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ISTITUTO AUSTRIACO DI STUDI STORICI DEPUTAZIONE di storia patria per le venezie con il patrocinio di LA CARITÀ COLPITA Il bombardamento aereo austro-tedesco dell’ Ospedale Civile e di Venezia del 14 agosto 1917 ASSAULT ON CHARITY The Austro-German bombing of the Civilian Hospital of Venice on 14 August 1917

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ISTITUTO AUSTRIACO

DI STUDI STORICI

DEPUTAZIONE di storia patria

per le venezie

con il patrocinio di

LA CARITÀCOLPITAIl bombardamento aereo austro-tedesco

dell’Ospedale Civile e di Veneziadel 14 agosto 1917

ASSAULT ONCHARITYThe Austro-German bombing

of the Civilian Hospital of Venice on 14 August 1917

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PromozionePromotion of the ExhibitionGiuseppe Dal Ben | DIRETTORE GENERALE AZIENDA ULSS 3 SERENISSIMA

IdeazioneConceptMario Po' | DIRETTORE POLO CULTURALE E MUSEALE DELLA SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

Curatela CurationPierandrea Moro | STORICO

Camilla Peruch | STORICA

ComunicazionePublic RelationGiulio Giuliani | UFFICIO STAMPA AZIENDA ULSS 3 SERENISSIMA

Testi e ricerca iconograficaTexts and imagesCamilla Peruch

Segreteria organizzativaSecretariatCristina Fusetti

Progetto grafico e allestimentoGraphic design and installationMarina Pistorello

SCUOLA GRANDE DI SAN MARCOVENEZIA6 ottobre | 30 novembre 2017

SCUOLA GRANDE DI SAN MARCOVENICEOctober 6| November 30, 2017

www.scuolagrandesanmarco.itInfo: [email protected]

POLO CULTURALE E MUSEALE DELLA

LA CARITÀCOLPITAIl bombardamento aereo austro-tedesco

dell’Ospedale Civile e di Veneziadel 14 agosto 1917

ASSAULT ONCHARITYThe Austro-German bombing

of the Civilian Hospital of Venice on 14 August 1917

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LA CARITÀ COLPITA | ASSAULT ON CHARITY | 3

Il bombardamento della Scuola Grande diSan Marco, all’epoca Ospedale Civile,

colpì emotivamente l’opinione pubblica nonsolo veneziana. I giornali ne diedero notiziaamplificando quella che fu, quasicertamente, un’azione precipitosa oun’errata valutazione della traiettoria dicaduta della bomba, come altre volte eraavvenuto nella città lagunare. In una lungaguerra, però, combattuta non solo con fucilie cannoni, ma anche con le armi dellapropaganda, il fatto rappresentò un segnotangibile della crudeltà del nemico:nemmeno un luogo di pietosa cura esoccorso era stato risparmiato.È proprio il filo della propaganda a tessere ilracconto di questa mostra e ad intrecciarsicon quello della storia. La guerracombattuta nell’aria, lo stato dell’aviazione,l’artiglieria aerea e contraerea e, appunto, ibombardamenti sull’Ospedale sono le tappedi questa narrazione. La mostra prosegue al piano superiore nellaSala del Capitolo, luogo di cura di pazientiricoverati nel 1917 che subì i danni delbombardamento, dove presentiamo ora lamemoria di quell’evento.

The bombing of the Scuola Grande diSan Marco, which at the time was the

Civilian Hospital, struck public opinion inVenice and beyond. The newspapersamplified what was almost certainly ahasty action or a misguided assessment ofthe bomb’s trajectory, as had happened inother cases in the city. In a long war,however, fought not only with rifles andguns, but also with weapons ofpropaganda, this event represented atangible sign of the enemy’s cruelty: noteven a place of merciful care and succourhad been spared.It is this thread of propaganda that weavesthe tale of this exhibition and intertwineswith that of history. The war fought in theair, the state of the aviation, the artilleryand anti-aircraft artillery, together withthe bombings of the Hospital are the stagesin this narrative. The exhibition continues on the floor abovein the Sala del Capitolo, treatment ward ofpatients in 1917, which was damagedfrom the bombing and where we are nowremembering those events.

LA CARITÀCOLPITAIl bombardamento aereo austro-tedesco

dell’Ospedale Civile e di Veneziadel 14 agosto 1917

ASSAULT ONCHARITYThe Austro-German bombing

of the Civilian Hospital of Venice on 14 August 1917

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4 | LA CARITÀ COLPITA | ASSAULT ON CHARITY

in ROSSO sono segnalate le bombe lanciate su Venezia da aeroplani austro-tedeschi durante gli anni 1915-1918

in BIANCO è segnalatal’area dell’Ospedale Civile colpita dal bombardamento

in RED are reported the bombs launched on Venice by airplanes Austro-Germansduring the years 1915-1918

in WHITE is reported the area of the Civilian Hospital hit by shelling

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LA GUERRA NON SI PLACA: È IL 1917 | THE WAR RUMBLES ON: 1917 | 5

Inizia il 1917 e svanisce l’illusione di unconflitto rapido e vittorioso: troppi imorti, troppi i feriti e scarsi i risultati. A maggio si riprende a combattere sulsettore Isontino; è la decima battaglia, ma ilfronte resta pressoché simile a quello degliinizi: una grande S capovolta chedallo Stelvio raggiunge le Alpi Carniche e il mare. La logica di attaccare sino all’estremo e didifendere ad oltranza, unita all’uso di nuovearmi, non permette ad un esercito disovrastare l’altro. Entrambi, infatti, nonusano più archibugi e cannoni a palla, mafucili a retrocarica, con proiettili e polveriinfumi, mitragliatrici, lanciafiamme e diversitipi di aggressivi chimici. Armi nuove sì, matecniche d’assalto antiquate.Risultato: un massacro di uomini. Numerimai contati in passato, mai nemmenoipotizzati.

By the start of 1917 (Italy declared war onAustria-Hungary in May 1915, on

Germany in August 1916), the illusion of arapid and victorious conflict had vanished: therewere too many dead, too many injured and allfor so little. In May, fighting resumed along theIsonzo front: this was the tenth battle, but thepositions of the front lines were almostunchanged to those at the outset.These took theform of a large upside-down S from theStelvio pass to the Carnic Alps and down to theAdriatic sea along the Isonzo river. The logic ofattacking come what may and defending to thelast man, coupled with the use of new weapons,made it impossible for one army to overpowerthe other. For both were no longer using themuzzle-loading rifles and cannons firing balls ofpast centuries, but breech-loading rifles,machine guns, flamethrowers and various typesof chemical agents. The weapons were new, butthe methods of assault were old-fashioned. The result was massacre on a grand scale,numbers never counted in the past, and noteven imagined.

