8 la gestione delle scorte

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    La gestione delle scorte

    (inventory management)

    La gestione dei materiali

    Le tipologie di scorte I costi di gestione delle scorte I metodi di riordino delle scorte:- Look back (stock control)- Look ahead (flow control)

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    La gestione delle scorte

    Le scortesono un insieme di materie prime, semilavoratie prodotti finitiinattesa di un processo di trasformazione o produzione o vendita

    La funzionedelle scorte quella di bilanciare discontinuit e imprevisti:1. esogeni: bilanciare landamento discontinuo dei mercati(sbocco e

    approvvigionamento) con luniformit del processo produttivo consentono di organizzarela produzioneindipendentemente dagli

    andamenti:a) a monte, dei mercati di fornitura o dei processi di produzione dei

    subfornitorib) a valle, delle fluttuazioni della domanda

    2. endogeni: bilanciare ledifformit di tempi e volumitra i diversi stadi del ciclo di trasformazione

    sono polmoni che disaccoppiano i diversi stadi del processo ditrasformazionedegli input, riducendo gli impatti di eventuali difformit,in termini di volumie tempi, che si possono verificare tra operazioniadiacenti nel ciclo di produzione

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    La gestione delle scorte

    Pertanto le scorte:

    a) assicurano flessibilit negli acquisti, permettendolottimizzazione delle politiche di approvvigionamento,indipendentemente dalle richieste della produzione(scorte di materie prime);

    b) garantiscono un efficiente impiego delle risorseproduttive(impianti e macchinari), pur caratterizzate dalivelli di capacit produttiva diversi (scorte disemilavorati);

    c) rendono compatibile la produzione, volta alla ricercadella normalizzazione delle fasi e dei cicli di lavorazione,con la variabilit della domandadel consumatore(scorte di prodotti finiti)

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    La gestione delle scorte

    Le imprese ripensano la gestione delle scorte con l'obiettivo di:

    - razionalizzare gli investimenti in scorteeliminando squilibri esprechi

    - integrare la gestione delle scortecon la programmazionedella produzionee la logistica

    La gestione delle scorte risulta importante:

    - sul versante tecnico-operativoper il funzionamentoregolare delle attivit

    - sul versante economico-finanziarioper il contenimentodel capitale circolante

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    Tipologie di scorte (Destinazione)

    Le scorte si possono distinguere in base alla destinazione funzionaletra:Materie prime

    Semilavorati

    Prodotti finiti

    : fattori produttivi che alimentano il processo produttivo: materiali che hanno subito alcune lavorazioni ma non ancora ultimati: beni che hanno concluso il processo di trasformazione e sono pronti per la vendita

    Questa divisione evidenzia la funzione delle scorte di separareacquisto-trasformazione-vendita.

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    La gestione delle scorte (Funzione)Dunque:

    a) Le scorte di materie primeservono a: ovviare ai ritardi nelle consegne degli approvvigionamenti (buffer stocks); ridurre i costi nel caso si ottengano sconti di quantit o si riesca ad

    acquistare in condizioni di prezzi cadenti

    b) Le scorte di semilavoratiservono a: ovviare ai ritardi di consegna dei subfornitori o di altri reparti produttivi; svincolare ritmi e programmazione della produzione in reparti diversi; consentire alle singole stazioni di lavoro di organizzarsi con un minimo di

    autonomia

    c) Le scorte di prodotti finitiservono a: evadere celermente gli ordini; far fronte ad andamenti ciclici della domanda; evitare che la programmazione della produzione debba variare

    drasticamente il livello della quantit prodotta per adeguarsi al mercato

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    Scorte funzionali

    Si intendono le giacenze accumulate:

    a) per coprire le esigenze del periodo di

    tempo necessario al trasporto o alla

    produzione di un bene

    b) per realizzare la funzione di

    disaccoppiamento di due o pi fasi nel

    processo di acquisto-produzione e

    vendita

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    Scorte in transito (di trasferimento o in lavorazione)

    Si intendono le giacenze accumulate:

    a) per ottimizzare lefficienza di un

    processo produttivo

    devono essere proporzionali al tempo

    impiegato nel trasferire un bene da unpunto di stoccaggio di lavorazione ad un

    altro.

