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BENESSERE
TERMOIGROMETRICO
Impianti di Climatizzazione e Condizionamento
prof. ssa Cinzia Buratti

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Corpo umano: macchina termica

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Regolazione basomotoria

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Regolazione comportamentale

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Regolazione comportamentale

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
EWRKCLSM
Bilancio energetico del corpo umano
M = potenza termica prodotta dal metabolismo (W/m2);
S = potenza termica accumulata o ceduta dal corpo (W/m2);
L = lavoro meccanico scambiato dal corpo con l'esterno (W/m2);
C = potenza termica scambiata per convezione (W/m2);
K = potenza termica scambiata per conduzione (W/m2);
R = potenza termica scambiata per irraggiamento (W/m2);
W = potenza termica scambiata attraverso la respirazione (W/m2);
E = potenza termica scambiata per evaporazione e traspirazione (W/m2).

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Bilancio energetico del corpo umano
Relazione di Du Bois
0.7250.425
skh0.202mA
Ask= superficie della pelle (m2);
m = massa del soggetto (kg);
h = statura del soggetto (m).
1,2
1,4
1,6
1,8
2
2,2
2,4
2,6
1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 2
As
k (
m2
)
Statura (m)

Il valore ottenuto con la relazione di Du Bois deve essere moltiplicato per un fattore
fcl (Tab. 1.1) definito come il rapporto tra la superficie di corpo coperta dagli abiti e
la superficie nuda, per tener conto della reale superficie di scambio termico di un
soggetto vestito.
BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Tab. 1.1: Valori tipici di isolamento del vestiario Icl, fcl è un fattore di correzione che tiene
conto della reale superficie di scambio termico di un soggetto vestito [1].
Abbigliamento fcl Icl (clo)
Pantaloni aderenti, camicia a maniche corte 1.15 0.57
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe 1.20 0.61
Pantaloni aderenti, camicia a maniche lunghe, giacca 1.23 0.96
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, maglietta intima 1.28 1.01
Pantaloni lenti, camicia a maniche lunghe, maglione, giacca, biancheria
intima pesante 1.33 1.30
Gonna, camicia a maniche corte, collant, sandali 1.26 0.54
Gonna, camicia a maniche lunghe, sottoveste, collant 1.29 0.67
Gonna lunga, camicia a maniche lunghe, giacca,collant 1.46 1.10
Tuta a maniche lunghe, maglietta 1.23 0.72
1 clo = 0.155 m2K/W

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Metabolismo M (equazione proposta da Nishi)
M = 351 (0.23 RQ + 0.77) VO2/Ask (W/m2)
RQ = quoziente di respirazione, pari al rapporto tra il volume di
CO2 prodotta e il volume di O2 immesso;
VO2 = volume di O2 consumato (l/min) a T = 0 C e P = 1 atm.
Tab. 1.2: Valori del metabolismo per diverse attività [1].
Attività soggetto met Attività soggetto met
coricato 0.7 fornaio 1.5 - 2.0
seduto 1.0 operaio edile 4.0 - 6.0
in piedi 1.2 operaio meccanico 3.5 - 4.5
camminare lentamente 2.0 operaio elettrico 2.0 - 2.5
camminare velocemente 2.6 commesso di negozio 2.0 - 2.5
guidare un’automobile 1.5 orologiaio 1.0 - 1.2
guidare una moto 2.0 tennis 3.6 - 4.0
guidare un camion 3.2 squash 5.0 - 7.0
guidare un aereo 2.0 pallacanestro 5.0 - 7.6
pulire casa 2.5 ballo 2.4 - 4.4
cucinare 1.8 golf 1.5 - 2.5
fare shopping 1.6 pesca 1.2 - 2.0

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Tab. 1.3: Consumo di ossigeno per diversi livelli di attività [1].
Attività Ossigeno consumato (l/min)
leggera < 0.5
media 0.5 - 1
pesante 1 - 1.5
molto pesante 1.5 - 2
estremamente pesante > 2
Potenza termica ceduta o accumulata S
M = L C K R W – E (W/m2)
d
dT
A
mcαS sk
sk
bp,sk
sk d
dT
A
)mcα(1S cr
ks
bp,sk
cr
(S = 0)
sk = frazione della massa del corpo concentrata nel compartimento pelle;
m = massa del corpo (kg);
cp,b = calore specifico del corpo (kJ/kg C);
Ask = superficie di Du Bois (m2);
Tcr = temperatura del compartimento interno ( C);
Tsk = temperatura del compartimento pelle ( C);
= tempo (s).

