8 la gestione delle scorte
TRANSCRIPT
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
1/28
1
1
La gestione delle scorte
(inventory management)
La gestione dei materiali
Le tipologie di scorte I costi di gestione delle scorte I metodi di riordino delle scorte:- Look back (stock control)- Look ahead (flow control)
2
La gestione delle scorte
Le scortesono un insieme di materie prime, semilavoratie prodotti finitiinattesa di un processo di trasformazione o produzione o vendita
La funzionedelle scorte quella di bilanciare discontinuit e imprevisti:1. esogeni: bilanciare landamento discontinuo dei mercati(sbocco e
approvvigionamento) con luniformit del processo produttivo consentono di organizzarela produzioneindipendentemente dagli
andamenti:a) a monte, dei mercati di fornitura o dei processi di produzione dei
subfornitorib) a valle, delle fluttuazioni della domanda
2. endogeni: bilanciare ledifformit di tempi e volumitra i diversi stadi del ciclo di trasformazione
sono polmoni che disaccoppiano i diversi stadi del processo ditrasformazionedegli input, riducendo gli impatti di eventuali difformit,in termini di volumie tempi, che si possono verificare tra operazioniadiacenti nel ciclo di produzione
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
2/28
2
3
La gestione delle scorte
Pertanto le scorte:
a) assicurano flessibilit negli acquisti, permettendolottimizzazione delle politiche di approvvigionamento,indipendentemente dalle richieste della produzione(scorte di materie prime);
b) garantiscono un efficiente impiego delle risorseproduttive(impianti e macchinari), pur caratterizzate dalivelli di capacit produttiva diversi (scorte disemilavorati);
c) rendono compatibile la produzione, volta alla ricercadella normalizzazione delle fasi e dei cicli di lavorazione,con la variabilit della domandadel consumatore(scorte di prodotti finiti)
4
La gestione delle scorte
Le imprese ripensano la gestione delle scorte con l'obiettivo di:
- razionalizzare gli investimenti in scorteeliminando squilibri esprechi
- integrare la gestione delle scortecon la programmazionedella produzionee la logistica
La gestione delle scorte risulta importante:
- sul versante tecnico-operativoper il funzionamentoregolare delle attivit
- sul versante economico-finanziarioper il contenimentodel capitale circolante
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
3/28
3
5
Tipologie di scorte (Destinazione)
Le scorte si possono distinguere in base alla destinazione funzionaletra:Materie prime
Semilavorati
Prodotti finiti
: fattori produttivi che alimentano il processo produttivo: materiali che hanno subito alcune lavorazioni ma non ancora ultimati: beni che hanno concluso il processo di trasformazione e sono pronti per la vendita
Questa divisione evidenzia la funzione delle scorte di separareacquisto-trasformazione-vendita.
6
La gestione delle scorte (Funzione)Dunque:
a) Le scorte di materie primeservono a: ovviare ai ritardi nelle consegne degli approvvigionamenti (buffer stocks); ridurre i costi nel caso si ottengano sconti di quantit o si riesca ad
acquistare in condizioni di prezzi cadenti
b) Le scorte di semilavoratiservono a: ovviare ai ritardi di consegna dei subfornitori o di altri reparti produttivi; svincolare ritmi e programmazione della produzione in reparti diversi; consentire alle singole stazioni di lavoro di organizzarsi con un minimo di
autonomia
c) Le scorte di prodotti finitiservono a: evadere celermente gli ordini; far fronte ad andamenti ciclici della domanda; evitare che la programmazione della produzione debba variare
drasticamente il livello della quantit prodotta per adeguarsi al mercato
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
4/28
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
5/28
5
9
Scorte funzionali
Si intendono le giacenze accumulate:
a) per coprire le esigenze del periodo di
tempo necessario al trasporto o alla
produzione di un bene
b) per realizzare la funzione di
disaccoppiamento di due o pi fasi nel
processo di acquisto-produzione e
vendita
10
Scorte in transito (di trasferimento o in lavorazione)
Si intendono le giacenze accumulate:
a) per ottimizzare lefficienza di un
processo produttivo
devono essere proporzionali al tempo
impiegato nel trasferire un bene da unpunto di stoccaggio di lavorazione ad un
altro.
