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Il curriculum che piace alle aziende Cosa i selezionatori vogliono leggere nel tuo curriculum. Tecniche, esempi pratici e strategie per convincere le aziende a contattarti per un colloquio. di Michele Di Clemente SOMMARIO -INTRODUZIONE -PRESENTAZIONE -PERCHE’ HO DECISO DI REALIZZARE QUESTO EBOOK o 1° PARTE -IL VERO OBIETTIVO DEL CURRICULUM -L’ANIMA DEL CV: I 3 MESSAGGI CHIAVE -L’UNICITA’ DEL CV: QUAL E’ L’INTERESSE DI CHI LO LEGGE? -I SEGRETI PER LA CANDIDATURA MEDIANTE LE APPLICATION FORMS

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Il curriculum che piace alle aziendeCosa i selezionatori vogliono leggere nel tuo curriculum.

Tecniche, esempi pratici e strategie per convincere le aziende a contattarti per un colloquio.

di Michele Di Clemente

SOMMARIO

-INTRODUZIONE

-PRESENTAZIONE

-PERCHE’ HO DECISO DI REALIZZARE QUESTO EBOOK

o 1° PARTE

-IL VERO OBIETTIVO DEL CURRICULUM

-L’ANIMA DEL CV: I 3 MESSAGGI CHIAVE

-L’UNICITA’ DEL CV: QUAL E’ L’INTERESSE DI CHI LO LEGGE?

-I SEGRETI PER LA CANDIDATURA MEDIANTE LE APPLICATION FORMS

-QUALE FUTURO PER IL CURRICULUM?

-IL MANTRA PER IL TUO NUOVO LAVORO

-LO SAPEVI CHE?

o 2° PARTE

-LINEE GUIDA PER UN CV PERSONALIZZATO: SCEGLI IL MODELLO CHE FA PER TE

-LINEE GUIDA PER UN CV PERSONALIZZATO: SEZIONE PER SEZIONE

AREA INFORMAZIONI PERSONALI E DI CONTATTOAREA ESPERIENZE PROFESSIONALIAREA ISTRUZIONE E FORMAZIONEAREA CONOSCENZE LINGUE STRANIEREAREA CONOSCENZE INFORMATICHEAREA PRIVACYOPZIONALE: OBIETTIVI PROFESSIONALIOPZIONALE: ALTRE INFORMAZIONIIL DECALOGO DELLE COSE DA NON FARE

-CONCLUSIONI

-RISPOSTE DEI TEST

INTRODUZIONE

Ti è mai capitato di inviare un curriculum pensando di essere il miglior candidato e di avere tutte le carte in regola per ottenere quel posto di lavoro cui tanto ambivi, ma hanno scelto un’altra persona? Magari tu eri il candidato più qualificato, ma non sei riuscito a convincere il selezionatore. So benissimo quanto è frustrante! Prima di diventare selezionatore sono stato candidato anch’io e a dir la verità lo sono sempre, anche tuttora (ma non lo dite alla mia azienda!).

Prima di poter dimostrare che sei la persona giusta per un determinato lavoro, è necessario capire che cosa vogliono le aziende da te.

Ora, pensa solo per un attimo a cosa fosse successo se avessi saputo esattamente cosa il selezionatore voleva leggere sul tuo curriculum. Pensa se fosse stato possibile leggere nella sua mente.

Farsi contattare per un colloquio personale sarebbe molto più facile, non è vero? Aumenteresti in misura esponenziale le possibilità di contatto e quindi di farti assumere.

Ho una buona notizia per te. Ho preparato questa guida completa con tutte le informazioni che hai bisogno per ottenere il posto di lavoro dei tuoi sogni. Ti guiderò passo dopo passo nell’elaborare un nuovo curriculum tenendo conto ciò che i selezionatori normalmente gradiscono trovare al suo interno.

Dopo questa mia affermazione, hai due possibilità: chiudere l’eBook senza andare avanti nella lettura e maledire il momento in cui l’hai acquistato oppure continuare (sprezzante del pericolo) per vedere se è proprio cosi o se sono solo “le solite balle degli HR!”.

La lista delle “cose” che affronteremo sono molte, tra cui:

-scrivere e strutturare al meglio la tua storia professionale per consentire al tuo CV di emergere rispetto ai tuoi concorrenti, senza apparire troppo lungo e noioso;

- gestire strategicamente situazioni “delicate” nel CV come licenziamenti e “vuoti” dovuti a periodi di disoccupazione, edulcorando possibili punti deboli della tua candidatura (senza mentire!);

- selezionare e sottolineare le informazioni più rilevanti per rendere il tuo CV più attraente agli occhi del selezionatore se non hai maturato una lunga esperienza professionale, soprattutto se sei un neo-diplomato o neo-laureato;

-scrivere un riassunto delle tue competenze maggiormente inerenti a ciò che l’azienda (per la quale ti candidi) ha richiesto: una sorta di “assaggio” per ingolosire chi leggerà il tuo curriculum e ne deciderà le sue sorti.

Sei pronto?

PRESENTAZIONE

Ogni giorno da quindici anni mi occupo di Persone incontrando, da un lato, candidati alla ricerca della loro prima occupazione o desiderosi di migliorare la loro carriera professionale e dall’altro supportando Direttori del Personale, Imprenditori e Manager nell’individuare il candidato ideale.

Parallelamente offro consulenze come CV e Career Coach di lavoratori dipendenti, liberi professionisti, studenti o chiunque voglia potenziare l’efficacia del curriculum, della lettera di presentazione e migliorare la performance nei colloqui individuali e di gruppo.

Durante le mie esperienze di selezionatore ho applicato e testato decine di tecniche per:

migliorare l’impatto della candidatura a 360°; conoscere in che modo un curriculum riesce ad attrarre chi lo leggerà; conoscere cosa i selezionatori e gli imprenditori vogliono leggere sul curriculum;

In questi ultimi quattro anni ho realizzato e condiviso sul mio canale Youtube Michele Di Clemente più di 40 video dove potrai conoscere le mie idee su tutto ciò che ruota attorno al mondo della selezione del personale, mettere in pratica i miei consigli, lasciare commenti domande o suggerimenti.

Se nei miei video non troverai nulla che fa al tuo caso, e vorrai qualcosa in più, sarò a tua disposizione per una consulenza ad hoc del tuo curriculum. Certo questo non sarà gratis come i miei video, ma nemmeno troppo impegnativo per le tue tasche.

Questo eBook ti darà diritto a tariffe ancora più vantaggiose che non potrai trovare sul mercato. Se vuoi maggiori informazioni, inviami una mail a [email protected]

Finita la marchetta, ora si fa sul serio.

PERCHE' HO DECISO DI REALIZZARE QUESTO EBOOK?

Sono partito da una domanda. Perché ci sono molte persone che non riescono a ottenere un colloquio di lavoro e altre invece sono contattate frequentemente? Dove sta la differenza? Quotidianamente leggo centinaia di curriculum1 (anche quelli illeggibili!) ma sono pochi quelli che emergono per la loro qualità, che mi spingono a contattarli per un colloquio conoscitivo. Sono spesso persone anche molto valide con un importante bagaglio professionale che però non riescono a comunicare in maniera convincente i plus della loro candidatura. E spesso succede che ci si abbatte se non si hanno riscontri positivi all’invio del CV, si perde la fiducia in se stessi, nella possibilità di cambiare le cose e allora si recrimina, s’inizia a pensare che sono contattati solo i raccomandati, entrando in una spirale negativa con tutte le conseguenze deleterie, se non mortifere, per la propria motivazione.

Con questo mio eBook voglio dimostrarti come l’arte dello scrivere il proprio curriculum può fare spesso la differenza, soprattutto se inserita all’interno di una strategia di ricerca attiva del lavoro dove, alla base di ogni azione che intraprendi, c’è il concetto fondamentale che solo tu sei il responsabile dei risultati che ottieni.

Non posso darti nessuna garanzia di trovare lavoro ma di certo avrai un Curriculum efficace con maggiori probabilità di essere contattato.

Questo eBook è concettualmente diviso in due parti:

Una prima parte dove ti aiuto a capire quale deve essere il modo più efficace per scrivere un curriculum vitae, evitando alcuni degli errori concettuali più comuni che fai e non sai di fare. Quando uso l’espressione “errori concettuali”, intendo riferirmi alla possibilità che ci sia un modo migliore per scegliere, organizzare e presentare le informazioni su di te al fine di attrarre l'interesse di chi leggerà il tuo curriculum e far crescere il suo desiderio di incontrarti e conoscerti personalmente.

Una seconda parte dove ti guido alla realizzazione concreta del curriculum vitae, sezione per sezione, scegliendo i contenuti più importanti, la forma espressiva e il template che più si adatta al tuo profilo

1 Userò Curriculum anche al plurale e non curricula. L’Accademia della Crusca dice così, ma in realtà si usa abitualmente curriculum anche al plurale, cosi come per referendum, iter, lapsus, memorandum, solarium, auditorium, etc. Ho sempre evitato il termine curricula sia perché voglio che mi capiscano tutti (anche chi non ha studiato latino) sia perché non mi sono mai piaciute le persone che fanno sfoggio di cultura e che vogliono far sapere a tutti i costi a chi li ascolta che sono tanto bravi perché hanno studiato bene il latino a scuola.

PRIMA PARTE

“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.” (Lucio Anneo Seneca)

IL VERO OBIETTIVO DEL CURRICULUM

Spesso inizio i miei corsi di formazione con questa domanda: " Qual è secondo voi lo scopo del curriculum?". Una domanda talmente semplice che spesso disorienta chi la riceve e inizia a riflettere su quale possa essere una risposta plausibile. E’ una domanda semplice alla quale di solito mi sono date risposte diverse che emergono in maniera spontanea come in una sessione di brainstorming. C’è chi risponde “per ottenere un lavoro”, chi invece più semplicemente afferma “per presentare le mie competenze e le mie esperienze!” o, chi più meccanicamente, sottolinea il fatto di “rispondere a un annuncio dell’azienda” e così via. La risposta varia secondo quale aspetto ognuno di noi da un maggiore rilievo.

Perché mi soffermo su questa domanda e sull’importanza della risposta? Perché se comprendi il vero obiettivo del curriculum diventa più facile per te selezionare le informazioni più significative da esporre. Le risposte che mi sono date in aula sono tutte verosimili, ma secondo la mia esperienza l'obiettivo del curriculum deve essere uno solo: ottenere un colloquio di lavoro.

Troppo semplice? Forse, ma quando non siamo contattati per un colloquio iniziamo a farci talmente tante domande sui motivi che finiamo per dimenticarci le cose fondamentali.

