fondato da marco cecili e francesco carletti gennaio 2008 anno … · 2010. 7. 22. · fondato da...

12
Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE, UN INVITO ALLA LETTURA di Francesco Carletti Sfogliavo per caso un libricino qualche giorno fa, cosi piccolo che, quando me lo avevano regalato, ero riuscito a leggerlo in meno di un’ora. E’ un classico, ma non coperto di polvere come quei Classici che sembrano bottiglie di vino raffinato: eleganti, nobili, inarriva- bili a molti. Questo pure è prezioso, come può esserlo un gioco silenzioso di bambini, come un sogno, ingenuo all’apparenza, eppure na- sconde il testamento di un filosofo dei giorni nostri... (continua a pagina 7) UN ANNO SPECIALE di Marco Cecili Gli anni passano, ma alcuni sono speciali. Tra questi, quello appena trascor- so sarà per sempre nel mio cuore. Dodici mesi fa io e Francesco Carletti, iniziammo quest’avventura sperando di creare “un foglio che fosse un cro- giolo di idee, pensieri, riflessioni”. Tante persone hanno capito l’importanza di questo giornale che è riuscito ad infondere fiducia nelle loro potenzialità e nel futuro. Athenaeum vorrebbe però essere un compagno di viaggio per gli anni del liceo. Ho visto persone che conservano tutti i numeri, e spero che farà loro piacere tra 10-20 anni, rivedendoli, ricordare gli anni della gioventù, della crescita trascorsi con tante persone speciali. Quest’anno ne ho conosciute tante grazie alla scuola e al giornale, attraverso il quale molti mi hanno potu- to realmente scoprire. Non preoccupateVi di dimenticare il 2007: ci potranno essere stati innamoramenti e poi delusioni, amicizie “speciali” che si sono rovinate e altre che si sono rafforzate; ma scordare non serve. Ogni cosa avviene per farci crescere, e non abbiate paura di ricordare il dolore, perché ci aiuta ad affrontare le difficoltà future. Penso anche che dobbiamo prepa- rarci per questo tutti insieme, dal IV ginnasio al III liceo. Inorridisco quando sento dire dai più piccoli che non c’è bisogno di fare amicizia con i più grandi perché se ne andranno presto, o viceversa. Queste persone non hanno capi- to che la scuola è un luogo di crescita e di apprendimento, e che grazie all’incontro con altre persone, la maggior fonte di sapere, maturiamo. Adesso mi sembra giusto ringraziare le persone che mi sostengono e mi ac- compagnano in questa avventura del giornale nella scuola. Innanzitutto salu- to Francesco, senza il quale non sarei qui a scrivere e non sarei come sono. Spesso mi manca e rimpiango di non aver sfruttato il tempo trascorso con lui e di non aver appreso i consigli e le lezioni di vita che senza accorgersene, inesauribilmente dà. Ma spesso ci vuole un abile sarto per rendere gradevoli i nostri scritti, come si dice: anche l’occhio vuole la sua parte! Quindi ringra- zio Gabriele Russo Russo che ha “strutturalizzato” Athenaeum, e subito si è impegnato con sacrificio, comprendendo il significato del giornale. Non si può dimenticare Tyar, la quale si è inserita benissimo in un meccanismo col- laudato, e anche grazie a lei non smettiamo di crescere. Come scordare i nostri docenti, vecchi e nuovi, e la nostra preside, che non ci hanno mai fat- to mancare parole di crescita anche nelle difficoltà e hanno sempre avuto pazienza nei nostri confronti. Lasciatemi però ringraziare con tutto il cuore una persona alla quale devo l’apprendimento di molti princìpi che mi accompagneranno nella vita: il no- stro preside Ludovico Quattrocchi. Tante sono state le chiacchierate con lui e mi è rimasto un complimento che ora sento di rivolgere a tutti voi, come e- sortazione: con il Vostro impegno rendete la nostra scuola ancor più presti- giosa e siate l’anima di quest’istituto. Già perché, secondo me, né lo Stato né la scuola ci conferiscono il suddetto prestigio, ma siamo noi che li rendiamo grandi e degni, con ciò che facciamo. E ora ringrazio tutti Voi che avete reso eccezionali e unici tanti momenti, dovunque mi trovassi e in qualsiasi stato d’animo fossi mi siete stati sempre vicino. Grazie a tutti! ATHENAEUM: IMPEGNO, DETERMINAZIONE E FANTASIA di Gabriele Russo Russo Il 3 febbraio dello scorso anno Marco Ce- cili piombò inaspettato nelle nostre classi per distribuire il primo numero del nuovo giornale scolastico, Athenaeum. Era molto semplice, composto di sole quattro pagine in bianco e nero, ma rimanemmo comun- que tutti affascinati. Probabilmente neanche i due fondatori, Marco Cecili e Francesco Carletti, immagi- navano il successo che avrebbe avuto quel giornalino nel giro di pochi mesi. Do- po il primo numero è stato tutto un susse- guirsi di miglioramenti: la nuova grafica da febbraio, le otto pagine da marzo, la stampa in tipografia e i colori da aprile, le dodici pagine dal numero di novembre. Per questo primo numero del secondo anno abbiamo deciso di fare un piccolo passo indietro, come avrete notato: in prima pagina c’è di nuovo la grafica dello scorso gennaio, per ricordare le origini di Athenaeum e i valori che ci ha presentato Francesco Carletti nel suo “Prologo”, ri- portato a pagina 2... (continua a pagina 3)

Upload: others

Post on 29-Aug-2020

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1

IL PICCOLO PRINCIPE, UN INVITO ALLA LETTURA di Francesco Carletti

Sfogliavo per caso un libricino qualche giorno fa, cosi piccolo che, quando me lo avevano regalato, ero riuscito a leggerlo in meno di un’ora.

E’ un classico, ma non coperto di polvere come quei Classici che sembrano bottiglie di vino raffinato: eleganti, nobili, inarriva-bili a molti.

Questo pure è prezioso, come può esserlo un gioco silenzioso di bambini, come un sogno, ingenuo all’apparenza, eppure na-sconde il testamento di un filosofo dei giorni nostri...

(continua a pagina 7)

UN ANNO SPECIALE

di Marco Cecili

Gli anni passano, ma alcuni sono speciali. Tra questi, quello appena trascor-so sarà per sempre nel mio cuore. Dodici mesi fa io e Francesco Carletti, iniziammo quest’avventura sperando di creare “un foglio che fosse un cro-giolo di idee, pensieri, riflessioni”. Tante persone hanno capito l’importanza di questo giornale che è riuscito ad infondere fiducia nelle loro potenzialità e nel futuro.

