bassapad ott2013 n132

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it della Bassa Padovana

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Bassapad ott2013 n132

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Page 1: Bassapad ott2013 n132

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

della Bassa Padovana

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Panoramica nelle aziende che guardano al dopocrisi

LavoroEcco “Nautilus”la sala provetutta nuova

Este, la novità

pag.10

pag. 10

Inquinamento, Este“blinda” il centroIl cuore della città vietato alle auto e motoche non rispettano le recenti normative

Il Comune dichiara guerra all’inquinamen-to e lo fa blindando il centro storico dai mezzi a motore più impattanti. Dallo

scorso 4 novembre e fino all’11 aprile il centro storico sarà vietato ai mezzi a mo-tore che non rispondono alle più recenti di-rettive europee in materie di inquinamento. L’ordinanza ha come campo di validità il circuito del centro storico individuato dalle vie Caldevigo, Augustea, Petrarca, Martiri della Libertà e Padana Inferiore ed è in vigo-re dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18,

dal 4 novembre al 13 dicembre e poi dal 7 gennaio all’11 aprile, dal lunedì al venerdì.

Come già detto, in centro storico non potranno transitare quei veicoli che non ri-spondono alle recenti direttive comunitarie: le automobili a benzina non omologate se-condo le ultime direttive (Euro 0), le moto e i ciclomotori il cui certificato di circolazio-ne è stato rilasciato prima dell’1 gennaio 2000, le vetture a diesel Euro 0, 1 e 2. Ma la circolazione limitata non è l’unica misura pensata per contrastare il pericolo di

inquinamento. L’ordinanza comunale vieta inoltre di mantenere acceso il motore per gli autobus arrivati al capolinea, indipenden-temente dal periodo di sosta, per le auto in sosta o i veicoli merci durante il carico e scarico e per le vetture che si fermano ai semafori o ai passaggi a livello per più di un minuto. E’ inoltre vietato dar vita a combu-stioni all’aperto, soprattutto di genere agri-colo e in cantieri, e di climatizzare ambienti come cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie.

Mongolfiera e set per film tvla città stupisce

Montagnana

pag. 14

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 132 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

della Bassa Padovana

REDDITI: LUNGHIE GOISIS IN VETTA

Operazione trasparenza tra gli amministratori di Monselice ed Este, che

rendono pubblici i propri redditi. Grazie al regolamento i dati sono pubblicati

nei siti internet dei rispettivi Comuni. A Monselcie svetta l’attuale sindaco France-sco Lunghi mentre a Este la prima è l’ex

deputata Paola Goisis.pag. 12

mONSELIcE, LAVORIIN cENTRO A S. bORTOLO

pag. 6

I lavori di riqualificazione del centro di San Bortolo sono ai blocchi di parten-za. Dopo le difficoltà burocratiche nella gestione della gara d’appalto, sembra

che ora sia tutto risolto e la frazione di Monselice potrà rifarsi il look. Il progetto ha infatti l’obbiettivo di sistemare defini-

tivamente il centro di San Bortolo.

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offerte della tua zona!

pagg. 4-5

EDITORIALE

Davanti al “dio palanca” così fan tutti di Nicola Stievano

“Davanti al dio palanca non ci sono fratelli, amici o parenti”: è una delle frasi pronunciate

in una delle decine di intercettazioni della recente inchiesta sulla rete di corruzione legata agli appalti pubblici. Poche parole che sintetizzano, ancora una volta se ce ne fosse il bisogno, qual è il criterio adottato da funzionari pubblici infedeli e da impren-ditori complici. Il denaro, ovviamente, che giustifi ca i favori piccoli e grandi, gli “ag-giustamenti” di gare e procedure, il ritocco in corso d’opera, sempre a danno del pub-blico e, di conseguenza, di ciascuno di noi. Il denaro, sia “cash”, basta anche qualche banconota da 50-100 euro di tanto in tanto, che sottoforma di “regali” come il viaggio esotico ma anche una mano di bianco in casa o qualche piccolo lavoretto “extra”. E’ la corruzione nostrana, di pic-colo cabotaggio e piccola pezzatura, quella che alimenta una zona grigia di cui nessuno conosce i contorni con chiarezza. E’ il primo passo che poi giustifi ca tutti gli altri, fi no ad arrivare ai grandi scandali. Il tutto in nome del “dio palanca”, ovviamente, ma anche di una distorta concezione di moralità e di senso civico. Perché dunque scandalizzarsi se “così fan tutti”?

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Le recentissime modifi che legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzione del Con-

siglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determi-nato dai delitti contro le donne.

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

*Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

di Silvia Giuriato*

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L’Intervento

Le recentissime modifi che legislative, inserite con decreto legge lo scorso agosto e convertito in legge il 15 ottobre 2013, hanno recepito le raccomandazioni europee della Convenzio-

ne del Consiglio d’Europa ed hanno risposto al crescente allarme sociale determinato dai delitti contro le donne.

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

*Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

di Silvia Giuriato*

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Bassapadovana Provincia RegionemONSELIcE

pag. 6

Nuova vita peril Bosco dei Fratigrazie ai volontari

ESTE, ScUOLA

pag. 10

La primaria “Verdi”festeggia a suondi musica e brindacon dell’ottimo the

mONTAGNANA

pag. 14

Agricoltori e pensionati: “Siamouna risorsa”

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 ottobre 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Dal 20 novembre gli spettacoliTEATRO D’ARTEpER bImbI E RAGAzzI

Quarantatre appuntamenti per 5000 ragazzi, 18 diversi spettacoli con com-pagnie teatrali professionali selezionate nel panorama nazionale, 3 progetti speciali, per portare l’esperienza del teatro dai bimbi dei nidi ai ragazzi delle scuole superiori di Padova e territorio. Dal 20 novembre a maggio riparte la Stagione di teatro d’arte per bambini e ragazzi promossa dall’assessorato alla cultura del Comune. Tutti gli appun-tamenti sono all’interno dell’orario scolastico, a teatro o direttamente a scuola. Un’occasione preziosa per avvicinare i ragazzi al teatro.

Nuova “arma” allo IovAccELERATORE LINEAREpER LE cELLULE mALATE

L’Istituto Oncologico Veneto – Iov di Padova dispone di una nuova “arma” per combattere il tumore. Si tratta dell’acceleratore lineare, installato nell’edificio di radioterapia. L’accelera-tore rappresenta una nuova tecnologia di radioterapia, la più recente evoluzio-ne del trattamento delle neoplasie con grandi miglioramenti quanto a velocità, precisione, e comfort del malato.

Incontri a Urbana“ALLE RADIcIDELL’ESSERE”

Alimentazione e nuovi stili di vita “Alle radici dell’Essere”, questo il titolo del ciclo di incontri promosso a San Salvaro di Urba-na alla Casa della Comunità con il dottor Lucio Levorato, esperto in nutrizione. Il 12 novembre alle 20.45 si parla di “La salute alla portata di tutti, siamo ciò che mangia-mo”, in particolare del cibo come medicina e per la prevenzione delle malattie. Il 26 novembre alla stessa ora il tema sarà “La crisi economica come grande opportunità del nostro tempo per nuovi stili di vita”, dai meccanismi globali all’economia locale. L’ingresso agli incontri è libero. Info www.movimentosereno.it

RAGAzzI E INTERNET

pag. 18

Un adolescente padovano su 4 in rete tutti i giorni

AmbIENTE

pag. 19

Padova maglia neraper l’ozono, allarmeanche per le polverisottili

mONDO ScUOLA

pag. 20

Orientamento utile ponte versoil lavoro

Inchiesta Guardia di FinanzaAppALTI & FAVORI

pADOVA E’ ScOSSA

Un terremoto l’inchiesta sulla corruzione in appalti pubblici a Padova, con otto

arresti tra funzionari e imprenditori. Al termine di un’indagine avviata nel gennaio 2011 durata più di 2 anni,

condotta con l’ausilio di attività tecniche e riscontri sul campo e terminata nel

settembre 2012, Guardia di Finanza e carabinieri di Padova hanno presentato

il conto a 5 dipendenti pubblici e a 3 imprenditori, due del Cittadellese e

uno di Padova, arrestati con la pesante accusa, a vario titolo, di ‘’associazione a delinquere finalizzata a commettere

un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione, tra i quali

turbativa di asta, abuso di ufficio“.

Era stata rubata a PadovaRITROVATA A ROmA

bIcI cON mARcATURA

E’ stata ritrovata a Roma una bicicletta rubata marcata dal Comune di Padova con l’etichetta “Bici protetta da marca-

tura antifurto” e con il codice fiscale del proprietario. La derubata in questo caso è una signora padovana che ha riferito

alle forze dell’ordine di aver subito appunto il furto della sua due ruote in

un campeggio della capitale.

Inaugurati i reparti a PadovaAL SANT’ANTONIO

NUOVA pSIcHIATRIA

Inaugurati all’ospedale Sant’Antonio di Padova, i nuovi reparti destinati al 1°

e 2° Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale. Il nuovo corpo di fab-

brica rientra fra gli obiettivi più generali dell’ULSS 16 diretti all’integrazione

delle attività sanitarie e socialisul terri-torio. Ciascuno dei due Servizi è dotato

di 16 posti letto di degenza ordinaria e di un’assistenza infermieristica sulle 24 ore. Il bacino territoriale di utenza è di circa 360.000 abitanti, compresa

l’area della Saccisica.

EDITORIALE

Davanti al “dio palanca” così fan tutti Perché fare i moralisti e continuare a puntare i dito contro imprenditori e politici che hanno comunque fatto “girare” l’economia?

Avranno anche rubato qualcosa - è la linea di pensiero che serpeggia nemmeno tanto sotterranea nel Nordest degli affari - ma se questo è il prezzo da pagare per permettere ad una azienda di lavorare perché vogliamo fare del terrorismo?

Perché accanirci contro il funzionario che ha comunque dato il suo “contributo”, discutibile ma reale, a sostenere qualche impresa che deve impiegare i suoi lavoratori?

E’ il sistema con il quale, continua chi è convinto di saperla lunga, dobbiamo fare i conti, voglia o non voglia. Altrimenti non si va da nessuna parte, altrimenti non si sta sul mercato.

Affermazioni che suonano come un grande alibi collettivo e un’autoassoluzione equivoca, anche se molto di moda in questo diffi cile e confuso periodo.

Ecco allora che bastano 50 euro per corrompere un funzionario, oppure un fi ne settimana a Milano Marittima “all inclusive” regalato ad un dipendente pubblico che dovrebbe essersi limitato a fare il suo dovere.

E’ a causa del “dio palanca” e delle tante “piccole eccezioni” ad esso collegate se nel nostro Paese un’opera pubblica costa uno proposito e se ci vogliono anni per portarla a termine. Va da sé che ci si muove in una specie di giungla senza regole, in cui ha la meglio non il più bravo ma il più furbo, o il più “amico” del politico di turno.

E’ questa scuola di pensiero che arriva a giustifi care ogni forma di illegalità, non solamente i cosiddetti “peccati veniali”. Perché alla fi ne il “dio palanca” perdona tutto, basta assecondarlo.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

TRASpORTI

pagg. 26-27

Nuovi orari dei treni, una rivoluzione

pOLITIcA

pag. 29

L’onorevole che usa i social network. Nuovi linguaggi

ARTE

pag. 32

Verona e Vicenza, un posto al sole per il paesaggio

Regala il diritto al cibo

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Natale Aziende 2013

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4 Argomento del mese

cOINVOLTI 750 LAVORATORI TRA NOALE E ScORzÉ

Per Aprilia la corsa più lunga

Acque agitate nel polo del motociclismo dell’Aprilia nel veneziano. I 750 lavoratori hanno respinto il piano di ridimensionamento della produzione

presentato dal patron di Aprilia Roberto Colaninno. I due stabilimenti di Scorzé e Noale producono 27 mila motoveicoli all’anno e l’occupazione tiene grazie al ricorso, in atto da 4 anni, ai contratti di solidarietà. Il piano Colaninno prevede invece che la produzione si assesti attorno agli 8-10 mila moto e motocicli: si fa

presto a fare i conti dei lavoratori che sarebbero espulsi dall’azienda. Raccontando l’in-contro di Pontedera Matteo Masier, della Fim Cisl veneziana, sottolinea come non sia possibile “curare Aprilia con la stessa medicina che si è usata per Guzzi perché, nei fatti, signifi ca, far scomparire i due stabilimenti produttivi”. Per questo motivo il sindacato, che non nega l’oggettività della crisi, chiede una svolta nella strategia aziendale con un pro-getto industriale di investimenti che rilanci gli stabilimenti. Sindacati ed Rsu contestano all’azienda di non aver dato luogo nemmeno agli investimenti annunciati un anno fa, a partire dalla riorganizzazione ed il potenziamento del settore marketing e commerciale. La sensazione che si voglia andare ad una lenta e progressiva chiusura dei siti produttivi è confermata anche dagli altri interventi “è questo il futuro che si prepara per chi ha appena vinto il campionato mondiale Superbike costruttori?” si chiedono in molti. Per i lavoratori di Aprilia si apre quella che probabilmente sarà la corsa più lunga.

Il taglio del cuneo fi scale, farà ripartire l’economia italiana e anche quella veneta? Il governo pensa di si, le associazioni di categoria e i sindacati hanno più di qualche dubbio. Più effi cace per incenti-

vare le assunzioni sembra essere stato il bonus fi scale “under30”, fi n nelle scorse settimane. In questo caso le richieste presentate in poco tempo dalle imprese venete sono state moltissime. Va ricor-dato che sono circa 170.000 i disoccupati in Veneto, per lo più dovuti alla massa di licenziamenti questi ultimi 5 anni. A pagare maggiormente questa situazione sono soprattutto le donne, che nel 60% dei casi si trovano disoccupate. Ma vediamo le cifre del taglio al cuneo fi scale. Nel 2014, il taglio varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016). Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015). La riduzione del cuneo fi scale sarà dunque in tre anni: di 5,6 miliardi per le imprese e 5 miliardi per alleggerire il peso del fi sco sui lavoratori .Il primo anno il cuneo di fatto varrà in tutto 2,5 miliardi. Attualmente si stanno studiando due ipotesi e alla fi ne dei calcoli, in termini di guadagno si tratta, di una disponibilità immediata in busta paga di 112 euro nel primo caso e di 502 euro nel secondo. A partire dall’anno d’imposta

2013, per ottenere le compensazioni di crediti di imposte dirette superiori a 15mila euro (come avviene oggi per l’Iva), sarà neces-sario ottenere il visto di conformità di un professionista abilitato. Si incentiva poi la patrimonializzazione delle imprese che diventano più affi dabili per le banche. Ed è previsto il rifi nanziamento di 1,6 miliardi per il fondo di garanzia per le piccole imprese. Ma queste cifre vengono criticate dalla Cgia di Mestre con il suo segretario Giu-seppe Bortolussi come troppo esigue per far ripartire i consumi e perciò l’economia reale. “Il taglio del cuneo fi scale – dice Borto-lussi - potrebbe garantire ai lavoratori dipendenti una busta paga più “pesante” fi no a 14 euro netti al mese. I vantaggi economici più “tangibili” sarebbero per i dipendenti con un reddito imponibile Irpef che oscilla tra i 15.000 ai 20.000 euro all’anno, uno stipendio mensile netto compreso tra i 950 e i 1.250 euro. Ritenere che con queste cifre mensili nette si possa dare un po’di serenità alle famiglie è una chimera. Stiamo parlando di cifre irrisorie che non permetterebbero ad una persona di concedersi neanche una birra e una pizza. Diffi cile far ripartire i consumi in questo modo”. Il taglio delle tasse sul lavoro dovrebbe poi favorire nuove assunzioni, visto che le imprese pagherebbero meno per i dipendenti, e anche su questi aspetti dell’operazione, i dubbi sono molti. Qualche risultato

però più consistente si pensa potrà vedersi nei prossimi anni quando il taglio sarà più netto. Più risultati sembra darli invece immediata-mente il “bonus under 30” che prevede cospicue agevolazioni per le imprese che decidono di procedere con nuove assunzioni o con la trasformazione di rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo. A livello nazionale i 4/5 delle richieste riguardano nuove assunzioni, mentre approssimativamente 1/5 si riferisce a trasformazioni dei rapporti in tempo indeterminato. L’incentivo, introdotto dall’articolo 1 del decreto legge 28 giugno 2013, è riconosciuto alle aziende che assumono giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato. Il benefi cio, che è pari ad un terzo della retribuzione (fi no a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi (12 mesi per trasformazioni di contratti a termine in tempo indeterminato), può essere richiesto esclusivamente dalle aziende. Le domande devono essere presentate all’Inps per via telematica. In poche ore in Veneto sono state presentate migliaia di domande. Per il Veneto, il fondo a disposizione per le nuove assunzioni ammonta a 5,4 milioni per il 2013, 11 milioni per il 2014 e altrettanti per il 2015.

di Alessandro Abbadir

La Cgia di Mestre: il taglio del cuneo

porta in busta paga 14 euro netti

al mese

Migliaia di richieste di assunzioni sono

arrivate all’Inps per avere le agevolazioni del “bonus under30”

LAVORONel 2014, il taglio del cuneo

fi scale varrà 1,5 miliardi sull’Irpef per le fasce

medio-basse (1,7 miliardi nel 2015 e 1,8 nel 2016) e 40 milioni sull’Irap quota

lavoro (110 milioni nel 2015 e 200 milioni nel 2016).

Per ridurre i contributi sociali sulle imprese è stanziato

un miliardo nel 2014 (1,1 nel 2015 e 1,2 nel 2015) Cuneo fi scale e bonus giovani per rilanciare l’occupazione

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5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Quando i dipendenti salvano l’azienda: Fonderie Zen fa scuolaLa storia Un anno fa il via alla nuova formula che ha permesso di mantenere l’occupazione

Un esempio destinato a fare scuola nella lunga recessione che ha investito il nostro Paese. E ancora una volta, anche tra le dif-fi coltà della crisi, il Veneto a fare da capofi la, a dare il “buon esempio”. Stiamo parlando delle aziende salvate dai dipenden-ti, dai lavoratori che non si arrendono al fallimento e scelgono di impegnarsi in prima persona per mantenere la produzione

e l’occupazione. Un anno fa proprio nella nostra regione, in provincia di Padova, le Fonderie Zen hanno ripreso l’occupazione e salvato decine di posti di lavoro grazie ad una formula fi no ad allora pressoché inedita, poi replicata nel resto della Penisola. E sempre dal Nordest sono partite altre iniziative di lavoratori che da ex disoccupati sono diventati “azionisti” o “imprenditori” e garantendo un futuro ad aziende in crisi. Un anno fa le ex Fonderie Zen di Albignasego hanno riavviato l’attività produttiva, con una nuova compagine sociale (la Zen Fonderie Srl) e 115 dipendenti, di cui quasi la metà extracomunitari. Il progetto industriale, che ha ottenuto anche l’appoggio economico di Veneto Sviluppo Spa, fi nanziaria della Regione, è stato presentato con un esempio unico in Italia. “Per la prima volta anche i lavoratori – ricorda l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison - sono entrati nel capitale sociale dell’azienda e hanno concorso a salvarla da un sicuro fallimento. Noi ci abbiamo creduto e abbiamo fortemente voluto appoggiare questo progetto che rappresenta anche un segnale e un esempio per tutte le aziende oggi in sofferenza. Non è stato facile mettere insieme una fi liera che va dai lavoratori, ai manager, agli investitori, ma è una sfi da vinta per l’impresa, i dipendenti, il mondo del pubblico e del privato”. E’ stato il primo esempio di cogestione in Italia, in cui lavoratori, dirigenti, ma anche istituzioni pubbliche e fondi privati hanno costituto un’alleanza forte per salvare un’attività con ancora margini di rilancio.

Cuneo fi scale e bonus giovani per rilanciare l’occupazione

spalla pag 5 per padova

La ricerca di Confi ndustria Padova

Metà aziende in ripresa Corrono le “leprianti recessione”Il panorama non è solo crisi, fallimenti e licenziamenti. A Nordest ci sono anche

decine di aziende che sono tornate ai livelli di produzione e fatturato precedenti al fatidico 2008. Realtà orientata soprattutto oltre confi ne. Operano in settori

maturi. Hanno dimensione medio/grande e fortissima apertura verso l’estero. Si distinguono per alto livello di organizzazione aziendale e propensione all’innova-zione. Ma anche al “far da sé”. Sono le “medie dominanti”, le imprese che stanno uscendo prima e meglio di altri dalla crisi. Se nel 2011 il 52,9% del Made in Padova manifatturiero era tornato su ricavi superiori ai livelli pre-crisi, la percentuale sale al 69,1% tra le imprese di questo gruppo. La variazione media del fatturato nei bilan-ci 2008-2011, il quadriennio centrale della crisi, è positiva: +3,5% (rispetto allo 0,7% medio), anche se si evidenzia una variazione negativa della redditività totale. È quanto emerge dalla ricerca “Focus Industria. Le strategie del manifatturiero in tempo di crisi e le performance di successo” realizzata da Confi ndustria Padova e Fondazione Nord Est su un campione di 356 imprese manifatturiere, rappresenta-tivo (per settori e dimensione) dell’intero comparto. A cinque anni dall’inizio della Grande Crisi la ricerca ha scandagliato per la prima volta la mutazione del manifattu-riero, le strategie e le prassi aziendali più diffuse in tema di internazionalizzazione, organizzazione aziendale, innovazione e aggregazione.

All’estremo opposto delle “lepri anti recessione” troviamo le “piccole local” aziende che più hanno sofferto e che con maggiore fatica sono impegnate nella risalita. Sono microimprese (1/3 sotto i dieci addetti), in gran parte sotto i 2 milioni di euro di fatturato, dipendenti dal mercato interno o esportatrici occasionali, più propense (in virtù dei limiti dimensionali) a strategie di networking. Solo il 35% evidenziava, nel bilancio 2011, ricavi superiori a quelli del 2008. La variazione media dei ricavi nel periodo considerato è la più negativa: -6,2%. A metà fra gli opposti stanno le “esploratrici solitarie”, imprese tra 10 e 49 addetti, con moderata apertura ai mercati e all’innovazione, buona struttura organizzativa, scarsa (o nulla) disponibilità alle reti, e le “medie peer-to-peer”, aziende con medio-alta propensione all’export, innovatrici e saldamente organizzate, disponibili allo scambio di oppor-tunità in rete o fi liera. Tra le prime la quota di imprese che nel bilancio 2011 ha ricavi superiori a quelli pre-crisi è maggioritaria (56%). La variazione media nel qua-driennio è positiva: +1,3%. Nell’ultimo gruppo, infi ne, meno della metà (45,6%) è tornata nel 2011 sopra i livelli pre-crisi, la variazione media dei ricavi nel periodo è negativa: -1,6%.

“La ricerca restituisce il profi lo di un manifatturiero provato dalla crisi, ma capace di reagire e creare valore attraverso un bouquet di strategie - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confi ndustria Padova - La manifattura è il nostro petrolio, pesa il 27% del Pil regionale, il doppio con l’indotto. Non possiamo permetterci di perdere altra capacità produttiva. Tocca prima di tutto agli imprenditori innescare lo sviluppo, ma serve uno sforzo ossessivo sia del Governo sia della Regione per rilanciare la ma-nifattura. Basta con la balcanizzazione di risorse nei rivoli di associazioni, Camere di Commercio e aziende speciali di ogni provincia. Va concentrato ogni sforzo su scala regionale, in un unico fondo”.

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di Emanuele Masiero

6 Monselice

I lavori di riqualificazione del centro di San Bortolo sono ai blocchi di partenza. Dopo le difficoltà burocratiche nella ge-

stione della gara d’appalto, sembra che ora sia tutto risolto e la frazione di Monselice potrà rifarsi il look. Il progetto ha infatti l’obbiettivo di sistemare definitivamente il centro abitato di San Bortolo, attraverso una complessiva riqualificazione e riorga-nizzazione degli spazi e dei percorsi, in prossimità della Chiesa Parrocchiale. Il fine quindi è creare uno spazio unico che riesca a coniugare l’uso del centro della frazione con la Chiesa e con gli spazi ricreativo-sportivi. L’area dell’intervento presenta una superfi-cie di circa 6.500 mq sviluppata tra le vie Furlan e Fioravanzo. Attualmente il centro abitato è privo di una piazza che possa essere utilizzata da punto di aggregazione durante eventi e date importanti. Il disegno della piazza è nato quindi dall’idea di creare tre zone che avessero funzionalità differenti ed inglobassero tutta l’area a disposizione. Attraverso un taglio immaginario ortogona-

le, l’area si integra sia con il sagrato che con le due principali strade, in maniera da fungere da “trait d’union” tra i diversi spazi centrali di San Bortolo. La zona verrà delimitata su due lati da un’ampia area a verde sportivo, che funge da cornice ad uno spiazzo attrezzato ed illuminato, mentre il resto servirà da parcheggio. Gli impianti sportivi comprenderanno pallavolo, calcetto, tennis e pallacanestro, oltre ad un’area per lo svago dei bambini racchiusa da alberi e illuminata per poterla vivere in qualsiasi ora della giornata. Nella parte centrale della piazza verrà realizzata una fontana con un

disegno di “cinzione” che ricorda il “labaro contradaiolo”, opportunamente illuminata da terra in maniera che luci e colori si con-fondano tra loro. Naturalmente saranno uti-lizzati materiali e tecniche di costruzione per garantire il corretto smaltimento dell’acqua i caso di forti piogge. Il progetto avrà un co-sto complessivo di 450 mila euro finanziato per la quasi totalità con un mutuo. Alla gara hanno partecipato 132 ditte, da varie parti d’Italia. Intanto, ad aggiudicarsi la gara per la piazza è stata una ditta di Taglio di Po (Rovigo), il Consorzio Contarinese Escavi Trasporti.