Corriere dei Piccoli, 6 giugno 1915Corriere dei Piccoli, June 6, 1915

LA GUERRA NON SI PLACA:È IL 1917 THE WAR

RUMBLES ON: 1917

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6 | LA GUERRA NON SI PLACA: È IL 1917 | THE WAR RUMBLES ON: 1917

È l’artiglieria a mietere più vittime: obici,cannoni, mortai e bombarde scaricanonell’aria migliaia di proietti di ogni tipo.Inefficace la difesa passiva tentata dal filospinato e disumana l’esistenza cui è costrettoil soldato nelle trincee: come un animaleipogeo deve vivere tra bunker,camminamenti e cunicoli invasi da sporciziae fango. Oltre due milioni i soldati al frontequell’anno.In una guerra di tale portata, dove ognifamiglia sta vivendo un lutto, è necessarioevitare disfattismi e discordie interne pergiungere ad una fine vittoriosa. Questo è il giudizio del governo che, findall’inizio, mette sotto controllo gli organi distampa e la corrispondenza dei soldati dalfronte. Propaganda di guerra e censura,scegliendo in modo accurato cosa dire e cosatacere del conflitto, diventano così due faccedello stesso piano volto a creare coesioneattorno all’operato dell’esercito.È in questo contesto che si inseriscel’articolo del Corriere dei Piccoli, supplementoper ragazzi del più diffuso giornale italiano ilCorriere della Sera, che, con chiaro intentopropagandistico, spiega ai suoi giovani lettorii motivi per cui l’Italia è entrata in guerra.

It was the artillery that caused most victims:howitzers, cannons, mortars and grenadesdischarged thousands of projectiles of all kindsinto the air. The passive defence of barbed wirewas useless and the lives of the soldiers in thetrenches were inhumane: they were obliged tolive like underground creatures, scuttlingbetween bunkers, trenches and culverts full ofdirt and mud. Over two million soldiers were atthe front that year. In a war of this magnitude,in which every family was in mourning, it wasvital to avoid any sort of defeatism and internaldisagreements in order to assure a victoriousend. This was the stance adopted by thegovernment which, from the beginning,controlled the press and the correspondence ofsoldiers from the front. War propaganda andcensorship, carefully choosing what to say andwhat to ignore about the conflict thus becametwo aspects of the same plan to create supportfor the army’s actions. It is in this context thatthe article of Corriere dei Piccoli, asupplement for children in the most popularItalian newspaper, Corriere della Sera,appeared with clear propaganda intent,explaining to its young readers the reasons whyItaly had joined the war.

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GLI ATTACCHI GIUNGONO DALL’ALTO | ATTACKS FROM ABOVE | 7

Il conflitto sui campi di battaglia risulta, aifatti, immobile. Cruentissime battagliepermettono di strappare all’avversario soloqualche manciata di territorio. Anche ilmare Adriatico appare statico: chiuso alcanale d’Otranto, è divenuto una sorta digrande lago dove la Marina è chiamatasoprattutto a difendere le coste, trasportandoa terra parte dei suoi armamenti. In modoinatteso, il movimento in questa guerrasembra avvenire nell’aria. Sono passati pochi anni dall’invenzione delprimo fragile velivolo ad opera dei fratelliWright, ma le tecniche di costruzione hannofatto grandi passi avanti. Tutti gli eserciti iniziano perciò aconfrontarsi con questo nuovo mezzo, conquesta nuova arma.

The conflict on the battlefields was whollyimmobile. Terrible battles led to a mere few

metres of territory being torn from the enemy. And nothing was moving in the Adriatic Seaeither: with the Otranto channel in the southclosed, it had become a sort of large lake wherethe Italian Navy was primarily called upon todefend the coast, leading to some of its weaponsbeing moved ashore. Unexpectedly, anymovement in this war appeared to be takingplace solely in the air.A few years had passed since the invention ofthe first fragile aircraft by the Wright brothers,but construction techniques had made greatstrides forward. All armies began to explore thisnew machine, this new weapon.

Pubblicità tratte da L’Illustrazione Italiana,

1916-1918Advertisement from

L’Illustrazione Italiana, 1916-1918

GLI ATTACCHIGIUNGONODALL’ALTO ATTACKS

FROM ABOVE

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8 | GLI ATTACCHI GIUNGONO DALL’ALTO | ATTACKS FROM ABOVE

Pensato inizialmente per la ricognizione, piùpreciso del dirigibile viste le altezze inferioricui può arrivare, l’aereo viene dotato di unequipaggio con macchina fotografica percarpire informazioni circa la disposizionedelle artiglierie avversarie e lo spostamentodelle truppe. Il passo successivo, con l’applicazione di unamitragliatrice, lo predispone alla caccia e poial bombardamento. In pochi anni unafiorente industria legata all’aviazione crescein Italia e all’estero.

Initially, they were considered to be of use solelyfor reconnaissance, as they were able to flylower than an airship and so were moreaccurate. The aircraft were thus equipped witha camera to gather information about thearrangement of enemy artillery and themovement of troops. The next step, the addition of a machine gun,prepared them for fighting in the air and thenbombing. In a few years a flourishing aviationindustry was growing in Italy and abroad.

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GLI ATTACCHI GIUNGONO DALL’ALTO | ATTACKS FROM ABOVE | 9

This is evidenced by the newspapers filled withadvertising concerning the construction ofplanes or associated needs. Although not yetconsidered an Armed Force (in his initialproclamation, the king referred only to militarymen on land and at sea), the aviation sectorimmediately revealed all its potential. The number of aircraft was increasing,improved in power, range, load capacity,matched by an increased number of pilots andairfields.The Italian army entered the war with feweraircraft than the Austro-Hungarians. At theoutset, it had less than ninety, including thosefor training, but the number grewexponentially, reaching a total of about 11,000aircraft. For both sides, it was now clear thatdanger also lay in the skies.

Lo testimoniano i giornali che si riempionodi pubblicità legate alla cantieristica aerea oai suoi bisogni correlati. Pur non essendoancora considerata una Forza Armata (il Renel proclama iniziale si rivolge solo ai Soldatidi terra e di mare), l’aviazione mostra fin dasubito tutto il suo potenziale. Il numero diapparecchi è in aumento, migliorati inpotenza, autonomia, capacità di carico e conessi il numero dei piloti e dei campi diaviazione. L’esercito italiano entra in guerra con unadisponibilità minore di velivoli rispetto aquello austro-ungarico; all’inizio ne mette incampo meno di una novantina, compresiquelli per l’addestramento, ma il numerocrescerà in modo esponenziale arrivando aduna produzione totale di circa undicimilaesemplari. Per entrambi gli schieramenti èchiaro che il pericolo ora può arrivare anchedall’alto.

Pubblicità tratte dallaRivista Mensile del Touring Club Italiano, 1918Advertisement fromRivista Mensile del Touring Club Italiano, 1918

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10 | PRIME INCURSIONI SU VENEZIA | THE FIRST INCURSIONS OVER VENICE

Cresce la paura nelle città italiane,soprattutto in quelle a ridosso del fronte

o lungo la costa adriatica. Una su tutte a temere attacchi dal cielo,vista la sua posizione strategica, è Venezia, laprima ad essere colpita da quindici bombegià nel mattino del 24 maggio 1915, inrisposta al bombardamento effettuato da undirigibile italiano sulla base militare di Pola.Forte lo sgomento. Venezia si scopre vulnerabile e teme perl’incolumità dei suoi abitanti che non puòproteggere con ripari interrati, vista la suaparticolare conformazione, ma anche perl’integrità dei suoi capolavori artisticiinesorabilmente esposte alle bombe. Lo sgomento è soprattutto legato al fatto dipercepire fin da subito che anche una cittàuniversalmente riconosciuta per lo splendoredella sua arte e della sua storia, nonostantepresenti obiettivi di interesse militare, nonsia preservata dalla furia della guerra e dallesue leggi impietose.Decisa quindi la voce della propaganda che,per colpire l’emotività del suo pubblico,correda di immagini suggestive le notizie chearrivano dal fronte del cielo.

