corso di laurea in scienze dell‟educazione · la semantica la semantica (< gr. sēmaínō...
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Corso di laurea in Scienze dell‟Educazione
A. A. 2011 / 2012
Istituzioni di Linguistica (M-Z)
Dr. Giorgio Francesco Arcodia
1. La semantica
La semantica (< gr. sēmaínō 'significo') è la branca della linguistica che studia il
significato
→ che cos'è il significato? → nozione all‟incrocio della relazione tra linguaggio,
pensiero e realtà (parole, pensieri e 'cose')
→ prospettiva filosofica (logica), cognitivista, linguistica (in senso stretto)
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Concezione referenziale (concettuale) del significato:
Significato come concetto, immagine mentale corrispondente a qualcosa che esiste al di
fuori della lingua (oggetto extralinguistico)
→ cfr. il 'triangolo semiotico'
gatto
significato („felino domestico...”)
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significante ([„gat:o]) referente (realtà esterna)
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→ cfr. concezione operazionale del significato: Significato come funzione dell'uso dei
segni, "ciò che acomuna i contesti d'impiego di un segno e ne permette l'uso appropriato";
l'insieme dei contesti in cui un segno può comparire
Semantica strutturale
Arbitrarietà del segno (de Saussure) → il significato è qualcosa di „puramente linguistico‟,
non nasce dal rinvio a elementi esterni al linguaggio (concetti, oggetti); l’oggetto non ha
nessun ruolo nella creazione dei segni linguistici, il segno unisce significato e
significante (e non una cosa ad un nome)
“Psychologiquement, abstraction faite de son expression par les mots, notre pensée n‟est
qu‟une masse amorphe et indistincte (...) Il n‟y a pas d‟idées préétablies, et rien n‟est
distinct avant de l‟apparition de la langue”
(Saussure, Ferdinand de, 1916, Cours de linguistique générale, Parigi, Payot; edizione italiana a cura di Tullio De
Mauro, 1967, Bari, Laterza)
→ il pensiero non è strutturato senza lingua; ogni lingua crea un proprio repertorio di
significati “articolando arbitrariamente la massa amorfa del pensiero” → non ci sono
significati indipendenti dalla lingua
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Semantica cognitiva
Linguistica cognitiva: relazione imprescindibile tra il linguaggio e gli altri aspetti della
cognizione umana → i fenomeni linguistici non possono essere analizzati solo all‟interno
del linguaggio, vanno messi in relazione con le altre facoltà cognitive (processi di
comprensione, organizzazione delle conoscenze sul mondo)
→ necessità di utilizzare dati di altre discipline (psicologia)
Significato: risultato di un processo cognitivo → concettualizzazione: il significato ha
natura concettuale (dietro i significati linguistici ci sono contenuti mentali)
Legame tra esperienza umana (corporea) e strutture cognitive → schemi preconcettuali
Ess.: non vedo il problema → visione come metafora della conoscenza
la questione è chiara
si avvicina il Natale → spazio (percorso) come metafora del tempo
stiamo andando verso l’autunno
→ rappresentazioni mentali ed espressioni linguistiche astratte basate su un concetto
concreto, fondato sull‟esperienza
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Definizione generale del significato:
"l'informazione veicolata da un segno o elemento linguistico"
(Berruto, G., Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET)
→ quali tipi di informazione può veicolare un segno? Tipi diversi di significato
Significato denotativo (referenziale): contenuto oggettivo espresso da un segno, valore
di indentificazione di un referente (elemento della realtà esterna; oggetti, concetti)
vs.
Significato connotativo: valori affettivi e simbolici espressi da un segno, significato
'soggettivo'
Ess.: gatto / micio, piangere / frignare → stesso significato denotativo, diverso
significato connotativo (in senso affettivo / evocativo o stilistico)
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Significato linguistico: significato che un‟espressione ha in quanto appartenente ad una lingua
vs.
