apprendere divertendosi percorsi di concettualizzazione nella scuola dellinfanzia(4-5 anni)...
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Apprendere divertendosiPercorsi di concettualizzazione nella
scuola dell’infanzia(4-5 anni) Esperienze con bambini in una scuola
italiana con le mappe concettualiMancinelli Cesarina
“Falconara Centro” School District – Falconara – Italy
“The Words of Science” - Pilot Project MIUR (Department of Education)
University of Urbino “Carlo Bo” – Italy
Esperienze che stimolano ad apprendere
Scopo delle attività: promuovere il pensiero e un atteggiamento scientifico ed acquisire
competenze progressive
Attraverso
Osservazione, manipolazione, scoperta e riflessione
Esperienze che stimolano ad apprendere
•L’esperienza promuove la curiosità verso la realtà.
•La curiosità è legata al piacere della scoperta
•La curiosità cognitiva nasce dalle conoscenze pregresse dei bambini.
Esperienze che stimolano ad apprendere
I bambini sono positivamente motivati ad imparare, contestualizzando l’esperienza con un approccio metacognitivo
La zona di sviluppo prossimale (Vigotskij) o area di sviluppo potenziale, ovvero un’area in divenire e forte
espansione durante l’infanzia.
Esperienze che stimolano ad apprendere
Le mappe concettuali:
Sono costruite dai bambini in questo contesto di apprendimento.
Sono strutture metacognitive reali che stimolano la riflessione e l’organizzazione
dell’esperienza.Fanno emergere il sapere e le conoscenze
in un modo personale.
Introduzione
La nostra scuola partecipa al progetto pilota MIUR “Le Parole della Scienza”, che si basa
sull’osservazione attenta e la manipolazione di oggetti e sull’uso dei linguaggi verbale, iconico,
musicale e cinestetico, per descrivere le proprietà degli oggetti e dell’ambiente.
G.Valitutti P.P.Miur
Concettualizzazione
Aspetto qualificante dell’esperienza è la costruzione delle mappe concettuali con disegni dei bambini, che sono eseguiti dopo la
manipolazione e la conversazione
Conversazione clinica La conversazione clinica è una modalità per investigare le conoscenze
spontanee dei bambini su una questione specifica/un concetto, al fine di capire il pensiero e il processo di formulazione concettuale di un bambino.Le conoscenze pregresse sono l’elemento iniziale fondamentale per il successivo apprendimento.
(E. Damiano, Didattica per Concetti, Juvenilia, Milano, 1995).
.
La Didattica per Concetti
Pone il bambino al centro del processo di apprendimento/di costruzione della conoscenza.
L’insegnante comincia dai concetti espressi sia verbalmente, sia attraverso oggetti/azioni dai
bambini.
L’insegnante tenta di dare ai bambini i necessari strumenti per decostruire le loro opinioni
spontanee e costruire concetti più adeguati, al fine di approfondire le loro conoscenze.
Laboratori di apprendimento
• L’insegnante costruisce itinerari per coinvolgere i bambini in attività stimolanti, per dirigere le loro energie verso un apprendimento completo ed esaustivo, mantenendo un alto livello di interesse.
• Attraverso il gioco e la ripetizione di attività in un contesto multiplo e creativo, i bambini sviluppano tecniche d’osservazione e attivano strategie verso obiettivi predefiniti.
Laboratori di apprendimento
Le esperienze si concretizzano e promuovono obiettivi e attività nel rispetto dei processi
continui e aperti, attivati dal bambino, nella costruzione di modi di pensare e di interpretare
la realtà. Al centro di questa laboriosa transizione – tra il
“fare” con le cose ed il” fare “nella propria mente
si pone la conquista del linguaggio. Prende forma una maturazione, acquisita
mediante un processo di assimilazione/accomodamento.
Cooperative Learning Il CL è stato usato, basando le procedure di
insegnamento/apprendimento sulla collaborazione fra studenti.
