corso di laurea in servizi sociali e...
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TEORIE DELLA COMPLESSITA’
Riferimento Bibliografico
STACEY D. Ralph (1996), Complexity and Creativity in Organizations, San Francisco,
Berrett-Kiehler Publishers
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
11.50 – 1.10: Lezione – Le scienze della complessità ed il loro impatto sulle organizzazioni
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COS’E’ UN SISTEMA?
Potete, come classe, fornire una definizione di cosa sia un “sistema”?
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DIBATTITO CORRENTE
Diverse linee di indagine nel discorso dominante ed i loro critici (si vedano le metafore di Morgan)
Le teorie della complessità e la loro applicazione alle organizzazioni ed al cambiamento organizzativo
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SCIENZE DELLA COMPLESSITA’ E TEORIA DEI SISTEMI
La complessità è l’ultima incarnazione della dinamica dei sistemi
In particolare della
Dinamica dei sistemi dissipativi, caotici e lontani dalle strutture di equilibrio
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TEORIA DELLA COMPLESSITA’
Iniziò circa un secolo fá quando nelle scienze naturali la razionalità causale degli eventi fu messa in discussione (es. matematica, chimica, fisica etc.)
Si sviluppò negli anni ‘60 (es. chimica)
E’ divenuta prominente nelle ultime due decadi sia nelle scienze naturali che nelle scienze sociali
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ALCUNE TEORIE DELLA COMPLESSITA’
La teoria matematica del caos
Le strutture dissipative
I sistemi adattativi complessi
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UNA MAPPA DELLO SVILUPPO STORICO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’
://whttpww.art-sciencefactory.com/complexity-map_feb09.html
(by Brian Castellani)
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IL PRIMO PRINCIPIO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’ (1) 1. Modelli coerenti
Frattali
Caos
Ai confini del caos
2. I sistemi lontani dall’equilibrio e le strutture dissipative
Regolare irregolarità
Regolare e irregolare
Stabile e instabile
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IL PRIMO PRINCIPIO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’ (2)
1. Modelli coerenti
+
2. Sistemi lontani dall’equilibrio e strutture dissipative
=
Dinamiche paradossali
=
l’ instabilità è vitale nella vita
organizzativa
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IL SECONDO PRINCIPIO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’
1. I sistemi sono radicalmente imprevedibili
Prevedibili nel presente
Imprevedibili nel lungo periodo
2. Il movimento dei sistemi non seguono grandi piani generali
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IL TERZO PRINCIPIO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’
1. Il futuro dei sistemi complessi è in perpetua auto-organizzazione
2. Il futuro è un processo emergente
3. Non c’è una posizione esterna
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IL QUARTO PRINCIPIO DELLE TEORIE DELLA COMPLESSITA’
1. I sistemi complessi possono evolvere quando sono inclusi agenti diversi
2. Evoluzione e creatività sono il risultato di vincoli conflittuali
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IMPLICAZIONI PER LE ORGANIZZAZIONI
Le organizzazioni sono potenzialmente caotiche
Le organizzazioni si muovono da uno stato dinamico ad un altro
Le previsioni sono impossibili = cambiamento ha un effetto di lungo periodo imprevedibile
Quando nello stato caotico le organizzazioni sono attratte verso configurazioni identificabili
Azioni simili intraprese dalla stessa organizzazione non condurrà mai allo stesso stato finale
(Thietart, R.A. and Forgues, B,1995:23)
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SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI (NETWORK)
I sistemi adattativi complessi sono composti da una serie di componenti, o agenti, che interagiscono tra loro attraverso regole che richiedono loro di esaminare e reagire al comportamento reciproco per migliorarlo e, così, migliorare il comportamento complessivo dell’intero sistema
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ADATTAMENTO COME APPRENDIMENTO
Il comportamento dei sistemi complessi equivale a quello di un attore (o agente) in apprendimento
Questi sistemi operano in ambienti costituiti da altri simili sistemi
Tutti costituiscono un soprasistema evolutivo che, in un certo senso, crea e apprende il suo percorso verso il futuro
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SCOPERTA
E’ un processo di raccolta di informazioni e attribuzione di senso che serve come base per compiere una scelta. E’ il senso dello stato di quelle parti all’interno dell’ organizzazione così come delle parti dell’ambiente che è in contatto con essa. Cioè che l’agente sceglie di esaminare è quindi fondamentale per il funzionamento del sistema
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SCELTA
Attori nelle organizzazioni scelgono cosa scoprire, come dare senso a ciò che scoprono e che azioni assumere in risposta al significato scoperto.
