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MENSILE DI INFORMAZIONE DI ENEL SoStenibilitÀ Piccola Grande Italia i comuni in festa 24 oRiZZonti Nucleare: come la pensano i colleghi 10 oRiZZonti Enel Maritza East 3, il gioiello dei Balcani 14 enel cuoRe Guatemala: la Casa dell'Amicizia 25 electRi citY  D a rss arra 'a ra. e rg e-edsa r a à a zr ss MAGGIO 2010 // NUMERO 4 4

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MENSILE DI INFORMAZIONE DI ENEL

SoStenibilitÀPiccola Grande Italia

i comuni in festa

24

oRiZZontiNucleare: come la

pensano i colleghi

10

oRiZZontiEnel Maritza East 3,

il gioiello dei Balcani

14

enel cuoReGuatemala:

la Casa dell'Amicizia

25

electRicitY D a rss arra 'a ra.e rg e-edsa r a à a zr ss

MAGGIO 2010 // NUMERO 4

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03 eDitoRiAle 

04 bRevi Enel360o p4 

06 Zoom La svolta elettrica p6 // La chiave è la distribuzione p.9 

10 oRiZZonti L'atomo secondo me p10 //  Nasce Enel Green Poer España p12 // Trivellazioniartiche p13 // Enel Maritza East 3, il gioiello dei Balcani p14 // Contratto Elettrici:"Un risultato di tutto rispetto" p16 // Il punto sulla generazione p17 // Quality Value,

al servizio del cliente p18 // Enel e Federica Pellegrini: un podio per due p19 //  Loscreening in un soffio p20 // La geotermia in Islanda p21 

22 SicuReZZA Un impegno senza scorciatoie p22 

23 Zenith Anche la Russia guarda allo Zenith p23 

24 SoStenibilitÀ Piccoli Comuni, grandi energie p24 

25 enel cuoRe Guatemala. Nella Casa dell'Amicizia p25 

26 pRiSmA Quale Paese immaginiamo fra 100 anni p26 // Spirito nomade p27 

28 inteRcultuRA Scelti per voi p28 // In tre minuti p29 

IN QUESTO NUMERO

e is Mensile del Gruppo Enel // Anno 8, numero 4

 A ra da Direzione Relazioni Esterne Enel

Registrazione presso il Tribunale di Roma n.76/2004 del 05/03/2004

Drr rssa Gianluca Comin

edr Enel spa , Viale Regina Margherita 137, 00198 Roma

Razzaz dra Brand Portal // .brandportal.it

 Ar dr & Dsg Neton21 Roma // .neton21.it

tgrafa System Graphic Srl // Via di Torre Sant’Anastasia 61, 00134 Roma

pr aar a rdaz Redazione Enel Insieme // Comunicazione Interna Enel Spa

  Viale Regina Margherita 125, 00198 Roma

or ar a a [email protected]

e is è a sa s ra ira e

Saa s ara ga Fdrg Sy Frf rfaa FSc 

nr s rdaz 7/5/2010

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Editoriale

l’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione,la crescente competitività delle onti rinnovabili el’esigenza di svi lupparle per mitigare i cambiamenticlimatici, le nuove e articolate politiche di governance 

dell’energia. Sono questi gli elementi che hanno avviato negliultimi anni un processo di trasormazione radicale della strut-tura energetica dei Paesi industrializzati. Questa metamorosispinge sempre di più verso una generazione distribuita sulterritorio, che massimizza l’ecienza energetica e abbatte icosti di trasmissione dell’intero sistema. In questo scenarios’impone un proondo ripensamento delle reti elettriche, chenei prossimi anni dovranno soddisare dierenti bisogni intermini di fessibilità, economia e adabilità, consentendo digodere a pieno dei beneci della liberalizzazione del mercato.Tutte queste dimensioni sono riassunte da un unico concetto:le Smart Grids, le reti intelligenti che rivoluzioneranno il rap-porto tra il consumatore e inrastruttura di distribuzione. Giàoggi il cliente può produrre energia in casa e per scambiarlaha bisogno di un sistema di distribuzione bi-direzionale. Larete del uturo sarà quindi simile a Internet: i dierenti utiliz-zatori, scambiandosi inormazioni, potranno così denire lo-calmente i fussi di energia in base alle oscillazioni del prezzoe della disponibilità dell’energia.Non è un impegno da poco per l’Italia e per l’Europa. Si trattadi riprogettare reti elettriche di estensione imponente risalentiin gran parte agli anni Sessanta e Settanta. Ma è una sdada vincere per giungere a un sistema di generazione e distri- buzione dell’energia elettrica più fessibile, più economico,eciente e sicuro.Enel ha deciso di giocare questa partita investendo con deci-sione nell’innovazione. Con oltre due miliardi di euro abbiamorealizzato il più ambizioso progetto inrastrutturale del Paese

dell’ultimo decennio. Mi r ierisco al sistema del telegesto-re e alla relativa installazione in Italia di oltre 32 milioni dicontatori elettronici, oggi tutti telegestiti e teleletti, che sonoil primo passo verso la rete intelligente. Un’iniziativa che ci

ha conerito un primato tecnologico a livello mondiale: siamocapola di Address, il primo progetto varato in Europa per lacosiddetta active demand che può contare su 16 milioni di eurodi nanziamento. Abbiamo inoltre creato un’associazione adhoc, la E-Dso Smart Grid Association, che raccoglie undici trai maggiori distributori e gestori di rete europei dedicata allarealizzazione di un programma su larga scala.Insieme a Endesa, abbiamo poi ondato Meters and More, unanuova associazione internazionale no-prot per promuoverel’omonimo protocollo della nuova generazione di Power LineCommunication (PLC).Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo rmato un accordo conil Ministero dello Sviluppo Economico per un piano trienna-le di sviluppo delle reti nalizzato a una migliore ruizionedell’energia prodotta dagli impianti otovoltaici da 1 a 4 kW inCampania, Puglia, Calabria e Sicilia.Ricordo poi Energy@home, un progetto realizzato con Elec-trolux, Indesit e Telecom Italia, per lo studio e lo sviluppo diservizi innovativi basati sulla comunicazione tra gli elettrodo-mestici di utura generazione. Un passo ondamentale verso losviluppo delle Smart Grids che in uturo consentiranno l’inviodi inormazioni agli elettrodomestici che potranno “autopro-grammarsi” entrando in unzione nelle ore non di picco deiconsumi e a minor costo.L’impegno per garantire un eccellente servizio al Paese e laleadership nell’innovazione riconosciutaci in tutto il mondosaranno mantenuti e raorzati nel uturo grazie alla costantededizione e allo spirito di servizio di tutte le nostre personeche continuano a lavorare con entusiasmo in questa azienda: èa loro che va il mio più sentito ringraziamento per quanto attoe per i risultati di successo che potremo ancora raggiungere.

Livio GalloDirettore DivisioneInfrastrutture e Reti

Il futuro della rete è smart 

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bRASile: enDeSA AiutAle vittimeDel nubiFRAGio

con 1,2 milioni Di euRoAttraverso la sua liale in Brasile,Endesa ha elaborato un piano di oltre1,2 milioni di euro per sostenere leamiglie colpite dal nubiragio che hacausato più di duecento eriti a Ríode Janeiro ad aprile. L’azienda doneràcoperte, alimenti, acqua potabile e ac-cessori per l’igiene personale e 2.843rigorieri. L’aiuto di Endesa soddi-serà il bisogno di circa quindicimilapersone nelle sette città più colpitedella zona dove l’azienda opera.

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techGARAGeun pRemiopeR le impReSe “veRDi”Una microturbina eolica orizzontaleda installare sul tetto. Un circuitoelettronico-digitale ad alta ecienzaenergetica per controllare un’interarete di lampioni da una centralina.Una piattaorma per monitorare intempo reale l’utilizzo di energia incase e uci. Sono i tre vincitori del

concorso TechGarage Clean&Green,iniziativa organizzata da TechGa-rage, Dpixel, Università Luiss e

Fondazione Politecnico di Milano perpromuovere idee imprenditoriali verdicon il sostegno di Enel Green Powere la partnership con il Comune diMilano. I tre vincitori, rispettivamenteEnatek, EBPsolutions e WideTag, sonostati premiati lo scorso 26 marzo pres-so il Politecnico di Milano.

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l’innovAZione enel AllA FieRA Di hAnnoveR Tecnologie zero emission, la nuova sdadel nucleare, le energie rinnovabili diEnel Green Power, le reti intelligen-ti, l’impianto solare termodinamicoArchimede, i contatori elettronici smart

meters, i progetti sull'auto elettricae-mobility Italy di Enel e SmartCity diEndesa: sono i ori all’occhiello dellaricerca e dell’innovazione Enel chesono stati presentati ai leader di mer-cato, ai global player e agli investitoripresenti alla era “Hannover Messe2010”, l’evento tedesco che lo scorsoaprile ha esposto l’eccellenza delletecnologie industriali. Enel, una delleaziende che meglio rappresentano ilmade in Italy all’estero, era presente conuno stand accanto al padiglione Italia,organizzato dall’Istituto Italiano per il

Commercio Estero (Ice).

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SmARt GRiDS FoRum:meno SpRechi con le Reti intelliGenti

Non solo linee, interruttori, trasor-matori: lo Smart Grids Forum, che si ètenuto lo scorso 25 marzo a Roma, èstato organizzato da Business Interna-tional con l’obiettivo di discutere deluturo delle reti intelligenti. Le SmartGrids saranno capaci di dialogare traloro per gestire l’energia provenientedalle onti rinnovabili e per garan-tire più ecienza e meno sprechi,in conormità con i nuovi obiettivieuropei di rispetto ambientale. PerEnel sono intervenuti Livio Gallo, Di-

rettore Divisione Inrastrutture e Reti,Francesco Starace, Direttore DivisioneEnergie Rinnovabili, Andrea Valcalda,Responsabile Innovazione e ambiente.

e360Tecnologia a zero emissioni, contatore elettronico,mobilità elettrica: i gioielli di Enel in mostra alla

fiera di Hannover (Germania) 07

Brevi

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Zoom

la sa ra

mobilitÀ SoStenibileFinalmente arriva l'auto a zero emissioni. A lanciarla,il patto tra case automobilistiche e utility dell'energia.Ecco i progetti di Enel ed Endesa

ZERO EMISSIONIL'intera gamma dei veicoli elettrici Renault

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Q uesta sembra davvero la volta buona per l’auto elettrica.

Dopo decenni di promesse e di prototipi presentati alleere, le case automobilistiche sono nalmente pronte a lan-ciare la sda sul mercato. Per cominciare, tra qualche mese

vedremo le prime cento smart elettriche circolare per le strade di Roma,Pisa e Milano: a riornirle di energia penseranno le colonnine distribuitein strada e i punti di ricarica che Enel installerà nei prossimi mesi nei box e garage dei 100 electric drivers (sia presso l’abitazione che nel posto dilavoro).Il progetto pilota chiamato e-mobility Italy (vedi box alla pagina successiva)servirà a studiare nel dettaglio le abitudini di ricarica degli automobilistiin attesa del lancio commerciale delle vetture, previsto per il 2011-2012. E agiudicare dalle oltre duemila richieste pervenute (su cento posti disponi- bili), anche gli automobilisti sembrano guardare con interesse la possibili-

tà di muoversi in modo più sostenibile.Il vento che spinge l’auto elettrica non soa solo nel nostro Paese. Loscorso 8 aprile Enel, Endesa e l’alleanza Renault-Nissan hanno sottoscrittoa Parigi un accordo di collaborazione per lo sviluppo di questa tecno-

logia in varie aree geograche, dall’Europa all’America Latina. Renault

è uno dei costruttori più convinti del lancio dell’auto a zero emissioni.All’ultimo Salone di Francoorte ha presentato l’intera gamma di veicolielettrici che saranno sul mercato a partire dal 2011: Fluence Z.E. Concept,la amiliare a 5 posti, Kangoo Z.E. Concept, il urgoncino commerciale esuccessivamente Twizy Z.E. Concept, la piccola city car a due posti; ZoeZ.E Concept, la berlina compatta.L’accordo con Renault si inserisce nel lone di collaborazione instauratotra il Gruppo Enel e i diversi produttori di veicoli elettrici. Tra questi gu-ra anche quello rmato lo scorso gennaio con Piaggio, la scuderia italianache produce mezzi commerciali e lo scooter ibrido a tre ruote.

