centri di ascolto della diocesi di torino : fermo immagine primavera 2006 centri di ascolto della...
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CENTRI DI ASCOLTO CENTRI DI ASCOLTO
DELLA DIOCESI DI TORINODELLA DIOCESI DI TORINO::
FERMO IMMAGINEFERMO IMMAGINEPRIMAVERA 2006PRIMAVERA 2006
PERCHPERCHÉÉ QUESTA QUESTA RILEVAZIONE?RILEVAZIONE?
Per Per AUMENTARE LE INFORMAZIONIAUMENTARE LE INFORMAZIONI: dove sono, cosa : dove sono, cosa fanno, come sono organizzati, chi vedono, di cosa hanno fanno, come sono organizzati, chi vedono, di cosa hanno bisogno;bisogno;
Per aumentare la Per aumentare la CONOSCENZA RECIPROCACONOSCENZA RECIPROCA tra i centri di tra i centri di ascolto;ascolto;
Per Per RENDERE VISIBILE LA MOLE DI LAVORORENDERE VISIBILE LA MOLE DI LAVORO che che realizzano.realizzano.
Per aumentare la Per aumentare la CAPACITA’ DI LETTURA DELLA CAPACITA’ DI LETTURA DELLA REALTA’REALTA’ a partire dalle risorse di cui dispone la diocesi; a partire dalle risorse di cui dispone la diocesi;
Per permettere all’Osservatorio di Per permettere all’Osservatorio di CONOSCERE LE CONOSCERE LE PROPRIE “ANTENNEPROPRIE “ANTENNE”. ”.
METODOLOGIAMETODOLOGIA
Predisposizione di un questionario Predisposizione di un questionario METODOLOGICAMENTE METODOLOGICAMENTE ATTENDIBILEATTENDIBILE e al contempo comprensibile ai volontari; e al contempo comprensibile ai volontari;
Attribuzione del Attribuzione del GIUSTO VALOREGIUSTO VALORE sia ai dati quantitativi sia ai dati quantitativi sia alle percezioni;sia alle percezioni;
Compilazione guidata;Compilazione guidata;
ELABORAZIONE DEI QUESTIONARIELABORAZIONE DEI QUESTIONARI da parte da parte dell’Osservatorio; dell’Osservatorio;
RESTITUZIONERESTITUZIONE ai CdA e costruzione di un ai CdA e costruzione di un DIALOGODIALOGO che che produca nuove conoscenze;produca nuove conoscenze;
OBIETTIVO; OBIETTIVO; FOTOGRAFIAFOTOGRAFIA a “maglia larga” delle diverse a “maglia larga” delle diverse dimensioni dei CdAdimensioni dei CdA
Produzione di un Produzione di un RAPPORTORAPPORTO facilmente facilmente COMPRENSIBILECOMPRENSIBILE
ALCUNIALCUNI DATI GENERALIDATI GENERALI
NUMERO DI CENTRI CHE HANNO NUMERO DI CENTRI CHE HANNO RISPOSTO:RISPOSTO:
61 su 91 conosciuti dalla Diocesi61 su 91 conosciuti dalla Diocesi
41 distretto Torino Città41 distretto Torino Città
6 distretto Torino Nord6 distretto Torino Nord
9 distretto Torino Ovest9 distretto Torino Ovest
5 distretto Torino Sud Est5 distretto Torino Sud Est
DOVE SONO I CENTRI DI DOVE SONO I CENTRI DI ASCOLTO?ASCOLTO?
DOVE SONO QUELLI CHE DOVE SONO QUELLI CHE HANNO RISPOSTO ALLA HANNO RISPOSTO ALLA
RILEVAZIONE?RILEVAZIONE?
ATTIVITÀ SVOLTAATTIVITÀ SVOLTA
DA QUANTI ANNI I CDA ANNI DA QUANTI ANNI I CDA ANNI OPERANO SUL TERRITORIO?OPERANO SUL TERRITORIO?
