guida della città di sulmona pensata e realizzata dagli ... · di rappresentare, ha accolto con...

40
Guida della città di Sulmona pensata e realizzata dagli alunni dell’Istituto Dottrina Cristiana di Sulmona

Upload: leanh

Post on 17-Feb-2019

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Guida della città di Sulmonapensata e realizzata dagli alunni

dell’Istituto Dottrina Cristiana di Sulmona

Il progetto “ La Cordesca a scuola”.Presentazione

Siamo entrati nella seconda fase del nostro pro-getto che, facendo seguito alla realizzazione del Palio 2015 e dell’inno della Cordesca, quest’an-no ha prodotto l’elaborato cartaceo eseguito da-gli alunni delle classi Primarie 3^, 4^ e 5^ del nostro Istituto. L’obiettivo progettuale è stato quello di far partecipare, non soltanto i bambi-ni, che gioiosamente hanno aderito alla propo-sta, ma anche di coinvolgere la cittadinanza, la quale ha risposto con spontanea disponibilità al punto di consentire l’accesso a palazzi o luoghi altrimenti non visitabili. In tal senso sentiamo di dover ringraziare quei sulmonesi così sensibili all’iniziativa. La brochure che andrete a sfogliare è un sostan-zioso risultato grafico e testuale, sintesi di un complesso lavoro che ha coniugato la parte teo-rica, svolta in aula, con le uscite didattiche. Tale sintesi è stata raggiunta selezionando circa 200 disegni di monumenti e personaggi realizzati in stile fumettistico utilizzando svariate tecniche pittoriche. Agli alunni sono stati forniti tutti gli strumenti per conoscere non solo la realtà Gio-stra ma anche il contesto culturale ed artistico della città che l’accoglie, il tutto in un calibrato percorso di consapevolezza che li ha condotti a realizzare il materiale per comporre una brochu-re davvero tutta loro. Una piccola “Guida dei bambini per i bambini”, concepita come una passeggiata alla scoper-

ta dei Sestieri e dei Borghi, della quale vorrei sottolineare, infine, quelle parti che hanno “ri-velato” alcuni simpatici aneddoti e curiose tra-dizioni popolari, non a tutti noti, che possiamo definire dei piccoli inediti. Concludo sottoline-ando quanto questo lavoro, così utile ai bam-bini potrà perciò essere anche uno strumento di promozione culturale della Città e della Giostra fruibile da altri bambini.

Diana Frascarelli Presidente Consiglio d’Istituto

La nostra “Sfida”, vinta da tutti gli alunni.

E’ stata un’importante “sfida”, per utilizzare un termine caro alla Giostra Cavalleresca, che il nostro Istituto ha raccolto con entusiasmo e promosso con dedizione. Il Progetto, nella realtà operativa, si è svilup-pato all’interno delle aule con la proiezione di video e incontri tematici di approfondimento alla scoperta dei luoghi storici ed artistici della città coordinati ed effettuati dalla dott.ssa Maria De Deo che ha curato gli aspetti divulgativi del progetto. In questo meraviglioso viaggio storico e artistico, sono stati impegnati gli alunni delle classi 3^, 4^ e 5^ del nostro Istituto riproducen-do in classe con i disegni i vari monumenti visi-tati, seguiti dal maestro d’arte e sollecitati dalle proprie insegnanti. I nostri ragazzi, hanno appreso nozioni sulla ri-evocazione storica della Cordesca fornite dalla commissione storico-artistica dell’Associazione Giostra Cavalleresca. Un ringraziamento parti-colare va dato alla Fondazione CARISPAQ per aver creduto e sostenuto questo progetto, all’As-sociazione Giostra Cavalleresca per averlo con-diviso e supportato, alla cortese disponibilità del Prof. Mario Marcone, alla collaborazione della dott.ssa Maria De Deo. Non posso trascurare l’affabile accoglienza ri-servata ai nostri bambini dal parroco di San Fi-lippo e Sant’Agata Don Aladino, dalle conso-relle di Via Probo Mariano, dalla dirigenza della

CGIL di Sulmona che ci ha aperto le porte del bellissimo Palazzo Corvi e dalla Signora Agnese che ci ha ospitato nel Palazzo Capograssi. Un ringraziamento, infine, alla Madre Generale Suor M. Grazia Rosace per aver dato l’opportu-nità a tutti noi, alunni, docenti e Suore, di vivere in maniera costruttiva e serena un percorso teso all’approfondimento dell’appartenenza al pro-prio territorio.