Fears increased in towns around Italy,especially in those near the front or along

the Adriatic coast. Given its strategic position,one of the most important cities in fear ofattacks from the sky was Venice, and indeed itwas the first to be struck by fifteen bombs in themorning of 24 May 1915, in response to thebombing of the military base at Pola by anItalian airship.There was great dismay in the city. Venice discovered itself to be vulnerable andfeared for the safety of its inhabitants, unable totake to underground shelters, of course, but alsofor the survival of its artistic masterpieces,inexorably exposed to the bombs. This dismay was especially linked to theperception that a city universally recognised forthe splendour of its art and its history, despitethe fact that it did have evident military targets,was not to be preserved from the fury of warand its pitiless laws.The voice of propaganda was strident as aresult, and to touch on the emotions of itsaudience, it accompanied the news from thenew front of the sky with images.

PRIME INCURSIONI SU VENEZIA

THE FIRSTINCURSIONSOVER VENICE

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PRIME INCURSIONI SU VENEZIA | THE FIRST INCURSIONS OVER VENICE | 11

La Domenica del Corriere, 10-17 marzo 1918La Domenica del Corriere, March 10-17, 1918

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12 | PRIME INCURSIONI SU VENEZIA | THE FIRST INCURSIONS OVER VENICE

Tra le riviste più efficaci e persuasive svettaLa Domenica del Corriere, supplementodomenicale del Corriere della Sera, che permano del suo illustratore Achille Beltrame,usando in modo sapiente disegno e colore,tratteggia un netto divario tra le due opposteaviazioni. Mentre i piloti austro-tedeschivengono sempre raffigurati in momenti dinetta inferiorità, quelli italiani compionoatti eroici in battaglie aeree dove sonodisposti anche a morire pur di non cadereprigionieri; cavalieri dell’aria che, con audacibombardamenti ai drachenballons (pallonifrenati utilizzati per l’osservazione),contribuiscono al buon fine della guerra.

Among the most effective and persuasiveperiodicals was La Domenica del Corriere, aSunday supplement of the Corriere della Sera:thanks to this skills of its illustrator, AchilleBeltrame, it used drawing and colour tohighlight a clear divide between the two opposingairforces.While the Austrian pilots were always depictedin moments of evident inferiority, the Italiansperformed heroic acts in aerial warfare showingtheir willingness to die rather than to fallprisoner; these were knights of the air who, withtheir bold bombardments of the drachenballons(observation balloons), contributed to thesuccessful conclusion of the war.

La Domenica del Corriere, 24-31 dicembre 1916La Domenica del Corriere, December 24-31, 1916

La Domenica del Corriere, 6-16 aprile 1916La Domenica del Corriere, April 6-16, 1916

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POVERA VENEZIA! | POOR VENICE! | 13

Anche il settore dell’infanzia vienecoinvolto nella propaganda di guerra. I

bambini vengono considerati tasselliessenziali per la tenuta del fronte interno, daeducare a valori quali l’obbedienza, l’orgoglioitalico, il sacrificio. Le pagine del Corriere dei Piccoli, siriempiono così di colorati fumetti perraccontare, in modo accattivante edivertente, il conflitto in corso.Nel numero dell’8 ottobre 1916 protagonistaè Venezia. Schizzo, il piccolo eroe uscitodalle mani di Attilio Mussino, sente deldramma che sta vivendo la città e ne restacolpito. Il bambino, amante della suabell’Italia, creato con lo scopo di trasmettereai giovani lettori forti messaggi patriottici, inogni fumetto della saga si addormenta dopoaver letto nel Corriere della Sera le notiziesulla guerra, per poi sognare di prenderneparte in modo risolutivo. L’articolo che leggequel giorno riguarda appunto ibombardamenti avvenuti nella notte del 4settembre 1916 durante la ventiduesimaincursione aerea austro-tedesca. Inquell’occasione molte bombe cadono neipressi di piazza San Marco, spessofortunatamente in acqua, ma un ordignoincendiario sfiora di pochi metri la Basilica.Qualche giorno dopo, nella notte tra il 12 eil 13 settembre, un altro attacco incombe sudiverse zone della città colpendo, tra gli altri,il cornicione della chiesa dei Ss. Giovanni ePaolo, adiacente l’Ospedale Civile, epenetrando nella chiesa.

Children were also involved in warpropaganda. They were considered

essential elements for keeping the home frontfirm and united, and were to be educated invalues such as obedience, pride in Italy, andsacrifice. The pages of Corriere dei Piccoli were filledwith colourful comics to describe the story of theconflict in a fascinating and entertainingmanner.In the 8 October 1916 issue, Venice was theprotagonist. Schizzo, the little hero drawn byAttilio Mussino, felt the drama the city wasexperiencing and was struck by it. The child,who loved his beautiful Italy, had been createdwith the purpose of conveying strong patrioticmessages to young readers, and in every comicof the saga he would fall asleep after readingnews about the war in the Corriere della Seraand would then dream of taking part in it insome decisive way. The article he read that dayconcerned the bombings that took place on thenight of 4 September 1916 during the 22ndAustrian air raid. On that occasion manybombs fell near St. Mark’s Square, oftenfortunately in the water, but an incendiarydevice missed the Basilica by only a few metres.A few days later, in the night between 12 and13 September, another attack occurred inseveral areas of the city, striking, inter alia, thecornice of the church of Ss. Giovanni e Paolo,next to the Civilian Hospital, and penetratingthe church.

POVERAVENEZIA!

POORVENICE!

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14 | POVERA VENEZIA! | POOR VENICE!

Corriere dei Piccoli, 8 ottobre 1916 (coll. Peruch e Santin) Corriere dei Piccoli, October 8, 1916 (Peruch and Santin coll.)

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POVERA VENEZIA! | POOR VENICE! | 15

La vulnerabilità di Venezia con i suoi tesoriartistici preoccupa molto l’eroe del Corrieredei Piccoli che, divenuto in sogno ingegneredell’Intesa, elabora anche questa volta unavalida soluzione all’attacco. Un gruppo di aquile, addestrate alla difesa,vola infatti in suo aiuto sorreggendo unarobusta rete in grado di fermare e raccoglierela pioggia di ordigni che cade dall’alto. A questo punto, Schizzo non deve far altroche rispedire il tutto al mittente, a FrancescoGiuseppe e a Vienna, capovolgendo l’esitodell’incursione.

The vulnerability of Venice and its artistictreasures was of great concern to the hero of theCorriere dei Piccoli who, in his dreamsbecame a military engineer and once againfound a way to resolve these attacks. A groupof eagles, trained in defence, fly in to his help,holding up a robust net able to stop and gatherthe rain of bombs falling from above. At thispoint, Schizzo has only to return everything tothe sender, to Franz Joseph and Vienna,overturning the result of the incursion.