Se nello scegliere le informazioni da riportare nel tuo curriculum, la forma e lo stile per comunicarle, avrai sempre chiaro che il curriculum serve esclusivamente a ottenere un colloquio, riuscirai a metterti nei panni di chi quotidianamente legge centinaia di candidature (su carta e on line) e a comprendere il suo punto di vista, i suoi bisogni, i suoi obiettivi.

Devi pensare che in questa fase ciò che conta è suscitare l’interesse del selezionatore. Mi spiego meglio: Prova a pensare alla pubblicità. Non descrive minuziosamente cosa fa un prodotto, a cosa serve, ma, in pochi secondi, seleziona i messaggi-chiave, i benefici che puoi ottenere nel possedere quel prodotto, ovvero usufruire di quel servizio. Ecco, il curriculum deve agire allo stesso modo. Deve essere uno spot e, in pochi secondi, deve catturare l’attenzione del lettore. Un selezionatore spende pochissimo tempo (non mi sbilancio su quanti secondi o minuti in quanto le ricerche nell’ambito sono molte e discordanti) a valutare in prima battuta un curriculum. Una prima scansione oculare del selezionatore esperto sarà sufficiente per comprendere se di fronte ha un profilo degno di passare alla “seconda fase” oppure no.

Per questo motivo dobbiamo, in poco tempo, rendere chiari ed evidenti i benefici che si possono ottenere dal contattarci per un colloquio di lavoro.

Se la pubblicità di una macchina sarà fatta male, molto probabilmente anche la macchina subirà una valutazione negativa. Lo stesso ragionamento vale per il CV: se non sarà convincente, non lo sarai neanche tu.

Se non ti piace questa metafora con la pubblicità, allora pensa a quando hai provato il sentimento dell’innamoramento. Ti sei sentito attratto da due o tre cose dell’altra persona: il suo sguardo, i suoi occhi o il modo in cui ti parlava. Qualcosa che ti ha colpito subito, senza tentennamenti o resistenze. Ecco, il CV deve agire allo stesso modo, devono essere chiari i due o tre elementi per far scoccare la scintilla a chi lo legge e fargli dire: “Questa è la persona giusta da vedere!”.

Per questa ragione un curriculum non può essere una confessione. Non c'è bisogno di dire tutto, ma dovrai scegliere le esperienze di lavoro, le competenze e i risultati che hanno il solo scopo di sostenere il tuo obiettivo: ottenere un colloquio. Selezionare alcune informazioni e tralasciarne altre non vuol dire mentire. Stai solo comunicando le cose che, di volta in volta, ritieni rilevanti.

Ti faccio due esempi semplici per renderti più chiaro il concetto:

se hai un Master in una materia particolare, ma ti ritrovi alla ricerca di un posto di assistente amministrativo, si può decidere di non menzionare il master per non appariretroppo qualificato;

se l'annuncio per il quale ti candidi richiede 5 anni di esperienza nelle vendite e sul tuo curriculum risulta che ne hai 16, rischi di essere etichettato come "sovra-qualificato otroppo costoso" e quindi di perdere la possibilità di essere colloquiato. In questo caso puoi decidere di scrivere " + di 5 anni di esperienza nelle vendite".

E’ chiaro? Scegli tu, quindi, qual è l’abito giusto per conquistare il selezionatore!

Voglio capire se mi sono spiegato bene e ti propongo un brevissimo

TEST DI VERIFICA con 3 semplici domande.

Scegli l’alternativa che consideri corrispondente a quanto ti ho scritto sullo scopo del CV

Qual è il vero obiettivo del curriculum vitae?

Scegli un'alternativa:

a. presentare un elenco di esperienze e competenze

b. ottenere un colloquio

c. ottenere un lavoro

Cosa si può e cosa non si può perseguire direttamente con un curriculum vitae?

Scegli un'alternativa:

a. Non si riesce a " vendere" un'esperienza con il curriculum vitae. Serve il colloquio face to face per convincere la bontà della nostra candidatura

b. Con il curriculum vitae possiamo perseguire la strada di individuare i messaggi-chiave che spingeranno il selezionatore a contattarci per un colloquio di lavoro

c. Il CV è lo strumento migliore per convincere il selezionatore a farci iniziare subito a lavorare. Si può perseguire tutto, non ci sono limiti

Come puoi attirare l'attenzione del selezionatore attraverso il curriculum vitae?

Scegli un'alternativa:

a. entrare in empatia con il selezionatore e facilitargli la lettura veloce del CV

b. non è importante selezionare strategicamente solo alcune informazioni del CV. Se è un bravo selezionatore, comprenderà lo stesso che sono una persona in gamba.

c. scrivere il più possibile di sé, entrando nel dettaglio di tutte le informazioni utili per conoscerti

d. selezionare alcune informazioni che ritieni rilevanti e i benefici che l'azienda può ottenere dal contattarci per un colloquio

L’ANIMA DEL CV: I 3 MESSAGGI CHIAVE

“Le cose migliori e più belle di questo mondo non possono essere viste e nemmeno ascoltate, ma devono essere sentite col cuore.”

(Helene Adams Keller)

Già leggendo le prime righe di un curriculum spesso il selezionatore attento e preparato riesce a capire se, nel progettarlo e nell’elaborarlo, si è messa l’anima, la voglia di raccontare qualcosa di sé che raggiunga la mente e il cuore di chi lo leggerà. Non è semplice mettere in pratica questo concetto e riuscire sempre a raggiungere questo scopo perché non tutti i selezionatori, imprenditori, manager, o chi valuterà il tuo CV, lo faranno in maniera univoca. Non esiste, infatti, una “scienza del curriculum”, ma esistono dei “punti fermi” che in base alla mia esperienza mi consentono di individuare 3 messaggi-chiave che lo stesso selezionatore va a cercare nelle informazioni presenti nel CV.

Il primo messaggio è affermare chi sei, la tua storia, il tuo percorso, la tua identità. Deve essere chiaro fin da subito il filo rosso che unisce le tue esperienze di vita con le tue esperienze professionali. Così come una fotografia immortala un fatto, un momento, un sorriso o quant’altro, il CV deve dare un’immagine completa di te a 360 gradi. Il CV deve trasmettere qualcosa di te, non un titolo di studio che hanno migliaia di persone o una professione che sanno fare in tanti. Questo non ti distingue, non ti fa uscire dall’anonimato. Devi mostrarti come unico e sei hai pazienza ancora un po’ vedrai più avanti come fare.

Il secondo elemento importante è far capire dove stai andando, cosa stai cercando, quali sono i tuoi obiettivi. Se non sarà chiara la tua destinazione, come pensi possa il selezionatore sceglierti tra centinaia di persone che si sono candidate? Sicuramente sarà disorientato, non si sentirà “guidato nella lettura”, magari tirerà a indovinare su quelli che sono i tuoi scopi professionali. L’indeterminatezza del tuo CV farà diminuire bruscamente le possibilità che tu sia contattato per un colloquio di lavoro. Allo stesso modo ti consiglio di non scrivere che sei disponibile a qualsiasi tipo di lavoro. Fai attenzione, non voglio dire che quest’affermazione non ti fa onore, anzi la disponibilità a fare qualsiasi lavoro con dignità è l’essenza dell’essere umano. Il mio discorso è legato al concetto di obiettivo ed efficacia. Se ti presenti come “disposto a tutto”, a giocare il ruolo del” disperato”, il tuo CV perde di vista l’obiettivo della tua candidatura, sparisce il mirino del tuo target e quindi perde di “potenza”.

Chi legge i CV è abituato a leggerli tanti e lo fa ogni giorno con un obiettivo: quello di trovare la persona giusta per il posto giusto al momento giusto. Non cerca chiunque, cerca la persona che:

sa fare un certo lavoro; vuole farlo; in sintonia con il contesto in cui andrà inserito.

In questa fase non sei giudicato tu come persona, ma le informazioni presenti nel CV e il modo in cui le presenti. Molti candidati spesso contestano questa mia affermazione, dicendomi “un bravo selezionatore o imprenditore lo capisce subito se sono in grado di lavorare bene oppure no, il CV non conta”. Ovviamente nessuno ti assumerà sulla base del solo CV, ma un colloquio lo ottieni solo se lo valuteranno in modo positivo. Chi legge il tuo CV non sa quanto sei bravo e affidabile, ma in prima battuta si affiderà al tuo curriculum e solo in un secondo momento potrai dimostrare quanto vali in fase di colloquio di lavoro. Ora però il colloquio di lavoro è lontano e devi concentrarti sul realizzare una candidatura adatta alla posizione per la quale ti candidi.

Il terzo messaggio che il CV deve contenere è cosa offri, qual è la tua soluzione al problema aziendale, l’insieme di conoscenze, competenze, capacità e risultati ottenuti nella tua vita professionale, scolastica o personale che sia. Devi riuscire a comunicare cosa sai fare meglio degli altri e offrire una ragione valida per contattarti. Molti candidati si soffermano prevalentemente su quelli che sono i loro desideri, quello che vogliono fare senza però trovare anche un collegamento con ciò di cui l’azienda ha bisogno. Selezionando poche informazioni e le più opportune devi essere abile a dimostrare che puoi aiutare l’azienda in cui vuoi lavorare a ottenere obiettivi importanti e ben precisi. Convincili che tu sei la persona giusta, quella che stanno cercando, almeno potenzialmente.

Come fare tutto questo?

Lungo tutto il mio eBook cercherò continuamente di rispondere a questa domanda che considero il punto di partenza per stilare un CV efficace e il modo migliore per ottenere un colloquio di lavoro.

Innanzitutto se vuoi dare un’anima al tuo CV è fondamentale un preliminare e approfondito lavoro su te stesso per conoscerti meglio e riuscire a comunicare meglio questi 3 messaggi.

Il lavoro su te stesso o meglio definito auto-coaching consiste nel farti le giuste domande.

Ti accorgerai che le domande hanno un potere straordinario per aiutarti a definire il giusto percorso. Ti portano a un livello di consapevolezza più alto. Spesso chi si fa molte domande, fin dalla scuola o anche a lavoro, non è apprezzato. Abbiamo talmente interiorizzato quest’atteggiamento che non ci chiediamo perché stiamo facendo qualcosa o come potremmo essere più felici! Anche se non riusciamo a trovare una risposta immediata, col tempo la nostra mente sarà stimolata a fare emergere nuove soluzioni.

Molte persone non riescono a scrivere un CV efficace, o essere convincenti in fase di colloquio, perché non danno la giusta rilevanza a questo percorso per conoscersi meglio. Prova a riflettere e chiederti cosa voglio realmente dalla mia vita professionale? Se avessi la bacchetta magica, cosa farei?

