fraternita numero 05

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Giornalino parrocchiale della comunita parrocchiale di S.Antonio di Padova Villagrande Ortona pubblicato a maggio 1991

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  • -----_---..-

    C,., l"i U' l.l T/\l )r 3. A l ' .1 T C.) l t l I f)

    PAI () C C ll i,rt LDI I)/ \DOVA\

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  • ] .1ANNO an r t ^n^

    AI- LA DI "FRA-ARII iTA'"REALIZZAZIONE

    DON ZACCAR I I '1 I CHELANGE L O

    D I DEO IYAR I SA

    DI DEO PAOL O

    DI DEO RITA

    DI NARDO AN TONELLA

    MONS. ANTON IO POLIT I

    SARCHE SE ANNARITA E ROBERTA

    SARCHESE CONSUEA

    - E TANTI GIOVANI E RAGAZZI D I BUONA VOLONTA, CHE SI SONO

    i I . {PEGNA I A CONSEGNARLO NELL FAI ' l iGL I -

    UN VIVO RINGRAZIAI4ENTO A OUELLE FAT1IGLIE CHE CON LA LORO

    PICCOLA OFFERTA CI A IUTANO A SOSTE.NERE LE SPESE DI STAf \4PA

    DANDOCI LA POSSIBIL ITA, D I CONTTNUARE .A FARVI PERVENIRE

    ! L G IORNAL I NO PARROCCHIALE .

    \2,rfi o!

    l i leearo 19915' Nume no

  • j*.v\KnHANNO COLLABORAO

    LA VOCE DEL PARROCO

    LA VIA

    IL BATTESIMO

    CHE COS'E' LA PREGHIERA

    UN DECALOGO PER LE VACANZE

    UNA GIORNATA DA SAPER VMRE: LA PRIM, COMNONE

    PASSA TRANoUILLAIIENTE , ! . .

    FESTA DELLA MA.II{M.

    rL FTURO DEI NOSTRI FIGLI

    I COMANDAI'IENT I COUE VIIA

    DON BOSCO DICE: LE CHIACCHERE DEL MONDO NONTI FACCIANO TRASCUR.RE IL BENE

    CENNI SORICI E RELIGIOSI SU VTLLA ORRE

    INCONTRI DT CATECHEST AGLI ADULTT

    LA PAGINA DEI GIoVANI

    } . , IAR IA

    COMUNICAZ IONI

    DAI REGISTRI PARROCCHIALI

    BUONE RTCETTE

    rEMPO LIBERO

  • LA . VOCE DEL PMROCO

    Cotissimi,

    La goa del Cr.ista riso?to rinanga innutata nel

    nast?a cuoye cotne spe?anza crtzza d rnaseta a nuara ,ta

    dp ogn initab il,t't ct oce " de LLe quotidiane espe"ienz !Pensa che sia L'aug&c e iL saluta pi beLL d.a po"geye nquesto tempo d Pasqua e prop!a n ape?twa del nast?a qunto

    nune?o dL go?nalna pa"locchale.

    In qL.esti gio?ni un inpegna richiana Le nostye attenziani: Le

    ceLebpazioni na.xane del mese di maggo che sta pe? niaiate;

    ci rt?aae?en ogni 6e?a cino all,a Madonna per WegarLa envocaz'e La sua nateytla benedziane.

    Con iL nese d giugno dopo La Iredieiza e La festa al nast?oSanta Pat?onc, S. AnltoTtio, si cancLude?anno Le attl:rit deLltannopasto?aLe 1990/91; se dopessina fare uL consntiaa deL Laocro

    euolta po' ' iano 6enz'altrc dre che, nonostante Le dif iealt,

    abbidno pe?co?sc un connina a.bbastanaa ,inpeEnatto, insiene

    nel Signore, cer.canda di c?esce?e e fd.r .*escere nella ede tutt

    cclo?o che hanno accolta Ltinita aLLa eonersione portecipando

    aLLa Dita Liltu"gica e aLLe rd.rie cateche'i pe" banbini, faneiuLL,giooani e adulti.NeL pe|,od estto si ?ende necessa?o un tenpa d pausa perpoi lip"endere can ?inncoatc inpegna. Nofi dmentiehanc per,

    ccne abb iao gi "ica"data

    altre DLte, che La nost?a fde fionta in uaaanaa: La paltecipazione aLLa Litulgia danel.tiaale r.'naneun npegno inpreseindbiLe pey aqli c?stiana, come pure La

    te etnonianza ne LLa rita quotdana,

    Vi saluto neL Sgxare.

    DON MICHELEPo/ee/ uoh/r'/l ,/

    K\\.

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    '.!r;ir,../r_, i;l '---': -r -1, .-.;,: :-! V:)j;tivrlj:?

    (stcotroe Panrt) {:ji. i i La LTBERTA sEM'RE s lArA uN .RANDE ANELrro osLL,uo l ro , t :

    f < L rgear n r eEN: ;ARE, D I CREDERE, D t AGtRE, L IBERTA sErpRE p t ( j- . ) AMptA , sEr4pRE pr vERA, l1A c , uNA coNDrz toNE, uNA REALIA i it ) cHE LA sor rENDEr LA v r rA , o rJEL DoNo ara onr , ,0 "0 , ua* r roo ( i

    ) Nl cHE.:p:sso sr RTcHTAMANo A vrCENDA, l1n oueLE vrra, ouaLE i ii>

    LTBERTA? Spesso cr sr coNVrNc cHE tL BENEssERE I {AIERTALE, ii ) IL coNsUI '1 ts r40 , LA CULTURA, LA sc tENZA, LA TEcNolocrA s lANo ) :i \

    suFFrc rENTr A SODDISFARE LE NOSfRE ESTGENZE D l v r lA E Dr L I - ) ;

    i : . 0cconne rssrnr s rNcERr coN s srEssr E coN GLr ALTRT, Rrco_ ( , i : : , NoscENDo .cHE NEcEssrrA BEN ALIRo pER RrEt4prRE rL NosrRo a i1

    , t cuone, " lo sono Ln vr ra , , , Ges c le ETERNAT4ENE rue l pnonr C< - . .e I lPaonEINLUI ,PUBENAFFERMARro,Ee l t ,cHED]o

    DA LA SUA pTENEZZA, rL CO'prMENrO tNEFFABTL DEL SUO ESSERE, i j \ LA suA torALE FELICI A E LA suA vERA l rsenr, CoL DoNo DELLA ) ). . suA v t rA GEs c t qENDE pARTEcrp l nEL suo srEsso , ,EssEnE ! l

    :? nmongo, Lur GUTDERA r NosrRt pAsst LA Dov tL BrsocNo rNcoL_ qf

    : cA, DovE voLTr , coNoscrurr E NoN, A fENDoNo Dr TNCoNTRARs / { ,: . i

    coN cHr sA EspRl ,4ERE ourLu,anone poRrAo A Ges sur ln rennn, C t ? i : ^ ^ h ; h . ^ ^ r . i - I n f a t t i i f B a t t e s : m c c u e s s e r eccns ide raco i 1 bagnc sa l rEa re de l l an ima , un baqnc rn l racc -l cs i nv i s ib i l e : 1 ' an ima de1 ba t tezza tc d i vena sp ien i - i d ,v iene pu r i f i ca t -a e non v i ve p i sc la cc e una pe rscna u r i ane ,ma v i ve anche una v i t a sop ranna tu ra le , s im i l e a 1a v i t e d iD ic . ch i r i ceve i I Ba t tes imo s i assume un impegno pe t t u t : -Lala v i t a : b i sogna spcg i a r s i de l l ' uomc vecch i c con isuc i v i z i , l e ca t t i ve ab i tud . i n i e c i s i deve r i ves t i l e de l -' I ' r r ^ n ^ h r , ^ i , . n i n ^ d i r ' r l i ! r 1 r l : r r c i h ^ i h ^ ^

    _ . , , r _ne unacon t inua l o t ta con t ro i l na le e un con t i nuo c resce rer t l b n c l ; i m b r d h i . h a c i n r h ^ ^ h ^ - - l

    - - ! Les lmodevono esse re man tenu t i sempre . I 1 c r i s t i ano deve v i ve re dabaLLezzaLc i n ogn i amb iene e deve p rc fessa re puE tb l . j . camenLeIa s ra fede .Ne I BaL res imc non s j sc l i , sanc i gen i r o r che pc r ranca r i c c w c r c d 1 r q t q : . r h h r - . l - r . h h r n ^ ^ h ^ r > r