Corriere dei Piccoli, 13 maggio 1917 (coll. Peruch e Santin) Corriere dei Piccoli, May 13, 1917 (Peruch and Santin coll.)

SOGNI DI... BOMBE!DREAMS OF... BOMBS!

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16 | BOMBARDAMENTI ALLA CIECA | BOMBING BLIND

Dopo i primi bombardamenti su Venezia,gli studi effettuati dai tecnici italiani sui

proietti inesplosi recuperati fanno pensareche l’aviazione avversaria, pur contando suottimi apparecchi in grado di raggiungerecittà situate anche nelle retrovie italiane(come Padova o Milano), sia mancante di unvalido armamento di caduta e di un correttosistema di trasporto e sgancio proietti. Chiariinoltre sembrano, ad una prima analisi, iproblemi legati al puntamento che continuaad utilizzare strumenti ritenuti obsoleti conconseguenti ripercussioni negative sullaprecisione della traiettoria di caduta.La prova di questo è data proprio dal primobombardamento della città lagunare, il 24maggio 1915, che aveva come obbiettivol’Arsenale e, presumibilmente, il Gasometro. Delle quindici bombe sganciate dai duevelivoli molte cadono lontano dal bersaglioo in acqua, altre restano inesplose a causa didifetti di costruzione dell’elica della spolettao della posizione inclinata del proietto incaduta.

After the initial bombings on Venice, thestudies carried out by Italian engineers on

the unexploded ordnance raised the notion thatdespite having excellent machines capable ofreaching cities located in the Italian hinterland(such as Padua or Milan), the enemy aircraftwere lacking in effective bombs and a propertransport and unloading system. At first sight,there were also clear problems of aiming, withcontinued use of obsolete aiming tools, withconsequent negative effects on the precision ofthe trajectory of fall. Proof of this came with thefirst bombardment of the lagoon city, on 24May 1915, which aimed at the Arsenale and,presumably, the gasometer. Of the fifteenbombs discharged by the two aircraft, many fellfar from the target or in the water, while othersfailed to explode due to defects in the making ofthe bomb’s fuse or the inclined position of thefalling projectile.

BOMBARDAMENTIALLA CIECA

BOMBINGBLIND

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BOMBARDAMENTI ALLA CIECA | BOMBING BLIND | 17

Inoltre il fatto di utilizzare come principaleordigno il modello costruito dalla dittaCarbonit, con la sua caratteristica forma agoccia, fa sì che non venga agevolata lapenetrazione del bersaglio. Per risolverequest’ultimo problema l’industria austro-ungarica creerà un modello modificato cheandrà ad aggiungere alla “goccia” uncappuccio di ogiva a forma conica. Notevole rimarrà la potenza dello scoppioche, nel tipo da 50 kg, genera schegge tali daraggiungere anche i 200 metri dal puntod’impatto.

In addition, the use of the model made by theCarbonit company, with its characteristic dropshape, made it far harder to penetrate thetarget.To resolve this latter problem, Austro-Hungarian industry created a modified modeladding a tapered conical cap to the “drop”. The power of the explosion remainedconsiderable: in the 50 kg model, the burst wasable to generate splinters spreading 200 metresfrom the point of impact.

Bomba a goccia del tipo Carbonit modificato,

con cappuccio di ogiva a forma conica

Modified Carbonit drop-type bomb,

with tapered conical cap

Immagine tratta daCommissariato Generale dell'Aeronautica, Direzione d'Artiglieria Aeronautica, Proietti aeronautici austriaci, Roma, 1918Picture from Commissariato Generale dell'Aeronautica, Direzione d'Artiglieria Aeronautica,Austrian aeronautical projectiles,Rome, 1918

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18 | BOMBARDAMENTI ALLA CIECA | BOMBING BLIND

Sempre di fabbricazione Carbonit, sonomolti degli ordigni incendiari sganciati suVenezia, limitati nell’effetto in quantosprovvisti di piccola carica interna atta adallargare il raggio d’azione della sostanzainfiammabile: l’incendio perciò risultafacilmente domabile. Alle bombe austro-ungariche si aggiungono,dal giugno del 1917, quelle di fattura tedescacon un nuovo modello allungato, pisciforme,creato in diverse versioni dai 12 ai 300 kg,dotato di quattro alette alla base perstabilizzare la traiettoria in caduta.

Carbonit also manufactured many of theincendiary devices dropped over Venice, butthese were limited in effect as they had no smallinternal charge to widen the range of theinflammable substance: the resulting fires weretherefore easy to put out. From June 1917, the Austro-Hungarian bombswere joined by German ones with a newelongated, fish-shaped form, manufactured invarious versions from 12 to 300 kg, featuringfour small propellers at the base to stabilise thetrajectory in the fall.

Immagine tratta da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Veneziaby Giovanni Scarabello, 1933

Bombe austriache recuperate inesploseAustrian bombs recovered unexploded

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BOMBARDAMENTI ALLA CIECA | BOMBING BLIND | 19

The forty-two Austrian aerial incursions carriedout over Venice ended on the eve of the Battleof Vittorio Veneto on 23 October 1918, andsaw more than a thousand bombs dropped onthe city.

Le quarantadue incursioni aeree austro-tedesche subìte da Venezia, che terminanoalla vigilia della Battaglia di Vittorio Veneto,il 23 ottobre 1918, scaricano sulla città piùdi un migliaio di bombe.

Grafico indicante le bombelanciate su Venezia durantegli anni di guerra 1915-1918da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Graphic showing bombslaunched on Venice duringthe years of war 1915-1918 from Il martirio di Veneziaby Giovanni Scarabello, 1933

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20 | CANNONI PUNTATI AL CIELO | CANNONS POINTED AT THE SKY

All’inizio della guerra l’esercito italianonon possiede ancora un’artiglieria

propriamente studiata per l’abbattimentoaereo per cui decide di adattare a questoscopo pezzi nati per l’uso campale. Alcuniesempi sono dati dal cannone da 75 mod.1906 o mod. 1911 con ruote di legno egancio per essere ippotrainato. Pezzi che,necessitando ora di maggior mobilità econtrollo dello spazio circostante, vengonocollocati su piazzole circolari e installazioni,inizialmente di fortuna, dotate di affustisemoventi per aumentarne l’angolo di tiro.

In parallelo parte la produzione di cannonispecificatamente antiaerei come quello da 75C.K. (Costruzioni Krupp), montato suautocarri Itala e Fiat, che utilizza la stessacanna di quello da 75 mod. 1916 per potersfruttarne il munizionamento, oppure ilcannone da 76/40 mod. 1916 R.M. (RegiaMarina) pensato per la contraerea navale,ma utilizzato anche in installazioni terrestri.

At the beginning of the war, the Italianarmy possessed no artillery intended

especially for shooting down enemy aircraft, soit was decided to adapt field guns for thispurpose. Some examples include the 75-mm1906 or 1911 model with wooden wheels andcarriage for hauling by horses. Requiring greatermobility and control of the surrounding space,these guns were placed on circular bases andinstallations, initially rigged using what was tohand, and fitted with movable gun mounts toincrease the shooting angle.

