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RISCHI CONNESSI ALLA MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHI E ALLE POSTURE
INCONGRUE PROLUNGATE E RELATIVE
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott.ssa Sabina Sernia Medico Competente Coordinatore Centro di Medicina Occupazionale
TITOLO VI DEL D.LGS.81/08 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Diviso in due capi:
• Disposizioni generali e sanzioni;
• Quattro Articoli dal Art.167 all’Art.170
• Un allegato: All. XXXIII
Art.167 D.Lgs.81/08 Le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di
uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,
spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro
caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche
sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico
biomeccanico, in particolare dorso-lombari;
patologie da sovraccarico biomeccanico: patologie delle strutture osteoarticolari, muscolotendinee e nervovascolari.
Le patologie della spalla sono più
chiaramente incluse.
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi dovrà considerare, in modo integrato, il complesso degli elementi di riferimento e dei fattori individuali di rischio riportati nel presente allegato.
ELEMENTI DI RIFERIMENTO
1. CARATTERISTICHE DEL CARICO
2. SFORZO FISICO RICHIESTO
3. CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
4. ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITÀ
FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO
RIFERIMENTI A NORME TECNICHE
Le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all’articolo 168, comma 3.
Allegato XXXIII
RISCHI PER LA SALUTE
La struttura maggiormente sensibile alla MMC è il Rachide dorso-lombare in particolare:
- Cartilagine limitante del piatto vertebrale (microfratture, fenomeni degenerativi)
- Disco intervertebrale ( microfissurazioni dell’anulus fibroso con migrazione di materiale del nucleo polposo, protrusioni discali, ernie discali, fenomeni degenerativi)
LA COLONNA VERTEBRALE
Il rachide è composto da 33 vertebre: 7 cervicali 12 dorsali 5 lombari 5 sacrali 4 coccigee
ANATOMIA
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sono strutture fibrocartilaginee particolarmente
resistenti interposte fra i corpi vertebrali
adiacenti
fungono da mezzi di connessione potenti e da
ammortizzatori elastici
DISCHI INTERVERTEBRALI
Sezione anteriore: ruolo di sostegno e di ammortizzazione del
carico e degli urti. Sezione posteriore:
ruolo cinetico, di guida del movimento reciproco delle vertebre adiacenti
FUNZIONE:
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Con degli esercizi è possibile rinforzare i muscoli della
colonna vertebrale. La capacità di adattamento dei
dischi intervertebrali cartilaginei è relativamente
scarsa. In caso di sforzi sfavorevoli, come il
sollevamento di pesi, la loro elasticità e forza può
ridursi fino a provocarne la rottura. Il nucleo
gelatinoso può venire schiacciato contro il midollo
spinale o contro i nervi, che escono lateralmente.
Diretta conseguenza è il mal di schiena; possono
insorgere anche danni ai dischi intervertebrali.
Con il piegamento del tronco si verifica spesso il
piegamento della parte inferiore della colonna
vertebrale, ovvero la zona lombare. Il peso del torso
piegato in avanti, causa notevoli tensioni ai dischi
lombari: il 95% di tutti i danni ai dischi si concentrano
infatti sugli ultimi tre dischi lombari.
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CARTILAGINE LIMITANTE DEL PIATTO VERTEBRALE
PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
ERNIA DEL DISCO
Inizialmente si definisce il livello del disco il cui nucleo è erniato:
più comunemente, le ernie coinvolgono i dischi L4-L5 ed L5-
S1.
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
ERNIA DEL DISCO
Cause
•Sollecitazioni eccessive
•Sforzi ripetuti
•Prolungata tensione sul meccanismo idraulico discale
•Alterazione dell’anulus
•Varie combinazioni di questi fattori
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
ERNIA DEL DISCO
Classicamente, il paziente affetto da ernia discale lamenta: lombosciatalgia e/o lombocruralgia coinvolgimento delle radici nervose per conflitto disco-radicolare; lombalgia ernie discali contenute o sotto legamentose mediane o paramediane, in cui non vi è interessamento radicolare.
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
ERNIA DEL DISCO
Quattro sono i fattori che ci consentono di formulare la
diagnosi di ernia discale:
•dolore radicolare più che lombalgia
•Manovra di Lasègue positiva
•deficit della motilità e/o della sensibilità con
•alterazione dei R.O.T.
