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Gente di casa “I Medici” di Monica Giarrè

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Page 1: Gente di casa “I Medici” · Cosimo de’ Medici scritta da Giovan Battista Cini che così descrive il Granduca: ”Fu in tutte le età di bellezza così di volto come di corpo,

Gente di casa“I Medici” di Monica Giarrè

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Consiglio regionale della ToscanaProgetto grafico e impaginazione: Patrizio SuppaStampa: tipografia del Consiglio regionale

Fotografie di Torquato Perissi

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Gente di casa“I Medici” di Monica Giarrè

26 maggio - 10 giugno 2018Palazzo Bastogi, Firenze

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Presentazione

E’ dal 2016 che il Consiglio regionale della Toscana ha in comodato, nella sua esposi-zione permanente, un pregevole ritratto di Cosimo I de’ Medici attribuito alla scuola del Bronzino. Quest’opera è stata posta nella cappella di Palazzo Bastogi che oggi, insie-me a Palazzo Panciatichi, è stato ridenomi-nato Palazzo del Pegaso, sede del nostro Consiglio regionale. La scelta di esporre questo quadro ha molteplici significati ma, fondamentalmente, ritenevo giusto che la sede dell’Assemblea regionale onoras-se colui che il 27 agosto 1569, con la bol-la di Papa Pio V fu incoronato Granduca di Toscana in qualità di Magnus Dux Etru-riae, come a dire che la Toscana trovava il suo fondamento e le sue radici identitarie nell’essere stata territorio Etrusco. Quindi di Cosimo I nel 2019 ricorrerà una doppia ri-correnza: il 500° anniversario della nascita e proprio il 450° anniversario dall’incoronazio-ne a Granduca di Toscana, tanto che ho in-viato al Ministero dell’Economia la proposta per nuova emissione filatelica a lui dedicata. La Toscana di oggi deve un tributo partico-lare a questo uomo e, come sappiamo, a tutta la famiglia Medici.

Potete quindi immaginare la mia soddisfa-zione quando ho saputo del progetto di Mo-nica Giarrè Gente di Casa “I Medici”, una serie di ritratti dell’immortale dinastia che ha reso Firenze e la Toscana assolutamente unica. Con le sue linee semplici, il lavoro di Giar-rè manifesta un’intensità che tocca nel pro-fondo. Scorrere insieme i volti che segnano nell’immaginario internazionale la fiorentinità è qualcosa che lascia il segno. Per un’arti-sta confrontarsi con questi soggetti rap-presenta sicuramente una sfida di cui, non è retorica, non è certo l’esito. Ecco, posso dire con assoluta convinzione, che Monica

Giarrè questa sfida l’ha vinta. Il mio augurio più sincero perciò è che l’esposizione rap-presenti una nuova significativa tappa del suo percorso artistico e umano.

Eugenio GianiPresidente del Consiglio regionale della Toscana

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Nel 1611 per i tipi della Giunti viene pubbli-cata a Firenze la Vita del Serenissimo Signor Cosimo de’ Medici scritta da Giovan Battista Cini che così descrive il Granduca: ”Fu in tutte le età di bellezza così di volto come di corpo, incomparabile: fresco et colorito et con i capelli e barba bionda, ma mirabile era senza dubbio in lui la maestà degli occhi et una certa real presenza, intanto che mol-ti che nuovi giungevano seco a neghotiare, perdutisi d’animo per la reverenza di che pareva degno, non potevano molte volte il cominciato ragionamento seguire”.

Credo che tale reverenziale timore sia stata anche l’emozione con la quale Monica Giarrè si è accostata ad un soggetto ad alta densità semantica, come direbbero i critici forbiti, nel “neghotiare” con i ritratti dei Me-dici, dinastia la cui importanza per Firenze e per la cultura mondiale non può sfuggire nemmeno al lettore più sprovveduto.

Va dato quindi atto, in prima battuta, del coraggio manifestato dall’artista per aver intrapreso tale impegnativo confronto i cui significativi esiti, riconosciuti anche dal Consiglio regionale della Toscana, vengo-no ora presentati nella mostra allestita nel salone delle feste di Palazzo Bastogi dal 26 maggio al 10 giugno del 2018.