Le scelte sono fatte in base a schemi che hanno due componenti: regole condivise
regole individuali.
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AZIONE
Queste sono strategie che l’attore adotta per adattarsi a ciò che avviene intorno e per massimizzare i benefici ricavabili. Ciascuna azione intrapresa da un attore ha un impatto ed effetto sugli attori che lo circondano. Questi a loro volta reagiscono creando effetti che ritornano sul primo attore, il quale ritorna in uno stadio di scoperta
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FEEDBACK NELLE RETI UMANE
Azione
Scelta
Scoperta
Schemi -regole condivise -regole individuali
CREATIVITA’ E INSTABILITA’ CONTENUTA
Essere ai confini del caos
Il sistema ha sviluppato circuiti di feedback sia negativi che positivi e, conseguentemente, è capace di stabilità ed instabilità
Il comportamento ai confini del caos è paradossale perché il sistema si muove autonomamente avanti ed indietro tra stabilità ed instabilità
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CONVERSAZIONI LEGITTIME ED OMBRA
Temi legittimi e temi “ombra” (è un modo per identificare come sono espressi nelle conversazioni)
Legittimi = in cosa le persone si sentono capaci di parlare apertamente e liberamente
Ombra = in cosa le persone non si sentono capaci di parlare apertamente e liberamente
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MODALITA’ DI GESTIRE L’INCERTEZZA
Accogliere
Accettare
Convivere
Tollerare
Eliminare
(Clampit & DeKock, 2003, p.24)
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MATRICE SULLA GESTIONE DELL’INCERTEZZA
Accogliere
Approccio all’incertezza da parte del
dipendente
Rifiutare
CLIMA
SOFFOCANTE
3
CLIMA
DINAMICO
4
CLIMA DELLO
STATUS QUO
1
CLIMA
DISTURBANTE
2
Rifiutare Accogliere
Approccio all’incertezza da parte dell’azienda
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STATUS QUO
Sia l’organizzazione che coloro che vi operano rifiutano l’incertezza. I membri dell’organizzazione non vogliono sorprese e raramente ne ricevono
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CLIMA DISTURBANTE
Coloro che operano nell’organizzazione desiderano la certezza, mentre ritengono che l’organizzazione sia troppo aperta all’incertezza. Perciò essi cominciano a sentirsi irrequieti e addirittura sopraffatti dall’ambiente di lavoro caotico
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CLIMA SOFFOCANTE
Coloro che operano nell’organizzazione accolgono l’incertezza ma sentono che l’organizzazione tenta di scansarla. Risultato: essi si sentono soffocati
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CLIMA DINAMICO
Sia coloro che vi operano che l’organizzazione accolgono l’incertezza. Di conseguenza il clima è dinamico, pieno d’energia e in continuo cambiamento
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Stacey, R.D. (2011), Strategic Management and Organisational Dynamics. The Challenge of Complexity, London: Financial Time Prentice Hall
Clampitt, P., & DeKoch, B. (2001), Embracing uncertainty: The essence of leadership. New York: M.E. Sharpe
Stacey, R.D. (1996), Complexity and Creativity in organizations, San Francisco: Berrett-Koehler
Thietart, R.A. and Forgues, B. (1995), “Chaos Theory and organisation”, Organisation Science, vol.6,n.1,pp19-31
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