalle esperienze lisergiche del loro lea-der, Syd Barrett. A lui si deve la scrittura nel 1967 dell’esordio “The Piper At The Gates Of Down”, album psichedelico per eccellenza della produzione del gruppo, forte di riff memorabili come quelli di “Astronomy Domine” e della dilatata e spaziale “Interstellar Overdrive”.L’instabilità mentale dovuta al massic-cio uso di droghe di Barrett costringe i Pink Floyd ridimensionare drasticamente l’apporto del loro frontman in occasione del secondo album, “A Saucerful Of Se-crets”, quasi del tutto sostituito dal chi-tarrista David Gilmour. I Pink Floyd stan-no nel frattempo costruendo il suono che caratterizzerà la loro discografia fino alla metà dei Settanta.Rinsaldata la formazione sulla figura del bassista Roger Waters, i Pink Floyd cu-rano nel 1969 la colonna sonora del film “More” di Barbet Schroeder e alla fine dello stesso anno danno alle stampe il doppio album “Ummagumma”, conte-nente registrazioni live in Inghilterra e materiale da studio. “Atom Heart Mo-ther” nel 1970 percorre gli stessi sentie-ri di un prog rock senza confini stilistici e strutturali come la lunga suite iniziale omonima, così come il successivo album dai toni orchestrali “Meddle” del 1971, con il lungo epilogo di “Echoes”. Dopo il transitorio “Obscured By Clouds” del

1972, colonna sonora di “La Vallée” che rinnova la collaborazione con Schroeder, i Pink Floyd mettono a segno nel 1973 quello che viene tuttora considerato il loro capolavoro, nonché un campione di vendite a lungo imbattuto, “The Dark Side Of The Moon”, concept album sull’alie-nazione e il disagio mentale, che vede Waters assurgere sempre più al ruolo di leader della band. “Wish You Were Here” del 1975, tributo a Syd Barrett sottoline-ato dalla lunga ouverture psichedelica e jazzy di “Shine on You Crazy Diamond”, mostra che la scrittura di testi e musica è ormai rimessa al duo Waters-Gilmour. Waters, ossessionato dal rapporto tra uomo e i meccanismi sociali che regola-no la sua vita, è il responsabile nel 1977 di “Animals”, plumbea resa in musica della sua visione orwelliana del mondo, e nel 1979 del doppio album “The Wall” dove la morte del padre, la sofferta rela-zione con il pubblico e la notorietà infor-mano l’intero lavoro. Nonostante il lavoro riscuota un enorme successo di critica, conquisti un pub-blico sempre più vasto grazie anche a soluzioni pop più accessibili e a concer-ti faraonici e regali al rock uno dei suoi inni generazionali più importanti, “Ano-ther Brick In The Wall”, inizia proprio qui il declino artistico dei Pink Floyd. La personalità egotica di Waters riduce gli altri componenti sempre più al ruolo di comparse (durante la lavorazione di The Wall, Wright viene licenziato e riassunto come turnista) di un disegno sempre più involuto. Nel 1983 “The Final Cut”, album dal titolo profetico. Due anni dopo Wa-ters dichiara ufficialmente di non fare più parte della band.David Gilmour e Nick Mason, unici su-perstiti dopo l’abbandono di Waters, de-cidono di riesumare la sigla Pink Floyd nel 1986, ma Waters si oppone, conside-rando l’esperienza del gruppo chiusa. Le parti giungono dopo poco a un accordo che prevede la possibilità per Gilmour, Mason e il ritrovato Wright di utilizzare il nome e gli apparati scenici dei concerti

dal vivo, fatta eccezione per le scenogra-fie e i simboli del concept “The Wall” (nel luglio del 1990 Waters suonerà a Berlino l’intero dal vivo con trovate teatrali epi-che per celebrare la caduta del Muro). I Pink Floyd orfani di Waters registrano lo stesso anno “A Momentary Lapse of Reason”, per lo più opera di Gilmour e alla fine del 1988 arriva la testimonian-za live “The Delicate Sound Of Thunder” che conferma il vigore della prestazione live del gruppo. Dopo un lungo periodo di inattività come band durante il quale le carriere soliste prendono il sopravven-to, i Pink Floyd nel 1994 pubblicano “The Division Bell”, un ritorno alle sonorità dei loro album della prima metà dei Settanta, nonché un buon successo in classifica. Nel 1995 l’album dal vivo “Pulse” vede il gruppo affrontare l’intero repertorio di “The Dark Side Of The Moon”.