L’esposizione nel Palazzo del Pegaso se-gna quindi una tappa rilevante del suo per-corso artistico che prendendo l’abbrivio da una figurazione legata a modelli assicurati dalla tradizione, declinati con consapevole autonomia, volge verso forme più essenziali e schematiche, approdando ad una sintassi pittorica strettamente personale, di raziona-le scomposizione/ricomposizione di super-fici che si articola in relazioni di piani e tagli di consistenza geometrica e che, rimandan-do all’astrattismo classico, innervano la tela

come tessere di un raffinato moderno mo-saico.

A partire dalle nature morte postcubiste degli esordi, transitando per materici pa-esaggi espressionisti, negli anni l’indagine della Giarrè si viene sempre più orientando verso la figura umana che diviene centro dei propri interessi, di pari passo al rastremarsi della forma, sia nel colore sia nel disegno, fino a pervenire al ritratto, genere antico quanto diffuso, che manifesta la fisica evi-denza di un’impalpabile interiorità che l’ar-tista cerca di portare alla luce dal buio dei fondi.

Appare superfluo in questa breve sede discorrere sul significato della ritrattistica la cui funzione, veicolando la vita e l’attività della persona, oltre a tramandarne l’aspet-to trasmette qualità e concetti simbolici che vanno oltre la semplice celebrazione della memoria, ma per il nostro discorso biso-gna rilevare che Monica Giarrè, seguendo una viscerale ricerca che la porta a indaga-re tra apparenza e sostanza, visibile e invi-sibile, sia giunta ai ritratti della famiglia de’ Medici come una naturale prosecuzione del proprio cammino, oltrepassando così una dimensione privata e domestica, quali i sog-getti degli anni precedenti, per commisurar-si con la storia e riflettere su di un’identità più ampia e condivisa.

Facendo scorrere velocemente l’occhio sulla galleria di ritratti medicei, questa “ope-razione” di reinterpretazione potrebbe for-se apparire elementare. Potremmo essere condotti a pensarlo per la facilità di fruizio-ne, per le composizioni semplificate, i colori monocromatici e le linee schematiche che ricapitolano anche un’evidenza illustrativa, a cui i dipinti certamente possono richiamar-si. A ben analizzare invece non sfugge che

Monica Giarrè: faccia a faccia con i Medici

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re le radici culturali della propria comunità, ritrovare una vera appartenenza identitaria che il processo di globalizzazione ha polve-rizzato e reso aleatoria.

La Giarrè ha svolto un lavoro di indagine e studio sui Medici, propedeutico alle realizza-zione dei dipinti. Ne ha ripercorso gli aspetti privati e le vicende esistenziali per rivelare soprattutto la dimensione umana, oltre la possibile maschera assegnata dal ruolo e dalla storia, per sentirli più vicini, per avviare un dialogo familiare, il cui sunto narrativo ha distillato nei titoli dei quadri, testimonianze didascaliche che indicano dove cercare.

Forse è anche per questa ritrovata espres-sione intima che i ritratti si impongono visiva-mente, caricati di personalità e di carattere ma al tempo stesso pervasi da una sorta di ineffabile distacco, con gli occhi a trapas-sare lo spettatore verso un infinito cui non è dato sapere.

Per Monica Giarrè la ricerca artistica è un processo in evoluzione. Di pari passo alla ricerca esistenziale il percorso della pittu-ra diviene cartina tornasole di un lavoro di introspezione quotidiana e i dipinti si offro-no come specchio psichico e metafora dell’animo. Allora possiamo percepire il bi-lanciamento di piani e di colori come ricer-ca di equilibrio emotivo, la rigidità delle linee come asperità da addolcire, l’aspirazione alla sintesi come bisogno di pulizia ed es-senzialità, tutte tessere di un puzzle da ri-comporre per ritrovare un nuovo modo di guardare il mondo e, rispecchiandosi nelle vite altrui, interrogarsi ancora su sé stessi.

Michele Loffredomaggio 2018

è operazione ben più articolata e colta di quanto possa apparire a prima vista. Un’im-magine infatti non è mai semplice, innocente o innocua, ma quanto più appare di facile lettura tanto può celare una profonda ela-borazione e più livelli interpretativi.

Se in superficie un primo livello tiene conto dell’immediatezza, della freschezza e del piacere estetico della raffigurazione, il secondo invece introduce in una dimen-sione del tutto diversa. Queste tele infatti si presentano come ritratti di ritratti, emble-matiche rivisitazioni dei più celebri dipinti dei regnanti de’ Medici, che nei secoli hanno as-sunto il valore di vere e proprie icone mas-smediali. Dai musei rimbalzando nell’univer-so della comunicazione di massa, a dispetto di quello che affermava Benjamin, possie-dono un’aura che si intensifica e rappresen-tano nell’immaginario collettivo il modello esemplare di dinastia: signori illuminati del Rinascimento, delle arti e della cultura che hanno alimentato e preservato, e della cui eredità, patrimonio tangibile ed intangibile, ne traiamo ancora oggi notevoli benefici.