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
6/28
6
11
Scorte organizzative
Si intendono le giacenze accumulate:
a) per rendere indipendenti le diverse fasi del
sistema produttivo-distributivo, svolgendo,
di volta in volta, le funzioni di:
1. volano: allo scopo di superare le inerzie ed i punti mortiriscontrabili in alcune fasi del ciclo di trasformazione
2. ammortizzatore: al fine di attutire la variabilit interna od
esterna allazienda3. polmone: per far fronte ad ogni eventuale distonia del
sistema
12
Scorte di sicurezza (o cuscinetto)
Si intendono le giacenze accumulate:
a) per coprire la variazione di natura casuale dellandamento
medio della domanda e del lead-timemedio
La necessit di far fronte a inattese variazioni della domanda o
dellimpiego suggerisce il mantenimento di scorte che
assicurino lequilibrio ed ininterrotto svolgimento delleoperazioni
Fenomeni quali:
- un ritardo nel tempo di approvvigionamento
- lanormale funzionamento del sistema logistico
- ritardi nelle rilevazioni di magazzino
- imprevisti fermi-macchina
impongono il mantenimento di livelli di giacenza superiori a quelli
normalmente costituiti in situazione di certezza.
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
7/28
7
13
Scorte speculative
Si intendono le giacenze accumulate:
a) per trarre vantaggio da una variazione prevista
dei prezzi in un determinato periodo di tempo
Esse riguardano sia i prezzi costo che i prezziricavo, e possono essere determinate da una
attesa variazione in entrambi i sensi (aumento
o riduzione) dei prezzi di acquisto o di vendita
14
Leadtime
Leadtime (o tempo di riordino): intervallo di tempo tra:
- il momento in cui si avverte la necessit di ricostituire le scorteed- il ricevimento delle stesse nel magazzino (inclusa la movimentazione e
sistemazione interna necessaria perch siano disponibili allaproduzione/vendita)
perci formato dalla somma dei tempi di:
- Emissione dellordine- Trasmissione dellordine- Esecuzione dellordine- Trasporto- Ricevimento merce
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
8/28
8
15
Vincoli e criticit nella gestionedelle scorte
In una situazione ideale in cui l'assorbimento del mercato e i rifornimenti al cicloproduttivo fossero costanti, le uniche scorte potrebbero essere le scorte ditransito
Destinazione
Motivazioni
Materie prime Semilavorati Prodotti finiti
Transito Lontananzadei fornitori
Localizzazione e layout stabilimentiTipologia del processo produttivoSistema di movimentazione
Lontananza deimercati servitiStruttura delladistribuzione
Sicurezza Puntualit deifornitoriLivelliquantitativi
Affidabilit degli impiantiFluttuazioni della produttivitQualit del processo
Affidabilit delleprevisioniFluttuazioni delladomanda
Organizzative Lotti dacquistoFlessibilit deifornitori
Tecnologia del processo produttivoLotti di produzioneFlessibilit degli impiantiBilanciamento delle fasi produttive
Lotti di distribuzioneFlessibilit delsistema produttivo
16
I costi legati alle scorte
La scelte relative ai tempi di riordino e alledimensioni dei lotti impattano su:
- costi di emissione degli ordini
- costi di mantenimento delle scorte- costi di fuori scorta o sottoscorta o rottura distock (ossia esaurimento o insufficienza dellescorte)- costi di sovra stock (eccedenza delle scorte)
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
9/28
9
17
I costi di emissione ordini
I costi di emissione dell'ordinesi riferiscono ai costi sostenuti dall'impresa perricostituire le scorte, che variano a seconda delle modalit di acquisto o produzioneinterna.Tali oneri sono formati da due componenti principali:a) i costi connessi all'acquisto, che non dipendono dalla quantit approvvigionata, comprendono i costi di rilevazione della mancanza, di ricerca, contatto e selezione del fornitore, o dei costi di set upper i prodotti fabbricati;b) il costo dell'ordinazione, dovuto alle attivit di emissione dell'ordine (spese postali, telefoniche, di fatturazione e scrittura, ecc.) di ricevimento e controllo delle merci (spedizione, registrazione, controllo qualit, ecc.) nel caso di acquisti;
o delle attivit di pianificazione, schedulinge lancio nel caso di produzione.