Marco Palli

DISCOGRAFIA COMPLETA ALBUM IN STUDIO:

1967 – The Piper at the Gates of Dawn1968 – A Saucerful of Secrets1969 – More1969 – Ummagumma (secondo disco)1970 – Atom Heart Mother1971 – Meddle1972 – Obscured by Clouds1973 – The Dark Side of the Moon1975 – Wish You Were Here1977 – Animals1979 – The Wall1983 – The Final Cut1987 – A Momentary Lapse of Reason1994 – The Division Bell2014 – The Endless River

inmovimento | 27

I GIGANTI DELLA MUSICA: PINK FLOYD

Breve storia della rock band più importante di sempre

Facendo un piccolo sondaggio, ho notato che uno dei fenomeni psichici ritenuti più affascinanti è quello del sogno. Quindi ho deci-

so di approfondire con voi lettori questo tema, tenendo comunque conto del fatto che sull'argomento ci sono teorie e tec-niche tutt'oggi contrastanti.Credo sia utile partire dalle origini dei la-vori sui sogni, poiché da lì sono nati al-cuni fraintendimenti su cui ancora oggi si basa la "conoscenza comune" rispetto a cosa il sogno sia e rappresenti.Sigmund Freud ha il merito di aver inizia-to a trattare il sogno come un fenomeno psichico con una sua dignità. L'ipotesi è che esso sia la sede di desideri incon-sci pericolosi, che non possono essere espressi nella vita di veglia: l'individuo ristrutturerebbe alcuni elementi conser-vati nella memoria, relativi a eventi re-almente accaduti nella vita quotidiana, nascondendo al loro interno dei simboli che il terapeuta dovrà decriptare, così da permettere l'emergere di istinti rimossi. Una svolta interessante è data da Carl Gustav Jung, il quale non considera il sogno come la sede di impulsi danno-si, al contrario come un fenomeno che promuove benessere: nel sogno sarebbe possibile rendersi consapevoli di alcuni elementi trascurati nella veglia ed elabo-rarli in maniera equilibrata e psicologica-mente sana. Ciò sarebbe possibile grazie all'intelligenza creativa, che costruisce il simbolo in modo ambiguo: questo ces-sa, allora, di essere un rebus da decifrare e diviene figura aperta a molteplici let-ture, in quanto veicolo di diverse scelte possibili per l'individuo. Su una linea piuttosto simile, Alfred Adler considera il sogno il luogo in cui la per-sona può mettere all'opera una sorta di prova generale per un corso d'azione

verso il quale si sta, più o meno consa-pevolmente, muovendo.Infine un doveroso cenno alla cultura po-polare (per esempio alla Smorfia Napole-tana), che fa un'interpretazione del sogno piuttosto semplicistica: identiche chiavi di lettura vengono applicate a individui diversi, con storie, dinamiche psichiche e substrati neurologici del tutto specifici. Questo approccio non può che essere troppo generico per essere considerato utile alla comprensione del sogno.

Ora, c'è da dire che, in realtà, il simbolo onirico non è univocamente traducibile: i suoi contenuti si aprono alle più varie interpretazioni, per cui ogni tentativo di approcciarsi al sogno come a un enigma da risolvere è vano e poco utile. È invece importante che il sognatore, se ha desi-derio di approfondire un prodotto oniri-co, ne riviva creativamente i simboli, così da svelare a se stesso il messaggio che con quel sogno, in quel momento della propria vita, ha voluto inviarsi.Il percorso utile è quello dell'integrazio-ne (=mettere insieme), non quello della disintegrazione (=frammentare per ana-lizzare).I sogni sono una preziosa risorsa che

possiamo utilizzare per illuminarci ri-spetto al nostro passato, presente e per metterci intuitivamente in contatto con scelte e decisioni che caratterizzeranno il nostro futuro. Sono il veicolo della ri-velazione di noi a noi. Seppure, infatti, le immagini che contengono ricordano la vita di veglia (poiché è più semplice per il cervello crearne di familiari), essi sono una creazione ex novo, nella quale il se-gno non è una riproduzione della realtà ma un veicolo per rendere il messaggio più comprensibile per noi.Concludendo, la domanda davvero im-portante da porsi, se si vuole compren-dere un sogno, non è tanto "Cosa vorrà dire?", quanto "Cosa avrò voluto dirmi?", poiché, al pari di ogni fenomeno psichi-co, il sogno è il risultato di ciò che siamo e che desideriamo.