Athenaeum vorrebbe però essere un compagno di viaggio per gli anni del liceo. Ho visto persone che conservano tutti i numeri, e spero che farà loro piacere tra 10-20 anni, rivedendoli, ricordare gli anni della gioventù, della crescita trascorsi con tante persone speciali. Quest’anno ne ho conosciute tante grazie alla scuola e al giornale, attraverso il quale molti mi hanno potu-to realmente scoprire. Non preoccupateVi di dimenticare il 2007: ci potranno essere stati innamoramenti e poi delusioni, amicizie “speciali” che si sono rovinate e altre che si sono rafforzate; ma scordare non serve. Ogni cosa avviene per farci crescere, e non abbiate paura di ricordare il dolore, perché ci aiuta ad affrontare le difficoltà future. Penso anche che dobbiamo prepa-rarci per questo tutti insieme, dal IV ginnasio al III liceo. Inorridisco quando sento dire dai più piccoli che non c’è bisogno di fare amicizia con i più grandi perché se ne andranno presto, o viceversa. Queste persone non hanno capi-to che la scuola è un luogo di crescita e di apprendimento, e che grazie all’incontro con altre persone, la maggior fonte di sapere, maturiamo.

Adesso mi sembra giusto ringraziare le persone che mi sostengono e mi ac-compagnano in questa avventura del giornale nella scuola. Innanzitutto salu-to Francesco, senza il quale non sarei qui a scrivere e non sarei come sono. Spesso mi manca e rimpiango di non aver sfruttato il tempo trascorso con lui e di non aver appreso i consigli e le lezioni di vita che senza accorgersene, inesauribilmente dà. Ma spesso ci vuole un abile sarto per rendere gradevoli i nostri scritti, come si dice: anche l’occhio vuole la sua parte! Quindi ringra-zio Gabriele Russo Russo che ha “strutturalizzato” Athenaeum, e subito si è impegnato con sacrificio, comprendendo il significato del giornale. Non si può dimenticare Tyar, la quale si è inserita benissimo in un meccanismo col-laudato, e anche grazie a lei non smettiamo di crescere. Come scordare i nostri docenti, vecchi e nuovi, e la nostra preside, che non ci hanno mai fat-to mancare parole di crescita anche nelle difficoltà e hanno sempre avuto pazienza nei nostri confronti.

Lasciatemi però ringraziare con tutto il cuore una persona alla quale devo l’apprendimento di molti princìpi che mi accompagneranno nella vita: il no-stro preside Ludovico Quattrocchi. Tante sono state le chiacchierate con lui e mi è rimasto un complimento che ora sento di rivolgere a tutti voi, come e-sortazione: con il Vostro impegno rendete la nostra scuola ancor più presti-giosa e siate l’anima di quest’istituto. Già perché, secondo me, né lo Stato né la scuola ci conferiscono il suddetto prestigio, ma siamo noi che li rendiamo grandi e degni, con ciò che facciamo.

E ora ringrazio tutti Voi che avete reso eccezionali e unici tanti momenti, dovunque mi trovassi e in qualsiasi stato d’animo fossi mi siete stati sempre vicino. Grazie a tutti!

ATHENAEUM: IMPEGNO, DETERMINAZIONE E FANTASIA di Gabriele Russo Russo

Il 3 febbraio dello scorso anno Marco Ce-cili piombò inaspettato nelle nostre classi per distribuire il primo numero del nuovo giornale scolastico, Athenaeum. Era molto semplice, composto di sole quattro pagine in bianco e nero, ma rimanemmo comun-que tutti affascinati.

Probabilmente neanche i due fondatori, Marco Cecili e Francesco Carletti, immagi-navano il successo che avrebbe avuto quel giornalino nel giro di pochi mesi. Do-po il primo numero è stato tutto un susse-guirsi di miglioramenti: la nuova grafica da febbraio, le otto pagine da marzo, la stampa in tipografia e i colori da aprile, le dodici pagine dal numero di novembre. Per questo primo numero del secondo anno abbiamo deciso di fare un piccolo passo indietro, come avrete notato: in prima pagina c’è di nuovo la grafica dello scorso gennaio, per ricordare le origini di Athenaeum e i valori che ci ha presentato Francesco Carletti nel suo “Prologo”, ri-portato a pagina 2...

(continua a pagina 3)

Page 2: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

2 1 anno di

Athenaeum

Prologo Vi riproponiamo l’articolo di Francesco Carletti pubblicato sul primo numero

Francesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco Carletti

Ebbene no, il giornale scolastico non è defunto, come qualcuno sperava. Que-sta sua latitanza, fino ad oggi, non è stata frutto della pigrizia degli studenti, è stata piuttosto un silenzio di riflessio-ne, una” vacanza” in cui ritrovare le motivazioni, gli spunti (più o meno geniali) e soprattutto la volontà per riproporlo, come oggi lo vedete, più in forma che mai. Quali motivazioni, do-manderete? Con molta umiltà deside-riamo che questo foglio diventi un crogiolo di idee, pensieri, riflessioni, senza obbedire a troppi schemi, piut-tosto che sia originale, e soprattutto vostro, nostro! La nostra speranza in-somma è che, voi stimabili lettori e stu-denti, partecipiate personalmente, for-nendoci le vostre notizie, i vostri pen-sieri, i vostri versi, le vostre parole, per-ché il giornale sia un prodotto di tutti e perché nessuno possa dire, dopo aver-lo letto, “io avrei fatto di meglio”. Pro-prio per questo abbiamo deciso, dopo molte discussioni al riguardo (per cui sono purtroppo state scartate interes-santi possibilità, quali ”Quattr’occhi sul mondo”, “la Voce”, “Dimo a nostra” e altre trascurabili..) che il nome del no-stro giornale sarà Athenaeum. Un o-maggio agli Schlegel, forse, ma anche l’idea che questo non sia una tediosa” rifatta” delle notizie dei quotidiani ma una pagina disponibile all’ esigenza di pensiero (e a chi ne ha) di noi giovani, che a volte sembriamo disinteressati e

disincantati di fronte a ciò che ci acca-de attorno (è solo un’impressione, giu-sto?). Ecco, anche noi siamo liberi di far sentire la nostra voce, di scrivere ciò che pensiamo, sulla cronaca, la scuola, la società, il costume, l’arte, la musica etc. Giornale, o giornalino.. - as you like it - insomma, è da intendersi più come “giornale di bordo”, un taccuino di viaggio, in cui fermare le nostre osser-vazioni e le impressioni più svariate. Il nostro invito è di dare sfogo al vostro criticismo -quello produttivo- e al vo-stro potere di ragionare, e se ragionan-do vi sembrerà di essere approdati a qualcosa di interessante per qualcuno (ma non necessariamente…), bene, lasciate che trovi spazio qui, perché non vadano persi i nostri pensieri: o-gnuno ha pure ha il diritto di dire la sua, purché abbia qualcosa di intelli-gente da dire! Vi sembrerà cosa da poco, ma non lo è. Prendiamola pure con l’auto-ironia che ogni impresa ri-chiede, ma vi preghiamo, buttatevi senza timidezza, siamo o no coprota-gonisti di questo istituto? Ebbene, que-sto è il vostro giornale. Fatene qualco-sa di buono.

