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CONFINDUSTRIA INTERVISTA FOCUS INNOVAZIONE EDITORIALE Fare impresa in Italia: cosa cambiare, come vincere Globalizzazione significa competizione tra territori Un porto funzionale per la competizione globale Periodico di informazione economica Anno X - n. 67 Marzo/Aprile 2007

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CONFINDUSTRIA

INTERVISTA

FOCUS INNOVAZIONE

EDITORIALE

Fare impresa in Italia: cosa cambiare, come vincere

Globalizzazione significa competizione tra territori

Un porto funzionale per la competizione globale

Periodico di informazione economica Anno X - n. 67 Marzo/Aprile 2007

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2-3 EDITORIALE

Globalizzazione significacompetizione tra territori

4-5 CONFINDUSTRIA

Fare impresa in Italia: cosa cambiare, come vincere

6-7 ASSINDUSTRIA

Priorità per una Triestein corsa verso il futuro

Direttore responsabilePaolo Battilana

Coordinamento editorialeAssociazione Industriali Trieste

Palazzo Ralli, piazza A. e K. Casali, 1 34134 Trieste

telefono 040.3750111telefax 040.364684

Redazione e Pubblicità

APS agenzia promostampa sncdi Aldo Poduie e Federica Zar

viale Miramare, 17 - 34135 Triestetelefono 040.410910 - 040.410908

telefax [email protected] - www.apsonline.it

Hanno collaboratoGiovanni Balbo, Alessandro Carta,

Sabrina Del Sal, Sonia Lussi, Stefano Silvestri, Federica Zar

Progetto grafico e impaginazione

IllustrazioniDunja Jogan

In copertinafoto di Marino Sterle

FotografieG. Crozzoli, F. Giraldi, A. Savella, M. Sterle.

Archivi: APS, AREA Science Park, Confindustria e Aziende.

Trieste IndustriaPeriodico dell’Associazione

Industriali Trieste

RegistrazioneTribunale Trieste

n. 58 del 28.4.1949Poste Italiane SpA

Spedizione in a.p. - 70% DR TS

Anno X - Numero 67Marzo - Aprile 2007

StampaGraphart

Questo numero è stato chiuso in tipografia il

10 Maggio 2007

SOMMARIO

8-9 INTERVISTA

Un porto funzionale perla competizione globale

10-11 TURISMO

La II giornata del turismodi Confindustria a Trieste

12-13 INTERNAZIONALIZZAZIONE

Le imprese italiane e il mercato cinese

14 ENERGIA

Un gruppo di lavoro perl’energia eco-compatibile

15-18 FOCUS INNOVAZIONE

Inserto a cura diN. Pangher e D. Romeo

19 ASSINDUSTRIA

Servizi operativiper le aziende associate

20-21 IMPRESE

Actimex: un Premioall’innovazione

23 IMPRESA AL FEMMINILE

Ergolines Lab: ricercae soluzioni innovative

24-25 FORMAZIONE

Collaborazione fra Università e Assindustria

26-27 FISCO E IMPRESA

Conservazione digitale deidocumenti e studi di settore

28 LAVORO

L’andamento occupazionale nelle imprese associate

29-32 NEWS

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Editoriale

I continui progressi scientifici e tecnologicihanno via via ridotto il peso delle distanzefisiche.

In campo economico nel passato, anche inquello recente, si operava in ambiti competitivipiù limitati. Anche i gruppi a maggior voca-zione internazionale erano definiti “multina-zionali”, in quanto le distanze imponevano,per ogni Paese di attività, organizzazioni conun elevato grado di autonomia.Ora invece i vincoli delle distanze sono dimi-nuiti e, per molti aspetti, si sono persinoannullati. La realtà si è velocemente trasfor-mata e, se prima si operava in un mondo inqualche misura segmentato, ora il campodelle operazioni è più vasto, divenendo inalcuni casi unico. Navigare nell’oceano non equivale a navigarein piccoli specchi d’acqua: si moltiplicano leopportunità, ma non meno le complessità.Una realtà globale significa inevitabilmentecompetizione tra sistemi Paese ma anche trasistemi territoriali. La competizione territo-riale richiede un’efficace strategia competi-tiva in termini di visione del futuro, la suatraduzione in obiettivi concreti, in scelte stra-tegiche per conseguirli, in azioni realizzative.Essere competitivi significa far meglio deiconcorrenti.

Globalizzazione significacompetizione tra territoriTrieste deve fare delle proprie caratteristiche elementi di vantaggio sui sistemi concorrenti

Per ogni territorio, come per qualsiasiimpresa, senza sviluppo il futuro è incerto.Non ci può essere sviluppo senza spiccatacapacità di gestione strategica, senza capacitàdi innovazione continua, senza coesione.Che cosa significa gestire in modo “strate-gico” un territorio, quindi la sua competiti-vità e il suo sviluppo? Significa, in buonasostanza, assicurare risposte concrete a puntichiave, sotto il profilo economico, delle com-petitività territoriali:> Perché un’impresa dovrebbe insediarsi qui?> Perché un’azienda già presente sul territo-

rio dovrebbe decidere di rimanervi?> Perché si dovrebbe scegliere di portare qui

un’iniziativa?> Perché un talento dovrebbe decidere di

lavorare qui?Il business, per sua natura, è dinamico, sisposta dove il contesto è più favorevole e dovesi genera valore. Da questa affermazione, perquanto ci riguarda, discende la considera-zione che è in gioco il peso specifico del nostroterritorio.A Trieste hanno sede industrie leader nazio-nali e internazionali nei settori più diversi.C’è una presenza molto significativa di Enti edi centri di ricerca, l’Università, una qualitàdella vita che pone la città ai primi posti delle

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3Globalizzazione significa competizione tra territori

classifiche nazionali. Guardando quindi allasuperficie del problema avremmo rispostopositivamente a tutti i quesiti posti più sopra.Affrontando invece con maggiore attenzione isingoli aspetti la situazione presenta contornimeno confortanti. L’ultimo insediamentoproduttivo di una qualche rilevanza risale al2002, a fronte di un numero certamente ele-vato di aziende che hanno dismesso l’attività.Il Porto, da tutti indicato come il principalemotore del rilancio economico del territorio,solo nell’ultimo periodo ha evidenziatosegnali di una lenta ripresa. Il comparto delturismo è in attesa di risposte per la prossimadefinizione di un’offerta congressuale, inquanto non si è stabilita la collocazione delnuovo Palacongressi. Il tema dell’ambiente edel recupero a fini produttivi delle aree inse-rite nel Sito Inquinato d’interesse nazionale,unici spazi che possono ospitare nuovi inse-diamenti industriali in provincia, nellasostanza è ancor tutto da risolvere.Tutto questo disegna una situazione che, atutt’oggi, vede il nostro territorio tenere unaposizione di discreto benessere, in termini diPIL e di occupati, che rischia però di erodersise non si riuscirà a dare nuovo impulso alleattività economiche e all’offerta complessivain termini di attrattività. I territori confinati della Slovenia e, più anord, dell’Austria si muovono con ben altrodinamismo.La diminuzione della competitività di un ter-ritorio viene a determinare quindi il depaupe-ramento del suo tessuto produttivo, conconseguente perdita di ricchezza. Sarebbebene lavorare tutti assieme, istituzioni, partieconomiche e sociali e pubbliche ammini-

strazioni, al fine di promuovere con rinnovataenergia le opportunità di sviluppo, in modoche il valore aggiunto, in termini di ricchezzacreata dalle aziende esistenti e dall’attrazionedi nuove attività economiche, possa fattiva-mente costituire il trampolino di lancio perridefinire la centralità del ruolo che Triestepuò candidarsi ad assumere nel nuovo conte-sto comunitario del centro-est Europa.

Corrado Antonini Presidente

Associazione Industriali Trieste

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I n questi mesi l’economia italiana haimboccato di nuovo la strada dellosviluppo e siamo passati dalla crescita zero

a un +2% del PIL. Come sempre i successihanno molti padri, ma noi sappiamo che,come dimostrano i dati della produzioneindustriale e delle esportazioni, è quasi tuttomerito nostro. L’industria italiana si è messain movimento e cerca di trascinare il Paese.La ripresa la dobbiamo a noi stessi, ai nostricollaboratori, a chi con noi lavora nelleaziende.Essere protagonisti della ripresa, oltre chemotivo di orgoglio, ci dà piena titolarità a direche cosa occorre fare, quale direzione è giustoimboccare. Non consentiremo che si disper-dano i risultati raggiunti. Per questo dob-biamo mettere al centro la crescita el’impresa. Per questo abbiamo chiesto conforza un confronto a tutto campo sulla pro-duttività, un indicatore chiave per il qualel’Italia indossa da troppo tempo la maglianera. In dieci anni la produttività in Germa-nia e Stati Uniti è cresciuta quattro volte tantorispetto all’Italia. Non possiamo andare avanticosì. Alzare il tasso di produttività significaelevare il tasso di sviluppo. Maggiore produttività nelle imprese e nelsistema Italia è la condizione per poter esserecompetitivi nel medio periodo, perché nonpossiamo gareggiare contro tutto e contro tuttisolo riducendo i margini.Il confronto con il Governo e i sindacati puòessere un’occasione importante se si assumedavvero come missione del Paese quella disciogliere i nodi che ostacolano la nostracapacità di crescita. Per questo occorre rigorenell’analisi e coerenza nelle proposte.Rigore nell’analisi significa prendere atto conserenità che gli elementi seppur parziali diflessibilità introdotti negli ultimi anni sulmercato del lavoro hanno dato buoni risultati:la disoccupazione è scesa al 6,8%, il dato piùbasso da quasi quindici anni. Se si combatte laflessibilità - che deve essere naturalmente tute-lata e regolata - si lavora oggettivamente con-tro le possibilità di occupazione.Dobbiamo lavorare per nuovi e più efficaci

ammortizzatori sociali, che dovranno tutelarelavoratori più flessibili e essere estesi alleimprese di minori dimensioni. Dobbiamoripensare il sistema di welfare oggi così squili-brato a favore della previdenza e invece pocoadeguato a sostenere chi cerca lavoro o chi neresta privo per un periodo.Dobbiamo innovare la contrattazione, intro-ducendo strumenti più moderni per pagaremeglio i lavoratori, ma anche flessibilità erispetto degli accordi per produrre piùricchezza. E pensiamo che sia davvero giuntoil momento di guardare in modo diverso allavoro straordinario, che non può esserediscriminato come è stato fino ad oggi. Il fisco rappresenta ormai un elemento chiaveper la competitività. Ridurre le tasse sulleimprese significa accrescere l’attrattività delPaese, stimolare la crescita e aumentarel’occupazione. E il fisco è uno degli elementirisolutivi per l’attrazione di investimenti esteriin cui l’Italia figura come fanalino di coda inEuropa: il 5,8% del totale, contro il 20% dellaGran Bretagna, il 14% della Francia e l’11%dell’Olanda. Uno studio europeo dimostra chead ogni punto di riduzione della pressionefiscale sulle imprese gli investimenti esteriaumentano di quasi il 6%.Ecco perché quando sentiamo parlare di“regali alle imprese” pensiamo che, oltre amolta ignoranza, ci sia un elemento di ostilitàche va respinto con grande fermezza. Questo clima ostile alle imprese lo abbiamorespirato anche in materia di politicaambientale. Le proposte di modifica del codiceambientale ci sono sembrate un vero e propriomanifesto a favore della delocalizzazione. Ora,dopo scontri e confronti, pare che siano stateaccolte gran parte delle nostre osservazioni eche, anche grazie all’attività delle Regioni, sicominci a tener conto delle preoccupazionidelle imprese.Abbiamo bisogno di una seria politica energe-tica, centrata su piani di risparmio, diversifi-cazione delle fonti, realizzazione di nuoviimpianti. Ne abbiamo bisogno soprattuttoperché siamo uno strano Paese dove leimprese pagano l’energia più della media

Fare impresa in Italia: cosacambiare, come vincere Traccia dell’intervento di Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Confindustria, a Genova

Confindustria

GiuseppeMorandini

a Trieste

“Il Friuli Venezia Giulia è unaregione assolutamente

all’avanguardia, che porto comeesempio durante numerosi

incontri istituzionali a livellonazionale, perché ha saputo

cogliere la sfida dell’era dellaconoscenza, interpretando

in modo concreto le esigenzedelle piccole imprese”.

