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Lottare contro le discriminazioni attraverso la critica dei pregiudiziUna Guida del Consiglio d’Europa per l’inclusione sociale dei migranti e dei loro discendenti
Seminari Marzo-Maggio 2008
Regione Emilia-Romagna - Sala dell’Assemblea Legislativa - Bologna - 3 aprile
Federico OliveriCentro Interdipartimentale di Scienze per la Pace - Università di Pisaf.oliveri@sns.it
Sommario dell’esposizione
Problemi Ipotesi e strategie Strumenti
Disuguaglianze nelle possibilità e nelle condizioni di vita tra nazionali e “migranti”
Discriminazioni intenzionali e strutturali sui migranti e sui loro discendenti
Stereotipi come tecnica per “gestire” il conflitto tra democrazia e mercato e i “confini” che ne derivano
Le politiche pubbliche possono far propri gli stereotipi e rinforzare e/o creare pregiudizi
Criticando gli stereotipi e i pregiudizi si può lottare in modo strutturale contro le discriminazioni
Mappa e lista dei principali stereotipi
Metodi per l’analisi e la trasformazione degli stereotipi
Percorsi per innovare le politiche pubbliche per e con i migranti
Alcuni esempi
Dibattito
Scarto tra coscienza del problema e volontà politica di affrontarlo
Una Guida per lo sviluppo della coesione sociale in un’Europa plurale
Sostenere la visione politica del Consiglio d’Europa:Difesa e realizzazione dei diritti umani, della democrazia pluralista e dello stato di diritto, a partire dalle disposizioni della CEDU e della Carta Sociale Europea
Messa in atto delle numerose raccomandazioni politiche prodotte in materia
Idea di società coesa, capace di assicurare il benessere di tutti coloro che vivono in essa, potenziandone l’autonomia, la partecipazione e la co-responsabilità
Idea di società plurale, capace di far spazio a istanze di benessere diverse, sia di natura materiale che immateriale
Obiettivi specifici:Migliorare la capacità dei migranti e dei loro discendenti di condividere il benessere prodotto dalla società, di modificare autonomamente le proprie condizioni di vita e di resistere attivamente alle discriminazioni
Diffondere un’immagine dei migranti come partner attivi delle politiche che li riguardano, portatori di valori e competenze da far interagire con le nostre, attori interessati a risolvere problemi comuni (insicurezza, ineguaglianze, crisi mobilità sociale, accesso servizi universali di qualità, riduzione spazi di cittadinanza attiva e responsabilità collettiva)
Una Guida per lo sviluppo della coesione sociale in un’Europa plurale
Risultato atteso:Politiche pubbliche più consapevoli, coerenti, integrate, incisive, aperte alle diverse istanze presenti in una società plurale
Programmazione politica più coordinata, partecipata, di lungo periodo
Costruzione di spazi di deliberazione pubblica allargata dedicati al tema
Aggiornamento nella cultura delle organizzazioni e delle professioni
Modifica dell’atteggiamento delle popolazioni “locali” verso i migranti e i loro discendenti in termini di maggiore interazione e condivisione alle scelte
Destinatari principali:Politici e amministratori pubblici ai diversi livelli di governo, da quello comunitario a quello regionale e locale passando per quello nazionale
Professionisti in settori cruciali (sanità, scuola, informazione, polizia, ecc.)