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Lavoro meccanico L
Potenza termica scambiata per convezione C
hcc = hc(P/P0)0.55 (W/m2 K)
Tab. 1.4: Rendimento meccanico del corpo umano per diverse attività [4].
Attività Rendimento (%) Attività Rendimento (%)
Spalare con busto piegato 3 Camminare in salita 15
Spalare con busto eretto 6 Salire le scale 20
Avvitare con cacciavite 5 Spingere un carrello 24
Sollevare pesi 9 Pedalare in bicicletta 25
Tab. 1.5: Equazioni per il calcolo del coefficiente di convezione [1].
Equazione Campo di validità Autori
hc = 8.3v0.6
hc = 3.12
0.2 < v < 4.0
0.0 < v < 0.2 Mitchell
hc = 2.7 + 8.7v0.87
hc = 5.1
0.15 < v < 1.5
0.0 < v < 0.15 Colin - Houdas
hc = 8.6v0.53 0.5 < v < 2.0
v = velocità del soggetto Nishi - Gagge
hc = 5.7(M-0.8)0.39 1.1 < M < 3.0 Gagge et Al.
hc= 6.5v0.39 0.5 < v < 2.0
v = velocità del soggetto Nishi - Gagge
hc = 14.8v0.69
hc = 4.0
0.15 < v < 1.5
0.0 < v < 0.15 Seppenam et Al.
hc in W/m2K; v in m/s; M in met.

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Potenza termica scambiata per conduzione K
Avviene nelle parti a diretto contatto con solidi
E’ legata all’isolamento termico dell’abbigliamento Icl
hr= 4 (A/Ask)[0.5(Tcl+ Tr)]3 (W/m
2 K)
= emissività media della superficie del corpo e del
vestiario (-);
= costante di Stefan-Boltzmann (5.679x10-8
W/m2K
4);
A = effettiva superficie corporea che partecipa agli scambi
radiativi (es. A/Ask= 0.696 per una persona seduta,
A/Ask= 0.725 per una persona in piedi [5]);
Tcl = temperatura della superficie del vestiario (K);
Tr = temperatura media radiante dell’ambiente (K).
hr = 4.71 (W/m2 K)
Potenza termica scambiata per irraggiamento R

BILANCIO TERMOIGROMETRICO DEL CORPO UMANO
Potenza termica scambiata per evaporazione E
Il sudore evapora dalla superficie del corpo
Sottrae il calore latente di evaporazione
Fino a 1 l/h di sudore prodotto 675 W
Potenza termica scambiata per respirazione W
Aria inspirata: condizioni ambiente
Aria espirata: T = 34 C, condizioni sature
Per Ta = 20 C, W = 2 - 5 W/m2

INDICI DEL BENESSERE
Gli indici diretti sono ottenibili mediante
operazioni di misura:
temperatura dell'aria (Ta)
temperatura di bulbo umido (Tb);
temperatura del punto di rugiada (Tdp);
temperatura a bulbo secco naturalmente
ventilato (Tdb);
umidità relativa ( );
velocità dell'aria (v).
Gli indici derivati razionalmente sono
ottenuti con relazioni tra grandezze
direttamente misurate; di questi vanno
citati i seguenti:
temperatura media radiante (Tmr)
temperatura operativa (To)
temperatura operativa umida (Toh)
indice di stress termico (HSI)
temperatura media radiante (Tmr)

INDICI DEL BENESSERE
Gli indici empirici stabiliscono una correlazione tra parametri ambientali e
sensazioni; tra questi ricordiamo:
temperatura effettiva (ET)
temperatura effettiva corretta (ET*)
Fig. 1.1: Diagramma ASHRAE del benessere [1].

