allergologia stud1
DESCRIPTION
AllergologiaTRANSCRIPT
Principali sindromi allergiche e quadri clinici
ALLERGOPATIE DA INALANTI: Asma bronchiale, Rinite, Congiuntivite, Dermatite atopica
REAZIONI AVVERSE AD ALIMENTI: Orticaria, Angioedema, Shock anafilattico, Asma, Manif. Gastroenteriche
REAZIONI AVVERSE A FARMACI: Orticaria, Angioedema, Shock anafilattico, Asma, Manif. Gastroenteriche
ALLERGOPATIE DA VELENO DI IMENOTTERI: Orticaria, Angioedema, Shock anafilattico
DERMATITE DA CONTATTO: Dermatite eczematosa
1921: alcuni componenti del siero reagivano specificamente contro gli allergeni
1960: l’attività biologica delle reagine poteva essere neutralizzata da antisieri di coniglio diretti contro il siero totale di individui atopici ma non da antisieri
specifici contro le quattro classi anticorpali note (IgA IgG IgM IgD)
1967 scoperta del mieloma multiplo IgE.
Livelli sierici delle IgE variano da 0,1 a 0,4 microgrammi/ml nei soggetti normale e raramente
superano i livelli di 1 negli allergici.
Type I (IgE) Hypersensitivity
Sensitization– IgE production– Mast cell Fc receptors (FcRε) bind IgE
Allergen triggers mast cell degranulation – Acute phase bronchospasm, edema – Late phase inflammation
Chronic Tcell/eosinophil infiltrate
atopia : predisposizione ereditaria a sviluppare reaz. Ipersensibilità immediata in risposta ad antigeni
ambientali.
Individui atopici sono caratterizzati da alti livelli di IgE circolanti e da un numero di eosinofili superiori alla
norma.Essi sono più suscettibili a manifestazioni allergiche
quali la febbre da fieno, l’asma e l’eczema.
La predisposizione genetica allo sviluppo di risposte atopiche è stata mappata su diversi
loci.Un locus situato sul cromosoma 5q è associato
alla regione che codifica per molte citochine IL3,IL4,IL5,IL9,IL13 GMCSF; un secondo locus
sul cromosoma 11q è associato alla regione che codifica per la regione beta del recettore ad
alta affinità per le IgE.
L’atopia prevede un’eredità multigenica.
IgE
IgE formate da 2 catene pesanti e da due catene leggere con peso di 190kDa più
pesanti rispetto alle IgG perché dominio in più nella regione costante che rende possibile il
legame ai recettori glicoproteici espressi sulla membrana di mastcellule e basofili.
L’emivita delle IgE nel siero è di solo 2-3
giorni ma una volta legate ai recettori rimangono stabili per molte settimane.
RECETTORI AD ALTA AFFINITA’: o su mastcellule e i basofilio RECETTORI A BASSA AFFINITA’:il cross legame di questi recettori attiva linfociti B, macrofagi alveolari e eosinofili
Struttura chimica degli allergeni
Gli allergeni possono essere:• Di natura proteica (antigeni completi)• Di natura non proteica: polisaccaridi, sost.