Ognuno di noi porta con sé un desiderio professionale segreto che tiene lì spesso nell’ombra, nascosto agli altri che con il passare del tempo rischia di trasformarsi sempre più in una chimera. Magari il lavoro che fai non ti piace e sei arrivato a un punto tale di insoddisfazione che sei

disposto a prendere un rischio pur di cambiare o non riesci a capire, dopo tanti lavori che hai fatto, quale sia quello giusto per te e come ottenerlo. Qualunque sia la tua situazione, è arrivato il momento di affrontare quella che è la persona più importante in questo processo: te stesso e chiederti cosa realmente vuoi fare.

In questo percorso è importante:

Bloccare quella vocina interiore che continua a dirti “Non ce la farai, è inutile che investi tempo ed energia!” Per pensare a quali caratteristiche deve avere il tuo lavoro ideale metti da parte, almeno per un momento, il pensiero critico e lascia parlare la tua parte creativa. Poi farai un piano d’azione più concreto. L’importante in questa fase è di non sopprimere le idee prima di nascere. Spesso non ce ne accorgiamo ma viaggiamo con il pilota automatico e non proviamo nemmeno a fare qualcosa perché pensiamo di avere già la risposta.

Scrivere quello che la tua parte creativa ti dice. Abbiamo tanti pensieri che si affollano nella nostra mente e dobbiamo farli passare nell’area cosciente per prenderne consapevolezza, dandogli un nome. Quando scriviamo tutto diventa più chiaro e ti aiuterà anche a cambiare stato d’animo.

L’esercizio che ti propongo è semplice e ha aiutato anche me.

Fai una lista di almeno 15 caratteristiche che deve avere il tuo lavoro ideale.

In questo momento non devi pensare a un lavoro specifico, ma solo alle caratteristiche che deve avere il lavoro che vuoi, così da mantenere un atteggiamento aperto a molteplici opzioni anche quelle che in un primo momento ti sembrano difficilmente ottenibili.

Chiediti se preferisci lavorare da solo o in team, se il team deve essere piccolo o grande, se vuoi lavorare con i numeri o i concetti, in Italia o all’estero, con orari fissi o variabili, all’aperto o al chiuso di un ufficio. E ancora se preferisci “guidare” o “seguire”, se prediligi procedure strutturate o flessibili, se nel lavoro cerchi sicurezza e garanzia o avventura e sfida, e così via.

Le domande sono la tua bacchetta magica. Hanno la forza di farti focalizzare sull’obiettivo e di conseguenza influenzano anche il modo in cui affronterai un problema.

Se ti continui a domandare “Perché nessuno mi chiama per un colloquio?” o “Perché non riesco a trovare lavoro?”, ti concentrai sull’idea che c’è una ragione perché nessuno ti chiama e il tuo stato d’animo non sarà certamente potenziato da questo tipo di domande. Chiediti invece cosa puoi fare per cambiare le cose, concentrandoti sulla soluzione.

Una volta fatte queste domande e scritte le risposte chiediti: “Quali lavori presentano il maggior numero di queste caratteristiche?” Vedrai che avrai le idee più chiare per dare un’anima al tuo CV ed essere più convincente al prossimo colloquio!

Progettare il tuo CV e quindi il tuo percorso professionale è fondamentale sia se:

sei un profilo junior, con l’obiettivo di riconoscere i tuoi talenti, le tue potenzialità e inclinazioni professionali

sei un profilo senior, per rivedere la tua carriera riguardo ai cambiamenti intervenuti nel mondo del lavoro e indirizzarla verso nuove sfide professionali.

Anche qui ti propongo i miei quiz con 2 semplici domande.

Scegli l’alternativa che consideri corrispondente a quanto ti ho scritto sull’anima del CV

Quali sono i messaggi-chiave che un curriculum deve contenere?

Scegli un'alternativa:

a. Ricordati che sei valutato tu come persona, non le informazioni che riporti sul curriculum

b. Il selezionatore non va a cercare i messaggi-chiave. Concentrati sulle esperienze

c. Il curriculum deve dire chi sei, dove stai andando e cosa puoi offrire all'azienda per la quale ti candidi

Quali sono le informazioni che incoraggiano il selezionatore a contattarti per un colloquio?

Scegli un'alternativa:

a. Chi leggerà il tuo curriculum vuol capire se tu sarai in grado di offrire una soluzione ai problemi aziendali e se rappresenti un valore aggiunto rispetto agli altri candidati

b. E' importante che il tuo curriculum dica che sei disponibile a tutti i tipi di lavoro

c. Il curriculum deve essere una sorta di biografia. Non puoi essere coinciso e sintetico nella sua compilazione

L’UNICITA’ DEL CV: QUAL E’ L’INTERESSE DI CHI LO LEGGE?

“Più ti piaci, meno sei come qualcun altro, che è ciò che ti rende unico.”(Walt Disney)

Nel capitolo precedente ti ho suggerito di renderti unico attraverso il curriculum per distinguerti dagli altri candidati e conquistarti un colloquio di lavoro. Ma come è possibile ottenere questo risultato? Come puoi rendere il tuo CV unico?

Molto spesso i modelli di CV standard fanno apparire i candidati tutti uguali agli occhi del selezionatore, senza far emergere la specificità di ognuno.

Per questa ragione la prima cosa che dovrai fare è quello di realizzare un curriculum “sartoriale”, tagliato su misura per l’azienda e la posizione alla quale ti candidi, assemblando le informazioni sulla base dell’interesse di chi legge. Realizzare un CV generico, unico e valido per tutti è una formula inefficace, perché non metti in risalto quelle informazioni che veramente possono essere fondamentali per il successo della tua candidatura. Facciamo l’esempio di un’azienda che sta cercando una persona con esperienza in un’azienda di grandi dimensioni e tu quell’esperienza non ce l’hai perché hai lavorato in un’azienda di medie-piccole dimensioni.

Come puoi rendere questa tua esperienza, seppur diversa da quella richiesta, speciale e unica?

Potresti far emergere il messaggio che l’aver lavorato così tanto tempo in un’azienda non molto grande ti ha consentito di stare a stretto contatto con il titolare dell’azienda e toccare con mano ogni giorno le problematiche operative, accrescendo in questo modo le tue competenze professionali. Io stesso, appena laureato, ho avuto l’opportunità di lavorare in un’azienda di piccolo calibro e non ho nessun dubbio nell’affermare che questa esperienza mi ha consentito fin da giovanissimo di operare su attività che in una grande azienda multinazionale non avrei mai visto, così come non avrei mai potuto interagire a gomito a gomito con figure dirigenziali e imprenditoriali.

E se non hai l’esperienza richiesta?

Certo non voglio nasconderti che il compito è più difficile, ma non impossibile. Puoi trovare dei punti di contatto con eventuali esperienze extra professionali che hai maturato durante un corso, un’esperienza di volontariato o altro. Esperienze anche queste che ti hanno consentito di sviluppare specifiche abilità e skills che ti rendono idoneo per la posizione.

Orienta ogni informazione del tuo CV per raggiungere il tuo obiettivo (ottenere il colloquio!) e tralascia, o poni in minore rilievo, quelle informazioni che non aggiungono nulla per quella specifica candidatura.

Ora mi starai chiedendo: “Ma ogni volta che mi candido per un’offerta di lavoro devo rifare il CV?” Questa è la domanda-obiezione più frequente che mi è rivolta.

La mia risposta è Sì, ma solo in parte. Dovrai creare semplicemente 2 curriculum:

1. un CV base che non invierai all’azienda, che terrai nel tuo computer e che andrai ad aggiornare ogni volta che hai delle informazioni da aggiungere o aggiornare (per esempio: un corso che hai fatto, una nuova esperienza o semplicemente un numero di telefono che hai modificato.)

2. un CV che invierai all’azienda che sarà formato dal quello base al quale aggiungerai le informazioni assemblate ad hoc per l’azienda e la posizione alla quale stai inoltrando la tua candidatura.

Il secondo aspetto che ritengo fondamentale per trasformare il curriculum in qualcosa di unico è quello di farlo “tuo” il più possibile. Cosa vuol dire?

Sii personale nello stile e nei contenuti. Distinguiti dalla massa, porta degli esempi concreti di quanto hai fatto, di cosa hai raggiunto. Arricchisci il tuo profilo con link che rimandano a tue presentazioni e lavori on line o, più semplicemente, riportando esempi di situazioni che hai gestito e ottenuto grandi risultati. Non usare parole vuote e aggettivi spesso abusati che quotidianamente leggo sui CV e considerati, a torto, efficaci. Così facendo si banalizza la propria professionalità anche se molto valida. C’è un vero e proprio trend, così come evidenziato da un interessante articolo pubblicato su LinkedIn che ha stilato la classifica degli aggettivi riportati con maggiore frequenza nei profili di vari paesi nel 2013. Potrei apparire troppo brusco, ma non pensare che tu possa essere contattato perché scrivi che sei “metodico e riservato” piuttosto che “appassionato o analitico”. Farai perdere solo tempo a chi legge il tuo curriculum, non offrendogli nulla di più. Bene, se ora ti è venuta voglia di riprendere in mano il tuo curriculum e rimuovere gli aggettivi che avevi inserito nel tuo curriculum, fai attenzione però ai nuovi che sceglierai. Considera sempre gli aggettivi contrari. Per esempio non scriverai mai che sei disorganizzato o poco entusiasta, vero? Per questa ragione non utilizzare le loro forme positive corrispondenti, perché sarebbero scontate.

Sei pronto per due semplici domande?

Scegli l’alternativa che consideri corrispondente a quanto ti ho scritto sull’unicità del CV .

Come ridurre al minimo la possibilità che il tuo curriculum finisca nel dimenticatoio o, peggio ancora, nel cestino?

Scegli un'alternativa:

a. Il curriculum è importante fino a un certo punto. Se hai maturato le esperienze richieste dall'offerta di lavoro ti chiameranno per un colloquio

b. Dovrai creare un curriculum "base" che salverai nel tuo pc/tablet o smartphone e, in base all'offerta per la quale ti candidi, dovrai selezionare le altre informazioni che ritieni più rilevanti e affini (omettendo o edulcorando quelle meno rilevanti)

c. E' necessario creare un unico curriculum senza cambiarlo mai e che dovrai invierai a più aziende possibili

Come puoi rendere unico il tuo curriculum?

Scegli un'alternativa:

a. Il curriculum non deve catturare subito l'attenzione di chi legge. E' fondamentale dilungarsi sulle esperienze più importanti

b. E' fondamentale costruire su misura il curriculum in base all'azienda per la quale ti stai candidando e alle sue esigenze

c. E' importante utilizzare il modello standard del curriculum europeo per distinguerti e far accettare la tua candidatura

I SEGRETI PER LA CANDIDATURA MEDIANTE LE APPLICATION FORMS

“Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere.”(James Joyce)

E’ sempre più frequente da parte delle aziende multinazionali e delle società di selezione far iniziare il processo di reclutamento e selezione dai loro siti web, specificatamente nell’area c.d. Lavora con Noi.