Suor Celeste Coordinatrice Didattica

Progettare e realizzare per la città: l’impegno degli alunni

In queste mie poche parole voglio iniziare dal nome della nostra manifestazione “Cordesca”, che deriva dalla parola dialettale locale “Curdi-sce” ad indicare il frutto che matura per ultimo e proprio per questo nella Cordesca i bambini, sono gli attori, i protagonisti in qualità di dame, cavalieri, armigeri, musici e sbandieratori. Lo scorso anno ci fu proposto da parte dell’I-stituto Dottrina Cristiana un progetto legato alla nostra manifestazione che vedeva i bambini im-pegnati in attività diverse da quelle che normal-mente rivestono nella Cordesca e leggendolo il Direttivo dell’Associazione ne rimase mera-vigliato per gli aspetti, le tematiche ed i valori che i ragazzi sviluppavano all’interno dello stes-so. La realizzazione del Palio Cordesca 2015, dell’inno della manifestazione e del manifesto del corrente anno sono solo alcune delle opere che questi ragazzi sono riusciti a realizzare con questo progetto. Vedere i bambini interessati ed impegnati nel narrare e raccontare la storia, la cultura e la bel-lezza dei monumenti, esistenti all’interno dei Borghi e Sestieri della nostra Città, con un pun-to di vista completamente diverso e straordina-riamente bello, non può che incontrare il nostro plauso ed incoraggiamento verso tutti coloro che si sono adoperati e sono riusciti a raggiun-gere eccellenti risultati con questo opuscolo che viene donato alla cittadinanza.

Mi auguro che questo meritevole lavoro sia da volano per altre iniziative che vedano i bambini coinvolti sempre più nell’apprendere quello che di buono i nostri avi ci hanno consegnato per realizzare con semplicità, sobrietà e onestà un mondo migliore.

Maurizio Walter Vittorio Antonini Commissario Reggente

Ass.ne Culturale Giostra Cavalleresca di Sulmona

Un progetto innovativo

La Fondazione Carispaq, che da anni mi onoro di rappresentare, ha accolto con grande piacere la richiesta di finanziare un progetto importante proposto dall’Istituto religioso Dottrina Cristia-na di Sulmona. Importante, innanzitutto perché ha messo al cen-tro degli obiettivi la conoscenza della propria identità culturale. Sentire di appartenere alla città di Sulmona an-che attraverso la Cordesca, cuore pulsante della Giostra Cavalleresca, è un aspetto del progetto che lo rende particolarmente brillante e innova-tivo. La realizzazione così accurata e meticolosa di questa brochure dimostra uno studio attento da parte di questi bambini della realtà cittadi-na, delle strade, delle piazze e dei monumenti; un impegno che merita di essere evidenziato e premiato e che mi fa ancor più convincere che l’intervento della Fondazione non potesse avere migliore destinazione.Auguro all’iniziativa tutto il successo che merita e agli alunni, ai genitori e agli insegnanti di con-tinuare a lavorare in questa direzione.

Dott. Domenico TaglieriVicepresidente Fondazione Carispaq

Sulmona: presentazione e benedizione Palio Cordesca 2015, presso Chiesa SS. Annunziata alla presenza di sua S.E. Mons. Angelo Spina, Madre Gene-rale dell’I.D.C. Suor Maria Grazia Rosace, autorità e rappresentanti dell’ Ass.ne Giostra Cavalleresca di Sulmona, alunni dell’Istituto.

Cattedrale di San Panfilo - Secc. VIII-XVIII Il portale della facciata fu eseguito nel XIV secolo, mentre le absidi furono ristrutturate nell’ XI secolo. Nella cripta ci sono molti elementi interessanti, fra cui un bassorilievo della Madonna delle Fornaci, un sepolcro che forse appartenne al Vescovo Panfilo, patrono della città, ed una stanza dedicata al Papa Celestino V con preziose reliquie.