Per queste loro caratteristiche i costi totali di emissione dell'ordine sono indipendentidalle dimensioni del lottoe proporzionalialla frequenza delle ordinazioni.
I costi totali di emissione dell'ordine(CTE) sono proporzionali al numero dirifornimenti e, dato un certo fabbisogno totale(FT), sono inversamenteproporzionali al quantitativo/lotto (Q) di cui ci si rifornisce ogni volta.
CTE =FT
QX Ceu
18
I costi di mantenimento
I costi di mantenimentosono formati da:a) costi di esercizio di magazzini e depositi(affitti, riscaldamento,illuminazione, personale, manutenzione, assicurazioni e tasse), per la parterilevante, cio costi variabili influenzati dalla decisione relativa all'entit del lottodi approvvigionamento;b) costi per obsolescenzae deterioramento, nonch per eventuali furti,cali e sprechi;c)costo dei mezzi finanziari assorbiti dalle scorte, in relazione al costo
del capitale (inteso come costo medio delle varie fonti di finanziamento), al volume dei mezzi impiegati e dal tempo di permanenza delle scorte a magazzino.Poich il costo di mantenimento delle scorte risulta proporzionaleal valore dellamerce in giacenza in ogni istante di un dato intervallo di tempo, ci equivale adire che proporzionaleal valore della scorta media in tale intervallo.Il costo totale di mantenimento(CTM) direttamente proporzionale alvalore monetario delle scorte e viene solitamente espresso in formapercentuale
Q2
X CmuCTM = Cmu = p x ip = prezzo medio dacquisto un.
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
10/28
10
19
I costi di fuori scorta
I costi dipendenti dall'esaurimento delle giacenze di magazzino(fuoriscorta) si generano allorch l'impresa non riesce a far fronte tempestivamente(o non affatto in grado di rispondere) alle richieste del mercato, o alfabbisogno interno.
- Nel caso di scorte di materie prime o di semilavorati, la situazione disottoscorta pu comportare onerose fermate degli impianti, costi diriattrezzaggio per convertire le produzioni, tempi di attesa.
- Nel caso di prodotti finiti, i costi in esame sono connessi all'allontanamentotemporaneo o definitivo del cliente insoddisfatto, all'attuazione di interventi diemergenza, acquisti fuori piazza.
20
I costi di sovra stock
Sono costituiti dai maggiori costi di mantenimento generati dauneccedenza non fisiologica di scorte, non motivata cio n dastagionalit n da ragioni speculative
intuitiva la difficolt di calcolo specie allorch lassorbimento moltoampio, in quanto si tratta di individuare quegli articoli di cui daconsiderare in eccesso la quantit in scorta per cause che esulano da
quelle suddette dallobsolescenza
In tali circostanze vanno anche soppesate le difficolt di smercio(prodotti finiti), o di utilizzo nelle linee produttive (materie prime esemilavorati) onde tenerne conto nelle valutazioni di bilancio
Infatti probabile che lazienda potr liberarsi degli articoli accumulati inpi, con non lieve sacrificio sul prezzo, specie se trattasi di beni soggetti aobsolescenza, moda, calo della domanda, ecc.
