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BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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5 Obiettivi
Daniela Carraro, Direttore Generale
Quali sono i principi che ispirano l’operare dell’Ulss 4 per la tutela ed il miglioramento della salute dei i
cittadini dell’Alto Vicentino?
L’Ulss 4 si ispira, in collaborazione con le altre Istituzioni e con le Organizzazioni sociali, ai principi, alle
strategie ed alle azioni prioritarie, fissate dalla Organizzazione Mondiale per la Salute (OMS) nella Carta di
Ottawa1, le quali mantengono ancora oggi tutto il loro valore.
Le condizioni e le risorse fondamentali per la salute sono riconosciute essere: la pace, l’abitazione,
l’educazione, il cibo, il reddito, un ecosistema stabile, l’uso sostenibile delle risorse, la giustizia sociale e
l’equità. Tutti i miglioramenti della salute richiedono un sicuro fondamento in questi prerequisiti.
Le principali strategie da mettere in campo, utili nella pratica quotidiana di tutti coloro che si occupano di
salute, sono: lanciare e sostenere l’idea della salute, lavorare per l’equità nelle opportunità di salute;
rendere capaci le persone di migliorare la salute propria e della comunità; mediare tra gli interessi diversi
esistenti nella società.
Le azioni prioritarie che le Istituzioni e le Organizzazioni sociali sono chiamate a realizzare sono: - Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza. - Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La Promozione della salute si sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci. - Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale. - Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana. - Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità.
1 Nel settembre del 1986 si tenne ad Ottawa la prima Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute, in cui furono
definite le azioni necessarie per raggiungere la salute per tutti.
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L’Ulss 4 ha adottato un sistema di misurazione e valutazione delle attività realizzate?
L’Ulss 4, secondo quanto definito dal D.Lgs. 150/2009, ha individuato un sistema di definizione, misurazione
e valutazione dei risultati organizzativi. Tale percorso è iniziato con l’adozione del “Documento Direttive” in
cui sono state indicate le linee strategiche ed operative per l’anno 2013. Nella stesura del documento si è
tenuto conto degli obiettivi assegnati dalla Regione Veneto alle Aziende Sanitarie2, anticipati prima
dell’approvazione formale.
Partendo dal Documento delle Direttive ha preso avvio la traduzione degli obiettivi strategici in obiettivi
operativi collegando la dimensione economico-finanziaria della gestione e la dimensione organizzativa con
le dimensioni della tutela della salute, la soddisfazione dei cittadini ed il coinvolgimento degli operatori.
Gli obiettivi, definiti con il coinvolgimento di tutti i profili professionali appartenenti all’Unità Operativa,
sono stati negoziati e concordati dai Responsabili di Struttura e dalla Direzione aziendale.
Nel 2014 l’Ulss 4 ha verificato il raggiungimento degli obiettivi di budget per tutte le strutture aziendali e ha
rendicontato un preconsuntivo del raggiungimento degli obiettivi regionali riferiti all’anno 2013.
L’Organismo Indipendente di Valutazione ha valutato positivamente la Relazione sulla Performance per
l’anno 2013 predisposta dall’Ulss4.
1 Obiettivi strategici e operativi
La Direzione individua annualmente le priorità aziendali su cui tutti gli operatori sono
chiamati a focalizzare il loro operato; inoltre assegna ad ogni Unità Operativa gli
obiettivi, gli indicatori e gli standard da raggiungere. Per il 2013 sono stati individuati 4
ambiti di priorità e i relativi obiettivi strategici.
Tabella 5.1 Performance organizzativ. Anno 2013. Ulss 4
Obiettivi Risultati
Ambito I - Valorizzazione e motivazione del personale 84,5%
L.R. 22/ accreditamento e qualità 68,9%
Formazione 100,0%
Sistema di Gestione della Sicurezza 99,6%
Ambito II - Soddisfazione dei Cittadini e dei Portatori di interessi nella comunità 85,8%
Tempi di attesa e presa in carico 78,2%
Valutazione qualità percepita 91,8%
Ambito III - Prospettiva dei risultati di salute 84,8%
Sicurezza paziente 72,6%
Efficacia dei trattamenti 87,5%
Appropriatezza 88,6%
Ambito IV - Prospettiva economica, finanziaria ed organizzativa 93,8%
Obiettivi Regionali 100,0%
Attività di ricovero 94,5%
Attività ambulatoriali/Ps 97,8%
Efficienza organizzativa 90,8%
Efficienza finanziaria 93,0%
Efficienza nell'uso dei fattori produttivi 87,1%
Partecipazione allo sviluppo della "cartella clinica" 100,0%
TOTALE 88,5%
di cui: Ospedale 85,9% Territorio 84,0% Prevenzione 93,1% Servizi di supporto 92,3%
2 DGRV n. 1237 del 16 luglio 2013
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Procedure: documenti che descrivono
dettagliatamente e sequenzialmente le azioni,
supportate scientificamente, necessarie per
l'esecuzione di una specifica attività.
Rischio clinico: probabilità che un paziente sia
vittima di un evento avverso e subisca un
danno o un disagio imputabile, anche se in
modo involontario, ad un trattamento
sanitario prestato durante la degenza, capace
di causare un prolungamento della stessa, un
peggioramento dello stato di salute o,
addirittura, la morte.
Tra tali obiettivi è opportuno soffermarsi su alcuni particolarmente significativi per
l’impegno che hanno richiesto: la sicurezza del paziente, gli obiettivi regionali.
Sicurezza paziente
L’Ulss 4 nel 2013 ha definito alcune procedure operative al
fine di ridurre il rischio clinico legato all’attività sanitaria. A tal
fine sono stati istituiti dei gruppi di lavoro e realizzati specifici
momenti formativi rivolti agli operatori, a cui è seguito
un’osservazione sul corretto utilizzo degli strumenti adottati.
A titolo esemplificativo sono state predisposte:
• raccomandazioni corretta identificazione paziente e sito
chirurgico;
• raccomandazioni prevenzione reazione trasfusionale;
• raccomandazioni prevenzione morte o danno da farmaci;
• raccomandazione prevenzione e gestione della caduta del
paziente nelle strutture sanitarie;
• manuale per la sicurezza in sala operatoria.
L’Ulss 4 ha aderito inoltre alla Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani, svoltasi il 5
Maggio, per incentivare il frizionamento delle mani sia nelle stanze di degenza per
pazienti e visitatori, sia all’ingresso dell’Ospedale. Il lavaggio delle mani, riconosciuto
come il più importante metodo di controllo e prevenzione delle infezioni nelle
organizzazioni sanitarie, è in grado di ridurre le infezioni correlate all’assistenza del 15 -
30%.
Nell’ottica di garantire una corretta e completa informazione agli utenti sul livello di
sicurezza delle cure presente nell’Ulss 4, è stata realizzata una pagina web all’interno del
sito aziendale. L’utenza può quindi reperire guide utili per l’assistenza a casa del
paziente, indicazioni per l’uso corretto di farmaci, una guida per il paziente oncologico,
informazioni utili per i famigliari ed i pazienti stessi, per gli operatori, ecc.
Tutte le guide riportate sono conformi a quanto previsto dal Ministero per la Salute.
Sono reperibili sul sito aziendale alla voce:
http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/Azienda/sicurezza_paz
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Obiettivi regionali
La Regione Veneto, con DGRV 1237/2013, ha definito obiettivi ed indicatori di
performance per le varie aree di attività e di intervento delle aziende sanitarie.
Allo stato attuale l’Ulss 4 ha una percentuale di raggiungimento deli obiettivi pari al 90%
(67,83 punti su 75 punti assegnabili).
Tabella 5.2 Riepilogo obiettivi assegnati DGRV 123/2013 e valutazione aziendale Ulss 4. Anno 2013.
Co
d.
Descrizione Obiettivi Obiettivo regionale
Valutazione aziendale
A - OSSERVANZA DELLE LINEE GUIDA ED INDIRIZZI IN MATERIA DI CONTROLLO E DI PROGRAMMAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI
8 8 100%
A.1 Adeguamento della organizzazione distrettuale agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
2 2
A.2 Sviluppo delle cure primarie attraverso l’implementazione diffusa del modello di medicina di gruppo integrata:
2 2
A.3 Adeguamento della organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
2 2
A.4 Valutazione e monitoraggio dell’attuazione del Piano di Zona 2 2
B - CORRETTA ED ECONOMICA GESTIONE DELLE RISORSE ATTRIBUITE ED INTROITATE 5 5 100%
B.1 Riduzione prezzi di acquisto all'interno delle soglie di prezzo unitario di riferimento Regionale, come indicato dai documenti dell'Osservatorio Prezzi (OPRVE)
3 3
B.2 Sviluppo del Sistema di Controllo Interno Revisione di Bilancio ed Autoassicurazione 2 2
C - OBIETTIVI DI SALUTE E FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI 12 12 100%
C.1 Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici 3 3
C.2 Sicurezza sul Lavoro 1 1
C.3 Ottimizzazione del Tasso di ospedalizzazione 2 2
C.4 Aumento dell'appropriatezza dell'attività di Ricovero 2 2
C.6 Adesione al Percorso di Monitoraggio degli Indicatori di Qualità dell'Assistenza Sanitaria (definizione indicatori: 1° incontro a settembre)
2 2
C.7 Sperimentazione Clinica ed Aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini 2 2
D - EQUILIBRIO ECONOMICO 30 30 100%
D.1 Rispetto dei Tetti ex DGR 2864/2012 15 15
D.2 Equilibrio Economico-Finanziario 15 15
E - LISTE D'ATTESA 12 5 42%
E.1 Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi d'attesa secondo le disposizioni della DGR 320/2013
7
E.2 Ottimizzazione del Numero di Prestazioni per Abitante 3 3
E.3 Inserimento dei privati convenzionati nel CUP Aziendale secondo la programmazione aziendale 2 2
F - RISPETTO DEI CONTENUTI E DELLE TEMPISTICHE DEI FLUSSI INFORMATIVI RICOMPRESI NEL NUOVO SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO
8 7,83 98%
F.1 Adempimenti Questionario LEA 2 2
F.2 Implementazione del FSE (DGR 1671/2012) 2 1,83
F.3 Dematerializzazione della ricetta cartacea (Decreto MEF del 2 novembre 2011) 1 1
F.4 Qualità dei flussi informativi relativi ai Beni Sanitari 1 1
F.5 Adempimenti in materia di gestione informatica della residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili) come da DGR 2961 e 2960 del 28 Dicembre 2012 e da comunicazione del Segretario del 7 Gennaio 2013 (prot. 6102 Cl E900).
1 1
F.6 Implementazione tempestiva del flusso informativo delle Cure Domiciliari secondo il tracciato della DGR 2372
1 1
TOT PUNTI COMPLESSIVI 75 67,83 90%
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Punti di eccellenza
Il tasso di ospedalizzazione standardizzato (numero di ricoveri per 1.000 abitanti) ha
mantenuto il trend in diminuzione degli anni precedenti attestandosi al 117.5‰,
pertanto si mantiene più basso dello standard regionale del 140‰ previsto come
obiettivo del 2013.
La percentuale di ricoveri in Day Hospital medico con finalità diagnostica è pari a
25.10%, nettamente inferiore al valore soglia del 40%. Tale risultato è ottenuto
attraverso l’attenta valutazione delle tipologie di ricovero.
L’ottimizzazione del numero di prestazioni specialistiche per abitante, ha un valore pari
a 3,55 (valore soglia 4). Il risultato conferma pertanto l’impegno profuso dall’Ulss 4 per
gestire al meglio la domanda.
Gli screening oncologici presentano livelli di adesione nettamente superiori ai valori
soglia regionali.
Punti di miglioramento
Il contenimento dei tempi d’attesa richiesto dalla Regione Veneto è stato raggiunto per
il 42% e quindi non è stato soddisfatto integralmente l’obiettivo regionale.
L’azione più importante di carattere organizzativo è stata l’individuazione per ogni
reparto ospedaliero di una persona denominata “regista” con il compito specifico di farsi
carico delle richieste di prestazioni che, non trovando collocazione entro i tempi stabiliti,
sono posizionate, da parte del personale del CUP, all’atto della prenotazione, in
specifiche liste di appoggio. Questa soluzione ha consentito di avere una situazione
sempre aggiornata delle prestazioni che potevano risultare fuori standard, ma
soprattutto ha responsabilizzato maggiormente i Servizi e le Unità Operative nel
collaborare per trovare le modalità e gli spazi di erogazione.
Contemporaneamente è proseguita in diverse sedi ed occasioni la sensibilizzazione dei
medici di famiglia nell’ apposizione del quesito diagnostico in ricetta come elemento
essenziale nella valutazione dell’appropriatezza della tempistica della prestazione.
I risultati di tali azioni poste in essere nelle seconda metà dell’anno sono evidenti e nei
primi mesi del 2014 si registra un miglioramento dei tempi di erogazione delle
prestazioni garantite.
2 Indicatori di salute e di servizi
A livello nazionale la valutazione e comparazione dell’attività sanitaria è stata sviluppata
dal Laboratorio di Management e Sanità (MeS) della Scuola Superiore di Sant’Anna di
Pisa tramite il progetto “Network delle Regioni”, a cui la Regione Veneto ha aderito a
partire dal 2012.
L’obiettivo del progetto è fornire un quadro dell’andamento del sistema sanitario
regionale e delle aziende operanti nelle diverse Regioni attraverso il confronto di
indicatori condivisi. Le dimensioni di analisi riguardano:
1. valutazione dello stato di salute della popolazione,
2. capacità perseguimento degli obiettivi regionali,
3. valutazione socio-sanitaria,
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4. valutazione esterna,
5. valutazione interna,
6. valutazione economico finanziaria ed efficienza operativa).
Il “Network delle Regioni” consente di valutare le performances sanitarie delle 10
regioni italiane aderenti e delle singole Ulss, nonché di effettuare il confronto tra le
diverse realtà.
Con modalità condivise sono calcolati circa 160 indicatori, raggruppati in indicatori
bersaglio di sintesi, rappresentati nella forma grafica del bersaglio, con 5 fasce di
valutazione: le fasce verdi indicano i punti di forza, le fasce rossa ed arancio evidenziano
le aree di miglioramento.
Dall’analisi dei dati provvisori 2013 emerge che il 54% degli indicatori bersaglio dell’Ulss
4 si collocano nella fascia ottima/buona, il 26% nella fascia intermedia e il 19% nella
scarsa/pessima.
Grafico 5.1 Bersaglio Ulss 4. Dati provvisori Anno 2013.
Performance ottima Performance buona Performance media Performance scarsa Performance molto
scarsa
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Tabella 5.3 “Network delle Regioni”, indicatori Ulss 4 e Regione Veneto. Dati provvisori Anno 2013.
I dati 2013 non sono confrontabili con il 2012 in quanto sono stati inseriti nuovi
indicatori e sono state apportate alcune modifiche nella metodologia di calcolo degli
indicatori.
I dati relativi al 2013 evidenziano come punti di forza: lo screening oncologico, la
capacità di governo della domanda, l’efficienza pre-operatoria, la gestione della salute
mentale, la percentuale di dimissioni ospedaliere volontarie.
Le aree di miglioramento sono invece relative a: mortalità per patologie circolatorie e
controllo del dolore.
I dati sono utilizzati dall’Ulss 4 per avviare un processo interno di miglioramento
formalizzato attraverso il Piano della Performance 2014 e la contrattazione di budget.
Ulss 4 Veneto Ulss 4 Veneto
A - Stato di salute della popolazione
A1 Mortalità Infantile 1,50 2,67 A4 Mortalità per suicidi 5,60 6,20
A2 Mortalità per tumori 158,10 163,40 A6 Stili di vita 2,47 2,55
A3 Mortalità per patologie circolatorie
171,40 147,50 A7 Speranza di vita 3,36 3,38
B - Capacità perseguimento orientamenti regionali
B4 Controllo del dolore 0,99 2,88 B7 Copertura vaccinale 3,08 3,23
B5 Screening oncologici 5,00 4,26
C – Valutazione socio sanitaria
C1 Governo della domanda 4,57 4,10 C10 Percorso oncologico Osserva-zione
Osserva-zione
C2a Efficienza degenza ospedaliera (in fase di rivisitazione)
0,47 0,66 C11a Efficacia assistenziale delle patologie croniche
2,88 2,99
C3 Efficienza pre-operatoria 0,40 0,86 C13a Appropriatezza Risonanza. Magnetica muscolo-scheletrica negli anziani
2,14 0,96
C14 Appropriatezza medica 3,13 2,73 C15 Salute mentale 5,00 4,45
C4 Appropriatezza chirurgica 2,83 2,95 C16 Pronto soccorso 3,40 3,90
C5 Qualità clinica 3,10 3,04 C17 Volumi erogati ND ND
C7 Percorso materno infantile 2,57 2,74 C18 Appropriatezza chirurgia elettiva
3,98 3,56
C8a Integrazione ospedale-territorio
3,77 3,00 C19 Esiti -0,04 0,04
C9 Appropriatezza prescrittiva farmaceutica
3,61 3,19
D – Valutazione esterna
D9 % abbandoni dal pronto soccorso
1,63 2,68 D18 % dimissioni ospedaliere volontarie
0,26 0,61
F – Valutazione economico finanziaria ed efficienza operativa
F10 Spesa farmaceutica territoriale pro-capite
148,13 165,09 F17 Costo sanitario pro-capite 1.668,55 1.787,02
F12a Efficienza prescrittiva farmaceutica
2,66 2,53 F18 Costo medio assistenza ospedaliera
1,18 2,16
F15 Sicurezza sul lavoro 2,63 2,58 F19 Costo medio per prestazione diagnostica ponderato
0,70 1,29
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3 Indicatori di efficienza e di costo per paziente
Analisi del costo per paziente (ACG)
ACG è un sistema di raggruppamento che stratifica gli assistiti in base alle malattie co-
presenti in ogni persona, mappandone così la distribuzione nel territorio e l’impatto
sull’utilizzo delle risorse sanitarie.
Utilizzando i dati provenienti dai flussi informativi aziendali (diagnosi, farmaci, costi),
misura lo stato di salute della popolazione raggruppando le diagnosi di malattia e l’uso di
farmaci in gruppi clinicamente coerenti, assegnando ciascun individuo a una singola
categoria, o gruppo ACG, che rappresenta una misura relativa del consumo atteso di
risorse sanitarie.
Metodologicamente il sistema ACG raggruppa i pazienti in 93 gruppi distinti
rappresentando il mix di patologie che la persona sperimenta nel suo percorso che si
snoda tra visite, luoghi di cura e diversi fornitori di servizi sanitari (medici di famiglia,
dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale, privato accreditato, altri convenzionati).
In ciascun gruppo, quindi, gli utenti presentano problemi simili per impatto assistenziale.
Grafico 5.2 Sistema ACG – Input e output.
Il sistema ACG, una volta identificati e mappati i gruppi di soggetti con bisogni
assistenziali più complessi, offre l’opportunità di inserire questi soggetti in programmi
professionali di gestione del caso - “case management” con l’integrazione di Medico di
Medicina Generale, infermiere territoriale e famiglia dell’assistito.
La capacità predittiva dell’analisi ha permesso di evidenziare nell’Ulss 4 n. 973 casi
complessi con una probabilità di ricovero a 12 mesi maggiore del 30% (384 ricoveri
attesi).
Per l’Ulss 4 l’analisi evidenzia interessanti informazioni soprattutto per quelle patologie
di minor gravità che, non richiedono il ricovero in ospedale o la certificazione di
esenzione o il ricorso al Pronto Soccorso, ma che comunque riguardano una quota
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rilevante di popolazione e individuano in modo più preciso i problemi di salute associati
all’utilizzo dei farmaci.
Nelle diagnosi farmaco correlate, la prevalenza in Ulss 4 è superiore alla media delle
aziende sperimentatrici per l’ipertensione, per le malattie dell’apparato respiratorio e
per i fattori psicosociali o legati alla depressione; è inferiore per le malattie respiratorie
e per le malattie legate al metabolismo lipidico (es. diabete).
Analisi del costo per episodio di ricovero (CSO)
L’Ulss 4 ha aderito nel 2013 al N.I.San. - Network Italiano Sanitario per la condivisione
dei costi standard, degli indicatori e dei risultati – e adottato lo strumento del CSO,
Controllo Strategico Ospedaliero, grazie al quale è possibile confrontare il proprio livello
di efficacia/efficienza nell’utilizzo delle risorse umane e materiali con quello di altre
realtà del mondo sanitario italiano.
Il sistema CSO permette:
- il calcolo del costo dell’attività ospedaliera e l’analisi di benchmarking tramite il
confronto tra costi aziendali per i dimessi dagli ospedali dell’Ulss 4 ed i costi medi delle
aziende del N.I.San.;
- l’analisi degli interventi chirurgici in sala operatoria e per le prestazioni per ricoverati
fornite da unità diverse da quella di dimissione;
- l’elaborazione e l’analisi dell’organizzazione dei fattori produttivi.
Il 2013 è stato l’anno di avvio per la riflessione sui costi dell’attività ospedaliera.
Partendo dall’analisi del singolo episodio di ricovero si è ad esempio analizzato il costo
medio di una donna dimessa da Ostetricia e Ginecologia per capire se e quanto si
discosta dalla media N.I.San. nonché per individuare per quale raggruppamento
omogeneo di diagnosi i costi si discostano in modo significativo dal dato di confronto.
Tabella 5.4 Costo medio di una donna dimessa da Ostetricia-Ginecologia per tipologia di raggruppamento di
diagnosi. Anno 2012. Ulss 4.
Nr. Dimessi Costo medio Ulss4
Costo medio Benchmarking
Var. % Bench/Ulss
Tutti i ricoveri 3.177 € 2.228,60 € 2.196,09 -1,46%
Tutti i ricoveri eccetto parto naturale
1.893 € 2.432,30 € 2.088,31 -16,47%
Tutti i ricoveri eccetto parti (naturale e cesareo)
1.432 € 2.008,12 € 1.828,39 -9,83%
Parti naturali 1.284 € 1.928,30 € 2.354,97 18,12%
Parti cesarei 461 € 3.750,10 € 2.895,71 -29,51%
Andando ad analizzare più nel dettaglio i 1.432 ricoveri (eccetto parti naturali e cesarei)
si può capire quale tipo di attività e quale fattore produttivo determina lo scostamento
del -9.83% rispetto al Benchmark N.I.San.
Nello specifico lo scostamento è determinato dagli “interventi chirurgici in sala
operatoria” che impiegano risorse superiori in Ulss 4 rispetto agli altri ospedali per
“Personale medico”, “Altre figure professionali” e “Farmaci”.
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Grafico 5.3 Analisi dimessi (esclusi parti) Ostetricia-Ginecologia. Anno 2012. Ulss 4.
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Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che
devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La Promozione della salute si sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci.
Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità.
Carta
di Ottawa
Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale.
Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana.
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Roberto Toffanin, Direttore Sanitario Che cosa significa per l’Ulss 4 “riorientare i servizi sanitari”?
Riorientare i Servizi Sanitari significa innanzitutto erogare le prestazioni efficaci, quelle cioè che migliorano
la salute dei cittadini e degli utenti: è necessario combattere invece le prestazioni inutili o perfino dannose
per la salute, indotte dal consumismo sanitario. Le prestazioni efficaci dobbiamo cercare di erogarle con
efficienza e con appropriatezza, fornendo la prestazione nel tempo giusto, alla persona giusta, con il costo
minimo.
Significa in secondo luogo sviluppare l’assistenza primaria, volgarmente chiamata “assistenza territoriale”,
che dà i maggiori vantaggi per i cittadini in termini di durata e di qualità della vita.
Quali sono le principali azioni attivate per porre l’attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto
nella sua interezza?
Il trasferimento nel nuovo ospedale ha rappresentato una profonda modifica organizzativa con il passaggio
di tutto il sistema sanitario locale ad un’organizzazione per “intensità di cure” ove il fulcro è rappresentato
dalla persona e dai suoi bisogni. Il passaggio, non certo facile nella sua immediata applicazione, ha
necessitato nel 2013 di un continuo monitoraggio e rivalutazione per meglio rispondere alle esigenze
dell’utenza in termini di efficienza ed efficacia. Si citano per l’innovazione organizzativa e dei servizi:
SOAP – E’ Struttura Operativa per l’Accettazione e la Programmazione clinico assistenziale di 22 posti
letto e ospita, in un arco temporale di 1-4 giorni, pazienti con diagnosi di entrata che necessita di
definizione. Il servizio individua l’appropriato percorso assistenziale per le singole patologie, sia ospedaliero
che territoriale
DID – Avviato a novembre 2013, il nuovo reparto di Degenza a Integrazione Didattica, con iniziali 8 posti
letto, è strutturato secondo un progetto unico in Veneto, in collaborazione con l'Università di Padova.
Caratteristica del reparto è di ospitare i pazienti che hanno superato la fase acuta, quindi con situazione
clinica stabilizzata, che necessitano ancora di assistenza infermieristica (igiene personale, mobilizzazione,
alimentazione, educazione alla salute, capacità di autocura) e non possono ancora essere dimessi. Sono in
essa impegnati anche studenti e tirocinanti del Corso di laurea in infermieristica. Il ricovero in DID deve
quindi facilitare il recupero funzionale ed il rientro a domicilio o l’inserimento in altri percorsi assistenziali
territoriali.
PMA - Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita dell’Ulss 4 è l’unico pubblico della provincia di
Vicenza; è competente a risolvere l’infertilità grazie al percorso della procreazione assistita. Il Centro offre
colloqui medici, visite, approfondimenti diagnostici, consulenze di esperti (quali urologo, endocrinologo e
psicologo), dopo i quali il ginecologo e il biologo discutono con la coppia le terapie più idonee ai fini
dell’ottenimento di una gravidanza.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
71
Il 15 novembre 2013 è stato inaugurato il nuovo Ospedale Alto Vicentino, struttura innovativa, antisismica, tecnologicamente all’avanguardia, che garantisce il massimo livello assistenziale ai pazienti e i migliori strumenti diagnostici e terapeutici agli operatori. L’Ospedale dell’Alto Vicentino, dotato di 470 posti letto, è destinato all’acuzie, all’assistenza in emergenza e alle attività di ricovero programmato.