Dopo le difficoltà burocratiche adesso si parteL’obiettivo è quello di realizzare una piazza

Dalle frazioni Prevista la complessiva riqualificazione dell’area della chiesa

San Bortolo, ok ai lavori

La chiusura dello stabilimento di Italce-menti a Monselice rappresenta una tra-gedia dal punto di vista occupazionale.

Ma sembra esserci un flebile spiraglio sorto a seguito dello sciopero che ha portato al maxi presidio di protesta contro il mancato rispetto da parte della multinazionale del Progetto 2015. L’azienda ha ribadito ai sindacati la possibilità di ridistribuire i 669 cassintegrati in altre sedi. La multinaziona-le ha voluto precisare come sia previsto “il mantenimento delle varie forme di sostegno al reddito, con la possibilità peraltro di po-sticipare i termini della copertura della cassa integrazione straordinaria, a oggi prevista fino a gennaio 2015, termini che consen-tirebbero di intraprendere eventuali percorsi di riconversione industriale”.

Come ha fatto sapere la stessa Italce-menti, i termini del piano proposto saranno ancora al centro di incontri con il Ministero dello Sviluppo Economico per la costituzio-ne di un tavolo di regia nazionale, e con il Ministero del Lavoro per la verifica delle agibilità relative alle coperture sociali. Ma il clima a Monselice resta caldo, quasi rovente e durante la manifestazione nazionale, il gruppo di manifestati più folto era proprio quello della cittadina della Rocca.

Un segno evidente che lo stop improvvi-so imposto da Italcementi non è andato giù ai dipendenti che chiedono a gran voce una soluzione alternativa. Intanto è stato firma-to un accordo che prevede specifiche azioni d’intervento da parte di tutti i soggetti coin-volti, pur con il riconoscimento del ruolo di

ciascuno: le stesse imprese, Confindustria Padova, le organizzazioni sindacali, la Re-gione del Veneto, la Provincia di Padova, i Comuni di Monselice ed Este, il Parco dei Colli Euganei.

“Il Protocollo sottoscritto da tutte le par-ti è un atto importante che impegna sotto diversi aspetti – ha commentato l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - for-mativi per i lavoratori, di riqualificazione per gli espulsi dal settore, di coordinamento delle azioni di incrocio domanda offerta di lavoro, di semplificazione burocratica e amministrativa per le aziende. Permetterà di presentarci sui tavoli nazionali con una posizione unitaria e molto forte per le scel-te di politiche di valorizzazione e tutela di questo settore”.

ITAlCEMENTI, UN PICCOlO SPIRAGlIO

E.M.

Il “boschetto dei frati” è tornato ad essere un punto di aggrega-zione e dopo moltissimi anni tor-

na ad essere aperta al pubblico la ghiacciaia. Nelle ultime settimane i volontari dell’associazione Enars Acli, che ha in gestione il parco, hanno provveduto a un radicale in-tervento di pulizia della sala incastonata sotto la collinetta dello scivolo, vicino al chiosco. Un luogo rimasto inagibile per moltissimo tempo, ma che certamente ha sempre destato la curiosità di tutti gli avventori del parco. Così, dopo decenni di inattività, i monselicensi possono finalmente visitare l’antica ghiacciaia. All’interno erano stati accatastati oggetti di ogni tipo: ombrelloni, barattoli, sedie e altri oggetti accantonati e inutilizzati. Ora lo spazio è invece visitabile ed è, ovviamente, fresco anche durante il periodo estivo. Una caratteristica che si cercherà di far restare invariata grazie all’installazione di un’il-luminazione particolare: grazie alla presenza della luce elettrica, verranno posizionate delle lampadine a led che producono molto meno calore. Per conoscere la storia della ghiacciaia bisogna tornare indietro nel tempo di trecento anni: la presenza dell’edificio è documentata dall’inizio del settecento anche se la struttura così com’è sembra risalire al 1880, quando il parco è stato ristrutturato. Ma lasciando da parte l’amarcord, il boschet-to dei frati ha inaugurato anche una finestra virtuale su Facebook. Grazie ad una pagina ufficiale, rintracciabile cercando Parco Buzzaccarini, è possibile rimanere informati sulle ultime novità ed eventi. Inoltre si possono vedere moltissime foto e resoconti delle serate che si sono tenute recentemente. La pagina è diventata anche uno spazio dove commentare e proporre nuove soluzioni o possibili iniziative. Per la prima volta inoltre, è stata proposta una festa di halloween ricca di paura e suspence con una leggenda legata a fantasmi che infesterebbero il parco. Sempre online, è possibile esprimere il proprio parere per scegliere il logo del parco tra una lista di possibilità: su tutte le proposte è presente il cigno, simbolo del boschetto.

IL VERDE

I volontari Enars Acli hanno ripulito l’area della ghiacciaiaNUOVA VITA pER IL bOScHETTO DEI FRATI

E.M.

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8 Monselice

Un rifugio per cani e gatti. Un luogo sicuro dove anche gli orfanelli dalla storia più triste, possono trovare l’affetto che meritano. E’ il

canile gattile “Chiara Locrati” dove siamo andati per raccontare la vita quotidiana che lega gli uomini ai loro più fedeli amici. In poco più di 9 mesi quasi 200 cani hanno trovato una nuova casa. Tutti orfanelli del loro padrone che sarebbero rimasti per strada ri-schiando la vita e vagabondando in cerca di un po’ di affetto. Il merito delle adozioni va agli operatori del rifugio di via Erbecè: un gruppo di persone che hanno trasformato la loro infinita passione per gli animali in un lavoro a tempo pieno. Un impegno che non conosce limiti, nemmeno legati alle festività, perchè il rifugio di Monselice è aperto tutti i giorni dell’an-no. In fin dei conti è Natale o Santo Stefano anche per i cucciolotti a quattro zampe che necessitano di assistenza tutti i giorni dell’anno.

I cani attualmente sono una trentina: piccoli e grandi, a pelo corto e lungo, affettuosi e scalmanati. Ma in generale il motivo della loro permanenza è sempre lo stesso: l’abbandono dei loro padroni. Chi per motivi di spazio, chi semplicemente per pigrizia, fatto sta che spesso i cani vengono lasciati in mez-zo alla strada. Così interviene l’accalappiacani, una specie di “vigile canino”, che li cattura per portarli al canile. Una volta arrivati al rifugio vengono ste-rilizzati e microchippati se ancora non hanno avuto un proprietario che l’abbia fatto. Dopo le prime due settimane di permanenza nel “sanitario” passano al “rifugio” che di fatto è la stessa sede, ma segna l’ingresso effettivo dell’animale nella comunità. Gli operatori che se ne prendono cura sono tre, tutti giovani e molto motivati. Ma è sempre possibile spendere qualche ora del proprio tempo come volon-tari semplicemente iscrivendosi alla Lida (per motivi assicurativi).

Per chi invece vuole adottare un cucciolo la pro-cedura è molto semplice e completamente gratuita: è sufficiente parlare con gli esperti del canile per individuare l’animale più adatto alle proprie carat-teristiche e superare un rapido controllo a domicilio. Viceversa non è ancora possibile lasciare un cane al rifugio se per qualche motivo non si può più tenere. “E’ bene ricordare che si possono tenere animali an-che in appartamento – ci spiega Ilaria, una degli operatori – spesso chi passa da una casa singola ad un appartamento crede sia necessario lasciare il cane a qualcun altro, ma non è così. Ovvio però che gli animali hanno bisogno di attenzioni e di uscire mediamente tre volte al giorno”.

Al canile di Monselice tutti gli animali sono adot-tabili e assolutamente sani. Inoltre non esistono con-fini territoriali: di recente sono giunte famiglie dalla provincia di Verona e addirittura da Merano. Quando si individua un cane che potrebbe essere scappato e senza una casa è necessario chiamare i vigili o i Carabinieri del Comune in cui si trova l’animale. Allo stesso modo, è doveroso chiamare le autorità in tutti i casi in cui si scoprono maltrattamenti: la segna-lazione sarà anonima. Per informazioni di qualsiasi tipo è possibile chiamare il numero 3383810183 oppure scrivere una e-mail a [email protected] o in alternativa visitare il sito www.canile-dimonselice.it.

di Emanuele Masiero

Canile di Monselice “Chiara Locrati” La struttura accoglie gli animali abbandonati

Cani in adozione, è gratis

Uno degliospitidel canile di Monselice, in attesa di trovare chi possa pren-dersi cura di lui e dargli una nuova famiglia

In poco più di nove mesi quasi 200amici dell’uomo hanno trovato unanuova casa, servono anche volontari

La visita

Prima di comprare un cane in negozio è sempre consigliabile visitare il canile. A Monselice tutti gli animali sono docili, sani ed affettuosi. “A diffe-

renza di quello che si pensa, gli animali meno giovani sono quelli che più si affezionano ai nuovi padroni – spiega Ilaria, operatrice del canile di Monselice – Quando hanno già 4-5 anni sono consci dell’affetto che gli trasmette una persona. Cercano subito l’affetto di qualcuno e si attaccano moltissimo a chi li adotta.

Inoltre un cane adulto è meno vivace e più gestibile an-che da chi dispone di meno tempo. Senza contare che solitamente ha un carattere più pacato e sa che non deve sporcare in casa”. Tipicamente il picco di adozioni si registra dopo l’estate, quando si rientra dalle ferie. “Per una buona adozione bisogna avere del tempo da dedicare all’animale. Contrariamente a quello che si pensa non serve per forza un giardino che in ogni caso dovrebbe essere ben recintato per assicurarsi che il

cane non possa scappare”. Per avere un rapido assag-gio delle possibilità è sufficiente visitare il sito www.caniledimonselice.it oppure cliccare “Mi Piace” sulla pagina Facebook del canile “Chiara Locrati”. All’inter-no del portale ci sono moltissime schede di animali con tante foto e descrizioni accurate. Naturalmente è sem-pre possibile visitare di persona il rifugio che si trova in via Erbecè a Monselice ed è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.

FOcUS Il canile mette on line schede e foto degli animali da adottare, con tutte le informazioniVISITE pOSSIbILI TUTTI I GIORNI, OLTRE A qUELLE “VIRTUALI” SUL wEb

E.M. L’ingresso del canile di Monselice

segue da pag. 1

Sono stati introdotti strumenti giuridi-ci per prevenire le violenze: il legislatore ha previsto delle aggravanti nei delitti di maltrattamenti, violenza sessuale ed atti persecutori. Ma non solo. L’intento è stato quello di attuare un regime di preven-zione, e ciò sia aggravando le pene per coloro che commettono i reati ma soprat-

tutto prevedendo una serie di strumenti giuridici che consentano di impedirne la consumazione. Chi commetterà violenza domestica (percosse, lesioni, ovvero i cosiddetti reati sentinella), potrà essere inizialmente ammonito dal Questore. Quest’ultimo potrà chiedere al Prefetto di disporre la sospensione della patente di guida del destinatario dell’ammonimento, da uno a tre mesi. E ciò in assenza di querela: sarà suffi ciente che i fatti vengano segnalati (purché in modo non anonimo) alle forze dell’ordine. Il Questore, procederà ad informare il soggetto ammonito della presenza dei servizi disponibili sul territorio (consultori familiari, servizi di salute mentale e servizi per le dipendenze): lo scopo è di eliminare, direttamente nell’auto-re, la spinta alla violenza. Coloro che subiscono reati di maltratta-menti in famiglia saranno poi maggiormente informati dello status del procedimento penale che le vede vittime, e potranno godere del patrocinio a spese dello Stato in deroga ai limiti reddituali. Esse potranno formulare istanza affi nché la loro audizione venga resa in regime protetto. Questa modalità, eviterebbe la testimonianza di fronte all’autore del reato. Potrebbe vincere le resistenze di molte vittime a sporgere la querela. La querela nei casi di stalking, potrà esser rimessa unicamente avanti al Giudice, mentre nel caso vi si-ano state minacce aggravate non potrà esser ritirata. Le ipotesi di maltrattamenti sono state introdotte fra i reati per i quali è previsto l’arresto in fl agranza, e comunque potrà essere applicata la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offe-sa. Il responsabile potrà esser controllato mediante il braccialetto elettronico e potranno esse disposte intercettazioni telefoniche. La nuova legge ha introdotto il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, ove le vittime dei reati di violenza sessuale e di genere potranno trovare ausilio di operatori specifi catamente formati. *Avvocato penalista ed esperta in diritto della famiglia

L’Intervento

di Silvia Giuriato*

Violenza sulle donne, il decreto legge sullo stalking

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Tocca al sindaco Francesco Lunghi lo scettro di paperone tra i politici di Mon-selice. Il primo cittadino batte anche

Paola Goisis, al primo posto della classifica atestina su chi è piazzato meglio economi-camente. Questa inusuale sfida è stata resa possibile grazie alla legge sulla trasparenza che prevede la pubblicazione online della si-tuazione patrimoniale di tutti i membri della giunta e del consiglio comunale. Partendo dalle indennità non ci sono grandi sorprese: il sindaco percepisce lo stipendio pieno ov-vero 2.788 euro mensili. Dimezzato quello

del vice Gianni Mamprin (766 euro), intere le indennità degli assessori Beppino Zerbet-to, Romano Gelsi, Andrea Parolo e Andrea Tasinato, tutti a 1.254 euro mensili (quel-la di Parolo ridotta a 627) e 627 euro al presidente del consiglio comunale Roberto Baratto. Sulla parte più interessante, il sito è ancora in aggiornamento ed è disponibile solo fino al 2011.

Al primo posto c’è Lunghi, con 238.646 di reddito. Al secondo gradino l’ex sindaco e ora assessore provinciale Fabio Conte, con 203.640 euro. Terzo un altro medico, il

consigliere Nicola Annunziata, che ha di-chiarato 140.576 euro. Subito dopo tocca al leghista Santino Bozza, consigliere regio-nale: 116.692 euro. Quinto il consigliere Davide Strada con 97.724 euro. Lo segue Lorenzo Nosarti, con 75.321 euro. Nella fascia “benestante”, ma non da capogiro si trova Loris Rossato, che dichiarava 65.043 euro. 50.402 euro il reddito del presidente del consiglio Roberto Baratto. Subito dopo ci va vicino Andrea Tasinato con 47.132 euro. Segue il gruppo Emanuele Rosina con solo 43.682 euro. In basso alla classifica si

trova anche il vicesindaco Gianni Mamprin con 35.012 euro. Tocca poi a Francesco Fontana con 34.094 euro. Tra i più “poveri” ci sono Pietroantonio Aldrigo (33.909), Ti-ziano Lazzarin (33.347), Francesco Miazzi (32.010), Andrea Parolo (30.925). Non mancano i consiglieri sotto i 30 mila: Fran-

co De Angeli (28.991), Rino Biscaro con 28.116 euro, Gabriella Zanin (20.509). Nella fascia più bassa Giuseppe Rangon che dichiarava 17.714 euro, Romano Gel-si con 16.215, Beppino Zerbetto a quota 15.059, Paolo Drago a 13.229. Penultimo Lucio Perin con 6.259 euro e ultimo Andrea Basso, che ne dichiarava meno di 4.800. Il raffronto con i colleghi di Este è fin troppo scontato. In generale comunque lo stato pa-trimoniale dei politici di Este è mediamente più basso dei colleghi monselicensi.

di Emanuele Masiero

Agli assessori poco più di 1.200 euro al mese,circa la metà per il vice Mamprin e per Parolo

Il reddito degli amministratori Al secondo posto l’ex primo cittadino Fabio Conte

Lunghi sovrasta tuttiIl municipio di Monselice, resi pubblici i redditi

Agli ultimi postiBeppino Zerbetto,Paolo Dago,Lucio Perin eAndrea Basso

Il comune di Monselice e la Cooperativa “La Fucina delle Scienze” hanno promosso un concorso didattico sul tema “Il Sole: una stella tra scienza e mito”. L’iniziativa, nata

nell’ambito del Festival della Scienza e della Tecnica della Cit-tà di Monselice, è riservata agli alunni e studenti di tutte le

scuole primarie e secondarie delle province di Padova, Vicenza e Rovigo. Il concorso non sarà solo un momento di crescita culturale: sono previsti dei premi importanti che coinvolgono studenti e insegnanti. Alla scuola primaria saranno riconosciuti: primo premio di 500 euro, secondo di 300 euro e terzo 200 euro. Alla secondaria di primo grado rispettivamente 800, 500 e 200 euro. Mentre alla secondaria di secondo grado andran-no 1.000, 800 e 500 euro in base all’ordine della classifica.

Scopo del concorso è stimolare i giovani ad approfondire le loro conoscenze sul valore del sole come fonte energetica. L’argo-mento proposto potrà essere affrontato dagli studenti secondo le proprie preferenze dando risalto ad un aspetto importante (sole nel mito, sole nella letteratura, sole e cosmo, sole come fonte energetica, ecc...). Per informazioni è possibile telefona-re allo 042972628 oppure scrivere una e-mail a [email protected]. E.M.

IL SOLE, STELLA TRA ScIENzAE mITO, cONcORSO DIDATTIcO

Il concorso

9Monselice

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Il Comune dichiara guerra all’inquinamen-to e lo fa blindando il centro storico dai mezzi a motore più impattanti. Dallo

scorso 4 novembre e fino all’11 aprile il centro storico sarà vietato ai mezzi a mo-tore che non rispondono alle più recenti di-rettive europee in materie di inquinamento. L’ordinanza ha come campo di validità il circuito del centro storico individuato dalle vie Caldevigo, Augustea, Petrarca, Martiri della Libertà e Padana Inferiore ed è in vigo-re dalle 8.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18, dal 4 novembre al 13 dicembre e poi dal 7 gennaio all’11 aprile, dal lunedì al venerdì.

Come già detto, in centro storico non potranno transitare quei veicoli che non ri-spondono alle recenti direttive comunitarie: le automobili a benzina non omologate se-condo le ultime direttive (Euro 0), le moto e i ciclomotori il cui certificato di circolazio-ne è stato rilasciato prima dell’1 gennaio 2000, le vetture a diesel Euro 0, 1 e 2. Ma la circolazione limitata non è l’unica misura pensata per contrastare il pericolo di

inquinamento. L’ordinanza comunale vieta inoltre di mantenere acceso il motore per gli autobus arrivati al capolinea, indipenden-temente dal periodo di sosta, per le auto in sosta o i veicoli merci durante il carico e scarico e per le vetture che si fermano ai semafori o ai passaggi a livello per più di un minuto. E’ inoltre vietato dar vita a combu-stioni all’aperto, soprattutto di genere agri-

colo e in cantieri, e di climatizzare ambienti come cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie che collegano questi spazi, box, garage e depositi. Il Comune obbliga inoltre ad abbassare la temperatura di 1 grado ne-gli ambienti domestici riscaldati da impianti termici alimentati a combustibile non gas-soso. Sono previste delle sanzioni per i tra-sgressori, che vanno dai 163 ai 658 euro.

di Nicola Cesaro

Al bando in centro storico le auto e i motorininon rispondenti alle attuali direttive ambientali

Le limitazioni L’ordinanza in vigore fino al 13 dicembre e poi da gennaio

Guerra all’inquinamento

La zona del centro storico delimitata fino alla primavera

Un nuovo spazio per far crescere nuovi talenti. E’ stata inaugurata da poche settimane “Nautilus”, la nuo-

va sala prove messa in piedi dal Comune di Este all’interno dell’istituto Zanchi, in via dell’Atleta. Da quando il biennio del liceo si è trasferito nella nuova sede di via Stazie Bragadine, la struttura è diven-tata pienamente disponibile. Il Comune, sollecitato da appassionati e associazioni, ha immediatamente cercato un modo per occupare costruttivamente quei volumi. Da qui l’idea di far nascere un’attrezzata sala prove. Il box insonorizzato contiene infatti tutto il necessario per ospitare un gruppo musicale e verrà affittato ad ore come sala prove. La gestione della struttura è affidata alle associazioni Giovani d’Este e Amici del Ferrari Mentalmente Instabili. Nel comples-so, il Comune ha messo a disposizione altre aule, nelle quali si terranno corsi di teatro, un corso di regia e sceneggiatura col mae-stro Alessandro Romano (già avviato), uno sulla musica nel mondo ellenico classico e

nel teatro greco e poi lezioni dedicate alla musica moderna e colta. La direzione della scuola di musica è affidata al maestro Jo-zef Pjetri, compositore, pianista e direttore d’orchestra.

In programmazione durante l’anno ci sono anche diversi workshop, oltre a varie collaborazioni con esperti e aziende del settore. All’ingresso è installato anche dispensatore di prodotti artigianali del Birri-ficio Estense di Montagnana. Queste le ta-riffe, assolutamente abbordabili da tutte le fasce di utenti, fissate per utilizzare il box: dalle 14 alle 20 per due ore di prova 13 euro; dalle 20 alle 24 per due ore 16. E’ prevista inoltre un’ulteriore tariffa agevolata per i giovanissimi tra i 14 e 18 anni iscritti alle scuole di Este: 8 euro per due ore dalle 14 alle 20. E’ inoltre previsto anche il 20% di sconto per i soci delle associazioni cul-turali di Este iscritte all’albo comunale. Per qualsiasi informazione è possibile visitare il sito www.giovanieste.it o contattare il 340-9235502.

APRE “NAUTIlUS”, lA SAlA PROVE

N.C.

Blocchi di marmo spezzati in due, pare quasi impossibile. Spiacevole sorpresa in piazza Trento: qualcuno ha danneg-

giato seriamente le due panchine di marmo che si trovano nella piazzetta del centro storico. A condannare il gesto ci ha pensato il consigliere d’opposizione Sergio Gobbo (Pdl): “Questo è un patrimonio pubblico e il danno dunque tocca ogni cittadino. So per certo che un danneggiamento è avvenuto per colpa di una manovra errata, ma il responsabile con grande senso civico ha denunciato l’episodio agli uffici municipali”. L’autore dell’altra rottura, invece, resta ignoto: “E’ un segno di scarso senso civico che va assolutamente condannato. Spero che il Comune provveda in tempi brevi a riparare le due panchine di marmo”.

IN bREVE

A condannare il gesto ci ha pensato Sergio Gobbo (Pdl)SpEzzATE IN DUE LE pANcHINE IN mARmONEL cUORE DELLA cITTà IN pIAzzA TRENTO

N.C.

Palestre gratuite per chi organizza attività per anziani. La giunta comunale di Este ha deciso di concedere le palestre cittadine a titolo gratuito agli istruttori che si impegneranno ad organizzare attività fisica per gli over 60. Il Comune

ha concesso al gratuità per un massimo di sei corsi. Potranno richiedere il beneficio insegnanti in possesso di diploma Isef o laura in Scienze motorie: in caso di più richieste, saranno preferiti gli istruttori con maggiore esperienz. La giunta ha inoltre fissato la quota massima che gli anziani devono versare per partecipare ai corsi, e che non supererà i 20 euro mensili, prevedendo almeno due incontri settimanali di un’ora. E’ stata poi confermata la volontà di avviare presso il PalEste un corso per disabili: anche in questo caso l’impianto verrà concesso gratuitamente.

Il Comune ha fissato anche la quota massima per i partecipantipALESTRE cONcESSE GRATUITAmENTE A cHI ORGANIzzA cORSI pER LA TERzA ETà

N.C.

Altri quattro cittadini illustri per il premio “Magnifica Comunità”, ri-conoscimento che vuole premiare

i cittadini eccellenti e meritevoli di aver dato un importante contributo sociale alla città e al territorio. Quest’anno il “Magnifica Comunità”, giunto ormai alla sesta edizione, è andato tre uomini e una donna. Il primo è Franco Giorgio Trevisan, fumettista meranese trasfe-rito ad Este negli anni Sessanta, già illustratore de “Il corriere dei piccoli” e vincitore del Premio Europeo Stampa Cristiana. Premiato anche il naturalista Antonio Mazzetti, curatore di numerosi libri e guide sui Colli Euganei. Un esperto veramente “innamorato” dei Colli Euga-nei, ai quali ha dedicato anni di lavoro e di studio, nonché gradevole accom-pagnatore in ocdasione delle escursioni che periodicamente organizza. In cam-po sociale si è distinta l’unica donna, Maria Lucia Andreose, tra varie attività referente dell’associazione La Bilancia. Quindi l’ultimo riconoscimento a Ernesto Saverio Marchetti, fondatore dell’omoni-ma azienda leader nella formatura dei metalli. La cerimonia di consegna dei premi si è tenuta lo scorso 20 ottobre, alla presenza delle autorità cittadine e di numerosi cittadini.

NEwS

“Magnifica Comunità”qUATTRO cITTADINIILLUSTRI pREmIATI

N.C.

Scuola primaria Originali festeggiamenti

Un brindisi, musica classica e tanti au-guri all’illustre personaggio che dà il nome alla scuola. E’ stato un comple-

anno speciale quello festeggiato dalla scuo-la primaria “Giuseppe Verdi” di Deserto. Il mese scorso, in occasione dell’anniversario di nascita del compositore Giuseppe Verdi, l’istituto ha voluto coinvolgere i piccoli studenti in una giornata di festeggiamenti. Il compositore italiano, nato il 10 ottobre 1813 – ricorrevano dunque i duecento anni dalla nascita – a Le Roncole, dà il nome alla scuola di Deserto: non approfittare dell’an-niversario per dare vita ad una giornata al-ternativa sarebbe stato veramente un gran peccato. E così le maestre della scuola han-no messo a punto un programma davvero curioso e stimolante.

