9 precipitazioni ci
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Le slides per il corso di Costruzioni Idrauliche (una selezione di quelle del corso di Idrologia)TRANSCRIPT

Riccardo Rigon
Un po’ di Fisica dell’atmosfera
Gio
rgio
ne
- La
tem
pes
ta,
15
07
-15
08
Tuesday, March 6, 12

“La pioggia cade, la foglia trema”
Robindronath Tagore
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Obbiettivi:
3
• Introdurre i fenomeni di circolazione generale e una descrizione dei fenomeni atmosferici correlati alla produzione delle precipitazioni
•Parlare delle precipitazioni, della loro formazione in atmosfera e della loro caratterizzazione al suolo
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
La radiazione
• Il motore di tutto è la radiazione solare
Wik
iped
ia
- Su
n
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
I meccanismi di formazione delle precipitazione:
- Frontizio
- Orografico
- Convettivo
5
Tuesday, March 6, 12

Un pò di Fisica dell’Atmosfera
Riccardo Rigon
Fou
fula
-Geo
rgio
u, 2
00
8
6
The general circulation
in a rotating atmosphere
Esiste un complessosistema di circolazione
globale
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
7
Dej
a V
u
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il m
ecca
nis
mo f
ron
tizio
8
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il m
ecca
nis
mo f
ron
tizio
9
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il meccanismo convettivo
10
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il meccanismo convettivo
11
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il m
ecca
nis
mo o
rogra
fico
12
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Passage of low pressure center over mountains
Whiteman (2000)
Il m
ecca
nis
mo o
rogra
fico
13
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Il m
ecca
nis
mo o
rogra
fico
14
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
T=318 min
Rainfall evolution over topography Fo
ufu
la-G
eorg
iou
, 20
08
15
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
T=516 min
Rainfall evolution over topography
Fou
fula
-Geo
rgio
u, 2
00
8
16
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
T=672 min
Rainfall evolution over topography Fo
ufu
la-G
eorg
iou
, 20
08
17
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni
Riccardo Rigon
A. A
dam
s -
Pio
ggia
Ten
aya,
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.
•Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,
subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•I moti atmosferici sono generati dalla disuniforme radiazione solare sulla
superficie della Terra, a causa della sua forma sferica.
•Poichè la Terra ruota attorno al proprio asse, ogni massa d’aria in movimento,
subisce una deviazione dovuta alla forza (apparente) di Coriolis.
•Questa situazione:
•genera delle moti tra aree di posizione “quasi stabile” di alta e bassa
pressione
•discontinuità nel campo di moto dell’aria a grande scala e discontinuità
nelle proprietà termodinamiche di masse d’aria a contatto
•genera quindi le condizioni per cui alcune masse d’aria più leggere
“scivolano” sopra altre, innalzandosi.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.
•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
delle masse d’aria.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.
•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
delle masse d’aria.
•Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•La superficie della Terra è composta da masse materiali (aria, acqua, terra)
diverse e variamente orientate che rispondono in modo differenziato alla
radiazione solare, provocando ulteriori moti di masse d’aria (alla scala della
variabilità presente) necessari alla redistribuzione dell’energia radiante ricevuta.
•Per effetto di questi moti, si possono creare fenomeni di innalzamento locale
delle masse d’aria.
•Masse d’aria in movimento sono innalzate dalla presenza dell’orografia.
•L’aria si innalza anche per effetto di riscaldamento della superficie terrestre in
misura diversa dell’aria circostante, che causa di condizioni di instabilità
atmosferica
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.
•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
liquida o solida, sospese in aria.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.
•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
liquida o solida, sospese in aria.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•Quando l’aria si innalza, si raffredda, per effetto dell’espansione adiabatica
(isentropica) e diminuisce la tensione di vapore di equilibrio, rendendo
possibile (ma non sempre probabile) la condensazione del vapore acqueo.
•Si formano così, ad una opportuna quota dal suolo, le nuvole: particelle di acqua
liquida o solida, sospese in aria.
Storm building near Arvada, Colorado. U.S. © Brian Boyle.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Perchè piova
•Se le goccie d’acqua riescono ad accrescersi al punto da raggiungere un peso
sufficiente, precipitano a terra. Piove, nevica o grandina.
