antonio panigalli 12mesi-ottobre_09
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di ANTONIO PANIGALLI
7OPINIONI
C osa sono legalità e senso civico? A sentirle così, sembrano parole difficili da com-
prendere, ma poi, approfondendo la riflessione, ci si rende conto che sono funzioni e valori che si concretizzano, forse non sempre consapevolmente, nell’agire quotidiano, in qualsiasi luo-go ove ci si relazioni con gli altri per-ché è con gli altri che dobbiamo, per così dire, ”fare i conti”.Siamo animali sociali e, in quanto tali, dobbiamo avere regole di convivenza da rispettare perché senza regole con-divise e osservate non ci può essere libertà, né tantomeno giustizia. Il tutto, passando attraverso i molte-plici possibili strumenti e ambienti di formazione culturale, con l’acquisi-zione della propria identità di persona che porta, di conseguenza, alla consa-pevolezza di appartenere a un ambito più vasto, a un contesto sociale con cui si condivide la memoria storica e i propri valori di riferimento; a un tes-suto connettivo di rapporti umani e istituzionali, che da un lato garantisce
UNA PIÙ INCISIVA CULTURA DELLA LEGALITÀ E SENSO CIVICO
diritti e dall’altro impone doveri. Lo scenario attuale, contrassegnato da processi di globalizzazione e flus-si migratori sempre più consistenti, rende necessario ridefinire l’idea di cittadinanza, in passato legata alla na-scita e all’appartenenza a un suolo. È necessario che ci sia una reale globa-lizzazione dei diritti e che, per quanto possibile, a tutte le persone vengano riconosciuti i medesimi standard alla sicurezza personale, alla partecipazio-ne alla vita sociale, alla realizzazione di sé; ciò richiede che ci sia un’autentica volontà politica, ma la scuola dovreb-be, in questo delicato e urgente impe-gno, giocare un ruolo fondamentale. “Educare al senso civico” significa riconoscere la medesima appartenen-za a un’unica umanità ed educare al riconoscimento e al rispetto delle dif-ferenze. Sentirsi “cittadini” vuol dire essere consapevoli di avere un ruolo attivo da svolgere nella trama di relazioni sociali che ogni giorno vengono speri-mentate, a partire dalla famiglia, dalla scuola, dalle associazioni che operano
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sul territorio. Sentirsi”cittadini” im-plica, perciò, assumersi responsabili-tà concrete che si traducono in precisi atti di tutela nei confronti di noi stessi e degli altri, attraverso l’assunzione di comportamenti corretti e responsabili nelle varie situazioni di vita: quando si è a tavola, quando si è per strada, quando ci si relaziona con gli altri; nei confronti dell’ambiente, adottando tutte le misure che possono contribui-re a preservarlo e a salvaguardarlo; nei confronti delle istituzioni.Promuovere una cultura della legalità e del senso civico significa, pertanto, favorire comportamenti positivi a tutti i livelli. In un momento in cui le manifesta-zioni di violenza si moltiplicano e la tenuta delle istituzioni, a partire dalla famiglia, sembra essere messa a dura prova, è dovere della società nel suo insieme favorire e potenziare compor-tamenti civilmente responsabili anche attraverso occasioni, che permettano un contatto diretto con i poteri isti-tuzionali e una conoscenza più appro-fondita della loro opera.
I monumenti a Giuseppe Zanardelli e Quintino Sella, due integerrimi statisti protagonisti della storia d’Italia.