Chimiche semplici (antigeni incompleti o apteni) in grado di coniugarsi a proteine dell’organismo (carrier) per favorire la sensibilizzazione
Caratteristiche allergeniche legate ad un gruppo determinante antigenico = epitopo
Epitopo: 8-15 aa• Epitopi sequenziali o continui resistenti al
clivaggio enzimatico• Epitopi conformazionali o discontinui
distrutti dal clivaggio enzimatico
pollini
• Rappresentano gli elementi maschili che fecondano gli ovuli delle piante superiori
• Dimensioni: 5-200 micron• Quando i pollini inalati raggiungono le
mucose il loro involucro protettivo lipidico e polisaccaridico viene disciolto dalle secrezioni mucose e
Allergeni pollinici contenuti insieme ad enzimi nell’intina dei granuli
acari• Artropodi di piccole dimensioni (200-300 micron) classe Aracnidi genere Dermatophagoides specie pteronyssinus e farinae• Habitat naturale: polvere di casa,imbottiture,vestiti,tessutiTemperature non eccessivamente fredde ed ambienti
relativamente umidi• Fonte di alimentazione: forfora umanao animale, miceti, granuli
di polline• Vita media 2-4 mesi con 1 o 2 accoppiamenti dopo i quali la
femmina depone 20-50 uova• Sono stati identificati vari determinanti antigenici. Es: der p1
(nelle feci) der p2 (nelle feci, nelle gh. Sessuali), der f1 (nelle feci) ecc
miceti
• Atmosferici:presenti sul terreno in particolari zone agricole ove svolgono un ruolo nei processi di decomposizione di vegetali (alternaria, cladosporium)
• Domestici: presenti in ambienti poco ventilati, condizionatori, umidificatori, carti da pareti, ecc (aspergillus)
Allergeni di origine animale
• Fel d1: principale allergene del gatto prodotto dalle cellule sebacee (maggior produzione se maschio) e si accumula su epidermide e peli (si disperde facilmente nell’aria e si accumula nei materiali tessili e scompare molto lentamente)
• Can f1: ottenuto dal pelo e dalla forfora del cane
• Altri da derivati epidermici e forfora di cavallo, bovini, conigli
MEDIATORI: PRIMARI: sintetizzati prima che avvenga la
degranulazione e sono immagazzinati nei granuli (istamina, proteasi, fattore chemiotattico per gli eosinifili,
per i neutrofili, eparina).
SECONDARI: sintetizzati dopo oppure derivati dalla digestione enzimatica dei fosfolipidi di membrana
durante il processo di degranulazione (fattore attivante le piastrine, leucotrieni, prostaglandine, varie citochine).
I domini citoplasmatici dei recettori sono legati ad alcune proteino- tirosinocinasi. l’aggregazione
o attiva le cinasi inducendo fosforilazione dei residui tirosinici delle seguenze ITAM e queste fosforilazioni inducono la produzione di vari secondi messaggeri
responsabili della degranulazione
o entro 15 secondi si può osservare la metilazione di vari fosfolipidi di membrana, evento responsabile di una maggiore fluidità di membrana e della formazione dei
canali per il Ca
o l’aumento del Ca raggiunge un picco entro 2 minuti dall’aggregazione. Questo aumento è dovuto sia ad un maggiore ingresso di calcio extracellulare sia a un
maggior rilascio di calcio dalle riserve intracellulari del retticolo endoplasmatico.
o il flusso di calcio ha come conseguenza la formazione di acido arachidonico che verrà convertito in prostaglandine e leucotrieni.
o il flusso di calcio promuove l’assemblaggio dei microtubuli necessari per lo spostamento dei granuli verso la membrana plasmatica (farmaci che bloccano il flusso
di calcio).
o 15 secondi dopo il cross legame si forma AMPc e le proteincinasi AMPc dipendenti fosforilano le proteine della membrana dei granuli alterando la permeabilità
dei granuli all’acqua e al calcio
o rigonfiamento dei granuli che facilita la loro fusione alla membrana plasmatici e il rilascio delle sostanze. Poi la caduta dell’AMPc sembra necessaria per continuare
la degranulazione (aumento dell’AMPc con farmaci).
Le manifestazioni cliniche dei disordini di ipersensibilità di tipo I sono correlate agli effetti biologici dei mediatori
mediatori = sostanze farmacologicamente attive che
agiscono sia sui tessuti vicini sia su popolazioni di cellule effettrici secondarie: eosinofili, neutrofili, linfociti T, monociti e
piastrine.