Precipitation, Thriplow in Cambridgeshire. U.K © John Deed.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
I tipi di evento- Stratiforme
23
Ove
r Ber
wic
k-up
on-T
wee
d, N
orth
umbe
rland
, UK
.©
Ant
onio
Fec
i
Stra
tocu
mul
us st
ratif
orm
is
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
I tipi di evento- Convettivo
24
Ove
r Aus
tin, T
exas
, US
© G
inni
e Po
wel
l
Cum
ulon
imbu
s cap
illat
us in
cus
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Nubi stratiformi
25
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Nubi stratiformi
26
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Cic
lon
e ex
trat
rop
ical
e
27
Hou
ze,
1
99
4
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Nubifragi
28
Hou
ze,
1
99
4
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
29
Hou
ze,
1
99
4
Nubifragi
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Fattori che influenzano la natura e la quantità delle precipitazioni al suolo
•La latitudine: la precipitazione è distribuita sulla superficie terrestre in
funzione dei sistemi di circolazione generale
•L’altitudine: la precipitazione (media annuale) tende a crescere con la
quota, fino ad una quota limite (le alte quote sono mediamente aride).
•La posizione rispetto alle masse oceaniche, ai venti prevalenti, la
posizione generale dell’orografia
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Precipitation exhibits spatial variability at a large range of scales
(mm/hr)
512 k
m
pixel = 4 km
0 4 9 13 17 21 26 30R (mm/hr)
2
km
4
km
pixel = 125 m
Fou
fula
-Geo
rgio
u, 2
00
8
31
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Spatial Rainfall
Fou
fula
-Geo
rgio
u, 2
00
8
32
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Caratteristiche delle precipitazioni al suolo
•Lo stato fisico (pioggia, neve grandine, rugiada)
•L’altezza: ovvero la quantità di precipitazione per unità di area
(proiettata), spesso espressa in mm o cm.
•La durata: ovvero l’intervallo temporale durante il quale si registra con
continuità precipitazione, o, a seconda dei contesti, la durata di
registrazione di un certo ammontare di precipitazione (a prescindere
dalla continuità della stessa)
•L’altezza cumulata, l’altezza di precipitazione misurata in un intervallo
di tempo prefissato, anche se dovuta a più eventi.
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Caratteristiche delle precipitazioni al suolo
•L’ intervallo medio tra due precipitazioni successive
(storm inter-arrival time)
•La distribuzione spaziale dei volumi di pioggia
•La frequenza o il tempo di ritorno di una certa precipitazione con
altezza e durata assegnate
•La qualità, ovvero la composizione chimica della precipitazione
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Eventi
1
2 3
4
5 6
35
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Temporal Rainfall
Fou
fula
-Geo
rgio
u, 2
00
8
36
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Isto
gra
mm
a d
elle
pre
cip
itaz
ion
i m
ensi
li
37
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
Stat
isti
che
38
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Du
rate
a lo
gn
orm
al d
istr
ibu
tion
39
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Inte
nsi
tàlo
gn
orm
al ?
40
Tuesday, March 6, 12

Le Precipitazioni
Riccardo Rigon
41
Pre
cip
itaz
ion
i Est
rem
e
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni estreme
Riccardo Rigon
Kan
din
ski
-Com
posi
tion
VI
(Il
dil
uvi
o)-
19
13
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Obbiettivi:
43
•Descrivere le precipitazioni estreme e delle loro caratteristiche
•Calcolare le precipitazioni estreme con assegnato tempo di ritorno con R
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Consideriamo le precipitazioni massime annualiQueste si trovano negli annali idrologici registrate per certe durate caratteristiche:
1h, 3h, 6h,12h 24 h e rappresentano il massimo di precipitazione cumulato sulla
prefissata durata.
44
anno 1h 3h 6h 12h 24h1 1925 50.0 NA NA NA NA2 1928 35.0 47.0 50.0 50.4 67.6
......................................
......................................
