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Anatomia del Corpo umano

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Anatomia del Corpo umano

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VEDERE ATTRAVERSO IL CORPO UMANOSi può fare una fotografia... alle proprie ossa? Oppure dare una controllatina all’interno di un dente, il tutto naturalmente in modo rapido e indolore?

Oggi la risposta è semplice: basta fare una “lastra”, o per meglio dire, una radiografia. Ep-pure, fino alla fine del 1800, doveva essere qualcosa di impensabile, roba da stregoni o quasi; chi lo rese possibile?

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UN NUOVO TIPO DI RAGGIAd aprire la strada fu lo scienziato tedesco Wilhelm Conrad Röntgen, con la scoperta della portentosa radiazione X. È un nome enigmati-co, che richiama alla mente qualcosa di oscuro e misterioso. In effetti, quando Röntgen scoprì ca-sualmente gli effetti di questa radiazione, si trovò davanti a un fenomeno del tutto sconosciuto. Un nuovo tipo di raggi: così intitolò l’articolo in cui comunicò la sua scoperta.

Questi raggi misteriosi avevano davvero qualcosa di eccezionale, perché erano in grado di attraversare le persone e di “catturare” delle immagini lungo il cammino. Pensa alla sorpresa di Röntgen quando si accorse che era riuscito a “fotografare” le ossa della sua mano! Era il 1894 e questa scoperta diede una svolta alla sua carriera di scienziato: aveva trovato un modo per vedere dentro il corpo umano!

Nella prima “accidentale” radiografia fatta da Röntgen, lo scienziato ebbe l’impressione di aver fatto una foto all’ombra delle sue ossa.

Wilhelm Conrad Röntgen (1845-1923)

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LA PRIMA RADIOGRAFIAUFFICIALEUna decorazione di Halloween? Malgra-do l’aspetto un po’ macabro, questa im-magine ha fatto la storia della scienza e della medicina.

Si tratta infatti della prima radiografia eseguita dallo stesso Röntgen applicando le proprietà dei raggi X.

A prestarsi come cavia per gli esperimenti fu la moglie dello scienziato. Come possiamo notare, la signora Röntgen indossava un vistoso anello!

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PIÙ POTENTI DELLA LUCE!I normali raggi di luce non riescono a “farsi stra-da” attraverso il corpo, perché sono troppo de-boli. Il loro cammino, quindi si ferma di fronte a questo “ostacolo” creando un’ombra.

Finalmente i medici disponevano di un nuovo ed eccezionale strumen-to per visitare i loro pazienti e fare diagnosi più accurate, in altre parole individuare con precisione il disturbo e procedere con la cura più adatta!

Nacque così la radiologia medica, la branca della medicina specializzata nella produzione e nell’interpretazio-ne delle immagini “a raggi X”.

MEDICINA X!Le sorprendenti capacità dei raggi X trovarono presto il loro impiego principale: la medicina.

I raggi X, invece, possiedono un’energia molto maggiore e possono oltrepassare facilmente i tes-suti biologici (umani e non) e molti altri materiali.

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In seguito, a partire dalla seconda metà del XX secolo, vennero sviluppate altre tecniche di diagnostica per immagini. Chiamiamo così la capacità di riconoscere malattie e disturbi analizzando queste speciali fotografie “scattate” all’interno del corpo umano. Ecco alcuni esempi.

L’ecografia, invece di utilizzare i raggi X, si serve degli ultrasuoni.Vengono inviati strisciando un apposito dispositivo sulla parte del corpo interessata, per esempio, la pancia di una futura mamma; si ottengono così le prime “foto” del bimbo prima ancora che nasca!

La risonanza magnetica sfrutta i campi magnetici e le onde radio per ottenere immagini molto dettagliate, sia dello scheletro, sia degli organi interni.

Le indagini della medicina nu-cleare, come la PET (Tomogra-fia a Emissione di Positroni), usano sostanze radioattive per ottenere informazioni sul cor-retto funzionamento dell’orga-nismo. Osservando come que-ste si distribuiscono nel corpo si possono notare eventuali irre-golarità causate da malattie.

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COME SI ESEGUE UNA RADIOGRAFIA?

Quando un paziente esegue una radiografia, viene posizionato davanti a uno schermo o so-pra un lettino e sottoposto a un flusso di raggi X. Alcuni vengono assorbiti dal corpo, mentre altri lo attraversano e vengono raccolti da un apposito rivelatore, che produce l’immagine vera e propria: la radiografia è pronta!