•positività delle indagini radiologiche
CO
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
•sollecitazioni anormali su un rachide L-S normale
•sollecitazioni normali su un rachide L-S anormale
•sollecitazioni normali su un rachide L-S normale impreparato a subire
LOMBALGIE DI ORIGINE CINETICA
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
FATTORI DI RISCHIO DELLE LOMBALGIE
LAVORATIVI •lavoro fisico pesante •posizione seduta prolungata •sollevamento o movimentazione di pesi •operazioni di spinta o tiro di carico •frequenti rotazioni del tronco •vibrazioni
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PATOLOGIE DEL TRATTO LOMBARE DELLA COLONNA
FATTORI DI RISCHIO DELLE LOMBALGIE
COSTITUZIONALI •patrimonio genetico •età •sesso •statura •dimensioni del canale spinale INDIVIDUALI •sovrappeso e sedentarietà…
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Il dolore è spesso presente senza alcun reperto specifico all’imaging diagnostico
In soggetti asintomatici sono riportate prevalenze di degenerazione discale alla RMN spesso elevate
?
Studi “radiografici” e lombalgia
“Non sembra sussistere un elevato grado di correlazione fra anomalie radiografiche o alla risonanza magnetica e l’insorgenza di dolore lombare non specifico, essendone la prevalenza simile fra pazienti con e senza mal di schiena. Poiché anomalie radiografiche si riscontrano in una percentuale dell’ordine del 40-50% di pazienti senza mal di schiena, è stato suggerito che i radiologi includano nei referti questo dato epidemiologico. E ’ stato dimostrato che la TAC e la RMN hanno la stessa accuratezza nella diagnosi di ernia discale e stenosi del canale vertebrale lombare, condizioni che possono entrambe essere differenziate dal dolore lombare nonspecifico mediante le red flags. La RMN è probabilmente più accurata nella diagnosi di infezioni e tumori maligni, ma la prevalenza di queste specifiche patologie è bassa.“
Diagnosis and treatment of low back pain
British Medical Journal, 2006; 332: 1430-1434
MECCANISMO DI NUTRIZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Il National Institute of Safety Health (NIOSH) ha stabilito in 350 Kg il livello di riferimento per attuare interventi di prevenzione.
Durante le attività di movimentazione manuale di pazienti non autosufficienti (cui sono assimilabili le salme in medicina legale) si possono generare compressioni
assiali ai dischi intervertebrali lombari ben superiori ai 350 Kg
Premessa di Biomeccanica: il rapporto tra lombalgia e pressioni discali
Pressione sui dischi intervertebrali
Uomo “standard”: 170 cm 70 Kg
Diagramma di Nachemson, 1976
RISCHI PER LA SALUTE
• I carichi di rottura per le limitanti vertebrali sono circa 600-700 kg in soggetti maschi di età <40 anni
• 400-500 kg in soggetti maschi tra i 40 e 60 anni
• Si sono verificate rotture anche per i valori di 300 kg per età superiori
• Nelle donne i limiti di rottura sono inferiori del 17% rispetto agli uomini
Esercizio
Quali caratteristiche della movimentazione manuale possono
aumentare la pressione sui dischi intervertebrali?
Le determinanti di rischio Sono tutte contenute nell’Allegato XXXIII del D. Lgs. 81/08
1 Peso
2 Distanza dal tronco
3 Torsione
4 Flessione del tronco
5 Stabilità (del carico e dell’operatore)
6 Presa
7 Spazi
8 Distanza verticale
9 Dislivelli/Distanze
10 Parametri microclimatici
11 Frequenza/Recupero fisiologico
Torsione del tronco
Distanza orizzontale dal
tronco Peso del carico
Il “come” conta più del “quanto” si mobilizza!
Quali sono le più importanti?
Esempio: distanza orizzontale dal tronco
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(N
)
1 kg = 9.81 N
1 N = 0.102 kg
Fattori individuali di rischio
Età
Sesso
Parametri antropometrici
Difetti strutturali
Caratteristiche psicosociali
Grado di allenamento fisico
Motilità lombare
Forza muscolare
Atteggiamenti posturali
Fumo
Soglia di rottura del DIV al variare dell’età
La soglia di rottura del disco interventerbrale è di circa 700 Kg in soggetti di età inferiore ai 40 anni;
in persone di età superiore ai 60 anni è di circa 300 Kg
Sesso
…per una corretta MMC
Cenni di biomeccanica…
La leva
Una leva rimane in equilibrio quando il prodotto della potenza per il relativo braccio è uguale al prodotto della resistenza per il relativo braccio
P x bp = R x br
In condizioni di equilibrio la R e la P sono inversamente proporzionali ai rispettivi bracci.