46 1979 38.6 52.8 54.8 70.2 84.247 1980 28.2 42.4 71.4 97.4 107.451 1987 32.6 40.6 64.6 77.2 81.252 1988 89.2 102.0 102.0 102.0 104.2
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Precipitazioni Massime a Paperopoli
durata
Pre
cip
ita
zio
ne
(m
m)
1 3 6 12 24
50
100
150
50
100
150
45
Consideriamo le precipitazioni massime annuali
Per ogni durata si ha una distribuzione di precipitazioni
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
1 3 6 12 24
50
100
150
Precipitazioni Massime a Paperopoli
durata
Pre
cip
itazio
ne (
mm
)
Mediana
>boxplot(hh ~ h,xlab="durata",ylab="Precipitazione (mm)",main="Precipitazioni Massime a Paperopoli") 46
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
1 3 6 12 24
50
100
150
Precipitazioni Massime a Paperopoli
durata
Pre
cip
itazio
ne (
mm
)
upper quantile
47
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
1 3 6 12 24
50
100
150
Precipitazioni Massime a Paperopoli
durata
Pre
cip
itazio
ne (
mm
)
lower quantile
48
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
1 ora
Precipitazion in mm
Frequenza
20 40 60 80
05
10
15
20
25
3 ore
Precipitazion in mm
Frequenza
20 40 60 80 100
05
10
15
6 ore
Precipitazion in mm
Frequenza
40 60 80 1000
510
15
49
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
12 ore
Precipitazion in mm
Frequenza
40 60 80 100 120
02
46
8
24 ore
Precipitazion in mm
Frequenza
40 80 120 160
02
46
810
12
50
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Tempo di ritorno
E’ l’intervallo di tempo medio in cui una certa intensità di precipitazione si
ripete (o è superata). Sia:
T
l’intervallo temporale in cui si dispone di una certa misura
Siano
n
le misurazioni fatte in T e
m=T/n
il tempo di campionamento di una singola misura (la durata dell’evento
considerato).51
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Tempo di ritorno
Allora il tempo di ritorno della misura h* è
52
dove Fr= l/n è la frequenza di successi (misure superiori od uguali ad h*).
Se l’intervallo di campionamento è unitario (m=1), allora il tempo di ritorno
è l’inverso della frequenza di superamento del valore h*.
Tr :=T
l= n
m
l=
m
ECDF (h⇥) =m
1� Fr(H < h�)
Si osservi, che in base a quanto sopra, esiste una relazione biunivoca
tra quantili e tempo di ritorno
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
1 3 6 12 24
50
100
150
Precipitazioni Massime a Paperopoli
durata
Pre
cip
itazio
ne (
mm
)
Mediana -> q(0.5) -> Tr = 2 anni
q(0.75) -> Tr = 4 anni
q(0.25) -> Tr = 1.33 anni
53
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Le curve di possibilità pluviometrica
54
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Le curve di possibilità pluviometrica
55
a l t e z z a d i precipitazione
legge di potenza
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Le curve di possibilità pluviometrica
56
a l t e z z a d i precipitazione
c o e f f i c i e n t e dipendente dal tempo di ritorno
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Le curve di possibilità pluviometrica
57
a l t e z z a d i precipitazione
d u r a t a considerata
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Le curve di possibilità pluviometrica
58
a l t e z z a d i precipitazione
esponente (non dipendente dal t e m p o d i ritorno)
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Le curve di possibilità pluviometrica
h(tp, Tr) = a(Tr) tnp
Poichè l’altezza di precipitazione cumulata è una funzione non decrescente
della durata, allora n >0
E’ noto però che l’intensità media della precipitazione:
J(tp, Tr) :=h(tp, Tr)
tp= a(Tr) tn�1
p
decresce all’aumentare della durata. Allora è anche n < 1
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Tr = 50 anni a = 36.46 n = 0.472 Tr = 100 anni a = 40.31Tr = 200 anni a = 44.14
curve di possibilità pluviometrica
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
2
2.1
2.2
2.3
2.4
1 10 100tp[h]
log(prec) [mm]
tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200
60
Le curve di possibilità pluviometrica
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
curve di possibilità pluviometrica
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
2
2.1
2.2
2.3
2.4
1 10 100tp[h]
log(prec) [mm]
tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200
Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico
61
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
curve di possibilità pluviometrica
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
2
2.1
2.2
2.3
2.4
1 10 100tp[h]
log(prec) [mm]
tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200
tr = 500 anni
tr = 200 annih(,500) > h(200)
Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico
62
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
curve di possibilità pluviometrica
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1.9
2
2.1
2.2
2.3
2.4
1 10 100tp[h]
log(prec) [mm]
tr=50 annitr=100 annitr=200 annia 50a 100a 200
tr = 500 anni tr = 200 anni
Invece h(,500) < h(200) !!!!