Tradizioni popolari:Alcune leggende locali riferiscono che, alla morte del Santo, le sue spoglie furono traslate da Corfinio a Sulmona su un carro e, durante il traspor-to, queste divennero così pesanti da costringere i portatori a depositarle proprio nel punto in cui venne poi eretta la chiesa.

Gli antichi narravano che San Panfilo era solito andare a “rubare” alla vigna per aiutare i poveri. I contadini, non sapendo chi fosse, gli taglia-rono le gambe con la “faucije” (falce). Questa sarebbe la spiegazione del fatto che nell’edicola votiva posta sotto la cripta si custodisce il solo busto del Santo.

Vieni con me ed i miei amiciti faremo conoscere la nostra città...partiamo dalla Cattedrale

Caro amico

Fonte Japasseri - Secc. XIV-XVII Il restauro eseguito nel 1600 per volere del Principe di Sulmona Filippo II di Lannoy

Tradizioni popolari: ... a font japassere chi ce pass lu core ce lasse...Era il luogo degli amori ma anche delle insidie, poichè le don-ne per sorreggere la conca che portavano sul capo e non far cadere l’acqua non potevano difendersi da chi cercava di ab-bracciarle nel corteggiamento.

Questa è la fontanaJapasseri

Torretta Japasseri - Secc. XIV-XVIIIBastione di difesa della Rocca sul lato Nord-Est appartenente alla cerchia urbica più antica.

Tradizioni popolari:Si narra che i sulmonesi, in lotta con i pacentrani, ap-pena entrati in possesso della nuova “bombarda”, non sapendo come orientarla spararono un colpo al contra-rio, danneggiando la torre stessa. Stupiti, guardando i detriti esclamarono: ... echete! s’ha fatte tande danne a part’arrete fegurete a part’annanze!!

io sfilo per la Cordesca, la giostra dei bambini, e faccio parte del Sestiere Porta Japasserie sono una sbandieratrice

Casa di Giovanni Sardi - Sec. XVEdificio dall’interessante fronte durazzesco con portale e finestra guelfa unica a Sulmo-na. Bellissimo il cortile interno caratterizza-to da scala in pietra con copertura in legno.

Tradizioni popolari:pare che il gusto per la finestra bifora derivasse dalla tradi-zione che voleva che i novelli sposi, che prendevano possesso dell’abitazione, si affacciassero ciascuno ad un’apertura e da lì mostrassero la loro felicità lanciando confetti agli ospiti.

Ecco la Casa di Giovanni Sardi, un nobiluomo diun’antica casata sulmonese che abitò nel Sestiere Porta Manaresca

Fontana del Vecchio - Sec. XVFatta costruire nel 1474 dal Comandante Poli-doro Tiberti, rappresenta il primo esempio di arte rinascimentale nel Regno di Napoli.Dal mascherone sgorga l’acqua proveniente dall’Acquedotto Medioevale.

Tradizioni popolari:si narra che la testa del Vecchio che vedete lassù, in cima alla fontana, rappresenti Solimo, fondatore di Sulmona giunto con Enea, ancor prima della fonda-zione di Roma.

Forse era la più grande vasca, cioè la fontana più grande che si trovasse dentro la cerchia di mura più antica della città, così i sulmonesi la chiamarono “lu vaschione”.

Quasi quasi le offro un belbicchiere di acqua freschissima...

Che cosa aspetta a raccontarmi la storiadi questa fontana?

Acquedotto Medioevale - Sec. XIIICon le sue possenti arcate ogivali costruite dai sul-monesi nel 1256, in pieno periodo Svevo, trasporta l’acqua all’interno del centro storico dalle sorgenti del fiume Gizio.

Tradizioni popolari:anche gli storici tramandano che il grande musicista Wagner, visto un disegno che riproduceva questo scorcio, lo volle come fondale nella scenografia teatrale dell’opera Lohengrin.

Forse questo è lo scorciopiù bello della mia città:un perfetto quadro medioevale.

Fontana Sant’Agata - Sec. XVICostruita forse all’inizio del Cinquecento fu restaurata per volere del principe Filippo I di Lannoy, come si può capire dal “toson d’oro” che circonda lo stemma visibile sulla sinistra.