Per sollevare un peso enorme occorre aumentare il braccio della potenza; all’aumentare del braccio della potenza, diminuisce la potenza
R
P
bp Braccio della potenza br Braccio della resistenza
F
Il braccio della potenza è la distanza tra il fulcro e il centro della
muscolatura paravertebrale, che è mediamente di soli 5 cm. Il braccio della resistenza (la distanza tra il fulcro ed il centro del peso che
si movimenta) è molto più lungo del braccio della potenza
La leva è estremamente svantaggiosa
Durante la MMC, il disco intervertebrale e le due vertebre contigue (unità funzionale) costituiscono il fulcro di una leva di I grado.
R
P
bp Braccio della potenza br Braccio della resistenza
F 20 cm 5 cm
Il baricentro e la base di appoggio
TECNICHE DI SOLLEVAMENTO
TECNICHE DI SPINTA E TRAINO
NON È ISTINTIVO?
Art.168 e 169 D.Lgs.81/08 Gli art.168 e 169 delineano una strategia di azioni che prevede in ordine di priorità:
1. la Meccanizzazione dei processi in cui vi sia MMC;
2. Misure tecniche e organizzative;
Art.168 e 169 D.Lgs.81/08
3. Uso condizionato della forza manuale e
sorveglianza sanitaria;
4. Informazione e formazione e addestramento
dei lavoratori (Art.169);
5. Le norme tecniche (ISO 11228 parti 1-2-3) sono
criteri di riferimento per le finalità dell’ art. 169.
Negli altri casi si ci può riferire alle buone prassi e alle Linee Guida.
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO PER LA MMC
Buone Prassi
Norme Tecniche ISO
Linee Guida
METODO NIOSH
• ISO 11228/1 e UNI EN 1005-2 adottano metodo NIOSH
• UNI EN 1005-2 integra la formula NIOSH con altre variabili parametriche (sollevamento con un arto, sollevamento in due operatori, ecc) e classifica il rischio secondo un sistema a tre zone (verde, giallo, rosso)
Valutazione dei rischi
• Movimentazione con sollevamento di carichi : Metodo Niosh
• Movimenti di spinta e traino :
Metodo Snook e Ciriello
• Assistita di Pazienti Ospedalizzati
Metodo MAPO
INDICE DI SOLLEVAMENTO (IS) PROPOSTA EPM
• < 0,85 Rischio trascurabile
• 0,86 - 0,99 Richiede attenzione
• >= 1 Rischio presente
METODO MAPO • Da 0 a 1,5 Rischio trascurabile
• Da 1,5 a 5 Rischio Lieve – Medio
• > 5 Rischio Medio - Alto
LA SORVEGLIANZA SANITARIA
ART. 41: La sorveglianza sanitaria comprende: a) visita medica preventiva intesa a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui il lavoratore é destinato al fine di valutare la sua idoneità alla mansione specifica; b) visita medica periodica per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica. c) visita medica su richiesta del lavoratore, qualora sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta, al fine di esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica; d) visita medica in occasione del cambio della mansione onde verificare l’idoneità alla mansione specifica; e) visita medica alla cessazione del rapporto di lavoro nei casi previsti dalla normativa vigente. e-bis) visita medica preventiva in fase preassuntiva e-ter) visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.
Titolo VI, art. 168 Obblighi del datore di lavoro – comma 2: “Il Datore di Lavoro sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’allegato XXXIII”.
Il protocollo sanitario prevede una visita specialistica di medicina del lavoro ed un esame
morfofunzionale del rachide e degli arti.
E’ opportuno sottoporre gli operatori agli accertamenti clinici prima che inizino a svolgere la
mansione specifica (visita preventiva) per evidenziare alterazioni di cui il soggetto sia già portatore.
I controlli successivi (visite periodiche) vanno attivati per tutti i soggetti esposti a condizioni di
movimentazione manuale dei carichi in cui l’indice di sollevamento è superiore a 0,75; la
periodicità sarà stabilita dal Medico Competente in funzione di:
•Tempi effettivi giornalieri di lavoro;
•Stato delle condizioni ambientali;
•Condizioni cliniche e funzionali dell’app. osteoarticolare.