At the same time, the production of specificanti-aircraft artillery began, with such guns asthe 75 C.K. (Costruzioni Krupp), mounted onItala and Fiat trucks, which used the samebarrel as the 1916 mod. 75 in order to use thesame ammunition, or the 76/40 mod. 1916R.M. (Regia Marina) designed for anti-aircraftfire at sea, but also used in land installations.

CANNONIPUNTATI AL CIELO

CANNONSPOINTED AT THE SKY

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CANNONI PUNTATI AL CIELO | CANNONS POINTED AT THE SKY | 21

Immagine tratta da L’artiglieria Italiana nella Grande Guerraa cura di Curami e MassignaniPicture from L'artiglieria Italiana nella Grande Guerra by Curami and Massignani

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22 | CANNONI PUNTATI AL CIELO | CANNONS POINTED AT THE SKY

Diversi sono i proietti impiegati in questicannoni nell’uso antiaereo: la granatadirompente, in acciaio indurito, chespaccandosi in schegge di grosse dimensioniè in grado di colpire bersagli in movimento;la granata a frattura prestabilita, in ghisa,egualmente pericolosa per la forza delle sueschegge e lo Shrapnel, proietto caricato apallette di piombo indurito all’antimonio,progettato per scoppiare, ad una certadistanza e altezza, in prossimità dell’aereo.È anche con questo tipo di artiglieria,collocata nel litorale e nelle isole lagunari,assieme alle batterie navali, che Veneziatenta di difendersi. Gli aerei austro-tedeschigiungono prevalentemente da Trieste e dallebasi della costa istriana, come Pola,sorvolando il mare Adriatico.

1. Granata dirompente da 75 C.K.2. Granata da 76/40 R.M.3. Shrapnel da 75

Several projectiles were used in these guns inanti-aircraft use: a hardened steel grenade,which would burst to create splinters of a largesize and was capable of hitting moving targets;the grenade with pre-set charge, made of castiron, which was equally dangerous for the forceof its shards and the Shrapnel, a shell loadedwith lead hardened with antimony, designed toburst at a certain distance and height, near theplane.It was with this kind of artillery, located alongthe coast and in the lagoon islands, togetherwith naval batteries, that Venice sought todefend itself. The Austro-Hungarian planescome mainly from Trieste and from the bases ofthe Istrian coast, such as Pola, flying over theAdriatic Sea.

1. 75 C.K Disruptive Grenade 2. 76/40 R.M.Grenade 3. 75 Shrapnel

Immagini tratte da L’artificiere d’artiglieria, Scuola Artificieri del Laboratorio Caricamento Proiettili Piacenza, 1921Pictures fromL’artificiere d’artiglieria, Scuola Artificieri del Laboratorio Caricamento Proiettili Piacenza, 1921

1. 2. 3.

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CANNONI PUNTATI AL CIELO | CANNONS POINTED AT THE SKY | 23

Immagini tratte daIl martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Pictures from Il martirio di Venezia by Giovanni Scarabello, 1933

La città inoltre sfrutta le altane delle casecome osservatori per scrutare il cielo e comepostazioni per la fucileria e le mitragliatrici,mentre soffitte e magazzini diventanocaserme e depositi di munizioni.La popolazione si abitua a memorizzare le fasidella luna; in assenza di essa, infatti, leincursioni risultano più rare anche se nonassenti. Viene rispettato l’oscuramento neiluoghi privati e pubblici, nelle calli enell’entroterra dal tramonto all’alba evengono utilizzati potenti riflettori percontrollare lo spazio aereo e aiutare, in casodi attacco, l’individuazione dei velivoli.Dunque occhi e orecchie sempre al cielo.

The city also exploited the many rooftopterraces of houses for observers to keep watchon the sky and as rifle and machine gunpositions, while attics and warehouses becamebarracks and ammunition dumps.The population became used to memorising thephases of the moon: with no moon, raids wererarer even if not absent. The blacking out ofprivate and public buildings was carefullyobserved, as it was in the streets and inlandfrom sunset to dawn, and powerful spotlightswere used to control the air and to help detectaircraft in case of an attack. Eyes and ears werealways turned to the sky.

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24 | L’OSPEDALE CIVILE È COLPITO | THE CIVILIAN HOSPITAL IS HIT

Martedì 14 agosto 1917. Mancano pochigiorni all’inizio dell’undicesima

cruenta battaglia sull’Isonzo. Venezia è albuio, coperta da nubi; la luna solo un esilespicchio; scarsa dunque la possibilità diattacchi aerei. Eppure alle 3.50 del mattinole sirene dell’Arsenale danno l’allarme: ungruppo di aeroplani e idrovolanti austro-tedeschi sta per sorvolare la città.Provengono dal mare, protetti dalle nuvole,in piccole squadriglie e a più riprese; unaquindicina in tutto. Inizia ilbombardamento, inframmezzato a tratti dallancio di razzi che, rimanendo sospesi ad unacerta altezza, illuminano la zona sottostante.

Tuesday, 14 August 1917. A few daysbefore the start of the bloody eleventh

battle on the Isonzo. Venice is in the dark,covered with clouds; the moon just a slendercrescent, so there is only a reduced possibility ofair strikes. Yet at 3.50 am the Arsenale sirensgive the alarm: a group of Austro-Hungarianairplanes and seaplanes are about to fly over thecity. They come from the sea, protected by theclouds, in small squadrons and in severalwaves; about fifteen in all. The bombingbegins, sometimes punctuated by the launch ofrockets that hang suspended for a while at acertain height, illuminating the area below.

14 AGOSTO 1917:L’OSPEDALE CIVILE È COLPITO

14 AUGUST 1917:THE CIVILIANHOSPITAL IS HIT

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L’OSPEDALE CIVILE È COLPITO | THE CIVILIAN HOSPITAL IS HIT | 25

Immagini tratte da Il martirio di Venezia di Giovanni Scarabello, 1933Pictures from Il martirio di Veneziaby Giovanni Scarabello, 1933

L’Ospedale Civile visto dalla Fondamenta dei MendicantiView of the Civilian Hospital from the Fondamenta dei Mendicanti

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26 | L’OSPEDALE CIVILE È COLPITO | THE CIVILIAN HOSPITAL IS HIT

Intenso il fuoco di difesa delle mitragliatricie dell’artiglieria contraerea. S’erano costellatisul cielo, si può dire, tanti fiocchi di shrapnelquante stelle nascondevano le nubi racconta IlGazzettino. E dopo un intervallo di due oreun nuovo allarme. Il sole è alto ma gliimpavidi piloti continuano a sorvolare ebombardare la città fino alle 9.45. Il giornoprecedente alcuni idrovolanti italianiavevano colpito degli hangar e deibaraccamenti a Prosecco, vicino a Trieste,provocando vasti incendi; dunque forse unaritorsione o come dirà poi, parlando initaliano, il colonnello austriaco Nádhernýcatturato vicino al suo aereo colpito: Dovetesmetterla di bombardare Pola!Quindici le bombe sganciate sulla città e suMurano: molte non creano danni, cadono inacqua o rompono qualche tetto e pezzo diargine, ma una colpisce una casa a tre pianiin campo Dei Mori facendola crollare. Eraabitata da diverse famiglie che al primoallarme avevano cercato rifugionell’androne. Due i morti, un uomo e unagiovane donna, e sei i feriti.

