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FSE 2007 – 2013, P.O. Ob. 2, Asse IV, ob.spec. H Modellizzazione e sperimentazione dei nuovi piani di studio fortemente ancorati
all’obiettivo del rafforzamento della qualità dei percorsi di formazione /apprendimento in stretta connessione con le esigenze provenienti dal mercato del lavoro
PIANO DI STUDI PER AREE DI APPRENDIMENTO
ITALIANO Prove di valutazione
(1° e 2° Biennio)
RETE DEGLI ISTITUTI
Istituti comprensivi provinciali e paritari di Trento
Istituti/Scuole I.C. Trento 7
I.C. Aldeno-Mattarello I.C. Trento 1 I.C. Trento 2 I.C. Trento 3 I.C. Trento 4
Scuola Primaria Paritaria Arcivescovile Scuola Primaria Paritaria Sacra Famiglia
Sommario 1° BIENNIO SCUOLA PRIMARIA ................................................................................................... 3
Competenza 1 - Interagire e comunicare verbalmente in contesti di varia natura ............................... 3 PROVA DI COMPETENZA ............................................................................................................... 3 “Le foglie in città” di S. Loiero............................................................................................................ 3 VERIFICA DI COMPETENZA 1 ..................................................................................................... 11 1° BIENNIO SCUOLA PRIMARIA ................................................................................................. 13
Competenza 2 - Leggere, analizzare e comprendere testi .................................................................. 13 PROVA DI COMPETENZA ............................................................................................................. 13 “Il topo che mangiava i gatti” ............................................................................................................ 13
VERIFICA DI COMPETENZA 2 ..................................................................................................... 24
1° BIENNIO SCUOLA PRIMARIA
Competenza 1 - Interagire e comunicare verbalmente in contesti di varia natura
PROVA DI COMPETENZA
“Le foglie in città” di S. Loiero
La prova è articolata in tre momenti:
- ascolto attento della lettura “Le foglie in città” di S. Loiero, eseguita
dall’insegnante
- somministrazione di test di comprensione
- prova di competenza: lavoro di gruppo e drammatizzazione del testo
1. VERIFICA ABILITÀ E CONOSCENZE
Primo momento (20 MINUTI)
(l’insegnante osserva e valuta: ascolto secondo gli indicatori conosciuti dai bambini:
interventi, rispetto dei turni di parola…)
Consegna orale per la classe: i bambini seguono attentamente il racconto letto
dall’insegnante, assumendo la posizione di ascolto (se possibile creare un contesto
adatto: bambini in cerchio, angolo della lettura, ferro di cavallo…) e interrompendo
ogni volta che si sente una parola di cui non si conosce il significato (l’insegnante
può sottolineare nel testo le parole indicate dai bambini e, contemporaneamente,
trovare la modalità adatta alla propria classe per chiarire il significato delle parole
segnalate).
LE FOGLIE IN CITTÀ
Le foglie aspettavano l’autunno con ansia. Erano stanche di stare legate a un ramo e di dondolare su e giù per tutto il tempo. Soprattutto, non volevano cadere a morire senza aver visto la grande città che di notte si illuminava a festa in fondo all’orizzonte. Da quando erano nate, in primavera, le foglie del bosco non avevano fatto altro che sognare di andare un giorno verso quelle luci, di andare a vedere com’è fatta una città. Così, aspettavano legate al loro ramo il primo vento autunnale che, con la sua forza, le avrebbe portate via. Il vento arrivò fortissimo e improvviso in un mattino freddo e nebbioso. Staccò via le foglie, senza dare il tempo di salutare il grande albero di pioppo bianco che aveva insegnato loro tante cose. Le fece volare in alto in modo violento, poi in basso e poi ancora più su. Alle foglie girava la testa da morire: furono sballottate in tutte le direzioni e, quando finalmente arrivarono in città, erano stanche e stropicciate. Erano però ancora piene di curiosità. Alcune caddero sulla strada, ma vennero subito portate via dallo spazzino; altre si posarono sui balconi, ma vennero raccolte e buttate nel secchio dell’immondizia. Altre ancora finirono sui tetti e dentro le grondaie e si bagnarono tutte, o si posarono sui marciapiedi e furono calpestate dai passanti. Soltanto poche foglie rimasero in vita; ormai pentite di essere andate in città, si fermarono sul bordo di una fontanella, che faceva un rumore proprio simile a quello del ruscello del loro bosco. Decisero di aspettare lì, sperando che il vento le riportasse indietro. E invece … arrivò un gruppo di bambini che si fermarono a osservarle, incuriositi dal colore e dalla loro forma. E così, le foglie del pioppo bianco rimasero per sempre in città: una diventò un segnalibro, un’altra finì in una bella cornice, altre ancora andarono ad arricchire la collezione di foglie degli alunni di una scuola. S. Loiero
Secondo momento (5 MINUTI)
(l’insegnante osserva e valuta postura durante l’ascolto attento, attenzione…)
Consegna per la classe: la maestra legge di nuovo il testo e questa volta nessuno può
interrompere.
