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Luisa Catucci Gallery / Allerstr. 38 / 12049 Berlin / [email protected] / +49 (0)176.20404636 LUISACATUCCI GALLERY Aqua Aura

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  • Luisa Catucci Gallery / Allerstr. 38 / 12049 Berlin / [email protected] / +49 (0)176.20404636

    LUISACATUCCIGALLERY

    Aqua Aura

  • Luisa Catucci Gallery / Allerstr. 38 / 12049 Berlin / [email protected] / +49 (0)176.20404636

    LUISACATUCCIGALLERY

    Aqua Aura è un progetto nato a Milano nel 2009. L’artista, dopo gli studi al Liceo Artistico, si laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera – con uno studio e una tesi su “Anselm Kiefer. L’altro Barocco: uno sguardo sull’espressionismo tedesco contemporaneo”. Il suo percorso di formazione continua in giro per il mondo assumendo svariate forme: in viaggio tra musei, in laboratori di ricerca e attraverso i grandi spazi della natura. Le sue investigazioni si nutrono di studi sulla fisica astronomica, la fisica delle particelle, la biogenetica, la filosofia e la psicologia della percezione. In particolare, instaura un rapporto di collaborazione e di scambio, nell’ambito della ricerca scientifica, con la Fondazione ARISLA (Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica), approfondendo lo studio sulla genesi e lo sviluppo delle immagini scientifiche.Negli ultimi anni il suo linguaggio si è mosso principalmente nell’ambito della fotografia e dell’arte digitale. Ha esposto in molte istituzioni, gallerie e musei a livello internazionale, tra cui Berlino, Istanbul, Barcellona, Maastricht, Helsinki ed ha partecipato a numerose fiere d’arte in Italia e in Europa. Gli ultimi sviluppi del suo lavoro lo hanno portato, oltre che al mezzo fotografico, verso nuovi linguaggi, attraverso la realizzazione di cortometraggi, docufilm e opere di Video Arte, fino alla realizzazione di Installazioni e Video sculture. Nella veste di relatore ha partecipato a numerosi convegni e conferenze rivolte all’arte contemporanea e alla ricerca scientifica in generale. Tiene lezioni su fotografia e arte contemporanea presso scuole private e fondazioni.Dopo aver vissuto e lavorato tra Milano e Akureyri (Islanda), si stabilisce definitivamente a Milano con il suo gatto, un norvegese delle foreste.

    MOSTRE PERSONALI

    2018

    “Somewhere out there” - Museo civico di Palazzo Cuttica, Alessandria (IT). A cura di Matteo Galbiati.“Millennial Project” - Sinagoga di Reggio Emilia (IT). A cura di Chiara Serri.

    2017

    “Scintillation” - Luisa Catucci Gallery, Berlin (Germany). Curata da: Luisa Catucci, Chiara Fileccia.

    2016

    ”Neo Genesi” - XXS Art Gallery, Palermo (Italy). In collaborazione con la Costantini Art Gallery, Milan (Italy).”Dreamscape” - FESTIVAL FOTOGRAFIA EUROPEA, CSArt/ARTClub in collaborazione con la VV8 Arte contemporanea, Reggio Emilia (Italy). Curatrice: Chiara Serri.”The Graft” - Palazzo del Parco, Diano Marina (Italy). In collaborazione con Diano Marina Culture Bureau and Civiero Art Gallery.”Scintillation” - Riccardo Costantini Contemporary, Turin (Italy). Curatore: Michele Bramante.

    2015

    ”The Graft” - Galleria Kajaste, Helsinki (Finland). Curatrice: Gaia Serena Simionati.”The Hidden Project” - Solo Show in two venues, Gàleria H2O and Istituto Italiano de Cultura, Barcelona (Spain). Curator: Ph.D. Carolina Valentina Lio.”Illusion-Inclusion” - Costantini Art Gallery, Milan (Italy). Curatori: Stefano Costantini and Emanuela Pitti. Event of MILANO FOTOFESTIVAL 2015.”Birthplace” - Villa Fratelli Cervi/PPI & Partners, Reggio Emilia (Italy). Mostra personale organizzata da Galleria VV8 Artecontemporanea. Event of FOTOGRAFIA EUROPEA 2015.”Aqua Aura - Luca Gilli” - Double Show, Galleria VV8 Artecontemporanea, Reggio Emilia (Italy). Event of FOTOGRA-FIA EUROPEA 2015.