Quando questi mediatori vengono rilasciati in risposta a infezioni parassitari l’effetto di questi mediatori è utile
all’ospite; al contrario in risposta ad un allergene inducono una risposta inappropriata i cui effetti negativi superano di
molto qualsiasi effetto positivo
Amine vasoattive• Mediatori preformati• Composti non lipidici a basso peso
molecolare (1 gruppo amminico) • Azione di breve durata• Istamina che legandosi al recettore effetti
diversi in diversi tipi cellulari: legame all’endotelio 1)contrazione cellulare e fuoriuscita del plasma negli spazi extravascolari 2)produz. di sost rilassante muscolatura liscia vasale =vasodilatazione 3) contrazione della muscolatura liscia intestinale e bronchiale
Mediatori lipidici
• Mediatori neosintetizzati• Metaboliti dell’acido arachidonico• Prostaglandina D: si lega a recettori sulla
muscolatura liscia vasodilatatrice e broncocostrittrice(aspirina)
• Leucotrieni: si lega a recettori sulla muscolatura liscia prolungata broncocostrizione
IgE
IL-4
IL-5
Allergicresponse
EosinophilsCD4
APC
CD80/86
Th2
T cell
Allergen
CD3HLA
CD28
B-cell
IgE
IL-4 IL-13
IL-5
Allergicresponse
Eosinophils
CD4
APC
T cell
Allergen
CD3HLACD80/86
CD28
B-cell
Th2
CCR3CCR4 CCR8
Eotaxin-1, -2RANTESMCP-1, -3, -4
CCR3
VLA-4
VCAM-1
Basophils
Mast cells
T-helper cell subtypes classified by cytokine production
TH0 IL-2
TH1 IFN- , TNF- TNF- , GM-CSF, IL-2, IL-3, IL-10, IL-13
TH2 IL-4, IL-5, IL-9, IL-25 TNF- , GM-CSF, IL-2, IL-3, IL-10, IL-13
Tr1 (TH3) TGF- , IL-10
Th17 .......IL17
IL-10
Naturally-occurring versus inducible TNaturally-occurring versus inducible TR R cellscells
TGF-b?
Periphery
ALLERGIC DISEASESGenetic Background
• Family history
• Twin Studies
• Complex, polygenic
Environmental Factors
Studies concentrated in Africa demonstrate that in Ghanaian children, exercise induced bronchospasm was found more commonly in urban rich than in urban poor or rural children, suggesting that environmental factors such as wealth, lifestyle and housing are important
The “hygiene hypothesis”
Addo Yobo EO et al. Thorax. 1997
Atopic eczema appears to be a disease of the advantaged social classes The effect could be explained on the basis of high maternal educational status
Intake of mineral or vitamin supplements,Increased tendency to visit the doctorPrescribed medicines
Williams et al., 1994
Social class
Experimental evidences suggest that exposure to Mycobacterium tuberculosis may reduce the risk of developing asthma
Infections
Shirakawa T et al Science 1997
Keeping pets do not increase the risk of being sensitized to pet allergens
Henriksen AH et al Respiratory Medicine. 2001
Allergens
Cytokines and chemokines in allergy and asthma
Interleukin 4
• Induces B cell switching to IgE
• Upregulates IgE receptors on mast cells
• Increases VCAM-1 on vascular endothelium
• Promotes Th2 T Lymphocyte polarisation
• Induces mucus secretion
• ? Role of IL-4 antagonism in asthma
Interleukin 5
• Major factor responsible for terminal differentiation of eosinophils from bone marrow precursors
• IL-5 induces:
a) airway hyperresponsiveness
b) sputum eosinophilia
• Role of anti-IL-5 in asthma?
Activates eosinophils by inducing the expression of CD69 cell surface protein and prolonging eosinophil survival
Upregulates the expression of 1-integrin and VCAM-1
and the production of IL-6 and MCP-1 from human lung fibroblasts.
Decreases the transcription of IFN- and of IL-12.
It is possible that IL-13 acts like IL-4 and suppresses the development of Th1 cells by downregulating IL-12 production by monocytes, thereby favouring the development of Th2 cells
Interleukin 13
Early phase reaction
• Mast cell degranulation, release of histamine, leukotriene C4/D4, platelet activating factor, prostaglandin D2, give rise to acute symptoms:
• Nasal Itch• Sneezing• Acute Rhinorrhoea• Bronchospasm
Precursors of late phase reaction
• Mast cell secretion of cytokines and chemokines• Stimulation of endothelial cells by histamine,
leukotrienes and PAF to secrete cytokines and chemokines
• Activation of counter-ligands on endothelial cells to interact with blood cells which roll, adhere and then transmigrate
Late phase reaction
• Sub-epithelial cell accumulation of CD4(+), Th2 lymphocytes, monocytes, eosinophils and basophils which become activated by the cytokine/chemokine network as well as by antigen stimulation of high and low affinity IgE receptors
Mediators and symptoms in allergic rhinitis
Mast cell
B cell
T cell
(mast cell) Eosinophil
IL-4
IL-3, -5
GM-CSF
VCAM-1
IgE
Immediate rhinitis symptoms• Itch, sneezing
• Watery discharge
• Nasal congestion
Chronic rhinitis symptoms• Nasal blockage
• Loss of smell
• Nasal hyperreactivity
HistamineLeukotrienesProstaglandinsBradykinin, PAF
Allergen
Minimal persistent inflammation
• Minimal persistent inflammation is present even in the absence of symptoms when patients are exposed to pollen or perennial allergens
Allergy: a disease remodeling airways
Tissue modeling and remodeling coexist in a dynamic process
Bousquet et al JACI 2004
Remodeling
Cultures of bronchial epithelial cells and fibroblasts have shown that, in addition to proinflammatory mediator release, injury to the epithelium causes the release of fibroproliferative and profibrogenic growth factors. Including TGF- 2 and other
members of the TGF- superfamily which promote the proliferation of the underlying fibroblasts.
