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B A ANNO XVII N°957 24 GIUGNO 2017 RIVISTA APERIODICA DIRETTA DA STEFANO BORSELLI dIl Covilef RISORSE CONVIVIALI E VARIA UMANIISSN2279–6924 iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal losofo una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila Un percorso artistico e poetico da K.F.E. von Frehyold a Christian Morgenstern. M a ri s a F a don i S tr i k & Gab r i el l a R ouf LA DANZA DEI CONIGLI L E non cè danza che le somigli, / la san ballare solo i conigli. nota nei conigli la propensione a molti- plicarsi, e ne abbiamo fatta esperienza lavorando intorno al n° 15 del Covile dei Piccoli, il primaverile Postino di marzo, un Bilderbuch che brilla nella storia delleditoria per linfanzia come una svolta, una precocissi- ma anticipazione, a conti fatti non si sa quanto felice. In esso infatti lillustrazione per ragazzi abbandona lo stile del realismo ottocentesco, del biedermeier e anche del liberty curvilineo e sfumato, e si inoltra in un territorio di forme geometriche e colori primari, che sarà ripreso in Germania negli anni 20 da T om F reud e via via continue, diondendosi ovunque an- che in Italia con apporti futuristici, cubisti e astratti. È Purtroppo, venendo nel tempo a disperdersi la ranata elaborazione estetica che vi stava die- tro, e annientandosi nel fumetto la tradizione poetica e letteraria del libro illustrato per lin- fanzia, quelli che sono oggi celebrati come inno- vatori e pionieri (spesso incompresi al loro tem- po) hanno limmeritata onta di essere acquisiti come nobili antenati della schiera degenere di sgorbi, coloracci e puerilità insensate che carat- terizza ormai da tempo leditoria per linfanzia. T ornando ai nostri prolici conigli, cosa è scappato fuori dalla conigliera? Intanto un rag- guaglio sulla specie stessa, sul suo strano rappor- to con le uova e con la tradizione pasquale che li accomuna. Poi la storia tuttaltro che linearede Il postino di marzo (nostro titolo), e della sua collocazione nellopera del suo ideatore, larti- sta F reyhold, con lironica constatazione che la sua fama, lui malgrado, è rimasta legata preva- lentemente a questo libro che, creato per la Pa- squa, uscí… a Natale. Un coniglietto bizzarro quanto pregiato, si presenta sotto le vesti poetiche di Christian Morgenstern, autore del testo del libro, che lui modestamente dichiadi aver scritto «solo a commento delle immagini». Dalla sua vasta produzione abbiamo scelto e tradotto alcune composizioni che si collocano nella poetica del- la «Danza dei conigli», surreali ma aettuose. Il percorso artistico, spirituale e di vita di Morgenstern ci riporta infine al tema della Pa- squa, interpretata secondo le dottrine antropo- sofiche di Rudolf Steiner. Indice La tradizione del Coniglio di Pasqua, Der Osterhase.................................................. 2 Storia di Osterbuch ovvero Hasenbuch e del suo illustratore................................... 3 Il cammino di Christian Morgenstern......7 Il Covile, ISSN 2279–6924, è una pubblicazione non periodica e non commerciale, Redazione: Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro Ciro Lomonte, Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Salíngaros, Andrea G. Sciffo, Stefano Serani, Stefano Silvestri, Massimo Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere derivate 3.0 Italia utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Steffmann e gli Education www.iginomarini.com ☞Programmi: impaginazione LibreOffice ai sensi della Legge sullEditoria n°62 del 2001. Direttore: Stefano Borselli. De Marco, Armando Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe Misheff, Pietro Pagliardini, Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Zaratin. ☞© 2016 Stefano Borselli. La rivista è licenziata sotto Creative License. ☞Arretrati: www.ilcovile.it.il.covile@gmail.com. Caratteri di Manfred Klein, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, (con Estensione Patina), trattamento immagini GIMP e FotoSketcher.

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Page 1: A Il Covi e B2017 - Il Covile. Indice generale della rivista. ·  · 2017-06-24STEFANO BORSELLI dIl Covile f RISORSE CONVIVIALI ... il primaverile Postino di marzo, un ... Salíngaros,

BAANNO XVII N°957 24 GIUGNO 2017

RIVISTA APERIODICA

DIRETTA DA

STEFANO BORSELLI dIl Covilef RISORSE CONVIVIALI

E VARIA UMANITÀ

ISSN2279–6924

iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiPenetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal filosofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione di rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dávila

Un percorso artistico e poetico da K.F.E. von Frehyold a Christian Morgenstern.

M a r i s a Fa d o n i S t r i k & G a b r i e l l a R o u f

L A D A N Z A D E I C O N I G L IL

E non c’è danza che le somigli, / la san ballare solo i conigli.

nota nei conigli la propensione a molti-plicarsi, e ne abbiamo fatta esperienzalavorando intorno al n° 15 del Covile

dei Piccoli, il primaverile Postino di marzo, unBilderbuch che brilla nella storia dell’editoriaper l’infanzia come una svolta, una precocissi-ma anticipazione, a conti fatti non si sa quantofelice. In esso infatti l’illustrazione per ragazziabbandona lo stile del realismo ottocentesco,del biedermeier e anche del liberty curvilineo esfumato, e si inoltra in un territorio di formegeometriche e colori primari, che sarà ripresoin Germania negli anni 20 da Tom Freud e viavia continuerà, diffondendosi ovunque — an-che in Italia — con apporti futuristici, cubistie astratti.