Mentre in mezza Italia si celebrava il maestro con concerti e riti pomposi, i pic-coli studenti hanno celebrato il compositore

con semplicità e autentica gioia. Gli alunni con le loro insegnanti hanno addobbato la scuola con cartelloni, bandierine e coccarde tricolore, ricordando poi il significato di “Va’ pensiero” dall’opera il “Nabucco”. Hanno quindi brindato – non con il vino ma con the ovviamente - al suono di “Libiam con lieti calici” dall’opera “La Traviata”, una delle arie più note di Verdi.

Hanno infine marciato seguendo il rit-mo della famosa aria dell’opera “Aida”, tra sorrisi e sguardi divertiti. La festa, unica nel suo genere, è stata un vero successo. Non è sicuramente stato un giorno di scuola perso, ma anzi un richiamo alle radici della patria e al senso civico sviluppato in un giorno spe-ciale e con metodi originali.

Spiegano infatti le docenti: “Con questa iniziativa si è voluto evidenziare l’importan-za di informare e di formare una coscienza cittadina e sociale”. N.C.

Buon compleanno Verdi!Il “brindisi” degli alunni

I ragazzi della scuola primaria “Verdi” durante la festa

I ragazzi che si occupano della nuova sala prove “Nautilus”

10 Este

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12 Este

Operazione trasparenza: gli ammi-nistratori di Este rendono pubblici i propri incarichi e i propri redditi. Gra-

zie al nuovo regolamento sulla trasparenza approvato dal consiglio comunale atestino, il sito internet del Comune accoglie infatti le posizioni di tutti i membri della giunta e del consiglio estensi. Il “Paperone” de-gli amministratori atestini è l’ex deputato Paola Goisis, che nel 2012 ha dichiarato 131.180 euro. L’onorevole è l’unica figura politica eletta che riesce a superare la quota dei centomila euro. Dietro di lei c’è l’ex vice-sindaco Gianfranco Fornasiero (Pdl, 86.944 euro), seguito a ruota dal già sindaco Vanni Mengotto (Udc, 83.197) e dal dirigente medico Morena Cadaldini (Pd, 81.710). Al quinto posto segue il neoconsigliere delle Ci-viche d’Este, il promotore finanziario Marco Migliorin (68.905), che ha alle spalle il se-gretario cittadino del Pd – analista della Ce-mentizillo e membro del Cda del Padova Tre - Stefano Papa (50.363), l’assessore allo Sport dell’Udc Fabrizio Brugin (47.847) e il presidente del consiglio, la docente Rosa Rizzato (41.458), tallonata dall’assessore allo Sviluppo economico delle Civiche d’Este Matteo Pajola, che ha dichiarato 38.974 euro. La speciale graduatoria vede poi il capogruppo democratico Francesco Panfilo (38.890), il vicesindaco Stefano Agujari Stoppa (Civiche, 38.288) e l’assessore al Sociale Silvia Ruzzon (Pd, 35.996). Il sindaco Giancarlo Piva è “solo” tredicesimo, percependo 34.619 annui. Questi gli altri redditi: il geometra Alberto Fornasiero (Civi-

che, 30.844), l’infermiera Orietta Ravazzo-lo (Lega, 26.940), l’avvocato Sergio Gob-bo (Pdl, 25.778), Giovanni Guariento (Idv, 21.466), Carlo Zaramella (Lega, 20.767) e Maria Luisa Cagnotto (Pd, 9.952).

Il reddito più basso è dello studente Alberto Roman, del Pd, fermo a 219,89 euro, preceduto dall’assessore alla Cultura dell’Idv Eleonora Florio: per lei 3.472 euro. Il consiglio comunale ha deciso di allargare questa forma di trasparenza non solo al mondo politico: avranno gli stessi obblighi anche i dirigenti del Comune e il personale equiparato. Il regolamento, tra l’altro, pre-vede che siano pubblicati addirittura redditi e dichiarazioni di coniugi e parenti fino al secondo grado: gli amministratori, tuttavia, possono dichiarare il mancato consenso del parente e dunque evitare di consegnare quei documenti.

Ad oggi solo il sindaco Giancarlo Piva e

di Nicola Cesaro

Grazie allo stipendio percepitoin Parlamento batte tutti, soloal tredicesimo posto il sindaco

Operazione trasparenza Il Comune pubblica i dati di giunta e consiglio

Alla leghista Goisisil reddito più elevato

L’amministrazione ha deciso di mettere in rete i redditi dell’intero consiglio comunale e anche quelli dei dirigenti

l’assessore Ruzzon hanno acconsentito alla pubblicazione dei redditi dei rispettivi coniu-gi. Oltre ai propri redditi, consiglieri e asses-sori hanno pubblicato anche i curricula, i dati relativi all’assunzione di altre cariche ed i relativi compensi percepiti a qualsiasi titolo, così come gli eventuali incarichi a pagamen-to richiesti da qualsiasi ente pubblico, i diritti reali sui beni immobili posseduti, sulle azio-ni di società e le quote di partecipazione a società direttamente possedute.

Sopra agli 80 mila euro Fornasieroseguito da VanniMengotto e daMorena Cadaldini

Consiglieri e assessori hanno reso pubblici anche eventuali altre cariche

Il Touring Club Italiano premia la II AB dell’Itis Euganeo di Este. A Trieste, in occasione della settima edizione di

“Classe turistica - Festival del Turismo scolastico”, gli studenti di Este sono stati premiati per il lavoro di promozione della loro città.

La classe si è infatti aggiudicata il primo premio nella categoria “Viaggio nella civiltà Istriano-Dalmata”, dedicato alle classi che sono andate alla scoperta dei territori al confine orientale italiano. Tra le centinaia di lavori presentati, “Il nostro Oriente? Un mosaico di emozio-ni”, realizzato dagli studenti di Este, ha colpito la giuria per l’approfondito lavoro di studio e documentazione della storia dell’Istria, per le bellissime immagini che si susseguono accompagnati da una voce narrante.

Il concorso ha assunto ancora mag-gior valore rispetto alle edizioni prece-denti: il Touring Club Italiano , infatti, ha festeggiato proprio quest’anno i 100 anni della gita scolastica.

L’associazione un secolo fa è stata la prima ad introdurre l’idea e la prati-ca della gita scolastica. La vittoria della scuola atestina, visto l’anniversario, ac-quista ancor più lustro.

IL pREmIO

Dal Touring Club ItalianocLASSE TURISTIcAVINcE L’ITIS EUGANEO

N.C.

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14 Montagnana

L’hanno spacciata per Forlì, rocca dell’im-pavida Caterina Sforza, ma poco impor-ta. Montagnana e le sue mura si sono

ritagliate dieci minuti di illustre televisione grazie alla serie televisiva “I Borgia”. Sky Cinema ha recentemente mandato in onda la puntata della fortunata serie tv francese girata tra i castelli della Bassa Padovana. In una delle ultime puntate, intitolata “Chi è come dio?”, ad un certo punto lo scenario diventa decisamente noto. Le azioni hanno infatti come teatro la Rocca degli Alberi, la via d’ingresso più nota della cittadina mon-tagnanese.

Le immagini erano state girate lo scor-so novembre, quando per qualche giorno il vallo e le mura erano state “assaltate” da troupe e attori, ma anche da comparse nostrane accorse a centinaia per partecipa-re alla registrazione della serie. Come già detto, Montagnana è stata “spacciata” in realtà per Forlì. Alla mezzora della puntata si vede chiaramente la Rocca degli Alberi, dove arriva con i suoi soldati Cesare Borgia,

interpretato da Mark Ryder. Dall’alto com-pare Caterina (Valentina Cervi). Ne nasce un dialogo di qualche minuto in cui Borgia minacca di assaltare il castello. Non man-cano le gaffe, in realtà notate solo da chi mastica storia locale: ad un certo punto, per esempio, si nota lo stemma dei Carraresi, famiglia che nulla a che fare con le dinastie protagoniste della serie sui Borgia. Nella stessa puntata si vedono pure le scene gira-te al Castello di Monselice, nella sala Aldo Businaro, in particolare quella che riproduce

l’incontro tra Cesare Borgia e Leonardo, portato prigioniero in un sacco. Sulla parete in fondo campeggia il bozzetto de “L’ultima cena”. Cesare si fa mostrare i progetti per le macchine da guerra. Del Castello si rico-nosce la parete a scacchi bianchi e rossi: nel salon d’onore e nella sala della musica si svolgono altre scene clou, come il dialogo tra Cesare e Lucrezia (Isolda Dychauk) a bordo del letto con baldacchino. La Bassa Padovana ha avuto i suoi dieci minuti di celebrità.

di Nicola Cesaro

Montagnana alla ribalta nella serie tv “I Borgia”è spacciata per Forlì ma è ben riconoscibile

Serie Tv internazionale Le riprese risalgono allo scorso anno, ora in onda

Dieci minuti di celebrità

Una delle immagini trasmesse da Sky nella nota serie tv

“Orgogliosi del nostro ruolo attivo nell’agricoltura, nella famiglia e nella società. Vogliamo con-

tinuare ad essere una risorsa per il nostro territorio”. Resio Veronese, presidente della Federazione Pensionati di Coldiretti Padova, ribadisce che la terza età ha ancora molto da dare all’agricoltura e sottolinea la “forza dell’esperienza” di un’intera generazione. Alla Giornata provinciale del Pensionato Coldiretti erano quasi in 300 in Duomo a Montagnana. L’associazione Coldiretti Federpensionati Padova, guidata da Resio Veronese, rappresenta oltre 14 mila iscritti, molti dei quali continuano a dare il loro pre-zioso contributo nelle aziende condotte dai figli e dai nipoti. Ricchissimo il carnet della giornata tra le mura di Montagnana con la celebrazione della messa e un momento di riflessione sul ruolo degli agricoltori pensio-nati come risorsa.

La messa in Duomo è stata celebrata dal Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Padova, don Galdino Canova, che ha messo l’accento sulla “missione” della terza età in agricoltu-ra, partendo dalle parole di Papa Francesco:

“Magari invecchiare come buon vino!”. Al termine della celebrazione i saluti del Segre-tario Nazionale dell’Associazione Pensionati Danilo Elia, del Presidente di Coldiretti Pado-va Federico Miotto, del delegato Giovani Im-presa Massimo Bressan, dell’assessore alla cultura del Comune di Montagnana Matteo Mantoan. Emozione e applausi durante la consegna dei riconoscimenti a quattro agri-coltori pensionati che hanno fatto la storia di Coldiretti e che per decenni hanno dato il loro fondamentale contributo a beneficio del settore primario padovano. L’associazione ha voluto anzitutto onorare la memoria di Romildo Favaretto consegnando la targa alla nuora. Non si aspettava la consegna del rico-noscimento Zeffirino Romanato. Consegnata la targa anche a Lino Molon. Non ha potuto ritirare il riconoscimento a causa di un infor-tunio Primo Scricco. Il Segretario Nazionale di Federpensionati Danilo Elia ha colto l’oc-casione per consegnare i due attestati per la partecipazione al Concorso Nazionale di Poe-sia a Resio Veronese per il componimento “Il cammino della vita” e a Evandro Mezzato per “I miei ottantaquattro anni”.

“NOI PENSIONATI SIAMO UNA RISORSA”

N.C.

Non solo fiction e intrighi medievali: la cittadina murata si ritaglia uno

spazio televisivo anche grazie alle proprie bellezze architetto-niche e ai prodotti locali. Qual-che settimana fa a Montagna-na è infatti arrivata la troupe di “Linea Verde Orizzonti”, la trasmissione di Rai Uno che gira l’Italia alla ricerca delle eccellenze locali e che viene trasmessa il sabato mattina da Rai Uno. Le telecamere del pro-gramma hanno scelto una via alternativa per riprendere le bellezze cittadine: da piazza Vittorio Emanuele II è infatti decollata una mongolfiera con a bordo i cameramen e i conduttori della trasmissione. Il pallone volante è rimasto anche ancorato per qualche minuto nel cuore della cittadina, per una suggestiva panoramica del centro storico, at-tirando la curiosità di molti residenti e turisti. Le telecamere della trasmissione, oltre al borgo medievale, hanno fatto anche un focus sui prodotti tipici del Montagnanese. La puntata, condotta dalla coppia composta da Federico Quaranta e Chiara Giallonardo, è stata messa in programmazione per l’inizio di novembre. E’ ovviamente soddisfatto il sindaco Loredana Borghesan: “Per noi questa ribalta nazionale è motivo di orgoglio. Ancora una volta la città di Montagnana diventa il punto di interesse per il turismo della Bassa Padovana. Sarà una vetrina importante, non solo per i nostri tesori architettonici ma anche per i prodotti tipici e per le aziende del territorio”. La troupe di “Linea Verde Orizzonti” non si è peraltro limitata ad approfondire l’incanto delle mura montagnanesi. Negli stessi giorni la troupe si è trasferita nei Colli Euganei, dove assieme al naturalista Toni Mazzetti ha potuto toccare con mano gli angoli più suggestivi del Parco.

cURIOSITA’

Montagnana scelta come location per linea Verde OrizzontiUNA mONGOLFIERA ATTERRA DAVANTI AL DUOmO

N.C.

La mongolfiera atterrata in piazzaa Montagnana verso la fine di ottobre

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Messaggio pubblicitario

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17Montagnana

Con il mese di ottobre sono ripartiti i la-vori di “assestamento” della rotatoria di via Luppia Alberi. Il rondò della Pada-

na Inferiore è uno dei più attesi dalla popola-zione locale, che attraversa frequentemente quell’incrocio. Ad annunciare la riapertura del cantiere, per il completamento con delle migliorie dell’attuale incompleta rotatoria, è il sindaco Loredana Borghesan, che non nega la propria soddisfazione per l’avvio dei lavori: “Il completamento di questo punto nevralgico della viabilità locale, come già annunciato in primavera, porterà con se alcune importanti modifiche funzionali alle intersezioni della rotatoria stessa, il tutto per dare una risposta alle esigenze emerse nell’utilizzo della medesima e finalizzate alla sicurezza della circolazione”.

I lavori erano rimasti fermi a lungo, per inconvenienti di natura espropriativa fi-nalmente venuti meno. Il cantiere prevede anche la finitura dell’anello centrale della rotatoria. Per dar seguito ai lavori di comple-tamento, si è prevista la riduzione dell’aiuo-

la spartitraffico ricavando, in questo modo, una corsia di inserimento della rotonda su via Tempra e facilitando così il raggiungi-mento del vicino ospedale. Si tratta di un progetto che oltre ad avere una migliore funzionalità viaria, ha in sé anche un tocco stilistico di pregio, almeno secondo gli uffici comunali.

Sottolinea il sindaco: “Non a caso il progetto porta la firma del professor Marco Lazzarotto, docente di mosaico all’Universi-tà delle Belle Arti di Bologna. L’intervento di completamento comporterà una spesa per lavori complessivi di poco superiore ai 140 mila euro, spesa che sarà interamente finanziata dal Comune”.

Lo scorso 26 ottobre, a qualche chilo-metro di distanza, è stata inaugurata anche un’altra rotatoria sulla Padana Inferiore. A Este una cerimonia ha fatto da battesimo alla rotonda dell’Extense. Qui il progetto co-munale è stato sostenuto da Aspiag Service, proprietaria del centro commerciale Extense. Ha commentato nell’occasione Paul Klotz,

amministratore delegato di Aspiag: “La rea-lizzazione di questa rotatoria era diventata indispensabile per agevolare l’ingresso e l’uscita dal centro commerciale, semplifican-do il flusso e alleggerendo la pressione sul traffico ordinario.

I risultati li abbiamo già apprezzati in queste settimane: grazie alla rotatoria si evitano le code, e l’immissione nella strada regionale è innegabilmente più sicura, per i

nostri clienti ma anche per tutti gli automo-bilisti che transitano su questo tratto della Padana Inferiore”. Concorda il vicesindaco atestino Stefano Agujari Stoppa: “La col-laborazione con il privato non solo ha reso possibile realizzare un’opera pubblica a costo zero per la nostra comunità, ma ha anche sciolto un annoso nodo di viabilità, mettendo in sicurezza l’immissione dalle due vie laterali sulla Padana Inferiore”.

di Nicola Cesaro

Dopo lo stop forzato a causa di incovenienti legati agli espropriil cantiere ha ripreso l’attività

Viabilità Riaperto il cantiere per apportare delle migliorie all’opera, soddisfatta la sindaco Borghesan

Rotatoria ormai completata

Novità posiiva per la viabilità cittadina in via Luppia Alberi

Crederci non è da tutti, ma i Ghost Hunter Padova assicurano: Castel San Zeno è infestato da fantasmi. Questa

convinzione arriva dalll’elaborazione dei dati raccolti nella recente indagine, quan-do gli “acchiappafantasmi” patavini erano entrati nelle stanze del castello montagna-nese accompagnati anche dal ricercatore Gianfranco Maritan e dall’assessore alla Cultura Matteo Mantoan. Le sorprese, a det-ta dell’equipe, non sono mancate: sarebbe infatti stato immortalato, con una macchina fotografica con sensore modificato a ultra-violetto e infrarosso, con filtro aggiuntivo da 850 nanometri, uno spostamento anomalo di un oggetto, precisamente un borsone contenente parte della nostra strumentazio-ne. E poi una figura incappucciata sulla por-ta della stanza utilizzata dal gruppo teatrale Prototeatro, oltre a un presunto volto nella vetrata della porta del museo civico. Nel mastio della torre i GhP sarebbe stata inoltre captata un’entità dal medianista del gruppo e alcuni operatori del gruppo avrebbero as-sistito ad altri fenomeni di “poltergeist”, in particolare una catenina tirata dal collo, con evidenti segni di probabili unghiate. Sugge-stioni o verità?

cURIOSITA’

I “Ghot Hunter” dicono di sìA cASTEL SAN zENOcI SONO I FANTASmI?

N.C.

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Sette dodicenni padovani su 10 usano internet almeno una volta alla settimana, uno su quattro naviga in rete ogni giorno. E’ questa la situazione che emerge dal

primo rapporto sui giovani e il web fotografato dalla Fonda-zione Emanuela Zancan.

I dati emergono dallo studio longitudinale Crescere cu-rato proprio dalla Fondazione in collaborazione con la Fon-dazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, 80 Comuni della provincia di Padova, l’Ulss 16 e la Fondazione Città della Speranza. Il progetto, che gode del patrocinio dell’Au-torità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il sostegno dell’Uffi cio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, punta al tracciamento dei cambiamenti nei confronti delle nuove tecnologie nel mondo degli adolescenti che diverranno veri e propri protagonisti della ricerca attraverso una serie di intervi-ste che verranno poste loro nel corso degli anni. Lo studio si propone di raggiungere un migliaio di ragazzi della provincia di Padova e le loro famiglie, accompagnandoli in un percorso di monitoraggio dagli 11 ai 18 anni. In questo modo si potrà ottenere uno sguardo a 360 gradi sul loro processo di crescita in una fase della vita particolarmente delicata. Il monitorag-gio interessa diversi aspetti della vita dei ragazzi: la salute, l’apprendimento, le relazioni sociali, la vita in famiglia, il rap-porto con le nuove tecnologie, le aspettative per il futuro…

Dai primi dati, calcolati su un sottogruppo di 300 ragaz-

zi dodicenni che frequentano la scuola secondaria inferiore, emerge che quasi tutti hanno un collegamento a internet in casa. Si connettono anche attraverso il cellulare, il tablet o la consolle dei videogames. Quando si trovano davanti al pc, perlopiù svolgono ricerche per la scuola, giocano, ascoltano musica, guardano fi lm, cartoni animati e video musicali. Il 16% ammette di usare social network e il fenomeno è in continuo aumento. Tra i preadolescenti padovani quasi il 90% riferisce di avere amici che li uti-lizzano.

Ma qual è il ruolo che i genitori ri-vestono nella vita tecnologica dei fi gli? Per monitorare le attività online dei loro fi gli i genitori metto-no in atto diverse strategie. La maggior parte impone limiti di tempo o seleziona i siti cui i fi gli possono accedere (61%). Molti specifi cano che la navigazione in rete è permessa sol-tanto in presenza di un adulto. Alcuni vietano espressamente l’uso dei social network. “Il rapporto con la tecnologia, in-ternet e i social network è un aspetto centrale nella vita dei ragazzi di oggi,” spiega il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato . “È tramite un computer che sempre più spesso si costruiscono amicizie e relazioni, si scopre il mondo, ci si svaga e si studia. Per questo sono particolarmente inte-ressanti i dati che lo studio Crescere ci mette a disposizione

per comprendere forse un po’ meglio i nostri ragazzi”.Ma perché è così importante conoscere meglio i gio-

vani di oggi attraverso uno studio che coinvolga le famiglie stesse? Le motivazioni possono essere molteplici ma come spiega la mission dello studio Crescere l’ingresso nelle scuole medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente

delicata. È il momento delle scoperte, delle amicizie, dell’ingresso nell’adole-scenza, dei confl itti con i genitori, della voglia di crescere in fretta. La ricerca cercherà di dare risposte ai genitori, agli insegnanti, a quanti hanno a cuore la necessità di garantire opportunità per

crescere ai nostri ragazzi.Lo studio Crescere rappresenta una vera e propria inno-

vazione nel panorama italiano. Uno studio longitudinale, che continua nel tempo, non è facile da organizzare e sostenere, ma ha un potenziale immenso, in termini di conoscenza, at-tività di promozione della salute, di prevenzione dei rischi, di monitoraggio dello sviluppo in età evolutiva. “Lo studio ci aiuterà a capire come si studia, si cresce, si affrontano i com-piti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come si partecipa e si diventa grandi.” Un vero e proprio patrimonio per la formazione e la quotidianità.

di Martina Celegato

Il 70% dei dodicenni padovani si connette almenouna volta alla settimana, e i genitori che fanno?

Rapporto della Fondazione Zancan Monitoraggio dettagliato sull’uso del web

Adolescenti e internet25% in rete ogni giorno

La crisi economica che si aggrava sempre più e la tragedia relativa all’alluvione che ha colpito nel 2011

la provincia padovana ha portato molte famiglie a non riuscire a mantenersi an-che perché proprio a causa dell’alluvione si sono persi beni e posti di lavoro. Una doppia tragedia che ha visto Caritas in-tervenire direttamente per arginare la situazione. Caritas si era occupata della raccolta e distribuzione di 408 mila euro ed ora continua la sua opera attraverso l’attuazione di 22 progetti di inserimento lavorativo per disoccupati residenti nel-le aree dell’alluvione. Il progetto, che coinvolgerà 22 residenti a Casalserugo, Bovolenta, Ponte San Nicolò e Veggiano, i quattro comuni che hanno avuto i peg-giori danni dall’alluvione, sarà fi nanziato da 176 mila euro (per la maggior parte erogati da Caritas).

Dopo l’alluvione

DALLA cARITAS LAVOROpER 22 pERSONE

M.C.

La recente visita del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri al carcere Due Palazzi di Padova si è rivelato un momento per alcuni aspetti davvero importante visto che si sono affrontate tematiche fondamentali per la gestione del sovraffollamento delle

carceri e ala loro attività rieducativa. Il Ministro ha sottolineato come il governo si stia muovendo per la costruzione di nuovi edifi ci o per il riadattamento di altri come caserme dismesse e similari, che nel 2015 dovrebbero arrivare ad accogliere 10.000 persone in più, per poter dare una nuova dignità e spazio ai carcerati.

Proprio al tema del riadattamento di caserme dismesse il Ministro si è soffermato sottolineando come a San Vito in Tagliamento sia già stato approvato un progetto di questa

tipologia. L’operazione comporta una imponente riduzione delle somme necessarie pari al 50% e tutti i progetti andranno in questa direzione: non nuove costruzioni ma eventuali ampliamenti dove possibile delle carceri esistenti e riutilizzo di altri edifi ci non utilizzati al momento. Il Ministro Cancellieri nell’arco della sua visita a Padova ha affrontato anche le due tematiche chiave del settore ossia il braccialetto elettronico e l’amnistia. Per il primo Cancellieri si è soffermata sul fatto che l’utilizzo del braccialetto è a discrezione del magi-strato che deve decretare se è necessario o meno. Per quanto riguarda l’amnistia invece il Ministro si è limitata a dire come il Parlamento sia Sovrano auspicando che il messaggio del Presidente Napolitano a riguardo trovi il giusto riscontro che merita. M.C.