La direzione ringrazia per il prezioso contributo il preg.mo preside L. Quat-trocchi (del quale i ragazzi del terzo liceo hanno potuto di recente apprez-zare le doti di didatta), i signori profes-sori, la signora Pasqualina, e il Direttore della scuola. E tutti Voi.

Happy birthday!

Prof.ssa Claudia Fantini

Dear students,

I’d like to congratulate with you for your (our) magazine. I have always said and I’m saying again now that in a lot of schools they try to realize a maga-zine and, in the past, we tried too, but unsuccessfully. This is because the stu-dents lived this idea as another task to add to their homework of Greek, Latin, English, Maths... But you succeeded in changing this idea and Athenaeum was born. My congratulations! You have reached the goal to transform the “homework” in a means of communica-tion and of exchanging of ideas, a moment for your spare time and a “place” to talk about yourselves and where it is possible to remember the most important moments of school days. For what concerns the school let me tell you another thing: with Athe-naeum you are greatly cooperating to the growing up of our school that is, more and more, a factory of ideas and projects. Thank YOU.

Alcuni momenti del 2007 di Athenaeum: a sinistra la foto della Redazione ad Atene durante il viaggio d’istruzione in Grecia, qui sopra l’immagine di un Athenaeum Hotel a Londra, scattata durante la vacan-za-studio e più in alto una scena dall’Inaugurazione dell’Anno Scolastico.

Page 3: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

Athenaeum: impegno, determinazione e fantasia

Il giornale, un’iniziativa che accomuna tutta la scuola

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che ci hanno sostenuto, soprattutto agli studenti

Gabriele Russo RussoGabriele Russo RussoGabriele Russo RussoGabriele Russo Russo

(continua dalla prima)

...In questi dodici mesi Athenaeum ha coinvolto e, in qualche caso, entusia-smato quasi tutti gli studenti. Conside-rando che siamo ancora al primo an-no, siamo soddisfatti che in 26 abbiano scritto almeno un articolo, senza conta-re poi i docenti e i ragazzi che non frequentano la nostra scuola. Per il 2008, però, vorremmo che tutti i nostri

compagni scrivessero per Athenaeum. Personalmente ho avuto l’impressione che alcuni non si sentano abbastanza coinvolti nel giornale e per questo non scrivano articoli. A queste persone pos-so solo dire che il contributo di tutti è fondamentale e graditissimo, perché in fondo Athenaeum è fatto delle idee di noi studenti, senza le quali non avreb-be motivo di esistere. Altri, invece, se-condo me, non vogliono “abbassarsi” a scrivere sul giornale, perché si sentono

forse superiori… Ricordo loro una frase del “Prologo”: La nostra speranza in-somma è che, voi stimabili lettori e stu-denti, partecipiate personalmente… perché il giornale sia un prodotto di tutti e perché nessuno possa dire, do-po averlo letto, “io avrei fatto di me-glio”.

Per il resto, questo primo anno ci ha dato grandi soddisfazioni. E’ doveroso quindi ringraziare tutti coloro che han-no collaborato alla redazione di Athe-naeum in vario modo e in base alle proprie possibilità. Mi riferisco ai docen-ti, al Preside Ludovico Quattrocchi, alla Preside Maria Pia Ippoliti, ai genitori che ci hanno dato consigli preziosi e al nostro tipografo Angelo Proietti, sem-pre molto disponibile.

Come forse avrete notato, ho escluso da questo elenco una categoria non di poco conto: noi studenti. L’ho fatto perché ritengo che meritiamo un rin-graziamento speciale, per ciò che sia-mo riusciti a fare in questi mesi. Gli articoli hanno sempre trattato temi molto interessanti, ricevendo le lodi di giornalisti ben più esperti di noi e an-che la qualità della grafica e della stam-pa è stata apprezzata da alcuni profes-sionisti. Ci tengo a sottolineare, inoltre, che, in questo primo anno, Athena-eum si è finanziato autonomamente (le uscite sono state pari a circa 750 eu-ro!). Ringraziamo, comunque, anche la nostra Scuola, dimostratasi molto di-sponibile nel contribuire quando c’è stato bisogno di aumentare la tiratura in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Scolastico.

Questa è la dimostrazione di ciò che si può fare con l’impegno, la determina-zione e un po’ di fantasia.. Questo in fondo è Athenaeum, speriamo di conti-nuare così.

3 1 anno di

Athenaeum

Dal professor Massimo Ceci

Sì, scelgo questa definizione, per quanto forte sia: Athenaeum è il ven-triloquo del liceo classico Leoniano di Anagni. Anche quando sembra che la scuola sia muta, rifletta o si prepari ad un evento, il giornale diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo parla per tutti noi. A volte ci anticipa, a volte scodazza dietro la realtà. Ma sempre con onestà esemplare.

Athenaeum è la voce di un gruppetto di ragazzi che amano gli studi classici, amano scrivere e informare in modo classico. Compie questo mese un anno di vita e lo dimostra tutto: è nato (bianco e) nero, un foglio poi due, oggi ci guarda dall’alto delle sue dodici pagine, delle sue foto a colori, del suo parco di collaboratori sempre nuovi e ispirati. Si pavoneggia e ci fa in-namorare. Leggo articoli di critica let-teraria, di musica, di sport, consigli per la lettura, parole crociate, un tempo anche vignette. E poi ancora battute,

compleanni, editoriali, frecciate poli-tiche, economiche e sociali. Sembrava uno scherzo, è una realtà affermata. E libera.

E mi manca. Tanto. Come mi mancano quei ragazzi a cui non insegno più. Quei ragazzi che andavano diritti al cuore del problema, e pure con il sor-riso sulle labbra. Il massimo per un pro-fessore. Oggi che non insegno più al Leoniano, conservo i fascicoli del gior-nale mese per mese. Li rileggo, la mente fa marcia indietro e mi com-muovo. E allora prendo forza e ci riprovo. Al liceo Mancinelli-Falconi di Velletri, dove il Ministero mi ha chia-mato, abbiamo pensato di creare anche noi un giornale. Abbiamo selezi-onato 22 ragazzi: la redazione della scuola.

Ora vorrei che voi e loro vi confronti-ate, vi stimiate e collaboriate. Un ge-mellaggio non solo di carta.