Qui ci sono due tipi di application forms, intesi come quegli spazi dove inserire le tue informazioni personali e professionali e sono:

-le application forms per le auto candidature dove ti è chiesto di inserire le tue informazioni e di allegare il file del tuo curriculum, anche se in quel preciso momento non c’è una reale posizione vacante. In questo modo le aziende riescono a raccogliere una grande quantità di CV che possono essere utili quando ci sarà una reale esigenza di personale;

-le application forms per le posizioni aperte che nascono, al contrario, da una reale necessità in uno specifico momento temporale e hanno l’obiettivo di individuare il profilo più adatto.

All’interno di entrambi i modelli è presente un software di recruiting settato su specifiche parole chiave preventivamente stabilite dall’azienda (e non un semplice database!) per determinare la pertinenza del tuo CV in relazione al profilo che stanno cercando. Assicurati, quindi, di descrivere con accuratezza le mansioni che hai svolto, comprese le tecnologie e i programmi che hai usato. Questo farà in modo che il tuo curriculum superi le procedure di screening automatizzate. Non vi è alcuna garanzia che il tuo curriculum sarà letto da qualcuno!

Per questo motivo devi prestare molta attenzione nell’individuare le keywords, utilizzate universalmente negli organigrammi aziendali per descrivere i vari ruoli, che si trovano spesso nella descrizione del lavoro e del profilo richiesto dall’azienda.

Dovrai, quindi, confrontare il tuo curriculum e le tue caratteristiche con quanto ricercato dall’azienda e chiederti: “Quali requisiti possiedo?” e “Quali requisiti non possiedo o solo in maniera limitata?” Descrivi esperienze concrete che possano aiutarti a spiegare con degli esempi, cosa sai fare, come hai sviluppato quella competenza, come hai risolto un determinato problema, come affronti certi compiti. Cerca, insomma, di verificare tutti i punti di contatto o di distanza fra il tuo curriculum e quello che l’azienda ha pubblicato nell’annuncio.

Spesso invece chi si candida a un’offerta di lavoro o presenta la propria auto candidatura non pone la giusta cura nella compilazione del form on line pensando, erroneamente, che poi il selezionatore andrà a “scaricare” il CV allegato. Ma questa è una convinzione sbagliata.

Se ti è richiesto di compilare alcuni “campi” la ragione è perché il software andrà a cercare proprio lì le parole chiavi e, solamente se queste saranno presenti, il selezionatore andrà a consultare il tuo curriculum. Molte aziende scartano automaticamente le application forms o i CV dei candidati che non hanno almeno una certa percentuale di queste keywords.

Proprio perché è il software a valutare la tua candidatura e fare una vera e propria scansione per frequenza delle parole chiavi, è fondamentale che tu apporti alcune piccole modifiche. Per intenderci se sul form o nel CV allegato ho scritto che la mia mansione è Addetto alla selezione del personale e la keyword è Hr Recruiter non ci sarà questo match tra le informazioni fornite e quelle richieste dal software.

Questi sistemi c.d. A.T.S. (Applicant Tracking System) possono commettere degli errori e raggruppare le informazioni in maniera generica. Per questa ragione, devi assicurarti che il tuo CV sia pronto a superare la “selezione del computer”, in quanto questi sistemi di tracciamento dei candidati possono ridurre fino al 75% la possibilità di ottenere un colloquio.

Esempio di Keywords (in neretto) in un annuncio di lavoro

Agente Commerciale settore farmaceutico

Job Description: Il profilo rappresenta la società e i suoi prodotti in un territorio geografico assegnato. La responsabilità primaria dell’agente è di promuovere i prodotti aziendali attraverso un approccio di vendita basato sui bisogni. Fornisce le informazioni accurate per i medici e altro personale sanitario. Gestisce il business del territorio in concerto con gli altri membri del team del territorio e i vari agenti/rappresentanti ospedalieri e le altre risorse aziendali. La dimostrazione di capacità di leadership e di prestazioni di alto livello professionale potranno consentire una crescita progressiva in ruoli più elevati.

Competenze: Esperienza nelle vendite, capacità di persuasione, comunicazione, leadership, pianificazione, organizzazione, auto-motivazione e iniziativa. Capacità di comprendere e trasmettere informazioni complesse.

Titolo di studio minimo richiesto: Laurea di primo livello. Preferibile: Laurea di II livello in materie economiche

Application Forms e non solo!Ricorda che gli operatori presenti nel mercato del lavoro come le agenzie per il lavoro, le società di selezione di personale e i cacciatori di teste sono dei network professionali importanti che possono potenzialmente mettere il tuo curriculum direttamente nelle mani o sulla scrivania della persona giusta, che è qualcosa che non sarà possibile ottenere attraverso la candidatura on-line. Trova, quindi, alcuni dei principali selezionatori nella tua zona o città, crea un legame di fiducia, dimostrando la tua affidabilità e la tua motivazione e lavora con loro per raggiungere il tuo obiettivo.

Scegli l’alternativa che consideri corrispondente a quanto suggerito sulla candidatura mediante le application forms

Cosa sono le application forms?

Scegli un'alternativa:

a. Rappresentano dei semplici database aziendali dove poter “caricare” il proprio CV sia per posizioni aperte sia per auto candidature

b. E’ il modo migliore per rispondere alle posizioni aperte dell’azienda, ma non per auto candidature

c. E’ qualcosa in più di un semplice database aziendale. Al suo interno c’è un software di recruiting settato sulle parole chiavi sia per auto candidature sia per posizioni aperte

Come scegliere le parole chiave più efficaci per le application forms?

Scegli un'alternativa:

a. Dovrai contattare l’azienda per chiedere quali sono le parole chiavi utili per indicare al meglio la tua competenza

b. Tenendo conto dell’annuncio per il quale ti stai candidando e del job title espresso, utilizza la stessa terminologia perché il software rileva quella specifica parola e la sua frequenza

c. Non è necessario scegliere una specifica parola chiave. L’importante è che tu abbia maturato un’esperienza in quel determinato settore per il quale ti candidi

QUALE FUTURO PER IL CURRICULUM?

“Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.”(Alan Kay)

In quale direzione si sta muovendo il modo di selezionare le risorse da parte delle aziende? E soprattutto c’è un cambiamento in atto nel mercato del recruiting? Il curriculum è ancora uno strumento di cui non si può far a meno?

E’ innegabile che ancora oggi il CV abbia un ruolo importante nel processo di selezione, soprattutto in un mercato tradizionale come quello italiano, e molto probabilmente lo avrà anche nei prossimi dieci anni.

Ma seppur il curriculum classico non scomparirà entro poco tempo, qualche cambiamento s’inizia già oggi a intravedere.

In particolare:

il CV non è più l’unica opzione: un buon profilo on line su LinkedIn è diventata una vetrina altrettanto importante dove sempre più spesso si soffermano i recruiters a caccia di profili interessanti;

L’uso sempre più frequente nei CV cartacei di info-grafiche e di link a materiale multimediale su Youtube, tra cui anche il Video CV.

La grande concorrenza sul mercato del lavoro sta spingendo da un lato i candidati a trovare nuovi metodi per differenziarsi e, dall’altro le aziende a trovare nuove modalità per accaparrarsi i migliori talenti in sempre minor tempo.

Il video curriculum, che è ormai una realtà consolidata negli Stati Uniti, comincia a muovere i primi passi anche in Italia soprattutto per alcune figure professionali legate al web. Questo strumento rispetto al CV presenta molti vantaggi: raggiunge il selezionatore con estrema rapidità, permette di mostrare molto di più della propria personalità grazie alla comunicazione verbale e non verbale consentendo così al selezionatore di verificare subito alcune delle qualità del candidato. Questo nuovo strumento di preselezione offre la possibilità per i selezionatori di valutare un candidato in una sorta di anteprima di quello che potrebbe essere un colloquio vis à vis, con tutti i vantaggi in termini economici e organizzativi che ne conseguono.

Così come in un colloquio dal vivo, ti devi ricordare che comunichi anche con la tua presenza, come ti muovi, il tono di voce, quindi l'inesperienza davanti una telecamera può rivelarsi controproducente. Per questo, prima di inviare il tuo Video CV, devi esercitarti e fare delle simulazioni, magari facendo delle prove di registrazione con la videocamera del tuo PC (per poi poterti rivedere e correggerti) o davanti lo specchio. Ricordati di guardare dritto nell'obiettivo e non verso il basso, parlare chiaramente ed essere il più possibile naturale.

Come puoi organizzare il tuo video curriculum?

Ti consiglio di suddividerlo in 3 parti e farlo durare al massimo 2/3 minuti, così ripartiti:

1.Chi sei: I tuoi primi 30 secondi sono i più importanti e qui il selezionatore si farà la sua prima impressione su di te. In questa prima fase dovrai presentarti e dichiarare esplicitamente le tue intenzioni.

Esempio: “Buongiorno, il mio nome è _________________e mi candido per una posizione di____________ nella vs azienda. Ho maturato un’esperienza come_______________ Attualmente lavoro come __________________ presso_________ e ho deciso di candidarmi in quanto__________________etc.”

2.Cosa sai fare: in questa parte dovrai dare dimostrazione sintetica di capacità e competenze acquisite durante le esperienze lavorative, delle tue capacità relazionali e trasversali. Spiega cosa hai realizzato per renderti il miglior candidato e usa le keywords trovate sull’annuncio per dimostrare che sei in linea con la posizione.

Esempio: “Ho realizzato ______________che hanno creato la consapevolezza per l’azienda _________________attraverso la promozione di _______________ etc.”

3.Tu e gli obiettivi futuri: qui dovrai far conoscere le tue aspettative e ambizioni per il tuo futuro professionale e invitare il datore di lavoro a contattarti.

Esempio: “Sono fortemente motivato a svolgere lavori inerenti_______________in società_____________ etc. La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato. Sono fiducioso che le mie competenze possono essere utili per ottenere ottimi risultati. Per ogni ulteriore approfondimento sono disponibile per un colloquio fin da subito.”

Come inviarlo?

Il metodo più comune è via e-mail, insieme al CV tradizionale in formato elettronico inserendo un link al video caricato su un portale dedicato. Può anche essere allegato all’e-mail stessa, purché il file (rigorosamente zippato) non sia troppo pesante.

