giulio tagliavini – massimo regalli corso di economia degli intermediari finanziari i mercati...
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Giulio Tagliavini – Massimo Regalli
CorsoCorso di Economiadi Economia degli Intermediaridegli Intermediari
FinanziariFinanziari
I mercati finanziari
I mercati I mercati si identificano con l’insieme degli scambi di
strumenti finanziari;
Si tenga presente che attraverso la determinazione dei prezzi degli strumenti finanziari negoziati esprimono una valutazione delle attività che con quegli strumenti sono state finanziate (es. azioni);
Nello scambio di strumenti finanziari si parla di m. efficiente con riguardo a:
A. Efficienza informativa;B. Efficienza tecnico-operativa.
A - Efficienza informativa
Non si ha efficienza valutativa se esiste informazione riservata sull’impresa non resa disponibile agli investitori;
L’efficienza informativa è quindi un requisito indispensabile e un m. si definisce efficiente sotto il profilo informativo se i prezzi dei titoli osservati in ogni momento sono basati su un a corretta valutazione di tutte le informazioni disponibili in quel momento;
I m. possono essere efficienti, ma in forma differente: deboledebole: i prezzi incorporano tutte le informazioni di tipo
storico= non c’è informazione riguardante al passato dell’emittente che consenta di di trarre benefici economici;
semi-fortesemi-forte: i prezzi incorporano tutta l’informativa di dominio pubblico;
forteforte: i prezzi incorporano tutte l’informativa proponibile, sia pubblica che privata, storica e prospettica.
B - Efficienza tecnico-operativa e forme organizzative
Il prezzo è l’incontro delle curve di domanda e offerta:
B - Efficienza tecnico-operativa e forme organizzative
Il funzionamento del mercato risulta condizionato da un insieme di fattori che riguardano:
1. Le caratteristiche in termini di volume e frequenza gli ordini di acquisto e vendita di strumenti;
2. Le forme organizzative dei mercati;
3. Il ruolo degli intermediari che intervengono nei mercati.
1 - ampiezza, spessore ed elasticità dei mercati
L’efficienza dei mercati, in termini di volumi e frequenza, è sintetizzata in 3 concetti:
Ampiezza: sul m. pervengono ordini consistenti (in termini di volumi) in acquisto e vendita ;
Spessore: la domanda e l’offerta sono bene articolate; esprimono con continuità diverse articolazioni di prezzo e quantità; eventuali squilibri fra d. e o. trovano espressione in un p. immediatamente superiore o inferiore;
Elasticità: eventuali squilibri fra d. e o. attraggono nuovi ordini in grado di riportare tempestivamente in equilibrio il mercato.
1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino)
L’offerta di titoli è pari a 300 e punta al miglior prezzo realizzabile sul mercato.
