anno xxxi n° 41 30 novembre 2014

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ANNO XXXI N° 41 - 30 Novembre 2014 1.00 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Tempo di Avvento Gesù viene a portarci la vera libertà dei figli di Dio Carissimi fedeli, l’inizio di un nuovo anno li- turgico, con il tempo dell’Av- vento, ci avverte che sta avvicinandosi il Natale. Si tratta di un tempo che vuole essere di preparazione spirituale a fare sempre più spazio a Gesù nella nostra vita di ogni giorno, ascoltando la sua Parola insieme alla comu- nità parrocchiale. Gesù viene a portarci la vera libertà dei figli di Dio. Il programma pastorale che stiamo seguendo, guidati dalla prima lettera di san Paolo apo- stolo ai Corinti, ci invita a riflettere sulla di- gnità e il valore del corpo, degli affetti e della sessualità, dignità e valore che scaturiscono da quel Dio che ha preso corpo nel seno di Maria. San Paolo, nei capp. 5-11 della sua lettera che ci accompagnerà in questo periodo, ci pre- senta un vangelo che ci aiuta a liberare il corpo, l’affettività e la sessualità dagli idoli del nuovo paganesimo per un amore auten- tico, capace di costruire solide relazioni tra le persone e nella comunità cristiana, superando la chiusura egoistica su noi stessi e imparando ad essere at- tenti e a donarci agli altri come ha fatto Gesù. È quello che san Paolo, imitando Gesù, ha fatto, consacrando tutta la sua vita per annunciare il Vangelo. Dio che si fa uomo in Gesù di Nazareth, proprio perché uomo, ci parla della grande dignità di ogni es- sere umano creato da Dio e che, quindi, merita di essere amato e ri- spettato sempre, anche se si trova a vivere in situazioni umanamente po- vere e disagevoli. Non sempre quest’uomo è nel giusto: l’amore di Dio, se necessario, ri- chiama e corregge, non rifiuta e non strumen- talizza mai. Così deve essere anche l’amore che dobbiamo a noi stessi e a tutti. Di cuore auguro a tutti di vivere il tempo dell’Avvento come una grazia che il Signore concede a noi e alla nostra Chiesa diocesana. Con affetto, la mia benedizione. Il vostro vescovo + Carlo Bresciani San Benedetto del Tronto, 30 novembre 2014 A pag. 4 Non solo slogan:"Con l’azzardo ti giochi la vita" A pag. 3 Il sepolcro di santo Stefano Protomartire “Finestra aperta sul nostro Seminario regionale” INSERTO SPECIALE AVVENTO E ANNO DELLA VITA CONSACRATA Pag. I /II "L'esempio dei Santi aiuti il caro popolo italiano a guardare con speranza al futuro" Al termine della Messa celebrata sul Sagrato della Basilica Vaticana per la Canonizzazione di sei Beati, Papa Francesco ha recitato l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Prima della preghiera mariana, il Santo Padre ha salutato tutti i pellegrini venuti a rendere omag- gio ai nuovi Santi, in modo particolare le delega- zioni ufficiali dell’Italia e dell’India. Ha poi espresso l'auspicio che "l’esempio dei quattro Santi italiani, nati nelle Provincie di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini, aiuti il caro popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concor- dia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili". A pag. 3 A pag. 4 I risultati della ricerca sono stati presentati il 18 no- vembre a Roma nel corso di una tavola rotonda presso Palazzo Ferrajoli. All’incontro, moderato da Giovanna Milella, giornalista, conduttrice televi- siva e consigliere di amministrazione della Fonda- zione per il libro, la musica e la cultura, e introdotto dal Professor Ernesto Caffo, Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus, hanno partecipato nume- rosi rappresentanti del mondo delle istituzioni e, come commentatori, esperti del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. L’Osservatorio Adolescenti ha coinvolto oltre 1500 giovani dagli 11 ai 19 anni su tutto il territorio italiano, con 100 domande su temi di particolare attualità, tra cui salute e alimentazione, tempo libero e sport, nuove tecnologie e vita online, percezione del proprio corpo e desideri, rapporto con genitori e amici, sessualità e scuola. Come spesso accade è stato ignorato il rapporto con la religione, sempre più convinti che la persona umana e quindi anche l’adolescente, sia fatto a cassetti. Pur così limitata l’inchiesta mostra degli aspetti singolari di un momento così imprevedibile e fluttuante della vita umana. Per dare un’idea di questa pre- carietà il prof. Caffo nell’introduzione fa riferimento all’opera pirandelliana: uno nessuno cen- tomila. “Uno, centomila, nessuno. Uno il desiderio di trovare una propria identità. Centomila i volti e le ma- schere, i profili e gli avatar. Nessuno: esserlo è la paura più grande, quella che può spingere ai gesti più estremi”. SOS Il Telefono Azzurro Onlus e l’istituto di ricerca Doxa Kids hanno pubblicato una indagine su l’ADOLESCENZA, molto interessante, ma limitata. Azioni sregolate di gruppi di adolescenti sono diventate il cruccio della nostra città. La Festa dell’Immacolata Concezione La tradizionale e per certi versi storica, novena dell’Immacolata, presso la parrocchia di S.Benedetto Mar- tire, avrà inizio il 28 novembre alle ore 20,30 con una fiaccolata che partirà contemporaneamente dalle quattro zone della parrocchia: Bruglia, Zona Nord, Cimitero, Suore Concezioniste, per convergere tutte presso «lu Campanò». Da qui poi si andrà in chiesa. È un invito di partecipazione a tutti ad iniziare dalla periferia per onorare la Mamma Celeste e continuare così quella devozione che si fa ringraziamento legata a tragici eventi della nostra storia. segue a pag. 2 Programma a pag. 2 SPECIALE a pag. I e II

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Page 1: Anno xxxi n° 41 30 novembre 2014

ANNO XXXI N° 41 - 30 Novembre 2014 € 1.00

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

Tempo di AvventoGesù viene a portarci la vera libertà dei figli di Dio

Carissimi fedeli, l’inizio di un nuovo anno li-turgico, con il tempo dell’Av-vento, ci avverte che staavvicinandosi il Natale.Si tratta di un tempo chevuole essere di preparazionespirituale a fare sempre piùspazio a Gesù nella nostra vitadi ogni giorno, ascoltando lasua Parola insieme alla comu-nità parrocchiale. Gesù vienea portarci la vera libertà deifigli di Dio.Il programma pastorale che stiamo seguendo,guidati dalla prima lettera di san Paolo apo-stolo ai Corinti, ci invita a riflettere sulla di-gnità e il valore del corpo, degli affetti e dellasessualità, dignità e valore che scaturiscono daquel Dio che ha preso corpo nel seno di Maria.San Paolo, nei capp. 5-11 della sua lettera checi accompagnerà in questo periodo, ci pre-senta un vangelo che ci aiuta a liberare ilcorpo, l’affettività e la sessualità dagli idolidel nuovo paganesimo per un amore auten-tico, capace di costruire solide relazioni tra le

persone e nella comunità cristiana,superando la chiusura egoistica sunoi stessi e imparando ad essere at-tenti e a donarci agli altri come hafatto Gesù. È quello che san Paolo,imitando Gesù, ha fatto, consacrandotutta la sua vita per annunciare ilVangelo. Dio che si fa uomo in Gesùdi Nazareth, proprio perché uomo, ciparla della grande dignità di ogni es-sere umano creato da Dio e che,quindi, merita di essere amato e ri-spettato sempre, anche se si trova avivere in situazioni umanamente po-

vere e disagevoli. Non sempre quest’uomo ènel giusto: l’amore di Dio, se necessario, ri-chiama e corregge, non rifiuta e non strumen-talizza mai. Così deve essere anche l’amoreche dobbiamo a noi stessi e a tutti. Di cuoreauguro a tutti di vivere il tempo dell’Avventocome una grazia che il Signore concede a noie alla nostra Chiesa diocesana.Con affetto, la mia benedizione.Il vostro vescovo

+ Carlo Bresciani

San Benedetto del Tronto, 30 novembre 2014

A pag. 4

Non solo slogan:"Con l’azzardo ti giochi la vita"

A pag. 3

Il sepolcro di santo

Stefano Protomartire

“Finestra aperta sul nostro Seminario regionale”

INSERTO SPECIALEAVVENTO

E ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Pag. I /II

"L'esempio dei Santi aiuti il caro popoloitaliano a guardare

con speranza al futuro"

Al termine della Messa celebrata sul Sagrato dellaBasilica Vaticana per la  Canonizzazione di seiBeati, Papa Francesco ha recitato l’Angelus con ifedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietroper il consueto appuntamento domenicale.Prima della preghiera mariana, il Santo Padreha salutato tutti i pellegrini venuti a rendere omag-gio ai nuovi Santi, in modo particolare le delega-zioni ufficiali dell’Italia e dell’India. Ha poiespresso l'auspicio che "l’esempio dei quattro Santiitaliani, nati nelle Provincie di Vicenza, Napoli,Cosenza e Rimini, aiuti il caro popolo italiano aravvivare lo spirito di collaborazione e di concor-dia per il bene comune e a guardare con speranzaal futuro, confidando nella vicinanza di Dio chemai abbandona, anche nei momenti difficili".

A pag. 3

A pag. 4

I risultati della ricerca sono stati presentati il 18 no-vembre a Roma  nel corso di una tavola rotondapresso Palazzo Ferrajoli. All’incontro, moderato daGiovanna Milella, giornalista, conduttrice televi-siva e consigliere di amministrazione della Fonda-zione per il libro, la musica e la cultura, e introdottodal Professor Ernesto Caffo, Presidente di SOS IlTelefono Azzurro Onlus, hanno partecipato nume-rosi rappresentanti del mondo delle istituzioni e,come commentatori, esperti del mondo dell’infanziae dell’adolescenza. L’Osservatorio Adolescenti hacoinvolto oltre 1500 giovani dagli 11 ai 19 anni sututto il territorio italiano, con 100 domande su temi di particolare attualità, tra cui salute ealimentazione, tempo libero e sport, nuove tecnologie e vita online, percezione del propriocorpo e desideri, rapporto con genitori e amici, sessualità e scuola. Come spesso accade è statoignorato il rapporto con la religione, sempre più convinti che la persona umana e quindi anchel’adolescente, sia fatto a cassetti. Pur così limitata l’inchiesta mostra degli aspetti singolari diun momento così imprevedibile e fluttuante della vita umana. Per dare un’idea di questa pre-carietà il prof. Caffo nell’introduzione fa riferimento all’opera pirandelliana: uno nessuno cen-

tomila. “Uno, centomila, nessuno. Uno il desiderio di

trovare una propria identità. Centomila i volti e le ma-

schere, i profili e gli avatar. Nessuno: esserlo è la paura

più grande, quella che può spingere ai gesti più estremi”.

SOS Il Telefono Azzurro Onlus e l’istituto di ricercaDoxa Kids hanno pubblicato una indagine

su l’ADOLESCENZA, molto interessante, ma limitata.Azioni sregolate di gruppi di adolescenti

sono diventate il cruccio della nostra città.

