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CONCEZIONI E MODALITÀ DI INTERVENTO SU PREESISTENZE IN ETÀ ANTICA E MEDIEVALE INSEGNAMENTO DI RESTAURO DELL’ARCHITETTURA Docente – Arch. M. Teresa Campisi Enna – 24.10. 2017

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CONCEZIONI E MODALITÀ DI INTERVENTO SU PREESISTENZE IN ETÀ ANTICA E MEDIEVALE

INSEGNAMENTO DI RESTAURO DELL’ARCHITETTURA

Docente – Arch. M. Teresa Campisi

Enna – 24.10. 2017

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANA

GRECIAPerpetuazione del sacro come oggetto immutabile nel tempo:-Interventi protettivo-manutentivo su statue sacre di natura lignea, con oli essenziali-(fonte Pausania, periegesis, II sec. d.C.);-Sostituzione con nuove reintegrazioni delle parti ammalorate, rese non distinguibili epatinate,in modo da mantenere l’unità iconografica.

La dimensione sacrale dell’oggetto pretende l’immutabilità/eternità nel tempo dellostesso.Dimensione di sottrazione al ciclo vita-decadimento-morte.

Documentazione di minuziose pratiche di finitura, spesso coincidenti con le pratichedi protezione/manutenzione

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANA‘Riuso’ delle preesistenze

AMBITO ROMANO

Aspetti privati•Trasformazioni di originali per il cambiamento del gusto del collezionismo antiquario privato

Esportazione e modificazioni di statuaria di origine greca, modificata in relazione al gustoantiquariale del periodo.(Efebo di Selinunte, statua B dei Bronzi di Riace);

Aspetti pubblici•Reimpiego per risignificazione semantica di parti o porzioni più antiche in opere più moderne(Cesare meta’ I sec. a. C.; età augustea –seconda metà I sec. a. C.; Periodo di Domiziano-Nerva – I sec. d. C.; Costantino IV sec. d. C. )•Manipolazione storiografica per modificazione di immagini dedicatorie

Impiego di parti antiche in opere successive in funzione di rimandi e collegamenti semantici.(Trasformazione della statua di Giano nel Foro Romano; Basilica Emilia; gruppo equestre diMiseno – statua di Domiziano/Nerva, Arco di Costantino);

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANA

Fenomeno del collezionismo antiquario privato

•Esportazione e trasformazioni di statuaria di origine greca, modificata in relazione algusto antiquariale del periodo.

•Interpolazione di elementi antichi e nuovi inserimenti a creare ibridi storici.

•Mancanza del conflitto copia/originale. La copia è perfettamente sostitutiva/identicaall’originale, non esiste il concetto di invenzione autoriale o di datazione storica.•Le riproduzioni di famose statue greche, non removibili dai siti originari, erano consideratiequivalenti all’originale.

(Efebo di Selinunte, statua B dei Bronzi di Riace);

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANACollezionismo antiquario – L’Efebo di Selinunte (V sec. a. C.)

1. Fotografia del bronzo; 2. Individuazione delle parti aggiunte (grigio-scuro), corrispondenti a testa, braccia, aumento deltorso e delle gambe (ICR); 3. Confronto della differenza di proporzionamento, fra la parte originaria, e la parte modificata dalleaggiunte.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANACollezionismo antiquario – La statua B dei bronzi di Riace (V sec. a. C.)

Statua B: Rimodellazione e/osostituzione del braccio destro edavambraccio sinistro, per realizzareuna ‘coppia’ identica.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANAReimpiego per risignificazione semantica (riuso strumentale) Statua equestre di Domiziano/Nerva nel Foro di Capo Miseno in Campania (seconda metà I sec. d. C/ prima metà II sec. d. C.)

La testa di Domiziano , artefice della costruzione di una nuova strada a Capo Miseno (Campania), di cui ilgruppo equestre era celebrazione, venne sostituita con quella di Nerva, che gli succedette, in virtù delladamnatio memoriae, ossia della Cancellazione della memoria decretata dal Senato romano rispetto alpredecessore. Questo intervento ha doppio interesse: nell’essere testimonianza del riuso in antico,dell’attribuzione ad altri di certe opere, per sostituzione dell’immagine dedicatoria, e quale esempio direintegrazione attualizzata, secondo gli attuali orientamenti del restauro critico.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANAReimpiego per risignificazione semantica (riuso strumentale) Arco di Costantino – IV sec. a. C.

1.Arco di Costantino; 2. Ipotesi della consistenza attribuibile all’epoca costantiniana; 3. Individuazionedelle fasi storiche dei rilievi scultorei.