    2014

    ”Ephémera: the one that lives one day only” - Vision Quest/Contemporary Photography, Genoa (Italy). Curatore:

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    MOSTRE COLLETTIVE

    2016

    ”No Place Space” - Museum Galleria Civica di Suzzara (Mantova - IT). Curatore: Umberto Cavenago.”All dreams continue in the beyond” - Cell 63 Art Gallery, Berlin (Germany). Curatrice: Luisa Catucci.”10 Years of FOTOGRAFIA EUROPEA” - Galleria VV8 Artecontemporanea, Reggio Emilia (IT).”Welcome to the Jungle” - Spazio Tadini Foundation, Milano (IT). Curatrice: Annalisa D’Amelio.

    2015

    ”Aqua Aura - Luca Gilli - Luca Serra - Alberto Zamboni” - Galleria VV8 Artecontemporanea, Reggio Emilia (IT).“WUNDERKAMMER - Art-Stays 13”, International Festival of Contemporary Art. Ptuij (Slovenia).

    2014

    ”The Dark Side of Beauty” - Palazzo delle Esposizioni, Torino (IT). Curatrice: Francesca Canfora.”La forma attraverso” - Casinò Municipale, Stresa (IT). Curatrice: Ph.D. Marzia Capannolo.”Antiritratto” - Studio Maria Cilena Arte Contemporanea, Milano (IT). Curatore: Alessandro Trabucco.

    2013

    ”Photoma”, mostra fotografica di Aqua Aura, Christiane Draffehen, Matthias Langer Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano (IT).“ART STAYS 11”, International Festival of Contemporary Art. Ptuij (Slovenja).“ART SITE”, arte attuale al Castello di Buronzo” - Castello di Buronzo, Vercelli (IT). Curatore: Domenico Maria Papa. “Fotosintesi”. Garage Bonci - Officina dell’Arte Contemporanea, Pietrasanta (IT).“Nero” - Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter, Milano (IT). Curatore: Emanuele Beluffi.

    PREMI

    2015

    PREMIO ARTEAM CUP 2015 - Venezia (IT).Vincitore del Premio Speciale “Selection” | Galleria L’Ariete, Bologna.Vincitore del Premio Speciale “Image” | Espoarte Art-Magazine.

    2013

    Vincitore del PREMIO ORA INTERNATIONAL 2013 - Treviso (IT), New York (USA).Finalista II PREMIO Bonatto Minella 2013 - Curatore: Karin Reisovà. Presidente della giuria: Vittorio Sgarbi. Villa Vallero and Casa Toesca, Rivarolo Canavese, Torino (IT).

    2012

    Finalista PREMIO FRANCESCO FABBRI per le Arti Contemporanee 2012 - curatore Carlo Sala. Villa Brandolini, Pieve di Soligo - Treviso (IT).

    FIERE D’ARTE

    2017

    MIA Milan Image Art Fair - Stand Galleria Riccardo Costantini Contemporary, Torino (IT).

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    2016

    “Berliner Liste - Fair for Contemporary Art in Berlin” - Cell 63 Art Gallery, Berlin (Germany).“MIA Milan Image Art Fair - Mostra personale” - Stand Galleria Riccardo Costantini Contemporary, Torino (IT). “MIA Milan Image Art Fair - Mostra personale” - Stand Costantini Art Gallery, Milano (IT).“OFF-COURSE Young Contemporary Art Brussels” - Stand Galleria Riccardo Costantini Contemporary, Torino (IT).“Bologna Arte Fiera” - Stand Costantini Art Gallery, Milano (IT).

    2015

    “MIA Milan Image Art Fair - Mostra personale” - Stand Galleria Riccardo Costantini Contemporary, Torino (IT).

    2014

    “MIA Milan Image Art Fair - Mostra personale” - Stand Galleria VV8 Artecontemporanea, Reggio Emilia (IT).

    2013

    “Art Verona 2013” - Stand Galleria VV8 Artecontemporanea, Reggio Emilia (IT).