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
11/28
11
21
Il coordinamento scorte-produzione
Il criterio da adottare deve consentire mediante la
predeterminazione di regole e procedure:
a) la rilevazione delle disponibilitdei beni sia sotto il profilo
delle consistenze fisiche sia sotto il profilo dei dati contabili
(tenuto conto, quindi, anche degli acquisti da ricevere),
identificando e selezionando gli articoli in eccedenza, quelli
a rapido e quelli a lento rigirob) lindividuazione dei tempi e dei lotti di riordino
c) la valorizzazionea fini contabili e fiscali
d) linformazione tempestiva, accurata e sintetica al
management
IL TUTTO CON IL MINIMO IMPIEGO DI RISORSE
22
Discriminazione dei materialiLa gestione dei flussi di materiali, dunque, mira a:- garantire la continua disponibilitdei materiali- minimizzare linvestimento in capitale circolante e gli impieghi di risorse
necessarie- ottimizzare lutilizzo della capacit produttivanel breve-medio termine
I vari materiali possono essere discriminati secondo le loro caratteristiche al fine didifferenziare le logiche gestionali di ciascuno. Tali caratteristiche sono:
a) La natura della domandache pu essere: dipendente: quando i fabbisogni del materiale derivano dalla richiesta di
materiali di livello superiore, che incorporano i primi indipendente: nel caso dei prodotti finiti, delle parti di ricambio e dei materiali
di consumob) Il valore di impiego (o di consumo), di un materiale, corrispondente al
prodotto della quantit consumata in ununit di tempo per il suo valoreunitario
c) La frequenza di consumo, che influenza in modo diretto la prevedibilit deiconsumi
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
12/28
12
23
Metodi di gestione delle scorte
Secondo la combinazione delle caratteristiche precedentemente esposte risultaconveniente adottare logiche di gestione dei materiali di tipo:
1. Look back al quale corrisponde il criterio di lancio dellordine diproduzione di tipo stock control
secondo tale logica un ordine viene lanciato quando la scorta del materialerisulta insufficiente a coprire i fabbisogni pianificati per i periodi futuri,calcolati sulla base dei tassi di consumo e del tempo necessario perlapprovvigionamento
tale logica orientata alla ricostituzionedella scorta in via di esaurimento; ha il vantaggio di essere di semplice applicazione, in quanto richiede
soltanto losservazione di un indicatore di livello (la quantit di scorte ingiacenza)
tuttavia, comporta in genere un maggiore investimentomedio in scorte
24
Metodi di gestione delle scorte
2. Look ahead al quale corrisponde il criterio di lancio dellordine diproduzione di tipo flow control
secondo tale logica un ordine viene lanciato sulla base del fabbisognodelmateriale per un periodo futuro, calcolato in funzione dellaprogrammazione della produzione
tale logica si fonda sulla pianificazione dei fabbisogni e presenta quindi losvantaggio di richiedere elaborazioni pi complesse
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
13/28
13
25
Metodi di gestione delle scorte
I metodi di gestione delle scorte
look-aheado flow controlsi fonda sulla pianificazionee permette di elaborare i fabbisogni in relazione agli effettivi programmi di produzione, ma presenta lo svantaggio di richiedere elaborazioni complesse:
metodo MRP metodo JIT look-backo stock control orientato alla ricostituzionedella scorta in via di esaurimento; di semplice applicazione, ma comporta in
genere un maggiore investimento medio in scorte:
metodo a tempo fisso metodo a quantit fissao lotto economicoLe decisioni chiave nella gestione delle scorte sono:
-quando ordinare, cio la data per emettere l'ordine diapprovvigionamento o di lavorazione-quanto ordinare, cio la dimensione del lotto daapprovvigionare o lavorare
Modelli diGestione a scorta
Modelli diGestione a fabbisogno
26
Metodi di gestione a scorta
I modelli di gestione a scortasono volti a calcolare la dimensione delmagazzino considerata ottimale:- a partire dalle previsioni sullandamento della domanda- tenendo conto dei costi di gestione delle scorte
Quando il livello delle scorte in giacenza scende al di sotto di un certolivello predefinito, viene lanciato un ordine di acquisto o di produzione