IL PUNTO CRUCIALE“Tutti possono costruire un’auto elettrica. Ma chi saprà costruirla davveroper tutti?” è lo slogan di Renault. La risposta a questa domanda sta

nell’alleanza tra case automobilistiche e utilities che può essere consideratail vero punto di svolta per la crescita del settore. “Si è capito che l’autoelettrica non si può sviluppare in assenza di un’inrastruttura di ricaricacapillare” spiega Andrea Valcalda, Responsabile Innovazione e Ambien-

segue >>

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te della Divisione Ingegneria e Innovazione di Enel. “D’altra parte nonsarebbe sostenibile il costo di una rete di distribuzione in assenza di unsuciente numero di vetture in circolazione. Per ovviare a questo circolovizioso i costruttori di auto e le utilities hanno deciso di lavorare insiemeper studiare quali sono i problemi reali di chi decide di utilizzare un mez-zo elettrico, dai tempi di ricarica alla localizzazione delle colonnine, dalletarie alla durata delle batterie”.Ma quali sono le caratteristiche dell’auto elettrica che vedremo sulle

strade? Innanzitutto bisogna satare il mito della scarsa autonomia delle batterie: la ricarica permette di percorrere ben 130 km anche a velocitàsostenute. Poi quello dei lunghi tempi di ricarica: la batteria da 20 kW puòessere ricaricata nel proprio garage (tramite un allaccio dedicato che evitail sovraccarico) in circa 6/7 ore oppure in un luogo pubblico dove, grazie aconnessioni triase, sarà possibile ricaricarla in un’ora, quando le batteriesaranno in grado di assorbire suciente potenza.

ENDESA, LEADER IN SPAGNA Nella strategia di Endesa l’auto elettrica ricopre un ruolo di primo piano,come si può capire dalle parole pronunciate lo scorso anno dall’Ammini-stratore Delegato Andrea Brentan di ronte alla Commissione Industriadella Camera dei Deputati iberica: “Vogliamo essere noi a guidare ilprocesso che arà della Spagna un modello di mobilità sostenibile basato

sull’auto elettrica”. L’azienda sta rispondendo positivamente alle politichedel governo spagnolo che vuole ar ricordare il suo semestre di presi-denza dell’Unione Europea come quello che ha dato la spinta decisiva allancio di questa tecnologia. Il piano prevede entro la ne del 2010 la messain strada di duemila veicoli elettrici che potranno contare su una rete di546 punti di ricarica nelle città di Madrid, Barcellona e Siviglia.Come in altri campi, anche sull’auto elettrica Enel ed Endesa lavorano insinergia per studiare lo sviluppo dell’inrastruttura, i modelli di business,la tecnologia della batteria. Uno dei temi sotto i rifettori è quello dellaricarica veloce: “Al momento si tratta ancora di un’opzione in ase distudio dal punto di vista tecnologico” dice Valcalda: “Una potenza di 40kW è in grado di caricare una batteria in 10/20 minuti. Ciò consentirebbedi cambiare il modello, rendendolo più fessibile”.

L’IMPATTO SULLA RETECosa succederà quando sulle strade circoleranno decine di migliaia diauto elettriche? Che impatti ci saranno sulla rete di distribuzione? “Que-sto è uno dei maggiori problemi allo studio al momento” spiega FedericoCaleno, dell’unità Sviluppo nella Funzione Tecnologie di Rete della Divi-sione Inrastrutture e Reti. “La risposta arriverà dalle reti intelligenti chepermettono di gestire in modo dinamico la domanda in base alla dispo-nibilità di energia, in particolare di quella prodotta da onti rinnovabili,discontinue poiché dipendenti dalla disponibilità della onte”.Il primo passo per la creazione della rete intelligente è il contatore elettro-nico. Non a caso questa tecnologia è alla base della colonnina di ricaricaper l’auto elettrica.“Proprio come il contatore elettronico, le colonnine sa-ranno completamente gestite da un centro di controllo remoto” continua

Caleno: “Così saremo in grado di monitorare tutto il processo di ricarica,dall’identicazione del cliente alla atturazione”.Per studiare meglio l’impatto sulle inrastrutture e sulla società dell’autoelettrica, l’Unione Europea ha nanziato uno studio della durata di 18

mesi, proposto da G4V (Grid or Vehicle), unconsorzio che riunisce le principali aziendeenergetiche (tra cui Enel ed Endesa) e le universi-tà d’Europa. Questo studio produrrà le soluzioni(tecniche, regolatorie e comportamentali) adatte arimuovere gli ostacoli allo sviluppo del mercato.

L’ANNOSA QUESTIONE DEGLISTANDARDUno dei problemi più urgenti è quello di individuare uno standard unicoa livello europeo per la ricarica dei veicoli elettrici. Gli aspetti caldi sonodue: la presa di connessione e il protocollo di comunicazione tra auto einrastruttura. Entro il prossimo giugno ci dovrebbero essere le votazioniper quanto riguarda la presa: “Purtroppo non siamo riusciti ad arrivare aun’unica soluzione universale – spiega Caleno – ma soltanto a individuareuna tipologia di prese che saranno riconosciute come standard: una so-luzione di design tedesco, una italiana e una giapponese. Quella tedesca,che è quella che stiamo implementando sulle nostre colonnine, può essereutilizzata sia come monoase per l’ambiente domestico, che come triasecon potenze più alte per ambienti pubblici. Sarà il mercato a sceglierequale sarà la soluzione vincente”.

Sul webhttp://www.e-mobilityitaly.ithttp://www.renault-ze.com/ithttp://www.it.piaggio.comhttp://g4v.de

9' tempodi lettura

Zoom

Prosegue la selezione dei cento cittadini che a partire dai pros-

simi mesi guideranno la smart elettrica per le strade di Roma,Pisa e Milano nell’ambito di e-mobility Italy, il primo progettoitaliano che vede coinvolta una casa automobilistica (Mercedes-Daimler) e una utility. A dimostrazione dello stato di avanza-mento del progetto il 12 maggio la smart electric drive è stataconsegnata al Sindaco di Roma Gianni Alemanno. La vettura,caratterizzata dalla tipica livrea bianca e verde, è in tutto e pertutto identica nel design e nel comort a una smart con motorea combustione. Ha un’autonomia di 135 km, del tutto adeguataalla mobilità cittadina, e una velocità massima di 100 km/h.Grazie a una batteria agli ioni di litio, si ricarica completamentein 6-8 ore.Nello stesso giorno è stata presentata ad Alberto Ruiz Gallar-

don, Sindaco di Madrid, la prima cabina teleonica in grado diricaricare un’auto elettrica. Il progetto rientra nell’accordo traEndesa e Teleònica, la compagnia di comunicazione spagnola.

Ra madrd: s ar!

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Ora come ora, il problema dell’auto elettrica assomiglia a quello dell’uo-vo e della gallina. La domanda è: non ci sono auto perché mancano lestazioni di ricarica, o non ci sono le stazioni perché mancano le auto?L’hardware esiste già da decenni, non ha bisogno di grandi progressiscientici per unzionare. Eppure non riesce a prendere piede. Cosa blocca l’auto elettrica allora? Senza dubbio l’alto costo della batteria el’autonomia limitata. Ma come risolverli? La risposta dell’auto ibrida,spinta al massimo dell’ecienza da Toyota, non basta: malgrado gliincentivi statali, resta troppo costosa e ancora dipendente dal petrolio.Le previsioni indicano invece una quota di mercato del 10% entro iprossimi 5-10 anni per le auto esclusivamente ad alimentazione elettrica,quindi a emissioni zero, con batterie al litio ricaricabili semplicementeinserendo una spina nella rete.La gente è stanca del vecchio motore a combustione interna, sporco erumoroso. Ormai i consumatori evoluti sono abituati a un’inormaticasempre più leggera e silenziosa, a teleonini tuttoare, a un’oerta incontinua trasormazione. Solo le automobili continuano a bruciarecarburante esattamente come cent’anni a. Invece ra gli utenti crescel’attenzione all’impatto ambientale dei consumi e dei comportamentiquotidiani. L’esigenza di mobilità sostenibile si a sempre più pres-sante. In un recente sondaggio (Monitor 3SC) addirittura il 73% degliintervistati si è dichiarato avorevole a introdurre delle leggi cheobblighino le case automobilistiche a produrre solo auto ibride, cheaanchino un motore elettrico a quello a combustione interna. Ma ladomanda non basta: per mettere in moto nuove abitudini di consumo

ci vuole anche un’oerta ben strutturata. E nora sul lato dell’oertaè cambiato ben poco. Per risolvere il problema alla radice, ci vuole unnuovo modello di business, che non riproponga le stesse logiche dellarete di distribuzione attuale.

L’intuizione più interessante nora non è uscita dal mondo dell’automo- bile, ma da Silicon Valley, il cuore dell’industria elettronica americana.La novità del progetto Better Place, guidato dal guru dell’inormaticaisraeliano Shai Agassi, sta tutta nel modello di business, che elimina le batterie dai costi attribuiti al cliente, lasciandone la proprietà nelle manidel gestore del sistema, come nella teleonia cellulare, dove il cliente noncompra più l’oggetto ma l’esperienza di comunicazione mobile, sotto or-ma di minuti di conversazione. Nel progetto Better Place l’acquisto dellamacchina non comprende la batteria, abbattendo di molto i costi dellavettura e anche il problema dell’autonomia limitata. Chi avrà uno sche-ma di spostamenti regolari potrà lasciare l’auto sotto carica nel parcheg-gio dell’ucio o sotto casa. Per chi avrà bisogno invece di viaggiare oltreil limite atidico delle 150 miglia, ci saranno delle stazioni di ricambio,dove un sistema robotizzato estrarrà la batteria scarica e la sostituirà conun’altra carica. I l sistema è stato battezzato Quickdrop.I problemi pratici da superare, evidentemente, sono inniti. Primo ratutti, l’approccio psicologico al nuovo sistema, che comporta una certaprogrammazione e incrina il mito dell’auto come strumento di libertàassoluta. Poi questo sistema presuppone una standardizzazione delle batterie, che per adesso è materia molto intricata. Ma Carlos Ghosn, ilpotente capo di Renault-Nissan, ci crede. Al salone di Francoorte halanciato la sua provocazione con una dichiarazione orte: “Prevedo cheentro il 2015 il 10% delle auto prodotte sarà elettrica”. Renault-Nissan haesposto quattro auto al 100% elettriche (vedi articolo a anco), di cui duederivate da Megane e Kangoo, che la casa ranco-giapponese ha già in

sperimentazione con Better Place a Tokyo. Sono le stesse auto dell’accordostretto con Enel in Italia. Potrebbe essere una buona partenza.

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Elena ComelliGiornalista

L'OPINIONE

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al nucleare in Italia sono il 47% dei colleghi Enel, solo il 31% sarebbed’accordo ad avere una centrale nei pressi della propria residenza. Inoltresolo 127 rispondenti sugli 11.881 ritengono di vivere in un territorio adat-to alla costruzione di centrali nucleari.Per quanto riguarda la capacità di r isolvere la dicile situazione ener-getica del nostro Paese, il solare (con il 72%) e l’eolico (con il 55%) sonoindicate come le soluzioni più ecaci: l’ipotesi nucleare si colloca in terzaposizione, con il 43% delle preerenze.

GRANDE FIDUCIA NELL’AZIENDA I colleghi attribuiscono un notevole credito di ducia verso l’azienda perla sua capacità di gestire il progetto nucleare e ben il 55% delle personevaluta positivamente l’accordo di partnership con EdF. Il 71% dei colle-ghi, inoltre, è convinto che Enel ora le migliori garanzie di sicurezza

nella gestione negli impianti di generazione di energia dall’atomo. Innemolto ampia la maggioranza di coloro che sono convinti che il nuclearepossa portare molti beneci all’azienda: lo pensa il 71% contro il 10%, chesi dichiara nettamente contrario.

Se analizziamo i dati del sondaggio in tema di energiacondotto da Gk-Eurisko sulla popolazione Enel inItalia, notiamo che sul nucleare gli orientamenti deicolleghi replicano quelli della popolazione italiana

nel suo complesso. L’unica vera dierenza è che tra le personeEnel il numero dei avorevoli al ritorno del nucleare è di pocosuperiore rispetto al l’esterno: all’interno di Enel i avorevolisono il 47% e i contrari il 36%, con un 17% di incerti. Come peril resto della popolazione italiana, il nucleare è visto positiva-mente per la sua capacità di aumentare l’autonomia energeticaitaliana (77%), per l’assenza di emissioni di gas serra (64%) eper la spinta positiva allo sviluppo tecnologico del Paese (63%).Dal punto di vista delle criticità, invece, per il 90% degli inter-vistati la questione scorie è senz’altro la preoccupazione prin-cipale, seguita dal timore per incidenti e sabotaggi (77%) e dailunghi tempi di costruzione delle centrali (61%). Al sondaggio,che si è svolto nei mesi di marzo e aprile scorsi, hanno risposto11.881 persone, circa il 30% della popolazione Enel in Italia.