    - , - . spons a -b i l iE . Facendc ba ! t ez?a re i p rop r . i f i g l i devcno impegna rs rad educa r l i ne l l a f ede , pe rch ne . l l ' c sse rvanza de i comnda -men t i impar ino ad amare D io e i l p r css imc , come Cr i s t . c c :ha i nsegna lc .Ne1 Ba t tes imo i l sace rdo te pcne su f bamb inc una ves :eb . i anca e d una cande la accesa i n mano a i pad r in i , Le ves -_b ianca sLa a r i co rda re che qu1 ] ' an ima deve conse : . va :e :e| . , a " - z > ^ ; d r t d i . r h ^ . h h , r =\ . q Y - - - c e : l c e _ ar j c c - rda che s i deve d i f f onde re 1a l ce de l l a f ede , e b : sag : . :da re i I buon esemp io a tu t t i g1 i a f t r i .I 1 c r i s t i ano che v i ve i 1 suo Ba t tes inoop -eh s i c . r - ^ r t i - i c ^ rdF re i n C f i s ro . '

    5 e n ! e

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    , i i

    ANTONELLA DI NARDO

  • COS'E LA PREGHIERAr t . \rf911'g e amare

    Sia [atta la lua volont comein cielo cosi in tern:

    Padre, che il nostro amoresia fatt ivo, modellato suquello di Crislo: 'non la mia,ma Ia lua volont sia falta".Dacci

    ,.Wi il nostro penequonono:Padre, d il tuo soslegno

    maleriale e spirituale a me ea lutt i i fralel l i .Rimetti a noi i nostri debiticome noi iimetliamo ai

    Padre, perdonaci e in-sieme coslrn8i i l nostrocuore a perdonare ogni fra-tel lo,Non ci indure in tentazione:

    Padre, salvaci dal pericolodi tradirt, vogliarno amarticon tulle le forze.Ma libenci dal male:

    Padre, l iberaci da ogniaosa che ci allontana dal tuoamore,

    Non ci sono dubb: dopoquesto modello di preghierache Cesu ci ha dato. dob-biamo concludere che lapreghiera deve essere

    Pregare amare. Ecco laprima e forse la piir impor-tante definizione della pre-ghiera slando al l ' inse8na-menlo di Cristo.

    La prtghera il nrczzo pcr unirci a Dio. Su queslalerra tloltltiarrto lavorarc l,1nlo. Per se voclianto rieveranlenle la trostra opera sia efficace e fntlluosa oc-cotretsi,t un lavont unilo a Do,

    ' Don F. Rina Itli

    biamo interrogare, nessunota e pu rispondere comelui.

    La luce sull'essenza dellapreghiera l 'abbiamo solodalla Rivelazione. E la paroladi Dio che dobbiamo scru-tare: o8ni maestro cristianoha imparato da lui.

    Forse la via pi breve, percapire l'essenza della pre-ghiera nel pensiero di Cristo, que l l a d i p rendere i nesame Ia preghiera-modelloche Cristo ci ha dato, il Pa-dre nostro.

    Appena accostiamo il "Pa-dre noslro" gcopriamo che una preghiera di amore.ll Padre nostro strutturatosu sette domande. Ogni do-manda un atlo di amore.

    Ges insegna la preghieracome un rapporlo affeltuosodi un fi8lio verso il padre.Sia san ficalo il tuo nome:

    Padre, che la lua personasia accolta, benedetta, amatada ltt i .Venga il tuo reeno:

    Padre, abila, regna nelcuore dell 'uomo, da ogni

    risto il maestro dellapreghiera lui che dob- Cuardiamo a Cslo in pre-8t'Sll'e.

    sruaiando crtsro inpreghiera riuaciamo a capirequalcosa di pi sull'essenzadella preghiera.Pregarc anche chiedere.

    Ces, al Celzemani, im-plola. "Padre, se vuoi, allon-tana da me questo calice.Tutlavia non sia latta la mia,ma la tua volont',, Cesu in croce implora,

    cntede:"Padre perdona lorc per

    ch non sanno quello chelanno". Lc 23, 34.La preghiera piir lunga diCes quella dell 'Ulr irnaCena, dell 'unit: preghieradi domand:.

    Dal comportamento dCristo, dobbiamo conclu-dere che pregare rivolgercia Dio come a un padre, conSrande f iducia chiedendoci di cu abbiamo bisogno.

  • SPRECAi] E

    Le tacanze spesso cosfifuiscono aa< problema >... pech non s it2sd2 aoccupare il < tempo libeo >, ci si dnnoa.Ad e1.)tae cht2 si spechi questa tempapreziosa trascuiamo questo ,

    I - M stacco dalla teleuisiont2: nan has2nsa passae tutta la xtlne lE utcanz.L: loglio far prauuista d Da-stita, uoglio lae il piena di ceato!

    z - wI agqrusta gn occnl: tagLla cnesiar?o attenti alle stelle, ai ari, ai gab-biaii... attenti e icanoscenti.

    Mi tueglio Ie orecchie: Doglia sentireiI mae, i passeotti e i gilli che taglia-no Ia notte a millmet'ri.

    3 - Mi dimentico di co1'ere ed impdonuauamente a cammin(rre. Si, Daglia an-dae a piedi, per poter grardare, ammtfnP 1nnro 7infrnr;".a

    4 - Facca nAae amicize. Le tacanzeseuono anche peT auuicnae pesonem)oue, canoscerle ed amarle.

    per le u0conze5 - Faccio non Dag|io

    mandare in tacanza le buane citudin,I'eduuEione, Ia preghiera, lt1 generosit.

    6 - Non mi alza a mezzagiorna: micaoglio che mi frarsca 16 ,uJa sotto ipied! Voglio uacan2e fmclte < intell-9en2a , e < antasa '.

    7 - Rispetto gli usi, i cosfrrmi e Le tra-dzioni d.ei luoghi in ati m rea: l.orl li

    tubo con il mio cattilJo esempia e 7emie c'ritiche.

    B - Mentre gado Ie uacanze m rtcoiloche molti nan faflrlo mai lacanza. Rin-graza, allaa, mamma e pap che met o . 1 , . . a n ^ . ^ n 1 d + ; . .

    9, - Anche n Eecanza 7eggo, sttldio,penso. Irnbanatello non ma bello,neanche a giugno. Iuglio e agsto.

    10 - Mi Ticoda che iI buon Do non tamai in ferie. La passo trouare oulmque:in chieso., nei Iratelli, negli amic, irlmontagna, al ma1"e...

    Undecologo

    Sempr di pi lI boDrbaldadDto dei gdorlalj, drlaradlo dell veiie t6ti telqlri" lnaiitono sulle eecen-te come tornpo Ilbei'tif. :,:

    libero s'intende ds tutto, anche derle retole nor-ttteli di connivenza il'ile.

    II cristiano dice llj no a questo sperprd ll tempo.Il cristiano non a ttropo "libero". Il crl6ldano nel tem-po libero cra dedli ,pazi di ilnzlo ttei quali 3l ri6vr/i-clne e se stesso, aIIa lature, ag altrl, a Dio. '.

    Il cristiano nl itnpo llbLro roa spazlo plii le cosech l sono negate della furia deua vlta mode','s.

    ?empo libero scopri re la ballezzd che c ata attot-no resa opaca d.ella etta di ogni giotlo,

    Tempo llbero ldsciarsi inondere da.l prirtro del,l creeture che Diohapostoaulla tera.

    Terpo lbero condinldre le solitudine tl dolore

    di chi tlalato, di chl solo, .l'ansle di chi teE' il doEa-

    Tempo libero pailo per riflettere sul proprio t-turo e rieedere il ca|'rino che si 6ta tacendo. n

    Tempo Iibero n dono che ci offefo e che dob-bia&o otfrire,

  • [Jna giornata da saper uiaerePRIAIA COMUT']rcNE

    | | , sempre un avvenlmenloF rnCe' guellodella PnmaI I Comunione perch I'in-

    c-onllo ot oue cuon quellodr Crslo con quelo del bambino chelo nceve. per clli pu anche esserechiamalo: .Fe$a del cuorer o rFesladell incontro'

    Ilfanciulo. che in quel giorno vieneammessc a panecipate pienamenle al-la celebra2rone eucaristica, la I'espe-rierza vlfa di una Percona: Ces. ll m-slero pasqrale di C slomo oetjsor-lo non lc vtve pj soamenle nell'ascol,lo del la Parola diDio, malo celebid inuna pii intjma parlecipazione al ban-che(o eurcaristic-o. E quindi I'incontlopersonale con Ges amico, con Gescom-oagmo del suocammino, conl'ami-co confidente al quale pu volgercicon ilducia perch sa che gli vicinonelle difficolt, capisce i suoi probemi,.ondivide j suoi sentimenti, pu parlar--oli ognj qualvota ne ha bisogno.