La piattaforma produttiva della degenza si basa sulla definizione di intensità/complessità di cura ed assistenza. L’Ospedale è dotato di: - 13 sale operatorie e 2 sale
cesareo - 8 sale endoscopiche
(endoscopia digestiva, isteroscopia, uroscopia, broncoscopia)
- 6 sale parto - 6 sale radiografiche tradizionali
(3 sale dirette, 1 morfo-
funzionale, 1 radiologica dentale, 1 densitometria ossea)
- area TAC (2 sale diagnostiche) - area Risonanza magnetica - area eco/doppler (2 sale) - area mammografica (1 sala
mammografica interventistica ed 1 sala ecografica)
- 1 sale di interventistica ecoguidata.
L’area Pediatrica è dotata di 6 incubatrici, 3 isole neonatali e 34 culle.
AREA MATERNO – INFANTILE
AREA CRITICA AREA CHIRURGICA
AREA MEDICA
Ospedale
Alto Vicentino
AREA SERVIZI DIAGNOSTICI
AREA RIEDUCAZIONE
FUNZIONALE
POLIAMBULATORI AREA SALUTE MENTALE
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
72
1 Ospedale
1. Area Critica
L’Area Critica comprende: - Pronto Soccorso e 118, Osservazione
Breve Intensiva (OBI)
- Terapie Intensive (Terapia Intensiva e
Rianimazione, Terapia Intensiva Post
Operatoria, Semintensiva internistica,
Unità di Cura Intensiva Coronarica, Stroke
Unit, Emodinamica)
Pronto Soccorso
L’accesso alle cure in Pronto Soccorso
avviene non sulla base dell’ordine di
arrivo dei cittadini ma della gravità delle
loro condizioni, stabilite tramite il metodo
di smistamento chiamato “Triage”. Tale
metodo ha introdotto l’utilizzo di specifici
“codici colore” ai quali corrisponde un differente livello di gravità.
Si nota in questi ultimi anni, una lieve ma progressiva diminuzione dei codici bianchi,
dovuta anche alle politiche aziendali di forte informazione e al sostegno richiesto alla
medicina di base.
Nel 2013 gli accessi avvenuti con ambulanza 118 sono stati 5.691, mentre con il ricorso
all’eliambulanza 53. Dei pazienti arrivati con ambulanza 315 hanno codice rosso, 2.215
codice giallo, 2.976 codice verde e 183 codice bianco3.
Tabella 5.5 Accessi al Pronto Soccorso anno 2011 e 2013 per codice triage d’ingresso. Ulss 4.
2012 2013 Var. % 2013/2012
Var. % 2013/2012
Triage Accessi % di cui
esitati in
ricovero
Nr. OBI
Accessi % di cui
esitati in
ricovero
N OBI Totale
Accessi
di cui
esitati in
ricovero
Non attivato
9.761 16% 1.457 657 10 0% 1 -99,90% -99,93%
Rosso 375 1% 280 35 426 1% 321 33 13,60% 14,64%
Giallo 4.938 8% 1.984 1.154 5.929 11% 2.175 918 20,07% 9,63%
Verde 16.010 27% 3.224 1.608 23.082 41% 4.234 1.455 44,17% 31,33%
Bianco 28.838 48% 1.185 596 26.173 47% 1.473 676 -9,24% 24,30%
Totale 59.922 100% 8.130 4.050 55.620 100% 8.204 3.082 -7,18% 0,91%
3 N. 2 pazienti risultano con codice non attivato.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
73
Grafico 5.4 Distribuzione degli accessi al Pronto Soccorso per codice triage d’ingresso e ora, anno 2013. Ulss 4.
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
Rosso
Giallo
Verde
Bianco
26173, 47%
23082, 42%
5929, 11%
426, 1%
Come illustrato nel grafico precedente, gli accessi si concentrano nella mattinata, verso
le ore 10.00, in particolar modo per i codici bianchi e verdi, cioè quelli con urgenza
bassa o nulla, ovvero con problematiche che dovrebbero essere gestite dal medico di
famiglia, ma che, in Pronto Soccorso, aggravano il carico di lavoro ed allungano le attese.
Grafico 5.5 Numero accessi al Pronto Soccorso per fascia oraria e percentuale codici triage per fascia oraria. Anno 2013. Ulss 4.
3 1 1 1 2 1 159
60
59
63
65
62
58
94
5
81
5
87
0
84
7
88
4
81
6
75
2
3.6
44
3.3
04
3.3
60
3.3
01
3.4
27
2.9
97
3.0
49
4.1
72
3.6
61
3.5
13
3.5
24
3.7
48
3.7
72
3.7
83
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
4.000
4.500
5.000
lun mar mer gio ven sab dom
Non attivato Rosso Giallo Verde Bianco
Accessi 2013 per triage d'ingresso e giorno della settimana
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
74
Osservazioni Brevi Intensive (OBI)
Aggregata al Pronto Soccorso, l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) è la struttura in cui
vengono fornite prestazioni diagnostiche e terapeutiche ai pazienti in un periodo di
tempo molto circoscritto (24 ore, mentre fino a 4 ore si parla di “Osservazione Breve”).
Attraverso l’OBI è quindi possibile avere l’accesso immediato agli esami diagnostici
necessari, senza tempi di attesa e con priorità su tutte le altre richieste.
L’Ospedale Alto Vicentino offre questo servizio con 10 posti letto.
Grafico 5.6 Osservazioni Brevi Intensive complessive fino ed oltre le 4 ore in percentuale. Anno 2013. Ulss 4.
Area delle Terapie Intensive
L’Area raggruppa più unità operative affini: la Rianimazione, l’Unità Coronarica, la Stroke
Unit, la Semi intensiva e la Terapia Intensiva post operatoria.
L’Area Intensiva è strutturata in aree assistenziali omogenee che contengono più specialità, è un’area
presidiata e centralizzata che cura le reali instabilità cliniche. Le unità operative sono raggruppate per
intensità di cure e integrate, condividono le risorse strutturali (posti letto/tecnologia), ma soprattutto le
risorse umane (assistenza infermieristica integrata).
Tabella 5.6 Ricoveri ordinari e Day Hospital – Area Critica. Anno 2013. Ulss 4.
Area Critica - Ricoveri ordinari Posti letto Pazienti dimessi
Rianimazione 12 110
Semintensiva internistica 6 260
Stroke Unit 6 98
Terapia Intensiva Post Operatoria (TIPO) 3 4
Unità di Cura Intensiva Coronarica (UCIC) 6 83
Totale 33 555
Durata Numero %
Fino a 4 ore 336 10,90%
Da 4 a 6 ore 263 8,53%
Da 6 a 8 ore 165 5,35%
Da 8 a 10 ore 131 4,25%
Da 10 a 12 ore 148 4,80%
Da 12 a 14 ore 200 6,49%
Da 14 a 16 ore 215 6,98%
Da 16 a 18 ore 279 9,05%
Da 18 a 20 ore 289 9,38%
Da 20 a 22 ore 300 9,73%
Da 22 a 24 ore 248 8,05%
Maggiore di 24 ore 510 16,55%
Totali 3.082 100,00%
Area Critica - Day Hospital Posti letto Accessi
Rianimazione 1 6
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
75
Emodinamica Angiografia
L’angiografia rappresenta l’esame radiologico in grado di evidenziare i vasi sanguigni dei
diversi distretti corporei al fine di studiarne morfologia e decorso e svelarne eventuali
alterazioni; è praticabile utilizzando cateteri estremamente sottili che consentono di
raggiungere per via endovascolare il distretto da esaminare. Ogni esame angiografico
può essere condotto a scopi diagnostici o essere esteso a finalità terapeutiche
(angiografia Interventistica).
Tabella 5.7 Angiografia interventistica. Anno 2013. Ulss 4.
Tipologia Intervento Quantità
Angiocardiografia del cuore sinistro 269
Angioplastica percutanea coronarica transluminale (ptca) o aterectomia coronarica
208
Angiocardiografia combinata del cuore destro e sinistro 1
Angiocardiografia del cuore destro 1
Angioscopia percutanea 1
Totale complessivo 480
Servizio di Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare “CardioAction”
La riabilitazione e la prevenzione cardiologica favoriscono il recupero psicofisico ottimale
e riducono il rischio di recidive di malattia. La Cardiologia offre ai pazienti ricoverati per
malattia coronarica la possibilità di partecipare al programma “CardioAction”. Il
trattamento riabilitativo consiste nell’insieme delle attività clinico-strumentali e fisico-
psicologiche volte a garantire la ripresa della normale vita attiva nelle migliori condizioni
possibili, compatibilmente con la situazione clinica in atto.
Il percorso prevede tre momenti riabilitativi che rispettano il principio della gradualità e
delle condizioni fisiche del paziente, con una prima fase in ambiente ospedaliero
(convalescenza e iniziale riabilitazione con ricovero ordinario), la seconda fase di
riabilitazione ambulatoriale, e la terza di prevenzione e mantenimento che si protrae a
tempo indeterminato in palestre ed impianti sportivi del territorio.
Il progetto è supportato e condotto con il coinvolgimento dell’Associazione “Amici del
Cuore Alto Vicentino Onlus” e mira a dimostrare come sia di grande aiuto il supporto in
ambito familiare e le testimonianze di coloro che hanno già affrontato un percorso
simile, per incentivare il paziente nelle fasi di ripresa dopo le dimissioni dall’ospedale
(per ulteriori informazioni sull’Associazione ed il suo operato vedasi pg. 137).
Stroke Unit
Tra le malattie cardiovascolari l’ictus in Italia è la seconda causa di morte (10-12% di tutti
i decessi) e prima causa di invalidità e di disabilità nell’adulto. In Veneto vi è un’incidenza
di 225-250 casi per 100.000 abitanti, con circa 10.000 nuovi casi di ictus all’anno; in
considerazione del bacino d’utenza dell’Ulss 4 tale statistica si può tradurre in circa 450-
500 episodi all’anno.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
76
Dal 2010 l'Ulss 4 ha avviato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la
gestione dell’ictus, che coinvolge un team multidisciplinare composto da medici di
famiglia, medici di continuità assistenziale, Pronto Soccorso, Suem 118, Anestesia e
Rianimazione, Neurologia, Riabilitazione e Recupero Funzionale, nonché personale
infermieristico, logopedisti, fisioterapisti e psicologi.
Tabella 5.8 Numero interventi gestione ICTUS per strutture della Rete. Anni 2011- 2013. Fonte: Regione
veneto
Presidio ospedaliero 2011 2012 2013
Bassano I° livello 13 8 6
Ospedale Alto Vicentino I° livello 11 13 16
Arzignano I° livello 10 16 14
Vicenza II° livello 30 55 67
Reti Cliniche4
Rete trasfusionale Il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT) ha lo scopo di condividere attività di produzione, diagnostica e clinica-assistenziale per raccolta, lavorazione e qualificazione del sangue; omogeneizzare e standardizzare procedure; addivenire ad una condivisa gestione ed amministrazione delle risorse.
Rete Infarto Miocardico Acuto La rete interviene nel caso di occlusione improvvisa di un ramo di una arteria coronarica. Per l’Alto Vicentino punto di riferimento è l’Ospedale di Bassano ed in seconda istanza Vicenza. Le ambulanze del 118 sono dotate di idonei trasmittenti per cui è possibile registrare l’elettrocardiogramma a domicilio del paziente e trasmetterlo al Cardiologo che, in accordo col collega del 118, decide per i casi ad alto rischio il trasporto ed il trattamento nella sede più idonea. Analoga strategia viene attuata per i cittadini che accedono direttamente al Pronto Soccorso.
2. Area Chirurgica
L’Area Chirurgica comprende: Chirurgia
Programmata, Urologia Programmata,
Traumatologia, Protesica, Urgenze
Polispecialistiche (Chirurgia, Urologia,
Ortopedia), Day Surgery polispecialistico
(degenze), Week Surgery degenze:
Oculistica, Otorinolaringoiatria
(testacollo); Week Surgery degenze:
Chirurgia, Ortopedia, Urologia; Polo
Endoscopico: Endoscopia chirurgia, laser
(urologia); Gruppo Operatorio.
4 Le reti cliniche sono modelli adattabili a diversi contesti ed in grado di integrarsi con le reti aziendali già esistenti nelle Aziende
Sanitarie, Università, IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) pubblici e privati ed altre istituzioni. In generale le reti fanno capo a strutture regionali collocate nelle Direzioni Regionali di riferimento.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
77
Tabella 5.9 Ricoveri ordinari e Day Hospital in Area Chirurgica. Anno 2013. Ulss 4.
Ricoveri Ordinari Posti letto Pazienti dimessi
Chirurgia/Ortopedia urgenza 16 664
Ortopedia protesica 16 604
Urologia programmata 10 688
Week surgery chirurgia 15 1.302
Chirurgia programmata 28 1.089
Oculistica/Otorino 18 1.215
Totale 103 5.562
Day Hospital Posti letto Accessi
Chirurgia 5 352
Oculistica 3 1037
ORL 3 11
Ortopedia 4 955
Urologia 3 135
Totale 18 2.490
Attività sale operatorie
Il 2013 ha visto aumentare sensibilmente il numero degli interventi: dopo la fase di
assestamento del nuovo ospedale, vi è stato un incremento dell’attività chirurgica sia in
regime ambulatoriale e di day surgery che in regime di ricovero ordinario.
Va precisato che il numero operati ed il numero interventi non è coincidente, poiché lo
stesso paziente può aver subito, anche in un’unica seduta, più interventi.
Tabella 5.10 Interventi chirurgici e operati per specialità Ulss 4, anno 2013
In ottemperanza alle indicazioni regionali5 alcune prestazioni erogate in regime di Day
Surgery/Day hospital sono state ricondotte a regime ambulatoriale (quali ernie, tunnel
carpale, stripping vene, ecc.) e ciò comporta un aumento dell’attività ambulatoriale che
nel 2013 è incrementata passando da 4.981 a 6.340 episodi.
5 DGRV 2468/2006 e 3734/2007
Interventi chirurgici per specialità
Numero operati per specialità
2012 2013 2012 2013
Chirurgia generale 3.072 3.693 2.474 2.788
Oculistica 4.121 5.613 2427 3.286
Ortopedia e traumatologia 3.720 4.140 2.700 3.113
Ostetricia e ginecologia 4.717 4.474 2.471 2.457
Otorinolaringoiatria 916 1.071 603 682
Terapia intensiva 243 395 243 395
Urologia 2.673 2.828 1.053 1.083
Totale 19.462 22.214 11.971 13.804
Polo endoscopico Urologia 2.391 2.856 1.517 1.769
Emodinamica Elettrofisiologia 2.310 2.861 727 871
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
78
Tabella 5.11 Interventi chirurgici per tipologia di erogazione. Anno 2012-2013. Ulss 4.
Interventi chirurgici per tipologia erogazione (Escluso polo endoscopico,
Emodinamica/ Elettrofisiologia)
Ambulatoriale Day Surgery Ricovero
interventi 2012 2013 2012 2013 2012 2013
Chirurgia generale 401 395 278 379 2.393 2.919
Oculistica 3.495 4.683 290 519 336 411
Ortopedia e traumatologia 224 297 877 1.304 2.619 2.539
Ostetricia e ginecologia 623 568 2.203 1.813 1.891 2.093
Otorinolaringoiatria 1 57 6 858 1.065
Terapia intensiva 236 392 1 2 6 1
Urologia 1 5 450 284 2.222 2.539
Totale 4.981 6.340 4.156 4.307 10.325 11.567
Senologia e il Centro Donna
Il Centro Donna è una struttura ambulatoriale nell’ambito della Senologia: nasce per
armonizzare le forze che nell’Ulss 4 sono dedicate alla lotta ai tumori femminili, in
particolare al tumore al seno. Nel Centro le donne vengono seguite fin dall’inizio della
malattia e accompagnate nel percorso terapeutico da un gruppo multidisciplinare di
specialisti (chirurgo, senologo, radiologo, anatomopatologo, oncologo, personale
infermieristico e da altri specialisti coinvolti in base alle necessità del singolo caso, quali
radioterapista, chirurgo plastico, fisiatra e psicologo) che discutono i casi clinici e
concordano l’iter terapeutico più idoneo per ogni paziente.
Qualora sia necessario un intervento chirurgico, le pazienti eseguono gli accertamenti
preoperatori, sono accompagnate al ricovero per l’intervento e successivamente per le
medicazioni postoperatorie e l’iter che segue l’intervento.
3. Area Medica
L’Area Medica include: Medicina,
Neurologia, Cardiologia; Oncologia (Day
Hospital); Malattie Infettive (Day Hospital);
Geriatria, Nefrologia e Dialisi, Struttura
Operativa per l’Accettazione e la
Pianificazione clinico assistenziale (SOAP).
L’area medica, condivisa con la Neurologia
e la Cardiologia, non presenta una
suddivisione rigida delle aree di
competenza ma si adatta con flessibilità alle esigenze dei pazienti. L’attività di ricovero
riguarda la diagnosi e la cura delle malattie acute di competenza della Medicina Interna,
per le quali si prevedono degenze medie intorno ai 10 giorni. Le attività svolte da
Oncologia e Malattie Infettive sono erogate in regime ambulatoriale.
Il Day Service, che afferisce a Medicina, è una modalità innovativa di assistenza
finalizzata alla gestione di casi clinici la cui soluzione richiede l’erogazione di indagini
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
79
plurime e multidisciplinari che non necessitano di monitoraggio continuo in una
struttura ospedaliera.
La SOAP (Struttura Operativa di Accettazione e Pianificazione), è un articolazione della
Medicina nella quale vengono ricoverati pazienti con degenza presumibile inferiore ai 4
giorni o con diagnosi incerta fra pertinenza internistica e pertinenza chirurgica. In
quest’area vengono di norma ricoverati di notte tutti i pazienti internistici.
Tabella 5.12 Ricoveri ordinari e Day Hospital in Area Medica. Anno 2013. Ulss 4.
Ricoveri ordinari Posti letto Pazienti dimessi
Geriatria 27 663
Cardiologia, Medicina, Neurologia 98 3.263
Osservazioni Brevi Intensive SOAP 22 987
Totale 147 4.913
Day Hospital Posti letto Accessi
Cardiologia 1 1.267
Geriatria
L’assistenza alla persona ricoverata in Geriatria si avvale di percorsi che comprendono la
valutazione, la diagnosi, la cura, la terapia, la riabilitazione-riattivazione, il
mantenimento o inserimento nel circuito della continuità assistenziale sul territorio.
Le figure che vi operano sono professionalmente vincolate all’obiettivo comune e
condiviso di essere efficaci ed efficienti con questo particolare target di pazienti.
Malattie Infettive
È centro specialistico per diagnosi, terapia e assistenza a pazienti affetti da patologie
sostenute da infezioni batteriche, virali, micotiche e parassitarie, sia autoctone che
tropicali e si occupa del trattamento dell’infezioni da HIV e delle patologie correlate6.
Vengono accolti pazienti anche di altre Unità Operative per il proseguimento di cure e
terapie dopo consulenza infettivologica.
E’ centro riconosciuto dalla Regione Veneto per la prescrizione di farmaci Antiretrovirali
(infezioni HIV/AIDS) e farmaci per la cura delle Epatiti Virali (B e C).
L’attività è diurna e ambulatoriale; la presa in carico globale dei bisogni della persona
assicura ai pazienti continuità di assistenza tra ospedale e domicilio e piani di cura
personalizzati.
Con modalità di Day Service (degenza diurna) vengono assistiti pazienti più complessi
che richiedono prestazioni multidisciplinari di tipo diagnostico e terapeutico.
6 Esecuzione TEST HIV con counseling secondo la normativa vigente del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) Legge 135/90.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
80
Oncologia
Le attività vengono svolte con diverse modalità, sia
ambulatorialmente sia in day service, avvalendosi di percorsi
condivisi e multidisciplinari con la Chirurgia, la Senologia ed il
Centro Donna.
Nel corso del 2013 sono state effettuate 3.273 prestazioni di
chemioterapia su 443 pazienti. Complessivamente nella
specialità di oncologia tra visite, chemioterapia e altre
prestazioni i pazienti sono stati 3.533, di cui 864 nuovi pazienti.
Da agosto 2009 è attivo l’ambulatorio del Nucleo Cure Palliative
(NCP) per la gestione ed il supporto dei malati oncologici con la
presa in carico precoce degli stessi (vedi pg. 99). Nel 2013 è apparso sul Giornale di Vicenza l’articolo “Tumori,
servono i dati; pre-allerta gassificatore”, è stata citata una
petizione (non ancora pervenuta all’Ulss 4), nella quale viene richiesto:
� che l’Ulss 4 sia inclusa nel Registro Tumori del Veneto;
� che sia resa pubblica la documentazione relativa alle richieste di inserimento nel
Registro Tumori delle precedenti Direzioni;
� che il servizio epidemiologico pubblichi i dati in merito all’incidenza del tumori negli
ultimi anni.
In merito ai primi due punti si ritiene che l’estensione del Registro Tumori del Veneto,
che attualmente copre circa il 50% della popolazione regionale, è sicuramente
raccomandabile e auspicabile; l’Ulss 4 ha infatti presentato formale richiesta di adesione
a tale Registro già nel 1996 (con nota del 13/08/1996, Prot. 30832/70.01.82), richiesta
formulata dopo numerosi incontri preliminari intercorsi tra funzionari del Registro
Tumori e dell’Ulss 4 per la valutazione della fattibilità del progetto. Il progetto non è poi
stato realizzato, crediamo a causa di problemi organizzativi ed a seguito di valutazioni
costi-benefici del Registro Tumori.
Per quanto riguarda l’incidenza dei tumori negli ultimi anni sono disponibili i dati per le
Ulss che fanno parte del Registro Tumori: solo una organizzazione molto complessa,
studiata a questo scopo, può infatti mettere insieme i dati relativi ai ricoveri ospedalieri
ed ai referti anatomo patologici di un rilevante numero di pazienti, studiandone le
correlazioni con i determinanti ambientali e comportamentali, anche tenendo conto
della grande mobilità dei pazienti affetti da neoplasia.
Si precisa che l’Ulss 4 pubblica periodicamente analisi epidemiologiche le quali,
partendo dai dati locali di mortalità, sviluppano una costante sorveglianza dello stato di
salute della popolazione (per approfondimenti pg. 5).
«… l’ULSS 4 intende attuare la completa
presa in carico dei problemi del paziente e
della sua famiglia sviluppando un
programma di gestione complessiva del
malato oncologico attraverso il quale
garantire il miglior percorso di diagnosi e
cura, sviluppare un modello organizzativo
completo, capace di dare risposte in termini
di prestazioni sanitarie efficaci per gli utenti
... Allo scopo di realizzare tali condizioni
promuove una forte integrazione tra i servizi
pubblici, le agenzie private e le
organizzazione del volontariato.»
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
81
Neurologia
L’assistenza per acuti si identifica in particolare nel trattamento di encefaliti, neoplasie
cerebrali (gestione integrata con l’Oncologia), poliradicolonevriti, traumi cranici,
patologia demielinizzante acuta, miastenia, malattie del motoneurone.
È presente un area dedicata a vasculopatie acute, la Stroke Unit, con 6 posti letto di
terapia semintensiva e monitoraggio dei parametri vitali, ed una dedicata alla gestione
della trombolisi con terapia specifica per l’ictus ischemico praticata in pazienti
selezionati da criteri di inclusione/esclusione.
Particolare attenzione si pone al trattamento dell’Ictus cerebrale - l’U.O. è centro di I°
Livello (Stroke) nella Rete Regionale per la gestione dell’Infarto miocardico acuto (per
approfondimenti si rimanda al box a pagina 76)
L’assistenza per patologie croniche assicura visite neurologiche di I livello e vari
ambulatori di II livello; di Epilettologia, di Patologie del Sistema Nervoso periferico, per
patologie demielinizzanti, per parkinsonismi.
Nel 2013 sono state erogate 5.483 prime visite e 1.067 visite di controllo e follow up.
Tabella 5.13 Prestazioni di neurofisiopatologia – anno 2013.
Prestazioni Numero
Eco(color)dopplergrafia dei tronchi sovraaortici. Incluso: carotidi, vertebrali, tronco anonimo e succlavia.
998
Elettroencefalogramma. Escluso: EEG con polisonnogramma 1.037
Elettromiografia di Muscoli Speciali [Laringei, perineali]. Escluso: Elettromiografia dello sfintere uretrale, Elettromiografia dell' occhio
8
Elettromiografia Semplice [EMG]. Analisi qualitativa o quantitativa per muscolo.
136
Potenziali evocati acustici 120
Potenziali evocati motori. Arto superiore o inferiore Incluso: EEG 158
Potenziali evocati somato-sensoriali. Per nervo o dermatomero Incluso: EEG 284
Potenziali evocati uditivi. Per ricerca di soglia 32
Potenziali evocati visivi (VEP). Potenziali evocati da pattern o da flash o da pattern ad emicampi
28
La Neurologia inoltre si occupa del Centro per il decadimento cognitivo (Ospedale-
Territorio); La Regione7 nel 2007 ha fornito indicazioni per la gestione delle demenze e
dei casi di Alzheimer; con una recente nota ha restituito alcuni dati relativi alla provincia
di Vicenza:
- nel 2010 l’Ulss 4 ha effettuato 1.399 valutazioni neuropsicologiche nell’ambito
dell’attività correlata alle demenze e al Centro per il decadimento cognitivo;
- i casi incidenti di demenza per la provincia di Vicenza sono nel 2010 pari a 1306
con un tasso di demenza del 50%.
Per approfondimenti vedasi pg. 114.
7 DGRV 3542/07.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
82
4. Area Materno Infantile
L’Area Materno Infantile comprende:
Ostetricia e Ginecologia, Pediatria,
Sezione neonatale e Nido, Terapia
Intensiva Neonatale (TIN) e patologia
neonatale; Area Parto, Pronto Soccorso
Ostetrico, Procreazione Medica Assistita e
Diagnosi Prenatale, Pronto soccorso
pediatrico e Osservazione Breve Intensiva
pediatrica; Day Hospital pediatrico;
Osservazione Breve Intensiva ostetrico-
ginecologica; Day Surgery ginecologico.
Tabella 5.14 Ricoveri ordinari e Day Hospital in Area Materno Infantile. Anno 2013. Ulss 4.