Imprenditori
Membri di associazioni e movimenti sociali
Funzionari di partito, dei sindacati, delle organizzazioni di categoria
Unione Europea/Consiglio d’Europa:territorio e popolazione a confronto
27 stati membri 47 stati membri
Unione Europea/Consiglio d’Europa:sedi delle principali istituzioni
Unione Europea/Consiglio d’Europa:uffici competenti sui temi in esame
Consiglio d’Europa: DG Coesione sociale
Unione Europea/Consiglio d’Europa:uffici competenti sui temi in esame
UE: Commissione Europea, DG Lavoro, Affari sociali e Pari opportunità
Unione Europea/Consiglio d’Europa:uffici competenti per i temi in esame
UE: Commissione Europea, DG Libertà, sicurezza e giustizia
La discriminazione etnica è percepita come la più diffusa
Eurobarometro speciale, Discrimination in the European Union, n° 263 (2006)
Indizi di pregiudizio: scarto tra coscienza della discriminazione e volontà di affrontarla
Quanto siamo contrari alle discriminazioni… e quanto riteniamo lo siano gli altri
Eurobarometro ordinario, Discrimination in Europe, n° 57.0 (2003)
Indizi di pregiudizio: scarto tra coscienza della discriminazione e volontà di affrontarla
Se gli immigrati debbano godere dei nostri stessi diritti
Osservatorio europeo sul razzismo e la xenofobia (EUMC), Majorities’ Attitudes Towards Minorities, 2005
Indizi di pregiudizio: scarto tra coscienza della discriminazione e volontà di affrontarla
Verso quale “gruppo vulnerabile” ci sentiamo più solidali
Centro di Studi Sociali Comparati (Università di Aalborg): Immigrants, Welfare and Deservingness Opinions in EU Welfare States, 2005
Indizi di pregiudizio: scarto tra coscienza della discriminazione e volontà di affrontarla
Conflitto di principi, confini, discriminazioni:ipotesi sul bisogno sociale di stereotipi
Principi di civiltà democraticaEguaglianza davanti la legge, eguaglianza delle opportunità e/o dei risultati, accesso universale ed effettivo ai diritti, diritto a non essere discriminati, legittimità di una norma legata alla rappresentanza e alla partecipazione degli interessati, al rispetto delle procedure, dei diritti e delle libertà fondamentali della persona e dei gruppi, specialmente delle minoranze
Confine 1Cittadini/stranieri
Confine 2Locali/immigrati
Confine 3Inclusi/esclusi
Bisogni ed effetti del mercatoLavori essenziali ma sempre meno richiesti dai nazionali (agricoltura intensiva, edilizia, servizi di ristorazione e pulizia, cantieristica, industria pesante, servizi sessuali, lavori domestici e di cura per anziani, malati e bambini) e di cui si vuole tenere basso il costo (economie sommerse)Professionisti di alto profilo (ingegneri, scienziati, informatici, medici, infermieri specializzati, ricercatori) ma di cui il paese può essere carenteCompetizione per servizi sociali e risorse scarse, rallentamento della mobilità sociale, polarizzazione e disuguaglianze, paura dell’esclusione
Definizione, uso e funzionamentodegli stereotipi come pregiudizi
Uso
Spostamento del conflitto, dal sistema agli individui e ai gruppiMutazione natura del conflitto, da politico-economico a sociale, etnico, culturale, “razziale”Spostamento responsabilità sulle “vittime”, che introiettano status inferioreCostruzione di barriere all’interazione e alla solidarietà trasversale fra i gruppi
Assegnare a tutti i membri di un certo gruppo (generalizzazione) alcuni caratteri fissi e costanti (semplificazione) che, indipendentemente dai loro effettivi comportamenti individuali (standardizzazione), ne discreditano la titolarità di eguali diritti (inferiorizzazione) in quanto preventivamente incapaci, indegni, irresponsabili o non abbastanza meritevoli (pregiudizio)
Definizione
Ridurre conflitto democrazia/mercatoMantenere rapporti di forza esistentiGiustificare disuguaglianzeRendere relativamente lecite e ovvie discriminazioniRiunificare la società di destinazioneRispondere all’insicurezza collettiva
Funzionamento
Responsabilità delle politiche e delle istituzioni nel far funzionare gli stereotipi come pregiudizi
Stereotipi Politiche Istituzioni
Rinforzo dei pregiudizi – Legittimazione delle discriminazioni
Critica dei pregiudizi come lotta strutturale preventiva alle discriminazioni
Mappa degli stereotipi/pregiudizi sui migranti e sui loro discendenti
Approccio riduttivo allo status di “persone”dei migranti e dei loro discendenti
Logica prevalenteMigrante tipico vs. atipicoPossibili effetti circolari
Economica(costi/benefici)
lavoratore “utile” (altamente, poco o per nulla qualificato,flessibile, a basso costo) vs.
disoccupato, pensionato,invalido, povero, malato
Sicuritaria(legalità/legittimità)
delinquente potenziale vs.straniero “ben integrato”rispettoso delle regole e
del ruolo assegnato Umanitaria(emergenza/eccezionalità)
vittima di violenze, guerre, disastri naturali, presente solo
temporaneamente vs. portatore di progetto di vita
Etno-culturale(identità/alterità)
tradizionalista, patriarcale,fondamentalista vs.