INDICI DEL BENESSERE
voto medio previsto (PMV)
+3 molto caldo
+2 caldo
+1 leggermente caldo
0 neutralità termica
-1 leggermente freddo
-2 freddo
-3 molto freddo

Fig. 1.2: Voto medio previsto in funzione della percentuale prevista di insoddisfatti [5].
INDICI DEL BENESSERE
percentuale prevista di insoddisfatti (PPD) (Fig. 1.2)

INDICI DEL BENESSERE
indice di vento freddo (WCI)
indice di temperatura con bulbo umido e globotermometro WBGT
WBGT = 0.7 Twb + 0.2 Tg+ 0.1 Tdb ( C)
WBGT = 0.7 Twb + 0.2 Tg ( C)

TEMPERATURA DELL’ARIA
Tab. 1.6: Valori di progetto di temperatura e umidità relativa per locali generici raccomandati
dalla UNI-CTI 10339 [9].
Variabile Inverno Estate
Temperatura interna ( C) 20 26
Umidità relativa minima (%) 35 50
Umidità relativa massima (%) 45 60
Fig. 1.3: Legame tra temperatura
media della pelle e temperatura
dell'aria; la linea continua
rappresenta l'andamento di Tsk
secondo gli studi di Hoppe [6], la
linea tratteggiata rappresenta il
valore medio di Tsk ritenuto da
Fanger [10] ottimale per le
condizioni di comfort
termoigrometrico.

UMIDITA’ RELATIVA La norma UNI-CTI 10339 [9] suggerisce i valori di umidità relativa riportati in tabella
1.6, associati a differenti valori di temperatura. Il diagramma ASHRAE del
benessere indica un'area di benessere delimitata fra valori di umidità relativa
compresi tra il 30 e il 70%. Gli stessi valori sono riportati nella norma UNI-EN-ISO
7730 [8] sia per il caso invernale che estivo.
VELOCITA’ DELL’ARIA Tab. 1.7: Valori della velocità media dell’aria secondo la ISO-DIS 7730 [7] e la ASHRAE 55 – 2004 [15].
Categoria Inverno Estate
To ( C) v (m/s) To ( C) v (m/s)
A 22 1 0.10 24.5 1 0.12
B 22 2 0.16 24.5 1.5 0.19
C 22 3 0.21 24.5 3 0.24
Fig. 1.4: Percentuale degli insoddisfatti in
funzione della velocità media dell'aria all'altezza
del collo, per diverse temperature [1].

CAUSE DI DISCOMFORT LOCALE
Asimmetria radiante
Tab. 1.8: Valori limite per l’asimmetria della temperatura radiante [7].
CATEGORIA TEMPERATURA ASIMMETRICA RADIANTE ( C)
soffitto caldo parete fredda soffitto freddo parete calda
A < 5 < 10 < 14 < 23
B < 5 < 10 < 14 < 23
C < 7 < 13 < 18 < 35
Per temperatura radiante planare si intende la temperatura radiante proveniente dalla direzione
perpendicolare alla superficie di misura; può essere calcolata come somma delle temperature superficiali
assolute elevate alla quarta potenza e moltiplicate ciascuna per un fattore angolare che dipende dalla
posizione reciproca delle pareti (e può essere determinato analiticamente o mediante appositi
normogrammi):
)(K TfT 4n
1i
4
ii.p
4
pr
Tpr = temperatura radiante planare (K);
Ti = temperatura assoluta della superficie i-esima (K);
fp.i = fattore angolare tra la superficie di misura e la i-esima superficie.

Fig. 1.5: Percentuale degli insoddisfatti in funzione della temperatura asimmetrica
radiante [1].
Asimmetria radiante

Gradiente termico verticale
Fig. 1.6: Andamento della temperatura
dell'aria in funzione della distanza dal
pavimento per vari tipi di impianti di
riscaldamento [4].
Le normative ISO-DIS 7730 [7] e ASHRAE 55-2004
[15] indicano il valore limite di 3 C per la differenza
di temperatura dell'aria testa - caviglie, in
corrispondenza della quale, secondo Olesen (Fig.
1.7) si ha una PPD pari al 5%.

Gradiente termico verticale
Fig. 1.6: Andamento della
temperatura dell'aria in
funzione della distanza dal
pavimento per vari tipi di
impianti di riscaldamento [4].

La temperatura del pavimento
Nei locali occupati da persone scalze (ad esempio palestre
e spogliatoi) risultò importante il materiale di cui era costituito
il pavimento e si trovarono i seguenti campi di temperatura
ottimali:
fibre tessili (tappeti, moquettes) 21 28 C
legno di pino 22.5 28 C
legno di quercia 24 28 C
calcestruzzo 26 28.5 C
Fig. 1.8: Percentuale degli insoddisfatti (soggetti scalzi) in funzione della
temperatura del pavimento, per differenti tempi di esposizione. a) pavimento in
legno; b) pavimento in cemento [20].