    Ma anche I'incontro con tanti fra-lellipetch in quel giorno egi inse-flto rn maniera pi piena nel Corco diCristo: la Chiesa. Con essi condivideil cammino, si riunsce insieme nell'as,

    semblea domenicale pet pregare, faespenenza dell'amote fratetno, delperdono, della gioia e dela spelanzarn una vlta sempte nuova. oueslo avvenimenlo, alloIa, former la base del-a vita spirituale fututa del lanciulo, vi-ta che deve crescere intorno al cen-lro dell'Eucaristia. Certamente egli vi-vra questo rappono di fede con il Si-gnore se e arutato progressivameniea vedele nell'Eucanstia il centlo del-la sua vita. Attlaverso a catechesi ilbambino introdotto al gtande miste,lo eucadstico per essele pa e vivadella Chiesa, ma un ruolo determinan,le pel creare in lui una sensib lta sDl-rrluale efficace, che Io aruta ad incn-tlarsi con Qualcuno, dala letteIamaiuscola, 16 famiglja. in essa cheeqlj trova il suppofo dj fede e di amcre tale che plepara il suo cuote all'in-contro, all'ascolto, al'accoglienza deldono bellissimo della ptesenza divinache si fa vita nella sua vita. insieme,nella{amiglia, che si irnpara a plega-re, ao amare, a perclonate, ad apirsiverso gli altri, a fare comunione, Del-ch essa il luogo pit) natle diare-scita della persona, pet cui anche il

    desidetio di inconttatsi con Gesit sa, lanto pi ptofondo nel bambjno,quanto piir alimentato da una terimonianza di vita dei genilori

    Sono proprioloto iniai t i , i pr imjedu_calori della catechesi che accomDa-gnano jl cammino di fede del lor; fi,glio e nei quali egl vuole specchiatsl, petch i bambino ama fale qrelloche vede fare dagii alti e il farlo conloro un primo modo crisiiano disen_ht$ umto ad essi

    Ira prima comunione non una real-l che guatda escluslvamente i l fan-crurro cne ta nceve, ma un incontroche celebralo da tutre Ia famtqlia.proprio i forza dr quella intima aon-nessione che c' lta comunione e di_mensione comunitada, Allola poco im-porla se si ha il vestito pjir o meno bel_lo, se cl sono gl i jnurat i , I regah, se laIesf arr icchit da n contorno chemanifesta solo esteriotit, petch lavera festa fare comunione con Ge_s, gli invitali sono ltti i fralelii delacomuni la c st iana, i l regalo Ia gioiacne aoocca da un cuore in festa

    I MITIARDI DETTE PRIME COMUNIONIE la mentalit di una societ consumistica che commercializzaanche imomenti pi sacri pi intimi di ogni credente

    Nel giorno "pi belo del-

    la vita, ci sarebbe da ver-gognarsi. Attorno alle Pri'me Comunioni, compicisoprattutto le famiglie, cir-cola un enorme girc di af-fari.

    I buoni crisljani, quellitjepidi e quelli a\.ventizifanno a gara di esreriort,nel nome dele tradizionifamilari, delle apparcnzedel voler darc ai figli pir diquanto padri e madrj ab-Diano avuto. ci stessi cheinfilano a stento mile lirenel cestino della questuadumnte la Measa, che sisentono generosi per dieci-mila ire mandate alle Mis-sioni e che non hanno an(0ra versalo il doveroso

    contlibuto alla sussistenzadel clerc, diventano prodi-ghi nel *$ande giomo".

    Quasi tutti fingono diignorare che i Vescovi han-no pi volte mccomanda-to, a Foposto dela Messadi Pdma Comunione:

    "Sifaccia in modo che tutxa agiornata venta adeguata-mente santjficata, In qe,sta linea bisogna giungeread eliminarc ogni forlna difasto, specjalmene ne ve-stto, contmria al senso disobriet e di povert cd-stiana,

    I parroci e i catechisti fa-ranno bene a insistere sulcarattere spirituale delawenimento, dovmnnoimpostaLre a cemonia su

    la semplicit de'abito edgli omamenti, indiche-ranno che I'unico dono indispensabie lrna copiadei Vangeli... ma che farccontro a mentalit preva,lente nelle famiglie, checontagia la stessa semplici-t dei bambini?

    h mentalit di una so-ciet consumistica checommercalizza anche imomenti sacri come il Na-tale o le prime comunjoni.

    I parroci, inverit. dchia'mano ques[e nonne, e numercse celebrazioni impon'gonol0 slessomodesto abi-topertutt i , . , ,maal loraa(_cade che molte famiglie mi-grino ve$o paD occhie r'cine 0 scuole pnvale () santuari pi

    "permisslvi,.

  • ASSA TRANQTIILLAMENTE TRA IL RUMORE ELA FRETTA, E RICORDA QUANTA PACE PUO'ESSERCI NEL SILENZIO.

    Finch possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporticon tutte le persone.Di'la verita con calma e chiarezza; e ascolta gli altri, anche inoiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una sloria da raccontare.Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.Se ti paragoni agli altri. corri il rischio di far crescere in teorgoglio e acredine. perch sempre ci saranno persone pi inbasso o pi in alto di te.Gioisci dei tuoi risultati cos come dei tuoi progetti.Conserva l'interesse per il tuo lavoro, per quanio umile: ciche realmente possiedi per cambiare le sorti del temoo.'-Sii prudente nei tuoi affari, perch il mondo pieno di tranelli.Ma ci non acciechi la tua capacita di distinguere la virt: moltepersone lottano per grandi ideali, e dorunque la vita pina dierolsmo.Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure siicinico riguardo all'amore; poich a dispetto di tutte te ridita edisillusioni esso perenne come l,erb.Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'et,lasciando con un sorriso sereno le cose della Ejovinezza.Coltiva la- forza dello spirito per difendeni cotro I'improwisaslortuna. Ma non tormentarti con l'immaginazione. Molte paurenascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di l di unadisg.iplina morale, sii tranquillo con te stesso. Tu sei un fighodell'universo, nn_ meno degli alberi e delle stelle; tu hai innoad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi dubbio cheluniverso ti si stia schiudendo come dovrebbe.Perci sii in pace con Dio, comunque tu Lo cncepisca. equalunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, cnserva laqace con ia tua anima pur nella rumorosa confusione tlella vita.Con tutti i suoi nganni, i lavori ingrati e i sogni infranil. ancora un mondo stupendo.

    llz

    - ; --\z

    -::-;

    'Fai attenzione.Cerca di essere felice.

  • r2 MAGGIO ,eet

    @ eo vogeia

    cantdre 4

    con ea vita. IIT

    /

    u (Eorumo-,/1 , /

    la. tuz. Jn-kz. fr4"/nfua- n--"-t /*y* tLta, .h ,i,t*

  • IL FUTURO4, PREPARANDO I-E VALIGIE

    Il momcnto in cui sipreparrno i l,agagli richiedertrenzione c una capacit di o4aaizzazlooe non dtpoco. Cr sono mamo* cl,e hrnno raggiunro un'abi'," 'orprenJe",. per cui ,rrrvano a ricurJarri Jiruto e. disponc ogni cosa in un ordinc cos accu-raro per cui la monrasna ,lelle cose indhpeosabili,come pr un miracolo, siriluce nello spazio ansusod na valigia.