Terzo momento (10 MINUTI)
(la maestra osserva e valuta la concentrazione, i tempi e il numero di risposte
esatte…)
Consegna: ogni alunno riceve un foglio A4 per un lavoro individuale.
VERIFICA DI ASCOLTO E COMPRENSIONE Sigla…………. data ……………….
CONSEGNA: segna con una crocetta la risposta giusta.
Dove vivevano le foglie?
in città
nel bosco
in un giardino
Dove volevano andare?
1. in un bosco
2. in un giardino
3. in città
Perché volevano andare via dal loro bosco?
1. perché volevano conoscere le foglie di un altro bosco
2. perché si erano stancate della solita vita e volevano conoscere
la città
3. perché avevano litigato con gli scoiattoli
Come riuscirono le foglie a raggiungere la città?
- si fecero trasportare dalle farfalle
- si fecero trasportare dal ruscello
- si fecero trasportare dal vento
Cosa fecero i bambini?
si fermarono ad osservarle
le calpestarono
si misero a parlare con loro
Le foglie del pioppo bianco rimaste per sempre in città cosa diventarono? -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
PROVA DI COMPETENZA Competenza 1: “Interagire e comunicare verbalmente in contesti di varia natura” Interagire e comunicare verbalmente in contesti di varia natura – ascolto come elemento indispensabile per la comprensione.
(segue la verifica su conoscenze e abilità)
Caratteristiche della prova di competenza:
1. è meno guidata dall’insegnate
2. pone un problema da risolvere
3. gli alunni devono dimostrare autonomia e rendere esplicite le scelte
Compito proposto: si chiede agli alunni, suddivisi in piccoli gruppi, di drammatizzare il racconto ascoltato in precedenza (Le foglie in città di Loiero). Ogni gruppo, dopo essersi accordato sulle modalità di rappresentazione della parte
assegnata, dovrà dare vita a una vera e propria performance davanti ai compagni (e
all’insegnante) che avranno il ruolo di spettatori-osservatori. In questo modo
l’insegnante verifica, da una parte, se i compagni sanno assumere atteggiamenti e
posture adeguati all’ascolto, e, dall’altra, se i bambini sanno esprimersi in maniera
chiara e comprensibile, anche integrando comunicazione verbale e non verbale. In tal
modo la prova “finale”, oltre ad essere “centrata” sulla competenza di riferimento,
tocca tutti gli aspetti che afferiscono alla comunicazione (intesa, in questo caso,
anche come “recitazione”).
Primo momento (10 minuti): 5 MINUTI per la spiegazione da parte dell’insegnante e
per la distribuzione del materiale di lavoro – foglio A 3 già predisposto con la parte
del brano incollata + 5 MINUTI per la predisposizione del setting dei gruppi di
lavoro (tavoli di lavoro, matite, gomme, temperamatite…).
Consegna: la classe si dividerà in gruppi – formati dall’insegnante in base ai risultati
della verifica di comprensione tenendo conto della presenza di eventuali alunni con
l’insegnante di sostegno, la cui presenza è necessaria durante il test individuale di
comprensione per la lettura delle domande.
Ogni gruppo riceverà il foglio A3 su cui rappresentare con un disegno (non è
necessario usare i colori) la parte del brano assegnata (incollata dall’insegnante sul
foglio). Contemporaneamente ogni gruppo dovrà accordarsi su come presentare
alla classe la parte assegnata (drammatizzazione, lettura animata, mimo…).
Secondo momento (30 minuti)
LAVORO DI GRUPPO: l’insegnante osserva l’interazione tra i componenti di ogni
gruppo ( interventi pertinenti, opportuni, assenti…)
Primo gruppo: ha il compito di elaborare una breve presentazione alla classe di tutto
il testo partendo dal titolo per lo spettacolo che i compagni andranno a rappresentare-.
(l’idea, vista la complessità della prestazione, è quella di mettere insieme gli alunni
che hanno dato la miglior prova nella verifica individuale di ascolto e comprensione).
LE FOGLIE IN CITTA’ (autore S. Loiero)
Secondo gruppo ( componenti eterogenei): ha il compito di drammatizzare la parte
del brano assegnata. – in grassetto la parte da incollare sul foglio A3
Le foglie aspettavano l’autunno con ansia. Erano stanche di stare legate a un
ramo e di dondolare su e giù per tutto il tempo. Soprattutto, non volevano
cadere a morire senza aver visto la grande città che di notte si illuminava a festa
in fondo all’orizzonte. Da quando erano nate, in primavera, le foglie del bosco
non avevano fatto altro che sognare di andare un giorno verso quelle luci, di
andare a vedere com’è fatta una città. Così, aspettavano legate al loro ramo il
primo vento autunnale che, con la sua forza, le avrebbe portate via.
