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Giochi sportivi con la RACCHETTA
A cura di Lorenzo Luvisi MPhEd MSc PhD
Liceo Scienze Umane - Barga
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I giochi di racchetta, chiamati anche giochi di rinvio, sono veri e propri
sport, con la loro storia, proprie regole, tecniche e tattiche.
Comprendono il badminton, il tennistavolo (o ping-pong), il tennis,
lo squash, il raquetball e il paddle. Alcuni considerano tali anche la
palla tamburello e la palla pugno.
Nel trattato sul gioco della palla scritto da A. Scaino da Salò nel 1555, è
citata la «racchetta con la corda».
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CARATTERISTICHE GENERALI
Nei giochi con la racchetta:
Si gioca singolarmente o in coppia (con un compagno o una
compagna).
Ad esclusione dello squash e del raquetball, gli avversari sono
separati da una rete che divide il campo a metà, evitando così il
contatto fisico diretto.
La palla, di diverse dimensioni, non viene colpita con le mani o i
piedi, ma con attrezzi (di diverse dimensioni) chiamati racchette.
L’attacco viene eseguito con un rinvio della palla nel campo
avversario cercando di mettere in difficoltà la ricezione
dell’avversario e di indurlo all’errore.
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Lo squash deriva da un gioco praticato già a fine settecento nelle
carceri inglesi, dove i secondini lasciavano che i detenuti si
sfogassero scagliando la palla contro il muro. Diventò sport nel
1830.
Per molti anni, lo squash non ebbe regole ufficiali: le dimensioni del
campo, della pallina e delle racchette non erano codificate e le
diverse federazioni seguivano standard differenti. Fu solo
nel 1923 che si arrivò ad un regolamento ufficiale.
In Italia lo Squash fa il suo esordio organizzato nel 1976, con l’apertura
del «Bologna Squash Center» nel quale si costituisce la prima
scuola italiana di Squash.
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Lo squash viene giocato da due (singolare) o quattro (doppio) giocatori
in un campo rettangolare delimitato da quattro pareti; con una
piccola pallina di gomma.
Il campo da gioco è lungo 9,75 m, largo 6,40 m e ha pareti
preferibilmente in muratura e pavimento in parquet.
Lo squash si gioca utilizzando una racchetta di lunghezza
complessivamente uguale a quella da tennis, ma con un piatto
delle corde più piccolo.
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Il racquetball è uno sport simile allo squash, giocato con racchette e
una palla di gomma vuota all'interno, su un campo speciale, ideato
da Joseph Sobeck nel 1949 incorporando regole dello squash e
della pallamuro americana.
Joseph Sobeck tennista professionista e giocatore di pallamano, era
alla ricerca di uno sport dotato di maggior ritmo e più facile da
imparare e praticare. Congegnò le prime regole basandole su quelle
dello squash e della pallamano, e chiamò il suo gioco "paddle
rackets“.
La maggior parte dei campi da racquetball in Italia sono nelle basi
militari americane e quindi non a disposizione di sportivi italiani.
Contrariamente ad altri sport con le racchette, mura, pavimento e
soffitto del campo di gioco sono considerate facenti parte dell'area
di gioco.
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Il gioco del Paddle nasce negli anni '70 in Messico, quando un noto
cittadino messicano decise di costruire un campo da tennis nella
sua residenza di Acapulco. A causa dello spazio limitato e della cinta
muraria ne risultò un campo più piccolo e una palla sempre in
movimento grazie ai rimbalzi. Divenne poi un gioco a sé stante, con
racchette tipo pale.
Per alcuni le origini di
questo gioco devono
essere fatte risalire ad
inizio novecento, ad
opera di un americano
che ideò una sorta
di “paddle tennis”.
Il debutto “ufficioso” in
Italia risale al 1991.
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Le origini del tennis risalgono al medioevo. In Francia era molto diffuso
il jeu de paume, praticato prima con la mano nuda, poi con il guanto
e infine con la racchetta, e popolare in Italia come pallacorda, con cui
il tennis vanta indiscutibili legami di discendenza.
La parola tennis fu adottata dagli inglesi probabilmente per derivazione
dal francese tenez!, vocabolo con cui si accompagnava il lancio
iniziale della palla nel jeu de paume.
Si pensa che il gioco sia stato introdotto dai Normanni in Inghilterra dove
ebbe il maggiore sviluppo.