    Alcune sono persino esagerlte e, ter Prcvenirctuue le evenienze, cost.ingono i loro figli a rra.scinarsi per srtade di monr.sna zaini enorm' che,durante la scuimana bianca, non si avr nPPurilrempo di svuotare. Naturalmente, quendo iragaz-zi devono rifarc i bagag 'on sanno ctpacita.si dicome ruuo possa rietrare dov'era e se non risolvono il problema dimenticando 'naslioni dapper-tuno, si vedono cosrreni a rccuperare borse di for-

    Ad ogni nodo preparare Ic v.lisie per una p.r.renza un'opcrazione delic.Ia perch una dimenr'-canra pu costringere. imbalazzanri contranernti;e perci una mamma !i terma di raoto in taoto pern rapido inveourio e si domanda: "di che akropooebbe aver bisosno rnio figlio)".

    un momenro inreresssnte p.rch il parr;re. siapure solo per una giu scolastica di qualche siomoo per una seirinana bianc! o per uo soggiomo disrudio all'estero costringe in qualche modo a elen-care I'iodispensabile. Un r.s.z2o e una r.sazza nonrlimenticheranoo ceno lr casena di musica che '"-gl'ono a"cohare Jurante il viaggio o l indirtzzo curdevono asoluramenre mandare una canolina spir.

    I sDirorj dicono le lorc intnzioni educativc an'chd prepanndo le valigie u'a mmma p.eoccupa'ta della salute fomir i figt di Pasticche controsn possibile colpo di frerldo, un'akra si far pre-mura di ollegare un infinito elenco di inditizzi perturte le eventualit; scegliendo i vestiti si vedr sesr. pii' . cuore chc il fislio faccia la sua bella figutao che si senta a suo asio e possa sdraiarsi dove glipa'ei .onosc.ndo Ie abirrlini della rrgazza ct sarchi rrove. sp.zio per sacchcni di caramelle o chi-

    per amore della compagnia si dirrenrica osni irupe-gno e si convive con oBri bsnalit.

    Un lbro da leggere un inviro a non confon-dere i rernpo libero con I'ozio, a nudre I'inrelliscnza. i buon susr" , d i pensie, i d i un abrrudrne o l l r r i -flessione che rcnde pii: libeti.

    Il libro rlel Vangclo consenre la quoridiala fe'del! alh parola che guid! i rosrri Pass c ispira lenostre scehc, anchc quando nor si vive 6orro Iossuardo dc seoilori o e conresro di uod buonacomunir crisdana giovanile.

    Mrtlra cosl u! pson![' capace diautonomiae prende vern L parola d iCesu che destBnd isuoidiscepoli come il sale ddla tena. h siovane rtnon esones chi hr ricevuro L srazra J cssae cri-siano di senti$i incadcaro, dovuDque si rrovi, deuaresnonianza al Signorc e al suo Vaogelo.

    Anche artraveno piccole sceltc chc possono co'srare una bartura stcastie dumnrc la s;ra o il cam'pesgio, un ragezzo uoa laerz,a riescono a Perce-.,ir qudmo si! .lifiicile . utgenre awicina'e gli .m'cialle parole di Gesir e alla vna r.lella Chiesa.

    C' chi si dEae monific"ro di fronte allg deso-lante superficialir dd suo gruppo e cerca di fardnnndcaic "che va ancora all'Oratorio"r c' chi irdouo invece a uoa piir inrensa Prcehier! di inrcFcessione e 6as..i rchc a domandarsl 'Posso farquache cosa di piir pe! loro, nella mia vna?".

    ' . ,SONO STANCO NORTO:'Ialora

    un mgazzo o uoa msazza Possono esseresoosgri: hanno Dassato a scuola molr ore ria uns;eedrsi voric;so di arsomnli. di insesocnri, dimerodi diversi; e poi i petlegolezzi frasrornmri e gliuhimr aggior n amenr i sullc novrr dei giochi clettro'nrcr; e poi, finra L scuol., c' le mJmma o il Donnqd atenJerl per con,l"r[ r lerone ,li Punlrc,d; ilgle'e, o di ludo... e per fonma crc rl .l.mu ein feriel

    Ouondo riemrono a casa noD hanno piir vo8lr!di ninre, se oon di bunarsi sul divano e scgurrc lcvicende ossurde di qualchc croe di rdefihr rlozzimli

    Nelle convesaziooi insutc ia gnesa della finedelle iezioni, le rnamqs amaDo vanrare le irrPsedei loro figli "che hanoo la professoressa di nudrc.liosua dice chc imparaoo ranro in frerr," o "cherlovr andare chiss dove sabaro prossimo pcr leg.r legiooali ed quasi il n:igliore della sguarin .I gcnnori si fanno bclli di guisti sccessi ,lcj lorofisli e affrontano volenrieri quesro conerc qur c lpel &ive

    " Lempo djppufurro. Ccnu po.aru.

    ro raco.mu Per ! l|gn, cneIn efferii p ssre cosrruivo impegndrc .rer

    rempo rn sr".I c spon di cui ls lcuold nun pufarsi crrico e chc sono effeuivamente inreressurr.unavia ho ralora I'impressione che manchi il sensodelL misura e quesro affanna.si a riDcotc.e (uuele poxibilit finisca per essere un assewimenLo allesollecirazioni dclla muda, piurtosto che uo

    "ewrzroalla crcscna dei figli. S'incoorano poi di frcquenleprei cle non-sanno piir quando fissare I'inconrrodi c.re.hesi, perch non c' ponerissio in cui t ra.

    A me senbra che sia necessario ritrovare urpiu sassio equiUbrio e con.edere ai ras.zziil rempo

    CARLO Milr ICardinale A.ric

  • -rr LiRTINI-

    : diMilano

    II

    lli domando se qesla scanJalos! diflcrenzanon debba ,d un certo punro divenure na do-

    ' manda che inquieta la coscien,a d ich iv ivg nel l 'ab-bondanza. E iufani inpossibile sosrenere che il sem,plice farto di essere nari in una famislia bcnesranredella LonrbaLdia confecisca il dirnro indiscutibil diavere tuuo e persino di sperperare betri e risorseche Dio ha creato per tni.

    Come dunque rollerare ancora che anche r trr,sriaD; si adesino a clebrare le loro fesre secondo irni imposri dal consumismo, invece che esprimendola loro gioia in una piir generora solida.ie!?

    Mi rendo conto che in quesro contesro non poss;bile affronrare temi rroppo complessi. Ma alleracazze che rovatro imbamzzame la sceha del ve-stiro, perch il lolo guardaroba troppo fomiro, ea luni coloro che vivono in conrlizioni simi, voncrrivolsere I'invno ad aprire gli occhi e a lasciorsi rpc-

    care i cuore di home alla poverl di ranti fralli e

    Qurlcuno dir. che pu tare una rls.pza di euindici anni di fronre a problemi di dim!sioni plrn+.arie7 La lisposrs semplice e insieme ndho diffi-cile. Ecco che cosa pu fars cambiare la vna.

    E possibile imparare un modo diverso di su!r-dare agli alrri, oi poveri soprauntto: uno sgurrtlocapace di far cadere ogni disranra inntrurllc c dieliminare osni srranci!.

    Non si deve essere ingenui, n lascir.sicon.lur.eda inrempesivi enrusiasmij tutr!via devo dire cheI'indiffernza non na vtr c.isdsna. Perci qutrn.do uno sguardo si apre nel luce della frarernn,potr . semtt re r rovar BesLiprupor?ionrr i i , ( r spr i

    Semplici espericnze di seNizio che occupano al.cuni siorni di vdcanza si riveleno alla tinc un dororicevuro, perch sugseriscono no siile di vrd libcroclall'idolania del beoessere.

    Ma possibile ardare ber ohre. La vita di rnold sanri, da saf' Francesco a Vincenro Dc Pcoli, lConolengo e fino a madre Tercsa, ci inscg. cbcl'inconro con un povero pu rivelarsi I'app

  • DIECI PICCOLE PAROLE

    comondomenticome vito1) Dio come persona da amare, adoraree servire in assoluto. Dio come il ga'rhte sommo della nostra libert.2) ll nome di Dio da pronunciare conamore, f iduc ia e g io ia grande da so l i econ gl uomni, perch attorno a questbnome nasca la grande famiglia degl uo-n l in i . I3) La festa come tempo e luogo dellariconoscenza, del riposto, della liberta edella goia di essere comunit salvata,La festa come calendario dell 'amicizia.4) I genitori, misura dell 'amore di Diosegno della paternit e della maternltadi Colui che, insieme Padre'e Madredi tutti.5) La vita, tutta la vita, ogni vita da ri:spettare, onorare, far crescere; la lua'vita e quella dei tuoi fratell; Ia vita delv ic n i e de i lontan i ; la v ta degl i amice dei nemici; la vita di chi ha poca vltae di chi ha molta vlta.6) La castit come amore disinteressa-to, come dono di s, come comunionenel la fede e ne l l ' impegno.7) La giustizia negli affari, nella comu-nicazione, nel lavoro, nella professione,nella politica e nell 'economia, nella pro.duzione e nei consumi, La.giustizia per+, r++ i a har ^ i . c^ r in^

    8) La verit limpida, sincera, zamplllan-te, costi quel che costi, sapere dire di

    lcmandame nli

    s e sapere dire di no, quando s equando no.9) La misura nel possedere, nell 'acqulstare, nel vendere. ll gusto della povertadigniosa, della sobret carica di sag-gezza, la capacit di essere generosl el iber i . La misura che v ince I 'avar iz ia ,ljambizione e l 'egoismo.l0) La fedelt alla tua donna, al tuo uo-mo. La ledelt nel cuore e nella mente,la fedelt come coerenza.

