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Riccardo Rigon

Un po’ di Fisica dell’atmosfera

Gio

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15

07

-15

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“La pioggia cade, la foglia trema”

Robindronath Tagore

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Obbiettivi:

3

• Introdurre i fenomeni di circolazione generale e una descrizione dei fenomeni atmosferici correlati alla produzione delle precipitazioni

•Parlare delle precipitazioni, della loro formazione in atmosfera e della loro caratterizzazione al suolo

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

La radiazione

• Il motore di tutto è la radiazione solare

Wik

iped

ia

- Su

n

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

I meccanismi di formazione delle precipitazione:

- Frontizio

- Orografico

- Convettivo

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Un pò di Fisica dell’Atmosfera

Riccardo Rigon

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6

The general circulation

in a rotating atmosphere

Esiste un complessosistema di circolazione

globale

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Il meccanismo convettivo

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Il meccanismo convettivo

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Passage of low pressure center over mountains

Whiteman (2000)

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

T=318 min

Rainfall evolution over topography Fo

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

T=516 min

Rainfall evolution over topography

Fou

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

T=672 min

Rainfall evolution over topography Fo

ufu

la-G

eorg

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Le precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla

superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla

superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.

•Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,

subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla

superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.

•Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,

subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.

•Questa situazione:

•genera delle moti tra aree di posizione “quasi stabile” di alta e bassa

pressione

•discontinuità nel campo di moto dell’aria a grande scala e discontinuità

nelle proprietà termodinamiche di masse d’aria a contatto

•genera quindi le condizioni per cui alcune masse d’aria più leggere

“scivolano” sopra altre, innalzandosi.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)

diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla

radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della

variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)

diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla

radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della

variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.

•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale

delle masse d’aria.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)

diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla

radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della

variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.

•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale

delle masse d’aria.

•Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)

diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla

radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della

variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.

•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale

delle masse d’aria.

•Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.

•L’aria si innalza anche per effetto di riscaldamento della superficie terrestre in

misura diversa dell’aria circostante, che causa di condizioni di instabilità

atmosferica

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica

(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo

possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica

(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo

possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua

liquida o solida, sospese in aria.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica

(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo

possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua

liquida o solida, sospese in aria.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica

(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo

possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.

•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua

liquida o solida, sospese in aria.

Storm building near Arvada, Colorado. U.S. © Brian Boyle.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Perchè piova

•Se le goccie d’acqua riescono ad accrescersi al punto da raggiungere un peso

sufficiente, precipitano a terra. Piove, nevica o grandina.

Precipitation, Thriplow in Cambridgeshire. U.K © John Deed.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Nubi stratiformi

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Nubi stratiformi

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Cic

lon

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Hou

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1

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Nubifragi

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1

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Le Precipitazioni

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Hou

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1

99

4

Nubifragi

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Fattori che influenzano la natura e la quantità delle precipitazioni al suolo

•La latitudine: la precipitazione è distribuita sulla superficie terrestre in

funzione dei sistemi di circolazione generale

•L’altitudine: la precipitazione (media annuale) tende a crescere con la

quota, fino ad una quota limite (le alte quote sono mediamente aride).

•La posizione rispetto alle masse oceaniche, ai venti prevalenti, la

posizione generale dell’orografia

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Precipitation exhibits spatial variability at a large range of scales

(mm/hr)

512 k

m

pixel = 4 km

0 4 9 13 17 21 26 30R (mm/hr)

2

km

4

km

pixel = 125 m

Fou

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-Geo

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Spatial Rainfall

Fou

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-Geo

rgio

u, 2

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Caratteristiche delle precipitazioni al suolo

•Lo stato fisico (pioggia, neve grandine, rugiada)

•L’altezza: ovvero la quantità di precipitazione per unità di area

(proiettata), spesso espressa in mm o cm.