Auguri con amore, Massimo

Dal dottor Gianni Righetti

Leggo regolarmente le edizioni di Athenaeum da quando mi e' stato presentato nel luglio del 2007 nel col-legio dell'Università di Reading dove, in qualita' di medico, ho avuto modo di conoscere il gruppo degli studenti di Anagni. Il giornale riflette in maniera puntuale lo spirito e gli ideali che ani-mano gli studenti che ho conosciuto, magistralmente guidati dalla Prof.ssa Claudia Fantini. E cioe', l'amicizia, la solidarieta', la generosita', tutti senti-menti espressi in maniera semplice, senza barriere di eta' e di pregiudizi. Mi auguro che questa esperienza forma-tiva prosegua nel tempo e che cosi' io possa proseguire, anche se da lontano, a restare in contatto con la vostra scuola.

Page 4: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

Napoli ancora invasa dai rifiuti

La popolazione è ormai stufa di questa situazione

La scarsa collaborazione di alcune comunità e l’incapacità dei politici aggravano una crisi vecchia di 14 anni

Matteo TascaMatteo TascaMatteo TascaMatteo Tasca

Le città della Campania, da sempre di-more dello spirito italiano e napoletano, non avrebbero certo voluto diventare case anche dei rifiuti dei suoi abitanti. Questo dei rifiuti è, infatti, uno degli scandali più incredibili che abbia mai attraversato l’Italia e, in questo momen-to, una delle più gravi emergenze che ci troviamo ad affrontare. Ma in Campania questa non è che l’ennesima di una serie di crisi, iniziate nel 1994 e tornate ad opprimere tutto il popolo campano a più riprese, fino ad oggi. Dunque in Campania si vive l’emergenza rifiuti da ben quattordici anni e le cause scate-nanti nuove crisi sono, bene o male, sempre le stesse: ritardi di realizzazione delle discariche, trattamento irresponsa-bile della trasformazione di rifiuti in combustibile e soprattutto il disinteresse verso i piani istituiti dalle regione per far fronte alla crisi. Proprio quest’ultimo fattore è particolarmente grave perché rileva la presenza in campo politico di associazioni come la camorra che, per interessi personali ritardano la pianifica-zione delle strutture necessarie allo smaltimento dei rifiuti. Le conseguenze che questa crisi ha portato sono gravis-sime, a partire dal chiaro degrado igie-

nico che ha aumentato sensibilmente la mortalità nella Campania e ha au-mentato di molto la possibilità per gli abitanti di contrarre tumori. Ma l’enorme quantità di rifiuti, oltre a dan-neggiare le persone colpisce anche l’ambiente e, in particolare il sottosuo-lo. Per questa ragione molti prodotti agricoli campani sono oggi nocivi così come i prodotti caserecci. Di conse-guenza la vendita di questo genere di alimenti in Italia e nel mondo ha avuto un brusco rallentamento in quanto, chiaramente, poco salubri. Ma una delle cose che colpisce è piuttosto l’indifferenza riguardo a questa situa-zione dei cittadini, i quali non solo non rallentano la produzione di rifiuti ma, spesso, ostacolano la formazione di discariche provvisorie che dannegge-rebbero un poco una comunità, ma

che libererebbero il resto della popola-zione da una parte dei rifiuti. A ciò si aggiunge l’incapacità dei politici che, per non mettere a rischio dei voti, asse-condano la classe popolare. Per questa questione l’Unione Europea è pronta ad avviare una procedura contro l’Italia che sta mal gestendo la situazione, tan-to che siamo oggi costretti ad esportare parte dei nostri rifiuti in Germania pa-gando una forte somma per il trasporto e per lo smaltimento. Tuttavia appare impressionante il dato secondo il quale è più costoso smaltire i nostri rifiuti in Italia che in Germania. Ovviamente questa emergenza non è che aggravata dalla difficile situazione del governo italiano, caduto da pochi giorni e per questo incapace di affrontare una crisi del genere. Non si può però fare a me-no di pensare che la crisi è scoppiata non certo ieri, ma quattordici anni fa.

4 Attualità

La Costituzione compie 60 anni

Nel 1948 entra in vigore la Carta redatta dall’Assemblea Costituente

E’ importante ricordare nella nostra formazione i princìpi che hanno portato a sostituire lo Statuto Albertino

Manuela CapobiancoManuela CapobiancoManuela CapobiancoManuela Capobianco

Nel 2 giugno del 1946 il popolo italiano fu chiamato al referendum per confer-mare o respingere l’istituzione monar-chica. La maggioranza (54%) si dichiarò contraria alla monarchia che sicuramen-te si era compromessa agli occhi di molti italiani per i legami con cui si era stretta al fascismo. Contemporaneamente gli italiani furono invitati ad eleggere i de-putati che avrebbero dovuto formare l’Assemblea Costituente con il compito di studiare la nuova forma dello stato e redigere la nuova Costituzione che a-vrebbe dovuto sostituire il vecchio Sta-tuto Albertino concesso nel 1848 e svili-to dal ventennio fascista. La maggior parte dei voti andò alla Democrazia Cristiana seguita dal partito Socialista, poi da quello Comunista ed altri minori. I lavori iniziarono il 25 giugno del 1946, affidati a 75 deputati. Il documento mi-nuziosamente discusso articolo per arti-colo, fu approvato il 22 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. La

Costituzione italiana è scritta, rigida (poiché è necessario un procedimento parlamentare aggravato per riformar-ne i contenuti, non basta infatti la nor-male maggioranza necessaria nell’iter delle leggi ordinarie), e ampia perché contiene disposizioni per molte sfere del vivere civile. Oggi dobbiamo ricor-dare della nostra Costituzione, soprat-tutto che è il frutto di un accordo tra le maggiori culture politiche del nostro paese. La sintesi di valori e norme che nascevano dalla speranza di un popolo di darsi un futuro di sviluppo e pace all’interno dell’Europa, dopo l’esperienza tragica di una guerra deva-stante e della dittatura del ventennio fascista che aveva soffocato sentimenti e idee. Per questo motivo la nuova Costituzione si orientò largamente verso la difesa delle libertà individuali.

La Repubblica nasceva in un clima di profonde divisioni politiche, ma poiché tutte le forze avevano combattuto in-sieme nella Resistenza e contro il Nazi-

fascismo, la comune lotta favorì la capa-cità di dialogo e di confronto e, nono-stante le profonde differenze ideologi-che, trovarono accordo per un testo costituzionale che rappresentasse un modello di democrazia moderno.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di fine anno ha ricordato agli Italiani che “nel proporci di rivedere alcune regole, rela-tive all’ordinamento della Repubblica, dobbiamo risolutamente ancorarci ai princìpi della nostra Costituzione, ai suoi valori morali, e in special modo a quei suoi indirizzi che non vediamo abbastanza perseguiti e tradotti in at-to”. C’è un richiamo nelle parole del Capo dello Stato, per la difesa e la cu-stodia del testo costituzionale, a un impegno delle forze politiche perché sia riacquisita piena consapevolezza della distinzione tra ciò che è patrimonio di tutti gli italiani e ciò che appartiene alla naturale competizione politica.