IL RUOLO CARDINE DELL’INFORMAZIONE

Uno dei dati più interessanti è senza dubbio la capacità delnucleare di suscitare interesse. Anche se le persone ritengonodi essere molto inormate (60%), c’è una orte aspettativa diconoscenza sull’argomento: ben il 91% vorrebbe saperne dipiù sul coinvolgimento dell’azienda nell’impresa nucleare. Icolleghi dichiarano di reperire le notizie sul tema attraversouna grande varietà di canali: in particolare grazie ai massmedia tradizionali, come la Tv (62%) e i giornali (52%), ai qualisi aancano i canali digitali come Internet (43%), i blog, iorum e i social network (11%). Solo il 27% delle persone dicedi are adamento sui media aziendali per arsi una opinioneal riguardo.

NON NEL MIO GIARDINOLa popolazione Enel non sembra esente alla sindrome Nim- by (not in my backyard, letteralmente non nel mio giardino),il enomeno secondo cui nessuno vuole avere gli impianti diproduzione di energia vicino a casa propria: se i avorevoli

eneRGiA peRcepitAUn sondaggio interno condottoda Gf-Euriso ci spiega comela pensano i colleghi sul nucleare

l'a sd

Orizzonti

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L’intervista a Patrick Moore, pubblicata sullo scorsonumero di Enel Insieme, è stata commentata con grandeinteresse sulla versione online del giornale. Ciò dimo-stra quanto il tema del nucleare sia sentito e in grado disuscitare reazioni, anche orti, da parte dei colleghi.La redazione di Enel Insieme desidera ritornare sull’argo-mento per una precisazione sulle vittime dell’incidentedi Chernobyl di cui si parla nell’intervista. Moore aer-ma che “secondo i dati dell’Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS) […] morirono 56 persone”. Il dato

rierito è parziale, in quanto considera le morti diret-tamente attribuibili all’incidente ma non quelle che, in base a valutazioni di tipo statistico, si ipotizza potranno

avvenire nel tempo. Inatti l’OMS specica che il numerodei decessi è da stimarsi no a 4mila, valutazione checomprende sia i casi di morte già accertata nell’immedia-to, sia quelli che potrebbero vericarsi nei prossimi annitra le oltre 600mila persone che sono state esposte alleradiazioni.Al di là di questa dovuta precisazione, riteniamo chenessuna stima delle vittime possa in alcun modo sminui-re l’entità dell’incidente di Chernobyl. Un evento terribileche però non potrà più ripetersi, grazie ai criteri di

sicurezza adottati negli impianti nucleari di tecnologiaoccidentale, resi oggi ancora più stringenti per i reattoridella terza generazione.

ua rsaz da s'rsa a park mr

SlOvacchIaParticolare della centrale di Mochovce

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La notizia era nell’aria da tempo, ma il via libera uciale èarrivato solo dopo il Consiglio d’Amministrazione di Endesa equello di Enel Green Power nei giorni 15 e 17 marzo scorsi: leattività rinnovabili di Ecyr (Endesa Cogeneracion y Renovables

S.L.) in Spagna e Portogallo saranno integrate con quelle di Enel GreenPower (EGP). Il capitale di Ecyr, sarà posseduto per il 60% da EGP e peril 40% da Endesa.Si tratta del primo passo verso la creazione di una nuova società chegestirà in modo unitario tutte le attività rinnovabili nella penisola ibe-rica all’interno del perimetro di EGP. La nuova realtà si chiamerà EnelGreen Power España e sarà ormata dalla confuenza di Ecyr e del 50%

delle attività di Enel Union Fenosa Renovables S.A. (Euer), la joint ven-ture paritetica con Gas Natural/Union Fenosa, detenuta indirettamentetramite EGP International B.V. (EGPi Bv, società posseduta a l 100% dallastessa EGP).

IBERIA IN CRESCITA L’operazione permetterà di sostenere il orte sviluppo delle energierinnovabili nella penisola iberica, che rappresenteranno il 47% della cre-scita della capacità installata di EGP. EGP España disporrà a regime diuna capacità operativa di circa 1,353 GW, con un portaoglio di energierinnovabili diversicato: 88% eolico, 4% mini-idro, 1% otovoltaico e 7%di impianti di co-generazione e alimentati a biomasse.“Siamo veramente contenti che questo passo di orte integrazione siastato compiuto.” ha detto Francesco Starace, Presidente di Enel Green

Power: “Oggi possiamo contare sulla grande orza di Endesa che, oltrea essere azionista di Enel Green Power España, contribuirà in manieraimportante alla continua crescita della nostra presenza nella penisolaiberica, grazie alla diusa presenza sul territorio e alla straordinaria

capacità di rapporto con tutte le istituzioni spagnole e portoghesi. Siamoelici di accogliere in questa opera di creazione di un nuovo grande polorinnovabile anche tutte le proessionalità eccellenti dei colleghi di Euerche verranno a are parte di Enel Green Power España”

LE TAPPELa prima ase dell’integrazione è stata realizzata con una serie di tappeche si sono chiuse il 31 marzo 2010: in primis l’acquisizione da parte diEGPi Bv del 30% di Ecyr; poi l’aumento di capitale di Ecyr riservato aEGP International B.V, sottoscritto mediante il conerimento della par-tecipazione del 50% di Euer più cash. Fino a dicembre 2010 Enel GreenPower España ed Euer andranno avanti in modo parallelo, poi comince-rà la ase di integrazione e di consolidamento che si concluderà alla nedel 2011.Secondo Francisco Javier Querol Vidal, Responsabile Personale eOrganizzazione della Divisione Energie Rinnovabili, la creazione diEnel Green Power España è una grande opportunità per le personeche lavorano in entrambe le aziende: “La nascita di una nuova societàporterà innanzitutto nuovi investimenti e possibilità di sviluppo. Le

persone di Ecyr e di Euer avranno uguali opportunità nello sviluppoin Enel Green Power España e nel corso dei prossimi mesi il processodi integrazione orirà loro anche nuovi percorsi all’interno delle varierealtà del Gruppo”.

nas eGreen Power España 

DentRo il peRimetRo eGpGestirà in modo unitario le attivitàrinnovabili nella penisola Iberica

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Il piano di trivellazione di SeverEnergia a Samburgskoye, in Russia,prevede entro il 2011 (data prevista per l’avvio della produzione) larealizzazione di 36 nuovi pozzi, necessari per alimentare adeguata-mente il primo blocco dell’impianto. Di conseguenza, vista la tempi-

stica di perorazione e di completamento del pozzo, è stato indispensabi-le avviare le operazioni di trivellazione con largo anticipo.Per velocizzare la ornitura di tutte le attrezzature di trivellazione neces-sarie e dei servizi collegati (approvvigionamento dei materiali, perora-zione direzionale, ecc…), l’appalto è stato assegnato a un unico ornitorecon un contratto integrato. A luglio 2008 SeverEnergia ha acquistato unimpianto di trivellazione ed estrazione del gas adatto alle operazioniin territorio artico e dopo pochi mesi, a ottobre, è stato dato l’avvio alle

attività di perorazione presso il campo di Samburgskoye. Il primo poz-zo è stato completato con molto ritardo rispetto a quanto programmato,a causa dei “tempi di non produttività” (non productive time) durante leattività di perorazione e del tempo necessario a condurre un’analisiapproondita delle caratteristiche del giacimento. Di conseguenza, ilcosto di perorazione del pozzo è stato decisamente superiore a quantoprevisto.

UN PIANO PER RIDURRE TEMPI E COSTIPer porre rimedio a questi problemi, il dipartimento di perorazione diSeverEnergia è intervenuto con una campagna volta a ridurre signica-tivamente sia i tempi non produttivi che il costo del singolo pozzo, perallinearlo al valore previsionale del piano di lungo termine. In parti-colare, è stata modicata la strategia del procurement (cioè di approvvi-gionamento dei materiali) e, al posto del contratto di ornitura unico,sono stati stipulati accordi specici con diversi ornitori per le singoleattività. Dal punto di vista tecnologico inoltre sono stati introdotti nuovistrumenti di perorazione tra cui well-heads, x-mas trees (alberi di natale),materiali tubolari, drilling muds e sistemi di perorazione ad alte presta-zioni. Tra queste nuove tecnologie, spicca il casing drilling, un macchina-rio adatto alle perorazioni dello strato di permarost, la parte del suoloche rimane perennemente ghiacciata. L’area in cui si stanno svolgendo leoperazioni, inatti, è costituita da uno strato di terreno congelato di circa350 metri. Con questa tecnologia, la perorazione e l’allestimento del ca-

sing drilling procedono in parallelo, per rendere le operazioni più veloci.SeverEnergia è stata la prima azienda in Russia a la seconda al mondo aintrodurre il casing drilling in ambiente permarost.

Grazie alle modiche introdotte, il costo dell’ultimo pozzo realizzato èstato quattro volte ineriore al primo. Anche sotto il prolo della tempi-stica delle operazioni, sia il tempo totale che i tempi non produttivi sonostati ridotti drasticamente.

traz artiche 

Enel Trade, controllata di Enel che opera nel campo degliapprovvigionamenti di materie prime energetiche e del trading,ha nal izzato l’acquisto degli asset nel settore gas dalla societàcanadese Stratic Energy Corporation, in base all’accordo rma-to a novembre 2009. Tali asset comprendono riserve per circa0,7 miliardi di metri cubi e alcune licenze esplorative per unvalore complessivo di 33 milioni di euro. L’acquisizione ha peroggetto l’intero portaoglio gas di Stratic in Italia che compren-de le licenze di San Marco e Casale Cocchi per il giacimento diLonganesi in Emilia Romagna, e altri diritti esplorativi in Italia.L’acquisizione degli asset di Stratic segna un ulteriore passoavanti nella strategia di Enel di integrazione verticale, garan-tendo l’accesso diretto alle materie prime energetiche. In questaprospettiva, anche gli accordi di Enel con Repsol e Gd-Suez(Algeria), con Total (Delta del Nilo) e con SeverEnergia, societàrussa gestita in partnership con Gazprom ed Eni.

Gas rd iaa:s ’aqs da Sra 

upStReAmSeverEnergia introducenuove tecnologie per migliorare le prestazioni

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RepoRtAGeLa centrale è un esempio di efficienzaa livello mondiale. Parlano le personeche hanno reso possibile questo risultato

Siamo nella parte centro-meridionale della Bulgaria, a soli 60km dal conne con la Turchia. Quando arriviamo nei pressi diMednikarovo, vediamo subito le nuvole emesse dalle ciminieredella centrale termoelettrica Enel Maritza East 3. Non si tratta

di umi di scarico, bensì dell’innocuo vapore prodotto dall’acqua di ra-reddamento dell’impianto. Dal punto di vista ambientale Enel MaritzaEast 3 (EME3) viene inatti considerata un gioiello: nel ebbraio del 2009sono stati completati i lavori di ristrutturazione che la rendono l’unicacentrale alimentata a l ignite nell’area dei Balcani in grado di operare nelpieno rispetto dei limiti introdotti dall’Unione europea. A dicembre del2009 Enel Maritza East 3 ha ricevuto il certicato ISO 14001:2004 con cui

si attesta che la centrale opera in linea con i migliori standard ambienta-li del mondo. Secondo John Clark, Country manager Bulgaria, si trattadi un caso senza precedenti nel Paese, un esempio da imitare dal puntodi vista dell’ecienza e della sostenibilità nella produzione d’energia:“Abbiamo trasormato non solo l’impianto, ma soprattutto il modo dipensare della gente e i processi. Questo risultato non deve essere consi-derato come il successo di pochi, ma come il prodotto del lavoro di unasquadra che si è posta obiettivi importanti e non si è atta scoraggiaredalle dicoltà incontrate lungo il percorso. Se la Bulgaria oggi è un Pae-se migliore grazie a Enel, d’altra parte si può dire che Enel è un’aziendamigliore anche grazie alla Bulgaria”.A seguito della ristrutturazione, la vita operativa è stata estesa di ulte-riori quindici anni e la capacità dell’impianto è aumentata da 840 a 908MW, come si può vedere costantemente negli schermi televisivi distri- buiti in tutto l’impianto. L’ammodernamento non ha riguardato esclu-sivamente le unità produttive, ma anche i trenta ambienti di lavoro piùimportanti della centrale tra cui i magazzini, le ocine, le sale manovra,ecc. Entro il prossimo settembre l'ammodernamento sarà completo.