Tradizioni popolari:si tramanda che questa fontana fu donata al Borgo Pacen-trano dagli scalpellini dell’antico Borgo Sant’Agata che si trovava al di là dell’Acquedotto.

Date le pochissime opere pubbliche fatte realizzare dai Lan-noy, il popolo cominciò a travisarne il nome in “la noje”

Ci troviamo nel cuore del Borgo Pacentrano che anticamente era Santa Margherita ...

Ciao, io sono una tamburina del Borgo Pacentrano e sfilo per la Cordesca

Chiesa di Santa Maria della Tomba - Secc. XII-XVLa facciata, in pietra concia, presenta un portale ad ogiva simile a quello della Cattedrale ed un bellissi-mo rosone firmato dall’autore Palma De Amabile nel 1400. Esso è l’unico esempio sopravvissuto al deva-stante terremoto del 1706.

Tradizioni popolari:la tradizione vuole che la chiesa sia stata edificata su un tempio dedicato a Giove. Il suo nome deriva dalla trasformazione della dedica originale “ex tumba as-sumpta...” divenuto poi “de tumba” e infine “della tomba”, riferita al fatto che la Vergine è salita al cielo, sottratta alla morte.

Vado tra poco, primaentro in chiesa a vedere lacampana del 1300, latrovi all’’entrata a destra.

Hai finito di allenarti? sei pronta per esibirti alla Cordesca?

Porta Napoli - Sec. XIVSituata all’estremo Sud dell’antico “cardo”, Cor-so Ovidio, anticamente fu chiamata Porta Nuova. Chiude la seconda cerchia muraria, d’epoca an-gioina.

Tradizioni popolari:la porta oltre ad essere un ingresso fortificato era anche un simbolo di buon augurio, poichè sulla fac-ciata interna c’è un affresco dedicato alla Madonna della Pace: in questo modo ci si augurava che la cit-tà restasse sempre in pace, impedendo l’accesso ai nemici.

Si è proprio un gioiello, i decori scolpiti sulle pietre sono piccoli fiori.

Ora passeremo sotto l’’arco e vedrai le scanalature dove scendeva la “saracena” a serrare l’’ingresso.

Guarda!la facciata altramonto s’illumina tutta...sembra d’oro!

Portale laterale di San Francesco della Scarpa - Sec. XIIIImponente arco, affiancato da un barbacane, è quel che resta dell’abside crollata nel sisma del 1706. L’ingresso è forte-mente “strombato”, come un imbuto e sulla lunetta c’è un affresco che rappresenta la Madonna fra San Francesco e la Maddalena.

Tradizioni popolari:trovandosi la chiesa vicinissima alla Porta del Salva-tore, non più esistente, i frati francescani erano soliti accogliere, rifocillare e curare i pellegrini, prima del loro ingresso in città. Il popolo racconta che i buoni frati chiedevano solo al primo della comitiva di pagare un obolo per il resto della comitiva.

Saliamo ed entriamo.Lì, nella Rotonda, la GiostraCavalleresca espone costumi storici e fotografie.

Porta Filiamabili - Sec. XIIIE’ la Porta meglio conservata dell’antica cerchia: con il suo arco gotico proteggeva la città insieme alle altre cinque. Da qui si vede bene il dislivel-lo della città più vecchia rispetto all’estensione due-trecentesca; infatti si scorge bene la Porta di Sant’Antonio, appartenente alla seconda cinta mu-raria.

Tradizioni popolari:l’ingresso era talmente ripido che gli antichi chiamavano la Porta “delle capre”. Una volta arrivati sotto l’arco, in alto si può notare un bassorilievo di epoca romana, raffi-gurante una scena di caccia. Dietro il portale sono ancora visibili i cardini in pietra.

Verrò allo stadio. Mi raccomando quest’anno cerca di mettercela tutta per difendere i colori del tuo Sestiere.

Statua di Ovidio - Sec. XXInaugurata nel 1925, alla presenza del re Vittorio Ema-nuele III, fu realizzata da Ettore Ferrari con i calchi di quella già creata dall’artista per la città di Costanza, in Romania.OVIDIO fu uno dei più grandi poeti della classicità: nato a Sulmona nel 43 a.C., morì a Tomi in Romania nel 17 d.C., in esilio, poiché fu punito dal Principe Augusto. E’ noto come il poeta dell’amore e cantore di favolose trasformazioni. Nel suo libro più famoso, le Metamor-fosi, infatti egli narra le favole degli antichi miti, con le incredibili trasformazioni degli esseri umani in ani-mali, piante, acque, sassi….Da un suo verso nacque la sigla dello stemma di Sulmona: S.M.P.E.: Sulmo Mihi Patria Est.