È

Purtroppo, venendo nel tempo a disperdersila raffinata elaborazione estetica che vi stava die-tro, e annientandosi nel fumetto la tradizionepoetica e letteraria del libro illustrato per l’in-

fanzia, quelli che sono oggi celebrati come inno-vatori e pionieri (spesso incompresi al loro tem-po) hanno l’immeritata onta di essere acquisiticome nobili antenati della schiera degenere disgorbi, coloracci e puerilità insensate che carat-terizza ormai da tempo l’editoria per l’infanzia.

Tornando ai nostri prolifici conigli, cosa èscappato fuori dalla conigliera? Intanto un rag-guaglio sulla specie stessa, sul suo strano rappor-to con le uova e con la tradizione pasquale cheli accomuna.

Poi la storia — tutt’altro che lineare— deIl postino di marzo (nostro titolo), e della suacollocazione nell’opera del suo ideatore, l’arti-sta Freyhold, con l’ironica constatazione che lasua fama, lui malgrado, è rimasta legata preva-lentemente a questo libro che, creato per la Pa-squa, uscí… a Natale.

Un coniglietto bizzarro quanto pregiato, sipresenta sotto le vesti poetiche di ChristianMorgenstern, autore del testo del libro, che luimodestamente dichiarò di aver scritto «solo acommento delle immagini». Dalla sua vastaproduzione abbiamo scelto e tradotto alcunecomposizioni che si collocano nella poetica del-la «Danza dei conigli», surreali ma affettuose.Il percorso artistico, spirituale e di vita diMorgenstern ci riporta infine al tema della Pa-squa, interpretata secondo le dottrine antropo-sofiche di Rudolf Steiner.

IndiceLa tradizione del Coniglio di Pasqua, Der

Osterhase..................................................2Storia di Osterbuch ovvero Hasenbuch e

del suo illustratore...................................3Il cammino di Christian Morgenstern......7

Il Covile, ISSN 2279–6924, è una pubblicazione non periodica e non commerciale,☞Redazione: Francesco Borselli, Riccardo De Benedetti, Aude De Kerros, Pietro Ciro Lomonte, Roberto Manfredini, Ettore Maria Mazzola, Alzek Salíngaros, Andrea G. Sciffo, Stefano Serafini, Stefano Silvestri, Massimo Commons. Attribuzione. Non commerciale. Non opere derivate 3.0 Italia utilizzati: per la testata i Morris Roman di Dieter Steffmann e gli Education www.iginomarini.com ☞Programmi: impaginazione LibreOffice

ai sensi della Legge sull’Editoria n°62 del 2001. ☞Direttore: Stefano Borselli.De Marco, Armando Ermini, Marisa Fadoni Strik, Luciano Funari, Giuseppe

Misheff, Pietro Pagliardini, Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Zaratin. ☞© 2016 Stefano Borselli. La rivista è licenziata sotto Creative License. ☞Arretrati: www.ilcovile.it. ✉ [email protected]. ☞Caratteri

di Manfred Klein, per il testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, (con Estensione Patina), trattamento immagini GIMP e FotoSketcher.

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a La tradizione del Coniglio di Pasqua, Der Osterhase.

menzionato per la prima volta nel 1682in un trattato Disputatione ordinaria di-

squirens de ovis paschalibus del medico tedescoGeorg Franck von Frankenau (1644–1704).1

Egli vi descrive l’usanza — «favola per sem-pliciotti e bambini» — diffusa in varie regionidella Germania, del coniglio che a Pasqua na-sconde in giardino e nei cespugli le uova, quel-le vere, che vengono poi cercate dai bambini.

È

Questa tradizione cadde tuttavia in discredi-to nelle regioni passate al protestantesimo do-ve fu bollata come abuso della festa di Pasqua.Oggi l’usanza, recente, di nascondere le uovadi cioccolato è diffusa in tutta l’area tedesca siacattolica che protestante.

La tradizione ha avuto una sistemazione,un po’ spoetizzante in verità, nella leggenda se-condo la quale una povera madre, non potendooffrire dolciumi ai suoi bambini, avrebbe deco-rato e nascosto le uova in giardino per far lorouna sorpresa. I bambini, avendo visto un coni-glio scappar via al loro arrivo, pensarono chefosse stato lui a lasciarle come dono pasquale.

Probabilmente nel Osterhase benefico eburlone sono confluite le simbologie e allego-rie primaverili e pasquali, rispettivamente delconiglio-lepre e dell’uovo.

1 Georg Franck von Franckenau: «Disputatione ordi-naria disquirens de ovis paschalibus». In: Satyrae Me-dicae. XVIII. Heidelberg 1682, p. 6.

Infatti il coniglio, come le uova, è associatoalla Pasqua fin dai primi secoli dell’era cristia-na come simbolo di rinascita. Nella tradizionebizantina il coniglio è simbolo di Cristo. PerSant’Ambrogio l’animale alludeva alla doppianatura, divina e umana, di Cristo nonché allaResurrezione, simbolo che spiegherebbe il coni-glio pasquale.

Sull’etimologia della parola Oster/hase:Ostern, Pasqua, in antico alto-tedesco: ostarun,in medio alto-tedesco: Osteren (est) deriva for-se dalla dea della primavera Ostar/a, ovvero Eo-stre, nome della dea teutonica dell’alba, dellaprimavera e della fertilità. Hase: lepre o coni-glio selvatico. L’uovo di Pasqua e il conigliopasquale sarebbero simboli di Ostara.

Oggetto di moltissime poesie in lingua tede-sca e di una altrettanto vasta iconografia, il co-niglio non è tuttavia il solo a portare le uova aibambini. In Turingia è un coniglio rosso o ver-de, ma in altre regioni è il gallo o la gallina, lagru, la cicogna, il cuculo, la volpe o l’agnello.È il coniglio comunque che si è diffuso un po’dappertutto.