ETETÀÀ MEDIA DI OPERATIVIT MEDIA DI OPERATIVITÀ (DEL CdA)À (DEL CdA): 12,50 : 12,50 ANNIANNI
1111 con MENO DI 5 ANNI con MENO DI 5 ANNI
1212 con PI con PIÙÙ DI 5 ANNI DI 5 ANNI
1717 con PI con PIÙÙ DI 10 ANNI DI 10 ANNI
2121 con PI con PIÙÙ DI 15 ANNI DI 15 ANNI
QUALCHE INFORMAZIONE QUALCHE INFORMAZIONE
SUI VOLONTARISUI VOLONTARI
NUMERO MEDIO DI NUMERO MEDIO DI VOLONTARI PRESENTI NEI VOLONTARI PRESENTI NEI
CENTRI:CENTRI:
NUMERO MEDIO DI VOLONTARI PER CENTRO: NUMERO MEDIO DI VOLONTARI PER CENTRO: 9,59,5
mama
il 40% ha meno di 5 volontariil 40% ha meno di 5 volontari
il 6% ha il 6% ha pipiùù di 15 volontaridi 15 volontari
TOTALE DEI VOLONTARI IMPEGNATI NEITOTALE DEI VOLONTARI IMPEGNATI NEI CENTRI DI ASCOLTO (rilevati) : 548CENTRI DI ASCOLTO (rilevati) : 548
Proiezione sui 91 CdA: 864Proiezione sui 91 CdA: 864
ETETÀÀ DEI VOLONTARI DEI VOLONTARI
ETETÀ À MEDIA DEI VOLONTARI: 61 ANNIMEDIA DEI VOLONTARI: 61 ANNI
IL PIIL PIÙÙ GIOVANE: 18 ANNI GIOVANE: 18 ANNI
IL PIIL PIÙÙ ANZIANO: 85 ANNI ANZIANO: 85 ANNI
ANNI DI ESPERIENZA DEI ANNI DI ESPERIENZA DEI VOLONTARIVOLONTARI
MENO DI 3 ANNI DI ESPERIENZA ( media): 9MENO DI 3 ANNI DI ESPERIENZA ( media): 9
MENO DI 7 ANNI DI ESPERIENZA ( media): 21MENO DI 7 ANNI DI ESPERIENZA ( media): 21
PIU’ DI 7 ANNI DI ESPERIENZA (media): 24PIU’ DI 7 ANNI DI ESPERIENZA (media): 24
IMPEGNATI IN ALTRE IMPEGNATI IN ALTRE ATTIVITÀ DI VOLONTARIATOATTIVITÀ DI VOLONTARIATO
PERSONE ASCOLTATEPERSONE ASCOLTATE
TOTALE INDICATIVO DI PERSONE CHE TOTALE INDICATIVO DI PERSONE CHE
RICHIEDONO AIUTO AI CENTRI DI ASCOLTO RICHIEDONO AIUTO AI CENTRI DI ASCOLTO
circa 40.000circa 40.000
FREQUENZA DI VISITA AL FREQUENZA DI VISITA AL CENTRO (percezione)CENTRO (percezione)
DOMANDADOMANDA PREVALENTE PREVALENTE DEGLI OSPITI (percezione)DEGLI OSPITI (percezione)
GLI OSPITI SONO SEGUITI GLI OSPITI SONO SEGUITI ANCHE DA:ANCHE DA:
ISTITUZIONIISTITUZIONI per l’86% dei per l’86% dei CdACdA
MONDO ECCLESIALEMONDO ECCLESIALE per il 39% dei per il 39% dei CdACdA
PRIVATO PRIVATO per il 71% dei CdA per il 71% dei CdA
VARIAZIONE DELLA VARIAZIONE DELLA DOMANDA (percezione)DOMANDA (percezione)
Necessità di aiuto nel reperimento di un lavoroNecessità di aiuto nel reperimento di un lavoro
Immigrati che richiedono beni di prima Immigrati che richiedono beni di prima necessità necessità
Necessità di reperimento o mantenimento della Necessità di reperimento o mantenimento della casa di abitazione casa di abitazione
Donne sole con figliDonne sole con figli
Pensionati in difficoltà Pensionati in difficoltà
Necessità di aiuto economico per sostenere Necessità di aiuto economico per sostenere spese collegate alla cura della salutespese collegate alla cura della salute
POVERTA’ DIFFUSAPOVERTA’ DIFFUSA “ “Prima erano poveri cronici Prima erano poveri cronici (alcolismo, droga, carcere, senza fissa dimora) (alcolismo, droga, carcere, senza fissa dimora) ora si rivolgono a noi famiglie normali e famiglie ora si rivolgono a noi famiglie normali e famiglie di immigratidi immigrati”.”.
POVERTA’ PRECARIAPOVERTA’ PRECARIA “ “Sono aumentati i casi di Sono aumentati i casi di persone che improvvisamente perdono il lavoro, persone che improvvisamente perdono il lavoro, donne che si ritrovano sole, casi depressione, donne che si ritrovano sole, casi depressione, immigrati che trovano solo lavori saltuari e non immigrati che trovano solo lavori saltuari e non riescono a mantenere la famiglia, anziani che non riescono a mantenere la famiglia, anziani che non ce la fannoce la fanno” .” .
I Centri di Ascolto sono antenne attente e I Centri di Ascolto sono antenne attente e attendibili sulla realtà.attendibili sulla realtà.