volto a reintegrare il magazzinoIn questo caso i due problemi di base di tutte le tecniche di gestione(quantoe quandoordinare) si traducono:- nel calcolo della dimensione ottima del magazzino- nella definizione del momento in cui lanciare lordinedi acquisto eproduzionecon lobiettivo di ottenere il magazzino sempre pieno sotto il vincolo dellaminimizzazione dei costi di gestione delle scorte
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
14/28
14
27
Metodi di gestione a scorta
I modelli di gestione a scortasi estrinsecanofondamentalmente in 2 criteri di riordino:
1. Il metodo a quantit fissa: si caratterizza per la costanzadella dimensione dellordinedestinato a ricostituire le scortein un punto di riordino prestabilito, mentre variabile il
periodo di riordino(cio lintervallo di tempo che intercorretra due ordini consecutivi)
2. Il metodo a tempo fisso: in cui costante il periodo diriordino, mentre variabilela quantit da ordinare
28
Il metodo a tempo fisso (TF)
Nel tentativo di ridurre i costi di trasporto, acquirente e fornitore possonotrovare conveniente utilizzare la modalit di rifornimento a tempofisso, dove le parti stabiliscono in anticipo il momento della consegna deimateriali
Tale modello implica un monitoraggio continuo del magazzino
Vengono definite delle cadenze temporali fissea cui viene verificato il
livello delle scorte in giacenza (ad es. ogni settimana)
Ogni verifica comporter il lancio di un ordinepari alla differenza fra lagiacenzae il livello ottimale del magazzino, detto in questo casolivello di reintegro
Sono previste le scorte di sicurezza, che non devono copriresolamente le fluttuazioni della domanda, ma tengono conto anche delconsumo dei materiali nel periodo di approvvigionamento
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
15/28
15
29
Il metodo a tempo fisso (TF)
I rifornimenti avvengono con una cadenza temporale costante(TF) conun livello di approvvigionamento che dovr permettere all'impresa di coprirei fabbisogni nell'intervallo di tempo.L'impresa deve calcolare il livello di reintegro(quantit di materiali chedovr essere presente in magazzino allinizio di ogni intervallo - LRE) a cuiriportare le scorte, in relazione alla media aritmetica dei fabbisogni tradue rifornimenti(FP medio) e alla necessit di avere un margine disicurezzaper coprire imprevisti (SS).
LRE
SS
Quantitin
magazzino
Tempo
FPmedio
TF TF TFt
LRE= FP medio + SS
dove FP medio = p x T
p = tasso medio di prelievo per unit ditempoT = n. di unit di tempo tra unrifornimento e quello successivo
Ordinet= LRE - livello scortet
TF costante
30
Il metodo a tempo fisso (TF)
Il costo totale annuodelle scorte gestite con il metodo a tempo fisso pari a:Costi totali di emissione (CTE) = Costo emissione di un ordine x N di ordini
CTE =365
TFCeu x
Costi totali di mantenimento (CTM) = Costo di mantenimento unitario x giacenza media
CTM = ( FP2
+ SSCmu x )
Per cui i costi totali delle scorte sono:
CTS = CTE + CTM =365
TFCeu x (
FP
2+ SS+ Cmu x )
Il metodo a tempo fissosemplifica le operazioni di controllo erichiede un numero limitato di informazioni ma richiede mediamente unlivello di scorte superiori agli altri metodi.
+ TF = tempo fisso
FP = media aritmetica
dei fabbisogniSS = margine
di sicurezza
_
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
16/28
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
17/28
17
33
Il metodo a quantit fissa (EOQ)
La funzione di costo da minimizzare diventa allora la seguente:
min f(Q) = Q x p x i + F x Co 2 Q
da cui si ottiene dopo alcuni passaggi:
Q = 2 x F x Co p x i
Q/2 = costi di mantenimento annualip = prezzo unitario di acquistoi = tasso % dinteresseF/Q = numero totale di ordiniF = fabbisogno totaleCo = costo di ogni ordine
34
ESEMPIO
- Unimpresa che produce pasta consuma annualmente 1.000 (F) quintaledi farina- Ciascun ordine ha un costo di intermediazione di 500 !(Co) pagate ad unagente- I costi finanziari sullinvestimento medio in scorte sono pari al 12% (tassodi interesse = i)- Altri costi di mantenimento (deterioramento, ecc.) sono pari al 6% delvalore della merce in magazzino
- Il prezzo medio di acquisto della farina di 120!(p) al quintaleEOQ = 2 x 1.000 x 500
120 x (0,12+0,06)= 215
I costi di gestione delle scorte saranno i seguenti:- costi di mantenimento: 215 x 120 x (0,12 + 0,06) = 2.322! 2- costi di ordinazione: 1.000 x 500 = 2.325,60! 215- costo totale = 4.647,60!