There is intense defensive fire from machineguns and anti-aircraft artillery. As muchshrapnel was dotted against the sky, onemight say, as there were stars hidden by theclouds, wrote the Gazzettino subsequently.And after a two-hour interval a new alarm.The sun is already high but the undaunted pilotscontinue to fly over and bomb the city until9:45. The day before, some Italian seaplaneshad hit the hangars and huts at Prosecco, nearTrieste, causing extensive fires; perhaps, thiswas retaliation, therefore, or as the Austriancolonel Nádherný declared in Italian, close byhis plane that had been shot down: You muststop bombing Pola!Fifteen bombs were dropped on the city andMurano: many caused no damage, falling intothe water or breaking a bit of roof and pieces ofembankment, but one hit a three-storey housein campo Dei Mori field, causing it to collapse.It was lived in by several families who at thefirst alarm had sought shelter in the doorway.There were two dead, a man and one youngwoman, and six wounded.

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L’OSPEDALE CIVILE È COLPITO | THE CIVILIAN HOSPITAL IS HIT | 27

Alle 4.30 poi è la volta dell’Ospedale Civile:una bomba centra l’angolo tra la facciatacinquecentesca e la Fondamenta deiMendicanti e penetra nella Sala delCapitolo, occupata da un centinaio di letti,provocando due morti e ventuno feriti.Mancano pochi minuti alle 10 del mattinoquando torna il silenzio.Il bilancio della trentunesima incursione suVenezia è di quattro morti, ventisette feriti edanni insignificanti alle opere militari.Immediata la risposta italiana: alcunesquadriglie aeree della Marina attaccano lebasi aeree della costa istriana e un gruppo disiluranti austro-ungariche.

At 4.30 pm, the Civil Hospital was struck: abomb hit the corner between the sixteenth-century façade and the Fondamenta deiMendicanti and penetrated the Sala delCapitolo, filled with a hundred beds, causingtwo dead and twenty-one injured. It was only a little before 10 am that silencereturned to the city.The result of the thirty-first incursion overVenice was of four deaths, twenty-sevenwounded and insignificant damage to militaryinstallations. The Italian response wasimmediate: some navy aerial squadronsattacked the air bases along the Istrian coastand a group of Austro-Hungarian torpedoboats.

Immagine tratta da Il martirio di Venezia di Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Veneziaby Giovanni Scarabello, 1933

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28 | BARBARA INCURSIONE! | A BARBARIAN RAID!

Barbara incursione! È questo il gridounanime dei cittadini di Venezia e della

stampa intera. Ne danno notizia tutti igiornali locali: Il Gazzettino, la Gazzetta diVenezia, L’Adriatico, La Difesa, ma anchetestate nazionali come il Corriere della Serache riporta le notizie dell’Agenzia Stefani oLa Stampa che aggiunge il dettaglio dellasospensione del Consiglio Comunale comesegno di lutto e condanna del vile attacco.Nei giorni successivi, mentre tutte le primepagine riportano, pur non sottoscrivendolo,l’appello del Papa alla pace e alla fine diquell’inutile strage, continuano gliapprofondimenti sul bombardamentodell’Ospedale. La Gazzetta di Venezia riportail discorso del sindaco a commento di quellagiornata e cita l’arrivo di un telegramma disolidarietà dalla città di Padova.

Abarbarian raid! This is the unanimous cryof the citizens of Venice and of the entire

press. All the local newspapers covered thestory, including Il Gazzettino, the Gazzetta diVenezia, L’Adriatico, La Difesa, as well as thenational newspapers such as the Corriere dellaSera, which reported the news from theAgenzia Stefani, and La Stampa which addedthe detail of the suspension of the City Councilas a sign of mourning and condemnation of thevillainous attack. In the following days, whileall the first pages reported the Pope’s call forpeace and the end of the massacre (but withoutagreeing with the sentiment), more details wereprovided about the bombing of the Hospital.The Gazzetta di Venezia reported the mayor’sspeech on that day and mentioned the arrival ofa telegram of solidarity from the city of Padua.

BARBARAINCURSIONE!

A BARBARIANRAID!

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BARBARA INCURSIONE! | A BARBARIAN RAID! | 29

La Domenica del Corriere, 25 Luglio–1 Agosto 1915La Domenica del Corriere, July 25–August 1st, 1915

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30 | BARBARA INCURSIONE! | A BARBARIAN RAID!

Tutti i giornali riferiscono che gli aviatorinemici gettarono frettolosamente le loro bombeuna delle quali colpì l’ospedale, ma il messaggioè chiaro e univoco: un luogo predisposto allasanità e alla carità è stato vilmente violato.Se la Domenica del Corriere, fin dall’inizio delconflitto, aveva puntato il dito contro labarbarie del nemico, che non si fermanemmeno davanti a religiosi e operatoridella Croce Rossa intenti nel recupero deiferiti, la tavola di Amos Scorzon, venezianodi nascita, è altrettanto forte ed esplicita:l’aviazione austro-tedesca di giorno debole enettamente inferiore è di notte vile eimpietosa contro luoghi sacri e strutture dicura e soccorso.

All the newspapers reported that the enemyaviators hastily hurled their bombs, one ofwhich hit the hospital, but the message isclear and unambiguous: a place intended forsuccour and charity had been violently violated.While the Domenica del Corriere had beenstressing the barbarity of the enemy since thebeginning of the conflict, a barbarity that didnot balk even before religious and Red Crossoperators intent on recovering the wounded, theillustration by Amos Scorzon, a Venetian bybirth, was equally strong and explicit: theAustro-Hungarian aviation was weak andclearly inferior by day and cowardly andmerciless by night against sacred sites, hospitalsand places of succour.

A. Scorzon, I fasti dell’aviazione nemica, 1917A. Scorzon, I fasti dell’aviazione nemica, 1917

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IL CORAGGIO DELLE INFERMIERE | THE NURSES’ COURAGE | 31

Il bombardamento sull’Ospedale provoca losfondamento del soffitto della Sala delCapitolo. Una trave precipita sopra i letti deipazienti che restano schiacciati. Nel panicoe nello sgomento generale il personalesanitario, rappresentato anche da religiose,riesce a non perdere il controllo. Ilquotidiano cattolico, La Difesa, dedica unarticolo all’operato delle suore: in queitragici momenti ancora sotto incursioneaerea, con lucidità e prontezza riescono asoccorrere i feriti, trasferendoli in altrestanze, e a riportare in breve la struttura adun’apparente normalità. Agiscono autonomamente, senza chiedereaiuto ai giovani ufficiali o ai soldatiricoverati nell’Ospedale che, pur feriti omalati, avrebbero potuto cooperare inqualche modo. Il malato non deve essereminimamente disturbato pare abbiano detto afine giornata.

The bombing of the Hospital caused theceiling of the Sala del Capitolo to collapse.

A beam fell over the beds of patients who werecrushed. In the panic and in general dismay, thenurses, some of them nuns, managed tomaintain control. The Catholic newspaper,La Difesa, devoted an article to the work of thesisters: in those tragic moments while still underaerial bombardment, they lucidly and quicklysucceeded in helping the injured, moving themto other rooms, and quickly restored normality. They acted independently without asking forhelp from the young officers or soldiers in thehospital who, despite being injured or ill, couldhave helped in some way. The sick should notbe disturbed at all, they are alleged to havesaid at the end of the day.