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    Scorte organizzative

    Si intendono le giacenze accumulate:

    a) per rendere indipendenti le diverse fasi del

    sistema produttivo-distributivo, svolgendo,

    di volta in volta, le funzioni di:

    1. volano: allo scopo di superare le inerzie ed i punti mortiriscontrabili in alcune fasi del ciclo di trasformazione

    2. ammortizzatore: al fine di attutire la variabilit interna od

    esterna allazienda3. polmone: per far fronte ad ogni eventuale distonia del

    sistema

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    Scorte di sicurezza (o cuscinetto)

    Si intendono le giacenze accumulate:

    a) per coprire la variazione di natura casuale dellandamento

    medio della domanda e del lead-timemedio

    La necessit di far fronte a inattese variazioni della domanda o

    dellimpiego suggerisce il mantenimento di scorte che

    assicurino lequilibrio ed ininterrotto svolgimento delleoperazioni

    Fenomeni quali:

    - un ritardo nel tempo di approvvigionamento

    - lanormale funzionamento del sistema logistico

    - ritardi nelle rilevazioni di magazzino

    - imprevisti fermi-macchina

    impongono il mantenimento di livelli di giacenza superiori a quelli

    normalmente costituiti in situazione di certezza.

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    Scorte speculative

    Si intendono le giacenze accumulate:

    a) per trarre vantaggio da una variazione prevista

    dei prezzi in un determinato periodo di tempo

    Esse riguardano sia i prezzi costo che i prezziricavo, e possono essere determinate da una

    attesa variazione in entrambi i sensi (aumento

    o riduzione) dei prezzi di acquisto o di vendita

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    Leadtime

    Leadtime (o tempo di riordino): intervallo di tempo tra:

    - il momento in cui si avverte la necessit di ricostituire le scorteed- il ricevimento delle stesse nel magazzino (inclusa la movimentazione e

    sistemazione interna necessaria perch siano disponibili allaproduzione/vendita)

    perci formato dalla somma dei tempi di:

    - Emissione dellordine- Trasmissione dellordine- Esecuzione dellordine- Trasporto- Ricevimento merce

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    Vincoli e criticit nella gestionedelle scorte

    In una situazione ideale in cui l'assorbimento del mercato e i rifornimenti al cicloproduttivo fossero costanti, le uniche scorte potrebbero essere le scorte ditransito

    Destinazione

    Motivazioni

    Materie prime Semilavorati Prodotti finiti

    Transito Lontananzadei fornitori

    Localizzazione e layout stabilimentiTipologia del processo produttivoSistema di movimentazione

    Lontananza deimercati servitiStruttura delladistribuzione

    Sicurezza Puntualit deifornitoriLivelliquantitativi

    Affidabilit degli impiantiFluttuazioni della produttivitQualit del processo

    Affidabilit delleprevisioniFluttuazioni delladomanda

    Organizzative Lotti dacquistoFlessibilit deifornitori

    Tecnologia del processo produttivoLotti di produzioneFlessibilit degli impiantiBilanciamento delle fasi produttive

    Lotti di distribuzioneFlessibilit delsistema produttivo

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    I costi legati alle scorte

    La scelte relative ai tempi di riordino e alledimensioni dei lotti impattano su:

    - costi di emissione degli ordini

    - costi di mantenimento delle scorte- costi di fuori scorta o sottoscorta o rottura distock (ossia esaurimento o insufficienza dellescorte)- costi di sovra stock (eccedenza delle scorte)

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    I costi di emissione ordini

    I costi di emissione dell'ordinesi riferiscono ai costi sostenuti dall'impresa perricostituire le scorte, che variano a seconda delle modalit di acquisto o produzioneinterna.Tali oneri sono formati da due componenti principali:a) i costi connessi all'acquisto, che non dipendono dalla quantit approvvigionata, comprendono i costi di rilevazione della mancanza, di ricerca, contatto e selezione del fornitore, o dei costi di set upper i prodotti fabbricati;b) il costo dell'ordinazione, dovuto alle attivit di emissione dell'ordine (spese postali, telefoniche, di fatturazione e scrittura, ecc.) di ricevimento e controllo delle merci (spedizione, registrazione, controllo qualit, ecc.) nel caso di acquisti;

    o delle attivit di pianificazione, schedulinge lancio nel caso di produzione.

