cosmetici naturali: le nuove frontiere. il nuovo regolamento cosmetico bologna 26 febbraio 2010 ore...

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COSMETICI NATURALI: LE NUOVE FRONTIERE

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Page 1: COSMETICI NATURALI: LE NUOVE FRONTIERE. Il Nuovo Regolamento Cosmetico BOLOGNA 26 FEBBRAIO 2010 ORE 14.00 ORDINE DEI CHIMICI - VIA AZZURRA 20 - BOLOGNA

COSMETICI NATURALI:

LE NUOVE FRONTIERE

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Il Nuovo

Regolamento Cosmetico BOLOGNA 26 FEBBRAIO 2010 ORE 14.00

ORDINE DEI CHIMICI - VIA AZZURRA 20 - BOLOGNA Segreteria Organizzativa SiCC

Via Archimede 10

20129 Milano

Tel. 02 54.57.556 e-mail [email protected]

Letto da noi, commentato da esperti, discusso da tutti

Una cosa che non si fa mai: leggere in modo integrale un documento legale e approfondire, con l’ausilio di esperti in materia, le tematiche più annose che il testo legislativo contiene.

L’evento è organizzato con la partecipazione di

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I punti più significativi

SECONDA SEZIONE

(51)  I consumatori dovrebbero essere protetti da dichiarazioni ingannevoli in merito all'efficacia e ad altre caratteristiche dei prodotti cosmetici. Si applica, in particolare, la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, dovrebbe inoltre definire criteri comuni relativi a dichiarazioni specifiche per i prodotti cosmetici.

TERZA SEZIONE

Articolo 2

1.  k)

"nanomateriale": ogni materiale insolubile o biopersistente e fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni esterne, o una struttura interna, di misura da 1 a 100 nm;

QUINTA SEZIONE

Articolo 11 - Documentazione informativa sul prodotto

d) qualora la natura degli effetti o del prodotto lo giustifichi, le prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico;

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Articolo 13 - Notifica

2 .   Quando il prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la persona responsabile notifica alla Commissione l'etichetta originale e, qualora ragionevolmente comprensibile, una fotografia del relativo contenitore.

SETTIMA SEZIONE

Articolo 19 – Etichettatura

1. C

L'indicazione della data di durata minima non è obbligatoria per i prodotti cosmetici che abbiano una durata minima superiore ai trenta mesi. Per tali prodotti è riportata un'indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore. Tale informazione è indicata, tranne nei casi in cui il concetto di conservazione dopo

l'apertura non è rilevante, tramite il simbolo indicato al punto 2 dell'allegato VII, seguito dal periodo (espresso in mesi e/o anni );

Nell'elenco gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente di peso al momento dell’ incorporazione nel prodotto cosmetico. Gli ingredienti presenti in concentrazioni inferiori all'1% possono essere elencati in ordine sparso, dopo quelli presenti in concentrazioni superiori all'1%.

Tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nano materiali sono chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti. La dicitura "nano", tra parentesi, segue la denominazione di tali ingredienti.

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Articolo 20 - Dichiarazioni relative al prodotto

1.   In sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o meno, che attribuiscano ai prodotti stessi

caratteristiche o funzioni che non possiedono. 2 .   La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, stabilisce un piano

d'azione riguardante le dichiarazioni utilizzate e fissa le priorità per determinare criteri comuni che giustificano l'utilizzo di una dichiarazione.

3 .   La persona responsabile può indicare sulla confezione del prodotto o su qualsiasi documento, foglio di istruzioni, etichetta, fascetta o cartellino che accompagna o si riferisce a tale prodotto cosmetico che quest'ultimo è stato sviluppato senza fare ricorso alla sperimentazione animale, solo a condizione che il fabbricante e i suoi fornitori non abbiano effettuato o commissionato sperimentazioni animali sul prodotto cosmetico finito, sul suo prototipo, né su alcun suo ingrediente e che non abbiano usato ingredienti sottoposti da terzi a sperimentazioni animali al fine di ottenere nuovi prodotti cosmetici.

OTTAVA SEZIONE

Articolo 33 - Glossario delle denominazioni comuni degli ingredienti

La denominazione comune degli ingredienti va impiegata nell'etichettatura dei prodotti cosmetici immessi sul mercato al più tardi dodici mesi dopo la pubblicazione del glossario nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

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Articolo 40 - Entrata in vigore e data di applicazione

2.    Esso si applica a decorrere dall’11 Luglio 2013

OTTAVA SEZIONE

ALLEGATO I

PARTE A – Informazioni sulla sicurezza dei prodotti cosmetici

3. Qualità microbiologica

Le specifiche microbiologiche della sostanza o miscela e del prodotto cosmetico.