•La durata: ovvero l’intervallo temporale durante il quale si registra con

continuità precipitazione, o, a seconda dei contesti, la durata di

registrazione di un certo ammontare di precipitazione (a prescindere

dalla continuità della stessa)

•L’altezza cumulata, l’altezza di precipitazione misurata in un intervallo

di tempo prefissato, anche se dovuta a più eventi.

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Caratteristiche delle precipitazioni al suolo

•L’ intervallo medio tra due precipitazioni successive

(storm inter-arrival time)

•La distribuzione spaziale dei volumi di pioggia

•La frequenza o il tempo di ritorno di una certa precipitazione con

altezza e durata assegnate

•La qualità, ovvero la composizione chimica della precipitazione

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Eventi

1

2 3

4

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

Temporal Rainfall

Fou

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

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Le Precipitazioni

Riccardo Rigon

41

Pre

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Le precipitazioni estreme

Riccardo Rigon

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(Il

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19

13

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Obbiettivi:

43

•Descrivere le precipitazioni estreme e delle loro caratteristiche

•Calcolare le precipitazioni estreme con assegnato tempo di ritorno con R

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Consideriamo le precipitazioni massime annualiQueste si trovano negli annali idrologici registrate per certe durate caratteristiche:

1h, 3h, 6h,12h 24 h e rappresentano il massimo di precipitazione cumulato sulla

prefissata durata.

44

anno 1h 3h 6h 12h 24h1 1925 50.0 NA NA NA NA2 1928 35.0 47.0 50.0 50.4 67.6

......................................

......................................

46 1979 38.6 52.8 54.8 70.2 84.247 1980 28.2 42.4 71.4 97.4 107.451 1987 32.6 40.6 64.6 77.2 81.252 1988 89.2 102.0 102.0 102.0 104.2

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Precipitazioni Massime a Paperopoli

durata

Pre

cip

ita

zio

ne

(m

m)

1 3 6 12 24

50

100

150

50

100

150

45

Consideriamo le precipitazioni massime annuali

Per ogni durata si ha una distribuzione di precipitazioni

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

1 3 6 12 24

50

100

150

Precipitazioni Massime a Paperopoli

durata

Pre

cip

itazio

ne (

mm

)

Mediana

>boxplot(hh ~ h,xlab="durata",ylab="Precipitazione (mm)",main="Precipitazioni Massime a Paperopoli") 46

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

1 3 6 12 24

50

100

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Precipitazioni Massime a Paperopoli

durata

Pre

cip

itazio

ne (

mm

)

upper quantile

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

1 3 6 12 24

50

100

150

Precipitazioni Massime a Paperopoli

durata

Pre

cip

itazio

ne (

mm

)

lower quantile

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

1 ora

Precipitazion in mm

Frequenza

20 40 60 80

05

10

15

20

25

3 ore

Precipitazion in mm

Frequenza

20 40 60 80 100

05

10

15

6 ore

Precipitazion in mm

Frequenza

40 60 80 1000

510

15

49

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

12 ore

Precipitazion in mm

Frequenza

40 60 80 100 120

02

46

8

24 ore

Precipitazion in mm

Frequenza

40 80 120 160

02

46

810

12

50

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Tempo di ritorno

E’ l’intervallo di tempo medio in cui una certa intensità di precipitazione si

ripete (o è superata). Sia:

T

l’intervallo temporale in cui si dispone di una certa misura

Siano

n

le misurazioni fatte in T e

m=T/n

il tempo di campionamento di una singola misura (la durata dell’evento

considerato).51

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Tempo di ritorno

Allora il tempo di ritorno della misura h* è

52

dove Fr= l/n è la frequenza di successi (misure superiori od uguali ad h*).

Se l’intervallo di campionamento è unitario (m=1), allora il tempo di ritorno

è l’inverso della frequenza di superamento del valore h*.