Operare sui ritratti quindi non corrisponde semplicemente a “rifarli” ma significa con-frontarsi con una dimensione ben più vasta e complessa, in poche parole la Giarrè espone e agisce anche su di un piano squi-sitamente concettuale, entrando neces-sariamente in relazione con la stratificata iconosfera del contemporaneo, prospetta nuove connessioni e analogie.

A questo livello l’artista pone un’ulteriore valutazione, ovvero sottraendo queste icone al dominio pubblico e rimontandole nel pro-prio linguaggio pittorico se ne può davvero riappropriare. E’ un intervento che appare come un’esigenza ineluttabile, perché in questo modo può riconoscersi, riconosce-

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Prefazione

Monica Giarrè è un’artista che ha raggiun-to la piena maturità; lo si evince dal dominio totale che esercita sul suo lavoro riuscendo a coniugarlo con le tematiche che affronta, imponendo e amalgamando le sue cromie, i suoi equilibri segnici, le familiari dime pa-terne, le consuete icone pittoriche (cani, gatti, papere, angioletti) mantenendo una cifra stilistica ormai consolidata. Per questa mostra ha lanciato una sfida a sé stessa, ha scelto un tema impegnativo come quello di confrontarsi con la ritrattistica medicea, che vuol dire confrontarsi con tre secoli di sto-ria, con personaggi entrati ormai nell’imma-ginario collettivo in virtù della ricca e con-solidata iconografia giunta fino a noi, con un’introspezione psicologica già indagata da molti illustri suoi predecessori in opere che ormai sono esposte nei più importanti musei del mondo. Monica non si è sottrat-ta all’impegno, ha affrontato un lungo lavoro propedeutico di ricerca storica attingendo sopratutto alla memorialistica per entrare dentro ai personaggi, per analizzare il loro carattere o ricercare le stimmate del pote-re che potessero emergere dallo sguardo, dalla postura o da un tratto rivelatore della fisionomia. Ha lavorato per sottrazione scre-mando dalla ritrattistica d’epoca la proso-popea agiografica, riconducendo i perso-naggi evocati a una dimensione quotidiana, familiare per quanti sono fiorentini come lei, togliendo la regalità dagli sguardi imperio-si, l’imponenza dalle dure posture imposte dal rango, riportandoli ad essere quello che sono stati per Firenze e la Toscana: gente di casa. Ha traghettato la determinazione in-quietante verso la dolcezza rassicurante, il cinismo altero nella soavità di uno sguardo estatico, il ghigno ambiguamente sarcasti-co in un conciliante volto ieratico. Alla fine

del suo lungo, e ritengo anche tormentato percorso, è riuscita in maniera omogenea a cucire il filo rosso della storia della casata medicea facendo emergere il senso della continuità della stirpe che si è trasmessa il segno del comando per centinaia di anni, at-traverso gli occhi che hanno una fissità me-tafisica. Sono, per Monica, il segno distintivo di un dna dicotomico che ha visto convivere grandezza e efferatezza, splendori e cadu-te, fasti di corte e trucidi misfatti.

Fabrizio Borghini

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Dedicato a loro70 x 100 – anno 2017, Tecnica Mista

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Silenzio in sala - Giovanni di Bicci, Piccarda Bueri, Lorenzo il Vecchio, Cosimo il Vecchio150 x 200 – anno 2017, Tecnica Mista

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Destini segnati - Lorenzo il Magnifico, Clarice Orsini80 x 120 – anno 2017, Tecnica Mista

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Fiore senza sole - Lucrezia Donati80 x 80 – anno 2017, Tecnica Mista

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Potere e nostalgia - Caterina de’ Medici, Regina di Francia120 x 150 – anno 2017, Tecnica Mista

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Io Re, Dux - Cosimo I70 x 100 – anno 2017, Tecnica Mista

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Nobile moglie - Eleonora di Toledo50 x 70 – anno 2017, Tecnica Mista

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Vita avvelenata - Francesco I60 x 80 – anno 2017, Tecnica Mista