Al di là dei controlli periodici ogni
lavoratore può chiedere di essere
sottoposto ad accertamenti sanitari
qualora compaiano dei disturbi riferibili al
lavoro COORDINAMENTO SCIENTIFICO: DOTT.SSA SABINA SERNIA
LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
COORDINAMENTO SCIENTIFICO: DOTT.SSA SABINA SERNIA
LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
In occasione dell'anamnesi, è necessario acquisire notizie relative alla postura assunta durante l'attività lavorativa, alla pratica di alcuni sport e, nel sesso femminile, alle eventuali gravidanze, al decorso delle stesse (incremento ponderale, eventuali disturbi alla colonna). L'anamnesi inoltre indagherà se vi siano state fratture, se siano state diagnosticate ernie discali (in tale caso sarà opportuno precisare la localizzazione ed il tipo di terapia). Di particolare interesse sono anche i disturbi soggettivi (dolore, rigidità, parestesie, etc.) e, soprattutto, le notizie relative alla localizzazione, alla frequenza ed alle loro caratteristiche.
COORDINAMENTO SCIENTIFICO: DOTT.SSA SABINA SERNIA
LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
L'esame obiettivo della colonna deve essere rivolto a ricercare: • gli atteggiamenti posturali (sia durante la stazione eretta sia a rachide flesso); • l'eventuale dolorabilità della muscolatura paravertebrale; • la funzionalità (inclinazione, rotazione, flessione, estensione) dei vari distretti del rachide; • eventuali sofferenze radicolari per mezzo di manovre semeiologiche (Lasègue, Wassermann, etc.).
In alcuni casi il medico competente, per giungere ad una diagnosi clinica certa, può richiedere ulteriori indagini ovvero visite specialistiche
particolari.
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LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
Gli obiettivi primari della sorveglianza sanitaria sono:
Pag. Centro Medicina Occupazionale
PROTOCOLLI DI SORVEGLIANZA SANITARIA SUDDIVISI PER RISCHI LAVORATIVI
RISCHIO TIPO DI ACCERTAMENTO E PERIODICITA' NOTE/integrazioni II livello/procedure
MMG - Posture
incongrue
Visita medica annuale / biennale (con esame
clinico funzionale del rachide )
ECG biennale
A parere del Medico Competente:
Visita Ortopedica
CHIMICO/ CANCEROGENO
LIQUIDI, POLVERI , altri
Aerodispersi
Visita medica annuale
Esami Ematochimici annuali
Ematochimici:
Emocromo completo con formula
Glicemia
Creatininemia
Alt
Ast
Gamma GT (solo in preventiva)
Esame urine completo
Protidogramma elettroforetico con proteine totali
Spirometria annuale
Visita specialistica ematologica a richiesta del Medico
Competente Coordinatore
Vksita specialistica ORL
BIOLOGICO
Visita medica annuale
Esami ematochimici annuali
Emocromo completo con formula
Glicemia
Creatininemia
Alt
Ast
Gamma GT (solo in preventiva)
Protidogramma elettroforetico
Esame urine completo
Tetan Test per i vaccinati
Test HIV con consenso informato
Spirometria annuale
A parere del Medico Competente:
IgE totali
HBV:
Per i “non Vaccinati”:
- Screening prevaccinale
- HBsAg,
- Anti HBsAg
- Anti HBcAg
Per i vaccinati :
- HBsAb con Titolo
HCV
Vaccinazioni previste per Legge o consigliate
(antitetanica, antiepatite B, ecc.)
Vaccinazione Antitetanica
Intradermo di Mantoux, Interferon Gamma, Visita
Infettivologica
COORDINAMENTO SCIENTIFICO: DOTT.SSA SABINA SERNIA
LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
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LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
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LA SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 168)
Ispezione
Ispezione
Flessione ed estensione
R OM
Inclinazione e rotazione
R OM
SLR – Sollevamento della gamba estesa
Identificazione dei fattori di rischio
Valutazione dei rischi
Interventi di prevenzione primaria
Valutazione del rischio residuo
Assente o trascurabile
Presente e potenzialmente
dannoso
Interventi di prevenzione secondaria
Misure tecniche,
organizzative e procedurali
Sorveglianza sanitaria