Tr :=T

l= n

m

l=

m

ECDF (h⇥) =m

1� Fr(H < h�)

Si osservi, che in base a quanto sopra, esiste una relazione biunivoca

tra quantili e tempo di ritorno

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

1 3 6 12 24

50

100

150

Precipitazioni Massime a Paperopoli

durata

Pre

cip

itazio

ne (

mm

)

Mediana -> q(0.5) -> Tr = 2 anni

q(0.75) -> Tr = 4 anni

q(0.25) -> Tr = 1.33 anni

53

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Le curve di possibilità pluviometrica

54

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Le curve di possibilità pluviometrica

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a l t e z z a d i precipitazione

legge di potenza

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Le curve di possibilità pluviometrica

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a l t e z z a d i precipitazione

c o e f f i c i e n t e dipendente dal tempo di ritorno

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Le curve di possibilità pluviometrica

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a l t e z z a d i precipitazione

d u r a t a considerata

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Le curve di possibilità pluviometrica

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a l t e z z a d i precipitazione

esponente (non dipendente dal t e m p o d i ritorno)

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Le curve di possibilità pluviometrica

h(tp, Tr) = a(Tr) tnp

Poichè l’altezza di precipitazione cumulata è una funzione non decrescente

della durata, allora n >0

E’ noto però che l’intensità media della precipitazione:

J(tp, Tr) :=h(tp, Tr)

tp= a(Tr) tn�1

p

decresce all’aumentare della durata. Allora è anche n < 1

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Tr = 50 anni a = 36.46 n = 0.472 Tr = 100 anni a = 40.31Tr = 200 anni a = 44.14

curve di possibilità pluviometrica

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

1.9

2

2.1

2.2

2.3

2.4

1 10 100tp[h]

log(prec) [mm]

tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200

60

Le curve di possibilità pluviometrica

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

curve di possibilità pluviometrica

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

1.9

2

2.1

2.2

2.3

2.4

1 10 100tp[h]

log(prec) [mm]

tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200

Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico

61

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

curve di possibilità pluviometrica

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

1.9

2

2.1

2.2

2.3

2.4

1 10 100tp[h]

log(prec) [mm]

tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200

tr = 500 anni

tr = 200 annih(,500) > h(200)

Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico

62

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

curve di possibilità pluviometrica

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

1.9

2

2.1

2.2

2.3

2.4

1 10 100tp[h]

log(prec) [mm]

tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200

tr = 500 anni tr = 200 anni

Invece h(,500) < h(200) !!!!

Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico

63

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il problema da risolvere con l’ausilio della teoria delle probabilità e dell’analisi statistica

E’ dunque quello di determinare, per ogni durata, la corrispondenza tra

quantili (assegnati tempi di ritorno) e altezza di precipitazione.

Per ogni durata si cercherà dunque di interpolare i dati ad una distribuzione di probabilità. La famiglia di curve candidata per questo scopo è la Curva dei valori estremi di tipo I, o curva di Gumbel

b è un parametro di forma, a un parametro di posizione (in effetti la moda)

P [H < h; a, b] = e�e�h�a

b �⇥ < h <⇥

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Distribuzione di Gumbel

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Distribuzione di Gumbel

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Distribuzione di Gumbel

La media della distribuzione e data da:

E[X] = b� + a

dove:

è la costante di Eulero-Mascheroni:

� � 0.57721566490153228606

Tuesday, March 6, 12

Page 79: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Distribuzione di Gumbel

La mediana:

La varianza :

a� b log(log(2))

V ar(X) = b2 �2

6

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Distribuzione di Gumbel

La forma standard della distribuzione (rispetto alla quale si trovano tabulate

le grandezze significative) è

P [Y < y] = ee�y

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

70

Distribuzione di Gumbel

Tuesday, March 6, 12

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Per adattare la famiglia di curve di Gumbel ai dati si usano dei metodi di adattamento dei parametri.