Le curve di possibilità pluviometrica sono parallele tra loro nel piano bilogaritmico
63
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il problema da risolvere con l’ausilio della teoria delle probabilità e dell’analisi statistica
E’ dunque quello di determinare, per ogni durata, la corrispondenza tra
quantili (assegnati tempi di ritorno) e altezza di precipitazione.
Per ogni durata si cercherà dunque di interpolare i dati ad una distribuzione di probabilità. La famiglia di curve candidata per questo scopo è la Curva dei valori estremi di tipo I, o curva di Gumbel
b è un parametro di forma, a un parametro di posizione (in effetti la moda)
P [H < h; a, b] = e�e�h�a
b �⇥ < h <⇥
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Distribuzione di Gumbel
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Distribuzione di Gumbel
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Distribuzione di Gumbel
La media della distribuzione e data da:
E[X] = b� + a
dove:
è la costante di Eulero-Mascheroni:
� � 0.57721566490153228606
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Distribuzione di Gumbel
La mediana:
La varianza :
a� b log(log(2))
V ar(X) = b2 �2
6
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Distribuzione di Gumbel
La forma standard della distribuzione (rispetto alla quale si trovano tabulate
le grandezze significative) è
P [Y < y] = ee�y
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
70
Distribuzione di Gumbel
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Per adattare la famiglia di curve di Gumbel ai dati si usano dei metodi di adattamento dei parametri.
Ne useremo nel seguito 3:
- Il metodo dei minimi quadrati
- Il metodo dei momenti
- Il metodo della massima verosimiglianza (o maximum likelihood)
Si consideri allora una serie di n misure, h = {h1, ....., hn}
71
Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il metodo dei momenti consiste nell’uguagliare i momenti del campione con i momenti della popolazione. Siano, ad esempio
La media e la varianza e
il momento t-esimo del CAMPIONE
72
Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
µH
�2H
M (t)H
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Se il modello probabilistico contiene t parametri, allora il metodo dei
momenti consiste nell’ugugliare i t momenti campionari con i t momenti
della popolazione, che risultano definiti da:
Per ottenere un numero sufficiente di equazioni bisogna considerare tanti
momenti quanti sono i parametri. Benchè in linea di principio la funzione dei parametri che ne risulta possa essere calcolate numericamente per punti, il metodo risulta efficace quando l’integrale a secondo membro ammette una soluzione analitica.
73
Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
MH [t; �] =� ⇥
�⇥(h� EH [h])t pdfH(h; �) dh t > 1
MH [1; �] = EH [h] =� ⇥
�⇥h pdfH(h; �) dh
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Metodi di adattamento dei parametrirelativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
Il metodo dei momenti applicato alla curva di Gumbel consiste allora nel
porre:
o:
�b� + a = µH
b2 �2
6 = ⇤2H
�MH [1; a, b] = µH
MH [2; a, b] = ⇥2H
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
Il metodo si fonda sulla valutazione della probabilità (composta) di ottenere la
serie temporale registrata:
P [{h1, · · ·, hN}; a, b]
Nella ipotesi di indipendenza delle osservazioni, tale probabilità diviene:
P [{h1, · · ·, hN}; a, b] =N�
i=1
P [hi; a, b]
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
La precedente probabilità si chiama anche funzione di verosimiglianza
rappresenta ed è evidentemente una funzione dei parametri.
76
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
P [{h1, · · ·, hN}; a, b] =N�
i=1
P [hi; a, b]
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
Meglio: rappresenta la distribuzione dei parametri condizionata alle misure
(in figura una sezione della distribuzione per un assegnato valore di b)
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Se la serie osservata è sufficientemente lunga, si ritiene che i parametri più
affidabili (veri!) siano i più probabili.
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
Nel caso della figura, a*.