La Festa dell’Immacolata ConcezioneLa tradizionale e per certi versi storica, novena dell’Immacolata, presso la parrocchia di S.Benedetto Mar-tire, avrà inizio il 28 novembre alle ore 20,30 con una fiaccolata che partirà contemporaneamente dallequattro zone della parrocchia: Bruglia, Zona Nord, Cimitero, Suore Concezioniste, per convergere tuttepresso «lu Campanò». Da qui poi si andrà in chiesa. È un invito di partecipazione a tutti ad iniziare dallaperiferia per onorare la Mamma Celeste e continuare così quella devozione che si fa ringraziamento legataa tragici eventi della nostra storia.

segue a pag. 2

Programma a pag. 2

SPECIALE a pag. I e II

Page 2: Anno xxxi n° 41 30 novembre 2014

Anno XXXI

30 Novembre 2014

2PAG

continua dalla prima pagina

Parola del SignorePRIMA DOMENICA DI AVVENTO - ANNO B

VEGLIATE: NON SAPETE QUANDO IL PADRONE DI CASA RITORNERA’

Dal VANGELO secondo MARCOIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti, vegliate, perché non sapetequando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo averlasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinatoal portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ri-tornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giungaall'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Ve-gliate!". (Marco 13,33-37)

Con questa domenica ha inizio un nuovo anno liturgico che ci accompagnerà, fino alla finedel prossimo mese di novembre, con il Vangelo di Marco. Il brano che ci viene presentatoin questa prima domenica di Avvento sottolinea in maniera particolare, pressante, urgente,il tema della vigilanza. Da notare che in appena cinque versetti viene usata due volte la pa-rola “VEGLIATE” e due volte la parola “VIGILARE”, quasi a voler far penetrare nel lettorel’importanza di questo atteggiamento. Se consideriamo, che Marco, all’inizio del suo Van-gelo ci dice che “ IL TEMPO È COMPIUTO “ capiamo meglio il messaggio che il branovuole con tanta forza farci capire. Il tempo è compiuto, quindi dobbiamo essere preparatiall’incontro con il Signore; e in prospettiva storica, per quanto riguarda questo particolaremomento, vuole dirci che non possiamo correre il rischio di lasciar passare anche questoNatale, senza incontrare il Signore. Sarebbe un errore imperdonabile non usufruire di questomomento importante, tempo opportuno, per conoscere e seguire l’unico vero Signore.

San Marco vuole farci capire che non é possibile che ilNatale, il giorno di Cristo, il Signore incarnato, arrivi senzache nella nostra vita si verifichi un cambiamento (una con-versione), senza che in noi si rafforzi “la testimonianza diCristo”. Il Signore vuole parlarci attraverso gli accadimentidella nostra storia personale, quella di tutti i giorni, ma habisogno della nostra attenzione, del nostro stare vigili. Habisogno di una vigilanza che comporta impegno all’azione,impegno all’espansione del suo Regno nel nostro e nelcuore di tutti gli uomini. Per questo l’evangelista ci ripete

in maniera così forte di essere vigili, di non addormentarci su di una vita cristiana senza pas-sione, senza speranza, senza voglia di cambiare, senza amore; non è possibile, non è cristiano.E’ vero che l’incontro con il Cristo è essenzialmente una sua opera, un moto della sua volontàe del suo amore, ma noi dobbiamo metterci nella disposizione di cercare il Signore, di volerloincontrare, noi dobbiamo prepararci a questo incontro, poiché come dice Isaia nella primalettura di oggi” Dio va incontro a quanti praticano con gioia la giustizia e si ricordano dellesue vie”. Quindi vivendo nella sua grazia e praticando la giustizia e la carità, nella gioia enella speranza, sicuramente il Signore ci verrà incontro e trasformerà il nostro e suo Natale,e la nostra vita in un momento senza fine di gioia piena, e anche noi potremo dire con il sal-mista “ felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita”. Preghiamo il Si-gnore Gesù di aiutarci a preparare questo Natale vivendo un Avvento pieno di preghiera e diopere buone per essere pronti a ricevere il Signore che viene. RICCARDO

PILLOLE DI SAGGEZZACRISTO E’ LA VITA A CUI BISOGNA TENDERE, E’ LA STRADA DA PERCORRERE.

(DE BERULLE)

DIO NON E’ SILENZIOSO, SIAMO NOI A ESSERE SORDI (A.D. SERTILLANGES)

Indagine su l’ADOLESCENZA

Dall’indagine emergono alcune interessanti ri-flessioni sulla scuola e la famiglia, come puresul  diverso modo in cui maschi e femminevivono la propria adolescenza nella società mo-derna. 100 sono state le risposte ed hanno ri-guardato tutte le problematiche della vitadell’adolescente, manca quella sul sentir reli-gioso che avrebbe resa l’inchiesta completa. Gliadolescenti e i giovani, ai nostri giorni esigonouna totalità integrale. Sarebbero state significa-tive le risposte derivanti da un confronto con«una persona reale e perfetta, dominatricedell’eternità e della storia, padrona della naturae di quanto la sovrasta, capace di soddisfare ilsentimento nelle sue vibrazioni più indefinibilied il pensiero nella sua sistematicità più illimi-tata, che sappia spiegare con estrema chiarezzai misteri della vita e della morte, che posseggaun fascino in grado di aiutarci a superare le lu-singhe - in fin dei conti sempre demolitrici -delle passioni, che conferisca un senso a tuttele nostre giornate ed offra a tutti una piena rea-lizzazione in qualsiasi circostanza...».

Studiare quest’adolescenza forse potremmo ve-nire a capo di problemi che da un po’ di annirendono insonni alcuni quartieri della nostracittà. Questo fuggire negli stupefacenti o nel-l’alcol da parte di tanti adolescenti che poi siscatenano in azioni vergognose, potrebbe avereuna spiegazione: forse c’è qualcosa che mancanella nostra città, un vuoto che determina unasofferenza. L’intervento della polizia è spessonecessaria, ma non sufficiente per risolvere,specie nell’età adolescenziale, problemi esi-stenziali.

Pietro Pompei

In un periodico, ora non più in edicola, nel numero del 07/04/1990,vengono riportate le seguenti espressioni raccolte in discoteche italiane:"La settimana è una noia: qui qualcosa può accadere." "Qui faccio parte del tutto. La normalità degli altri giorni mi divienesopportabile." "Vengo qui meccanicamente, non per scelta. Non c'è postopeggiore di questo." Un giovane, tornato alla casa del Padre pochi mesidopo, fece un volantino che fece circolare tra i giovani, dal seguente con-tenuto: "Per non fare come gli struzzi e coprirci la testa dietro la convinzioneche basta far chiudere prima le discoteche per risolvere tutto. In realtà ilproblema è altrove. È nella incapacità oramai radicata di dare risposteadeguate a quella domanda di significato presente in ogni giovane. La psicologia ossessiva della folla scatenata che tutto autorizza, la violenzadell'impatto sonoro, la presentazione sfrenata e provocatoria di sé, in cuialcool, sesso e spesso droga rappresentano la via per raggiungere unaidentità, rendono evidente che "si riempie il vuoto con l'inutile", per dirlacon Montale: il giovane tenta di rispondere alla sua domanda di felicità

e di senso cercando un tempo speciale che lo sottragga alla coscienzaconsueta, cercando di fuggire da una realtà che non sa capire ed affrontare.A cosa serve far chiudere in anticipo le discoteche se non ci preoccupiamodi offrire una realtà "concreta" di vita più vera? Se ci dimentichiamo che non il benessere, ma Cristo fatto carneè la risposta a quella domanda che il giovane vive sempre più spesso in-consapevolmente? Cristo è la chiave per riconoscere nella realtà il donogratuito di Dio. L'incontro con la carnalità di Cristo presente storicamentein una compagnia di persone che vive nella Sua appartenenza, la Chiesa,è l'unica alternativa ad una vita di noia. Dimenticare questo, ecco la vera causa che spinge dei giovanissimi storditie stanchi ad addormentarsi alla guida di auto lanciate vertiginosamenteoltre ogni ragionevole limite solo perché correndo "la normalità deglialtri giorni mi diviene sopportabile." Non è così ancora oggi?

Silvio Palombi.

Montalto delle Marche

La ricerca di una risposta alla domanda di significato presente in ogni giovane.

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3Anno XXXI

30 Novembre 2014 PAG

Il gioco d’azzardo è un fenomeno in forte crescita. Favorito dalle liberalizzazionie dall’attività delle organizzazioni malavitose, coinvolge ormai milioni di ita-liani. Per tentare di combatterlo, scende in campo il mondo del Terzo Settore,che chiede una legge quadro e il riconoscimento del gioco d’azzardo patologiconei Livelli essenziali di assistenza garantiti dallo Stato.Un fenomeno in forte espansione. “Non sonopiù in grado di garantire un buon livello di pro-fessionalità”. Con queste parole, Marco Bal-dini, conduttore con Fiorello della trasmissione“Fuoriprogramma” di Radio Uno, ha lasciato laconduzione. È affetto da ludopatia - l’ha raccon-tato in un libro autobiografico, “Il giocatore” -come milioni di italiani. In una ricerca, il Cnrstima in 17 milioni (42% delle persone residentiin Italia tra i 15 e i 64 anni) il numero di coloroche hanno giocato almeno una volta in un anno,in 2 milioni gli italiani a rischio minimo e incirca un milione i giocatori ad alto rischio (600-700mila) o già patologici (250-300mila), che hanno come ricaduta un forte di-spendio di risorse sociali ed economiche. L’Italia è tra i primi Paesi al mondoper consumo di giochi: da un fatturato di 24,8 miliardi di euro nel 2004, si èpassati agli 84,7 miliardi del 2013. Probabilmente l’impennata è dovuta alladura crisi economica che sta attraversando il paese, ma un ruolo decisivo lohanno avuto anche i processi di liberalizzazione di queste attività. Per non par-lare degli interessi delle organizzazioni criminali (nel 2013, lo Stato ha introitatosolo il 9% dell’intero monte-affari del gioco) - che associano alla diffusionedelle slot-machine, la pratica dell’usura.  L’iniziativa. “Liberi dal gioco d’az-zardo. Con l’azzardo ti giochi la vita”: è questo lo slogan della campagna di co-municazione lanciata da “Mettiamoci in gioco” - la Campagna nazionale contro

i rischi del gioco d’azzardo promossa da Acli, Ada, Adusbef, Anci, Anteas, Arci,Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana,Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale,Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear,Ital Uil, Lega Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautono-

mie-Terre di mezzo, Shaker-pensieri senza di-mora, Uil, Uil Pensionati, Uisp. Si vuolesensibilizzare l’opinione pubblica “decostruendoi messaggi illusori di vincite facili diffusi dall’in-dustria dell’azzardo. Sono stati realizzati duespot tv e due spot radio, un manifesto, due lo-candine, una vetrofania, un cartello rotair, unbanner per i siti, immagini coordinate per Face-book e Twitter. I messaggi sono rivolti ai citta-dini e si chiede un sostegno da parte dei Comuni,perché appoggino la campagna, che prevede“l’impegno di ogni aderente - ha affermato donArmando Zappolini, portavoce di ‘Mettiamoci

in gioco’ - a far circolare i materiali della campagna all’interno della propriarete, nei luoghi e negli incontri che organizza a tutti i livelli. Invece di investiresoldi per acquistare spazi pubblicitari, scommettiamo sulle relazioni sociali,sulla mobilitazione delle nostre organizzazioni, dei nostri soci e volontari”.  Gliobiettivi. La rete degli aderenti chiede che venga presto approvata la legge qua-dro sul gioco d’azzardo e il riconoscimento del gioco d’azzardo patologico neiLivelli essenziali di assistenza garantiti dallo Stato, per i quali andrebbero stan-ziate risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle ora previste nel Fondo sa-nitario. “Ogni persona che ha problemi di dipendenza - afferma don Zappolini- deve poter contare su un aiuto professionale e facilmente accessibile da partedei servizi pubblici e del terzo settore accreditato”.