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    THE GRAFTConfini tra esperienza e immaginazione | Alessandro Trabucco

    © Monema III, 2015

    Con la serie “The Graft”, Aqua Aura inizia l’esplorazione di un nuovo percorso di ricerca che, pur in un continuum evolutivo con le ultime creazioni della precedente serie di paesaggi intitolata “Frozen Frames”, lo sta portando a proporre nuove prospettive e punti di vista nel suo incessante cammino di approfondimento sul rapporto tra vero e plausibile, illusione e realtà, visibile e invisibile. Con una nuova consapevolezza degli spazi resi percepibili grazie alle più recenti tecnologie d’indagine ed elaborazione oggi disponibili alla ricerca scientifica, Aqua Aura indaga e ci offre una sua visione di nuovi ambienti dai quali è facile farsi rapire. Ad attrarci è per esempio la scelta dei soggetti, apparentemente inclini alla bellezza più genuina e all’esagerata seduzione dei sensi in un effetto quasi ipnotico. Sono principalmente, e semplicemente, dei fiori, cromaticamente intensi e saturi, in un trionfo di colori come puro piacere per la rètina. Con queste immagini, che non è più e definitivamente possibile descrivere semplicemente come “fotografie”, Aqua Aura riflette sulle anomalie della natura e sul concetto stesso di normalità rispetto ai dati scientifici ricavati dallo studio approfondito del mondo umano e vegetale. Se il fiore, la pianta, l’elemento naturale in sé rappresenta l’aspetto spontaneo della vita, non contaminato dalla cultura e dall’azione che da essa deriva, Aqua Aura rompe questa catena generativa inserendo elementi che ne determinano uno stravolgimento sensoriale oltre che di significato. Egli trasforma deliberatamente tutto ciò che di per sé già esiste, in una propria dimensione autonoma, aggiungendo soltanto una singola entità biologica appartenente al mondo dell’infinitamente piccolo, dai più piccoli componenti del nostro corpo, le cellule, a microorganismi, virus e batteri che all’interno di esso possono vivere o inserirsi, come subdole minacce invisibili. In alcuni casi anche piccole larve e fossili contribuiscono a modificare il flusso naturale delle cose, trovandosi inclusi in un ecosistema al quale non appartengono, ma all’interno del quale sembrano ritrovare da subito una propria nuova collocazione. L’effetto straniante è completato dalla presenza, in questi corpi e mondi, di elementi costitutivi appartenenti a realtà dimensionali anche molto diverse, a volte diametralmente opposte, che convivono a formare