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Coniglio: Cod. Sang. 357 della Stiftbibliothekdi San Gallo.

Nel 18° secolo era uso dipingere il motivodei tre conigli ordinati in un cerchio legati fraloro solo da tre orecchi. Questo è presente siain Svizzera che in Francia, sebbene il suo si-gnificato non sia chiaro (forse simbolo dellaTrinità?)

Finestra del chiostro nel Duomo di Paderborn(Germania).

Una curiosità: nel Medioevo a Pasqua (ilGiovedí santo) scadevano i termini per pagare icreditori. Ai proprietari fondiari i fittavoli por-tavano delle uova, nonché ai creditori che ve-nivano anche pagati in uova e conigli/lepri, co-me è documentato in un libro contabile di uncanonico del Duomo di Speyer (Spira). E anco-ra, nei libri contabili di Edoardo I d’Inghilter-ra risulta segnata una spesa per 450 uova rive-

stite d’oro e decorate da donare come regalo diPasqua.

Tiziano, Madonna del coniglio (1530), Museo delLouvre. La tela di piccole dimensioni, destinata al-la devozione privata, fu dipinta per il marchese diMantova Federico II Gonzaga. Le collezioni Gon-zaga furono poi cedute a Carlo I d’Inghilterra einfine, nel 1665, il quadro fu acquistato dal duca diRichelieu e Luigi XIV. L’opera è ricca di simbolo-

gie, e si focalizza proprio sul candido coniglietto.

a Storia di Osterbuch ovvero Hasenbuch e del suo illustratore.

onrad Ferdinand Edmund von Frey-hold (1878–1944), pittore tedesco dal-la solida formazione accademica, ha

un posto come innovatore, quasi un rivoluziona-rio del Bilderbuch per l’infanzia.

KEgli si stimava però prima di tutto pittore,

mentre la sua attività di illustratore, come scri-ve in una lettera del 1906 al collega Karl Ho-fer (1878–1955), anch’egli pittore e illustrato-re, era solo una secondaria fonte di guadagno.Molto francamente confessa all’amico di esser-cisi dedicato per puro caso, su commissione,prendendone allo stesso tempo le distanze: «Miviene male al pensiero di dover finire come il-lustratore di libri per bambini».2

2 Freyhold a Karl Hofer, in Roland Stark: «KonradFerdinand Edmund von Freyhold als Buchillustra-tor». Librarium, Rivista della Società svizzera dei bi-

24 Giugno 2017 Anno XVII

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Questi incarichi sono da ricondurre alle sol-lecitazioni di Emil Rudolf Weiss (1875–1942),compagno di accademia di Freyhold verso ilquale Weiss nutriva un’incondizionata ammira-zione. Il lavoro piú importante gli fu affidatonel 1904 da Richard Dehmel,3 che stava scri-vendo le poesie per un nuovo e ambizioso libroper bambini, Der Buntscheck, una raccolta, co-me recita il sottotitolo,4 che fosse fortementeartistica, «per gli occhi e l’orecchio.»

E. R. Weiss, da: Der Buntscheck.

Per le illustrazioni Dehmel aveva chiamato4 artisti: lo svizzero Ernst Kreidolf, che giàaveva collaborato ad un suo precedente volumein versi,5 i sopra citati Karl Hofer, Emil Ru-dolf Weiss e, su raccomandazione di quest’ulti-mo, Freyhold, fino a quel momento sconosciu-to al poeta e da lui accolto con entusiasmo.

Nella letteratura per l’infanzia Buntscheck èconsiderato oggi come un libro all’avanguar-

bliofili, Quaderno n. 1, 1997.3 Richard Fedor Leopold Dehmel (1863-1920) è uno

dei piú importanti poeti tedeschi di fine 800’, autoreinsieme alla moglie Paula, nata Oppenheimer(1862–1918) di popolari libri per l’infanzia. Celebricompositori, fra cui Richard Strauss, Jean Sibelius,Arnold Schönberg, Anton Webern e Kurt Weil han-no messo in musica alcuni suoi testi poetici.

4 Richard Dehmel: Der Buntscheck. Ein Sammelbuchherzhafter Kunst für Ohr und Auge deutscher Kinder.Schaffstein, Köln 1904.

5 Si tratta di Fitzebutze di Paula e Richard Dehmel.Insel-Verlag, Frankfurt M. 1900, illustrazioni diErnst Kreidolf.

dia, sia per la bellezza e la freschezza delle il-lustrazioni che per i testi, autenticamente in-fantili e mai sentimentali.

Dietro consiglio di Dehmel, l’editore Her-mann Schaffstein6 affida a Freyhold la redazio-ne di altri libri per bambini. Da questo incariconasceranno fra il 1905 e il 1906 due volumi, pri-vi di testo e interamente illustrati: Tiere, Ani-mali, e Sport und Spiele, Sport e giochi.7 Néquesti, né due album da colorare per bambini,riscossero tuttavia l’auspicato successo. Il reso-conto contabile delle vendite (671 esemplari) èmagro, situazione di cui l’editore si lamenta inuna lettera a lui indirizzata del 1912:

La vendita di libri illustrati è appena de-gna di nota, non vanno neppure i lavoridi Kreidolf,8 di questi, per Natale, se nesono venduti tre sotto costo. I libri diGertrud Caspari9 hanno battuto tutti. È

6 La Casa editrice Schaffstein di Colonia (1894–1973), nella sua lunga e fortunata attività, ha lostraordinario merito di aver divulgato una letteratu-ra di qualità per l’infanzia e la gioventú. Richiestodel motivo di questo impegno Hermann Schaffsteinevocava il «mito di Struwwelpeter». Come Hoff-mann, anch’egli deluso nella sua ricerca di buoni li-bri illustrati per la figlia, decise allora di pubblicar-ne egli stesso per poter cosí esercitare un’influenzasia sui testi sia sulla loro veste artistica e tipografica.Tutti i piú importanti libri per ragazzi pubblicati daSchaffstein sono diventati dei classici.

