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Classi e sottoclassi di anticorpi
Università di Roma Tor Vergata - Corso di Laurea in Scienze Biologiche - Immunologia Molecolare - dott. Claudio PIOLI - a.a. 2012/2013
Anticorpi: classi e sottoclassi
• In base alla catena pesante gli anticorpi sono divisi in classi e sottoclassi – Classi o isotipi
• IgA, IgD, IgE, IgG, IgM
– Sottoclassi • IgA1 e IgA2
– nel topo una sola
• IgG1, IgG2, IgG3, IgG4 – nel topo, IgG1, IgG2a, IgG2b, IgG3
• Le catene pesanti sono identificate con lettere greche – IgA, a - IgG, g - IgD, d - IgE, e - IgM, m
• Anticorpi di classi e sottoclassi diverse svolgono funzioni effettrici diverse
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Anticorpi: classi e sottoclassi
• 2 classi o isotipi di catene leggere
– k (kappa)
– l (lamba)
• Ciascun anticorpo ha o 2 catene k o 2 catene l
• Nell’uomo, circa il 60% degli anticorpi hanno k
• Nel topo, anticorpi con k 10 volte più frequenti di quelli con l
• Non sono note funzioni diverse tra i 2 isotipi di catene leggere
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J
ponte
disolfuro
IgM
(pentamero) IgM
• IgM rappresentano 5-10%
delle Ig del siero
• Secrete come pentameri
• Monomeri legati da ponti
disolfuro tra Cm3 e tra Cm4
• Catena J (joining)
– aggiunta prima di secrezione
– necessaria per polimerizzazione
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IgM
• Prima classe di anticorpi a essere prodotta in una risposta primaria – già espresse prima del processo di ipermutazione somatica
• bassa affinità per antigene
– prima classe a essere sintetizzata nei neonati
• Valenza 10 – una IgM può legare 10 piccoli apteni – a causa dell’ingombro sterico in genere solo 5 molecole di antigeni più
grandi vengono legati – più efficace di altri isotipi nel legare antigeni con epitopi ripetuti
• es. polisaccaridi capsulari batterici
– alta avidità
• Molto efficace nell’attivazione del complemento – IgM >> IgG
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IgG
• Monomeriche
• Principale isotipo presente nel sangue e nei fluidi interstiziali – 80% delle Ig del siero
• Alta affinità – generalmente espresse dopo
ipermutazione somatica / maturazione affinità
• Opsonizzazione patogeno per fagocitosi
• Attivazione complemento
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Sottoclassi IgG
• Numero e posizione ponti disolfuro diversi • Dimensione regione cerniera diversa
• Diversa capacità di attivare complemento – IgG3 >>IgG1>IgG2, (IgG4 no)
• Protezione feto (passano placenta) – IgG1, IgG3
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IgA IgA
(dimero)
Catena J
ponte
disolfuro
• 10% delle Ig del siero
• Largamente presente nelle secrezioni – saliva, lacrime, latte
– muco • tratto uro-genitale, bronchiale, digerente
• Nel siero generalmente monomeri
• Nelle secrezione dimeri – catena J (joining)
– necessaria per polimerizzazione
• Funzione neutralizzante – scarsa capacità opsonizzante e di
attivazione del complemento
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Distribuzione delle diverse classi di anticorpi
In vivo serum half life
(days) 5 3 23 23 8 23 6 2.5
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Transcitosi
• Il passaggio di anticorpi attraverso tessuti epiteliali è detto transcitosi
• La principale classe di anticorpi che va in contro a transcitosi è quella delle IgA – mucose del tratto respiratorio, gastrointestinale e urogenitale – latte materno
• In molti mammiferi diverse sottoclassi di IgG passano dalla madre al feto – gli Ab sono trasportati attraverso il tessuto placentare – nell’uomo avviene nell’ultimo trimestre di gravidanza
• fornisce al feto il repertorio di anticorpi della madre come protezione contro i patogeni
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Secrezione IgA
• Le plasmacellule che secernono IgA migrano preferenzialmente nei tessuti sotto-epiteliali delle mucose
• Le IgA secrete sono legate dal recettore per molecole immunoglobuliniche polimeriche (poly-Ig) – presente su superficie baso-laterale
di cellule epiteliali mucosali
– riconosce catena J
Plasmacellula Cellule epiteliali
