i miserabili vol3 - hugo.pdf

656

Upload: igor-chicaros

Post on 21-Nov-2015

72 views

Category:

Documents


5 download

TRANSCRIPT

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 2

    Questa Edizione curata da

    EBOOGLE

    Ebook da mangiarsi con gli occhi

    Visita il sito

    www.eboogle.it

    troverai i

    migliori ebook per

    la formazione, il benessere,

    lazienda, la scuola e

    luniversit

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 3

    SOMMARIO

    PARTE QUINTA - GIOVANNI VALJEAN 5

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 4

    Victor Hugo

    I MISERABILI

    Volume III

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 5

    PARTE QUINTA - GIOVANNI VALJEAN

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 6

    Libro 1

    LA GUERRA FRA QUATTRO MURI

    1. CARIDDI NEL SOBBORGO SANT'ANTONIO E

    SCILLA NEL SOBBORGO DEL TEMPIO

    Le due barricate pi memorabili, che l'osservatore delle

    malattie sociali possa ricordare, non appartengono al

    periodo in cui collocata l'azione di questo libro. Quelle

    due barricate, simboli tutt'e due, sotto due aspetti diversi,

    d'una terribile situazione, sbucarono da sotto terra nella

    fatale insurrezione del giugno 1848, la pi grande guerra

    per le vie che abbia mai visto la storia.

    Accade talvolta che anche contro i princpi, anche contro la

    libert, l'uguaglianza e la fratellanza, anche contro il

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 7

    suffragio universale, anche contro il governo popolare, dal

    fondo delle sue angosce, dei suoi scoraggiamenti, delle sue

    privazioni, delle sue febbri, delle sue miserie, dei suoi

    miasmi, delle sue ignoranze, delle sue tenebre, quella

    grande disperata, che la canaglia, protesti, e la plebaglia

    dia battaglia al popolo.

    I pezzenti assaltano il diritto comune; l'oclocrazia insorge

    contro la democrazia.

    Sono giornate lugubri, perch c' sempre un pizzico di

    diritto anche in quella demenza, un pizzico di suicidio in

    quel duello; e le parole accattoni, canaglia, oclocrazia,

    plebe, che vorrebbero essere altrettante ingiurie,

    dimostrano, ahim! la colpa di chi regna piuttosto che

    quella dei diseredati.

    Dal canto nostro, non pronunciamo mai queste parole

    senza dolore e senza rispetto, poich, quando la filosofia

    investiga i fatti a cui esse corrispondono, vi trova spesso

    molte grandezze accanto alle miserie. Atene era

    un'oclocrazia; i pezzenti hanno fatto l'Olanda; la plebaglia

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 8

    salv pi d'una volta Roma, e la poveraglia seguiva Ges

    Cristo.

    Non c' pensatore che non abbia talvolta contemplato le

    magnificenze delle infime classi. A quella poveraglia, a

    tutta quella povera gente, a tutti quei vagabondi, e a tutti

    quei miserabili da cui sorsero gli apostoli e i martiri,

    pensava san Girolamo quando diceva quella parola

    misteriosa: "Fex urbis, lex orbis". Le esasperazioni della

    folla che soffre e sanguina, le sue insensate violenze contro

    i princpi che informano la sua vita, il ricorso alla forza

    contro il diritto, sono colpi di stato popolari e devono

    essere repressi. L'uomo probo si sacrifica e combatte la

    folla proprio per amore di essa. Ma come la trova scusabile

    pur tenendole testa! Come la venera pur resistendole! E'

    uno di quei rari momenti in cui, pur facendo ci che

    doveroso, si sente qualcosa che sconcerta e quasi

    sconsiglia di andare oltre; si persiste, se necessario; per

    la coscienza soddisfatta triste, e il compimento del

    dovere si unisce alla stretta del cuore.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 9

    Il giugno 1848, affrettiamoci a dichiararlo, fu un

    avvenimento a s, quasi impossibile a essere classificato

    nella filosofia della storia. Tutte le parole vanno messe da

    parte quando si parla di quella straordinaria sommossa,

    nella quale si sent la santa istanza del lavoro che

    reclamava i suoi diritti. La si dovette combattere, ed era un

    dovere, perch attaccava la Repubblica; ma, in fondo, che

    cosa fu il giugno 1848? Una rivolta del popolo contro se

    stesso.

    Quando non si perde di vista l'argomento, non ci sono

    digressioni; sia dunque concesso di richiamare l'attenzione

    del lettore sulle due barricate assolutamente uniche, di cui

    abbiamo parlato e che caratterizzano l'insurrezione.

    Una sbarrava l'ingresso del sobborgo di Sant'Antonio,

    l'altra difendeva le vicinanze del sobborgo del Tempio.

    Quelli che sotto il luminoso cielo azzurro di giugno videro

    sorgersi davanti quei due terribili capolavori della guerra

    civile, non li dimenticheranno mai.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 10

    La barricata Sant'Antonio era mostruosa; era alta tre piani

    e larga settecento piedi. Sbarrava da un angolo all'altro la

    vasta imboccatura del sobborgo, vale a dire tre vie.