Tradizioni popolari:per moltissimi secoli la popolazione peligna ha credu-to che il Tempio di Ercole, situato alle pendici del monte Morrone, fosse l’antica Villa di Ovidio: per questo motivo ha sempre cercato di scovare chissà quali tesori! Il vero tesoro, in realtà, fu la scoperta del tempio stesso e la sta-tuetta bronzea di Ercole Curino che vi fu trovata.

Sai che Ovidio nel suo “Medicinafacili ”svela a noi donne i mille trucchi per essere più belle?

Palazzo Tabassi - Sec. XVDa sempre attribuito ai nobili Tabassi, solo da poco si è sco-perto che era già appartenuto alla famiglia De Capite.Caratterizzato dal bel portale durazzesco scolpito da mastro Petri da Como nel 1449, presenta sul fronte anche una prege-vole bifora gotica. All’interno un cortile con pozzo, circondato sui due lati da un loggiato.

Tradizioni popolari:al di là della parete del pozzo c’è un giardino privato, visibile dal ballatoio di passaggio. Le feritoie su entrambi i lati del pa-rapetto, come sistema di difesa, indicano che anticamente oltre all’ingresso principale, il Palazzo doveva averne uno posteriore. A tal proposito il popolo diceva: “case a du’ porte, lù diavule se la porte”... forse perchè era più difficile controllare due ingressi.

Guarda bene gli stemmi,!al di sotto c’è un’ombra cheapparteneva ai blasoni dei De Capite

Palazzo e Chiesa della SS. Annunziata - Secc. XV-XVIIIE’ certamente il complesso monumentale più significativo della città. La Chiesa antica crollò nei vari terremoti ed oggi si presenta nelle forme settecentesche. La facciata del Palazzo mostra portali

e finestre di epoche e stili diversi, dal ‘400 al ’500, oltre ad elementi settecenteschi. Il campanile è cin-quecentesco ed è alto circa 65 metri.

Tradizioni popolari:sapete? si dice che lassù, nella sfera in cima alla pi-ramide del Campanile, ci stà “assettate lu scarpare cò tutt’ lu vangucc”, questo a significare che può conte-nere un uomo seduto.

Oltre che ospedale, ed oggi sededi musei, è stato Palazzo civico per molto tempo. Dal sagrato ha inizio la Giostra Cavalleresca con il grido del Bando di Sfida.

Chiesa San Filippo Neri - Sec. XIIISi affaccia sulla grande Piazza Garibaldi, che all’epoca della Giostra si chiamava Piazza Maggiore.La sua particolarità è il bel portale gotico del 1315 che apparteneva alla chiesa di Sant’Agostino e che fu qui “ri-montato” nell’’800. Nel timpano c’è un bassorilievo che raffigura San Martino che dona il mantello al povero.Nella cornice sono scolpite tante testine di suore, frati e personaggi dell’epoca.

Tradizioni popolari:Sullo stipite di destra, in basso, c’è una piccola croce scolpita. La tradizione vuole che appartenga al papa sulmonese Innocenzo VII, poichè era molto devoto a Sant’Agostino.

Si, ed è vestita di nero e, appenavede il Figlio risorto, inizia a corrergli incontro... cade il manto nero... e appare un meraviglioso abito verde

Ma è da questa chiesa che a Pasqua esce la “Madonna che scappa in piazza”?

Una Scuola per la vita

Il nostro Istituto ha da sempre valorizzato l’edu-cazione e la formazione degli alunni, sia parteci-pando ad eventi culturali della città di Sulmona, sia favorendo la formazione artistica, musicale e teatrale di alunni e genitori. Di qui la scelta da parte del corpo dei docenti, sostenuto dalle Suore della Dottrina Cristiana, nel promuovere il pro-getto denominato “la Cordesca a scuola” che ha rappresentato per l’ Istituto di Sulmona la pos-sibilità di una partecipazione attiva dei bambini all’evento culturale Cordesca e anche a renderli protagonisti attivi del territorio in cui vivono at-traverso lo studio delle tradizioni, dell’arte e della cultura della loro città.Aprire la scuola alla città e viceversa signifi-ca rendere coscienti questi piccoli cittadini del patrimonio che hanno a disposizione e di cui un giorno saranno tutori.