IgA secretoria
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Secrezione IgA (segue)
• Il complesso IgA/poly-Ig viene internalizzato e trasportato al lume
• Il recettore poly-Ig viene tagliato e rilasciato legato al dimero di IgA
– costituisce il componente secretorio
• protegge cerniera da proteasi
• attraverso carboidrati lega mucine presenti nel muco e trattiene IgA “adese”
• Anche le IgM possono essere secrete con questo meccanismo – catena J
Plasmacellula Cellule epiteliali
IgA secretoria
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Interazione antigene-anticorpo
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Domini immunoglobulinici catena leggera
Ponte disolfuro
Ponte disolfuro
a.a. 112
a.a. 212
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Figure 3-6 Variabilità degli aminoacidi nelle
regioni V delle Ig
Regione V catena pesante Regione V catena leggera
Variabili
tà
Variabili
tà
FR, frame region HV, hyper-variable region
Residuo Residuo
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Figure 3-7 part 2 of 2 Complementary-Determing Regions
• Le 3 regioni HV
corrispondono ai 3 CDR
• Ciascun dominio VL e VH
presenta 3 CDR
• I 3 CDR di ciascuna
catena sono organizzati
spazialmente in modo da
costituire una superficie
complementare
all’antigene
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I 3 CDR di ciascuna catena sono giustapposti per formare il sito di legame con l’antigene
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Gli antigeni possono legarsi in tasche, grondaie, superfici estese,..
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Antigene Anticorpo
VL
VH
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Antigene Anticorpo
VL
VH
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Determinanti antigenici riconosciuti da anticorpi
Determinante conformazionale
Epitopo discontinuo
Determinante “lineare”
Epitopo continuo
Determinante perso
da denaturazione Ab lega il determinante
solo dopo denaturazione
Ab lega il determinante
sia nella proteina nativa
che denaturata
denaturazione
determinante accessibile
determinante
inaccessibile
denaturazione
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Cambio conformazionale di Fab
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Figure 3-9 Coinvolte diverse forze in interazione antigene-anticorpo
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Forza dell’interazione antigene-anticorpo
• Ciascuna interazione è relativamente debole
– richiesto numero elevato di interazioni per avere un’interazione forte tra antigene e anticorpo
• Queste interazioni operano a distanza molto breve
– 10-7 mm = 1 angstrom, Å
• Una forte interazione Ag-Ab richiede quindi un elevato grado di complementarità tra Ag e Ab
– sebbene singole interazioni possano contribuire maggiormente
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Affinità
• L’affinità degli anticorpi è una misura quantitativa della forza di legame
• L’insieme della forza dei legami non covalenti tra un singolo sito di legame di un determinato anticorpo e un singolo epitopo è l’affinità di quello anticorpo per quello epitopo
– kD 10-7-10-11 M – anticorpi a bassa affinità legano l’antigene debolmente e
tendono a dissociarsi velocemente – anticorpi ad alta affinità legano l’antigene e rimangono legati
più a lungo
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Valenza e avidità nell’interazioni antigene-anticorpo
Monovalente
Bivalente
Polivalente Molto alta
Alta
Bassa
Valenza Avidità
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Avidità • L’avidità degli anticorpi comprende l’affinità di siti di legame (Fab)
multipli
• L’affinità di un sito di legame (Fab) non sempre riflette la reale forza dell’interazione Ag-Ab
• Quando antigeni complessi contenenti epitopi ripetuti interagiscono con anticorpi dotati di siti multipli di legame, l’interazione di una molecola di anticorpo con una molecola di antigene in un sito, aumenterà la probabilità di reazione tra queste due molecole in un secondo sito
• La forza di queste interazioni multiple tra un anticorpo multivalente e l’antigene è detta avidità.