Terzo gruppo ( componenti eterogenei): ha il compito di drammatizzare la parte del
brano assegnata. – in grassetto la parte da incollare sul foglio A3
Il vento arrivò fortissimo e improvviso in un mattino freddo e nebbioso. Staccò
via le foglie, senza dare il tempo di salutare il grande albero di pioppo bianco
che aveva insegnato loro tante cose. Le fece volare in alto in modo violento, poi
in basso e poi ancora più su. Alle foglie girava la testa da morire: furono
sballottate in tutte le direzioni e, quando finalmente arrivarono in città, erano
stanche e stropicciate. Erano però ancora piene di curiosità.
Quarto gruppo ( componenti eterogenei): ha il compito di drammatizzare la parte del
brano assegnata. – in grassetto la parte da incollare sul foglio A3
Alcune caddero sulla strada, ma vennero subito portate via dallo spazzino; altre
si posarono sui balconi, ma vennero raccolte e buttate nel secchio
dell’immondizia. Altre ancora finirono sui tetti e dentro le grondaie e si
bagnarono tutte, o si posarono sui marciapiedi e furono calpestate dai passanti.
Quinto gruppo ( componenti eterogenei ): ha il compito di drammatizzare la parte del
brano assegnata. – in grassetto la parte da incollare sul foglio A3
Soltanto poche foglie rimasero in vita; ormai pentite di essere andate in città, si
fermarono sul bordo di una fontanella, che faceva un rumore proprio simile a
quello del ruscello del loro bosco. Decisero di aspettare lì, sperando che il vento
le riportasse indietro. E invece…arrivò un gruppo di bambini che si fermarono a
osservarle, incuriositi dal colore e dalla loro forma.
Sesto gruppo ( componenti eterogenei): ha il compito di drammatizzare la parte del
brano assegnata. – in grassetto la parte da incollare sul foglio A3
E così, le foglie del pioppo bianco rimasero per sempre in città: una diventò un
segnalibro, un’altra finì in una bella cornice, altre ancora andarono ad
arricchire la collezione di foglie degli alunni di una scuola.
Terzo momento (30 minuti)
PRODOTTO FINALE: l’insegnante osserva la capacità espositiva e le abilità “di
recitazione” degli alunni impegnati nella rappresentazione; l’ascolto e l’attenzione
degli alunni che assumono il ruolo di spettatori / osservatori.
L’insegnante usa una griglia osservativa che tenga presenti almeno 3 diversi
indicatori:
- la capacità di ascolto
- la capacità di interazione
- la chiarezza espositiva (in rapporto ai parametri che ci siamo dati: quindi, capacità
di esprimersi articolando frasi comprensibili, complete, ecc.).
Consegna: in plenaria, il primo gruppo presenta (utilizzando eventualmente i disegni)
la drammatizzazione ad opera dei 6 gruppi.
Di volta in volta, si alternano i gruppi seguendo lo schema: INIZIO, PRIMA,
SECONDA E TERZA PARTE DEL CORPO, CONCLUSIONE.
(Se si ritiene opportuno tempo permettendo si possono far completare i disegni con i
colori per esporli su un cartellone murale).
A CONCLUSIONE DELL'ATTIVITA' si somministra ad ogni alunno la seguente
griglia per aiutarlo a riflettere su come è andato il lavoro all’interno del proprio
gruppo.
sempre a volte mai
Quando sapevo una risposta o avevo un’idea, la dicevo
agli altri.
Quando la mia risposta non era uguale a quella di un
altro, ne parlavo con lui.
Quando non capivo qualcosa, domandavo.
Quando un compagno non capiva qualcosa, lo aiutavo.
Ho cercato di rispettare i miei compagni.
Ho contribuito con le mie conoscenze.
Ho partecipato con curiosità e interesse.
Mi sono isolato durante l’attività di gruppo.
Intervenivo spontaneamente.
Ho svolto il lavoro seguendo le indicazioni.
Mi sono saputo controllare.
Sono stato disponibile al cambiamento.
Ho svolto compiti diversi.
Riconosco i miei errori.
Accetto consigli e critiche dai miei compagni.
I miei compagni mi hanno ascoltato.
Lavorando con i miei compagni mi sono sentito… ::
VERIFICA DI COMPETENZA 1 Compito proposto: si chiede agli alunni, suddivisi in piccoli gruppi, di drammatizzare il racconto ascoltato in precedenza (Le foglie in città di Loiero).
Mappa / rubrica osservativa per la “lettura” della prestazione
DIMENSIONI EVIDENZE - INDICATORI LIVELLI ATTESI ASCOLTO
Assunzione e
mantenimento della posizione di ascolto.
Controllo degli elementi di disturbo (oggetti, interazioni, movimenti).