Vaprestata particolare attenzione ai prodotti cosmetici da impiegare nella zona perioculare, sulle membrane mucose in generale, sulla cute lesa, su bambini di età inferiore a tre anni, su persone anziane e persone che evidenziano deficit del sistema immunitario.

Risultati del challenge test per la verifica della capacità di conservazione.

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BREVE CENNO SUI COSTI DEI TEST CONTA BATTERICA TOTALE: metodo ISO, 10 euro LIEVITI E MUFFE: metodo ISO, 10 euro

CHALLENGE TEST: metodo AFNOR, 200 euro. COMPATIBILITA' CUTANEA: patch test in vivo su 20 volontari, 200 euro IRRITAZIONE AGLI OCCHI: test in vitro (ocular irritection), 350 euro FATTORI CARATTERIZZANTI (IDRATANTE, ANTIRUGHE, ECC.). Possibilità di impostare un consumer test (test di autovalutazione dei volontari) concordando modalità, questionario, numero di volontari; il costo base può essere valutato intorno ai 2500 euro. 

Come appare evidente i costi non sono certo proibitivi; spalmando l’incidenza su un minimo di 1000 pezzi di ciascun prodotto si va da un minimo di 0,1 – 0,2 euro ad un massimo di 1 – 2 euro, a fronte della possibilità di immettere sul mercato un prodotto sicuro, garantito (non solo a parole !) e con l’autorizzazione legislativa ad esaltarne le sue particolari caratteristiche documentate: questa la strada da percorrere, questo il futuro prossimo.

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LE NUOVE MATERIE PRIME

NUOVI TENSIOATTIVI DI ORIGINE NATURALE

Da qualche tempo, nel campo dei tensioattivi, si sono affacciate sul mercato nuove

materie prime, che vanno oltre il concetto della derivazione naturale (alcoli grassi di

cocco), in quanto non vengono sottoposte ad etossilazione, garantendo così l’assenza di

molecole di ossido di etilene nel tensioattivo finale. L'ossido di etilene è tossico per

inalazione ed una sua esposizione prolungata per alcuni minuti può provocare mal di

testa e stato confusionale; è irritante per le vie respiratorie e un'esposizione cronica

provoca facilmente la cataratta. Si tratta come noto di un gas inquinante, altamente

infiammabile, esplosivo se miscelato con l’aria. Dunque, ben vengano questi tensioattivi

di nuova generazione, non etossilati, assai più difficili da lavorare, ma sicuramente ben

più “di derivazione naturale”, delicati sulla cute e sulla pelle, assolutamente non

irritanti nelle normali percentuali d’impiego, con gradi di tossicità pressoché nulli.

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FORMULE DI TENSIOATTIVI NON ETOSSILATI

NOME INCI: Disodium Cocoamphodiacetate

O CH2COONa

|| |

RCOH - NHCH2CH2N _ CH2CH2OCH2COONa

NOME INCI: Zinc Coco-Sulfate

S brucia in presenza di aria generando SO2

S + O2 = SO2

SO2 viene convertita in SO3

SO2 + ½ O2 = SO3

SO3 reagisce con l’alcol grasso generando un acido intermedio che viene poi neutralizzato con ZnO

SO3 + ROH = ROSO3H

Controllo: numero di acidità

ROSO3H + ZnO = (ROSO3)2 Zn2+ + H2O

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NUOVI ADDITIVI

DI DERIVAZIONE VEGETALEAnche per i conservanti ci sono grosse novità. Sono infatti da tempo disponibili composti lipoamminoacidi ottenuti da glicina, l’ammino acido più diffuso nelle proteinevegetali, e da una catena octanoica, presente in natura, in particolare nell’olio di noce dicocco, nell’olio si semi di palma, ed altri ancora. Il collagene contiene circa il 35% diglicina, e questo basta a far comprendere quanto questo composto contribuisca ad unabuona funzionalità del metabolismo delle cellule cutanee. Ma, fatto di eccezionaleimportanza, questi lipoamminoacidi sono stati anche oggetto di studi approfonditi perverificarne l’attività inibitrice della crescita di batteri e funghi: ebbene i risultati sonostati più che positivi, arrivando a formulare prodotti cosmetici privi di conservanti. Ichallenge test fatti successivamente hanno confermato i risultati, evidenziando unamaggiore attività inibitrice antibatterica a pH leggermente acido (intorno a 5). GLICINA ACIDO OCTANOICO NH - H