Immagine tratta da Il martirio di Venezia di Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Veneziaby Giovanni Scarabello, 1933

IL CORAGGIODELLEINFERMIERE

THE NURSES’COURAGE!

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32 | IL CORAGGIO DELLE INFERMIERE | THE NURSES’ COURAGE

Il ritratto delle suore potrebbe essere quellodi molte altre infermiere impegnate, inguerra, nelle varie sezioni sanitarie: treni-ospedale, ricoveri da campo o repartiospedalieri civili e militari delle retrovie.Ovunque cresce l’urgenza della loro presenza,di personale specializzato che possa offrirenon solo supporto medico ma anchepsicologico. Le richieste sono così pressantiche le crocerossine sono costrette a ridurre,da tre anni ad uno, il periodo di preparazionee a rendersi subito disponibili. Non solotraumi e ferite da combattimento, ma anchemoltissime malattie.Non mancano esempi di coraggiotestimoniati da infermiere che, in assenza dimedici, pur di evitare il decesso dei pazienti,decidono di affrontare difficili interventichirurgici, o infermiere disposte a rimanereal loro posto di lavoro anche in casi diestremo pericolo, sotto i bombardamenti o acontatto con malattie contagiose. Figurecaritatevoli, affettuose, angelicate, ma anchedecise e risolute, quasi leggendarie, ritratte indecine e decine di cartoline, manifesti etavole illustrate.

This portrait of the nuns could bThe sick shouldnot be disturbed at all, they are alleged to havesaid at the end of the day.e that of many other nurses involved during thewar in the various sectors: hospital trains, camphospitals, or civilian and military hospitals wellaway from the lines. Everywhere the urgency oftheir presence grew: specialised personnel ableto offer not only medical but also psychologicalsupport. The demands were so pressing that theRed Cross nurses were obliged to reduce theirtraining period from three years to one and tobecome immediately available. There were notonly traumas and wounds from fighting, butalso many illnesses.There were also examples of courage witnessedby nurses who, in the absence of doctors, and tosave patients in extremis, decided to tackledifficult surgical interventions, and of nurseswilling to remain in their workplace even incases of extreme danger, during bombing or incontact with infectious diseases. These werecharitable, affectionate, angelic figures, but alsodecisive and resolute, almost legendary,depicted in dozens and dozens of postcards,posters and illustrations.

Manifesto di M. Dudovich, Fatevi soci della CrocerossaPoster by M. Dudovich, Join the Red Cross

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IL CORAGGIO DELLE INFERMIERE | THE NURSES’ COURAGE | 33

La Domenica del Corriere, 22-29 dicembre 1918La Domenica del Corriere, December 22-29, 1918

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34 | IL CORAGGIO DELLE INFERMIERE | THE NURSES’ COURAGE

La Domenica del Corriere, 5-12 maggio 1918La Domenica del Corriere, May 5-12, 1918

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LA MORTE IN PRIMA PAGINA | DEATH ON THE FRONT PAGE | 35

Tutti i giornali, anche quelli nazionali,raccontano dei solenni funerali delle

quattro vittime dell’incursione celebrati, trail 16 e il 17 agosto, nel cimitero di SanMichele in Isola, nella chiesa dell’OspedaleCivile e in quella della Madonna dell’Orto,con grande partecipazione della cittadinanzae delle autorità civili e militari. Nessunarticolo menziona i nomi dei due pazientiospedalieri deceduti (Francesco GiovanniAfabris di sessantatré anni, materassaio diVenezia e Giovanni Sambo di sessantaseianni, bottaio originario di Chioggia) oquello della giovane donna morta nel crollodella casa, ma alcuni quotidiani parlanodella quarta vittima: un uomo di settant’annioriginario di Castellavazzo (BL),amministratore di una ditta di lavorazionedel legno, Giovanni Polla.

All the newspapers, including the nationalones, described the solemn funerals of the

raid’s four victims, held between 16 and 17August in the cemetery of San Michele in Isola,in the church of the Civilian Hospital and inthat of Madonna dell’Orto, with large crowdsand the presence of civil and militaryauthorities. No article mentions the names ofthe two deceased hospital patients (sixty-threeyear-old Francesco Giovanni Afabris, amattress-maker from Venice and, GiovanniSambo, sixty-six years old, a shop-owneroriginally from Chioggia), or that of the youngwoman who died in the collapse of the house,but some newspapers speak of the fourth victim:a man aged seventy originally fromCastellavazzo (BL), director of a woodworkingcompany, Giovanni Polla.

La Difesa, 16-17 agosto 1917Gazzetta di Venezia, 17 agosto 1917La Difesa, August 16-17, 1917Gazzetta di Venezia,August 17, 1917

LA MORTEIN PRIMA PAGINA

DEATH ON THEFRONT PAGE

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36 | LA MORTE IN PRIMA PAGINA | DEATH ON THE FRONT PAGE

Immagini tratte da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Pictures from Il martirio di Venezia by Giovanni Scarabello, 1933

Il recupero dell’idrovolante austriaco K228Recovery of Austrian K228 Seaplane

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LA MORTE IN PRIMA PAGINA | DEATH ON THE FRONT PAGE | 37

Il motivo è presto detto: due dei suoi novefigli sono ufficiali al fronte e uno di loro,Arduino, classe 1884, partito con i VolontariAlpini del Cadore, è stato decorato conMedaglia d’Argento al Valor Militare (neldicembre 1917, tenente al comando dell’VIIIReparto d’Assalto Fiamme Verdi sarà inoltrepremiato con Medaglia d’Oro per la strenuedifesa compiuta a Vidor, sul Monfenera esull’Asolone). Poveri figli mentrevalorosamente combattete per la libertà dellaPatria, il padre vostro adorato viene ucciso dasoldati vigliacchi che vibrano colpi alla cieca nelletenebre, tuona Il Gazzettino.

The reason is soon made clear: two of his ninechildren are officers at the front and one ofthem, Arduino, born in 1884, and presentlywith the Alpine Volunteers of Cadore, wasdecorated with a silver medal for bravery (andin December 1917, as lieutenant in commandof the VIII Reparto d’Assalto Fiamme Verdi,he would also be awarded a gold medal for afierce defence at Vidor, and on the peaks ofMonfenera and Asolon. Poor sons, while youare valiantly fighting for the freedom of theHomeland, your beloved father has beenkilled by cowardly soldiers casting bombsblindly in the darkness, thundered IlGazzettino.

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38 | LA MORTE IN PRIMA PAGINA | DEATH ON THE FRONT PAGE

Il 16 agosto è anche il giorno dei funerali didue aviatori. Durante l’incursione, lacontraerea italiana abbatte quattro deiquindici velivoli austro-tedeschi entrati inlaguna. Uno di questi, un idrovolante K228,precipita in acque poco fonde di fronte alleFondamenta Nuove, a 100 metri dall’abitato.Il pilota, il sottotenente di vascello Wachter,e l’osservatore, il maggiore Ziegler, muoionotentando di saltare fuori dall’apparecchio. Iloro corpi, ritrovati da una pattuglia disoldati in barca, sono trasportati all’OspedaleTerritoriale “Marco Foscarini” dove vengonocelebrate le esequie. Le foto del recupero della carcassadell’apparecchio, trasportata poi in piazzaSan Marco, saranno usate per crearecartoline di propaganda.