TERZO SETTORE IN CAMPONon solo slogan:"Con l’azzardo ti giochi la vita"Un ampio cartello di associazioni ha lanciato una Campagna nazionale di sensibilizzazione del-l’opinione pubblica "decostruendo i messaggi illusori di vincite facili diffusi dall’industria del-l’azzardo". Per non parlare del ruolo invasivo della criminalità che associa alla diffusione capillaredelle slot-machine nel territorio, la pratica sempre più estesa dell’usura Benedetto Riga

Don Gian Luca Rosati:“Chi gioca e spera

di vincere, si leva gli straccie si mette i cenci”

di don Gian Luca Rosati

«Il fumo uccide», leggosu un sacchetto di tabaccoabbandonato, solo evuoto, in mezzo a una via.Una frase che intende sco-raggiare o almeno respon-sabilizzare il consumatoreche non dovrebbe com-prare qualcosa che gli sipresenta come un veleno. Ma c’è un altro tipo difumo, più nocivo, che si veste bene, ha colori bril-lanti e invitanti, viene pubblicizzato da uomini edonne giovani, sorridenti mentre ostentano un suc-cesso facile, raggiunto proprio grazie a quel fumo.È un fumo molto denso che annebbia completa-mente chi ne fa uso, rendendolo via via più incapacedi smettere, sempre più dipendente. È il fumo delgioco d’azzardo. Se la realtà plastificata della tele-visione o dei biglietti della lotteria o del gratta evinci, ci offre il miraggio di vincite favolose, la re-altà quotidiana è ben diversa. Non riesco più a to-gliermi dalla mente un’immagine che, qualche annofa, mi ha ferito. Entrando in un bar, sono passato afianco a un uomo seduto davanti a un video-poker;sembrava un automa incapace di smettere di per-dere, ma incapace anche di alzarsi smettendo di gio-care. Continuava in modo meccanico a buttare i suoisoldi dentro la macchinetta. La scena mi ha talmenteimpressionato che ora ogni spot sulle scommesse mifa venire voglia di cambiare canale o di spegnere latelevisione, anche se sto guardando un programmainteressante. E non venite a raccontarmi che si puògiocare in modo responsabile o che c’è un vaccinocontro la dipendenza, perché non mi convinceretemai! Un proverbio della tradizione popolare recitapiù o meno così: «Chi gioca e spera di vincere, sileva gli stracci e si mette i cenci», avvertendo che,il più delle volte, col gioco d’azzardo non si guada-gna nulla e si fa fatica a non perdere niente. Pensosia arrivato il momento per noi cristiani di dare unsegno forte al mondo! Se non possiamo direttamenteporre fine a questo inquinamento mortale perché gliinteressi in gioco sono troppi, possiamo, però, boi-cottare ogni forma di gioco d’azzardo. Si può smet-tere di giocare al lotto, di comprare i biglietti dellalotteria, di giocare al gratta e vinci, di compilareschedine del superenalotto e di scommettere sullepartite o sugli eventi sportivi. E non facciamolo soloper protestare contro la falsità di chi vende fumo perarrosto, approfittando dell’ingenuità o del bisognodei consumatori; facciamolo per solidarietà con tuttii malati di ludopatia, con tutti i familiari di chi si èindebitato all’inverosimile, con tutti quei bambini eragazzi costretti a mendicare il pane a causa degliazzardi dei loro genitori. Noi cristiani non pos-siamo rimanere indifferenti.

Nel tormentato autunno di questo anno di persi-stente recessione ritorna lo sciopero: la Cgil e laUil hanno indetto lo sciopero generale per il 12dicembre. La prima iniziativa di protesta, concontorno di scontri e tensioni in diverse città ita-liane, ha coagulato forze diverse: non solo i sin-dacati promotori, ma Cobas, centri sociali e varieespressioni dell’arcipelago antagonista. E’ lo“sciopero sociale”: un vecchio e nuovo conteni-tore, in cui ci sono le rivendicazioni sindacali, larivendicazione del lavoro, ma c’è anche l’espres-sione del malessere sociale dei precari e dei nongarantiti, c’è la protestaper la protesta, e c’èanche la politica, il ten-tativo di inserirsi nellaconfusa ristrutturazionedel quadro politico inatto.Si tratta di obiettivi e diinteressi diversi, secondologiche e storie diverse.E comunque bisogna es-sere chiari. Perché bastapoco per soffiare sul fuoco, in questa Italia fermae così aggiungere tensione a tensione: non man-cano segnali preoccupanti, con studiosi di dirittodel lavoro nel mirino. Mai più! Dunque nervisaldi, per reprimere con decisione tutte le tenta-zioni violente, le scorciatoie, le speculazioni.Nervi saldi dunque, ma anche barra dritta, perchédobbiamo seriamente interrogarci sulle prospet-tive e sugli investimenti da mettere in atto. E’l’unico modo efficace per prendere sul serio le ra-gioni di un malessere che, proprio in un’Italiaferma, sembra moltiplicarsi ed interessare stratisociali, generazionali e aree geografiche diversi

e sempre più estesi.Qualche giorno fa, in occasione del suoi ottan-t’anni, Carlo De Benedetti, uno degli azionisti diriferimento del progressismo italiano, in un’inter-vista al “Corriere della Sera”, ha dichiarato, pa-pale papale: “La distruzione del ceto medio creeràuna società con pochi ricchi, molti poveri e moltieroi che cercheranno di costruire una famiglia con1500 euro al mese”. Certo, non è solo un passag-gio italiano, ma europeo, con la prospettiva di“una stagnazione secolare”. Ma in Italia, per tantiversi, le cose sono più acute.

La vera politica, la politicadi cui si chiede il “ri-torno”, o addirittura “ilprimato” non può che par-tire dalla realtà. Non perprenderne supinamenteatto, ma per indicare dellestrade. Si possono articolarefiumi di retorica, indicarecapri espiatori o specularcisopra. Oppure ci si può

mettere al lavoro.In Italia siamo ancora indecisi, nonostante tantolavorio di progettazione e di discussione. Perchénon possiamo non fare i conti con il materiale cheabbiamo a disposizione. E non è facile articolarein modo virtuoso il nostro pluralismo, ovvero laforma peculiare della nostra società. Che così ri-schia di rifluire verso i due vizi, opposti e paral-leli, la frammentazione conflittuale o ilcompromesso occulto. Ovvero, ciclicamente, leragioni della nostra decadenza.

Francesco Bonini

RISCHIO DECADENZATra compromesso e frammentazioneBasta poco per soffiare sul fuoco, in questa Italia ferma e così aggiungere tensionea tensione: non mancano segnali preoccupanti, con studiosi di diritto del lavoronel mirino. Dunque nervi saldi, per reprimere con decisione tutte le tentazioni vio-lente, le scorciatoie, le speculazioni

Dal FORUM«MA CHE VI HA FATTO LA FAMIGLIA?»

«E si ostinano a chiamarlo divorzio breve quandosiamo ormai al divorzio immediato o, se vogliamo,automatico» commenta Francesco Belletti, presi-dente del Forum. «La commissione Giustizia delSenato ha approvato il divorzio senza separazione.Cancellando anche quei brevi spazi di tempo di ri-flessività contenuti nella proposta in discussione.Eliminando quindi ogni spazio di verifica, primadella decisione di rompere definitivamente il ma-trimonio. «Verifica che ci sembra il minimo se sivuole continuare a considerare l’unione matrimo-niale importante per la coppia, i figli e la societànel suo insieme. Verifica che si potrebbe riempiredi contenuti, con servizi di sostegno alle crisi fa-miliari più seri, più diffusi sul territorio, con con-sultori familiari non più ridotti a soli ambulatorisanitari.«Questo provvedimento fa il paio con la riduzionedella separazione prevista dalla stessa legge in di-scussione a Palazzo Madama e con il divorzio fai-da-te già passato con la legge che accorcia i tempidella giustizia. Sembra quasi che si sia scatenatoun pregiudizio di falsa modernità contro il matri-monio, un senso di rivalsa contro la tenuta del tes-suto relazionale familiare.«È vero che l’abolizione della separazione è pas-sata solo grazie ad un colpo di mano perpetrato nelbuio della sera tarda e nell’assenza di mezza com-missione. Ed è vero anche che diversi senatori,pure nel Pd, hanno annunciato di votare controquando arriverà in aula, ma resta il fatto che ieri èstata una triste giornata per la famiglia.«Il governo ha infatti chiuso definitivamente laporta alla rimodulazione del bonus fiscale in baseai carichi familiari che come associazioni abbiamochiesto con forza. In compenso si è circoscritto ilbonus bebè ai soli redditi più bassi, in modo selet-tivo, e non più in modo generalista con il limite a90mila euro. Una scelta per molti versi più checondivisibile ma che brillare gli occhi al ministro

delle Finanze perché riduce lo stanziamento com-plessivo. Si applica così, per l'ennesima volta, laspending review prima di tutto agli interventi sullafamiglia.«A questo punto» conclude Belletti «se la politicaè guardare non solo al singolo atto ma avere unosguardo complessivo, non possiamo non chiedereal presidente Renzi se questo micidiale combinatodisposto anti famiglia sia o no deliberato da partedel suo governo. Almeno un po’ di chiarezza, siapur residuale, crediamo che le famiglie se la meri-tino». Daniele Nardi 