Ne useremo nel seguito 3:

- Il metodo dei minimi quadrati

- Il metodo dei momenti

- Il metodo della massima verosimiglianza (o maximum likelihood)

Si consideri allora una serie di n misure, h = {h1, ....., hn}

71

Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il metodo dei momenti consiste nell’uguagliare i momenti del campione con i momenti della popolazione. Siano, ad esempio

La media e la varianza e

il momento t-esimo del CAMPIONE

72

Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

µH

�2H

M (t)H

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Se il modello probabilistico contiene t parametri, allora il metodo dei

momenti consiste nell’ugugliare i t momenti campionari con i t momenti

della popolazione, che risultano definiti da:

Per ottenere un numero sufficiente di equazioni bisogna considerare tanti

momenti quanti sono i parametri. Benchè in linea di principio la funzione dei parametri che ne risulta possa essere calcolate numericamente per punti, il metodo risulta efficace quando l’integrale a secondo membro ammette una soluzione analitica.

73

Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

MH [t; �] =� ⇥

�⇥(h� EH [h])t pdfH(h; �) dh t > 1

MH [1; �] = EH [h] =� ⇥

�⇥h pdfH(h; �) dh

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

Il metodo dei momenti applicato alla curva di Gumbel consiste allora nel

porre:

o:

�b� + a = µH

b2 �2

6 = ⇤2H

�MH [1; a, b] = µH

MH [2; a, b] = ⇥2H

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

Il metodo si fonda sulla valutazione della probabilità (composta) di ottenere la

serie temporale registrata:

P [{h1, · · ·, hN}; a, b]

Nella ipotesi di indipendenza delle osservazioni, tale probabilità diviene:

P [{h1, · · ·, hN}; a, b] =N�

i=1

P [hi; a, b]

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

La precedente probabilità si chiama anche funzione di verosimiglianza

rappresenta ed è evidentemente una funzione dei parametri.

76

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

P [{h1, · · ·, hN}; a, b] =N�

i=1

P [hi; a, b]

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

Meglio: rappresenta la distribuzione dei parametri condizionata alle misure

(in figura una sezione della distribuzione per un assegnato valore di b)

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Page 89: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Se la serie osservata è sufficientemente lunga, si ritiene che i parametri più

affidabili (veri!) siano i più probabili.

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

Nel caso della figura, a*.

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Per semplificare i calcoli si definisce anche la funzione detta di log-

verosimiglianza:

79

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

log(P [{h1, · · ·, hN}; a, b]) =N�

i=1

log(P [hi; a, b])

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

80

Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)

relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale

�⇥ log(P [{h1,···,hN};a,b])

⇥a = 0⇥ log(P [{h1,···,hN};a,b])

⇥b = 0

Che produce un sistema di due equazioni non-lineari in due incognite.

Allora, i parametri della curva, che ne descrive la popolazione si possono ottenere

da:

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Page 92: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

81

Tuesday, March 6, 12

Page 93: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Metodo dei minimi quadrati

Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità

di non superamento:

�2(⇥) =n�

i=1

(Fi � P [H < hi; ⇥])2

e nel minimizzarlo

82

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

scarto quadratico

Metodo dei minimi quadrati

Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità

di non superamento:

�2(⇥) =n�

i=1

(Fi � P [H < hi; ⇥])2

e nel minimizzarlo

82

Tuesday, March 6, 12

Page 95: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

ECDFscarto quadratico

Metodo dei minimi quadrati

Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità

di non superamento:

�2(⇥) =n�

i=1

(Fi � P [H < hi; ⇥])2

e nel minimizzarlo

82

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Page 96: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

ProbabilitàECDFscarto quadratico

Metodo dei minimi quadrati

Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità

di non superamento:

�2(⇥) =n�

i=1

(Fi � P [H < hi; ⇥])2

e nel minimizzarlo

82

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Page 97: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

⇤�2(⇥j)⇤⇥j

= 0 j = 1 · · · m

Tale minimizzazione si ottiene derivando l’espressione dello scarto rispetto

agli m parametri

Ottenendo così le m equazioni in m incognite necessarie.