Davies et al JACI 2003
Le allergopatie respiratorie• Sono tra le manifestazioni più frequenti di malattie
allergica• Più del 25% della popolazione Mondiale ne manifesta
i sintomi• Si prevede una crescita annua del 20%
Principali allergeni responsabili
• Acari della polvere• Graminacee• Derivati epidermici di animali domestici• Muffe• Alberti• Parietaria
Who 2001
R i n i t e
Si definisce Rinite una situazione di flogosi
della mucosa nasale caratterizzata dalla
presenza di uno o più dei seguenti sintomi:
Starnuti
Prurito
Rinorrea
Congestione
Le recenti acquisizioni circa la complessità delle reazioni allergiche impongono una sinergia tra diagnosi clinica e strumentale per un precoce e corretto trattamento delle allergopatie respiratorie in modo da prevenirne la progressione e ridurne la gravità.
Wahn U. et al Allergy 2000
Diagnosi AllergologicaDiagnosi Allergologica
Diagnosi delle Allergopatie Diagnosi delle Allergopatie respiratorierespiratorie
Test in vivo• Test cutanei• Prove di funzionalità
respiratoria• Endoscopia • Diagnostica per immagini• Test di provocazione
specifica
Test in vitro• Determinazione delle IgE
totali• Determinazione delle IgE
specifiche• Determinazione della
releasability di mediatori
Diagnosi delle Allergopatie Diagnosi delle Allergopatie RespiratorieRespiratorie
Anamnesi• Test di I Livello
Prove cutaneeProve di Funzionalità Respiratoria
• Test di II LivelloEndoscopia
Dosaggio delle IgE specifiche• Test di III Livello
Test di provocazione specificaDiagnostica per immagini
Memorandum SIAIC
Test cutanei: Skin Prick TestTest cutanei: Skin Prick Test
• Rappresentano l’indagine più semplice, affidabile e meno costosa da effettuarsi nel caso di sospetta allergopatia respiratoria.
• Sono in grado di identificare La sensibilizzazione agli allergeni Il grado di positività della sensibilizzazione
• Consistono nell’applicazione di una goccia di estratto allergenico su pelle integra (in genere sull’avambraccio) seguita da una puntura degli strati superficiali della cute con lancetta sterile.