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Per semplificare i calcoli si definisce anche la funzione detta di log-
verosimiglianza:
79
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
log(P [{h1, · · ·, hN}; a, b]) =N�
i=1
log(P [hi; a, b])
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
80
Il metodo della massima verosimiglianza(maximum likelihood)
relativi alla distribuzione di Gumbel ma con validità generale
�⇥ log(P [{h1,···,hN};a,b])
⇥a = 0⇥ log(P [{h1,···,hN};a,b])
⇥b = 0
Che produce un sistema di due equazioni non-lineari in due incognite.
Allora, i parametri della curva, che ne descrive la popolazione si possono ottenere
da:
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
81
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Metodo dei minimi quadrati
Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
di non superamento:
�2(⇥) =n�
i=1
(Fi � P [H < hi; ⇥])2
e nel minimizzarlo
82
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
scarto quadratico
Metodo dei minimi quadrati
Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
di non superamento:
�2(⇥) =n�
i=1
(Fi � P [H < hi; ⇥])2
e nel minimizzarlo
82
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
ECDFscarto quadratico
Metodo dei minimi quadrati
Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
di non superamento:
�2(⇥) =n�
i=1
(Fi � P [H < hi; ⇥])2
e nel minimizzarlo
82
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
ProbabilitàECDFscarto quadratico
Metodo dei minimi quadrati
Consiste nel definire lo scarto quadratico tra le misure, di ECDF, e la probabilità
di non superamento:
�2(⇥) =n�
i=1
(Fi � P [H < hi; ⇥])2
e nel minimizzarlo
82
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
⇤�2(⇥j)⇤⇥j
= 0 j = 1 · · · m
Tale minimizzazione si ottiene derivando l’espressione dello scarto rispetto
agli m parametri
Ottenendo così le m equazioni in m incognite necessarie.
83
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Come risultato abbiamo 3 coppie di parametri, tutti in un verto senso ottimi. Per distinguere quali tra questi insiemi di parametri è migliore, dobbiamo usare un criterio di confronto (un test non parametrico). Useremo test di Pearson.
84
Dopo l’applicazione dei vari metodi di adattamento ...
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:
1 - Nel suddividere il campo di probabilità in k parti, per esempio uguali
85
Il Test di Pearson
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:
2 - derivarne una suddivisione del dominio
86
Il Test di Pearson
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:
3 - Contare il numero di dati in ciascun intervallo (tra i cinque della figura)
87
Il Test di Pearson
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il test di Pearson è un test NON parametrico e consiste:
6 - Valutare la funzione
P [H < h0] = P [H < 0]
P [H < hn+1] = P [H <�]
dove:
88
Il Test di Pearson
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il Test di Pearson
Quindi:
e nel caso della figura delle slides precedenti
(P [H < hj+1]� P [H < hj ]) = 0.2
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
Il Test di Pearson
6 - Scegliere la coppia di parametri per cui X2 è più piccolo
7 - Si ripetono tutte le operazioni per ogni durata (ad esempio, 1, 3, 6, 12, 24
ore): visto che tutte le procedure si riferiscono ad una singola durata
Per completare il tutto
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
0 50 100 150
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
Precipitazione [mm]
P[h]
1h
3h
6h
12h
24h
91
Dopo aver applicato Pearsone ripetuto l’operazione per ognii durata
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
0 50 100 150
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
Precipitazione [mm]
P[h]
1h
3h
6h
12h
24h
Tr = 10 anni
h1 h3 h6 h12 h24
92
Dopo aver applicato Pearsone ripetuto l’operazione per ogni durata
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
0 5 10 15 20 25 30 35
40
60
80
100
120
140
160
180
Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica
h [mm]
t [o
re]
93
Si ottengono infine per interpolazione le
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme
Riccardo Rigon
0.5 1.0 2.0 5.0 10.0 20.0
60
80
100
120
140
160
Linee Segnalitrici di Possibilita' Pluviometrica
t [ore]
h [
mm
]
94
Si ottengono infine per interpolazione le
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Il �2