Incontrano la stessa povertà rilevata da studi e Incontrano la stessa povertà rilevata da studi e analisi sociologiche, con la differenza che ne analisi sociologiche, con la differenza che ne toccano la concretezza e ne riconoscono i volti.toccano la concretezza e ne riconoscono i volti.
FORMAZIONE, FORMAZIONE, INFORMAZIONE, BISOGNI INFORMAZIONE, BISOGNI
DEL CENTRO DIDEL CENTRO DI ASCOLTOASCOLTO
ESISTONO COMPITI E AREE ESISTONO COMPITI E AREE DI COMPETENZA SPECIFICHE DI COMPETENZA SPECIFICHE
NEL CDA?NEL CDA?
CON CHI SI LAVORA IN RETE?CON CHI SI LAVORA IN RETE?
CARATTERE DEGLI INCONTRI CARATTERE DEGLI INCONTRI DI GRUPPO ORGANIZZATI DI GRUPPO ORGANIZZATI
DAL CDADAL CDA
DI CONFRONTO SULLE SITUAZIONI per il 32,7% DI CONFRONTO SULLE SITUAZIONI per il 32,7% dei CdAdei CdA
DI FORMAZIONE per il 2,O% dei CdADI FORMAZIONE per il 2,O% dei CdA
DI ORGANIZZAZIONE per il 6,1% dei CdADI ORGANIZZAZIONE per il 6,1% dei CdA
DI PREGHIERA per il 6,1% dei CdADI PREGHIERA per il 6,1% dei CdA
DI TUTTI I QUATTRO TIPI per il 21,2% dei CdADI TUTTI I QUATTRO TIPI per il 21,2% dei CdA
Solo 9 CdA utilizzano l’aiuto di una supervisore Solo 9 CdA utilizzano l’aiuto di una supervisore esterno.esterno.
COSA CHIEDONO I CENTRI COSA CHIEDONO I CENTRI PER SVOLGERE MEGLIO IL PER SVOLGERE MEGLIO IL
PROPRIO SERVIZIO?PROPRIO SERVIZIO? PIPIÙÙ FORMAZIONE, INFORMAZIONE E FORMAZIONE, INFORMAZIONE E
CONTATTI CON IL TERRITORIO: CONTATTI CON IL TERRITORIO: 50%50%
PIPIÙÙ INFORMAZIONI E CONTATTI CON IL INFORMAZIONI E CONTATTI CON IL
TERRITORIO: TERRITORIO:
25%25%
SOLO PISOLO PIÙÙ FORMAZIONE: FORMAZIONE:
25%25%
CHE TIPO DI FORMAZIONE CHE TIPO DI FORMAZIONE ÉÉ RICHIESTA?RICHIESTA?
GLI ASPETTI CRITICI DEL GLI ASPETTI CRITICI DEL CDA:CDA:
““Gli Gli STRUMENTISTRUMENTI che il CdA ha a disposizione che il CdA ha a disposizione NONNON sono sono SUFFICIENTISUFFICIENTI in relazione alle richieste”; in relazione alle richieste”;
““““Il Cda Il Cda NON DEVE DARE FALSE SPERANZE”NON DEVE DARE FALSE SPERANZE”
“ “Abbiamo bisogni di Abbiamo bisogni di VOLONTARI PIÙ GIOVANIVOLONTARI PIÙ GIOVANI,”,”
““NON CI SONO REGOLE COMUNINON CI SONO REGOLE COMUNI, ogni volontario fa da sé”;, ogni volontario fa da sé”;
““C’è bisogno di C’è bisogno di PIÙ FORMAZIONEPIÙ FORMAZIONE all’ascolto.” all’ascolto.”
““Dobbiamo imparare a Dobbiamo imparare a ORGANIZZARCIORGANIZZARCI”;”;
““Abbiamo Abbiamo DIFFICOLTÀ A FARE DISCERNIMENTODIFFICOLTÀ A FARE DISCERNIMENTO dei vari dei vari bisogni”;bisogni”;
““Abbiamo bisogno di un Abbiamo bisogno di un SUPPORTO PSICOPEDAGOGICO”;SUPPORTO PSICOPEDAGOGICO”;
““Dobbiamo poter Dobbiamo poter APPROFONDIRE DI PIÙ LE INFORMAZIONIAPPROFONDIRE DI PIÙ LE INFORMAZIONI che le persone ci danno”;che le persone ci danno”;
““Disponiamo di Disponiamo di POCHE INFORMAZIONI SULLE OPPORTUNITÀPOCHE INFORMAZIONI SULLE OPPORTUNITÀ che i territori offrono.che i territori offrono.