Se hai preparato un video CV e vuoi un mio feedback oppure vuoi crearlo ex novo scrivimi una mail a [email protected]

IL MANTRA PER IL TUO NUOVO LAVORO

“Chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo.”(Albert Einstein)

Creati una routine

Considera la tua ricerca di un lavoro come esso stesso un lavoro e mettilo nella lista delle cose da fare:

sveglia la mattina fare una doccia vestirsi e iniziare la ricerca di lavoro.

Celebra i tuoi successi

L'invio di innumerevoli CV e non ricevere nessuna notizia può essere demoralizzante e molto frustrante. Tuttavia, ricorda i tuoi successi passati, fai un elenco di realizzazioni di cui sei orgoglioso e ricordali a te stesso ogni volta che ti senti scoraggiato.

Chiedi aiuto

Ci sono innumerevoli altre persone nella tua posizione. Cerca forum on line di chi cerca lavoro come te e unisciti a gruppi o meet-up per disoccupati. Oltre ad offrire supporto e consulenza, questo potrebbe fornirti un diversivo alla monotonia della caccia di lavoro.

Le cose andranno sicuramente meglio

Non dimenticare mai che troverai un posto di lavoro, anche se pensi che non accadrà mai. Non importi un limite di tempo per trovare un lavoro, ci sono innumerevoli fattori che influenzano la tua ricerca e non è colpa tua se ce ne vuole un po’ per trovarne uno.

LO SAPEVI CHE?”

1) L’errore più frequente nello scrivere un CV è?:

Scegli un'alternativa:

Inserire dati personali non corretti

Raccontare bugie

Includere una foto

2) Quanti CV si ricevono in media per ogni posizione aperta?

Scegli un'alternativa:

250

400

300

100

3) Quanto velocemente si ricevono le prime candidature dopo aver pubblicizzato l’annuncio?

Scegli un'alternativa:

200 secondi

400 secondi

100 secondi

300 secondi

4) In media, quanti errori ortografici e grammaticali ti sono consentiti prima che il tuo CV sia cestinato?

Scegli un'alternativa:

1

5

4

6

SECONDA PARTE

LINEE GUIDA PER UN CV PERSONALIZZATO: SCEGLI IL MODELLO CHE FA PER TE

Il primo consiglio che voglio darti è di evitare di prendere un qualsivoglia vecchio modello di Curriculum che trovi su internet e da quello adattarlo al tuo. Se utilizzerai, infatti, come punto di partenza un template povero e generico, la versione finale non sarà certamente allettante agli occhi del selezionatore.

Se vuoi realizzare un Curriculum che sia veramente efficace deve essere scritto di tuo pugno e deve essere il frutto di una selezione accurata e mirata di informazioni che vuoi trasmettere, che vuoi collocare nella tua “vetrina” come se fosse una collezione stagionale.

Devi scegliere come organizzare questo spazio espositivo per presentare al meglio te stesso.

Che ti piaccia o no, nel mondo del lavoro molto spesso la forma conta quanto la sostanza. Per questo, l’assunto di base da dove partire è quello di curare adeguatamente il formato del Curriculum.

La prima domanda che dovrai farti è “Scelgo un modello preformattato e standardizzato o creo un CV personale, ad hoc?”

Il modello del CV standard per antonomasia è il modello Europass che è stato istituito negli anni 2000 dall’Unione Europea per dare la possibilità a tutti di accedere a un livello base condiviso anche a livello istituzionale (per questo è molto usato e richiesto nella Pubblica Amministrazione) e ridurre al minimo il margine di errore. Non è molto apprezzato dai responsabili delle aziende private perché hanno molti limiti tra i quali:

-la scarsa personalizzazione, in quanto tutti andrebbero a candidarsi con lo stesso modello, così da creare una massa indistinta e informe dove i CV sono tutti uguali nel formato;

-l’ingrandimento dell’esposizione dei dati che allunga il CV in quanto riporta un dato anagrafico per ogni riga e utilizza i 2/3 di una pagina. In una selezione ti ho già fatto notare come si analizzano centinaia di curriculum. Se tutti i candidati utilizzassero un formato di 3 o, peggio ancora, di 4 pagine o più allora il tempo richiesto (e il relativo costo) aumenterebbe notevolmente. Per questa

ragione le aziende, le società di selezione del personale e le agenzie per il lavoro richiedono formati che consentono di condensare tutte le informazioni in massimo 2 pagine.

Il CV europeo ti fa apparire come incapace di realizzare una tua formattazione e comunica l’idea che ti stai appigliando a un modello preesistente, piuttosto che cimentarti nello strutturare un modello personale. Non è un caso che il 90% dei neolaureati lo utilizza.

In tutti questi anni ho letto molti CV europei a volte anche di 7 pagine piene di date, competenze, descrizioni delle attività svolte a partire dal liceo fino al momento dell’invio, spesso facendo menzione anche di lavoretti estivi poco significativi. Il risultato erano centinaia di Curriculum non calibrati e noiosi da leggere.

Ci sono altri 2 modelli per organizzare le informazioni presenti nel Curriculum sicuramente migliori: il CV cronologico e il CV funzionale.

Il Curriculum cronologico è quello più utilizzato e anche quello più apprezzato dai selezionatori perché semplice e lineare sia da scrivere sia da leggere (anche il cervello dei selezionatori è pigro!). In questo modello si organizzano le informazioni in modo cronologico in senso diretto (partendo dall’esperienza più datata e tornando indietro a quelle più remote) o in senso inverso (iniziando da quella più recente o quella attuale andando a ritroso nel tempo). Di questi due ti consiglio di partire sempre dalla tua situazione lavorativa più recente. Spesso leggo CV che, subito dopo i dati anagrafici, fanno un elenco di lavori partendo da 15 o 20 anni prima e devo andarmi a cercare la situazione lavorativa attuale nella seconda o terza pagina. A chi interessa sapere che 15 anni fa facevi il pony express? Il CV cronologico è utilizzato soprattutto per valorizzare l’avanzamento professionale avuto nel tempo e, quindi, è molto utile soprattutto per chi ha avuto una traiettoria professionale stabile e ascendente. Al contrario, è poco indicato se hai cambiato spesso lavoro o hai avuto un'assenza prolungata dal mondo del lavoro, in quanto queste informazioni appaiono ancora più evidenti e rischiano di influenzare negativamente il selezionatore.

ESEMPIO #1 CV CRONOLOGICO

MARIO ROSSI

C.so Italia, 16. 00100 Roma

Tel. 06.1010101

e-mail: [email protected]

ESPERIENZE PROFESSIONALI

2001-2017 presso AZIENDA X., produttrice di attrezzature medicali, Roma/Milano

Dal 2005 Responsabile Area Export Europa

Crescita delle esportazioni del 35%; riduzione del turn-over del 55 %. Apertura di 3 filiali in Europa e selezione di figure di impiegati per le stesse. Realizzazione del piano strategico di esportazione Elaborazioni di report semestrali sulle esportazioni Realizzazione di un nuovo programmi di formazione del personale commerciale

Dal 2001-2003 Responsabile Export mercato britannico

Aumento delle vendite di materiale sanitario nel mercato inglese, con un incremento del 45%

Direzione di un gruppo di 9 persone. Selezione e formazione di personale commerciale. Cura delle campagne pubblicitarie. Reportistica alla direzione.

1999-2000 presso AZIENDA Y, Roma, Azienda produttrice di giocattoli

Stage presso l’ufficio Marketing

Supporto all’attività Area retail:

-Attività promozionaliGestione rapporti con i fornitori nazionali

-Supporto all’attività dell’ Area Distribuzione: Studio showroomProgetto affiliazioneRealizzazione di book di prodotto per nuovi clientiRealizzazione di presentazioni aziendali

-Archivio immagini -2 Newsletter settimanali

STUDI E FORMAZIONE

1994-1999 UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA

Laurea in Economia e Commercio.

Specializzazione in Business Administration

LINGUE

Inglese: molto buono (C1)

CONOSCENZE INFORMATICHE

Windows, Word, Excel, Power Point, Access, SPSS, Internet

Il Curriculum funzionale, al contrario, non ha un’organizzazione delle informazioni professionali in senso cronologico, ma per realizzazioni e competenze acquisite. Questo formato inizia solitamente con un obiettivo di carriera che definisce il tipo di posizione che stai cercando per poi elencare le competenze (es. contabilità, servizio clienti, comunicazione, vendita, etc.) maturate nelle varie esperienze, senza dare necessariamente un ordine cronologico. Puoi prevedere solo successivamente un’indicazione sul tuo percorso professionale (vedi l’esempio che ti riporto di seguito).

Questo modello è ideale per mitigare alcuni aspetti che possono essere potenzialmente rischiosi per la tua candidatura come:

1- periodi di inattività tra un lavoro e l’altro;

2- salti da un lavoro all’altro.

Nel primo caso l’essere stato senza un’occupazione (ovviamente mi riferisco a lunghi periodi di inattività) per qualsivoglia motivo può andare paradossalmente a tuo discapito. E’ incredibile lo so ma chi legge il CV si fa spesso molte domande e in questi casi si domanderà il perché sei stato così tanto tempo senza un’occupazione, cosa hai fatto in quel periodo e se sei pronto a riprendere a lavorare con ritmi elevati fin da subito. Se “i buchi” sul CV sono diversi e lunghi, ti consiglio di inserire che in quei periodi ti sei dato da fare in altro modo, facendo dei corsi o impegnandoti in altre attività encomiabili, anche se non lavorative.

Nel secondo caso, invece, dovrai tranquillizzare il selezionatore che non sei una “cavalletta” che dopo pochi mesi salta da un lavoro all’altro in maniera patologica. La prima cosa che viene in mente a chi legge un CV in cui il candidato ha cambiato lavoro ripetutamente è che probabilmente si trova di fronte una persona poco affidabile oppure poco flessibile o, ancora peggio, poco valida (tanto che dopo poco tempo viene mandata via).

Con il Curriculum funzionale riuscirai a depotenziare proprio queste possibili valutazioni negative, in quanto le informazioni sono distribuite in maniera più flessibile per aree tematiche, concentrandosi più sulle competenze che sulle esperienze. Non rispettando, quindi, un ordine cronologico specifico, si possono mettere in risalto i punti positivi, omettendo al contempo ciò che è indesiderato.

Basandosi sulla totalità delle capacità acquisite nel corso della vita lavorativa questo modello è altamente consigliabile se hai deciso di cambiare settore perché, così facendo, si sottolineano quelle peculiari abilità trasferibili e spendibili anche in contesti differenti.