Page 5: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

5 Attualità

L’Europa continua ad indicare la via

L’UE impartisce degli obiettivi per l’Italia

Il professor Bearzi ci spiega cosa Bruxelles si aspetta dal nostro Paese

Prof. Francesco BearziProf. Francesco BearziProf. Francesco BearziProf. Francesco Bearzi

Lo scorso 23 gennaio la Commissione Ue ha approvato un pacchetto di azio-ni di enorme importanza dal punto di vista ambientale. L’Europa, trainata da Stati particolarmente sensibili e rigorosi come la Germania, continua ad essere la guida virtuale nella lotta ai muta-menti climatici. Si tratta di cinque pro-getti di legge, più un documento sugli aiuti di Stato, che, come ha sottolineato il presidente della Commissione Barro-so, ha lo storico risultato di tradurre “le intenzioni in misure concrete e vinco-lanti”.

Bruxelles ha definito i compiti di Stati e industrie per:

1. ridurre del 20% le emissioni di gas serra entro il 2020 (rispetto ai livelli del 1990).

2. portare entro il 2020 al 20% il consu-mo energetico da fonti rinnovabili (contro l’8,5% del 2005), includendo una quota del 10% di biocarburanti per il settore dei trasporti.

Per quanto riguarda gli Stati, i target nazionali sono definiti sulla base del Pil pro capite, secondo il criterio ‘chi è più ricco, più paga’ (12 paesi con livelli di ricchezza inferiore potranno dunque aumentare le loro emissioni). L’Italia dovrà aumentare la sua quota di con-sumi energetici puliti del 17% e ridurre del 13% le emissioni di CO2 per i settori non inclusi nel sistema di scambio delle emissioni (Emission Trading Scheme, Ets) introdotto dal protocollo di Kyoto, ovvero trasporto, edilizia, rifiuti (mentre quelli già inclusi erano impianti indu-striali e di combustione non di rifiuti).

Le industrie europee inserite nell’Ets dovranno ridurre i loro gas serra del 21% entro il 2020 (rispetto al 2005).

I costi per la Ue sono secondo Barroso “ragionevoli e sostenibili”, circa tre euro a settimana per cittadino (grosso modo tre pieni di benzina l’anno). E ha ag-giunto: “preferisco parlare di guadagni e di utili”. L’aumento dei consumi ener-getici da fonti rinnovabili potrebbe generare, secondo Bruxelles, un milio-

ne di nuovi posti di lavoro, nati in im-prese che sarebbero leader mondiali dello sviluppo sostenibile. Il Commissa-rio Ue per l’Ambiente, Stavros Dimas, ha sottolineato come tale sistema sarà un modello per altri paesi, come Cana-da e Australia (e lo Stato della Califor-nia), e l’importanza di stabilire legami con essi. Anche perché essere pionieri può essere un vantaggio, ma si rischia sempre l’isolamento…

Partono ora dunque i non semplici negoziati con i singoli Stati membri. Ma la Commissione Ue è fiduciosa che tutti faranno la loro parte, tenendo presen-te, oltre ai costi iniziali, i benefici sud-detti. Mentre i costi ammontano a circa lo 0,5% del Pil dei 27, le conseguenze negative dei mutamenti climatici se-condo alcune stime potrebbero ingoia-re risorse almeno dieci volte superiori.

Foto 1 Foto 1 Foto 1 Foto 1 Un’immagine dal Congresso dei Verdi di Anagni tenutosi il 15 dicembre scorso. Il tema dell’incontro era la crea-zione del primo “Ecodistretto industria-le” nella Valle Del Sacco. Nella foto da sinistra il sindaco di Anagni Carlo Noto, il segretario provinciale dei Verdi l’Avv. Belli e l’On. Enrico Fontana, consigliere regionale dei Verdi. Foto 2 Foto 2 Foto 2 Foto 2 Il Direttore Marco Cecili con l’Avv. Belli Foto 3Foto 3Foto 3Foto 3 Mar-co Cecili con l’On. Enrico Fontana

1

2

3

E’ caduto il Governo ProdiE’ caduto il Governo ProdiE’ caduto il Governo ProdiE’ caduto il Governo Prodi

E' finita al Senato l'avventura di Roma-no Prodi. Il premier e il suo Governo non hanno infatti ottenuto la fiducia richiesta il 24 gennaio scorso. Hanno votato no in 161, mentre i sì sono stati 156. Un senatore (Scalera) si è astenu-to, mentre tre erano gli assenti (Andreotti, Pallaro e Pininfarina). Il premier non è rimasto per ascoltare l'esito del voto, ma durante la votazio-ne è immediatamente tornato a Palaz-zo Chigi. In serata ha rassegnato le dimissioni al capo di Stato, Giorgio Napolitano.

Il Governo non dimentichiamolo è entrato in crisi dopo che Clemente Mastella, investito dallo scandalo giudi-ziario, aveva lasciato la maggioranza.

In questi due anni Romano Prodi ha dimostrato grande tenacia e capacità. Infatti sarebbe stato difficile per chiun-que governare con una simile coalizio-ne, soprattutto con un minimo vantag-gio al Senato della Repubblica. Ricorda-te anche che il premier è stato attacca-

to da più parti anche ingiustamente.

Molti hanno incolpato la legge eletto-rale vigente, ma ricordiamo che nel 2006 ci fu una sostanziale parità tra in centro-desta e il centro-sinistra e non si sarebbe potuto governare anche con altre leggi. Anzi con quella vecchia avremmo avuto ancor più incertezza, infatti sarebbe risultato vincitore al Senato in centro-destra (poi perso per i senatori eletti all’estero) e alla Camera l’avrebbe spuntata il centro-sinistra con 26.000 voti di scarto.

Ora non possiamo che aspettare gli sviluppi e di andare a votare per dare un governo (di qualsiasi colore) stabile ad un Paese sempre più in crisi.

Buon 2008 ad Athenaeum, che conti-nua a crescere mosso dalla limpida energia della sua redazione. E compli-menti per il progetto di raccolta diffe-renziata della carta, che spero incontri la doverosa collaborazione dell’Amministrazione comunale. Saluti affettuosi a tutti.

Page 6: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

6 Scuola

Concorso Il Presepe nella scuola

V Ginnasio

IV Ginnasio

I Media e II Liceo

Il 21 dicembre scorso, una giuri-a formata da sei studenti ha valutato i Presepi realizzati dalle varie classi e ha quindi decreta-to il vincitore della prima edizio-ne del concorso “Il Presepe nel-la scuola”. Per garantire l’imparzialità nel giudizio, come è ovvio, ciascun giudice non ha dato un voto al lavoro della propria classe.