Ricoveri ordinari Posti letto Pazienti dimessi
Ostetricia 28 1.761
Sezione neonatale 16 1.616
Terapia intensiva neonatale 6 83
Pediatria 10 607
Ginecologia 12 1.074
Totale 72 5.141
Day Hospital Posti letto Accessi
Ginecologia 8 934
Pediatria 1 494
Totale 9 1.428
Le nascite
Nell’anno 2013 sono nati 1.723 bambini nel reparto di Ostetricia dell’Ulss 4. Di questi è
italiano il 73%; le donne di cittadinanza straniera sono provenienti, nell’ordine, da
Marocco, Romania, Bangladesh, quindi Moldavia, ex Jugoslavia (Serbia e Montenegro),
Bosnia-Erzegovina, Ghana e infine, ciascuna con l’1%, Cina e Albania.
Nel 2013 l’Ulss 4 ha accolto 1.693 partorienti; il 14% provengono da altre Ulss: il 7,1%
dall’Ulss 6 Vicenza, il 3% dall’Ulss 3 Bassano e il 2,7% dall’Ulss 5 Ovest Vicentino.
Tabella 5.15 Numero di parti cesarei e naturali avvenuti nell’Ulss 4 da residenti e non residenti. Anni 2008-
2013.
Parti 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Parti cesarei 642 671 570 527 482 479
Parti vaginali 1.596 1.475 1.473 1.385 1.320 1244
Totale 2.238 2.146 2.043 1.912 1.802 1.723
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
83
L’Ulss 4 offre la possibilità alle partorienti di ricorrere alla partoanalgesia, senza costi e
h24, ovvero alla somministrazione di farmaci anestetici locali e analgesici, che riducono il
dolore delle contrazioni e del parto, attraverso l’introduzione di un piccolo catetere in
un punto preciso della colonna vertebrale, nello spazio peridurale.
Nel 2013 sono state effettuate 419 analgesie epidurali, praticate per il 32% delle madri.
Centro pubblico di Procreazione Medicalmente Assistita
Attivo dal 2002, grazie all’impegno di un’equipe altamente specializzata, dedica la sua
competenza per risolvere l’infertilità con il percorso della Procreazione Medico Assistita
(PMA). Il Centro offre colloqui medici, visite, approfondimenti diagnostici, consulenze di
esperti (quali urologo, endocrinologo e psicologo), dopo i quali il ginecologo e il biologo
discutono con la coppia le terapie più idonee ai fini dell’ottenimento di una gravidanza.
L’Ulss 4 offre la possibilità di eseguire tecniche di fecondazione di primo livello
(inseminazione intrauterina) e di secondo livello (fecondazione in vitro), adottando le
seguenti Tecniche di Procreazione medico assistita:
• inseminazione Intrauterina (IUI);
• fertilizzazione in vitro e trasferimento embrionale (FIVET);
• iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI);
• prelievo chirurgico degli spermatozoi (TESE);
• crioconservazione dei gameti femminili e embrioni (criocongelamento di ovociti ed
embrioni con la tecnica di vitrificazione ai sensi della L. 19/02/2004 n. 40 e sentenza
della Corte Costituzionale n. 151 del 08/05/2009).
Tabella 5.16 Dati FIVET. Anni 2012-2013. Ulss 4.
2012 2013
Fecondazioni in Vitro eseguite 166 211
Inseminazioni Intrauterine 151 223
Esami del liquido seminale 512 577
Bambini nati 28 45
Attività pediatrica
Nell’area pediatrica la durata del ricovero viene limitata al tempo necessario per
l’espletamento dell’iter diagnostico e terapeutico assicurando standard di qualità come
previsto dalla Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale (1988).
Ai bambini con patologie infettive sono riservate stanze di degenza con zona filtro, dove
è previsto l’osservazione di regole di asepsi e limitazioni al flusso di visitatori.
Ambulatorio protetto e Day Hospital si rivolgono a pazienti con patologie oncologiche o
croniche (medicazioni, controlli ematici, trasfusioni, prosecuzione chemioterapie); vi
accedono inoltre tutti i bambini sottoposti a prestazioni che richiedono un periodo di
osservazione, valutazione medica e infermieristica di almeno 3 ore nonché l’utilizzo di
farmaci la cui somministrazione necessita di tempi, modalità e controlli di particolare
durata.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
84
Tabella 5.17 Ricoveri Pediatria. Anno 2013. Ulss 4.
Tipologia ricovero Numero
ricovero diurno 577
di cui “ortopedici” 8.7%
di cui “chirurgici” 4.3%
ricovero ordinario 154
Le attività ambulatoriali risultano diversificate; sono infatti presenti con le relative
specifiche cliniche ambulatori di: allergologia, neurologia, cardiologia, infettivologia,
endocrinologia, ambulatorio di diabetologia, ecografie anche, ambulatorio di
nefrourologia, ambulatori di gastroenterologia, ambulatori multidisciplinari
(neuropsichiatra infantile, fisiatra, pediatra), eco cerebrali follow up prematuro,
ambulatori neonato sano e allattamento.
Neonatologia
Sezione neonatale (percorso di bassa intensità di cure con assistenza al neonato fisiologico)
Il piccolo appena nato è posto immediatamente sul grembo materno facilitando così il
contatto pelle-pelle che permetterà l’instaurarsi di un forte legame emotivo tra mamma
e bambino e di avviare l’allattamento al seno nelle migliori condizioni possibili. Trascorse
circa due ore dal parto i bambini sono accolti alla Sezione Neonatale dove vengono
espletate le cure di routine (bagnetto ed igiene del neonato-profilassi con vit K e
profilassi oculare; rilevazione dei dati antropomorfi: peso lunghezza e circonferenza
cranica...).
Tabella 5.18 Ricoveri sezione Neonatale. Anno 2013
Dal 2011, con l'adesione al progetto OMS-UNICEF “Ospedale Amico del bambino” a
sostegno dell'allattamento al seno, l’Ulss 4 ha riportato il rapporto madre-bambino al
centro dell'attenzione degli operatori ospedalieri e di tutta la comunità. Sono stati
organizzati per tutto il personale corsi di accompagnamento alla nascita e ci si è
focalizzati nella gestione di mamma e neonato durante travaglio, parto e puerperio.
Terapia Intensiva Neonatale (TIN) (percorso alta intensità di cure)
Accoglie i neonati a termine e pretermine che richiedono una stretta sorveglianza clinica
ed interventi sanitari, anche complessi ed intensivi.
Vi accedono anche i neonati provenienti da punti nascita di altri ospedali.
Le sale di degenza sono attrezzate con termoculle, isole neonatali e lettini termici; ogni
postazione è dotata di apparecchiature elettromedicali per garantire l’adeguata
assistenza e monitoraggio (supporto ventilatorio meccanico in diverse modalità;
monitoraggio pressorio invasivo e ipotermia).
Tipologia ricovero Numero
Ricoveri sezione neonatale 1.843
Day Hospital (pazienti oncologici, esami in sedazione, EGDS…) 51
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
85
Tabella 5.19 Ricoveri Terapia Intensiva Neonatale, anno 2013.
Numero
Ricoveri Terapia Intensiva Neonatale 169 di cui pretermine < 35 settimane gestazionali (s.g.) 62 (con < 32 s.g. = 20)
di cui neonati < 1.500 gr 22 (di cui < 1.000 gr = 7)
di cui ventilati (ventilazione non invasiva) 61
di cui ventilati (ventilazione invasiva) 13
di cui alti flussi 22
di cui trattati con surfattante 17
di cui pazienti trattati con ipotermia 2
Giorni totali di ventilazione non invasive e alti flussi 281
Giorni di ventilazione invasiva 52
Pronto soccorso e Osservazione Breve Intensiva pediatrica
La dinamica dell’accesso al Pronto Soccorso Pediatrico prevede che il bambino sia
inviato direttamente in Pediatria, evitando così di doversi affiancare nell’attesa o
nell’accoglienza agli adulti, ma recandosi in un ambiente a lui più adatto con l’offerta
dell’assistenza pediatrica immediata.
Gli accessi effettuati come Pronto Soccorso Pediatrico sono stati 4.496 ed è avvenuto nel
39% dei casi per piccoli di età inferiore all’anno.
Grafico 5.7 Visite di Pronto SoccorsoPediatrico per fascia di età e per codice triage – anno 2013.
I dati in merito ai codici di triage attribuiti evidenziano che la quantità di codici rossi è
esigua, così come i codici gialli, si rileva invece un elevato numero di codici verdi e
bianchi.
Il 5% degli accessi di pronto soccorso pediatrico sono esitati in ricovero; di questi il 39%
è riferito a bambini di età inferiore all’anno ed il 33% per età dai 6/13 anni.
Grafico 5.8 Pronto Soccorso pediatrico esito ricovero. Anno 2013. Ulss 4.
Rosso0%
Giallo2%
Verde23%
Bianco75%
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
86
Come per gli adulti anche per i piccoli pazienti è previsto il ricorso Osservazioni Brevi
Intensive al fine di garantire:
• migliore assistenza per il bambino in tempi più accettabili e soddisfazione del
paziente e della famiglia;
• una diminuzione di errori diagnostici e una migliore valutazione degli effetti di
terapie;
• una migliore valutazione dell’evoluzione del quadro clinico e maggiore sicurezza
nella dimissione dal Pronto Soccorso o migliore accuratezza nel ricovero.
Le osservazioni brevi intensive pediatriche nel 2013 sono state 685; il 45% di esse ha
richiesto un’osservazione dalle 12 alle 24 ore.
Tabella 5.20 Osservazione Breve Intensiva pediatrica percentuali per fascia oraria di osservazione.
Osservazioni Brevi Intensive pediatriche Numero Accessi %
Fino a 4 ore 95 14%
Da 4 a 6 ore 82 12%
Da 6 a 12 ore 148 22%
Da 12 a 24 ore 309 45%
Maggiore di 24 ore 51 7%
Totale 685 100%
Tabella 5.21 Osservazione Breve Intensiva Pediatrica: percentuali per fascia oraria d’entrata
fascia oraria d’entrata %
H 24-8 11%
H 8-20 70%
H 20-24 20%
5. Area dei Servizi Diagnostici
L’area dei Servizi Diagnostici comprende:
- Laboratorio Analisi
- Servizio Immuno-Trasfusionale
- Radiologia
- Anatomia Patologica
Laboratorio Analisi
Il Laboratorio Analisi esegue indagini
ematochimiche, microbiologiche e
molecolari fondamentali per diagnosticare malattie sistemiche e d’organo, verificare
l’andamento delle patologie, monitorare l’efficacia di terapie con farmaci di uso critico,
valutare lo stato immunitario, controllare il decorso della gravidanza, verificare l’abuso
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
87
di droghe, evitare il rischio di trasmissione di malattie infettive, prevenire incidenti
conseguenti ad attività sportive o sanitarie o professionali.
Le prestazioni erogate per utenti esterni, svolte in regime ambulatoriale, sono accessibili
a cittadini assistiti dal Sistema Sanitario Nazionale e a pazienti paganti in proprio.
I punti prelievo
Le attività di accettazione e prelievo vengono svolte nei Centri Prelievo dislocati sul
territorio dal Lunedì al Venerdì (Thiene, Schio, Arsiero, Breganze, Malo, Marano,
Pedemonte, Piovene Rocchette, Valli del Pasubio, Zugliano).
Nel 2013 il Laboratorio Analisi ha attivato l’apertura del punto prelievi dell’Ospedale
anche al Sabato (a partire dal 18 Maggio 2013) e alla Domenica (attivato da domenica 15
settembre 2013) e la possibilità di integrare l’accesso diretto ai prelievi per utenti esterni
con un servizio di prenotazione telefonica e/o e-mail.
Tabella 5.22 Numero prelievi di Laboratorio per tipologia. Anno 2013. Ulss 4.
Descrizione Tariffario Numero prestazioni
Prelievo di sangue capillare 250
Prelievo di sangue arterioso 453
Prelievo di sangue venoso 185.894
Totale 186.597
Tabella 5.23 Numero prestazioni di Laboratorio per tipologia erogazione. Anno 2013. Ulss 4.
Tipologia erogazione 2013
Prestazioni per esterni (incluse le richieste del pronto soccorso al laboratorio)
1.588.398
Prestazioni per interni 1.018.043
Totale 2.606.441
Il Servizio Immunotrasfusionale
Il Servizio Immunotrasfusionale garantisce il fabbisogno di sangue, plasma e piastrine ai
cittadini residenti nell’Ulss 4 e contribuisce a soddisfare anche la domanda di altre
strutture sanitarie, tramite la cessione di significative quantità di sangue. Il Servizio fa
parte del Dipartimento interaziendale di Medicina Trasfusionale (DIMT), cui afferiscono
le quattro Ulss della provincia di Vicenza.
Si occupa inoltre di donazione di midollo osseo ed ora anche della raccolta sangue da
cordone ombelicale.
Donazioni di sangue e plasma
Un’attenta politica di programmazione da parte del Servizio Trasfusionale si è sviluppata
creando una proficua collaborazione con le Associazioni dei Donatori che svolgono la
loro azione di Volontariato nel territorio dell’Ulss 4. L’attività soddisfa le esigenze dei
pazienti ricoverati nei reparti di degenza con copertura h24 per l’urgenza ed emergenza.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
88
E’ altresì gestito un ambulatorio per pazienti che devono sottoporsi ad interventi
chirurgici per i quali sia prevedibile la necessità di supporto trasfusionale (programmi
auto trasfusionali).
Nell'anno 2013 l’Ulss 4 ha raccolto 12.058 sacche di sangue intero, 2.886 sacche di
plasma da aferesi e 235 sacche di plasma piastrino aferesi.
Grafico 5.9 Numero donazioni di sangue e plasma nell’Ulss 4. Anni 2010-2013.
Nel 2013 sono state utilizzate 5.654 sacche di sangue, destinate principalmente ai servizi
dell’Ulss 4.
Tabella 5.24 Quantità di sacche utilizzate per Unità Operativa richiedente. Anno 2013. Ulss 4.
Unità richiedente Numero sacche
Area Emergenza e Intensiva 1.632
Area Chirurgica (incluso Day Surgey, Week Surgey) 1.600
Area Medica 1.121
Esterni Day Service 852
Area Materno Infantile 188
Assistenza domiciliare integrata Ulss 4 123
Case di Riposo, RSA UPA ecc.. 103
RRF, Psichiatria, altro… 32
Altre Ulss 3
Donazioni di cordone ombelicale
Le donne che partoriscono nell’Ospedale Alto Vicentino possono donare
volontariamente sangue placentare del cordone ombelicale, grazie alla collaborazione
con la Banca Cordonale di Verona.
Solo una piccola quota di tutte le sacche raccolte sono idonee al congelamento, in
quanto i criteri per la selezione sono restrittivi, a tutela del ricevente. I motivi che
portano le unità a non essere idonee al congelamento sono principalmente legati alla
quantità di cellule staminali presenti nella sacca, che devono essere in numero adeguato
per garantire un buon esito dell’eventuale trapianto. Pertanto è importante che più
mamme donino al fine di avere più probabilità di raccogliere unità valide.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
89
Tabella 5.25 Attività di donazione cordone ombelicale. Dal 23.07.13 al 30.06.14. Ulss 4.
Tipologia attività raccolta Numero
Madri valutate per l’ idoneità nei centro trasfusionale 188
Madri arruolate 135
Madri non arruolate per motivi anamnestici 53
Parti avvenuti nel periodo di riferimento 124
Unità di sangue cordonale raccolte 70
Radiologia
La Radiologia svolge attività di diagnostica ad immagini e fornisce un valido ausilio
diagnostico - terapeutico a tutti i pazienti mediante l'utilizzo delle più avanzate tecniche
di Radio-Diagnostica ed Interventistica, al fine di migliorare la qualità dell’assistenza
sanitaria.
Il servizio è rivolto per utenti ricoverati e per pazienti ambulatoriali programmati o
urgenti, nonché per coloro che provengono dal Pronto Soccorso.
Tabella 5.26 Numero prestazioni complessive di Radiologia. Anno 2013.
Radiologia Totale ospedale di cui Pronto
Soccorso
di cui screening
Ecografie 19.361 4.895
Mammografie 19.774 - 15.081
Risonanze magnetiche 10.639 40
Tac 16.264 7.149
Doppler tronchi sovraortici 80 -
Doppler arti superiori e inferiori 46 -
Altro 65.845 30.407
Totale 132.009 42.491
6. Area Rieducazione Funzionale
L’area include la Riabilitazione post-acuzie,
le palestre, la degenza fisiatrica e l’attività
ambulatoriale.
La riabilitazione è un processo di soluzione
dei problemi e di educazione nel corso del
quale si porta una persona disabile a
raggiungere il miglior livello di vita
possibile sul piano fisico, funzionale,
sociale, emozionale, intellettivo e
relazionale.
Si distingue un’attività ospedaliera (di
degenza ed ambulatoriale) ed una prevista
sul territorio.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
90
L’attività di degenza prevede 22 posti letto di riabilitazione intensiva suddivisi in due
moduli: riabilitazione neurologica (12 posti letto) e riabilitazione ortopedica (10 posti
letto).
Tabella 5.27 Numero ricoveri Recupero e rieducazione funzionale. Anno 2013. Ulss 4.
Ricoveri ordinari posti letto Pazienti dimessi
Recupero e rieducazione funzionale 22 336
L’attività ambulatoriale: la maggior parte delle sedute ambulatoriali sono dedicate alle
visite fisiatriche di 1° livello per l’età adulta; l’attività ambulatoriale di 2° livello è
supportata dal Laboratorio computerizzato per l’analisi del movimento in clinica, che
permette lo studio dei parametri cinematici, cinetici ed elettromiografici del movimento.
L’attività ambulatoriale è rivolta
• a pazienti esterni: una piccola quota di pazienti accede per i trattamenti riabilitativi
ambulatoriali (pazienti dimessi dalla Sezione Degenza che devono completare il
percorso riabilitativo – si tratta per lo più di pazienti con disabilità neurologiche – e
pazienti con patologie ortopediche complesse)
• all’età evolutiva: una fisiatra dedicata all’età evolutiva partecipa all’Ambulatorio
Multidisciplinare (con Neuropediatra e Neuropsichiatra Infantile) per la promozione
dello sviluppo e svolge sedute di trattamento con tossina botulinica per la spasticità.
7. Area Salute Mentale
Il Dipartimento di Salute Mentale dispone
di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura (SPDC) in ospedale ma eroga la
maggior parte della propria attività sul
territorio.
Si riportano i dati del Servizio Psichiatrico
di Diagnosi e Cura del 2013.
Nel 2013 sono stati ricoverati 340 pazienti
di cui 14 in Trattamento Sanitario
Obbligatorio (TSO).
Tabella 5.28 Ricoveri Dipartimento Salute Mentale. Anni 2011- 2013. Ulss 4.
Dipartimento di Salute Mentale 2011 2012 2013
Ricoveri ospedalieri 340 316 340
di cui in Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) 19 16 14
Ricoveri in Day-hospital psichiatrico 34 23 2
Pazienti seguiti 2.779 2.816 2.718
Prestazioni mediche ambulatoriali (nomenclatore) 16.776 17.008 17.209
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
91
I dimessi sono affetti per quali la metà dei casi da psicosi (45%). La distribuzione in
percentuale delle diagnosi principali degli utenti del Dipartimento sono di seguito
riportate.
Tabella 5.29 Principali diagnosi. Anno 2013. Ulss 4.
Diagnosi Numero %
Psicosi 155 47%
Nevrosi eccetto nevrosi depressive 64 19%
Abuso o dipendenza da alcool/farmaci senza terapia riabilitativa senza complicanze
29 9%
Nevrosi depressive 25 8%
Avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci, età > 17 anni senza complicanze
14 4%
Disturbi della personalità e del controllo degli impulsi 8 2%
Disturbi mentali dell'infanzia 8 2%
Reazione acuta di adattamento e disfunzione psicosociale 7 2%
Disturbi organici e ritardo mentale 6 2%
Abuso o dipendenza da alcool/f 5 2%
Altre diagnosi relative a disturbi mentali 4 1%
Avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci, età > 17 anni con complicanze
4 1%
Totale 329
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
92
Alberto Leoni, Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione territoriale Che cosa significa “riorientare i servizi sanitari” nel territorio dell’Ulss 4?
L’Ulss 4 opera mediante 18 punti di erogazione a gestione diretta e 40 strutture convenzionate.
Il 2013 è stato un anno di accelerazione nel percorso di sviluppo e riorganizzazione dell’assistenza primaria
per cercare di dare risposte più rapide ai bisogni delle persone.
Dal punto di vista logistico sono state pressoché configurate, anche con una decisa riconversione delle
strutture degli ex Ospedali in Centri Sanitari Polifunzionali, le sedi della Aggregazioni Funzionali Territoriali8
di Schio e di Thiene. Si sono compiuti importanti investimenti prevalentemente organizzativi e di dotazione
strumentale per completare l’assetto della Aggregazioni Funzionali Territoriali “Nord” nelle sedi di Piovene
e di Arsiero e, in particolare dal punto di vista funzionale, sono state promosse azioni di omogeneità di
gestione dei casi, in particolare della cronicità, nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali “Nord Ovest e “Sud
Est”.
Le sedi distrettuali di Schio e di Piovene Rocchette sono state nel 2013 il punto catalizzatore, consentendo
di realizzare le sinergie professionali ed organizzative proprie del nuovo modello strutturando il lavoro di
equipe tra medici di famiglia, infermieri, specialisti ed amministrativi.
Facendo propri gli obiettivi regionali fissati nel Piano Sociosanitario ed in continuità con una strategia
aziendale consolidata negli ultimi anni, l’Ulss 4 ha dato un forte impulso per concretizzare 4 nuove
medicine di gruppo integrate e per porre le basi per la costituzione di altre 3. Nel 2013 il 65% dei medici è in
Medicina di gruppo semplice od integrata.
Oltre allo sviluppo delle forme associative, la medicina generale nel 2013 ha proseguito nell’obiettivo di
garantire ai cittadini ampia accessibilità di orario e una rintracciabilità telefonica certa garantita tramite un
servizio esternalizzato. Il 70% dei medici di famiglia lavora per appuntamento ed ha una rintracciabilità
telefonica 8:00 – 20:00. Inoltre nel corso dell’anno è stata attivata una modalità di prenotazione di visite e
richieste farmaci via web per aumentare ancor più la possibilità per l’assistito di accedere al proprio medico
di famiglia.
Sul fronte dei servizi distrettuali la piena attivazione della Centrale Operativa Unica del territorio
rappresenta un passo importante, con l’attivazione degli ambulatori per patologia integrati con la medicina
generale, per la gestione dei percorsi assistenziali con particolare riferimento alle cure palliative, all’area
cardiovascolare, al diabete e alle demenze.
Nel 2013 è stata agevolata l’integrazione fra medici di famiglia e medici di continuità assistenziale con
l’utilizzo di un software adeguato.
8 Strumento di coordinamento dei medici di famiglia e come ambito geografico e organizzativo atto a realizzare le Medicine di
gruppo integrate nel territorio dell’Azienda
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
93
AREA SALUTE MENTALE AREA MARGINALITÀ E
SERVIZIO INTEGRAZIONE
LAVORATIVA (SILAS)
AREA ADULTI ANZIANI
AREA DIPENDENZE
Territorio
Alto Vicentino
AREA MINORE E FAMIGLIA
AREA DISABILITÀ
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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2 Territorio
La valutazione del carico assistenziale
I cittadini coinvolti nell’assistenza territoriale necessitano di un gradiente di carico
assistenziale via via maggiore all’aumentare della complessità/gravità delle
problematiche che presentano. All’aumentare della complessità assistenziale, il numero
di persone che necessitano dei relativi interventi diminuisce e, nel contempo, variano gli
strumenti utilizzati per rispondere alle necessità assistenziali.
Il principale strumento di valutazione per definire il carico assistenziale
ed adottare gli opportuni strumenti di gestione è la Scheda di
Valutazione Multidimensionale Distrettuale.
L’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (UVMD),
attraverso la valutazione multidimensionale e multiprofessionale
(sanitaria, sociale, relazionale, ambientale) elabora un progetto
personalizzato degli interventi, individuando la migliore soluzione
possibile, anche in relazione alle risorse disponibili ed attivabili (quali
professionisti, quali prestazioni, quali servizi, in che misura, con che
modalità e per quanto tempo).
Nel 2013 l’Ulss 4 ha discusso e trattato 2.164 casi e considerato in esame
2.425 Schede di valutazione multidimentsionale.
Tabella 5.30 UVMD Ulss 4. Anni 2010-2013.
anno 2010 2011 2012 2013
UVMD complessive 2.488 2.503 2.386 2.425
Riorganizzazione degli ambulatori dei medici di famiglia
Il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 mira a una radicale riorganizzazione
dell’assistenza primaria per garantire una maggior continuità dell’assistenza anche
attraverso la costituzione di équipe multi professionali che vedono coinvolti medici,
infermieri, assistenti sociali, specialisti ed altro personale.
L’organizzazione dell’assistenza territoriale vede un raggruppamento della medicina del
territorio in Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT).
Le cinque AFT previste per il territorio dell’Ulss 4 stanno evolvendo: sono sempre più
articolate in associazioni mediche e medicine di gruppo, dislocate in varie sedi e
garantiscono l’erogazione delle prestazioni di base attraverso l’attività ambulatoriale dei
medici e pediatri di famiglia, continuità assistenziale, assistenza domiciliare.
L’Ulss 4 dal 2004 ha attivato in via sperimentale la prima Utap del Veneto, ed ancora
oggi sta proseguendo nella promozione dell’aggregazione e l’integrazione di medici con
altri professionisti. Nel 2013, con l’attivazione della Medicina di Gruppo di Marano, una
Medicina di Gruppo a Thiene, la Medicina di Gruppo di Piovene, la Casa della salute a
Schio, ha impresso ulteriore accelerazione a questo processo, avendo ormai raggiunto
l’obiettivo del 65% dei medici in gruppi e gruppi integrati.
Sportello Unico Integrato
Garantisce la presa in carico sin dalla comunicazione del bisogno, indipendentemente dal luogo in cui venga raccolta: le attività dello Sportello integrato sono svolte nei Comuni e nelle sedi dei servizi distrettuali. Il tempo di attesa per l’attivazione della UVMD non può superare i 30 giorni.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
95
Figura 5.1 Forme di assistenza primaria.
Servizio di Continuità assistenziale
Il Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia medica notturna, festiva e
prefestiva) garantisce l’erogazione delle prestazioni assistenziali territoriali
non differibili negli orari in cui il medico o il pediatra di famiglia non esercita
la propria attività.
Il servizio è garantito da una Centrale operativa unica che, oltre a dare
certezza e tracciabilità delle chiamate, consente di mettere in collegamento il
medico con l’infermiere reperibile nei turni festivi e/o notturni.