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
18/28
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
19/28
19
37
Il lotto economico
In realt, il valore di questi parametri pu modificarsi infunzione della quantit acquistata; il caso:
- del prezzo di acquisto, che pu essere scontato in caso dilotti rilevanti;
- dei costi di trasporto (compresi nei costi di ordinazione) chepossono crescere se il lotto di acquisto supera una certa
soglia
In tal caso, il modello del lotto economico non sufficiente,da solo, a dare soluzione al dilemma dellapprovvigionamento
38
Il lotto economico in condizioni di rischio
Ipotizzando un costo di mancata venditaprevisto pari a 2!perordine, il costo di sottoscorta, ad un livello di serviziodel 90%, siottiene moltiplicando la percentuale di fuoriscorta(10%) per ilcosto di mancata vendita(2!): ci equivale ad un costo di fuoriscortaper ordine pari a 0,2!
La formula classica dellEOQ si fonda su due costi (ordinazionee
mantenimento) dallandamento contrastante
Ai costidi ordinazionee mantenimentosi possono aggiungerequelli di sottoscortain quanto essi si muovono in direzione opposta aicosti di mantenimento in rapporto alla quantit ordinata
Infatti, aumentando lampiezza degli ordini ne diminuisce il numero, mavi anche una minore probabilit che si verifichi una rottura di stock
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
20/28
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
21/28
21
41
Il lotto economico in condizioni di rischio
Infine, per completare la situazione dei costi globali relativi a una datapolitica delle scorte, occorre aggiungere i costi delle scorte in transito (oviaggianti) indicate con Dtc1 in cui Dt rappresenta la domanda nelperiodo di transito e c1 il costo di mantenimento di tali scorte (che puessere anche uguale a c)
Dalla somma dei 4 componenti di costo (mantenimento, ordinazione,sottoscorta e stock in transito) si determinano i costi totali per una
quantit fissa da ordinare:
F (a+p) + c Q + (R - d) + Dtc1_
Q 2
42
Livello ottimale delle scorte
Rappresentazione del livello ottimale di scorte per minimizzare i costi digestione delle scortee di mancata vendita
Costo totale per lazienda
Livello di scorte
Costo di gestione
Costo di mancata vendita
Costo totale = Costo di gestione + costo di mancata vendita
S0
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
22/28
22
43
Sintesi
Modello a quantit fissa
monitoraggio continuo delle scortelordine parte quando il magazzinoscende sotto un livello prefissato
il lotto ordinato fisso
Modello a periodo fisso
monitoraggio a cadenze predefinitelordine parte se al momento delcontrollo il magazzino sceso sottoun certo livello obiettivoil lotto ordinato pari a quello cheriporta il magazzino al livelloprefissato
Controllo: continuoIntervallo di riordino: variabileQuantit: fissa
Controllo: discontinuoIntervallo di riordino: fissoQuantit: variabile
44
I criteri di scelta dei metodi
Le considerazioni svolte qui di seguito possono essere di aiuto nella scelta:
- il metodo a periodo fissorichiede unaccurata previsione a breve delladomanda, il che pu essere arduo, specie se la domanda mutevole; tuttaviain condizioni di alta instabilit della domanda, il metodo a quantit fissapucondurre a pi elevati livelli di scorte
- il metodo a quantit fissapu creare problemi nel caso di domandairregolare e sistema a depositi periferici, per cui possono giungerecontemporaneamente gli ordini con evidenti difficolt produttive e di evasione
degli ordini;- in molti casi, per, il metodo a quantit fissariduce il livello di scorte,abbassandone i costi di mantenimento
- nel caso di repentini mutamenti della domanda, il metodo a quantit fissarisponde meglio essendo legato alla stessa, al contrario dellaltro che legatopi al tempo
- a causa, per, della dipendenza dalla domanda, le scorte nel metodo aquantit fissavanno strettamente sorvegliate, il che pu diventare costosonelleventualit di un magazzino con molti articoli