Prezzo A B C D
5,0 100 100 500 5004,9 100 150 500 5004,8 0 50 0 7004,7 0 100 0 9004,6 0 50 0 1.500
Quantità domandate
1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino)
Il mercato A è POCO ampio e POCO spesso La d. è insufficiente a soddisfare le vendite (poco
ampio) La domanda si concentra su pochi prezzi (poco
spesso);
Prezzo A B C D
5,0 100 100 500 5004,9 100 150 500 5004,8 0 50 0 7004,7 0 100 0 9004,6 0 50 0 1.500
Quantità domandate
1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino)
Il mercato B è POCO ampio, ma spesso La d. è insufficiente a soddisfare le vendite (poco
ampio) La domanda si distribuisce su una certa gamma di
prezzi (spesso);
Prezzo A B C D
5,0 100 100 500 5004,9 100 150 500 5004,8 0 50 0 7004,7 0 100 0 9004,6 0 50 0 1.500
Quantità domandate
1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino)
Il mercato C è ampio, ma POCO spesso La d. è rilevante è sufficiente a soddisfare le vendite
(ampio) La domanda si distribuisce su una limitata gamma di
prezzi (poco spesso);
Prezzo A B C D
5,0 100 100 500 5004,9 100 150 500 5004,8 0 50 0 7004,7 0 100 0 9004,6 0 50 0 1.500
Quantità domandate
1 - Ampiezza e spessore dei mercati (esempio)(Fonte: Ferrari, Gualandri, Landi, Vezzani, Strumenti, mercati, Intermediari finanziari, Giappichelli, Torino)
Il mercato D è ampio e spesso La d. è rilevante è sufficiente a soddisfare le vendite
(ampio) La domanda si distribuisce su una ampia gamma di
prezzi (spesso);
Prezzo A B C D
5,0 100 100 500 5004,9 100 150 500 5004,8 0 50 0 7004,7 0 100 0 9004,6 0 50 0 1.500
Quantità domandate
2 - Mercati ad asta e con market making
Fattore distintivo: la procedura di negoziazione adottata;
Nel m. ad asta: Il pricing deriva da un processo order
driven; La priorità nell’incrocio dei flussi in acquisto ed
in vendita è assegnata al prezzo ed al tempo: i prezzi si muovono al rialzo in funzione del prevalere di ordini di acquisto che attirano vendite per prezzi via via più convenienti.
2 - Mercati ad asta e con market making
Nel m. con market making: Il processo di pricing è “quote driven”;
Nel mercato vi sono intermediari che agiscono da dealer (assumendo proprie posizioni) e svolgendo una f. di market making. Il dealer espone prezzi e quantità a cui è disposto a “scambiare”. Gli operatori possono quindi chiudere lo scambio direttamente in contropartita con il dealer.
…… …… altrealtre
classificazioni ……classificazioni ……
Mercati creditizi e mobiliari
Fattore distintivo: natura degli strumenti negoziati (trasferibilità/negoziabilità);
Conseguenze in termini di: Rapporto tra scambisti: personalizzato nei mercati
creditizi (rapporti bilaterali e di lunga durata); Significato dei prezzi: prezzi negoziati
bilateralmente nei mercati creditizi; Grado di liquidità delle negoziazioni: indica la faciltà
di provvista di nuovi fondi e di smobilizzo degli investimenti (con ridotto impatto sui prezzi). Dipende da:
Spessore degli scambi; Negoziabilità degli strumenti.
Mercati monetari e dei capitali
2 possibili fattori distintivi: 1) la durata degli strumenti e 2) la funzione dei circuiti finanziari;
Sotto il primo profilo: Il m. monetario si caratterizza per
strumenti a breve termine (12 mesi); Il m. dei capitali tratta strumenti a medio-
lungo termine.
Mercati monetari e dei capitali
Sotto il secondo profilo: Il m. monetario si occupa di assicurare la
f. di gestione della liquidità degli intermediari;
Il m. dei capitali tratta strumenti che, tenuto conto della durata del contratto, sono a fronte di fabbisogni durevoli legati ad investimenti.
Mercati cash e derivati
Fattore distintivo: la natura degli strumenti finanziari;
Nei m. Cash oggetto di negoziazione sono strumenti “base”; Lo scambio è tra titoli e denaro.
Nei m. derivati si negoziano contratti che “derivano” dagli strumenti “base”; Presuppongono la circolazione e la
negoziazione degli strumenti stessi.
I m. derivati - Il ruolo della clearing house
Nel mercato dei derivati la clearing house (stanza di compensazione) svolge diversi importanti compiti:
e’ controparte di tutti i contratti;
tiene la contabilità di tutti gli operatori ammessi a trattare, dal
momento che il regolamento delle posizioni avviene
giornalmente;
Per molti contratti impone limiti massimi giornalieri di
oscillazione;
Comunica quotidianamente a tutti gli operatori lo stato dei
conti;
Verifica l’effettiva consegna delle attività.