Se una variabile X è distribuita secondo un curva normale a media nulla e
varianza unitaria, allora la variabile
e’ distribuita secondo la distribuzione del “Chi quadrato” (come fu provato
da Ernst Abbe, 1840-1905) e si indica con
che è una distribuzione monoparametrica della famiglia della distribuzione
Gamma. L’unico parametro è chiamato “gradi di libertà”
95
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
La distribuzione, in effetti, è:
E la sua cumulata:
dove è la funzione “gamma” incompleta�()
Il �2
from Wikipedia
96
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
La funzione gamma incompleta
La funzione Gamma
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Il �2
from Wikipedia
98
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Il valore atteso della distribuzione è pari al numero di gradi di libertà
Il �2
La varianza è pari a due volte il numero di gradi di libertà
E(�k) = k
V ar(�k) = 2k
from Wikipedia
99
La moda è pari a
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
In generale il è usato in statistica (dopo il lavoro di Pearson e Fisher) per
stimare la bontà di una inferenza, ed in particolare l’uguguglianza di una
distribuzione di dati con una distribuzione di riferimento (ipotesi zero). Il
test ha la forma generale
Il �2
�2
from Wikipedia
100
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Il �2
Assumendo che la radice della variabile rappresentata nella sommatoria sia
distribuita gaussianamente, allora ci si aspetta che la variabile somma dei
quadrati sia distribuita secondo il con un grado di libertà pari al numero
di addendi diminuito di 1.
�2
from Wikipedia
101
In altre parole, nell’ipotesi di ripetere un numero illimitato di volte
l’esperimento che ha prodotto i dati, ci si aspetta che la distribuzione
degli X2 , ottenuta dalla ripetizione dell’esperimento, sia un con
k-1 gradi di libertà.
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Ovvero
Se i dati riproducono perfettamente l’ipotesi,
Il valore atteso dell’errore però pari al numero di gradi di libertà, k.
Un certo numero di campioni “sfortunati” avrà un elevato
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Se
Ci sono due modi per ottenere un valore elevato di X2:
•dalla distribuzione ipotizzata, ma ottenendo un campione relativamente raro
•da un’altra distribuzione
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Il ha importanza perchè possiamo fare due ipotesi mutuamente esclusive. L’ipotesi zero:
Il �2
�2
from Wikipedia
E il suo contrario, l’ ipotesi alternativa:
che campione e popolazione abbiano la medesima distribuzione
che campione e popolazione NON abbiano la medesima distribuzione
104
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Non c’è possibilità di distinguere un caso dall’altro
L’analisi statistica NON è in grado di distinguere il falso dal
vero con certezza
Però ci si può accordare che, per esempio, il nostro campione ha una
differenza dal campione di riferimento (misurata secondo Pearson),
ovvero un X2, che si rivela più di una volta su venti su possibili
ripetizioni dell’esperimento probabilistico (un periodo di ritorno di venti
tentativi) non possiamo rigettare (falsificare statisticamente) l’ipotesi che
i nostri dati provengano dalla distribuzione ipotizzata.
Dunque l’ipotesi zero si accetta e si rigetta l’ipotesi alternativa, con una
confidenza, nel caso descritto, di 1/20=0.05
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
L’accettazione dell’ipotesi zero
E’ dunque legata ad una scelta soggettiva (il margine di confidenza), assegnato
secondo un criterio assunto come “ragionevole”.
Per questo si usa tradizionalmente la dizione: “non si può rigettare”, invece di “si
accetta”.
A ben vedere però, la questione di come si dice, non è veramente sostanziale.
Il criterio per quanto soggettivo è organizzato quantitativamente, e da risultati
ripetibili.
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
In pratica
Si assegna il grado di confidenza, c e si inverte la probabilità
ovvero:
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Se
Si rigetta l’ipotesi zero
Viceversa
si accetta (nel gergo statistico: non si può rigettare)
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - Addendum
Riccardo Rigon - Universita’ degli studi di Trento
Corollario
Avendo a disposizione più ipotesi zero valide
Si accetta
Quella con più piccolo
Che corrisponde ad eventi non rigettati (accettati!) con maggior grado di
confidenza.
