Climatizzazione della casaun particolare importante

Appartamenti con ampie vetrate hanno sicuramente bisogno di un impianto di climatizzazione di alto livello, adeguato: le canalette possono passare anche nel controsoffitto

Certo, siamo solo appena entrati nella stagione pri-maverile (e nemmeno si

sente tanto...), ma la lungimiran-za vuole che si pensi già... all’e-state. In particolare, che ci si pen-si nell’ottica di un acquisto im-mobiliare, insomma per dirla chiaramente, quando si compra casa. Vista l’importanza di que-sto acquisto, in termini di vita pri-ma ancora che di costo, è eviden-te il valore di un immobile, di un appartamento, che è climatizza-to. Le estati torride sono ormai quasi la regola, per cui una casa climatizzata è sicuramente un “plus”. Ma anche se l’apparta-mento che vogliamo acquistae, o abbiamo acquistato, non è clima-tizzato, possiamo intervenire in un secondo momento.

Per scegliere l’impianto di con-dizionamento corretto bisogna prima valutare le caratteristiche della propria abitazione, e dun-que questo va fatto anche quan-do si compra casa, e riflettere su quelli che sono i nostri obiettivi di risparmio energetico e utiliz-zo. Vogliamo raffrescare tutta la casa o solo la zona notte? Quanto vogliamo spendere? Il condomi-nio in cui è l’appartamento ci au-torizza a montare un’unità ester-na? E il regolamento comunale cosa dice? Tutte queste doman-de vanno prese in considerazio-ne nel momento in cui si decide non solo di acquistare casa, ma anche di acquistare o sostituire l’impianto di condizionamento. Ecco allora alcuni suggerimenti utili in questo senso.

- Solo aria fredda o anche aria calda? Una delle questioni più importanti da porsi riguarda il ti-po di condizionamento. Ad alcu-ne persone interessa solo avere aria fresca d’estate, altre potreb-bero volere anche la possibilità di riscaldare casa con lo stesso si-stema. Questa seconda scelta viene adottata molto spesso nel Sud Italia, dove l’inverno è mite e basta un apporto minimo di aria calda per rendere l’abitazione confortevole. Da qualche anno, tuttavia, la diffusione delle pom-pe di calore ha reso la soluzione caldo/freddo conveniente anche alle nostre latitudini.

- Capire quali ambienti convie-ne raffrescare. Non è detto che valga la pena raffrescare l’intera abitazione. Persone che lavorano da casa, ad esempio, passano gran parte del tempo nella stan-za adibita a ufficio e magari non hanno necessità di avere lo “split” in cucina. Idem per chi è fuori casa tutto il giorno e preferi-sce raffrescare la zona notte. In

questi e altri casi una buona pro-gettazione risulta fondamentale.

- Presenza o meno di un con-trosoffitto. Il modello di condizio-natore che a oggi risulta meno impattante a livello estetico è quello cosiddetto canalizzato. Il grande vantaggio è di ridurre il numero di split (sostituiti da sem-plici bocchettoni) e posizionare i getti di aria fredda/calda nei pun-ti più strategici. Per contro, que-sto sistema richiede la presenza

di un controsoffitto o quantome-no lo spazio per crearne uno ex-novo. Nel controsoffitto an-dranno infatti posizionate (e quindi nascoste) le canaline e lo stesso condizionatore. Di conse-guenza, soffitti in muratura o con travi a vista, così come soffit-ti troppo bassi, complicano e tal-volta rendono impossibile l’in-stallazione di condizionatori ca-nalizzati.

- Attuale sistema di condizio-

namento dell’aria. Il condiziona-tore non va semplicemente ag-giunto, bensì integrato con l’at-tuale sistema di riscaldamento sulla base delle caratteristiche dell’immobile. Dato che esistono incentivi interessanti per chi ri-struttura, ma anche per chi adot-ta solo ed esclusivamente le pompe di calore, sarebbe oppor-tuno valutare a monte dell’acqui-sto quale modello si integra me-glio con ciò che abbiamo già in ca-

sa.- Il contesto abitativo. Se si ha

bisogno di un’unità esterna (in al-ternativa esistono condizionato-ri detti “unici”, cioè senza unità esterna) bisogna sapere che il re-golamento condominiale impo-ne il rispetto del decoro per cui gli altri inquilini potrebbero fare ostruzionismo. In aggiunta ci so-no i vincoli paesaggistici dei cen-tri storici italiani, molto rigidi e tutt’altro che trascurabili.