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    sostanze e materie plausibili o realistiche in un universo parallelo che ci affascina ma al tempo stesso viviamo con una certa inquietudine. Ed è forse proprio l’azione dell’innesto, “The Graft” appunto, tra elementi e componenti tanto diversi ad infondere su ciò che osserviamo un senso profondamente attrattivo e seducente, ma allo stesso tempo di una bellezza minacciosa e preoccupante.In queste immagini, che volutamente richiamano il tradizionale genere fotografico dello still life, l’artista elabora e propone un’interpretazione sul concetto di organismo e di ecosistema, frutto di un intenso periodo di studi che ha preceduto l’avvio di queste opere, offrendoci le proprie riflessioni sulla genetica, la chimica e la biologia molecolare accanto alle nuove teorie sulla formazione e la natura del cosmo. Una sorgente attiva di sollecitazioni intellettuali e d’immagini per riformulare alla base il suo concetto di realtà e visione della realtà, al confine tra esperienza e immaginazione. Così facendo, l’artista porta all’estremo quelle che sono le annose teorie contrastanti circa la fenomenologia della fotografia che la vuole, almeno fino a qualche tempo fa, totalmente dipendente dalla realtà oggettiva, schiava del referente, ancella servizievole della creatività artistica più pura. Certo, l’alterazione del reale in sé non è una novità nella fotografia, risale addirittura ai suoi primordi, nella seconda metà dell’Ottocento, trovando in seguito nel fotomontaggio la sua espressione più compiuta. Ma in questo lavoro l’azione manipolativa sul prodotto fotografico si fa azione scientifica, scienza genetica sperimentale che entra a far parte del linguaggio fotografico utilizzando strumentazioni ad elevata tecnologia che consentono innovazioni di livello epocale, senza snaturare la propria origine di strumento meccanico e tecnico. Se infatti nel primo periodo di sviluppo della fotografia era l’artigianalità manuale la caratteristica principale di quelle raffinate sofisticazioni del dato oggettivo, nella nostra epoca, liquida e immateriale, le modificazioni avvengono principalmente in due luoghi specifici, entrambi invisibili: il cervello dell’artista e quello elettronico del computer: due ambienti “soft” come nuova frontiera della creatività. La strumentazione necessaria a compiere queste indagini è costituita dalla tecnologia che accomuna i più potenti telescopi e la microscopia ottica ed elettronica. Questi apparecchi sono capaci di sondare e produrre immagini tanto del cosmo quanto dei tessuti del nostro corpo nei termini di strutture costituite da componenti di diversa natura e dimensione, dando all’uomo la possibilità di estendere la propria conoscenza a un meraviglioso e al contempo inquietante mondo, esistente e concreto ma troppo piccolo o troppo grande per essere visibile a occhio nudo. Universi esteriori e interiori che Aqua Aura ci invita ad esplorare attraverso la propria azione creativa unita alla più recenti tecnologie a disposizione della fotografia e della manipolazione delle immagini.Manipolazione. Un termine che appare spesso nella sua accezione negativa e che qui assume un ruolo ancora più forte. Un esempio ne è la selezione dei soggetti principali dei lavori di “Monema”, termine attraverso cui è evidente la volontà di sottolineare la sintesi di molte parti di varia provenienza in un’unica e omogenea realtà visiva, irreale e pur realistica nella finzione artistica. Oltre ai già citati fiori e piante in “Monema”, una particolare attenzione è rivolta alle reti neurali, sviluppata nelle opere della serie “The Net”. Qui il pubblico è chiamato a confrontarsi con visioni che Aqua Aura ricava da ricostruzioni ed elaborazioni d’immagini delle strutture dei reticoli neurali degli esseri animali, eseguite sulla base di indagini al microscopio elettronico e poi colorate artificialmente. L’ambiente rappresentato si fa dunque più “astratto”, frutto della doppia interpretazione della realtà, determinata dai risultati di una ricerca scientifica basata sulla tecnologia e sull’azione creativa e creatrice dell’artista.È in questo senso che alla parola “innesto”, pur pertinente nella sua puntuale capacità descrittiva, preferisco parlare di “fusioni istologiche”, in quanto in questi lavori l’unione delle parti va a formare una nuova realtà, che non esiste fisicamente, ma che nella sua potente icasticità diviene verosimilmente plausibile, come un tutt’uno omogeneo. Uso il termine istologiche per la forte analogia che vedo tra questa azione artistica e lo studio della morfologia dei tessuti vegetali e animali possibile attraverso le sofisticate attrezzature che sono in grado di potenziare in modo esponenziale lo sguardo umano sulle entità infinitesimali che compongono i tessuti e sulla natura delle loro alterazioni e modificazioni, spesso venefiche. In “Monema”, questi fiori bellissimi, dai colori pieni e saturi e dalle forme carnose e sensuali, non emanano nell’ambiente delle normali spore, ma diventano fucine vegetali di microorganismi umani quali globuli, batteri e virus, potenziali dispensatrici di malattie oppure custodi di una nuova vita di là da venire. Allo stesso modo, le reti neurali di “The Net” diventano dei rami sui quali prendono forma meravigliose inflorescenze, dalle quali non è escluso si possa avviare una catena riproduttiva che possa reiterarsi all’infinito. Un’eventualità di cui l’artista non ci dà al momento alcuna informazione ma che appare inquietudine sospesa per un futuro possibile. La più recente serie avviata, “Cardio”, porta alle estreme conseguenze tutte queste riflessioni. Si tratta di tessuti cardiaci come luoghi di un universo che da fisiologico diventa sempre più oggettivo e reale, riconoscibile solo grazie all’intervento creativo dell’artista, con l’inserimento di piccoli fiori perfettamente integrati in questo suggestivo ed inedito “ambiente”. Un universo la cui fisicità è amplificata in immagini che nella loro sintesi assoluta non esistono, perché totalmente ricostruite in 3D dal computer e ulteriormente ritoccate nei colori e nelle luci.