1. ascolta con
attenzione costante rispettando in pieno la consegna
2. ascolta con attenzione adeguata controllando i principali fattori di disturbo
3. ascolta in maniera non continuativa
4. si distrae spesso, non rispetta la consegna
INTERAZIONE
Rispetto dei turni
d’intervento. Pertinenza degli
interventi. Partecipazione
(anche come richiesta di spiegazioni e chiarimenti).
1. interagisce
correttamente e partecipa con entusiasmo all’attività
2. partecipa all’attività interagendo in maniera quasi sempre corretta
3. partecipa all’attività, ma spesso in maniera scorretta
4. disturba durante l’attività e/o non vi partecipa
ESPOSIZIONE
Modalità di
esposizione / espressione
1. espone in modo
articolato e completo
2. espone in modo completo e comprensibile
3. si esprime in modo comprensibile, ma sintatticamente incompleto
4. si esprime in modo incomprensibile
RECITAZIONE (MODALITÀ COMUNICATIVE / ESPRESSIVE)
Assunzione e
“restituzione” del ruolo con particolare riferimento all’uso del corpo
1. interpreta il ruolo
assunto integrando in modo originale parole, movimenti e gestualità
2. interpreta il ruolo assunto integrando in modo adeguato elementi verbali e non verbali
3. assume il ruolo, ma integra con difficoltà gli elementi verbali e non verbali
4. non assume il ruolo e/o non riesce a interpretarlo
1° BIENNIO SCUOLA PRIMARIA
Competenza 2 - Leggere, analizzare e comprendere testi
PROVA DI COMPETENZA
“Il topo che mangiava i gatti”
La prova si articola in una serie di momenti distinti:
- ascolto della lettura da parte dell’insegnante
- test di comprensione
- esercizio di illustrazione delle sequenze
- ricostruzione del testo
- lavoro di gruppo con ricerca ed evidenziazione delle battute dei personaggi
- lettura espressiva del testo.
La scelta di proporre la prova in momenti distinti è motivata dalla necessità di
rivedere, da parte dell’insegnante, il lavoro individuale e quello dei gruppi per
evitare che la performance finale perda valore a causa di errori risultanti dal lavoro
di comprensione e di riordino delle sequenze e dal lavoro di abbinamento
personaggio – parte dialogata (vedi la legenda riportata nella seconda parte della
presente programmazione).
Prova di verifica di comprensione (ABILITA’ E CONOSCENZE) del testo narrativo:
lavoro individuale (40 minuti)
4. Ascolto della lettura del testo proposta dall’insegnante (consegna per i
bambini, che hanno il testo davanti durante la lettura: ascolto attento
seguendo 3/4 – dipende dall’esigenza di ogni bambino se ritiene utile
seguire col dito il testo o solo con gli occhi - delle 5 regole concordate1 e
facendo attenzione alle espressioni evidenziate in grassetto).
5. Rilettura individuale in silenzio dello stesso testo.
6. Risposta a una serie di quesiti a scelta multipla semplice relativi ai
personaggi della storia (1), alle azioni principali (10,11), al luogo in cui si
svolge la vicenda (2), alla sua conclusione e al suo significato (12,13). Si
prevede inoltre la risposta a una serie di quesiti di tipo linguistico volti a
verificare la comprensione di alcune parole ed espressioni (sempre a scelta
multipla semplice)
1 Per le 5 regole dell’ascolto attento si può fare riferimento alla rivista trimestrale «Difficoltà di apprendimento»
febbraio 2005, ed. Erickson: “Le mani sono ferme, le orecchie ascoltano, il corpo sta fermo, la bocca tace, gli occhi
guardano l’insegnante (o chi parla)”.
7. un esercizio di illustrazione delle sequenze narrative facilitato dall’utilizzo
di una scaletta predisposta dall’insegnante (tabella con didascalie) che
ripercorre la trama nei suoi passaggi principali. Tale esercizio verrà svolto
dai bambini senza avere a disposizione il testo, in modo da verificare anche
quanto siano riusciti a ricordare del brano letto e ascoltato.
IL TOPO CHE MANGIAVA I GATTI
Un vecchio topo di biblioteca andò a trovare i suoi cugini, che abitavano in solaio e
conoscevano poco il mondo.
- Voi conoscete poco il mondo, - egli diceva ai suoi timidi parenti, - e probabilmente non
sapete nemmeno leggere.
- Eh, tu la sai lunga, - sospiravano quelli.
- Per esempio, avete mai mangiato un gatto?
- Eh, tu la sai lunga. Ma da noi sono i gatti che mangiano i topi.
- Perché siete ignoranti. Io ne ho mangiato più d' uno e vi assicuro che non hanno detto
neanche: Ahi!
- E di che sapevano?
- Di carta e d' inchiostro, a mio parere. Ma questo è niente. Avete mai mangiato un cane?
- Per carità.
