agrifogli giganti

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Agrifogli Da Castelbuono si prosegue verso Geraci Siculo, e quasi subito, alle porte dello stesso paese, si devia verso destra in direzione San Gugliemo-Liccia e poi, salendo ancora, a destra verso il rifugio “Crispi” del Club Alpino Siciliano fino a Piano Sempria a 1310 metri sul livello del mare. Da qui inizia un sentiero di bassa difficoltà, che dopo 1 ora e 30 minuti circa, attraverso un percorso all’ombra di un rigogliosissimo bosco con esemplari di querce monumentali (foto 158), si conclude in un pianoro, Piano Pomo, a 1400 metri sul livello del mare, dove si trovano 317 piante di agrifoglio, alte fino a 14 metri, alcune delle quali hanno oltre 300 anni (foto 159). Esse formano un bosco densissimo in cui la stessa luce, in pieno giorno, filtra a fatica. Entrarvi è davvero un’esperienza unica e suggestiva che natural- mente ispira silenzio, come se si stesse entrando in una cattedrale (foto 160, 161, 161 162 e 163). 118 159 158

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Agrifogli

Da Castelbuono si prosegue verso Geraci Siculo, e quasi subito, alle portedello stesso paese, si devia verso destra in direzione San Gugliemo-Liccia e poi,salendo ancora, a destra verso il rifugio “Crispi” del Club Alpino Siciliano fino aPiano Sempria a 1310 metri sul livello del mare. Da qui inizia un sentiero di bassadifficoltà, che dopo 1 ora e 30minuti circa, attraverso un percorso all’ombra di unrigogliosissimo bosco con esemplari di querce monumentali (foto 158), si concludein un pianoro, Piano Pomo, a 1400 metri sul livello del mare, dove si trovano 317piante di agrifoglio, alte fino a 14 metri, alcune delle quali hanno oltre 300 anni(foto 159). Esse formano un bosco densissimo in cui la stessa luce, in pieno giorno,filtra a fatica. Entrarvi è davvero un’esperienza unica e suggestiva che natural-mente ispira silenzio, come se si stesse entrando in una cattedrale (foto 160, 161, 161162 e 163).

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Questo eccezionale bosco, che trova esemplari simili solo in alcune zone del-l’Inghilterra, della Germania, e della Norvegia, è riuscito a sopravvivere grazie auna esposizione e a unmicroclima favorevoli, e rappresenta una delle maggiori at-trazioni naturalistiche del territorio. Da Piano Pomo lo sguardo si estende nel ver-sante petralese, con Pizzo Canna e Monte San Salvatore, verso il bosco diVicaretto, e i centri di San Mauro, Geraci, Pollina.

Un altro sentiero (tempomedio di percorrenza 5 ore), si percorre invece giun-gendovi da Petralia Sottana, nel cui territorio, in effetti, ricade Piano Pomo. DaPetralia Sottana si segue la S.P. 54 per Piano Battaglia, sino a “Case Lapazza” dadove ha inizio il sentiero. Da qui si prosegue nella suggestiva cornice di PizzoCanna e delle balze del torrente omonimo, dove ancora nidifica l’aquila reale e nu-merosi altri rari esemplari di volatili. Si attraversa Vallone Sambuchi dove si puòsostare accanto al vecchio bevaio e si prosegue lungo le pendici di Monte Ferrosino all’omonimo pianoro. Percorrendo altri 500metri circa si raggiunge la raduradi Piano Pomo, stazione degli agrifogli.

Il percorso di rientro è più difficoltoso dato che si compie tutto in salita. Perchi è allenato è davvero una esperienza da fare.

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