MODIFICHE APPORTABILI AL MODIFICHE APPORTABILI AL
CDA:CDA: Puntare su una migliore Puntare su una migliore ACCOGLIENZA;ACCOGLIENZA;
““Più Più accompagnamentoaccompagnamento meno servizi meno servizi”;”;
Aumento degli incontri di Aumento degli incontri di CONFRONTOCONFRONTO sui casi e sulle sui casi e sulle risorse all’interno del CdA;risorse all’interno del CdA;
Più Più COORDINAMENTOCOORDINAMENTO e scambio tra i Centri di Ascolto e scambio tra i Centri di Ascolto presenti in Diocesi;presenti in Diocesi;
SPECIALIZZAZIONESPECIALIZZAZIONE tra i volontari; tra i volontari;
Più Più FORMAZIONE;FORMAZIONE;
““Non tutti sono adattiNon tutti sono adatti a fare ascolto, ma i volontari sono a fare ascolto, ma i volontari sono pochi e non si può sceglierepochi e non si può scegliere”;”;
SEDISEDI più idonee e meglio attrezzate, più idonee e meglio attrezzate, INFORMATIZZAZIONE.INFORMATIZZAZIONE.
MA IL LAVORO DEL CENTRO MA IL LAVORO DEL CENTRO DI ASCOLTO DI ASCOLTO ÉÉ EFFICACE? EFFICACE?
(percezione)(percezione)
ImpotenzaImpotenza: “: “Le problematiche che incontriamo Le problematiche che incontriamo sono così grandi che il contributo del CdA è una sono così grandi che il contributo del CdA è una goccia in mezzo al maregoccia in mezzo al mare”.”.
SperanzaSperanza: “: “Lavoriamo con l’obiettivo e con la Lavoriamo con l’obiettivo e con la speranza che il nostro servizio serva speranza che il nostro servizio serva almeno a almeno a qualcunoqualcuno”.”.
MA IL LAVORO DEL CENTRO MA IL LAVORO DEL CENTRO DI ASCOLTO DI ASCOLTO ÉÉ EFFICACE? EFFICACE?
(percezione)(percezione)Le condizioni perché il CdA sia utileLe condizioni perché il CdA sia utile: : ““Bisogna riuscire a fare un Bisogna riuscire a fare un progetto condivisoprogetto condiviso con chi chiede con chi chiede
aiuto. Se noi vogliamo cambiare e non lo vuole veramente la aiuto. Se noi vogliamo cambiare e non lo vuole veramente la persona, al di là delle dichiarazioni, c’è poco da agitarsi…”persona, al di là delle dichiarazioni, c’è poco da agitarsi…”
““La distribuzione dei beni va bene solo per La distribuzione dei beni va bene solo per le EMERGENZEle EMERGENZE, non , non stimola un percorso di autonomia e di responsabilizzazionestimola un percorso di autonomia e di responsabilizzazione”.”.
““Se riusciamo ad essere veramente accoglienti dando Se riusciamo ad essere veramente accoglienti dando fiduciafiducia e e puntando alla responsabilizzazione e all’autonomia allora puntando alla responsabilizzazione e all’autonomia allora funziona.funziona.””
““Quando riusciamo a fare un Quando riusciamo a fare un lungo percorso di lungo percorso di accompagnamentoaccompagnamento””
““Quando si fa Quando si fa reterete con altri, da soli non riusciamo a fare niente” con altri, da soli non riusciamo a fare niente” ““Riuscire ad accogliere i Riuscire ad accogliere i cronici senza pensare al cronici senza pensare al
cambiamentocambiamento e all’assistenza pura” e all’assistenza pura”
RACCOLTA DATI: RACCOLTA DATI:
STRUMENTI USATISTRUMENTI USATI
Oltre il 90% dei CdA raccoglie datiOltre il 90% dei CdA raccoglie dati
MAMA
l’assenza di una metodologia comunel’assenza di una metodologia comune
IMPEDISCE IMPEDISCE
di leggere correttamente il fenomeno della di leggere correttamente il fenomeno della povertà povertà
presente nella Diocesi presente nella Diocesi
RAPPORTI CON CARITASRAPPORTI CON CARITAS
ASPETTATIVE NEI ASPETTATIVE NEI CONFRONTI CONFRONTI
DELL’OSSERVATORIODELL’OSSERVATORIO
COLLEGAMENTO CdACOLLEGAMENTO CdA 44% dei 44% dei CdACdA
COLLEGAMENTO TERRITORIOCOLLEGAMENTO TERRITORIO 40% dei 40% dei CdACdA
LETTURA FENOMENO POVERTÀ LETTURA FENOMENO POVERTÀ 36% dei 36% dei CdACdA