- Io ne ho mangiato uno proprio ieri. Un cane lupo. Aveva certe zanne... Bene, si è lasciato
mangiare quieto quieto e non ha detto neanche: Ahi!
- E di che sapeva?
- Di carta, di carta. E un rinoceronte l'avete mai mangiato?
- Eh, tu la sai lunga. Ma noi un rinoceronte non l'abbiamo visto mai. Somiglia al parmigiano
o al gorgonzola?
- Somiglia a un rinoceronte, naturalmente. E avete mai mangiato un elefante, un frate, una
principessa, un albero di Natale?
In quel momento il gatto, che era stato ad ascoltare dietro un baule, balzò fuori con un
miagolio minaccioso. Era un gatto vero, di carne e d'ossa, con baffi e artigli. I topolini
volarono a rintanarsi, tranne il topo di biblioteca, che per la sorpresa era rimasto immobile
sulle sue zampe come un monumentino.
Il gatto lo agguantò e cominciò a giocare con lui.
- Tu saresti il topo che mangia i gatti?
- Io, Eccellenza... Lei deve comprendere... Stando sempre in libreria...
- Capisco, capisco. Li mangi in figura, stampati nei libri.
- Qualche volta, ma solo per ragioni di studio.
- Certo. Anch' io apprezzo la letteratura. Ma non ti pare che avresti dovuto studiare un
pochino anche dal vero? Avresti imparato che non tutti i gatti sono fatti di carta, e non tutti i
rinoceronti si lasciano rosicchiare dai topi.
Per fortuna del povero prigioniero il gatto ebbe un attimo di distrazione, perché aveva visto
passare un ragno sul pavimento. Il topo di biblioteca, con due salti, tornò tra i suoi libri, e il
gatto dovette accontentarsi di mangiare il ragno.
da "Favole al telefono" di Gianni Rodari
Il topo che mangiava i gatti
4. Un vecchio topo di biblioteca andò a trovare i suoi cugini, che abitavano in
5. solaio e conoscevano poco il mondo.
6. -Voi conoscete poco il mondo, - egli diceva ai suoi timidi parenti, - e
7. probabilmente non sapete nemmeno leggere.
8. - Eh, tu la sai lunga, - sospiravano quelli.
9. - Per esempio, avete mai mangiato un gatto?
10. - Eh, tu la sai lunga. Ma da noi sono i gatti che mangiano i topi.
11. - Perché siete ignoranti. Io ne ho mangiato più d’uno e vi assicuro che non
12. hanno detto neanche: Ahi!
13. - E di che sapevano?
14. - Di carta e d’inchiostro, a mio parere. Ma questo è niente. Avete mai
15. mangiato un cane?
16. - Per carità.
17. - Io ne ho mangiato uno proprio ieri. Un cane lupo. Aveva certe zanne…
18. Bene, si è lasciato mangiare quieto quieto e non ha detto neanche: Ahi!
19. - E di che sapeva?
20. - Di carta, di carta. E un rinoceronte l’avete mai mangiato?
21. - Eh, tu la sai lunga. Ma noi un rinoceronte non l’abbiamo visto mai.
22. Somiglia al parmigiano o al gorgonzola?
23. - Somiglia a un rinoceronte, naturalmente. E avete mai mangiato un
24. elefante, un frate, una principessa, un albero di Natale?
25. In quel momento il gatto, che era stato ad ascoltare dietro un baule, balzò
26. fuori con un miagolio minaccioso. Era un gatto vero, di carne e d’ossa, con
27. baffi e artigli. I topolini volarono a rintanarsi, tranne il topo di biblioteca,
28. che per la sorpresa era rimasto immobile sulle sue zampe come un
29. monumentino. Il gatto lo agguantò e cominciò a giocare con lui.
30. - Tu saresti il topo che mangia i gatti?
31. - Io, Eccellenza… Lei deve comprendere… Stando sempre in libreria…
32. - Capisco, capisco. Li mangi in figura, stampati nei libri.
33. - Qualche volta, ma solo per ragioni di studio.
34. - Certo. Anch’io apprezzo la letteratura. Ma non ti pare che avresti dovuto
35. studiare un pochino anche dal vero? Avresti imparato che non tutti i gatti
36. sono fatti di carta, e non tutti i rinoceronti si lasciano rosicchiare dai topi.
37. Per fortuna del povero prigioniero il gatto ebbe un attimo di distrazione,
38. perché aveva visto passare un ragno sul pavimento. Il topo di biblioteca,
39. con due salti, tornò tra i suoi libri, e il gatto dovette accontentarsi di
40. mangiare il ragno.
(da G. RODARI, Favole al telefono, Einaudi 1962)
Prova di comprensione
Sigla…….. data………..