È stata accolta con vivo piacerelo scorso 12 marzo la visita

a Trieste di Giuseppe Morandini,il corregionale Presidente

della Piccola Industria di Confindustria, che ha

incontrato i rappresentati delle Pmi locali

in Assindustria Trieste.

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Un “Sistema” per diventare attrattivi

5Fare impresa in Italia: cosa cambiare, come vincere

europea. Così noi imprenditori siamo quasisoli a spingere per realizzare rigassificatori etermovalorizzatori. Pensiamo anche che sidebba guardare senza pregiudizi al nuclearedi nuova generazione. Certo, senza nascon-derci le difficoltà, in un Paese dove vengonorimesse in discussione anche centrali tradizio-nali già autorizzate.

La riforma della pubblica amministrazione èun altro pilastro di una vera azione orientataalla crescita. Si tratta di introdurre la merito-crazia nella selezione del personale e neipercorsi di carriera.C’è una questione di modello istituzionale darivedere. In nessun Paese ci sono partiti cosìnumerosi, “pesanti” e autoreferenziali.Abbiamo ai vari livelli 150mila persone elette eremunerate (dai Municipi al Parlamentoeuropeo), a fronte di servizi ai cittadini e alleimprese largamente insoddisfacenti.Abbiamo denunciato un anno fa il fenomenodel neostatalismo municipale. Negli ultimi 10

anni le SpA a controllo pubblico sono passateda 30 a 800. Occorre una radicale inversione ditendenza che in tutto il mondo è chiara:persino la Svezia ha varato un piano di priva-tizzazioni per 16 miliardi di euro.Noi chiediamo a gran voce che vengano rico-nosciuti i meriti che oggettivamente abbiamonella ripresa economica. Ci piacerebbe, in

un futuro non troppo lontano, poter dareatto alla politica di aver fatto scelte corag-giose per assicurare al Paese un futuroall’altezza delle nostre capacità e dellenostre ambizioni.Non partiamo da zero, perché possiamo con-tare sui tanti punti di eccellenza di un Paesericco di talenti, di energie vitali e di progetti disuccesso. C’è un’Italia che eccelle e che meritadi essere valorizzata. Se noi imprenditoririusciamo a realizzare una crescita del 2%nelle difficili condizioni di oggi, lascio imma-ginare a tutti voi cosa saremmo capaci di farein un Paese normale.

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S ito inquinato, rilancio delle attivitàportuali e della logistica anche attra-verso una ridefinizione dei Punti

Franchi, coinvolgimento dei centri di ricercad’eccellenza nell’azione di innovazione deiprocessi produttivi e dei prodotti, ponendoparticolare attenzione, sotto quest’ultimoaspetto, ad un percorso di accompagnamentoalla crescita dimensionale delle imprese.Sono questi i punti prioritari per lo sviluppoeconomico del territorio giuliano secondoAdriano Del Prete, neoleletto Vice PresidenteVicario dell’Associazione Industriali di Trieste.“La peculiarità della nostra provincia- afferma Adriano Del Prete, dal 2001 Diret-tore Generale della SIOT SpA - di essere confi-nante con la Slovenia, che attualmentepresenta situazioni di assoluto interesse per

eventuali investitori, ci consente di chiederealle Istituzioni nazionali competenti in mate-ria una prioritaria attenzione alla soluzionedel problema delle bonifiche. La strada che noiIndustriali proponiamo è quella di intervenirenei punti in cui il problema ambientale deter-mina situazioni di reale criticità, come la ride-finizione della perimetrazione del sitoinquinato di interesse nazionale utilizzando lostrumento dell’analisi del rischio, escludendoquei terreni che non presentano elementi dipericolo sotto il profilo della salute per coloroche vi operano o vi risiedono”. In questo quadro si può inserire anche l’an-noso problema delle aree da destinare allosviluppo dei traffici portuali e della logisticache, in futuro, dovranno poter accogliere leattività operanti ancora in Porto Vecchio.

Priorità per una Trieste in corsa verso il futuro In seguito alla nomina a Vice Presidente Vicario di Assindustria,prende la parola Adriano Del Prete

Assindustria

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“La nostra visione di riutilizzo dell’antico scalo- sottolinea il Vice Presidente di Assindustria,condividendo la posizione del Presidente del-l’Autorità Portuale Boniciolli in merito allanecessità di approfondire il quadro norma-tivo che regola i Punti Franchi - privilegia unprogetto di portualità allargata e di fruizionedegli spazi per attività terziarie e dell’econo-mia prevalentemente legata al mare. Auspi-chiamo che l’operazione di riconfigurazionedegli spazi nell’ambito del Porto Nuovo iniziquanto prima, con l’abbattimento dei magaz-zini ormai obsoleti e disposti su più piani econ il tombamento dello specchio acqueo trail Molo V e il Molo VI. Una soluzione checonsentirebbe di acquisire nuove aree a finioperativi e di costruire dei magazzini in lineacon gli standard moderni della logistica”.In relazione alla necessità di creare le condi-zioni di base per rendere sempre più competi-tivo il territorio giuliano e per rafforzare ilrapporto fra grandi e piccole imprese, l’Asso-ciazione Industriali di Trieste ha avviato unpercorso per incentivare il trasferimentotecnologico. “In tale ambito - evidenzia DelPrete - Assindustria ha promosso la costitu-zione del Distretto del caffè e partecipa allarealizzazione di quello della cantieristicanavale. In entrambi i casi si è posto l’ac-cento sul tema del rapporto fra i vari com-ponenti della filiera produttiva: per il caffè si

7Priorità per una Trieste in corsa verso il futuro

è considerato lo spettro operativo che vadalla logistica alla torrefazione e dalla distri-buzione alla vendita; per la navalmeccanicasi è resa evidente l’opportunità di instaurareun rapporto più stretto fra le aziende dellacommittenza e quelle della fornitura, con-siderato che il prodotto nave, nel caso diFincantieri, viene realizzato per il 75% daisuoi fornitori”.Fra gli altri temi di particolare interesse per ilVice Presidente dell’Associazione Industriali,anche in relazione al suo ruolo di Presidentedel Consorzio Energia, quello della necessitàdi diversificare le fonti di approvvigiona-mento energetico. “Sotto questo profilo- afferma Adriano Del Prete - abbiamo vistocon favore le opportunità che i due progetti dicostruzione di stazioni di rigassificazionepossono avere per le attività economiche delterritorio. Riteniamo, in linea generale, chel’applicazione di elevati standard di sicurezza,oggi disponibili sul mercato, rendono certa-mente sostenibile la presenza degli impianti.Nello specifico abbiamo valutato, in relazionealle ricadute territoriali, di affiancare conmaggior favore l’opzione dell’impianto aterra proposto da Gas Natural, in quantoprevede la completa bonifica del sito, proponeun approvvigionamento di gas a minorprezzo per le utenze e offre l’utilizzo dellefrigorie a favore dei processi produttivi”.

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©Un porto funzionale perla competizione globaleLa visione del Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste,Claudio Boniciolli, illustrata durante un incontro in Assindustria

U n porto funzionale, con ampipiazzali e magazzini all’avan-guardia tecnologica, collegati

all’area retroportuale di Fernetti e raccor-dati al sistema regionale viario e ferroviario,per consentire un veloce transito delle merciverso i mercati europei e orientali, passandoanche attraverso lo scalo sloveno di Capodi-stria. Basterebbe questo, secondo ClaudioBoniciolli, Presidente dell’Autorità Portualedi Trieste, per consentire allo scalo giulianodi competere, a livello nazionale e interna-zionale, nella difficile sfida per l’acquisi-zione di nuovi traffici, che individua nellapenisola italiana, con la pluralità dei suoiporti, la piattaforma logistica per tutto l’EstEuropeo e l’Oriente. “In questo contesto- sottolinea Boniciolli - Trieste potrà assu-mere una posizione di vantaggio, favoritadalla nuova centralità del Mediterraneo, sesaprà partecipare alla creazione di un sistemache unisca, specializzandoli, gli scali dell’AltoAdriatico, da Ravenna a Venezia e Trieste,fino a Capodistria e Fiume”.

Un percorso verso il rilancio del porto diTrieste che deve però avvenire in tempi asso-lutamente rapidi, prima che si aprano altrevie di scambio tra l’Oriente e l’Occidente,come quella “Artica”, già allo studio deiprotagonisti dello shipping internazionale.“Oggi - afferma il Presidente dell’AutoritàPortuale - i porti sono un concentrato diattività: marittime, cantieristiche, indu-striali, tecnologiche, e anche bancarie efinanziarie. Trieste non deve però misurarsicon i grandi porti mondiali (Rotterdam,Amburgo, Le Havre...) perché è uno scalomedio-piccolo, che deve confrontarsi conrealtà quali La Spezia, Savona, Livorno,Salerno e, naturalmente, con i porti dell’Adriatico, sia di parte italiana che balca-nica. Sfruttando la sua posizione geopoliticae la crescita, nel settore logistico, in atto intutta l’Europa Centro Orientale - continuaBoniciolli, ricordando gli ingenti investi-menti tedeschi per la navigazione lungo ilDanubio, anche grazie ai quali il porto diCostanza è quello che sta registrando il

“Agli imprenditori domando sei Punti Franchi servono o no;allo Stato chiedo una risposta

chiara sull’assetto giuridico;dalla Dogana italiana auspico

un comportamento uniforme”.

“Rilanciare il traffico su rotaia,verso Ovest e verso Est

e realizzare un raccordoferroviario tra il Porto di Trieste

e quello di Capodistria: un investimento di 70 milioni di Euro perché i traffici girino

a doppio senso”.

“Il nuovo Piano Regolatore delPorto di Trieste è

indispensabile, ma prima ditutto bisogna fare chiarezza

su ciò che si può fare in areademaniale. Il mio obiettivo è

riuscire a fare qualche cosa diconcreto, che si basi sul

diritto e, pertanto, che abbiaun senso!”.

Intervista

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9Un porto funzionale per la competizione globale

massimo incremento dei traffici - Triestedeve ritrovare quella centralità che le erapropria in epoca asburgica, senza mitizzareperò quelli che, allora, erano i suoi punti diforza”. I Punti Franchi, ad esempio, di cui sideve conoscere il reale assetto giuridicoprima di valutare ogni ipotesi di sposta-mento o soppressione. “L’Autorità Portuale- spiega il Presidente - vuole sapere esatta-mente cosa si può fare e chi può essere inte-ressato a svolgere un’attività in tali ambiti.L’Ente continuerà a sostenere la validità deiPunti Franchi solo se gli operatori li defini-ranno utili per le loro attività: deve essereperò lo Stato italiano - continua Boniciolli -a darci una risposta chiara e inequivocabilesul loro utilizzo attuale e potenziale. Defi-nire una volta per tutte l’assetto giuridicodel Porto Vecchio è prodromico rispetto aogni altro tipo di decisione, anche alla reda-zione del nuovo Piano Regolatore del Porto,che dovrà essere concordato e approvatodall’Autorità Portuale, dalla Provincia e daiComuni competenti”.“Dobbiamo parlare del Porto e non del‘mito del Porto’ - sottolinea Boniciolli -avendo ben chiari tutti i problemi esistenti.