7 K. F. E von Freyhold: Bilderbücher: Vol. I Tiere,vol. II Sport und Spiele con rispettivamente 12 ta-vole colorate, litografie. Schaffstein, Köln 1906.

8 Konrad Ernst Theophil Kreidolf (1863-1956), origi-nalissimo illustratore svizzero delle ‘piccole creatu-re’, erbe, fiori, insetti, gnomi, pubblica nel 1897 ilsuo celebre Blumen-Märchen, Le fiabe dei fiori, cuiseguirono Schlafende Bäume (1901), Wiesenzwerge(1902), Sommervögel (1908) e numerosi altri fino alsuo ultimo Die Himmelreich-Wiese del 1934.

9 Gertrud Caspari (1873–1948) è una delle piú famoseautrici e illustratrici tedesche. Ha scritto e illustratooltre cinquanta libri per bambini venduti in milionidi copie e tradotti in molte lingue. Pubblica il suoprimo Bilderbuch nel 1903: Das lebende Spielzeug, Ilgiocattolo vivente. Durante il Nazismo illustra libripedagogici di propaganda, cosa che le sarà in segui-to rimproverata. Solo qualche anno dopo la suamorte in povertà (1948) i suoi libri usciranno dal di-

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sempre la stessa storia, non si può incul-care con violenza al popolo la compren-sione dell’arte.

I librai, aggiunge l’editore, lo dicono chiara-mente: «I Suoi libri sono fuori moda.».10

K. F. E. von Frehyold, tavola da Tiere, (Animali) 1906

Si spengono cosí le speranze per Freyhold didiventare famoso e di raggiungere, attraverso isuoi libri illustrati, l’indipendenza economica.

Già prima di questa deludente lettera egliaveva illustrato un altro Bilderbuch: Osterbu-ch, Libro di Pasqua, che però l’editore si erarifiutato di pubblicare. Quei disegni, insiemealla richiesta di un sostegno finanziario, eranostati inviati nel novembre 1906 al suo mecena-te Theodor Reinhart,11 accompagnati daqueste righe:

Ero assolutamente fiducioso che [Schaff-stein] lo accettasse, soprattutto perché:¶ 1) È un libro che meglio va incontro

menticatoio. Oggi le opere originali hanno raggiun-to cifre ragguardevoli presso antiquari e collezioni-sti e sono tutelate dalla Gertrud-Caspari-Familien-stiftung.

10 «Schaffstein a Freyhold», ibd. in Roland Stark.11 Theodor Reinhart (1849–1919): capostipite di una

dinastia di imprenditori e mecenati svizzeri, collezio-nista d’arte che sostenne le carriere di giovani artistiquali Ferdinand Hodler, Karl Hofer e lo stessoFreyhold. La collezione di famiglia, ampliata dalfiglio Oskar, è fra le piú prestigiose collezioni pri-vate del Novecento, ed è ospitata nella villa «Am Rö-merholz» nonché nel Museo Oskar Reinhart a Win-terthur.

al gusto del pubblico, ¶ 2) [L’editore]non ne possiede nessuno che si venda aPasqua (…) ¶ 3) Non esiste fino ad oraalcun libro di Pasqua.

Nell’ottobre dello stesso anno Freyhold ave-va scritto a Karl Hofer:

Credo che Osterbuch sia, in sé e per loscopo che si prefigge, quanto di meglioio abbia mai fatto. Mi adopero sempre dicreare immagini affinché un libro otten-ga il piú ampio successo e che allo stessotempo mi offra la possibilità di attendere,in misura modesta, ai miei obiettivi. Hoimprontato il libro in modo tale che de-ve avere successo.12

Quindi, pur non volendo «finire come il-lustratore di libri per bambini», Freyholdera consapevole della qualità e novità del suolavoro, in cui le immagini hanno preminenzaassoluta sui testi e manca una vera e proprianarrazione.

K. F. E. von Frehyold, tavola da Sport und Spiele, (Sport e giochi) 1906.

Theodor Reinhard accoglie le pressanti ri-chieste di aiuto economico da parte di Frey-hold, concedendogli una rendita mensile incambio di altri lavori che però l’artista non ese-guirà. Il contratto si rompe. A salvare la situa-zione giunge provvidenziale nel 1908 una lette-

12 Freyhold a Karl Hofer, ibd. in Roland Stark.

24 Giugno 2017 Anno XVII

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ra dell’editore berlinese Bruno Cassirer,13 che,affascinato dai suoi lavori, gli propone una col-laborazione. Non dovrebbe essere per forzauna cosa nuova, gli dice, ed ecco che Osterbuchviene ripescato e inserito nel contratto con rela-tivo copyright. Quanto ai testi da accompagna-re alle 16 illustrazioni colorate a mano, Frey-hold avrebbe preferito che fossero scritti da Ri-chard Dehmel, ma l’editore aveva previsto, eproposto, il suo lettore e poeta Christian Mor-genstern14 di cui tesse le lodi:

[...] conosco le sue eccellenti poesie in ri-ma per bambini e sono convinto chel’effetto delle Sue illustrazioni sui suoiversi non tolgono loro niente, anzi, levendite sarebbero maggiori, cosa di cuibeneficerebbe Lei stesso.15

In effetti Morgenstern interpreta con gran-de sensibilità il suo ruolo di poeta per Frey-

13 Bruno Cassirer (1872–1941) fu fondatore nel 1998insieme al cugino Paul della Bruno & Paul CassirerKunst— und Verlagsanstalt, Casa d’arte e Casa edi-trice di Berlino. Resero popolare in Germanial’Impressionismo francese esponendo nella loro gal-leria quadri di Renoir, Degas, Cézanne e molti altri.Nel 1914 fu allestita una delle piú grandi mostre de-dicate a Vincent van Gogh con ben 150 opere. Nel1901 Bruno Cassirer si stacca dall’impresa comuneper dedicarsi interamente all’editoria. Nel 1903Christian Morgenstern entra come lettore a far par-te della casa editrice che pubblicherà quattro volumidelle sue poesie e altri cinque dal suo lascito. Nel1937, per le leggi razziali, viene ritirata a Cassirer lalicenza di editore. Nel 1938 emigra a Oxford dove ilgenero Günther Hell (George Hill) continuerà latradizione familiare fondando la Bruno CassirerPublischers Ltd. (1939–1990). Bruno Cassirer muo-re a Oxford il 29 ottobre 1941.

14 Christian Morgenstern (1871–1914) è un poeta tede-sco, drammaturgo, giornalista, traduttore (Strind-berg, Ibsen), autore dei celebri Galgenlieder, Cantipatibolari, testi umoristici inizialmente scritti e reci-tati in un ristretto cerchio di amici e poi pubblicatiin libro nel 1905. La fama di Morgenstern è legatasoprattutto a questi testi che furono piú volte il-lustrati e musicati e tuttora vengono studiati nellescuole e recitati a teatro.

15 Cassirer a Freyhold, 6 febbraio 1908, ibid. in R.Stark.

hold. Da uno scritto a Cassirer si evince l’esi-genza dal canto suo di attenersi il piú stretta-mente possibile alle immagini, con pochi versi«epigrammatici», affinché i bambini ne colga-no con chiarezza, nella loro convincente unità,l’essenza e la pregnanza. Ogni foglio, dice, èun allegro «epigramma a colori», non è pedan-teria, ma amore del colore e del disegno in pri-mo luogo: un libro solo per bambini e la lorofantasia.16

Però..per il procrastinarsi dei tempi diconsegna da parte di Freyhold (notoriamentepoco puntuale) il libro non poté uscire per Pa-squa, cosa che rese problematico il titolo stes-so. L’editore volendo allora pubblicare il libro aNatale si vide costretto a fare un compromessoribattezzandolo Hasenbuch (Libro del coni-glio). Freyhold fu incaricato di realizzare unanuova copertina e il libro venne finalmentepubblicato per il Natale del 1908.

Copertina originale di Hasenbuch, 1908.

La scarsa affidabilità di Freyhold riguardoad altri lavori in ponte con Cassirer non fece de-sistere l’editore dal proporgli di illustrare altriBilderbücher, tra cui uno con le numerose e ine-dite poesie per bambini dello stesso Morgen-stern. Ma Freyhold non si mostrò interessato,17

e cosí la sua opera come illustratore per l’infan-

16 Christian Morgenstern a Cassirer in: Ein Leben inBriefen, p. 209, 1952

17 Il libro Klein Irmchen (La piccola Irma), uscirà poiillustrato da Josua Leander Gampp, un allievo diEmil Rudolf Weiss.

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zia è quantitativamente piccola e si limita aquel primo decennio del 20°secolo.

Verso la fine degli anni venti Freyhold si av-vicinerà al Partito Nazionalsocialista di cui di-venterà membro nel 1930, venendo poi elettonel Consiglio Comunale di Freiburg in Brei-sgau, ove ricoprirà dal 1939 l’incarico di inten-dente ai teatri, musei, biblioteche pubbliche earchivio cittadino. Il silenzio e la difficile do-cumentabilità circa la sua attività di pittore èforse legata anche a questo?

Fatto sta che il nome, la fama, la vitalità stes-sa dell’opera di Freyhold sono esclusivamentelegate alle sue illustrazioni per l’infanzia echiunque appena si occupi di Bilderbuch ricono-scerà a colpo sicuro le sue tavole (diffusissimein rete); i suoi libri sono tuttora pubblicati e leedizioni d’epoca sono esposte in musei e ambítedai collezionisti.

Concludiamo con i versi che Rainer MariaRilke dedicò a Freyhold per un esemplare delHasenbuch da lui ricevuto:18

Appena la terra si fa pasqualesi radunano tutti i coniglinel girotondo primaverile.Danzano al profumo dell’erbamolto liberi («frey») e propizi. («hold»)19

Hasenbuch cova in ogni coniglio.

a Il cammino di Christian Morgenstern.