Professionisti al lavoroDurante l’esame radiologico, il paziente viene preparato e segui-to passo dopo passo dal tecnico sanitario di radiologia medi-ca (TSRM). La sua preparazione gli consente di occuparsi di tutti gli aspetti tecnici e pratici dell’esame.

Una volta ottenute le immagini, subentra il medico radiologo, che le interpreterà e scriverà le conclusioni nel referto, cioè una relazione sull’esito dell’esame, che indica il tipo di disturbo rile-vato e le cure necessarie.

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Le ossa, che rappresentano la parte più densa, appaiono bianche.

L’aria è l’elemento meno denso che si trova lungo il cammino dei raggi X. Gli spazi vuoti tra le ossa, quindi, appaiono neri.

I grassi e i tessuti morbidi, che hanno una densità intermedia, assomigliano a delle ombre semitrasparenti.

LEGGERE UNA RADIOGRAFIAC’è molta differenza tra osservare una fotografia tradizionale e guardare una radiografia. In quest’ultimo caso, abbiamo a che fare con una versione “in bianco e nero” di noi stessi, dove ogni combinazione dei due colori ha un suo significato.In generale, possiamo dire che più una parte del corpo è densa e più chiara e definita appa-rirà sulla lastra.

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NOI STESSI… VISTI DA DENTRO!Ora che abbiamo scoperto le portento-se proprietà dei raggi X, siamo pronti per metterci nei panni (forse dovremmo dire “nel camice”) di un vero radiologo e mettere alla prova il nostro spirito di os-servazione con delle vere radiografie.

Prima però, sarà utile ricordare come è fatto lo straordinario protagonista di que-ste immagini, cioè lo scheletro umano.

Non ci sarà bisogno di consultare polverosi manuali di medicina; conosciamo un modo più divertente per osservare lo scheletro da vicino: costruirlo!

Che cosa aspetti, allora? Nella scatola troverai tutto il necessario per realizzarne uno.

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COME OSSERVARE LE RADIOGRAFIEOra che il tuo modello di scheletro umano è pronto, puoi tenerlo vicino mentre esamini le immagini stampate sui lucidi.

Per esaminare le immagini, disponi ogni lucido sul tavolino luminoso; poi accendi il piano di osservazione con l’apposito bottone.

Ora sei davvero pronto per metterti al lavoro. Occhi ben aperti: si comincia!

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IL CRANIO UMANOLa radiografia del cranio si esegue di solito in seguito a un trauma localizzato in questa zona, in altre parole… quando si sbatte forte la testa! Non è comunque l’unico caso in cui il medico può prescrivere questo tipo di esame. All’interno del cranio, infatti, risiede l’organo principale del sistema nervoso: il cervello! In caso di sintomi strani, quindi, come tremori o scatti incontrollati, può essere utile dare un’occhiata al contenitore della nostra preziosa “centralina di comando”.

In questa immagine sono ben visibili le ossa della scatola cranica e parte di quelle facciali.

In questa zona si vedono i denti e alcune vertebre cervicali, cioè le ossa della colonna vertebrale più vicine al cranio, che fanno da sostegno alla testa.

Nelle radiografie si vede anche la zona in cui scorre il liquido cerebrospinale, una specie di cuscinetto che protegge il cervello dagli urti.

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 1

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I DENTILa possibilità di osservare a raggi X i denti e, in generale, il cavo orale, è di fondamentale importanza per i medici odontoiatri, che possono fare radiografie mirate (le cosiddette panoramiche) per verificarne le condizioni prima e dopo un trattamento, individuare carie, infiammazioni e altri disturbi.

Oltre alla parte del dente visibile anche dall’ester-no, la radiografia ci permette di andare all’effetti-va radice del dente… nel vero senso della parola!

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 2

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La panoramica delle arcate dentarie serve anche a valutare come procede la crescita dei denti nei pazienti più giovani.

Nuovi dentini stanno per spuntare!

Nelle radiografie si riconoscono facilmente i denti che sono stati curati o sostituiti. I materiali utilizzati per fare le otturazioni o realizzare gli impianti dentali, infatti, sono molto densi e nelle lastre appaiono bianchissimi e ben definiti.

Otturazioni. Vengono eseguite per ricostruire le parti di dente danneggiate dalle carie.

Impianti dentali. Sono “denti artificiali” che vengono sistemati al posto dei veri denti, in caso di caduta o estrazione. Di solito sono realizzati con materiali metallici come il titanio.

