giorgio giorgi: strategie (parte 1)
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Set-up slalom board...track e strapTRANSCRIPT
100%... strateg{eJ__. set up slalom board: track e strapstext: Giorgio Giorgi - photo:Andrea Inzillo e Luca Piana
Ciao ragazzi, sono tornato ...Tornato da che cosa direte voi?!Tornato tra voi, a scrivere per lamia vecchia rubrica: strategie.Strategie?! Alcuni diranno, ma io 'sta rubricasu Wind News non l'ho mai vista o meglioletta ...Avete ragione, ma le vecchie glorie appassionati "windnewslettori" si ricorderanno ancoradi me... o almeno spero!Dico vecchie glorie per intenderci di età, over40 o 45 come il mio amico capo redattoreSmink (ndr. sempre simpatico!) .••Ragazzi, correvano i primi anni del nuovo millennio quando nasceva una rubrica da me curata che nel consueto spirito di WN, volevaessere vicina al surfer comune.Per intenderci era indirizzata al surfista delladomenica, a quelli che durante la settimanastanno in ufficio a farsi il sedere quadratosulla sedia davanti la sua scrivania, a rosicareancora della perturba che è in corso e chenon vedono l'ora di farsi una bella planata e...magari superare in velocità e fare il ghigno a
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quel bastardo del suo amico che non si perdemai una giornata di vento!Difficile però essere più veloci di uno che invece di lavorare va a surfare tutti i giorni!No problem ragazzi, seguitemi con attenzione in questo numero e nei prossimi e viprometto che, con pochissimo impegno, aterra, nella cura e scelta dei materiali riuscirete a fare dei bei passi in avanti.E se proprio non ve ne frega niente di superare qualcuno, almeno cercheremo di migliorare la qualità delle vostre uscite,trovando il giusto feeling con il vostro materiale.
Viaiuterò con queste "strategie" nel settaggio della vostra attrezzatura, come farla rendere al meglio in ogni condizione, come stare·in acqua facendo meno sforzo possibile,come scegliere meglio il materiale più adattoa voi, dal momento dell'acquisto al momentoin cui siete in spiaggia e siete indecisi sucosa armare.In questo numero ci occuperemo di trovare ilgiusto feeling con la vostra slalom board: seguitemi .••
Hai comprato una tavola nuova, ma non saidove posizionare il track?Hai visto che un tuo amico che ha la tua
stessa vela e tavola, va al doppio della tua velocità?
Quando cerchi di andare di bolina, parti sempre in spin out?Hai notato che suriisti più pesanti di te planano prima di te?
Questi sono alcuni dei problemi che affrontiamo quando pratichiamo il nostro fantasticosport. Che è si lo sport più bello del mondo, maforse anche il più complicato ...Le variabili che influenzano una periormancenel windsurf infatti, sono infinite, anche perchèl'interazione tra atleta e attrezzatura è l'aspettodeterminante.
Ogni windsurfista dovrebbe avere la sensibilitàe le conoscenze tecniche tali da intervenire sui
singoli elementi del trim e miscelarli in modo daessere assettato al meglio.Comfort e prestazioni. .. è questo ciò a cuiaspiriamo.
Premessa fondamentale: non voglio darvi indicazioni di misura "fisse" nè tantomeno indicare delle condizioni assolute.
Questo rubrica ha l'intenzione di spiegarecome si comporta il materiale in funzione degliinterventi che realizziamo su di esso, ma è importante, anzi assolutamente fondamentaleche ciascuno di noi agisca autonomamente pertrovare le giuste regolazioni.Sperimentate, sperimentate e sperimentate.Non crediate che le regole fisse valgano piùdelle vostre sensazioni.
Sicuramente è più facile rifarsi a regolazioni"canoniche", ma chi ha fissato quelle regole,magari le ha "lette" per il proprio fisico, per leproprie capacità e per il proprio materiale.Non prendetele per oro colato.Imparate a affinare la vostra sensibilità.I risultati che otterrete oltre ad essere più efficaci, saranno anche più soddisfacenti!
Iniziamo con la tavola ...Dove lo posiziono il track?Più avanti? Più indietro? AI centro?
Dove avvito le straps?Interne? Esterne?
