La riscoperta dei beni comuni come riconoscimento dei limitiambientali e sociali: sostenibilità e condivisione Università di Salerno, professore Giuseppe Di GenioComunicazione di Paolo Cacciari, 2 ottobre 2012
“Ubuntu” , “Io sono perché noi siamo”, in lingua Bantu
“L’ASTRONAVE PERFETTA”
(con 7 MILIARDI di PASSEGGERI)
• NULLA SPARISCE,
• TUTTO SI DISPERDE.
• SISTEMA COMPLESSO:
• CHIUSO PER MATERIA
• APERTO PER ENERGIA.
• INTERDIPENDENZA TRA I SISTEMI
La Terra è la madre di tutti i beni comuni
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Source: www.bbc.co.uk
alcuni consumi
1/3 copertura forestale ¼ suolo fertile 70% barriere coralline 25% specie marine 11% uccelli20% rettili
ecc.
“La 6ª grande estinzione di massa” (“L’uomo potenza geofisica”, Paul J. Cruzen)
Riduzione della biodiversità Cosa abbiamo perso negli ultimi 50 anni
(Living Planet Report)
“Consumo di natura”Total Material Requierement tonn/procapite: Usa 85, Ue 51,Giappone 45
Metalli essenziali estratti sulle risorse conosciute:
Mercurio 95%
Piombo, Argento e Oro 80%
Arsenico, Cadmio, Zinco 70%
Stagno, Selenio, Litio 60%
Rame,Manganese,Bellerio,Tungstenio 50%
Surriscaldamento(al netto delle variazioni naturali)
Proiezioni del numero di giorni molto caldi,
con temperatura apparente maggiore di 40° (www.climalteranti.it)
• CO2 ppm 389,96 (dic. 2010)
• CO2 ppm 390 (20 milioni di anni fa)
livello dei mari + 20 m temperatura + 10°
Bill Mc Kiblen, Terra. Movimento “350.org”
Surriscaldamento /cambiamenti climatici
Catastrofisti o realisti? Ecoterroristi o prudenti?
• Martin Rees, Our final Century, Cambridge, 2003
• Janes Lavelock, The vanishing Face of Gaia. A Final Warning, Allen lane, 2009
• Aa Vv, Il calendario della fine del mondo, Intra Moenia, 2011
Limiti sociali: l’equa distribuzione dei benefici
2030
Mumbai 21Delhi 21Giakarta 37
Manila 20,7
Lagos 17
Durba 9,5
La piramide dell’ingiustizia distributiva
nel mondo
Il beni comuni
come paradigma
per rivendicare un processo
di cambiamento
Qual è la sostanza (la nozione) dei beni comuni?
• “Un bene comune è un interesse o un valore condiviso” • (Stephen Gudeman, l’antropologia dell’economia)
• “Tutto ciò che condividiamo”• (Commons Movment)
• “I doni della natura e della società che ereditiamo e creiamo collettivamente”
• (Peter Barnes)
• “Ciò che la società desidera e decide di gestire collettivamente”• (Peter Linebaugh)
• “I beni comuni sono l’insieme dei principi, delle istituzioni, delle risorse, dei mezzi e delle pratiche che permettono ad un gruppo di individui di costituire una comunità umana capace di assicurare il diritto ad una vita degna per tutti”
• (Unimondo)
• “Le cose degli amici sono comuni. Se non ci sono cose comuni non ci sono amici”
• (Fedro di Platone)
• “La ricchezza sarà comune o non sarà” (cardinale di Venezia Angelo Scola)
• “Lavoro bene comune” (Fiom 12 ottobre 2010)• “L’handicap come bene comune” (Comune di Casalecchio sul
Reno)• “Latte materno bene comune” (Biocalenda 0ttobre 2012)• “Common Ground” (Bienanle architettura 2012)• “Unicommons” nuova rete degli studenti universitari di Roma• “Poesia bene comune” Nicola Licciarello• «“Gang Bang”, o del fumetto come bene comune» (Andrea
Voglino su Alias 12/marzo/2011)…..• “Cavani bene comune” (Striscione allo stadio San Paolo di
Napoli)
• Esistono nel mondo dei beni e dei servizi• che hanno delle caratteristiche speciali:• sono beni e servizi basilari, all’origine di ogni
cosa:
• doni dalla natura, patrimoni biologici
• lasciti culturali, saperi e norme sociali sedimentati dalla creatività e dall’ ingegno delle generazioni precedenti
Sole, aria, acqua, foreste, risorse minerarie… piante e animali.