Ipotesi di reimpiego di un preesistente arco celebrativo probabilmente di età domizianea o neroniana;Scultura in loco del ciclo attribuito all’epoca Costantiniana;

Costantino, che aveva abbracciato la religione cristiana, non poteva/voleva erigere un arco di trionfo, che,secondo la tradizione romana, serviva a celebrare la vittoria contro il nemico di Roma.Da Settimio Severo in poi (dal II al V sec. d.C), vi fu un generale riutilizzo degli archi trionfali, spesso consola modifica delle dediche, fino all’estinzione del tipo.

Celebrativo della Vittoria di Costantino contro Massenzio dopo la battaglia di Ponte Milvio avvenuta il 28 ottobre del 312 d.C. e il decennale del suo regno (315 d.C.)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANAAmbito romano – Diffusione del Riuso in epoca tardo-antica (IV-V sec. d. C.)Provvedimenti imperiali incidenti sulla ‘conservazione’ del patrimonio romanoRiuso ‘materiale’ delle fabbriche antiche, ridotto a ‘fonte di materiale edilizio’.Progressivo abbandono dei templi pagani per perdita di significato e funzione, edindisponibilità economica delle classi sacerdotali.Editti imperiali (IV – V sec. d. C.) (dal Codex Theodosianum)Abolizione dei culti e rituali pagani/ Proibizione di impiegare materiali di antichi edifici per lenuove costruzioni.Costanzo II .• 341 d. C. Abolizione dei sacrifici cultuali pagani (deprivazione della funzione operata nei templi);• 354 d. C. Chiusura dei templi e proibizione di svolgervi sacrifici.•362 d. C. Divieto di costruire nuovi edifici pubblici, prima di aver terminato i precedentemente iniziati, oriparato gli esistenti.Graziano I•382 d. C. Confisca dei beni delle caste sacerdotali e delle vestali.Teodosio I•382 d. C. Conservazione oggetti pagani aventi valore artistico.•390 d. C. Divieto di impiegare materiale proveniente da edifici esistenti nella realizzazione di nuovi edificipubblici, sanzionato con il pagamento personale delle spese di costruzione.•391 -2 d. C. Proibizione di ogni tipo di culto pagano nonché dell’adorazione dei simulacri e nuovosollecito all’interdizione dell’accesso ai templi.

Teodorico (fine V – inizio VI sec. d. C.)Rimozione di preesistenti edifici pubblici solo se per problemi di sicurezza o decoro pubblico.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANAAmbito romano Riuso di elementi della costruzione-rimozione delle grappe bronzee

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANADiffusione del Riuso per perdita di funzione

Due tipi di intervento:

I FASE: Mero riuso funzionaleSpoliazione sistematica di precedenti edifici, riconoscibili nel riuso per identitàdelle parti reimpiegate - VI –VIII sec. d. C.

II FASE: Introduzione di elementi antichi in forma di citazione /valorizzazione delcontemporaneoReimpiego casuale di elementi di diversa provenienza, stile, altezza, etc…- postVIII sec. d. C.

1. Riuso per trasformazione del preesistente edificio in nuovo progettosecondo la ‘maniera moderna’ (templi in chiese cristiane/anfiteatri e teatriin abitazioni civili).V sec. – 458 d.C. Editto di Leone e Maggioriano. Possibilità di asportazione di materiali datempli abbattuti purché impiegati in edifici pubblici

2. Riuso degli elementi dell’ordine (colonne e capitelli) in edifici cristiani, in cui possono distinguersi due fasi:

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANAAmbito romano – Diffusione del Riuso per perdita di funzioneAppropriazione privata di edifici pubblici – TEATRI/ANFITEATRI

TEATRO DI MARCELLO - Roma

Veduta XVIII sec. (Piranesi) Stato attuale dopo le liberazioni di inizio XX sec.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOECA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEAmbito romano – Diffusione del Riuso per perdita di funzioneRiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’

PIAZZA DELL’ANFITEATRO- Lucca

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALERiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’Trasformazione di templi pagani in chiese cristiane

Stratificazione: Tempio dorico di Atena – V sec. a. C./ Basilica Paleocristiana – VIII sec. d.C./Rifacimenti XVI sec. Interni/facciata XVIII sec. Andrea Palma– post-terremoto 1693

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE NELLA CULTURA GRECA E ROMANARiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’Trasformazione di templi pagani in chiese cristiane – Tempio della Concordia (AG)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALERiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’ - Trasformazione di templi pagani in chiese