Enel Maritza East 3 g d

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baa

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7' tempodi lettura

CENTRALE DA PRIMATODal punto di vista dell’ecienza la centrale di Enel Maritza East 3continua a battere i suoi record di produzione: durante la giornata del27 Gennaio 2010 ha generato 21.521,6 MWh grazie all’operatività di tuttee quattro le unità produttive. Il risultato è merito della modernizza-zione dell’impianto. “I lavori di ambientalizzazione sono stati il rutto

delle sinergie e del lavoro comune del personale di EME3 e quello dellaDivisione Ingegneria e Innovazione di Enel” ha spiegato Quinto DiFerdinando, Direttore della centrale. “Abbiamo atto veri e propri passida gigante. L’applicazione di tecniche lean e un approccio sistematicoalla risoluzione dei problemi hanno così portato a una nuova organizza-zione che oggi ci permette di battere tutt i i record operativi”. Ma non ètutto. Gli ottimi risultati derivano anche dall’implementazione, a partiredal 2007, dei criteri di eccellenza operativa Zenith. Questa losoa puntaa promuovere un continuo miglioramento delle pratiche e permette allosta di reagire con estrema rapidità alle diverse necessità produttive.Lo scorso 29 aprile nella centrale bulgara è avvenuto il passaggio u-ciale del testimone tra il team di incubazione del progetto Zenith Quasar

e quello di miglioramento continuo dell’impianto. I risultati noraconseguiti nella ase di incubazione vengono giudicati eccellenti, benoltre le aspettative, come si può capire dalle parole di Stanimir Proi-chev, Project manager Zenith-Quasar: “Sono state coinvolte 518 personein 38 cantieri attraverso 92 direttrici di miglioramento; abbiamo ridottodel 30% i guasti per errate manovre grazie a un’analisi sistematica deiproblemi critici e ripetitivi; senza contare i notevoli miglioramenti nellagestione del personale, nella pianicazione della manutenzione, ecc…”con ripercussioni positive sul piano della sicurezza e delle perormance tecnico/economiche. Claudio Barbieri, ormatore di Enel University,giornalmente a contatto diretto con il personale, dice che è molto miglio-rata l’aria che si respira in centrale: “Il miglioramento del clima internoè tangibile e lo si evince anche dalla quantità di iniziative provenientidalle persone: 250 proposte di miglioramento approvate dalla Direzione,di cui ben 60 già testate, e 105 in ase di realizzazione”.

UN CAMBIO DI CULTURA INDUSTRIALEDurante l’ultimo anno Enel Maritza East 3 ha puntato molto sul rontedella sicurezza, ottenendo risultati importanti, come ci spiega TodorKlisurov, Responsabile Salute e Sicurezza EME3: “Non solo abbiamovinto la competizione Work smart –Think Sae, ma siamo stati in gradodi ar rifettere i colleghi sul valore più importante, cioè la propria vita.Oggi ciascuno di loro è consapevole che per tornare a casa sani e salvinon si deve mai sottovalutare il rischio intrinseco a ogni attività condot-ta in centrale”. A questo proposito sono state lanciate diverse campagnein tema di sicurezza e tanti corsi di ormazione. “Nel 2010 abbiamo

lavorato tanto con le aziende appaltatrici, che al momento rappresentanouna criticità sul piano della sicurezza” continua Klisurov. “Siamo peròconvinti di riuscire a portarle agli standard richiesti da Enel. Questorenderà la centrale un modello per tutta la Bulgaria dal punto di vistadella sicurezza sul lavoro”.Per l’ingegnere capo dell’impianto, Nikolay Nikolov, quello che èaccaduto a EME3 è un evento di portata storica che proietta l’impian-to nel salotto buono delle best practices internazionali: “Credo che siainnanzitutto il rutto di una cultura industriale di altissimo livello – hadetto – condivisa dal management e dalle maestranze che hanno saputorispettare reciprocamente il patrimonio di esperienze personali e pro-essionali”. Ciò ha portato a una crescita notevole del middle management,all’integrazione tra le diverse unità operative della centrale, allo svilup-

po della comunicazione interna (i lavoratori possono accedere alla postaelettronica e ai media aziendali tramite una serie di chioschi distribuitiin tutto l’impianto) e a una maggiore responsabilizzazione individuale.Chiunque decidesse di venire a Enel Maritza East 3 può vederlo con ipropri occhi.

MEDNIKaROvO (bulgaRIa)Una veduta frontale dell'impianto a lignite

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Lo scorso 5 marzo è stata sottoscritta l’”ipotesi di accordo” per il

rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del settoreelettrico che era scaduto, sia per la parte economica che perquella normativa, il 30 giugno 2009. Enel Insieme ne ha parlato

con Massimo Ciof, Direttore Personale e Organizzazione, e RobertoCrivelli delle Relazioni Industriali, che ha seguito da vicino lo svolgi-mento della trattativa.

Otto mesi di trattativa per sottoscrivere il rinnovo contrattuale.Non sono tanti?Cio: Sono stati necessari per trovare un giusto equilibrio tra esigenzeaziendali e aspettative dei lavoratori. Dal punto di vista economico, 157euro di aumento medio a regime sono un risultato di tutto rispetto. Nelcontempo, sono stati onorati gli accordi interconederali che ancoranoi rinnovi contrattuali all’indice dei prezzi al consumo (IPCA), depuratidall’infazione importata per i prodotti energetici calcolata dall’Istitutopubblico di studi ed analisi economica (ISAE).

Quali sono gli a ltri aspetti importanti del contratto?Crivelli: Innanzitutto la durata. Tre anni e mezzo invece dei tre previstidagli accordi interconederali, che permettono di allineare la scadenzacon gli altri contratti del comparto energia. Un rierimento doveroso vainoltre ai 4 euro mensili che le aziende si sono impegnate a versare perla previdenza complementare degli iscritti ai ondi negoziali (per Enel èil Fopen, n.d.r.), che nella nostra azienda rappresentano circa il 90% delpersonale. Questa cira si aggiunge ovviamente al contributo aziendalepari a 1,35% della retribuzione (un altro 1,35% lo versa il lavoratore), unvalore tra i più alti a livello nazionale.

I due aspetti normativi di maggior rilievo riguardano la regolamenta-zione del diritto di sciopero e la classifcazione…Crivelli: Per quanto riguarda lo sciopero, “l’accordo quadro” tutela ilprincipio ondamentale secondo cui entrambe le parti condividono la

salvaguardia della continuità del servizio e della sicurezza del sistemaelettrico. Stabilire che i cittadini non debbano subire i danni di un’inter-ruzione del servizio a causa dello sciopero dei dipendenti elettrici è unsegno di grande maturità. Per arrivarci ci sono volute determinazione,disponibilità e un po’ di antasia per trovare una soluzione inedita peril personale reperibile. Con i l nuovo contratto i lavoratori reperibili cheaderiscono a uno sciopero dovranno assicurare la propria disponibilità aintervenire tempestivamente in caso di guasto, per garantire il ripristino

del servizio. Fin qui niente di nuovo: la vera novità consiste nel atto che,se oggi l’azienda trattiene la retribuzione persa dai lavoratori per l’ade-sione allo sciopero, con il nuovo accordo, in caso di sciopero nazionale,la cira sarà devoluta in solidarietà. È una soluzione “sperimentale”: tradue anni vedremo quali saranno i risultati di questo nuovo approccio.

Per quanto riguarda la classifcazione?Crivelli: Questo aspetto è così complesso che è stato impossibile aron-tarlo all’interno delle trattative per il rinnovo contrattuale. Ci siamopresi ancora un anno per rispettare i tempi. Nel rattempo abbiamossato alcune linee guida come la riduzione del numero dei livelli diinquadramento e il rapporto parametrale tra la categoria massima equella minima, entrambi molto elevati rispetto agli altri settori. Per nonlivellare le proessionalità dovremo però studiare nuove soluzioni che

valorizzino il merito.

La sicurezza è un punto ondamentale della strategia aziendale. Comesi evince questo impegno nel contratto?Cio: Per esempio se guardiamo al ruolo del committente come promo-tore di iniziative per la prevenzione di criticità nella sicurezza dei can-tieri oppure all’adozione di strumenti che raorzino il coordinamentoe la cooperazione delle imprese e dei lavoratori nei cantieri di dimen-sioni rilevanti. Si prevede inoltre di costituire un organismo bilaterale,espressione cioè delle aziende e dei sindacati, con compiti propositivi, diverica e monitoraggio sulla situazione antinortunistica e di tutela am- bientale. Insomma, abbiamo cercato di r iscrivere la normativa contrat-tuale in materia per raorzare ulteriormente il contributo all’obiettivo

“zero inortuni” che rimane prioritario per la nostra azienda.

cra er:

"Un risultato di tutto rispetto"l'inteRviStAMassimo Cioffi e Roberto Crivellispiegano a Enel Insieme i puntichiave dell'accordo

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In qualità di responsabile degli impianti di produzione di Enel inItalia Roberto Renon ha un osservatorio privilegiato sul mondodella generazione di energia. Lo abbiamo intervistato per are ilpunto della situazione del comparto.

Quali sono le sfde più importanti per la generazione?Quelle indicate dalla nostra mission. Cioè produrre energia elettricarispondendo alle esigenze del mercato, nel rispetto dell’ambiente e dellasicurezza delle persone, con elevati standard di qualità, in sintonia conle comunità in cui operiamo. Una sda dicile, che contempla il rispettodei limiti stringenti dettati dalla nuova normativa ambientale, la fes-

sibilità richiesta dal mercato dell’energia, i rapporti con le istituzioni, iprogetti di eccellenza e miglioramento continuo. Ma atemi dire che nonci può essere eccellenza senza porre tutti i giorni la sicurezza in cimaalle nostre preoccupazioni.

Qual è l’impegno di Enel in questo senso?La sicurezza per noi è la priorità numero uno. Ci siamo posti l’obiettivodi “zero inortuni” e non ci ermeremo no a quando non lo avremo rag-giunto in tutti gli impianti. I numeri ci conortano sul lavoro atto: negliultimi cinque anni l’indice interno di requenza degli inortuni si è ridottodell’80% nella nostra Divisione e tra il 2007 e il 2009 gli inortuni registratida imprese appaltatrici si sono ridotti del 34%. Chiaramente però nonsiamo soddisatti, lo saremo quando avremo raggiunto l’obiettivo.In questo elenco inoltre mancano gli incidenti che non si sono vericatima che potenzialmente potevano accadere, i cosid-detti near miss errors. Studiarli in maniera analiticaè ondamentale per migliorare i comportamentiorganizzativi e la cultura della sicurezza.

È possibile trovare una visione comune sui temi

della sicurezza con le aziende appaltatrici?Noi lavoriamo con queste aziende per metterle incondizione di operare secondo la visione e gli stan-dard richiesti da Enel. Si è creato così un rapportosereno, con regole chiare e trasparenti, sia nelle asidi appalto che nell’operatività. Le parole chiave diquesto rapporto sono collaborazione e massimaresponsabilità.

Che strumenti utilizzate?Innanzitutto abbiamo incluso i temi della sicurez-za nel vendor rating, cioè nella valutazione delle perormance delle aziende che lavorano con noi.Chi non usa i dispositivi antinortunistici, non a

ormazione del personale, non eettua controlliscrupolosi, non può lavorare con Enel. Poi abbiamodato vita a tante iniziative per aiutare gli appalta-tori a crescere con noi. Tra queste Maggior supporto,

un progetto per introdurre nei cantieri gruppi di sorveglianza compostida persone interne e specialisti esterni che per 24 ore al giorno suppor-tano la direzione nel rapporto con le aziende appaltatrici. Uno strumen-to che utilizziamo in particolare nelle ermate programmate di lungoperiodo (in questo momento a Brindisi n.d.r.) e presto sarà esteso a tuttoil mondo Enel.

Alla vigilia di Pasqua c’è stato un incidente mortale a TorrevaldaligaNord. Come è stato possibile, nonostante l’impegno prouso nellaprevenzione?L’incidente ci ha colpito e scosso proondamente. Per la ricostruzione

della dinamica dei atti abbiamo coinvolto i massimi esperti in mate-ria di sicurezza e collaboriamo assiduamente con gli enti di controlloper analizzare in dettaglio cosa abbia causato questa tragedia. A valledell’episodio dobbiamo ancora una volta interrogarci per capire come siapossibile are qualcosa in più per rendere sempre più sicuro il lavoro.

Che messaggio vuole mandare ai colleghi che lavorano nelle centrali?Alla luce di quanto accaduto, oggi lo sconorto è visibile sui volti dellepersone in ogni riunione o negli impianti. Ma questa tragedia deve spro-narci, dobbiamo reagire. Voglio quindi chiedere a tutti di impegnarsiper continuare a lavorare con attenzione crescente e con serenità, senzamai accettare alcun compromesso sulla sicurezza.