Il Porto Vecchio, il cui difficile accessolimita di fatto l’acquisizione di nuovi traf-fici, è area di proprietà demaniale e taleresterà anche se venisse meno il regime diPunto Franco: ogni progetto di riconver-sione dovrà prevedere l’insediamento diattività consentite in un’area demaniale.E, poi, i magazzini del sito sono quasi tuttivincolati, quindi non potranno mai essereabbattuti. È necessario, ancora una volta,capire esattamente cosa si può fare inquesti spazi prima di avviare progetti che,come è successo già troppe volte (da Polis aTrieste Futura, alla candidatura all’Expo),sono destinati a morire”. Ed ancora, ritor-nando ai falsi miti del Porto, “i nostri altifondali, per restare tali - conclude il Presi-dente - dovrebbero poter essere dragati, e imagazzini del Porto Nuovo che sfiorano icinquant’anni dovrebbero essere sostituitida piazzali per il carico e lo scarico dellemerci: non possiamo più permetterci diospitare all’interno del Porto attivitàemporiali che non prevedano arrivi epartenze di navi”.

Federica Zar

Le opere previste dal Piano OperativoTriennale del Porto di Trieste per unimporto di 628 milioni di euro.Alcuni degli interventi principali:

5,5 (da finanziare)Magazzino 42 (Stazione Marittima)

5,0 (da finanziare)Potenziamento Molo V

20,0 (da finanziare)Potenziamento Molo VI

120,0 (da finanziare)Allungamento Molo VII

9,0 (finanziati)Spostamento e ampliamento impianti ferroviari al Molo VII

278,0 (parzialmente finanziati)Piattaforma logistica

110,0 (da finanziare)Realizzazione di nuovi accosti Ro-Ronell’aerea ex Aquila e riqualificazioneambientale

Fonte: Autorità Portuale Trieste

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La II giornata del turismodi Confindustria a TriesteSarà Trieste ad ospitare a luglio l’importante appuntamento.Un’occasione per alcune riflessioni

N oi operatori turistici ricorderemoil 20 settembre 2005 come lagiornata storica che ha segnato

nel nostro settore la definitiva entrata incampo di Confindustria.È difficile stimare quanto la prima Gior-nata del Turismo, dal titolo “Perché l’Italiatorni in testa”, tenutasi a Napoli, abbiacontribuito al buon andamento turisticodel 2006, ma va ammesso che ultimamenteil buon esempio viene dall’alto. È infatti diquesti giorni la notizia dell’incontro tra ilGoverno, rappresentato dal Presidentedel Consiglio Romano Prodi e dal Vice

Presidente Francesco Rutelli, e Confindu-stria, con il Vice Presidente Emma Marce-gaglia e il Presidente di FederturismoCostanzo Jannotti Pecci, tenutosi lo scorso11 aprile sui temi di Sviluppo e Competiti-vità del Turismo Italiano.Questi sono segnali positivi, ma per usciredalla spirale che per anni ci ha spinto versoil basso dobbiamo attivarci tutti seriamente,

non tanto per contrastare la concorrenzadelle destinazioni vacanziere intatte sotto ilprofilo naturalistico, bensì per difenderci daquella dei Paesi Europei che negli anni delboom italiano determinavano la domandamentre oggi, per certi tipi di turismo in cre-scita come quello culturale, congressuale edegli short break, sono diventati temibiliconcorrenti del nostro Paese grazie soprat-tutto alla loro costante cura della qualità edell’immagine, e al loro rapidissimo aggior-namento in rapporto al mercato.Neanche la nostra Associazione è rimastaferma a guardare.

Grazie all’irrinunciabile appoggio di EmmaMarcegaglia e all’impegno del nostro Presi-dente Antonini, già il 31 luglio 2006 il Presi-dente Luca Cordero di Montezemolo haaccolto per iscritto la nostra proposta di svol-gere a Trieste la II Giornata del Turismo diConfindustria e, qualche giorno prima diPasqua, ha fissato definitivamente la datadella manifestazione per il 17 luglio 2007.

Turismo

Gilberto Benvenuti

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Il tema da noi suggerito è “La meetingindustry italiana”, per lo stesso motivo peril quale, in materia di congressualità, cisiamo di recente segnalati al Sindaco diTrieste Roberto Dipiazza come “concretipropositori di soluzioni credibili e fattibilisia per scegliere bene che per fare presto”,cominciando con l’avviare un’analisi inprofondità anche di quell’insieme di servizisui quali riteniamo si debba puntare per rea-lizzare il nuovo Centro Congressi.Ci venga concesso però di lanciare un fortesegnale d’allarme sui tempi. Scegliere prestoe bene è urgente ma non più sufficiente.Dobbiamo considerare l’ipotesi che nel 2010la Stazione Marittima non sia più disponi-bile come centro congressi e quindi, a nostroavviso, è irrinunciabile che anche la realiz-zazione avvenga in tempi rapidi, perfetta-mente calcolati, rispettati e, soprattutto,definiti.Qualsiasi dilazione di tempo nell’onorareanche una sola delle condizioni espresse qui

sopra determinerà un gravissimo e forseirrecuperabile ritardo per la crescita turisticadel nostro territorio.Ci siamo attivati perché siamo convinti chesia giunto il momento di tentare di persua-dere chi ha la responsabilità di decidere che laCongressistica, da molti erroneamente consi-derata componente secondaria dell’industriaturistica, crea ben più valore aggiunto sul

11La II giornata del turismo di Confindustria a Trieste

territorio del turismo tradizionale, ed è forsel’unica componente dell’offerta generalecapace di esercitare una sana azione distimolo all’integrazione, garantendo conte-stualmente l’importante funzione indiretta dimarketing per il turismo tradizionale.Quanto detto non è mera espressione di con-vincimenti personali, bensì il risultato alquale sono pervenuti esperti di fama interna-zionale supportati da WTO (World TourismOrganization), CIC (Convention IndustryCouncil), ICCA (International Congress &Convention Association), IACC (InternationalAssociation of Conference Centers) e altri.Nel caso si sentisse il bisogno di ulteriori con-ferme, segnaliamo che nel suddetto incontrocon il Governo, il Presidente Pecci ha chiestodi “prestare una particolare attenzione al set-tore congressuale”, mettendo inoltre in lucela grande importanza dell’esigenza di “allun-gare la stagione turistica italiana con appro-priati interventi di destagionalizzazione…”,ben sapendo che è proprio la meeting indu-stry ad essere l’attività che risponde maggior-mente a questa improcrastinabile esigenzadel settore.Ribadiamo di credere sinceramente anchenell’apporto che le “navi bianche” possonodare allo sviluppo turistico di Trieste, ed èquindi giusto registrare che lo stesso Pecciindica il turismo crocieristico (non avulsodalla nautica da diporto), assieme al turi-smo della montagna, come uno degli inter-venti prioritari a livello nazionale.Molti sorrideranno per l’azzardo dell’esem-pio che segue, ma alle persone che più omeno consapevolmente, da troppi anni,ritardano lo sviluppo della congressualitàtriestina, segnaliamo che Vienna nel 2005,limitatamente all’attività congressuale, haregistrato la seguente performance:> Congressi n. 1.748> Partecipanti n. 274.077> Pernottamenti n. 1.033.996> Fatturato euro 503.080.000,00È giusto ammettere che il confronto con laCapitale austriaca risulta piuttosto megalo-mane ma, se in tempi non troppo lontani dainostri Trieste poteva definirsi la terza cittàdell’Impero asburgico, siamo davvero certiche “sognare” che possa attrarre un decimodel mercato consolidato da Vienna sia soloun’utopia?

Gilberto BenvenutiVice Presidente

Promotrieste

Centro Congressi a spazi ridotti:diminuzione evidente deiconvegni

> 11 milioni di euro fatturati nel 2006 dal turi-smo congressuale in Friuli Venezia Giulia

> 46.800 congressisti presenti sul territorioregionale (250 euro procapite per unamedia di 2 giorni di presenza)

> 24 i convegni (dei quali 12 di livello interna-zionale) ospitati nel 2006 a Trieste negli spazigestiti dalla PromoTrieste, limitati a causadelle esigenze del turismo croceristico

> 2.805.500,00 euro l’indotto generato.

> 43 le manifestazioni nel 2005 (con il CentroCongressi della Stazione Marittima total-mente disponibile), delle quali 18 di livellonazionale e 25 internazionale, con unapresenza di oltre 20mila persone e un indottogenerato pari a oltre 10 milioni di euro.

Fonte: Turismo FVG

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Internazionalizzazione

Le imprese italiane e il mercato cineseUno start up a bassi costi nel mercato più dinamico delmondo. Ne parla Andrea Giusberti, Presidente di INSECO

La Cina è diventata un interlocutoreormai obbligato per qualsiasi impresache guardi all’estero. Si tratta di un

fatto ormai assodato, come è assodato che cisia ancora qualche incertezza da parte delleaziende sul modo migliore di rapportarsi adessa. Di questi importanti argomenti si è

parlato in Assindustria Trieste, durante unincontro fra il Presidente del Gruppo INSECOAndrea Giusberti e un nutrito gruppo diimprenditori.Ai flussi commerciali e agli investimenti, unavolta orientati solo verso la Cina, si abbinanooggi i flussi inversi. Le imprese cinesi hannoinfatti imparato a produrre di tutto e, digiorno in giorno, migliorano la loro qualità:le esportazioni a basso costo sono a valoreaggiunto sempre maggiore, e con volumicrescenti (dai 266,7 miliardi di dollari del2001 si è passati ai 660,2 miliardi del 2005).L’impresa italiana, che deve necessariamenteinserirsi nel mercato cinese nelle due vesti diesportatore e di importatore, ha la necessità diconoscere da vicino il suo partner commer-

ciale, che nel futuro diventerà probabilmenteanche finanziario. Deve cioè prendere confi-denza con il suo modo di agire, conoscerlonel suo campo di azione, lavorare con lui nelsuo mercato, cogliere le opportunità che luigli offre. E lo deve fare in modo pragmatico erapido per tentare di recuperare il gap con leimprese concorrenti degli altri Paesi, moltopiù lungimiranti nell’approccio al “SistemaCina”, che può presentarsi in modo ostile, maanche amichevole.“Da oltre venticinque anni il Gruppo INSECO,presente in Cina con la propria societàlocale INSECO Far East Ltd - ha messo inluce Andrea Giusberti - assiste le impreseitaliane di ogni dimensione nell’avvio dellapropria presenza su questo mercato in modooriginale e molto concreto.L’originalità è data dal fatto che la societàcerca da sempre di adattare i propri servizi aicontinui mutamenti del mercato interno ealla crescita del potere contrattuale dell’eco-nomia cinese, nello scacchiere dell’economiaitaliana e mondiale.La nostra concretezza - ha spiegato il Presi-dente del Gruppo INSECO - è conseguenzadella profonda conoscenza delle potenzialità edei limiti dell’impresa italiana che va all’estero. Soprattutto quando si confronta con unnuovo mercato come quello cinese, difficilenon tanto per ragioni di costume e lingua,quanto per la sua profonda mutevolezza cheperò, se ben sfruttata, crea opportunità impen-sabili in qualsiasi altro mercato”.Durante l’incontro, INSECO ha presentatouna vasta gamma di servizi applicati a casireali di note imprese ora presenti con successoin Cina. Fra questi, in particolare, ha destatointeresse una soluzione a costi molto conte-nuti che garantisce la presenza fisica nelPaese. “Un servizio articolato - ha affermatol’ing. Giusberti - messo a punto parecchi annifa, quando è diventato evidente che essere pre-senti costituisce un fattore determinante,soprattutto in questa terra dove tutto è nuovoe la vicinanza del proprio interlocutore costi-tuisce per il cinese una discriminante peravviare una qualsiasi collaborazione.