83

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Come risultato abbiamo 3 coppie di parametri, tutti in un verto senso ottimi. Per distinguere quali tra questi insiemi di parametri è migliore, dobbiamo usare un criterio di confronto (un test non parametrico). Useremo test di Pearson.

84

Dopo l’applicazione dei vari metodi di adattamento ...

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Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

1 - Nel suddividere il campo di probabilità in k parti, per esempio uguali

85

Il Test di Pearson

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Page 100: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

2 - derivarne una suddivisione del dominio

86

Il Test di Pearson

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Page 101: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

3 - Contare il numero di dati in ciascun intervallo (tra i cinque della figura)

87

Il Test di Pearson

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Page 102: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:

6 - Valutare la funzione

P [H < h0] = P [H < 0]

P [H < hn+1] = P [H <�]

dove:

88

Il Test di Pearson

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Page 103: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il Test di Pearson

Quindi:

e nel caso della figura delle slides precedenti

(P [H < hj+1]� P [H < hj ]) = 0.2

Tuesday, March 6, 12

Page 104: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

Il Test di Pearson

6 - Scegliere la coppia di parametri per cui X2 è più piccolo

7 - Si ripetono tutte le operazioni per ogni durata (ad esempio, 1, 3, 6, 12, 24

ore): visto che tutte le procedure si riferiscono ad una singola durata

Per completare il tutto

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Page 105: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

0 50 100 150

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

Precipitazione [mm]

P[h]

1h

3h

6h

12h

24h

91

Dopo aver applicato Pearsone ripetuto l’operazione per ognii durata

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Page 106: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

0 50 100 150

0.0

0.2

0.4

0.6

0.8

1.0

Precipitazione [mm]

P[h]

1h

3h

6h

12h

24h

Tr = 10 anni

h1 h3 h6 h12 h24

92

Dopo aver applicato Pearsone ripetuto l’operazione per ogni durata

Tuesday, March 6, 12

Page 107: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

0 5 10 15 20 25 30 35

40

60

80

100

120

140

160

180

Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica

h [mm]

t [o

re]

93

Si ottengono infine per interpolazione le

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Page 108: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme

Riccardo Rigon

0.5 1.0 2.0 5.0 10.0 20.0

60

80

100

120

140

160

Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica

t [ore]

h [

mm

]

94

Si ottengono infine per interpolazione le

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Page 109: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Il �2

Se una variabile X è distribuita secondo un curva normale a media nulla e

varianza unitaria, allora la variabile

e’ distribuita secondo la distribuzione del “Chi quadrato” (come fu provato

da Ernst Abbe, 1840-1905) e si indica con

che è una distribuzione monoparametrica della famiglia della distribuzione

Gamma. L’unico parametro è chiamato “gradi di libertà”

95

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Page 110: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

La distribuzione, in effetti, è:

E la sua cumulata:

dove è la funzione “gamma” incompleta�()

Il �2

from Wikipedia

96

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Page 111: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

La funzione gamma incompleta

La funzione Gamma

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Page 112: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Il �2

from Wikipedia

98

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Page 113: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Il valore atteso della distribuzione è pari al numero di gradi di libertà

Il �2

La varianza è pari a due volte il numero di gradi di libertà

E(�k) = k

V ar(�k) = 2k

from Wikipedia

99

La moda è pari a

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Page 114: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

In generale il è usato in statistica (dopo il lavoro di Pearson e Fisher) per

stimare la bontà di una inferenza, ed in particolare l’uguguglianza di una

distribuzione di dati con una distribuzione di riferimento (ipotesi zero). Il

test ha la forma generale

Il �2

�2

from Wikipedia

100

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Page 115: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Il �2

Assumendo che la radice della variabile rappresentata nella sommatoria sia

distribuita gaussianamente, allora ci si aspetta che la variabile somma dei

quadrati sia distribuita secondo il con un grado di libertà pari al numero

di addendi diminuito di 1.