Qualsiasi forma di vita che è in grado
di riprodursi spontaneamente(4 elementi vitali di Empedocle. Cicli bio-
geo-chimici; ecosystem services)
“Prima di ogni produzione e acquisizione fatte dall’uomo c’è un dono fatto dalla natura” (Arnaud Berthoud)
“L’economa è un sottosistema della biosfera” (Martinez Alier)
Lingue, saperi, culture…norme e codici sorgenti,
infrastrutture e istituzioni sociali.
(“I beni comuni sono una costruzione sociale storica, legata al carattere multidimensionale ed evolutivo del
benessere”. Giacomo D’Alasia)
La Logica dei Beni Comuni
Silke HelfrichCommons Strategies Group
20. 05. 2011, Firenze, Terra Futura
www.commonsstrategies.org;www.gemeingueter.de;[email protected]
la sostanza dei beni comuni
non è privatizzabile
La Logica dei Beni Comuni
Silke Helfrich Commons Strategies Group20. 05. 2011, Firenze, Terra Futura
Enclosure of the commons („recinzione“ dei beni comuni)
Enclosure of the commons („recinzione“ dei beni comuni)
mercato stato
ordinamentoprezzo
controllo(esterno)
The Tragedy of the Commons (Garrett Hardin) è erronea.
Elinor Ostrom ha dimostrato che esistono altri modi (economie di solidarietà) per far fruttare di più e più a lungo i beni comuni (Common Property Resources).
La vera tragedia è l’uso esclusivo delle risorse comuni !
The Tragedy of the Commons (Garrett Hardin) è un falso storico.
Nei Commons venivano gestiti in auto-nomia (con regole comunitarie e norme condivise auto-determinate) non solo i pascoli ma anche il bestiame. Quindi, non si sarebbe potuto generare alcun comportamento “razionale” (arricchimento personale) dei singoli allevatori contrastante con l’interesse collettivo del villaggio. (David Harvey, il futuro dei beni comuni)
La vera tragedia sono state le enclosures !
„commons“ beni comuni
„commoners“ popolazioni locali, regionali, globali
Beni Comuni
„commoning“ regole e norme auto-determinate
• La scarsità è sempre relativa. E’ generata da chi ne fa un uso eccessivo (a beneficio esclusivo di sé stesso o del proprio gruppo sociale), sottraendole agli altri e ingenerando desideri di acquisizione in chi ne è escluso.
• Se tutte le risorse venissero rese accessibili a tutti, basterebbero a soddisfare i bisogni di ciascuno. Ognono si farebbe bastare ciò che ha a disposizione.
• L’economia di mercato e il diritto di proprietà sono le tecniche con cui si rendere conveniente (in termini monetari) ed esclusivo (titoli di proprietà) l’uso delle risorse a favore di pochi.
Le risorse sono limiate, ma non “scarse”
Non è vero che il valore di ogni cosa è pari a quanto un individuo è disposto a pagare (da cui: se le persone non ricavano un vantaggio economico non sarebbero interessate a quel bene)
• I beni comuni hanno un valore in se. Un valore unico, inviolabile e non equiparabile, quindi non monetizzabile (ogni forma di vita è irriducibile)
• I beni comuni devono essere titolati di diritti legittimi e di tutela giuridica (indipendentemente dall’esistenza di utilizzatori. Dal diritto all’ambiente al diritto dell’ambiente: La Terra soggetto di diritto. Pacha Mama)
Beni fondamentali che vanno garantiti a tutela dei diritti individuali (alimentazione, farmaci …) Common Good of Humanity
diritto ai commons funzionale all’esercizio
dei diritti fondamentali
Diverse fattispecie giuridiche:Res nullius (free goods / accesso non regolato/
pericolo dei free riders: “Prior in tempore potior in iure”)
Res privatae (accesso esclusivo riservato ai proprietari / regolazione affidata alla logica del massimo rendimento di mercato)
Res publicae (accesso regolato dalle autorità pubbliche esterne strutturate e pro-tempore / pericolo di centralizzazione e burocratizzazione)
Res communes omnium, di tutti e di nessuno (diritti collettivi su beni inalienabili e indivisibili, amministrati con regole auto-negoziate condivise e strategia cooperativa
Prendersi cura dei beni comuniFoggia, 10 giugno 2011Commissione ministeriale per la riforma del Codice
Civile (Rodotà, 2008); definizione di beni comune:
“cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché libero sviluppo della persona. I beni comuni devono essere tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico, anche a beneficio delle generazioni future.