1.500 circa le imprese italianepresenti in Cina nel 2005

2.546,6 milioni di dollari USA gli investimenti cumulati italiani

in Cina nel 2005

i settori maggiormenterappresentati: metalmeccanico,

tessile/abbigliamento, siderurgia,chimica, calzature

i settori con maggiori opportunità:meccanotessile,

tecnologie per la plastica, per il legno,

per la ceramica, per i metalli,

per le automobili ecomponentistica,

per la meccanizzazione agricola

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Alla messa a punto del servizio ha contribuitoanche la conoscenza dell’impresa italiana,spesso diffidente per sua natura e quindi biso-gnosa a sua volta di prendere confidenza conil partner commerciale estero, ma anche pocointenzionata a investire in situazioni incerte,soprattutto se i tempi per raggiungere risultatiinteressanti non sono brevi”. INSECO si è quindi posta l’obiettivo diconsentire all’impresa di investire il minimopossibile nella fase di avvicinamento al nuovomercato, e soprattutto di raggiungere tutti irisultati attesi con un budget certo e conte-nuto. Il pacchetto di servizi consiste nelladomiciliazione dell’impresa presso gli ufficiINSECO di Shanghai, nell’assunzione di untecnico-commerciale cinese per conto dellastessa, nella disponibilità di un desk nei pro-pri uffici, ma soprattutto nella supervisione daparte di suoi manager locali, a garanzia dell’efficacia dell’azione del personale assunto.Nell’arco di tempo in cui questo pacchettoviene erogato, l’impresa forma il suo primostaff cinese, comincia a parlare la nuova lin-gua in azienda, segue direttamente le proprieattività in Cina con la certezza di essereaffiancata da personale che parla non solo

inglese e cinese, ma anche italiano. “L’esperienza fatta con decine di imprese diogni dimensione - ha concluso il Presidentedi INSECO - è stata un successo. Quando leattività sono state avviate e l’impresa haacquisito sicurezza, allora il nostro Gruppol’aiuta a creare una propria struttura locale etrasferisce l’organico nel frattempo costituito.L’elemento caratterizzante del servizio, oltreal contenimento dei costi in poche migliaia dieuro al mese, è la massima semplicità del suoavvio e la grande concretezza di azione”. Nel corso dell’incontro sono stati presentaticasi riguardanti vari settori industriali e deiservizi, dall’alimentare al metalmeccanico,dall’editoria all’elettromeccanico, dal side-rurgico al tessile-abbigliamento. Sono statiinoltre illustrati servizi come la valutazionedella potenzialità del mercato, la definizionedelle migliori strategie di ingresso, la crea-zione di una rete di vendita, la ricerca di part-ner finanziari e tecnologici, la promozione dimarchi e prodotti, la creazione di societàlocali, la registrazione di marchi. “In Cina lapresenza diretta sul mercato è essenziale - haricordato Giusberti - chi vuole vada, ma chinon vuole andare deleghi altri per lui”.

> 100 circa le imprese assistite dal Gruppo INSECO

> 400 milioni di dollari USA l’ammontare del massimo finanziamentoorganizzato (nel settore siderurgico)

> i settori merceologici monitorati: metalmeccanico, elettromeccanica, energia,ambiente, tessile/abbigliamento, editoria, alimentare, metallurgia, costruzioni

> le partnership: Merloni Progetti S.p.A. ingegneria industrialeSUNSU Group Ltd - Shanghai accessori per abbigliamento, arredamentoSNATT SCS Ltd - HK trasporti e logisticaMetex Ltd - Mosca macchinari ferroviari

Le imprese italiane e il mercato cinese

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Energia

I l grande interesse verso le problematicheenergetiche e le fonti rinnovabili e alterna-tive ai tradizionali giacimenti di carbone,

petrolio e gas naturale è pienamente giustifi-cato in una società globale che prevede di rad-doppiare il proprio fabbisogno energeticoentro il 2020. Un interesse condiviso a livellolocale dall’Associazione Industriali di Trieste,

consapevole della sfida che il tema dell’energia può rappresentare per il mondo delleimprese e, più in generale, per la qualità dellavita di tutta la cittadinanza. “Sfruttare l’enorme potenzialità delle fontirinnovabili - ha affermato il Vice Presidente diAssindustria Nicola Pangher, durante la pre-sentazione del libro “La sfida del secolo. Ener-gia” a cura di Piero Angela, svoltasi a finemarzo nell’Aula Magna dell’Università diTrieste - favorirebbe una re-industrializza-

Un gruppo di lavoro per l’energia eco-compatibileLa sfida dell’innovazione nel settore coinvolge Università, ricerca e industria triestine

zione ambientale per la produzione di ener-gia eco-compatibile: un’opportunità checonsentirebbe anche di creare nuovi posti dilavoro da attività industriali, e quindi di get-tare le basi per solide premesse di sviluppo. Aldi là delle fondamentali scelte strategicheinternazionali e degli importanti programmidi ricerca tesi all’innovazione del settore - sot-tolinea Nicola Pangher - Assindustria intendetrasferire la sfida dell’energia a livello locale,proponendo la creazione di un gruppo dilavoro che coinvolga le imprese e il mondoscientifico triestino nella definizione di unprogetto concreto per la riduzione dei costienergetici e delle emissioni inquinanti,attraverso l’utilizzo di energie alternative,come ad esempio le biomasse o l’idrogeno.È questa la nostra sfida all’innovazione nelsettore dell’energia - ha concluso il Vice Pre-sidente dell’Associazione degli Industriali -che lanciamo agli enti locali e alle Istituzionidi ricerca e di trasferimento tecnologico dellacittà affinché insieme si riescano a trovaredelle soluzioni pratiche che ci permettano divivere consumando energia in modo piùintelligente e rispettoso dell’ambiente”.“Trovare soluzioni al problema energetico perun’umanità che aumenta al ritmo di 200.000persone al giorno - ha affermato Renzo Roseidel Dipartimento di fisica dell’Università diTrieste, che ha organizzato la presentazione delvolume di Piero Angela - è una vera sfida, forseancora più complessa di quella che ha portatol’uomo sulla luna nel secolo scorso. Il pro-blema dell’energia è connesso strettamente atematiche scientifiche e tecnologiche, maanche economiche, finanziarie, sociologiche eambientali. Trieste potrebbe acquisire un ruolodi rilievo - ha concluso Renzo Rosei, conside-rando una carta vincente quella proposta dal-l’Associazione Industriali sia per la questioneenergetica, sia per uno sviluppo industrialehigh tech - nell’affrontare i difficili problemiche abbiamo davanti, grazie alla presenza sulterritorio di istituzioni scientifiche di assolutolivello internazionale, che operano nei settori(come nanotecnologie e biotecnologie) piùidonei ad affrontare la sfida con successo.”

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Mi sono occupato di innovazione,ovvero di “cambiamenti”, per quasi vent’anni, prima come Presidente di AREA Science Park e del Parco scientifico e tecnologicodella Sicilia, poi come Rettore dell’Università di Trieste. E ho sempre notato che all’innovazione nel comparto produttivo non veniva mai data la necessaria risonanza.

Per innovare i propri processi o i propri prodotti le aziende operano un cambiamento o unanuova combinazione dei cosiddetti “fattori produttivi”: risorse umane (in termini quantitativi equalitativi), risorse finanziarie, conoscenze tecniche (“saper fare”), mezzi di produzione.L’obiettivo è quello di aumentare la soddisfazione del cliente e, nel contempo, l’utiled’impresa, derivato da idonei ricavi a compensazione dell’investimento iniziale.Prima di avviare un’innovazione è opportuno in ogni caso - e questo gli imprendi-tori certamente lo sanno - porsi alcune domande:

> se i prodotti rivelano difficoltà di penetrazione del mercato, quali cambiamenti è opportuno apportare: costi di produzione, prestazioni,tecniche di marketing, aspetti di immagine dell’impresa, valorizza-zione del brand?

> la struttura organizzativa e le risorse umane disponibili in impresa sono adeguate a sostenere i suddetti cambiamenti?

> è sufficiente il patrimonio tecnologico aziendale o è necessario acquisire nuove tecnologie oppure promuovere nuove alleanze, con altre imprese o con centri di ricerca?

> quali prodotti si vendono bene adesso e presumibilmente si venderanno pure nel prossimo futuro ovvero è possibile fare efficaci previsioni per gli anni a venire e individuare con chiarezza nuove opportunità di mercato, tenendo conto di eventualiconcorrenti (bench marking) al fine di sviluppare nuovi prodotti che abbiano successo?

Nel settore produttivo dell’area triestina l’attitudine al cambiamento è molto marcata e permetteuna continua espansione dei mercati di numerose aziende. Lo dimostrano alcune testimonianzeche vengono riportate in queste pagine, testimonianze che iniziano dal settore metalmeccanico edocumenteranno in seguito “l’attitudine al cambiamento” in altri settori.

Domenico Romeo

Focus

innovazione

Dedicare una sezione della nostra rivista altema dell’innovazione vuol essere per noiun’operazione di cultura.Perché innovare significa cambiare, e ilsettore industriale è forse quello che piùdi ogni altro sa trasformarsi per risponderealle richieste di un mercato in continuaevoluzione.Le aziende dell’Associazione Industriali diTrieste sono protagoniste del cambiamento ele loro scelte strategiche influiscono sullosviluppo di tutto il territorio. Vi proponiamo questo nuovo Inserto, curatoinsieme a Domenico Romeo, con l’obiettivodi dar voce alle numerose realtà che,nei diversi settori rappresentati in senoall’Assindustria, fanno dell’innovazione parteintegrante della loro mission aziendale.

Nicola Pangher

Piero VidaliOfficine Meccaniche Vidali

Clyde CofoneOrtolan Mare

Lorenzo PischianzInstall. Pro

Franco VolpiVolpi Tecno Energia

Innovazione ècultura

In una regionecome la nostra,che punta sullaricerca e sullatecnologia, è importante che Trieste faccia conoscere la forza e la capacitàinnovativa dellesue imprese.

Domenico Romeo

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Focus innovazione

OFFICINE MECCANICHE

VIDALI

Piero Vidali: La pic-cola industria fa innova-zione, di processo e di

prodotto. Il nostro comparto,come quello siderurgico, sta

vivendo un momento di ripresaproprio perché ha saputo rinnovarsi

e innovarsi.

Le Officine Meccaniche Vidali, in 130 anni diattività, hanno cercato sempre di progettare ecostruire macchine speciali, per settori diversie impieghi specifici: dal ferroviario al civile,dalle macchine per l’industria alimentare aquelle per il comparto navale.Fondate nel 1874, le Officine MeccanicheVidali hanno progettato e costruito macchi-nari per impianti di sollevamento, con impor-tanti realizzazioni, ad esempio, nel settore deiverricelli oceanografici, dotati di trasmissionioleodinamiche di potenze rilevanti.

PV: Attualmente, proprio per questo settore,costruiamo attrezzature per carotaggi e dra-gaggi, operando per realtà quali CNR, ENEA eper l’OGS, Istituto Nazionale di Oceanografia eGeofisica Sperimentale, in occasione delle suespedizioni in Antartide.

L’innovazione ha fatto lastoria delle OfficineVidali, che hannosaputo relazionarsicon il mondoaccademico permigliorare le loroperformance e perprogettare macchi-nari destinati a impie-ghi industriali specifici.

PV: Insieme al Dipartimento di IngegneriaMeccanica dell’Università di Trieste,abbiamo realizzato un prototipo per l’appli-cazione della robotica ai carrelli motorizzatida adibire al servizio di lavaggio dei fianchie delle vetrate delle navi da crociera.Un esempio, questo, di come il Sistema inte-grato “Grande industria (Fincantieri),piccola industria e ricerca (Universitàdi Trieste)” possa rappresentare un assetderminante dello sviluppo.

VOLPITECNOENERGIA

Franco Volpi: Trasformazione dellanostra attività e specializzazione in base allerichieste del mercato. È stato questo il primo

passo verso l’innovazione della nostraazienda che, una ventina d’anni fa,

è passata da impresa operante nelsettore delle applicazioni marine dimotori a benzina e diesel per usocantieristico e navale a “industriaperfetta”, produttrice di generatori

diesel silenziati, fra i più compattie leggeri esistenti al mondo.

Fondata nel 1933, la Volpi Tecno Energia,grazie al successo ottenuto dai suoi gruppielettronici per la nautica da diporto, dal 1980si dedica infatti esclusivamente a progettare ecostruire generatori sempre più specializzati,puntando sulla riduzione del peso e dell’in-gombro, con una drastica riduzione dellaemissione acustica.