�2

from Wikipedia

101

In altre parole, nell’ipotesi di ripetere un numero illimitato di volte

l’esperimento che ha prodotto i dati, ci si aspetta che la distribuzione

degli X2 , ottenuta dalla ripetizione dell’esperimento, sia un con

k-1 gradi di libertà.

Tuesday, March 6, 12

Page 116: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Ovvero

Se i dati riproducono perfettamente l’ipotesi,

Il valore atteso dell’errore però pari al numero di gradi di libertà, k.

Un certo numero di campioni “sfortunati” avrà un elevato

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Page 117: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Se

Ci sono due modi per ottenere un valore elevato di X2:

•dalla distribuzione ipotizzata, ma ottenendo un campione relativamente raro

•da un’altra distribuzione

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Page 118: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Il ha importanza perchè possiamo fare due ipotesi mutuamente esclusive. L’ipotesi zero:

Il �2

�2

from Wikipedia

E il suo contrario, l’ ipotesi alternativa:

che campione e popolazione abbiano la medesima distribuzione

che campione e popolazione NON abbiano la medesima distribuzione

104

Tuesday, March 6, 12

Page 119: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Non c’è possibilità di distinguere un caso dall’altro

L’analisi statistica NON è in grado di distinguere il falso dal

vero con certezza

Però ci si può accordare che, per esempio, il nostro campione ha una

differenza dal campione di riferimento (misurata secondo Pearson),

ovvero un X2, che si rivela più di una volta su venti su possibili

ripetizioni dell’esperimento probabilistico (un periodo di ritorno di venti

tentativi) non possiamo rigettare (falsificare statisticamente) l’ipotesi che

i nostri dati provengano dalla distribuzione ipotizzata.

Dunque l’ipotesi zero si accetta e si rigetta l’ipotesi alternativa, con una

confidenza, nel caso descritto, di 1/20=0.05

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Page 120: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

L’accettazione dell’ipotesi zero

E’ dunque legata ad una scelta soggettiva (il margine di confidenza), assegnato

secondo un criterio assunto come “ragionevole”.

Per questo si usa tradizionalmente la dizione: “non si può rigettare”, invece di “si

accetta”.

A ben vedere però, la questione di come si dice, non è veramente sostanziale.

Il criterio per quanto soggettivo è organizzato quantitativamente, e da risultati

ripetibili.

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Page 121: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

In pratica

Si assegna il grado di confidenza, c e si inverte la probabilità

ovvero:

Tuesday, March 6, 12

Page 122: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Se

Si rigetta l’ipotesi zero

Viceversa

si accetta (nel gergo statistico: non si può rigettare)

Tuesday, March 6, 12

Page 123: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - Addendum

Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento

Corollario

Avendo a disposizione più ipotesi zero valide

Si accetta

Quella con più piccolo

Che corrisponde ad eventi non rigettati (accettati!) con maggior grado di

confidenza.

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Page 124: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni estreme - GEV

Riccardo Rigon

Mic

hel

angel

o, I

l d

ilu

vio,

15

08

-15

09

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Page 125: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

A little more formal

L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un

Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la

distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità

non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

I) Distribuzione di Gumbel

G(z) = e�e�z�b

a �⇥ < z <⇥a > 0

111

Tuesday, March 6, 12

Page 126: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un

Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la

distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non

può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

II) Distribuzione di Frechèt

G(z) =

�0 z � b

e�( z�ba )��

z > b

� > 0a > 0

A little more formal

112

Tuesday, March 6, 12

Page 127: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

Media

Moda

Mediana

Varianza

P [X < x] = e�x��

A little more formal

II) Distribuzione di Frechèt from Wikipedia

113

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Page 128: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

dfrechet(x, loc=0, scale=1, shape=1, log = FALSE) pfrechet(q, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE) qfrechet(p, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE)rfrechet(n, loc=0, scale=1, shape=1)