  • r.,r,I : ,.rt

    D()t,t i loScll l l f ct::Le cltiactkicre dd mondo

    nott li {accianr,t lra-tur;:re l bencI

    f ' " 1t ..,1\r,

    Se qualcuno domandasse, che cos, il risDeltoumano, forse gli rsponderemmo che non lo sao-piamo nemmeno. Mi pare per si possa dire: "un

    vano limore che ci mpedisce di fare il bene o che ci soinsea fare il male per non dispiacere agl uomini,,. Crd;te;i,molli camminerebbero sulla via delta virt se quel timorevano non li ingannasse e non li inducesse ad abbindonare ilbene che devono fare e non- li spingesse a compiere qu"imare cn, In cuor ,oro, vorrebbero evitar._

    Un giovane vorrebbe darsi a Dio, santificare le feste, an-dare ad ascoltare la Parola di Dio, ma teme che suoi com_pagni lo scherzino. Un padre di famiglia vorrebbe stare lon-lano da quel gioco, da quell,osteria, non fermarsi oi sullapiazza durante le sacre funzioni, vorrebbe occuparii di oiardella sua famiglia, ma leme di essere deriso dai suoi comoa_gni di partita, perci continua nel male. C, poi chi dceiienon vado pi in quella casa, diranno che il confessore mel'ha projbito. 5e ab-bandono quei compagni, si dir che vo_gro andare In un-deserlo. Se non partecipo a quei discorsiosceni, diranno che non ho spirito. Se mi accoito ai sacra_menli con maggior frequenza diranno che voglio farmifrate. E.per questi vani limori si continua nel mile, si tra_scura ci che pi importante per ta nostra anima..

    Se anche dicessero_ cos, ne verrebbe forse qualchedanno alla fua roba/ alla lua reputazione?,,

    "Parla il mondo e parla Ges Cristo: chi pi decno diessere ascollalo?" Abbiano almeno la forza d'i farci-pren_dere una decisione, le parole che Ges dice nel Va;selo.Ascolfiamole: *Chi mi riconoscer, anch'io lo riconosierdavanti al Padre mio; chi si vergogner di me davanti asliuomini, anch'io avr vergogna di lui davanti al padre miodel Cielo.'-

    Coraggio, cristiano. Non sia mai che le chi"c- f,:i illchiere def mondo ti lacciano trascurare il bene e f gfinducano a commetlere l male,,.

    Consider azoni lastoral- nessuno perfetto!- umano sbagliare!- cristiano correggereJ- diabojico non perdonare!- da santi ama,re e collaborarel- per costruire occorre coraggio e quali t!- per demoljre occorre . . . nul lal- unit i dal l 'Amore viviamo e avanziamol

  • CENNI STORICI RELIGTOST SU VILLA TORREtl

    .a-=-=-.

    t'-.==+i.

    t- l! , ,.

    | - a r r i - : h ^ r , a - i ^ f i h ^ : d l i i h i ? l c ^ ^ ^ Y r r r r ' p r imo nuc leo ab i t a t i vo d i O r tona e ra adg ja to su1 c r i na l c d j, , h - ^ l l 6 r T r r : r ? A - ^ h i ^ 1 . 1 : ^ : r r a : 1 1 : f ^ r r i f i .

    - - . - - - - - " L A t C O m e1 ' a rce o 1a rocca de l l e an t i che c i t t ) e ra l a zona de Cas te11o . I n sos tanza ]e ab i taz ion i s i es tendevano f i no a l l ' a t -r ua le P iazza de l Mun i c i p i o .

    Da l seco lo X IV i no l t ra to s i cominc i a cos t ru i l e ne1 lasp iana ta su I l ' a rea a sud ( che assunse i 1 nome d i Te t t anuova ) .Cos i cch i n t u t t a l a c i t t pe r esse r ben d i f esa s i de t t e manoa raa l i z za ra l n r r r b r ime t ra l i come d i f esa da assa l t i d i nem ic i l on tan i o d i c i t t v i c ine . V iene menz iona to a ta f p ropos i to ,i l cap i tano d i ven tu ra Ra imondo Ca ldo ra come idea to re de1 com-p fesso d i r u ra e f o rL i f i caz ion j .2 - Senonch mura e fo r t i f i caz ion i ba lua rd i cos t i t u i vano s i c l - ezza pe ch i vo l esse assa l l - a re l a c i r r da Ee r ra , ma d i f ende r -c i d : t m : r a i t r , L t a d r r ; e r - a r , : . - n t q q s i L r a l t a v ad i avv i s ta re nav i nemiche che s i avv i c inavano a l l e cos te ondeavve r t i r e i c i t t ad in i a me t te rs i i n sa l vo o res i s te le ag l iassa l j Lo r i . S i dec i se , pc rLanLo , d i cos r ru i r e t . r r j d i avv i s t a -men to i n p ross im i t de na re o ne l f immec ia to re t ro - te r ra . E c isop ra t tu t to pe rch i 1 I agos to 1566 ]e a rma te tu rchesche cap i -t na te d ? ia - I i Pasha avevano tocca to te r ra a l - f osso de i sa ra -cen i - ssa l t ando e d j s l - r uggendo po rEo , case e pe rs i no f a ch iesad i S . Tommaso (p ro fanando le Re l i qu ie de l l ' apos to lo ) .3 - Le f o r r i d i cu i s i ha memor i a sono :

    l a to r re d iolnonlmo

    Foro i n p ross im i t a le l l a f oce de1 f i ume

    - fa to r re d i Mucch ia su1 co l l e dove s foc iava i l t o r en tef e c l c c a o

    - 1a t o r re De P i t i i s , un po ' a l l e t l a l a , e a sud , su und . r < < ^ c r r l l : < l r : d : ^ h a n ^ r r > : < r 6 ^ F F r ^ ^ t - r ^ a .! , 6 ! , r n i ! 6 r , ^ - ^ - - ^ - - t F . i r : r - i F r d t t > r m : d ; a d e iduch i De P i t i i s ) ;

    - l F l - - r r r r : \ r i t : . r r e , t a r - h F . : n , r < c M . l L oben p iazza ta e a d i f es d i case , masse r ie , depos i t i d i

    . l i F . l i f : m i ^ l i h h - - ' - r i ^ i ^ r , ^ h- - - - - . . , 4 .

    4 - La V i l l a , come s j . deduce , non s i e ra fo rma ta con f ' agg lome-ra to d i ab i tan t i p roven ien t i da l1a Da lnaz ia - g f i Sch iavon i -( cone r i su l t ano 9 l i i nsed iamen t i , ad esemp io d i Ca fda r i ,Roga t t i , I uba t t i , ecc . ) ma da i t en imen r i d i f am ig l i e f aco fosed i O r tona . Cos to ro , com i De p i r i i s , cu ra rono La cos t ruz . i oned i una to r re ( cos i cch 1 'agg lomera to assunse v ia v ia i f nomed i V i11a T . r r re ) .