4. Chi sono i personaggi della storia? a. Il gatto, il cane lupo, il topo di biblioteca b. Il topo di biblioteca, il rinoceronte, il ragno c. Il gatto, il ragno, il topo di biblioteca e i suoi cugini
5. Dove si svolge la storia?
a. In una biblioteca b. In solaio c. Sugli scaffali di una libreria
6. Alla riga 4 hai trovato l’espressione “non sapete nemmeno leggere”. In questo
caso, sapere significa: a. Avere sapore b. Conoscere c. Essere capace di fare una cosa
7. Alla riga 5 hai trovato l’espressione “eh, tu la sai lunga”. In questo caso, sapere
significa: a. Essere furbo, astuto b. Essere capace di fare una cosa c. Essere capace di parlare a lungo
8. Alla riga 10 hai trovato la domanda “e di che sapevano?”. In questo caso,
sapere significa: a. Conoscere molte cose b. Avere sapore c. Essere furbo
9. Alla riga 15 hai trovato le parole “quieto quieto”. Esse significano: a. Felice b. Restando in silenzio, senza dire una parola c. Soddisfatto
10. Alla riga 24 hai trovato l’espressione “volarono a rintanarsi”. Indica il significato
che ti sembra corretto: a. Costruirsi una tana in tutta fretta b. Nascondersi c. Cercare riparo in un nido
11. Alla riga 26 hai trovato l’espressione “il gatto lo agguantò”. Il verbo significa:
a. Mettere in un guanto b. Prendere e tenere stretto c. Graffiare
12. Alla riga 34 hai trovato l’espressione “povero prigioniero”. A quale personaggio
si riferisce? a. Al ragno che passa sul pavimento b. Al gatto c. Al topo di biblioteca d. A uno dei cugini del topo di biblioteca
13. Quando vede il gatto, il topo di biblioteca: a. Scappa subito in un angolo b. Resta dove si trova e non si muove c. Si nasconde nel baule
14. Alla fine della storia il topo di biblioteca:
a. Viene afferrato e mangiato dal gatto b. Rimane chiuso nel baule dove trova un altro gatto c. Riesce a scappare
15. In che modo il topo riesce a salvarsi? Rispondi scegliendo tra le seguenti
possibilità: a. Perché fa amicizia col gatto b. Perché il gatto si distrae per un momento c. Perché i suoi cugini attaccano il gatto e lo fanno scappare
16. Che cosa insegna questa storia?
a. I topi di biblioteca sanno molte cose b. Gatti e topi possono essere amici c. I libri sono importanti, ma da soli non bastano per conoscere il mondo d. Gatti e topi non possono essere amici
L’insegnante valuterà separatamente il numero di risposte corrette relative alla comprensione del lessico (e delle espressioni) e il numero di risposte corrette relative agli elementi della trama e del contenuto. ESERCIZIO DI ILLUSTRAZIONE
Negli spazi bianchi sono riportate 6 didascalie che riassumono la trama del racconto Il topo che mangiava i gatti. L’esercizio ti chiede di leggere le didascalie e, poi, di creare un disegno per ogni didascalia:
Un topo di biblioteca andò a trovare i suoi cugini
2.
Mentre parlavano balzò fuori un gatto
3.
Tutti riuscirono a scappare tranne il topo di biblioteca.
Il gatto fu distratto da un ragno
4.
Il topo di biblioteca riuscì a fuggire.
Il gatto mangiò il ragno.
Le note che accompagnano le didascalie servono solo all’insegnante, quindi non
devono comparire nella scheda destinata agli alunni.
A chiusura di questa prima parte: RESTITUZIONE RISULTATI PROVA DI ASCOLTO/ COMPRENSIONE – DISCUSSIONE E CONFRONTO IN PLENARIA
2 La mancanza del dato “in un solaio” permette di verificare cosa inseriscono come arricchimento della
didascalia. 3 Manca il dato “da un baule” per la motivazione precedente.
4 Manca il dato “che aveva visto passare sul pavimento”: idem.
La discussione verrà condotta dall’insegnante, il quale chiederà di motivare alcune risposte date nel test di comprensione. Ad esempio, si potranno chiedere le motivazioni riprendendo le risposte alla domanda 1 (i personaggi della storia) e, soprattutto, alla domanda 13 (gli insegnamenti ricavabili dalla storia). Altre domande si potranno fare a partire dalle illustrazioni alle didascalie.
PROVA DI COMPETENZA
Prima parte
Tempo previsto 50 minuti.
Prevede la ricostruzione del testo a partire dal riordino delle 8 sequenze principali
(anche, eventualmente, con due sequenze non pertinenti) e l’evidenziazione, con
colori diversi, delle parti dialogate riferite ai vari personaggi (quest’ultimo esercizio
verrà svolto nella forma del lavoro di gruppo).
Prima Consegna (formulata oralmente, in coerenza con l’impostazione data alla
prova).
Ogni bambino riceve le 8 (o dieci) sequenze mescolate.