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Il maggiore dell’esercito britannico inglese Walter Clopton Wingfield ,
rispolverando l’antico gioco della pallacorda stabilì un primo
regolamento nel 1875 dando al gioco il nome di sphairistike. La
regolamentazione definitiva risale al 1888 quando si costituì
l'associazione tennistica inglese. In Italia il tennis fu introdotto
insieme al calcio intorno al 1880 in Liguria (Bordighera).
Un buon giocatore si distingue per la sua completezza in 4 diversi
fattori: fisico, tecnico, tattico e mentale. L'ultimo è probabilmente il
più complicato da allenare, in quanto solo giocando tanti match si
impara a gestire la tensione, le proprie sensazioni e le proprie
emozioni.
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IL CAMPO
Il campo da tennis è lungo 23,77 m e largo 10,97 m, compresi i corridoi
laterali validi solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di
0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno.
Ogni campo ha due quadrati del servizio, uno a destra e uno a sinistra.
L'obiettivo di chi serve è far rimbalzare la palla nel quadrato di servizio
opposto del campo dell'avversario. Le righe fanno parte del campo di
gioco. Le tipologie di superficie più utilizzate sono tre:
1. Terra battuta e
terra verde.
2. Erba
(Wimbledon).
3. Superfici dure
(di cemento o
sintetiche).
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LE REGOLE PRINCIPALI
Il tennis è composto da giochi, set (partite) e incontri. Tradizionalmente, si deve
vincere 6 giochi per conquistare un set. In caso di parità 6-6 se il regolamento del
torneo lo prevede, si disputa un gioco decisivo (in Inglese tie-break), per
conseguire la vittoria sul 7-6, con l’eccezione del quinto set.
Infine, per vincere l’incontro è necessario aggiudicarsi, in base ai tipi di torneo, 2 set su
3 o 3 set su 5.
Il primo punto vinto da un giocatore lo porta a 15, il secondo a 30 e il terzo a 40; con il
successivo si aggiudica il gioco. In caso di parità sui 40, per vincere sarà
necessario guadagnare due punti di scarto sull’avversario. Nel tie-break i punti
vengono segnati nel modo classico (1-2-3 ecc.) fino ad arrivare a 7 (fatta salva la
necessità di conseguire il doppio punto di vantaggio).
Il gioco ha inizio con la battuta che deve essere eseguita rimanendo alternativamente
dietro la metà destra e la metà sinistra del campo, cominciando da destra in ogni
gioco. La pallina dovrà cadere nel quadrato di servizio che si trova sul lato
opposto nel campo avversario.
Il battitore ha a disposizione due possibilità per realizzare un servizio valido; se la palla
colpisce la rete e finisce nel quadrato di servizio avversario può essere rigiocata.
La palla deve essere colpita dopo aver effettuato un solo rimbalzo a terra oppure al
volo (ma non su battuta).
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L’IMPUGNATURA
La prima lezione di tennis riguarda l’impugnatura. Ne esistono di vari tipi sia
per il diritto che per il rovescio.
L’impugnatura di base del servizio (ma anche nelle volée e nello smash) è la
“Continental” che prevede di afferrare la racchetta come fosse un martello.
Una volta diventati più esperti si può passare ad una presa Western che
permette di colpire la pallina con più topspin.
Il topspin consiste nel colpire la palla dal basso verso l’alto con un rapido
movimento di polso così da
imprimere alla palla un movimento
opposto (verso il basso)
rendendo il controllo
da parte dell'avversario
molto difficile.
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I FONDAMENTALI TECNICI
I colpi fondamentali principali che
caratterizzano il gioco del
tennis sono:
il diritto,
il rovescio,
il servizio,
il colpo al volo o volée.
A seconda del tipo di
impugnatura adottata, si
potranno avere diversi metodi
di realizzazione.
A questi si aggiungono poi altri tipi
di colpi come il lob, lo smash e
la palla corta.
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Il giocatore in posizione di attesa mantiene lo sguardo fisso e
concentrato sulla palla, allo scopo di anticiparla. La testa della
racchetta è alta e ben bilanciata; risulta pertanto pronto a reagire a
qualunque colpo realizzato dal compagno o avversario
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Il diritto è il colpo piazzato quando la palla viene colpita alla destra (o
alla sinistra se l’atleta è mancino) del giocatore dopo il rimbalzo.
Richiede un movimento più lungo del rovescio.
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Nel tennis moderno è sempre più usato il rovescio a due mani,
impiegato dalla maggior parte dei primi 100 giocatori al mondo.