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4 Anno XXXI

30 Novembre 2014PAG

Come di consueto anche quest’anno i gruppi dipreghiera di S. Pio da Pietrelcina presenti nellanostra Diocesi organizzano una mezza giornatadi ritiro spirituale in prossimità del S. Natale edelle festività natalizie per vivere un momentointenso di preghiera e di riflessione sul misterodella venuta del Salvatore. Il ritiro spirituale èun momento importantissimo nella vita di ognicredente, uno spazio in cui ritrovarsi e ascoltarela parte più profonda di noi, sono momenti diascolto e di preghierail cui obbiettivo è sco-prire la bellezza di avereDio come Padre e Gesùcome amico e salvatore.La teologia dell’Avven-to ruota attorno a dueprospettive principali.Da una parte con il ter-mine “adventus” (ve-nuta, arrivo) si è intesoindicare l’anniversariodella prima venuta delSignore; d’altra partedesigna la seconda ve-nuta alla fine dei tempi.Il Tempo dell’Avventoha quindi una doppiacaratteristica: è tempodi preparazione alla so-lennità del Natale, incui si ricorda la primavenuta del Figlio di Diofra gli uomini, e con-temporaneamente è il tempo in cui, attraversotale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesadella seconda venuta del Cristo alla fine deitempi. Il tempo dell’Avvento e di preparazioneal Natale richiama ogni fedele a riflettere sulsuo significato più profondo e cioè il riviverel’attesa e la nascita del Cristo Salvatore, promessoda Dio e annunciato dai profeti. Vogliamopregare per questo tempo di attesa del Messiache deve venire, che ci chiama a compiere lanostra missione giorno dopo giorno, andandogli

incontro, spogliandoci delle difficoltà e problemiquotidiani, sicuri che Egli ci comprende e ciama così come siamo. Vogliamo pregare ilPadre perché ci conceda, in questo ritiro spiri-tuale, al nostro cuore quella semplicità che ri-conosce nel Bambino Gesù il Signore, propriocome fece S. Francesco a Greccio. Infatti siracconta che in quella notte quanti erano presentiall’evento di Greccio: “ciascuno se ne tornò acasa sua pieno di ineffabile gioia”. Erede spi-

rituale di S. Francescoè proprio S. Pio, il qua-le era devotissimo an-ch’egli a Gesù Bam-bino e fu visto la nottedi Natale con il BimboDivino in braccio. Scri-veva ai suoi figli spi-rituali:”Il celeste bam-

bino faccia sentire an-

che al vostro cuore tut-

te quelle sante emo-

zioni che fece sentire

a me nella beata notte,

allorché venne deposto

nella povera capannu-

cia. Oddio, non saprei

esprimervi tutto quello

che sentii nel cuore in

questa felicissima not-

te. Mi sentivo il cuore

traboccante di un santo

amore verso il nostro

Dio umanato”. S. Pio,secondo i vari racconti dei confratelli, si preparavae viveva l’Avvento come la Quaresima, cioècon il sacrificio di sé. Infatti egli pregava moltoanche durante la notte e si offriva come vittima.La sua spiritualità lo portava a unirsi a Cristo ea collaborare per salvare le anime. Che la magiadel S. Natale ci illumini il cuore e rafforzi lagioia di condividere, sperare e rinnovare pro-fondamente la nostra vita in Gesù che viene!Barbara

Ritiro Spirituale Padre Pio

"Abbiamo gustato di un pezzetto diparadiso in terra nutrendoci del-l’inestinguibile fonte di gioia chetrabocca,  che colma e riempie ilcuore: la Parola di Dio, semprenuova, potente e che ci sorprende."Dio non ci toglie nulla e ci dàtanto" ricordava Padre WilfredoRodriguez, sacerdote salesiano ori-ginario di Barquisimeto in Vene-zuela che insieme a Don Luis San-doval, direttore della MigrantesDiocesana, ha guidato l'Incontroper le Famiglie latinoamericanedomenica 16 novembre 2014. Unincontro degli amici latinoameri-cani e le loro famiglie presso l’Oasidi Grottammare, giorno da portarenel cuore e nella memoria per laricchezza della grazia ricevuta e per la semplicità dell'amore che ha trasmesso a quanti l’hannovissuto fino alla fine. Si sono radunati i volti nuovi e non di una comunità che cresce, vive e celebrala fede riscoprendola con le proprie tradizioni e spiritualità. Famiglie incuriosite e desiderose dilasciarsi guidare dall'Amore del Padre, che hanno vissuto un’esperienza comunitaria nellapreghiera, nella meditazione, nei momenti di gioco festoso e nella condivisione di esperienze divita.  Lo sguardo rivolto al Padre che attraverso la Parola proclamata ci interroga, ci impegna e ciinvita ad annunciare Gesù  con allegria, perseveranza e forza, partendo dal seno delle nostrefamiglie, a quanti s’incrociano per le nostre strade. Nella mattinata, dopo la gioiosa accoglienza concanti latinoamericani, il primo momento della nostra riflessione riguardava il nostro rapporto conDio Padre, Figlio e Spirito Santo, presente nella meraviglia e nella semplicità del creato e allaricchezza del dono della vita affidata. Con il tema "la gioia di ritrovare Gesù e il bisogno dicondividere la Buona Novella del Vangelo partendo dalla quotidianità famigliare" abbiamo ri-scoperto la bellezza del Progetto di Dio su ognuno di noi e come "famiglia umana" chiamata adessere immagine di Dio Creatore che continua   ancora oggi la   sua opera. "Famiglia, piccolachiesa chiamata a rinnovare il mondo con la forza dello Spirito Santo" Il testo biblico di Gv.21,1-14: "Gesù apparve a sette dei i suoi discepoli", è un invito alle famiglie a "fidarsi" del Signore,ad operare con delicatezza nella carità e servizio, a non ricadere nella tentazione di abbandonare ilSignore Risorto nelle avversità cercando rifugio nelle sicurezze e proposte del mondo di oggi.Seguendo, poi, la traccia del Vangelo Gv 21,15-19: l’incarico amorevole che Gesù dà a SimonPietro "Pasci i miei agnelli", rivolto a noi famiglia impegna a custodire con cura, ad accompagnare,consolare, sostenere i nostri cari grandi e piccini. Un momento forte, fraterno ed emotivo, è statol’ascolto e le testimonianze sul testo di Gv.2,1-11  "Le nozze di Cana'", un invito  alle famiglie alasciarsi riempire della fonte inestinguibile della grazia di Dio presente nella vita sacramentale. Ilmomento conclusivo e fondamentale della nostra giornata è stato la S.Messa in lingua spagnola eitaliana concelebrata dai nostri sacerdoti che ci hanno incoraggiato, con il Vangelo domenicaledella "Parabola dei talenti", a proseguire il nostro cammino come famiglie facendo moltiplicare inostri talenti con la consapevolezza della fiducia che Dio ha verso di noi, crescendo nella fede unitialle nostre parrocchie. Alla fine del nostro incontro Don Luis ha ringraziato la ComunitàLatinoamericana presente, la Comunità Religiosa dell'Oasi Santa Maria ai Monti che ci ha ospitatocon generosità e Padre Wilfredo che ci ha accompagnato. A conclusione don Luis ci ha invitato allaCelebrazione Eucaristica per il 25° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, che si terrà il 9dicembre prossimo nella sua Parrocchia Madonna di Fatima in Valtesino di Ripatransone; inoltre hacomunicato che la Celebrazione del Natale multietnico 2014 avrà luogo nella Parrocchia ReginaPacis in Centobuchi domenica 14 dicembre 2014 alle ore 18:00 e sarà presieduto dal nostroVescovo Mons. Carlo Bresciani. Veronica Zegarra e Magda Malavolta.

MIGRANTES DIOCESANAINCONTRO DELLE FAMIGLIE LATINOAMERICANE

Ramallah – L'archeologo palestinese Salah Hussein al

Hudeliyya, a capo della squadra di studiosi impegnati

nella campagna di scavi e ricerche presso il sito archeologico

di Khirbet El Tireh (a due chilometri dalla città palestinese

di Ramallah), ha confermato il ritrovamento di indizi che

consentono di identificare quell'area archeologica con il

luogo di sepoltura di Santo Stefano, il primo martire

cristiano. Le ricerche condotte nel sito da archeologi pale-

stinesi e israeliani fanno parte di un progetto sostenuto

dalla Al Quds University e sono concentrate intorno ai

resti di un grande complesso bizantino, comprendente

una chiesa e un monastero. In uno

degli ambienti studiati – così ha di-

chiarato l'archeologo ai media locali

consultati dall'Agenzia Fides - ci sia-

mo imbattuti in una iscrizione che

indica che questa chiesa è stata co-

struita in onore dell'apostolo e arci-

diacono Santo Stefano protomartire,

sepolto qui nel 35 dopo Cristo”.

Il progetto di studio permetterà di

condurre ricerche e campagne ar-

cheologiche nel sito per i prossimi

5 anni. Un'ampia sezione dell'area

archeologica appartiene al Pa-

triarcato greco ortodosso di Ge-

rusalemme. E' facile prevedere il

futuro inserimento del sito archeo-

logico negli itinerari dei pellegri-

naggi in Terra Santa. (GV) (Agenzia

Fides 22/11/2014).

Una festa del CIAO-ACR con i fiocchi in quel di San Savino

Metti un gruppo di ragazzi con le loro famiglie,una parrocchia sulle ridenti colline marchi-giane, la sapiente guida del parroco don Lan-franco e la collaborazione indispensabile dieducatrici del calibro di Tiziana, Monica e Va-lentina e non da ultimo il Gesù tutto da scopriree avrai una Festa del Ciao ACR coi fiocchi inquel di San Savino. Nel pomeriggio del sabatoi ragazzi hanno sperimentato la bellezza e la fa-tica di sporcarsi le mani per impastare la farcia.Nella notte ogni famiglia ha cucinato nel fornodi casa i biscotti realizzati dai propri ACierrinie al termine dell’eucarestia della domenicasono stati poi donati alla comunità parroc-chiale. Un’eucarestia di memoria e ringrazia-mento per il dono don Piero accompagnati

dalle note e dalle voci del coro della Cattedrale. Don Piero è stato parroco della comunità di San Savino, promotoree primo assistente 35 anni fa della neonata ACR nella diocesi Truentina. Poi al termine un fraterno momento dicondivisione con i biscotti stavolta realizzati dagli educatori ed i vini nuovi della cantine del territorio Ciuciù e

Cocci Grifoni.Emidio Palestini membro dell'equipe regionale ACR

TERRA SANTA - Archeologo palestinese individua vicino a Ramallah il luogo di sepoltura di santo Stefano Protomartire

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5Anno XXXI

30 Novembre 2014 PAG

Leggiamo Lc 6,1-5. Il testo parallelo, Mt12,1-8, si ha nella Serie su Matteo n. 58.

1. I discepoli stropicciano le spighe e ne

mangiano il seme. «Un sabato Gesù pas-

sava fra campi di grano e i suoi discepoli co-

glievano e mangiavano le spighe,

sfregandole con le mani» (Lc 6,1). Luca ci dirà che al seguito di Gesù, oltre

gli Apostoli, vi erano anche varie donne «cheli servivano con i loro beni» (8,2-3), donneche gli rimarranno al suo fianco ai piedi dellacrocee e che saranno premiate con l’appari-zione del Risorto. Mt 12,1 dice esplicita-mente che i discepoli «ebbero fame».Tenendo presenti le ristrettezze alimentaridell’ambiente, la Legge aveva già previsto ilnostro caso: «Se passitra la messe del tuoprossimo, potrai co-glierne spighe con lamano, ma non potraimettere la falce nellamesse del tuo pros-simo» (Dt 23,26).

2. Vengono accu-

sati di trasgredire il

sabato. «Alcuni fari-

sei dissero: “Perché

fate in giorno di sa-

bato quello che non è

lecito?”» (Lc 6,2). «Alcuni» farisei – Gesù ha amici fra di

essi (7, 36; ecc.) – accusano i discepoli di tra-sgredire Il riposo sabatico. Ricordiamo cheil sabato - come anche la circoncisione - aitempi del Nuovo Testamento, e anche dopo,aveva assunto un’importanza esagerata,tanto che si pensava che fosse praticatoanche negli inferi (bSan 65b) e si discutevaaddirittura se Dio stesso rispettasse o no ilgiorno di sabato. La Legge prescriveva: «Nelsettimo [giorno = il sabato] riposerai; dovrairiposare anche nel tempo dell’aratura e della

mietitura” (Es 34,21)». E’ su questa proibi-zione della «mietitura» che i farisei si appel-lano per qualificare come illecito ciò che idiscepoli hanno fatto, cioè hanno mietuto disabato strappando le spighe.