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La straniera - Giovanna d’Austria70 x 70 – anno 2017, Tecnica Mista

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Penombra - Bianca Cappello60 x 80 – anno 2017, Tecnica Mista

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Divenne poi Regina - Maria di Francesco I de’ Medici50 x 70 – anno 2017, Tecnica Mista

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Mai luce - Lucrezia de’ Medici80 x 80 – anno 2017, Tecnica Mista

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Lacrime e splendore - Cosimo III, Margherita Luisa d’Orleans100 x 150 – anno 2017, Tecnica Mista

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Applausi - Anna Maria Luisa de’ Medici, “Elettrice Palatina”100 x 150 – anno 2017, Tecnica Mista

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C’era una volta …..come nelle favole. Ecco la storia a modo mio di una famiglia che tutto il mondo conosce che ci ha lasciato monu-menti, dipinti, tesori, ricordi e leggende.Ho provato a dipingerla dall’inizio delle dinastia e ho cercato di entrare nella storia di singoli personaggi giocando con loro.Per ora un percorso breve ma lineare per entrare ancora nella loro “CASA” chiudendo il mio racconto con lei, Anna Maria Luisa de’ Medici “l’Elettrice Palatina” che ci ha lasciato quello che adesso ci circonda, che ci fa ricordare, sognare tutti i giorni in questa nostra Firenze che parla ancora e ancora parlerà di loro.

Monica

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Biografia

Il percorso espositivo di Monica Giarrè, che dalla fine degli anni Novanta ha affinato autonomamente la propria formazione, è or-mai ventennale: dalle prime importanti per-sonali del 2001 e 2002 a Firenze, a quella di Roma nel 2003, alle numerose rassegne e premi a cui è stata invitata a partecipare. Ne citiamo alcune: nel 2010 è stata invitata a partecipare alla rassegna itinerante “50 Ar-tisti toscani per 50 cantanti toscani”, Socia ANLA, ha partecipato a collettive all’Antica Compagnia del Paiolo, della quale fa parte, al Consiglio regionale della Toscana e alla Galleria Mentana.

Nel ritrarre il suo mondo di affetti quoti-diani e memorie, Giarré ha sempre privile-giato ambienti circoscritti, prossimi al pro-prio quotidiano: i paesaggi di Vallombrosa, i fiori di casa, gli oggetti che affollano le sue stanze e il suo immaginario. Nel 2012 si intensifica il suo lavoro di ricerca con la produzione di ritratti e autoritratti con anima-li, considerati come sorta di Lari protettori dell’esistenza, che appaiono sempre com-penetrati all’ambiente compositivo. Nasce quindi una teogonia privata e domestica che si mescola alle figure classiche reinventa-te e interpretate attraverso lo sfaccettato Io dell’ artista. Sempre nello stesso anno il Comune di Fiesole le dedica infatti un’ampia rassegna personale intitolata “Donne, angeli e miti”, al Museo archeologico; un percorso da cui emerge la particolare “religio” dell’ artista, cioè la sua spiritualità che anima inte-riormente cose e figure fino ad ammantarle di una sacralità tutta terrena.

Nel 2013 L’Art gallery Il cesello (Firenze) le ha dedicato una personale a cui sono seguite partecipazioni all’Artexpo di Arez-zo, al Museo del calcio e al Museo Alinari. Ha inoltre realizzato immagini in occasio-

ne dell’evento Guarda Firenze (2014), per Bandiera d’autore (2013, Antica Compagnia della vela, Venezia) e per la celebrazione del bicentenario dell’ Arma dei Carabinieri (2014, Fiesole, sala del Basolato).

L’ artista prosegue la sua ricerca, non più solo tematica e formale, ma anche relativa ai materiali. Giarrè consolida l’attaccamento alle proprie radici e fa diventare gli strumen-ti del padre, noto artigiano mobiliere di Tosi, un innovativo pattern da inserire nella sua pittura. Quasi in una caparbia ricerca di recu-pero della memoria paterna, elabora com-posizioni in cui le dime usate nel mobilificio diventano insieme decorazione e struttura del dipinto, e realizza “Notturno”: libreria in ciliegio e vetro colorato presentata ad Ar-tparma Fair 2015 da Mirabili Arte d’Abitare. Sempre nel 2015 espone a Londra (Affor-dable art fair). Nello stesso anno partecipa alla Mostra in Piazza 2015 con il Gruppo Do-natello; un dipinto di San Romolo, patrono di Fiesole, è stato acquistato ed esposto nella chiesa di Santa Maria Primerana.