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Nella battuta, la pallina afferrata con le dita, viene lanciata verso l’alto
con la mano non dominante. Un buon lancio e’ una delle chiavi
per l’esecuzione di un servizio efficace. La pallina dovrà essere
accompagnata al disopra della testa. L’obiettivo e’ quello di lanciare
la pallina circa mezzo metro più in alto rispetto al punto di impatto
che essa avrà con la racchetta.
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Nel 1884 si incontra per la prima volta il termine "tennistavolo" in un
catalogo commerciale di un venditore inglese di articoli sportivi e
l’anno successivo l'elettricista inglese James Devonshire brevetta il
gioco (per tale motivo viene considerato l’inventore del tennistavolo).
Nel tempo si alternarono vari tipi di set da tennis indoor (con vari nomi).
Con l'avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove
palline, il gioco si diffuse divenendo un marchio registrato con il nome
di pingpong (termine onomatopeico
derivato dal suono emesso dal
rimbalzo delle palline in celluloide
sul tavolo e sulla racchetta).
Tennistavolo e pingpong venivano
praticati con regole di gioco differenti.
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Nacquero così due associazioni, la Ping-pong Association e la Table
Tennis Association. Nel 1922 si giunse infine all’unificazione delle
regole in preparazione dei primi campionati mondiali che si sarebbero
svolti nel 1926, anno in cui avviene la fondazione a Berlino della
Federazione Internazionale di Tennis da Tavolo (ITTF).
I due termini convivono ancora oggi ed infatti, anche se il termine
corretto è pongista, spesso il giocatore è chiamato tennistavolista.
Il tennistavolo entra a far parte delle discipline olimpiche a Seul nel
1988 per i giochi della XXIV Olimpiade moderna.
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LE REGOLE PRINCIPALI
La racchetta, che può essere di diverse dimensioni, forma e peso, deve
avere il telaio piatto e rigido, costituito almeno per l’85% di legno,
ricoperto di gomma nera da un lato e rossa dall’altro. La superficie è in
genere liscia da una parte (usata per l’attacco) e ruvida dall’altra
(utilizzata per la difesa).
L’ITTF dal 2014 ha deciso di bandire
le palline in celluloide sostituendole
progressivamente con quelle in PVC.
Si disputano incontri di singolare, doppio e
doppio misto.
Si conquista un punto quando si induce
l’avversario all’errore, lo si perde se si commette
un errore o un’infrazione al regolamento.
Un incontro si disputa al meglio di 3 o 5 set. Dal 2001 il set è vinto dal
giocatore (o dalla coppia) che per primo totalizza 11 punti. In caso di
parità sui 10 punti vince chi riesce per primo a conquistare 2 punti di
scarto sull'avversario.
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Il ping-pong si gioca su di un tavolo che misura 2,74 m x 1,525 m
posto ad un’altezza di 76 cm da terra e diviso in due metà da una
rete alta 15,25 cm, la rete e i supporti sporgono su due lati lunghi
per 15 cm ognuno.
All'inizio di un incontro si effettua un sorteggio (lancio di un gettone) e il
vincitore ha il diritto di scegliere se servire o scegliere il lato del
campo di gioco.
Chi, inizia a battere effettua 2 servizi consecutivi, poi toccherà
all'avversario, la sequenza di due battute si alterna sino alla fine
della partita. In caso di parità sul punteggio di 10 punti la sequenza
delle battute è limitata ad un solo servizio a testa.Prof. Luvisi Lorenzo 22 di 51
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All'inizio del servizio, la pallina è posta sul palmo aperto della mano
libera ed immobile in modo da essere visibile dall'avversario. Il
battitore deve quindi lanciare la pallina solo verso l'alto (minimo di
16,5 cm). A questo punto ha avuto inizio il gioco, quindi se il battitore
non colpisce la pallina dopo averla lanciata è punto dell'avversario.
Il battitore dovrà colpire la pallina in fase discendente e oltre e al di
sopra della linea di fondo del tavolo.
Nel singolare il battitore può servire in qualsiasi
punto del campo avversario, nel doppio i due
partner servono a turno a partire dalla
persona sulla destra, e la pallina deve
rimbalzare prima sul lato destro del campo
del battitore e poi dalla parte opposta del campo avversario.
Colui che riceve deve colpire la pallina, con la racchetta o con la mano
(fino al polso) che tiene la racchetta, e farla rimbalzare nel campo
avversario.
È vietato colpire al volo, toccare la rete e toccare il tavolo con la mano
libera.