Sedi operative: Schio, Thiene e ad Arsiero. Giorni feriali 20:00 - 8:00. Giorni festivi dalle 10:00 del giorno precedente la festività alle 8:00 del mattino successivo alla festività
Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) Sono organizzazioni funzionali e non strutturali, caratterizzate dall’appartenenza obbligatoria dei medici di famiglia. Attraverso l’apporto dei Medici di Continuità Assistenziale si attua un'assistenza H24 e, a tale scopo, è in fase di realizzazione un progetto sperimentale per l’integrazione della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica).
Medicina di Gruppo Integrata/UTAP Sono team multi professionali caratterizzati per: - presenza nella sede centrale di almeno un medico per 7 ore al giorno dal lunedì al venerdì; - accesso agli ambulatori dei medici di famiglia avviene mediante un servizio di prenotazione delle visite, - ogni medico è rintracciabile dalle 8:00 alle 20:00 dal lunedì al venerdì. - tramite collegamento informatico, i medici di famiglia ricevono in tempo reale le informazioni di ricovero o di accesso al Pronto Soccorso dei propri assistiti, nonché i referti degli accertamenti.
Medicina di gruppo Si differenzia dalla Medicina in rete per: - sede unica del gruppo articolata in più studi medici, ferma restando la possibilità che singoli medici possano operare in altri studi del medesimo ambito territoriale ma in orari aggiuntivi a quelli previsti, nella sede principale, per l’istituto della medicina di gruppo; - utilizzo, per l’attività assistenziale, di supporti tecnologici e strumentali comuni; - utilizzo da parte dei componenti il gruppo di eventuale personale di segreteria o infermieristico comune.
Medicina in rete Si differenzia dalla Medicina in associazione per: - distribuzione territoriale degli studi di assistenza primaria, non vincolati a sede unica, coerenti con l'articolazione territoriale del distretto. Possono essere presenti, inoltre, uno o più studi nel quale i medici associati svolgano a rotazione attività concordate; - gestione della scheda sanitaria individuale su supporto informatico mediante software tra loro compatibili; - collegamento reciproco degli studi dei medici con sistemi informatici tali da consentire l’accesso alle informazioni relative agli assistiti dei componenti l’associazione; - utilizzo da parte di ogni medico di sistemi di comunicazione informatica di tipo telematico, per il collegamento con i centri di prenotazione dell’Ulss e l’eventuale trasmissione dei dati epidemiologici o prescrittivi.
Medicina in associazione Si caratterizza per: - distribuzione territoriale degli studi di assistenza primaria, non vincolati a sede unica, coerenti con l'articolazione territoriale del distretto; - chiusura pomeridiana di uno degli studi della associazione non prima delle ore 19,00; la condivisione e implementazione di linee guida diagnostico terapeutiche per le patologie a più alta prevalenza; - la realizzazione di momenti di revisione della qualità delle attività e della appropriatezza prescrittiva interna all'associazione e per la promozione di comportamenti prescrittivi uniformi e coerenti con gli obiettivi dichiarati dall'associazione.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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numero verde
800 239 797
24 ore su 24
Tabella 5.31 Dati di attività dei medici di Continuità Assistenziale. Anni 2010-2013. Ulss 4.
2010 2011 2012 2013
Medici 26 27 27 27
Ore totali Effettuate 31.278 31.501 31.877 33.799
Chiamate Complessivamente Gestite 25.210 29.899 24.791 25.572
Visite di tipo Ambulatoriale 8.883 11.026 8.360 9.419
Visite di tipo Domiciliare 1.713 1.915 1.699 1.737
Territorio h 24: Centrale Operativa Territoriale
La Centrale Operativa Territoriale di Distretto rappresenta dal 2012 un
innovativo modello di presa in carico dei bisogni sanitari e socio–assistenziali
dei cittadini con particolare attenzione alla cronicità complessa, alla adesione
ai percorsi di cura e alla continuità di cura. È composta da una équipe
multiprofessionale che comprende personale medico, infermieristico,
assistenti sociali e amministrativi.
La Centrale operativa monitora l’andamento dei percorsi assistenziali e prende
in carico le eventuali criticità.
A livello organizzativo e funzionale la Centrale operativa è costituita da 4 gruppi di
lavoro:
• Gruppo Unico Dimissioni: con la funzione della presa in carico del paziente fragile
ricoverato in unità operative ospedaliere per la definizione del Progetto
Assistenziale Individualizzato (PAI).
• Residenzialità: con la funzione di presa in carico di tutta la domanda di
residenzialità sia essa definitiva e/o temporanea e di semiresidenzialità.
• Domiciliarità sociale: con la funzione di presa in carico e monitoraggio delle
situazioni domiciliari fragili dal punto di vista sociale, promuovendo la
collaborazione con i Comuni.
• Domiciliarità sanitaria (cure domiciliari/cure palliative): con la funzione di presa in
carico e monitoraggio dell’utente fragile complesso dal punto di vista clinico-
assistenziale.
Dimissioni Protette
La dimissione protetta è un progetto di tutela della persona “fragile”: con questo
termine si individuano le persone “a rischio” sia per le condizioni cliniche precarie che
per la mancanza di un adeguato supporto di reti famigliari, amicali o parentali e, a volte,
per inadeguatezza socio-economica.
Tale modalità di presa in carico si prefigge quale obiettivo primario la riduzione dei
ricoveri inappropriati, cioè di persone che potrebbero trovare a domicilio le stesse
garanzie di cura che in ospedale, e la riduzione dell’ingresso in strutture residenziali
nonchè di migliorare la qualità della vita dei pazienti e di chi presta loro le cure
(caregiver). La maggior parte dei pazienti presi in carico dalle dimissioni protette
tornano al proprio domicilio, seguiti dal medico di famiglia e dall’infermiere.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
97
Il percorso Dimissioni Protette dell’Ulss 4 si avvia con la segnalazione da parte delle
unità operative ospedaliere per i pazienti non conosciuti dal Territorio ed
autonomamente, invece, al momento del ricovero per tutti i pazienti fragili per i quali
sono già attivi a domicilio accessi di operatori del territorio.
Le strutture intermedie
Le strutture intermedie sono preposte all’accoglienza di pazienti in fase
lungoassistenziale da dimissione ospedaliera e per i quali non è possibile la dimissione
nella propria abitazione poiché necessitano della prosecuzione di cure appropriate o di
attività riabilitative o perché pazienti terminali destinati alle cure palliative.
L’RSA di Riabilitazione estensiva “Muzan” di Malo mette a disposizione 50
posti, finalizzati alla gestione di pazienti con esiti da ictus o danno
ortopedico in fase post-acuta e per pazienti con perdita di autonomia per
patologie internistiche varie. Nel 2013 sono state accolte
complessivamente 385 persone, con 44 giorni di degenza media.
Sono attivi 10 posti nell’Opera Immacolata Concezione (OIC) di Thiene.
Nel 2013 ha accolto 55 persone per 18 gioni di degenza media come
ospedale di comunità, oltre a 161 persone per quasi 13 giornate di
degenza media come hospice. I posti letto disponibili nella struttura
sono finalizzati alla gestione di dimissioni protette, di moduli respiro per
pazienti Assistenza Domiciliare Integrata, delle cure palliative e dei
pazienti fragili gestiti dai medici di famiglia. Sulla base delle nuove
Schede Territoriali Regionali sono previsti altri 20 posti di Ospedale di
Comunità in Ulss 4.
Centro di Riabilitazione Neurocognitiva
Si tratta di un servizio collocato nella struttura Villa Miari di
Santorso ed è dedicato al trattamento riabilitativo, con il
metodo Perfetti, delle lesioni al sistema nervoso centrale.
Sono previsti 10 posti letto residenziali e 5 semiresidenziali.
La struttura è inserita nella rete riabilitativa di area vasta
provinciale e regionale, conseguentemente viene data
priorità alle richieste di ammissione dei pazienti provenienti
dalle altre Ulss della Provincia di Vicenza, quindi dalle altre Ulss della Regione Veneto e
infine da Aziende Sanitarie extra regionali. Per i residenti extra Regione è richiesta
l’autorizzazione e l’impegnativa di spesa da parte dell’Ulss di residenza. La proposta del
piano e della tipologia di trattamento avviene a seguito di visita specialistica fisiatrica da
parte dei fisiatri afferenti al Dipartimento di Riabilitazione.
Opera Immacolata Concezione di Thiene
RSA “Muzan” di Malo
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Assistenza domiciliare integrata (ADI)
L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è una delle modalità più importanti di assistenza
sul territorio. Infatti, attraverso l’intervento di più figure professionali, realizza
direttamente al domicilio del paziente un progetto di assistenza unitario, limitato o
continuativo nel tempo.
Il Servizio è utilizzato prevalentemente da anziani con più di 74 anni (76,7%), gli utenti
tra i 65 e i 74 anni sono il 12,7% mentre con meno di 65 anni sono il 10,5% del totale.
L’Assistenza domiciliare integrata nel corso del 2013 ha gestito 4.855 persone uniche
(contando anche eventuali accessi di più figure professionali) a domicilio, per le quali
sono stati fatti oltre 82.000 accessi a domicilio, con una media di 17 accessi per persona
nel corso del 2013. Oltre il 46% delle persone seguite (2.247 utenti) hanno avuto accesso
di più di una figura professionale.
Grafico 5.10 Assistenza Domiciliare Integrata, numero di accessi e numero di persone per figura professionale. Anno 2013. Ulss 4.
1. Area Adulti Anziani
Strutture semiresidenziali e residenziali
I Centri Diurni per anziani non autosufficienti
presenti nel territorio dell’Ulss 4 sono due:
Centro Diurno Comunale “Brolatti” a Marano
Vicentino ed il Centro Diurno “La Compagnia”
a Breganze dell’IPAB La Pieve.
Infermiere4.428
Med. Spec.sta
544
Med.esp. cure pall.
247
MMG progr.ta1.164
MMG adimed234
MMG malati oncol.
26
Fisioterap.276 Logoped.
227
Numero di persone per figura professionale
Infermiere62.527
Med. Spec.sta
616
Med.esp. cure pall.
370
MMG progr.ta13.774
MMG adimed2.390
MMG malati oncol.592
Fisioterap.1.731 Logoped.
341
Numero di accessi per figura professionale
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Tabella 5.32 Dati attività semi-residenzialità e residenzialità. Area Adulti – Anziani. Anno 2013. Ulss 4.
Attività Indicatori Valori
dati attività correlati ai conti della residenzialità
9
giornate degenza x istituto giornate degenza
352.315
costi residenzialità per istituto costi € 17.846.897
dati attività correlati ai conti della semi-residenzialità
10
giornate per istituto giornate 8.007
costi semi-residenzialità per istituto
costi € 224.116
Nella tabella seguente, in dettaglio, l’elenco dei posti residenziali nei Centri Servizi (ex
Case di riposo).
Tabella 5.33 Centri Servizi nei comuni dell’Ulss 4 e posti letto. Anno 2013.
Comune Totale ..di cui religiosi
p.l. di I° livello
p.l. di I° livello
religiosi
p.l. di II°
livello
p.l. di II° livello di cui Sapa
SVP Hospice Auto-suff.
Auto-suff.
religiosi
Non auto. non accr.bili
di impegn.va
A. Rossi Arsiero 75 75
A. Penasa Valli del P. 67 67
Casa di Riposo Comunale Caltrano 41 41
Casa Charitas Schio 42 42 16 26
Casa Nostra Valdastico 52 52
Casa Panciera Schio 45 45
IPAB La Pieve Breganze 156 72 48 10 (1) 36
La Casa Baratto Schio 190 166 24
La Casa Valbella Schio 108 62 46
Muzan Malo 145 49 80 (6)
6 10
O.I.C. Thiene 333 251 48 9 25
San Giuseppe Pedemonte 60 60
Villa S. Angela Breganze 67 15 52 15
Villa Miari Santorso 23 (5)
23
Casa Annunziata (4) Schio 67 42 25
Totale Ulss 4 1.471 57 1.015 31 246 10 (1) 6 9 113 26 25
Tetto Ulss 4: 979 impegnative equiv. di residenzialità per anziani non autosuff., esclusi religiosi
1.298 posti accreditabili per non autosuff. (3) 164 altri posti letto
Nucleo Cure Palliative
In attuazione della LR 7/2009, è attivo dal 2010 un nucleo specificatamente dedicato alle
cure palliative ed una rete di cure palliative (servizi domiciliari, ambulatoriali,
residenziali) in grado di far fronte alle fasi più delicate dell’assistenza ai malati in stato di
9 Costi e giornate di strutture residenziali, come da normativa regionale, vengono calcolati per: pazienti provenienti da ULSS 4
inseriti in strutture ULSS 4 e pazienti ULSS 4 inseriti in strutture del Veneto. Sono esclusi i pazienti provenienti da altre Ulss, i religiosi ed i pazienti con “impegnative nominative” assegnate con decreto regionale. Le giornate sono calcolate al lordo di eventuali assenze (anche ospedaliere): rappresentano, quindi, il totale delle giornate di occupazione del letto. I costi si riferiscono solamente alle impegnative che vanno a contribuire al tetto regionale. 10
I costi e le giornate relativamente riguardano le presenze al netto delle assenze (che non implicano uscite economiche).
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
100
inguaribilità avanzata o a fine vita, nonché di assicurare l’accessibilità ai trattamenti
antalgici efficaci per sostenere la lotta al dolore.
Un importante parametro per valutare la qualità del sistema delle cure palliative e
dell’assistenza territoriale in genere può essere desunta dall’analisi dell’indicatore
relativo al luogo di decesso di seguito riportata: si tratta di un indicatore di qualità e di
efficacia delle cure domiciliari e delle cure palliative; testimonia lo spostamento sul
territorio dei malati complessi gestiti attraverso l’Assistenza Domicilire Integrata (ADI), le
strutture residenziali e le cure palliative in particolare per i malati terminali.
Negli ultimi 5 anni vi è stato l’incremento dei decessi a domicilio e in ospedale di
comunità/hospice ed una corrispondente riduzione dei decessi avvenuti in ospedale.
Tabella 5.34 Mortalità per luogo di decesso. Anno 2013. Ulss 4
Luogo del decesso Donne Uomini Totale
Numero % Numero % Numero %
Ospedale 317 34,5% 317 39,9% 634 37,0%
Abitazione 265 28,8% 261 32,9% 526 30,7%
Struttura socio-assistenziale 261 28,4% 107 13,5% 368 21,5%
Ospedale di Comunità/Hospice 58 6,3% 63 7,9% 121 7,1%
Altro 8 0,9% 27 3,4% 35 2,0%
Non riportato 11 1,2% 19 2,4% 30 1,8%
Totale 920 65,5% 794 60,1% 1.714 63,0%
2. Area Minori e Famiglia
La visione dell’Unità complessa bambino
famiglia è quella di accogliere, fin dall’inizio
della presa in carico del problema, la famiglia
nel suo insieme e di costruire un percorso
congiunto di presa in carico.
In tale visione l’assetto dei servizi dedicati alla
famiglia ed ai minori è volto ad accentuare
l’integrazione funzionale (processo sempre in
evoluzione) tra il Consultorio Familiare, la
pediatria di Comunità, i 22 Pediatri di libera
scelta, il servizio di Neuropsichiatria infantile
e per l’età evolutiva, il Servizio Tutela Minori ed il Servizio per l’Affido e le Adozioni.
Nel 2013 si sono attivate una serie di azioni per adeguare i servizi alle nuove esigenze
sociali.
L’azione prioritaria è stata la messa a regime dei percorsi di protezione nei confronti
della violenza di genere grazie ad una azione coordinata, formalizzata nel "Protocollo di
intesa per l'accoglienza in situazioni di urgenza delle vittime di violenza", tra i servizi
dedicati dell’Ulss 4, i servizi sociali dei Comuni, il Pronto Soccorso e le Forze dell’Ordine,
con la protezione concreta della persona in pericolo in una delle 5 strutture di
accoglienza convenzionate.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
101
La seconda azione di grande rilevanza è stato il potenziamento del trattamento dei
bambini con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), con l’inserimento, attraverso
una specifica progettualità di raccolta fondi legata alla responsabilità sociale d’impresa
(25 imprese aderenti) di nuovi operatori specializzati in grado di formulare diagnosi
precoci e tempestive e di effettuare i relativi trattamenti (aumento di 50 ore del servizio
logopedico dedicato con 8 ore di uno psicologo e di un neuropsichiatra infantile
supervisore).
La terza azione prioritaria è rappresentata dal sostegno alla genitorialità fragile: nel 2013
sono stati attivati 40 interventi di educativa territoriale con progetto personalizzato,
realizzati attraverso Cooperative sociali.
I Consultori Familiari
Il Servizio eroga interventi di consulenza e di assistenza alla famiglia, alla maternità, ai
minori attraverso prestazioni mediche, sociali e psicologiche. Svolge l’attività in forma
interdisciplinare, in équipe con l’apporto di diverse professionalità ed in collegamento
con gli altri servizi sociosanitari.
Vi si può accedere per assistenza psicologica, educativa, sociale e legale al singolo e ai
familiari, in caso di problemi personali ed interpersonali. Offre assistenza sanitaria per la
tutela della salute della donna, in caso di gravidanze con problemi psicosociali, nel caso
della prevenzione dei tumori dell’apparato genitale femminile o di problematiche della
menopausa ed offre consulenza ed assistenza psicologica, sociale e sanitaria in caso di
interruzione della gravidanza (IVG) nei modi previsti dalla L. 194/78. Fornisce altresì
informazioni sulla sessualità, sulla maternità consapevole, organizza corsi di
preparazione al parto e affronta le problematiche psicosociali della coppia, della
famiglia, dell’infanzia, dei minori.
Tabella 5.35 Dati di attività dei Consultori Ulss 4. Anno 2013.
Attività Valori
Attività Ostetrico-Ginecologica
a) n. accessi consulenze ostetriche ginecologiche 3.230
n. utenti 2.180
n. nuovi utenti 489
di cui n. donne in gravidanza 784
n. accessi con l’Ostetrica 1.205
Attività Psico-Sociale
a) n. casi seguiti 1.069
di cui n. nuclei familiari seguiti 116
di cui n. coppie seguite 170
di cui nuovi casi 107
di cui n. mediazione familiare 26
n. bambini in affido 2
n. bambini in casa famiglia/comun. 1
Spazio Adolescenti n. accessi per consulenze sanitarie 872
n. accessi per consulenze psico–sociali 142
Corso Preparazione Nascita
n. gestanti partecipanti 996
di cui extracomunitarie 93
Interruzioni volontarie di gravidanza
n. richieste totali 133
di cui n. richieste di minorenni 3
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
102
Assistenza ostetrica alle gravidanze a rischio e nel puerperio
Superata la fase sperimentale del 2012 e con l’arrivo di un’ostetrica, è stato possibile
strutturare degli ambulatori gestiti autonomamente dalle ostetriche nel Centro Sanitario
Polifunzionale di Thiene e nella Casa della Salute di Schio, tali ambulatori forniscono alla
popolazione femminile un supporto costante durante la gravidanza e il puerperio.
Nel 2013 ci sono stati 1.205 accessi presso gli ambulatori ostetrici, con un incremento
del 6,2% rispetto al 2012.
Il Servizio Accoglienza Famigliare
L’Ulss 4, grazie ad un team di psicologi e assistenti sociali, si prende cura delle coppie e
delle famiglie che scelgono di adottare o avere in affido un bambino: il Servizio
Accoglienza Famigliare ne segue l’iter ed offre supporto, consulenza e informazione. Al
fine di sensibilizzare e promuovere l’affido familiare nel territorio il Servizio istituisce
corsi di informazione/formazione per le adozioni e per l’affido familiare.
Esegue inoltre studi di coppie aspiranti all’adozione su mandato del Tribunale dei Minori
ed esprime una valutazione delle disponibilità all’affido familiare con colloqui
psicosociali. Offre sostegno e vigilanza nella fase dell’affido preadottivo e nel post-
adozione, gestendo anche un gruppo di auto–mutuo–aiuto per genitori adottivi e
garantisce formazione continua per le famiglie affidatarie. È il Servizio preposto per
coloro che intendono procedere con adozioni nazionali e internazionali.
Tabella 5.36 Dati Adozioni e affido. Anno 2013. Ulss 4.
Valori
Adozione N. domande adozione pervenute 22
N. minori seguiti in post–adozioni o affido Preadottivo 73
Affido N. famiglie con affido in corso 39
N. famiglie affidatarie disponibili 71
Costi affidi: minori in famiglia o istituto
Costi in migliaia di € € 775.402
L’Unità Operativa Tutela Minori
L’Unità Operativa Tutela Minori è dedicata alla presa in carico del minore in situazione di
rischio e pregiudizio nell’ambito delle problematiche della trascuratezza, del
maltrattamento, dell’abuso sessuale e della sua famiglia.
Il Servizio si avvale di un modello di intervento multi–professionale e di rete, integrato
con le unità operative interaziendali, con enti e strutture del territorio e con le istituzioni
della giustizia minorile.
Assumono in questo contesto particolare rilevanza gli interventi di sostegno alla
genitorialità, incontri di verifica con il minore e la famiglia degli interventi in atto ed
interventi di sostegno e controllo delle situazioni in carico, anche su mandato
dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
103
3. Area Disabilità
E’ opportuno distinguere due macro
categorie di utenti: i disabili fisici e quelli
psichici; si assiste talvolta ad una
commistione di entrambe in un unico
paziente (ad es. l’anziano con problemi
motori e affetto da Alzheimer o un soggetto
adulto con disturbi mentali e problemi di
dipendenza, ecc.) e ciò comporta un
intervento coordinato per molteplici aspetti.
Sul sito aziendale è reperibile
la mappa delle strutture per disabili nell’Ulss 4 e una guida sui Diritti dei cittadini con disabilità,
all’indirizzo:
http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/DSS/ass_disabili
L’unità operativa Disabilità opera con un’équipe multidisciplinare (Assistenti sociali,
Educatori, Psicologo, Operatori) ed agisce in raccordo con il medico di famiglia,
integrandosi con i servizi territoriali distrettuali.
I servizi aziendali si occupano dei vari aspetti legati alla disabilità, sia da un punto di vista
clinico e riabilitativo, che sociale.
Tabella 5.37 Attività dei Servizi Disabilità. Anno 2013. Ulss 4.
Numero
Utenti in carico
Minori 415
Adulti 479
Segretariato sociale: Utenti minori ed adulti 250
Interventi per minori: Utenti in Assistenza scolastica 220
Interventi domiciliarità
Progetti Promozione autonomia personale 2
Progetti Aiuto personale 27
Progetti Vita indipendente 50
Accoglienza diurna temporanea 18
Assistenza semiresidenziale e residenziale
Utenti in Centri diurni a gestione diretta dell’Ulss 4 51
Utenti in Centri diurni gestione convenzionata 178
Utenti in struttura residenziale 75
Il servizio promuove progetti personalizzati offrendo una serie di interventi sociali, socio-
sanitari ed educativi: “Caleidoscopio”, “Piccola Oasi”, “Arti e mestieri” propongono
interventi educativi ed assistenziali rivolti ai minori, in stretto raccordo con il Servizio di
Neuropsichiatria Infantile, promuovendo autonomie personali e sociali; i progetti di
aiuto personale e di vita indipendente (ma anche accoglienze diurne e residenziali
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
104
temporanee, ecc.) sono finalizzati al mantenimento della persona al proprio domicilio e
nel proprio contesto di vita.
L’Ulss 4 si occupa della disabilità rivolgendosi all’utenza da 0 a 65 anni, ovvero prende in
carico la persona con disabilità nel percorso di vita: inizia alla nascita e prosegue fino al
passaggio all’età anziana, modulandosi in sintonia con i cambiamenti e le diverse
esigenze espresse dalla persona e dalla famiglia, con aiuti a partire dall’integrazione
scolastica negli asili nido, all’inserimento in centri diurni per ragazzi ed adulti, fino alla
residenzialità, frequenti anche i gruppi di auto-mutuo-aiuto.
Minori con disabilità
Neuropsichiatria, Psicologia e Riabilitazione Età Evolutiva Il servizio si rivolge a bambini e adolescenti affetti da patologia a carico del Sistema
Nervoso Centrale o Periferico con attività di tipo medico, psicologico, riabilitativo.
L’intervento nelle problematiche infantili vede una presa in carico globale del paziente e
della sua famiglia, attraverso la cooperazione di più professionalità in integrazione con il
pediatra ed il medico di famiglia.
Oltre alle attività diagnostiche e riabilitative di base, sono presenti ambulatori per
alcune specifiche aree:
• Ambulatorio integrato per la promozione dello sviluppo del bambino in
collaborazione con la Pediatria dell’ospedale e il servizio di Recupero e Riabilitazione
Funzionale con la presenza di un gruppo multidisciplinare dedicato all’individuazione
precoce delle anomalie dello sviluppo. È rivolto ai prematuri con meno di 32
settimana di gestazione, ai prematuri con peso inferiore ai 1.500 gr, ai neonati con
sofferenza del sistema nervoso centrale e patologie genetiche, metaboliche e
malformative, dimessi dalla Pediatria dell’Ospedale o provenienti da altri ospedali,
ma residenti nel territorio dell’Ulss 4. Nel 2013 sono state effettuate 164 visite.
• Ambulatorio Autismo e Disturbi Gravi dello Sviluppo, in collaborazione con il Servizio
Disabilità, per piccoli pazienti da 0 a 5 anni. Un gruppo multidisciplinare sovra-
distrettuale offre un intervento psicoeducativo moderno, intensivo e precoce; si
effettua la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico, provvedendo
all’adozione del modello cognitivo–neocomportamentale. Lo scopo è di intervenire in
modo rapido e mirato, definendo un programma educativo individualizzato e
prevedendo l’eventuale riabilitazione con il coinvolgimento attivo dei genitori.
Tabella 5.38 Pazienti con disturbi generalizzati dello sviluppo. Anni 2010-2013. Ulss 4.