La pre-esistenzadell’impianto è molto rilevante per l’aquisto dell’alloggioma si può intervenireanche dopo

A cura dell’ufficio P.R. dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino” A cura dell’ufficio P.R. dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino” A cura dell’ufficio P.R. dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino” A cura dell’ufficio P.R. dei quotidiani “Alto Adige” e “Trentino”

DOMENICA 25 MARZO 2018

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LUNEDI MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIO

della politica. Chiediamoci, allo-ra, verso quale tipo di democra-zia muovono la riforma costitu-zionale e la nuova legge elettora-le (Italicum) sostenute dal go-verno Renzi. Semplificazione,efficienza, velocità, riduzionedei costi della politica, sono gliobiettivi posti al loro centro.Ammesso ma non scontato chele riforme sul tappeto li realizzi-no, tali obiettivi non sono peròdei fini politici primari, bensìdei mezzi; e, poi, se essi diventa-no l’unica misura della politicarischiamo di aprire le porte a ti-pi di regime politico che sono ingrado di realizzarli forse megliodi quello democratico. Riporta-re il discorso sulla rappresentan-za è un buon modo per chiarireun po’ le nostre idee sulla demo-crazia. La rappresentanza è sta-ta storicamente fondamentalenei processi di democratizzazio-ne dei regimi, una conquista do-lorosa e figlia di lotte. Siamod’accordo: la rappresentanza èil cuore della democrazia, è suotratto peculiare.

Caro Dellai, sul referendumcostituzionale lei opta “pur conmolte perplessità... per il Sì”.

so non saranno eletti in qualitàdi senatori. Saranno eletti dagliamministratori regionali e co-munali e, impossibile non pen-sarlo, su indicazione dei partiti,proprio di quei partiti che leigiustamente stigmatizza cometroppo slegati dalla società. I cit-tadini saranno così privati diuno strumento di rappresentan-za, costituito da un Senato elet-to direttamente. Per motivi suiquali devo sorvolare, poco giovaal nostro problema aver presen-te che in molte democrazie eu-ropee le cose funzionano così.

2) La rilevanza politica del Se-nato sarà piuttosto ridotta: isuoi poteri diminuiranno note-volmente, in particolare perchéprivato del voto di fiducia/sfidu-cia al governo, ma anche perchélimitato nelle competenze legi-slative; di conseguenza, la rap-presentanza senatoriale non sa-rà solo indiretta ma anche “abassa portata”, visto il declassa-mento politico dell’istituzioneche la accoglie.

3) Le occasioni di lavoro delnuovo Senato, realisticamente,si ridurranno ad una riunione almese o giù di lì, pur dovendo es-

re che, da una parte o dall’altrala qualità del lavoro possa risetirne, e forse da entrambiDi conseguenza, rischia dire compromessa anche la qualtà della rappresentanza a livellterritoriale, e non solo a Romail voto del cittadino per laRegione o per il suo Comunsulterà depotenziato, poichpersonale politico-amministrtivo che egli eleggerà dovràcamenarsi, nel tempo eenergie, tra governo locale enato.

4) Le Regioni “ordinarie”le quali i cittadini votano, coriforma costituzionale perderanno buona parte dellecompetenze. Vero è chehanno competenze impropriin concorrenza con quellzionali. Ma resta il fattoavremo un indebolimentorappresentanza pure a livellgionale, data la perdita di potere di autonomia delle Regionicui organismi diventerannch’essi “a bassa portata” (lasciqui da parte il controversodelle Regioni e delle Provincstatuto speciale).

Questi sono solo alcuni

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TUTTI I GIORNIQUALCOSA

IN PIÙ!

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