Skin Prick TestSkin Prick Test
Applicazione test cutanei
Risultati (10-15’ dopo)
Scelta degli allergeniAllergeni di prima scelta
per le sindromi allergiche da inalanti
• POLLINI: Graninacee (eventualmente miscela per le principali famiglie (Phleum, Cynodon, Lolium), Parietaria, alberi (Betulla, Olivo, Nocciolo, Ontano), composite (Assenzio)
• ACARI: Dermatofagoidi (pteronyssinus e farinae)
• DERIVATI EPIDERMICI: Cane, gatto (eventualmente altri animali in base all’anamnesi)
• MICOFITI: Alternaria, Aspergillo
Skin Prick Test: interpretazioneSkin Prick Test: interpretazione
L’esecuzione del test necessita dell’applicazione di Controllo positivo (istamina) per evitare falsi negativi Controllo negativo (solvente dell’estratto) per evitare falsi positivi
+ Eritema++ Pomfo ½ controllo positivo+++ Pomfo uguale o maggiore del controllo positivo ++++ Pomfo con pseudopodi
Memorandum SIAIC
Skin Prick Test: interpretazione
Reazioni cutanee positive
Correlate all’anamnesiSpecifiche Non correlate all’anamnesi Cause attribuibili al paziente Dermografismo
Aspecifiche (falsi positivi) Concentrazione Cause attribuibili agli estratti Sostanze irritanti
Skin Prick Test: interpretazione
Prove cutanee negative
Paziente non sensibilizzato
Ipotrofia cutanea Cause imputabili al paziente (falsi negativi) Assunzione di anti H1
Estratti diluiti Cause imputabili agli estratti (falsi negativi) Estratti scaduti
• Idroxizina (10 giorni)• Ketotifene (5 giorni)• Clorfeniramina (3 giorni)• Prometazina (3 giorni)• Loratadina (3 giorni)• Cetrizina (2 giorni)• Fexofenadina (2 giorni)• Desloratadina (2 giorni)
Farmaci da sospendere in caso di Farmaci da sospendere in caso di esecuzione di Skin Prick Testesecuzione di Skin Prick Test
Precauzioni:Precauzioni:
L’esecuzione degli Skin Prick Test è considerata una metodica affidabile e sicura, è comunque consigliabile avere in studio:
• Adrenalina iniettabile 1:1000• Ossigeno • Clorfeniramina iniettabile • Idrocortisone • Broncodilatatori (salbutamolo)
Memorandum SIAIC
Determinazione delle IgE Determinazione delle IgE specifichespecifiche
Sistema diagnostico in vitro che misura i livelli ematici delle IgE allergene-specifiche presenti nel siero o nel plasma umano Siero in esame +
allergene su supporto solido
Complesso IgE specifiche/allergene
Aggiunta di antisiero anti-IgE marcato con un rivelatore (sistema enzimatico, isotopo radioattivo…)
Indicazioni al dosaggio IgE Indicazioni al dosaggio IgE specifichespecifiche
EczemiDermografismoAssunzione di anti H1
Rischio di anafilassi (Latex)Complemento ai test cutanei
Determinazione delle IgE Determinazione delle IgE specifichespecifiche
Vantaggi
Assenza di rischio Maggiore specificità
dei test cutanei
Svantaggi
Costo elevatoMinore sensibilità
dei test cutaneiRischio di falsi
negativi (basse IgE totali, anticorpi competitivi)
Classi RASTClassi RAST
Classe10.35-0.7
Classe20.7-3.5
Classe3 3.5-17.5
Classe417.5-50
Classe550-100
Classe6>100
Classe 1 0.35- 2
Classe 2 2- 12
Classe 3 12-72
Classe 4 >72
IgE specifiche espresse in KUA/l
Determinazione delle IgE totaliDeterminazione delle IgE totali
• Un anticorpo anti-IgE umane è legato ad una micropiastra ed agisce come reagente di cattura delle IgE
• Il campione di siero sotto saggio è sottoposto alla cattura delle IgE
• Si testa in parallelo una curva di riferimento di IgE umane riferita allo standard internazionale, essa viene usata per estrapolare i risultati del campione
Condizioni che determinano un Condizioni che determinano un aumento delle IgE totaliaumento delle IgE totali
• Fumo di sigaretta
• Connettiviti
• AIDS
• Parassitosi
• Deficit di IgA
• Plasmocitoma IgE
Test di provocazione specificaTest di provocazione specifica
• Sono indagini utilizzate al fine di comprovare nell’organo colpito (congiuntiva, mucosa nasale o mucosa bronchiale) una sospetta sensibilizzazione che non ha potuto essere confermata altrimenti
• Si utilizzano quando vi è una discrepanza tra i dati anamnestici e i risultati delle indagini in vivo o in vitro
• Sono considerati test di III livello da eseguirsi solo sotto prescrizione specialistica
Test di provocazione specificaTest di provocazione specifica
• Test di provocazione congiuntivale
A livello congiuntivale vengono inoculate alcune gocce contenenti gli antigeni sospettati, dopo 10-20 min. si osserva se c’è un’infiltrazione delle congiuntive con prurito e lacrimazione.
• Test di provocazione nasale
Analogo procedimento di quello evocato per i test oculari con valutazione di ostruzione nasale, starnuti e rinorrea
• Test di provocazione bronchiale
Analogo ai precedenti con determinazione della diminuzione del FEV1 simile a quella della provocazione con metacolina