istruito, con propri valori,identità plurali, spirito critico
effettodeterrente
effettosostitutivo
effettoresiduale
effettoresiduale
Lista degli stereotipi più diffusisui migranti e sui loro discendenti
Immigrati e sicurezza
1. “Ci sono troppi immigrati”2. “Gli immigrati commettono più crimini
degli altri”3. “Gli immigrati introducono malattie nel
nostro paese”4. “Gli immigrati hanno comportamenti a
rischio”
Immigrati e benessere
Immigrati e identità culturale Immigrati ed emergenza
1. “Gli immigrati ci rubano il lavoro”2. “Gli immigrati accettano ogni lavoro” 3. “Gli immigrati abbattono i salari”4. “Gli immigrati abusano dello stato
sociale e dei servizi pubblici”5. “Gli immigrati sono una risorsa
economica per il nostro paese”6. “Gli immigrati sono la soluzione ai
nostri problemi demografici”
1. “Gli immigrati costruiscono società parallele”
2. “Gli immigrati minacciano il nostro modo di vivere e i nostri valori”
3. “Gli immigrati sono ignoranti”4. “I loro figli abbassano il livello delle
nostre scuole”5. “Gli immigrati invadono gli spazi
pubblici e degradano i quartieri”
1. “Gli immigrati sono delle vittime”2. “Gli immigrati sono dei falsi richiedenti
asilo”
Avvertenza: Ogni stereotipo può contenerne altri. La presente lista è il risultato di ripetuti brainstorming del gruppo di lavoro incrociati con interviste con migranti
Dieci domande per criticaregli stereotipi/pregiudizi sui migranti
Esistenza degli stereotipi/pregiudizi
Effetti degli stereotipi/pregiudizi
Cause degli stereotipi/pregiudizi
1. A quali situazioni di fatto e a quali specifici gruppi fanno riferimento?2. Quali dati (indicatori, statistiche, ecc.) sembrano confermarli?3. Quanto sono percepiti dai migranti stessi?4. Quanto sono ritenuti veri dal resto della popolazione?
5. Quanto influenzano il benessere e la capacità di agire dei migranti?6. Danno luogo a politiche repressive, di controllo o discriminatorie?7. Impediscono una comprensione più articolata della realtà e l’adozione di politiche maggiormente adeguate?
8. Quali fenomeni critici della società di arrivo inducono la popolazione locale a farvi ricorso?9. Quali politiche li rinforzano?10. Quali settori della società ne traggono un relativo profitto?
Percorsi per innovare le politiche pubbliche per e con i migranti
Analisi delle politiche Misure innovativeAnalisi del contesto
Individuazione bisogni e priorità d’azione dal punto di vista migrante
Mappa dei servizi, degli uffici, dei luoghi pubblici di maggiore rilevanza
Mappa delle risorse e dei progetti esistenti nelle comunità sia immigrate che locali
Serie di incontri pubblici aperti sul territorio per ridefinire le nozioni di benessere e malessere e concordare un percorso di azioni comuni
Incrocio dei risultati ottenuti con indicatori classici e con interviste di profondità su vissuto discriminatorio ed esperienze dirette di pregiudizi
Analisi del contesto:
Percorsi per innovare le politiche pubbliche per e con i migranti
Analisi delle politiche Misure innovativeAnalisi del contesto
Impatto delle politiche sul benessere/malessere della popolazione migrante e sul suo grado di interazione con il resto della popolazioneImpatto delle politiche e delle istituzioni sulla diffusione di stereotipi/pregiudizi e sulle esperienze di discriminazioneTrasparenza delle istituzioni e dei servizi pubbliciApertura e di partecipazione effettiva all’intero ciclo delle politicheGrado di coordinamento e scambio “buone pratiche” tra gli entiGrado di “pluralismo” nei servizi, in termini di operatori regolarmente assunti di origine straniera o comunque con esperienze migratorieEsistenza azioni specifiche per gruppi più sensibili della popolazione (ex-detenuti, disoccupati, vittime di sfruttamento, persone senza permesso di soggiorno, rifugiati, minori, famiglie monoparentali)
Analisi delle politiche :
Percorsi per innovare le politiche pubbliche per e con i migranti
Analisi delle politiche Misure innovativeAnalisi del contesto
Riforma di norme, servizi pubblici e sistemi di raccolta dei dati ricollegabili, alla luce dell’analisi svolta, a meccanismi di diffusione di stereotipiFormazione e valutazione del personale sulle “competenze culturali”Piano di “assunzioni plurali” nei principali servizi pubblici (scuola, sanità, punti informativi, uffici, polizia, trasporti, ecc.)Interventi strutturali volti a ridurre situazioni di disagio (abitativo, occupazionale, socio-sanitario, educativo) nell’insieme del territorio
Quadro normativo organico e carte dei principi di non-discriminazione per ciascun servizio, incluse regole controllate da un apposito organismo per appalti pubblici, sponsorizzazioni, contributi, ecc.
Criteri e meccanismi per la valutazione e la periodica revisione delle politiche a partire dall’utenza, sia migrante che locale
Misure innovative (esempi):
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