VISITA Al CARCERE DI PADOVA CANCEllIERI DAI DETENUTI CHE lAVORANO

La maggior partedelle famigliepone dei limitidi tempo e fa unaselezione dei siti

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19Spazi Aperti 13Spazi Aperti

Il Consorzio Padova Sud si è aggiudicato una menzione speciale nell’ambito del compostaggio. “La Città per il Verde”, il

premio per i Comuni e le Province verdi d’I-talia organizzato dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, ha nominato i vincitori della sua quattordicesima edizione, valoriz-zando ancora una volta l’operato delle tante amministrazioni virtuose e attive che hanno deciso di divulgare il loro impegno. Quest’an-no, assoluta novità dell’edizione 2013, è stato istituito il premio speciale “Il Comune più organico”, patrocinato da Assobioplasti-che, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi, dedicato alle amministrazioni co-munali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e ope-rative rivolte alla fi liera riduzione-recupero-riciclo dei rifi uti biodegradabili e composta-bili. La menzione speciale del premio è stata conferita al Consorzio Padova Sud nell’am-bito della fi era Flormart di Padova. Alla pre-miazione erano presenti i rappresentanti di moltissimi Comuni d’Italia dove la gestione del verde è più virtuosa. Il premio al Consor-zio Padova Sud che comprende 58 Comuni della bassa padovana è stato conferito “per l’elevato numero di Comuni partecipanti che, pur caratterizzati da superfi cie e numero di abitanti molto diversifi cati, grazie all’eccel-lente attività del Consorzio hanno raggiunto risultati di eccellenza ed uniformi su tutto il territorio, segno di una sistematica pratica di ottimizzazione nella gestione dei temi ambientali”. Soddisfatto il Direttore Stefa-

no Tromboni. “I premi come questo sono sempre una grandissima soddisfazione – ha commentato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud – Rappresentano il coronamento e la giusta riconoscenza per tutte le azioni e gli sforzi profusi in questi 15 anni di lavoro intenso. La menzione speciale per “il Comune più organico” va ad aggiun-gersi all’ottimo esito della recente classifi ca relativa ai Comuni Ricicloni di Legambiente dove il nostro Consorzio si è piazzato ai primissimi posti su scala nazionale. La targa che ci è stata consegnata non è solo un bel ricordo da appendere al muro – ha continua-to Tromboni – si tratta piuttosto di un segno forte che ci ricorda come per anni abbiamo lavorato nella giusta direzione: un risultato frutto anche dell’impegno quotidiano di cen-tinaia di migliaia di cittadini che ogni giorno si danno da fare per gestire i rifi uti nel modo più corretto. Un impegno che è sintomo della volontà del nostro territorio di tutelarsi e di proteggere l’ambiente in cui tutti viviamo”.

COMPOSTAGGIO: PD SUD PREMIATO

E.M.

Tromboni ritira il premio

di Emanuele Masiero

L’erba del vicino è sempre più verde. In questo caso è più che mai vero: Padova è maglia nera in Europa sul fron-te dell’ozono. Il capoluogo di provincia nel 2011 ha

registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Un dato che per una volta non ha scosso solo le associazioni ambientaliste. Sapere di respirare l’aria peggiore d’Italia non ha certo fatto piacere ai cittadini padovani. Senza contare che neanche l’hinterland se la passa tanto bene visto che le concentrazioni industriali e commerciali insistono nei Comuni contermini.

“I dati sull’inquinamento da ozono diffusi dall’Agenzia europea dell’ambiente – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - vedono Padova maglia nera in Eu-ropa, con 104 giorni di superamenti del limite di legge per la protezione per la salute nel 2011. Gli stessi dati erano stati puntualmente diffusi da Legambiente Padova l’anno stesso. Non è andata molto meglio nel 2012 - spiega l’associazione - in cui si sono verifi cati 90 giorni di superamento del limite dell’ozono. E’ ormai assodato che vanno tenuti in grande considerazione i danni sul lungo periodo provocati da ripetuti

superamenti del citato limite di legge. Nei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare e negli adulti accelerano il naturale processo d’invecchiamento della funzione polmonare”. Danni che certamente non passano inosservati e sono tutt’altro che trascurabili. “L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, causato dal massic-cio traffi co veicolare.

L’amministrazione comunale - continua Passi - non può continuare a procrastinare serie misure strutturali e per-manenti di contrasto a traffi co e smog. Bisogna iniziare a lavorare almeno sul controllo e moderazione del traffi co in entrata in città (250 mila spostamenti al giorno). Questo si può fare con l’ecopass o con il sistema dei crediti degli ac-cessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (biciclet-ta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing) o comprare nuovi accessi, che fi nanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre il limite di velocità a 30 km orari in tutta la città per garantire maggiore sicurezza ai pedoni, incentivando così spostamenti senza auto per i percorsi urbani”.

I danni dell’inquinamento da ozono sono molto più pericolosi per i soggetti cardiopatici, anziani e bambini che di fatto risultano i più esposti a questo tipo di degrado. Per quanto riguarda invece le polveri sottili (Pm10), non va mol-to meglio. Ma almeno Padova non è al primo posto e questa volta in “buona” compagnia.

Altre città venete fi gurano tra le più inquinate: Vicenza, con 107 giorni di sforamento, ancora Padova con 93 e Ve-nezia con 85. Volendo trovare una (magra) consolazione è suffi ciente analizzare i dati nazionali. L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. 23 città italiane sono nei primi 30 posti della classifi ca Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffi nerie, vegetazione, discariche, refl ui, bestiame e incendi. In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa.

Triste primato europeo con ben 104giorni di sforamento dei limiti, neanchei Comuni vicini se la passano bene

In occasione dell’appena trascor-sa fi era “Casa su misura”, Reali Holding ha tenuto un workshop

presso il proprio stand con fi nalità di confronto e analisi sui nuovi scenari di mercato immobiliare e le stra-tegie vincenti. Alla presenza di un importante affl uenza di operatori di settore, è stato presentato il brand G.A.I.A. Real Estate Gruppo Agenti Immobiliari Autonomi, innovativo Franchising attraverso il quale Reali Holding rilancia un nuovo modello professionale e operativo per le agenzie e gli agenti immobiliari al fi ne di migliorare le dinamiche produttive per il ripristino di effettivi aumenti di compravendite. Grazie alle importanti Partership con fondi im-mobiliari esteri, il Gruppo agisce nell’acquisizione di portafogli immobiliari su scala nazionale da riconsegnare agli affi liati del Network per le successive dismissioni ponendo il focus su un rapporto prodotto/prezzo drasticamente competitivo e bilanciato rispetto ad un reale potere di acquisto del baci-no richiesta. Si ringrazia per l’interessante intervento Gianni Bacco, noto professionista con esperienza trentennale nel settore immobiliare. Si ringrazia inoltre, Sig. Salviato Stefano e fi glio dell’Azienda Salviato Allestimenti di Vigonza (www.salviatoallestimenti.com – [email protected]) per la realizzazione dell’elegante Stand.

NEwS

Alla fi era “Casa su misura” UN wORKSHOp REALI HOLDING ANALISI SUL mERcATO ImmObILIARE

Inquinamento Non va meglio in altre città del Veneto per quanto riguarda la presenza di polveri sottili

Allarme Ozono, Padova è maglia nera

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20 Mondo scuola 15Mondo scuola

E’ ormai giunta alla sedicesima edi-zione Exposcuola, la manifestazione totalmente dedicata al mondo dell’i-

struzione in tutte le sue sfaccettature. Nei quattro giorni della manifestazione gli spazi di Padova Fiere sono diventati il punto di incontro fra studenti ed aspiranti tali delle scuole superiori, post diploma e professiona-li sottolineando ormai l’importanza e l’autorevolezza che l’evento ha guadagnato in tanti anni di attività.

Cuore della manifestazione è stato Padova Orienta, uno spazio interamente dedicato agli allievi di scuola secondaria di primo grado che hanno potuto entrare in contatto con operatori e docenti di tutti gli istituti superiori operanti nel territorio e

conoscere le varie materie e relativi indirizzi formativi, le peculiarità di ogni singola strut-tura e gli eventuali sbocchi professionali post diploma. A completare l’offerta orientativa sono stati proposti numerosi workshop per

animare le attività e per mettere in pratica le tematiche trattate che hanno reso partecipi gli alunni e contribuito in maniera creativa ad una scelta così impor-

tante nel percorso formativo di una persona.Sempre per quanto riguarda l’orienta-

mento formativo anche nell’edizione 2013 di Exposcuola ha trovato spazio il Corner Orientamento dove alcuni tecnici ed esperti del settore hanno risposto ai dubbi di stu-denti e famiglie a riguardo della formazione superiore e dove era presente materiale in-

formativo da cui trarre preziose informazioni a riguardo. Il Corner Orientamento è stato curato dalla Provincia di Padova, settore Pubblica Istruzione e dall’Università di Pa-dova, un’iniziativa che come nelle passate edizioni in cui era stato proposto ha riscosso partecipazione e interesse.

Ma non di solo orientamento si è par-lato durante Exposcuola che al contrario ha sottolineato nuovamente la sua importanza come luogo privilegiato di incontro e scam-bio sui temi di maggiore attualità inerenti al mondo dell’istruzione, senza tralasciare ma anzi analizzando il contesto scoiale in cui si va ad inserire ed operare.

Tavoli di incontro hanno infatti affronta-to varie tematiche come ad esempio scuola e innovazione, per fare il punto sulla riforma digitale e i suoi percorsi funzionali e miglio-rativi nel servizio scolastico veneto. Si è par-

lato e discusso anche di edilizia scolastica, un settore ancora in continua evoluzione ma che non manca di destare interesse e curiosità soprattutto da parte degli studenti.

Ragazze e ragazzi delle Consulte, gli organismi istituzionali di rappresentanza studentesca, si sono interrogati sul concet-to di speranza in epoca di crisi, e saranno chiamati a confrontarsi sull’educazione alle differenze di genere.

Ampio spazio è stato inoltre dedicato alla promozione alla lettura, con la presen-za di alcuni editori veneti e nazionali, con un caffè letterario dove incontrare scrittori e idee, e un’area per lo scambio gratuito di libri.

Si è consolidata inoltre la sinergia di Exposcuola con altre due iniziative legate ai giovani e alle famiglie ossia Job Meeting Padova e La città del Gioco e una intera

giornata è stata dedicata all’orientamento al lavoro e alla formazione post-diploma e post-laurea, con incontri e seminari a cui hanno partecipato rappresentanti di aziende nazionali e internazionali.

Da venerdì 8 a domenica 10 novembre bambine e bambini dai 3 agli 11 anni sono stati invece protagonisti a Sglup! La città del gioco, un ampio spazio fi eristico a loro de-dicato dove educatori qualifi cati hanno pro-posto percorsi e attività ludo-didattiche pen-sate per sperimentare, costruire e conoscere il mondo attraverso il gioco, la manualità e il divertimento.

Partner di Exposcuola sono stati la Re-gione Veneto, l’Uffi cio scolastico regionale del Veneto, la Provincia di Padova, il Comu-ne di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il Network delle Università italiane, l’Università di Padova.

Tecnici ed esperti hanno risposto alle domandedei giovani e delle loro famiglie sulla formazione

Exposcuola a Padova Fiere Punto d’incontro fra studenti e istituti padovani

Dalla scuola al lavorol’orientamento è utile

Gli studenti padovani in Fiera per Exposcuoladi Martina Celegato

Non sono mancate le attività didattichee di giocoper i più piccoli

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22 Il personaggio16 Il personaggio

Ad appena vent’anni Andrea Barbetta di Sant’Elena ha scelto di diventare imprenditore agricolo unendo le due

aziende agricole dei nonni. A 22 anni ha coronato gli studi con la laurea in scienze e tecniche agrarie, alternando lo studio al lavoro. Ora che di anni ne ha 23, è chia-mato a rappresentare i giovani agricoltori di Coldiretti Veneto, oltre mille coetanei che condividono la stessa passione per la terra. E’ lui il nuovo presidente di Giovani Impresa, l’organo di rappresentanza dell’associazione che raggruppa tutti gli associati “under 30”

Andrea Barbetta si era già messo in luce nel 2011 conquistando il titolo re-gionale del concorso “Oscar Green” nella categoria “In-Generation”, riservata alle giovani imprese che si sono distinte per la capacità di generare nuove idee. Andrea in questo periodo dell’anno è impegnato in campagna anche come perito per la stima dei danni alle colture da grandine e altre av-versità atmosferiche per conto delle compa-gnie assicurative. Per perfezionare l’inglese ha trascorso un periodo di studi a Londra. Inoltre ha approfondito le proprie conoscen-ze informatiche nell’uso di software di pro-gettazione e pianifi cazione territoriale. Ha

partecipato a diverse attività formative, fra le quali il percorso su “Ambiente ed energia a sostegno della fi liera agricola italiana”. In-namorato della sua terra, Andrea scommette in prima persona nel futuro dell’agricoltura: “Voglio condividere con le delegazioni pro-vinciali i punti programmatici – sono le sue prime parole da neo presidente - e mettere insieme proposte per il prossimo futuro. Fon-damentale sarà la formazione dei giovani agricoltori”.

Il profi lo di Andrea rispecchia esattamen-te questa nuova generazione che ha scelto la campagna come mestiere e scommessa di vita. Sono gli alfi eri dell’agricoltura 2.0, quella che affi anca alla coltivazione le inizia-tive a servizio della società civile e delle isti-tuzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri pro-dotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano. Imprenditori a tutto tondo che usano con disinvoltura i nuovi me-dia, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove

strade e chi si innamora dei campi senza una storia rurale alle spalle.

Sempre nel padovano brilla l’iniziativa di due giovani donne, Claudia Giuliani e Margherita Ragazzi, amanti degli animali e della natura, che da due anni conducono la fattoria didattica “Ragazzi a quattro zam-pe” di Due Carrare. Un’attività che si è fatta conoscere e apprezzare per l’intensa attività con i ragazzi, in particolare con i disabili e le loro famiglie, ma anche per l’accoglienza dei cani e di altri animali e per le lezioni all’a-perto con centinaia di studenti, entusiasti di trascorrere una giornata a tutta natura. La fattoria “Ragazzi a quattro zampe” propo-ne numerose attività e occasioni per stare a contatto con gli animali, ideate direttamente da Claudia e Margherita, operatrici per l’in-fanzia e specializzate in zooantropologia didattica.

Organizzano visite per le scuole per far conoscere ai ragazzi gli animali, le loro abitudini, il loro modo di vivere. Numerosi i laboratori: dall’uovo al pulcino, il mio pri-mo formaggio, l’orto prende vita. L’azienda offre anche un servizio di pensione per cani durante tutto il corso dell’anno.

Supportate da uno staff di volontari, le

di Emanuele Masiero

Giovani imprenditori in agricoltura Barbetta ha ridato nuova vita all’azienda dei nonni, a Due Carrare animali a portata di bambino

Andrea, Claudia e Margherita: idee verdi

Claudia e Margherita con il diploma del premio Oscar GreenAccanto a loro al centro Andrea Barbetta con altri giovani

titolari ospitano in fattoria gruppi di ragazzi diversamente abili per attività di pet-therapy.

“Ammirando la passeggiata delle oche libere nel Biancolino – raccontano Claudia e Margherita - o assistendo alla passeggia-ta di Mina la maialina con i suoi cuccioli, guardando pony asini e cavalli al pascolo, seguendo l’evoluzione dell’orto ed apprez-zando il cambiamento delle stagioni, si ottengono risultati alle volte imprevedibili. Anche il sostegno ai vari centri estivi di tutta la provincia e’ stato un successo. Questa estate più di 800 ragazzini hanno apprez-

zato i laboratori con le verdure piuttosto che la creazione di spaventapasseri o l’attribu-zione della patente asinina”.

Particolare successo ha riscosso il per-corso della terra, dal seme sino al frutto, per far conoscere e incoraggiare un’alimenta-zione sana e a Km 0.

Cresce di giorno in giorno anche la co-munità virtuale della fattora con oltre 1.300 amici della pagina facebook ragazziaquat-trozampe.it che in poco più di un anno si sono affezionati alle iniziative delle due imprenditrici.

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23Cultura provinciale 17Cultura provinciale

La collezione dei Musei Civici si arric-chisce ancora. Gli eredi dello scultore e medaglista Luciano Mercante - i

fratelli Giuseppe, Carlo e Mario Mercante, unitamente alla signora Gabriella Vitello Mercante – hanno fatto dono alla cittadi-nanza di un cospicuo numero di opere in grado di illustrare compiutamente la valida personalità dell’artista e creare un vincolo di conservazione e valorizzazione.

Le nuove acquisizioni saranno esposte alla cittadinanza in una mostra allestita a Palazzo Zuckermann, fi no al 24 novembre, in ideale continuità con la fortunata “No-vecento in medaglia”, del 2006, organiz-zata in occasione del precedente lascito di medaglie e placchette di Mercante, che ne avevano fatto apprezzare l’opera incisoria.

Le sculture, che arricchiranno il Museo d’Arte, rappresentano una valida documen-tazione di un processo creativo che dal gesso preparatorio porta alla fusione in bronzo; mentre le medaglie e le placchette, con i modelli preparatori in gesso, destinate

al Museo Bottacin, contribuiranno ad am-pliare la ricca collezione medaglistica del Novecento.

Originario di Cittadella, dopo essersi di-plomato in Disegno Architettonico a Siena, Luciano Mercante si trasferì a Roma dove, tra il 1924 e il 1927, frequentò la Scuola d’Arte della Medaglia scoprendo la sua vo-cazione di medaglista perché, come ebbe a scrivere, nella piccola dimensione della circonferenza aveva “sentito di non avere vincoli alla possibilità di espressione”. Il suo lavoro, dunque, può essere racchiuso tra la scultura e la fusione-coniazione. Par-tendo da una formazione accademica ricca di reminiscenze classiche e non priva di echi del primo Novecento, acquisì uno stile personale, sensibile alle migliori espressioni dell’arte in Italia, in particolare degli anni trenta del XX secolo. Apprezzò i futuristi e i moduli propri del cubismo. La sua produ-zione fu scandita da un contenuto realismo scultoreo, da attenzione agli intenti cele-brativi messi in voga dal regime di quegli

anni e da un rinnovato repertorio iconogra-fi co che, senza tralasciare la ritrattistica, accolse nuovi temi e motivi.

Nella medaglia, con spirito fortemente innovativo, raffi gurò il lavoro nella sua va-ria articolazione, gli sport, il dramma della guerra. Negli anni cinquanta e sessanta del Novecento rinnovò la ricerca stilistica e tematica realizzando opere di carattere religioso e introspettivo.

Pur non raggiungendo i massimi livelli di notorietà, forse per una sua ritrosia a lavorare su commissione, riscosse in più occasioni l’apprezzamento delle critica e in-viti a esporre al più alto livello, ad esempio a numerose Biennali d’Arte a Venezia, alla Quadriennale di Roma e in varie manifesta-zioni riservate alla medaglia d’Arte a Parigi, Londra, Berlino, Amsterdam, Washington, Madrid.

Fino al 24 novembre sono tutte esposte a Palazzo Zuckermann,un grande lascito per la cultura

Padova Gli eredi dello scultore e medaglista hanno donato alla città una ricca e interessante collezione

Mercante dona opere ai Musei

A sinistra l’autoritratto di Luciano Mercante e a destra un gesso

Arte e follia. Un binomio che attraversa i secoli arrivando fi no alla contempora-neità, che tocca al contempo il mistero

della creazione artistica e quello della mente umana nelle sue più oscure declinazioni. La mostra “Furere. Tra follia e onirico”, in esposizione alla Galleria Cavour a Padova dal 24 novembre al 6 gennaio, propone un lungo percorso di 40 opere che indaga la tematica partendo dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia per arrivare sino alle opere di artisti del calibro di Ligabue, Dalì, Ernst, Bacon, Nistch, Brus, e altri artisti internazionali, oltre alle giovani promesse dell’arte contemporanea. La mostra sarà affi ancata da conferenze sul tema, tra le quali quella del professor Carlo Fumian su “Guerra: follia o stragia” del 20 dicembre alle 18, e altre realizzate in collaborazione con il dipartimento di salute mentale dell’Ulss 16 e dell’azienda ospedaliera.

LA mOSTRA

L.O.

Arte e folliaattaverso il sogno

L’immagine dell’esposizionedi laura Organte

Ospedaletto Euganeo Concorso cortometraggi con grandi nomi

Oltre cinquanta corti arrivati da tutta Italia, tredici fi nalisti per tre serate di premiazione alla presenza di decine

di appassionati. E’ un successo inaspetta-to ma meritato quello di “Cortincontri”, il primo concorso nazionale di cortometraggi organizzato dall’associazione Non Siamo Santi e dal patronato Guido Negri di Ospeda-letto Euganeo. La rassegna ha avuto il suo clou dal 17 al 19 ottobre, data in cui sono state proiettate le pellicole fi naliste e in cui sono stati consegnati i vari premi. Alla se-rata fi nale hanno partecipato nomi di tutto rilievo del mondo dei corti italiani, a partire dal regista Marco Bolla, già candidato al David di Donatello nel 2012, a Giancarlo Pidutti, vicepresidente di Sanremo Cinema.

Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Carlo e Clara” di Giulio Ma-stromauro, che pur non potendo presenzia-re alla premiazione ha inviato un simpati-co videomessaggio per ringraziare giurati e platea. La migliore fotografi a è andata a Filippo Silvestris con il cortometraggio “Oroverde”, già vincitore dell’importante “Ischia Film Festival” e tra le opere che più hanno toccato il cuore e lo spirito dei presenti e degli addetti ai lavori. Non a caso, “Oroverde” ha ottenuto anche la menzione speciale per l’eccellente rico-

struzione storica. La migliore sceneggiatu-ra è stata quella de “La Visita”, corto di Matteo Contin e Marco Bolla che vedeva tra gli interpreti la nota attrice Erica Blanc, fi gura che pare essersi proposta per fare da madrina alla rassegna nella prossima edizione.

La migliore attrice è stata ritenuta la giovanissima Rebecca Metcalf, ragazzina protagonista di “Oroverde” che ha vinto il premio per la migliore attrice. La migliore fi gura maschile è stata invece quella di Va-lerio Malorni in “Pre carità”, corto che si è meritato anche il premio del pubblico. Gli

altri due premi, la miglior regia e il premio speciale della giuria (presieduta da Luca Settimo), sono andati infi ne a Riccardo di Gerlando (“L’amore incompreso”) e a Luca Siron, regista di “Cristina”.

Le serate di premiazione sono sta-te condotte con grande professionalità dall’attrice Mickela Vettori e hanno visto la supervisione del presidente di giuria, il regista atestino Luca Settimo, e di Se-bastiano Mion, presidente di Non Siamo Santi, oltre che dei volontari di Prislop e della parrocchia di Ospedaletto Euganeo.

“Cortincontri” di qualitàun successo meritato

L’associazione “Non siamo santi” ha organizzato il concorso

Nicola Cesaro

EVENTI E mOSTRE

FOTOGRAFIA E JAZZDall’incontro tra un gruppo di fotografi italiani di jazz e Nicola Fasano, fotografo italo-danese residente a Copenhagen, è nata l’idea di riunire le proprie esperienze coin-volgendo due tra i maggiori fotografi di jazz: Gorm Valentin e Jan Persson. Ritroviamo in queste immagini i più grandi artisti di sempre, da Duke Ellington a Bill Evans, da Ben Webster a Johnny Hodges, da Chet Baker a Miles Davis, da Charles Mingus a John Coltrane, fi no ai contemporanei Han Bennink, McCoy Tyner, Winton Marsalis, Archie Shepp, David S. Ware, Misha Mengelberg, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri. In mostra alle Scuderie di Palazzo Moroni dal 13 novembre all’8 dicembre.

“QUI GATTA CI KOVA”La mostra “Qui gatta ci kova”, in esposizione fi no al 24 novembre presso la galleria la Rinascente, presenta il mondo bizzarro (fi abesco) e ironico dipinto da Franco Anselmi in 40 anni di attività. Protagonisti delle sue tele sono gatti, gufi , cavalli e altri animali artisticamente rivisitati come simbolica metafora di umani comportamenti. In mostra un universo coloratissimo e bidimensionale, che saprà incantare il pubblico e trasmet-tere delle emozioni del tutto inedite, partendo proprio dal signifi cato che ancora oggi si attribuisce alle metafore sugli animali.

MY FAIR LADY AL PALAGEOXIn scena il 6 dicembre al Pala Geox, My Fair Lady, uno dei più amati classici della storia del Musical. La “fair lady” Eliza Doolittle è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, Mary Poppins, un po’ Bella e un po’ Bestia, insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile che simpaticamente partecipa sin dal primo momento alla sua avventura. Una favola moderna la cui attualità non cessa di affascinare e che richiamerà a Padova numerosi appassionati.

a cura di Laura Organte

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecIcLISmO

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

FAbIO mAzzUccO cONqUISTALA SESTA GEmmA STAGIONALE

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di MonseliceFAbRIzIO GHEDIN NUOVO “TALENT ScOUT”pER LA FEDERAzIONE ITALIANA UNDER 18

N.C.

La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco

di Nicola Cesaro

Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano

Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecIcLISmO

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

FAbIO mAzzUccO cONqUISTALA SESTA GEmmA STAGIONALE

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di MonseliceFAbRIzIO GHEDIN NUOVO “TALENT ScOUT”pER LA FEDERAzIONE ITALIANA UNDER 18

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La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco

di Nicola Cesaro

Fabrizio Ghedin, apprezzato tecnico di pallamano

Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Quando lo sport arriva prima della politica. E’ una conquista civile, oltre che sportiva, quella raccolta dalla Federazione italiana

hockey, che ben prima di qualsiasi norma stata-le ha deciso di applicare per i propri tesserati il principio dello “ius soli”. Nel consiglio federale svoltosi il mese scorso a Bologna, infatti, la fede-razione ha stabilito che, in occasione del tessera-mento sportivo, ogni atleta nato nel territorio na-zionale sarà considerato italiano a tutti gli effetti. Non varrà più la regola, dunque, che fa conside-rare italiani solamente i fi gli di almeno un citta-dino italiano. La questione interessa anche gli appassionati di hoceky della Bassa Padovana. Gli stranieri della Fih sono in tutto 343, di cui 93 comunitari. I giocatori interessati da questa nuova e pionieristica normativa sullo “ius soli” sono una cinquantina. In questo mezzo centina-io di atleti c’è anche Yassir Nasrallah, marocchi-no, mediano classe ’96 residente a Merlara. Il nome di Yassir è stato pronunciato direttamente dai vertici federali durante la presentazione della novità in fatto di tesseramenti: l’atleta è stato

preso ad esempio tra i prospetti più importanti del panorama italiano che godranno di questa nuova scelta normativa. Yassir è tesserato con la Polsportiva Sculdascia, che ha cresciuto il gio-vane sportivo: “Yassir è stato preso ad esempio perché è uno dei prospetti più promettenti del panorama nazionale - spiega Ulisse Missaglia, dirigente della Polisportiva. - Per noi è un onore sapere che un nostro atleta sarà tra i primi a godere di questo giusto ed equo riconoscimen-

to”. Yassir è nato in Italia da genitori marocchini. Mediano di grande talento, gioca nelle giovanili della Sculdascia, società che raccoglie giovani di Merlara e Casale di Scodosia. Il diciassettenne (sarà maggiorenne ad aprile) milita anche in A/2 con il Rovigo. E’ nel giro della nazionale, e certamente al compimento della maggiore età vestirà la maglia azzurra. Ma intanto Yassir, per lo Stato cittadino marocchino, per la Fih è già italiano.