Sul foglio A3 (posizione orizzontale e precedentemente suddiviso in 8 parti la
metà a sx e in 2 parti la metà a dx) i bambini dovranno incollare nell’ordine
corretto le sequenze della storia conosciuta e, dall’altra parte, le due eventuali
sequenze non pertinenti.
Nel caso in cui sia stato proposto l’esercizio sulle sequenze non-pertinenti, si
chiederà ad ogni bambino di spiegare nello spazio disponibile di ognuno dei
riquadri a dx perché le sequenze individuate non c’entrano con la storia
(eventualmente, si potrà prevedere che i bambini rispondano oralmente alla
domanda proposta).
Prima sequenza
Il topo che mangiava i gatti
seconda sequenza
Un vecchio topo di biblioteca andò a trovare i suoi cugini, che abitavano in solaio e
conoscevano poco il mondo.
terza sequenza
- Voi conoscete poco il mondo, - egli diceva ai suoi timidi parenti, - e
probabilmente non sapete nemmeno leggere.
- - Eh, tu la sai lunga, - sospiravano quelli.
- Per esempio, avete mai mangiato un gatto?
- Eh, tu la sai lunga. Ma da noi sono i gatti che mangiano i topi.
- Perché siete ignoranti. Io ne ho mangiato più d’uno e vi assicuro che non
hanno detto neanche: Ahi!
- E di che sapevano?
- Di carta e d’inchiostro, a mio parere. Ma questo è niente. Avete mai mangiato
un cane?
quarta sequenza
- Per carità.
- Io ne ho mangiato uno proprio ieri. Un cane lupo. Aveva certe zanne… Bene,
si è lasciato mangiare quieto quieto e non ha detto neanche: Ahi!
- E di che sapeva?
- Di carta, di carta. E un rinoceronte l’avete mai mangiato?
- Eh, tu la sai lunga. Ma noi un rinoceronte non l’abbiamo visto mai. Somiglia al
parmigiano o al gorgonzola?
- Somiglia a un rinoceronte, naturalmente. E avete mai mangiato un elefante, un
frate, una principessa, un albero di Natale?
Quinta sequenza
In quel momento il gatto, che era stato ad ascoltare dietro un baule, balzò fuori
con un miagolio minaccioso. Era un gatto vero, di carne e d’ossa, con baffi e artigli. I
topolini volarono a rintanarsi, tranne il topo di biblioteca, che per la sorpresa era
rimasto immobile sulle sue zampe come un monumentino. Il gatto lo agguantò e
cominciò a giocare con lui.
sesta sequenza
- Tu saresti il topo che mangia i gatti?
- Io, Eccellenza… Lei deve comprendere… Stando sempre in libreria…
- Capisco, capisco. Li mangi in figura, stampati nei libri.
- Qualche volta, ma solo per ragioni di studio.
- Certo. Anch’io apprezzo la letteratura. Ma non ti pare che avresti dovuto
studiare un pochino anche dal vero? Avresti imparato che non tutti i gatti sono fatti di
carta, e non tutti i rinoceronti si lasciano rosicchiare dai topi.
settima sequenza
Per fortuna del povero prigioniero il gatto ebbe un attimo di distrazione, perché
aveva visto passare un ragno sul pavimento. Il topo di biblioteca, con due salti,
tornò tra i suoi libri, e il gatto dovette accontentarsi di mangiare il ragno.
ottava sequenza
(da G. RODARI, Favole al telefono, Einaudi 1962
Solo per chi intenda proporre l’esercizio sulle sequenze non pertinenti:
Sequenza non pertinente 1
Per arrivare si percorre un lungo sentiero tra i campi, si fiancheggiano filari di
pioppi e campi di mais. In lontananza, sui fianchi delle colline, l’uva matura sotto
un sole generoso.
Sequenza non pertinente 2
La mela che io ho osservato è di forma rotonda, schiacciata in corrispondenza del
picciolo, e di dimensioni piuttosto piccole. La buccia è di colore giallo chiaro con
sfumature verdi.
Seconda consegna per il lavoro di gruppo: seguendo le indicazioni della
legenda (che verrà consegnata ad ogni gruppo), i bambini devono sottolineare con
colori diversi le battute dette dai vari personaggi della storia.
LEGENDA
PAROLE DEL GATTO
PAROLE DEL TOPO DI BIBLIOTECA
PAROLE DEI CUGINI DEL TOPO
PAROLE DEL RAGNO
PROVA DI COMPETENZA
Seconda parte
L’insegnante ha già corretto il lavoro individuale e quello dei gruppi; in classe ad
ogni bambino viene riconsegnato il foglio col testo usato per la verifica di
comprensione e in plenaria si rivede il lavoro di sottolineatura delle parti dialogate
in modo che ogni alunno abbia il lavoro personale, così da rinforzare e/o
correggere anche il lavoro svolto nei gruppi.
Prima consegna (tempo previsto 30 minuti): ogni gruppo deve preparare una
lettura espressiva delle parti dialogate.