Le Suore Istituto Dottrina Cristiana

Una via intelligente ed educativa

Il progetto “La Cordesca a scuola”, merita par-ticolare attenzione in quanto aiuta i ragazzi ad accostarsi alle vicende storiche e culturali della città. È una via intelligente ed educativa che l’lstituto delle Suore della Dottrina Cristiana porta avanti con impegno e creatività. È bello vedere i ragazzi impegnati in ciò che li aiuta a crescere. Vederli correre, gareggiare in-sieme, è per tutti motivo di gioia. Sono il profumo di primavera che riempie le strade della nostra città di Sulmona. La mia personale gratitudine a tutti: alunni, ge-nitori, docenti e suore con la mia preghiera e be-nedizione.

+Angelo SpinaVescovo di Sulmona -Valva

Progetto “la Cordesca a scuola”: il Palio

La prima fase di questo progetto, iniziato nell’anno scolastico 2015, prevedeva un concor-so pittorico per la realizzazione del Palio. Gli alunni hanno seguito degli incontri formativi con il Prof. U. Malvestuto e con il docente di Arte E. Pettinelli che hanno fornito loro alcuni cenni storici su Sulmona, sulla Cordesca e sulla Giostra. Queste lezioni sono state propedeuti-che per trasformare le parole in grafica e attra-verso la fantasia dei bambini sono stati realizzati più di 80 disegni che sono stati esposti presso l’atrio della scuola. Degli 80 elaborati, la com-missione artistica della Giostra e una commis-sione interna della scuola ne hanno selezionati circa 10, dai quali è stato tratto lo spunto per il Palio della Cordesca 2015. Nelle pagine se-

guenti ne troverete alcuni. La scelta non è stata affatto semplice in quanto tutti i disegni aveva-no delle particolarità proprie, chi per colore, chi per il dettaglio di elementi, chi per simpatia, ma quello scelto era in linea con il filo conduttore

del progetto. L’elaborato selezionato è stato ri-disegnato e rielaborato con la computer grafica aggiungendo elementi di sfondo quali lo scorcio di Piazza XX Settembre, le bandiere di Borghi e Sestieri in bella mostra sul lato sinistro, oltre a riportare le diciture tecniche. Il Palio è stato presentato presso la SS. Annunziata di Sulmo-

na e benedetto da Sua Eccellenza Mons. Angelo Spina. La Dottrina Cristiana ha ideato un inno che i bambini hanno presentato durante la scor-sa edizione della Cordesca. I testi del brano sono di Antonio del Beato Corvi, Diana Frascarelli e Micaela Faiella; musica di Antonio Gentile ed arrangiamento di Salvatore Valeri e Carmine Omogrosso.

2

Ringraziamenti

Dott. Domenico Taglieri Fondazione CarispaqSig. Maurizio Antonini Comm. Reggente Ass.ne Giostra Cavalleresca di SulmonaProf. Umberto Malvestuto Commissione Artistica Ass.ne Giostra Cavalleresca di SulmonaDr.ssa Maria De DeoGuida ed accompagnatrice turisticaMario MarconeTradizioni popolariDr.ssa Lucia Colalancia Stesura scheda progettualeSuor Maria Grazia RosaceMadre Generale Istituto Dottrina Cristiana Suor Celeste Coordinatrice Didattica Suor Tiziana Superiora della ComunitàMons. Angelo SpinaVescovo di Valva e Sulmona Enzo Pettinelli Maestro d’Arte I.D.C.

I docenti I.D.C.Il consiglio d’Istituto I.D.C.Videoservice Sulmona per la stampaLaura FrascarelliFotoAntonio Del BeatoDiana FrascarelliMicaela Faiella Autori del testo inno della cordescaAntonio GentileMusicheSalvatore ValeriCarmine OmogrossoArrangiamentoAlunni, genitori e nonni