Quelle avanti esterne e quelle dietro interne?
Cerchiamo di andare con ordine: quando si acquista una tavola nuova, (o una nuova tavola .....) non se ne conosce il comportamentoe ci affidiamo quindi a chi l'ha usata prima dinoi per individuare le giuste regolazioni.Purtroppo però, ognuno di noi ha una strutturafisica personalissima (altezza, peso, muscolatura), che combinata con le caratteristiche diuna tavola renderà le regolazioni altrettantopersonali. E' importante quindi avere un puntodi partenza, ma essere aperti e sensibili alle variazioni e alla sperimentazioni per trovare il giusto equilibrio.Le prime volte che utilizziamo materiale con cui
dobbiamo prendere confidenza, è consigliabilecercare di uscire in uno spot che consenta ditornare a riva ed uscire dall'acqua facilmente equindi frequentemente, in modo da poter intervenire sulle regolazioni senza troppa difficoltà.Fondamentalmente gli elementi su cui agire perdeterminare il comportamento della nostra tavola sono: il track dell'albero, la posizionè dellestraps e la pinna.Fare due bordi e tornare a terra un minuto e
spostare solo una cosa per volta, non vi faràperdere poi tanto tempo, ma vi farà diventarepiù sensibili e acquisirete sempre più abili a"leggere" le vostre sensazioni e a trovare il feeling.
TrackIl track dell'albero determina la pressione che ilrig esercita sulla tavola; questa pressione influisce principalmente sulla velocità di partenzain planata e sulla stabilità della tavola stessa,poi tradotta in velocità finale.Più è posizionato verso prua e più si farà pressione sulla prua stessa; più è indietro e più sisposta il peso a poppa.Le moderne tavole slalom ad esempio sonoben più corte di qualche tempo fa: ciò determina la necessità di non spingere il tracktroppo verso prua, in modo da tenere la prua"libera" di sollevarsi per la partenza in planata.Viceversa però, in condizioni di sovrainvelaturao di mare formato e ciopposo, risulterà d'aiutotenere la prua più bassa in modo che la tavolanon si "imbizzarrisca", tentando di impennarsi
Wind N,w, GIUGNO2011 pag.27
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di continuo e costringendoci a fare moltosforzo con le gambe per riuscire a "domarla" etenerla giù.Un track troppo a poppa invece, potrebbe determinare un eccesso di pressione sulla stessa,dove agiscono già pinna e piedi e quindi c'è ilrischio di perdita di presa della pinna (spin out)o comunque di avere una tavola troppo pocostabile per via di una prua che naviga troppoalta.Anche la vela, dimensione, distribuzione dei
grassi influiscono sulla corretta posizione deltrack, ma in che modo questo avviene lo vedremo più avanti.Diciamo che una volta individuato il punto dove
voi pensate che la vostra vela di quella misuraspecifica lavora al meglio con la vostra tavola,è utile segnarlo magari con un pennarello perricordarlo sempre, scrivendo possibilmente lamisura della vela (foto TRACK 1-2-3 ).Individuato quindi il punto "G" della vostra tavola, di lì vi muoverete al massimo di due cmin avanti o indietro a seconda delle condizioni
d'acqua che troverete.Partiamo quindi da principi base su cui poi voifarete le vostre prove.Immaginate la vostra tavola, ad esempio un120 litri slalom, sulla quale il vostro quiver divele è composto di tre o quattro misure: 8.7,7.8, 7.1 e 6.4.
SEMPLIFICHIAMO UN PO' IL TUTTO.
Vela grande: track più avanti .Vela piccola: track più indietro rispettoad una vela più grande.Soprainvelati: track più avanti per nonfar volare la prua ed avere la tavola piùbassa e quindi maggior controllo.Sottoinvelati: track più indietro per far alzare la prua e planare meglio, ma senzaesagerare, altrimenti spostiamo troppo ilpeso a poppa ed avremmo l'effetto contrario ritardando la planata ..Acqua ciopposa: anche se non siete soprainvelati, track leggermente avanti.Acqua piatta e invelati il giusto: non servirà una posizione estremamente avanzata o arretrata.Regola fondamentale: fate sempre piccoli sposta menti del piede d'albero.