Hockey senza barrierecIcLISmO

Finisce in gloria, per i colori patavini, la stagione ciclistica riservata alla categoria esordienti con una straordinaria impresa di Fabio Mazzucco (Santangiolese Acli) che si è imposto a Nembro (BG) nella 23ma Medaglia d’oro Riki Schiattareggia,

una delle gare più importanti del calendario esordienti. Gara osteggiata da una pioggia insistente che prevedeva 5. Giri di un circuito ondulato con l’arrivo posto su una rampa di 2 chilometri con pendenze al 20%. Il forte scalatore di Conselve ha acceso la contesa al terzo giro, con altri 4 concorrenti, e poi si è involato a 3 chilometri dalla conclusione, ha resistito al ritorno degli avversari giungendo a braccia alzate. Per Mazzucco 6. gemma stagionale che lo conferma come uno dei talenti emergenti più interessanti nell’intero panorama nazionale della categoria. La Santangiolese, unica rappresentante padovana in terra bergamasca, brinda anche all’ottimo quarto posto ottenuto da Davide Boscaro tra i primi anno. Alla fi ne il diesse Andrea Caco traccia un primo bilancio della stagione ed esprime grande soddisfazione per i risultati ottenuti: “abbiamo ottenuto 15 vittorie di squadra oltre a 11 secondi posti e 2 terzi e altri 30 piazzamenti nei primi 10, un risultato eccezionale, un grazie pubblico a tutti e in particolar modo agli atleti che hanno sempre gareggiato con il massimo impegno”.

FAbIO mAzzUccO cONqUISTALA SESTA GEmmA STAGIONALE

Walter Lotto

Fabrizio Ghedin ottiene l’ennesimo successo personale. Il tecnico di pallamano di Monselice avrà infatti

il compito di scovare e far crescere i gio-vani talenti della pallamano italiana. Per volere della Figh, la federazione italiana di handball, il quarantaduenne monselicense è il nuovo allenatore della nazionale Un-der 18. Ghedin, assieme ad Angelo Dica-rolo e Fredi Radojkovic, comporràla nuova commissione tecnica che avrà il compito di elaborare un piano straordinario di in-terventi volti alla valorizzazione dei set-tori giovanili, con particolare impegno nella selezione e nella cura del talento. Il tecnico monselicense si è già messo al lavoro: dal 30 ottobre, a Chieti, è stato il responsabile del raduno della nazionale U18 maschile, con l’obiettivo di preparare la formazione azzurra alle qualifi cazioni per gli Europei 2014 che si terranno dal

10 al 12 gennaio. Si tratta dell’ennesimo successo di Ghedin, che lo scorso anno ha visto sfuggire solo all’ultimo il sogno tricolore, quando il suo Pressano ha cedu-to con onore contro la corazzata Bolzano laureandosi comunque vicecampione d’I-talia. E’ merito di Ghedin anche la prima e storica partecipazione del club trentino alla Challenge Cup, una sorta di Europa League dell’handball. Negli ultimi mesi il tecnico ha anche raccolto due secondi po-sti regionali con le formazioni maschile e femminile Allievi del liceo “Ferrari” di Este ai campionati sportivi studenteschi. Qual-che settimana prima della fase regionale i due gruppi, sempre sotto la supervisio-ne del monselicense, avevano ottenuto anche i titoli provinciali. L’attenzione del tecnico, oltre che per il settore nazionale, ricadrà anche nelle scuole di pallamano del territorio padovano.

PAllAMANO. Nuovo prestigioso incarico al tecnico di MonseliceFAbRIzIO GHEDIN NUOVO “TALENT ScOUT”pER LA FEDERAzIONE ITALIANA UNDER 18

N.C.

La novità. Yassir di Merlara, nato da genitori marocchini, punta alla Nazionale

Il giovane Yassir impegnato in una azione di gioco

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Fabio Mazzucco, sei vittorie in stagione

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Sulla carta sembra la soluzione de-fi nitiva a tutti i peggior disagi che i pendolari dei treni veneti hanno do-

vuto sopportare in questi anni. Un sogno all’orizzonte, rincorso a lungo con il proget-to sempre in itinere della metropolitana di superfi cie, che fi no ad oggi non, si è mai realizzato. Ora le cose potrebbero cambiare davvero. Ma per la prova del nove i cittadini dovranno attendere il 15 dicembre, data in cui entrerà uffi cialmente in vigore il nuovo orario cadenzato dei treni regionali.

Ideato nell’arco di due anni da un ingegnere veronese, Domenico Menna, il nuovo servizio ferroviario locale cadenzato prevede dei treni a fre-quenza regolare: stes-so posto stesso orario, e dunque, facilmente memorizzabili.

Da Mestre, ad esempio, al minuto 03 partiranno i treni veloci per Rovigo, al minu-to 19 per Verona Porta Nuova, al minuto 49 per Vicenza, al minuto 54 per Padova. Lo shuttle Mestre-Padova, invece, partirà dal binario giardino al minuto 35 e da Padova rientrerà a Mestre al minuto 53.

Tutto questo avverrà dalle 7 alle 22, tutti i giorni.

Una vera rivoluzione del sistema re-

gionale della mobilità su rotaia che vedrà passare sulle tratte principali treni ogni dieci minuti. Se così sarà la rete ferroviaria complessivamente verrà rafforzata, tanto che, promettono dalla Regione, nessun pas-seggero trascorrerà più di un’ora senza un treno per la sua destinazione.

“L’obiettivo è migliorare il servizio, - spiega l’assessore regionale alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso - fornendo più treni e più capienti, con più possibilità di collegamento e di coincidenze, più fermate”. “So molto bene che cambiare abitudini e spostare orari inciderà su com-portamenti per così dire consolidati – ag-

giunge Chisso – ma il lavoro che abbiamo fatto darà certamente più risposte positive di quanto non sia in grado di fare il servizio come è attualmente

strutturato. Il nuovo sistema sarà unico nel suo genere in Italia, studiato sulla base dei fl ussi di mobilità delle persone, basato su regionali lenti, regionali veloci e coincidenze tra linee diverse che si intersecano tra di loro, servito da una trentina di convogli in più rispetto agli attuali”.

La novità che rende contenti tutti, so-prattutto i pendolari, riguarda l’incremento

di Germana Urbani

Da dicembre convogli ogni dieci minuti sulle tratte principali e rafforzamento complessivo di tutta la rete così che nessun passeggero resti più di un’ora in attesa

La Regione ha già acquistato venti nuovi treni svizzeri e ne comprerà altri nove

Tutti di corsa per non perdere la coincidenza

delle corse possibile anche grazie ad un par-co convogli che comprenderà 20 nuovi com-plessi Stadler, 9 nuovi convogli Vivalto, 14 nuove carrozze doppio piano e il revamping di 316 vetture Trenitalia a Media Distanza.

L’unico neo che si può ravvisare potreb-be essere colto nella necessità di fare diversi cambi per un unico viaggio. Ma, consideran-do che il modello è la metropolitana delle grandi città, i veneti nell’usare il treno do-vranno ricordare come per spostarsi a Parigi da un posto all’altro occorra scendere anche più volte da un convoglio e prenderne un altro.

Il nuovo orario prevede, infatti, che i di-versi convogli siano tra loro “sincronizzati”. In questo modo sarà possibile transitare da un regionale veloce (che ferma solo nelle

stazioni principali) a un regionale lento (che ferma ovunque) e lungo direttrici dove oggi il servizio è non solo spezzettato ma non esistono coincidenze (Conegliano – Treviso – Vicenza, per esempio). Questo peraltro elimina le interferenze oggi esistenti fra tratte non elettrifi cate e tratte non elettri-fi cate, che sono più razionalmente servite da convogli a trazione dedicata a fronte di interferenza quando il transito è misto.

Con questi cambiamenti epocali è lecito dire che la mobilità veneta si adegua agli standard europei e non è facile per una Re-gione che ha un sistema di mobilità non a raggiera, ma diffuso da e verso città che si collocano appunto in un contesto policentri-co e metropolitano, dove l’attuale servizio fi no ad oggi non è riuscito a dare le risposte

che chiedevano i viaggiatori e soprattutto i pendolari.

“Per tutti noi – ribadisce Renato Chisso – in primo luogo Regione ma anche Treni-talia, il cadenzamento è una scommessa, nella quale crediamo, che abbiamo deciso di accettare e che vogliamo vincere. Siamo di fronte ad una nuova fi losofi a della mobilità pubblica – continua l’assessore regionale – che non coinvolgerà solo il treno ma anche il trasporto su gomma, all’interno di un si-stema integrato al cui centro ci sono non gli aggiustamenti di un sistema ereditato dal passato, ma le esigenze e le richieste degli utenti, dei pendolari, dei lavoratori, degli studenti e la necessità di dare le migliori ri-sposte possibili in un quadro di compatibilità economica”.

Renato Chisso

I nuovi orari dei treni che rivoluzionano il trasporto pubblico

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27Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Pendolari sul piede di guerra e una raccolta fi rme che ha già superato quota 25.000 e serve per spingere la Regione Veneto a riconsiderare la decisione di soppri-

mere dal 15 dicembre, come deciso la scorsa estate, gli 8 “treni dei pendolari interregionali” Venezia-Milano utilizzati da 36 mila passeggeri ogni giorno. A quanto pare, per colpa dei tagli dallo Stato, il Veneto non ha più soldi per garantire il servizio svolto da quattro coppie di treni interregionali veloci Milano – Venezia. Né la Lombardia stanzierà i 4 milioni di euro necessari a salvare i convogli di Trenitalia che saranno, quindi, can-cellati. Per l’assessore regionale Chisso si tratta di un falso problema: i convogli saranno sostituiti da 13 coppie giorna-liere di “Frecce” regionali Venezia – Verona che oggi non

ci sono, che si affi ancheranno ai treni cadenzati Milano – Verona di TreNord. Secondo l’assessore, dunque, i pendolari veneti vedranno più che triplicato il servizio veloce, oltre ad avere un servizio orario che fermerà in tutte le stazioni. Il cambiamento, paradossalmente, scontenta i pendolari ma

costa molto di più alla Regione. Le 13 coppie di Frecce regionali, il cui costo a catalogo a carico del Veneto sarà di circa 16,7 milioni l’anno a fronte dei 10,7 milioni pagati oggi dalla Regione per le quattro coppie di in-terregionali, potranno tranquillamente

collegarsi in coincidenza con i già esistenti treni orari regionali lombardi Milano – Verona (oggi sono 11 nel corso della giornata, oltre ai quattro interregionali in questione). “Se-condo Trenitalia – ha ricordato l’assessore – la coincidenza

è facilmente realizzabile nel capoluogo scaligero sul mede-simo marciapiede per quanti sono interessati a proseguire il viaggio lungo questa direttrice, tenuto altresì conto che il Veneto ha previsto il prolungamento oltre Verona di un paio di regionali non veloci”. Studenti e lavoratori pendolari però sembrano non voler sentir ragioni e sulle coincidenze avan-zano forti dubbi. “Aspettare un’ora in più il treno successivo – dicono dal Comitato -, forse, è scomodo ma accettabile per una persona che decide di farsi un weekend fuori città, ma di certo non per un pendolare, non per un lavoratore che deve rendere conto di un’ora di ritardo al proprio datore, non per uno studente che perde una lezione, un giorno sì e l’altro pure”. E se non bastasse del cambiamento ne risentirà anche il portafogli. “Da dicembre saremo costretti a sborsare quasi il doppio del costo del nostro biglietto per una Freccia, o accontentarci di un ancora più sovraffollato regionale, affi -

dandoci alle care e amate coincidenze. Purtroppo, chiunque abbia mai preso un treno sa, ed è proprio il caso di dirlo, che le coincidenze non esistono. Troviamo inaccettabile che la regione Veneto abbia preso questa decisione con un atto di forza sul presupposto cinico che un lavoratore, oggi, non ha alternative: o rinuncia al lavoro, o paga di più, perché uno stipendio, anche se decurtato del costo spropositato di un abbonamento mensile di una Freccia, in una famiglia, è meglio di niente”.

di Germana Urbani

Soppressi otto treni interregionali che collegano Venezia con Milano

Pendolari: “La Regione ci ripensi”

Gli abbonamenti per le Frecce veloci costeranno molto di più

LE pRIORITà

I 152 milioni di tagli sui servizi pubblici universali previsti tra le misure dell’ultima legge di Stabilità preoccupano non poco Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, inter-venuto ad un convegno veneto proprio sul tema dei trasporti. “Se le cose restano così - ha

commentato – non mi resta che stilare una relazione sui servizi che non si possono più fare”. Occorre, dunque, una programmazione oculata e un concorso maggiore dei cittadini nelle spese per il servizio.“Chiedere infrastrutture per fare tutto è semplice - ha affermato Moretti - ma un paese che magari ha seicento abitanti deve capire che non può avere una sua fermata del treno. E siamo alla follia pura se pensiamo ad un aggancio ferroviario per tutti gli aeroporti”. Secondo l’ad di Trenitalia, per mantenere in equilibrio il settore dei trasporti in Italia bisogna recuperare “quella

normalissima cosa in base alla quale chi usa un servizio ne paga il prezzo. Quante aziende di trasporto stanno in piedi oggi in Italia? - ha chiesto retoricamente Moretti alla platea di imprendito-ri - Non vi sembra che ci sia un problema di rapporti tra servizi e infrastrutture? Voglio dire questo perché altrimenti non sta in piedi niente, altrimenti non ci salviamo”. E per risolvere o almeno arginare il problema del sovraffollamento dei treni non vi è altra via che stanziare “più risorse - ha affermato - perché i treni sono pochi e, allo stato delle cose, non possiamo fare miracoli, ma solo cercare di garantire la massima effi cienza E poi ci vuole una programmazione omogenea delle linee, perché qualche sfi lacciatura indubbiamente c’è, anche se occorre tempo per una program-mazione dei servizi a medio-lungo termine”.

UNA bUONA pOLITIcA DEI TRASpORTI SU ROTAIA VA FINANzIATA bENE

Page 30: Bassapad ott2013 n132

12 Il Veneto in primo piano

Il 24 novembre, come ogni anno, si cele-bra la triste giornata contro la violenza di genere che sempre più spesso sfocia in

femminicidio. Ad ottobre la Camera ha fi -nalmente dato il via libera alle nuove norme sul contrasto alla violenza di genere. Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore dell’impegno di tante deputate è stato fornire uno strumen-to valido per dare avvio ad un vero piano nazionale antiviolenza, costruito con il con-tributo delle associazioni e degli operatori. Sono previste politiche di formazione, poli-tiche di prevenzione, la costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo 5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione

di uno specifi co fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni hanno ga-rantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove, attra-verso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e cultura, troppo spesso in solitudine.

Delia Murer, deputata veneziana del Pd e componente della commissione Affari sociali, sottolinea l’importanza del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare il testo del governo attraver-so i numerosi emendamenti accolti: “Un passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in più.

Abbiamo lavorato intensamente, nel-le commissioni, per migliorare il testo del Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tu-tela per le donne, fi nanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio con il Piano che sarà costruito in modo partecipa-to e il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà fi nanziato in automatico. La legge – conclude la de-putata – è per noi solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo

di Germana Urbani

Maggiore tutela, fi nanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio e il Fondo per le politiche su diritti e pari opportunità fi nanziato in automatico

Il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio primavera

No alla violenza di genere: fi nalmente la nuova legge

ratifi cato ad inizio di legislatura, comincia a trovare concreta attuazione. C’è ancora da lavorare e lo faremo a partire dalla legge di Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara priorità per l’agenda politica”.

In assenza di una legge nazionale, il Veneto si era dotato di una propria legge contro la violenza di genere ad inizio pri-mavera. Con voto unanime il Consiglio regionale aveva approvato la Legge “In-terventi regionali per prevenire e contrasta-re la violenza contro le donne”. Un lavoro di sintesi di due precedenti progetti di legge presentati rispettivamente dal consigliere del Pdl Leonardo Padrin e dal consigliere del PD Piero Ruzzante, che avevano entrambi trovato un’adesione trasversale. Con que-sta legge quadro il Veneto, riconosceva, prima ancora dell’I-talia, che ogni forma di violenza contro le donne rappresenta una violazione dei diritti umani fonda-mentali alla vita, alla dignità, alla libertà, alla sicurezza e all’in-tegrità fi sica e psichica della persona e che le donne, anche quelle di minore età, sono spesso esposte a gravi forme di violenza, che costituiscono grave violazione dei diritti umani oltre che principale ostacolo al rag-giungimento della parità tra i sessi.

Con la stessa legge sono state defi nite anche le tipologie delle strutture necessarie rivolte alle donne vittime di violenza e ai loro fi gli minori: i centri antiviolenza che offrono assistenza, sostegno e percorsi di superamento del disagio, le case rifugio e le case di secondo livello, ovvero strutture di ospitalità in grado di offrire accoglienza e protezione. “Si è trattato – spiega il consi-gliere del Pd Piero Ruzzante - di un percorso che ha coinvolto il mondo del volontariato e

dei centri antiviolenza della nostra Regione e per questo siamo molto soddisfatti. E’ importante ora che le risorse che verranno stanziate consentano un percorso di raffor-zamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio, perché ciò rappresenta una reale prevenzione per tutte quelle violenze che si consumano all’interno delle abitazioni o nella vita quotidiana e che possono sfociare in femminicidio”

“Si tratta - ha aggiunto Padrin - di un provvedimento composito, ma calato sulla realtà veneta e quindi applicabile e operativa. Si va dal coordinamento di tutti i soggetti che ope-rano sul fronte della violenza di genere al coinvolgimento degli enti locali, vere sen-tinelle del territorio”. Le reti che i vari sog-getti sono chiamati a sviluppare saranno il cuore pulsanto dell’o-peratività di questa legge: i centri e le case dovranno man-tenere costanti e fun-zionali rapporti con le forze dell’ordine, l’au-torità giudiziaria a cui compete l’assistenza,

la prevenzione e la repressione di reati, nonché con enti locali, aziende sanitarie e istituzioni scolastiche operanti nel territorio al fi ne di garantire risposte adeguate alle diverse condizioni personali di provenienza nel rispetto delle rispettive competenze e attribuzioni istituzionali.

Con l’approvazione della Legge regio-nale erano stati stanziati 400.000 euro a copertura delle attività del 2013.

Ora, l’ultimo decreto nazionale mette in campo dieci milioni di euro che saranno erogati attraverso le Regioni e la com-missione Pari opportunità del Veneto ha pubblicato da poco i bandi per domande e progetti.

La prima causa di uccisione nel Mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l’omicidio

28 Il Veneto in primo piano

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1Il Veneto in primo piano

La politica approda sui social network e ne fa ampio uso per veicolare idee, notizie, spunti di rifl essione. I politici si servono della rete per dare il via a dibattiti, per risponde-

re a sollecitazioni o provocazioni. In molti sono convinti che internet in generale e, nello specifi co, i social network siano in grado di migliorare i rapporti tra i cittadini e le istituzioni politiche. Si ricorre copiosamente alle reti sociali online per divulgare materiale informativo, promuovere forme di mobili-tazione politica e partecipazione, consultando o coinvolgendo direttamente i cittadini in merito a questioni di dominio pub-blico, infi ne si mettono a disposizione nella rete informazioni che un tempo erano accessibili ai soli addetti ai lavori. E così si moltiplicano le informazioni.

Del resto, i guru della comunica-zione sostengono da tempo che il pre-sente vive sulla galassia digitale e che ormai per “esistere” è indispensabile approdare in questa dimensione. Le community virtuali sono un fenome-no sociale di massa che consentono di tessere quotidianamente fi ttissime reti comunicative. Contatti che posso-no offrire anche alla politica vantaggi enormi. La comunicazione politica nel cyberspace è economica, veloce, illimi-tata, multimediale, interattiva: in una parola effi cace.

Negli Usa Obama, in occasione della prima campagna elettorale da candidato alla Casa Bianca, riuscì, utilizzando in modo abile il mezzo, a dimostrare le grandi – e ancora poco esplorate - potenzialità che i social network potevano avere anche in politica. Dimostrò come la rete fosse un mezzo ideale per mobilitare i propri sostenitori ed ampliarne il numero, per raccogliere fondi e captare larghe fasce di elettori, aumen-tando con la maggiore visibilità anche l’incisività della propria azione.

In Italia il Movimento 5 stelle è fi glio della rete, con la sua attività di mobilitazione e reclutamento è arrivato a ottenere un ampio consenso elettorale fi no ad approdare in Parlamento.

Ma quanto sono social i politici nazionali e locali nel no-stro Paese? Quanti si confrontano con i cittadini attraverso Twitter o Facebook e, soprattutto, vengono utilizzati in modo appropriato questi strumenti, con una strategia consapevole e un esito sempre favorevole e costruttivo?

Infi ne, è suffi ciente trasferire modelli comunicativi e

organizzativi dal mondo reale a quello virtuale per dirimere quel rapporto confl ittuale e diffi dente che i cittadini hanno manifestato, in modo crescente negli ultimi anni, con la poli-tica e la classe dirigente del Paese?

La politica 2.0: potenzialità, rischi e opportunità. Con Vincenzo Romania, ricercatore presso l’Università di Padova e docente della Sociologia della Comunicazione e Sociologia dei Processi Culturali, abbiamo approfondito il tema.

Come si adatta la politica ai social network?“I social network sono uno strumento accessibile, co-

nosciuto, un fenomeno di massa e per questo adatto anche per la comunicazione politica. In Italia Facebook è diffuso tra più della metà della popolazione. E’ evidente che rappresenta un grande potenziale anche a livello di utilizzo politico.

I social network hanno il vantag-gio di essere uno strumento econo-mico e di favorire una comunicazione diretta con i cittadini, che vengono inoltre sollecitati ad interagire con il proprio interlocutore. Questo modello di comunicazione alimenta un’idea di trasparenza del politico e di coinvolgi-

mento dei cittadini, utile ad aumenta-re il consenso e la partecipazione. La rete, come mezzo per poter offrire a tutti la possibilità di prendere la parola e intervenire, rappresenta un modello di democrazia diretta. Naturalmente

con i rischi che la democrazia diretta può comportare. Per questo è un modello di comunicazione che va moderato e or-ganizzato, affi nché non diventi uno strumento incontrollato, espressione di eccessi e intolleranza”.

I social network possono essere dunque utili a ricuci-re lo strappo e colmare la distanza tra cittadini e politici?

“Sì, la rete offre la possibilità di fare politica in modo innovativo. I social network sono frequentati per lo più da pubblici di giovani e acculturati: due bacini interessanti da cui attingere consenso e a cui sollecitare partecipazione.

In Italia il Movimento 5 stelle è un esempio signifi cativo: con un modello diverso dal partito politico tradizionale, avva-lendosi, più che di uno staff di politici, di fi gure professionali specializzate nella comunicazione on line ha dimostrato che si può fondare un partito e creare un seguito semplicemente passando per la rete e per i social network.

I vantaggi dei movimenti che nascono e vivono nella rete e grazie alla rete sono rilevanti anche sul piano pratico:

l’economicità di una struttura “leggera” che si muove su in-ternet rispetto ai costi e alla complessità dell’organizzazione dei vecchi partiti; la snellezza e la velocità della comunicazio-ne politica e il coinvolgimento diretto dei nuovi “militanti”. Con la marginalizzazione della fi gura dei militanti nei partiti tradizionali e la perdita di coinvolgimento degli elettori proprio il cyberspace può aprire nuovi canali di riavvicinamento dei cittadini alla politica”.

I social network sono uno strumento adeguato a co-municare contenuti, spesso complessi e impegnativi che magari meritano approfondimento e rifl essione?

“Fra i vantaggi di questo tipo di comunicazione vi è l’accesso veloce, diretto e condiviso al dibattito, quindi un’ampia partecipazione in tempo reale. E’ indubbio che un abile comu-nicatore abbia più appeal utilizzando formule accattivanti, slogan che sap-piano colpire e catturare consensi. Ma ricordiamo che i social network sono solo uno strumento, limitato se si vuole approfondire un dibattito e a rischio di superfi cialità ma la questio-ne dei contenuti ed il processo di ba-nalizzazione di essi è un fenomeno in atto anche nei media più tradizionali come ad esempio la televisione. Non si vogliono approfondire le questio-ni, si semplifi ca e si ricorre a slogan populisti per allargare il consenso. La banalizzazione è un fenomeno che riguarda i contenuti della politica e non gli strumenti con cui vengono comunicati”.