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L’IMPUGNATURA
Le impugnature più usate sono due:
1. L’impugnatura classica nella quale
la racchetta viene tenuta a metà tra
pollice e indice e le altre dita avvolgono
il manico (la più comune nel gioco
occidentale).
2. L’impugnatura a penna in cui l’indice e
il pollice stringono il manico similmente
a quanto avviene durante la scrittura. È
usata soprattutto dalle squadre asiatiche.
Entrambe le impugnature devono garantire una buona mobilità del polso.
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I FONDAMENTALI TECNICI
I colpi fondamentali del tennistavolo possono essere divisi come segue:
Servizio o battuta: consiste nel colpire la pallina con la racchetta per
farla rimbalzare una volta nel proprio campo e, superando la rete, farla
ricadere nel campo avversario (se tocca la rete e cade nel campo
avversario si ripete il servizio). Esistono varie tecniche di servizio:
dall’alto, tagliato, liscio, laterale-superiore.
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Scambio o drive: è il colpo che punta a lanciare la pallina nel
campo avversario senza imprimergli effetto, o al limite conferendogli
un leggero effetto superiore. È il primo fondamentale tecnico che
viene insegnato ai nuovi giocatori.
Palleggio o push: è il colpo che imprime alla palla un giro inferiore.
Come il nome suggerisce, si tratta di un importante fondamentale ed
è uno dei primi colpi che vengono insegnati ai nuovi giocatori.
Schiacciata o smash: è un colpo veloce fattibile soprattutto sulle
palle alte. L’impatto con la pallina dovrà avvenire nella fase
ascendente.Prof. Luvisi Lorenzo 26 di 51
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Nella posizione di attesa il giocatore deve restare a una certa distanza
dal tavolo, non al centro, ma spostato verso la sinistra dello stesso
così da difendere i 2/3 del campo col dritto e 1/3 col rovescio.
Nel gioco del tennistavolo è di fondamentale importanza saper
imprimere della rotazione alla pallina, e saper rispondere
ottimamente a una palla girata. Esistono diversi tipi di giro (o
di effetto o ancora di spin) distinti come segue:
• Topspin o giro superiore: si ottiene colpendo di striscio la pallina
dal basso verso l'alto, così che ottenga una rotazione oraria se vista
dalla destra rispetto alla direzione del movimento. È un colpo di
attacco, in quanto accelera lo scambio ed è difficile da ricevere. Il
colpo di risposta al topspin è il blocco, che si effettua chiudendo la
racchetta, inclinandola, cioè, verso il tavolo
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• Backspin, taglio o giro inferiore: si ottiene colpendo la pallina di
striscio verso il basso, in modo da darle una rotazione contraria al
moto, cioè antioraria per chi vedesse il colpo dalla destra. È il colpo
preferito dai giocatori "di difesa".
• Sidespin o giro laterale: è un giro utilizzato soprattutto in battuta, si
ottiene colpendo la pallina con un impatto trasversale.
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Il badminton ha radici antichissime. Così sembrano testimoniare
le figure di giocatori intenti a rinviare una sfera con le piume
(volano) servendosi di racchette in legno pieno dipinte su
vasi cinesi risalenti al 3.000 a.C.
Una prima parziale codificazione delle regole si deve al colonnello inglese
Selby (di stanza in India) nel 1874. Il duca di Beufort era solito
praticarlo con i suoi ospiti e le sue figlie nella sua residenza di
Badminton, nel Gloucestershire (da cui il nome dato a questo gioco).
Il primo regolamento riconosciuto da tutte le società inglesi risale al 1893
ad opera del colonnello Dolby.
Nel 1934 venne istituito l’organismo
internazionale della IBF,
trasformato poi nel 2006,
nella BWF
(Badminton World Federation).
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L’associazione italiana badminton e squash (AIBS) viene costituita nel
1976. Nel 1985 badminton e squash si separano dando origine a
due federazioni distinte(FIB e FIGS). Nel 2003 la FIB cambia nome
in FIBa.
Il Badminton è diventato sport olimpico alle olimpiadi di Barcellona nel
1992.
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IL FEEDER
Feeder è un termine utilizzato nel badminton per indicare un
allenatore/insegnante/allievo che colpisce o lancia volani in
successione in modo che il ricevente possa allenarsi molto e in poco
tempo.