ESEMPIO #2 CV FUNZIONALE

MARIO ROSSI

C.so Italia, 16. 00100 Roma

Tel. 06.1010101

e-mail: [email protected]

ESPERIENZE PROFESSIONALI

Responsabile Commerciale settore Export area Europa: 6 anni di esperienza internazionale nelle seguenti aree:

-VENDITE

Apertura di 3 filiali in Europa;

Vendita di materiale sanitario nel mercato inglese, con un incremento delle vendite del 45% e delle esportazioni del 35%.

-MARKETING

Realizzazione di studi di mercato nei settori della sanità e attrezzature medicali;

Progettazione delle campagne pubblicitarie in Italia e Europa.

-SETTORE FINANZIARIO

Creazione report mensili e semestrali;

Proiezioni di vendita, analisi dei costi.

-RISORSE UMANE

Responsabile della selezione di pozioni di staff e operatori delle filiali in tutta Europa;

Gestione e implementazione di piani di formazione professionale;

Riduzione del turno over del 55%.

STORIA PROFESSIONALE

2001-2017 presso AZIENDA X., produttrice di attrezzature medicali, Roma/Milano

Dal 2003 Responsabile Export mercato britannico e successivamente dal 2005 Responsabile Area Export Europa

1999 AZIENDA Y, Roma

Azienda produttrice di giocattoli

Stage presso l’ufficio Marketing/Buyer

STUDI E FORMAZIONE

1994-1999 UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA

Laurea in Economia e Commercio.

Specializzazione in Business Administration

LINGUE

Inglese: molto buono (C1)

CONOSCENZE INFORMATICHE

Windows, Word, Excel, Power Point, Access, SPSS, Internet

Come puoi notare, qui è messo in risalto fin da subito la sezione delle competenze dove si mostrano le prime 4 grandi abilità. Per ognuna di esse sono descritte le attività svolte ed evidenziati gli obiettivi raggiunti e misurabili (incremento vendite, riduzione turn-over, aumento dell’efficienza, etc.) al fine di aumentare l’attendibilità di quello che è affermato.

LINEE GUIDA PER UN CV PERSONALIZZATO: SEZIONE PER SEZIONE

Una volta scelto il modello che fa per te, dovrai identificare e selezionare le informazioni fondamentali per la tua candidatura.

Le sezioni che non possono assolutamente mancare in un CV sono:

-Informazioni personali e di contatto

-Esperienze professionali

-Istruzione/Formazione

-Conoscenze Lingue straniere

-Conoscenze Informatiche

- Informativa sulla privacy, data e firma.

Le altre sezioni che sono opzionali ma consiglio di inserire sono:

-Obiettivi professionali

-Altre informazioni (Passioni, premi conseguiti, esperienze di volontariato, hobbies praticati, membro di associazioni, etc.)

Quali che saranno le informazioni che deciderai di inserire nel tuo CV, ricordati sempre di:

1. Non usare luoghi comuni, sii sempre chiaro e conciso, cerca di farti capire con semplicità e andando dritto al punto, senza dilungarti. Nelle parole che sceglierai cerca di trasmettere unicità e di non usare delle frasi fatte che si leggono spesso. Il Curriculum non è una raccolta di opinioni su se stessi, ma devi dimostrare di possedere quelle caratteristiche che dichiari.

2. Usa una formattazione che migliori la leggibilità con l’uso di punti elenco e parole in grassetto per le parole chiave, come sto facendo io in queste righe. Attenzione però a non abusarne per non appesantire la scorrevolezza.

AREA DELLE INFORMAZIONI PERSONALI E DI CONTATTO

La prima parte dovrà includere le tue informazioni personali e di contatto. In questo spazio non esordire con la dicitura Curriculum vitae: chi lo leggerà è un esperto e, che tu lo scriva o no, è lampante che lo sia!

Lo spazio dedicato non dovrà essere eccessivo: se l’azienda è interessata al tuo profilo, andrà a cercare le informazioni che gli servono per contattarti. Quindi, invece che riportare riga per riga questi dati (prendendo troppo spazio), potrai riportarli su una o due righe dividendoli con un punto come questo ●

Esempio:

Nato a Roma il 7/8/75 • Domicilio: Via Lampariello, 30 00134 Roma • Cell. 320.xx.xx.xxx • email [email protected] • Canale youtube Michele Di Clemente • Automunito, pat.B.

Ecco i tuoi dati che non possono mancare:

Nome e cognome, scritto ben evidente per rimanere impresso nella mente di chi ti legge (Font: 16/18) così che potrà essere recuperato con facilità tra i tanti CV sulla scrivania o nella posta elettronica del selezionatore;

Data di nascita: In Italia è spesso richiesta e la scelta di non inserire questa informazione può essere interpretata come se avessi qualcosa da nascondere. Quindi riportala. Chi ti scarterà solo per questo motivo o cerca un profilo molto diverso dal tuo o non merita la tua attenzione in quanto probabilmente è un’azienda “miope”;

Indirizzo di domicilio: soprattutto se ti stai candidando per un lavoro in una città dove non hai la residenza ma il domicilio. In questo modo farai notare che hai già una sistemazione nei pressi della sede del futuro luogo di lavoro e sei subito disponibile. Molte aziende, agenzie e società di selezione si focalizzano su quest’aspetto, soprattutto quando possono scegliere tra tante candidature;

Numero di telefono: preferibilmente il numero del tuo cellulare. Evita di metterne più di uno.

Indirizzo email: anche qui solo uno e preferibile con [email protected] o [email protected], non nomi di fantasia o nomignoli che ci possono far apparire come poco professionali e inappropriati;

Area Social Media: indica il tuo profilo LinkedIn o, se ne hai uno, il tuo blog o sito web per veicolare in modo concreto e senza troppi giri di parole (che prenderanno inevitabilmente molto spazio) le tue competenze.

Invece di dire quanto sei bravo, perché non lo dimostri? Così come le aziende puntano a migliorare la propria Employer Branding per attrarre i migliori talenti nel mercato del lavoro, anche tu puoi comunicare in maniera strategica ed efficace il tuo Personal Branding, sfruttando la grande vetrina dei social media. Tieni in considerazione che un recente sondaggio ha dimostrato che il 65% dei selezionatori va sui social media per individuare candidati mirati basati su profilo ed esperienza e il 55% per individuare candidati non attivi nella ricerca. Il primo passo per fare personal branding è sapere cosa comunicare, scoprendo quelle che sono le nostre passioni, ciò che sappiamo fare meglio e successivamente sviluppare una presenza on line per comunicare nella maniera migliore.

Nazionalità/Cittadinanza: se sei straniero e ti stai candidando per l’estero, specifica il permesso/documenti per lavorare;

Foto: c’è chi dice no e chi dice sì. Personalmente sono per metterla ma deve essere nitida, ritrarre il viso, non intera o in luoghi inadatti (spiaggia, al bar, con amici, etc.). Dovrà essere professionale e dare un’immagine seria e affidabile di te. La dimensione deve essere ridotta e avere un formato fototessera. Spesso ricevo foto di dimensioni notevoli che prendono lo spazio di mezza pagina o più. E’ fuori luogo una foto troppo grande, a meno che non ti candidi per un lavoro come hostess o per un lavoro dove le caratteristiche fisiche sono fondamentali;

In questo spazio ti consiglio di indicare se sei auto/motomunito e il tipo di patente: è un’informazione così breve che puoi decidere di metterla qui o in alternativa tra le altre informazioni alla fine del CV.

AREE DELLE ESPERIENZE PROFESSIONALI

Meglio mettere prima le esperienze professionali o partire dalla formazione?

In prima pagina, la più importante, dovrai mettere sempre le informazioni più rilevanti e nel fare questo dovrai tener conto dell'interesse di chi leggerà il tuo Curriculum. Se ottieni l'attenzione del tuo interlocutore poi vorrà saperne di più sul tuo conto. Il Curriculum è come una vetrina di un negozio e, ogni volta che fai una domanda di lavoro, dovrai organizzarlo in base ai “gusti” di chi dovrebbe assumerti, allo stesso modo di come è allestita una vetrina per catturare l’attenzione del “passante-acquirente”.

Se hai svolto numerose esperienze lavorative (o poche ma di lunga durata) ti consiglio di iniziare immediatamente dall’area dei lavori svolti (subito dopo le informazioni personali) mostrando che possiedi le competenze professionali per svolgere al meglio il lavoro per il quale ti candidi. Inizia dall’esperienza attuale o più recente, specificando il ruolo, il nome dell’azienda e il settore in cui opera, andando poi a ritroso ed elencando i lavori precedenti. Se hai fatto uno stage, dovrai inserirlo in quest’area. E’, infatti, una vera e propria esperienza di lavoro, anche se con intento formativo.

Quando descriverai le mansioni svolte, cerca di essere dettagliato e analitico, fammi sapere cosa facevi realmente. Non scrivere solo di aver fatto il commesso o il magazziniere dall’anno x all’anno y: così facendo non potrò sapere se ti sei occupato proprio di quell’attività che io selezionatore sto cercando nel mio candidato ideale. Non farmi tirare a indovinare, voglio capire se sei la persona che sto cercando! Usa termini molto precisi che rendano il tuo linguaggio molto concreto.

Esempio:

12/2002 – oggi Job Title

Nome Azienda S.p.A., settore merceologico dell'azienda, Città, Stato

Definisco il job profiling con il cliente, screening, analisi CV e gestione colloqui individuali; Organizzo colloqui di gruppo e Assessment Center in sede e presso il cliente con

valutazione delle competenze trasversali ed elaborazione profili professionali; Seleziono profili di staff e gestione onboarding; Dialogo con i migliori talenti (attraction and retention), Social Recruiting e sviluppo

rapporti con Università per organizzazione Career Fair e sviluppo Employer Branding; Erogo docenze in aula sulla Selezione del personale (analisi del fabbisogno, job analisys,

reclutamento, messa a punto degli strumenti selettivi, valutazione e assunzione) e sulle Tecniche di ricerca attiva del lavoro (come scrivere un CV vincente, gestione efficace di un colloquio individuale e di gruppo, orientamento e bilancio di competenze, comunicazione efficace).

Non essere prolisso, ma usa frasi semplici e, ognuna di queste, falla iniziare con un verbo c.d. di azione/potere (per esempio: sviluppato, gestito, testato, implementato, pianificato, programmato completato, promosso, generato e così via) preferendoli a verbi più statici. Hai notato come i verbi che ti ho portato in esempio, i c.d. power verbs comunicano quasi visivamente l’insieme di attività operative che sono state realizzate per raggiungere il risultato finale, esprimendo un’azione continuativa e il potere di incidere su ciò che determiniamo. Questi accorgimenti, seppur minimi ma fatti sull’intero Curriculum, garantiscono maggiore autorevolezza e professionalità.

Prima di compilare questa sezione del CV , rivolgiti le domande che ti riporto di seguito, perché sono quelle che il selezionatore vuole conoscere.

