1. una domanda pertinente perchÉ...

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PERCHÉ CELEBRARE? Corso Base di formazione liturgica PRIMO INCONTRO 1. Una domanda pertinente La «rimozione» del rito in occidente Con l’avvento della modernità (illuminismo), il tratto rituale della fede è stato, per così dire, “rimosso”, perché ritenuto, dalla mentalità razionalistica, caratterizzata da un concezione fortemente individualistica dell’uomo, il lato debole della fede. «L’uomo moderno vuole che la preghiera sia espressione immediata del suo stato d’animo … Specie all’uomo moderno, che è così sensibile a tutto ciò che riguarda la vita individuale e che dovunque cerca il profumo della terra ed ogni cosa guarda con tono personale, proprio all’uomo moderno queste forme limpide (i riti) susciteranno facilmente l’impressione del gelo». 1. Una domanda pertinente La «rimozione» del rito in occidente Romano Guardini (1885-1968) Preminenza della teologia (pensare Dio) Infatti il valore dei sacramenti viene trattato in Dogmatica, dove si esprimono delle idee su cosa è il sacramento, spesso senza analizzare il modo con cui vengono celebrati. Preminenza della morale (l’agire in obbedienza a Dio) Infatti la partecipazione ai riti cristiani è analizzata dalla teologia morale, nel capitolo della «virtù di religione». 1. Una domanda pertinente La «rimozione» del rito in occidente

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PERCHÉ CELEBRARE?

Corso Base di formazione liturgica

PRIMO INCONTRO

1. Una domanda pertinente

� La «rimozione»del rito in occidente

Con l’avvento della modernità(illuminismo), il tratto rituale della fede èstato, per così dire, “rimosso”, perchéritenuto, dalla mentalitàrazionalistica, caratterizzata da un concezione fortemente individualistica dell’uomo, il lato debole della fede.

� «L’uomo moderno vuole che la preghiera sia espressione immediata del suo stato d’animo … Specie all’uomo moderno, che è così sensibile a tutto ciò che riguarda la vita individuale e che dovunque cerca il profumo della terra ed ogni cosa guarda con tono personale, proprio all’uomo moderno queste forme limpide (i riti) susciteranno facilmente l’impressione del gelo ».

1. Una domanda pertinente

� La «rimozione» del rito in occidente

Romano Guardini(1885-1968)

� Preminenza della teologia (pensare Dio)� Infatti il valore dei sacramenti viene trattato in

Dogmatica, dove si esprimono delle idee su cosa è il sacramento, spesso senza analizzare il modo con cui vengono celebrati.

� Preminenza della morale(l’agire in obbedienza a Dio)

� Infatti la partecipazione ai riti cristiani èanalizzata dalla teologia morale, nel capitolo della «virtù di religione».

1. Una domanda pertinente

� La «rimozione» del rito in occidente

� La «rimozione» del rito in occidente1. Una domanda pertinente

� Il movimento liturgico (secc. XIX – XX)

� Ha rilanciato la questione liturgica e ha preparato la riforma liturgica operata dal Vaticano II) ha il grande merito di aver rilanciato la questione liturgica, cioè il senso e il valore della liturgia nella vita di fede e nella teologia.

� Celebrare� L’etimologia della parola “celebrare” rimanda al

latino celebrare che significa “riunire molte persone”. Indica, in senso proprio, l’atto di visitare spesso in folla un dato luogo, di andare numerosi in un posto determinato.

� Celebrare qualcuno o qualcosa.

2. L’uomo celebra

� Soprattutto celebrare è l’atto con cui l’uomo sottrae un evento al puro accadere per attribuirgli un significato.

� Un evento non solo “è”, ma “significa”qualcosa.

2. L’uomo celebra

� Celebrare

� Il celebrare rimanda immediatamente all’atto del “fare festa”.

� L’uomo cerca di superare il quotidiano della vita con un momento in cui da voce agli interrogativi su ciò che lo oltrepassa e sfugge alla sua comprensione.

� Celebrare2. L’uomo celebra

2. L’uomo celebra

� La festa è il momento in cui i nostri limiti sono sorpassati. Le regole ordinarie sono volontariamente trasgredite.

� La festa ci fa accedere a un altrove promesso, sognato.

� In una parola, celebrando l’uomo diventa protagonista, signore del suo tempo.