Significato sociale: valora che un‟espressione assume come strumento di comunicazione
Ess.: buongiorno → significato linguistico: 'augurio di una buona giornata'
→ significato sociale: 'riconosco il destinatario del saluto, instauro
un'atmosfera che prelude ad una possibile interazione'
tu vs. lei → significato linguistico: 'pronome di seconda persona singolare';
'pronome di terza persona singolare femminile'
→ significato sociale: 'confidenza, vicinanza sociale'; 'rispetto e
deferenza, distanza sociale'
→ significato sociale di tratti diatopici, diastratici e diafasici:
Ess.: ['kaza] vs. ['kasa], periodo ipotetico substandard, lessico ricercato, etc.
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Valore di base del termine 'significato': significato linguistico denotativo
Es.: Sabbia → "striscia pianeggiante, sabbiosa o ghiaiosa, che costeggia il mare (o uno
specchio d'acqua, un fiume)"
(http://tinyurl.com/buaaukh)
Significato lessicale (referenziale): segni che indicano oggetti (concreti o astratti), entità
e concetti della realtà
Ess.: libro, salato, camminare → parole piene
vs.
Significato grammaticale: segni che indicano nozioni o relazioni interne al sistema lingua,
alle categorie grammaticali e alle strutture sintattiche e testuali
Ess.: di, il, io, benché, anche → parole vuote (o parole funzione)
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1.1 Significato ed enciclopedia
Il significato è un elemento della lingua, è eminentemente linguistico
→ l'enciclopedia è la "conoscenza del mondo esterno che noi abbiamo in quanto esseri
viventi in un determinato ambiente e con una determinata cultura"
(Berruto, G., Cerruti, M., 2011, La linguistica: un corso introduttivo, Torino, UTET)
Es.: gatto
"mammifero carnivoro domestico, con corpo agilissimo e flessuoso, capo rotondo, occhi
fosforescenti, baffi (vibrisse) sul labbro superiore, zampe con artigli retrattili"
(http://tinyurl.com/dx3ouh9)
→ conoscenze enciclopediche: 'acchiappa i topi'
'fa le fusa'
'vive in media 16-18 anni'
'è morbido da accarezzare'
...
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→ cfr. la distinzione tra voci di dizionario e voci di enciclopedia
Problema della distinzione tra significato linguistico (in senso stretto) e conoscenze
enciclopediche → diverso livello di condivisione
→ informazioni enciclopediche culturalmente caratterizzate:
Es.: Crisantemo
"pianta erbacea ornamentale con infiorescenze a capolino variamente colorate; fiorisce in
autunno ed è tipico ornamento delle tombe"
(http://tinyurl.com/bwckt6z)
→ in realtà, l'uso dei crisantemi come ornamento delle tombe non è universale; fa parte
del significato enciclopedico di crisantemo
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1.2 Significato e senso
Significato: contenuto di un segno nel proprio sistema linguistico
→ livello della langue
Senso: contenuto di un segno usato in un determinato contesto (significato contestuale)
→ livello della parole
Es.: ci sono due finestre aperte
→ interpretazione in base alle regole della lingua italiana = significato
→ sensi possibili: constatazione di un fatto
richiamo di un fumatore a un non-fumatore
lamento di una persona freddolosa
...
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Significato e senso di singole parole:
Non conosco il nuovo indirizzo della Telecom
indirizzo → „recapito‟?
„linea di sviluppo‟?
Polisemia: significato articolato in più accezioni
Ess.: capo → „testa‟
„persona che comanda‟
„individuo appartenente ad una determinata specie‟
„estremità‟
...
→ il significato dei segni linguistici non è immutabile, può accogliere nuovi sensi e/o
perderne altri (cf. meccanismo della metafora)
Ess.: lat. capere „afferrare‟ > it. capire
lat. plebs „popolazione‟ > it. pieve „fedeli legati ad una chiesa di campagna‟ >
„chiesa rurale‟ > „territorio della parrocchia‟ (Pieve Emanuele, etc.)