0-18 anni 11
2010 2011 2012 2013
Disturbi generalizzati dello sviluppo 54 49 50 48
• Ambulatorio per la psicopatologia dell’adolescente e del preadolescente. L’esigenza
di creare una procedura di consulenza in ambiente ospedaliero e di continuità
assistenziale ospedale–territorio fra il Servizio di Neuropsichiatria infantile, la
11
i numeri non si mantengono costanti poiché ogni anno ci sono delle entrate nei primi anni e delle uscite dopo il 18° anno, che sono variabili. ULSS 4 popolazione minori 0-17: circa 35.000.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
105
Pediatria e il Pronto Soccorso, ha portato, nel gennaio 2013, alla costituzione di un
gruppo di lavoro dedicato composto da operatori del Servizio di Neuropsichiatria
infantile. Lo scopo è stato di affrontare in modo integrato le emergenze legate alla
psicopatologia grave dell’età evolutiva e per favorire una adeguata e precoce presa in
carico dei disturbi. L’ambulatorio è rivolto a bambini e ragazzi (8-18 anni) con
sintomatologia psichiatrica in particolare in relazione a tentato suicidio, gravi
agitazioni psicomotorie, disturbi della condotta con comportamenti etero ed auto
lesivi. Nel 2013 sono stati seguiti 15 pazienti.
Il Servizio di Integrazione Scolastica Il Servizio di Integrazione Scolastica si rivolge agli studenti con disabilità che frequentano
la scuola dell’obbligo (tutti gli ordini di scuola, inclusi asili nido). Gli enti interessati, Ulss,
Comuni e Province, si coordinano per favorire l’inserimento scolastico di ogni studente
che presenta una forma di disabilità. L’Ulss 4 offre i seguenti servizi:
- individuazione degli alunni con disabilità e rilascio della relativa Certificazione
clinica ai fini dell’attivazione di tutte le forme di sostegno previste dalla L. 104/92
per gli alunni con disabilità, attività diagnostica e certificativa svolta dal Servizio di
Neuropsichiatria Infantile e Psicologi del Servizio;
- accompagnamento nel percorso scolastico: l’Ulss prende in carico lo studente e
collabora con la scuola elaborando il Profilo Dinamico Funzionale ed il Piano
Educativo Individualizzato;
- assistenza all’integrazione scolastica per studenti con grave limitazione
dell’autonomia personale; l’Ulss, su delega dei Comuni, assegna degli operatori ad
alunni con disabilità psicofisica, mentre è a carico dell’Amministrazione Provinciale
il supporto ad alunni con disabilità sensoriale;
- orientamento al termine del percorso scolastico: l’Ulss, in collaborazione con la
scuola, aiuta la persona con disabilità e la sua famiglia ad individuare delle soluzioni
compatibili con il grado di competenza e di autonomia raggiunto.
Nel 2013 sono stati assistiti 220 alunni.
Adulti con disabilità
Accoglienza semiresidenziale (Centri diurni) Tra gli interventi più significativi, riservato a persone con grave disabilità, vi è
l’inserimento in Centro Diurno (CD). Il Centro Diurno è un servizio a carattere diurno
rivolto a persone con disabilità con diversi profili di autosufficienza, che fornisce
interventi a carattere educativo-riabilitativo-assistenziale.
Alle persone accolte viene garantita, mediante la definizione di progetti personalizzati
condivisi con la famiglia, una gamma di interventi finalizzati allo sviluppo/mantenimento
di abilità e competenze nell’autonomia personale, nella relazione e nella socializzazione.
Nell’Ulss 4 nel 2013 sono state assistite in questo ambito 230 persone.
Il servizio viene fornito settimanalmente, nella fascia oraria compresa tra le ore 08:00 e
le ore 16:30 e prevede mensa e trasporto.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
106
I Centri diurni presenti nel territorio dell’Ulss 4 sono:
� Centro Diurno a gestione diretta dell’Ulss 4:
� Centro diurno di Lugo di Vicenza;
� Centro diurno di Malo;
� Centro diurno di Chiuppano.
� Centro Diurno in convenzione con il terzo settore:
� 3 centri diurni ANFFAS: “Valbella” a Schio; Centro Diurno di Torrebelvicino; Centro
Diurno “Seghe di Velo” a Velo d’Astico;
� Centro diurno “G. Tapparelli”, Cooperativa Sociale Schio Solidale, Schio;
� Centro diurno Cooperativa Sociale Verlata, Villaverla;
� Centro diurno “Vita Indipendente”, Ipab La Pieve, Breganze;
� Centro diurno “Casa Enrico”, Associazione “Il Filo di seta”, Fara Vicentino.
Tabella 5.39 Conti area Disabilità semiresidenzialità. Anno 2013. Ulss 4.
area handicap e disabilità costi
conti della semiresidenzialità12
costi semiresidenzialità per istituto € 4.163.892
Accoglienza residenziale I servizi residenziali si rivolgono a persone con disabilità che, per diverse ragioni, sono
impossibilitate a rimanere nel nucleo familiare di origine o nel proprio domicilio, anche
se supportati da altri tipi di intervento. Offrono accoglienza residenziale temporanea o
permanente a seconda dei bisogni delle persone. Si distinguono in:
• Residenze Sanitarie Assistite (RSA): destinate a disabili adulti con gravi limitazioni
dell’autonomia personale ed elevato bisogno socio-sanitario ed assistenziale.
Hanno una capacità ricettiva minima di 20 ospiti e massima di 40.
• Comunità Alloggio: accolgono utenza, priva di nucleo familiare, con minor bisogno
di assistenza sanitaria e forniscono accoglienza e gestione della vita quotidiana.
Sono organizzate per nuclei di 8 posti (più 2 posti in pronta accoglienza o
accoglienza programmata).
I servizi prevedono una compartecipazione alla spesa da parte dell’utente, della famiglia
o eventualmente, in caso di gravi problemi di natura economica, da parte del Comune di
residenza.
Sono presenti nel territorio: Rsa Il Cardo (38 posti) a Montecchio Precalcino, Rsa Villa
Miari (11 posti) a Santorso, Comunità Alloggio Abilè (20 posti) a Schio, Comunità Alloggio
Lisa (10 posti) a Villaverla. Sono possibili inserimenti anche in strutture fuori Ulss.
Tabella 5.40 Conti area Disabilità residenzialità. Anno 2013. Ulss 4.
area handicap e disabilità costi
conti della residenzialità13
(compresi Villa Miari disabilità e Il Cardo)
costi residenzialità per istituto € 4.197.261
12
Gli importi per i Centri Diurni a gestione diretta sono una stima approssimativa 13
La distinzione tra i due distretti è puramente indicativa ed approssimativa, in quanto non vigono regole certe per l'attribuzione del distretto.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
107
Gruppi appartamento protetto Nell’ambito dei progetti di residenzialità per le persone disabili, i gruppi appartamento
protetto (GAP) sono soluzioni abitative rispondenti ai bisogni della popolazione con
disabilità, compresi servizi domiciliari di supporto all’autonomia abitativa. I GAP sono
destinati a persone disabili, con buona autonomia residua, che restano privi di famiglia.
Ogni struttura è organizzata a moduli di 4 appartamenti individuali.
I gruppi appartamento (ciascuno con 4 appartamenti) presenti sono: Casa in Fiore a
Santorso, Casa di Piero a Villaverla, Castelletto a Breganze; 2 appartamenti a Piovene.
Negli ultimi anni sono stati attivati anche servizi residenziali a “bassa soglia” attraverso il
progetto “Le chiavi di casa”, supportato dalla Fondazione di Comunità Vicentina per la
Qualità di Vita (vedi pg. Errore. Il segnalibro non è definito.).
4. Area Dipendenze
Il Dipartimento delle Dipendenze si occupa
delle persone con problematiche legate
all’uso, abuso e dipendenza da sostanze
stupefacenti, alcol, tabacco e dipendenza da
gioco.
Il Dipartimento offre risposta sia ad esigenze
di tipo diagnostico che di cura, riabilitazione
e consulenza. Un settore è dedicato in
maniera particolare alla prevenzione.
Per le patologie legate alle dipendenze è
previsto l’accesso libero, su invio del medico
curante oppure con accesso programmato (anche su appuntamento telefonico).
L’accoglienza non contempla liste di attesa né ticket da pagare e le richieste per le visite
mediche trovano risposta in breve tempo (1/2 gg).
Per l’elenco delle strutture territoriali per assistenza, cura e riabilitazione delle dipendenze complete
di indirizzi e numeri telefonici si rimanda al sito aziendale al link:
http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/DSS/territorio/DSS/territorio/sert/strutture_territorio_dipendenze
Il Dipartimento delle Dipendenze ha seguito complessivamente 1.306 utenti, di cui 349
sono nuovi casi. Delle persone seguite, 99 rappresentano casi di doppia diagnosi: si
tratta di soggetti che oltre alla dipendenza da sostanze hanno patologie psichiatriche.
Tossicodipendenze
Tra gli utenti in cura si conferma l’esistenza di due fasce d’età piuttosto eterogenee, una
numericamente inferiore ma fortemente problematica, costituita da utenti giovani,
consumatori in maggioranza di cannabis ma anche di eroina e cocaina, spesso poli–
assuntori, ed una più numerosa e con problematiche diverse ma altrettanto “pesanti”,
sia di tipo sanitario che sociale, costituita da utenti molto più vecchi con lunga storia
tossicomanica.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
108
Tabella 5.41 Dati Area tossicodipendenza. Anno 2013. Ulss 4.
Area tossicodipendenza Numero
Gestione casi di dipendenza Numero utenti 644
- di cui nuovi utenti 139
Casi doppia diagnosi con il CSM Numero casi doppia diagnosi 47
Gli utenti tossicodipendenti inseriti in comunità terapeutiche nel 2013 sono stati 74 per
un totale complessivo di giornate di presenza pari a 17.567.
Tabella 5.42 Dati residenzialità Area tossicodipendenze. Anno 2013. Ulss 4.
Area tossicodipendenza Costi
dati attività correlati ai conti della residenzialità
costi residenzialità per istituto € 1.272.719
Progetti specifici nell’ambito della tossicodipendenza hanno visto nel 2013:
- progetto “Gravidanze consapevoli”: effettuate 46 consulenze, con l’invio di 17
ragazze al Consultorio Familiare;
- progetto “Servizio Territoriale Occuparsi”: le attività proposte si svolgono
prevalentemente in un laboratorio occupazionale, che per l’anno 2013 registra un
numero di 4.904 giornate di presenza, e prevedono inoltre gruppi di auto-aiuto e
gestione di momenti ludico-ricreativi nel tempo libero. Il progetto ha coinvolto 39
pazienti in situazione di grave disagio con 13 nuovi ingressi nel corso del 2013.
Nel 2013 è proseguita l’attività di accertamento di assenza di tossicodipendenza in
lavoratori adibiti a particolari mansioni a rischio ai sensi dell’Accordo Stato – Regioni n.
178 del 18/09/08. Gli accertamenti di secondo livello nel corso dell’anno hanno
riguardato 27 lavoratori.
Inoltre nell’anno 2013 si sono effettuate 59 perizie relative a persone inviate dalla
Commissione Medica Patenti di Vicenza a seguito di guida in stato di intossicazione
alcolica.
Dipendenze da alcool
Il Servizio Alcologia, con ambulatorio protetto, collocato nella Casa della Salute di Schio,
nel 2013 ha seguito 426 alcolisti, di cui il 30% donne.
La bevanda più assunta è il vino, seguita dalla birra, quindi i superalcolici e da ultimo
aperitivi e digestivi. Frequente è la situazione di poli–abuso, cioè il consumo di tipi
diversi di bevande alcoliche ma soprattutto l’associazione con sostanze psicoattive
illegali o psicofarmaci.
Gli utenti alcolisti inseriti in comunità terapeutiche nel 2013 sono stati 21, di cui 15
uomini e 6 donne per un totale complessivo di giornate di presenza pari a 3.240.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
109
Tabella 5.43 Dati alcolismo. Anno 2013. Ulss 4.
Attività Indicatori Numero
Gestione ambulatorio protetto di alcologia Numero utenti 79
di cui nuovi utenti 43
Gestione casi di dipendenza Numero utenti 426
di cui nuovi utenti 101
Casi doppia diagnosi con il Centro Salute Mentale Numero casi doppia diagnosi 52
Dipendenze da fumo
L’ambulatorio per il trattamento della dipendenza da nicotina e per la prevenzione della
ricaduta, attivo dal 2006, è destinato a fumatori (con richiesta autonoma oppure inviati
dal medico di famiglia) preoccupati di non riuscire a smettere da soli e spesso con una
storia di più tentativi non andati a buon fine, affetti da patologie causate o aggravate dal
fumo.
Nel 2013 gli utenti sono stati 101, di cui 48 sono le nuove prese in carico. Di questi 34
hanno frequentato il “Corso per smettere di Fumare” organizzato in collaborazione con
l’Associazione degli Ex Fumatori Alto Vicentino (E.F.A.V.) e 67 sono quelli che si sono
rivolti all’ambulatorio di secondo livello o hanno frequentato il gruppo settimanale
tenuto nella sede del Ser.T.
Dipendenza da gioco d’azzardo patologico
All’interno dell’Dipartimento delle Dipendenze è svolta attività di ascolto e trattamento
a favore delle persone con problemi di dipendenza patologica da gioco d’azzardo.
Il giocatore problematico può facilmente evolvere in giocatore patologico se continua a
giocare. I possibili rischi correlati al gioco d’azzardo sono: sviluppo di dipendenza
patologica, stress psicofisico, depressione e altri disturbi psicologici e psichiatrici, perdita
della credibilità personale, conflitti famigliari, insuccessi personali, sociali, lavorativi,
indebitamento e problemi legali.
Durante il 2013 sono state seguite 108 persone per dipendenza da gioco patologico, di
cui 42 sono nuovi utenti.
Grafico 5.11 Numero di utenti seguiti per dipendenza da gioco d’azzardo patologico. Anni 2010-2013. Ulss 4.
Utenti noti Nuovi utenti Totale
2010 9 19 28
2011 20 34 54
2012 37 30 67
2013 66 42 108
0
20
40
60
80
100
120
2010 2011 2012 2013
nuovi
noti
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
110
Da settembre 2012 è attivo inoltre al Servizio di alcologia di Schio, in collaborazione con
la comunità terapeutica San Gaetano, un gruppo terapeutico a frequenza settimanale
per il gioco d’azzardo patologico, frequentato in media da 8 pazienti.
Sul sito dell’Ulss 4 è possibile scaricare ed effettuare l’autotest per verificare
autonomamente il proprio livello di dipendenza dal gioco.
L’autotest può essere scaricato dal sito aziendale ed effettuato in pochi minuti:
http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/DSS/territorio/DSS/territorio/sert/all/locandina_gioco.pdf
Attività di Prevenzione
Il Ser.T. è impegnato in numerose attività di prevenzione, alcune delle
quali in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione (Progetto “Guadagnare
Salute” e “Non solo cura ma cultura”).
Nel 2013 sono state interessate il 58% delle scuole secondarie di primo grado del
territorio dell’Ulss 4, con il coinvolgimento di 1.250 studenti di età tra i 10 ed i 16 anni.
Tabella 5.44 Attività di prevenzione svolte dal Dipartimento delle Dipendenze. Anno 2013. Ulss 4.
Attività Indicatore Valori
Progettualità Scolastiche % Scuole Aderenti al Progetto
Sc. Medie 58% Sc. Superiori 27%
% Adesione Popolazione Target 36%
Progettualità Territoriali Numero Incontri complessivi 103
5. Area Salute Mentale
Le politiche per la salute mentale del Piano di
comunità, coerentemente al Progetto
Obiettivo Regionale ed al Piano Socio-Sanitario
Regionale 2012-2016 , si fondano sui seguenti
valori condivisi:
- servizi accessibili alle persone, ossia servizi
realmente inseriti nella comunità locale,
in grado di adattarsi ad una domanda
sempre più attenta ed in evoluzione;
- empowerment delle persone,
riconoscendo il ruolo di protagonista dell’utente nei processi di terapia e riabilitazione
che lo coinvolgono, la sua partecipazione alla definizione degli obiettivi, degli strumenti,
il suo essere interlocutore fondamentale nella organizzazione e nel funzionamento dei
servizi;
- efficacia degli interventi, tramite attenta valutazione dei processi e dei risultati, con
attenzione continua anche agli strumenti organizzativi;
- centratura dei servizi sulla persona e non sulla logica delle strutture;
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
111
- attenzione alla cultura e alle identità etniche di provenienza;
- promozione delle progettualità innovative e della ricerca scientifica nella pratica dei
servizi.
Alcuni elementi di rilievo hanno caratterizzato il 2013:
a) L’innovazione aziendale dell’Ospedale Alto Vicentino, dove è collocato il Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), si è stabilizzata. Le tendenze assistenziali in
atto in SPDC sono quindi oggi note e documentabili dai dati di attività: il numero
ricoveri e il numero consulenze è incrementato nell’ultimo semestre 2013 così come
le richieste di intervento ospedaliero per nuovi bisogni, come in area dipendenze,
doppia diagnosi, disturbi del comportamento alimentare e casi complessi per
comorbilità somatica grave.
b) L’adeguamento delle azioni in area salute mentale in funzione del Superamento degli
Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), in applicazione del DPCM 1/04/2008 e dei
correlati provvedimenti della Regione Veneto, è proseguita nel 2013.
c) Il servizio Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), precedentemente in
collocazione distrettuale, è stato ripianificato dall’Ulss 4 nella cornice del
Dipartimento di Salute Mentale, in linea con il modello di riferimento regionale.
d) È proseguita la rimodulazione degli inserimenti residenziali, a seguito dell’avvio di
nuova tipologia di Struttura (Comunità Alloggio Estensiva), prevista dal Piano di
Comunità, che integra e completa le precedenti strutture in rete dipartimentale, che
vengono da un lato confermate e dall’altro specializzate tramite migliore gradiente di
tipologia assistenziale. L’attività svolta nel corso del 2013 si è perciò concretizzata
nella rivalutazione sistematica, accurata e continua dell’appropriatezza degli
inserimenti, con la conseguente variazione di struttura per alcuni utenti.
Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) per svolgere la propria missione si avvale della
disponibilità di vari servizi e strutture organizzati in rete.
Le strutture del Dipartimento di Salute Mentale sono: i due Centri di Salute Mentale a
Schio e Thiene (CSM), Il Centro Diurno e il Day Hospital territoriale, il Servizio Psichiatrico
di Diagnosi e Cura (SPDC), il Day-Hospital Ospedaliero, la Comunità Terapeutica
Riabilitativa Protetta (CTRP), le Comunità Alloggio (CA) che includono la nuova tipologia
della Comunità Alloggio di tipo estensivo, i Gruppi Appartamento Protetto.
I servizi sono in parte a gestione diretta del Dipartimento di Salute Mentale e in parte a
gestione indiretta attraverso convenzioni, prevalentemente con cooperative sociali.
I Centri di Salute Mentale (CSM), a Thiene e a Schio, sono preposti al coordinamento
degli interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale nel
territorio di competenza. Nei CSM si attuano programmi personalizzati di cura con
interventi ambulatoriali, domiciliari, semiresidenziali (Centro Diurno) e residenziali
(Comunità). Vi si svolgono funzioni di ascolto, accoglienza, filtro e valutazione della
domanda in situazioni di disagio psichico con definizione dei relativi interventi. Il
Dipartimento di Salute Mentale si rivolge ad adulti (maggiorenni) con disturbi psichici, i
loro familiari e altre figure professionali (medico di base, operatori sociali).
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
112
Interventi specifici sono attuati attraverso la psicoterapia individuale e di gruppo ed
anche offrendo cure e sostegno alla persona ed ai familiari con interventi ambulatoriali e
domiciliari.
Tabella 5.45 Utenti e giornate di assistenza per sede. Anno 2013. Ulss 4.
Utenti Giorni assistenza
Comunità terapeutica riabilitativa protetta (CTRP) 27 5.260
- di cui in strutture extra Ulss 6 1.410
Nel corso del 2013 è stata perseguita anzitutto la continuità del modello Veneto e locale
dell’Alto Vicentino, che conferma un sistema di assistenza fondato sulla Psichiatria di
Comunità. A tal fine le risorse assegnate all’Area Salute Mentale sono state redistribuite
durante l’anno in modo proporzionato alle varie linee d’intervento della salute mentale,
alle effettive necessità dei bacini di utenza e con prevalente assegnazione delle risorse di
personale medico all’area territoriale rispetto all’area ospedaliera tramite verifiche e
revisioni organizzative continue del sistema.
Inoltre è proseguita la rimodulazione degli inserimenti residenziali, a seguito dell’avvio di
nuova tipologia di Struttura (Comunità Alloggio Estensiva), prevista dal Piano di
Comunità, che integra e completa le precedenti strutture in rete dipartimentale, che
vengono da un lato confermate e dall’altro specializzate tramite migliore gradiente di
tipologia assistenziale. L’attività svolta nel corso dell’anno si è perciò concretizzata nella
rivalutazione sistematica, accurata e continua dell’appropriatezza degli inserimenti, con
la conseguente variazione di struttura per alcuni utenti.
Tabella 5.46 Indicatori di attività del Dipartimento di Salute Mentale. Anno 2011-2013. Ulss 4.
Indicatori 2011 2012 2013
Numero utenti dell’assistenza psichiatrica ambulatoriale (gennaio- settembre) 2.279* 2.294** 2.439***
Numero utenti dell’assistenza psichiatrica residenziale (gennaio-dicembre) 123 122 115
Numero Giornate di assistenza residenziale (gennaio-dicembre) 33.104 34.338 35.231
Numero utenti in Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta-CTRP Spazio Libero (Direzione clinica DSM, gestione mista pubblico-privato, 12 posti di cui 1 Pronta Accoglienza)
21 23 21
Numero utenti dell’assistenza psichiatrica semiresidenziale (gennaio-dicembre) (Centri Diurni dei due Centri di Salute Mentale e Centri Diurni convenzionati)
94 87 101
Numero giornate di assistenza semiresidenziale psichiatrica (gennaio-dicembre)
9.238 9.773 9.333
Numero ricoveri ordinari ospedalieri in S.P.D.C. (Dimissioni gennaio-dicembre)
340 316 339
Degenza media (gennaio-dicembre) 12,49 14,37 13,9
Numero ricoveri Day Hospital Ospedaliero (dimissioni gennaio-dicembre) 34 23 2
Numero utenti in Progetti Personalizzati di sostegno socio-relazionale (gennaio-dicembre) (sono progetti innovativi locali non previsti dal Progetto Obiettivo Regionale)
23 26 20
(*) Totale utenti assistenza psichiatrica anno 2011 = 2.779, (**) Totale utenti assistenza psichiatrica anno 2012 = 2.816, (***) Totale utenti assistenza psichiatrica anno 2013 = non determinato ma valore atteso oltre 2.900 (2.439 è dato al III° trimestre)
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
113
Tabella 5.47 Indicatori di risorsa-personale del Dipartimento di Salute Mentale. Anni 2008-2013. Ulss 4.
Indicatori 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Totale personale Dipartimento Salute Mentale 57 56 59 57 52 54
- di cui Medico Psichiatra (dipendente/convenzionato) 14 13 12 12 11 12
- di cui Psicologo (dipendente/convenzionato) 2 2 2 3 3 2
Tabella 5.48 Costi area Psichiatrica, residenzialità e semiresidenzialità. Anno 2013. Ulss 4.
I disturbi alimentari
Il Servizio per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) dell’Ulss
4 è sito nella Casa della Salute di Schio, opera in collaborazione con la clinica privata
convenzionata "Villa Margherita", all'interno dei servizi territoriali del distretto
sociosanitario.
L’equipe, composta da un medico internista e psichiatra, quattro psicologhe e due
dietiste, si rivolge a tutte le persone che hanno difficoltà nella gestione del proprio
comportamento alimentare, con disagi noti come anoressia e bulimia.
Dal 2003 il Servizio per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentari
dell’Ulss 4 ha effettuato circa 1.000 prime visite.
Attraverso uno sportello settimanale di ascolto ed
un gruppo di auto mutuo aiuto, sorto in collaborazione con l'Associazione per i Disturbi
Alimentari e l'Obesità (ADAO), i pazienti trovano adeguato supporto.
Tabella 5.49 Principali indicatori epidemiologici e di attività. Anno 2013 (dati al 30.11.13). Ulss 4.
Prime visite: 86 (donne 80%, uomini 20%) Diagnosi:
• 31,4% disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati
• 18,6% anoressia nervosa
• 15,2% bulimia nervosa
• 16,3% disturbo da alimentazione incontrollata;
• 6,9% disturbo in età evolutiva
• 11,6% obesità da fattori psicologici
Esiti a breve (solo prime visite 2013 pari a 86 persone)
• 5 dimissioni per remissione clinica
• 11interruzioni volontarie delle cure
• 6 dimissioni concordate (necessità solo di consulenza)
• 61 attualmente in cura
• 3 interruzioni per cambio residenza
Esiti a medio-lungo termine (circa 1.000 prime visite dal 2003)
• 35% dimissioni con remissione completa dei sintomi
• 15 % consulenze senza necessità di presa in carico o inviati ad altri servizi
• 15% tuttora in carico
• 29% dimissioni non concordate (drop-out) precoci o tardive
• 6%dimissioni con esito negativo
area psichiatrica Anno 2013 costi
dati attività correlati ai conti della residenzialità e semiresidenzialità
costi residenzialità e semiresidenzialità € 4.160.381
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
114
Centri per il Decadimento Cognitivo
Con Decreto n. 38 dell’ 8 maggio 2013, la Segreteria regionale per la Sanità ha costituito
un Gruppo di lavoro con il compito di esplicitare le disposizioni attuative della LR
23/2012 (PSSR 2012-2016) in materia di Rete per l’Alzheimer. Tale attività è svolta con
particolare riferimento al ruolo dei Centri per il Decadimento Cognitivo (CDC) e del CRIC
(attualmente operante all’interno della Azienda Ospedaliera di Padova) nel garantire ai
pazienti con demenza un appropriato percorso diagnostico terapeutico nella filiera dei
servizi socio-sanitari.
6. Area Marginalità e Servizio Integrazione Lavorativa (SILAS)
Il Servizio Integrazione Lavorativa promuove
e sostiene l’inserimento nel mondo del
lavoro di persone svantaggiate, con problemi
di disabilità, di salute mentale, di
tossicodipendenza, di alcoolismo e a rischio
di emarginazione sociale.
Uno specifico accordo in vigore con la
Provincia di Vicenza è finalizzato
all’applicazione della L. 68/99 sul diritto al
lavoro dei disabili ed alla gestione integrata
di percorsi lavorativi per persone disabili e
svantaggiate. Il processo d’integrazione lavorativa è svolto in rete con i Comuni, le
Cooperative sociali, i Centri di Formazione Professionale ed è sostenuto anche da
Associazioni Imprenditoriali, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di rappresentanza di
persone disabili e loro famiglie, dal mondo del Volontariato.