The sixteenth of August was also the day of thefunerals of two aviators. During the raid, theItalian anti-aircraft artillery shot down four ofthe fifteen Austrian aircraft which had flowninto the lagoon. One of these, a K228seaplane, crashed into the shallow waters nearthe Fondamenta Nuove, 100 metres from thetown. The pilot, second lieutenant Wachter,and the observer, Major Ziegler, died trying tojump out of the aircraft. Their bodies, found bya patrol of soldiers in a boat, were transportedto the “Marco Foscarini” Territorial Hospitalwhere their funerals were held. Photographs of the recovery of the plane,subsequently transported to Saint Mark’sSquare, were used to create propagandapostcards.

Cartoline di propaganda (coll. Uliana)Propaganda postcards (Uliana collection)

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L’ARTE È DI NUOVO FERITA | ART SUFFERS ANEW | 39

Con il bombardamento dell’Ospedale ilprezioso soffitto ligneo della Sala del

Capitolo, realizzato da Vittore Scienza daFeltre e Lorenzo di Vincenzo da Trento tra il1519 e il 1535, subisce danni importanti. Lanotizia che la spettacolare opera, raffiguranteal centro gli stemmi di cinque Scuoleveneziane, sia stata deturpata, getta ulterioresconforto in città.

With the bombing of the Hospital, theprecious wooden ceiling of the Sala del

Capitolo, made by Vittore Scienza of Feltre andLorenzo di Vincenzo of Trento between 1519and 1535, suffered major damage. The newsthat the spectacular work, depicting the coat ofarms of five Venetian Scuole in the centre, hadbeen damaged, threw the city into furtherdespondency.

Immagine tratta da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Venezia by Giovanni Scarabello, 1933

14 AGOSTO 1917:L’ARTE È DI NUOVO FERITA

14 AUGUST 1917:ART SUFFERSANEW

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40 | L’ARTE È DI NUOVO FERITA | ART SUFFERS ANEW

Il 17 agosto L’Adriatico, parlando del soffittodemolito, titola un articolo Il più recenteprodigio degli aviatori austriaci, Aviatorifedelissimi a Venezia, che hanno giàbombardato le chiese dei Ss. Giovanni ePaolo, di Santa Maria Formosa e degli Scalzi,mandando in frantumi il magnifico affrescodel Tiepolo, che hanno attentato allaBasilica di San Marco e che ora sfiorano dipoco la splendida facciata della ScuolaGrande di San Marco sfregiandone ilmeraviglioso soffitto.Il giornale coglie quindi l’occasione perdedicare ampio spazio all’elogio dell’aviazioneitaliana: la definisce leggendaria, valorosa,corretta, che bombarda solo baraccamenti edaccampamenti, snodi ferroviari e basimilitari, a differenza di quella avversaria chesi macchia d’infamia scagliandosi su case,popolazioni inermi e su ospedali con bandierebianche e croci rosse ben visibili sopra i tetti.

On 17 August, writing of the demolishedceiling, L’Adriatico entitled an article Thelatest prodigy of Austrian aviators. Aviatorsfaithful to Venice, who have already bombedthe churches of the Ss. Giovanni e Paolo, SantaMaria Formosa and the Scalzi, shattering themagnificent fresco of Tiepolo, who haveattacked Saint Mark’s Basilica and now havebarely missed the splendid facade of the GrandeScuola di San Marco, demolishing thewonderful ceiling.The newspaper then seized the opportunity todedicate much space to praising the Italianairforce: it defined the airforce as legendary,valorous, honest, bombing only barracks andcamps, railway junctions and military bases,unlike the infamy of the enemy which bombedhouses, helpless civilians and hospitals adornedwith white flags and red crosses that were easilyvisible on the roofs.

Immagine tratta da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Venezia by Giovanni Scarabello, 1933

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L’ARTE È DI NUOVO FERITA | ART SUFFERS ANEW | 41

Un’azione propagandisticasimile viene adottata anchedagli austro-tedeschi cheutilizzano i bombardamenti suVenezia per inneggiare all’audacia ealla superiorità dei loro piloti.Emblematiche, a tal proposito, lecartoline illustrate che lodano i portentidell’aviazione e le spettacolari azionieseguite durante gli attacchi alla cittàlagunare.

1. Attacco aereo a Venezia2. Bombardamento su Venezia con i nostri aerei nella notte tra il 23 e il 24 maggio. “L’Arsenale è a fuoco”3. La mattina del 24 maggio 1915 un aereo della nostra Marina Austro-ungarica coprì l’Arsenale di Venezia di bombe che lo misero a fuoco

A similar propaganda activitywas also adopted by the Austro-Hungarians

who used the bombing raids over Venice topraise the audacity and superiority of theirpilots. In this regard, the illustrated postcardslauding the aviators and their spectacularactions during the attacks on the lagoon city areemblematic.

1. Aerial attack on Venice2. Bombing raid on Venice with our air craft during the night between 23 and 24 May. “The Arsenale in flames”.3. On the morning of 24 May 1915, an air craft of our Austro-Hungarian Navy carpeted Venice’s Arsenale with bombs, setting it on fire.

Cartoline di propaganda austro-tedesca (collezione Uliana)Austro-Hungarian propaganda postcards(Uliana collection)

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42 | L’ARTE È DI NUOVO FERITA | ART SUFFERS ANEW

Fortunatamente, grazie alle considerevoliopere di difesa e protezione della città e ailimiti insiti alla neonata artiglieria aerea,Venezia esce dalle quarantadue incursionicon danni tutto sommato contenuti. Col ritorno della pace, inizieranno ovunque,nelle terre martoriate dal conflitto, lericostruzioni degli abitati e il restauro delpatrimonio artistico, spessoirrimediabilmente lesionato.Incommensurabile il numero dei soldaticaduti al fronte: solo per l’Italiaseicentocinquantamila.

Fortunately, thanks to the considerable works ofdefence and protection of the city and the limitsestablished by the newborn anti-aircraft guns,Venice emerged from the forty-two bombingraids with relatively limited damage.With the return of peace, reconstruction oftowns and restoration of the often irretrievablydamaged artistic heritage began apace in all theareas affected by war. A vast number ofsoldiers had fallen at the front: in the case ofjust Italy, 650,000 would not be returninghome.

Immagine tratta da Il martirio di Veneziadi Giovanni Scarabello, 1933Picture from Il martirio di Venezia by Giovanni Scarabello, 1933

La facciata dell’Ospedale Civile con le protezioni parascheggeThe facade of the Civilian Hospital with protective panels

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PORTEGO DELLE COLONNE E SALA CAPITOLARE

SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO | VENEZIA6 OTTOBRE | 30 NOVEMBRE 2017

PORTEGO DELLE COLONNE AND SALA CAPITOLARE

SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO | VENICEOCTOBER 6 | NOVEMBER 30, 2017

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info: www.scuolagrandesanmarco.it

[email protected]

si ringraziano

CENTRO STUDI “UGO CERLETTI”

SEZIONE DI CONEGLIANO

COMUNALE DI VENEZIA