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1.3 Intensione vs. estensione
Intensione: “insieme delle proprietà che costituiscono il concetto designato da un termine”
Es.: gatto → insieme di proprietà che definiscono un gatto
vs.
Estensione: “insieme degli individui (oggetti) a cui il termine si può applicare”
Es.: gatto → insieme dei gatti
(Berruto, G. & Cerruti, M., 2011, La linguistica. Un corso introduttivo, Torino: UTET, p. 196)
N.B.: generalmente, aumentando l'intensione di un termine ne riduciamo l'estensione
Es.: animale → cani, tigri, usignoli, trote, spugne marine, coccinelle, calamari
mammifero → cani, tigri
felino → tigri
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2. Semantica frasale
Frase: unità massimale di analisi della sintassi
In prima analisi, il significato di una frase è la 'somma' dei significati dei suoi costituenti:
→ principio di composizionalità
→ ma cfr. tagliare la corda, essere al verde → significato non composizionale
→ cfr. anche
ma non voglio farle perdere altro tempo... → invito ad andarsene
questa è la goccia che fa traboccare il vaso → la frase non fa riferimento a
nessuna vera 'goccia' e a nessun vero 'vaso'
→ frasi che dicono 'più' del loro significato letterale, vanno oltre gli elementi
che le compongono
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Frase vs. enunciato
Enunciato: 'frase' considerata come elemento di un'interazione comunicativa concreta
→ frase: unità del sistema linguistico
enunciato: unità della comunicazione contingente, legata ad un contesto d'uso
concreto e particolare
Ess.: ieri è stata una bellissima giornata → questa frase può corrispondere a
diversi enunciati (se pronunciata, ad esempio, l'11 maggio 1978, il 10 settembre
2003...)
Vuoi ancora caffè? Sì → l'enunciazione sì non è costituita da una 'frase'
Berrei un bicchiere di vino → frase che può corrispondere a due enunciati,
uno indicante un desiderio non realizzabile (...ma non posso) o una risposta ad
una domanda (cosa prendi? cosa bevi?)
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2.1 La dimensione pragmatica del linguaggio: gli atti linguistici
“La pragmatica può essere definita in prima approssimazione come lo studio del
linguaggio in relazione ai suoi utilizzatori, al contesto in cui avviene la comunicazione,
alle funzioni e agli scopi che esso assolve nell‟uso concreto che ne fanno i parlanti”
( Basile, G. et al., Linguistica Generale, Roma, Carocci, p. 365)
→ lo scopo del linguaggio non è solo rappresentare la realtà; con il linguaggio, noi
compiamo „attività‟ (pregare, invitare, ordinare...) → 'fare cose con le parole'
Es.: hai una sigaretta? Sì. Tieni.
Mi spiace, mi è rimasta l’ultima. → enunciato
perfettamente 'normale', ma non spiegabile facendo
riferimento solo al significato della domanda
Sì. E tu? → espressione ben formata, ma
pragmaticamente inadeguata (ma possibile uso ironico)
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Teoria degli atti linguistici
Lingua come modo di agire sociale → "che azione si compie quando si dice qualcosa"?
→ ogni enunciato realizza un atto linguistico, costituito da tre atti simultanei (necessari):
(1) atto locutorio (locutivo): semplice produzione di un enunciato
(2) atto illocutorio (illocutivo): compimento di un‟azione con l‟enunciazione
(affermazioni, richieste, ordini, preghiere, domande)
(3) atto perlocutorio (perlocutivo): l‟effetto che intendiamo produrre sull‟interlocutore
(sui suoi pensieri, azioni, sentimenti)
Es.: Gianni ha telefonato? → atto locutorio: produzione dell‟enunciato
atto illocutorio: fare una domanda
atto perlocutorio: farsi dare una risposta
(Graffi, G., Scalise, S., 2002, Le Lingue e il Linguaggio, Bologna, Il Mulino)
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→ importanza della forza illocutoria (fare un‟affermazione, dare un consiglio, fare una
promessa, una minaccia, un ordine, un invito, un rifiuto, un divieto...)
il gatto è sul divano affermazione
ordine
insinuazione
avvertimento
...