Nelle prime due posizioni si so-no collocati i Presepi degli stu-denti più giovani, prima il V poi il IV Ginnasio, ai quali facciamo i nostri complimenti per l’impegno con cui hanno ope-rato (tanto a giudicare dai risul-tati).

Per il terzo posto c’è stata una bella sfida fra la I Media e il II Liceo. Vista l’originalità di en-trambi i lavori, la giuria ha de-cretato un ex aequo. La nostra scuola ha gentilmente offerto dei premi, che saranno distribui-ti venerdì 8, in occasione delle festa per l’anniversario della fondazione di Athenaeum, av-venuta il 3 febbraio dell’anno

Tutte le foto sono nella

Galleria del nostro sito

web

I Liceo

III Liceo

Athenaeum saluta con affetto e

ringrazia il professor Enzo Napolitano, che ha lasciato in questi giorni la nostra

scuola.

Page 7: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

7 Zabaione

Il Piccolo Principe, un invito alla lettura Il Direttore Onorario ci racconta un classico “non coperto di polvere”

La filosofia di Saint-Exupery deve insegnarci il rispetto per le diversità

Francesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco Carletti

(continua dalla prima)

...Non c’è un’intenzione, alla maniera romantica, di esaltare il “mondo metafi-sico” dei fanciulli, il suo tentativo di dirci qualcosa non fa appiglio a poeti-che auliche, complesse, trascendentali. E’ un modesto diario, almeno così lo ha immaginato il suo autore, e, per quan-to surreali, inverosimili, strane, le sue pagine paiono ispirate proprio dall’esigenza di un uomo come tutti di ricordare, di descrivere fatti davvero accaduti, senza ricamare, senza fanta-sticare, ottenendo il risultato sorpren-dente che avrebbe avuto inventando una fiaba di sana pianta.

Parla di noi, dei nostri capricci che sono di bambini, mentre tutto il resto è trop-po tristemente adulto, delle nostre preoccupazioni, dei nostri stupidi affan-ni, con ironia socratica esamina il no-stro mondo, lo disegna piccolo nell’universo e ce lo mette davanti, semplicemente, tragicamente. Con indulgenza, attraverso le parole di un piccolo principe di un pianeta lontano, ci dice quanto sia sciocco il nostro cre-dere di sapere come va il mondo, di poter sintetizzare il tutto in cifre, inge-nua la nostra abitudine a ridurre tutto secondo quelle che pensiamo essere delle priorità imprescindibili, particolari che ci privano di dedicarci invece alle cose di vitale importanza: ad esempio come proteggere un fiore da una pecora affamata. Specialmente poi se quel fiore è unico al mondo, ed è nato su un pianeta lon-tano, così piccolo che basta fare un passo per rivedere il tramonto ogni volta che vuoi…

Antoine de Saint-Exupery visse tempo fa ed era un avia-tore. La sua analisi di noi stessi, di se stesso, profonda, arguta, candidamen-te celata dalle parole del suo personag-gio, il Piccolo Principe, è chiara come la Terra, per chi la guarda da un aeropla-no. Il suo e un “uomo-formica”, visto dall’alto, un essere troppo fuori di se per ricordare chi è, per ricordare, trop-po in se per guardare fuori e vedere gli altri, altro. E’ l’uomo immerso nella complicatezza dell’esistenza, che egli stesso crescendo ha reso complicata, contraddittoria, senza chiedersi se ne valga la pena, se non c’e invece un

ultime pagine, come nel momento in cui l’aviatore precipitato nel deserto si sente morire per la sete: solo il piccolo principe spera ancora, mai esausto, una fiducia sovrumana, naturale, lo anima e lo rende quieto, la fiducia nell’invisibile, nell’essenziale, assurda come credere che si possa trovare un pozzo nel mezzo del deserto:”E capii quello che aveva cercato! Sollevai il secchio fino alle sue labbra. Bevette con gli occhi chiusi. Era dolce come una festa. Quest’acqua era ben altra cosa che un alimento. Era nata dalla marcia sotto le stelle, dal canto della carrucola, dallo sforzo delle mie brac-cia. Faceva bene al cuore, come un dono.” Non una metafora della verità, ma la verità che prende forma, sempli-cemente meravigliosa e spaventosa.

Delicato ed evanescente, il momento della partenza del principino biondo, che domanda ad un serpente di mor-derlo, per poter tornare più leggero da dove è venuto. La sua figura candida svanisce come un sogno, lasciando solo il suo amico adulto, nell’angoscia del deserto, solo con una verità: l’essenziale è invisibile agli occhi. Il vuo-to dell’Universo sembra aprirsi nelle ultime pagine, un “senso del nulla”, un bisogno supremo di sintesi, appaiono delicatamente, quanto basta per la-sciarci attoniti.Singolare la vicenda dell’autore, scomparso in una certa data a bordo del suo velivolo, e mai più rinvenuto. Mi piace immaginare che abbia raggiunto il principe sul suo pia-neta, ed ora siano stretti l’uno accanto all’altro, ovviamente, altrimenti non c’entrerebbero!

Buona lettura e buon Athenaeum da Francesco!

modo che gli permetta di vedere tutto più nitido, più semplice, come chi vede le cose dall’oblò di un aereo. Proprio come fa il piccolo principe, un ometto alto così, capelli biondi come il grano, che vive su un pianeta poco più gran-de di lui. Lui sì che sa come si vive, ogni mattina riassetta il suo pianeta-asteroide, guardando bene di estirpare i germogli di baobab – come perché? Perché crescendo rischierebbero di ingombrare tutto il pianeta! - ed innaf-fia con premura il suo fiore, il suo unico bellissimo fiore, vanitoso ma al quale vuole bene. Nel deserto del Sahara dove il piccolo fanciullo, con i suoi bei riccioli d’oro, è misteriosamente atterra-to, lì, nell’infinito, nella solitudine, ha scoperto il valore del suo fiore, ha sa-puto che e una rosa come tante, eppu-re è diversa da ogni altra, perché lei lo ha addomesticato. Gia, lo ha scoperto dalla sua amica volpe: addomesticare significa “creare dei legami”, che vuol dire semplicemente essere felici quan-do si guarda una stella o un campo di grano, perché quel colore d’oro, il suo-no carezzevole del vento tra le spighe, ci ricordano una persona alla quale siamo legati, un amico, un pianeta lontano, la nostra casa. Vuol dire pian-gere quando ognuno va per la sua strada ma sapere di aver guadagnato qualcosa di irrinunciabile.