Nel 2017 pqrtecipa alla rassegna Artisti dal mondo a Firenze per il G7 della cultura e alla Collettiva “Il Sacro nell’arte” XIV° edi-zione - Convento SS. Annunziata dei Frati Servi di S.Maria, Firenze. In quest’ anno inizia un complesso ciclo di dipinti dedicati alla di-nastia medicea che costituirà il nucleo della mostra Gente di casa. I Medici, allestita, nel 2018 a Palazzo Bastogi (Firenze) con il patro-cinio del Consiglio regionale della Toscana. Un omaggio, ancora una volta, non tanto all’ identità storica del celebre casato, ma al sentimento di appartenenza dell’ artista alla cultura del proprio territorio; un’ interpreta-zione, ancora, di figure storiche secondo un’ ottica privata e d’ affezione.

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Mostre e premi

2001Personale “L’idea e il colore” al Palagio di

Parte Guelfa a Firenze

Personale a Villa Montalvo a Firenze

Collettiva “Il Mare” al Centro Espositivo Costa Fiorita a Castiglioncello (Livorno)

Galleria Le Lac, Lugano

2002Personale a Galleria Mentana di Firenze

Collettiva La Pasqua , al Centro Congressi Convitto della Calza a Firenze

Collettiva allestita alla Saletta Boccuzzi di Firenze dall’ Antica Compagnia del Paiolo

Free Trade, Centro d’Arte San Vidal a Venezia

Palagio di Parte Guelfa a Firenze

Centro d’Arte Puccini a Firenze

“Donne in Arte”, Villa Strozzi, Firenze

2003Personale alla Galleria La Tartaruga a

Roma

Collettiva alla Rotonda di Livorno

Collettiva alla Galleria Mentana di Firenze

Collettiva all’Antica Compagnia del Paiolo

8 marzo al femminile, Palagio di Parte Guelfa, Firenze

“Un quadro per la vita” Palazzo Vecchio, Firenze

2004Collettiva di pittura, Galleria Mentana di

Firenze

Collettiva, “Spazio culturale Mentana”, Galleria Mentana, Firenze

2005Arte 2005, Galleria Mentana, Firenze

Collettiva, “Valori di continuità”, Galleria Mentana, Firenze

Collettiva, “Marine d’autore”, Galleria Mentana, Firenze

2006Collettiva alla Galleria Frosecchi di Firenze”

Mini Strenna d’autore”

Collettiva alla Galleria Frosecchi di Firenze” Creatività donna”

“Situazione in rosso”, Teatro Romano, Fiesole

Collettiva, “Nudo e dintorni”, Galleria Mentana, Firenze

Collettiva, “Valori di continuità”, Galleria Mentana, Firenze

Collettiva, “Opere e grafica d’Autore”, Galleria Mentana, Firenze

Collettiva “Pittura, scultura, grafica”, Antica Compagnia del Paiolo, Firenze

2007Collettiva “Trepiùtre” alla Galleria Frosecchi

di Firenze

Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea di Firenze Stand Galleria Frosecchi

Collettiva “Strenna d’autore” alla Galleria Frosecchi di Firenze

Artefiera di Reggio Emilia, Stand Galleria Frosecchi

Collettiva Opere su carta, Galleria Mentana Firenze

Collettiva “Pittura, scultura, grafica”, Antica Compagnia del Paiolo, Firenze

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2008Arte Fiera Genova 2008 Personale Stand

Galleria d’Arte Frosecchi

Collettiva “Figure Fiori Frutta” alla Galleria Frosecchi di Firenze

Esposizione “ La visione del Pensiero” al Ristorante Garbo a Firenze

Collettiva “Donna” alla Galleria Frosecchi di Firenze

Mostra Collettiva, Antica Compagnia del Paiolo, Firenze

2010Personale “Interno” al Ristorante Garbo a

Firenze

Personale a La Buchetta Caffè in Palazzo Bardi a Firenze

Artistrada Mostra d’arte contemporanea in Via dei Neri a Firenze

2011Rassegna itinerante “50 pittori toscani per

50 cantanti toscani”

VIII Rassegna “Il sacro nell’arte” Basilica della SS Annunziata a Firenze “Il Cantico dei Cantici”