La temperatura del pavimento
Fig. 1.9: Percentuale degli
insoddisfatti (soggetti con scarpe e
calze) in funzione della
temperatura del pavimento [20].
Le correnti d’aria
Il flusso d'aria è sempre turbolento; si definisce intensità della
turbolenza (TU) il rapporto tra la deviazione standard della
velocità ed il suo valore medio.
100v
vTU
σ(v) = deviazione standard della velocità, ossia lo scostamento dalla
media del valore effettivo di velocità in funzione del tempo e dello spazio;
= media della velocità dell’aria. v

Fanger elaborò un modello matematico in grado di determinare la
PPD in funzione dell'intensità della turbolenza, della velocità media
dell'aria e della sua temperatura. L'equazione ricavata da Fanger è
la seguente:
PPD = (34 - Ta) (v - 0.05)0.62 (0.37vTU+3.14) (%)
PPD = percentuale di persone insoddisfatte (%);
Ta = temperatura dell'aria ( C);
v = velocità media dell'aria (m/s);
TU = intensità della turbolenza (%).
Le correnti d’aria
Fig.1.10: Percentuale
degli insoddisfatti in
funzione dell’intensità
della turbolenza, per
diversi valori della
velocità media
dell’aria in
corrispondenza del
soggetto [1].

Le correnti d’aria
Fig. 1.11: Combinazioni di temperatura,
velocità media dell'aria ed intensità della
turbolenza che provocano una PPD del 15%
[13].
Tab. 1.9: Percentuale Prevista di Insoddisfatti da corrente d’aria per diverse categorie di ambienti moderati
secondo la ISO DIS 7730 [7].
Categoria A PPD da DR < 10%
Categoria B PPD da DR < 20 %
Categoria C PPD da DR < 30 %

I DIAGRAMMI DEL BENESSERE
Fanger elaborò diagrammi del benessere nei quali i parametri oggettivi dell'ambiente furono
correlati con quelli soggettivi e fisiologici degli occupanti. I fattori considerati furono i seguenti:
- livello di attività, dal quale dipende la produzione di calore metabolico (M);
- resistenza termica dell'abbigliamento (Icl);
- temperatura dell'aria (Ta);
- temperatura media radiante (Tr);
- velocità dell'aria (v);
- umidità relativa dell'aria, per la quale si fa riferimento alla pressione parziale del --- vapor
d'acqua (P).
Fanger sviluppò [10] due relazioni che legano il livello di attività (M) con la temperatura
media della pelle (Tsk) e con l'entità della sudorazione (E), ottenute, in condizioni di neutralità
termica, interpolando i dati di Rholes e Nevins [22]:
Tsk= 35.7 - 0.0372M ( C)
E = 0.42(M - 58.2) (W/m2)
Il bilancio termoigrometrico del corpo umano può essere scritto nella forma implicita:
f(M, Icl, E, Tsk, v, Tr, Ta, P) = 0
diventa:
f '(M, Icl, v, Tr, Ta, P) = 0 equazione del benessere di Fanger

I DIAGRAMMI DEL BENESSERE
Fig. 1.12: Diagrammi del
benessere di Fanger: relazioni tra
temperatura dell'aria, temperatura
media radiante e velocità dell'aria
per isolamento termico
dell’abbigliamento pari a 0.5 clo,
attività sedentaria pari a 1 met e
umidità relativa pari al 50% [1].
Fig. 1.13: Diagrammi del benessere di
Fanger: relazioni tra temperatura e
velocità dell'aria per isolamento termico
dell’abbigliamento pari a 0.5 clo, umidità
relativa pari al 50% e diversi livelli di
attività [1].

I DIAGRAMMI DEL BENESSERE
Il diagramma ASHRAE del benessere

I NUOVI MODELLI ADATTIVI
Nel modello adattivo l’occupante di un edificio non è più semplicemente inteso
come un soggetto passivo, così come appariva nel modello statico, ma come un
agente attivo che interagisce a tutti i livelli con l’ambiente in cui soggiorna. Il modello
adattivo introduce quindi algoritmi di controllo e di risposta che permettono di
migliorare il livello di comfort termico degli occupanti e di ridurre il consumo di
energia. Alla base del modello di comfort adattivo c’è la convinzione che il soggetto,
consciamente o incosciamente, svolga un ruolo attivo nella creazione delle
condizioni termiche che preferisce e che, per raggiungere più facilmente la
soddisfazione nei confronti del microclima, attua un processo di adattamento,
definito come quel processo di graduale diminuzione delle reazioni individuali agli
stimoli ambientali.
Si distinguono tre tipi di adattamento:
- comportamentale: complesso dei cambiamenti che una persona mette in atto,
consciamente o no, per modificare i parametri che regolano il bilancio termico del
corpo; può essere suddiviso in personale, tecnologico e culturale;
- fisiologico: l’esposizione prolungata a date condizioni riduce lo stress; nelle
condizioni tipiche degli ambienti moderati questo tipo di adattamento ha un’influenza
trascurabile sulla percezione del comfort;
- psicologico: le esperienze pregresse e le aspettative modificano la percezione
degli stimoli sensoriali e la reazione ad essi.