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Ci si frequenta già da un po’, lui è tremendamente intri-gante, simpatico, affabile, ma sarà la persona giusta?

Il miglior modo per scoprirlo è rilassar-si e vivere intensamente l’inizio della storia cercando di conoscere l’altro in modo reale e sincero.Quando lui è interessato manda se-gnali inequivocabili che si percepisco-no anche lontano chilometri.Purtroppo noi donne tendiamo sem-pre a giustificare le assenze e prendia-mo spesso l’iniziativa con chiamate, sms,WhatsApp,ecc.Se l’uomo in discussione non rispon-de, sparisce per giorni, molto proba-bilmente non è né disperso per il mon-do né troppo timido, semplicemente non è così preso dalla situazione.Che fare allora? Sicuramente marcia indietro lasciando a lui “la palla”, sen-za assillarlo… se veramente ci tiene si farà vivo.E se dimostra interesse lo manifesta con gesti gentili, cerca di capire le no-stre emozioni da vero cavaliere dando vita a una relazione costruttiva fatta di comprensione, abbracci, ascolto atti-vo, tenerezza.Chi ci vuole cerca di conoscere i nostri amici di vecchia data quasi a voler far parte dei nostri ricordi, esprime inte-resse verso la nostra famiglia, vuole di più di ciò che normalmente si chiede ad una semplice frequentazione.Il feeling si crea in tanti modi, per esempio il ridere insieme è un segnale inequivocabile di unione nella relazio-ne.Viste dagli altri, le persone innamo-rate, hanno un guizzo negli occhi che non ha bisogno di parole, il sorriso

parte inesorabile e contagia anche chi è vicino.Ognuno può essere misterioso, ma ognuno possiede una chiave di ac-cesso che “fa entrare” in intimità, crea affinità, profonda stima, amicizia, complicità.Sorgono i dubbi profondi: se in passa-to abbiamo commesso degli errori in amore, come andrà questa volta?È pur vero che da ogni relazione falli-ta qualcosa avremo imparato, saremo

cresciute, forse almeno i vecchi errori saranno evitati pronte a commetterne nuovi!Spesso si è convinte di dover cambia-re per amore, risultando in un certo senso persone false, costruite, reci-tando la parte delle“perfettine”, cosa che non siamo.Sarebbe meglio costruire una relazio-ne senza falsità, esponendoci per ciò che siamo.Facile a dirsi, più difficile da realizzare, ormai siamo adulte, un po’ troppo fur-be, parecchio disilluse…Però anche le più convinte single che vedevano nel futuro anni e anni da sole, quando incontrano il grande amore parlano con disinvoltura di con-vivenza, di figli, di matrimonio.

In breve le vediamo passare da una vita in monolocale super accessoriato a casetta con giardino, bimbi vocianti, cane e gatto, epocali pranzi e cene di famiglia, come nella migliore tradizio-ne.Conviene quindi osservare bene l’at-teggiamento del nostro potenziale “lui” che con le sue azioni dice più che con le parole.L’amore autentico è fatto di presenza, gioia, impegno, voglia di esserci.Ci sono uomini che fanno follie per una donna, anche per vederla solo un’ora, prendono aerei, viaggiano notti intere, rinunciano a qualcosa di caro, si pro-digano in mille modi, senza però es-sere invadenti; l’uomo che ama sa an-cora dire: “Io ci sono, conta su di me”.Sembra una frase banale, ma al gior-no d’oggi è quasi un dono piovuto dal cielo, colpa anche di noi donne e della nostra indipendenza: abbiamo voluto la bici? Ora pedaliamo!Capita sempre più di avere rapporti con l’altro che si limitano ad un libero scambio di amore fisico e di rispetto amicale, l’amore vero è contare sul re-ciproco impegno che coinvolge le due vite trasformandole.Attenzione quindi a tutti i segnali ine-quivocabili che arrivano dal potenziale partner, occhio vigile alle sue azioni, alle sue presenze e alle sue assen-ze, chi ci vuole ci cerca e fa di tutto per averci, cerchiamo, se possibile, di non prendere più abbagli da chi si è mascherato da corteggiatore per poi svanire nel nulla e nel vuoto della sua vanità.