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni estreme - GEV
Riccardo Rigon
Mic
hel
angel
o, I
l d
ilu
vio,
15
08
-15
09
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
A little more formal
L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità
non può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:
I) Distribuzione di Gumbel
G(z) = e�e�z�b
a �⇥ < z <⇥a > 0
111
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non
può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:
II) Distribuzione di Frechèt
G(z) =
�0 z � b
e�( z�ba )��
z > b
� > 0a > 0
A little more formal
112
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
Media
Moda
Mediana
Varianza
P [X < x] = e�x��
A little more formal
II) Distribuzione di Frechèt from Wikipedia
113
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
dfrechet(x, loc=0, scale=1, shape=1, log = FALSE) pfrechet(q, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE) qfrechet(p, loc=0, scale=1, shape=1, lower.tail = TRUE)rfrechet(n, loc=0, scale=1, shape=1)
R:
A little more formal
114
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
L’uso della distribuzione di Gumbel non deriva da un capriccio ma da un
Teorema, il quale afferma che, sotto ipotesi abbastanza generali, la
distribuzione dei massimi scelti da campioni di opportuna numerosità non
può che appartenere ad una delle seguenti famiglie di distribuzioni:
� > 0a > 0
G(z) =
�e�[�( z�b
a )]��
z < b1 z � b
A little more formal
III) Distribuzione di Weibull
115
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
from Wikipedia
III) Distribuzione di Weibull(P. Rosin and E. Rammler, 1933)
A little more formal
116
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
Quando k = 1, la distribuzione di Weibull
si riduce alla distribuzione esponenziale.
Quando k = 3.4, la distribuzione Weibull
diventa molto simile alla distribuzione
normale.
Media
Moda
Mediana
Varianza
from Wikipedia
III) Distribuzione di Weibull(P. Rosin and E. Rammler, 1933)
A little more formal
117
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
dweibull(x, shape, scale = 1, log = FALSE)pweibull(q, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)qweibull(p, shape, scale = 1, lower.tail = TRUE, log.p = FALSE)rweibull(n, shape, scale = 1)
R:
A little more formal
118
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV
G(z) = e�[1+�( z�µ⇤ )]�1/⇥
z : 1 + ⇥(z � µ)/⇤ > 0�⇥ < µ <⇥ ⇤ > 0
�⇥ < ⇥ <⇥
Per la distribuzione degenera nella distribuzione di Gumbel
Per la distribuzione diviene una distribuzione di Frechèt
Per la distribuzione diviene una Weibull
� = 0� > 0� < 0
A little more formal
119
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV
G(z) = e�[1+�( z�µ⇤ )]�1/⇥
z : 1 + ⇥(z � µ)/⇤ > 0�⇥ < µ <⇥ ⇤ > 0
�⇥ < ⇥ <⇥
A little more formal
120
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
gk = �(1� k�)
Il teorema suddetti tuttavia può essere riformulato in funzione di una
distribuzione a tre parametri detta Generalized Extreme Values o GEV
A little more formal
121
Tuesday, March 6, 12

Le precipitazioni Estreme - GEV
Riccardo Rigon
dgev(x, loc=0, scale=1, shape=0, log = FALSE) pgev(q, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE) qgev(p, loc=0, scale=1, shape=0, lower.tail = TRUE)rgev(n, loc=0, scale=1, shape=0)
R
A little more formal
122
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
Grazie per l’attenzione!
G.U
lric
i, 2
00
0 ?
Tuesday, March 6, 12

Bibliografia e Approfondimenti
Riccardo Rigon
•Albertson, J., and M. Parlange, Surface Length Scales and Shear Stress: Implications
for Land-Atmosphere Interaction Over Complex Terrain, Water Resour. Res., vol. 35,
n. 7, p. 2121-2132, 1999
•Burlando, P. and R. Rosso, (1992) Extreme storm rainfall and climatic change,
Atmospheric Res., 27 (1-3), 169-189.
•Burlando, P. and R. Rosso, (1993) Stochastic Models of Temporal Rainfall:
Reproducibility, Estimation and Prediction of Extreme Events, in: Salas, J.D., R.
Harboe, e J. Marco-Segura (eds.), Stochastic Hydrology in its Use in Water Resources
Systems Simulation and Optimization, Proc. of NATO-ASI Workshop, Peniscola,
Spain, September 18-29, 1989, Kluwer, pp. 137-173.