    A t t o r n o a l l e a b i t a z i o n i f u i n n a l z a t a a c h i e s aa f d 4 a d o n n a p r e s e n r a t a a r e m p i o a l l ' o L d ; I r eB d m b - i n a l : l a r i c o r r o n z c e . L e o r a L a I i L u r g ; c a m e n L e

    e d e d i c a t aa n n i ( M a r i a

    i ] 2.1,

  • , In un anno imprecisato alel secolo xvlf in tuita la zonade l l ' o ronese s i abba t t una fus iosa pes te che dec i l n l e t t e ra l -mel)t la popolazione, cl i abit.anti vennero a sapere che1 'un i ca zona i ndenne da l con tag - io e ra p lop r io V i l t a To r re .E rno l t i ss im i con f l u i rono i n que11a zona . S i p regava e supp l i -cava l a ve rg ine che l i sa l vasse , che l i l i be rasse i n que l- - - ^ i ^ ^ f - - - ^ - - . ^ h - : ^ ^ h a r l r t m o 1 - i v o f aMailonna fu detta della Libera.cn. u""i i redeti- f6EiTi fegarono con un voro di recarsia p ied i , ogn ! - anno , aL la Madonna de t l a L ibe ra i n r i ng raz ia rnen toe p rop i z iaz ione . E ta le a t to d i devoz ione s i p ra t i ca anco ratu t togg i .

    5 - na t rad i z ione assa i d i f f L rsa f i no a1 seco fo sco rsonar ra che i 1 Re Fe rd inando I " d i Napo l i una ho t te vo l l er a c : r e i i F i h . ^ ^ h ; r ^ > : c h - i ^ r . - l : . n e e d e f l et r uppe sch ie ra te a i con f i n i .Una sen t i ne l l a sen tend i l r umo te de i pass i i n t i r n i Ich i - va ' -1 . A1 s i l enz io de l t nonarca l a sen t i ne l l a r i pe lf i ng iunz ione . Dopo a l e rza i n t imaz ione 1a sen t i ne l aspa r e co l se d i s t r i sc io i l r e . Cos tu i a l l o a u l l ando s igua l i f i c . A11o s tupo re e sna r r i nen to de1 so fda to . i l - r e s iavv i c in , I od i 1 rn i l i t e e 91 i donand : - r r - r d i doye se i? -! 4aes t , de l1a Madonna de l . l a L ibe ia a Or tona - - S ia r i ng raz ia tar \ 4a - i a . r i b , qF Fa rd rnFnd ^ . - i r i r - , - * - r ^ da s i cu ramorte -E a l a f l o ra , e f i no a i p r im i ann i de l seco lo , i n t u t to i lr egno napo fe tano s i f es tegg i i I 2 l novembre I i n r i co rdod i t a le faus to avven imen to ) l i t u rg i camen te l a Madonna de -L1aL ibe !a con r i t o se ! i f es t i vo .

    l 4ons . An ton io Po l i t i

    ,,.=-:_

  • (.*. t'{sr, t r* } ( rr:f '{!i't*2 wr' tv, tY2-tz tz s_--l \----l

    iNCOI'ITRI DI CA-IICI1ES AGLI ADULII\\./

    I l 7 narzo s i conc lusa la seconda ser ie d i incont r i d i fo r r az ione

    cr js t iana tenut is i p resso la nos t ra par rocch ia .l l nos t ro Par roco , dopo i pos i t i v i r su l ta t i de l l ' ana logo car rminod i fede percors l l ' anno scorso , anche ques t 'anno ca tech is t i co 1990/91s i impegnato ad organzzare g l i incontn i qu ind ic ina le d i un gruppod i copp ie che con la gu ida de l la Dr .ssa Lanc i R ina ha avu to modo d iappro fond i re i n te ressant i tenat i che de l Credo Ca i to l i co .I g ruppo fo rmato da copp e d i g i ovan i e meno 9 i ovan i , ha avu tol 'occas io re d i scambiars i le p ropr ' e op n on i su argoment i in t rodot -t i d i vo l ta in vo l ta da l la re la t r i ce , che con ecce l len te capac i t ha

    saputo fa r e r e rgere da l bagag l io de l le esper ienze de i s ingo l i par te -

    c ipant i que l e cons ideraz ion i che hanno reso p i i | l rned i io eiang 'o i le i1 va lo .e de l ca rn ino ca tech is r {co perco"sc .La va l id i t d i ques t i i ncon t r i acqu is ta r i l evanze in ccns iderz ionede l fa t to che a vo l te i va ' lo r i che devono essere pa t r imon io acqu is i :od i un ca t to l co de lJa nos t ra soc ie t , sempre e l l r ce rc d inuove mete , r i su l tano essere , ad una v is ione super f c ia le ef re t to losa de l le cose, anacron is t i che o add i r i t tu ra vuote d i con te-nu to , ma nor appena c i s fe rma un a t i imo a r i f le i te re e ads taccare la sp ina de l cond jz ionamento consumis t i co e maier 'a l i s t i coindot ta da i r i tm i de ' la v i ta noderna s cons ta ta che so lo i

    va lo r i de l c r i s t ianes imo r iescono a superare l -e f f imero d i i l t toc i che v iene c rea to a r t i f c ia lmente .Fare ques ta operaz ione d i ver i f i ca mol to u t i le per renders i con tod i c che d i buono o d i ca t t i vo c i c i rcondd e mol to p i r l in ie ressantee 'a ' l o ne l l amb i to d ' i nconr r i d i ca teches ' quardo i p - inc ip i oe l lar 1 i . n n a ^ r t n l r - ( n r ^ n n r i ^ a n . o - t . r l , . i ( ^ I . s i o n e .

    Quest 'anno neg l i i l con t r i tenu i i s i s i 5ono a f f ron ta t i i var i aspet t ide l la Ch iesa s a come segno oe l -a p "s5snaa d i C . i s ro cne ne i suo iaspet t i p quot id i an j .( i r v t n . n < ' d . d r n n i a r r i f l a i - r F c r , . . , F c t ' : c r - - . n n r S e C O n -dar io de ca i to l i ces imo ed ognuno ha avuto modo d i po ter a r r i cch rei p ropr o bagag l i o sp i r i tua e .

    PAOLO DI DEO/\.4\ / A\ Zi\ 1;;.' zl;\ /-C\ Z;.\ aa\,"2 l?. rY Yz

    -# rY."zr?---V, i-,{ \ : .Y,''F, . .v/ tra \ .'/ }.r t . .'/..' t . . /'.' \'

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    i)q

  • i-,\ I,,\(INA il!r lGIOVANI,DIO VI HI\ DATOUNO SPf RITO DI FORZA.DI AMOREE DI SAGGEZZAdal MESSAGGTO At ctOVANtE ALLE GIOVANI DEL MONDOin occasione dellaVI GIORNATA MONDIALEDELLA GIOVENU" 199I

    .Desideriamo che questo meisag-gio. questo grido di speranza, questoiwito del Papa alla consapevoleT2adi una dignit. d.i un conuito, di unintpegno raggunga" 1' a.ttenzione, I'a-scolto, il cuore, ta vita d.ei piorqnldel ntond.o, a partire da vo,:

    "''AVETE RICEVT]TO UNO SP1.RITO DA FIGLI". Come non rima-nere stupiti di lronte a questa pro-spettiya yerlgxosa? L'uomo - unessere creato e limitato, anzi, un pec-catore - destitxato ad. essere figliod.i Dio ! ( ... )

    Essere f.gli d.i Dio significa acco-glere lo Spirio Santo, lasciars eui-dare da LuL esserc aperti aIIa suaazione nella nostra sloria personalee nella storiq. d.el ntondo.

    RICEVETE LO SPIRTTO SANTOE SIATE FORTI NELLA FEDE!

    Lo Spirito dei figli di Dio .forzapropulsiva della storia dei popol.EgIi suscta t ogni epoca uotttitti

    nuovi, ch.e yirono nella SANTITA,,nella VERITA' e nella" GtllSTIZlA.Il nlondo clrc, ale sogle d,et 2000, stacerc&ndo &tzsiosanrcrxte le vie oeruna convivenza pii,r solid.ale, ha ur-gel1te bisogno di poter colTtare supersone che, grazie allo Spirto San-

    GIO\r;\NIto, sapptano condufte un'esistenzad.a wri figli d.i Dio.

    San Paolo ci parla dell,eredir deifigli di Dio. Si tra a di un dono d.tlita eterna, nta al tempo slesso d.iut1 cot|lpito da realizzare gi oggi, ditn progetto di vita afrascinante so-praffutto pef voi giorenL che porta_te nel prolondo dei !os17i su6ri 7,nostctlgia di alti ideali.

    LA SANTITA' E' L'ESSENZIALEEREDITA' DEI F]GLI DI DIO.