Il punto sulla generazione

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Con la liberalizzazione del settore che si è completata nel2007, sono comparsi sul mercato elettrico una serie di nuovisoggetti – basti pensare ai produttori, cresciuti in modoesponenziale anche a seguito delle incentivazioni delle onti

rinnovabili – e sono nati nuovi servizi, nuove attività e nuovi esercenti,come le società di vendita. Benché l’Autorità per l’energia elettrica e ilgas (AEEG) ne abbia denito ruolo e responsabilità, questa pluralità diinterlocutori ha disorientato il cliente che spesso non riesce a indivi-duare i soggetti a cui rivolgersi in caso di ritardo o mancata esecuzionedel servizio richiesto. Ciò è emerso chiaramente da una ricerca che laDivisione Inrastrutture e Reti ha realizzato nel primo semestre 2009: il43% degli stessi clienti del mercato libero (coloro quindi che hanno scel-to consapevolmente un nuovo venditore tra quelli presenti sul mercato)non è in grado di distinguere chiaramente i diversi ambiti di responsa- bilità. Un disorientamento conermato anche dall’analisi delle richiestedi inormazione che pervengono a Enel.Per questo motivo la Divisione Inrastrutture e Reti ha realizzato unprogetto di ocalizzazione del processo di qualità commerciale e custo-

mer care, presidiata a livello centrale dalla Funzione Vettoriamento ReteElettrica e Servizi Supporto Rete Gas, che prevede l’istituzione a livelloterritoriale di Reerenti nelle Macro Aree, nelle Distribuzioni TerritorialiRete e nelle Zone. “Il presidio è stato esteso a livello territoriale – spiegaCarlo Bozzoli, Responsabile della Funzione Vettoriamento Rete Elettricae Servizi Supporto Rete Gas – con l’obiettivo di operare in modo proat-tivo e non più soltanto in modo reattivo, supportando le Zone e le UnitàOperative in unzione delle esigenze dei clienti, estendendo l’ambito alprocesso di customer satisaction”.

L’ECCELLENZA NON BASTA La Divisione presidia con successo la qualità commerciale gestendo circasette milioni di prestazioni/anno con un livello di servizio prossimo al100% (99,5% nel 2009). Ma ornire prestazioni eccellenti non basta: EnelDistribuzione punta a ar sì che sia elevata anche la percezione dellaqualità del servizio da parte dei clienti. Il processo di customer satisac-

tion, mira proprio a misurare questa percezione. In questo contesto nasceQuality&Value, un progetto ormativo che coinvolge tutti i livelli orga-nizzativi, partendo dal management attraverso interviste e ocus group per

individuare i punti nodali del cambiamento da supportare e sostenereall’interno del proprio ruolo. L’iniziativa, realizzata in collaborazionecon Enel University, è rivolta a circa trecento colleghi a l ivello centralee territoriale e a tutti i reerenti della nuova struttura. Un percorso diormazione iniziato a marzo che proseguirà no a settembre.I primi a essere coinvolti sono stati proprio i responsabili di line dellestrutture territoriali, che hanno lavorato insieme con grande coinvolgi-mento e interesse. Si sono conrontati sui bisogni del cliente, sui punti diorza e di debolezza del nostro processo di erogazione del servizio, suquali siano i veri alleati e gli ostacoli al cambiamento, su quali impegnie quali azioni intraprendere concretamente. Una rifessione guidata - esupportata da metodologie innovative di apprendimento - per spingereognuno a rifettere in prima persona sul proprio ruolo nel progetto dicambiamento. Motivazione, ducia e predisposizione dei partecipantinon sono mancate. Alla domanda: “Quali sono i nostri alleati in questoprocesso di orientamento al cliente?”, la quasi totalità dei partecipanti harisposto: “Il nostro storico e radicato spirito di servizio”.

Qay va

al servizio del cliente

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Basta un tuo alla supercampionessa di nuotoFederica Pellegrini per saltare dalla cima di unacascata e riemergere nell’intimità di casa sua. Conquesta sequenza della durata di trenta secondi,

ideata dall’agenzia Saatchi & Saatchi, Enel lancia Energia Tutto

Compreso Green. Con la nuova oerta, che prevede due mesigratis nel caso l’utente rispetti la “taglia” mensile scelta, tuttii mesi dell’anno ogni anno, Enel vuole premiare il consumoconsapevole e sensibilizzare i consumatori verso le tematicheambientali. Chi sottoscriverà Tutto Compreso Green potrà con-tare su energia prodotta esclusivamente da onti rinnovabili. Iclienti potranno controllare la propria bolletta in tempo realesu internet o, volendo, riceverla su carta ecologica. Inoltre po-

tranno usuruire di un servizio sms gratuito che li inormeràsui consumi eettuati durante il mese.

LA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI“La scelta di un testimonal come Federica Pellegrini”, ha aer-mato Gianflippo Mancini, Direttore della Divisione Mercato,“ci è sembrata logica perché, come Enel, è italiana, vincente esensibile alle tematiche ambientali”. Oro olimpico, due voltecampionessa mondiale di nuoto, Federica Pellegrini è il testi-

monial ideale di Enel per diversi motivi. Incarna dinamismo,determinazione, risultati, prospettive: è un simbolo di energiapositiva. Ed è indissolubilmente legata al l’acqua, una delleonti di energia “pulita” che caratterizza, tra l’altro, la nuovaoerta Energia Tutto Compreso Green. Da un sondaggio emerge

che la nuotatrice gode di un alto livello di riconoscibilità egradimento e che gli italiani la associano al concetto di vittoriasportiva.

CLIENTI SEMPRE PIU’ GREENDurante la conerenza stampa di presentazione a Milano,Gianlippo Mancini e Simone Lo Nostro, Responsabile Mar-keting, Supply e Vendite Corporate della Divisione Mercato,hanno spiegato lo scenario di mercato in cui Enel si muove. Icittadini sono sempre più attenti al risparmio e consapevoliche la liberalizzazione del mercato può portare loro benecisul piano del risparmio energetico ed economico. Fino a oggi ben 2.9 milioni di amiglie e 2.4 milioni di imprese hannoaderito alle oerte sul mercato libero, uscendo da quello delletarie regolate, e più del 70% di queste ha scelto Enel. La l ibe-ralizzazione del mercato dell’energia in Italia è avvenuta solonel 2007: nonostante questo, il tasso di crescita nel nostro Paeseè tra i più importanti d’Europa.

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Dagli impianti di generazione d’energia arriva unimportante contributo per la diagnostica delle ma-lattie respiratorie. Il sistema si chiama Elsa (Energy

Lung Sound Analysis) ed è nato dalla collaborazionetra la Ricerca Enel e l’Unità operativa di Pneumologia del Di-partimento cardio-toracico dell’Azienda ospedaliero-universi-taria di Pisa. Creato a partire dalla tecnologia per la diagnosti-ca della combustione del gas, Elsa registra il suono del respiroe permette di acquisire dati sullo stato di salute dei polmoni.“Un caso esemplare di ertilizzazione incrociata tra scienzediverse”, ha detto il Responsabile delle Politiche di Ricerca eSviluppo di Enel, Gennaro De Michele. La presentazione delprogetto è avvenuta nell’ambito del convegno Frontiers in arti-

cial respiration che si è svolto lo scorso 15 aprile a Pisa. Nel cor-so dell’evento, Nicolino Ambrosino dell’Azienda ospedalierapisana ha spiegato di avere nora sperimentato il metodo Elsa

su quasi 200 persone, di cui 125 volontari sani e non umatori,e su circa 70 pazienti aetti da dierenti patologie. I risultatipositivi della sperimentazione hanno così spinto Enel Cuore,la onlus di Enel che opera in ambito socio-sanitario, a nan-ziare l’acquisto di altri cinque prototipi di Elsa che sarannoinstallati in centri specializzati italiani, europei e statunitensi.

UN CASO DI SERENDIPITÀ Elsa è un caso evidente di serendipità, un enomeno tipico nel-la scienza che permette di are una scoperta mentre si lavoraa un lone di ricerca completamente diverso. In particolarei ricercatori Enel lavoravano a un sistema per analizzare ilrumore delle amme delle turbine a gas dove si produceenergia elettrica per vericare l’ecienza della combustione.Hanno poi intuito che la stessa tecnica poteva essere applicatain campo medico per la registrazione e l’analisi dell’energiadel suono nel respiro dei pazienti aet ti da patologie polmo-nari. Secondo De Michele, per capire come unziona questamacchina basta pensare a una amma sul ornello: “Quando brucia male, per esempio perché la piastra non è collocata bene al suo posto, si avverte un rumore uori norma”. Fattele debite proporzioni, lo stesso si può are con i rumori dellarespirazione. “L’aria – continua De Michele – passa attraversole vie respiratorie, producendo suoni diversi in relazione alloro diametro, alla loro lunghezza e al atto che siano libere ono”. Elsa elabora un tracciato che ornisce indicazioni obiettivee quanticabili sulla salute del polmone. A dierenza dellaspirometria, la nuova macchina può essere acilmente usatada tutti i pazienti – compresi bambini, anziani e persone condisabilità – con una tecnica non invasiva; basta appoggiare ilmicroono sulla base del collo.

Orizzonti

l srg sff

elSA

Nato per la diagnostica delle turbine,il sistema oggi viene utilizzatodalle aziende ospedaliere per testare la salute dei polmoni

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La geotermiaEnel

n islandaNelle scorse settimane l’Europa ha dovuto are i conti con lanuvola di cenere generata dall’eruzione del vulcano islan-dese Eyjajallajökull. Come ben sanno coloro che dovevanoprendere un aereo, il enomeno ha mandato letteralmente in

tilt il traco aereo internazionale. Chi non si è meravigliato più di tantodell’eruzione sono proprio gl i islandesi: gli abitanti di questa isola del NordAtlantico, da sempre hanno a che are con le maniestazioni vulcanichee geotermiche che considerano parte integrante della vita e della culturalocale, nonché un’importante attrazione turistica.Per saperne di più ne abbiamo parlato con Lio Ceppatelli, ResponsabileProduzione Geotermica nell’ambito dell’Area Italia ed Europa di Enel

Green Power. “Vicino all’aeroporto di Rejkjavik – ci racconta – esiste unimpianto geotermico le cui acque di scarico hanno creato una ‘laguna natu-rale’, chiamata blue lagoon, sede di un grande centro benessere dove annotappa i turisti internazionali, che decidono espressamente di are scaloin Islanda durante i voli transoceanici, per usuruire dei servizi termali”.All’origine di queste maniestazioni geotermiche c’è l’unione tra acquae onti di calore nel sottosuolo: “L’Islanda – spiega Ceppatelli – ha unastruttura geologica abbastanza giovane, con attività vulcaniche particolar-mente intense, caratterizzate dalla presenza di camere magmatiche moltovicine alla supercie terrestre. È anche un Paese ricco di acqua”.

UN kNOw-HOw MATURATO A LARDERELLOEnel ha avuto modo di entrare in contatto con la realtà geotermica islan-dese. “Siamo stati coinvolti in un progetto di esplorazione proonda nelPaese, dai 4.000 ai 4.500 metri – prosegue Ceppatelli - grazie soprattuttoall’esperienza maturata nel nostro sito geotermico di Larderello, in Tosca-na, l’unico al mondo dove le esplorazioni si spingono a tali proondità. C’èquindi un preciso know-how tecnico di Enel alla base di questa collabora-zione, espressamente richiesto dagli islandesi che stanno sperimentando latecnologia geotermica di proondità con alte temperature”.Un altro tema in cui la nostra azienda viene considerata all’avanguardia èla tecnica di coltivazione dei campi geotermici, come ci spiega Ceppatelli:“Anche qui Enel Green Power ha una competenza specica r iconosciuta alivello internazionale e non è la prima volta che veniamo chiamati dall’este-ro per studiare e suggerire le migliori tecniche di utilizzo della risorsa.L’obiettivo è quello di evitare che un uso troppo invasivo, e pertanto nonadeguato, esaurisca il campo geotermico. Giusto per dare un’idea, ricordoche nel comprensorio geotermico di Larderello, in cento anni di attività,abbiamo utilizzato circa il 3% del potenziale energetico esistente. Il che ciconsentirà di usuruirne ancora a lungo. E questo grazie a una tecnologiache rispetta la onte energetica e l’ambiente circostante”.

OrizzontiOrizzonti

lucY e lA mAniA DellA

peRFeZioneRacconta Rita Levi Montalcini, nel suo amoso Elogio

dell’imperezione, che mentre ancora giovanissimagirava per l’Italia acendo le sue prime ricerche sullosviluppo delle cellule nervose nelle uova, si convinsedenitivamente che la presunta perezione della Natu-ra è sempre provvisoria e sostanzialmente casuale.Ebbene sì. Lucy, la nostra antenata di tre milioni dianni a, alta un metro e dieci e con un cervello grandecome una noce di cocco, si è evoluta grazie al caso,così come i nostri compagni di viaggio, dai prima-ti antropomor agli insetti. La particolare posturaassunta dalle lucertole al sole, ad esempio, è il ruttodi una lunghissima evoluzione che le ha portate asviluppare il cosiddetto “occhio parietale”, una piccolaarea della testa composta da cellule otosensibili chepermette loro di orientarsi nello spazio e massimizzarel’assorbimento della radiazione solare. È acile immagi-nare come sarebbe uti le un dispositivo del genere perottimizzare lo sruttamento dell’energia solare e più ingenerale l’applicazione del metodo usato dalla Naturaper sviluppare nuove tecnologie. Un primo passo inquesta direzione è stato atto con i cosiddetti algoritmigenetici (AG) proposti da John Holland alla ne deglianni Settanta e oggi ritornati di grande attualità inmolti campi. Un esempio concreto è dovuto a Jerey

Grossman, uno scienziato del MIT che sta cambiandola tradizione secondo cui i pannelli otovoltaici devonoessere sempre disposti in ampi spazi pianeggianti. GliAG gli hanno consentito invece di individuare la di-sposizione ottimale di celle piane all’interno di prismirettangolari alti anche 10 metri, ottenendo per la primavolta sistemi otovoltaici 3D ad altissima ecienza e basso costo.In prospettiva gli AG, già usati per supportare le sceltestrategiche delle aziende, niranno per essere impie-gati anche per le decisioni che prendiamo tutti giorni,costituendo una sorta di oroscopo matematico insiemesuggestivo e inquietante. Un oroscopo di cui noi, di-

scendenti dell’imperetta Lucy, con la mania di pere-zione che ci perseguita, sentiremo certamente un gran bisogno, dimenticando che la nostra perezione, comeLucy stessa ci ha insegnato, è sempre provvisoria.