    Per queste loro caratteristiche i costi totali di emissione dell'ordine sono indipendentidalle dimensioni del lottoe proporzionalialla frequenza delle ordinazioni.

    I costi totali di emissione dell'ordine(CTE) sono proporzionali al numero dirifornimenti e, dato un certo fabbisogno totale(FT), sono inversamenteproporzionali al quantitativo/lotto (Q) di cui ci si rifornisce ogni volta.

    CTE =FT

    QX Ceu

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    I costi di mantenimento

    I costi di mantenimentosono formati da:a) costi di esercizio di magazzini e depositi(affitti, riscaldamento,illuminazione, personale, manutenzione, assicurazioni e tasse), per la parterilevante, cio costi variabili influenzati dalla decisione relativa all'entit del lottodi approvvigionamento;b) costi per obsolescenzae deterioramento, nonch per eventuali furti,cali e sprechi;c)costo dei mezzi finanziari assorbiti dalle scorte, in relazione al costo

    del capitale (inteso come costo medio delle varie fonti di finanziamento), al volume dei mezzi impiegati e dal tempo di permanenza delle scorte a magazzino.Poich il costo di mantenimento delle scorte risulta proporzionaleal valore dellamerce in giacenza in ogni istante di un dato intervallo di tempo, ci equivale adire che proporzionaleal valore della scorta media in tale intervallo.Il costo totale di mantenimento(CTM) direttamente proporzionale alvalore monetario delle scorte e viene solitamente espresso in formapercentuale

    Q2

    X CmuCTM = Cmu = p x ip = prezzo medio dacquisto un.

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    I costi di fuori scorta

    I costi dipendenti dall'esaurimento delle giacenze di magazzino(fuoriscorta) si generano allorch l'impresa non riesce a far fronte tempestivamente(o non affatto in grado di rispondere) alle richieste del mercato, o alfabbisogno interno.

    - Nel caso di scorte di materie prime o di semilavorati, la situazione disottoscorta pu comportare onerose fermate degli impianti, costi diriattrezzaggio per convertire le produzioni, tempi di attesa.

    - Nel caso di prodotti finiti, i costi in esame sono connessi all'allontanamentotemporaneo o definitivo del cliente insoddisfatto, all'attuazione di interventi diemergenza, acquisti fuori piazza.

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    I costi di sovra stock

    Sono costituiti dai maggiori costi di mantenimento generati dauneccedenza non fisiologica di scorte, non motivata cio n dastagionalit n da ragioni speculative

    intuitiva la difficolt di calcolo specie allorch lassorbimento moltoampio, in quanto si tratta di individuare quegli articoli di cui daconsiderare in eccesso la quantit in scorta per cause che esulano da

    quelle suddette dallobsolescenza

    In tali circostanze vanno anche soppesate le difficolt di smercio(prodotti finiti), o di utilizzo nelle linee produttive (materie prime esemilavorati) onde tenerne conto nelle valutazioni di bilancio

    Infatti probabile che lazienda potr liberarsi degli articoli accumulati inpi, con non lieve sacrificio sul prezzo, specie se trattasi di beni soggetti aobsolescenza, moda, calo della domanda, ecc.

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    Il coordinamento scorte-produzione

    Il criterio da adottare deve consentire mediante la

    predeterminazione di regole e procedure:

    a) la rilevazione delle disponibilitdei beni sia sotto il profilo

    delle consistenze fisiche sia sotto il profilo dei dati contabili

    (tenuto conto, quindi, anche degli acquisti da ricevere),

    identificando e selezionando gli articoli in eccedenza, quelli

    a rapido e quelli a lento rigirob) lindividuazione dei tempi e dei lotti di riordino

    c) la valorizzazionea fini contabili e fiscali

    d) linformazione tempestiva, accurata e sintetica al

    management

    IL TUTTO CON IL MINIMO IMPIEGO DI RISORSE

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    Discriminazione dei materialiLa gestione dei flussi di materiali, dunque, mira a:- garantire la continua disponibilitdei materiali- minimizzare linvestimento in capitale circolante e gli impieghi di risorse

    necessarie- ottimizzare lutilizzo della capacit produttivanel breve-medio termine