Franca Isabella Barzizza

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SARÀ L’UOMO GIUSTO PER ME?

Se lui è il vero amo-re, lo dimostrerà in tanti modi, bisogna solo essere attente a capirlo.

Dubbi che assillano nel momento in cui si pensa di aver trovato la persona ideale, ma il rapporto è all’inizio…

Nel campo dell’hi-tech l’av-versario più temuto, almeno a livello di vendite, è senza dubbio Apple che quando

decide di muovere i passi verso una direzione porta gli altri antagonisti a seguire le sue orme. Lo scorso mese l’azienda di Cupertino ha tenuto una conference sui nuovi prodotti e la ri-sposta più convincente è stata data da Amazon. Dopo il flop del Fire Pho-ne il gigante dell’e-commerce cerca di sfruttare il suo FireOS (un sistema ope-rativo basato su Android) presentando un nuovo Kindle Fire e una nuova Fi-reTV.

Amazon riparte dall’hardwareA differenza di colossi come Samsung e Apple, Amazon basa il suo business sui servizi ma è da diverso tempo che sta lavorando anche sull’hardware per far si che vengano distribuiti attraver-so una propria piattaforma. Durante gli ultimi keynote, Apple ha dimostrato un grande interesse sul mercato dei con-tenuti presentando Apple MUSIC, per lo streaming musicale, e un nuovo mo-dello di Apple TV per l’intrattenimen-to televisivo. Ed è proprio da qui che Amazon vuole ripartire, rispondendo con una versione tutta nuova di FireTV. ll modello presentato da Jeffrey Bezos (CEO di Amazon) non teme confronti, almeno sulla carta: la nuova TV sarà in grado di fare streaming video in quali-

tà 4K, avrà un telecomando dotato di microfono e ci sarà il supporto dell’as-sistente vocale di Amazon chiamato Alexa che ha debuttato sullo speaker Echo dimostrando di essere all’altezza di Siri. Tra le caratteristiche hardwa-re ci sono un processore quad-core a 64 bit, realizzato da MediaTek, una scheda grafica due volte più potente e Wi-Fi di ultima generazione. Il tutto a un prezzo di appena 99 dollari, 50 in meno rispetto alla versione di base di

Apple TV, che però ha il doppio di me-moria interna, 16 contro appena 8GB (espandibili tuttavia tramite microSD). Il telecomando di Amazon però non ha comandi touch e non è adatto ai video-games ma proprio per questo l’azienda di Seattle proporrà anche una versione “gaming”, con controller, microSD da 32GB e due giochi inclusi, per un tota-le di 139 dollari. Inoltre Amazon vanta di un servizio chiamato Amazon Prime Video, una piattaforma di streaming proprietaria di cui nemmeno Apple di-spone, che cercherà di ostacolare un

altro colosso dello streaming, l’ame-ricana Netfix che sbarcherà in Italia il prossimo mese.

Amazon propone un tablet a soli 60€“Facciamo un altro passo avanti verso il nostro obiettivo di offrire prodotti di qualità superiore a prezzi accessibili con il nuovo tablet a meno di 60€,” ha affermato Jeff Bezos durante la pre-sentazione del nuovo tablet. “Il nuovo Fire integra un processore quad-core, è incredibilmente resistente, ed è so-stenuto dall’ecosistema di contenuti di Amazon. Fire stabilisce un nuovo stan-dard qualitativo per ciò che un cliente può aspettarsi da un tablet economi-co.” Con a bordo un processore quad-core a 1,3 GHz, il nuovo Kindle Fire ha una potenza di calcolo due volte supe-riore a quella del Samsung Tab 3 Lite (che viene venduto ad un prezzo deci-samente più alto) che tradotto in termi-ni di operatività significa un passaggio veloce tra le app e una navigazione internet senza attese. Inoltre, secondo alcuni test effettuati proprio da Ama-zon, il Fire sarebbe “quasi due volte più resistente dell’iPad Air 2”. Il tablet arriverà a casa con l’account preim-postato e la batteria carica, così dopo qualche secondo si potrà già comin-ciare lo shopping sul sito e-commerce più importante al mondo.