M Sor Palmiro e il Palmström-Prinzip.

l nostro Osterbuch o Hasenbuch alias Posti-no di marzo che dir si voglia ha un testo mi-

nimalista, dichiaratamente in subordine alle im-magini. Esso è, come si è visto, opera di Chri-stian Morgenstern, poeta affermato all’epoca e

I

18 Rainer Maria Rilke, Gesammelte Werke, p. 1038,Frankfurt M., 6° ed. 1993.

19 Gioco di parole basato sul nome di Freyhold dove«frey/frei» = libero e «hold» = grazioso, leggiadro, in-cantevole, propizio.

conosciuto non solo nell’area tedesca. Con lasua produzione poetica piú nota, quella paro-distica e surreale dei Galgenlieder, 1905 (Cantipatibolari), e di Palmström, 1910, si sono cimen-tati vari traduttori in edizioni italiane.20

Abbiamo scelto e tradotto in rima alcunepoesie dedicate a Palmström (da noi ribattezza-to sor Palmiro), stralunato personaggio che,nella sua bonomia, rompe gli schemi dell’ovviooffrendo cosí nuove prospettive di significati.Ne síano esempio la prima poesia, Palmström,dove Palmiro viene presentato in atteggiamen-to reverenziale di fronte ad un banale fazzolet-to, ovvero Quadri in cui, dietro un’apparente in-genuità, rivela fiuto per gli affari prendendosigioco del mercato dell’arte e le sue quotazioni.Dai versi finali di un’altra celebre poesia, Dieunmögliche Tatsache (La realtà impossibile), ilpersonaggio ha perfino dato vita, ancora oggi,ad un principio, il cosiddetto Palmström-Prin-zip: «[…] Weil […] nicht sein kann, was nichtsein darf.» (Perché… non può essere ciò chenon è lecito essere).

È invece tratta dai Galgenlieder la poesia Ilginocchio, ove passa un brivido di macabro sur-reale.

Le due parallele, da una raccolta pubblicatapostuma, Palma Kunkel (Palma conocchia),21

20 Ci risultano come edizioni italiane di sue opere e te-sti: Aforismi di mistica e di ricerca spirituale, Ed.Boc-ca, 1942; Canti grotteschi, prefazione e traduzione diA.Turazza, ed. Einaudi 1966; Fatti lunari, traduzio-ne di G. Cusatelli e L. Borghese ed. Guanda 1990.La produzione poetica di Morgenstern pone proble-mi talvolta insormontabili al traduttore che devemuoversi in uno spazio tra due voci differenti e dueculture, tra la possibilità di restituire fedelmente lasemantica e l’impossibilità talvolta di ricostruirne ivalori ritmici fonetici. Nella fattispecie per l’usoche il poeta fa delle risorse specifiche della lingua te-desca (parole composite, doppi sensi, giochi di paro-le ottenuti grazie ad abili virtuosismi linguistici, li-bere associazioni e assonanze, declinazioni, diminuti-vi, vezzeggiativi ed altro).

21 Si tratta di 11 poesie, fra altre, incentrate sul mondodi Palma Kunkel, una sorta di strampalata eremitaimparentata con «Palm», peraltro un’assoluta scono-sciuta che vuol restare nell’ombra, in compagnia del

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anticipa quell’ispirazione filosofica e cosmica,che troverà infine esito nell’adesione da partedi Morgenstern all’antroposofia di Rudolf Stei-ner. La situazione delle due parallele «di buo-na famiglia» è umoristica, ma l’ipotesi che le

suo pappagallo Lore il quale, si dice, pur posseden-do un vocabolario sconfinato, ostinatamente tace.Viene rivelato cosí fin da subito il carattere fittizio epuramente linguistico delle figure in campo. AnchePalmström fa qui una fugace apparizione senza tutta-via esservi un nesso con Palma, se non nella radicedel nome.

due entità geometriche possano incontrarsi al-l’infinito, oltre il sistema di riferimento terre-stre, libera un’immagine fantastica e metafisi-ca, fino alla visione della luce divina.

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Sor Palmiro

or Palmiro sul lago... etchú!trae di tasca il suo rosso fisciú,

lo dispiega, ed appare figurad’una quercia ed un uomo in lettura.

SOh che arte! Che vista graziosa!

Sor Palmiro soffiarsi non osa,egli è un raro, bizzarro soggettoche del bello ha timore e rispetto.

Con gran cura e affettuoso riguardolui ripiega il prezioso fulardo,e nessun che ha cuor farà casoche gli cada la goccia dal naso.

Quadri

e appendi un quadro all’inverso— capo in giú piedi in su —

dall’anonimato riemersoaccade che valga di piú.Qualcuno può dire che siache ha piú fantasia.

S

Palmiro, pittore di croste,— capito il sistema — cosí in una sala ha espostele sue grandi opere a tema.Le scopre una ad una con spasso,pregusta l’incasso.

Animalier

or Palmiro ha la passioned’imitare gli animali.

Come? Con la confezionedi costumi a loro eguali(ha istruito per far quellidue sartorelli).

S

Per esempio, nero nerosulla quercia in alto sta,pare un corvo per davvero.guarda il cielo... cra cra cra.

Tutto pelo, San Bernardo,dorme, ma succede abbai,bau, sognando di un gagliardosalvataggio sui ghiacciai.

Nel giardino, tesse e tiracome ragno un filo fittoe dal centro della spirasta per giorni, fermo e zitto.

Come carpa, gli occhi a palla,nel laghetto nuota pianoe pei bimbi viene a galla,mangia il pane dalla mano.

Tal cicogna bianca e nera,lungo becco, gialla gola,sotto ad una mongolfieralui sta appeso, in cielo vola,clap clap, e va dirittofino in Egitto.

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K. F. E.von Freyhold, tavola da Sport und Spiel(Sport e giochi) 1906

Verso Nord

almiro è nervoso,per darsi riposo

a NORD ha direttoil capo del letto.

PA SUD sta sveglio,

a OVEST non meglio,a EST l’aria manca,il cuore si stanca.(ciò vale davveronel nostro emisfero,chi è sull’equatoreha sodo sopore).Misteri svelatidai nostri scienziatiche ebber successocon Dickens stesso!La Terra, vedete,è come un magnetee nella sua spirai nervi ci tira..