Nel rispetto delle caratteristiche di ogni situazione e in un’ottica di collocamento mirato,
vengono realizzati percorsi personalizzati d’inserimento lavorativo. I progetti prevedono
l’abbinamento tra persona e azienda, la preparazione del sistema sociale dell’impresa,
l’analisi e la scelta delle mansioni, l’eventuale adeguamento del posto di lavoro,
l’individuazione delle modalità d’ingresso dei lavoratori in azienda, il supporto al
lavoratore, alla famiglia e all’impresa.
Tabella 5.50 Dati SILAS Ulss 4. Anno 2013.
Tipologia utenti Utenti Giornate lavorative Costo
Disabili 318 46.110 € 416.785
Psichiatrici 115 16.675 € 150.724
ex. Tossicodipendenti 65 9.425 € 85.192
Disagio psicosociale (svantaggiati) 21 3.045 € 27.524
Totale 519 75.255 € 680.225
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
115
7. Focus
Centro Servizi di Montecchio Precalcino
L’area ad alta integrazione sociosanitaria del Centro Servizi di Montecchio Precalcino è
stata riconosciuta dall’Ulss 4 con propria deliberazione a partire dal 2001, in
applicazione del precedente Piano di Zona 2001/03.
Il Centro riconosce come propria principale vocazione quella assistenziale, caratterizzata
dalla progressiva personalizzazione degli interventi e da un orientamento
socioriabilitativo che si articola in modo differenziato su diverse strutture:
- Comunità Residenziale Protetta, a gestione diretta Ulss 4 ed in grado di ospitare 17
persone.
- Residenziale Sanitaria Assistenziale (Rsa) “S. Michele”. Accoglie fino 102 persone
ospitate in quattro nuclei (due maschili e due femminili), è gestita in convenzione con
l’ente “La Casa” di Schio.
- Residenziale Sanitaria Assistenziale (Rsa) “Il Cardo”. Riconosciuta come grande
struttura per disabili gravi, in grado di accogliere 38 persone, è gestita in convenzione
con l’ente “La Casa” con standard definiti dalla DGR 2537 del 2000 - sulle grandi
strutture e con particolare attenzione a percorsi individuali di tipo riabilitativo;
l’assunto di base che muove le iniziative del centro è l’effettivo superamento del
concetto assistenziale e di vita rappresentato dall’ospedale psichiatrico dapprima ed
in seguito dal residuo psichiatrico esistenti in precedenza.
L’assistenza alla persona è garantita da quattro medici di famiglia in apposita
convenzione.
Centro Pet Therapy
Il Centro di Pet Therapy, in Villa Bonin-Longare a Montecchio
Precalcino, è un punto di eccellenza per la sanità nazionale: il
Centro svolge attività clinica, di ricerca e formazione. La Pet
Therapy è una co-terapia che si affianca e/o integra le normali
terapie e si avvale della presenza dell’animale e delle sue
caratteristiche.
La Regione del Veneto, con la L. 3 del 03/01/2005 intende promuovere la conoscenza, lo
studio e l’utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico–
terapeutiche quali la terapia assistita dagli animali affiancata alle terapie di medicina
tradizionale.
Con il Progetto Europeo Leo Toi Te.D - Therapy Dog Trainer il Centro Pet Therapy
dell'Ulss 4 è partner assieme a Spagna, Inghilterra, Polonia e Germania di un progetto
europeo, finanziato dalla Commissione Europea, denominato Te.D - Therapy Dog
Trainer. L’obiettivo è quello di condividere modelli formativi e di lavoro che possano
portare ad un aumento di competenze e dunque a nuove opportunità occupazionali.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La promozione della salute si
sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci.
Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità. Carta
di Ottawa
Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale.
Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Il Dipartimento di Prevenzione è l’articolazione dell’Ulss 4 preposta alla promozione e tutela della salute
della popolazione umana ed animale, per mezzo di azioni tendenti a prevenire ed eliminare/contenere le
cause di danno e di malattia. Strumenti essenziali e caratteristici del Dipartimento sono l'analisi
epidemiologica, l'educazione alla salute e l'assicurazione della qualità.
SERVIZI VETERINARI PREVENZIONE INVALIDITÀ CIVILE E
PROTESICA
SERVIZIO IGIENE ALIMENTI
E NUTRIZIONE
Prevenzione
Alto Vicentino
SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA
NEGLI AMBIENTI DI
LAVORO
SERVIZIO IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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1 Dipartimento Prevenzione
1. Prevenzione
Prevenzione tumori
Lo screening oncologico è un complesso ed
organico programma di sanità pubblica
condotto con mezzi clinici, strumentali e di
laboratorio finalizzato alla diagnosi precoce
di una patologia neoplastica o
all’individuazione di alterazioni pre–
neoplastiche in sottogruppi selezionati di
popolazione. L’Ulss, con il programma di
screening, si fa carico di offrire attivamente a
tutta la popolazione bersaglio, nei tempi e
nei modi previsti, un percorso che prevede un primo test di ingresso ed eventuali
successivi accertamenti diagnostici di approfondimento ed i trattamenti più appropriati.
Gli screening oncologici offerti dall’Ulss 4 alla popolazione sono: screening della
mammella, screening citologico (utero), screening del colon-retto.
Tabella 5.51 Adesione all’attività di screening per tipologia. Anno 2013. Ulss 4.
Tipologia di screening Ulss 4* Valore Soglia indicato dalla Regione DGRV 1237/2013
Mammografico 82,50% >=80%
Citologico 78.20% >=60%
Colorettale 78,80% >=65% *i dati si riferiscono al 31/12 ma non sono definitivi
Lo Screening mammografico è rivolto a tutte le donne residenti nell’Ulss 4 di età
compresa tra i 50 e i 69 anni; è un test di 1° livello che utilizza la mammografia
bilaterale, proposta ogni 2 anni. Se la mammografia riscontra una lesione “sospetta” si
procede all’approfondimento diagnostico di 2° livello.
Il carcinoma alla mammella è il tumore più frequente tra le donne italiane per incidenza
e mortalità. Mentre quest’ultima è in lieve flessione, è invece in costante aumento
l’incidenza (numero nuovi casi all’anno/popolazione a rischio) che, almeno in parte, si
può giustificare con il diffondersi della cultura della prevenzione. La mammografia
permette infatti di individuare il tumore in una fase molto precoce, in modo che possa
essere curato efficacemente: la mammografia, eseguita ogni 2 anni, riduce del 35% la
probabilità di morire per tumore della mammella. Inoltre l’80–90% delle donne con un
tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente.
Lo Screening Citologico (Pap test) è finalizzato a individuare tra la popolazione
femminile le donne a rischio di sviluppare un tumore del collo uterino; per la diagnosi
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
119
precoce è utilizzato il pap test, proposto ogni 3 anni a tutte le donne residenti nell’Ulss 4
di età compresa tra i 25 e i 64 anni.
Insieme al tumore del colon-retto, il tumore del collo dell’utero è al secondo posto tra i
tumori femminili, dopo quello della mammella. Negli ultimi vent’anni la mortalità per
tumore dell’utero è diminuita di oltre il 50% nei Paesi in cui sono stati attuati gli
screening, tuttavia ogni anno in Italia si registrano in media 3.500 casi di tumore al collo
dell’utero e circa 1.000 decessi. Il programma è particolarmente efficace nel ridurre
incidenza e mortalità di questo tipo di tumore.
Lo screening per i tumori del colon retto ha la finalità di individuare lesioni pre–
cancerose e casi di neoplasia negli stadi precoci, in modo da ridurre l’incidenza e la
mortalità. È rivolto a tutti i residenti dell’Ulss 4, sia uomini che donne, di età compresa
tra i 50 e i 70 anni. Il test di I° livello utilizzato è un esame feci (FOBT) per la ricerca del
sangue occulto (sangue che non si vede ad occhio nudo) e viene proposto ogni 2 anni. Il
cancro al colon–retto si colloca ai vertici della categoria per incidenza e mortalità.
Servizio di Educazione e Promozione della Salute
Il Servizio di Educazione e Promozione alla Salute (SEPS) attua interventi diretti e svolge
funzioni di supporto metodologico e operativo ai Servizi aziendali per lo sviluppo di
programmi educativi rivolti alla popolazione del territorio, con particolare attenzione
agli stili di vita.
Opera raccordandosi con i Centri di Riferimento Regionali e le altre agenzie del territorio
impegnate in attività educative: Scuole, Enti Locali, Associazioni.
Scuola e Salute: Il Servizio Educazione e Promozione della Salute mette a disposizione
delle scuole:
- l’offerta di iniziative e progetti;
- la consulenza metodologica a progetti di Istituto;
- la collaborazione nella costruzione di percorsi didattici e iniziative insieme alle singole
scuole sulla base di esigenze specifiche;
- il supporto nella ricerca di esperienze e nella costruzione di materiale didattico.
Tabella 5.52 Percentuale adesione ai progetti di promozione della salute. Anno 2013. Ulss 4.
Tipologia promozione Indicatori 2012 2013
Partecipazione delle scuole
% scuole superiori aderenti a Teen-box 40,0% 59,0%
% scuole superiori aderenti a Hiv 94,0% 94,0%
% scuole superiori aderenti Donazioni 76,0% 88,0%
% scuole materne aderenti Clik fa Clak 19,0% 22,0%
Collaborazione ai progetti Guadagnare salute collaborazione alle iniziative in Valleogra / 100%
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Foto: Sede di Ca’ Dotta - Sarcedo.
Progetti Distrettuali di Prevenzione
Percorsi di prevenzione per cittadini di ogni età sono progettati e monitorati dall’Unità
Operativa Progetti Distrettuali di Prevenzione.
In particolare, l’obiettivo è quello di creare un ambiente favorevole, di mettere a
disposizione le informazioni, di monitorare la salute tramite interventi strutturati e con il
coinvolgimento di Medici di famiglia e personale del territorio, di facilitare le abilità
personali e le opportunità che consentono alle persone di fare scelte sane. Si cita:
• Prosecuzione del Progetto di prevenzione Cardiovascolare Primaria nelle Utap di Zugliano e
Arsiero e nella Medicina di Gruppo Integrata di Malo;
• Nell’ambito del progetto “Genitori +, sette azioni per la vita del tuo bambino” referenza per
l’azione “Lettura Precoce ad alta voce”;
• Progetto ministeriale “Guadagnare Salute” nato dall’esigenza di rendere più facili le scelte
salutari e promuovere campagne informative atte a modificare comportamenti inadeguati,
promuove i quattro stili di vita sani (alimentazione corretta, non fumare, non abusare di
alcol, svolgere adeguata attività fisica) tramite la Progettazione Partecipata con le Comunità.
Guadagnare Salute nel 2013 è attivo in 5 comuni dell’Ulss 4: Sarcedo, Malo, Velo d’Astico,
Torrebelvicino e Valli del Pasubio.
Dal 2009 è attivo il Laboratorio didattico multimediale “Le vie del fumo”
realizzato a Ca’ Dotta. I laboratori di Ca’ Dotta sono un’esperienza di forte
impatto emozionale, centrata sull’immaginario individuale e collettivo
legato al fumo di sigaretta e all’alcol.
Si è scelto di privilegiare i contributi di linguaggi diversi nell’analisi di questi
temi perché la pluralità degli stessi può consentire l’attivazione di strategie
di difesa e fattori protettivi (life skills) indispensabili per fronteggiare le
diverse pressioni che possono portare a comportamenti a rischio.
La libertà, la scelta, la dipendenza, l’amicizia, la compagnia sono solo alcuni temi
che i ragazzi stessi affrontano e rielaborano attraverso le attività proposte.
2. Invalidità civile e protesica
Il Servizio di Medicina Legale assicura pubbliche
funzioni di natura accertativa, legate ad
esigenze di sicurezza sociale, assistenza e tutela
del cittadino rispetto a specifiche situazioni di
bisogno o di esercizio di diritti soggettivi in
campo sociale, assistenziale e lavorativo.
Svolge attività di medicina necroscopica e di
polizia mortuaria e provvede agli Accertamenti
collegiali per il riconoscimento dello stato di
invalido civile, di sordo, di cieco civile, dello
stato di handicap (L. 104/92) e dello stato di
disabilità (L. 68/99).
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
121
Tabella 5.53 Attività più significative svolte dal Servizio Medicina Legale. Anni 2012-2013. Ulss 4.
Descrizione aree di attività Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Assistenza protesica Autorizzazione forniture protesiche e presidi
Giorni dalla richiesta all'ordine 3 4
Altri accertamenti collegiali Tempo attesa Giorni di attesa 15 15
Vigilanza Professioni Sanitarie con L. 22
Tempo istruttoria Giorni di istruttoria 2 1,5
Certificazioni medicina legale semplici: patenti
Tempo attesa Giorni di attesa 0 0
Certificazioni rilasciate Numero certificazioni rilasciate 3.787 3.193
Medicina Necroscopica % visite entro 30 ore 100% 100%
Radioprotezione Verifica nuove segnalazioni
% verifiche /segnalazioni uso sanitario
100% 100%
Idoneità igienico sanitaria estetisti, ecc.
Rilascio parere Tempo attesa max per risposta (gg)
2 2,5
Certificazioni Med. Legale–Collegiale: Inv.Civile 104/92-68/99
Tempo di attesa per eseguire accertamenti
Giorni di attesa 13 18,25
Sportello Unico per l’Invalidità Civile Dal 2001, all’interno del Servizio di Medicina Legale, è attivo lo Sportello
Unico per l’Invalidità civile articolato in tre uffici: ufficio invalidi civile,
ufficio informa handicap, ufficio protesi e ausili, situati in un’unica
struttura con il medesimo orario per il pubblico, sia di consulenza
telefonica che di ricevimento
L’Ufficio invalidi civili ha competenze specifiche nell’organizzazione delle
Commissioni sanitarie per il riconoscimento dell’invalidità civile, delle
Commissioni sociosanitarie integrate per il riconoscimento della
condizione di handicap (L. 104/92) e della disabilità per l’inserimento
lavorativo (L. 68/99).
L’ufficio informa handicap ha competenze nell’offrire al cittadino uno spazio all’interno
del quale trovare risposte adeguate su come ottenere un servizio, su quali sono i diritti
riconosciuti dalle leggi nazionali e regionali, su iniziative di vario genere inerenti alle
tematiche dell’handicap.
L’obiettivo principale dell’Informa handicap è di offrire alla persona con disabilità
strumenti di conoscenza che favoriscano la cultura del diritto rispetto alla cultura
dell’assistenza. L’informazione permette al cittadino non solo di orientarsi nel mondo
della normativa e dei diritti, o dei percorsi amministrativi da seguire per ottenere il
risultato desiderato, ma anche di aumentare la conoscenza sulle risorse presenti nel
territorio.
Tra le attività svolte da questo ufficio si ricorda l’intervento di sensibilizzazione nelle
scuole (istituto tecnico per geometri) sulla tematica della barriere architettoniche. Il
progetto ha fornito agli studenti coinvolti le informazioni necessarie per capire le
concrete esigenze per la fruibilità delle persone con disabilità temporanee o permanenti,
Sportello Unico per
l’Invalidità Civile
dal lunedì al venerdì
dalle 10 alle 13
lunedì e mercoledì
dalle 14 alle 16
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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di spazi abitativi privati e pubblici e lo svolgimento di attività quotidiane, anche in
relazione all’utilizzo di ausili personali.
L’ufficio protesi e ausili ha competenze specifiche nella gestione dell’assistenza
protesica. L’erogazione può avvenire nelle seguenti modalità:
- in caso di ricovero la prescrizione di ausili viene fatta direttamente dai medici di
reparto durante la degenza, mentre per i pazienti domiciliari, spetta al medico di
famiglia richiedere una visita specialistica nella quale saranno eventualmente
prescritte le protesi e gli ausili necessari;
- nel caso di ausili costruiti su misura (elenco 1 D.M. 332/99), l’Ufficio Protesi e Ausili
provvederà ad autorizzare la fornitura di quanto richiesto dagli specialisti alle
sanitarie convenzionate, scelte dagli utenti, previa la presentazione di un preventivo
di spesa;
- nel caso di ausili di serie o da gara (elenco 2 o 3 D.M. 332/99) o presenti in
magazzino, la consegna verrà effettuata direttamente dal personale dell’Ufficio
Protesi.
L’ufficio ha provveduto al miglioramento del percorso di ritiro, manutenzione,
sanificazione, immagazzinamento e riutilizzo dei presidi e dell’organizzazione e
collaborazione con i distretti, la rete di distribuzione di prodotti e ritiro dei beni non più
utilizzati dai cittadini.
Il progressivo aumento delle condizioni di non autosufficienza e disabilità richiedono
consistenti interventi di assistenza protesica; negli ultimi quattro anni la spesa si è
mantenuta pressoché costante, con variazioni abbastanza contenute. I valori riportati di
seguito sono comprensivi di tutto il materiale erogabile previsto dal DM 332/99 (ausili,
protesi, materiale per stomia e incontinenza o ritenzione).
Grafico 5.12 Spesa protesica (ausili ex DM 332/1999). Anni 2001-2013. Ulss 4.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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3. Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL)
Il Servizio SPISAL contribuisce alla prevenzione
degli infortuni e delle malattie professionali ed
al miglioramento del benessere dei lavoratori,
operando in rete con le Istituzioni che si
occupano, con diverse competenze, della
vigilanza negli ambienti di lavoro, le
Organizzazioni dei Datori di Lavoro e dei
Lavoratori dipendenti, i Comuni, la Provincia,
la Regione, le Scuole e le Aziende.
Attività di controllo e prevenzione
In accordo con i più recenti indirizzi emanati dalla Commissione Europea, la strategia
2013 dello SPISAL per le azioni di controllo e prevenzione ha promosso il “miglior
rispetto della legislazione, in primo luogo grazie all’istruzione, alla persuasione e
all’incoraggiamento, in secondo luogo, se del caso, mediante misure coercitive”.
Le azioni di controllo e prevenzione sono state principalmente attuate nei comparti
lavorativi più a rischio (edilizia, metalmeccanica, agricoltura) assicurando la copertura
del 5% delle unità locali con dipendenti (circa 500 aziende da controllare ogni anno sulle
circa 10.000 esistenti).
Interventi specifici: indagini per infortuni su lavoro e malattie professionali, interventi
nelle aziende per rimuovere i rischi di infortunio e di malattia professionale, interventi
nei comparti a maggior rischio e bonifiche amianto, valutazioni e pareri sulla
costruzione/modifica degli insediamenti produttivi.
Tabella 5.54 Principali attività dello SPISAL. Anni 2012-2013. Ulss 4.
Descrizione Lea Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Controllo ambienti di lavoro
Sopralluoghi nei Cantieri edili Nr. cantieri visitati 257 236
Sopralluoghi nelle altre attività produttive Nr. aziende visitate 105 105
Tutela della salute delle lavoratrici madri
Pareri rilasciati Nr. pareri 268 382
Visite di Medicina del Lavoro
Visite effettuate Nr. visite mediche 61 21
Valutazioni progetti di insediamenti produttivi e piani di bonifica manufatti contenenti Amianto
Insediamenti produttivi Nr. pareri rilasciati 162 222
Bonifica manufatti con Amianto Nr. disposizioni 156 128
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Attività di formazione ed assistenza
Gli operatori del Servizio sono impegnati, collaborando con le Parti Sociali, nelle attività
di formazione rivolte a gruppi di lavoratori o alle figure aziendali della prevenzione,
come i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), i Responsabili dei Servizi di
Prevenzione e Protezione (RSPP) ed i Datori di lavoro (nel 2013 sono state formate 45
persone per un totale di 255 ore di formazione). Si interviene inoltre nell’ambito del
mondo della scuola partecipando alla Rete delle Scuole della Provincia di Vicenza con lo
scopo di migliorare la sicurezza degli edifici, formare le figure della prevenzione (RLS e
RSPP) e introdurre nei programmi didattici elementi di igiene e sicurezza sul lavoro.
Attività di semplificazione
Per aiutare i Datori di lavoro a realizzare gli interventi più efficaci per tutelare
la salute dei propri dipendenti e migliorare la competitività dell’Impresa,
anche in periodo di crisi ed anche in aziende di piccole dimensioni.
Semplificare la Valutazione del rischio. Con il DM 30/11/2012 sono state
emanate le “Procedure Standardizzate per la valutazione dei rischi” per le
micro e piccole imprese ed il Comitato Regionale di Coordinamento ha
approvato delle “Indicazioni per la stesura del Documento standardizzato di valutazione
dei rischi” per mettere in grado il Datore di Lavoro di elaborare in autonomia questo
importante strumento di pianificazione degli interventi aziendali di prevenzione.
Lo SPISAL contribuisce attivamente a diffondere tali indicazioni e a facilitarne l’adozione
da parte dei datori di lavoro, in particolare delle imprese fino a 10 lavoratori, che dal
31/05/2013 non possono più avvalersi della facoltà di autocertificare la valutazione dei
rischi.
In particolare è stato predisposto un Software per agevolare la stesura del Documento di
Valutazione dei Rischi che verrà messo gratuitamente a disposizione dei Datori di Lavoro
attraverso il sito aziendale.
Semplificare e promuovere i modelli di gestione della sicurezza. Lo SPISAL è impegnato
ad accrescere la cultura della sicurezza nelle aziende anche attraverso la promozione dei
Sistemi di Gestione della Sicurezza e proponendo modelli semplificati di gestione.
Tabella 5.55 Attività relative agli infortuni anni 2012/2013
Descrizione Lea Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Sorveglianza epidemiologica e costruzione del sistema informativo su rischi e danni da lavoro
Osservatorio locale infortuni sul lavoro (comunicati dal Pronto Soccorso)
Prognosi
Numero infortuni con prognosi 0/3 gioni
954 756
Numero. infortuni con prognosi oltre 4 giorni
1.899 1.788
Categorie specifiche
Numero infortuni a titolari d'azienda 185 172
Numero infortuni a lavoratori stranieri 612 598
Tipologia sul totale
Totali infortuni sul lavoro 2.853 2.703
Totali infortuni scolastici 207 236
Totali infortuni stradali 297 348
Infortuni sul lavoro Indagini svolte per infortuni sul lavoro
N° indagini per Infortunio 135 102
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
125
4. Servizio Igiene e Sanità pubblica (SISP)
Il Servizio Igiene e Sanità pubblica svolge
compiti e funzioni specifiche di igiene e
medicina preventiva con interventi rivolti sia
agli individui che agli ambienti di vita con il
fine della tutela e il controllo della salute
pubblica:
- attività vaccinale, effettuata nei
distretti, nei confronti delle persone per le
quali è raccomandata (bambini o categorie a
rischio) e che lo richiedono (anziani,
viaggiatori, ecc.);
- prevenzione e la sorveglianza attiva per il controllo della malattie infettive
e cronico-degenerative;
- interventi rapidi nelle emergenze infettive;
- valutazione degli strumenti urbanistici;
- rilascio di pareri su progetti di edilizia;
- vigilanza di palestre, piscine, alberghi, cosmetici;
- comunicazione sui rischi sanitari legati alla qualità delle matrici ambientali
Attività vaccinale
L’abolizione dell’obbligo vaccinale nella Regione Veneto ha imposto un
puntuale monitoraggio del livello di copertura vaccinale che risulta ancora
soddisfacente, ma in progressiva diminuzione: questo ha reso necessario lo
sviluppo di strategie ed azioni adeguate alla situazione epidemiologica. Ai
soggetti non aderenti viene attivamente proposta la vaccinazione tramite
sollecito telefonico, invito a colloquio individuale e comunicazione col
pediatra di libera scelta.
Tabella 5.56 Principali attività di prevenzione malattie infettive. Anni 2012-2013. Ulss 4.
Descrizione Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Vaccinazioni obbligatorie raccomandate
Copertura vaccinale a 24 mesi Polio Copertura a 24 mesi 94,8 % 94,5%
Copertura vaccinale a 24 mesi Morbillo Copertura a 24 mesi 92,2 % 91,2%
Copertura vaccinale DT (difterite-tetano) al 15° anno
% ragazzi vaccinati sul totale 83,4 % 78,8%
Campagna antinfluenzale anziani % anziani vaccinati (2012/2013) 55,4%
Copertura vaccinale HPV % copertura coorte di riferimento
78,1 % 76,60%
Copertura tetano in adulti > 65 anni % adulti > 65 anni vaccinati per tetano
62,5 % 34%
Malattie infettive
Notifiche malattie infettive Numero casi 302 74
Indagini epidemiologiche (m.i. soggette ad indagini)
Numero indagini/notifiche 67 74
Infezione da clostridium difficile Numero nuovi casi 30 10
Profilassi Internazionale
Vaccinazioni eseguite per viaggiatori Numero vaccinazioni 1.809 1.455
Utenti viaggiatori Numero utenti 1.068 1.019
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Ambulatorio Viaggiatori Internazionali
Nell’Ambulatorio, situato nel Centro Sanitario Polifunzionale di Thiene (ex ospedale
Boldrini), gli utenti possono ricevere informazioni e dati aggiornati circa le malattie
presenti nei Paesi visitati e le norme igieniche e le raccomandazioni da tenere presenti
durante la permanenza in Paesi stranieri. Nel sito aziendale il Servizio riporta una serie di
consigli utili ed un opuscolo redatto dalla Regione Veneto tradotto in lingua araba,
francese, inglese e spagnolo.
Igiene urbana e ambientale Per l’attività rivolta agli ambienti di vita si citano solo alcune delle rilevazioni ed indagini
che vengono regolarmente effettuate.
Tabella 5.57 Principali attività di Igiene urbana e ambientale. Anni 2012-2013. Ulss 4.