3. Gesù interviene e li difende. «Gesù ri-

spose loro: “Non avete letto quello che fece

Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero

fame? 4Come entrò nella casa di Dio, prese

i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai

suoi compagni, sebbene non sia lecito man-

giarli se non ai soli sacerdoti?”» (Lc 6,3-4). Gesù rimanda al caso di Davide che sta

fuggendo dalla persecuzione in atto che Saulha scatenato contro di lui e che – trovandosiin grande necessità alimentare – chiede adAbimèlech cibo per sé e per gli uomini chesono con lui. «Ora se hai sottomano cinquepani, dammeli…”.. 7Il sacerdote gli diede ilpane sacro, perché non c’era là altro paneche quello dell’offerta, ritirato dalla presenzadel Signore, per mettervi pane fresco nel

giorno in cui quello veniva tolto» (1Sam21,4-7). Questo argomento si ha anche inMatteo. Però a questo, Matteo aggiunge altriargomenti: «che nei giorni di sabato i sacer-doti nel tempio vìolano il sabato» (12,5);«che qui vi è uno più grande del tempio»(12,6); che «misericordia io voglio e non sa-crifici» (12,7); infine «Perché il Figlio del-l’uomo è signore del sabato» (12,8). Inbreve, l’affermazione decisiva viene comecontinuazione di altre argomentazioni ed è –si noti «perché», gár – un’argomentazione.

4. Gesù indica sé stesso come la realtà

profonda del sabato. «E diceva loro: “Il Fi-

glio dell’uomo è signore del sabato”» (Lc6,5).

In Luca, invece,Gesù risponde come sela domanda fosse statarivolta a lui stesso in-vece che ai discepoli. «Ediceva loro» che ri-chiama molto da vicinole celebri frasi: «Ma iovi dico» (5,22). Poi,Luca riporta l’afferma-zione di Gesù, non comela continuazione delleargomentazioni prece-denti e come un argo-

mento nuovo: è quanto fa Matteo: «Perché,gár, il Figlio dell’uomo è padrone del sa-bato» (Mt 12,8); ma in forma assoluta, cioèsemplicemente: «Il Figlio dell’uomo è si-gnore del sabato» (Lc 6,5). Luca vuole direche, in quanto è «il Figlio dell’uomo» – cioènella sua dignità sia messianica (22,67) e di-vina (22,70-71) – Gesù racchiude nella suastessa persona la realtà vera del sabato ed èegli stesso il possessore, hò Kýrios, del sa-bato. Viene da pensare che, nella chiesa diLuca degli anni 80, il sabato forse non creavapiù problema; ma che occorreva invece ap-profondirne il significato. Apocalisse 1,10saprà dare, insieme al contenuto, anche l’ot-tima denominazione, quella di domenica,qualificandola come he kýriaké heméra, ilgiorno del Signore, consacrato al Signore,posseduto e permeato dal Signore, cioè daGesù risorto dai morti.

5. Dal sabato alla domenica. Luca pre-senta questo passaggio in modo quanto maisignificativo,in quanto ricolloca tutto il c. 24,l’ultimo del suo scritto, nel quadro temporaledi un solo giorno e lo chiama «il primogiorno dopo il sabato», cioè la domenica (cfLc 24,1.13.29.33.36.50). Negli Atti Luca cifa sapere che la domenica era il giorno dellaMessa domenicale: «Il primo giorno dopo ilsabato ci eravamo riuniti a spezzare il

pane…» (At 20,7-11). Conclusione. La do-menica sia per noi il giorno della Messa, delsereno riposo, della famiglia, della letturadella Bibbia, della pace.

[email protected]

Quarta controversia: Il Figlio dell’uomo è signore del sabato

32. Le SPiGHe StRaPPate Di Sabato

DoMenica 30 noveMbRe

Ripatransone Esercizi spirituali

per i giovani della Diocesi

Ore 17.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per l’inizio dell’anno della Vita Consacrata

LuneDì 1 DiceMbRe

Ore 8.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per il Liceo classico “G. Leopardi”

Ore 21.00 Centro Pastorale: incontro con gli Uffici pastorali e le Commissioni

MaRteDì 2 DiceMbRe

Ore 5.30 San Benedetto Tr. - Parrocchia S. Benedetto martire: Rosario e S. Messa

Ore 10.00 Episcopio: Consiglio dei VicariMeRcoLeDì 3 DiceMbRe

Loreto CEMGioveDì 4 DiceMbRe

Ore 12.30 San Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa per S. Barbara

Ore 18.30 Monastero S. Speranza: S. Messa

veneRDì 5 DiceMbRe

Ore 9.00 San Benedetto Tr. Auditorium comunale: convegno “Neuroni specchio e riabilitazione”

Ore 16.00 Cattedrale: ConfessioniOre 18.30 Parrocchia S. Benedetto martire:

incontro con i marinaiOre 20.00 Padri Sacramentini: lezione alla

scuola di formazione teologicaSabato 6 DiceMbRe

Ore 17.30 Ripatransone Chiesa di S. Filippo: S. Messa

Ore 20.30 Martinsicuro Parrocchia Sacro Cuore: cena di beneficenza

DoMenica 7 DiceMbRe

Ore 12.00 San Benedetto Tr. - Santuario dell’Adorazione: S. Messa

Ore 16.00 Istituto Suore Battistine: ritiro USMI

Impegni Pastorali del Vescovo

DAL 30 NOVEMbRE AL 7 DICEMbRE 2014

“Finestra aperta sul nostro Seminario regionale”(dicembre 2014)

INTERVISTA AL NUOVO PADRE SPIRITUALE DON MARIANO PICCOTTI

Il nuovo anno, come accennato lo scorso mese, è iniziato con una novità: l’arrivo di don MarianoPiccotti della diocesi di Jesi come nuovo padre spirituale per il nostro Seminario regionale. DonMariano dà il cambio a mons. Roberto Peccetti della diocesi di Ancona dopo diversi anni di ser-vizio. In questa finestra vogliamo conoscerlo meglio. Don Mariano, come si è svolto fino adoggi il tuo ministero nella chiesa di Jesi? “Da oltre quaranta anni sono prete nella Chiesa diJesi. Ho avuto incarichi diocesani, prima nel Centro vocazioni, poi all’Ufficio Catechistico, quindicome vicario per la pastorale. Da venti anni sono parroco a Castelplanio e da dieci anni anche aPoggio san Marcello. Dopo il servizio per le vocazioni è nato, per volontà delle Suore adoratricidel Sangue di Cristo, un centro di spiritualità a Castelplanio, nel quale io da sempre lavoro in co-munione con loro e altri laici”. Come hai reagito a questa nuova proposta? “Ho reagito bene,anche se un po’ sorpreso. Bene perché quest’attenzione alla vita e al discernimento spirituale l’hosempre vissuta. Sorpreso perché non me lo aspettavo proprio”. Secondo te, perché sei stato sceltoper guidare spiritualmente i seminaristi delle Marche? “Non lo so. Forse per quello che, difatto, ho vissuto sia all’inizio del mio ministero come direttore del Centro Vocazioni, iniziando lapastorale vocazionale giovanile, sia per la presenza al Centro di Spiritualità “Sul Monte” dove leattività sono tutte finalizzate alla crescita spirituale. Penso ai dieci anni di proposta di EserciziSpirituali nella vita Ordinaria (EVO) e ai tanti ritiri ed esercizi, sempre portati avanti in comunionecon altre vocazioni”. Con quale stato d’animo cominci questo nuovo servizio ? E cosa vorrestidonare ai giovani seminaristi? “Ho iniziato ad ascoltare le storie vocazionali di questi giovaniche hanno deciso di essere qui. Da un lato c’è la meraviglia per quello che sento e per quello chepenso il Signore abbia fatto con loro e per loro. Ora sento anche la responsabilità di rispondere aquanto chiedono o esprimono, perché il percorso di discernimento sia secondo il cuore di Dio.Vorrei donare quanto ho vissuto anch’io in questi quaranta anni e più di sacerdozio, cioè la gioiadel Vangelo, la fede nella presenza del Ri-sorto, la speranza in un futuro certamentebuono, la carità pastorale. Questo senti-mento di carità ormai deve prendere corpoin una capacità di scovare i carismi, farliemergere per il servizio al Regno di Dionella Chiesa, senza atteggiamenti di domi-nio e di protagonismo”.Ringraziando don Mariano per queste pa-role e per il suo servizio al Seminario mar-chigiano cogliamo l’occasione peraugurare a tutti i lettori un Santo Natale nelSignore e un sereno e felice anno nuovo da parte di tutta la comunità del Seminario! Ci vediamo il prossimo mese! A presto! a cura di Michele Montanari (Fano) e Marco Petracci (Macerata)

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB. DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro Pompei [email protected] REDAZIONE E AMM.NE 63074 S. Benedetto Tr. (AP) Via Forte, 16 - Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

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don Mariano Piccotti

con i seminaristi Michele Montanari e Marco Petracci

NOMINE e DECRETIIl Vescovo S.E. Mons. Carlo Bresciani

in data 1 novembre 2014 ha nominato

Padre Silvano Nicoli Padre spirituale della Comunità diaconale

(prot. n. 58/2014 del 19 novembre 2014)

e ha confermato

Don Nicola Spinozzi come Direttore del Centro Missionario Diocesano

(prot. n. 60/2014 del 21 novembre 2014) per un quinquennio.

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6 Anno XXXI

30 Novembre 2014PAG

Giovedì 30 ottobre 2014 alle ore 18.00 èstato veramente bello celebrare a Sant’Egidioalla Vibrata nella Chiesa priorale Sant’Egidioabate i sessant’anni di matrimonio di CarloCapriotti & Teresa de Angelis sposati a Cos-signano (AP) nella Chiesa Parrocchiale dell’As-sunta il 30 ottobre 1954. Sono stati presenti ilVescovo diocesano Carlo Bresciani, io donTommaso figlio, don Gianni parente a babbo, ìsacerdoti della vicaria “Montesanto”, don Flo-rindo tornato da poco dal Camerun , mia sorellaGabriella, mio cognato Sandro Cameli, mio ni-pote Mario, la parentela, tanti parrocchiani eamici. Il Sindaco Rando Angelini ha donato aglisposi una bellissima targa ricordo salutandolicon parole bellissime. Attilio Parracciani, no-

stro vicino di casa, 101 anni!!!, ha proclamatouna bellissima preghiera alla Vergine Maria.Sinceramente mi sono commosso, così tutti, nelvedere babbo 88 anni e mamma 77 lodare Dioper il traguardo raggiunto felicemente insiemedopo essere passati attraverso triboli e acciac-chi. Il Vescovo Carlo ha risvegliato in tutti ilvalore, la grandezza del Matrimonio partendoproprio dall’ esperienza vissuta dai miei geni-tori, di come sia possibile stare così a lungo in-sieme per molti anni, per sessant’anni, nellabuona e nella cattiva sorte. Grazie a Dio per averci donato così a lungobabbo e mamma, a noi figli, a me, don Tom-maso sacerdote, e a Gabriella. Grazie…gra-zie…grazie.

