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Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855. La morte del padre per mano sconosciuta, lo portò a scrivere poesie.

• Pascoli si laureò in Lettere all’università di Bologna. • Successivamente partecipò ad alcuni movimenti contro il governo.

•Poi lavorò prima nei licei e dopo nelle università.

• Nel 1905 prese il posto di Carducci all’Università di Bologna.

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Visse in questa città fino alla sua morte (1912). Nel frattempo, quando aveva del tempo libero, si rifugiava a Castelvecchio di Barga, nella casa dove vivevano le sue sorelle Ida e Maria.

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Tra le più famose:

Il lampoFidesX Agosto

La cavalla storna La mia sera

poesie ispirate al mondo classico latino e greco.

poesie scritte in latino.

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Nella torre il silenzio era già alto.Sussurravano i pioppi del Rio Salto.

Parola onomatopeica Personificazione

Nella Torre era già calata la notte.Si muovevano (per il vento) i Pioppi del Rio salto.

I cavalli normanni alle lor poste frangean la biada con rumor di croste.

Metafora

I cavalli normanni stavano nelle loro stalle,masticavano la biada facendo rumore.

Là in fondo la cavalla era, selvaggianata tra i pini su la salsa spiaggia;

Là in fondo c’era la cavalla, selvaggia,nata tra la pineta sulla salata spiaggia;

che nelle froge aveva del mar gli spruzziancor, e gli urli negli orecchi aguzzi.

MetaforaEnjambement

che nelle narici aveva ancora gli spruzzi dell’ acqua e le urla nelle orecchie.

Con su la greppia un gomito, da essaera mia madre; e le dicea sommessa

Enjambement

Sulla sua schiena mia madre aveva appoggiato il gomito e le diceva a bassa voce:

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<<O cavallina, cavallina storna,che portavi colui che non ritorna;

<<O cavallina, cavallina stornache portavi colui che ora non c’è più (il marito ucciso)Storna = viene da storno, un uccello marrone con

macchie bianche, che è uguale al mantello di certi cavalli che, appunto, vengono chiamati storni.

tu capivi il suo cenno ed il suo detto!Egli ha lasciato un figlio giovinetto;

tu obbedivi ai suoi gesti e alle sue paroleEgli ha lasciato un figlio piccolo (Giacomo);

il primo d’otto tra miei figli e figlie;e la sua mano non toccò mai briglie.

Metafora

il primo di otto tra i miei figli e le mie figlieche non aveva mai pensato di diventare capo famiglia

Tu che ti senti ai fianchi l’uragano,tu dai retta alla sua piccola mano.

Tu c’hai nel cuore la marina brulla,tu dai retta alla sua voce fanciulla>>.

ANAFoRA

Contrapposizione

Tu che ti senti scossa per la morte di mio marito, tu ora obbedisci a Giovanni.

Tu che hai nel cuore la spiaggia spoglia, tu ora obbedisci alla sua voce di bambino.

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Pascoli dopo una serie di disgrazie familiari, cercò di scoprire il mistero della vita, cioè ciò che spinge l’uomo a soffrire e cercare un po’ di calma nelle piccole cose della vita quotidiana; per questo, il poeta diceva che in ogni persona vive un “fanciullino”, al quale tutte le cose del mondo appaiono nuove e sa cogliere i segreti dell’uomo e della natura. Infatti, nelle sue poesie, le cose comuni e quotidiane e la natura, acquistano un importante valore simbolico.

LINGUAGGIOIl linguaggio di Pascoli è una ricerca della suggestione musicale, che attraverso onomatopee, versi e strofe brevi e semplici, rime facili, descrive le sensazioni del poeta. Accanto al linguaggio poetico, compaiono frasi e parole di uso quotidiano.

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