    Essa. collsisle nel contpiere Ia vo-lont del Padre in ogni crcostan2adella rira.. (...) GIOVANI NON,4A_BIATE PAURA DI ESSERE SANru/

    Volate ad alta quota, siate tra co_loro che nrano a mete degne defigli di Dio. Glorificate Do con lavostra 1lla !

    L'eredit dei figli comporta I,AMO-RE FRATERNO

    ... lavorare all,edifr-c.azione di una convivenza fratentalra tutti i popoti ... coSTRUIREUNA SOCIETA' PIU' GIUSTA E SO-LIDALE.

    ANCHE LA LIBERTA' FA PAR-TE DELL'EREDITA' DEI FIGLI DIDIO!

    Ia rerit la condizione d unaautentica libert,

    Importante e necessaria la liber-l e.s,teriore,.garantita d.a giusle le\gicvili, Ma alle sue radic deve essercietnpre.Io. libert iteriore, proprade figli di Dio, che pitono secondolo Spirito e che sono guidati da unafetta coscienza ntorale, capace di sce_gliere il 'pero bene..,Vedzte,.quanto grande e impegna_tta. sia I'eredit dei fieli di Dio. .

    Accoglietela con gratitudine e re_' spotlsabilit. Non sciupatela ! Abbia_

    I.e il coraggio di viverla ogni giomotn malTtefa coerente ed annunciatelaagli allri. Cos il ntondo d.venter,sentpre di piil, la GRANDE FAMI_GLIA DET FIGLI DI DIO".

  • .,^, La,. uitu, na noi non sempre ;:1 /Z\\ -+= siamo disposti ad acco-

    .

    l f s l ier la . l rnpar ia o ad . f / ; l t \Z i : ' ascol tar ta ne la preshie

    . - t ' .u , ne l la peni tenza,

    .

    ,_ , . - ja ( \ ,

    ne l ta rec i t det s . Rosa, ,

    ",., 0""-";;;";;;"";" ,/l ;\,\.-- ;",;;.;.."",;"";;"":'=

    - .

    j ,or" in pr i avera , " - f i \ . v i ia r isorge, cos. i i I me\ . - se nr iano deve essere -

    : - : : t1 / , - ; per no i l , . in iz io d unanuova e n i r igog l iosa

    - ' ; ' \ i - t

    v . i ta sp i r i tua te .La f igura de l ta tv ladon-

    f ' , na susc i ia in no i una . . . , ' .

    ,r"!'7Magg io i l mese de l la p r imavera , de j f i o r i , de la fes ta de l la rnmma,ma anche i l mese ded ica to a l ' la nos t ra nadre ce les te : l v lARIA lor ig inar iamente , i ' l cu l to nan iano de l nese d i magg io , e ra co l legatoa una sant i f i caz ione e consacraz ione d . j usanze pr imaver i l . i o ro fane.La Ch iesa ca t to ' i ca p romosse in ques to mese, par t i co la r j rnan i fes taz ion i per "es teggare la l ' 4adonna, madre d i Ges.!1ar ia l1 dono p i be l lo che c . i s ta to da to daGes norente su1la

    - -

    - , , - : ,1- croce. E l a c i sem-pre accanto in ogn i , ' . - \_a monen lo de l la nos t rd

    -r \=::

    nuova persona. La sua I l+ i rag ine c j r iproduce . , . . , '

    i nnag ine c i r ip roduce _ .

    , , , ' - , r , ' -11 ,1n l, laria ritroviamo tut ..

    t '-. -t l] '

    r _ lquella di Ges. -:--:-, ! l i.:= In tlaria ritroviamo tut .. ,- -, ' i

    I - | 'lt- i - . Ire re quar ta a cu t - , * I f ' : : . asp i ra l .an imo de l

    ' ' ) ' ) - ' )

    quella di Ges. -::-:-, | , l i.=. tJ i i \ ;

    ' _ ^ l- - \ , I l l :

    c r i s t iano : la ve r i t , ._ . - : - t . t j l a bon t e la be l lezza .

    *:_rjr / I F_=quanoo guaro ano |

    __: : l.-_ 4adonna i I nostro annoIF ;

    rrmane eslasratro e -- - --_, j.-5. vorrenno diventare pu"i-

    ---.1 ,. | --

    - -3J_=. ._ - J : p reqh iamo e n jnqraz amo. - - '

    i l Signore per averci dato una -MAl,ft4A- cos.lg rande e po tenre e so lo se c i lasc anogudare e conf id iamo in LeJ po t remo t rov 'a re que l la vera pace e que ' l lavera g io ia d l cu ha b isogno l ' an ima d i ogn i c reden te .

    CONSUETA SARCHESE

  • MESE MARIANO

    Da l 2 Magg io s ino a ] 3 li n . i z i c a l l e o te 20 , l 5de l l - a Madonna .23 Magg io , a ]1e o re 21 ,Madonn ina a V i . l i a Deo .25 Magg io , a l l o re 2 ,Madonn ina d l V i f f a l u l i sc i ,

    26 MAGGIO

    Magg io , t u t t e l e se le confunz ione mar iana i n ono re

    -1a funz ione sa r fa t ta a l l a

    la f r nz ione sa r fa t ta a f ]ap r ]sso i L S ig . De Iu re N ico fa .

    lO , s i ce ]eb te r 1abambil l i del la no stl :aLa p r ima vo l ta a1 la

    o re 1 l S . Messa So lenne in can toIa S ta tua de l San to e a l r i en t . ro

    OGGI NON SI E' ANCORA FORMATALA FESTA CIVILE D] S. ANTONIO _

    Ne l l a nos t ra comun i t , a l l , e o reMessa d i p t ima Cohun ione . Se ipa l rocch ia s i accos te ranno pe rn en sa euca l i s t i ca .

    1 " G IUGNO

    Al Ie c re 2 .1 l n i z io de f a T led i c ina a S . An ton io]3 GIUGNO - PE.STA DI S. ANTONIO -o re 8 ,3O S . Messaore l -9 P locess ione conS , Messa .- R ICORDO CHE A TUT 'NESSUNA COI, '}.{ISSIONE PER

    22 /4 -

    DAI RESTRT PARROCCHIAII

    Per l a t ua g taz ia S igno te so r r i lonohanno t i cevu to i l san to Ba t tes ino i p i cco l i

    1O/2 - D I DEO M_ATTEO d i F ranco e d i pa r inalO /2 - SPRECACENERE F IORENZO d i A ldo e d i

    3 /3 - SARCHESE EMANUELE d i c i cvann i e d i

    ='L-'L="1-%=%=.1=

    Sono g iunE i a l Le rm ine de / Id

    ne l l a cu l l a e

    M. Luc i an aFar . i na Anna Luc iaSarchese G iu l i a

    . l o ro v i t a t e r rena :

    d i nn i 8770

    a p regh ie ra d i su f f r ag i c

    ::4--I

  • : ; CFUCIVEFBA

    *Jo**,, '. "*-"

    -

    12. Lz .ra d' Urrz 13 Co'r l j s cg izannee 'oee l l ^ l16. Sao conl'denr'are 16 !as o a o N a p o : 1 9 ' M e E a e r f r ez, E ta.zotae at 22.

    aoara 26. No^ ahhaaro 27.

    32. Crl d Pendnr 3536 C@uo-o Ma'che 3S

    r spara!.nie 41. V sL pos

    vEnnca!: r. un fo osolFc^ ouro 2. Lvara,3. Plel,ss 0 sttr'ss ches6nr'e va .. Ogedo noi 'eirrrc 5 Ntamiis're 6, rsodo. pnqde 7. An@lo rmm-nie:6. Convoorc nto uno o p! nal:9 Lar'n de cwrL 10. una fosa oa oreoe *ror14. S usa p, sp'n-or a bf*' 15 Sra n a

    Rapt.sea'on Gaa

    rgafa 20. Lo ianno ' nolof sono p'essone.

    cuofe d p.ese 27 Mo rb's 23. Le pa' ridose 30 ssoc'*one c'srana o9'a'a 3r.

    32 . A oua re : 33 Me2zo

    I

    l a t t ss t r to

    - Ogni vota che la vdo, mi viene

    * r *

    ES-{IO:n gjuce

    .]] j!]p.J.'.'!o:- Se l-i!1io-,alzE del giuramento ?

    - Sa cosa srccea s uno no! dicela !ei'i ?