� Celebrare 3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia

� Per la sacra Scrittura è “ovvio” che il rapporto con il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, con il Dio di Mosè e con il Dio di Gesù Cristo debba passare necessariamente attraverso il culto rituale.

� In altre parole potremmo anche dire così: per la Bibbia la salvezza che viene da Dio non è mai solo annunciata e vissuta, ma anche sempre celebrata.

� Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto: "Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite:

� "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. … Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto.

� Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco.

3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia un esempio: la Pasqua

LLLL’’’’uscita dalluscita dalluscita dalluscita dall’’’’Egitto Egitto Egitto Egitto èèèè senza dubbio lsenza dubbio lsenza dubbio lsenza dubbio l’’’’evento principale dellevento principale dellevento principale dellevento principale dell’’’’AT. Infatti tale uscita AT. Infatti tale uscita AT. Infatti tale uscita AT. Infatti tale uscita

segna la nascita dei figli di Israele come popolo del Signore.segna la nascita dei figli di Israele come popolo del Signore.segna la nascita dei figli di Israele come popolo del Signore.segna la nascita dei figli di Israele come popolo del Signore.

Es 12,1-14

� Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore! In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto.

� Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne.

3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia un esempio: la Pasqua

Es 12,1-14

� L’evento dell’uscita dall’Egitto è presentato nella narrazione dell’Esodo (12,1-14) sotto tre modalità, secondo un prima, un durante e un poi:

3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia un esempio: la Pasqua

1. il momento rituale anticipatore: l’ultima cena in Egitto

2. gli atti storici del passaggio del Mar Rosso e dell ’Allean

3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia un esempio: la Pasqua

� La morte di Gesù in croce e la sua risurrezione sono certamente l’evento centrale, costitutivo per la Chiesa, il nuovo popolo di Israele. Ora, anche tale evento è presentato sotto tre modalità, secondo un prima, un durante, un poi:

1. il momento rituale anticipatore: l’ultima cena di Gesù

2. gli atti storici della morte e risurrezione di Cristo

3. questi eventi unici e irripetibili verranno riprodotti ritualmente ogni domenica nella celebrazione eucaristica.

� La morte e risurrezione di Gesù èteologicamente inconcepibile senza l’ultima cena, così come il passaggio del mare rimane teologicamente inconcepibile senza l’ultima cena della vigilia in Egitto.

� Conclusione: il rito è costitutivamente, intrinsecamente presente nella storia della salvezza della antica e nuova alleanza.

3. Il cristiano celebra

� A. Dalla Bibbia un esempio: la Pasqua3. Il cristiano celebra

� B. Dalla Tradizione

� Fin dalle origini la Chiesa ha sempre celebrato i sacramenti, ha sempre compiuto delle celebrazioni e, proprio tramite queste celebrazioni, è stata posta in essere l’identità cristiana. Di più: si può dire che la Chiesa stessa è nata dai sacramenti, .

� La salvezza non è mai solo stata creduta ma anche sempre celebrata.

� Prospero di Aquitania: «lex orandi, lex credendi» (la legge della preghiera è la legge della fede).

� Il sacramento è la modalità con cui la fede si compie, si attua, perché la fede non è semplicemente convinzione di coscienza, ma atto libero.

� Dalla Tradizione3. Il cristiano celebra

4. Concludendo

� Perché i cristiani celebrano?� Celebrando noi facciamo sempre memoria di

quanto Dio ha fatto per noi mediante la pasqua di Cristo; siamo cioè sempre rimandati al fondamento della nostra fede e ne viviamo l’attualità significativa . Attraverso la celebrazione ci proiettiamo anche in avanti, verso il futuro , che attendiamo con fiducia.

� «Pertanto, come il Cristo fu inviato dal Padre, così anch’egli ha inviato gli apostoli, ripieni di Spirito Santo. Essi, predicando il vangelo a tutti gli uomini, non dovevano limitarsi ad annunciare che il Figlio di Dio con la sua morte e risurrezione ci ha liberati dal potere di Satana e dalla morte e ci ha trasferiti nel regno del Padre, bensì dovevano anche attuare l’opera di salvezza che annunciavano, mediante il sacrificio e i sacramenti attorno ai quali gravita tutta la vita liturgica ».

� Sacrosanctum Concilium 6

4. Concludendo