I m. derivati - Il regolamento delle posizioni
Il procedimento adottato per il regolamento delle posizioni è il seguente:
Gli operatori depositano presso la clearing house un ammontare iniziale, detto initial margin, ed un ulteriore importo, detto maintenance margin; questi versamenti possono essere effettuati in contanti, titoli di Stato o lettere di credito;
i due importi sono variabili in funzione del tipo di contratto trattato e della posizione (di speculazione o di copertura) dell’operatore;
Al termine di ogni giornata, la clearing house accredita (o addebita) sul conto dove è depositato il maintenance margin le somme derivanti dall’oscillazione dei future;
gli eventuali versamenti per reintegrare il maintenance margin (variation margin) devono essere effettuati in contanti.
Mercati primari e secondari
Attiene al mercato mobiliare; Il m. primario è rappresentato dagli
scambi in sede di emissione dei titoli; Il m. secondario è costituito dalle
negoziazioni che hanno per oggetto i titoli mobiliari già in circolazione
Mercati al dettaglio e all’ingrosso
La distinzione fa riferimento al taglio delle transazioni che avvengono sul mercato;
Cambiano: Le procedure di negoziazione; Gli operatori; Gli intermediari.
Possono esistere mercati distinti (es. titoli di stato) o possono esistere sezioni diverse all’interno del medesimo mercato (es. azioni).
Mercati fisici e telematici
Fattore distintivo: il “luogo” di incontro degli operatori;
Le nuove tecnologie consentono di “scambiare” anche con operatori distanti fra loro;
Esiste quindi un circuito telematico in cui immettere gli ordini.
Mercati regolamentati e over the counter
Fattore distintivo: la presenza di una specifica regolamentazione per l’organizzazione ed il funzionamento del mercato;
Un m. regolamentato si orienta verso criteri di uniformità e di standardizzazione, rendendo il m. più semplice e trasparente;
Il m. o.t.c. si giustifica con la presenza di strumenti molto personalizzati o ad ampia diffusione, ma non quotati.
Mercati pubblici e privati
Fattore distintivo: l’assetto istituzionale e proprietario del mercato;
I m. privati si rifanno al concetto di “mercato-impresa” che opera secondo una logica economica in concorrenza con altri mercati;
I m. pubblici nasce per volere dell’Autorità pubblica, è di proprietà pubblica e nel suo governo è forte la componente pubblica.
Mercati domestici e internazionali
Fattore distintivo: la dimensione geografica del mercato.
3 – Il ruolo degli intermediari sul mercato: il rating
Il rating è una valutazione del rischio delle attività finanziarie che consiste in un giudizio di tipo qualitativo sul grado di affidabilità delle stesse;
Il compito delle agenzie di rating consiste nell’effettuare analisi sulla performance futura dell’emittente, sulla base delle quali attribuiscono una categoria di rischio ai titoli di debito da questa emessi;
Le società sono di due tipi: di informazione commerciale che forniscono analisi e
giudizi sulla futura solvibilità di una società, per vendere questa informazione a chiunque la desideri;
quelle che svolgono analisi direttamente su richiesta degli emittenti.
L’attribuzione del rating
Gli aspetti e i dati presi in considerazione sono: i documenti previsionali dell’emittente; i piani di spesa e le strategie di marketing
dell’emittente; i modelli statistici di previsione delle insolvenze; i rischi principali che l’emittente può correre.
Dopo una prima analisi, gli analisti della società di rating e il management della società emittente perfezionano la valutazione, il cui processo ha termine con l’attribuzione di un livello di rischio al titolo di debito analizzato.
Il rating - Considerazioni finali
Il rating è un veicolo di informazioni a costo nullo per
gli utilizzatori;
Il rating è solitamente affidabile data l’indipendenza
dei valutatori da condizionamenti da parte di
qualunque soggetto esterno;
Per l’emittente il rating è un modo semplice di
ottenere credibilità senza rendere pubbliche
informazioni riservate.