La giornata di giovedì 20 Novembre ha visto tenersi a Ripatransoneil periodico ritiro del clero diocesano, presso l’Istituto delle SuoreTeresiane. Dal momento che questo mese è dedicato dalla Chiesa uni-versale al ricordo ed alla preghiera per i fedeli defunti, è sembratoopportuno che i sacerdoti si ritrovassero a celebrare l’Eucarestia nellacripta del Duomo dove è presente una sepoltura che accoglie le spo-glie mortali di quattro Vescovi Ripani. Si tratta infatti di Mons. Luca Niccolò Recco (1687-1765) Ripano,

Francesco Alessandrini (1822-1881) nativodi Gubbio, Giacinto Nicolai (1834-1890) daMonteprandone e di Luigi Boschi (1853-1924) oriundo di Potenza Picena. Essi sonoaccolti in un sacello comprendente da unastele marmorea con stemma vescovile, attor-niato dalla scritta “Per Crucem ad Lucem”,ed una crocifissione del ceramista ascolanoMarinucci (1921-1981), tale composizioneè sorretta da un basamento recante l’iscri-zione in latino con i nominativi dei presuli. Ricorre proprio quest’anno il quarantennaledi questa collocazione che fu voluta dal Ve-scovo Radicioni, il quale invece volle esseresepolto, con espressa volontà testamentaria,nel Duomo di Ripatransone nella prima cap-pella di destra, sotto l’antico crocifisso chela tradizione vuole sia stato donato da SanPio V. Con una solenne processione il giorno 11 Febbraio del 1974, infatti, furono prelevati dalcivico Cimitero i resti dei vescovi che vennero traslati con grande concorso di popolo, clero dio-cesano, autorità civili ed associazioni. Contestualmente furono promosse iniziative culturali fina-lizzate a conoscere meglio queste personalità, in modo particolare quella di Mons. Luca NiccolòRecco che fu appassionato studioso, archeologo insigne e si distinse per saggezza, spirito di carità,nonché dottrina letteraria scientifica. Lo scopo di questa iniziativa fu senza dubbio quello di fa-cilitare la memoria delle nostre radici e di rilanciare il senso di identità per la nostra diocesi tutta.Il testimone è stato raccolto oggi dal nostro Vescovo Bresciani e dal presbiterio con questa sceltasimbolica, con la volontà di ricordare il passato per affrontare con maggior fiducia le sfide chepresenta il futuro. Silvio Giampieri

CORALE SISTO VDomenica 30 novembre presso il paesealto di Grottammare si terrà “LUMINA-BORGO”, la cerimonia di accensione del-l’albero e delle luminarie, voluto dall’as-sociazione “Paese Alto”, è questo il prossimoimpegno che affronterà la Corale Sisto Vche nell’occasione terrà un esibizione pressopiazza Peretti per creare il clima natalizionel suggestivo vecchio incasato di Grot-tammare. La Sisto V viene dall’esibizionedi sabato 27 settembre in occasione dei festeggiamenti per i 400 anni dell’Oasi Santa Maria deiMonti presso la Chiesa annessa al convento francescano risalente al XVII secolo con un Concertodiretto nella prima parte dal M° Nazzareno Fanesi e a seguire dal nuovo M° Massimo Rodilossi,magistralmente accompagnati dal M° Giuseppe Sabatini. Nell’abside sopra l’altare maggiore ècustodita la Madonna col Bambino, a cui la Corale ha dedicato alcuni brani, proseguendo nellaseconda parte del Concerto con il “Va’ pensiero” di Verdi ed un brano finale eseguito comeomaggio alla Città di Grottammare. Presenti al Concerto il Vice Sindaco Alessandro Rocchi ed ilSindaco della Città di Grottammare Enrico Piergallini, il quale, prendendo parola, ha sottolineatocome la Corale, presente sul territorio da più di trent’anni, sia capace di rinnovarsi ma rimanerecomunque fedele al suo percorso ed a tal proposito un ringraziamento particolare è stato rivolto algiovane solista Antonio Malavolta, ultimo prezioso “acquisto” della Corale. La serata offrìl’occasione per presentare il nuovo M° Massimo Rodilossi, il quale affiancherà il DirettoreArtistico M° Luigi Petrucci nel nuovo percorso che la Corale si appresta a fare. Ci piace ricordareche con la collaborazione del M° Rodilossi la Corale Sisto V il 20 luglio si è esibita allo Sferisteriodi Macerata, dove, in occasione delle Nozze d’Oro tra Opera e Sferisterio, 1500 coristi provenientida tutte le Marche hanno vissuto un’emozione unica nell’esibirsi insieme all’Orchestra ed al Corolirico Marchigiano con quattro brani tratti dal gran finale del secondo atto dell’Aida. Si rinnovaquindi l’invito a tutta la cittadinanza per domenica 30 novembre ore 18.30 presso il Paese Alto diGrottammare. Il Presidente, Marco Concetti

Traguardo felicemente raggiunto: sessant’anni di matrimonio

Da Ripatransone UNA BREVE SOSTA PER RICORDARE

I PASTORI DIOCESANI DEFUNTI

Come ogni anno, anche in questonovembre la Comunità cristianadi Montalto ha voluto riflettere epregare nella memoria liturgicadi Santa Cecilia, vergine e mar-tire, Patrona, secondo la tradi-zione, della Musica e del Cantosacro. La spiegazione più plausi-bile di tale patrocinio sembraquella di un’interpretazione sba-gliata dell'antifona d’Introito del-l’antica Messa celebrata nellafesta della Santa. Il testo di talecanto sarebbe: Cantantibus orga-

nis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino de-

cantabat dicens: fiat Domine cor meum et

corpus meum inmaculatum ut non confundar

(“Mentre suonavano gli strumenti, la vergineCecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Si-gnore, dicendo: Signore, il mio cuore e il miocorpo siano immacolati affinché io non sia con-fusa”). In realtà i codici più antichi non ripor-tano questa versione dell'antifona, bensìCandentibus organis, .... gli organi, quindi, nonsarebbero affatto strumenti musicali, ma glistrumenti di tortura, e l'antifona descriverebbeCecilia che “tra gli strumenti di tortura incan-descenti cantava nel suo cuore soltanto per ilSignore”. Sta di fatto che a partire dal XV sec-olo la raffigurazione della Santa si iniziò ad ar-ricchire di un piccolo organo portativo, o di altri

strumenti musicali o partiture, al fianco o inmano alla stessa. Anche la piccola immaginedavanti alla quale i fedeli di Montalto hanno po-tuto raccogliersi in preghiera nella giornata del22 novembre u. s. ha queste caratteristiche.Nella Santa Messa delle ore 18:30, presiedutadal Parroco don Lorenzo, i membri dei due Coriparrocchiali, che si alternano nell’animazioneliturgica delle due Sante Messe della Domenicamattina e delle altre occasioni di festa, hannocantato per il Signore, proprio come la Santagiovane romana ispira ancora oggi a tutte que-ste belle realtà delle nostre Comunità. Al ter-mine della Celebrazione la recita della“Preghiera del musicante” ha così raccolto in-sieme ai presenti, nella comune invocazione,anche i giovanissimi musicisti della Banda cit-

tadina, che frequentano durantela settimana i corsi di gentil-mente offerti dal Maestro Giu-seppe Paci, competentissimoanimatore e formatore di tanterealtà musicali locali e non, e aicantori degli altri Cori del com-prensorio montaltese, regolar-mente impegnati nelladedizione al canto e al servizioalle diverse Parrocchie del terri-torio sistino. lauretanum

CANTA E CAMMINA… NELLE REALTÀ MUSICALIDELLE NOSTRE PARROCCHIE

La memoria liturgica della Patrona Santa Cecilia spinge alla riflessione e alla preghiera

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

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ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERISezione di San Benedetto del TrontoFESTEGGIATA LA RICORRENZA DELLA “VIRGO FIDELIS”PATRONA DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Alle ore 18 del 21 novembre nella Parrocchia S.Pio X, i Carabinieri della Compagnia di San Benedettodel Tronto, gli iscritti all’Associazione Nazionale Carabinieri ed i loro familiari alla presenza delleAutorità civili e militari della città, hanno festeggiato la Virgo Fidelis, Patrona dell’Arma dei Carabi-nieri partecipando alla Santa Messa Celebrata dal Vescovo Mons. Carlo Bresciani. I partecipanti allaSanta Messa hanno seguito con attenzione l’omelia del Vescovo che molti hanno ascoltato per laprima volta. La celebrazione è stata arricchita dai canti della corale polifonica Giovanni Tebaldini di-retta dal maestro Guerrino Tamburrini che ha regalato agli intervenuti una magistrale esecuzione del-l’inno alla Virgo Fidelis cantato subito dopo la “Preghiera del Carabiniere”. Due momenti che hannotoccato i cuori dei vecchi ed anche dei giovani Carabinieri. Al termine della Santa Messa ha preso laparola il Capitano Comandante della Compagnia Carabinieri Pompeo Quagliozzi per dire che alladata del 21 novembre, festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri sono legati due importanti av-venimenti il ricordo degli orfani dei carabinieri caduti in servizio e la battaglia di Culqualber ove icarabinieri di un intero battaglione sacrificarono la loro vita lanciandosi ad un impossibile assalto allabaionetta contro preponderanti forze nemiche. Dopo la rituale foto di gruppo ai piedi dell’altare in-sieme al Vescovo e al parroco Monsignor Vincenzo Catani, la festa si è conclusa nel sottostante saloneparrocchiale gustando le varie specialità di dolci offerti dalle Benemerite e conversando fra vecchiamici e colleghi. Di una speciale appendice storica si è reso protagonista un vecchio maresciallo, ilquale, stimolato dalla lettura della preghiera del carabiniere, ha raccontato ad un gruppo di amici chesia la preghiera che il titolo di Virgo Fidelis quale patrona dell’Arma risalgono all’anno 1949 e sonoopera dell’ordinario militare d’Italia, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero da Cavallerleone, mentrel’inno alla Virgo Fidelis è stato scritto dal Prof. Mario Scotti e musicato dal celebre maestro dellaBanda dell’Arma dei Carabinieri Domenico Fantini. Elbano

“Il Mondo dell’Infanzia”Ha partecipato il Circolo Parrocchiale S. Giuseppe - ASD/APS

L’Associazione Sportiva Dilettantistica S. Giuseppe, attraverso l’invio di scheda curricolare, è stataselezionata, insieme ad altre 24 associazioni culturali e sportive, a partecipare alla manifestazione “Il

Mondo dell’Infanzia”, la più grande iniziativa del Centro Italia dedicata ai bambini, che coinvolge,da qualche anno, anche genitori, insegnanti, studenti, educatori, psicologi, pediatri e tutti coloro chesi occupano della prima infanzia, con l’intento di sviluppare e promuovere le tante attività che ruotanoattorno al mondo del bambino per migliorarne la crescita, con la partecipazione di professionisti difama nazionale e internazionale. La manifestazione si è svolta dal 15 al 16 novembre scorso c/o ilFermo Forum (www.mondodell’infanzia.com). Il Gruppo Animazione, composto da 9 adolescenti/giovani dell’ASD S. Giuseppe, ha proposto unworkshop sulle arti circensi ele danze animate, dal titolo“Circo”… Te!! . - Queste le impressioni dellaDott.ssa Francesca Addarii

(responsabile Animazione): «L’evento “Il mondo dell’in-

fanzia” si è rivelato esatta-

mente come un mondo

dell’infanzia, quasi fosse tutta

stranamente concentrata in

queste due giornate. Ci siamo

immersi in un mondo di cui ci

occupiamo spesso, ma nel

quale non sempre entriamo “con tutte le scarpe”: noi abbiamo avuto l’opportunità di passarci qual-

che ora e di scoprire cosa c’è dentro. C’è il bambino di qualche anno che vorrebbe tanto provare a

far girare quel “piatto cinese” colorato che vede in mano nostra, ma rimane attaccato alla gamba

della mamma, la quale, “interprete dei desideri”, si fa avanti al suo posto. C’è la bambina intra-

prendente, decisa a provare tutti gli strumenti della giocoleria alla ricerca di quello meno “faticoso”

da imparare, e il bambino paziente, che non si allontana prima di aver fatto fare almeno due salti al

“diabolo”, ormai suo nuovo amico. Ma la sorpresa (e la sfida) è altrove. E’ in una mamma, che tra

borse, buste e mariti è in ginocchio alla stessa altezza della figlia pur di imparare con lei un nuovo

gioco da ripetere insieme a casa. E’ in un papà, che gioca con e più del figlio ed esulta per una clava

ripresa al volo. E’ nei ragazzini, per i quali giocolare con tre palline è segno di popolarità. E’ nei ge-

nitori, che prendono i trampoli come una sfida di coppia da superare insieme. E’ nelle famiglie, che

volta per volta entrano come “famiglie” nella nostra area di attività, fatta di giocoleria, trucchi e

costruzione di palline. E’ nel cerchio creato tutti insieme intorno al paracadute colorato, quasi che

con noi avesse preso vita. In fondo, nel mondo dell’infanzia c’è molto di più che la sola infanzia. E

noi, attraverso il circo, “circavamo” esattamente questo!».