FV: Lo sforzo innovatore che caratterizza lafilosofia aziendale punta su prodotti dalleprestazioni costanti in ogni circostanza:grazie ad un esclusivo raffreddamento ad

L’innovazione è l’anima

dell’impresa

Da sempre, nelle grandi aziendeorientate alla R & S come nelle

piccole, per le quali rappresenta unfattore competitivo determinante.

E il territorio giuliano, dove la scienzastimola la creatività e favorisce

l’internazionalizzazione, presenta realtàstraordinarie, spesso sconosciute, che

considerano l’innovazione un processonaturale e indispensabile, la fonte di ognicambiamento strategico in tutti i settori diattività aziendale: dalla ricerca di mercati

alternativi al lancio di nuovi prodotti, dal miglioramento delle prestazioni

in fase di produzione alla motivazione delle risorse umane. L’attitudine al

cambiamento è innata, e non solo nelleimprese high-tech bensì anche in quelleche, forse erroneamente, si definiscono

“tradizionali” perché operano incomparti quali il metalmeccanico,

l’impiantistico, il siderurgico, il logistico, l’alimentare, ecc.

In una recente classifica stilata dallarivista americana Fortune sulla presenzadi global companies nel mondo, Triesteviene indicata al secondo posto in Italia,dopo Roma e prima di Milano e Torino: il capoluogo giuliano viene considerato

un sistema integrato dove Gruppiinternazionali, grandi aziende e Pmi,

insieme a Università e Centri di ricerca,concorrono allo sviluppo del territorio.

Trieste presenta un Sistema industriale completo, che differenzia la città rispetto ad altri territori:grandi aziende,Pmi, Università e Centri di ricercasono leve strategiche per losviluppo.

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acqua, i nostri generatori possonovantare un primato mondiale insilenziosità, non necessitando dialcun foro di ventilazione neigusci esterni.

Fra i prodotti nati dalla verapassione verso l’innovazione diFranco Volpi (che oltre a idearli,progettarli e costruirli si preoccupa anchedi testarli sulla propria barca), il “Paguro3000 compact”, il più leggero e silenziosodella categoria, che viene esportato in tutto ilmondo grazie ad una joint-venture conun’azienda americana che si occupa didistribuzione e assistenza.

FV: In questo caso abbiamo sfruttato latecnologia dei magneti permanenti, finorautilizzati soltanto nel settore militare:è proprio questa particolarità tecnica che ciconsente di essere competitivi e di farconcorrenza anche ai Giapponesi: abbiamotrovato una soluzione che ci ha consentito -unici al mondo - di applicare una compo-nente militare per un uso civile.

Proprio l’attenzione continua allaricerca e all’innovazione,unitamente alla scelta diun mercato di nic-chia, hanno consen-tito alla Volpi TecnoEnergia di crescere(+20% di aumentodel fatturato ogni anno,personale e produzione tripli-cata sebbene in una situazionedi spazio limitato e nell’im-possibilità di ampliare lo stabili-mento perché localizzato nelSito Inquinato), di superarei confini nazionali e di esportarei suoi prodotti nel mondo.

FV: In passato abbiamo collabo-rato con AREA Science Park e conl’Università di Trieste per cercaredi risolvere alcuni problemi tec-nici in fase di produzione, adesempio quello della corrosionecausata dal materiale esterno utiliz-zato per i nostri generatori. Per quanto riguarda la silenziosità raggiunta,utilizzando sempre materiali poveri, gliesperti sono giunti alla conclusione che l’inno-vazione da noi individuata è, al momento, la

La creatività dell’imprenditorenasce dal piaceredi fare le cose,dallo sperimentaresoluzioni innovative, dal realizzare prototipi collaudandoli di persona.

migliore in assoluto. E nonnecessita di brevetto: anche se ci

copiassero, i prodotti sarebberogià obsoleti, perché la nostraazienda innova di continuo.In futuro, se la Volpi Tecno

Energia non sarà costretta atrasferirsi in Slovenia per poter

ampliare il suo stabilimento, acausa dei siti inquinati nella zona

industriale, e far così fronte alle crescentirichieste del mercato, l’azienda potrebbeesplorare altre nicchie, come quelle della co-generazione da utilizzarsi per il riscalda-mento privato (casette, ville, fattorie,agriturismi, ecc.) in aree isolate del territorio

e quindi non servite dallenormali reti energetiche.

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ORTOLAN MARE

Clyde Cofone: L’innovazione diprocesso e di prodotto è necessaria

soprattutto per chi opera con ilmateriale più povero al mondo: ilferro. E in un settore, quello della car-

penteria pesante, dove bisognaaggiungere valore alla produzione

per poter restare competitivi, in quantola concorrenza è globale e i competitor ope-rano in Paesi dove il costo del lavoro è inesi-stente: Bulgaria, Romania, Polonia, e poiCina e India.

La Ortolan Mare iniziò la sua attività nel1979, operando nel settore agricolo, in parti-colare nella costruzione di capannoni. Inseguito, si dedicò alla realizzazione di grandiopere pubbliche (ponti di grosse dimensioni)e, nel 1993, si specializzò in un settore dinicchia, quello della costruzione dimacchine portuali, riuscendo aconquistarsi uno spazio impor-tante fra le realtà italiane ope-ranti in tale difficile mercato.

CC: Quarto gruppo metalmecca-nico in Italia, con le sue 30mila ton-nellate di acciaio trasformate ogni anno, laOrtolan Mare deve il suo successo ad un’intui-zione quasi banale: la scelta di un sito idoneoper lo stabilimento, sul Canale Navigabile,dotato di banchina propria per l’imbarco e losbarco dei suoi manufatti. Le grandi gruportuali, da oltre 1.000 tonnellate di peso econ altezze superiori ai 60 metri, a Triestevengono prodotte, collaudate e caricate suapposite navi per essere poi consegnatedirettamente nei porti di destinazione.

Operando come Contract Manufacturer per lepiù importanti società italiane (Fantuzzi-Reg-giane, Italimpianti, Danieli, Voest-Alpine) e,anche attraverso di esse, su tuttoil mercato mondiale, lasocietà garantisceesperienza, serietànel rispetto deitempi, competi-tività dei prezzi.

CC: Per restaresul mercato dovre-mo però avviare unpercorso innovativo verso

una nuova organizzazione aziendale.Il cambiamento deve consentire l’aggrega-zione delle nostre attività (oltre alle grandigru portuali, costruzione e montaggio diponti viari e ferroviari, realizzazioni dimanufatti chiavi in mano) in una strutturafortemente innovata e competitiva, in gradodi confrontarsi con aziende e gruppi di note-voli dimensioni. Così configurata, la OrtolanSpA potrà affrontare la competizione globale,soprattutto se supportata da un SistemaPaese in grado di accompagnare e sostenerele sue aziende in questa difficile sfida. In talsenso, anche la creazione in regione del Polodella navalmeccanica potrà contribuire adavviare nuove forme di collaborazione fraimprese, volte anche alla tutela della nostraprofessionalità e alla salvaguardia dellanostra capacità progettuale.

INSTALL.PRO

Lorenzo Pischianz:Rappresento un’azienda arti-giana che opera nella proget-tazione e installazione diimpianti elettrici e per la tra-

smissione di dati. Un settore chenecessita di innovazione nel servi-

zio offerto per poter stare sul mercato.La nostra capacità di innovare si misura,cioè, nella qualità delle prestazioni e dellerisorse umane utilizzate. Per que-sto, investiamo molto sullepersone, sulla loro profes-sionalità e sulla loromotivazione.E in pochi anni la Install.Pro è passata da 2 a 30unità, nonostante la diffi-coltà di reperire manodoperaqualificata.

A Trieste i cervellinon mancano,tra Università e

Centri di ricerca.Dobbiamo agire

insieme e trovareun sistema

economicamentevantaggiosoaffinché la

progettazioneindustriale non

venga acquistataall’estero.

Focus innovazione

Se avessi un po’ di

tempo, vorrei trovare

un metodo per inserire

meccanicamente,

e non manualmente,

i cavi elettrici degli

impianti nelle apposite

tubazioni.Testi a cura di Federica Zar

Foto di Fabrizio Giraldi

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Assindustria

Da sempre vicina alle Aziendeassociate per permettere loro di avereservizi di qualità e risparmi in

termini di tempo e denaro, Assindustria hasviluppato nel tempo una vasta proposta diservizi operativi per supportare le imprese sutemi legali, fiscali, ambientali, di gestione delpersonale e di gestione amministrativa.

Con lo sportello legale le aziende hanno adisposizione gratuitamente una consulenza diprofessionisti per risolvere problematiche dicarattere giuridico-contrattuale (contrattuali-stica, diritto commerciale, locazioni, appalti,recupero crediti ecc.).Attraverso l’Ufficio Ambiente e Sicurezza vienedata la possibilità di avere check up ambientaligratuiti per una verifica della corretta gestioneamministrativa degli adempimenti relativi allasicurezza sul lavoro e alle disposizioni di carat-tere ambientale in tema di prelievi e scarichiidrici, rifiuti ed emissioni in atmosfera. Il servizio convenzionato per l’elaborazionedi cedolini paga e modelli per gli adempi-menti mensili e annuali conseguenti consentealle aziende un notevole risparmio. Inoltrevengono forniti, su richiesta e senza ulterioriaggravi, una serie di tabulati con dati e statisti-che utili: situazione delle ferie, ex festività,

Servizi operativi per le aziende associateSi fa sempre più vasta e variegata l’offerta dell’Associazione Industriali di Trieste, diretta a diverse professionalità

calcolo dei ratei sospesi, prospetto TFR,suddivisione per centri di costo e altro ancora.Ormai da molti anni l’Associazione offreassistenza fiscale ai dipendenti delle aziende,per una corretta compilazione e presentazionedella dichiarazione dei redditi attraverso ilmodello 730. Il servizio viene offerto con il sup-porto del Caf Interregionale Dipendenti Srl,

a cui aderiscono oltre 50 Associazioni degliIndustriali appartenenti al Sistema Confindu-stria. Il servizio prevede la compilazione el’invio dei modelli 730 con il rilascio delvisto di conformità che attesta, nei confrontidell'Amministrazione Finanziaria, la corret-tezza della dichiarazione del dipendente.Da pochi mesi, infine, Assindustria ha con-cluso, unitamente alle altre Associazioni delTriveneto, un accordo quadro per la fornituradi caselle di Posta Elettronica Certificata alleproprie aziende associate. Si tratta di un nuovoservizio destinato a sostituire la posta tradizio-nale nell’invio e ricezione di documenti checonsentirà, a regime, notevoli risparmi ditempo e denaro.

Sonia LussiResponsabile Area Economia e Impresa

Assindustria Trieste

Posta ElettronicaCertificata

Assindustria Trieste ha sottoscritto un accordoquadro per la fornitura di caselle di postaelettronica certificata alle proprie aziendeassociate. È un nuovo strumento destinato asostituire la posta tradizionale, che consentirànotevoli risparmi di tempo ed economici.L’accordo, sottoscritto da NEI S.p.A. (societàche dal 2002 segue l’architettura del sito delleAssociazioni Industriali del Triveneto) eCEDACRI S.p.A. (società accreditata dal CNIPAcome gestore di PEC), garantirà condizionieconomiche di canone annuale davverofavorevoli, con uno sconto rispetto al prezzodi mercato nell’ordine del 50%.Per informazioni, contattare: AssindustriaStefano Silvestri e Giovanni Balbo.