R:

A little more formal

114

Tuesday, March 6, 12

Page 129: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un

Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la

distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non

può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:

� > 0a > 0

G(z) =

�e�[�( z�b

a )]��

z < b1 z � b

A little more formal

III) Distribuzione di Weibull

115

Tuesday, March 6, 12

Page 130: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

from Wikipedia

III) Distribuzione di Weibull(P. Rosin and E. Rammler, 1933)

A little more formal

116

Tuesday, March 6, 12

Page 131: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

Quando k = 1, la distribuzione di Weibull

si riduce alla distribuzione esponenziale.

Quando k = 3.4, la distribuzione Weibull

diventa molto simile alla distribuzione

normale.

Media

Moda

Mediana

Varianza

from Wikipedia

III) Distribuzione di Weibull(P. Rosin and E. Rammler, 1933)

A little more formal

117

Tuesday, March 6, 12

Page 132: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

dweibull(x, shape, scale = 1, log = FALSE)pweibull(q, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)qweibull(p, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)rweibull(n, shape, scale = 1)

R:

A little more formal

118

Tuesday, March 6, 12

Page 133: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una

distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV

G(z) = e�[1+�( z�µ⇤ )]�1/⇥

z : 1 + ⇥(z � µ)/⇤ > 0�⇥ < µ <⇥ ⇤ > 0

�⇥ < ⇥ <⇥

Per la distribuzione degenera nella distribuzione di Gumbel

Per la distribuzione diviene una distribuzione di Frechèt

Per la distribuzione diviene una Weibull

� = 0� > 0� < 0

A little more formal

119

Tuesday, March 6, 12

Page 134: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una

distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV

G(z) = e�[1+�( z�µ⇤ )]�1/⇥

z : 1 + ⇥(z � µ)/⇤ > 0�⇥ < µ <⇥ ⇤ > 0

�⇥ < ⇥ <⇥

A little more formal

120

Tuesday, March 6, 12

Page 135: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

gk = �(1� k�)

Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una

distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV

A little more formal

121

Tuesday, March 6, 12

Page 136: 9   precipitazioni ci

Le precipitazioni Estreme - GEV

Riccardo Rigon

dgev(x, loc=0, scale=1, shape=0, log = FALSE) pgev(q, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE) qgev(p, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE)rgev(n, loc=0, scale=1, shape=0)

R

A little more formal

122

Tuesday, March 6, 12

Page 137: 9   precipitazioni ci

Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

Grazie per l’attenzione!

G.U

lric

i, 2

00

0 ?

Tuesday, March 6, 12

Page 138: 9   precipitazioni ci

Bibliografia e Approfondimenti

Riccardo Rigon

•Albertson, J., and M. Parlange, Surface Length Scales and Shear Stress: Implications

for Land-Atmosphere Interaction Over Complex Terrain, Water Resour. Res., vol. 35,

n. 7, p. 2121-2132, 1999

•Burlando, P. and R. Rosso, (1992) Extreme storm rainfall and climatic change,

Atmospheric Res., 27 (1-3), 169-189.

•Burlando, P. and R. Rosso, (1993) Stochastic Models of Temporal Rainfall:

Reproducibility, Estimation and Prediction of Extreme Events, in: Salas, J.D., R.

Harboe, e J. Marco-Segura (eds.), Stochastic Hydrology in its Use in Water Resources

Systems Simulation and Optimization, Proc. of NATO-ASI Workshop, Peniscola,

Spain, September 18-29, 1989, Kluwer, pp. 137-173.

Bibliografia e Approfondimenti

Tuesday, March 6, 12

Page 139: 9   precipitazioni ci

Bibliografia e Approfondimenti

Riccardo Rigon

•Burlando, P. e R. Rosso, (1996) Scaling and multiscaling Depth-Duration-Frequency

curves of storm precipitation, J. Hydrol., vol. 187/1-2, pp. 45-64.

•Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin

hydrology. 1. Precipitation scenarios for the Arno River, central Italy, Hydrol.

Process., 16, 1151-1175.

•Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin

hydrology. 2. Impacts on runoff variability of the Arno River, central Italy, Hydrol.

Process., 16, 1177-1199.

• Coles S.,‘‘An Introduction to Statistical Modeling of Extreme Values, Springer,

2001

• Coles, S., and Davinson E., Statistical Modelling of Extreme Values, 2008

Tuesday, March 6, 12

Page 140: 9   precipitazioni ci

Bibliografia e Approfondimenti

Riccardo Rigon

•Foufula-Georgiou, Lectures at 2008 Summer School on Environmental Dynamics,

2008

•Fréchet M., Sur la loi de probabilité de l'écart maximum, Annales de la Société

Polonaise de Mathematique, Crocovie, vol. 6, p. 93-116, 1927

•Gumbel, On the criterion that a given system of deviations from the probable in

the case of a correlated system of variables is such that it can be reasonably

supposed to have arisen from random sampling, Phil. Mag. vol. 6, p. 157-175, 1900

• Houze, Clouds Dynamics, Academic Press, 1994

Tuesday, March 6, 12

Page 141: 9   precipitazioni ci

Bibliografia e Approfondimenti

Riccardo Rigon

• Kleissl J., V. Kumar, C. Meneveau, M. B. Parlange, Numerical study of dynamic

Smagorinsky models in large-eddy simulation of the atmospheric boundary layer:

Validation in stable and unstable conditions, Water Resour. Res., 42, W06D10, doi:

10.1029/2005WR004685, 2006

•Kottegoda and R. Rosso, Applied statistics for civil and environmental engineers,

Blackwell, 2008

•Kumar V., J. Kleissl, C. Meneveau, M. B. Parlange, Large-eddy simulation of a diurnal

cycle of the atmospheric boundary layer: Atmospheric stability and scaling issues,

Water Resour. Res., 42, W06D09, doi:10.1029/2005WR004651, 2006

•Lettenmaier D., Stochastic modeling of precipitation with applications to climate

model downscaling, in von Storch and, Navarra A., Analysis of Climate Variability:

Applications and Statistical Techniques,1995

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Bibliografia e Approfondimenti

Riccardo Rigon

•Salzman, William R. (2001-08-21). "Clapeyron and Clausius–Clapeyron

Equations" (in English). Chemical Thermodynamics. University of Arizona. Archived

from the original on 2007-07-07. http://web.archive.org/web/20070607143600/

http://www.chem.arizona.edu/~salzmanr/480a/480ants/clapeyro/clapeyro.html.

Retrieved 2007-10-11.

•von Storch H, and Zwiers F. W, Statistical Analysis in climate Research, Cambridge

University Press, 2001

•Whiteman, Mountain Meteorology, Oxford University Press, p. 355, 2000

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

•Equazione del moto della parcella (equazione di Eulero)

Dalle slides di Dino

In un ambiente in equilibrio (velocita’ media nulla)

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

Assumendo l’equilibrio idrostatico

Dalle slides di Dino

si ottiene

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

da cui:

Dalle slides di Dino

o:

con:

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

usando ora l’assunzione che la parcella si muova di moto adiabatico:

e l’equazione di stato dei gas ideali

si ottiene:

Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

da cui:

ed infine l’equazione differenziale ordinaria:

Dalle slides di Dino

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Distribuzioni Autosimilari

Riccardo Rigon

per :

si ha equilibrio neutrale

equilibrio instabile (la soluzione diverge

esponenzialmente)

per :

equilibrio stabile (la soluzione oscilla con frequenza

detta di Brunt - VaisalaDalle slides di Dino

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