/ H – O - CO – CH2 – C6H13 H – CH \ COOH

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A BASE DI NANOPARTICELLE

E’ risaputo che l’argento e alcuni suoi sali sono dei buoni battericidi già allo stato di

microparticelle, ma l’aspetto economico da una parte e l’insorgere di alcuni problemi

epidermici dall’altra ne hanno sempre limitato e sconsigliata la divulgazione. Oggi,

dopo varie ricerche e lunghe sperimentazioni, applicando le moderne tecnologie, questi

ostacoli sono stati ampiamente superati: alcuni sali di argento, in miscela con minerali

ionizzanti, sotto forma di nano-particelle, sottoposti a tutti i test di attività, sia in fase

liquida che in fase solida, hanno fornito risultati più che soddisfacenti. Questi sali

d’argento nanoparticellati sono stati utilizzati a dosaggi talmente bassi da renderli

competitivi nei confronti di alcuni battericidi utilizzati fino ad oggi. Non solo. Mentre

l’azione antibatterica dei prodotti tradizionali è assai limitata nel tempo quella di

questi sali è pressoché illimitata e senza cessioni pericolose nell’ambiente.

Già con una percentuale d’impiego dello 0,1% i risultati sono eccellenti, come

certificato da varie prove effettuate presso l’Università degli Studi di Urbino.

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L’ULTIMA DELLE NUOVE FRONTIERE:LA COSMESI

CON INGREDIENTI BIOLOGICI

Appare del tutto evidente che qualsiasi disciplinare redatto seriamente in questo settore debba, in primo luogo, rispettare le leggi Italiane ed Europee vigenti in campo cosmetico da un lato, ed il Regolamento Europeo relativo alla produzione alimentare biologica dall’altro. Questa nuova frontiera è sicuramente interessante e avvincente, soprattutto perché crea uno stretto legame tra i prodotti per uso esterno e quelli per uso interno; fin dai tempi antichi si parlava dell’assorbimento di una crema o di un latte sulla pelle, degli effetti di una lozione sul cuoio capelluto, ed altro ancora. Definire un prodotto cosmetico solo per uso esterno è assai limitativo e quindi ben venga questa nuova idea, che può sicuramente dare un valore aggiunto al cosmetico data la sua incidenza sulla salute complessiva del nostro corpo. Personalmente, da quasi dieci anni mi sono adoperato per la realizzazione di questo progetto e proprio perché credo nella sua validità innovativa per la salvaguardia della nostra salute e dell’ambiente, ebbene, proprio per questo sintetizzo una riflessione.

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Premesso che qualsiasi specifica tecnica emessa potrà stabilire regole diverse, diversi parametri, diversi valori per la certificazione finale del Prodotto Cosmeticocon ingredienti Biologici, in quanto si tratta di Disciplinari di Certificazione Privati, è evidente che le differenze tra un Disciplinare ed un altro possono non essere marginali, ma in molti casi sostanziali, creando difficoltà notevoli per un sereno confronto nella valutazione di prodotti analoghi messi a punto da produttori diversi. Potrà così accadere che un prodotto escluso dalla certificazione da un certo Organismo possa invece essere certificato secondo il Disciplinare di un altro, generando inevitabilmente malumore tra le aziende e disorientamenttra i traconsumatori.E’ proprio in funzione di questa mia semplice riflessione che auspico l’uscita al più presto di un DISCIPLINARE EUROPEO PER LA CERTIFICAZIONE DEI COSMETICI CON INGREDIENTI BIOLOGICI per mettere fine a questa assoluta mancanza di omogeneità tra i vari Organismi di certificazione, ciò che crea soltanto disorientamento nel consumatore da un lato, e non contribuisce a garantire quel produttore serio (e ve ne sono tanti fortunatamente) che con grandeimpegno e con dedizione opera in questo campo. Questa mia ultima riflessione nonvuole essere una critica ma semplicemente l’applicazione del tema trattato in questonostro convegno: il significato dei termini, la chiara e corretta informazione alconsumatore, la tutela dei produttori seri ed onesti.