Prima di imparare a colpire un volano si devono acquisire le abilità
necessarie per afferrare, lanciare e colpire. L’abilità del feeder può
essere definita come:
“l’abilità di lanciare il volano in modo che il giocatore possa allenarsi
in modo realistico”
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LANCIARE I VOLANI SOTTO MANO
stare a debita distanza;
piegare le ginocchia (eseguire uno squat)
e poi estenderle;
utilizzare la pronazione dell’avambraccio
e la distensione delle gambe;
lanciare il volano in alto;
finire il movimento con la mano distesa verso
LANCIARE I VOLANI SOPRA MANO (veloci e tesi)
estendere il braccio del lancio in avanti;
il volano è tenuto alla base del sughero
con l’indice e il pollice.
flettere il gomito e pronare leggermente
l’avambraccio;
estendere il gomito e supinare
l’avambraccio lasciando il volano dalle
dita al momento del passaggio
pronazione/supinazione.
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Il giocatore di badminton deve possedere una buona rapidità di
spostamento, piazzamento e capacità di anticipazione.
Il ciclo del movimento è composto da quattro sezioni:
PARTENZA: in risposta al colpo
dell’avversario,
consente di muoversi verso il volano.
APPROCCIO: comprende i
movimenti utili a muoversi
sul campo e verso il volano.
COLPO: i movimenti che il
giocatore esegue al
momento dell’impatto
sul volano.
RECUPERO: comprende i
movimenti utili per muoversi
correttamente dopo il colpo
e anticipare la risposta
dell’avversario.
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Di seguito sono elencate le tecniche di movimento fondamentali:
Split step: è un saltello (neutrale o direzionale) eseguito quando l’avversario
sta per colpire il volano o al momento dell’impatto).
Corsa: in avanti atterrando con il tallone e poi con
l’avampiede; all’indietro cercando di appoggiare sugli
avampiedi.
Chassè: movimento in cui un piede cerca di
raggiungere l’altro senza mai toccarlo.
Incrocio dietro: quando la gamba corrispondente
alla mano senza racchetta incrocia dietro l’altra gamba.
Hop/pivot (Gli hop sono saltelli nei quali un solo
piede si solleva e sempre lo stesso piede atterra. Nel badminton l’hop è
eseguito in coppia con il pivot).
Affondo: è la conseguenza di un’ampia falcata.
Salto: rappresenta una componente del movimento
suddiviso a sua volta in 3 parti: preparazione,
volo e atterraggio).
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IL GIOCO E LE REGOLE PRINCIPALI
Il badminton si gioca su un campo simile a quello del tennis ma di
dimensioni più piccole e con la rete più alta (1,524 m al centro).
Il volano, costituito da una semisfera e da 14/16 piume d’oca, deve essere
rilanciato al «volo».
Il badminton comprende 5 specialità; singolare (maschile e femminile) e
doppio (maschile, femminile e misto).
Come per il tennistavolo il vincitore del sorteggio può scegliere di effettuare
il primo servizio oppure la metà campo su cui giocare.
I punti si segnano facendo toccare terra al volano nel campo avversario.
Il primo giocatore o coppia che ottiene 21 punti (sul 20 pari si prosegue
finché non si hanno 2 punti di vantaggio) vince un set. Sul 29 pari vince
chi arriva prima a 30.
Un incontro di badminton si gioca al meglio dei tre set. Dopo ogni set si
effettua una pausa di 2’ e si cambia campo; nel terzo set questo avviene
quando si raggiungono gli undici punti (la pausa è di 60"). Il giocatore
che vince il set serve per primo al set successivo.
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L’IMPUGNATURA
Per giocare bene a badminton l’abilità di
impugnare adeguatamente la racchetta
nelle diverse situazioni è essenziale.
Le impugnature dovrebbero essere
tutte morbide e rilassate.
Le impugnature possono essere distinte in
lunghe o corte:
L’impugnatura lunga aiuta a raggiungere
altezze maggiori e genera più potenza.
L’impugnatura corta viene spesso
utilizzata per i movimenti rapidi o quando
è necessario un maggiore controllo
(specialmente nei doppi).
Si inizia colpendo con un’impugnatura molto
corta così da rendere più semplice il compito
al giocatore che avrà l’oggetto da colpire
relativamente più vicino alla mano al
momento dell’impatto.
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L’impugnatura con il pollice viene utilizzata per giocare tutti i colpi
base di rovescio davanti al corpo. Ad esempio i colpi a rete quali: i net
shot, gli spin shot, i lift a rete, i kill a rete. Inoltre può essere impiegata
per i servizi di rovescio, il drive di rovescio (se colpiti davanti al corpo), il
pull di diritto (in situazione di estrema pressione). Il pollice viene
posizionato sul retro del manico della racchetta (il lato più largo) con un
piccolo spazio tra la mano e il manico.