Una malinconia incomprensibile, stra-na, quasi spaventosa si insinua nelle

Page 8: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

8 Cultura

Una nuova traduzione per la Bibbia

I nostri studenti hanno partecipato a un simposio al Collegio Leoniano

Tra antichità e modernità: il messaggio delle Sacre Scritture non deve cambiare

Tyar CiangolaTyar CiangolaTyar CiangolaTyar Ciangola

Molti dei miei coetanei si chiedono nel corso della propria carriera scolastica : “ma questa roba a cosa serve?”. Pochi giorni fa noi studenti del Liceo Leonia-no, partecipando al Simposio pastorale del Collegio Leoniano di Anagni, ab-biamo avuto l'opportunità di conosce-re una possibile risposta a questa amle-tica domanda. Lo studio della struttura linguistica e della filologia dei testi è uno dei requisiti fondamentali del liceo classico e vederlo applicato ad un argo-mento di centrale importanza per le comunità cristiane, prime fra tutte la nostra scuola, è stato per lo meno inte-ressante.

Il tema del Simposio, tenutosi il 14 Gen-naio, aveva ad oggetto la nuova tradu-zione italiana della Bibbia a cura della CEI. La necessità di una nuova edizione è stata avvertita dalla Chiesa al fine di ampliare il valore della Sacra Scrittura nel mondo pastorale. La traduzione è stata operata in base a criteri che ri-spettino l'uso proclamativo dei testi stessi: La Bibbia infatti, oltre che letta in contesti privati, viene enunciata duran-te il momento liturgico e sfruttata in ambiti educativi e di formazione.

Alla luce di ciò appare evidente l'impor-tanza di pubblicare un'edizione che fosse consona ad ogni ambiente cristia-no. Vi erano molte richieste di cambia-mento, ma ritoccare un testo di immen-so valore religioso e letterario ha deter-minato discordie e perplessità. Queste' ultime scaturivano soprattutto dalla difficoltà di traslare in lingua italiana vocaboli ibridi, generati dal greco e dall'aramaico: bisognava, dunque sta-bilire dei rigidi criteri in base ai quali operare. Il primo di questi è un' adesio-ne semantica al testo originale che rispetti la fedeltà teologica e che allo stesso tempo non risulti troppo “arcaica” : la modernità lessicale è stata giudicata, infatti, un requisito basilare

per l'agevolazione dello studio della Bibbia.

Al fine di garantirne anche un uso liri-co è stato necessario mantenere una rigorosa eufonia fraseologica, risultato di un'attenta cura ritmica. Rispettare tutte queste priorità è apparso da subi-to un'ardua impresa, per affrontare la quale la CEI ha affidato il lavoro di re-stauro ad un'equipe di latinisti, filologi, musicisti e liturgisti.

Non spetta di certo a noi liceali, che abbiamo assistito alla sola conferenza, stabilire l'efficacia del nuovo messaggio e giudicare il cambiamento sinonimico operato, ma sicuramente “toccare con mano” l'utilità di materie che tentiamo di studiare tutti i giorni è stato un'espe-rienza formativa unica.

L’amore oggi

Mattia FedeleMattia FedeleMattia FedeleMattia Fedele

L'amore,quello inteso tra due perso-ne,di qualsiasi sesso, ideologia o raz-za,è sicuramente la colonna portante che ci accompagna nel viaggio della vita. L'uomo ha sempre visto nell'amo-re il fine ultimo della sua esistenza. Oggi, soprattutto tra i ragazzi, è visto da molti come l'eterna ricerca di un sogno; altri invece non gli danno ancora un senso ben pre-ciso. I primi cercano nella persona che amano una sorta di alter ego che abbia gli stessi punti di vista e la stessa sensibilità nel percepire le cose o anche l'opposto di se stessi in modo da correg-gersi reciprocamente. I secondi invece vedono nell'amore solo il lato strumentale: mi riferisco al sesso e ad altre cose pret-tamente connes-

se e la sentono quindi come un senti-mento da provare solo in età più ma-tura. Una volta ai tempi dei nostri non-ni,o perchè no,anche dei nostri genito-ri,l'amore verso una persona era un pò come gettare le basi per una futura vita da affrontare insieme in tutte le circostanze anche in quelle più doloro-se; oggi questa concezione si è mante-nuta solamente in poche persone.

Amarsi significa avere una spalla su cui sfogarsi,una persona con cui ridere,coccolarsi,e provare

nuove esperienze… ed è proprio questo che ognuno deve imparare.

E' anche vero che tutti hanno il dirit-to di intenderlo come si vuole: è da accettare quindi assolutamente chi nutre sentimenti amorosi verso una persona dello stesso sesso perchè ripeto che l'amore non ha vincoli e

dunque si può amare qualsiasi persona purché lo si faccia.

Concludo invitando tut-te le persone ad ama-

re in modo da dare un senso alla pro-pria vita.

GRAZIE A TUTTIGRAZIE A TUTTIGRAZIE A TUTTIGRAZIE A TUTTI

E' terminata presso la nostra scuola la raccolta di fondi per una scuola in Brasile. Come si ricorderà Stefa-nia Faiocco, insegnante di religio-ne di Anagni che sta trascorrendo un anno in Brasile presso la Comu-nità di Villaregia, ci aveva chiesto un aiuto economico per acquistare le sedie per la nuova scuola. Gli studenti del liceo hanno risposto favorevolmente a questo appello e hanno raccolto ben 225 euro che la segreteria sta inviando proprio in questi giorni alla professoressa Faiocco.

Page 9: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

TitoloTitoloTitoloTitolo Mozart Edition. Opera Omnia

CompositoreCompositoreCompositoreCompositore Wolfgang Amadeus Mozart EtichettaEtichettaEtichettaEtichetta Brilliant Classics

GenereGenereGenereGenere Classica PubblicazionePubblicazionePubblicazionePubblicazione 2006

N. DischiN. DischiN. DischiN. Dischi 170

Prezzo su IBS.itPrezzo su IBS.itPrezzo su IBS.itPrezzo su IBS.it 99 euro

DescrizioneDescrizioneDescrizioneDescrizione La Brilliant Classics per festeggiare nel 2006 il 250esimo anniversario della nascita propo-

ne uno splendido cofanetto contenente tutte le opere di Wolfgang Amadeus Mozart. Incre-dibile è stato il successo in tutta Europa.

Questa magnifica offerta di ben 170 cd a soli 99 euro è consigliata anche da Francesco Carletti, grande esperto di musica e maestro

di pianoforte.

Athenaeum consiglia...

Riflessioni su tela...

A cura di Chiara CecalupoChiara CecalupoChiara CecalupoChiara Cecalupo

Turner, il miglior pittore romantico che l'Inghilerra possa vantare e forse il più grande paesaggista che il mondo abbia mai conosciuto, dimostra tutta la sua abilità in questo capolavoro. Dipinto tra il 1810 e il 1812, l'Annibale valica le Alpi (olio su tela 1.44X2.26 m), racchiude il tormento artistico e ideologico di un'intera epoca.