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    Ciò su cui ci vuole fare riflettere Aqua Aura con queste immagini è principalmente incentrato sul concetto di verità visiva e su quello di possibilità probabilistica. La realtà che rappresenta è al limite tra l’inverosimile e l’ipotizzabile, nel senso che le sperimentazioni non sono mai state solo appannaggio della creatività artistica, ma hanno trovato nella scienza un terreno fertile tanto da arrivare a risultati inimmaginabili anche solo qualche decennio fa. È proprio questa caratteristica che fa affermare felicemente ad Aqua Aura, in una recente intervista, che gli scienziati «...forse sono i più grandi artisti della nostra epoca. [...] Ridisegnano la coscienza delle cose in un modo che la mente fatica a contenere. Anzi la immaginano, la creano, svelandola per la prima volta a loro stessi.».E lui fa lo stesso, creando degli scenari inediti per le nostre conoscenze limitate, inventando delle nuove teorie che al momento abitano esclusivamente la sfera immateriale del pensiero ma che non è detto possano realizzarsi concretamente in un lontano o prossimo futuro. In questo senso, la precisione “chirurgica” con cui l’artista realizza queste opere diventa il corrispettivo metaforico dell’esattezza scientifica alla quale devono per forza attenersi le nuove scoperte e le nuove soluzioni proposte dalla ricerca scientifica.Aqua Aura si sofferma nell’osservazione quasi vorace delle immagini che incontra in archivi di rappresentazioni ricostruite al computer di unità visive infinitesimali, e con la stessa voracità visiva ricrea un suo proprio mondo, accostando e fondendo elementi tra loro assolutamente incongruenti, ma che trovano nella sua coscienza una nuova e realistica forma, pur non lasciando spazio all’osservatore di fantasticare sulla neutralità di ciò che sta guardando. Immagini che parlano di percezioni ma anche di premonizioni sulle possibilità effettive di conoscenza ed esperienza sui mondi che sono in noi, ci sono accanto e di cui siamo infinitesima parte.

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    ESPOARTE DigitalAqua Aura l’estasi dell’altrove | Intervista di Chiara Serri

    Qual è La natura della nostra percezione? Questa la demanda che anima la ricerca di Aqua Aura, artista milanese le cui ope re nascono da approfonditi studi di fisica, biogenetica, filosofia e psicologia della percezione. Dai Lavori della serie Scintil lation. che catturano l’impressione di en tità altrimenti impercettibili agli innesti di The Graft, che ambiscono a costruire una nuova biologia del visibile, sino alle incursioni in nuovi ambiti linguistici - scultura e video - e alla programmazione di lunghi viaggi per raggiungere l’estasi dell’altrove...

    Come sei arrivato alla definizione del ti tolo della mostra allestita da Riccardo Costantini a Torino (fino al 19 marzo, ndr)? Quali i significati sottesi? Scintillation è un termine prevalentemen te scientifico il cui significato, e in qualche modo la cui traduzione, vanno cercati in diversi campi della ricerca scientifica. Lo si puà trovare in uso in astronomia e nell’am bito della fisica delle particelle, nella rile vazione radar così come in medicina fino a studi nell’ambito della psicologia della percezione. Scintillazione si riferisce, in lar ga misura, alle dinamiche della sguardo e ai fenomeni distorti della percezione di entità labili o inconsistenti. È il confine instabile tra realtà e illusione.

    Rispetto alle opere della precedente pro duzione, nella mostra allestita da Riccar do Costantini la sublime grandezza della natura sembra lasciare campo ad un’at mosfera magica, a paesaggi maggiormen te onirici, dove la visione diventa stupore... Questo nuovo ciclo di lavori parte da un as sunto magrittiano, ovvero che la profonda natura dell’arte sia quella di incarnare un enigma che lo spettatore è chiamato a ri solvere. Le domande che orientano la mia ricerca sono sempre: quello che sto osser vando cos’è? Quale il soggetto profondo che traspare dalla superficie dell’immagi ne? Rispetto alla precedente produzione, le nuove immagini mi sembrano caleido scopiche “macchine della visione”. Continua invece la riflessione sull’opera corne “asso luto altrove”. un meta-Luogo tanto veridico e convincente quanta parossistico e para dossale. Usi i termini “stupore” e “onirico” per definire i lavori. L’opera rimane per me il luogo dell’estrema meraviglia così come in epoca barocca veniva concepita quale “macchina delle meraviglie”. Per quanto ri guarda il termine onirico, non so. Penso più vicino alla mia visione l’idea di “ipnotico”.

    © The Net I, 2015

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    Il progredire del lavoro ha comportato an che una rimodulazione degli aspetti tec nici? Alla composizione di frammenti foto grafici autografi si aggiunge ora anche la computer grafica 30? Il procedimento è rimasto sostanzialmente inalterato. Scelta delle immagini da scatti di base, progettazione e costruzione dell’im magine seguono le stesse dinamiche dei precedenti lavori, anche se i tempi di co struzione digitale sono quasi raddoppiati. Il contesto e, in qualche modo, il clima delle immagini hanno invece subito un’evoluzio-ne, nei termini di una maggiore sospensione dell’atmosfera, di una riduzione delle com ponenti “drammatiche” e di una maggiore lucidità del dettaglio allo scopo di ottenere un iper-realismo che volevo straniante. Una cura speciale, inoltre, è stata dedicata alla scelta delle carte e degli inchiostri di stam pa. La modellazione 30 è effettivamente una novità per quel che mi riguarda. La tra sformazione di immagini bidimensionali in paesaggi a tre dimensioni, come ad esem pio le gocce vetrificate, sta portando risul tati interessanti.