    I vari materiali possono essere discriminati secondo le loro caratteristiche al fine didifferenziare le logiche gestionali di ciascuno. Tali caratteristiche sono:

    a) La natura della domandache pu essere: dipendente: quando i fabbisogni del materiale derivano dalla richiesta di

    materiali di livello superiore, che incorporano i primi indipendente: nel caso dei prodotti finiti, delle parti di ricambio e dei materiali

    di consumob) Il valore di impiego (o di consumo), di un materiale, corrispondente al

    prodotto della quantit consumata in ununit di tempo per il suo valoreunitario

    c) La frequenza di consumo, che influenza in modo diretto la prevedibilit deiconsumi

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    Metodi di gestione delle scorte

    Secondo la combinazione delle caratteristiche precedentemente esposte risultaconveniente adottare logiche di gestione dei materiali di tipo:

    1. Look back al quale corrisponde il criterio di lancio dellordine diproduzione di tipo stock control

    secondo tale logica un ordine viene lanciato quando la scorta del materialerisulta insufficiente a coprire i fabbisogni pianificati per i periodi futuri,calcolati sulla base dei tassi di consumo e del tempo necessario perlapprovvigionamento

    tale logica orientata alla ricostituzionedella scorta in via di esaurimento; ha il vantaggio di essere di semplice applicazione, in quanto richiede

    soltanto losservazione di un indicatore di livello (la quantit di scorte ingiacenza)

    tuttavia, comporta in genere un maggiore investimentomedio in scorte

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    Metodi di gestione delle scorte

    2. Look ahead al quale corrisponde il criterio di lancio dellordine diproduzione di tipo flow control

    secondo tale logica un ordine viene lanciato sulla base del fabbisognodelmateriale per un periodo futuro, calcolato in funzione dellaprogrammazione della produzione

    tale logica si fonda sulla pianificazione dei fabbisogni e presenta quindi losvantaggio di richiedere elaborazioni pi complesse

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    Metodi di gestione delle scorte

    I metodi di gestione delle scorte

    look-aheado flow controlsi fonda sulla pianificazionee permette di elaborare i fabbisogni in relazione agli effettivi programmi di produzione, ma presenta lo svantaggio di richiedere elaborazioni complesse:

    metodo MRP metodo JIT look-backo stock control orientato alla ricostituzionedella scorta in via di esaurimento; di semplice applicazione, ma comporta in

    genere un maggiore investimento medio in scorte:

    metodo a tempo fisso metodo a quantit fissao lotto economicoLe decisioni chiave nella gestione delle scorte sono:

    -quando ordinare, cio la data per emettere l'ordine diapprovvigionamento o di lavorazione-quanto ordinare, cio la dimensione del lotto daapprovvigionare o lavorare

    Modelli diGestione a scorta

    Modelli diGestione a fabbisogno

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    Metodi di gestione a scorta

    I modelli di gestione a scortasono volti a calcolare la dimensione delmagazzino considerata ottimale:- a partire dalle previsioni sullandamento della domanda- tenendo conto dei costi di gestione delle scorte

    Quando il livello delle scorte in giacenza scende al di sotto di un certolivello predefinito, viene lanciato un ordine di acquisto o di produzione

    volto a reintegrare il magazzinoIn questo caso i due problemi di base di tutte le tecniche di gestione(quantoe quandoordinare) si traducono:- nel calcolo della dimensione ottima del magazzino- nella definizione del momento in cui lanciare lordinedi acquisto eproduzionecon lobiettivo di ottenere il magazzino sempre pieno sotto il vincolo dellaminimizzazione dei costi di gestione delle scorte

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    Metodi di gestione a scorta

    I modelli di gestione a scortasi estrinsecanofondamentalmente in 2 criteri di riordino:

    1. Il metodo a quantit fissa: si caratterizza per la costanzadella dimensione dellordinedestinato a ricostituire le scortein un punto di riordino prestabilito, mentre variabile il

    periodo di riordino(cio lintervallo di tempo che intercorretra due ordini consecutivi)