Tempio della Fortuna Virile al Foro Boario in S. Maria Egiziaca – Roma (VI sec. a. C. – IX sec. d. C)Ripristinato nella prima metà del XX sec. d. C.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALERiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’ - Trasformazione di templi pagani in chiese

Tempio di Ercole Vincitore detto di Vesta– Roma (II sec. a. C. – XV sec. d. C)Ripristinato nel XIX sec. d. C. – Restauri di Valadier

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALERiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’ - Trasformazione di templi pagani in chiese cristiane

Partenone – Atene (V sec. a. C.- VI sec. d. C./ restauri inizi XX sec. d. C.-restauri fine XX sec. d. C.)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALERiuso per trasformazione in nuovo edificio alla ‘maniera moderna’ - Trasformazione di templi pagani in chiese cristiane

Partenone – Atene (V sec. a. C.- VI sec. d. C./ restauri inizi XX sec. d. C.-restauri fine XX sec. d. C.)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi

Riuso meramente funzionale di elementi dell’ordine

•Mausoleo di Costantina, poi S. Costanza (12 coppie di colonne binate nell’ambulacroanulare);•S. Giovanni in Laterano;•Primitive fabbriche di S. Pietro e di S. Paolo fuori le mura.

PERIODO COSTANTINIANO (306-350 d. C)

PRIMO PERIODO PONTIFICIO – SISTO III (432-440 d. C)

•S. Sabina•S. Pietro in Vincoli;•S. Maria Maggiore;•Battistero lateranense

RAPPORTO CON LE PREESISTENZE IN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – il reimpiego integrale di elementi dell’ordine

•S. Sabina - (422 d. C.)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEI N EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – il reimpiego integrale di elementi dell’ordine

•S. Maria Maggiore – (432-440 d. C.)

•Battistero lateranense – 432-440 d. C.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – il reimpiego integrale di elementi dell’ordine

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – il reimpiego caotico di elementi dell’ordine

•S. Maria in Cosmedin – VIII sec. – Reimpiego casuale

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – Il reimpiego come citazione/valorizzazione del nuovo

Inserimento di portici con elementi di spoglio in chiese romane (XI sec.)

•S. Lorenzo in Lucina – IV sec./ completamento XI sec.

Inserimento di portici con elementi di spoglio in chiese romane (XI sec.)

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – Il reimpiego come citazione/valorizzazione del nuovo

•S. Giorgio al Velabro –VI-VII sec./ completamento IX sec.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – Il reimpiego come citazione/valorizzazione del nuovoInserimento di portici con elementi di spoglio in chiese romane (XI sec.)

•S. Lorenzo fuori le mura –IV sec./ completamento XIII sec.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – Il reimpiego come risignificazionestrumentaleVenezia – Basilica di S. MarcoReimpiego di elementi romani quale accreditamento di antiche originiGruppo equestre bronzeo di origine greca; tetrarchi in porfido; pilatstri acritani

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALEIl riuso in nuovi edifici religiosi – Il reimpiego come citazione/riconoscimentoLa nuova costruzione come completamento dell’antico

•Cappella palatina-Acquisgrana– VIII-IX sec.

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALE‘Reinterpretazioni’ di sculture antiche

Statua del Regisole– Pavia (raffigurazione di un imperatore romano– VI sec.)

Restauri del 1315

•Inserimento degli speroni e delle staffe.

•Inserimento di un cagnolino, al postodel barbaro chino sotto le zampe delcavallo.

•Revisione /correzione dellarappresentazione dell’Imperatore

RAPPORTO CON LE PREESISTENZEIN EPOCA TARDO-ANTICA E MEDIEVALE‘Reinterpretazioni’ di sculture antiche

Monumento funebre al Cardinale De Braye– Orvieto, S. Domenico - 1282 - Arnolfo di CambioRiutilizzo di statua di divinità romana riconfigurata in Vergine con bambino

1282

•Riconfigurazionedel diadema emantenimentocollana conpendente lunare

•Modifica delpiede, perconferiredinamicità allafigura

•Inserimento delbambino

Bibliografia minima

•A. MELUCCO VACCARO, Archeologia e restauro, Viella, 1999.

•M.P.SETTE, Profilo storico, in G.CARBONARA, Trattato di restauro architettonico, vol. I, ed. Utet, 1.a ed., Torino 1996 .

•S. CASIELLO (a cura di), Verso una storia del restauro. Dall’età classica al primo ottocento, Alinea, Firenze 2008.