Descrizione Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Rischi ambienti di vita (e di lavoro)
Osservatorio incidenti domestici Numero accessi Pronto Soccorso
9.388 8.207
Osservatorio incidenti stradali Numero accessi Pronto Soccorso
1.822 1.421
Vigilanza Piscine Numero ispezioni per impianto
38 60
Igiene edilizia
Valutazione strumenti urbanistici Numero 17 19
Pareri ex art. 220 Numero 540 403
LR 22 (Accreditamento strutture socio-sanitarie) Numero pareri 37 58
Ambiente e Salute
Disagio fisico (inconvenienti igienici) Numero esposti istruiti/richieste
100% (31)
100% (59)
Trattamenti di disinfezione/derattizzazione strutture Ulss 4
Numero interventi 191 148
Interventi prevenzione insetti infestanti Numero interventi 196 176
Prove di efficacia prevenzione zanzara tigre % negative / 12.4%
5. Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN)
Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
(SIAN) si pone l’obiettivo di migliorare la
salute individuale e collettiva garantendo
alimenti sicuri e di qualità, attraverso misure
di sorveglianza di tutela igienico-sanitaria e
promuovendo la diffusione di un corretto
stile alimentare.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
127
Igiene degli Alimenti e Tutela delle Acque
L’Unità Operativa Igiene degli alimenti e Tutela delle Acque opera nei seguenti ambiti:
� Sicurezza Alimenti: provvede alla vigilanza e controllo igienico-sanitario nelle
imprese alimentari e nei pubblici esercizi, rilascia Registrazioni Igienico Sanitarie
Permanenti per l’apertura o l’ampliamento di laboratori o depositi di alimenti, di
pubblici Esercizi di ristorazione (quali Bar, Ristoranti, Pizzerie, Tavole calde,
agriturismi, ecc.) e trasporto degli alimenti. Provvede inoltre al rilascio di pareri per
Registrazioni Igienico Sanitarie Temporanee in occasione di manifestazioni come
sagre, eventi fieristici, ecc. Fornisce certificazione di non conformità (distruzione
alimenti) e di idoneità sanitaria (locali, materiali a contatto con alimenti,
esportazione di alimenti, ecc.); effettua ricerca di sostanze pericolose/tossiche negli
alimenti e bevande tramite campionamenti e controlli ed esegue controlli sulla
produzione e commercio dei prodotti dietetici e degli alimenti per la prima infanzia.
Rilascia l’abilitazione alla vendita di prodotti Fitosanitari e l’autorizzazione al
relativo deposito/commercio, offre corsi di formazione per l’abilitazione alla
vendita e provvede alla vidimazione dei registri di carico e scarico di tali prodotti;
� Acque: effettua prelievi e controlli dell’acqua di acquedotto e della falda acquifera,
emette giudizi di idoneità per acqua destinata al consumo umano, esegue ispezioni
negli impianti acquedottistici, rilascia pareri sui progetti di acquedotti pubblici e
privati e per la tutela delle fonti idropotabili. Inoltre rilascia pareri per la
sostenibilità della risorsa idrica potabile sui Piani Assetto Territoriale, Interventi
Urbanistici. Effettua attività di vigilanza e controlli, e fornisce pareri sulla
progettazione di piscine pubbliche e private ed informazioni ai gestori sulla
gestione in sicurezza igienica.
Tabella 5.58 Attività correlate alla sicurezza alimentare, acque e ristorazione collettiva.
Descrizione Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Sicurezza alimentare Ispezioni iniziativa Nr ispezioni iniziativa 604 553
Prelievi alimenti Nr prelievi-PRIC2011 439 289
Ispezioni autorizzative /amministrative Nr ispezioni 1.068 727
Istruttoria progetti Nr istruttorie 40 28
Pareri preventivi Nr pareri 37 102
Prelievi acque minerali sorgente Nr prelievi 137 52
Acqua potabile Prelievi acque potabili rete e falda Nr campioni/verbali 860 768
Fitofarmaci Ispezioni iniziativa rivendite Nr ispezioni 14 40
Ispettorato micologico
Riconoscimento specie fungine per privati Nr consulenze 29
Analisi speciografica funghi in vincolo doganale interventi / richieste 100%
Nutrizione
La nutrizione è un fattore in grado di modificare profondamente lo stato di salute
dell’individuo e della popolazione nel suo complesso attraverso anzitutto la verifica e il
controllo sulle tabelle dietetiche ma anche con l’indagine sulla qualità nutrizionale dei
pasti forniti nella ristorazione. L’Unità Operativa Nutrizionale opera principalmente in
quattro ambiti:
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
128
� Sorveglianza nutrizionale. Grazie alla raccolta di dati epidemiologici, quali consumi ed
abitudini alimentari, rilevazioni dello stato nutrizionale per gruppi di popolazione, in
particolare quella scolastica, in collaborazione con programmi locali, regionali e
nazionali.
� Educazione nutrizionale. Con interventi di prevenzione nutrizionale finalizzati alla
diffusione delle conoscenze di stili alimentari corretti e protettivi nella popolazione
generale e per gruppi di popolazione con l’utilizzo di tecniche e strumenti propri
dell’informazione, dell’educazione sanitaria e della promozione alla salute. Attività
informative, per la diffusione delle linee guida per la prevenzione nutrizionale.
Interventi nei settori produttivi e commerciali di competenza per la promozione della
qualità nutrizionale.
� Nutrizione collettiva. Oltre all’attività di valutazione di menù di ristorazione collettiva
e assistenza, vigilanza e formazione, si è consolidata l’attività di consulenza dietetico
nutrizionale nella ristorazione collettiva scolastica del territorio. Particolare
attenzione è posta alla progettazione di interventi nella prevenzione dell’obesità.
� Consulenza dietetico-nutrizionale per fasce di popolazione a rischio, con particolare
attenzione ai gruppi di auto aiuto.
Tabella 5.59 Attività correlate alla sicurezza alimentare, acque e ristorazione collettiva.
Descrizione Attività rilevate Indicatore 2012 2013
Progetti Educazione Alimentare Progetti vari Adesioni / inviti 49% 43%
Sorveglianza Alimentare
Okkio alla salute % screenati 100% Rilevazione
biennale
Ispezioni nelle scuole Nr ispezioni/plesso 165 195
Ispezioni nelle case di riposo Nr ispezioni 26 29
Consulenza dietetico nutrizionale
Stesura diete speciali Nr diete elaborate
219 185
Valutaz./validaz./menù ristorazione collettiva
Nr menù validati/richieste
208 (100%) 169 (100%)
correzione diari auto aiuto Nr diari / n° iscritti
96 (100%) 83 (100%)
Interventi nella ristorazione collettiva
Consulenza tecnico-nutrizionale
Nr consulenze 38 21
6. Servizi Veterinari
Servizio Veterinari Igiene degli alimenti di Origine animale
La tutela della salute e del benessere
animale, l’igiene e la sicurezza degli alimenti
di origine animale e la corretta informazione
ai consumatori sono le finalità della sanità
pubblica veterinaria.
Il Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti
di Origine Animale e loro derivati esercita il
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
129
controllo ufficiale delle filiere di produzione e commercializzazione di alimenti di origine
animale. Sono inoltre previsti interventi in caso di inconvenienti igienico-sanitari o di
tossinfezioni alimentari.
L’attività di controllo ufficiale, modulata in base a classi di rischio definite, è rivolta
principalmente ai seguenti settori:
- Filiera delle carni fresche congelate, preparate e dei prodotti a base di carne;
- Filiera del latte e dei prodotti a base di latte;
- Filiera dei prodotti ittici;
- Controllo sanitario sulla produzione del miele;
- Controllo sanitario sulla produzione delle uova.
Il Servizio provvede inoltre alla Registrazione ai sensi del
Reg. (CE) 852/2004 e/o al Riconoscimento ai sensi del Reg. (CE) 853/2004 di tutti gli
stabilimenti del settore alimentare che svolgono una qualsiasi delle fasi di produzione,
trasformazione, trasporto, magazzinaggio, somministrazione e vendita di alimenti di
origine animale con le modalità previste dalla specifica normativa regionale, cura
l’istruttoria per gli stabilimenti che intendono essere autorizzati ad esportare verso i
Paesi Terzi e provvede al rilascio dei certificati di prodotti destinati all'esportazione.
Tabella 5.60 Attività 2012-2013 del Servizio veterinario - Igiene degli alimenti di origine animale. Ulss 4.
LEA di riferimento Descrizione attività o tipologia prestazione
Indicatore 2012 2013
Ispezione negli impianti di macellazione
Piano ispezioni ordinario Nr prestazioni eseguite/programmate
727 691 (>100%)
Controllo igienico-sanitario nei settori della produzione, trasformazione, conservazione, commercializzazione, trasporto e deposito, distribuzione e somministrazione degli alimenti di origine animale
Ispezioni nelle imprese di produzione alimenti di origine animale riconosciute
Nr prestazioni eseguite/programmate
536 495 (>100%)
Ispezioni nelle imprese alimentari di vendita alimenti di origine animale registrate
Nr prestazioni eseguite 107 101
Audit nelle imprese di produzione alimenti di origine animale riconosciute
Nr prestazioni eseguite 19 20
Ri-categorizzazione del rischio imprese alimentari riconosciute
Nr prestazioni eseguite 52 51
Disposizioni di indagini microbiologiche in tutte le fasi della produzione e dei prodotti
Programma regionale campionamento alimenti
Nr campioni eseguiti 131 124
Certificazioni sanitarie sui prodotti destinati all’esportazione o ad usi particolari
Certificazioni Nr certificati emessi 623 608
Monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali negli alimenti di origine animale
Piano Nazionale Residui -Farmaci e sostanze anabolizzanti -Farmaci veterinari e contaminanti ambientali -Settore volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata
Nr campioni eseguiti (al macello)
179 103
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
130
Servizio Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche
Il Servizio Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche attua
la sorveglianza sui concentramenti e spostamenti animali, sulla riproduzione animale e
provvede ad alimentare il sistema informativo per il controllo delle aziende zootecniche
su anagrafe nazionale. Effettua vigilanza sul benessere degli animali da reddito e
profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali.
Predispone sistemi di risposta ad emergenze epidemiche delle popolazioni animali e
prevenzione e controllo delle zoonosi; svolge attività di sorveglianza sull’impiego del
farmaco veterinario, sull’alimentazione animale e sulla produzione e distribuzione dei
mangimi. Provvede inoltre alla lotta al randagismo e al controllo del benessere degli
animali d’affezione.
Tabella 5.61 Attività 2012-2013 del Servizio veterinario - Servizio Sanità animale. Ulss 4.
LEA di riferimento Descrizione attività/tipologia prestazione
Indicatore 2012 2013
Sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini della eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali
Programma regionale per la profilassi della Tubercolosi bovina, della brucellosi bovina, bufalina, ovina e caprina e della leucosi bovina enzootica
% aziende controllate
98% 97%
% animali controllati
99% 99%
Piano Blue Tongue N° campioni eseguiti insetti + sangue
178 15
Piano nazionale di eradicazione e sorveglianza della malattia vescicolare e sorveglianza per la peste suina classica
N° campioni eseguiti
451 541
Piano di sorveglianza BSE N° campioni eseguiti (in allevamento)
207 182
Controllo dell’influenza aviare N° campioni eseguiti
1.289 2.065
Piano di sorveglianza dell’Anemia infettiva degli equini
N° campioni eseguiti
543 0
Vigilanza sui concentramenti e spostamenti animali, compresa l’importazione e esporta- zione e su strutture e attrezzature.. utilizzate
Sopralluogo per vigilanza stalla di sosta bovini e suini
N° prestazioni eseguite
49 9
Controllo e vigilanza sulla alimentazione animale e sulla produzione e distribuzione dei mangimi
Prelevamento animali ad uso zootecnico N° campioni eseguiti
79 76
Ispezioni nelle ditte registrate ai sensi del reg. CE 183/2005
N° interventi eseguiti
22 17
Controllo sul latte e sulle produzioni lattiero casearie
Ispezioni nelle aziende di produzione latte Alta Qualità
N° controlli eseguiti
73 79
Certificazioni sanitarie sui prodotti destinati all’esportazione o ad usi particolari
Certificazioni N° certificati 120 92
Monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali negli alimenti di origine animale
Piano Nazionale Residui -Farmaci e sostanze anabolizzanti -Farmaci veterinari e contaminanti ambientali - volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata
N° campioni eseguiti (in allevamento)
87 102
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
131
Il Sistema rapido di Allerta Comunitario
Il meccanismo delle comunicazioni rapide è uno strumento essenziale per
la valutazione di eventuali rischi e per la tutela del consumatore.
Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica
connessi al consumo di alimenti o mangimi è stato istituito il sistema
rapido di allerta comunitario (RASFF), sotto forma di rete, a cui partecipano la
Commissione Europea, l’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare) e gli Stati membri
dell’Unione.
Il flusso delle “allerte” deve garantire sia la completezza delle informazioni che la
tempestività della comunicazione. Le notifiche vengono comunicate e condivise tra gli
Stati membri via rete, in tempo reale. L’attività del sistema di allerta prevede il ritiro di
prodotti pericolosi per la salute umana o animale. Nel caso di rischio grave ed
immediato (es. tossina botulinica), oltre a disporre immediatamente il sequestro dei
prodotti tramite l’intervento del Comando Carabinieri della Sanità e degli Assessorati
Regionali, la procedura di emergenza può essere integrata con comunicati stampa. In
questo caso vengono informati i cittadini sul rischio legato al consumo di un
determinato prodotto e sulle modalità di riconsegna dell’alimento alla Ulss
territorialmente competente.
Tabella 5.62 Notifiche pervenute al Servizio Veterinario. Anno 2013. Ulss 4.
Classificazione Categoria del pericolo Categoria del prodotto Nr.
Notifica allarme (Alert) aspetti organolettici carne di pollame e prodotti avicoli a base di carne 1
micro-organismi patogeni (potenzialmente)
carni e prodotti della carne (diverso dal pollame) 2
latte e prodotti del latte 1
Notifica informazione per follow up
biocontaminanti (altri) carni e prodotti della carne (diverso dal pollame) 1
biotossine (altre) frutta e verdura 1
molluschi bivalvi e loro derivati 1
composizione chimica cereali e prodotti da forno 1
contaminanti industriali (altri) pesce e prodotti detivati 1
contaminazione chimica (altro)
cereali e prodotti da forno 1
grassi e olii 1
infestazione di parassiti frutta e verdura 1
pesce e prodotti detivati 2
metalli pesanti pesce e prodotti detivati 2
micotossine cereali e prodotti da forno 3
foraggio per aninali 1
micro-organismi patogeni (potenzialmente)
carni e prodotti della carne (diverso dal pollame) 1
frutta e verdura 2
radiazione cibo dietetico, integratori 1
erbe aromatiche e spezie 1
residui di pesticidi frutta e verdura 2
residui prodotti medici veterinari
cibo per animali 1
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
132
Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La Promozione della salute si sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci.
Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità.
Carta
di Ottawa
Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale.
Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
133
1 Organizzazioni del Terzo settore
Le Organizzazioni del Terzo Settore (Associazioni di volontariato, Comitati, Cooperative
Sociali) svolgono una funzione di grande supporto al sistema socio-sanitario dell’Ulss 4.
I soggetti del Terzo Settore sono depositari di conoscenze e professionalità che si sono
sedimentate in oltre un trentennio di impegno nei servizi alla persona, un tempo spesso
erano l’unica risposta ai bisogni dei cittadini, oggi sono partner insostituibili per l’ente
pubblico azienda socio-sanitaria e amministrazione comunale. In tal modo oggi si è
concretizzato appieno quel principio costituzionale di sussidiarietà verticale ed
orizzontale.
L’Ulss 4, facendo proprio questo principio fondamentale, vuole essere parte della
propria comunità e strumento capace di valorizzare l’apporto di ognuno allo sviluppo e
alla qualità della vita nell’alto vicentino.
Con le Conferenza dei sindaci, Provincia e
Camera di Commercio, l’Ulss 4 ha istituito nel
2004 la “Fondazione di Comunità Vicentina per
la qualità di vita”.
L’istituzione, sul modello delle Community Foundation americane, ha lo scopo di
sostenere mediante erogazioni di fondi, iniziative e progetti di pubblica utilità, di
assistenza sociale e socio sanitaria, provenienti dalla propria Comunità e finalizzati a
migliorare la qualità di vita dei propri cittadini. In Veneto la Fondazione è uno dei primi
esperimenti riusciti di Welfare Community e rappresenta un prezioso strumento
integrativo di sostegno e solidarietà sociale per tutto il territorio provinciale.
Nel corso di 8 anni la fondazione ha operato su due direttrici: da un lato il sostegno a
piccole iniziative locali, rivolto soprattutto a scuole e centri giovanili (per il sostegno a
giovani ed adolescenti) finanziando nel complesso 125 progetti per complessivi €
273.000; dall’altro si è impegnata in un importante progetto per il sostegno al “Dopo di
noi” delle persone con disabilità, ideando e sostenendo l’azione “Le chiavi di casa” che
con il fondamentale sostegno della CariVerona ha creato una rete di partner tra cui in
primis le cooperative sociali che hanno partecipato non solo come soggetti attuatori ma
anche direttamente come cofinanziatori del progetto, grazie a due specifiche iniziative: il
5 per mille ed agli investimenti diretti delle cooperative.
L’azione “Le chiavi di casa, progetti di residenzialità per le persone con disabilità” ha
promosso diverse tipologie di servizi. Dal 2009 sono state seguite 48 persone con 52
progetti: 19 gruppi appartamento, 4 inserimenti in comunità alloggio, 4 inserimenti in
appartamenti protetti, 10 progetti di formazione all’autonomia durante i week-end, 15
progetti di sostegno all’autonomia abitativa a domicilio.
Le risorse economiche investite ammontano a € 5,8 milioni, con circa € 650 mila di
fondo vincolato disponibile per la continuità dei servizi.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
134
Progetti finanziati
Oltre alla CariVerona vi sono altri enti esterni e/o associazioni che finanziano o co-
finanziato progetti con scopi sociali assistenziali e umanitari a supporto dell’attività
svolta dall’Ulss 4. Si ricordano brevemente:
- "Inserimento di un podologo nell’Unità di Diabetologia". Progetto iniziato nel 2011
e concluso nel 2013. L'associazione Diabetici Altovicentino ha stanziato
complessivamente € 10.000,00.
- "Ambulatorio Autismo per la diagnosi precoce dei disturbi generalizzati dello
sviluppo". Contributo di € 1.743,19 ricevuto da "La Fulminea Running Team" in
seguito alla manifestazione "Stragiaxà Race" destinati all'Ambulatorio autismo.
- "Clinica Transculturale". Contributo di € 10.000,00 ricevuto dalla Fondazione Only
the Brave Foundation Onlus destinato all'apertura di uno sportello di mediazione
linguistico culturale.
- "Progetto delle Fate - Disturbi specifici nell'apprendimento". Contributo di
€50.800,00 nel 2013 da parte della Fondazione "I Bambini delle Fate".
2 Volontariato
Il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di
partecipazione, solidarietà, pluralismo sono riconosciute dalla L. 266/1991 e dalla
L. 328/2000. In particolare l’art.1 della L. 328/2000 recita
«Gli Enti Locali, le Regioni e lo Stato, nell’ambito delle rispettive competenze riconoscono
e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della
cooperazione, delle associazioni e degli Enti di promozione sociale, delle fondazioni e
degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato […]».
E ancora «alla gestione e all’offerta dei servizi provvedono soggetti pubblici nonché in
qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli
interventi, organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione,
organizzazione del volontariato […]».
Uno dei determinanti della qualità in sanità è la partecipazione dei cittadini,
partecipazione che può realizzarsi anche con il coinvolgimento attivo delle associazioni
sia nella fase di programmazione dei servizi che di valutazione della qualità delle
prestazioni.
L’Ulss 4, nell’ambito delle proprie competenze, riconosce e agevola il ruolo delle
Associazioni di Volontariato con le quali, nel corso degli anni, ha stretto intese e
stipulato accordi e protocolli operativi sia in ambito sanitario ed ospedaliero, sia in
ambito sociale.
L’Ulss 4 ha istituito nel giugno 2009 (Delibera n. 557/2009 del 25/06/2009) l’Ufficio per i
Rapporti con il volontariato con lo scopo di promuovere, sviluppare e consolidare i
rapporti con le Associazioni di Volontariato, in particolare in ambito socio sanitario per
diffondere “buone prassi” maturate nel territorio; favorire, nel pieno rispetto
dell’autonomia delle singole realtà associative, la nascita di iniziative che moltiplichino la
reciproca conoscenza, migliorando al tempo stesso i rapporti sia sul piano della
formazione che della operatività; favorire ogni iniziativa utile a creare una più profonda
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
135
integrazione ed un più efficace collegamento fra istituzioni pubbliche e volontariato
locale.
Si riporta di seguito l’elenco delle associazioni di Volontariato che si interfacciano con
l’Ulss 4 ed operano nel territorio dei comuni dell’Alto Vicentino. Le Associazioni di
Volontariato sono regolarmente iscritte al Registro Regionale del Volontariato e sono
suddivise per ambito di intervento.
Tabella 5.63 Le Associazioni di Volontariato che collaborano con l’Ulss 4.
Denominazione Obiettivo Attività Regionale
A.C.A.T. PEDEMONTANA socio - sanitario
A.C.A.T. VALORI NUOVI socio - sanitario
A.D.A.O. ASSOCIAZIONE DISTURBI ALIMENTARI E OBESITÀ sociale
A.Do.S.Al.Vi. Associazione Donatori Sangue Alto Vicentino socio - sanitario
A.Ge. Associazione Genitori Distrettuale di Thiene sociale
A.I.D.O.- SEZIONE PROVINCIALE DI VICENZA socio - sanitario
A.I.T.SA.M. – SEZ. DI SCHIO sociale
A.N.C. Associazione Nazionale Carabinieri - Nucleo Volontariato e Protezione Civile 182° Schio
soccorso e protezione civile
A.N.C. Associazione Nazionale Carabinieri - Gruppo Alto Astico e Posina soccorso e protezione civile
A.R.S. Amici della Radio Sarcedo soccorso e protezione civile
A.S.A. ASSOCIAZIONE SOLIDARIETA' IN AZIONE ONLUS sociale
A.V.I.S Comunale Schio Alto Vicentino socio - sanitario
A.V.I.S Provinciale di Vicenza socio - sanitario
A.V.I.S. Comunale Malo socio - sanitario
A.V.I.S. Comunale Piovene Rocchette socio - sanitario
A.V.I.S. Comunale Velo D'Astico socio - sanitario
A.V.O. Associazione Volontari Ospedalieri "Alto Vicentino" socio - sanitario
A.VI.L.L. - A.I.L. ASSOCIAZIONE VICENTINA PER LE LEUCEMIE E I LINFOMI socio - sanitario
ADMO VICENZA ONLUS Associazione donatori di midollo Osseo della provincia di Vicenza socio - sanitario
ADMO Donatori Midollo Osseo - Sezione di Thiene socio - sanitario
Amici del Cuore “Alto Vicentino” socio - sanitario
Amici di Enrico Onlus sociale
Amici Solidali sociale
ANEMOS sociale
ANFFAS Onlus di Schio socio - sanitario
Breganze Solidale socio - sanitario
Cantare Suonando socio - sanitario
Centro Aiuto alla Vita Schio socio - sanitario
Centro Aiuto alla Vita Thiene socio - sanitario
Centro Missionario Fratel Faccin sociale
Centro per i Diritti del Malato socio - sanitario
Circolo Auser Arsiero sociale
Circolo Auser Thiene sociale
Comitato A.N.D.O.S. Alto Vicentino Onlus socio - sanitario
Comitato per l'Accoglienza Il Girasole sociale
Contro l'Esclusione socio - sanitario
Contromano Associazione Onlus sociale
Dei Due Terzi sociale
Diabetici “Alto Vicentino” socio - sanitario
Don Gianfranco Sacchiero sociale
Donne per le Donne sociale
Famiglie Adottive Altovicentino valorizzazione e assistenza
Famiglie Insieme sociale
FIDAS Gruppo di Thiene socio - sanitario
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
136
Denominazione Obiettivo Attività Regionale
FIDAS Provinciale Vicenza - Associazione donatori di sangue socio - sanitario
Giemme sociale
Gruppo Alpini Marano Vicentino soccorso e protezione civile
Gruppo Insieme sociale
Gruppo Missionario San Vito - Solidarietà e Ambiente sociale
Gruppo Protezione Civile "Clipeus" soccorso e protezione civile
Gruppo Sociale e Missionario San Giorgio di Poleo sociale
Gruppo Volontari Centro Servizi Montecchio Precalcino valorizzazione e assistenza
I CAN Associazione sociale
Insieme per Comunicare Onlus sociale
Integrazione Onlus sociale
L.I.L.T. Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale Vicenza socio - sanitario
La Famiglia valorizzazione e assistenza
La Solidarietà socio - sanitario
Marano Solidarietà Onlus sociale
MIR Montecchio Precalcino sociale
Olosmed socio - sanitario
Oltre il Confine della Disabilità valorizzazione e assistenza
Oncologica di Volontariato Raggio di Sole socio - sanitario
Parco Robinson Associazione di Volontariato Sociale sociale
Pensionati Cogollo del Cengio Anteas sociale
Percorsi Solidali socio - sanitario
Protezione Civile "Claudio De Pretto" Coordinamento Provinciale Associazioni Volontariato
soccorso e protezione civile
Protezione Civile “El Castelo” soccorso e protezione civile
Protezione Civile Alto Astico soccorso e protezione civile
Protezione Civile Ambientale Val Leogra/Timonchio soccorso e protezione civile
Protezione Civile Arsiero soccorso e protezione civile
Protezione Civile Breganze soccorso e protezione civile
Protezione Civile Comune di Fara e Zugliano soccorso e protezione civile
Protezione Civile di Caltrano soccorso e protezione civile
Protezione Civile di Salcedo soccorso e protezione civile
Protezione Civile e Ambientale "La Rocca" Calvene soccorso e protezione civile
Protezione Civile e Antincendio Cogollo del Cengio soccorso e protezione civile
Protezione Civile Malo soccorso e protezione civile
Protezione Civile Sarcedo soccorso e protezione civile
Psiche 2000 sociale
S.M.M. Kolbe Associazione sociale
S.O.G.I.T “Alto Vicentino” socio - sanitario
Salzena Solidale Anteas sociale
SERV.VO.S ONLUS socio - sanitario
Silicon Klaun sociale
Sintonia sociale
Solidarietà e Carità sociale
Solidarietà e Speranza Onlus sociale
UILDM Sezione di Vicenza socio - sanitario
V.A.D.A. “Guido Negri” Thiene Volontari Amici degli Anziani c/o O.I.C. sociale
VIP Viviamo in Positivo Vicenza sociale
Volontariato Alzheimer Onlus socio - sanitario
Volontariato in Rete Federazione Provinciale Vicenza sociale
FEDERAZIONE ITALIANA RICETRASMISSIONI SERVIZIO EMERGENZA RADIO F.I.R. soccorso e protezione civile
A.P.A.A. PROTEZIONE ANIMALI AMBIENTE cultura e ambiente
A.N.P.A. ASSOCIAZIONE NOFROFIT PROTEZIONE ANIMALI sociale
SERAV SERVIZIO EMERGENZA RADIO ALTO VICENTINO soccorso e protezione civile
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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I Volontari e i programmi di prevenzione aziendali
Per la realizzazione dell’attività di prevenzione oncologica fondamentale è
il ruolo di alcune associazione di volontariato: Associazione Volontari
Ospedalieri di Schio e Thiene, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori,
sottosezioni di Arsiero e Thiene, Associazione “Raggio di Sole” di Marano
Vicentino partecipano alla campagna dell’Ulss contro i tumori del colon retto. I Volontari
effettuano la parte più consistente della distribuzione dei kit per lo screening e
contribuiscono alla sensibilizzazione e corretta informazione delle persone.