→ atti illocutivi direttivi (ordinare, supplicare, consigliare) vs. commissivi (promettere,
garantire, rifiutarsi)
→ uno stesso atto illocutivo può essere realizzato tramite diversi tipi di enunciato (atti
locutivi):
Ess.: richiesta di accendere l'aria condizionata → che caldo!!, certo che qui si muore...,
ma tu non hai caldo? ma l'aria condizionata è accesa?, ma l'avete l'aria condizionata in
ufficio?, accenderesti l'aria condizionata?, accendi subito l'aria condizionata!!
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Enunciati constatativi vs. enunciati performativi
J. L. Austin (1962): teoria generale dei modi d’uso del linguaggio → cosa possiamo fare
con un‟enunciato
→ enunciati constatativi (descrittivi, dichiarativi): descrizioni di oggetti, eventi,
processi, etc.; possono avere un valore di verità
Paolo è biondo, la mia casa è grande, c’è vita su Marte...
→ enunciati performativi (ing. to perform): enunciati mediante i quali compiamo
delle azioni
vi dichiaro marito e moglie, ti proibisco di avvicinarti a me, ti nomino
amministratore delegato della società...
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Gli enunciati performativi sono costruiti intorno ai verbi performativi → verbi il cui
contenuto referenziale è inseparabile dall'atto illocutivo (se usati alla prima persona): ciò
che 'dicono' concide con ciò che 'fanno'
Ess.: Confesso che sono stato io a perdere le chiavi
Prometto che ti telefonerò
La dichiaro dottore in Scienze dell’Educazione
Mi scuso per il ritardo
Nego di averti mai autorizzato
N.B.: non condizioni di verità, bensì condizioni di felicità (condizioni necessarie per
l‟efficacia dell‟enunciato)
sono stato al cinema → affermazione che può essere vera o falsa
vi dichiaro marito e moglie → l'atto si realizza se esistono le condizioni per la sua
realizzazione (ad esempio, non si realizza se a pronunciare la frase è una persona priva
dell'autorità necessaria, un ufficiale di stato civile o un religioso)
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2.2 Significato letterale e intenzione comunicativa
Puoi passarmi il sale? → non è una domanda, è una richiesta
Atti linguistici indiretti: enunciati in cui la forza illocutoria non è espressa con chiarezza,
mancanza di corrispondenza biunivoca tra la forma dell‟enunciato (atto locutivo) e la sua
funzione pragmatica
→ si confrontino: chiudi subito la finestra!!
oggi in questa stanza fa proprio freddo → forza illocutoria non esplicita
Linguaggio letterale e non letterale:
Pronto, c’è Sergio? Te lo passo subito!!
Sì. (riaggancia)
→ enunciati ironici: Ma che bella figura che mi hai fatto fare!!
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Le presupposizioni
Andiamo al cinema? Ho un po' di mal di testa...
→ l'enunciato non costituisce una risposta diretta alla domanda; il significato implicito
(= non detto espressamente) inferibile è 'non voglio andare al cinema'
Piero ha finito di leggere l'Ariosto
→ Presupposizioni: (1) esite un Piero, noto ai partecipanti all'interazione
(2) Piero leggeva, precedentemente al momento dell'enunciazione
(3) esiste un autore (o un'opera) che si chiama 'Ariosto'
→ le presupposizioni restano vere anche se l'enunciato viene negato (Piero non ha finito
di leggere l'Ariosto); le presupposizioni sono ciò che l'emittente assume come vero o noto
al ricevente; se il ricevente ignora o rifiuta le presupposizioni dell'emittente, il messaggio
viene facilmente frainteso
→ presupposizione come tipo particoare di implicito