Gennaro De MicheleResponsabile Politichedi Ricerca e Sviluppo

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In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza del 28 aprile pubblichiamo la mail inviata a tutti i

colleghi dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Fulvio Conti.

Gentile Collega,

oggi, 28 aprile, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Sicurezza, promossa dall’In-

ternational Labour Organization, l’Agenzia delle Nazioni Unite.Obiettivo principale dell’iniziativa è diondere la cultura della prevenzione in materia di sicurez-

za e salute sul lavoro e incoraggiare governi, aziende e organizzazioni dei lavoratori a realizzarecampagne di sensibilizzazione per costruire condizioni di lavoro sicure e dignitose.Enel, da sempre impegnata su questo ronte, condivide lo spirito e le motivazioni di questa ini-ziativa.La sicurezza è per noi una priorità assoluta, strategica al pari della redditività aziendale.Dalla ne del 2008 stiamo implementando il progetto “Integrated Nine Points Saety Impro-vement Plan” nalizzato a migliorare gli standard di saety in tutto il Gruppo, adottando unapproccio integrato e trasversale alla sicurezza, e solo pochi mesi a si è tenuta la seconda Interna-tional Saety Week del Gruppo, la settimana dedicata a eventi e attività per migliorare la culturadella sicurezza. Grazie ai molti progetti messi in campo, all’attenzione costante e alla condivisionedi esperienze e conoscenze, continua la riduzione del enomeno inortunistico: dal 2005 al 2009l’indice di requenza degli inortuni sul lavoro è diminuito del 56%.Ma nonostante i nostri molteplici sorzi ancora non abbiamo raggiunto il nostro obiett ivo: zero

inortuni.Dall’inizio dell’anno altri sei colleghi - non voglio più are distinzioni tra persone di Enel e delleditte appaltatrici, per me sono tutti colleghi - hanno perso la vita.Li voglio ricordare insieme a voi:Ivanov Alexei, 43 anni, RussiaDan Ghitescu, 40 anni, RomaniaMatyo Tenev, 43 anni, BulgariaLuigi Vaccaro, 50 anni, ItaliaFrancisco Antonio Leite, 28 anni, BrasileSergio Capitani, 32 anni, Italia.Questa giornata deve costituire un momento di rifessione importante: dal management ailavoratori, dall’Azienda agli appaltatori, tutti possiamo migliorare le perormance assumendo egarantendo comportamenti sicuri all’interno e uori dal luogo di lavoro e raggiungere nalmente

il nostro primo obiettivo.Dobbiamo essere consapevoli che attraverso l’attenta valutazione dei rischi, l’analisi delle causedegli inortuni, ma anche dei mancati inortuni, e la promozione, quindi, della cultura della pre-venzione, possiamo ridurre signicativamente il numero degli inortuni sul lavoro no a evitarli.In ogni Divisione e in ogni singolo Paese in cui siamo presenti dobbiamo diondere gli stessivalori, la stessa cultura, gli stessi comportamenti, lo stesso rigore e attenzione alla sicurezza.Su questo io non intendo transigere, ognuno in base al proprio lavoro e ruolo ha delle proprieresponsabilità.Voglio concludere con un pensiero che già espressi in novembre: spero che in ognuno di noicresca la consapevolezza di essere strumento ondamentale perché l’obiettivo della sicurezza sirealizzi e che questa sia una priorità assoluta, sempre. Un impegno morale e un dovere proessio-nale, senza alcuna “scorciatoia”.

Vi saluto cordialmente

Fulvio Conti

Sicurezza

u g

sza sra

Il 28 aprile è stata celebrata la “Giornata Mondia-le per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro” pro-mossa dall’International Labour Organizationdell’Onu, che quest’anno ha invitato a rifetteresui rischi emergenti nel lavoro che cambia. Per

l’occasione il Gruppo Enel ha previsto una seriedi attività internazionali per ricordare a tutti chela sicurezza è una priorità assoluta.Tutti i colleghi del mondo Enel hanno ricevutol’e-mail personale dell’AD e DG Fulvio Conti (qui a anco) e hanno potuto vedere il videomultilingue La tua vita, la loro luce, che rifette ilpunto di vista dei amiliari che subiscono la per-dita di una persona cara a causa di un incidentesul lavoro.E mentre i responsabili della sicurezza hannoillustrato i progetti del 2010 durante una tavolarotonda trasmessa in Italia su Enel Tv, Endesa ha

presentato a Madrid il nuovo testo della PoliticaCorporativa de Seguridad y Salud Laborial, pubbli-cato sulla intranet. Ogni Paese ha poi dato vita ainiziative speciche.

la graa dar a safy 

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Zenith

Grazie a una nuova capacità produttiva e al miglioramen-to delle condizioni dei mercati, la Russia si aspetta unacrescita di 13 TWh da adesso no al 2014. In part icolare,questo sarà possibile grazie al miglioramento degli impianti

esistenti e attraverso la messa in unzionamento delle nuove unità a ciclocombinato. In quest’ottica si comprende il motivo per cui Enel OGK-5,per raggiungere questi obiettivi strategici, abbia inserito nel proprio

piano di crescita i princìpi e le metodologie di Zenith. Il concetto è stato ben riassunto da Dominique Fache, Country Manager per la Russia, chedurante la prima tappa del roadshow di presentazione di Zenith (nella lacentrale di Ret inskaya GRES), ha sottolineato “quanto sia importanteper Enel OGK-5 sostenere alcuni dei valori core di Enel: in primo luogola sicurezza, poi la trasparenza a supporto del business, il rispetto perla tutela ambientale, l’investimento nelle nuove tecnologie”. In meritoalla saety, Fache ha inatt i spiegato che non basta attenersi soltanto alrispetto dei parametri stabiliti dagli indicatori di perormance (KPI), ma bisogna anche are uno sorzo anché si dionda a livello capillare unacultura della sicurezza condivisa con tutto il Gruppo.

NON ESISTE EFFICIENZA SENZA QUALITÀ A raorzare il concetto ha contribuito Carlo Tamburi, Direttore dellaDivisione Internazionale, che ha accolto a Retinskaya GRES una dele-gazione di Endesa per una visita al principale impianto a carbone delGruppo, a chiusura della prima ase del progetto Generazione all’internodel programma Best Practice Sharing. Tamburi ha sottolineato “come nonpossa esistere ecienza senza qualità e che la qualità deve necessaria-mente passare attraverso una orte attenzione verso la sicurezza e un ap-proccio ambientalmente sostenibile”. Il suo intervento ha anche toccatoil tema del nuovo Codice Etico, in ase di lancio in Russia attraverso unaserie di corsi di ormazione specici.Anatoly Kopsov ed Enrico Viale, nel presentare gli obiettivi strategicidi Enel e di Enel OGK- 5 per i prossimi anni, hanno sottolineato comeZenith si inserisca perettamente nel piano di crescita di Enel in Russiasostenendo il piano di ecienza. Viale ha iniziato la sua presentazionericordando i tre incidenti avvenuti in OGK-5 dall’inizio dell’anno persottolineare quanto il programma di eccellenza e miglioramento sialegato alla sicurezza sul lavoro. Così come ha spiegato il Capo ImpiantoAlexander Zhugrin, i maggiori progetti Zenith in ase di lancio al mo-

mento sono già 18. Nell’ottica Zenith, gli obiettivi per la centrale consi-stono nell’aumento della produzione (da 20,1 TWh del 2009 a 24,4 TWhdel 2019), nella riduzione dei tempi di manutenzione programmata e deiguasti accidentali, nella riduzione del consumo specico e nella diversi-cazione del mix di carbone. Il roadshow di Zenith in Russia è proseguitocon le tappe negli impianti di Konakova, Sredneuralskaya e Nevinno-minskaya con chiusura a Mosca con tutto il management di Enel OGK-5.

 A a Rssaguarda allo Zenith

Identicare, condividere e implementare nel Gruppo le best practice 

operative delle Business Line di Enel e di Endesa. Questo in sintesil’obiettivo del progetto Best Practice Sharing (condivisione delle mi-gliori pratiche), coordinato da Roberta Bonomi per Enel e da JulioPanea per Endesa e giunto in Russia all’approvazione nale dellaprima ase dei lavori.Partito nell’ottobre del 2009, con il coinvolgimento di 35 persone disette diversi Paesi, il Best Practice Sharing relativo all’Area di busi-ness Coal Generation è stato oggetto di un incontro dell’ExecutiveCommettee Enel-Endesa svoltosi ai primi di aprile a Ret inskaya,all’interno della più grande centrale a carbone degli Urali di EnelOGK-5.Durante l’incontro, i rappresentanti dei quattro gruppi di lavorohanno presentato al Comitato Esecutivo le 53 best practice indivi-

duate nel corso del lavoro, classicate rispetto a quattro tematicheindividuate: ermate programmate, manutenzione accidentale/pre-dittiva, operations management e monitoraggio, esercizio e manuten-zione degli impianti di ambientalizzazione.

bs pras ds e oGK-5

eccellenZASono diciotto i progettiin fase di lancio nel Paese

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Sostenibilità

V alorizzare le eccellenze della nostra terra, capace di coniu-gare il buon governo dei territori con la acoltà di innovaree competere sul mercato globale. È questo lo spirito cheanima Voler Bene all’Italia, la esta nazionale dei piccoli

Comuni, promossa da Legambiente insieme a Enel Green Power. La ma-niestazione si celebra ogni anno dal 2004 per sottolineare il ruolo della“PiccolaGrande Italia” nel mantenimento dell’identità e della cultura delnostro Paese.Prodotti tipici, tradizioni, sapori e culture, paesaggio e biodiversità,patrimonio artistico: i nostri centri minori sono spesso veri e propri la- boratori di innovazione, che investono in energie rinnovabili, economieverdi, agricoltura biologica e di qualità, riciclo dei riuti e innovazionetecnologica. Ed è proprio in virtù del collegamento naturale tra le ener-

gie rinnovabili e la valorizzazione del territorio che Enel Green Power,

già presente in centinaia di Comuni d’Italia con oltre 350 impianti, vuoleessere parte attiva in questo processo di crescita; l’obiettivo è stimolareun concreto percorso di dialogo e collaborazione con le amministrazio-ni che decideranno di cogliere le opportunità derivanti dallo sviluppodelle rinnovabili e dall’incremento dell’ecienza energetica. “Le energie

rinnovabili – sottolinea Francesco Starace, Direttore Divisione EnergieRinnovabili – non sono solo a basso impatto ambientale, ma utilizzanoal meglio le risorse presenti in ambito locale, con impianti distribuiti dipiccola e media taglia. Per questo motivo si integrano molto bene con lediverse realtà comunali italiane ricche di risorse naturali quali acqua,geotermia, vento, sole e biomassa”. Una sintonia conermata dalla cire:dei 6.993 Comuni italiani che utilizzano energia prodotta con onti rin-novabili, ben il 69% sono di piccola dimensione.