    2. Il metodo a tempo fisso: in cui costante il periodo diriordino, mentre variabilela quantit da ordinare

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    Il metodo a tempo fisso (TF)

    Nel tentativo di ridurre i costi di trasporto, acquirente e fornitore possonotrovare conveniente utilizzare la modalit di rifornimento a tempofisso, dove le parti stabiliscono in anticipo il momento della consegna deimateriali

    Tale modello implica un monitoraggio continuo del magazzino

    Vengono definite delle cadenze temporali fissea cui viene verificato il

    livello delle scorte in giacenza (ad es. ogni settimana)

    Ogni verifica comporter il lancio di un ordinepari alla differenza fra lagiacenzae il livello ottimale del magazzino, detto in questo casolivello di reintegro

    Sono previste le scorte di sicurezza, che non devono copriresolamente le fluttuazioni della domanda, ma tengono conto anche delconsumo dei materiali nel periodo di approvvigionamento

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    Il metodo a tempo fisso (TF)

    I rifornimenti avvengono con una cadenza temporale costante(TF) conun livello di approvvigionamento che dovr permettere all'impresa di coprirei fabbisogni nell'intervallo di tempo.L'impresa deve calcolare il livello di reintegro(quantit di materiali chedovr essere presente in magazzino allinizio di ogni intervallo - LRE) a cuiriportare le scorte, in relazione alla media aritmetica dei fabbisogni tradue rifornimenti(FP medio) e alla necessit di avere un margine disicurezzaper coprire imprevisti (SS).

    LRE

    SS

    Quantitin

    magazzino

    Tempo

    FPmedio

    TF TF TFt

    LRE= FP medio + SS

    dove FP medio = p x T

    p = tasso medio di prelievo per unit ditempoT = n. di unit di tempo tra unrifornimento e quello successivo

    Ordinet= LRE - livello scortet

    TF costante

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    Il metodo a tempo fisso (TF)

    Il costo totale annuodelle scorte gestite con il metodo a tempo fisso pari a:Costi totali di emissione (CTE) = Costo emissione di un ordine x N di ordini

    CTE =365

    TFCeu x

    Costi totali di mantenimento (CTM) = Costo di mantenimento unitario x giacenza media

    CTM = ( FP2

    + SSCmu x )

    Per cui i costi totali delle scorte sono:

    CTS = CTE + CTM =365

    TFCeu x (

    FP

    2+ SS+ Cmu x )

    Il metodo a tempo fissosemplifica le operazioni di controllo erichiede un numero limitato di informazioni ma richiede mediamente unlivello di scorte superiori agli altri metodi.

    + TF = tempo fisso

    FP = media aritmetica

    dei fabbisogniSS = margine

    di sicurezza

    _

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    Il metodo a quantit fissa (EOQ)

    La funzione di costo da minimizzare diventa allora la seguente:

    min f(Q) = Q x p x i + F x Co 2 Q

    da cui si ottiene dopo alcuni passaggi:

    Q = 2 x F x Co p x i

    Q/2 = costi di mantenimento annualip = prezzo unitario di acquistoi = tasso % dinteresseF/Q = numero totale di ordiniF = fabbisogno totaleCo = costo di ogni ordine

    34

    ESEMPIO

    - Unimpresa che produce pasta consuma annualmente 1.000 (F) quintaledi farina- Ciascun ordine ha un costo di intermediazione di 500 !(Co) pagate ad unagente- I costi finanziari sullinvestimento medio in scorte sono pari al 12% (tassodi interesse = i)- Altri costi di mantenimento (deterioramento, ecc.) sono pari al 6% delvalore della merce in magazzino

    - Il prezzo medio di acquisto della farina di 120!(p) al quintaleEOQ = 2 x 1.000 x 500

    120 x (0,12+0,06)= 215

    I costi di gestione delle scorte saranno i seguenti:- costi di mantenimento: 215 x 120 x (0,12 + 0,06) = 2.322! 2- costi di ordinazione: 1.000 x 500 = 2.325,60! 215- costo totale = 4.647,60!