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C ’è anche un’azienda triestina tra levincitrici del Premio Innovazione2006: è Actimex, realtà di punta nel

panorama della ricerca nutraceutica ecosmeceutica nazionale, che si è aggiudicatail sesto posto tra le imprese più innovative delFriuli Venezia Giulia grazie all’applicazionedella propria piattaforma tecnologica brevet-tata (attivazione meccano-chimica) adestratti di propoli, il principio naturale notocome rimedio per i malanni da freddo. UnComitato Scientifico composto dal Presidentedella Scuola di management Escp di ParigiIsaac Getz, dal Rettore dell’Università diUdine Furio Honsell, dal Rettore dell’Univer-sità di Trieste Francesco Peroni, dal Direttoredella Sissa Stefano Fantoni, dal Presidente di

Agemont Adalberto De Toni, dal Presidente delPolo Tecnologico di Pordenone Valter Taran-zano e dal Presidente di AREA Science ParkGian Carlo Michellone ha decretato i vincitoridei prestigiosi riconoscimenti, assegnati dalPresidente della Regione Riccardo Illy nelcorso di una cerimonia tenutasi nel quartierefieristico di Udine, a Torreano di Martignacco.Esempio di come la ricerca applicata possatradursi in una realtà produttiva, in cui l’inte-grazione con le realtà del territorio regionale,dell’Euroregione Alpe Adria e nazionale siattua in un mix di innovazione e attivitàmarket-oriented. Actimex ha vinto con unprogetto dal titolo “La tecnologia di attiva-zione meccano-chimica e la PropociclinaPlus”. A spiegare di cosa si tratta è TizianaCanal, Direttore scientifico dell’azienda.“I principi attivi sono spesso ‘problematici’:possono essere poco solubili, scarsamente ovariabilmente assorbiti dall’organismo, cau-sare effetti collaterali più o meno sgraditi,come la gastrolesività. La tecnica farmaceu-tica classica - continua Tiziana Canal - hastudiato negli ultimi vent’anni diverse solu-zioni tecnologiche per questi problemi: moltedi queste sono risultate poco applicabili perproblemi di costi e rese (una liofilizzazione,ad esempio, può durare anche 48 ore con resemolto basse), altre spesso si traducono in unprocesso poco eco-compatibile (uso di sol-venti, quindi con problemi sia sull’ambienteche per la nocività e sui consumi energetici)”.“Uno dei vantaggi della tecnologia sviluppatae brevettata da Actimex, l’attivazione mec-cano-chimica - spiega il direttore scientifico -è che avviene allo stato solido: non utiliz-zando solventi organici non si rende necessa-rio il loro recupero, diminuendo quindidrasticamente l’impatto ambientale e i con-sumi energetici. Il processo, inoltre, non duramai più di due-tre ore e le rese sono media-mente oltre il 95%”.L’applicazione di questa tecnologia ad estrattidi propoli ha permesso di ottenere un pro-dotto cinquanta volte più solubile di quelliattualmente reperibili sul mercato, quarantavolte più attivo nell’inibizione della crescita

Actimex: un Premio all’innovazioneUn’impresa associata insediata in AREA Science Park è risultatatra le prime dieci nella competizione regionale

Imprese

65 le domande diadesione pervenute

alla Regione da parte di aziende

37% da Udine

22% da Gorizia

22% da Trieste

19% da Pordenone

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batterica e formulabile anche in compresseorosolubili ed effervescenti, oltre che insciroppi e spray completamente privi dialcool, normalmente usato nelle formula-zioni classiche.“La tecnologia introdotta da Actimex nel set-tore nutraceutico ha prodotto un’innovazionemolto rilevante - mette in luce Tiziana Canal- consentendo di adempiere al requisito tipicodei prodotti nutrizionali. È infatti essenzialeche tali prodotti apportino quantità dinutrienti coerenti rispetto a una dieta variata:il problema tecnologico è che spesso inutrienti da supplementare hanno pessimecaratteristiche di biodisponibilità, per cuifinora la scelta di aumentarne le dosi eraobbligata. Ma spesso l’aumento della quan-tità non implica necessariamente che ilnutriente venga assorbito: infatti, se unprincipio attivo non si solubilizza passainalterato nel tratto gastro-intestinale e vienecompletamente eliminato”.“I punti di forza dell’innovazione tecnologicaActimex - conclude il direttore Canal - sonomolteplici: si va dall’ottimizzazione dellabiodisponibilità, all’utilizzo di dosi piùridotte, alla coerenza con le linee guidaeuropee per gli integratori alimentari, almiglioramento delle caratteristiche organo-lettiche, fino alla standardizzazione quali-quantitativa dei prodotti”.Il campo della cosmeceutica e della nutra-ceutica ha visto un boom negli ultimi anni,sulla scia della diffusione di una “culturadella salute” che pur vedendo ancora nelmedico il depositario della conoscenza perquanto riguarda la cura delle patologie, miraall’utilizzo di prodotti di qualità e clinica-mente testati per l’alimentazione e la curadel corpo. Il consumatore oggi si affida di

preferenza all’esperienza della ricerca scienti-fica, ma allo stesso tempo è attento all’impiego di principi naturali, che ritienegaranzia di genuinità. Da qui il successo di Actimex, la cui ricercaapplicata ha permesso già dopo il secondoanno di attività il deposito di tre brevetti e losviluppo della linea PROPOCICLINA, che si èrapidamente affermata sul mercato italiano;fino a poco tempo fa Actimex era presente sulmercato solo attraverso la cessione di licenzead alcune tra le maggiori aziende italiane emultinazionali, ma dal 2005 vende i propriprodotti con il marchio Actiscience in Germa-nia e Austria, e sta pianificando l’ingresso inaltri Paesi. PROPOCICLINA® PLUS viene

inoltre venduta da quest’anno nel circuitodelle farmacie a marchio Actiscience, assiemead altri prodotti dell’azienda (Rinociclina®,linea Rodiogen® e, da settembre, linea Bio-defender®). Oltre a numerose collaborazionicon Università e centri di ricerca, Actimex haattivato anche una partnership con un’im-portante azienda slovena, la Medex, per lo svi-luppo di ulteriori linee di prodotti innovativibasati sulla propria tecnologia.

Sabrina Del Sal

21Actimex: un Premio all’innovazione

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Ergolines Lab: ricerca e soluzioni innovativeUn’impresa triestina che raccoglie consensi in tutta Europaper i suoi servizi altamente qualificati

E rgolines Lab s.r.l., azienda insediata inAREA Science Park, nasce comesocietà di servizi R&D multidiscipli-

nari per le aziende, offrendo collaudatecompetenze in fisica, macchine elettriche,elettronica e chimica.I servizi offerti sono altamente qualificati erivolti a soddisfare le necessità dei clienti,dalla concezione del prodotto fino alla realiz-zazione del prototipo pre-industrializzato equalificato, garantendo nel contempo l’otti-mizzazione dei materiali impiegati, delletecnologie e dei processi produttivi. Diecibrevetti all’attivo sono testimonianza di unsignificativo sforzo rivolto all’innovazione.Parallelamente, Ergolines ha dedicato risorsee investimenti in progetti di ricerca interni,finalizzati allo sviluppo di una propriagamma di prodotti e sistemi speciali per l’in-dustria. Il settore scelto, alla luce delle compe-tenze già presenti in azienda, è stato quellodell’industria siderurgica, in particolare dellaproduzione di acciaio in colata continua.L’obiettivo è stato brillantemente raggiunto,ed Ergolines dispone oggi di un catalogo disensori, macchine elettriche e sistemi specialiper il controllo automatico dei processi side-rurgici e per il miglioramento della qualità.Il business di punta dell’azienda è costituitoda un’ampia gamma di stirrer (agitatori) acampo elettromagnetico rotante, utilizzatinella colata continua per ottenere la massimaqualità di prodotto, riducendo al minimo ledifettosità superficiali e strutturali dell’acciaio.

Ergolines è una delle quattro aziende produt-trici di stirrer al mondo, che esporta in nume-rosi Paesi europei ed extraeuropei.La filosofia che contraddistingue Ergolines èl’approccio custom, che si traduce in unaestrema flessibilità progettuale volta a soddi-sfare le esigenze ingegneristiche specifichedel cliente, di cui Ergolines diventa partnertecnologico e strategico nel perseguimentodi obiettivi qualitativi. Grazie a questo impe-gno, l’azienda sta incrementando significa-tivamente le proprie quote sul mercatomondiale di settore: altri prodotti speciali perl’acciaieria sono già commercializzati, tra iquali una famiglia di sensori di livello del-l’acciaio liquido in lingottiera, e altri, estre-mamente innovativi, sono in fase diqualificazione.L’elevata specializzazione dei prodotti e laqualità dei servizi offerti hanno permesso adErgolines di stabilire una partnership tecno-logica e commerciale con il colosso austriacoSiemens - Voest Alpine. Oltre all’impegnonella siderurgia, l’attività di outsourcing diR&D continua, affiancata anche dalla parte-cipazione a progetti di ricerca europei, per iquali l’inserimento in AREA Science Parkrisulta particolarmente sinergico.Obiettivi futuri di Ergolines sono l’ulterioreampliamento della gamma di prodotti esistemi, in un quadro di sempre crescentepartnership con i clienti, e l’acquisizione diuna posizione di leadership tecnologica diriferimento mondiale nel settore.

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Impresa al femminile

Sabrina Strolego,AmministratoreErgolines Lab

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Collaborazione fra Università e AssindustriaTutela e opportunità formative importanti per gli studenti, in vista di un fruttuoso inserimento nel mercato del lavoro

Il 6 marzo 2007 nella sede dell’Associa-zione Industriali di Trieste è stata sotto-scritta una convenzione fra l’Università

degli Studi di Trieste, rappresentata dai Pre-sidi delle Facoltà di Scienze Matematiche,Fisiche e Naturali e di Economia, RinaldoRui e Giovanni Panjek, e l’Associazione,rappresentata dal Vice Presidente NicolaPangher e dalla Presidente del GruppoGiovani Imprenditori Michela Cattaruzza.La collaborazione fra l’Università e l’Associa-zione degli industriali triestini dura da tempo,ma il fatto che si sia sentito il bisogno di for-malizzarla dimostra che essa ha raggiuntoormai un livello che non era più opportuno

della riservatezza, tutte cose in qualche modoovvie per la loro evidente necessità. Ma accantoa queste, dal punto di vista dei contenuti l’ac-cordo prevede una serie di ipotesi di collabora-zione che sono già di per sé un programma diattività e costituiscono la vera ricchezza delnuovo rapporto. Oltre alla collaborazionediretta con la struttura dirigenziale e ammini-strativa dell’Associazione, è chiara l’intenzionedi instaurare relazioni, tramite l’Associazione,anche con le aziende ad essa aderenti.Una delle attività formative alle quali il Mini-stero dell’Università e della Ricerca attribui-sce molta importanza è quella dei tirocini chestudenti e laureandi possono svolgere presso

lasciare all’occasionalità delle singole inizia-tive, per quanto valide fossero. Ecco quindi unatto che stabilisce alcuni punti fermi sulla sicu-rezza dei soggetti reciprocamente ospitatiquanto a copertura infortunistica, cherichiama doverosamente al rispetto delle regoledi disciplina dell’ente ospitante e all’obbligo

enti e aziende. È un modo per dare agli stu-denti la possibilità di un primo contatto colmondo del lavoro, per sperimentare la traspo-sizione sul piano pratico delle conoscenzeprevalentemente teoriche acquisite con lo stu-dio universitario. Se lo studente è prossimoalla conclusione del suo percorso di studi,

Formazione

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l’occasione può essere utile per raccoglierein azienda i dati necessari per lo svolgimentodi una tesi di laurea. Queste elaborazionitrovano spesso vivo apprezzamento da partedelle imprese, come approcci nuovi e origi-nali ai problemi aziendali.Se la relazione che si instaura fra il tiroci-nante e la dirigenza aziendale è particolar-mente fruttuosa, non sono rari i casi di unasua successiva trasformazione in vero e pro-prio rapporto di lavoro. Questo è un altrocampo importantissimo di integrazione fraUniversità e mondo del lavoro: l’Universitàinfatti è stata coinvolta direttamente dalMinistero nell’attività di placement dei proprilaureati, e la strada dei tirocini sembra la piùappropriata per raggiungere questo fine. Ma,specularmente, la stessa procedura è utile alleaziende per il recruiting, offrendo loro l’op-portunità di conoscere e mettere alla provalaureandi o neolaureati da selezionare pereventuali assunzioni. Al di là dell’attività di tirocinio, alle aziendeaderenti all’Associazione si offrirà la possibi-lità di organizzare incontri con studenti e lau-reandi delle varie Facoltà, in modo da farconoscere la loro attività. Ciò sarà utile persegnalare sbocchi lavorativi non sempre evi-denti agli studenti, e in qualche caso per sug-gerire l’approfondimento di temi di studiocorrispondenti ai settori in cui operano tali

aziende. Da segnalare che l’associazione deglistudenti della Facoltà di Scienze MMFFNN(GAUSS) ha organizzato una tavola rotondasulle frontiere della Medicina, con interventidi scienziati e di industriali, in collaborazionecon l’Associazione Industriali di Trieste.Un’altra sinergia fra Associazione e Universitàè rappresentata dall’attività formativa vera epropria, nella forma di interventi didattici divario tipo, che vanno dai corsi integrativi, aiseminari, alle conferenze. Un travaso di espe-rienze, essenzialmente pratiche in un senso eprevalentemente teoriche dall’altro, che costi-tuirà un prezioso arricchimento delle cono-scenze di entrambe le parti.Nella fase di completamento della riformauniversitaria, ora in atto, le Facoltà sonoimpegnate in una riformulazione della pro-pria offerta didattica sulla base delle nuoveindicazioni ministeriali, che danno notevoleimportanza al contributo delle associazioniprofessionali e di categoria nel determinaregli indirizzi e i contenuti della didattica.Anche questa sarà una preziosa occasione percollaborare nella costruzione di una figura dilaureato quanto più aderente alle necessitàdell’attuale mercato del lavoro.