FOCUS SU SCANSANO (GROSSETO)Così il 9 maggio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica econ il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la settimaedizione di Voler Bene all’Italia si è svolta in duemila Comuni in tuttaItalia e con un punto ocale a Scansano, in provincia di Grosseto. Un’oc-casione che, secondo Ermete Realacci, deputato e Presidente onorariodi Legambiente, serve a “celebrare i tesori dei nostri borghi, le coltiva-zioni agricole tradizionali, i mestieri e i sapori tramandati alle nuovegenerazioni e le economie più solide del made in Italy. Una esta dedicatasoprattutto a chi ama e sa valorizzare i tesori e le bellezze di questogrande patrimonio italiano, realtà preziose che hanno contribuito allastoria, all’identità e al uturo del nostro Paese”.La collaborazione tra EGP e Legambiente si inscrive in un più ampiopercorso di conronto e di collaborazione tra Enel e la prima associazio-ne ambientalista italiana, nel segno della sostenibilità, come evidenziaMarina Migliorato, responsabile CSR e Rapporti con le Associazioni:“Lo sviluppo di progetti in collaborazione con il mondo delle associa-zioni rappresenta per Enel un’importante opportunità di scambio edi conronto che, insieme ai numerosi tavoli di lavoro aperti su varietematiche, conerma in concreto l’approccio della nostra azienda, basatosull’ascolto continuo e costante delle esigenze e delle istanze espressedalle organizzazioni di rappresentanza degli interessi”.

p c,grad rg

 voleR bene All'itAliADuemila paesi festeggiano l'eventodel buon governo del territorio

aZZE DEl bElPaESEozzo dei desideri di San Gimignano (Toscana)

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Enel Cuore ha sostenuto con un contributo di 80mila euro laristrutturazione della Casa de Amistad uno storico centro educa-tivo per i ragazzi di strada di Città del Guatemala. La struttura,inaugurata lo scorso mese di marzo, aiuterà cinquecento ragazzi

orendo loro didattica, ormazione proessionale e percorsi di recuperovolti al pieno reinserimento nella società. Il centro è gestito dal Mojoca 

( Movimiento de jóvenes de la calle, cioè il movimento dei giovani di strada),con il sostegno di Amistrada, Mani Tese e Tavola Valdese. Ne parliamocon il ondatore, Gérard Lutte.

Perché è nata la Casa de Amistad?Per aiutare i ragazzi in dicoltà a realizzare i loro sogni. Tutto è iniziatonel 1993, con un incontro tra giovani di strada. Io ero stato invitato aare una ricerca sulla loro condizione, raccogliendo storie di vita. IlMovimento si è sviluppato poi in orma autogestita, non senza dicoltà.Nel 2006, ragazze e ragazzi hanno assunto la totale gestione del settoreoperativo. Oggi il Mojoca a un lavoro educativo complesso, art icolato inquattro tappe. La prima si svolge in strada, visitando i gruppi di ragazzi

sparsi nella capitale. La seconda nella Casa dell’Amicizia, con la scuo-la elementare e i laboratori di sartoria, pasticceria, alegnameria. Poi iragazzi si preparano alla vita autonoma imparando a cucinare, a gestirei soldi, l’igiene, l’educazione dei gli. C’è inne i l reinserimento nellasocietà con un alloggio e il lavoro. I giovani ormano gruppi di mutuo-aiuto e, in particolare nel gruppo Le Quetzalitas, le ragazze con gli sonoseguite dal punto di vista giuridico, educativo, sanitario e psicologico.

Quali sono gli obiettivi di questo progetto?Organizzare i giovani nelle strade anché possano diendere i lorodiritti - primo ra tutti il diritto alla vita - migliorare la qualità della loroesistenza e partecipare alla costruzione di una società più giusta. Aiu-tare, con un processo educativo, i ragazzi a ormarsi e a inserirsi nellasocietà, come cittadini e cittadine responsabili.

Che possibilità hanno i ragazzi di strada di inserirsi nel sistema scolastico?

Tranne rarissime eccezioni, non ci sono ragazzi di strada nelle scuolepubbliche o private. Non hanno soldi per pagare la scuola; non hanno lapossibilità di lavarsi e avere vestiti decenti. Sono ribelli che hanno rotto

i legami con tutte le istituzioni. Sono respinti ai margini della società,disprezzati, maltrattati e talvolta assassinati. Nella casa del Mojocatrovano una scuola adeguata alla loro condizione. Hanno cibo, cure e in-segnanti capaci di gestire queste situazioni. Chi supera gli esami, riceveun titolo uciale dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Quali sono le cause del disagio dei ragazzi di strada?Il Guatemala, assieme al Brasile e alla Colombia, è uno dei Paesi dove ilnumero di bambini di strada è più elevato. Sono aumentati in modo ver-tiginoso dopo il confitto armato degli anni Ottanta e Novanta, duranteil quale l’esercito e le bande paramilitari hanno massacrato duecentomi-la indigeni e poveri contadini che si stavano organizzando per dienderei loro diritti. Questa tragedia ha provocato spostamenti della popolazio-ne e l’insorgere di baraccopoli poverissime attorno alla capitale. I ragazzipiù intraprendenti decidono di uggire da questi luoghi di noia e violen-za, per vivere nella strada in gruppi che diventano la loro amiglia.

Ci racconta la storia di un ragazzo di strada che ritiene particolarmen-te signifcativa?

Sì. Una ragazza, che chiameremo L., è nita in strada quando avevacinque anni perché il patrigno la maltrattava e la madre era tossicodi-pendente. Una notte è stata portata via da uomini violenti appartenentia una setta religiosa che l’hanno sequestrata e maltrattata per mesi.Qualche anno dopo ha avuto un glio che si è gravemente ammalato.Era tutto ciò che le restava al mondo e non voleva perderlo. Per questoha chiesto aiuto al Movimento che le ha dato il sostegno, l’amore, ilrispetto e la solidarietà che non aveva mai avuto. Oggi suo glio ha dueanni e sta bene. Lei ne ha venti ed è diventata vicepresidente del Movi-mento dei giovani di strada.

Le storie dei ragazzi di strada sono raccolte nel volume a cura di Gérard

Lutte “Principesse e sognatori nelle strade in Guatemala”, Amistrada, 2009.

Enel cuore

Nella Casa dell’ AzaGaaa

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Prisma

I

normazione e trasparenza. Sono le parole d’ordine con cui spiegareil ritorno dell’Italia al nucleare: i vantaggi per le imprese e i citta-dini, in termini di volàno per l’economia e di alleggerimento della bolletta energetica, e l’assoluta sicurezza degli impianti. Se ne è

parlato al del Festival del Giornalismo, a Perugia dal 21 al 25 aprile, nellatrasmissione Sky Tg24 condotta da Paola Saluzzi, dal titolo Parliamo di

nucleare - Il uturo energetico italiano lontano da alsi miti e pregiudizi.È proprio l’inormazione uno degli snodi ondamentali intorno a cuiruota la realizzazione del programma nucleare italiano. Un’iniziativadel Paese, e non di un singolo operatore, come ha sottolineato l’AD e DGFulvio Conti in un’intervista trasmessa nel corso della trasmissione.La prima domanda da porsi non è quella se il nucleare sia giusto o sba-gliato, ma quale Italia immaginiamo ra 100 anni. Anche se è una dicileastrazione, ra i 10 anni per costruire un impianto e i suoi 50-60 di vita,siamo già nella prospettiva del secolo. E un Paese moderno e competitivoha bisogno di energia, “pulita, disponibile e a basso costo”, ha spiegatoil direttore Relazioni Esterne, Gianluca Comin. Per questo, è opportunoguardare ai Paesi sviluppati, come Francia, Spagna, Germania, Inghilter-ra, dove si lavora con la collaborazione di tutti: governi, università, im-prese. La conoscenza del tema, però, parte dalle scuole e dalle amiglie,ha aggiunto Comin, parlando in modo chiaro e trasparente.

Proprio il termine trasparenza ha trovato l’accordo dei partecipanti aldibattito. Dal vicedirettore del TG3, Giuliano Giubilei, che ha sottoline-ato come anche ambientalisti “storici” abbiano espresso il proprio avoreal nucleare, al giornalista e scrittore Luca De Biase, che ha evidenziato lanovità di un tale approccio. L’inormazione sul tema è inatti caratteriz-zata da un’ampiezza di argomenti senza precedenti. Mentre in passatose ne parlava con atteggiamento tranquillizzante, secondo De Biase, orala questione viene arontata a 360 gradi, spiegando per esempio comeil nucleare sia una onte senza emissioni e riduca la dipendenza da altreonti e produttori.Dunque, non ci sono tabù, perché non ce n'è bisogno. È possibile costrui-re centrali in Italia, Paese sismico per eccellenza, perché è stato possibilearlo in Giappone, senza eetti sugli impianti. La sicurezza degli impian-ti, per esempio, è garantita da controlli incrociati tra diverse istituzioniinternazionali: “gli arbitri”, come li ha deniti Comin. Inne i riuti nu-cleari. Quante persone sanno che in sette anni si riempie un container diquelli che vediamo nei porti, cioè un volume ampiamente gestibile? Nontrattiamo quotidianamente allo stesso modo gli scarti degli ospedali,come il materiale radiograco? Ecco perché inormare in modo traspa-rente sul nucleare signica avere “cittadini consapevoli”.

FeStivAl Del GioRnAliSmoTra falsi miti e pregiudizi

sul nucleare, a Perugia si è parlato del futuro energeticoitaliano

Qa pas 

agafra 100 a?

Il DIbattItODa destra Paola Saluzzi, Gianluca Comin e Luca de Biase

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Prisma

La orza nello sguardo di unadonna del Tibet, la magia deicolori del deserto, la poesia deidrappi di preghiera uniti in

uno slancio verso il cielo. Sono alcunidei soggetti delle maxi oto realizzatedalla coppia di otogra italiani Tiziana e Gianni Baldizzone, esposte sulle gril-

les (le inerriate) dei Giardini del Lussemburgo di Parigi, dove ha sede ilSenato rancese: le opere anno parte della mostra Esprit nomade. Nomades

des déserts de sable, d’herbe, de neige (Spirito nomade. Nomadi dei deserti disabbia, d’erba, di neve) che presenta, no al 18 luglio, ottanta otograe acolori in grande ormato.“Senza mai essere invadenti - ha dichiarato il presidente del SenatoGérard Larcher - i due artisti sono riusciti a testimoniare, nella lorointimità, la vita quotidiana e le emozioni di questi popoli nomadi. Sonoparticolarmente colpito dalla sensibilità di questo reportage, risultato diuna orte passione per i paesaggi, gli uomini, le donne e il loro rapportocon la natura: grazie per questo momento di elicità”.Esprit nomade, che vede Enel France tra gli sponsor, si inserisce nelleiniziative di promozione culturale del Senato rancese che presenta duemostre otograche l’anno: dalla prima esposizione di Yann Arthus-Bertrand nel 2000, i otogra che espongono vengono selezionati datutto il mondo per le qualità estetiche e artistiche delle immagini e per letematiche arontate nei loro lavori.Gli ottanta scatti dei otogra italiani celebrano le popolazioni delle terre

più inospitali e ragili del Pianetae sono rutto di un lungo e intensolavoro durato quasi 25 anni. Gian-ni e Tiziana Baldizzone si sonoconosciuti nel 1977 in Madagascar,dove hanno scoperto una comunegrande passione per l’etnologia.È stato naturale puntare il loro

obiettivo sull’uomo, la sua cultura e l’ambiente nel progetto di contribu-ire a ar conoscere e salvaguardare tradizioni e civiltà che anno partedel patrimonio dell’intera umanità. I due otogra hanno così intrapresoun’avventura umana, una sda, un viaggio ai conni del mondo e dell’uo-mo, della sua capacità di adattamento e di convivenza armoniosa con lanatura.L’esposizione al Jardin du Luxembourg di Parigi vuole indurre lo spetta-tore a una rifessione: i nomadi sono i custodi di conoscenze tradizionaliche permettono loro di vivere, da più di millenni, nei luoghi più ostili eper questo motivo possono rivelarsi dei preziosi alleati dell’uomo “moder-no” nella salvaguardia dell’ambiente.“Con l’intento di promuovere la cultura italiana in Francia – ha dettoSteano Sironi di Enel France – abbiamo accolto volentieri l’invito a spon-sorizzare questa mostra di due tra i più rappresentativi otogra italianiall’estero. Un’esposizione che ha un grande valore artistico ed è veicolo diun messaggio importante che la nostra azienda da sempre condivide, so-prattutto in questo momento in cui si parla tanto di cambiamenti climati-ci: vivere il nostro pianeta nel massimo rispetto dell’uomo e della natura”.

eventoParigi accoglie la mostra dei fotografiitaliani Tiziana e Gianni Baldizzone,dedicata alle popolazioni erranti.Enel France sponsor dell’esposizione

Sr ad

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Sper 

La galassia dei social network ore possibilità di comunicazionequasi innite. Da mero strumento di ritrovo per amici o grup-pi con interessi in comune, sono diventati un crocevia di inor-mazioni, anche a livello istituzionale e, perché no, aziendale.Si tratta di un semplice passaggio evolutivo: Obama ne eceun ortunato mezzo per la sua campagna elettorale e alcuneimprese, ra cui Enel, già da tempo lo utilizzano come mezzodi diusione di contenuti, inormazioni, novità e iniziative, maanche come aggregatore di opinioni, contributi e inne veicolodi brand marketing.È di questi giorni un rapporto che arriva dal  F8 Developer

Conerence a San Francisco, una riunione di livello mondialeorganizzata da Facebook, che a il verso al G8 (dove la G èsostituita dalla "" del social network più amoso del mondo).La conerenza ha sottolineato le incredibili potenzialità diquesti strumenti proprio in unzione delle attività di branding edell’interazione con i consumatori, un campo su cui Enel è giàattiva con gli strumenti nora disponibili e che, certamente,verranno integrati e potenziati nell'immediato uturo.