Manifestazione “ Libera Fantasia” Galleria Mentana a Firenze

Collettiva presso l’Antica Compagnia del Paiolo a Firenze

Collettiva al Consiglio Regionale della Toscana, Firenze

Collettiva alla Galleria Mentana, Firenze

Mostra collettiva delle Artiste Paiolanti, Galleria “Via Larga”, Antica Compagnia del Paiolo, Firenze

2012“Donne, angeli e miti” Sala Costantini Museo

Archeologico di Fiesole

Espone le sue opere in mostra permanen-te alla Galleria del Teatro Romano di Fiesole

Esposizione presso il Loggiato del Museo Nazionale della fotografia Alinari a Firenze

Mostra Mercato Arte Expo di Arezzo

“Art Spring”, Mostra Collettiva presso il Museo del Calcio di Firenze, Galleria del Teatro Romano di Fiesole

“L’arte di presentare Arte” presso Il Salviatino Hotel a Fiesole

Collettiva CNA Arte , Galleria Pio Fedi Firenze

“Verso la Terra Promessa”, Basilica di SS. Annunziata, Firenze

2013“Il Coro degli Angeli” Art Gallery Il Cesello,

Firenze

Volterra in Cornice, rassegna d’arte con-temporanea

Mostra Collettiva Celebrazioni Vespucciane, “Il viaggio” Palazzo Comunale Pontassieve (Fi)

Vin-Art 2013, Mostra Collettiva, Fiesole

Mostra Collettiva Gruppo Donatello “Presepe in piazza” Firenze

Personale “Percorsi” Gruppo Donatello, Firenze

“Bandiere dei due Mondi” Antica Compagnia della Vela, Isola di San Giorgio Venezia

La soffitta - Spazio delle Arti - Sesto Fiorentino - Tutti per l’Arte e l’Arte per tutti

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2018Collettiva “Quando l’arte è arte”

Associazione culturale ART-ART Villa Corsini, Impruneta

PremiHa ottenuto riconoscimenti nell’ambito del

Premio Calindri (2001), del Premio Firenze (2001), del Premio Italia (2002) ed il Premio Arte in Toscana (2012), Premio “Sala del Basolato” di Fiesole (2014), Premio Tosca-na Cultura Donna (2015), Premio Europeo Lorenzo il Magnifico “Collare Laurenziano” Salone Dei Cinquecento Palazzo Vecchio Firenze (2015).

Del suo lavoro hanno scritto: Luciano Ar-tusi, Ugo Barlozzeti, Prof. Patrizio Borella, Fabrizio Borghini, Lia Bronzi, Sauro Cavalli-ni, Carlo Cinelli, Eleonora d’Aquino, Vittorio Esposito, Vera Giammacci, Giuseppe Leo, Pier Francesco Listri, Samanta Monco, Ni-cola Nuti, Tommaso Paloscia, Sonia Salsi, Rodolfo Tommasi, Ferruccio Ulivi, Daniela Pronestì, Samanta Monco, Anita Valentini, Barbara Santoro, Eugenio Giani.

Presepe in Piazza - Gruppo Donatello

2014Concorso di pittura indetto dall’Associazione

Nazionale Carabinieri per il bicentenario dell’Arma. Sala del Basolato di Fiesole

Mostra nella Limonaia del giardino di Boboli. L’Arma dei Carabinieri: 200 anni di storia.

“Guarda Firenze” Passeggiata turistica, sportiva a Firenze,

Mostra Collettiva de Il Gruppo Donatello a Palazzo Medici Riccardi, Firenze

“San Giovanni nel Cuore” per il Calcio Storico Fiorentino “I Verdi e il Battistero” a Palagio di Parte Guelfa, Firenze

2015Personale alla “Affordable Art Fair” Londra

Gruppo Donatello - Mostra in Piazza 2015

Mostra Collettiva, Antica Compagnia del Paiolo, Firenze

“Notturno”: libreria in ciliegio e vetro colora-to presentata ad Artparma Fair 2015 da Mirabili Arte d’Abitare

“San Giovanni nel Cuore” per il Calcio Storico Fiorentino” I verdi e il Battistero” Palagio di Parte Guelfa Firenze

2017Artisti dal mondo a Firenze per il G7 della

cultura

Collettiva “Il Sacro nell’arte” XIV° edizione - Convento SS. Annunziata dei Frati Servi di S.Maria, Firenze

Collettiva “Gioielli d’artista” Galleria d’anti-chità Via de’ Fossi a Firenze

Personale Palazzo Nasi per Mirabili Arte d’Abitare

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