Gli animatori che hanno partecipato al workshop, si sono alternati nella due giorni, tra impegni sco-lastici e universitari. Questa attività rientra nel Progetto “Seekers” 2014/15, che vede come protagonistiadolescenti/giovani della nostra associazione. Gli organizzatori de “Il Mondo dell’Infanzia” ci hannogià proposto di partecipare ai loro eventi itineranti che si svolgeranno nei prossimi mesi.

Alfredo De Berardinis (responsabile Formazione)

I nati e i residente della classe 1954 di acquavivaPicena si sono riuniti per festeggiare i primi60 anni, la festa organizzata dal comitato com-posto da Nello Gaetani, Fontana Elio, RossiVincenzo e Maria Silvestri è iniziata alle ore11,00 presso la chiesa S. Niccolò per assisterealla SS Messa, celebrata dal Vescovo EmeritoMons. Gervasio Gestori poi tutti al ristoranteIl Grillo per festeggiare e passare una giornatain allegria. La coetanea Marisa Marconi Sciarroniha recitato magistralmente la poesia scritta perl’evento da Maria Silvestri, Teodorico Compa-gnoni ha voluto ricordare i docenti della scuolaper il loro insegnamento morale , i coetaneiscomparsi e, citando Amedeo Crivellucci, notocittadino Acquavivano che nel 2014 ricorre ilcentenario della morte, ha voluto omaggiare ledonne Acquavivane le quali sono ardite, pienedi spirito e di fierezza e non meno battaglieredegli uomini.

Al termine in dono una rosa alle donne presentie un simpatico oggetto ricordo. I coetanei in-tervenuti: Silvestri Maria, Piergallini Fiorella,Pica Maria, Pica Marisa, Induti Loredana,Caucci Franca, Marconi Sciarroni Marisa, RossiVincenzo, Giudici Anna Maria, Fontana Elio,Mattoni Nunzia, Rossi Idana, Crivellucci Altea,Gaspari Maria Giuliana, Troiani Giovanna, Va-gnoni Pietro, Gaetani Nello, Cameli Antonio,Piunti Giovanni Travaglini Elisabetta, DonatiMaria Antonia, Crivellucci Emilia, CompagnoniTeodorico, Gaetani Luigi, Bartolomei Giovanni,Bartolomei Giuseppe, Neroni Giovanna, TafforaDomenica, Silenzi Daniela, Ciarlantini Gio-vanna, Varzè Bianca Maria, Fini Annita. La classe del 1954 ogni anno festeggia il com-pleanno, iniziato nel 1992 continua con passionee voglia di ritrovarsi per non perdere lo spiritodi amicizia che ci lega.

“LA PAROLA SECONDO GIOVANNI”

Un utile libro del prof. Tito Pasqua-letti che sarà presentato sabato 6Dicembre alle ore 17 presso la SalaGiada dell’Hotel Calabresi daMons. Vincenzo Catani.

L’utilità di questa pubblicazione è particolarein questo tempo d’Avvento per conoscere e ap-profondire il significato di “parole” che arric-chiscono anche la vita spirituale. Il libro puòessere acquistato presso Nuovi Orizzonti op-pure la Bibliofila al prezzo di € 10.

La Classe di ferro del 1954 festeggia 60 anni

Massimiliano Galletti, grazie al fiuto delsuo cane molecolare, il fido labrador

Byron, lunedì 17 novembre, è riuscito a scovare, il 17 enne scomparso.

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Speciale ANCORA

Avventol senso liturgico dell’Avvento Con l’inizio dell’anno liturgico la Chiesa ci conduce per mano in una ri-flessione continua sul senso del “tempo” come spazio di vita e di salvezzache Dio ci dona. Il tempo della nostra esistenza viene così collocato tra laprima venuta del Cristo (attesa e vissuta) e la seconda e definitiva, cheporterà tutti e tutto alla sua pienezza.L’anno liturgico diventa allora meta-fora di un cammino interiore, guidatodallo Spirito, che ci colloca fin dal-l’inizio nell’orizzonte della speranzache nasce dalla fede: questo percorsoha diversi modelli, da Abramo ai pro-feti a Maria a Giovanni Battista.

Indicazioni per la celebrazione Eucaristica domenicalePer vivere al meglio l’animazione liturgica del tempo di Avvento e di Natale, igruppi liturgiciparrocchiali, insieme ai catechisti e ai giovani, prevedano d’incontrarsiper mediare questi sug-gerimenti e così calarli nella vita liturgica parrocchiale in pienezza di significato e partecipa-zione.

Il presepe delle periferieIl manifesto diocesano, collocato in un punto visibile della chiesa, accompagna la preparazionedel presepe (I Domenica), accoglie la barca rovesciata sulla spiaggia (II domenica), riceve isegni del lavoro come il casco o i fuochi dei disoccupati (III domenica), infine diventa la “grotta”dove l’immagine della famiglia di Nazaret trova il suo alloggio (IV domenica).Questi luoghi spesso “periferici” rispetto alla nostra vita ecclesiale, diventano il centro dell’at-tenzione della chiesa, luoghi dell’incarnazione di Cristo. Si suggerisce alle realtà ecclesiali dicostruire il presepe anche in alcune realtà periferiche quali ambienti di lavoro, sportive, scola-stiche ecc.La corona d’avvento e il lucernarioLa corona d’Avvento ormai diventata “di casa” nelle nostre liturgie, può accompagnare la co-struzione del “presepe delle periferie” ponendosi accanto adesso come luce crescente che illu-mina le ombre sulla vita delle città, immigrati, disoccupati e della famiglia stessa.Il rito dell’accensione, posto subito dopo il saluto iniziale può accompagnare ogni celebrazione,specie quelle animate dai ragazzi o dai giovani. Inoltre la celebrazione vespertina del sabatopuò iniziare con il lucernario secondo il testo riportato, ponendo l’attenzione a lasciare l’aulaliturgica in penombra e sottolineando la processione introitale con l’evangelario e la luce delcelebrante. consacrati e le consacrate, se presenti nelle comunità, visto l’anno a loro dedicato,potranno curare l’animazione di questo momento.

30 NOVEMBRE 2014I D’AVVENTOSe tu squarciassi i cieli e scendessi!...Dio si mette in movimento, viene verso di noi,raggiunge quella periferia del cielo che è la no-stra umanità, la nostra storia. Anche noi,siamo chiamati ad uscire, ad andare verso leperiferie facendo nostro lo stile di Dio. Se nonfosse così non avremmo nulla da portare, etutto potrebbe ridursi a passeggiate che arric-chiscono i luoghi comuni, ma non cambianola vita. Questo mettersi in “uscita” è anche at-tendere il Signore che tornerà. Il monito delVangelo è chiaro: “...fate in modo che, giun-gendo all’improvviso, nonvi trovi addor-

mentati”. Il rischio di un cristianesimo addormentato e di maniera, che ha assunto lostile di vita pagano mantenendo il nome di cristiano, richiede la nostra vigilanza.Possiamostare dentro la storia portando avanti ciascuno il proprio compito perché, come ricordal’apostolo Paolo nella I Corinti in Gesù Cristo, siamo stati “arricchiti di tutti i doni,quelli della parola e quelli della conoscenza”. Si tratta allora di vedere che cosa nestiamo facendo di questi doni, come sappiamo condividerli nella carità?

EVENTOApertura anno dei consacratiCattedrale 30 novembre ore 17.30

La celebrazione vuole ringraziare il Signoredel dono che ha fatto alla Chiesa di S. Bene-detto del Tronto - Ripatransone - Montaltoarricchendola di diverse forme di vita con-sacrata: monache, religiosi, consacrati laicie per invocare il dono di nuove vocazioni.“Le persone consacrate sono segno di Dio nei diversi ambienti di vita, sono lievito per lacrescita di una società più giusta e fraterna, sono profezia di condivisione con i piccoli e ipoveri. Così intesa e vissuta, la vita consacrata ci appare proprio come essa è realmente:è un dono di Dio, un dono di Dio alla Chiesa, un dono di Dio al suo Popolo! Ogni personaconsacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino”(Papa Francesco). Valorizziamo lapresenza dei consacrati nella comunità cristiana.

SUGGERIMENTI:IN FAMIGLIA

A TAVOLAQuando si apparecchia preparare unposto vuoto per il Signore che viene.

DALLA TAVOLA ALLA VITACi impegniamo ad essere pronti a ri-spondere quando ci cercano i nostri fa-miliari e anche gli altri.

CORONA D’AVVENTO (da fare in casa)

All’accensione della prima candela lapreghiera: Vieni, Gesù, luce di attesae di ascolto.