Decidere quali atti possano diventare notizia. E dare lamigliore versione possibile della verità. Questo il principalecompito del giornalismo secondo Carl Bernstein, il premioPulitzer, che il 15 aprile ha concluso il ciclo Le Grandi Lezioni

di Giornalismo, organizzato dal la Fondazione Musica perRoma con il sostegno di Enel. Insieme a Bob Woodward,condusse la amosa inchiesta Watergate sulle colonne delWashington Post, che costrinse il presidente degli Stati Uniti,Richard Nixon, a rassegnare le dimissioni e ece guadagna-re loro il premio Pulitzer nel 1973. Quest’anno, per la primavolta nella storia, il premio Pulitzer per il giornalismo inve-stigativo è stato assegnato a una testata on line: Propublica.

org. Secondo Bernstein, i nuovi media possono accogliere ungiornalismo di alta qualità. “Passando alle nuove piattaor-me, bisogna prendere i l meglio del vecchio giornalismo”.Non bisogna, però, essere nostalgici nei conronti del passa-to perché “il buon giornalismo è stato un’eccezione, non laregola”.

Sul webhttp://www.propublica.org

ir gras d sa Sa wrk, a gaassaa raa d azda

Ne MediaEvento

Intercultura

Fsa iraza d Gras / Perugia 21-25 aprile 2010 / .ijf10.org/it/ 1

F8 Dr cfr / .faceboo.com/f82

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itre

Intercultura

Coinvolge numero-se località italianel’iniziativa Centrali

aperte di Enel, chequest’anno giungealla sua nona edizio-ne. In diverse tappe,sarà possibile visitarele centrali di energiaidroelettrica, eolica,termoelettrica, geo-termica e otovoltaicaattraverso visite gui-date e eventi cultu-rali, sportivi e socialiall’interno degli stessiedici. Per associarela promozione dellacultura all’educazioneal risparmio energe-

tico e al rispetto dellerisorse ambientali.

Poesia, arte, musica,cinema, teatro nelestival Poiesis, chedal 21 al 23 maggiocoinvolgerà piazze,palazzi, giardini,cinema e teatri diFabriano, vicinoAncona, in iniziativee percorsi culturali.Il tema di quest’annosarà la Madre Terra,per rifettere sulrapporto tra l’uomoe la natura dall’ori-gine alla modernità,sull’ambiente, suicambiamenti clima-tici, sulle urgenzeglobali al centro del

dibattito internazio-nali. L’Unesco ha as-sociato la maniesta-zione al Festival dellaDiversità Culturale.

Il legame tra territo-rio e attività viti-vinicole è al centrodi un evento ideatodai due musicistiMassimo Guantini e Sauro Scalzini perpromuovere le realtàproduttive dell’area diCastagneto Carducci(Livorno) in giornatedi musica, teatro edanza: il Bolgheri Me-

lody 2010, dal 18 al 31luglio, aprirà con l’esi- bizione della Filarmo-nica del Teatro allaScala di Milano e pro-seguirà con spettacolidi Steano Bollani,

Irene Grandi, EnricoRava, Massimo Ra-nieri, Roberto Bolle,Roberto Benigni.

Dal 13 al 17 maggio,il Lingotto di Torinoaccoglie il SaloneInternazionale delLibro, il grandeestival culturale cheunisce editori, autori,illustratori e appassio-nati. Durante l’eventoviene presentato C'era

un volt, un proget-to promosso dall'Ar-chivio Storico di Enel,in collaborazionecon Memoro - Bancadella Memoria. Qua-ranta tappe e più ditrecento persone daintervistare sino al 30giugno per creare una

 banca dati multime-diale sulle memorielegate all'energia.

craar a

Far ara 3600

 v rrr

Sa dr d tr

cra ar / tutta Italia, da maggio a ottobre / .enel.it

bgr mdy 2010 / Arena Mario Incisa della Rocchetta,

San Guido di Bolgheri, Castagneto Carducci (Li), 18-31 luglio

 / www.bolgherimelody.com

pss / Fabriano (An), 21-23 maggio / .poiesis-fabriano.it

Per raccontare la propria testimonianza: .ceraunvolt.itoppure telefona al numero verde 800 913789.

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GEnel

Gente Enel

È da circa tre mesi a Roma e ci resterà no a dicembre. NicoletaUngureanu lavora all’interno della Funzione VettoriamentoRete Elettrica e Servizi Supporto Gas della Divisione IR. In Ro-mania lavora per Enel Distributie Muntenia e si occupa, graziealla laurea in economia, di atturazione e crediti.Nell’ambito dell’International Mobility – il programma per areun’esperienza internazionale con colleghi di altri Paesi Enel –Nicoleta è venuta in Italia con la volontà e la passione di impa-rare una nuova attività: la “Misura Elettrica” nell’ambito dellaFunzione Vettoriamento Rete Elettrica e Servizi Supporto Gas.“Sono stata accolta molto bene” dice Nicoleta rierendosi aicolleghi romani. All’inizio era preoccupata di vivere da solain una città che non aveva mai visto, e di cui non conoscevala lingua. “Pensavo oste poco socievoli, come noi rumeni.Invece siete gentili e chiacchieroni, anche se parlate sempre dilavoro…” La situazione è migliorata quando i suoi amiliarisono venuti a trovarla a Roma: “Con loro ho scoperto posti belli come la ontana di Trevi o la basilica di San Paolo. E poi ilgelato: antastico!” Nostalgia di casa? “Un po’, no a dicembresarà lunga, ma ogni 2-3 settimane torno a Bucarest. E poi c’èil mio danzato che viene spesso a trovarmi… Con lui la città

diventa più bella!”Di questa esperienza italiana Nicoleta vorrebbe portarsi a casala capacità di comunicare, la mentalità aperta e la voglia dicondividere le esperienze di lavoro. “Noi rumeni siamo piùconcentrati sulle nostre attività, restiamo un po’ più isolati den-tro i nostri uci. Qui da voi si respira invece un’aria da open

space, nelle riunioni e nelle pause c’è una bella energia che aiutaa superare i problemi tutti insieme…”Una volta tornata a Bucarest, Nicoleta saprà la sua destinazio-ne. Di recente l’Unità Misura è stata inclusa nella FunzioneVettoriamento in Enel Distributie Muntenia e allora certamentepotrebbe tornarle utile questo training durato quasi un anno.“In ogni caso sto vivendo un’esperienza bellissima, che mi aiu-

terà con i nuovi lavori che mi aspettano in Romania”. Nicoletasorride, il uturo anche.

Come è possibile – pur non essendo un “superman” dell’attivi-tà sportiva – riuscire a partecipare al Giro d’Italia di ciclismo,al Golden Gala di atletica leggera, ai Campionati mondiali discherma e di pentathlon moderno, all’Europeo automobilisticodi Turismo e al Campionato mondiale di moto endurance? Èsemplice: basta essere un cronometrista!E Riccardo Lama, collega dell’area Pianicazione e AssistenzaRete Elettrica per la Divisione IR, cronometrista lo è no inondo; dopo 28 anni nella Federazione Cronometristi, è ancoraun appassionato di questa attività, che negli ultimi anni lo havisto impegnato soprattutto nell’autodromo di Vallelunga, dicui è responsabile del servizio di cronometraggio.“Oggi – racconta Riccardo – è tutto diverso rispetto a quandoho iniziato: i sistemi sono automatizzati, non è più necessarioeseguire i calcoli a mente, oppure scrivere a macchina le classi-che a ne gara come si aceva all’inizio degli anni Ottanta…”A quell’epoca Riccardo ha conosciuto molti campioni dellosport, con i quali ha viaggiato al seguito delle corse, come i ci-clisti Moser, Saronni, e più recentemente Bugno e Pantani. Maanche schermitrici come Dorina Vaccaroni o lo ‘zar’ del nuotoAlexander Popov. Altri li ha incontrati quando erano giovani

promesse, come Fisichella nel kart, o in esibizioni, come Mi-chael Schumacher e Max Biaggi.Secondo Riccardo l’attività di cronometraggio ha molto in co-mune con quella che svolge in Enel: “È una attività di servizio,e con tale spirito va svolta. Richiede una progettazione deisistemi di controllo accurata e una buona organizzazione. Civogliono le attrezzature, ma più ancora le persone”.Tra le curiosità, Riccardo cita un art icolo comparso sulla Gaz-zetta dello Sport alcuni anni a per evocare la ‘auna’ caratte-ristica al seguito del Giro d’Italia: “Assieme ai ‘otogra dalpasso prostatico’, si parla di ‘cronometristi dall’andatura cara-collante’. Chi mi conosce, può immaginare a chi si ri erisse…”

una passone al fotofnsh

Riccardo Lama

Da bars a Ra

NicoletaUngureanu

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caaAperto

Canale aperto

Enel Insieme pubblica, in questa rubrica , le domandee i contributi dei lettori. L’indirizzo a cui spedirle è: Rdaz e is - caz irae Sa — va Rga margra, 125 — 00198 Ra

or a sa ra a: s@.

un ponte tragenerazon dverse

L’Anse associa i colleghi in attività e in

 pensione del Gruppo Enel. Con oltre venti-

tremila aderenti – e strutture organizzative

 presenti in tutte le regioni d’Italia – l’asso-

ciazione propone attività legate alla solida-

rietà, allo svago, alla rifessione e ai valori

aziendali. I colleghi dell’Anse hanno chiestoospitalità alla nostra redazione per poter

spiegare di cosa si occupano. A parlare è

Franco Pardini, Presidente dell’Associazio-

ne Nazionale Seniores Enel.

Vorrei raccontare brevemente ai lettori diEnel Insieme cos’è l’Anse, l’associazioneche raggruppa i dipendenti e i pensiona-ti delle aziende del Gruppo Enel, ancheperché la nostra storia è strettamenteintrecciata con quella dell’azienda. Perrispondere a chi ci chiede chi siamo,

dico che rappresentiamo un’associazionedi solidarietà, costituita agli inizi deglianni Novanta e ormalmente sponsoriz-zata con una delibera del Consiglio diAmministrazione dell’epoca. La nostraorganizzazione copre l‘intero territorionazionale, attraverso 19 sezioni ter-ritoriali – con sede nei capoluoghi diRegione – art icolate in nuclei (circa 180)che sono le unità di livello più periericoindividuate a svolgere l’attività di contat-to con i soci.Al momento, dopo anni di ‘recessione’,

siamo di nuovo in ripresa: i nostri soci

sono oltre 23mila, dei quali oltre tremilaattualmente dipendenti. È una conermache il nostro radicamento nell’aziendaanche oggi è signicativo. Naturalmentele associazioni come la nostra hannoproondamente r isentito dell’evoluzionedel mercato del lavoro e, più in generale,della rivoluzione vericatasi in questianni nel settore energetico. In passato loscenario della “monogamia aziendale”che caratterizzava tutto il settore elet-trico europeo rappresentava un terrenoertile per l’aermazione di associazionidel cosiddetto anzianato aziendale: orga-nizzazioni che consentivano di mante-nere un orte legame con l’azienda nellaquale si aveva trascorso l’intera vita la-vorativa. Anche adesso che si riscopre ilvalore della edeltà aziendale e del amily

 eeling come condizione per un più eca-ce coinvolgimento lavorativo, l’ANSE èdi atto l’istituzione sociale del Gruppoidonea a consolidare e diondere questivalori. È altresì luogo di contatto e di col-legamento tra generazioni diverse, oltreche “deposito” signicativo di storia estorie aziendali.Il nostro bi lancio sociale dà conto dell’at-tività estremamente varia e articolatache svolgiamo, diusa praticamentesull’intero territorio nazionale, nellaquale coesistono iniziative di solidarie-tà, di sostegno e di consulenza a avoredei nostri soci. All’occorrenza, ci siamoattivamente adoperati per collaborare ai

programmi aziendali. Cito la collabora-

zione data a Enel Cuore nei programmidi assistenza domiciliare a suo temposviluppati con la comunità di Sant’Egi-dio (il progetto A casa è meglio), e laconvenzione di collaborazione sotto-scritta con la Divisione Mercato di Enelper l’acquisizione dei clienti sul mercatolibero.Il nostro obiettivo è aumentare i nostrisoci tra i dipendenti, proponendocicome luogo di sviluppo di iniziative disolidarietà e di rifessione. E, perché no,di svago, con le quali gestire meglio lostress di una vita lavorativa sempre piùimpegnativa.

Franco PardiniPresidente Nazionale ANSE

Per maggiori inormazioni:http://www.anse-enel.it/

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