Rinaldo RuiPreside della Facoltà di Scienze MMFFNN

Università degli Studi di Trieste

L’Università di Trieste si conferma ai verticinazionali per la capacità di inserimento nelmondo del lavoro dei propri iscritti: > Il 66,8% dei suoi laureati trova un impiego a

solo un anno dal raggiungimento del titolo. > L’83,4% e l’89,7% dei laureati è invece

occupato rispettivamente a tre e cinque annidal raggiungimento del titolo.

> Il 16,8% decide di proseguire gli studi dopoil conseguimento della laurea.

> Nelle singole facoltà, a registrare il maggiornumero di ex studenti assunti pressoaziende è Ingegneria (85,1%), seguitanell’ordine da Scienze della Formazione(79,1%), dalla Scuola Superiore diInterpreti e Traduttori (73,7%) e daArchitettura (71,4%).

> Meno facile l’inserimento degli ex studenti diScienze Matematiche, Fisiche e Naturali(38,6), Psicologia (46,4%) eGiurisprudenza (26,3%).

> Il 24,5% dei laureati di primo livello (laureatriennale) è occupato, mentre il 45,9%prosegue gli studi, iscrivendosi alla laureaspecialistica.

(fonte: Università di Trieste)

25Collaborazione fra Università e Assindustria

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Conservazione digitale deidocumenti e studi di settoreDue eventi in Assindustria Trieste per illustrare alle impresenuove importanti pratiche attive

L a Direzione Regionale dell’Agenziadelle Entrate del Friuli Venezia Giu-lia, in particolare nella figura del

Direttore Franco Latti, ha partecipato atti-vamente alla concretizzazione di due semi-nari di grande attualità per le aziende: ilprimo avente per oggetto la conservazionedigitale dei documenti tributari e la fattura-zione elettronica, il secondo incentratosugli studi di settore.Il primo evento, coordinato da ClaudioFurlan, Presidente della Sezione merceolo-gica Informatica e Reti di Assindustria Trie-ste, ha visto una nutrita presenza di impreseper lo più di piccole e medie dimensioni.Conservazione digitale dei documenti, fat-turazione elettronica, posta elettronica cer-tificata, sono tutti strumenti che possono

avere un grandissimo impatto in sensopositivo nella gestione delle pratiche azien-dali, con risparmi in termini di tempo,denaro e spazio, e sono processi realizzabiliin piena sintonia con le nome di legge.Inoltre alcuni di questi strumenti saranno abreve obbligatori per la comunicazione e loscambio di documenti con la PubblicaAmministrazione.“Si tratta di metodi che possono all’iniziosembrare complessi - ha sottolineato Clau-dio Furlan - ma che sono molto pratici:investire in tecnologia, infatti, oggi portaalle imprese un ritorno in termini di com-petitività”. È per questi motivi, per favorirequindi le Aziende associate, che Assindu-stria organizzerà un altro incontro verso lafine del mese di maggio.

Fisco e Impresa

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Nel corso del convegno, poi, Franco Latti,Direttore Regionale dell’Agenzia delleEntrate, ha fatto presente che l’impiego inazienda dei nuovi strumenti informaticipuò migliorare i rapporti con i fornitori econ il Fisco, limitando i tempi necessari peri controlli e comportando notevoli risparminella gestione dei documenti aziendali. Dalle relazioni di Aldo Lonciari e LorenzaGuglielmoni dello Studio ALG Avvocati eCommercialisti, che hanno illustrato leprincipali modalità di validazione elettro-nica dei documenti, è emerso che, da alcunistudi, i costi di una fattura cartacea vannodai 15 ai 30 euro, mentre con la fattura-zione elettronica i prezzi scendono del 50%.L’utilizzo di queste nuove tecnologie com-porta l’accordo tra mittente e destinatariooltre che l’introduzione in azienda di nuovistrumenti software e hardware. In conclu-sione, allo stato attuale anche la parte nor-mativa è completa, e muoversi nel sensodella fatturazione elettronica prima possi-bile non potrà che garantire una migliorresa del sistema. L’Associazione degli Industriali della pro-vincia di Trieste ha poi organizzato, sempre

in collaborazione con la Direzione Regio-nale dell’Agenzia delle Entrate, un secondoevento: un seminario sul tema degli studi disettore, dedicato in particolare alle piccole emedie imprese e imperniato sulle modificheintervenute sul piano normativo alla finedel 2006.Il Direttore Regionale dell’Agenzia delleEntrate Franco Latti ha concluso assicu-rando la più ampia collaborazione da partedegli uffici a confrontarsi con i contribuentiche dovessero rilevare delle incongruenzegiustificate da particolari eventi della vitaaziendale.

Sonia LussiResponsabile Area Economia e Impresa

Assindustria Trieste

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Rimorchiatori, ormeggiatori, piloti, altri servizi portuali, agenzie marittime, totale sbarcato nel 2006 T. M. 36.752.507

Navi scaricate al Terminale Marino nel 2006 426

APPORTO ALL’ECONOMIA LOCALE E NAZIONALE NEL 2006(in migliaia di euro)

Tasse portuali, tasse e sopratasse di ancoraggio 7.404

Piloti, Agenzie marittime, Rimorchiatori 20.024

Appalti e forniture 32.246

Costi del personale 8.431

Imposte ed altre spese 4.695

Totale 72.800

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L’andamento occupazionalenelle imprese associateI risultati dell’indagine relativa al 2006 mettono in evidenza unquadro provinciale positivo

L ’Associazione ha concluso un’indaginesulla situazione occupazionale nelleimprese associate nel 2006, che ha

riguardato un campione significativo diaziende comprendente le grandi, le medie e lepiccole, con una forza complessiva di circa6.300 addetti.I risultati emersi hanno confermato un anda-mento positivo, del resto evidenziato anche daaltre rilevazioni concernenti l’ambito regio-nale e quello provinciale.

Sono aumentati gli occupati a tempoindeterminato, grazie alle assunzioni e allestabilizzazioni (oltre 150) di altri rapporti(apprendistato, formazione e lavoro, inseri-mento, tempo determinato, lavoro sommini-strato). Questo ultimo dato conferma che lestabilizzazioni possono ridurre la presenza, nelmercato del lavoro, di situazioni di disconti-nuità occupazionale: di conseguenza vannoapprezzati e incoraggiati gli interventi pubbliciche, come nel caso della Regione Friuli VeneziaGiulia, sono finalizzati alla loro incentivazione.L’incremento degli occupati a tempo indeter-minato corrisponde pienamente a quelloverificatosi nelle imprese industriali manifat-turiere che hanno partecipato alla rilevazione(15, con quasi 4.000 addetti). Un altro aspettoda sottolineare è che i rapporti a termine(tempo determinato e inserimento) costitui-scono una frazione piuttosto esigua del totale

di dipendenti: al 31 dicembre dello scorso annola percentuale è risultata di poco superiore al4,5%, smentendo le analisi che danno perscontata la presenza nel mercato del lavoro ita-liano di distorsioni e di una legislazione sem-pre più improntata alla flessibilizzazione deirapporti.L’indagine ha fornito anche indicazioni pervalutare l’impatto di alcune innovazioni legi-slative introdotte dalla riforma del mercato dellavoro, più nota come legge “Biagi”: i dati rac-colti confermano la propensione da parte delleimprese per i contratti di somministrazione atermine, al fine di rispondere alla variabilitàdella domanda di mercato di brevissimoperiodo.Il numero dei contratti di collaborazione coor-dinata a progetto (circa 100), sembra dimo-strare che nelle aziende associate l’istitutoviene utilizzato in maniera “genuina”, e cioèper disporre di risorse qualificate da dedicaread attività specialistiche non strutturali. La sti-pula di contratti di inserimento è stata limitata(14% del totale di assunzioni), mentre l’ap-prendistato professionalizzante non si è diffusonelle realtà produttive nelle quali il contratto diformazione e lavoro era lo strumento princi-pale per l’inserimento dei giovani. A tale ultimo riguardo si può affermare cheuna disciplina normativa piuttosto complessa,che promana, oltre che dalla legge, anchedalla contrattazione collettiva e dalla regola-mentazione della Regione, non ne incoraggiacerto l’utilizzo; questa consapevolezza haindotto l’Associazione, e deve orientare anchegli altri soggetti pubblici e privati che operanonel mercato del lavoro, ad informare e sensibi-lizzare di più e meglio i datori di lavoro sulleopportunità offerte da un istituto che può con-correre efficacemente all’accrescimento delleoccasioni di lavoro per i giovani e alla loroqualificazione professionale, con importantiricadute, per le imprese, sul livello qualitativodelle proprie risorse umane.

Alessandro CartaResponsabile Area Sindacale e Risorse Umane

Assindustria Trieste

Lavoro

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News

Assemblea Congafi 2007

In data 17 aprile 2007 si è tenuta pressol’Associazione Industriali di Trieste l’Assembleaordinaria del Consorzio di Garanzia Fidi dellepiccole e medie imprese industriali dellaprovincia di Trieste.Durante l’assemblea il Presidente, GuidoCrechici, ha fornito i numeri relativi alleoperazioni del Consorzio alla data del31.12.2006. In sintesi, si evidenziano: n. 502 operazioni effettuate per un totale di euro 50.874.910,20; affidamenti in essere per euro 70.086.150,20 a fronte di garanziein essere di euro 38.226.234,41; affidamentirilasciati per operazioni a breve termine per euro 46.528.410,20 e a medio termine per euro 4.346.500,00; nuove operazioni di leasing con Friulia Lis S.p.a. per euro 495.000,00 e di prefinanziamento FRIE per euro 580.000,00.Il Presidente ha illustrato il programma - per l’anno in corso - di sviluppo degliinterventi a garanzia delle imprese locali e l’allargamento delle attività alle aziendeoperanti nelle aree limitrofe della provincia di Trieste.Sempre in sede di Assemblea è stato approvatoil bilancio e si è provveduto ad eleggere i componenti del Consiglio direttivo per il triennio 2007-2009.