I social network consentono ai politici di bypassare il “fi ltro” della stampa: è una dinamica corretta di in-formazione?

“Una volta esistevano i comunicati stampa, adesso le comunicazioni vengono fatte tramite la rete e i social net-work che veicolano direttamente ai destinatari le notizie. La pubblicabilità diretta delle notizie ha il vantaggio di superare la “censura” e di avere una più ampia sfera di divulgazione, mentre negli ultimi anni si registra un sempre più ridotto uti-lizzo del consumo di stampa, soprattutto cartacea. Vi sono tuttavia anche dei limiti. In primo luogo ci si affi da alle ca-pacità comunicative del singolo politico e del suo staff che può utilizzare con “furbizia” il mezzo ma deve farlo in modo giusto e corretto. Il rischio è appunto di creare allarmismo o false aspettative. Cambia il sistema di verifi care le notizie pubblicate sui social network e anche il modo di interpretar-

le”.Non tutti i politici sono in grado di gestire i social

network in modo adeguato. Non sono mancati anche da noi gli “scivoloni” e le cadute di stile.

“E’ necessaria una regolamentazione attenta dei lin-guaggi dei politici, che devono essere consoni e adatti. L’uso dei social network da parte della politica e di politici porta ad una forte personalizzazione sulla scena della comunicazione. Questo processo consente ampia visibilità ma, contestual-mente, anche un grosso rischio: è suffi ciente un contenuto sbagliato, un’uscita “stonata” per mettere a rischio la propria

reputazione. Del resto non è neanche questo un fenomeno esclusivo dei social network, ma esiste anche per altri tipi di media. Quante volte nella stampa vengono smentite dichiarazio-ni rilasciate inopinatamente?

E’ vero che c’è da parte dei nostri politici ancora una certa impreparazio-ne ad utilizzare in modo giusto i social network ma è anche vero che c’è chi invece ha sviluppato una notevole abi-lità nel manovrare questo strumento in modo “furbo”.

E così non tutte le uscite “infeli-ci”, sono tali: talvolta sono costruite ad arte per catalizzare l’attenzione su di sé, talvolta sono suffi cienti poche parole provocatorie per ottenere in breve tempo quella visibilità che può

aprire le porte giuste per fare, tramite i social network, rapi-damente carriera”.

Infi ne, concludendo?“Concludendo i social network sono un interessante

strumento di comunicazione che come tale va considerato. Sta a chi lo usa farlo in modo appropriato e costruttivo, come per tutti i media e gli strumenti di comunicazione. E’ vero che anche in politica può essere uno strumento per veicolare idee, stimolare interessi e raggiungere un pubblico sconfi nato e anagrafi camente molto ampio, arrivando fi no ai giova-nissimi, ma da solo non basta a risolvere il problema della disaffezione alla politica, della banalizzazione dei contenuti, della scarsa partecipazione. Sui social network si può lanciare un tema di dibattito, si possono confezionare offerte diversi-fi cate, tali da soddisfare un pubblico più ampio, si possono costruire reti di contatti, ma se non segue poi un incontro pubblico, una mobilitazione e impegno reali nell’attività poli-tica, tutto rimane nella rete, virtuale”.

di Ornella Jovane

Alla ricerca di nuovi linguaggi e nuovi canali per riallacciare i contatti con i cittadini, amministratori e politici twittano e dialogano con gli “amici” di Facebook

La politica, internet e i social network

2.0, la politica nella rete

Non tutti i politici sanno gestire in modo appropriato questo dirompente strumento

Il dialogo diretto con i cittadini alimenta un’immagine di trasparenza del politico

Vincenzo Romania, insegna all’Università

di Padova

29Il Veneto in primo piano

Page 32: Bassapad ott2013 n132

30 Voci da palazzo 15Voci da palazzo

“In tre anni la Regione ha investito a Vicenza 26 milioni di euro con-cludendo 61 interventi per la sicu-

rezza idraulica, disponendo l’iter d’appalto per 86 milioni delle due casse di espan-sione di Caldogno e Trissino e per altri 90 milioni il progetto dei tre invasi a Merola, viale Diaz a Vicenza e Montebello (oggi in fase di Via)”. Questa è stata la replica di Federico Canel e Nicola Finco, rispetti-vamente capogruppo leghista in Consiglio regionale e presidente della commissione Ambiente, alla richiesta di sollecito arrivata da Toniolo.

“Mentre Galan – sono andati giù duri i due leghisti - aveva ignorato il problema, adesso Zaia lo sta risolvendo nel pieno rispetto degli iter statali. Che, ricordiamo, sono lunghi per due motivi: evitare ricorsi che bloccherebbero le opere e scongiurare infi ltrazioni mafi ose. Costantino Toniolo, ex sindaco di Caldogno che negli anni nulla ha fatto per prevenire le esondazioni, dovreb-be ben saperlo. Ma a volte la propaganda politica si fa sulle spalle della gente, nella maniera più squallida possibile. Se Toniolo, che parla di poca trasparenza negli appalti, ha rimostranze o denunce, vada di corsa in Procura, faccia un esposto e vedremo gli esiti: diffamare in questo modo chi lavora per risolvere emergenze accantonate da 80 anni è squallido e propagandistico. Im-pressionante poi – rimarcano i due espo-nenti leghisti - la puntualità con cui Toniolo interviene sui lavori per le casse di espan-sione nel Vicentino: sempre a ridosso di un allarme meteo. Sembra quasi un mettere le mani avanti, un ‘io l’avevo detto’: tol-lerabile da un esponente dell’opposizione, meno da uno della maggioranza, che no-nostante sia presidente della commissione Affari Istituzionali pare non conoscere le leggi in materia. Invece di pontifi care su chi sta seguendo l’iter per le grandi ope-re – proseguono Caner e Finco -, Toniolo dovrebbe smetterla di fare politica sulle disgrazie della gente e su chi sta lavorando per prevenirle. Invece di vaticinare sulla stampa, Toniolo potrebbe chiedere lumi a Galan su quanto non è stato fatto in 15 anni, o meglio muovere il suo Governo a Roma e concedere al governatore Zaia i poteri speciali necessari per accelerare le opere antialluvione. Ma si sa qual è il detto veneto: a ciacoe i xe boni tuti…”.

Federico Caner e Nicola Finco“A cIAcOE I XE bONI TUTI…”

L’opinione

Novembre è il mese della grande paura per i veneti, l’alluvione del 2010 è ancora una ferita aperta per molte comunità della nostra regione. Aperta perché

la stagione degli indennizzi non si è ancora conclusa del tutto ma soprattutto perché molti di quegli interventi, ri-tenuti fondamentali per evitare che i fi umi tornino a fare paura, sono ancora lontani dal ritenersi conclusi. Purtroppo per il territorio compreso tra i Colli Berici, Euganei e Adige sono solo due i fi umi deputati a portare al mare l’acqua che cade in eccesso: Bacchiglione e Gorzone, su di essi è imperniata buona parte degli impianti idrovori deputati dal sollevare l’acqua dalle zone depresse del Veneto centro-meridionale. Due fi umi, va detto, le cui arginature sono quelle fatte alla fi ne dell’800 in ragione di un territorio completamente diverso da quello attuale. Un tempo fossi, scoli e canali permettevano lo sgrondo delle terre e tratte-nevano l’acqua in campagna senza far arrivare una massa d’acqua imponete alle idrovore, mandandole in sofferenza. Oggi, invece, l’eccessiva cementifi cazione ha creato le con-dizioni contrarie, ossia grandi quantitativi d’acqua arrivano agli impianti di sollevamento quasi in un solo colpo creando grandi diffi coltà per il loro smaltimento. Defl usso, tuttavia, ancora più improbabile se il Gorzone o il Bacchiglione sono già in piena con il rischio che gli ottocenteschi argini cedano di schianto. La Regione ha cercato di risolvere a monte il problema, con la creazione di due bacini di laminazione nel Vicentino. Il primo è stato previsto a Trissino, per la sicurezza dei comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospeda-letto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, il secondo a Caldogno sul tor-rente Timonchio in modo da mettere in sicurezza i comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggia-no, Ponte San Nicolò e Casalserugo. Di che si tratta? Della realizzazione di due grandi aree da inondate per scolmare la piena dei rispettivi fi umi. Il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Prefetto di Verona Perla Stancari, fi nanziò i primi

lavori ancora qualche anno fa. I lavori, però, sono andati avanti a rilento, e malgrado l’assessore regionale Maurizio Conte avesse più volte rassicurato che i cantieri rispettavano

i tempi, in realtà i lavori non sono anco-ra fi niti. Entro fi ne anno i bacini dovreb-bero essere pronti ma intanto novembre è già qui e la paura dei fi umi in piena ritorna. Anche il consigliere regionale del Pdl e presidente della commissione Affari Istituzionali del Consiglio veneto,

Costantino Toniolo, ha incalzato la propria maggioranza nell’accelerare la realizzazione dei due interventi, tirandosi addosso gli strali di colleghi di coalizione. “Sono passati tre

anni dall’alluvione di Ognissanti del 2010 – questa il tono dell’interrogazione presentata dall’esponente vicentino del Pdl alla propria maggioranza - molti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per garantire la sicurezza idrogeo-logica sono stati fatti, lo riconosciamo, ma purtroppo alcune opere molto importanti come la realizzazione degli invasi di Caldogno e Trissino, sono ferme al palo nonostante sia-no fi nanziate”. “Il nostro tessuto economico e sociale, già provato dalla crisi - conclude Toniolo - non reggerebbe ad un’altra alluvione. Troppe le famiglie e le attività econo-miche che hanno subito gravi danni! Perché la sicurezza aumenti ci vogliono i fatti!”.

di Fortunato Marinata

Territorio Sono passati tre anni dal cataclisma che ha messo in ginocchio il Veneto

Novembre, torna la paura delle alluvioniI bacini di laminazione di Trissino e Caldogno sono gli interventi strategici per mettere in sicurezza i territori lungo l’asta del Gorzone e del Bacchiglione. Il ritardo dei lavori ha messo in fi brillazione la maggioranza di Palazzo Ferro Fini

“Da amministratore pubblico mi sono sempre battuto per la difesa del ter-ritorio, sia da Sindaco e consigliere

di Caldogno, sia da assessore provinciale beri-co, sia ora che sono in Consiglio Regionale con un ruolo legislativo e di controllo rispetto all’e-secutivo di Palazzo Balbi! L’attacco in risposta ad una mia interrogazione che vuole essere costruttiva, è semplicemente personalistico e strumentale! Dobbiamo dare risposte concre-te sul problema della sicurezza idraulica ed evitare questi personalismi da parte dei consiglieri: la mia domanda era tecnica e rivolta alla giunta. In questo caso Caner e Finco sbagliano ad interpretare lo strumento dell’interrogazione - spiega Toniolo - non è un’arma ad uso esclusivo dell’oppo-

sizione, ma strumento costruttivo per sollevare temi fi nalizzati al bene comune. Il tono della mia domanda sulla situazione degli invasi che sono previsti nel Vicentino era proprio quello di fare il punto seriamente sulla situazione - precisa Toniolo - un’azione di stimolo verso la Giunta per far procedere le cose, come il padre fa con il fi glio impegnato negli studi. Pertanto la trasparenza richiesta non riguarda l’agire del-la Regione, e quindi della Giunta, che ha fatto

molto, ma chiarire assieme la situazione che c’è in questo momento: i lavori a Trissino sono bloccati e a Caldogno si è concluso l’iter, ma non si vede un cantiere. Facciamo l’elen-co di quello che manca per arrivare all’obiettivo, perché lo scopo è l’obiettivo fi nale, la sicurezza idraulica. Apprezzo

la tempistica effi ciente dell’iter procedurale, ma i cantieri non li vedo ancora. Da amministratore locale e provinciale ho sempre lavorato con gli enti “superiori” al fi ne di realiz-zare l’invaso di Caldogno. - ricorda l’esponente del PdL - Il Comune, anche con la mia presenza di amministratore, ha pensato al bene generale, alla sicurezza idraulica non solo di Caldogno, Rettorgole e Cresole, ma anche della Città di Vicenza e di tutti i territori a Sud sull’Asta del Bacchiglione. Il Comune di Caldogno con il sottoscritto amministratore – puntualizza - ha accettato un’opera importante sul suo territorio (altro che sindrome di “non nel mio giardino”), ha lavorato in una diffi cile opera di concertazione fi nalizza-ta alla realizzazione di un’opera necessaria per la sicurezza idraulica di tutto il territorio veneto. Altro che chiacchiere!”.

“qUALI cIAccOLE? NEL VIcENTINO NON SI VEDE UN cANTIERE”Costantino Toniolo (Pdl)

L’alluvione di tre anni fa tra Montagnanese ed Estense

Federico Caner e Nicola Finco

Costantino Toniolo

Toniolo: “Perché la sicurezza aumenti ci vogliono i fatti!”

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32 Cultura veneta16 Cultura veneta

Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini

Il Padiglione degli Stati Uniti alla 55esima Biennale di Venezia presso i Giardini, fi no al 24 novembre, presenta “Sarah Sze: triple point”. Come afferma

la stessa artista “al centro della mostra è la nozione di bussola e come noi ci situiamo in un mondo perenne-mente disorientante. Ciascuna delle sale opera come un sito sperimentale, in cui gli oggetti tendono a diventare strumenti o montaggi per misurare o modellare la no-stra posizione nello spazio e nel tempo. L’aspirazione a costruire modelli che catturino la complessità e l’impos-sibilità di quell’impresa, è il punto centrale dell’opera”. Un grande laboratorio che la Sze compone di “resti ar-cheologici di esperimenti falliti”. Dal 1990 l’artista Sa-rah Sze, classe ‘69, ha sviluppato un’estetica scultorea che trasforma gli spazi attraverso mutamenti radicali di scala, colonizzando spazi trascurati o periferici, dialo-gando con il tessuto e la storia di un edifi cio. La perce-zione dello spettatore e l’esperienza architettonica sono spostate attraverso interventi specifi ci di grandi dimen-

sioni. A livello tecnico tutto parte dalla defi nizione che la termodinamica indica al termine “triple point” che de-signa una singolare combinazione di temperatura in cui tutte le tre fasi di una sostanza (gassosa, liquida e soli-da) coesistono in perfetto equilibrio. La triangolazione, cioè la misurazione della distanza da tre punti ordinali, è anche usata per determinare un punto specifi co dello spazio. L’opera di Sze fa riferimento a entrambi questi concetti, la fragilità dell’equilibrio e il desiderio costante di ritrovare stabilità e posizione. Contrariamente ad altri allestimenti di altri artisti, in questa edizione l’ingresso del Padiglione è stato trasferito a una vecchia porta di uscita a sinistra della rotonda d’ingresso. All’interno lo spettatore incontra strutture improvvisate, alcune ap-parentemente ancora in costruzione, che richiamano modelli, macchine e strutture come in un planetario, un osservatorio, un laboratorio, un pendolo e dispositivi di misurazione o elementi per localizzare i corpi nello spazio.

Il laboratorio di Sze

Il motto della mostra è fatto da una somma algebrica tradotta in Arte ossia: Artisti internazionali + vetro = Glasstress. Fino al 24 novembre tre sedi, costituite da Palazzo Cavalli – Franchet-

ti / Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti (Campo S. Stefano), Berengo Centre for Contemporary Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande Confraternita di San Teodoro (San Marco), costi-tuiscono l’esposizione dedicata al vetro d’arte “Glasstress. White Light/White Heat” giunta alla sua terza edizione. Tutto ruota sul coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo per la creazione d’innovative e straordinarie opere confrontando luce e calore con aspetti intrinsechi del vetro e della sua lavorazione. A livello storico è stata la grande passione per l’arte contempora-nea e per il vetro che hanno portato Berengo a creare Glasstress. Tutto è iniziato dal 2009 riunendo complessivamente oltre 200 artisti. In questa edizione l’evento ha unito, nella propria fornace a lavorare con entusiasmo e con spirito di gruppo, 65 artisti di

fama internazionale. Molti di loro si sono confrontati per la prima volta con questo materiale duttile e luminoso facendo nascere opere di alto valore artistico e comunicativo. Il successo si rias-sume nelle parole di Adriano Berengo: “ho capito che Glasstress ha raggiunto un importante obiettivo quando ho visto tre artisti di nazionalità diverse, nella nostra fornace di Murano, parlare fra loro. Era la prima volta che s’incontravano e si scambiavano le loro impressioni sul vetro, sulle tecniche e sugli esperimen-ti che stavano conducendo. Il dialogo ha modifi cato in modo sostanziale i progetti di ciascuno. Ecco, questo è Glasstress: un luogo d’incontro per gli artisti di tutto il mondo che si confrontano con il vetro”. Artisti quali Mimmo Paladino, Francesco Gennari, Joana Vasconcelos, Zhan Wang, Jan Fabre, Loris Cecchini, Aldo Mondino, Thomas Schutte, Joseph Kosuth, Mona Hatoum, Tim Noble &Sue Webster, solo per citarne alcuni, illumineranno la visita con opere di luce.

Fino al 24 novembre in tre sedi veneziane

UNO STRESS DI VETRO

Al.Ch. Al.Ch.

Marco Goldin propone una mostra dedicata ad un genere dell’arte. Anche quest’anno l’esposizione sarà divisa tra Gran Guardia e Basilica Palladiana

Marco Goldin e la sua Linea d’Ombra ripropongono, dopo il grande successo, una doppia esposizione divisa tra Verona e Vicenza, invertendo le sedi rispetto al recente binomio

che trattò la ricerca, nei secoli dell’arte, sulla fi gura e sul volto uma-no. Fino al 9 febbraio 2014 presso il Palazzo della Gran Guardia è di scena “Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Nove-cento”. Il secondo capitolo delle esposizioni è dunque dedicato alla storia del paesaggio in Europa e in America dal ‘600 al ‘900. Uno studio della natura dal XVII secolo, per giungere ad alcuni dei mag-giori pittori del secondo ‘900. Una presenza superiore alle novanta opere condurrà il visitatore all’interno di sei sezioni. Il Seicento. Il vero e il falso della natura: opere di Lorrein, Poussin, Hobbema, Van Ruisdael, Van Goyen e Seghers narrano l’evoluzione della pittura del paesaggio dalla resa immaginaria e artefatta fi no allo studio della realtà e del vero della natura. Da questo secolo la natu-ra, da sfondo di ambientazione, emerge come fulcro dell’indagine artistica in un rapporto continuo tra la rappresentazione del vero e del falso. Il Settecento. L’età della veduta: tre nomi su tutti con Ca-naletto, Bellotto e Guardi con opere poco note al pubblico italiano. Romanticismi e realismi: l’800, ossia il secolo della natura. Una trentina di quadri di Turner, Constable e Friedrich per arrivare al realismo di Corot, Coubert e della scuola di Barbizon. La disamina

tocca la Scandinavia, l’Est Europa fi no all’America della Hudson River School. L’impressionismo e il paesaggio: venticinque opere d’impressionisti e post impressionisti quali Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Dai primi contatti con i pittori del periodo precedente fi no alle esposizioni nello studio di Nadar giungendo alla negazione stessa della pittura en plein air. Monet e la nuova natura: con venticinque opere apre una vera e propria piccola monografi a alla sua arte. Il focus è maggiormente posto sugli agli anni ottanta che segnano un cambiamento verso la modernità nella rappresentazione del paesaggio. Monet ro-vescia, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto stesso di paesaggio dipinto trasformandolo in una visione spirituale e interiore anticipando le ricerche artistiche successive. Il paesaggio del Novecento: dall’evoluzione del post-impressionismo fi no alle avanguardie. Bonnard, Matisse e Picasso fi no ad alcune esperienze astratte sia europee sia americane, da De Staël a De Kooning e Pollock. Invece per il contemporaneo sono rappresenta-te per l’America opere di Diebenkorn e Wyeth mentre per l’Europa Garcia e Richter. Artisti che descrivono in chiave attuale la natura. Dunque a livello complessivo si tratta di una mostra contenitore che permette di vedere l’Arte ad ampio spettro, secondo una curatela ormai collaudata e affi dabile.

di Alain Chivilò

Mostre A Verona quattro secoli di storia dell’arte nella pittura di paesaggio

Un posto al sole per il paesaggio

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33Cultura veneta 17Cultura veneta

di Alain Chivilò

Gli spazi espositivi della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova sulle Zattere, direzione Punta della Dogana, propongono in conco-

mitanza della Biennale due eventi espositivi fi no al 24 novembre: “Roy Lichtenstein Sculptor” curata da Germano Celant al Magazzino del Sale e “Emilio Vedova … Cosìdetti Carnevali …” curata da Celant e Fabrizio Gazzarri allo Spa-zio Vedova. La mostra dedicata a Lichtenstein, uno tra gli esponenti della Pop Art americana, ha focus sulla produzione scultorea dell’artista. Quarantacinque opere suddivise tra bozzetti, di-segni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997. E’ proprio dalla metà degli anni sessanta che le immagini interpretate dai mass-media, in special modo dall’ambientazione del fumetto, diventano fonte di creazione. I bicchieri, le esplosioni, le tazze e le teste tridimensionali sono alcuni aspetti di tali lavori.

Invece le opere di Emilio Vedova raccolgono nello stesso titolo, Carnevali, lavori realizzati tra il 1977 e il 1991 a testimonianza di un periodo originale per l’artista. Legno, plastica, metallo, maschere, graffi ti, combustioni, stampe, corde, carte sono uniti secondo la sperimentazione del collage e dell’assemblaggio. Storicamente il coinvolgimento del Maestro e il Carnevale si data con la premiazione alla Biennale di San Paolo nel 1954, al di la di una tradizione veneziana in cui l’utilizzo di maschere era costume di vita. Situazioni irreali fatte di mistero, contraddizione, confusione che in Vedova diventano reali nell’e-secuzione informale.

Alle opere dell’americano, suddivise tra bozzetti, disegni, collage, maquette, sculture e modelli di bronzo prodotti tra il 1965 e il 1997, fa da contrappunto la serie Carnevali dell’artista veneziano

Arte a Venezia Due eventi espositivi fi no al 24 novembre

Vedova/Lichtenstein: coppia vincenteIl futuro è virtuale.

Detto così sembre-rebbe un’ovvietà,

il domani è sempre ipotetico e addirit-tura se interpretato con pessimismo, virtuale, potrebbe anche signifi care inconsistente. Tuttavia è solo di museo virtuale che vogliamo parlare e virtuale, nella fattispecie, va inteso come tecnologico, nella massima espressione in cui può intendersi oggi: ossia come sinonimo di “web”. Attraverso internet, da pc, tablet e smartphone, sarà, infatti, possibile compiere un “virtual tour” e conoscere da vicino 400 opere storico-artistiche di rilevanza mondiale presenti a Venezia. Il progetto, che probabilmente farebbe rabbrividire Goethe, già dalla presentazione, avvenuta lo scorso 15 ottobre, promette la realizzazione del più grande museo virtuale in Italia. Utilizzando strumenti multimediali, riprese fotogra-fi che ad altissima qualità fi nalizzate alla rappresentazione tridimensionale di quattrocento capolavori veneziani, i virtual tour avranno come oggetto il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario pubblico della Serenissima, la Tribuna di Ca’ Grimani a Santa Maria Formosa e lo spazio tra l’area mar-ciana e Piazza San Marco con le sue sculture. La visita virtuale di quest’ul-timo ambiente sarà arricchita dalla “decostruzione” del Leone alato posto sulla sommità della colonna: le tecnologie utilizzate nella rappresentazione tridimensionale consentiranno di distinguere i diversi restauri succedutisi nel tempo, ripercorrendo la storia e l’evoluzione iconografi ca del simbolo per antonomasia dell’antica Serenissima. L’intervento è realizzato nell’ambito di “Shared Culture - Progetto strategico per la conoscenza e la fruibilità del patrimonio condiviso”, di cui la Regione Veneto è partner, fi nanziato attraverso il Programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013.

mUSEI DEL DOmANI

IL TOUR DIVENTA VIRTUALE. VENEzIA A pORTATA DI TAbLET O SmARTpHONE

A metà degli anni ’60 le immagini interpretate dai mass-media diventano fonte di creazione

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Più gioia di vivere à la Loipersdorfamanti dell‘avventura o della tranquillità, grandi o piccini, soli o in compagnia, le Terme da Vivere offrono ad ognuno, indipendentemente dall‘età, opportunità per lasciarsi andare, sperimentare e rinvigorirsi. negli ampi spazi interni ed esterni potrete scivolare, nuotare, giocare, fare saune, rilassarvi e go-dervi divertimento e riposo a 360 gradi.Potrete sperimentare la vera gioia di vivere. l‘azione e l‘avventura sono assicurate, dall‘autunno del 2011, con l‘apertura dell‘aquafun, con i suoi scivoli e con l‘aquapark, interamente costruito in legno.

La prima classe à la LoipersdorfDa più di 30 anni, qui a loipersdorf, si fanno i bagni termali nello “Schaffelbad“ ( il catino ). Da qui prende il nome l’altra area delle Terme loipersdorf. oggi peró, il „Mio Schaffelbad“ è una zona terrazzata di 8500 m², oasi di pace e intimità riservata ai nostri ospiti dai 16 anni in su.