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L’impugnatura ad angolo viene utilizzata come alternativa per i colpi di
rovescio, quando il volano si trova allo stesso livello o leggermente
dietro rispetto al giocatore. Tra questi colpi troviamo: il drive (se colpito a
lato) la difesa block di rovescio (quando il volano si trova di fianco al
corpo), il clear di rovescio, il drop di rovescio, lo smash di rovescio e il
pull di rovescio. Molti giocatori, a rete, anzichè impiegare il grip con il
pollice si servono dell’impugnatura ad angolo per giocare il net shot, gli
spin shot e i lift di rovescio.
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L’impugnatura "a padella" viene utilizzata per i colpi di diritto a rete
quando il volano si trova esattamente di fronte al giocatore (il kill); per il
drive a metà campo di diritto quando il volano è colpito davanti al
giocatore e per i colpi di rovescio a fondo campo quando il volano si
trova in posizione molto arretrata rispetto al corpo (ad esempio nel pull
drop di rovescio).
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I FONDAMENTALI TECNICI
Il gioco del badminton presuppone la conoscenza di alcuni fondamentali
tecnici la cui padronanza aumenta la possibilità di conquistare il punto.
Questi sono:
Il servizio.
Il clear.
Il drop.
Il lob.
Il drive.
Lo smash.
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Servizio o battuta: deve essere
eseguito colpendo il volano al di
sotto della cintura e con il piatto
della racchetta più basso rispetto
alla mano che la impugna. Si inizia
servendo dal lato destro del campo,
con punteggio dispari dal lato sinistro.
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Se il ricevente vince uno scambio guadagna un punto e diventa il nuovo
servente. Nel singolo si serve diagonalmente nell’intera area di servizio
avversaria. Gli scambi continuano giocando nel perimetro interno del campo.
Nel doppio si inizia servendo diagonalmente nell’area avversaria, più corta ma più
larga rispetto il singolo. Dopo il servizio, gli scambi continuano giocando sull’intero
perimetro del campo.
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Nel doppio Il
servizio passa
consecutivamente
ai giocatori come
mostrato nel
diagramma.
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Durante il gioco si possono usare svariati tipi di colpi, tra i quali i più
importanti sono:
Clear: è un colpo che manda il volano in fondo campo e che serve a
fare indietreggiare l'avversario il più possibile: Sarà difensivo se la
traiettoria risulta alta e lenta, offensivo se la traiettoria è tesa e di
conseguenza veloce.
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Drop: è un colpo nel
quale il giocatore
mette poca forza,
poiché il suo scopo
è quello di mandare
il volano il più
possibile vicino alla
rete colpendolo da
fondocampo. Sarà
difensivo quando la
sua traiettoria è
lenta e andrà a
cadere molto vicino
alla rete, offensivo
quando cadrà
leggermente più
lontano dalla rete
con traiettoria tesa e
più veloce.
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Net shot: è un colpo giocato di diritto e di rovescio dalla propria
zona frontale del campo a quella frontale avversaria. Il volano deve
essere indirizzato il più vicino possibile al nastro. Si usa per portare
l’avversario a rete e creare spazio per un possibile attacco a fondo
campo
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Lob: (pallonetto) può essere eseguito di diritto e di rovescio e può
essere offensivo e difensivo. Il lob offensivo di diritto ha l’obiettivo di
mettere sotto pressione l’avversario nell’area posteriore del campo.
Il lob difensivo permette al giocatore di guadagnare il tempo
necessario per rimettersi in buona posizione per il tiro successivo.
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Drive: I drive di diritto e di rovescio sono colpi tesi che tendono a
viaggiare dalla propria metà campo alla metà o a fondo campo
avversario. Sono utilizzati per diminuire le possibilità di attacco
dell’avversario o per creare un possibile attacco indirizzando il
volano in un’area sguarnita, oppure al corpo del giocatore.
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Smash: è il colpo risolutore, ovvero la schiacciata. Rappresenta il
gesto più veloce del gioco e in questi casi il volano può superare
anche i 300 km/h. Bisogna cercare di colpire il volano in anticipo,
ovvero il più in alto possibile, al fine di eseguire correttamente il
colpo dall’alto in basso, violento e difficile da prendere.
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