Cosí sor Palmiroal letto dà un giro,a nord l’orienta,e accade che sentain sogno ulularela volpe polare.

Realtà impossibile

almiro, ora anzianotto,quasi lo mette sotto

un autista sbadato.Che botta! Già rialzato,decisamente vivo:«Per poco ci morivo!Possibile che in stradaun tale evento accada?

P

Lo Stato non ci dàla incolumità?La legge non disponela cura del pedone?Forse la poliziaagli autisti dà il via?È concesso ai trasportimutare i vivi in morti?»

Studia, ravvolto in bende,i codici e comprende:«L’autista, qui c’è scritto,non era in suo diritto,né il transito in quel sitolecito né gradito!»Conclude: l’incidentefu solo un sogno, niente!

Perché se non ammessonon può essere successo.

Il ginocchio

olitario va un ginocchio,per il mondo va su e giú,

non è un albero né un cocchioè un ginocchio e niente piú.

SC’era un uomo che fu fatto

nella guerra a pezzi e brani:il ginocchio restò intattotal reliquie o talismani.

Da quel dí va per il mondonon è pomo, sasso, testa,solitario, bianco, tondo:un ginocchio, è ciò che resta.

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Le due parallele

ue parallele vanno all’infinito,anime rette, dritte come un fuso,

e di buona famiglia. Ognora esclusoDche s’incrocino, fino ad un ambíto

fine beato, van divise e accanto:segreto orgoglio, lor condanna e vanto.

Coppia di solitari, vanno vannoper anni luce e vedon con sgomentoperso il terrestre lor riferimento.

Sono ancor parallele? Non lo sanno.Alme smarrite nello spazio ignotonel mai, nel nulla, nell’immane vuoto.

Cosí passan la soglia che conduceal sempre, al tutto, al vero, ad ogni dove,per fondersi, se stesse, unite e nuove

due serafini nell’eterna luce.22

M Il cantore dell’antroposofia.

Tu puro spirito,dalle cui forti maniho accolto e rifondatoil mio senso della vita.

Questo epigramma ben esprime la vera epropria svolta che portò nella vita di Mor-genstern l’incontro con Rudolf Steiner (1861–1925).

È nel gennaio del 1909 che Morgensternsente per la prima volta parlare Steiner a Berli-no. Ne è fortemente colpito e viene in quel-l’occasione in contatto con la Società Teosofi-ca, a cui aderirà in quello stesso anno. Comin-cia a studiare gli scritti di Steiner, all’inizio con

22 Ci sono sfumature nel testo tedesco ahimè perdutenella nostra versione: le due parallele sono ancheSeelen, anime, e sono kerzengerade, rette (doppio sen-so), diritte come fusi; essere parallele è per loroStab, un bastone, quindi un sostegno, una certezza,ma anche una punizione; nel finale la luce le compe-netra «per essere una cosa sola», come fossero in-ghiottite in un crogiuolo di fuoco (o in un buconero).

alcune riserve, alimentate dallo stesso autore,che esortava a sottoporre gli altrui pensieri alledovute verifiche e a mantenere un sano scettici-smo verso «l’autorità». Un umanista, ammoni-va, «non vuol essere ‹venerato› bensí soltantogiustamente capito».23

Christian Morgenstern (1906) e Rudolf Steiner (1905).

In realtà quella di Morgenstern per Steinerdiventerà da allora una vera e propria venera-zione, che pervade tutta la sua opera poetica,fino a farne un cantore dell’antroposofia.

Nelle lettere alla moglie si può cogliere uncrescendo di entusiasmo e di speranza, via viache le conferenze e i contatti con Steiner nonsolo lo coinvolgono spiritualmente, ma dannoun nuovo senso alla sua stessa opera poetica.Scrive da Oslo, dove ha assistito ad una con-ferenza di Steiner: «Qui finalmente è nuova vi-ta!», in quello che egli vede come il movimentodel futuro «Zukunftsbewegung».24 E in un’al-tra lettera del 1909:

Steiner ha parlato, in relazione all‘Apo-calisse, della forza creativa della parola.(«E Dio disse: Sia la luce! E luce fu.»)Mi sono detto: e ora, che sia in me crea-to ciò che in me può essere ancora creato— con questo spirito, nel nome di Ru-dolf Steiner.

Nel 1911 il poeta gli dona un esemplare delsuo nuovo volume di liriche Ich und Du25 dal

23 Michael Bauer: Christian Morgensterns Leben undWerk, Piper München 1933, 3° ediz. 1941 p. 234.

24 Christian Morgenstern: Gesammelte Briefe, Mün-chen 1962, p. 296.

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tono piú intimo rispetto all’umorismo ardito estraniante dei Galgenlieder e Palmström:

Nelle mie lacrime ti tengo prigioniera,come in uno specchio che in perlesvaní — ma ogni sua perla specchio ancora.

Nello specchio dei miei occhi abitavi.Lo specchio si infranse. Pur ogni sua perla,che esso gocciolò, — ancora specchia la tua

[immagine.

L’anno seguente i due si incontrano a Zuri-go. Il poeta è molto malato e può solo leggereil manoscritto delle conferenze, a cui non saràin grado di assistere. Le ultime a cui potrà par-tecipare sono il ciclo tenuto a Lipsia nel 1913:«Cristo e il mondo spirituale.»26

Il 31 marzo 1914 Christian Morgenstern sispegne a Merano.