I bambini sono stati divisi in piccoli gruppi e a turni descrivono, ricordano, condividono, raccolgono
idee e percezioni (apprendimento di gruppo).
• Il CL ha aiutato a sviluppare abilità sociali.
M. Comoglio – M. A. Cardoso, Insegnare ed apprendere in gruppo, LAS, Roma, 1996.
Costruzione di mappe
Le mappe si sono dimostrate utili per qualsiasi percorso che la scuola ha
attuato, perché stimolano e facilitano la riflessione dei bambini, per quanto
riguarda l’organizzazione dell’esperienza, e fanno emergere, in
maniera personale e creativa, significati e conoscenze nel racconto
della mappa.
Percorsi attuati con la costruzione di mappe da parte dei bambini nella
scuola dell’infanzia
1. Il mondo delle piante
2. Le rondini
3. La semina
Titolo: Il mondo delle piante(Molti di loro considerano la pianta solo come albero )
La finalità educativa è questa: far comprendere ai bambini che le piante sono simili in molte cose, ma diverse
sotto altri aspetti.
Percorsi attuati con la costruzione di mappe da parte dei bambini nella scuola
dell’infanzia
Descrizione della Procedura:
Conversazione • I bambini si dispongono in cerchio e si stabiliscono le regole sociali condivise di
comportamento: • dare il turno di parola, ascoltare, stabilire le
modalità di sedere nel gruppo, rimanere nel compito assegnato, partecipare tutti
ugualmente, chiedere chiarimenti, esprimere incoraggiamenti in modo non verbale.
Domanda stimolo da parte dell’insegnante: le piante le troviamo dappertutto?
-Risposte dei bambini:-Nel giardino ci sono gli alberi
Ins ;quando andiamo alla foce del fiume troveremo gli alberi?Formulazione di ipotesi da parte dei bambini.
-No perché non ci sono alberi-Non ci sono foglie
-Ci sono solo piante piccole-Non ci sono piante
-I fiori sono fiori non pianteTrovare, quindi, le differenze principali delle piante, alte, basse, fiorite e
non, con uscite nel giardino della scuola, alla foce del fiume e nel bosco (Serra Didattica con una varietà di piante).
Durante la conversazione, partire sempre dalle conoscenze spontanee che i bambini hanno
delle piante.
Gioco Esplorativo
Osservazione- Scoperta Si progettano alcune uscite in giardino, alla foce del fiume, al bosco,
dove si inventava un gioco: di cercare una pianta alta.
Una volta trovata, ogni bambino doveva toccarla e abbracciarla. • Alla domanda come hai fatto a trovare una pianta ?• Risposte dei bambini:• Alessia: ho cercato l’albero • Matteo: io ho scelto l’albero più alto• Vanessa: l’albero è una pianta alta• Jacopo: l’albero è grosso e alto perchè ci sono i ramiCon Jacopo siamo andati a toccare un arbusto, che è ramificato come
un albero, per vedere che non sono i rami che determinano l’altezza.
• Linda: la pianta è alta (toccava l’albero) invece questa pianta è bassa (toccava l’arbusto).
Il gioco esplorativo continua con la ricerca delle piante basse
Ho scelto le margherite perché erano basse e vicino alla terra.
Durante questo processo di interazione, attraverso la conversazione, con la percezione-evocazione e la riflessione vengono alla luce sia
le misconoscenze che i primi concetti corretti.
Iniziando da una base percettiva, attraverso i sensi, il bambino inizia a “ricordare”ciò che già
conosce sull’argomento.
Attraverso l’evocazione il bambino lentamente costruisce significati di ciò che ha visto, sentito,
toccato.Quelli descritti sono i percorsi essenziali per la
costruzione di un concetto scientifico.
Cooperative Learning
Lavoro di gruppo il compito consiste nel cercare una pianta e disegnarla.
I bambini percepiscono l’obiettivo di apprendimento come importante e hanno l’aspettativa di raggiungere la meta
con l’aiuto e l’assistenza dei compagni di gruppo.