TESTIMONIANZA Inizia l’anno dei consacrati: una suora scrive….Quando Dio realmente entra nella nostra vita cambia tutto, cam-bia il nostro modo di vivere. Si potrebbe dire che, quando Dioentra nella nostra vita, noi diventiamo capaci dimuoverci, di camminare, di vivere … Credo chequesta verità riguardi tutti i battezzati e in modoparticolare i consacrati. Siamo chiamati ad essere“nomadi” in questa vita terrena, per poi giungerealla meta che, è lo stare alla presenza di Dio. Unconsacrato è la persona che deve rendere visibileil Regno di Dio già su questa terra. Oggi, il Signoreci chiama in diversi campi a realizzare questi im-pegni: nella scuola, tra i malati, tra i poveri. Cisono tanti modi dove si può manifestare la pre-senza del Regno. Noi siamo chiamate in partico-lare a servire l’altro nel mondo della scuola, ma non solo, perchéin questo modo si tocca con la mano la vita della famiglia e dellavoro. Ogni mattina durante la celebrazione eucaristica ci prepa-riamo a “celebrare” le nostre giornate lavorative, anche se mipiace di più definirle “di servizio”. Lungo il corso della giornata ilservizio si completa con la preghiera e con la cura delle persone

che vivono accanto a noi. Tante volte vengono le mamme e i papàche hanno bisogno di dire due parole ed essere ascoltati e accolti,si presentano i nostri alunni a raccontare la loro quotidianità consemplicità e fiducia, nel sentirsi amati anche quando hanno sba-gliato qualcosa. Vengono a condividere con noi le gioie chestanno vivendo. A volte si presenta qualcuno che non dice niente,

ma con lo sguardo comunica tutto. Sanno che quic’è la possibilità di “svuotare il cestino” del propriovissuto ed essere sempre attesi e accolti, che qui cisi può confrontare sul senso della vita, che qui c’è lapossibilità di trovare un po’ di pace e serenità. Que-sto è il nostro andare nelle periferie, che in realtà èla presenza delle periferie qui, tra di noi. Non èmolto, ma nello stesso tempo è tanto perché l’altroviene accolto e circondato da una nube di preghierae di pensiero, l’altro viene affidato al Signore contutto ciò che porta nel profondo del cuore. Dove nonarriviamo noi con il nostro operare, le nostre mani,

le nostre parole, arriva la nostra preghiera e la nostra solidarietànel condividere la vita altrui. Una volta Santa Teresa di Gesù Bam-bino ha detto: “La mia vita e la preghiera, sono una goccia nel-l’oceano, ma se a corto, l’oceano sarebbe il più povero per questegocce”. Siamo felici di poter arricchire l’oceano del mondo con legocce del nostro piccolo servizio alla Chiesa di Cristo.

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Speciale ANCORA

Anno della vitaconsacrata

DIOCESI San benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto

Carissimi consacrati e consacrate, presbiteri diocesani e dia-coni, fratelli e sorelle laici,

il santo padre Francesco, il 29 novembre dello scorso anno,alla fine dell’incontro con 120 Superiori generali di Istituti ma-schili, annunciava che l’anno 2015 sarebbe stato dedicato allaVita Consacrata, la notizia fu accolta con unlungo applauso. Questo anno, che andrà dal29/30 novembre 2014 al 2 febbraio 2016, èstato pensato nel contesto dei 50 anni delConcilio Vaticano II e in particolare nella ri-correnza dei 50 anni dalla pubblicazione delDecreto conciliare Perfectae caritatis sulrinnovamento della vita consacrata. Il Conci-lio ha rappresentato un soffio dello Spiritonon soltanto per l’intera Chiesa ma, forse inmodo particolare, per la vita consacrata.Siamo pure convinti che in questi 50 anni lavita consacrata ha percorso un fecondo cam-mino di rinnovamento, non esente certamenteda difficoltà e fatiche, nell’impegno di se-guire quanto il Concilio ha chiesto ai consa-crati: fedeltà al Signore, alla Chiesa, alproprio carisma e all’uomo di oggi. Proprioperché riconosciamo in questi 50 anni che ciseparano dal Concilio un momento di graziaper la vita consacrata, in quanto segnati dallapresenza dello Spirito che ci porta a vivereanche le debolezze e le infedeltà come esperienza della miseri-cordia e dell’amore di Dio, vogliamo che questo Anno sia un’oc-casione per fare "memoria grata" di questo recente passato . Eccoil primo obiettivo dell’Anno della vita consacrata.

La VITA CONSACRATA, come ricordava il Papa France-

sco nell’incontro con i Superiori generali, «è complessa, è fattadi peccato e di grazia». In questo Anno vogliamo riconoscere econfessare la nostra debolezza, ma vogliamo anche "gridare" almondo con forza e con gioia la santità e la vitalità che sono pre-senti nella vita consacrata. Quanta santità, tante volte nascostama non per questo meno feconda, nei monasteri, nei conventi,nelle case dei consacrati, che porta questi uomini e donne ad es-sere "icone viventi" del Dio "tre volte santo"! Questa convin-

zione ci porta a confessare con l’Apostolo che«dove abbondò il peccato, soprabbondò la gra-zia». Invitiamo anche tutti voi pastori, presbiterie laici, ad unirvi al nostro ringraziamento per ildono della vita consacrata al mondo e alla stessaChiesa. Con lo sguardo positivo su questo tempodi grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo– ed ecco il secondo obiettivo – "abbracciare ilfuturo con speranza" . Siamo ben coscienti cheil momento presente è «delicato e faticoso»,come affermava Giovanni Paolo II in Vita con-secrata (cf VC 13) e che la crisi che attraversala società e la stessa Chiesa tocca pienamente lavita consacrata. Ma vogliamo assumere questacrisi non come l’anticamera della morte, macome un kairos, un’occasione favorevole per lacrescita in profondità e, quindi, di speranza, mo-tivata dalla certezza che la vita consacrata nonpotrà mai sparire nella Chiesa, poiché «è statavoluta dallo stesso Gesù come parte irremovibiledella sua Chiesa» (Benedetto XVI ai Vescovibrasiliani in Visita ad limina, 5 nov. 2010.

L’Anno della vita consacrata sarà un momento importante per"evangelizzare" la propria vocazione e testimoniare la bellezzadella sequela Christi nelle molteplici forme in cui si esprime lanostra vita. I consacrati raccolgono il testimone lasciato loro dairispettivi fondatori e fondatrici.

Spinti anche dal Papa Francesco, in questo Anno vogliono«svegliare il mondo» con la loro testimonianza profetica, parti-colarmente con la loro presenza nelle periferie esistenziali dellapovertà e del pensiero, come il Papa Francesco ha chiesto ai Su-periori generali. I consacrati e le consacrate sono coscienti che,oltre a raccontare la grande storia che hanno scritto nel passato,sono chiamati a scrivere una non meno bella e grande storia nelfuturo (cf. VC 110).

SOLENNE APERTURA DELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Nella nostra DIOCESI vogliamo valorizzare questo annoattraverso alcune particolari iniziative e siamo invitati tuttia ritrovarci in Cattedrale

DOMENICA 30 novembre, alle ore 17,30, in una Concele-brazione Eucaristia presieduta dal nostro vescovo, Mons. CarloBresciani, per una solenne apertura di questo anno.Poi propo-niamo di inserire nella preghiera dei fedeli (soprattutto domeni-cale), una intenzione che verrà inviata a tutti i parrocimensilmente. Poi invitiamo parrocchie e santuari a proporre unaadorazione almeno mensile caratterizzata dall’attenzione allavita consacrata. Altri momenti (come quello del 2 febbraio, Gior-nata per la Vita Consacrata, preceduto da una lectio del nostrovescovo il 25 gennaio per tutti, l’adorazione in cattedrale ognigiovedì di AVVENTO, QUARESIMA, la Settimana Eucaristicaecc.Tutte queste ed altre iniziative verranno segnalate e ricordateattraverso l’utilizzo dei mezzi comunicazione diocesana di voltain volta.In attesa di ritrovarci insieme fraternamente in un granderendimento di grazie nell’Eucaristia del 30 novembre sopra se-gnalata e per augurarci di vivere l’Avvento nello spirito dellaconversione personale ed ecclesiale, rivolgiamo a tutti il nostrosaluto nel Signore con lo scambio della preghiera.

Il segretario CISM p. Gabriele di Nicolò

la segretaria USMI Sr M. Alfonsa Fusco

iniziative per l’anno della VITA CONSACRATA

30 novembre 2014 / 02 febbraio 2016

_______________________________

ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre)

ore 16,00/1715 nella cappellina

25 gennaio 2015 Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo

2 febbraio 2015 XVIII Giornata mondiale della VITA CONSACRATA Solenne Concelebrazione in Cattedrale - Ore 17,30 ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 (19 /26 febbraio § 5-12-19-26 marzo) nella cappellina

Settimana eucaristica giorno da stabilire ADORAZIONE in ogni comunità calendario specifico STAMPA del calendario USMI …. Volantinaggio frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero Utilizzo dell’ANCORA per la comunicazione

logo dell anno della Vita Consacrata Papa Francesco,

Il logo è stato pubblicato il 7 ottobre 2014 dall’Osservatore RomanoIl logo dell’Anno della Vita Consacrata è stato creato dallapittrice CARMELA BOCCASILE dello Studio d’Arte Dellino,fondato nel 1970 (Bari – Roma, ITALIA) da Lillo Dellino eCarmela Boccasile. Esprime per simboli i valori fondamen-tali della consacrazione religiosa. La colomba, simbolo della “pace”, richiama alla vocazionedella vita consacrata a essere esempio di riconciliazioneuniversale in Cristo.Le acque, presenti nel mosaico, indicano la complessità el’armonia degli elementi umani e cosmici che lo Spirito fa“gemere” secondo i misteriosi disegni di Dio (cfr. Romani8, 26-27) perché convergano nell’incontro ospitale e fe-condo che porta a nuova creazione. Tra i flutti della storiala colomba vola sulle acque del diluvio (cfr. Genesi 8, 8-14).I consacrati e le consacrate nel segno del Vangelo da sem-pre pellegrini tra i popoli vivono la loro varietà carismaticae diaconale come «buoni amministratori della multiformegrazia di Dio» (1 Pietro 4, 10); segnati dalla Croce di Cristofino al martirio, abitano la storia con la sapienza del Van-gelo, Chiesa che abbraccia e risana tutto l’umano in Cristo.

Iniziative generali per l’anno della VITA CONSACRATA30 novembre 2014 / 02 febbraio 2016

Ogni parroco inserisca nella preghiera dei fedeli, una volta al mese, la intenzione vocazionale per la vita consacrata

ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre) ore 16,00/1715 nella cappellina

25 gennaio 2015 Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo Nelle ore pomeridiane

2 febbraio 2015 XVIII Giornata mondiale della VITA CONSACRATA Solenne Concelebrazione in Cattedrale - Ore 17,30

ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 (19 /26 febbraio § 5-12-19-26 marzo) nella cappellina

Settimana eucaristica giorno da stabilire

ADORAZIONE in ogni comunità calendario specifico

STAMPA del calendario USMI ….

Volantinaggio frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero

Utilizzo dell’ANCORA per la comunicazione sr m. alfonsa fusco

delegata diocesana

iniziative per l’anno della VITA CONSACRATA

30 novembre 2014 / 02 febbraio 2016

_______________________________

ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di AVVENTO (4-11-18 dicembre)

ore 16,00/1715 nella cappellina

25 gennaio 2015 Lectio sulla Vita C. guidata dal Vescovo

2 febbraio 2015 XVIII Giornata mondiale della VITA CONSACRATA Solenne Concelebrazione in Cattedrale - Ore 17,30 ADORAZIONE in Cattedrale ogni giovedì di QUARESIMA - ore 16,00/1715 (19 /26 febbraio § 5-12-19-26 marzo) nella cappellina

Settimana eucaristica giorno da stabilire ADORAZIONE in ogni comunità calendario specifico STAMPA del calendario USMI …. Volantinaggio frasi del Doc. Vita Cons. e del Magistero Utilizzo dell’ANCORA per la comunicazione

logo dell anno della Vita Consacrata Papa Francesco,

logo dell anno della Vita Consacratalogo dell anno della Vita Consacrata,

logo dell anno della Vita Consacrata

Papa Francesco

logo dell anno della Vita Consacrata

Papa Francesco