Alessandro Cannavale

Il nuovo Amazon Fire, tablet di qualità ad un prezzo più che accessibile

ECCO LA RISPOSTA DI AMAZON

È una prima assoluta, un virus nell’App Sto-re: negli ultimi giorni decine di app iOS so-no state infettate da malware, in quello che sembra il primo caso di infezione dell’eco-sistema di Apple, finora rimasto sostanzial-mente impenetrabile. Dalle prime analisi il codice infetto potrebbe essere causato da una versione malevola di Xcode (softwa-re essenziale per le app di iOS) che i cra-

cker avrebbero programmato, ingannando gli sviluppatori di app e inducendoli a inserirla nei loro programmi. È stata Apple stes-sa a dichiarare di avere rimosso dallo Store applicazioni conte-nenti codice infetto, a partire da quella di WeChat, che ha oltre 500 di milioni di utenti in Cina. I malware, scovati in almeno 39 app dalla Palo Alto Networks, sembra possano permettere a chi li ha creati di impossessarsi delle password e di altre informazio-ni sensibili. WeChat, che sembrerebbe la causa della diffusione del malware, ha dichiarato di avere risolto il bug a inizio mese, ri-lasciando una versione pulita già il 12 settembre.

La mano bionica Scovato Virus nell'App Store

Sta arrivando. Lo hanno ripetutamente chiesto, e ora il gioco si fa duro. Il tasto dislike su Facebook sarà tra noi. E se non fosse come tutti se lo aspettano? Zucker-berg stesso ha confermato l’introduzione del “non mi piace”. Attenzione però. Che un tasto “non mi piace”, adottato su tutta la

linea, sarebbe davvero difficile da gestire per un social network della portata di Facebook, è un dato di fatto. Potrebbe cambiare la linea editoriale e le strategie comunicative di molte aziende, ma anche di molti utenti, radicalmente.

Il tasto "Non mi piace!"

In Giappone trionfano nelle classifi-che cantanti e band create dal nulla e proposte al mondo sotto forma di olo-grammi. Il progredire della tecnica e il fatto che queste forme d’intrattenimen-to trovino un loro pubblico d’appassio-nati sembra così presentarci un futuro nel quale alcune star diventeranno im-mortali e continueranno ad andare in tour mentre i loro fan na-scono, invecchiano e muoiono, o magari a saranno tirate pe-riodicamente fuori dagli armadi digitali per approfittare di un momento storico favorevole o del ciclico ritorno di qualche moda passata. Alki David, CEO di Hologram USA, è pronto per dare vita all’ologramma di Whitney Houston e la famiglia della diva sembra addirittura entusiasta dell’idea, che com-prende un tour mondiale con concerti (relativamente) dal vi-vo, ma anche la loro trasmissione in streaming o podcast at-traverso le apposite app. Sembra quindi abbastanza certo che nel 2016 i fan della cantante americana potranno godere del-lo spettacolo

Arrivano i tour con gli ologrammi dei cantanti morti

Tornare a percepire la sensazio-ne del tatto sulle dita, grazie a una mano robotica collegata al cervel-lo: è successo a un paziente para-lizzato da più di 10 anni, a causa di una lesione al midollo spinale, coinvolto nella sperimentazione di un team di ricerca del Darpa, l’en-te governativo statunitense che la-

vora alla realizzazione di tecnologie avanzate, in particolare nell’ambito della difesa. Le sofisticate tecnologie neurali guar-dano a un futuro in cui le persone paralizzate o prive di un ar-to potranno ricostruire la consapevolezza del tatto come sen-so in assoluto.Durante la sperimentazione sono stati applicati degli elettrodi al cervello del paziente collegati poi alla mano robotica.Durante il test, al tocco o alla compressione delle dita del-la mano robotica con intensità variabile, il paziente, bendato, ha saputo associare in tutti i casi quale fosse il dito premuto. Spingere oltre i vantaggi di una protesi è lo spirito del proget-to, parte del Revolutionizing Prosthetics program, che di fatto mira a creare una sorta di continuità bio-tecnologica della fun-zione che si va a ripristinare, anche nell’ottica di un controllo maggiore del gesto e dell’esecuzione che, partendo dal cer-vello, arriva all’arto bionico.