Titolari di beni comuni possono essere figure giuridiche pubbliche o private. In ogni caso deve essere garantita la loro fruizione collettiva (…) Alla tutela giurisdizionale dei diritti connessi alla salvaguardia e alla fruizione dei beni comuni ha accesso chiunque.”
i beni comuni sono un processo di socializzazione
(gestione partecipata)
Una buona gestione dei beni comuni
deve sottostare a dei principi generali etici:
• la non esclusività e la non discriminazione nell’accesso e nella ripartizione universalistica dei benefici che derivano dalla loro fruizione
• la loro preservazione, rigenerazione e arricchimento a beneficio delle generazioni che verranno
Nuovo contratto sociale
eguaglianza libertà (al plurale)
condivisione
sostenibilità
Jonas Salk
"A chi appartiene il brevetto del vaccino?A nessuno. Si può forse brevettare il sole?”. "
Produzione Paritaria“...una produzione aperta, sociale e
radicalmente decentrata, che poggia su risorse condivise e sui risultati di una collaborazione tra individui che si trovano in luoghi diversi ... e sono collegati tra loro in modo libero; ... lavorano insieme senza essere guidati né dal mercato né da un gruppo dirigenziale”
Yochai Benkler
Piantagioni Open Source
System of Rice Intensification
Swaraj =
auto-organizzazione
La via verso la società dei beni comuni come processo di cambiamento dei paradigmi sociali
1. Mutamento della mentalità, dei codici sociali comportamentali, delle gerarchie dei valori, dei “tipi umani” presi a riferimento
2. Cambio del modello economico
3. Trasformazione dei sistemi di organizzazione dei poteri, delle sovranità politiche e dei modelli di governo pubblico
4. Modificazione dei riferimenti filosofici, della cosmovisione
1. Mutamento della mentalità, dei codici sociali comportamentali, delle gerarchie dei valori, dei “tipi
umani” presi a riferimento
• competizione, rivalità e ostilità, individualismo cannibale
• “Avere”, nel segno di: “è mio e ne faccio ciò che voglio”
• egoismo predatorio e consumismo compulsivo
• azione solidale e cooperativa, aiuto reciproco, vivere assieme
• “Essere”, nel segno della responsabilità: “sono responsabile delle conseguenze delle mie azioni”
• fruizione condivisa delle ricchezze, inclusione
2. Cambio del modello economico
• Commodities (merci)• Economia di mercato (global
market system).
• intensificazione della produttività e del rendimento
• eccesso, crescita illimitata, dismisura, “cornucopia”
• dominio dell’accumulazione di denaro e del valore di scambio
• lavoro obbligato
• Commons (beni comuni)• Oikos-nomia, Eudamonia
(Aristotele 500 a.C.): buon vivir, joua de vivre, felicità, benessere
• durevolezza, economicizzazione
• sufficienza, sazietà, resilienza
• utilità, necessità
• lavoro creativo che dona utilità agli altri
3. Trasformazione dei sistemi di organizzazione dei poteri, delle sovranità politiche e dei modelli di governo
pubblico
• Dominio della ragione economica e della proprietà. Totalitarismo del mercato che cattura ogni cosa. Pervasività, eteronomia. Lex mercatoria neocorporativa (Soft Law)
• Potere verticale, concentrato, gerarchico
• Post-democrazia (mercato della politica)
• Formazione della cittadinanza attiva, autodeterminazione, auto-organizzazione autogoverno, auto-nomia, capacitazione, empowerment, corresponsabilità
• Potere condiviso, disperso, partecipato e inclusivo, orizzontale e rispettoso
• Democrazia sostanziale e progressiva
4. Modificazione dei riferimenti filosofici, della cosmovisione
• Utilitarismo, antropocentrismo, androcentrismo. Dualismo tra natura e cultura, spirito e corpo, razionalità e sensibilità … uomo e donna.
• volontà di dominio sull’altro, sulla donna, sul povero, sul debole, sugli animali, sulla natura “cosificata”
• compartecipazione, fiducia, complementarietà, armonia, equità, altruismo …
• Interculturalità, pluriversalismo, eco-antropologia, bio-umanesimo, comunità biotica: Ethos e Bios, famiglia umana, uomo planetario, comunità dei viventi
non può esistere innovazione tecnologica utile senza
cambiare i rapporti di potere
ttp://www.schoko-bella.de/2005/12/20/waschmaschinen-bnreakdow
Effetto Rebulding (illusione tecnologica)
Paradosso di William S.Jevons (1865):
“La resa maggiore delle caldaie a vapore fa aumentare la loro utilità, quindi la loro diffusione e i consumi totali di carbone”
“Chi crede che una crescita
esponenziale possa continuare all’infinito
in un mondo finito è un pazzo.
Oppure un economista.”
Kenneth Boulding
• Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
• Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
• Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, (…) Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.
• Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
• Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
• (Robert Kennedy , 18 marzo 1968)