Un modello di questionario viene suggerito dalla norma UNI-EN-ISO 10551 [33];
esso può essere integrato con ulteriori domande connesse alle opportunità per gli
occupanti di fare uso di controlli del loro intorno termico e della soddisfazione
derivante da ciò, per valutare l’influenza dell’aspetto comportamentale
nell’adattamento personale all’ambiente termico. I punti salienti del questionario
riguardano:
- sensazione termica;
- comfort;
- preferenza termica;
- accettabilità;
- tollerabilità;
- possibilità di un controllo individuale del microclima;
- soddisfazione riguardo al controllo individuale;
- uso dei diversi meccanismi di controllo del microclima.
In ogni caso nessuno dei modelli proposti ha ancora trovato conferme e consensi,
ed è il motivo per cui la ISO-DIS 7730-2003 si occupa dell’adattamento solo in
modo qualitativo.
Presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Perugia – Sezione
di Fisica Tecnica – sono attualmente in corso indagini sperimentali basate sui
modelli adattivi [34,35,36,37].
I NUOVI MODELLI ADATTIVI

RIFERIMENTI NORMATIVI
- ISO 7730-1994 International Standard: Moderate Thermal Environments. Determination of
the PMV and PPD Indices and Specification of the Conditions for Thermal Comfort;
- ISO-DIS 7730-2003: Analytical determination and interpretation of thermal comfort using
calculation of the PMV and PPD indices and local thermal comfort;
- ASHRAE 55-2004: Thermal environmental conditions for human occupancy;
- UNI-CTI 10339: Impianti di condizionamento dell'aria. Norme per l'ordinazione, l'offerta ed il
collaudo.
Tab. 1.10: Categorie per gli ambienti termici secondo la ISO-DIS 7730 e limiti per il comfort globale e
localizzato [7].
Categ
oria
Comfort globale Discomfort localizzato
Percentua
le Prevista
di
Insoddisfa
tti PPD %
Voto Medio
Previsto
PMV
Insoddisfatti da
corrente d'aria
DR %
Insoddisfatti
da differenza
verticale della
temperatura
Insoddisfatti
da
temperatura
del pavimento
Insoddisfatti da
asimmetria
radiante
DR* % ΔT
( C)
% Tp
( C)
% ΔTpr
( C)**
A < 6 -0.2 0.2 < 10 < 3 < 2 < 10 19 -
29 < 5 -
B < 10 -0.5 0.5 < 20 < 5 < 3 < 10 19 -
29 < 5 -
C < 15 -0.7 0.7 < 30 < 10 < 4 < 15 17 -
31 < 10 -
* variabile a seconda della velocità media dell’aria e dell’intensità di turbolenza
** variabile a seconda del tipo di superficie (soffitto caldo, parete fredda, soffitto freddo, parete calda)

C. Buratti, P. Ricciardi, M. Vergoni: HVAC
systems testing and check: a simplified
model to predict thermal comfort conditions
in moderate environments, Applied Energy,
104 (2013), pag. 117 – 127, ISSN 0306-
2619.
C. Buratti, E. Moretti, E. Belloni, F. Cotana:
Unsteady simulation of energy performance
and thermal comfort in non-residential
buildings, Building and Environment 59
(2013), pag. 482-491, ISSN 0360-1323.
AT
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SE
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OR
E D
EL
TH
ER
MA
L
CO
MF
OR
T

P. Ricciardi, C. Buratti: Thermal comfort in
open plan offices in northern Italy: an
adaptive approach, Building and
Environment, 56 (2012), pag. 314-320,
ISSN 0360-1323.
C. Buratti, P. Ricciardi: Adaptive analysis of
thermal comfort in university classrooms:
Correlation between experimental data and
mathematical models, Building and
Environment, 44 (2009), pp. 674–687, ISSN
0360-1323.
AT
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