- Quali erano i miei compiti?

- Le mie responsabilità e i miei obiettivi?

- Qual era la mia giornata tipo? Cosa facevo la mattina? E il pomeriggio?

- C’era qualcosa di diverso o le mie attività erano sempre le stesse?

- Cosa mi ha insegnato questa esperienza? Quali abilità ho sviluppato? E queste abilità in quali situazioni le ho messe in pratica?

In questo modo ti potrai differenziare dalle centinaia di altri candidati che hanno avuto la tua stessa esperienza. Come ti ho anticipato nella prima parte, il tuo Curriculum deve dimostrare che sei unico e in che modo ogni esperienza ti ha reso il “miglior candidato” per quel lavoro. Non penserai mica di essere l’unico con quell’esperienza, vero?

Se non hai avuto esperienze di lavoro sarà più difficile trovare degli episodi specifici. Potrai guardare agli anni della scuola, oppure a quando hai svolto dei lavoretti o esperienze extra professionali che ti hanno consentito di ottenere quelle qualità che dichiari di possedere. Puoi raccontare quando sei stato capace di gestire una lunga coda di clienti grazie all’affiatamento con i tuoi colleghi, invece di scrivere la frase abusata “elevate capacità di gestione dello stress e ottimo spirito di collaborazione”. Oppure invece di “eccellenti capacità di dialettica e comunicazione” potresti citare il tuo coinvolgimento in un evento di public speaking o di altre iniziative che ti hanno coinvolto nel parlare in pubblico.

Non essere troppo duro con te stesso facendo riferimento alla tua mancanza di esperienza, punta invece su un atteggiamento positivo e convincente legato al tuo desiderio di imparare. Allo stesso momento devi essere realistico. Sarebbe sciocco e controproducente candidarsi per lavori più adatti per profili da responsabili o manager, quindi se la tua figura è junior presenta la tua candidatura solo per posizioni c.d. “entry-level”.

Una parte importante di questa sezione la devi dedicare anche agli eventuali successi ottenuti al fine di convincere gli esperti della selezione della bontà del tuo profilo. Ti consiglio di individuare 3 o 4 risultati importanti della tua carriera rilevanti per il lavoro che stai cercando e raccontare come sei riuscito a ottenerli e a risolvere problemi che hai dovuto affrontare utilizzando le tue competenze e le tue abilità.

Questi risultati sono molto più potenti del solito elenco delle capacità e delle competenze personali perché offri prove concrete di quello che dici. Portando degli esempi veri in cui ti sei trovato o trovata, eviterai un insieme di frasi fatte e luoghi comuni. Se penso al mio lavoro invece di affermare che possiedo doti di leadership, scriverei sul mio CV : “Ho selezionato e formato una squadra di 5 recruiters con cui lavoro quotidianamente…” Come leggi, non sto dicendo di essere un leader, sto semplicemente raccontando quello che ho fatto, ma il risultato è lo stesso.

Se ti stai candidando per esempio come collaboratore di una testata giornalistica indica il numero di articoli che hai realizzato e quanti sei in grado di produrre ogni giorno o settimana; i

selezionatori avranno così un utile riferimento per comprendere sei tuoi ritmi lavorativi sono in linea con quanto stanno cercando. Questo può valere per qualsiasi professionalità (venditore, contabile, selezionatore, etc.) Chi non offre questo riferimento concreto, spesso non è preso in considerazione.

Nel caso in cui tu abbia apportato migliorie o ottenuto importanti successi, questi vanno dimostrati con dati ben dettagliati, riportando nel CV per esempio che sei riuscito a concludere un progetto importante indicando l’aumento del fatturato, la percentuale dei risparmi ottenuti o se hai creato un programma che ha consentito di risparmiare molto tempo di lavoro.

Ti riporto altri esempi:

ho implementato le procedure aziendali rendendo più efficace il time-to-market di X /% ho supervisionato un importante progetto nel raggiungimento dell’obiettivo Y; ho ridotto i costi di X / Y% entro Z tempo; studi/formazione: ho ottenuto il risultato X collocandomi nella top Y % della classe / corso; ho risolto conflitti interni, in particolare X, Y…; programma X pilotato con un % di successo % Y.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Se sei neolaureato o neodiplomato con poche esperienze di lavoro, ti consiglio di iniziare dalle tue qualifiche formative. Parti sempre dall’ultimo titolo conseguito in ordine temporale, indica l’Istituto/Ente dove hai studiato per poi andare indietro negli anni. Nel fare questo, tralascia di indicare le scuole medie, a meno che non siano l’unico titolo di studio che hai. Subito dopo, specifica la durata, il periodo e la votazione. Qui i problemi che dovrai gestire sono eventuali voti bassi e tempi lunghi per portare a termine il tuo ciclo di studi.

Per quanto riguarda la votazione, a meno che non hai ottenuto voti alti, tanto vale non menzionarli (è una scelta, non stai mentendo). Magari ti potrà essere chiesto a colloquio, ma una volta arrivato lì non sarà un’informazione così importante. Ovviamente se hai conseguito una laurea con 110 e lode dovrai metterlo in risalto. Qualora abbia impiegato molto tempo per diplomarti e laurearti, dovrai spiegare in breve i motivi di questo ritardo. Come? Se hai lavorato mentre studiavi, puoi indicarlo in quanto sarà apprezzato questo tuo impegno e giustificherà il tuo ritardo negli studi. Così come se hai fatto qualsiasi altra attività extrascolastica che ha condizionato negativamente la tua performance scolastica accademica.

Nel raccontare un’esperienza formativa non dovrai fermarti però a un semplice elenco di titoli come tutti gli altri candidati. Dovrai sempre distinguerti e sviscerare come quel percorso di studi

ha inciso su di te, sulla tua personalità, come ti ha reso migliore e come ha stimolato la voglia di raggiungere precisi obiettivi. In poche parole, come ti ha cambiato.

Se saprai comunicare come ogni processo formativo ti ha reso migliore, riuscirai a trasmettere l’idea di una persona in costante crescita che sa cogliere gli aspetti positivi da ogni percorso svolto.

CONOSCENZE LINGUE STRANIERE

Il primo consiglio che mi sento di darti è che se hai una certificazione scritta della conoscenza di una o più lingue straniere, inseriscile subito, quale essa sia, utilizzando il quadro comune europeo di riferimento (i diversi livelli di A,B,C) indicando anche l’Ente/Istituto che te l’ha rilasciato.

Discorso diverso se hai una buona conoscenza, ma non hai un certificato da esibire o la tua conoscenza è migliorata dal tuo ultimo livello conseguito. In questo caso dovrai essere abile nello spiegare perché la tua conoscenza è così buona, riportando sul CV casi concreti.

Personalmente sono riuscito a migliorare la conoscenza dell’inglese non tanto per i continui corsi che frequento quanto invece per due ragioni precise:

1) la mia ex compagna era americana e per molto tempo parlavamo inglese;

2) due volte a settimana andavo (e vado tuttora) a degli scambi linguistici con english native speakers che vivono e lavorano qui in Italia.

Non ti sto dicendo di riportare queste informazioni sul CV, ma se hai prove tangibili che dimostrino realmente il possesso di questa competenza, devi scriverle. Non hai una ragazza americana, ma hai avuto un’esperienza di lavoro all’estero recentemente o spesso vedi film in lingua originale? Va benissimo! Trova il modo più corretto per inserirlo nel tuo CV.

CONOSCENZE INFORMATICHE

Anche qui se hai una certificazione scritta delle tue conoscenze informatiche, inseriscile subito.

Se mi scrivi che hai la patente europea del PC, non mi scrivi nulla di incisivo e allettante. Ormai è data per scontata la conoscenza del Pacchetto Office. Fai bene a scriverlo, ma non ti differenzia realmente.

Se conosci qualche altro programma o hai qualche abilità specifica, dimostrano realmente. Fammelo verificare. Come? Per esempio se hai creato un sito o un blog, metti il link che lo richiama o raccontami di un’esperienza pratica di realizzazione e uso di un particolare software.

Anche qui voglio riportarti come ho costruito quest’area nel mio CV. Ho indicato il link del mio blog e del mio canale Youtube dove ho realizzato molti video tutorial sulle tematiche di mia competenza, in modo tale che chi legge il mio CV ha due opzioni: fidarsi di quello che scrivo o verificare la mia competenza che dichiaro di possedere. Il punto è tutto qui: Devi trasmettere l’idea che sai fare le cose e non hai solamente dei titoli conseguiti.

INFORMATIVA PRIVACY

Alla fine del tuo Curriculum inserisci sempre una riga per l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. In teoria (e anche in pratica) senza quest’autorizzazione, l’azienda con sede nel territorio italiano (diverso è se ti stati candidando all’estero) non potrebbe leggere il tuo curriculum. Dopo di questa, indica il luogo, la data e il tuo nome e cognome. Puoi anche ridurre il carattere a 10.

Esempio:

Autorizzo il trattamento dei dati personali in conformità alle disposizioni di legge sulla privacy (D.Lgs. n.196 del 30/06/2003)

Roma, 02/05/17 Nome e Cognome

OPZIONALE: OBIETTIVI PROFESSIONALI

Questa sezione è opzionale, ma altamente consigliabile.

Fai capire subito il tipo di posizione che stai cercando. Dovrai indicare una frase-obiettivo per rendere più facile da capire per i potenziali datori di lavoro qual è la tua direzione professionale. Senza un obiettivo, chi leggerà il tuo CV non capirà dove stai andando e dove vuoi andare.

Può essere un obiettivo di carriera, un tipo di industria dove vuoi lavorare, un dipartimento o ufficio, o anche uno specifico job title. Qui, insieme ai tuoi obiettivi, puoi fare un breve riassunto delle tue competenze principali, soprattutto se hai maturato notevole esperienza in un determinato ambito. Potrai scrivere che hai “un’esperienza pluriennale nel ruolo….” ponendo

l’accento che sei in possesso anche di alcune conoscenze specifiche che sono richieste (specificare quali). Un piccolo spazio introduttivo di 3/4 righe, eventualmente organizzate con punti elenco, per predisporre in maniera positiva chi leggerà il tuo CV. Come ti ho già accennato molti selezionatori effettuano una veloce scansione oculare del CV, quindi assicurati di avere un obiettivo professionale chiaro ma sintetico.

Esempio # 1

Obiettivo professionale sintetico e chiaro ma troppo centrato su di se.

“Grazie a un’esperienza pluriennale nel settore CRM dove ho realizzato e gestito una rete intranet che ha consentito di migliorare l’accesso alle informazioni sia per il personale interno sia per i clienti, ritengo di aver maturato le competenze per ricoprire la mansione di Responsabile CRM.”