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
23/28
23
45
Il Materials Requirement Planning(MRP)
LMRP esplode il fabbisogno di materie prime e prodotti
intermedi a partire dal fabbisogno di prodotti finiti espresso nel
piano principale di produzione (MPS Master Production
Schedule), che formalizza le analisi sulle previsioni di vendita
Il magazzino viene quindi gestito in modo tale da soddisfare le
esigenze di produzione e non per ricostituire il livello
considerato ottimale una volta che questo si abbassato
Lobiettivo delle tecniche di gestione a fabbisogno quello di
determinare:- quali assiemi, sotto-assiemi, parti, materie prime sono
necessari per realizzare il piano di produzione
- in quali quantit e quando devono essere approvvigionati perrispettare i tempi di produzione garantendo condizioni di
efficienza
46
Il Materials Requirement Planning(MRP)
Se lMRP una tecnica di gestione pi efficiente, tuttavia anche pi
complessa perch richiede una notevole quantit di informazioni, la cui
elaborazione necessita di un supporto di tipo informatico
Le informazioni del sistema provengono da:
a) Piano principale di produzione (MPS): fornisce le informazioni
necessarie alla determinazione di cosa e quanto produrre
b) distinta base (bill of materials): definisce le informazioni tecniche sui
prodotti necessarie a determinare i fabbisogni di componenti e materie
prime
c) lead time(interno ed esterno): la conoscenza dei tempi di produzione (lead
time interno) o approvvigionamento (lead time esterno) di ogni singolo
componente della distinta base consente di programmare i lanci degli ordini
di produzione o acquisto coerentemente con i tempi previsti di
predisposizione del prodotto finito;
d) giacenze(Inventory Record File): le informazioni sullo stato delle giacenze,
dellesistenza in scorta di materiali gi destinati ad altre produzioni e su
eventuali ordini di materiali gi inoltrati, nonch sullo stato di avanzamento
della produzione di ogni codice, sono la base per determinare il fabbisogno
netto
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
24/28
24
47
Il Materials Requirement Planning(MRP)
In base a tutte queste informazioni, per ogni codice viene
definito quando lanciare lordine di acquisto o produzione e perquali volumi
La quantit da ordinare pi propriamente definibile come
fabbisogno netto, risultante da tutte le valutazioni prima
accennate sulle giacenze
48
Il Materials Requirement Planning(MRP)
Fabbisogno netto = Fabbisogno lordo - Scorta disponibile
Scorta disponibile = Giacenza in magazzino - Scorte prenotate -
- Scorte di sicurezza + Ordini aperti
In modo pi specifico, il fabbisogno netto sar dato dal
fabbisogno lordo derivante dallesplosione del piano diproduzione secondo le informazioni della distinta base, al netto
della scorta disponibile
Questultima sar pari alla giacenza di magazzino, meno le
scorte gi prenotate per altre produzioni e le scorte di
sicurezza, a cui si sommano ordini aperti, ovvero scorte non
ancora presenti in magazzino, ma gi ordinate
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
25/28
25
49
Il Manufacturing Resources Planning(MRP II)
I progressi nel software di base e lintegrazione resa possibile
con i moduli adibiti alla pianificazione della capacit produttiva
e delle risorse finanziarie hanno migliorato il metodo sino a
parlare di M.R.P. II (con il significato pi ampio di
Manufacturing Resources Planning) con la pianificazione,
cio, non solo di parti e materiali, ma anche delle altre risorse
produttive (impianti, macchine, attrezzature, personale) in
modo da tempificarne e bilanciarne le attivit in unottica di
ottimizzazione
Lo stato di avanzamento della produzione viene poi controllato
allo scopo di verificarne la rispondenza al piano e rilevarne
scostamenti per difetti, strozzature, ecc.