Dialogo tra bambini…
• Frasi: la maestra ha detto di disegnare solo piante alte
• -Vedi che le foglie non ci sono?• -Ho visto, sono poche• -Però nel disegno metto poche foglie• -Sì• - E’sempre una pianta alta• Con il dialogo, l’osservazione e la riflessione i
bambini costruiscono i primi significati confrontandosi e aiutandosi (Cooperative Learning).
Curiosità di entrare dentro ai problemi e formulare le prime ipotesi
La partecipazione attiva e creativa, l’osservazione attenta delle esperienze,
stimolano la curiosità e motivano il bambino a porsi dei perché e a formulare
le prime ipotesi.
Sono questi i percorsi essenziali per la costruzione di una mappa concettuale
dell’esperienza e/o del concetto scientifico.
Mappa di gruppo• I bambini vengono invitati a
disegnare un elemento dell’esperienza e collocano i
• disegni sullo spazio palestra, partendo dal disegno importante (che racchiude tutte le piante che hanno scoperto) con materiali a loro disposizione: fogli, colori, corde, scotch.
• Inizia la raccolta di idee per la costruzione della mappa. I bambini mettono in comune percezioni e organizzazione del percorso che hanno vissuto.
• Attraverso il linguaggio e la conversazione, guidata dall’insegnante, stabiliscono le prime relazioni fra parole e disegni
Ogni bambino racconta l’esperienza con la
costruzione della mappa.
• 1) Questo è il capo perché ci sono alberi ed erba
• 2) l’albero fiorito• 3) un albero alto• 4) una pianta bassa• 5) le margherite
basse
1. Disegno importante delle piante
2. Pianta piccola
3. Pianta alta
Le rondini
Una domanda è servita per conoscere cosa i bambini sanno della parola
“Migrazione”Perché le rondini migrano
Ha suscitato nei bambini la curiosità di porsi altre domande e il loro interesse è
stato immediato. Alla fine di svariate esperienze…
…..i bambini raccontano con la mappa
concettuale perché le rondini migrano • 1) la rondine parte;• 2) la rondine si nutre di vermi
e• lombrichi e non trova da
mangiare, se sta in Italia quando è Inverno;
• 3) partono per paesi caldi in gruppo, perché i piccoli devono stare sempre in mezzo, altrimenti si perdono;
• 4) passano sopra il mare;• 5) superano i confini del mare
e arrivano nel deserto;• 6) attraversano colline e
montagne;7) finalmente arrivano nei paesi • caldi e costruiscono il nido
finché in Italia non arriva la primavera
La seminaI bambini avevano seminato nel mese di
ottobre e dopo alcuni mesi, insieme abbiamo verificato la crescita delle
piantine.
I bambini raccontano l’esperienza attraverso rappresentazioni in successione, in cui raffigurano situazioni spazio ambientali, diverse nell’identificazione dello scorrere
del tempo.
Racconto con la mappa
• 1) semi• 2) i semi sono stati
sotterrati• 3),4),5),6),7) è il
tempo che passa• 8) il seme è
cresciuto ed è diventato una pianta non tanto alta
Racconto con le mappe
• Jacopo• il seme e la terra serve per il
seme• la pioggia fa crescere la
pianta• io che piantavo il seme • il sole fa crescere la pianta la
nuvola no• sono la pioggia e il sole che
fanno crescere la pianta • la pianta è cresciuta• la pianta l’ha fatta crescere
tutte queste cose
EliaI semi
sono io che vango la terraho messo i semi nella terraabbiamo trovato il lombrico
il sole serve alle piantela pianta è un po’ cresciuta
la pianta
Francesco. Racconto cosa ci vuole per far crescere i
semini i semi
sotto la terra ci sono i semiil sole aiuta la pianta a crescere
il lombricoè il lavoro che fa il lombrico
la pioggia fa crescere il seme
Meta-cognizione
Davide : in questa mappa parlo dei semi:1)i semi2)Poi sono andato nell’acqua perché fa crescere i semi3)Poi sono andato nel sole perché serve per far crescere la piantina4)questo collegamento l’ho riportato qua perché ho sbagliato4)dopo il seme è cresciuto.