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8 Sì, viaggiare

a far conquistare ai lunari di Barbanera una diffusione quasi nazionale (ne distribuiva circa 400.000 copie nell’Italia centromeridionale). La famiglia Campi è subentrata nella pubblicazione del celebre almanacco dal 1929 per iniziativa di Feliciano Campi, concorrendo insieme ad altre tipografi e alla stampa dell’opera che all’epoca era diretta dal senatore Benedetto Pasquini. Durante i principali fl ussi migratori che portarono gli italiani oltreoceano, vennero editate speciali versioni del Barbanera stampate in diverse città tra cui New York o Buenos Aires, che univano ai contenuti classici d’al-manacco indicazioni pratiche per gli emigranti, come istru-zioni per il viaggio o consigli sulle “rimesse” di denaro alle famiglie rimaste in Italia, informazioni che fanno del Barba-

nera d’oltremare uno strumento di mediazione interculturale.Fino alla metà degli anni Settanta, il lunario fu utilizzato

soprattutto dai ceti rurali, che ne apprezzavano le previsioni del tempo e i consigli per l’agricoltura. L’indicazione delle festività, le ricorrenze dei santi, i consigli ed i proverbi ne fecero - appeso in cucina o nella stalla - un indispensabile strumento per le attività domestiche quotidiane. Venduto per fi ere e mercati da cantastorie e venditori ambulanti, il Bar-banera si acquistava ogni anno a partire da settembre. Dalla metà del XX secolo i diritti di pubblicazione del calendario, dell’almanacco e del lunario di Barbanera sono di proprietà dell’Editoriale Campi. I principali canali di diffusione sono le edicole, le librerie, l’omaggio diretto da parte di aziende ai

Lo scorso anno Poste Italiane gli dedicò un francobollo da 60 centesimi. Barbanera vi veniva raffi gurato con i suoi “strumenti di lavoro”. Quelli dell’astronomo dell’epoca:

un rudimentale telescopio, un compasso e un planisfero. Barbanera, personaggio misterioso, circondato da un alone di leggenda, visse in Umbria nel XVIII secolo. In una terra in cui la tradizione tipografi ca ha radici molto antiche. Oggi il suo nome è sinonimo stesso di lunario, perché dal 1743 il suo almanacco viene pubblicato con regolarità, ogni anno prima di Natale. Una delle prime edizioni di questo piccolo frammento di cultura popolare italiana, quella edita nel 1762 a Foligno in un unico foglio (“Discorso generale del famoso Barbanera per il 1762”, edito da Pompeo Campa-na), è conservata nel museo della Fondazione Barbanera, che ora ha sede a Spello nel bel complesso rurale di San Giuseppe chiamato “Casa di Barbanera”, immerso nella campagna umbra e circondato da un giardino all’italiana e da un ricco orto botanico. Nel museo allestito dalla famiglia Campi, titolare della casa editrice di Foligno (che ora ha sede nel complesso di Spello), sono ammirabili tanti pezzi unici che permettono di ripercorrere la lunga storia del popolare almanacco e delle tradizioni ad esso collegate, molte delle quali ancora così vive nelle campagne italiane. Sì, perchè Barbanera è ancora molto ascoltato: le sue previsioni del tempo sono utili a chi deve scegliere, ad esempio, i giorni giusti per la semina dei campi, e vengono seguiti anche i suoi tanti consigli, legati all’agricoltura ma anche al “fai da te” domestico in materia di piante, ortaggi, frutta e altro. E poi i consigli su salute e benessere, alimentazione, oroscopi...

Il calendario, l’almanacco e le tante altre pubblicazioni di Barbanera, orgoglio della famiglia Campi, costituiscono tutt’oggi un piccolo grande patrimonio di conoscenza, o me-glio un distillato di saggezza contadina. Sì, perchè è sempre valido il motto “Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barba-nera, per poter altrui predire tutto quel che ha da venire”.

Giambattista Campitelli (1780-1824) fu il primo editore tipografo a proporre una versione del Barbanera in opuscolo o libretto di una sessantina di pagine (il formato che poi si affermerà fi no ai giorni nostri): il primo di cui si ha notizia è del 1793 e identifi ca Barbanera come astronomo parigino. Giovambattista Bocci Campitelli riuscì, alla fi ne del XIX secolo,

iN copertiNa l’eX bacHiFicio ora seDe Della reDaZioNe Dell’eDitoriale caMpi. seguoNo: il caleNDario luNario 2014 e il FraNcobollo cHe poste italiaNe DeDicÒ a barbaNera. QuiNDi: scorci Del parco e sale Dell’arcHiVio storico Della FoNDaZioNe. iN alto: spello, l’orto botaNico Di saN giuseppe e uN’eDiZioNe storica Dell’alMaNacco

A SPELLO NELLO SPLENDIDO COMPLESSO RURALEDI SAN GIUSEPPE (UN EX BACHIFICIO CON IL SUO PARCO)È STATA REALIZZATA LA CASA DI BARBANERADOVE LA FAMIGLIA CAMPI OLTRE A REALIZZAREI CELEBRI ALMANACCHI E LUNARI, FAMOSI DAL ‘700E OGGI DISTRIBUITI IN 2.500.000 COPIEHA CREATO UNA FONDAZIONE NEL CUI ARCHIVIO SONO ILLUSTRATI OLTRE 250 ANNI DI STORIA POPOLAREDA VISITARE ANCHE IL PREZIOSO ORTO-GIARDINO

IL VOLUMETTO CARO A D’ANNUNZIO

Nel magico mondo di Barbanera

UMBRIA

propri clienti quale strenna di fi ne anno, per un totale di oltre 2.500.000 copie. La raccolta di documenti legati alla fi gura di Barbanera, alla sua tradizione e al mondo degli almanac-chi e dei calendari in genere, ha portato alla costituzione di un archivio storico all’interno della Fondazione Barbanera 1762 che contiene oltre 6.000 almanacchi italiani ed esteri pubblicati dal XVII secolo ad oggi, oltre a 15.000 documenti di vario genere (pensieri, recensioni, bossi tipografi ci, bozze di stampa, fotografi e, aneddoti, curiosità) riguardanti Barba-nera, la sua storia, la sua fortuna e il legame con la cultura popolare e almanacchistica italiana e non solo.

Quest’anno, accanto al nuovo Almanacco 2014 in edi-cola da metà novembre e al Calendario-Lunario, Barbanera ha in serbo una novità: un calendario speciale di cui il cibo è il vero grande protagonista. “Barbanera dei cibi felici”, realizzato in collaborazione con l’Università dei Sapori di Perugia.

Mese per mese e stagione per stagione, una vera festa del cibo, con consigli, ricette, proverbi, il dolce o la frittella del santo e le regole di una sana alimentazione. Un calendario lunario, dove la Luna sarà attenta alleata nell’orto e in cuci-na, un allegro vademecum per tutto l’anno, un caro amico cui affi darsi ogni giorno per godere di un cibo sano, buono, genuino, che non si spreca. Un cibo che sa anche raccontare la sua storia, ricordare tradizioni, simboli, usanze, per riscopri-re le meraviglie che portiamo ogni giorno in tavola.

La Fondazione Barbanera 1762 nasce con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare con attività di ricerca, espositive ed editoriali la grande tradizione almanacchistica europea, che ha in Barbanera il suo più autorevole erede e continuatore. A partire dallo studio dei documenti conservati presso l’Archivio Storico (oltre 50mila tra lunari, almanacchi e altre testimonianze di editoria popolare dal XVI secolo ad oggi: c’è pure la lettera con cui Gabriele D’Annunzio defi nì il Lunario che teneva sempre sul comodino “Il fi ore dei tempi”), si occupa della diffusione dei valori di una tradizione attenta a interpretare i segni del tempo, che si ispira a uno stile di vita in armonia con i cicli stagionali e che guarda al rapporto tra cielo-terra-uomo e al saper fare come quotidiano esercizio al buon vivere. La Fondazione ha sede a Spello nel-lo stesso complesso rurale, il San Giuseppe, che ospita la sede dell’Editoriale Campi, storica casa editrice del Barbanera. La visita guidata al complesso di Spello consente di ammirare anche la villa padronale (un ex bachifi cio) e i giardini. Il complesso si estende su sette ettari. Da lì si gode anche una splendida vista sul borgo di Spello, la cittadina dove Pinturicchio ha affrescato la Cappella Baglioni, opera che qualcuno ha defi nito “la cappella Sistina dell’Umbria”. Info: www.barbanera.it - [email protected]

35Sì, viaggiare

Page 38: Bassapad ott2013 n132

36 Concerti e non solo26 Concerti e non solo

SGUARDO A NORDEST

Racconti, foto e opere d’arte sui barbuti: l’esperienza social diventa un libro. E gli organizzatori veneti partono con un tour in tutta Italia a caccia di inter-viste. Che fosse un’idea dirompente lo si era capito fi n dall’inizio. “Avere la

barba” nasce infatti come cristallizzazione di un fenomeno esistente, una moda, un trend, una mania, uno stato mentale: chiamatelo come volete, ma di fatto è un sentimento diffuso. “Quando inizi a farla crescere, c’è sempre un motivo”, dicono Claudio Traina, event manager bassanese con la passione dei tatuaggi, Alessandro Toso di Cittadella, appassionato di arte contemporanea, e Diego Santi di Castello di Godego, nel Trevigiano, fotografo per diletto. In pochi mesi sui social network e sul sito internet www.averelabarba.it i contatti sono stati migliaia. E solo scorrendo le interviste, le parole, i commenti del popolo del web si capisce il perché. “La barba è qualcosa di intimo, trasversale, antico: noi vogliamo solo permettere a tutti di rac-contarla”, dicono ancora i tre veneti ideatori del progetto, che in questi giorni sono in giro per l’Italia a raccogliere interviste e pareri. “Intervistiamo chi ci contatta, vogliamo raccogliere più emozioni possibili”, spiegano. E proprio questi temi sono al centro del concorso letterario e artistico lanciato dai tre per raccogliere in un libro l’esperienza web di questi mesi. Il concorso è già iniziato e si concluderà il prossi-mo 31 gennaio 2014. È aperto ad opere letterarie (massimo 15.000 caratteri), artistiche o foto sul tema della barba. Il premio? È il fatto stesso di partecipare nel creare la fi losofi a condivisa dell’Avere la barba, e questo la dice lunga sullo stile del gruppo e sul perché i fans si sommano ad ogni ora. Tutte le opere saranno infatti diffuse tra la community dei barbuti. Le più meritevoli avranno la possibilità di entrare nel libro, che sarà pubblicato nell’estate 2014, e che rappresenterà l’opera omnia del progetto, raccogliendo testi, interviste e immagini del mondo barbuto. L’iscrizione al concorso è gratuita, i dettagli sono nel bando reperibile su www.ave-relabarba.it. Non resta che ricordare chi sono i tre barbuti al centro dell’attenzione nazionale, anche a seguito di recensioni sui blog di moda. Ad ideare il progetto, tre menti. Claudio Traina, 22enne residente a Bassano del Grappa, nel Vicentino, organizzatore di eventi e già noto nell’ambiente underground per la creazione di un marchio di vestiti, oltre che per la propria passione per i tatuaggi. Alessandro Toso, 26enne di Cittadella, nel Padovano, che cura il blog www.unoravanti.com, dal quale dal 2010 propone lavori di giovani artisti. Di professione, lavora in una web agency. Inoltre da un anno sviluppa autonomamente “The event fi nder”, un’applicazione web che permette di ricercare eventi. Il terzetto si chiude con Diego Santi, 27enne di Castello di Godego, nel Trevigiano, appassionato di fotografi a che da poco ha lanciato il sito di annunci gratuiti www.greenclick.it con lo scopo di risollevare il settore del verde e favorire il vero mercato a chilometro zero. Di professione, aiuta a trovare lavoro agli altri. Per contatti e informazioni - Uffi cio Stampa di Avere la Barba - [email protected]

AVERE LA bARbA, NAScE UN cONcORSO NAzIONALE IDEATO DA VENETI

12 luglio - Padova, Stadio EuganeoLIGAbUE “mONDOVISIO-NE TOUR - STADI 2014”

EVENTO ESTATE 2014: LIGABUE live allo Stadio Euganeo di Padova. Il primo grande appuntamento dell’estate 2014. Il 26 novembre 2013 esce il nuovo album di inediti “Mondovisione”Il 12 luglio 2014 arriva Ligabue! Lo so siamo in anti-cipo. Ma se si pensa che ormai i biglietti si acquistano sempre più via internet posso dire che la ricerca del biglietto è già iniziata. L’appuntamento con la rockstar italiana sarà allo Stadio Euganeo, a Padova, che dopo gli eventi dell’estate 2013 e la lunga programmazione invernale, si conferma “Città della musica” anche per il 2014.L’attesa cresce e infatti le date di Roma (30 e 31 maggio allo Stadio Olimpico) e Milano (6 e 7 giugno allo Stadio San Siro) sono già raddoppiate.Per la data di Padova i biglietti sono iniziati in prevendita dal 5 novembre.Il 26 novembre 2013, ad oltre 3 anni da “Arrivederci, Mostro!”, uscirà “MONDOVISIONE”, il nuovo atteso album di inediti di LIGABUE. «Mi procuro una frattura durante un concerto – afferma il LIGA – e 2 minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È uffi ciale: siamo tutti in mondovisione. Mondovisione però è anche la “visione di un mondo”».“MONDOVISIONE” (Zoo Aperto/Warner Music), prodotto da Luciano Luisi, è stato anticipato dal primo singolo “Il sale della terra”, al 1° posto della classifi ca dei brani più trasmessi in radio (dati Earone) ed ai vertici della classifi ca di iTunes. Sono già oltre 4 milioni le visualizzazioni su YouTube del video uffi ciale del brano (video online al link http://youtu.be/IUWtAUKYmAQ ).«“Il sale della terra” – dichiara LIGABUE – parla di una crisi che non è solo economica, ma sociale e di comportamento. Ha a che fare con il bisogno di potere, con le conseguenze prodotte da chi vuole conquistare il potere a ogni costo e a ogni costo mantenerlo. È una crisi talmente drammatica che non sono riuscito a non raccontarla in una canzone: in genere non lo faccio».

“Il muro del suono”, “Ciò che rimane di noi”, “La terra trema, amore mio”, “Il volume delle tue bugie”, “La neve se ne frega”, “Siamo chi siamo”, “Il sale della ter-ra”, “Nati per vivere (adesso e qui)”, “Per sempre”, “Tu sei lei”, “Con la scusa del r’n’r”, “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”: sono questi (non nell’ordine di quella che sarà la tracklist) i titoli dei brani che saranno contenuti nel nuovo album, “postati” da LIGABUE sui suoi social network uffi ciali.Inoltre, è in libreria “La vita non è in rima (per quello che ne so)”, intervista a LIGABUE sulle parole ed i testi, curata da Giuseppe Antonelli. Il volume, edito da Laterza, contiene in anteprima i testi integrali dei brani del nuovo album.

Roncade (tv) - New Age - Sabato 23 novembre 2013 bRING mE THE HORIzON

I Bring Me The Horizon, arrivano in Italia per presentare il loro ultimo lavoro: “Sempiternal”

San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 23 novembre 2013 bLUE IN cONcERTO

Continua il tour italiano dei Blue... Saranno nuovamente in Italia per tre imperdibili date...

Conegliano (tv) - Zoppas arena - Domenica 1 dicembre 2013 mAX pEzzALI - mAX 20 LIVE TOUR

Max Pezzali da novembre stà portando il suo nuovo spettacolo dal vivo nei palasport delle principali città italiane. Il nuovo e attesissimo tour farà tappa giovedì 14 novembre al PalaGeorge di Montichiari (BS), sabato 16 al PalaFabris di Padova ed infi ne domenica 17 alla Zoppas Arena di

Conegliano (TV). Il nuovo album “Max 20” contiene 5 inediti – tra cui il primo singolo “L’universo tranne noi” – e 14 duetti con i più grandi artisti della scena musicale italiana, nei brani che hanno segnato la carriera di Max. Pubblicato lo scorso 4 giugno, l’album si trova da settimane ai vertici delle classifi che di vendita.

San Biagio di Callalta (tv) - Supersonic Music Arena - Sabato 14 dicembre 2013 GUE’ pEqUENO

Il secondo album da solista è stato dichiarato disco d’oro a sole tre settimane dall’uscita e l’estate ha visto Guè Pequeno impe-gnato in affollati dj set in tutta Italia. Ora è tempo di presentare live il suo “Bravo Ragazzo”, uscito a giugno 2013 per Universal. Guè Pequeno, forte del successo e dell’esperienza del precedente tour da solista, porterà sul palco uno show inaspettato e carico delle mille sfaccettature della sua perso-nalità senza dimenticare il sound internazionale dell’album.

Padova (Pd) - Gran teatro Geox - Sabato 14 dicembre 2013 RObERTO VEccHIONI

Porta per titolo “Io non appartengo più” il nuovo album di inediti di Roberto Vecchioni, in tutti i negozi di musica

a partire dall’8 ottobre e anticipato in radio dal singolo “Sei nel mio cuore”. Il disco arriva a distanza di quasi tre anni dalla raccolta “Chiamami ancora amore” e a sei anni dall’ultimo album di inediti “Di rabbia e di stelle”. Queste le parole attraverso le quali il prof. Vecchioni racconta il suo nuovo progetto: “’Io non appartengo più’ potrebbe essere defi nito un soliloquio davanti alla fi ne ma che non ha niente a che vedere con il nichilismo, lo sconforto, la resa… Piuttosto è la presa d’atto che l’essere umano più di tanto non riesce a fare, non riesce a dare: talvolta stringe la mano degli altri perché nel buio non capisce niente o si rivolge al cielo, talvolta si convince che deve farcela da solo”.

IN VENETO EVENTI

mille e ancora mille...pagina a cura di Graziano Edi corazza1099

pOcHI SOLDI pER LA cULTURA AI cOmUNI VENETI: DOVE TROVARLI?

Girando per i vari uffi ci della Cultura dei vari Comuni Veneti ci vengono comunicate spesso alcune osservazioni:”Ci sono pochi soldi per la cultura. Per le manifestazioni.” Viene da rifl ettere... Perchè la Cultura

è il nostro passato ed il nostro presente da conservare e tramandare alle generazioni future. Ormai molte manifestazioni vengono effettuate solo grazie agli sponsor. Tutto bene. Ma non si possono organizzare nei piccoli centri grosse manifestazioni con nomi popolari che richiamino un pubblico numeroso. Costa troppo. E nelle grosse città si riesce a metterne in piedi molto poche. E sempre di meno. Eppure il grande violinista Accardo ha dichiarato: ”Con i soldi di una sola serata del Festival di San Remo si terrebbe in piedi per un anno l’ orchestra della Rai!” E’ una questione di scelte. Scelte che vengono fatte negli alti livelli delle Istituzioni Pubbliche.

Se si spendono in una direzione non si possono investire in un altra.E se alcune spese vedono contrapposti ideali e visioni della politica, sul

fi ume di denaro pubblico erogato in stipendi vari per le cariche ricoperte dai vari politici regionali e provinciali, per i loro ‘’portaborse’’, per i rimborsi, ecc. ecc. siamo “quasi” tutti d’ accordo: ci vuole una riduzione sostanziale.

I soldi che non arrivano ai Comuni per organizzare eventi culturali e/o ricreativi e/o feste di piazza potrebbero benissimo essere “ricavati” dai tanti stipendi ai politici regionali e provinciali, con grande soddisfazione del popolo. Di tutti noi. L’abolizione delle province porterebbe trasferimenti economici maggiori ai comuni e così dicasi per una riduzione drastica degli emolumenti ai consiglieri ed assessori regionali.

Che ci vuole? Un pò di volontà. Nient’ altro.In fondo: diminuire i soldi pubblici ai politici regionali e provinciali e

girarli direttamente nelle casse comunali non sarebbe cosa grave.Occuparsi della “cosa pubblica” è comunque e sempre un onore. So-

prattutto quando lo si fa per lai Cultura. Cultura che inizialmente è una

spesa ma poi nella sostanza genera lavoro per i diretti interessati ed indotto economico per gli esercizi commerciali della zona nella quale la manifestazione viene organizzata.

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I bambini sono un grande contenitore, in cui si può mettere dentro di tutto; il problema è che si tratta di un contenitore speciale, che non rimane inerte alle sollecitazioni: lì dentro

tutto viene elaborato, rimescolato, per cui alla fi ne, se ab-biamo messo acqua, farina e lievito, ci ritroviamo una bella pagnotta fumante e ben cotta se la quantità degli ingredienti era corretta, se la qualità delle materie prime buona, se il tempo di cottura giusto. Viceversa, anche sbagliando uno solo di questi processi, potremmo ritrovarci con una massa fumante e bruciacchiata, o con un impasto che non accenna a cuocersi perché la temperatura del forno è troppo bassa. Questo per dire che l’attività fi sica, e sottolineo che non si sta parlando di sport, è fondamentale, ma bisogna procedere con attenzione, per non commettere errori di cui pentirci più tardi.

Un tempo, fi no agli anni ’80 grosso modo, si gioca-va per strada, nei vicoli, nei giardini, insomma il gioco era movimento allo stato puro, praticato dalla mattina alla sera d’estate, tutto il pomeriggio nel periodo scolastico: il gioco “bandiera” sviluppava le capacità di destrezza, velocità, rapidità; con il “nascondino” aumentava la furbizia e la capacità di leggere le situazioni per non farsi scovare, con le mini-olimpiadi (ognuno di noi le ha organizzate con gli amici) era un susseguirsi di corse, lanci, salti che mettevano a repentaglio i fi ori dei giardini e i vetri di fi nestre ma la forza elastica, reattiva, esplosiva venivano curate in maniera “inconsapevolmente quotidiana”. QUESTA ERA ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA (e lo si faceva sempre, diventando un GIOCO-SPORT).

Ora, invece, è tutto organizzato, regolamentato e sot-toposto a rigida disciplina, dallo sport (inteso come attività codifi cata già a pochi anni di vita) alle altre attività, come musica, lingua straniera, eccetera. Perciò c’è un’iperspecializ-zazione che, se da un lato permette di acquisire i rudimenti tecnici di una determinata disciplina, dall’altro impedisce la crescita parallela delle qualità fi siche non interessate da quel-la attività; assurdamente, a sei-sette anni si è capaci di fare un servizio a tennis in modo impeccabile e non si è in grado di effettuare una capriola; questa caratteristica si accentua sempre di più nel tempo, perché i risultati sportivi vengono conseguiti a un’età molto più precoce che in passato.

Pertanto è opportuno fare un deciso passo all’indietro: poiché lo stile di vita è indiscutibilmente mutato, e anche i bambini hanno scoperto la sedentarietà, prima di scegliere uno sport è necessario riappropriarsi del movimento e impa-rare a sentire il proprio corpo attraverso il miglioramento della coordinazione. Si dice spesso, ed è vero, che l’atletica legge-ra è la regina di tutti gli sport: allora, cominciamo dai nostri bambini, che, prima di intraprendere qualunque disciplina specifi ca, dovranno essere capaci di correre, saltare, lanciare una pallina. Oggi purtroppo i nostri bambini giocano poco o niente (giochi motori) e questo penalizza molto lo sviluppo degli schemi motori di base.

Maschi e femmine indistintamente, prima di arrivare a 8 anni, devono praticare ATTIVITA’ MOTORIA in modo non esasperato ma costante.

Lo sport è importantissimo per i bambini ed è importan-te che iniziano a fare attività fi sica sin da piccoli. Ma come

scegliere lo sport per il proprio bambino?Innanzitutto bisogna trovare uno sport che si adatta al

fi sico e al carattere del piccolo (meglio se lo sport lo sceglie il bambino e non il genitore, ovvero il genitore lo indirizza, ma deve essere il bambino a decidere). Inoltre lo sport infl uisce anche sulla psicologia del bimbo, per esempio a un bambino disattento è consigliabile praticare tennis. La scherma può essere una soluzione all´autocontrollo e alla disciplina.

A CHE ETA’IL PROBLEMA spesso sono i GENITORI: sempre di più

mi capita di vedere sui campi sportivi, nelle palestre, GENI-TORI che accompagnano i loro fi gli di 6-7-8 anni per FARE SPORT…perche imparino bene la TECNICA! FOLLIA PURA.

FINO AI 10-11 ANNI i bambini devono giocare, praticare ATTIVITA LUDICO MOTORIE, ovvero giochi, sport, attività di movimento senza esasperare ne il risultato, ne la tecnica, ma con il solo scopo di APPRENDERE PIU’ SCHEMI MOTORI POSSIBILI per poi a 11-12 anni INIZIARE A SCEGLIERE VER-SO QUALE sport specifi co INDIRIZZARSI.

Sin dagli anni 80 alcuni pediatri ritenevano che uno dei sport maggiormente consigliati ai bambini (età compresa tra i 5 ed i 14 anni ) era il rugby essendo questo uno dei sport MOTORIAMENTE più completo: si corre, ci si butta a terra, si usa la forza, l’intelligenza e la destrezza, si sviluppano tutte le capacità motorie e coordinative, si usano le mani ma anche i piedi. Anche l´atletica e il nuoto vengono ritenuti gli sport completi e sono quelli maggiormente consigliati. Molti bambini però prediligono il calcio, uno sport ideale per la coordinazione dei movimenti e per divertirsi, ed anche il più conosciuto (e forse questo è il vero motivo che spinge i bambini verso questo sport).

UNA PANORAMICA DI ALCUNI SPORT DA CONSIGLIARE: Parlando di sport e bambini facciamo un elenco degli

sport più frequentati e le loro caratteristiche di massima. Ov-viamente esistono tantissimi altri sport altrettanto validi che per motivi di spazio non trattiamo.