Il quadro è dominato per un mezzo dalla tormenta di neve che assume colori cupi, attraverso i quali si può scorgere solo il sole di un colore arancio, quasi malato. In opposizione alla linea curva della tormenta si oppone un'altra linea curva: quella delle montagne, anch'esse di colori cupi, in contrasto col bianco del fondo, unica

A merenda da Athenaeum...

Torta ai frutti di boscoTorta ai frutti di boscoTorta ai frutti di boscoTorta ai frutti di bosco

Ingredienti:Ingredienti:Ingredienti:Ingredienti:

3 dischi di pan di Spagna di 26 cm

2 uova

200 gr di mascarpone

Zucchero semolato

200 gr di ribes rosso

300 gr di more

1 limone

Zucchero a velo

Fragoline di bosco

Preparazione:Preparazione:Preparazione:Preparazione:

Sgusciate le uova separando i tuorli dagli albumi. Lavorate i tuorli con 3 cucchiai di zucchero semolato e quando saranno gonfi e spumosi incorporatevi il mascarpone a cucchiaiate.

Quando avrete ottenuto una crema omo-genea dividetela in 2 parti uguali. A una metà della crema unite i ribes mondati, lavati, frullati, e dall’altra metà unite le more pure frullate.

Amalgamate bene, poi aggiungete a cia-scun composto un albume montato a neve densa, mesco-lando dal basso verso l’alto. Private i dischi di pan di Spa-gna di tutta la crosta. Mettete-ne uno su un piatto e spalma-

te la crema alle more che livellerete bene.

Coprite con l’ultimo disco, cospargetelo con zucchero a velo (o panna) e decoratelo con le fragoline di bosco e la scorza di limone tagliata a filini sottilissimi.

9 Rubriche

La tempesta di neve o Annibale valica le Alpi , Joseph Mallord William Turner, Tate Gallery, Londra

parte che potrebbe ricordare una tempesta di neve. a metà, quasi schiacciata tra terra e cielo, si trova l'armata punica. Non è un passaggio trascurabile: è la rappresentazione tipica dell'uomo romantico, piccolo e quasi invisibile nei confronti della potenza della natura, così come i punici di fronte alla furia della neve, i loro corpi disegnati in piccolo contro l'imponenza artistica del paesaggio. Non ritengo neanche trascu-rabile la scelta del soggetto, di stampo classico, quasi fosse un richiamo e una critica alla civiltà illuministica, alla ragione umana unica dea: nonostante l'importanza data a questa dalla cultura dei lumi, essa è impotente di fronte alla natura, e l'uomo soccombe schiacciato dalla tempesta.

E’ quindi questo sentimento di oppressione il leitmotiv del quadro, impressione data anche dalla contrapposizione dello stile preciso (quasi settecentesco) con cui gli uomini vengono dipinti, e le pennellate quasi casuali e sicuramente imprecise della tempesta. Ragione contro senti-mento. lluminismo contro romanticismo. Inutile dire chi prevalga.

Page 10: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

SPECIALE Un anno Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Page 11: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

con Athenaeum

Settembre

Ottobre

Dicembre

Novembre

Dvd

Sito

Page 12: Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno … · 2010. 7. 22. · Fondato da Marco Cecili e Francesco Carletti Gennaio 2008 Anno II Numero 1 IL PICCOLO PRINCIPE,

ORIZZONTALIORIZZONTALIORIZZONTALIORIZZONTALI 1. Iniziali di Eastwood - 4. Cambia-mento sostanziale - 10. Volano trattenuti da un filo - 13. Materia vulcanica - 15. Lontano - 16. Poco... slanciato - 17. Preposizione articolata - 18. La capi-tale croata - 20. Non nasconde le gambe - 21. La... piantagrane fra gli dèi - 22. Un pacco della car�tiera - 24. Il gatto inglese - 25. Due pezzi degli scac-chi - 27. Gira per le vertigini - 29. La fondò Lenin - 30. Riflettere fra sé e sé - 32. Colpevoli - 33. Soste-nere, far vivere - 34. Tessuto per abiti - 35. Un'Isa-bella attrice - 38. Un'azienda telefonica - 40. Si fre-na contenendosi - 41. La fine di tutto - 42. Cittadi-na in provincia di Bari - 44. Successione ininterrot-ta - 47. Gli estremi di Marx - 48. Scorre nella Bavie-ra - 49. L'urto dello splashdown.

VERTICALIVERTICALIVERTICALIVERTICALI 1. Fabbriche di scarpe - 2. Taglia la Ter-ra in due - 3. Un arnese centimetrato - 4. Nella ragione e nel torto - 5. Perseveranti - 6. Fanno luce per incandescenza - 7. Rendono triplo il tipo - 8. Pietanza prelibata - 9. La mangiano i cavalli - 11. Spalmarsi di grasso - 12. Opere stampate - 14. Lieve respiro - 19. Particella iterativa - 23. Giudi-ziosa - 26. Lo Scott fra i registi (iniz.) - 28. Covo - 30. Santi protettori - 31. Una virtù che rifulge - 33. Strettissimi passaggi - 34. Cura molte relazioni - 36. Il nome di Ramazzotti - 37. Gracida nello sta-gno - 39. Il Biaggi del motociclismo - 42. Uno sco-iattolo di Disney - 43. Il nome di King Cole - 45. Terni - 46. Il numero... meno nero.

Compleanni Febbraio

18181818 Gabriele AntonelliGabriele AntonelliGabriele AntonelliGabriele Antonelli 15151515

24242424 Marzia RaponeMarzia RaponeMarzia RaponeMarzia Rapone 19191919

Enigmistica SOLUZIONE SUL SITO!

Gli anni sono come i libri sibillini: più se ne consuma e più diventano preziosi. (Johann Wolfgang von Goethe , “Massime e riflessioni”)

Stampato da

Perla di saggezza

Via Bassano - Anagni (FR) Tel. 0775.772205 [email protected]

Diretto da Marco Cecili Marco Cecili Marco Cecili Marco Cecili e Gabriele Russo RussoGabriele Russo RussoGabriele Russo RussoGabriele Russo Russo

Vicedirettrice Tyar CiangolaTyar CiangolaTyar CiangolaTyar Ciangola

Direttore Onorario Francesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco CarlettiFrancesco Carletti

www.redazioneathenaeum.comwww.redazioneathenaeum.comwww.redazioneathenaeum.comwww.redazioneathenaeum.com

Un grande ringraziamento a tutti gli studenti, i docenti, i genitori

e gli sponsor che hanno sostenuto Athenaeum nel 2007!