Bibliografia e Approfondimenti
Tuesday, March 6, 12

Bibliografia e Approfondimenti
Riccardo Rigon
•Burlando, P. e R. Rosso, (1996) Scaling and multiscaling Depth-Duration-Frequency
curves of storm precipitation, J. Hydrol., vol. 187/1-2, pp. 45-64.
•Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin
hydrology. 1. Precipitation scenarios for the Arno River, central Italy, Hydrol.
Process., 16, 1151-1175.
•Burlando, P. and R. Rosso, (2002) Effects of transient climate change on basin
hydrology. 2. Impacts on runoff variability of the Arno River, central Italy, Hydrol.
Process., 16, 1177-1199.
• Coles S.,‘‘An Introduction to Statistical Modeling of Extreme Values, Springer,
2001
• Coles, S., and Davinson E., Statistical Modelling of Extreme Values, 2008
Tuesday, March 6, 12

Bibliografia e Approfondimenti
Riccardo Rigon
•Foufula-Georgiou, Lectures at 2008 Summer School on Environmental Dynamics,
2008
•Fréchet M., Sur la loi de probabilité de l'écart maximum, Annales de la Société
Polonaise de Mathematique, Crocovie, vol. 6, p. 93-116, 1927
•Gumbel, On the criterion that a given system of deviations from the probable in
the case of a correlated system of variables is such that it can be reasonably
supposed to have arisen from random sampling, Phil. Mag. vol. 6, p. 157-175, 1900
• Houze, Clouds Dynamics, Academic Press, 1994
Tuesday, March 6, 12

Bibliografia e Approfondimenti
Riccardo Rigon
• Kleissl J., V. Kumar, C. Meneveau, M. B. Parlange, Numerical study of dynamic
Smagorinsky models in large-eddy simulation of the atmospheric boundary layer:
Validation in stable and unstable conditions, Water Resour. Res., 42, W06D10, doi:
10.1029/2005WR004685, 2006
•Kottegoda and R. Rosso, Applied statistics for civil and environmental engineers,
Blackwell, 2008
•Kumar V., J. Kleissl, C. Meneveau, M. B. Parlange, Large-eddy simulation of a diurnal
cycle of the atmospheric boundary layer: Atmospheric stability and scaling issues,
Water Resour. Res., 42, W06D09, doi:10.1029/2005WR004651, 2006
•Lettenmaier D., Stochastic modeling of precipitation with applications to climate
model downscaling, in von Storch and, Navarra A., Analysis of Climate Variability:
Applications and Statistical Techniques,1995
Tuesday, March 6, 12

Bibliografia e Approfondimenti
Riccardo Rigon
•Salzman, William R. (2001-08-21). "Clapeyron and Clausius–Clapeyron
Equations" (in English). Chemical Thermodynamics. University of Arizona. Archived
from the original on 2007-07-07. http://web.archive.org/web/20070607143600/
http://www.chem.arizona.edu/~salzmanr/480a/480ants/clapeyro/clapeyro.html.
Retrieved 2007-10-11.
•von Storch H, and Zwiers F. W, Statistical Analysis in climate Research, Cambridge
University Press, 2001
•Whiteman, Mountain Meteorology, Oxford University Press, p. 355, 2000
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
•Equazione del moto della parcella (equazione di Eulero)
Dalle slides di Dino
In un ambiente in equilibrio (velocita’ media nulla)
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
Assumendo l’equilibrio idrostatico
Dalle slides di Dino
si ottiene
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
da cui:
Dalle slides di Dino
o:
con:
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
usando ora l’assunzione che la parcella si muova di moto adiabatico:
e l’equazione di stato dei gas ideali
si ottiene:
Dalle slides di Dino
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
da cui:
ed infine l’equazione differenziale ordinaria:
Dalle slides di Dino
Tuesday, March 6, 12

Distribuzioni Autosimilari
Riccardo Rigon
per :
si ha equilibrio neutrale
equilibrio instabile (la soluzione diverge
esponenzialmente)
per :
equilibrio stabile (la soluzione oscilla con frequenza
detta di Brunt - VaisalaDalle slides di Dino
Tuesday, March 6, 12