Un iPhone 6 in cambio di 17 millilitri di sperma. È l’ultima trovata del pri-mo ospedale di Shangai e di alcune banche del seme cinesi. L’ospedale di Ruijin offre un incentivo economico pari all’importo necessario per acqui-stare l’ultimo smartphone di casa Apple, in cambio di una donazione di seme. Per offrirsi volontari sono necessari alcuni requisiti: passaporto cinese, titolo di istruzione superiore o universitario e un ottimo patrimonio genetico, a par-tire da un’altezza minima di 1,65 centimetri.I donatori verranno sottoposti a controlli completi di valutazio-ne della fertilità e se ritenuti all’altezza riceveranno 6000 yuan, il costo di un iPhone6. L’iniziativa nasce per arginare il traffico illegale di sperma e per evitare che altri seguano l’esempio di Wu Yangzhzou, un uomo che ha cercato di vendere un rene per acquistare lo smartphone.

Per fare l'iPhone ci vuole il seme

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ECCO LA RISPOSTA DI AMAZON

settembre201532 | inmovimento

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Cari lettori, il cocktail che vi presen-to questo mese si chiama

MOJITO

TIPOLOGIA: Cockatil alcolicoT. DI PREPARAZIONE: 3 minuti

LA STORIA

L'origine del mojito rimane piuttosto controversa: viene spesso narrato che un cocktail simile al moijto fu inventato dal famoso pirata inglese Sir Francis Drake (El Draque) nel XIV secolo. Quella versione era prepara-ta con aguardiente (rhum non invec-chiato) di bassa qualità, lime, acqua, zucchero raffinato bianco di canna e una specie locale di menta, la hier-babuena. Nella metà del 1800 pare che la società Bacardi abbia dato un impulso di popolarità alla bevanda, che comunque raggiungerà la sua definitiva popolarità solo nel XX se-colo.

Anche sulla versione moderna del mojito non pare esistere certezza assoluta su chi lo ha proposto per primo, anche se i nomi solitamente più pronunciati sono quelli di bar-man della Bodeguita del Medio, Attilio De La Fuente, oppure Angel Martinez, che effettivamente rilevò il locale nel 1942, all'apice della sua notorietà per essere frequentato da

noti personaggi, come ad esempio Ernest Hemingway, noto consuma-tore della bevanda e che con la sua frase, scritta anche nel locale "My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita" rese celebre la bevan-da anche fuori da Cuba.

Esistono diverse teorie anche ri-guardo l'origine del termine "Moji-to". Secondo alcuni, esso sarebbe legato al "mojo", un condimento ti-pico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Un'altra teoria lo lega alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa "umido". Un'ultima ipotesi, considerata comunque la meno at-tendibile, fa risalire l'etimologia della parola al termine vudù mojo, che si-gnifica "incantesimo".

PREPARAZIONE:Preparare il mojito direttamente nel tumbler. Mettere il lime, due o tre cucchiaini di zucchero di canna, schiacciare bene e infine alcuni ra-moscelli di menta.Riempire il bicchiere fino all'orlo di ghiaccio tritato.Versare il rum e completare con la soda.Mescolare bene il mojito

50 ml di rumTop di soda1/2 LimeZucchero di cannaFoglie di mentaGhiaccio tritato

Valerio Passarini

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MODULOANNUNCICategoria: ...........................................................................................

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Telefono: .............................................................................................

Costo: gratuito per i privatiLunghezza del testo: max 30 paroleCome inviare gli annunci:Per posta:Redazione InMovimento MagazineVia Marconi, 3104011 - Aprilia (LT)Via e-mail:[email protected]

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toro (21/04 - 21/05)Bellissimo questo periodo per attivare l’aspetto creativo del vostro sistema di vita; sarete pronti per inve-stire le vostre energie

verso qualcosa che forse non avete mai sperimentato né vissuto pri-ma... Anche gli eventi che si muo-veranno nella vostra vita personale e sentimentale vi restituiranno l’en-tusiasmo che meritate di vivere...

gemelli (22/05 - 21/06)Evitate di pensare trop-po per non crearvi stati d’animo che poi potre-ste non gestire nel modo migliore... Gli eccessi in-fatti, potrebbero essere

il vero disagio di questo periodo che invece vi chiede di vivere ogni cosa con pazienza e serenità... dedicate la vostra attenzione alle “cose di casa”... Agli affetti... Ai vo-stri spazi personali...