Si manifesta allora quanto la venerazione diMorgenstern per Steiner fosse ricambiata da sti-ma e affetto e da quasi un’investitura a interpre-tare poeticamente il verbo antroposofico. Allacerimonia di commiato, Steiner dice:27

Era nostro, è nostro, e sarà nostro! […]Quest’anima testimonia cosí bene la vit-toria dello spirito su tutto ciò che è mor-tale!

Le poesie scritte negli ultimi anni, dedicatea Steiner e pervase dall’accesa visionarietà del-la dottrina antroposofica, verranno pubblicate

25 Christian Morgenstern: Ich und Du, Sonette, Ritor-nelle, Lieder. Piper & Co., München, 1911.

26 Gli anni dal 1909 al 1913 sono cruciali anche nellavita di Steiner. Le conferenze del 1909 esprimonol’evoluzione cristica della filosofia steineriana, men-tre M.me Besant accentua l’orientamento indú e oc-cultista della Società Teosofica. Nel 1913 si giunge al-la rottura, e si costituisce la Società Antroposofica.Le migliaia di conferenze e contatti di Steiner conintellettuali e politici di tutta Europa a partire daquegli anni hanno segnato un’influenza che va al dilà degli aspetti specifici che ha assunto il movimentoantroposofico dopo la sua morte.

27 In Michael Bauer, ibd. P. 297.

postume nella raccolta Wir fanden einen Pfad,Trovammo un cammino.28

Steiner ne dà il seguente giudizio:

Queste poesie hanno un’aura […] sonopervase da uno spirito che illumina lenostre anime. […] In esse sono coniuga-te la sua forza poetica [di Morgenstern]con il movimento spirituale antropo-sofico.

E ne raccomanda con fervore la lettura: «Le-st Christian Morgenstern!».

Wir fanden einen Pfad, sosteneva Steiner,era il cammino spirituale che Morgenstern ave-va trovato avvicinandosi sempre piú alla dottri-na antroposofica. Quel titolo, aggiungeva,avrebbe potuto, simbolicamente, anche signifi-care: «Chi entra nei sentimenti ivi espressi tro-verà la via per la Porta che dà accesso al Goe-theanum di Dornach». In effetti l’urna con leceneri di Christian Morgenstern è all’internodel Goetheanum, il tempio antroposofico aDornach, nei pressi di Basilea.

Dornach 1920. Operai, tecnici e collaboratori da-vanti al primo Goetheanum, progettato da Steinere realizzato in legno, secondo tecniche artigianali eforme ispirate alla natura. L’edificio pronto perl’inaugurazione fu distrutto completamente da unincendio doloso, a opera di nazionalisti, il 31 di-cembre 1922. ¶ Il secondo Goetheanum, progettatoda Steiner in cemento armato, fu completato nel1928.

28 Christian Morgenstern: Wir fanden einen Pfad.Neue Gedichte. Piper & Co., München, 1914.

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Riportiamo la poesia che dà il titolo alla rac-colta:

Wir fanden einen PfadCosí come, in un giorno grigio, un uomonon rammemora il sole —eppur sempre esso splende e illumina, —cosí possiamo non ricordarci di Te in giorni

[cupi,per poi sentire di nuovo e di nuovo ancora,commossi, persino abbagliati,come il tuo spirito solare,inesauribile, ancorae ancora e ancora, illuminanoi oscuri viandanti.

Il motivo dell’illuminazione, della rinascitaspirituale, era già presente nell’evoluzione uma-na e artistica di Morgenstern, e si può dire chel’incontro con Steiner ne fu il punto di arrivo.Ogni personalità elevata fa morire e risorgere:«Alles Grosse macht sterben und auferstehen» ave-va scritto precedentemente, in riferimento a

Nietzsche e Paul de Lagarde.29 In un altro con-testo egli si domanda: «Non dovrebbe la morteessere qualcosa senza la quale l’uomo non vor-rebbe vivere?» E appena ventiquattrenne affer-mava: «Il poeta deve, come uomo, morire 77volte prima che abbia un qualche valore comepoeta.».30

Non si tratta qui di pessimismo. Egli stessosi annoverava infatti tra «gli eterni sognatori dinuove primavere tra i popoli che mai dispera-no nella vittoria finale della bellezza».

A Pasqua del 1935 la moglie di Rudolf Stei-ner, Marie, dava alla raccolta di scambi epi-stolari, ricordi e discorsi commemorativi delmarito dedicati a Morgenstern il titolo: «Chri-stian Morgenstern, la vittoria della vita sullamorte»,31 frase da lui pronunciata la Domenicadelle Palme nel 1915, in cui rendeva omaggioal poeta quale rappresentante del pensiero del-la Resurrezione.

29 Das Ostermotiv im Wesen und Werk Christian Mor-gensterns, Pubblicazioni dall’archivio della Ammini-strazione dell’eredità di Rudolf Steiner, Heft 33, p. 2Rudol-Steiner Verlag, Dornach 1971.

30 Reinhardt Habel: in Deutsche Biographie, p. 107.31 Trad. it. Christian Morgenstern, la vittoria della vita

sulla morte, Editrice Novalis 2015.

dIl Covilef N° 957Wehrlos, doch in nichts vernichtet / Inerme, ma in niente annientato (Konrad Weiß Der christliche Epimetheus)

Maksimilian Voloshin, Nel silenzio, 1929, acquarello su carta. . Il russo Voloshin (1877–1932), poetae pittore simbolista, è un altro artista la cui vita fu segnata dall’incontro (1905) con Rudolf Steiner. Partecipò

alla realizzazione del primo Goetheanum. Dal 1916 si ritirò in Crimea, dei cui paesaggiha lasciato immagini di forte visionarietà.