Il Gruppo Giovani di Trieste fa visita alla Pittway Tecnologica

Nell’ambito della propria attività, volta a conoscere più da vicino la realtà industriale triestina,venerdì 30 marzo il Gruppo Giovani Imprenditori di Assindustria Trieste ha fatto visita allostabilimento della Pittway Tecnologica Srl, azienda leader nella progettazione e produzione di impianti antincendio.Il Presidente Filippo Novelli, assieme a Luca Freni, direttore dello stabilimento triestino, e a Valentina Carta, responsabile dell’area risorse umane, ha illustrato e mostrato ai Giovani di Assindustria Trieste tutte le fasi che attraversa il prodotto, dalla sua progettazione fino alla

spedizione ai clienti finali, il tuttoimpostato in base alle sempre diverse esigenze del mercato.L’incontro è stato l’occasione perparlare anche della storia della società,che fa capo alla System Sensor,multinazionale operante nel campodell’elettronica, e dei continui impieghidi risorse nel settore della Ricerca e Sviluppo per mantenere sempre alti i livelli di qualità del prodotto.

Ultimo appuntamento con “L’imprenditore in classe”

Si è concluso con l’incontro tra Andrea Illy, Amministratore delegato di illycaffè, e i ragazzidell’Istituto Tecnico Industriale “Alessandro Volta” il ciclo “L’imprenditore in classe”, pensato dal Gruppo Giovani di Assindustria Trieste per avvicinare gli studenti al mondo dell’impresafacendoli parlare con gli esponenti dell’industria locale. In seguito ad appuntamenti che hannocoinvolto singolarmente le ultime classi degli istituti Carli, Petrarca e Volta a partire dallo scorsonovembre, portando nelle scuole i Giovani Imprenditori triestini, i ragazzi hanno partecipato a treincontri di respiro più ampio, nel corso dei quali hanno ascoltato l’esperienza imprenditoriale di Carlo E. Sigliano, Furio Bragagnolo e Andrea Illy. “Il progetto si è rivelato un vero successo -dice Massimo Chenda, Vice Presidente del Gruppo Giovani - ed ha riscosso sia l’interesse degli studenti che l’approvazione degli imprenditori, tutti disponibili a ripetere gli incontri.Questo ci spinge sicuramente a organizzarlo anche per il prossimo anno scolastico”.

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News

MASOLI: missione in India

“Siamo l’unica azienda del nostro settoresbarcata in India e crediamo di poterci

conquistare spazi laddove ci sono grossifabbisogni di energia, progettando sistemi

ad alta efficienza energetica e con bassoimpatto ambientale”. Lo ha dichiarato il

socio fondatore della Società d’ingegneriaMasoli (Simm) Antonio Masoli

a conclusione della missione economica in India svoltasi nella prima settimana

di marzo, organizzata dal sistema delle Camere di Commercio, che ha visto

coinvolte 24 aziende regionali tra cuiappunto la società triestina.

La missione ha toccato quattro importanticittà indiane: iniziando da New Delhi,

è passata da Bangalore a Chenney per terminare a Mumbay.

“Riteniamo l’India un mercatofondamentale per il futuro e di enormi

potenzialità soprattutto per quanto riguardale energie alternative. Infatti questo Paese -

ha sottolineato Masoli - ha una poderosacrescita economica e sta cominciando

ad interessarsi alle tematiche del risparmioenergetico e della produzione di energia

con fonti rinnovabili”.

HOLO 3D: ologrammispeciali per l’Inter

Serie olografiche speciali per celebrare il centenario elo scudetto dell’Inter: è questa l’importante commessache si è aggiudicata Holo 3D, azienda insediata inAREA Science Park specializzata in tecnologieanticontraffazione, unica nel suo genere in Italia. Nelle nuove serie ogni ologramma identificaunivocamente il singolo prodotto grazie ad un codicerandom a 16 digits, permettendo agli ispettori diverificarne in tempo reale tramite un semplice sms

l’autenticità e la corrispondenza merceologica. Nell’arco di una settimana, inoltre, la Gazzetta dello Sport ha richiesto alla Holo 3D la realizzazione di più di tre milioni di ologrammi, che andranno a certificare la qualità di prodotti editoriali dedicati alla squadra di calcio campione d’Italia.A guidare l’azienda è l’Amministratore delegato Glauco Miniussi, che il 15 maggio ha partecipato a un incontro organizzato dai Gruppi Giovani Industriali di Trieste eUdine proprio sul tema della lotta alla contraffazione. Quest’anno, inoltre, Holo 3D è stata candidata dalla IHMA (International Hologram Manufactures Association) per gli “Awards for Excellence in Holography”, grazie alle innovazioni introdotte nella realizzazione di ologrammi per gli orologi della linea Gianfranco Ferrè.

FINCANTIERI: Presentata la nuova “Emerald Princess”

288 metri di lunghezza, oltre23 nodi di velocità massima,1.539 cabine che possonoospitare fino a 3.500passeggeri e un equipaggiodi 1.200 elementi: sono inumeri della “EmeraldPrincess”, la nuova navepasseggeri presentata pressola Fincantieri di Monfalcone,commissionata alla societàtriestina dal Gruppo Carnival,leader mondiale nel settorecrocieristico per il brand Princess Cruises.Erano presenti allacerimonia il PresidenteCorrado Antonini el’Amministratore DelegatoGiuseppe Bono perFincantieri, il Vice Ministrodei Trasporti Cesare DePiccoli, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy e l’Executive Vice President di Princess Cruises Rai Calouri.“Emerald Princess”, il cui progetto deriva per evoluzione da quello della serie “GrandClass”, è la ventiduesima nave da crociera costruita nello stabilimento di Monfalcone,dagli inizi degli anni Ottanta, e la dodicesima realizzata per Princess Cruises.

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WÄRTSILÄ ITALIA: a Trieste nuovi investimenti

Il 4 maggio Wärtsilä Corporation ha pubblicato il rapporto sull’andamento della società nel primotrimestre 2007.I primi tre mesi del 2007, grazie a un robusto carico d’ordini e ad una continua crescita delladomanda, hanno fatto registrare un balzo in avanti del fatturato del 29%, rapportato allo stessoperiodo dello scorso anno: la capacità produttiva del gruppo Wärtsilä, leader mondiale nellaproduzione di motori di tipo navale con un’attuale quota di mercato del 46%, è impegnata pertutto il 2007 e gran parte del 2008.“Il futuro dello stabilimento - mette in luce il Presidente e Amministratore delegato di WärtsiläItalia, Sergio Razeto - sta nella formazione di nuove forze: adesso siamo 1318, ma altri 100dipendenti si aggiungeranno entro quest’anno”.I progetti di investimento del gruppo, avviati nello stabilimento triestino lo scorso anno, sonoormai a metà del percorso e prevedono lacreazione di due linee di premontaggio per imotori del tipo “46”, postazioni di assemblaggio,la realizzazione di due nuove cabine di provainsonorizzate, una capillare riorganizzazionelogistica e l’allungamento di uno dei capannoniper creare una zona riservata alla spedizione deimotori. A fine 2008 sarà operativo, inoltre, unulteriore centro di lavorazione per giganteschiblocchi di motori, controllato tramite computer,che permetterà di incrementare la capacitàoperativa. L’importanza strategica di Triestenell’ambito del gruppo è stata sottolineata ancheda Ole Johansson, Presidente e Amministratoredelegato del gruppo Wärtsilä, in una sua recentevisita allo stabilimento giuliano.

IS COPY: disponibile il nuovo servizio di print on demand

A seguito del trasferimento della sede operativa della società all’interno della zona industriale di Trieste, la IS Copy ha affiancato alla storica attività di vendita, noleggio e assistenza tecnicamacchine per l’ufficio una nuova divisione per la stampa digitale su richiesta.Il print on demand si rivolge a tutte le realtà che hanno necessità di stampare in breve tempoquantitativi limitati di documenti, tali da non giustificare l’utilizzo di apparecchiature off-set.

Le apparecchiature utilizzatepermettono non solo di ridurrei tempi di produzione maanche i costi di gestione: un libro di 100 pagine puòessere stampato, rilegato e confezionato in 200 copie in meno di un’ora dalmomento della consegna del file.Anche per il servizio di print ondemand la IS Copy ha ottenutola certificazione di qualità ISO9001:2000.

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Sincrotrone ELETTRA:piattaforma e-science

per annullare le distanze

Lavorare a chilometri di distanza come seci si trovasse fianco a fianco: questo è

l’obiettivo che ci si prefigge con ilMultipurpose Virtual Lab, prototipo in

uso da alcuni mesi al SincrotroneELETTRA che permette agli scienziati direlazionare con i propri colleghi che si

trovano in ogni parte del mondo.Telecamere ad alta velocità e risoluzioneconsentono di visualizzare perfettamente

gli eventuali problemi, mentre un portaleweb permette agli operatori di accedere

ai sistemi di controllo in assolutasicurezza, grazie a una procedura di

riconoscimento e abilitazione. Il prossimo obiettivo è rendere questapiattaforma e-science disponibile alla

comunità, attivando possibilità diintegrazione prima inimmaginabili.

APS: volume fotografico “Trieste Città della Scienza”

Per FEST-Fiera dell’Editoria Scientifica, Aps comunicazione ha realizzato la III edizioneaggiornata del volume fotografico “TRIESTE CITTÀ DELLA SCIENZA”. La pubblicazione

presenta in 248 pagine tutte le realtà presenti a Trieste, fra le qualii Centri d’eccellenza internazionale (ICTP, ICGEB, ICS, TWAS) enazionale (INFN, OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e diGeofisica Sperimentale, Istituto Nazionale di Astrofisica), il sistemaformativo (Università di Trieste e SISSA), i laboratori di AREAScience Park e del CBM - Distretto Tecnologico di BiomedicinaMolecolare, il polo sanitario (Azienda Ospedaliero-Universitaria“Ospedali Riuniti”, IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, Centro StudiFegato), i Distretti di Biomedicina e di Navalmeccanica, nonchénumerose imprese innovative, tutte iscritte ad Assindustria:Fincantieri, illycaffè, Sincrotrone Trieste, Gruppo Bracco,Eurospital, Alphagenics, Actimex, Insiel, Gruppo Burgo, SviluppoItalia Friuli Venezia Giulia. I testi istituzionali introduttivi sono afirma del Direttore Generale per la Promozione e la CooperazioneCulturale del Ministero degli Esteri Gherardo La Francesca, delPresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia RiccardoIlly e del giornalista Piero Angela.La I edizione del volume (2002) è stata distribuita dal Ministerodegli Esteri alle ambasciate italiane nel mondo e al sistema delle

Nazioni Unite. La II edizione (2004) è stata realizzata per la candidatura di Trieste all’ExpoInternazionale 2008. Questa nuova edizione sarà distribuita a università, parchi scientifici etecnologici, investitori nazionali e internazionali, nonché alle Associazioni territoriali delSistema Confindustria.

illycaffè: nel comparto del the con lafrancese Dammann Frères

Gruppo Illy S.p.A., holding della famiglia Illy, ha acquisito la maggioranza della Dammann Frères,azienda francese che seleziona e produce the di alta gamma, la prima a introdurlo in Francia nel 1692 e a realizzare nei primi anni ’50 the con aromatizzazioni naturali. Le restanti quoterimarranno in mano alla famiglia Jumeau-Lafond, proprietaria del marchio da tre generazioni.Un ritorno alle origini per il Gruppo Illy, il cui business all’inizio degli anni ’30 era imperniatosull’intera gamma dei coloniali, e solo successivamente si è focalizzato sul caffè.“illycaffè contribuirà allo sviluppo di Dammann Frèressoprattutto attraverso sinergie commerciali e scambiodi conoscenze - ha dichiarato Andrea Illy, Presidentee Amministratore delegato della illycaffè - con questaacquisizione si consolida l’obiettivo di creare ungruppo leader di qualità nel settore dei coloniali,all’interno del quale ciascuna azienda, forte dellapropria individualità e competenza, sia il riferimento di alta gamma”.L’acquisizione delle quote di maggioranza di DammannFrères, di cui la Gruppo Illy possedeva in precedenzadelle quote di minoranza, si affianca all’acquisizionedell’80% di Domori, produttore di cioccolato di altaqualità, avvenuta lo scorso luglio e a quella del 40% di Agrimontana, società leader nella produzione di prodotti di alta pasticceria.

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Wärtsilä in Italy: [email protected]

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