Ciascun disegno del bambino, inserito nella mappa concettuale, è legato al suo pensiero. Le situazioni propizie
all’evoluzione d’una componente sono anche propizie allo sviluppo
delle altre.
Conclusione
La maestra pone una domanda ai bambini:
“cosa vuol dire per voi costruire una mappa ? “ Con questa domanda la maestra vuole identificare
chiaramente il modo con cui i bambini stessi percepivano l’esperienza delle mappe.
‘’Eravamo consapevoli di come trasmettevamo le linee guida ma non sapevamo come i bambini potevano usare
le linee guida nel costruire le mappe concettuali, poiché l’approccio al metodo è sempre una percezione
soggettiva ‘’.
Ascoltiamo i bambiniRisposte date dai bambini
La maestra chiede: vi piace fare le mappe in gruppo?
Francesco:ognuno aveva fatto un
disegno che era riferito alla crescita del
seme
Federico:abbiamo messo sopra il tavolo il primo disegno
importante
Filippo:
dal disegno abbiamo collegato le corde attaccandole con lo scotch
con altri disegni
Alessandro :prima abbiamo pensato
all’esperienza del seme, poi abbiamo parlato.
Vi piace costruire la mappa da soli?
(insegnante)
(In coro): è divertente;
Jacopo : la mappa non è un disegno ed è bella perché
posso raccontare tutto quello che ho in testa e posso aprire le
caselle che voglio;
Davide:
noi facciamo le mappe per imparare.
Francesco:
sono curioso di vedere cosa c’è dentro ad ogni
casella;
Greta:io faccio tanti disegni e racconto tante
cose;
Metacognizione• In conclusione, ogni bambino, all’interno della mappa concettuale, vuole esprimere se stesso e la sua unicità e non tende alla condivisione con
gli altri o ad allinearsi con il gruppo. • Preferisce lavorare da solo, perché la mappa viene vissuta come una individuale successione di situazioni, che vogliono esprimere proprio la
singolarità del percorso.• Piace invece ai bambini, discutere con gli altri,
raccontare l’esperienza da svolgere, sia nelle fasi di attuazione che a lavoro terminato
Le mappe essendo strutturate allo stesso modo, permettono subito una lettura
visiva, un punto di partenza comune, per poi trovare somiglianze, differenze,
che saltano immediatamente agli occhi dei bambini, stimolando la riflessione, il linguaggio e la socializzazione nel
confronto con l’altro.
È uno strumento facile e creativo che i bambini utilizzano per organizzare e
rappresentare le loro conoscenze
“proprio in questa fase, come dicono in coro:”Posso
raccontare tutto quello che ho in testa e aprire le caselle che
voglio “
References
– E. Damiano “Didattica per Concetti. Juvenilia Milano 1995• 2. Novak, J. D. L’apprendimento significativo. Le mappe
concettuali per creare e usare la conoscenza, • tr. it. Erickson, Trento 2001• 3. Novak, J. D., & Gowin,. Imparando ad imparare tr. it.,Sei
Torino 1984..• 4. Piaget J., Il linguaggio e il pensiero del fanciullo, tr. it.
Giunti, Firenze 1968.• 5. Piaget J., La costruzione del reale nel bambino, tr. it. La
Nuova Italia, Firenze 1979.• 6. Vytgoskyij L.S., Il processo cognitivo, tr. it. Boringhieri,
Torino 1980.• 7. Vytgoskyij L.S., Pensiero e linguaggio, tr. it., Laterza Bari
1992.• 8. M.Comoglio-Miguel Angel Cardoso , Insegnare e
apprendere in gruppo Las-Roma