Esempio # 2

Obiettivo ben costruito e orientato a chi legge. Ben bilanciati i propri desideri professionali con le necessità aziendali.

“Ricoprire un ruolo nel settore degli appalti dove posso mettere a disposizione le mie competenze nella negoziazione acquisite in 5 anni di esperienza, contribuendo a ridurre i costi aziendali e migliorare la posizione competitiva.”

Esempio #3

Obiettivo professionale troppo prolisso e non focalizzato. Il candidato non è riuscito a trasmettere in poche parole quello che è il suo obiettivo professionale. Appare più come una mini lettera di presentazione all’interno del CV con il riscorso a frasi fatte e luoghi comuni.

“E’ mia intenzione intraprendere un diverso impegno. Principalmente, a livello motivazionale, sono orientato verso mansioni d’intraprendenza nei seguenti campi: Commerciale Estero/Italia, Gestionale/Organizzativo, Logistico/Import-Export.

Con l’incarico attuale, nel Settore Commerciale e nel contatto con i clienti, sto scoprendo davvero una mia grandissima predisposizione al campo Comunicativo e della Vendita!!! Conseguente di ciò, un “eccellente” risultato lavorativo, grazie a tenacia ed attenzione.

Sono disponibile a nuovi incarichi e conoscere nuove situazioni! Sono una persona tranquilla e socievole, ho buoni rapporti interpersonali e relazionali! Ho un grandissimo interesse, per tutto ciò che è nel campo della Comunicazione, nel campo Commerciale/Organizzativo, nella Gestione ed Organizzazione Aziendale (e di team), nei Mercati Internazionali. Ho sviluppato una buona creatività, distinte attitudini nel sfruttare la mia fantasia, ed ho grande passione nel mio impegno!

Ritengo d’essere, preciso nel lavoro, concreto, disponibile, professionale, e vorrei trovare un ambiente che mi permetta di continuare a crescere e mi dia soddisfazioni! Le mie migliori caratteristiche: curiosità, inclinazione a nuove conoscenze e predisposizione all’ascolto nell’apprendimento. Persona giovanile e piena d’energia!!”

OPZIONALE: ALTRE INFORMAZIONI

In questa sezione potrai indicare le tue passioni e cosa t’interessa maggiormente fare nel tempo extra lavorativo. Possono essere esperienze di volontariato, hobbies praticati, impegni come membro di associazioni, etc. Devi fare attenzione perché questa sezione del CV potrebbe togliere spazio utile e far sprecare secondi preziosi a chi sta leggendo.

Al contrario, in alcune situazioni possono essere un valore aggiunto, possono comunicare qualcosa in più sulla tua personalità e le competenze che hai maturato in altri situazioni non lavorative.

Selezionane due o tre in particolare e spiega sinteticamente come questi tuoi interessi ti hanno consentito di migliorare alcune qualità personali che potrebbero essere fondamentali per la figura professionale per la quale ti candidi. Non ti sto chiedendo di mentire o alterare le informazioni su di te per apparire quello che non sei, ma puoi abilmente mettere in luce alcuni elementi che possono eventualmente essere utili e pertinenti per una specifica attività o più in generale per descrivere meglio la tua personalità e dimostrare come ti hanno migliorato.

Ricordati che tutto ciò che riporti nel Curriculum è un facile oggetto di approfondimento ed eventualmente anche di “bersaglio” durante il colloquio. Il selezionatore vorrà sapere di più su quello che hai scritto e potrebbe emergere qualche aspetto che potrebbe minare la tua candidatura.

Non c’è una regola su quali hobbies inserire e quali no. Vediamone qualcuno.

-Pratichi yoga? Scrivilo sul CV perché può renderti più interessante in quanto puoi sostenere maggiormente la pressione, soprattutto se stai cercando un incarico in un ambiente molto attivo.

-Fai sport estremi? Riportalo perché può comunicare l’idea ai potenziali datori di lavoro che ti trovi a tuo agio nell’assumerti rischi e superare i tuoi limiti.

-Hai un blog? Se sei alla ricerca di incarichi nella comunicazione, nel marketing o in un settore dove hai un’elevata competenza, mettere in mostra le tue capacità di scrittura, creazione e gestione di un sito web può rafforzare la tua candidatura.

Con questi esempi non voglio dirti che tutti devono praticare yoga, fare sport estremi o creare un blog ma sottolineare l’importanza di includere queste informazioni sul CV solo se concorrono a dipingere un tratto importante della tua personalità che può essere utile per quel lavoro specifico.

Molti candidati inseriscono in questa sezione interessi come la lettura. Anche a me piace leggere, mi aiuta a essere più riflessivo e a tenermi informato, ma ti consiglio di non inserirlo perché lo scrivono tutti, non è un hobby straordinario e per qualcuno potrebbe farti apparire come un tipo solitario. Se vuoi inserirlo cerca di trovare sempre un legame reale e tangibile con la posizione per la quale ti candidi e ricordati sempre di essere specifico.

PRIMA DI INVIARE IL TUO CV CONTROLLA

IL DECALOGO DELLE COSE DA NON FARE

1. Non utilizzare un indirizzo email fantasioso, buffo e poco professionale.2. Non scrivere la parola “Curriculum”. E’ evidente che lo sia.3. Non scrivere il motivo di interruzione dei tuoi precedenti lavori.

Questa informazione non è richiesta da un potenziale datore di lavoro. In questa fase, hanno semplicemente bisogno di vedere la tua esperienza e abilità di base prima di chiamarti per saperne di più.

4. Non fare copia e incolla. E' immediatamente evidente quando hai semplicemente copiato e incollato alcuni elementi sul tuo CV. L’azienda vuole capire se hai investito del tempo nel modularlo o hai solo fato un invio generico.

5. Non scrivere il CV per te stesso, ma per il lettore.6. Non andare oltre le 2 pagine (ti ho spiegato il perché).7. Non mentire.8. Non sottolineare esperienze troppo lontane nel tempo. Elenca in maniera sintetica i lavori

che risalgono a più di 15 anni fa.9. Non sottolineare le competenze e le attività che non si vogliono fare in futuro, anche se

rappresentano nostri punti di forza.10. Non inserire hobby o interessi che non hanno nulla a che fare con la posizione.

CONCLUSIONI

Con questa guida ho cercato di:

aumentare la consapevolezza in te su quali elementi del Curriculum si concentrano i selezionatori;

stimolare delle riflessioni sull’opportunità o meno di riportare alcune informazioni sul CV; spingerti a riprendere in mano il tuo CV e, se necessario, a riformularlo.

Se sono riuscito in questo, allora ho raggiunto il mio obiettivo.

Non perdere la speranza se non avrai subito il feedback desiderato, controlla i contenuti linea per linea e rivolgiti queste domande:

“Questa (x) parola/concetto/informazione/fatto migliorerà le mie possibilità di essere contattato per un colloquio?

-Se sì, allora tienilo. -Se no, allora rimuovilo.

“Questa (x) parola/concetto/informazione/fatto nel mio CV supporta il mio obiettivo professionale?

-Se sì, allora tienilo. -Se no, allora rimuovilo.

Ricordati che il CV serve a comunicare a un’azienda o a una società di selezione il tuo profilo e promuovere la tua candidatura. Devi dunque pensarlo e scriverlo con un obiettivo e una strategia, in modo da catturare l’attenzione del destinatario e che sia effettivamente letto.

Per qualsiasi commento, critica o richiesta di assistenza puoi contattarmi a [email protected]

Ti aiuterò a far arrivare il tuo curriculum alla 2°fase, quella del colloquio! Analizzerò insieme a te il tuo CV approfonditamente e ti porrò delle domande via mail o via telefono (a secondo le tue esigenze). Insieme miglioreremo l'impostazione grafica e ottimizzeremo i contenuti in base alle priorità e gli obiettivi, concentrandoci soprattutto sull'efficacia e lo stile di scrittura.

Ad majora!

Michele

RISPOSTE DEI TEST

IL VERO OBIETTIVO DEL CURRICULUM

Qual è il vero obiettivo del curriculum vitae?

b. ottenere un colloquio

Cosa si può e cosa non si può perseguire direttamente con un curriculum vitae?

b. Con il curriculum vitae possiamo perseguire la strada di individuare i messaggi-chiave che spingeranno il selezionatore a contattarci per un colloquio di lavoro

Come puoi attirare l'attenzione del selezionatore attraverso il curriculum vitae?

d. selezionare alcune informazioni che ritieni rilevanti e i benefici che l'azienda può ottenere dal contattarci per un colloquio

L’ANIMA DEL CV: I 3 MESSAGGI CHIAVE

Quali sono i messaggi-chiave che un curriculum deve contenere?

c. Il curriculum deve dire chi sei, dove stai andando e cosa puoi offrire all'azienda per la quale ti candidi

Quali sono le informazioni che incentivano il selezionatore a contattarti per un colloquio?

a. Chi leggerà il tuo curriculum vuol capire se tu sarai in grado di offrire una soluzione ai problemi aziendali e se rappresenti un valore aggiunto rispetto agli altri candidati

L’UNICITA’ DEL CV: QUAL E’ L’INTERESSE DI CHI LO LEGGE?

Come ridurre al minimo la possibilità che il tuo curriculum finisca nel dimenticatoio o peggio ancora nel cestino?

b. Dovrai creare un curriculum "base" che salverai nel tuo PC/tablet o smartphone e, in base all'offerta per la quale ti candidi, dovrai selezionare le altre informazioni che ritieni più rilevanti e affini (omettendo o edulcorando quelle meno rilevanti)

Come puoi rendere unico il tuo curriculum?

b. E' fondamentale costruire su misura il curriculum in base all'azienda per la quale ti stai candidando e alle sue esigenze

I SEGRETI PER LA CANDIDATURA MEDIANTE LE APPLICATION FORMS

Cosa sono le application forms?

c. E’ qualcosa in più di un semplice database aziendale. Al suo interno c’è un software di recruiting settato sulle parole chiavi sia per auto candidature sia per posizioni aperte

Come scegliere le parole chiave più efficaci per le application forms?

b. Tenendo conto dell’annuncio per il quale ti stai candidando e del job title espresso, utilizzando la stessa terminologia perché il software rileva quella specifica parola e la sua frequenza

LO SAPEVI CHE?

L’errore più frequente nello scrivere un CV è?:

Raccontare bugie

Quanti CV si ricevono in media per ogni posizione aperta?

250

Quanto velocemente si ricevono le prime candidature dopo aver pubblicizzato l’annuncio?

200 secondi

In media, quanti errori ortografici e grammaticali ti sono consentiti prima che il tuo CV sia cestinato?

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