50
Il Just in time(e il kanban)
Il Just in Time, assieme al Total Quality Management, uno
degli elementi costitutivi del modello di organizzazione e
produzione giapponese, le cui tecniche sono finalizzate a:
1. produrre solo ci che occorre al cliente
2. produrlo solo al ritmo secondo il quale il cliente ne ha
bisogno3. produrre con qualit perfetta (zero difetti)
4. produrre istantaneamente, con leliminazione del tempo
di attesa non necessario
5. produrre senza spreco di lavoro, di materiali o di
impianti: il tutto allo scopo di eliminare ogni scorta
inoperosa e ingiustificata
6. produrre con metodi che favoriscano lo sviluppo e la
professionalizzazione dei dipendenti
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
26/28
26
51
Il Just in time(e il kanban)
Iljust in time un sistema produttivo di tipopull: ci
significa che la produzione viene tirata non da previsioni di
vendita, ma direttamente dalla domanda, che, a partire dai
centri finali di assemblaggio, porta allattivazione, in catena, di
tutti i centri produttivi a monte, mano a mano che se ne
manifesta la necessit
Iljust in timesi focalizza dunque su quattro principi base:
1. leliminazione delle risorse ridondanti e degli sprechi
2. la partecipazione dei fornitori
3. il coinvolgimento dei dipendenti
4. il controllo della qualit totale
52
Il Just in time(e il kanban)
Il rispetto di questi principi comporta una
riorganizzazione complessiva di tutta la gestione
dellimpresa, dallorganizzazione del processo di
produzione (con la sincronizzazione delle fasi, il
livellamento della produzione, la riduzione dei tempi
di set-up), ai rapporti di fornitura, alla gestione dellerisorse umane e della qualit, alle modalit di
progettazione del prodotto, alla gestione dei materiali
In questa sede si tratter solamente della gestione
dei materiali
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
27/28
27
53
Il kanban
Il sistema di gestione dei materiali kanban rientra tra gli strumenti di
gestione sviluppati nellambito del pi ampio sistema di produzione
just in time
Il kanban utilizzato per la gestione del processo produttivo in
quanto meccanismo attraverso cui si attivano i diversi centri di
produzione allinterno dello stabilimento (oltre che i fornitori esterni) Il kanban letteralmente il cartellinoattraverso cui si trasmettono le
informazioni da una stazione di lavoro allaltra per comunicare
lutilizzo di un determinato materiale e la necessit del suo reintegro:attraverso un kanban, cio, un centro a valle comunica a quello a
monte lesigenza di un determinato componente e quindi lesigenza
di metterlo in produzione; nel sistema kanban, infatti solamente la
richiesta a valle attiva il centro produttivo a monte, che non produce
in base a ipotetiche necessit di produzione o a piani predefiniti, ma
solo in base a manifeste esigenze espresse dal centro di lavoro a
valle
54
Come funziona? 1/2
Il sistema prevede innanzitutto alcuni elementi:
- due centri di produzione(uno a monte e uno a valle) con
un centro di movimentazione e raccolta dei materiali
- contenitoriper il rifornimento di dimensioni standard per
controllare il numero di pezzi trasferiti e permettere ancheun controllo visivo immediato dei flussi
- un kanban di produzioneche autorizza il centro a monte a
produrre le parti dopo che queste sono state inviate a valle
- un kanban di trasferimentoutilizzato nel centro a valle per
autorizzare il trasferimento dei componenti prodotti a
monte
-
8/11/2019 8 La Gestione Delle Scorte
28/28
28
55
Come funziona? 2/2
Dal punto di vista operativo, il flusso di comunicazione e attivazione della
produzione fra due centri di produzione si struttura in questo modo:
1. a valle, a seguito di un consumo, c un contenitore vuoto con un kanban
di trasferimento; un incaricato lo preleva e lo porta nella zona di stoccaggio
del centro a monte
2. a monte lincaricato preleva un carrello pieno, stacca il kanban di
produzione e mette quello di trasferimento
3. il carrello pieno viene portato a vallee, quando i materiali vengono mandati
in produzione, il kanban di trasferimento viene staccato e posto su unarastrelliera; quando si accumulato un certo numero di cartellini, o a
intervalli prefissati, lincaricato provvede a fare lo scambio di carrelli vuoti
con carrelli pieni posti nellarea di stoccaggio del centro a monte
4. a monte, il kanban di produzione staccato dal carrello vuoto viene posto su
una rastrelliera per indicare la quantit di materiali consumati a valle; a
intervalli predefiniti e secondo lordine di urgenza, il reparto produce i pezzi
consumati e li mette in un carrello nel centro di stoccaggio, ponendovi
sopra il relativo kanban di produzione