• Un’alta avidità può compensare una bassa affinità – le IgM hanno una bassa affinità (generalmente) ma un’elevata valenza
(sono pentameriche)
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Fine specificità degli anticorpi
Raccolta del siero
Reazione siero con:
Legame degli
anticorpi con aptene
Animali immunizzati
con meta-azobenzene-
sulfonate coniugato a
una proteina
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Funzioni effettrici degli anticorpi
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Funzioni effettrici mediate da anticorpi
• Gli anticorpi inducono risposte effettrici che risultano nella rimozione/uccisione del patogeno – in genere il semplice legame dell’anticorpo non
rimuove/uccide il patogeno
• La funzione effettrice dell’anticorpo è determinata dal tipo di catena pesante che costituisce lo Fc
• Fc interagisce con proteine presenti nel siero o recettori presenti sulla membrana di alcune cellule
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Meccanismi effettori degli anticorpi
Opsonizzazione
Neutralizzazione
ADCC
Attivazione complemento
Fagocitosi patogeni opsonizzati con
frammenti complemento
Infiammazione
Lisi microbi
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Neutralizzazione
• IgG e IgA ad elevata affinità possono inibire l’infettività di virus ed altri patogeni
• IgA presenti sulla superficie mucosale di tratto intestinale, respiratorio e riproduttivo prevengono le infezioni inibendo l’adesione di batteri, virus ed altri patogeni
Il patogeno infetta
la cellula
L’anticorpo blocca il
legame del patogeno alla
cellula e l’infezione
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Neutralizzazione
• IgG e IgA ad elevata affinità possono neutralizzare tossine batteriche inibendone la capacità di legarsi a recettori cellulari
Effetto patologico
della tossina
L’anticorpo blocca il
legame della tossina
al recettore cellulare
vaccinazione anti-tetanica
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Opsonizzazione
• Promozione della fagocitosi di antigeni da parte di macrofagi e neutrofili
• Importante nella difesa da infezioni batteriche
• Recettori per Fc sono presenti sulla membrana di macrofagi e neutrofili
• Il legame dei recettori per Fc con complessi Ab-Ag attiva la fagocitosi
• All’interno del fagocita il patogeno diventa il bersaglio di diversi processi distruttivi (digestione enzimatica, danno ossidativo)
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Recettori per Fc
• I leucociti esprimono recettori Fc che legano la regione costante degli anticorpi
– esistono FcR per i diversi isotipi di catene pesanti
– promuovono fagocitosi
– trasmettono segnali che attivano processi antimicrobici o regolativi delle funzioni cellulari
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Recettori Fcg (FcgR)
• FcgRI (CD64) – principale recettore che
promuove fagocitosi – espresso su macrofagi e
neutrofili – lega IgG1 e IgG3 ad alta
affinità nell’uomo • in topo lega IgG2a e IgG2b
– presenta 3 domini immunoglobulinici
– è associato a un dimero di catene g
• contengono 1 sequenza ITAM ciascuna
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Opsonizzazione fagocitosi
Opsonizzazione Legame patogeno
opsonizzato a FcgRI (CD64)
FcgRI (CD64) attiva
fagocitosi Fagocitosi
Eliminazione patogeno
FcgRI lega con alta affinità gli anticorpi che sono legati ad un antigene
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Antibody-Dependent Cell-mediated Cytotoxicity (ADCC)
• Le cellule NK riconoscono le IgG legate e lisano la cellula cui sono legate
– l’anticorpo quindi permette di riconoscere specificamente la cellula bersaglio e di attivare il meccanismo effettore svolto dalla cellula NK
FcgRIII-A (CD16)
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Antibody-Dependent Cell-mediated Cytotoxicity (ADCC)
FcgRIII-A (CD16)
• Alcuni anticorpi usati in immunoterapia anti-tumorale sfruttano (anche) la ADCC • es: anticorpi anti-CD20 (Rituximab) nella terapia dei linfomi B
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Recettore per la catena e ad alta affinità (FceRI)
• Lega IgE con domini immunoglobulinici
• catene b e g
• trasducono segnali
• contengono sequenze ITAM
• associano chinasi Syk e Lyn
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Antibody-Dependent Cell-mediated Cytotoxicity (ADCC)
• Gli eosinofili esprimono recettori ad alta affinità per il Fc delle IgE (FceRI)
– l’anticorpo permette di riconoscere specificamente il parassita bersaglio e di attivare il meccanismo effettore svolto dagli eosinofili
• rilascio di granuli
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