    - Sissrlor. re :I Eje:.no.- E s dice :a v::ji:- \ - : i 7 c . c -

    a!r gjrra_ .,^-- e.- .+!r.c oe: ta sua comLrn a! - re!s . . , : . . . :

    .3 : -=s .3v: s oaaa oela creac=-r a . ! . rocoves d ice

    " t Sf,enore f,< esic .o- -sria . , l . ;e- . . v .1. : , .a : rr t, inafe. re iaveva g-No . . . . .a ie . c reFrc:za crauanradiuigi:- l.:a. an-a e LE sr6'mo c oriume oe.tro e

    "Sai. hamma. la professoressa ha fafioseder.Pierinone bancodei somari,,."veranenre. la professoressa mi ha chia-mara per dimi che avera messo anche re

    "S- mamma. vero. na soranro perchgli facessj compagnra".

    L^ clinoM^Nr! d qualche col'peno sula sfen di cnsralo e co-mincia a parlare | < Lei far presro

    un bell uomo aro ,djce alla gione donna. < Ha o4pozj dj perroio. cinque palazzi r,cill e uno cht con un equjpaggiodi 34 penone. \rj sposere e sareresenpre lelici. ,

    < Merarigjoso ) mormora estasia-ta la clienre. < Ma vorrei sapereun alrn cosa: che ne iaccio di nionan,o e dei mei lre bambini? ,

    I I J F f I ARi c etteZABAIONE

    Irgredieoti per 4 persoDd I llrla -4 bicchieini di Mtsala seca - 4cucchiai di zucchemh'epar3zioE l,oneE i 4 tuorl i! u!pentoliDo coD lo zucchero e sbheteiicon uoa Fusta filo ad otletere ucoposlo sofrc e creEoso, Ud!e. 4bicchierid di Marsal4 poDeE i peD-toLDo a ba$oEaria e fate cuocrre lacrcBa seEpre rdescolaro. Qualdo ilcoroposto conincier a gotfarsie adasmere utla colsistelza piuttostode!54 toglierclo dal fuoco e velsaaeloin 4 ciotoliDe. Gamire coD biscottisecchi e serviE.

    l GREDlENrr.9:. 25: ra'. - 9 .s{ ed - q. ;2.i;;;:':;E-:9:. 200 .artuiar - c .oc .ra !i4*r. - !'cJR c'.'.9 crhd. - tsn. p!r. o3 ' r g. lEilouxt - . e* t vfio v.t[n.ro tERrO!{r.or.

    Sllla soianaloia disoore ta tann.lonrana e. fafto unouco nor m6zo.vrsaryl lo auccnero, i bur. -otiaro a Dez:eni, scor:a tsvata grat-tugiala di limo.e, i $re |. V.nrtttn! pur! BERIOL|NI e sgus.iarylqurnd le uova. c.o-crere craahente t6 la.lna fno a oenr unInpasro omogeneo: unre. 0a utrmc_ il u.vtro vrnlc nlo SEFfolttl,avno cra d ben .margamanc lavorare Iihpaslo acora p6f atcunlhrnul. noufro a sro9 Le e sGteoano sut tondo di une egtia rmbura esporviata d ranna, naL:anooLo teggerment sutbordo. Pore intfllori-rerc per 20 ninu. rlrenoer slarmare sula pasr ta nafmtlat, ri.copr con ie 'nined ana.es guar.re con t citiee candhe. Spoi,verare abonoanremenre di2uc.ero passare subiio in iorno aDoenaempo di conra: 55 hinuu . emDeratura oeraE. ssporrerrc: rasc'afe la lona. in ior.o spnlo. ancora 9r 5 minti

    ,it.$JS.m

    chnni d i l iquorc at lsn ice .. 2 rossi d'lovo . 4 ola inlere - 2 bic.vnig l i6ro .PANE dgl ANGELI, .

    9t. tAA di narcanna

    9t. 1OA di zucchera at veta

    30 brs.odi secci dj iarma reagt. 8Al1@ d crcccolara tanden-

    6 ctlregine sotto sorrro

    sbat ie le bene in un: rr ina to 2 lcchro j due luo. i i . te ouar i .o uovu in lre. ouandocomDosra s. rz Dei rurraro. aggrungele renlamenle le ta na oue bcchre d anrcIn rne i i | |evrro Versar ra oasta rn ur tegam rmura1o e spolvefa le d laana: cuocele jorno DLulros lo caldo fnc e che LE Dasra avr un bet co lore dora lo. lasc ia l.af i redoar.poi la l l ra l e ien dr c fc due ce. l r rneln d soessore ch r mel1ert ne iorno Jare lecoior r d amo Le oarli

    MATTONLLA DOLCELa r icetta - In una terr ina lavorate la margarina con lo zlcchero sino aformare un irnrasto spumoso. Precarate una caf let t iera per quat lrc e rnet-tetela sul fuoco. Intanto che giunge a bol lore, uni te al l rmpaslo due tuor l i ,uno per vol ta, LncorporandolL. LJnite anche uta mezza lzzina di caff ca[do l i pr imo che esce cal la caffet t iera, tenele i l resto da parte) e sbatere l l lut to energicamente Drsoonete s! l piat to 6 biscott ( in due f i le datrel , precedenremente inzuppat i ne restante caffe raffredoato. Spalmatel lcon ia crena e Drocedete cos con al tr i ouattro strat i di brscolt i .

    _ iermnatecon le crema che drsir iburrere anch su latL. Coonte con i l c ioccolato grat-

    ' p - p a c r , e o r n e M e t ( e l e - . . r o o f e - o .

  • AGUZZA'TE LA VISAI lu . . | i s . ! , i r i . ;n

    "m ' r i . t . i r r . \ . ro ' to l l | t T \1 t . t i

    !ai3i:5a _-e:::si:=?

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    - Sar q.laadc .lrarcj ' - ^ . ^ ^ : . - : . . ; : l

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    - Prcnrc? 9cno.e? P|onl.t llhD bamoino moa@erc dislomal Ha ingoiato ha cna-

    - l.lnE chrav? E di s3 sipreo.cirpa? !e alhra lo roma-

    . t ' i

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    C)ao Pieo, t se drverlttoin montagna?

    "Perch in Russia i poiiziot,-

    , i r r ^ c o n n r p i n r r " . .

    .Pech uno sa eggere, unal:ro sa scrivere e il terzo sor-'..::a i due intelerluai I ,.

    aO"se1roc : . S o! . .e -o aco c-e soccava .a eo^ala.zLano d isse: .La tua scufe areto m la pensaie a i ,u -mine"

    "Per la veci ta?, cnese queio compaouro "No,pefche non coosce mai oue volle nelo sresso post(,.. "

    Due giolani plti panrn del avventre- Che cosa pensate di fde dirosro ngliol

    - Pensaie che abbiabuone disposizioni?-cnmenre. urla runo ilgiomo e tunoouel lo che d,celof h! r lcun renso.

    In un paese era rimasta in piedi qua-s solo la chiesa. Si pens di adatta.laa riugjo per la notte. percj un inge-gnere del genio civile and dal larroco

    - SiAnor parroco. quante personepossono do.mire in chiesa:

    lL panoco che pensava a mjle cose,nspose d isat to:

    -

    -Uahl durr r re a p.edica d i messagande, v i dormono c l rca in r ecenro:

    tra amlchc- Ha saoulod Gelmana? Do_ponl annidr fdanzahenlo sr eascrara con f suo ragazzo

    - Te lo dicolLu non racevacnepererle che pnma dr sposaira

    avrebbe dovuio cnreoere I pemsso a slor genrcn

    - Giusto un corno So|o aoessoGermana e ve.uta a saDere cnei lidanzato era orano

    ll Y!.c motivcuna srgno na naso.an In

    rfbnale ocllila de narlo ac-cLrsandoo d avorgLl Plaglato il

    - Prirna ch6 co.oscess co-srui - lrna indignaB a sLgnofa alorudce ndrcando l imputo _;l'o manto mr ado,ava Ocevach6 610 ladonna Pi be ia e afa_sonane del mondolora non miguards oL m iaccral Chrssa chdravo era q iavra Jano Prendrr

    - Nssuna dravorena, sEnorgi ldc, - $n Ioculs la a|ala sua miopLa qr ho solo con.rgrato un paLo d i occhraimoLlo

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    MINI LABIRINTO

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