Arti marziali: sono discipline sportive che sviluppano la coordinazione dei movimenti, la mobilità muscolare, canaliz-zano la “sana aggressività” riconoscendola, controllandola e gestendola. Sono sport che si compongono di molte regole anche comportamentali e dunque sono un ottimo insegna-mento anche di vita: imparare a rispettare le regole è un motto con cui i bambini si troveranno a fare i conti quotidia-namente e anche da adulti. Il raggiungimento dell’equilibrio fi sico ma anche mentale è una meta prefi ssa.

Prendendo coscienza delle proprie capacità fi siche, il bambino vince le proprie insicurezze

Atletica leggera: si pratica all’aria aperta e prevede di base un lavoro sulle qualità individuali fi siche e di coordina-mento del movimento. Si impara a correre in velocità o in resistenza, con ostacoli; a saltare in lungo e in alto o in corsa; a lanciare. Insomma uno sport che mette molto alla prova le proprie doti fi siche.

Una possibile e valida alternativa a questa proposta, specialmente per le bambine, la ginnastica artistica o ritmica, in cui, ancora di più, si riscoprono e si potenziano doti di for-za, elasticità, acrobazia, equilibrio. Un approccio particolare merita un disciplina completa come il nuoto; a partire dalle

scuole, dovrebbero essere organizzati dei corsi essenziali, per imparare a nuotare, e solo successivamente si dovrebbe dare al bambino la possibilità di praticarlo in ma-niera intensiva, con fi nalità agonistiche.

(E QUESTO è UN ALTRO DEI GRANDI PROBLEMI per cui i nostri fi gli non sono notoriamente dotati come una volta, ovvero l’assenza o la pochezza di sport a scuola o di corsi esterni come nuoto, rugby, tennis, atletica con istruttori delle società sportive. Le scuse da parte della scuola sono sempre le stesse: ci sono pochi insegnanti, le ore di attività didattica sono ristrette, ma il concetto che passa è sempre il solito: LO SPORT NON GODE NEMMENO ALL’INETRNO DEL SISTE-MA SCOLASTICO DI QUELLA IMPORTANZA CHE DOVREBBE AVERE).

Danza: la danza si fonda sul movimento armonico del corpo basato su schemi motori. A ritmo di musica si impara a muoversi da soli o con altri. I movimenti vengono aggraziati. La danza è un linguaggio, un’espressione; tramite la danza il bambino prende coscienza del proprio corpo, del proprio equilibrio, della propria armonia. E’ uno sport maggiormente praticato dalle femmine piuttosto che dai maschi.

Equitazione: il contatto con un animale tanto intelligente come il cavallo e l’ambiente campestre, sono senza dubbio valori appaganti. Il bambino viene responsabilizzato poichè si trova a dover “governare” un animale tanto imponente qua-le è il cavallo. Si acquisiscono doti di fermezza ma al tempo stesso sensibilità. L’attenzione verso l’animale si tramuterà in società in attenzione verso gli altri.

Rugby: è uno sport che si sta imponendo negli ultimi anni anche in Italia, ricchissimo di esperienze motorie. Si impara a correre, saltare, lanciare, afferrare, cadere, rotolar-si, coordinarsi con i compagni e ad affrontare gli avversari. La grinta e lo spirito di squadra sono elementi alla base di questo sport. E’ uno sport di contatto, per questo è previsto l’utilizzo di protezioni: paraspalle, paradenti, casco ecc…

Ginnastica artistica e ritmica: si sperimentano tutti i movimenti che il corpo possa fare, incrementando le proprie doti fi siche. Forza, elasticità, acrobazia ed equilibrio sono elementi su cui ci si allena con costanza per la buona riuscita degli esercizi.

Nuoto: i primissimi corsi prevedono acquaticità, ovvero lo stimolo alla capacità istintiva del bambino di muoversi nell’acqua a proprio agio. Quando il bambino cresce viene inserito in gruppi di livello paritetico cui vengono insegnati i vari stili, lo scopo è il miglioramento della tecnica. Quando il bambino ha raggiunto un buon livello di confi denza con l’acqua può anche scegliere di praticare una disciplina affi ne al nuoto tra: nuoto sincronizzato, pallanuoto o tuffi .

Pallacanestro: oltre ad imparare a correre, saltare e lan-ciare la palla, il bambino deve imparare a muoversi, prendere decisioni veloci per coordinarsi con i compagni. Inizialmente il gioco si sviluppa in percorsi, gare di tiro a canestro, passaggi e palleggi, dopo di che quando i bimbi diventano più esperti si passa ad un gioco di squadra basato su schemi provati e suggeriti dall’allenatore.

Pallavolo: sport di squadra praticato tanto dai maschi quanto dalle femmine, anche per questo sport esistono grup-pi propedeutici, il gioco-volley, il mini volley che insegnano le basi della pallavolo. Vengono usate protezioni per le ginoc-chia in quanto si scivola, si rulla e si cade. I passaggi di palla favoriscono la socializzazione dei compagni di squadra e la responsabilità verso gli altri.

Pattinaggio: esiste quello a rotelle o sul ghiaccio. Quando la tecnica viene affi nata, si può decidere una specializzazio-ne tra l’artistico e la velocità. Oltre all’agilità e coordinazione neuromuscolare, è richiesta anche molta forza nelle gambe, per permettere una velocità di eseguzione delle fi gure.

Sci e snowboard: disciplina ricca di stimoli, all’aria aper-ta e in quota. La neve poi per i bambini è sinonimo di diver-timento. I gruppi formati per l’insegnamento di questi sport sono omogenei per età e livello e sono “intensi”. L’attività si svolge per la durata di qualche ora per permettere l’esercizio e la pratica, sperimentando gli insegnamenti. L’elemento costante è il divertimento. I maestri oltre a curare la parte “tecnica” favoriscono l’aspetto ludico proponendo piccole gare, escursioni in baita a mangiare cioccolata, il tutto in un clima allegro e scherzoso. E’ uno sport un pò costoso, ben-chè l’attrezzatura si possa noleggiare visto anche la velocità di crescita dei bambini, ma rimane un’esperienza veramente unica.

Tennis: è uno sport indirizzato ai più “grandicelli” ma nulla toglie che i più piccoli possano svolgere corsi di pro-pedeutica. Da piccoli i bambini iniziano a giocare con una palla di spugna per prendere confi denza, si deve imparare a riconoscere e segnare il punteggio, dopo di chè si continuerà con una racchetta adeguata al bimbo. Il tennis aiuta i bimbi particolarmente emotivi ad esprimere il meglio di sè, raffor-zandone il carattere. Si impara a gareggiare, a socializzare, a rispettare le regole, ad essere leali.

NON IMPORTA quale sport un bambino pratichi, ciò che importa è CHE FACCIA SPORT SIN DA PICCOLO, anzi ATTIVITA’ LUDICO MOTORIA . LO SPORT FA BENE….. FA CRESCERE BENE E SANI…..FA DIVERTIRE.

BUON SPORT A TUTTI

Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >[email protected] < >www.canovasport.it<

Pianeta bimbo... sport o attività ludico-motoria?

MarcoCanova

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FITNESS E BENESSERE

La scelta è varia e l´importante è che il bambino sin da piccolo si avvicini all´attività sportiva. Ma quando parliamo di sport e quando di attività ludico motoria?

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ad esso (in tutto o in parte) attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, e così procurarsi e/o procurare ad altri un indebito vantaggio (es. ottenendo credito con false credenziali, compiere azioni illegali) o di recare un danno (es. perdere la propria reputazione di buon pagatore e rendere diffi cile se non quasi impossibile ottenere nuovi fi nanziamenti o mutui).Come fare per tutelarsi? Quali accorgimenti adottare?Innanzitutto, quando si naviga in rete bisogna essere cauti e aver attenzione massima nel fornire i propri “identifi catori personali” – ovvero i propri dati personali e le credenziali di accesso ai conti correnti- in quanto i ladri di identità sono in agguato e non attendono altro che una nostra disattenzione.Gli accorgimenti che i singoli soggetti possono adottare per proteggersi dai furti di identità sono molteplici e tra questi possono annoverarsi: la modifi ca con continuità delle password, la distruzione particellare dei propri documenti personali (es. estratti conto, bollette pagate, contratti assicurativi,…) prima di essere gettati nella spazzatura, fornire i propri dati identifi cativi solo se effettivamente necessario, non conservare insieme carta di credito o bancomat con i relativi codici di accesso, controllare frequentemente il proprio conto corrente, mantenere sempre aggiornati i programmi e in esecuzione il software antivirus e il fi rewall.E se rubano l’identità cosa fare?Innanzitutto bloccare immediatamente le carte di credito e tutti i conti correnti, avvertire la propria banca, il proprio provider e tutti i soggetti con i quali si usava la carta di credito, sporgere una denuncia querela avanti l’autorità.Quale tutela dà il nostro ordinamento giuridico?Il comportamento illecito di chi ruba l’identità di un altro soggetto con le fi nalità e conseguenze sopra indicate integra il reato di cui all’art. 494 del codice penale che prevede la punizione sino a un anno di reclusione. A titolo esemplifi cativo segnalo anche che secondo la Cassazione integra il medesimo reato anche il comportamento di chi apre un account di posta elettronica intestandolo al nome di un altro soggetto. Al riguardo, infatti, non vi è dubbio che ciò determina l’induzione in errore di chi si trova ad interloquire che è convinto, giustamente, di farlo con persona diversa da quella che allo stesso viene fatta credere. Analoga considerazione giuridica va fatta per chi, una volta rubate le credenziali di accesso di un profi lo facebook di un altro soggetto, lo utilizza indebitamente.

AFFARI DI FAMIGLIA

Cari Lettori e Lettrici, questo mese affronto un tema purtroppo sempre più attuale ovvero il furto di identità in rete e le sue conseguenze. Sino a qualche anno fa i modi attraverso i quali poteva essere rubata l’identità di una persona erano per lo più legati al furto del suo portafoglio e all’apertura dei sacchetti dell’immondizia nei quali, rovistando, venivano carpite informazioni importanti sull’identità del soggetto. Ora, con l’uso dilagante della rete e in particolare dei social network da parte pressoché di chiunque, il rischio del furto di identità o sostituzione di persona si è incrementato in maniera esponenziale anche nei confronti delle aziende. Ma andiamo con ordine. Cosa esattamente è il furto di identità? Il furto di identità consiste nell’ottenere informazioni personali riservate di un soggetto privato e/o giuridico al fi ne di sostituirsi

Il certifi cato di agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifi ci e degli impianti negli stessi installati (così dice l’art. 24 T.U. D.P.R. 380/2001).Ricorderà il lettore che una volta si parlava anche di abitabilità; così infatti si esprimeva una vecchia legge del 1934, secondo cui l’occupazione di un edifi cio, senza la preventiva certifi cazione di abitabilità, costitutiva il presupposto di un illecito penale. Nel tempo, con l’emanazione di altre leggi, al termine abitabilità si era affi ancato quello di agibilità, senza che fossero chiari i confi ni tra i due concetti. Fino a quando, con l’entrata in vigore del Testo Unico sull’Edilizia (T.U. 380/2001), il termine “abitabilità” è stato sostituito dal termine “agibilità”. È importante, prima di tutto, precisare che avere in mano il certifi cato di agibilità non garantisce la regolarità urbanistica ed edilizia del fabbricato trasferito e non sana eventuali abusi commessi, tant’è vero che il Comune ben può avviare un procedimento per la repressione di abusi edilizi commessi anche con riguardo ad edifi ci già dichiarati agibili. Occorre, quindi, prestare attenzione a che il venditore abbia anche tutta la documentazione che provi la regolarità urbanistica del bene (licenza, concessione edilizia, permesso di costruire, eventuali condoni ecc.).Sotto il profi lo formale, va rilevato che nella compravendita di edifi ci non grava sulle parti, in particolare sul venditore, l’obbligo di allegare il certifi cato di agibilità; la sua mancanza, infatti, non determina l’invalidità dell’atto posto in essere, anche perché non esiste nessuna norma, sia per il contratto preliminare che per il defi nitivo di vendita, che prescriva l’allegazione dello stesso sotto pena di nullità. Si possono quindi vendere ed acquistare edifi ci anche in mancanza del certifi cato di agibilità e questo non confi gura alcun illecito. E così accade frequentemente, del resto, nel caso di acquisto di immobili c.d. “sulla carta” (da costruire o in corso di costruzione).Nella sostanza, però, le cose sono in parte diverse, perché è chiaro che con la sottoscrizione del contratto di vendita, l’acquirente intende non solo ottenere la proprietà dell’immobile, ma anche servirsi di tale bene in futuro. Qualcosa, quindi, non funziona se chi compra un immobile per abitarlo poi non lo possa fare per mancanza del certifi cato in questione.Pur non mancando discussioni sul punto, la giurisprudenza riconosce che la vendita di un immobile destinato ad uso abitativo, ma sprovvisto dell’agibilità determini la carenza di una qualità essenziale del bene, per cui, in favore dell’acquirente, scatta il diritto a risolvere il contratto e ad ottenere il risarcimento

Che cos’è il certifi cato di agibilità e cosa fare quando manca

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Furto di identità in rete di privati e aziendeDott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

(es. Cass. 29 agosto 2011, n. 17747). In conclusione, il consiglio per evitare brutte sorprese, in casi “sospetti”, è quello di svolgere alcune verifi che direttamente con l’uffi cio competente del Comune di riferimento, per verifi care se vi sia qualche motivo ostativo al rilascio dello stesso, e rivolgersi ad un notaio di fi ducia, segnalando immediatamente casi sospetti.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

39I nostri esperti30

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

La vita di tutti i giorni è costellata di problemi, e proprio per questo una competenza fondamentale è quella di essere in grado di gestirli, per riuscire a raggiungere i propri obiettivi.La capacità di risolvere i problemi (problem solving) è una competenza trasversale molto cercata dalle aziende, che cercano di rilevarla attraverso domande mirate nei colloqui di lavoro, e spesso costruendo situazioni che mettono in diffi coltà il candidato, per vedere come le gestisce. Il problem solving è una competenza strategica, ritenuta da molti ancora più importante delle competenze tecniche e specifi che. Per un’azienda è più importante avere nel proprio staff persone che sanno risolvere e gestire la complessità, anziché collaboratori esperti da un punto di vista tecnico e specialistico, ma che si bloccano davanti alla prima situazione che diverge dal percorso principale.Il problem solving si può affi nare attraverso la pratica, e anche attraverso determinati studi. Facoltà come ingegneria o fi losofi a, per esempio, aiutano i propri studenti a sviluppare più di altre questa competenza.Il problem solving può essere descritto come la capacità di osservare la realtà da punti di vista diversi, mettendo insieme risorse logiche, critiche e creative. Il problema non è l’ostacolo, ma è una condizione che ci spinge a trovare nuove soluzioni per raggiungere gli obiettivi quando siamo in presenza di un impedimento. Per esempio, se lungo la strada trovo un grosso macigno che mi impedisce il passaggio, la soluzione potrebbe essere quella di percorrere un piccolo tratto fuori dalla carreggiata, per poi riprendere il percorso. Il problema ci spinge, quindi, ad un cambiamento, e per questo non è sempre negativo, ma può anzi tradursi in opportunità perché ci permette di individuare nuove alternative.In molte situazioni la soluzione dei problemi deriva dalla conoscenza, in altre da insight creativi. In quest’ultimo caso la soluzione può sembrare improvvisa, anche se spesso è il risultato di una serie di ragionamenti precedenti. Ne sono un esempio tutte quelle situazioni in cui non riusciamo a trovare la soluzione, ma ad un certo punto si accende come una lampadina e si risolve il problema.Uno dei tanti ostacoli alla soluzione dei problemi è, per esempio, il trinceramento, che consiste nell’utilizzare sempre la stessa strategia per risolvere problemi che sono, invece, diversi da quelli affrontati in precedenza. Un altro ostacolo è rappresentato dall’utilizzo di stereotipi, che ci portano ad ipergeneralizzare, senza osservare con attenzione gli aspetti contingenti della realtà. Per concludere, evidenziamo che se c’è il problema c’è necessariamente anche una soluzione, sta a noi allenare la nostra mente per trovarla in poco tempo.

Il Problem Solving

PSICOLOGIA DEL LAVORO COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO SOGNO D’AUTUNNO

INGREDIENTI:iNgreDieNti: 6/10 VoDKa WiboroWa, 2/10 auruM, 2/10 baNaNa D.KuYper, gocce blu curacao bols, cHuccHiaiNo Di gelato al liMoNe.sHaKerare coN gHiaggio e serVire Nella coppa cocKtail coN alcuNe gocce Di sciroppo Di rosa Fabbri. il colore È uN QuaDro Futurista, il proFuMo È Di coMposta Di Frutta, il sapore È aVVolgeNte, piaceVolMeNte Dolce. uN cocKtail Da Dopo ceNa.

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gr. Di burro Fuso. seMiFreDDo: 125 gr. Di latte, 3 rossi D’uoVo, 100 gr. Di ZuccHero, 40 gr. Di acQua, 40 gr. aceto Di laMpoNi, 24 belle Fragole, uN piccolo corNetto coN cioccolato Fuso.ESECUZIONE biscotto: a NeVe i biaNcHi, Mescolare le Due FariNe, lo ZuccHero e setacciarli Nei biaNcHi MescolaNDo DelicataMeNte, uNire per ultiMo il burro e Mettere iN uNa placca aNtiaDereNte - riVestita Di carta ForNo, iMburrata e iNFariNata - Di cM. 25 X15. cuocere per 20 MiN. a 160°. QuaNDo sarÀ cotto, girare il biscotto su uN tagliere e Farlo raFFreDDare. seMiFreDDo: bollire il latte eD uNire l’aNice, lasciare iN iNFusioNe 1 ora; sbattere i rossi coN MetÀ ZuccHero, Far ribollire il latte, Versare l’altra MetÀ Di ZuccHero sui rossi e Mescolare, riMettere sul Fuoco e portare a circa 90°, FiNo al priMo acceNNo Di bollore. Filtrare coN uN coliNo e sbattere VeloceMeNte coN uNo sbattitore per 15 MiN.: DiMiNuire la VelocitÀ e coNtiNuare a sbattere per altri 15 MiN., FiNo a coMpleto raFFreDDaMeNto, Mettere iN FrigoriFero per alMeNo MeZZ’ora Ma NoN piÙ Di 2 ore per portare aD uNa teMperatura bassa. trascorso Questo teMpo MoNtare la paNNa per uNirla al coMposto. coppare il biscotto Nella ForMa Degli staMpiNi cHe aNDraNNo a coNteNere i seMiFreDDi, DiViDere il coMposto iN 4 staMpiNi e girarVi sopra i peZZi Di biscotto. Mettere iN coNgelatore a -18° per alMeNo 2 ore. caraMellare lo ZuccHero coN l’acQua, bagNare coN l’aceto Di laMpoNi e cuocere FiNo a coMpleto sciogliMeNto Del caraMello, teNere iN Disparte Ma seMpre Nella peNtola. girare i seMiFreDDi su 4 piatti, scalDare il caraMello all’aceto Di laMpoNi eD uNirVi le Fragole, laVate e priVate Del picciolo, Farle iNtiepiDire e Disporle attorNo ai seMiFreDDi coN uN pÒ Di sciroppo, uNa guarNiZioNe Di cioccolato aMaro e uNa Foglia Di MeNta.

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I Colmi

• Qual è il colmo per un falegname? Essere licenziato in tronco.• Qual è il colmo per un computer? Non avere programmi per la sera.• Qual è il colmo per due scheletri? Esse-re amici per la pelle.• Qual è il colmo di una sarta? Perdere il filo del discorso.• Il colmo per un riccio? Non saper dire battute pungen-ti.• Qual è il colmo per un dipendente ENEL? Essere in bolletta.• Qual è il colmo per un robot? Essere svitato.• Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate.• Qual è il colmo per uno scultore? Lavo-rare sotto il sole che spacca le pietre.• Qual è il colmo per un paio di scarpe? Le-varsi dai piedi.• Qual è il colmo per

una radice? Essere quadrata.• Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo.• Qual è il colmo per un geometra? Allena-re una squadra.• Qual è il colmo per un gigante? Non es-sere all’altezza della situazione.• Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro.• Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo.• Qual è il colmo per una foglia? Diventare protagonista di “Via col vento”.• Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri den-ti.• Qual è il colmo per una gallina con la feb-bre? Fare le uova sode.• Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco.• Qual è il colmo per un musicista? Non ca-pire un piffero.

1) Sede BMW;2) Oktoberfest;3) Hofbräuhaus;4) Frauenkirche.

Soluzioni:

Un giretto a Monaco di Baviera

Aforismi sull’Amore

• Se tu non mi ami, non im-porta. Sono in grado di amare per tutti e due.• L’amore è più temerario che l’odio.

AMATO - ATTORECALCIATORE

CASA - DEBUTTODOPPIATOREFIGLIA - FILM

FRIDA - MADRIDMALAGA - MAMBO

MATADORMODELLO

MORO - SHREKSTATI UNITI

VAMPIRO

Antonio Banderas Il Puzzle

Chiave (8) - Ha recitato nel film....................................................................................

Sapete riconoscerequesti posti?

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l’INTARSIO

3 LETTERECRI - IME - LED - OCC - PRORIN - SIR - SUL - UMO4 LETTERENOME5 LETTEREMEDIA - MUTUO6 LETTEREAZIONI - CIVILE - COMUNEERARIO - GRANDE - INIZIOLOCALE7 LETTERECLIENTI - CONSUMOFALLITA - PICCOLA8 LETTERECAPITALE - NO PROFIT9 LETTEREGIURIDICO10 LETTEREPRODUZIONE

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO sarete uN po’

MeNo algiDi e Molto piÙ sciolti Nell’esterNare i

seNtiMeNti. laNciate il cuore oltre l’ostacolo · SALUTE sarete Molto scattaNti e curiosi ciÒ Vi Fa apparire assai piÙ gioVaNi. cercate Di Nutrire corpo, MeNte e spirito

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO recu-

pererete griNta e seX-appeal. i seNti-

MeNti preNDeraNNo straDe aperte e liNeari: baNDo alle Dietrologie · SALUTE abituDiNi piÙ salutari, QualcHe attiVitÀ all’aria aperta e trattaMeNti liNFoDreNaNti sorti-raNNo eFFetti Miracolosi

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO sarete spuMeggiaNti e Vitali, perFettaMeNte iN liNea

coN la Vostra Natura estroVersa. seNsualitÀ e seNtiMeNto al top SALUTE iNsiDie all’oriZZoNte per le DiFese iMMuNitarie: proteggete la scHieNa e l’apparato DigestiVo. riMeDi Naturali

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO l’aMore

È solo Vostro, Vis-suto iN MaNiera Molto piÙ iNteri-oriZZata e roMaNtica. aVVeNture iN arriVo · SALUTE coMpatteZZa Muscolare e ottiMa ForMa MeNtale. coNceNtrateVi su DiscipliNe e terapie olisticHe piÙ spirituali

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO riNNoVato eN-tusiasMo Nelle relaZioNi,

all’iNsegNa Delle NoVitÀ, Della socialitÀ Fatta Di slaNci e coNDiVisioNe · SALUTE recupererete

coN graDualitÀ tutte le eNergie Ma eVitate il FitNess iMproVVisato e al-cuN tipo Di trascurateZZa

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO l’aMore riacQuisterÀ tutta

la sua carica eNergetica e ispiraNte cHe per il Vostro carattere soNo liNFa Vitale · SALUTE potrete soF-Frire Di uNa ForMa NoN ottiMale o Di QualcHe teNsioNe a carico Della scHieNa. agite teMpestiVaMeNte

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO belli Nel corpo e Nello spirito,

attirerete stuoli Di aMMiratori, coN ottiMe opportuNitÀ Di sVagHi e Nu-oVe coNosceNZe · SALUTE la griNta Di cui sarete proVVisti Vi aiuterÀ a Fare iNcetta Di traguarDi o per seN-tirVi al riparo Da probleMi Vari

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO Vi

Farete DesiDer-a r e Molto, atteNti perÒ a NoN tirare troppo la corDa potreste perDere Qualcosa Di iMpor-taNte · SALUTE graNDe recupero Di eNergia e Voglia Di Fare. sFruttate le belle giorNate per ricaricarVi a coNtatto coN la Natura

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO riserVerete

l e Vostre Migliori Doti iNtellettuali eD espaNsiVe ai rapporti coNsoliDati. DiFFiDate Del MorDi e Fuggi · SALUTE eVitate strapaZZi e aliMeNtaZioNe DisorDiNata, e curate particolarMeNte il riposo e il ril-assaMeNto

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO NuoVo slaNcio per DiNaMiZZare i MÉNage

piÙ abituDiNari propositiVi Nei coNFroNti Di eVeNtuali NuoVe aMiciZie · SALUTE buoNi stiMoli per reNDere coNtiNuatiVo l’iMpegNo Nel FitNess, e i buoNi propositi coN ot-tiMi riscoNtri

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO aVrete Voglia Di Fare pro-getti e Di superare barriere o DistaNZe. Fatelo, È Questo il

teMpo giusto per agire · SALUTE sarete iN ForMa scattaNte: capelli bellissiMi, gaMbe toNicHe e leggere. occHio alla brillaNteZZa MeNtale, eNtusiasMo!

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO l’eros partirÀ iN sorDiNa, coN aVaNces

passioNali alterNate aD eNigMatici DistaccHi. si recupera iN Fretta · SALUTE DeDicateVi a Dis-cipliNe legate al MoViMeNto e alla socialitÀ: WalKiNg, giNNastica pos-turale, sport Di gruppo

OroscopoPRESENTATEVI ALLE PORTE

DELL’INVERNO CON DETERMINAZIONE E

COLORI SGARGIANTI

2242 Oroscopo

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