    Nelle opere della serie The Graft, che hai presentato ad Arte Fiera e porterai al MIA, troviamo, invece, una maggiore estensio ne cromatica ... Come nasce il progetto? È un lavoro sui confini della fotografia, nei territori oltre la documentazione del rea le o del “vissuto”. verso quel processo di evoluzione dell’immagine che Fred Ritchin chiama After Photography, ovvero Post Fotografia. Tutte le serie recenti, ed in par ticolare The Graft, ambiscono a dare una forma all’enigma della nostra percezione. Oggi viviamo nell’”invisibile” di epoche pas sate, attraverso sofisticate “macchine della documentazione” quali possono essere i microscopi elettronici e i telescopi spazia li. Attraverso queste estensioni dell’occhio. vediamo il regno dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente distante, spesso lonta no anche nel tempo. The Graft fa uso della fotografia digitale con un taglio “tradiziona le” - scatti di fiori o piante - cosi corne di immagini ottenute al microscopio elettroni co: cellule umane, virus, microorganismi. Da questi “corpi” separati ed autonomi lo sforzo è quello di ottenere un unicum, una sintesi nell’opera, fino ad arrivare ad un meta-mon do che sappia fondere realtà biologiche di diversa natura, così corne realtà dimensio nali di scala differente in una danza che oscilla tra l’esperienza della retina umana e i Byte o i Pixel della “macchina che guarda”. Il risultato credo sia una “Biologia” del visi bile e delle sue estensioni, traslata in un’o pera-corpo di memoria barocca ma anche un’opera ad inganno che sfrutta la seduzio ne impudica della sua superficie e del suo cromatismo per introdurci ad una realtà si lenziosa di micro-organismi. La cui natura è a volte inquietante, altre volte apertamente minacciosa. Per estensione. la gamma cro-matica satura e continuamente sollecitata deriva dalla “verità” stessa delle immagini di origine. L’universo floreare ha come ca ratteristica fondamentale, oltre al profumo, il colore il perpetuarsi delle sue famiglie. Le chance di sopravvivere in quanto specie, sono affidate quasi per intero alla seduzio ne dei loro colori. Il microcosmo molecolare letto attraverso il microscopio elettronico, invece, è filtrato dal cervello sintetico del computer che assegna ad ogni particolare un determinato codice colore conservato nel suo archivio. Esaltando le caratteristiche di ogni segmento fino a renderlo “irreale” non faccio altro che assecondare caratteri stiche già presenti negli universi ai quali mi rivolgo ...

    Progetti in cantiere? Progetti in cantiere ce ne sono molti. La ri flessione sul lavoro non si ferma mai, come un flusso continuo di pensieri che a tratti si concentra su particolari aree del magma creativo. Nuovi lavori generano in continua zione nuove domande. ln questo periodo, dopo un lungo corteggiamento, sono mol to attratto dal desiderio di misurarmi con la scultura. Anche l’uso del video sta prendendo piede nel mio immaginario, in questo caso si tratta per6 di un vecchio amore. Per quanto riguarda il capitolo mostre, si profila un aprile intenso a Reggio Emilia per Foto grafia Europea, con una personale incen trata sul percorso che si snoda da Frozen Frames a Scintillation, ed in Liguria, in uno spazio istituzionale, con i lavori di The Graft. Sarò a Bruxelles con Riccardo Costantini in occasione della fiera, nella sezione Off Course, poi a Milano per il MIA con due gal lerie. ln autunno, invece, inaugurerà la mo stra da L’Ariete Arte Contemporanea di Bo logna, concretizzazione del premio speciale vinto durante l’Arteam Cup 2015 a Venezia. E per il 2017 ci sono già alcuni progetti. .. Tra un appuntamento e l’altro, però, spero di po termi ritagliare tempo e denaro per qualche lungo viaggio. Comincia a mancarmi pesan temente l’estasi dell’altrove.

    © Pubblicato su Espoarte Digital, 2015