cancro (22/06 - 22/07)Normalmente il vo-stro ritmo di vita non è veloce... Ma questo momento invece sarà importante proprio perché tenderete a

velocizzare i vostri tempi per rea-lizzare tante cose insieme... Questo vuol dire anche “decidere” senza pensarci troppo su... Avrete modo di sperimentarvi e mettervi in gioco attraverso un’allegra quotidianità...

vergine (23/08 - 22/09)Sembra che tutto il cielo vi chieda di at-tivarvi verso scopi e desideri che ritenete giusti e buoni per voi... Non vi mancherà la

capacità di muovere i vostri pas-si con determinazione e spirito di osservazione, per questo non tem-poreggiate e fate oggi ogni cosa... Sarete aiutati dalle “tracce” che la vita disegnerà per voi...

Bilancia (23/09 - 22/10)Se c’è qualcosa che è rimasto in-soluto nella vostra vita, cercate di ri-solvere... Questo

tempo è assolutamente importante per chiudere definitivamente con il passato per andare verso un nuovo sistema di cose.. verso nuove realtà che il cielo vi offrirà come possibili-tà... Preparatevi quindi a cambiare obbiettivi... Il nuovo sta arrivando...scorPione (23/10 - 22/11)

Dopo tante pic-cole sopporta-zioni, fastidi, di-sagi... Ecco che il cielo riconosce

la qualità che in passato non era ancora attiva in voi: la pazienza! Potete tranquillamente dire di esse-re forti e decisamente diversi... Più propensi a “creare” piuttosto che a “distruggere” ciò che invece si può davvero trasformare...

sagittario (23/11 - 21/12)Cosa dovete cam-biare in voi per cam-biare anche la vita intorno a voi...? Cosa vi manca per sentirvi completi o quanto-

meno soddisfatti...? Siete in una fase di grande consapevolezza; comprenderete che i sogni posso-no realizzarsi solo se accompagna-ti da pensieri e azioni più stabili e continuativi e la forza sarà con voi!

acquario (21/01 - 18/02)Questo tempo di ascolto per voi, vi permetterà di entrare sempre di più nella vostra di-

mensione interiore e questo vi per-metterà di osservare ciò che può esservi utile e ciò che invece non lo è più da un bel po’ di tempo... Tutto questo non si riferisce tanto al si-stema che vi gira intorno, piuttosto a tutto ciò che si muove in voi...

caPricorno (22/12-20/01)Vorrete sperimenta-re “il nuovo” sebbe-ne voi siate molto le-gali al passato… Ma questa possibilità di poter identificare

nuove vie da percorrere, vi permet-terà di superare certi modelli sosti-tuendoli con i vostri migliori desideri che aspettano solo di essere visti ed ascoltati dal vostro cuore...

Pesci (19/02 - 20/03)Sentirete che sarà necessario attivare maggiormente stabi-lità e determinazione che spesso nella vo-stra vita sono poco evidenziate solo per-

ché la vostra inclinazione è quella di estraniarvi rimanendo troppo spesso legati ai ricordi e ai pensieri che scorrono su e giù nel tempo... Prediligete l’azione e centrate i vo-stri obbiettivi!

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Il Giardino dei CristalliAss. Culturale di Discipline Umanistiche - Via Pasubio, 9 Aprilia (Casalazzara)Tel. 347.73.29.631 - [email protected]

ariete (21/03 - 20/04)Questo sarà un tempo utile per tutto ciò che si muove nella vostra vita dal punto di vista pra-tico... Quindi il lavoro, le situazioni che biso-

gna sistemare ed organizzare... Ma sarà un tempo importante anche perché tante cose in voi cambie-ranno e cambierà di conseguenza qualitativamente anche vostra vita personale…

leone (23/07 - 22/08)I pianeti parlano di “in-vestimento di forze ed energie”...Sentirete in voi l’esigenza di fare un salto di qualità, di recuperare i vostri spa-zi, di osare...! Mi piace! Ma dovrete fare ogni

cosa sviluppando maggiormente obiettività ed intuito... Qualità che vi serviranno per addentrarvi in certi sistemi che dovrete saper gestire...

Di Laura Bendoni

L’OroscopoDi Laura Bendoni