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 3

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Questa radiografia appartiene senza dubbio a un paziente con problemi cardiaci. Vediamo molto bene la presenza di un pacemaker, cioè un apparecchio medico che viene collegato chirurgicamente al cuore per aiutarlo a battere regolarmente (vedi fotografia a fianco).

IL TORACELa radiografia del torace è uno degli esami radiologici più frequenti. In caso di sintomi particolari, come dolore al petto, difficoltà di respirazione, serve a verificare le condizioni degli importanti organi ospitati in questa zona, come il cuore e i polmoni. Fornisce inoltre una visuale delle ossa (in particolare le costole) in caso di traumi.

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 4

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In queste immagini le zone evidenziate in rosso mostrano i segni di alcune malattie che interessano l’apparato respiratorio.

PolmoniteParliamo di polmonite quando si verifica un’infiammazione degli al-veoli polmonari che disturba la nor-male attività respiratoria, provocan-do anche febbre e dolore al torace. Per capire se un paziente ha una polmonite in atto, la radiografia al torace è un esame importantissimo: la presenza di macchie biancastre all’altezza dei polmoni è sicuramen-te un sintomo sospetto.

BRONCHI ALVEOLI POLMONARI

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BronchiettasiaIl paziente di questa radiografia è affetto da bronchiettasia, una malattia che colpisce i bronchi “in-tasandoli” con tappi di muco che provocano infezioni e gravi conse-guenze sulle funzioni respiratorie. L’immagine evidenzia un ingros-samento anomalo dei bronchi che “scombina” la loro normale dispo-sizione all’interno dei polmoni.

TubercolosiLa tubercolosi (o TBC) è una malattia infettiva che attacca i polmoni provocando gravi danni se non curata tempestivamente e in modo adeguato. Questa radiografia, appartenente a un paziente affetto da tubercolosi, mostra delle macchie scure in corrispondenza di cavità nei polmoni scavate dai batteri.

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RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 5

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Aggiungere contrastoUtilizzando speciali sostanze, i cosiddetti mezzi di contrasto, è possibile modificare l’aspetto che una particolare zona del corpo assumerà nelle radiografie. Questo serve a metterla in risalto rispetto a tutto il resto.

In queste immagini, il mezzo di costrasto ingerito dal paziente mette in evidenza lo stomaco (sopra) e l’intestino (sotto), consentendo un’accurata indagine sul suo apparato digerente.

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RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 7

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 6

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La colonna vertebraleCon una radiografia della colonna vertebrale è possibile visualizzarne chiaramente la struttura e l’andamento, oltre che la robustezza e la solidità delle ossa. In questo modo, per esempio, si possono identificare i casi di scoliosi, in cui si verifica una deviazione irregolare della colonna, spesso visibile anche dall’esterno.

Queste radiografie mostrano evidenti casi di scoliosi.Le immagini aiutano a inquadrare precisamente la situazione, per poi procedere con gli interventi correttivi più adatti.

LABORATORIO DI

RADIOLOGIA

Analizza la lastran° 8

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L’esame radiologico della colonna vertebrale può mettere in luce anche malattie come la spondilosi, che attacca i “dischetti” gelatinosi presenti tra le vertebre. Queste ultime finiscono allora per “sfregare” una sull’altra, con conseguenze piuttosto dolorose.

Radiografia con sorpresaA volte, una radiografia svolta per tutt’altri motivi può evidenziare qualcosa di inatteso, come questa lastra che, oltre a mostrarci la colonna vertebrale, ci fa vedere anche degli “intrusi”. Sono calcoli renali, ovvero dei “sassolini” fatti di sali minerali che si possono formare all’interno dei reni, e che a lungo andare potrebbero danneggiarli.

VERTEBRE

CALCOLI RENALI

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Analizza la lastran° 9

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La slogatura della caviglia è il caso più comune di lussazione; è capitata anche a te? Osservala nel dettaglio nella prossima lastra.

LE CONSEGUENZE DEI TRAUMICome abbiamo già accennato in precedenza, parliamo di trauma ogni volta che un agente esterno colpisce più o meno violentemente il nostro corpo, provocando delle lesioni. Spesso si tratta di conseguenze passeggere, come un livido o un bernoccolo; altre volte è necessario intervenire per “rimettere a posto” la situazione.Vediamo alcuni esempi.