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    Il lotto economico

    In realt, il valore di questi parametri pu modificarsi infunzione della quantit acquistata; il caso:

    - del prezzo di acquisto, che pu essere scontato in caso dilotti rilevanti;

    - dei costi di trasporto (compresi nei costi di ordinazione) chepossono crescere se il lotto di acquisto supera una certa

    soglia

    In tal caso, il modello del lotto economico non sufficiente,da solo, a dare soluzione al dilemma dellapprovvigionamento

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    Il lotto economico in condizioni di rischio

    Ipotizzando un costo di mancata venditaprevisto pari a 2!perordine, il costo di sottoscorta, ad un livello di serviziodel 90%, siottiene moltiplicando la percentuale di fuoriscorta(10%) per ilcosto di mancata vendita(2!): ci equivale ad un costo di fuoriscortaper ordine pari a 0,2!

    La formula classica dellEOQ si fonda su due costi (ordinazionee

    mantenimento) dallandamento contrastante

    Ai costidi ordinazionee mantenimentosi possono aggiungerequelli di sottoscortain quanto essi si muovono in direzione opposta aicosti di mantenimento in rapporto alla quantit ordinata

    Infatti, aumentando lampiezza degli ordini ne diminuisce il numero, mavi anche una minore probabilit che si verifichi una rottura di stock

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    Il lotto economico in condizioni di rischio

    Infine, per completare la situazione dei costi globali relativi a una datapolitica delle scorte, occorre aggiungere i costi delle scorte in transito (oviaggianti) indicate con Dtc1 in cui Dt rappresenta la domanda nelperiodo di transito e c1 il costo di mantenimento di tali scorte (che puessere anche uguale a c)

    Dalla somma dei 4 componenti di costo (mantenimento, ordinazione,sottoscorta e stock in transito) si determinano i costi totali per una

    quantit fissa da ordinare:

    F (a+p) + c Q + (R - d) + Dtc1_

    Q 2

    42

    Livello ottimale delle scorte

    Rappresentazione del livello ottimale di scorte per minimizzare i costi digestione delle scortee di mancata vendita

    Costo totale per lazienda

    Livello di scorte

    Costo di gestione

    Costo di mancata vendita

    Costo totale = Costo di gestione + costo di mancata vendita

    S0

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    Sintesi

    Modello a quantit fissa

    monitoraggio continuo delle scortelordine parte quando il magazzinoscende sotto un livello prefissato

    il lotto ordinato fisso

    Modello a periodo fisso

    monitoraggio a cadenze predefinitelordine parte se al momento delcontrollo il magazzino sceso sottoun certo livello obiettivoil lotto ordinato pari a quello cheriporta il magazzino al livelloprefissato

    Controllo: continuoIntervallo di riordino: variabileQuantit: fissa

    Controllo: discontinuoIntervallo di riordino: fissoQuantit: variabile

    44

    I criteri di scelta dei metodi

    Le considerazioni svolte qui di seguito possono essere di aiuto nella scelta:

    - il metodo a periodo fissorichiede unaccurata previsione a breve delladomanda, il che pu essere arduo, specie se la domanda mutevole; tuttaviain condizioni di alta instabilit della domanda, il metodo a quantit fissapucondurre a pi elevati livelli di scorte

    - il metodo a quantit fissapu creare problemi nel caso di domandairregolare e sistema a depositi periferici, per cui possono giungerecontemporaneamente gli ordini con evidenti difficolt produttive e di evasione

    degli ordini;- in molti casi, per, il metodo a quantit fissariduce il livello di scorte,abbassandone i costi di mantenimento

    - nel caso di repentini mutamenti della domanda, il metodo a quantit fissarisponde meglio essendo legato alla stessa, al contrario dellaltro che legatopi al tempo

    - a causa, per, della dipendenza dalla domanda, le scorte nel metodo aquantit fissavanno strettamente sorvegliate, il che pu diventare costosonelleventualit di un magazzino con molti articoli

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    Il Materials Requirement Planning(MRP)