Ad esempio fate inizialmente 4 bordi poi tornate a terra e spostatelo 1 cm in avanti se viaccorgete di fare troppa fatica spingendo conla gamba anteriore per tenere la tavola bassa.Poi altri due bordi di verifica e di nuovo a terra
per spostare ancora 1 cm in avanti il track.Noterete ora che rispetto ai primi 4 bordi diprova, che il modo di planare della vostra tavola è completamente cambiato.Inizialmente bastava una raffica più forte o unattimo di distrazione su un ondina per trovarvisotto i piedi un cavallo ribelle e mal gestibile,adesso invece dopo due prove sembra di avereun'altra tavola sotto di voi, mansueta veloce e
governabile. '
Se sentite invece che ora la tavola da l'impressione di navigare incollata all'acqua tornate aterra e spostate nuovamente il track di 1 cm indietro.Alla fine dovreste aver trovato la giusta posizione per quel vento, quel piano d'acqua equella vela in abbinamento alla pinna che stateusando quel giorno.
Le straps sono l'elemento che ci permette diessere un tutt'uno con la tavola dal momento incui stiamo partendo in planata. Senza di lorosarebbe parecchio difficile andare in windsurtin maniera efficace. Attraverso le straps riusciamo ad imprimere le giuste dosi di pressione con il fine di raggiungere due precisi
obiettivi: il primo è quello di governare pienamente la tavola in modo comodo; il secondo èquello di andare più veloce possibile.
Posizioni
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Sulle moderne tavole slalom esistono due oanche tre punti (chiamati tasselli che vedete infio al fondo della pagina precendente) in avantio dietro di innesto delle straps, generalmentemolto esterni.Sulle TAVOLEFREESLALOM invece si hannoanche altre due possibilità: più esterne o piùinterne.Se si sceglie il posizionamento esterno si avràun assetto maggiormente orientato alla velocità, ma con una minor efficacia nella partenzain planata.Con una posizione della strap più interna, siavrà un minore potenziale in velocità, ma si riuscirà a partire prima in planata, si avrà una posizione del corpo, una volta in andaturaplanante, completamente differente, più spostata verso il centro longitudinale della vostratavola.Straps posiziOiieìnterna: sarete piùai"itti sullatavola in andatura. Miglior inizio planata, maggior controllo con ciop o onde (posizione dafreerider).Straps posizione esterna: potrete avere ilcorpo più esterno verso l'acqua, più velocità,un po' meno controllo con ciop ed onde (posizione slalom).Straps avanzate: miglior inizio planata.Straps arretrate: maggior velocità e peso arretrato quindi maggior controllo.Anche la larghezza di come sono regolate èmolto importante.Straps troppo larghe: pericolose perchè il
nostro piede potrebbe rischiare di rimanere incastrato rischiando problemi anche gravi allenostre caviglie.Straps troppo strette: difficoltà ad avere gripsulla tavola, il piede tenderà a sfilarsi o, peggio
ancora, ad incastrarsi.Straps corrette: sarà un piacere planare,avrete pieno controllo, i vostri piedi vi ringrazieranno... si sentiranno avvolti, ma non inca-
strati. Notate dalla foto che il piede è infilato inmodo che tutte le dita dei piedi sono fuori dallastrap; e solo l'inizio del collo del piede è infilatoe non tutto.Altra considerazione dafare è la distanza dadare tra la straps anteriore e posteriore.Questa distanza è detta "PASSO".Questa però è fondamentalmente in funzionedella statura del windsurfista.Ricordate di fare esperienza da soli e di non fidarvi delle sensazioni degli altri, perché ognunodi noi è diverso e ha caratteristiche fisiche specifiche. C'è chi ha gambe lunghe, ma poco potenti, c'è chi gambe corte e pesa poco, ma hamagari gambe d'acciaio! Chi ha gambe corteed è bassino, potrebbe trovarsi bene con unaposizione tipo: strap anteriore tutta indietro estrap posteriore più avanti. Ma ricordate questisono solo consigli di massima e la vostra personalizzazione trovata con un po' di accortezza è fondamentale per avere un perfettofeeling con la vostra bella tavoletta.
Ciao ragazzi e buon divertimento.GIORGIOGIORGIITA 125