Indispensabile è poi la partecipazione delle Farmacie territoriali (FederFarma Vicenza),
nelle quali si effettua la raccolta dei campioni, oltre che un’importante attività
informativa e di sensibilizzazione.
Un riconoscimento va anche ai Comuni ed alle varie Associazioni locali che
contribuiscono mettendo a disposizione gli ambienti ove effettuare la distribuzione dei
kit, diffondendo manifesti e depliant ed attivando il potente mezzo del “passaparola”.
L’Associazione Amici del Cuore Alto Vicentino Onlus può
contare ora circa 1.200 Soci ed è presente nei 32 Comuni
che costituiscono il territorio dell’Ulss 4.
Come previsto dallo Statuto, l’Associazione opera nei settori
dell’assistenza sanitaria, socio sanitaria e della ricerca
scientifica collegati con la cardiologia in generale. Tutto questo ai fini della prevenzione
sia primaria che secondaria delle cardiopatie, per realizzare una maggior partecipazione
ai problemi attinenti il recupero fisico e psicologico dei cardiopatici ed alla diffusione
della riabilitazione cardiologica oltre che per sensibilizzare le istituzioni alle
problematiche dei pazienti.
L’Associazione si occupa di:
• prevenzione: sono operativi 11 Centri di Prevenzione dove, grazie alla disponibilità di
Volontari, si possono eseguire il controllo dei valori pressori, del taso glicemico e della
colesterolemia; vengono organizzate in media sei “conferenze” divulgative/formative
all’anno; delle mattinate di prevenzione e dei corsi di cucina, riservati ai Soci, con la
collaborazione della dietista di Cardio Action e del cuoco dell’Ulss 4;
• riabilitazione: l’Associazione organizza e gestisce, in collaborazione con l’Ulss 4 e le
rispettive Amministrazioni Comunali, le palestre di Zanè e Malo dove viene svolta
attività fisica protetta riservata al Soci con l’assistenza di due fisioterapiste e di due
infermiere e la presenza in loco di un defibrillatore. Il personale appena citato dispone
del brevetto per l’utilizzo di questo prezioso strumento;
• attività associativa: viene editato il notiziario “L’informacuore” per la comunicazione
tra i Soci.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Servizio di trasporto per i malati oncologici dell'Ulss 4
"Vieni con noi" è un nuovo servizio di trasporto giornaliero per i malati oncologici
dell'Ulss 4 che devono recarsi all'Ospedale di Vicenza per la radioterapia. Promosso
dall’Ulss 4 il progetto è un forte segnale di attenzione nei confronti dei malati oncologici.
I Direttori dei reparti di Radioterapia di Vicenza e di Oncologia dell’Ulss 4 hanno
concordato la disponibilità di una fascia oraria giornaliera pomeridiana, dalle 14 alle 16.
Con un unico viaggio, partendo dall'Ospedale Alto Vicentino, il mezzo trasporta 6
pazienti al giorno a Vicenza, attendendone l’espletamento del trattamento, per poi
riportarli a Santorso.
Le associazioni di volontariato che collaborano con l'Ulss 4 effettuando il trasporto sono:
Sogit di Fara Vicentino, Raggio di Sole di Marano, Comitato Andos Alto Vicentino e
Associazione Volontariato in rete federazione provinciale di Vicenza - gruppo di 191
associazioni vicentine. I pazienti che usufruiscono del servizio devono essere
autosufficienti o con una patologia che non richiede assistenza sanitaria durante il
trasporto.
Accoglienza da parte dei volontari in ospedale
All’ingresso dell’ospedale, in orari prestabiliti, dal lunedì al venerdì funziona un
servizio di accoglienza, gestito dai volontari dell’Avo-Associazione Volontari
Ospedalieri Alto Vicentino, che forniscono indicazioni riguardo agli spostamenti
interni alla struttura e accompagnano utenti e visitatori in difficoltà.
3 Istituti Creditizi
La Fondazione Cariverona ha disposto in favore dell’Ulss 4 un impegno
contributivo per la fornitura di alcune importanti attrezzature nel corso
degli ultimi anni, inoltre l’istituto si è impegnato anche alla realizzazione
di alcuni progetti in ambito sociale.
Di seguito si riporta un breve elenco di ciò che avuto un “impatto” sul 2013, ricordando
che la realizzazione delle progettualità può concludersi nell’arco temporale di più anni.
Tabella 5.64 Progetti finanziati da CariVerina. Anno 2013. Ulss 4.
attrezzature / Progetti per il sociale valore
Introduzione nuove tecnologie nell’Ospedale (importo co- finanziato) € 224.433,67
Famiglie aperte sul mondo ( progetto in corso) impegnati € 130.000,00
SRL - Socializzazione Riabilitazione Lavoro ( progetto in corso) impegnati € 170.000,00
Neuroriabilitazione dei pazienti affetti da ictus e gravi cerebrolesioni acquisite (progetto concluso) € 160.000,00
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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4 Società partecipate e associazionismo tra Comuni
L’Ulss 4 può avvalersi della collaborazione di alcune società partecipate. Si propone di
seguito l’elenco delle società completo degli importi detenuti (ai sensi dell’art 8 del D.L.
98/2011, Legge di conversione n. 111 del 15/07/11).
Tabella 5.65 Elenco partecipazioni detenute dall’Ulss 4.
Partecipata Importo detenuto
% sul capitale
Pareggio di Bilancio nel triennio
Consorzio Arsenàl.IT- Treviso 12.000,00 4,35% Raggiunto pareggio
Veneto Formss Società consortile Srl - Camposanpiero (PD)
4.000,00 3,45% Raggiunto pareggio
Consorzio Energia Assindustria Vicenza - Vicenza 516,45 0,09% Raggiunto pareggio
Fondazione di Comunità Vicentina per la qualità di vita - Montecchio P. (VI)
76.744,19 27,96% Raggiunto pareggio
Pasubio Tecnologia Srl- Schio (VI) 414,00 0,97081% Raggiunto pareggio
L’associazionismo tra Comuni ed Ulss, tramite Pasubio Tecnologia, ha visto siglato nel
2013 un Accordo di programma per la realizzazione del progetto di connettività fisica in
fibra ottica tra il Comune di Thiene, il Comune di Schio, l’Ulss 4 e la Società Pasubio
Tecnologia S.r.l.. per la tratta Santorso-Schio di collegamento tra l’Ospedale Alto
Vicentino e la Casa della Salute
di Schio.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La Promozione della salute si sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci.
Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità.
Carta
di Ottawa
Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale.
Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana.
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1 Ufficio Relazioni con il pubblico
Con l’avvio dell’Ospedale Alto Vicentino è stata riorganizzata anche la
comunicazione aziendale sia per quanto riguarda le attività di informazione
(Ufficio Stampa) che quelle di comunicazione (Ufficio per le relazioni con il
Pubblico) al fine di migliorare l’informazione, la tutela e la partecipazione dei
cittadini, quali interlocutori privilegiati e non solo come destinatari dei servizi aziendali.
Si è pertanto provveduto ad attivare una sede dell’ Ufficio per le Relazioni col Pubblico
(URP) nel nuovo polo ospedaliero ed in sede centrale è attiva una sezione per le attività
di informazione (ufficio stampa).
Lo spostamento nell’Ospedale Alto Vicentino dell’URP ha consentito un rapporto
immediato e diretto tra utente e Amministrazione che ha avuto riscontro in un
incremento sia della segnalazione di comportamenti negativi o limitativi della fruibilità
delle prestazioni di assistenza sanitaria (+141%) sia degli apprezzamenti relativi alla
prestazione ricevuta (+873%).
Tutte le richieste dei cittadini ricevono una risposta, come previsto dal Regolamento di
Pubblica Tutela: l’URP dispone di un’apposita sezione sul sito aziendale nella quale, oltre
ad orari e recapiti dell’Ufficio, è presente il modulo per la segnalazione di eventuali
suggerimenti/reclami/apprezzamenti, l’informativa sulla privacy in merito alle
segnalazioni e, infine, il collegamento al Portale Sanità Regione Veneto per i reclami sui
tempi di attesa relativi a prestazioni specialistiche.
Nel 2013 sono pervenuti 107 apprezzamenti. Il gradimento riguarda perlopiù aspetti
tecnico professionali.
Grafico 5.13 Reclami e apprezzamenti con contenuto apprezzamenti suddivisi per macroaspetti. Anno 2013.
Ulss 4
Il 78% dei reclami è pervenuto in forma scritta al competente ufficio, il 22% è pervenuto
via mail.
In generale i reclami vengono prodotti per sé stessi, ovvero è il soggetto insoddisfatto
che effettua la segnalazione. Inferiore è la percentuale di chi segnala per un minore o un
famigliare anziano.
Reclami87%
6%12%
22%
54%
6%
Apprezzamenti 13%
Aspettialberghieri ecomfort
Aspettiorganizzativi
Aspettirelazionali
Aspetti tecnico-professionali
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Quasi la metà dei reclami riguarda aspetti economici, in particolare per quanto riguarda
il pagamento del ticket (specialmente del Pronto Soccorso).
Gli aspetti tecnico–professionali, ovvero segnalazioni relative a prestazioni ritenute
inadeguate, mancate prestazioni, errori nella procedura, sono al secondo posto con un
netto distacco. Altro aspetto oggetto di rimostranze sono stati i tempi d’attesa (14%).
Grafico 5.14 Reclami e apprezzamenti con contenuto dei reclami, suddivisi per macroaspetti. Anno 2013.
Ulss 4.
Dall’analisi dell’esito dei reclami emerge che nel 30% dei casi vi è la conferma
dell’operato dell’Ulss 4. Inoltre nel 16% dei casi vi è l’accoglimento della richiesta di
rimborso.
Grafico 5.15 Esiti dei reclami. Anno 2013. Ulss 4.
Apprezzamenti13%
46%
22%
7%
14%3%5%1%
Reclami87%
Aspetti economici
Aspetti tecnico-professionaliAspetti relazionali
Tempo di attesa
Aspetti organizzativi
Aspetti alberghieri ecomfort
Accoglimento richiesta rimborso
16%
Altro1%
Assunzione di impegno
13%
Chiarimento19%
Conferma operato Ulss 4
30%
Lettera di scusa13%
Risoluzione8%
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Carta dei Servizi
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico elabora, aggiorna e diffonde la Carta dei Servizi1, in
essa sono descritte finalità, modi, criteri e strutture attraverso cui il servizio viene
attuato, nonché diritti e doveri, modalità e tempi di partecipazione e le procedure di
controllo che il Cittadino ha a sua disposizione, promuovendone anche la responsabilità
di quest’ultimo nei confronti dell’Ulss 4.
Nel documento sono indicate tutte le informazioni relative ai singoli Dipartimenti e
Unità Operative dell’Ulss 4, completo di orari degli ambulatori/reparti/uffici, indirizzi
delle strutture e numeri di telefono, Responsabili dei Servizi, modalità di accesso e
descrizione dell’offerta socio sanitaria, allo scopo di rendere più agevole l’utilizzo dei
Servizi e delle prestazioni.
Periodico informativo “Alto Vicentino”
L’URP si occupa della redazione e della pubblicazione del periodico informativo “Alto
Vicentino”, inviato tre volte all’anno alle famiglie dei Comuni del territorio di
competenza. Il notiziario presenta informazioni utili, nuovi progetti e approfondimenti
ed iniziative volte a promuovere uno stile di vita più sano nella popolazione.
Il sito dell’Ulss 4 ….informa
Tra principali sistemi di informazione rivolti a cittadini, operatori, imprese vi è il sito
internet aziendale, dove è possibile trovare informazioni suddivise nelle diverse aree di
interesse.
2 Amministrazione trasparente
L’Ulss 4 ha creato nella home page del proprio sito aziendale una sezione denominata
“Amministrazione Trasparente” al fine di favorire un controllo diffuso da parte del
cittadino sull'operato dell’Ulss e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
1 La Carta dei Servizi è lo strumento fondamentale con il quale si attua il principio di trasparenza ed è adottata in conformità al
D.P.C.M. del 27.01.1994 “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici” e al D.P.C.M. del 19.05.1995 “Schema generale di riferimento della carta dei servizi pubblici sanitari” e successive modifiche e integrazioni.
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Da tale sezione è possibile accedere ai dati, alle informazioni e ai documenti che
riguardano l’ente, tra cui: curriculum del personale, bandi di concorso, bandi di gara e
contratti, liste di attesa, bilanci.
Il principio della trasparenza, inteso come «accessibilità totale» alle informazioni che
riguardano l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, è stato
affermato con D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013. Dal monitoraggio effettuabile attraverso
la Bussola della Trasparenza (http://www.magellanopa.it/bussola/), lo strumento messo
a disposizione dei cittadini dal Ministero per la pubblica amministrazione e la
semplificazione per verificare il livello di attuazione della trasparenza in tutte le
Pubbliche Amministrazioni, risulta che l’Ulss 4 ha adempiuto a tutti gli obblighi di
trasparenza.
3 Centro Unico di Prenotazione (CUP)
Il Centro Unico di Prenotazionre è un sistema unico di intermediazione tra la
cittadinanza e le strutture, che consente di accedere alle prestazioni ambulatoriali e di
diagnostica strumentale erogate da ospedale e poliambulatori distrettuali.
Sono attivi 10 punti di prenotazione e nel 2013 sono state effettuate 311.641
prenotazioni.
4 “Help voice”
In Ulss 4 è attivo 24 ore su 24 il Servizio di interpretariato telefonico “Help voice”, che
permette a medici e infermieri di mettersi in comunicazione con interpreti che
traducono dall’italiano in più di novanta lingue in tempo reale (tutte le lingue europee,
latino-americane, medio-orientali, orientali, oltre a lingue e dialetti minori). All’interno
della Direzione Amministrativa dell’ospedale è attivo l’Ufficio per l'assistenza sanitaria al
momento del ricovero degli stranieri in regola con l'iscrizione al Servizio Sanitario
Nazionale, che opera in sinergia con le unità operative ospedaliere, la Direzione medica
dell’Ospedale e il Distretto socio sanitari.
5 Sportello di mediazione linguistico
E’ attivo lo sportello di mediazione linguistico culturale per
orientare i circa 19 mila stranieri residenti nei 32 Comuni
dell'Ulss 4 all’utilizzo dei servizi ospedalieri e territoriali. Lo
Sportello di Mediazione all’interno dell’Ospedale è gestito da
trenta Mediatori Linguistici Culturali, provenienti dai Paesi
maggiormente rappresentati nel territorio, in collaborazione
con la Cooperativa Samarcanda di Schio. I cittadini stranieri
possono ottenere tutte le informazioni utili non solo per
orientarsi all'interno dell'Ospedale, ma anche in tutti gli altri
servizi aziendali.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Riorientare i servizi sanitari Il ruolo del settore sanitario deve andare sempre più nella direzione della promozione della salute, al di là della sua responsabilità di garantire servizi clinici e curativi. I servizi sanitari dovrebbero sostenere i bisogni degli individui e delle comunità per una vita più sana e stabilire connessioni tra il settore sanitario e le più ampie componenti sociali, politiche, economiche e dell’ambiente fisico. Tutto ciò deve portare a una modifica dell’atteggiamento e dell’organizzazione dei servizi sanitari, che devono ricalibrare la loro attenzione sui bisogni complessivi dell’individuo visto nella sua interezza.
Creare ambienti fisici e sociali favorevoli alla salute La Promozione della salute si sforza di creare ambienti di vita e di lavoro sicuri, stimolanti e soddisfacenti; incoraggia nelle organizzazioni e nelle comunità il sostegno e la tutela reciproci.
Costruire politiche pubbliche per la salute La promozione della salute va oltre l’assistenza sanitaria; essa
mette la salute nell’agenda di chi decide in tutti i settori ed a tutti i livelli, rendendolo responsabile della salute e consapevole delle conseguenze delle decisioni prese per la salute dei singoli e delle comunità.
Carta
di Ottawa
Rafforzare l’azione della comunità La promozione della salute agisce attraverso gli sforzi della comunità, informata e competente, nel definire le priorità, assumere le decisioni, pianificare e realizzare le strategie, per raggiungere un migliore livello di salute; migliora l’auto mutuo aiuto ed il supporto sociale.
Sviluppare le capacità personali La promozione della salute si preoccupa di fornire alle persone informazione ed educazione lungo tutta la vita, di migliorare di continuo le capacità per la vita quotidiana.
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1 La Regione Veneto
Le Regioni, responsabili in via esclusiva dell’organizzazione delle strutture e dei servizi
sanitari, sono direttamente impegnate ad assicurare l’effettiva erogazione delle
prestazioni incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), sulla base delle esigenze
specifiche del territorio nazionale.
La Regione Veneto ha un ruolo centrale nel governo delle politiche sanitarie e socio-
sanitarie che esplica mediante la nomina del Direttore Generale. Inoltre, è l’Ente con il
quale l’Ulss 4 intrattiene il maggior numero di rapporti istituzionali, in particolare la
Regione:
- approva i bilanci economici preventivi e consuntivi, attestandone la congruità;
- definisce tariffe e tetti di attività per determinare le tipologie di prestazioni;
- autorizza gli investimenti dell’Ulss;
- detta i vincoli per le assunzioni del personale dipendente;
- definisce la dotazione organica ospedaliera nell’ottica della programmazione regionale;
- integra il finanziamento destinato all’area sociale a parziale copertura da parte dei Comuni;
- definisce obiettivi specifici per la direzione strategica;
- determina i principi sull’organizzazione dei servizi e i criteri di finanziamento dell’Ulss;
- fornisce gli indirizzi per la definizione del Piano Attuativo Locale quale strumento di
programmazione sanitaria e socio-sanitaria nelle specifiche realtà territoriali e provvede alla
sua approvazione;
- definisce l’articolazione territoriale delle Aziende Socio-Sanitarie, i principi ed i criteri per
l’adozione dell’Atto Aziendale volto a disciplinarne l’organizzazione ed il funzionamento.
L’attività dell’Ulss 4 è costantemente rilevata dalla Regione alla quale vengono inviati,
attraverso flussi informativi istituzionali, informazioni relative all’attività erogata, al
personale, ai dati economico-finanziari. Ai Direttori Generali, all’atto della nomina, la
Regione assegna obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi con riferimento alle
relative risorse. Periodicamente, con decreti della Giunta Regionale, vengono individuati
i tempi e le modalità di raggiungimento dei suddetti obiettivi.
2 Conferenza dei Sindaci ed esecutivo
La Conferenza dei Sindaci dei Comuni che costituiscono l’ambito territoriale dell’Ulss 4 è
l'organismo rappresentativo delle Autonomie Locali cui spetta esprimere i bisogni socio-
sanitari dei cittadini delle comunità amministrate.
La Conferenza nomina i componenti dell’Esecutivo, partecipa al processo di
programmazione socio-sanitaria locale, approva il Piano di Zona dei Servizi Sociali ed
esamina gli atti di bilancio.
L’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci è l'organismo ristretto, mediante il quale la
stessa Conferenza esercita le proprie funzioni di indirizzo e valutazione.
L’Esecutivo della Conferenza formula le osservazioni sulla proposta di piano socio-
sanitario regionale, provvede alla definizione, nell'ambito della programmazione socio-
sanitaria regionale, delle linee di indirizzo per l'impostazione programmatica dell'attività,
provvede all'elaborazione del Piano di Comunità, esamina il Bilancio Pluriennale di
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Previsione e il Bilancio di Esercizio, verifica l'andamento generale dell'attività dell'Ulss 4
e trasmette le proprie valutazioni e proposte alla stessa e alla Regione del Veneto con
cadenza semestrale, delibera l'adozione dei provvedimenti in base ai quali l’Ulss 4
assicura le prestazioni e i servizi contemplati dai livelli aggiuntivi di assistenza finanziati
dai Comuni, formula parere al Direttore Generale in merito alla nomina del Direttore dei
Servizi Sociali e della Funzione Territoriale.
I rapporti tra Ulss 4 e Conferenza dei Sindaci sono assicurati dai rispettivi Direttore
Generale e Presidente.
Nel 2013 è stato firmato il Protocollo di intesa “Flussi informativi dei dati della
procedura per la realizzazione dell’Ospedale Alto Vicentino” con il quale l’Ulss 4 si è
impegnata a rendere disponibili alla Conferenza dei Sindaci i dati informativi relativi alla
realizzazione dell’Ospedale, necessari allo svolgimento delle funzioni della stessa.
3 L’Università
Dall’Anno Accademico 2010/11 l’Ulss 4 ospita il Corso di
Laurea in Infermieristica ed il Corso di Laurea in
Fisioterapia, come polo didattico dell’Università degli Studi
di Padova. Il percorso di studi è triennale e comprende
lezioni didattiche, laboratori, esercitazioni, tirocini.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’Ulss 4 alla voce seguente:
http://www.ulss4.veneto.it/web/ulss4/HOME_PAGE/laurea_prof_sanitarie
Corso di laurea in Fisioterapia
La Laurea triennale in Fisioterapia, afferente all’Università degli Studi di Padova, è stata
attivata a Santorso (VI) in Villa Miari con una disponibilità di 20 posti anno.
Tabella 5.66 Dati corso in Fisioterapia anno accademico. Anni 2012-2013.
Anno di frequenza studenti
Primo anno 30
Secondo anno 21
Terzo anno 25
Primo anno 2014-15 25
Corso di laurea in Infermieristica
La Laurea triennale in Infermieristica, afferente all’Università degli Studi di Padova, è
stata attivata a Montecchio Precalcino (VI) a Villa Nievo Bonin Longare con una
disponibilità di 160 posti per il primo anno.
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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Tabella 5.67 Dati corso in Infermieristica anno accademico. Anni 2012-2013.
Anno di frequenza studenti
Primo anno 96
Secondo anno 60
Terzo anno 56
Neolaureati 2013 67
4 Empowerment dei pazienti - Carta dei rapporti
L’empowerment è un processo attraverso cui le persone assumono il controllo della
propria vita e aumentano la capacità di gestire le questioni per loro importanti. In
ambito sanitario uno dei principali obiettivi diventa pertanto incrementare il
coinvolgimento del paziente e della famiglia nel percorso di cura.
Nel 2013 l’Ulss 4 ha aderito al progetto europeo di ricerca su persone con condizioni
croniche promossa dal consorzio EMPATiE che intende produrre un’analisi dei possibili
vantaggi dell’empowerment per il paziente cronico e degli ostacoli al suo impiego.
Il progetto ha previsto l’organizzazione di un focus group con le associazioni di
volontariato per individuare le azioni da intraprendere per sviluppare l’empowerment
del paziente cronico.
La Carta dei rapporti regolamenta i rapporti tra l’Ulss 4, le organizzazioni di
rappresentanza dei cittadini/utenti e le associazioni di volontariato. Viene aggiornata in
relazione a modifiche istituzionali ed organizzative di rilevanza per l’ambito specifico.
Essa costituisce una base di confronto per garantire la massima efficacia e produttività,
nella prospettiva di una sanità per i cittadini; la finalità della Carta è infatti di:
- esplicitare i rapporti tra Ulss 4, cittadini/utenti e le associazioni di rappresentanza dei
cittadini e di volontariato, al fine di favorire la reciproca conoscenza, la trasparenza ed il
continuo impegno per il miglioramento;
- definire criteri, sedi e modalità di tali rapporti.
La Carta coinvolge l’ULSS 4, i cittadini potenzialmente ed effettivamente fruitori dei
servizi sanitari, le organizzazioni di rappresentanza dei cittadini e tutte le associazioni di
volontariato.
5 L’Ulss 4 per il territorio
Nel corso del 2013 l'Ulss 4 ha aderito, assieme ad altri 17 partners, pubblici e privati al
Patto per il Lavoro.
L'iniziativa, nata per dare risposta ai quasi 50 mila senza lavoro iscritti nelle liste di
disoccupazione (6,83% nel 2012 contro il 3,70% del 2008), si è articolata in tre grandi
azioni, finanziate per complessivi € 5 milioni da Fondazione Cariverona (€ 3.900 mila),
dalle Conferenze dei Sindaci (€ 625 mila) e dalla Provincia di Vicenza (€ 500 mila).
Nell'alto vicentino l’Ulss 4 ha garantito un importante sostegno economico alle fasce
deboli da inserire in azienda con tirocini e sostegni al reddito (€ 200 mila del bilancio
sociale Ulss 4).
BILANCIO SOCIALE 2013 OBIETTIVI
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La prima azione del Patto per il lavoro, finanziata con € 2.534 mila, si è rivolta al
sostegno al reddito, con borse di lavoro e lavori socialmente utili in cambio di contributi
economici. 837 persone (250 per l'alto vicentino) ne hanno beneficiato.
La seconda azione, finanziata con € 2.474 mila, si è rivolta a realizzare percorsi di
Formazione Interna Assistita nelle 840 imprese che hanno aderito (198 nell'alto
vicentino) per 1.102 persone (280 dell'alto vicentino). Di queste 431 hanno visto il
tirocinio trasformarsi in un rapporto di lavoro a tempo determinato (232), di
apprendistato (140) e a tempo indeterminato (59).
La terza azione si è indirizzata alla creazione di 6 nuove imprese (su 25 progetti
presentati) nei settori dell' agricoltura, dell'artigianato e dei servizi, per un costo di € 100
mila e 15 nuovi occupati.
Il progetto, ancora in corso grazie ad un ulteriore finanziamento della Fondazione
CariVerona (€ 1.700 mila) e della Unione Europea (€ 750 mila) si sta strutturando
nell'alto vicentino con una governance integrata (Provincia/Comuni/Ulss 4 e categorie
economiche e sindacali) per rendere più concreto l'incontro tra domanda ed offerta di
lavoro.