    LMRP esplode il fabbisogno di materie prime e prodotti

    intermedi a partire dal fabbisogno di prodotti finiti espresso nel

    piano principale di produzione (MPS Master Production

    Schedule), che formalizza le analisi sulle previsioni di vendita

    Il magazzino viene quindi gestito in modo tale da soddisfare le

    esigenze di produzione e non per ricostituire il livello

    considerato ottimale una volta che questo si abbassato

    Lobiettivo delle tecniche di gestione a fabbisogno quello di

    determinare:- quali assiemi, sotto-assiemi, parti, materie prime sono

    necessari per realizzare il piano di produzione

    - in quali quantit e quando devono essere approvvigionati perrispettare i tempi di produzione garantendo condizioni di

    efficienza

    46

    Il Materials Requirement Planning(MRP)

    Se lMRP una tecnica di gestione pi efficiente, tuttavia anche pi

    complessa perch richiede una notevole quantit di informazioni, la cui

    elaborazione necessita di un supporto di tipo informatico

    Le informazioni del sistema provengono da:

    a) Piano principale di produzione (MPS): fornisce le informazioni

    necessarie alla determinazione di cosa e quanto produrre

    b) distinta base (bill of materials): definisce le informazioni tecniche sui

    prodotti necessarie a determinare i fabbisogni di componenti e materie

    prime

    c) lead time(interno ed esterno): la conoscenza dei tempi di produzione (lead

    time interno) o approvvigionamento (lead time esterno) di ogni singolo

    componente della distinta base consente di programmare i lanci degli ordini

    di produzione o acquisto coerentemente con i tempi previsti di

    predisposizione del prodotto finito;

    d) giacenze(Inventory Record File): le informazioni sullo stato delle giacenze,

    dellesistenza in scorta di materiali gi destinati ad altre produzioni e su

    eventuali ordini di materiali gi inoltrati, nonch sullo stato di avanzamento

    della produzione di ogni codice, sono la base per determinare il fabbisogno

    netto

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    Il Materials Requirement Planning(MRP)

    In base a tutte queste informazioni, per ogni codice viene

    definito quando lanciare lordine di acquisto o produzione e perquali volumi

    La quantit da ordinare pi propriamente definibile come

    fabbisogno netto, risultante da tutte le valutazioni prima

    accennate sulle giacenze

    48

    Il Materials Requirement Planning(MRP)

    Fabbisogno netto = Fabbisogno lordo - Scorta disponibile

    Scorta disponibile = Giacenza in magazzino - Scorte prenotate -

    - Scorte di sicurezza + Ordini aperti

    In modo pi specifico, il fabbisogno netto sar dato dal

    fabbisogno lordo derivante dallesplosione del piano diproduzione secondo le informazioni della distinta base, al netto

    della scorta disponibile

    Questultima sar pari alla giacenza di magazzino, meno le

    scorte gi prenotate per altre produzioni e le scorte di

    sicurezza, a cui si sommano ordini aperti, ovvero scorte non

    ancora presenti in magazzino, ma gi ordinate

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    Il Manufacturing Resources Planning(MRP II)

    I progressi nel software di base e lintegrazione resa possibile

    con i moduli adibiti alla pianificazione della capacit produttiva

    e delle risorse finanziarie hanno migliorato il metodo sino a

    parlare di M.R.P. II (con il significato pi ampio di

    Manufacturing Resources Planning) con la pianificazione,

    cio, non solo di parti e materiali, ma anche delle altre risorse

    produttive (impianti, macchine, attrezzature, personale) in

    modo da tempificarne e bilanciarne le attivit in unottica di

    ottimizzazione

    Lo stato di avanzamento della produzione viene poi controllato

    allo scopo di verificarne la rispondenza al piano e rilevarne

    scostamenti per difetti, strozzature, ecc.