Seconda consegna (tempo previsto 30 minuti): lettura alla classe del lavoro da
parte di ogni gruppo. L’insegnante fa riprese video; chi non è impegnato nella
lettura ascolta in attesa del proprio turno.
A conclusione dell’attività si somministra ad ogni alunno la seguente griglia per
aiutarlo a riflettere su come è andato il lavoro all’interno del proprio gruppo (uguale a
quella della prova di competenza 1).
sempre a volte mai
Quando sapevo una risposta o avevo un’idea, la dicevo agli altri.
Quando la mia risposta non era uguale a quella di un altro, ne parlavo con lui.
Quando non capivo qualcosa, domandavo.
Quando un compagno non capiva qualcosa, lo aiutavo.
Ho cercato di rispettare i miei compagni.
Ho contribuito con le mie conoscenze.
Ho partecipato con curiosità e interesse.
Mi sono isolato durante l’attività di gruppo.
Intervenivo spontaneamente.
Ho svolto il lavoro seguendo le indicazioni.
Mi sono saputo controllare.
Sono stato disponibile al cambiamento.
Ho svolto compiti diversi.
Riconosco i miei errori.
Accetto consigli e critiche dai miei compagni.
I miei compagni mi hanno ascoltato.
Lavorando con i miei compagni mi sono sentito… ::
VERIFICA DI COMPETENZA 2 Compito proposto: nella prima parte (prova di ascolto e comprensione), si chiede agli alunni di illustrare i momenti fondamentali della storia a partire da alcune didascalie proposte dall’insegnante. Nella seconda parte (prova di competenza) gli alunni dovranno ricomporre il testo di Rodari (Il topo che mangiava i gatti) nelle sue sequenze principali; dovranno inoltre riconoscere, eventualmente, 2 sequenze non pertinenti e spiegare le ragioni della loro non-pertinenza. Infine, nella modalità del lavoro di gruppo, si chiede agli alunni di sottolineare con colori diversi le parti dialogate riferite ai vari personaggi.
Mappa/ rubrica osservativa per la “lettura” della prestazione – PRIMA PARTE
DIMENSIONI EVIDENZE - INDICATORI LIVELLI ATTESI
RICOSTRUZIONE
o Ordine delle sequenze
o Riconoscimento
sequenze non pertinenti (se proposte)
1. ricostruisce
correttamente (3 punti)
2. ricostruisce in modo complessivamente corretto (non si ammette più di 1 errore5) – 2 punti
3. ricostruisce in modo scorretto (in parte o del tutto: numero errori ≥ 3) – 1 punto/ 0 punti
SEQUENZE NON PERTINENTI
o Motivazioni espresse
(anche oralmente)
1. presenta 2
motivazioni
5 Il fatto che vi sia 1 errore nella ricostruzione implica di per sé, ovviamente, la presenza di 2 errori
riconoscibili.
(solo per chi le propone)
accettabili (3 punti)
2. presenta 1 motivazione accettabile (2 punti)
3. presenta 1 motivazione in parte accettabile (1 punto)
4. non presenta motivazioni accettabili (0 punti)
EVIDENZIAZIONE PARTI DIALOGATE
o Riconoscimento parti
dialogiche
o Sottolineatura parti dialogiche
5. evidenzia
correttamente tutte le parti (3 punti)
6. evidenzia correttamente il maggior numero delle parti (almeno 12 su 18) – 2 punti
7. evidenzia correttamente solo alcune parti (meno di 12) – 1 punto
8. non evidenzia correttamente alcuna parte – 0 punti
ILLUSTRAZIONE SEQUENZE
o contenuti della
rappresentazione
lllustra le sequenze riportando gli elementi fondamentali e i particolari significativi Illustra le sequenze tralasciando uno o più
elementi fondamentali/ trascurando i particolari significativi Valutazione: 1 × 6 (si
attribuisce un punto per
ogni sequenza, valutando
la presenza degli
elementi fondamentali e
dei particolari
significativi)
Mappa/ rubrica osservativa per la “lettura” della prestazione – SECONDA PARTE
DIMENSIONI EVIDENZE - INDICATORI LIVELLI ATTESI LETTURA ESPRESSIVA
o Rispetto della
punteggiatura e capacità espressiva6
o Rispetto turni di lettura
1. rispetta la
punteggiatura e legge con espressività
2. rispetta i principali segni di punteggiatura (punto fermo, virgola, punto di domanda), leggendo in maniera sufficientemente espressiva
3. rispetta poco la punteggiatura, evidenzia difficoltà nella lettura espressiva
4. legge con difficoltà, senza rispettare la punteggiatura e senza curare
6 Nell’ambito della “capacità espressiva” si considera anche l’uso del tono della voce (a volte
condizionato da atteggiamenti e disposizioni personali non facilmente modificabili), valutando caso
per caso.
l’espressività Osserva/ non osserva i turni di lettura