LussazioniPiù note come slogature, sono lesioni che interessano le articolazioni, cioè le speciali strut-ture del nostro corpo che mettono in contatto due o più ossa consentendo loro una varietà di movimenti. Parliamo di lussazione quando le superfici di contatto tra le ossa si spostano, lasciandole “fuori posto”.

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Confronta questa lastra con quella di una caviglia sana: quali differenze noti?

Al paziente di questa immagine è “uscita la spalla”! Spesso è questa l’espressione che si usa per indicare una lussazione alle articolazioni di questa parte del corpo.

Caviglia sana

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Analizza la lastran° 10

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FRATTUREL’esito più temuto di un trauma è sicuramente la frattura, cioè una spaccatura dell’osso in uno o più punti. La radiografia, in questi casi, è l’unico modo per capire il tipo e la gravità dell’infortunio e intervenire di conseguenza.

Fratture composteQuando i frammenti in cui si spezza l’osso non si spostano, ma mantengono la loro normale posizione, si parla di frattura composta.

A sinistra possiamo vedere una frattura composta a una falange del piede. Mal-grado sia dolorosa, spesso viene trascurata e scambiata per una semplice contusione. Per evitare problemi permanenti nella mo-bilità del dito occorre invece immobilizzarlo quanto prima; in questo modo la frattura guarirà spontaneamente.

A sinistra, una frattura composta al metacarpo, uno degli ossicini della mano.

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Fratture scompostePer descrivere questo tipo di fratture, le immagini parlano più di mille parole. Basta osservare questa radiografia che mostra la frattura di un femore, l’osso della coscia.

Lo spostamento dei due frammenti d’osso è più che evidente: la frattura è decisamente scomposta.

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Frattura scomposta all’arto superiore sinistro. Si notano chiaramente le spaccature di ulna e radio, le due ossa dell’avanbraccio, e lo spostamento dei relativi frammenti rispetto alla posizione originaria.

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E dopo la frattura… chiodi, placche e viti! Sembra lo slogan di un negozio di ferramenta, eppure è quello che spesso si fa anche in medicina, quando una frattura non è in grado di guarire correttamente da sola. Si ricorre allora a un intervento chirurgico che fissa i frammenti d’osso nella posizione giusta servendosi di speciali placche, viti e chiodi. Trattandosi di materiali metallici, nelle radiografie si vedono molto bene. Ecco alcuni esempi:

Riparazione chirurgica di una frattura alla tibia.

TIBIA

PLACCA

VITI

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Trattamento chirurgico in seguito a una frattura di ulna e radio (sopra) e del polso (a sinistra).

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Nelle persone anziane, il progressivo indebolimen-to delle ossa provoca spesso la frattura del collo del femore, il punto in cui l’osso della coscia si collega all’anca.Si preferisce allora sostituire le parti danneggiate con una protesi d’anca, cioè con un elemento artificiale.In questo modo il paziente può riprendere il suo nor-male stile di vita in tempi più rapidi, come nel caso “clinico” illustrato sopra.

Un particolare della protesi

PROTESI D’ANCALABORATORIO DI

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NON SOLO TRAUMITorniamo a parlare delle articolazioni, che oltre a danneggiarsi in seguito a dei traumi, posso-no anche infiammarsi per cause differenti, per esempio l’invecchiamento o la sensibilità al clima, dando luogo a spiacevoli disturbi.Vediamone alcuni.

Nei pazienti affetti da artrite, l’infiammazione delle articolazioni provoca dolore e limitazioni nei movimenti. Nelle immagini radiologiche possiamo notare che lo strato che “ammorbidi-sce” il contatto tra le ossa dell’articolazione tende ad assottigliarsi, facendole “strisciare” una contro l’altra.

Artrite del gomitoLe parti evidenziate in rosso corrispondono

all’articolazione.

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Analizza le lastren° 17 18

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La radiografia di questa mano mostra segni di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria che può portare a una graduale perdita di mobilità e a vistose deformazioni.

Artrite della caviglia

Artrite della caviglia

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Anche quando si verificano danni dovuti a infiammazioni particolarmente gravi, si può ricorrere a una protesi in sostituzione dell’articolazione danneggiata, come nel caso seguente.

Sopra vediamo l’articolazione del ginocchio di un paziente affetto da una accentuata forma di artrite. Nel ginocchio a sinistra, l’articolazio-ne è sostituita da una protesi metallica.

Buona analisi!

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Analizza la lastran° 20

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