    50

    Il Just in time(e il kanban)

    Il Just in Time, assieme al Total Quality Management, uno

    degli elementi costitutivi del modello di organizzazione e

    produzione giapponese, le cui tecniche sono finalizzate a:

    1. produrre solo ci che occorre al cliente

    2. produrlo solo al ritmo secondo il quale il cliente ne ha

    bisogno3. produrre con qualit perfetta (zero difetti)

    4. produrre istantaneamente, con leliminazione del tempo

    di attesa non necessario

    5. produrre senza spreco di lavoro, di materiali o di

    impianti: il tutto allo scopo di eliminare ogni scorta

    inoperosa e ingiustificata

    6. produrre con metodi che favoriscano lo sviluppo e la

    professionalizzazione dei dipendenti

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    Il Just in time(e il kanban)

    Iljust in time un sistema produttivo di tipopull: ci

    significa che la produzione viene tirata non da previsioni di

    vendita, ma direttamente dalla domanda, che, a partire dai

    centri finali di assemblaggio, porta allattivazione, in catena, di

    tutti i centri produttivi a monte, mano a mano che se ne

    manifesta la necessit

    Iljust in timesi focalizza dunque su quattro principi base:

    1. leliminazione delle risorse ridondanti e degli sprechi

    2. la partecipazione dei fornitori

    3. il coinvolgimento dei dipendenti

    4. il controllo della qualit totale

    52

    Il Just in time(e il kanban)

    Il rispetto di questi principi comporta una

    riorganizzazione complessiva di tutta la gestione

    dellimpresa, dallorganizzazione del processo di

    produzione (con la sincronizzazione delle fasi, il

    livellamento della produzione, la riduzione dei tempi

    di set-up), ai rapporti di fornitura, alla gestione dellerisorse umane e della qualit, alle modalit di

    progettazione del prodotto, alla gestione dei materiali

    In questa sede si tratter solamente della gestione

    dei materiali

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    Il kanban

    Il sistema di gestione dei materiali kanban rientra tra gli strumenti di

    gestione sviluppati nellambito del pi ampio sistema di produzione

    just in time

    Il kanban utilizzato per la gestione del processo produttivo in

    quanto meccanismo attraverso cui si attivano i diversi centri di

    produzione allinterno dello stabilimento (oltre che i fornitori esterni) Il kanban letteralmente il cartellinoattraverso cui si trasmettono le

    informazioni da una stazione di lavoro allaltra per comunicare

    lutilizzo di un determinato materiale e la necessit del suo reintegro:attraverso un kanban, cio, un centro a valle comunica a quello a

    monte lesigenza di un determinato componente e quindi lesigenza

    di metterlo in produzione; nel sistema kanban, infatti solamente la

    richiesta a valle attiva il centro produttivo a monte, che non produce

    in base a ipotetiche necessit di produzione o a piani predefiniti, ma

    solo in base a manifeste esigenze espresse dal centro di lavoro a

    valle

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    Come funziona? 1/2

    Il sistema prevede innanzitutto alcuni elementi:

    - due centri di produzione(uno a monte e uno a valle) con

    un centro di movimentazione e raccolta dei materiali

    - contenitoriper il rifornimento di dimensioni standard per

    controllare il numero di pezzi trasferiti e permettere ancheun controllo visivo immediato dei flussi

    - un kanban di produzioneche autorizza il centro a monte a

    produrre le parti dopo che queste sono state inviate a valle

    - un kanban di trasferimentoutilizzato nel centro a valle per

    autorizzare il trasferimento dei componenti prodotti a

    monte

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    Come funziona? 2/2

    Dal punto di vista operativo, il flusso di comunicazione e attivazione della

    produzione fra due centri di produzione si struttura in questo modo:

    1. a valle, a seguito di un consumo, c un contenitore vuoto con un kanban

    di trasferimento; un incaricato lo preleva e lo porta nella zona di stoccaggio

    del centro a monte

    2. a monte lincaricato preleva un carrello pieno, stacca il kanban di

    produzione e mette quello di trasferimento

    3. il carrello pieno viene portato a vallee, quando i materiali vengono mandati

    in produzione, il kanban di trasferimento viene staccato e posto su unarastrelliera; quando si accumulato un certo numero di cartellini, o a

    intervalli prefissati, lincaricato provvede a fare lo scambio di carrelli vuoti

    con carrelli pieni posti nellarea di stoccaggio del centro a monte

    4. a monte, il kanban di produzione staccato dal carrello vuoto viene posto su

    una rastrelliera per indicare la quantit di materiali consumati a valle; a

    intervalli predefiniti e secondo lordine di urgenza, il reparto produce i pezzi

    consumati e li mette in un carrello nel centro di stoccaggio, ponendovi

    sopra il relativo kanban di produzione