    Franosa, frastagliata, dentellata, seghettata, scanalata da

    una immensa fenditura, rafforzata da contrafforti che erano

    altrettanti bastioni, con delle punte qua e l, potentemente

    addossata ai due grandi promontori di case del sobborgo,

    essa sorgeva come una costruzione ciclopica in fondo alla

    formidabile piazza che ha visto il 14 luglio. Altre diciannove

    barricate erano disposte nelle vie dietro quella barricata

    madre, la cui sola vista faceva capire che nel sobborgo

    l'immensa sofferenza era arrivata al punto estremo in cui

    un'angoscia sta per diventare una catastrofe. Di che era

    fatta quella barricata? Delle macerie di tre case a sei piani

    demolite apposta, dicevano alcuni. Del prodigio di tutte le

    collere, dicevano gli altri. Aveva il deplorevole aspetto di

    tutte le costruzioni dell'odio: la rovina. Si poteva chiedere:

    - Chi ha costruito questo? - e si poteva chiedere pure: -

    Chi ha distrutto questo? - Era l'improvvisazione della

    rivolta. Guarda:

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 11

    quell'imposta, quel cancello, quel tavolato quello stipite,

    quel caldano rotto, quella marmitta fessa. Date tutto,

    buttate tutto!

    spingete, rotolate, abbattete,smantellate,sconvolgete,

    rovesciate tutto. Era la collaborazione della pietra, della

    lastra, della trave, della sbarra di ferro, del cencio, del

    vetro infranto, della sedia spagliata, del torso di cavolo,

    dello strofinaccio, dello straccio e della maledizione. Era il

    grandioso e il meschino. Era l'abisso parodiato dalla

    confusione. Era la massa accanto all'atomo, il pezzo di

    muro divelto e la scodella infranta; una minacciosa

    fratellanza di tutti i rottami; Sisifo vi aveva gettato la sua

    roccia, Giobbe il suo coccio. Terribile, insomma. Era

    l'acropoli degli scalzacani. Alcuni carretti rovesciati

    frastagliavano la scarpata; un carrettone immenso era

    messo di traverso, con l'asse rivolta al cielo, e sembrava

    una ferita su quella facciata tumultuosa; un omnibus issato

    allegramente a forza di braccia in cima al cumulo, come se

    gli architetti di quella costruzione selvaggia avessero voluto

    aggiungere il monellesco al terribile, porgeva il timone a

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 12

    non si sapeva quali cavalli dell'aria. Quel gigantesco

    ammasso, quell'alluvione della sommossa faceva pensare a

    un gigantesco sovrapporsi di tutte le rivoluzioni; il '93

    sull'89, il 9 termidoro sul 10 agosto, il 18 brumaio sul 21

    gennaio, il vendemmiale sul pratile, il 1848 sul 1830. Il

    luogo ne valeva la pena, e quella barricata era degna di

    apparire nello stesso posto da cui era scomparsa la

    Bastiglia. Se l'oceano formasse delle dighe, le costruirebbe

    cos. Su quel deforme affastellamento era impressa la furia

    dei flutti. Quali flutti? La folla. Pareva di vedere un tumulto

    pietrificato; pareva di sentir ronzare, al di sopra di quella

    barricata, come se avessero l il loro alveare, le enormi api

    tenebrose del progresso violento. Era una sterpaglia?

    un baccanale? una fortezza? Sembrava costruita a colpi

    d'ala dalla vertigine. C'era qualcosa della cloaca in quella

    ridotta, e qualcosa di olimpico in quello scompiglio. Si

    vedevano in quel disordine pieno di disperazione travi di

    tetti, pezzi di mansarde con la loro tappezzeria di carta a

    colori, invetriate di finestre con tutti i vetri, piantate tra le

    macerie in attesa del cannone, fumaioli smantellati,

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 13

    armadi, tavole, banchi, una confusione urlante, e quelle

    mille miserabili cose, rifiuti dello stesso mendicante, che

    contengono insieme qualcosa di furibondo e di

    insignificante. Si sarebbe detto che fosse il cenciume d'un

    popolo, cenciume di legno, di ferro, di bronzo, di pietra e

    che il sobborgo Sant'Antonio lo avesse buttato l, alla sua

    porta, con una colossale scopa, formando con la sua

    miseria la sua barricata.

    Massi simili a ceppi patibolari, catene spezzate, cavalletti di

    legno che parevano forche, ruote orizzontali sporgenti dalle

    macerie, aggiungevano a quell'edificio dell'anarchia la tetra

    immagine dei vecchi supplizi sofferti dal popolo. La

    barricata Sant'Antonio si faceva arma di tutto; tutto quello

    che la guerra civile pu scagliare sul capo della societ

    usciva da essa; non era un combattimento, ma un

    parossismo; le carabine che difendevano quella ridotta, e

    fra esse anche alcuni tromboni, lanciavano cocci di

    terraglia, ossicini e persino rotelline di comodini da notte:

    proiettili pericolosi per via del rame. Quella barricata era

    forsennata; lanciava nel cielo un clamore inesprimibile; in

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 14

    certi momenti, provocando l'esercito, si copriva di folla e di

    tempesta; una moltitudine di teste infiammate la

    coronava; un brulichio la riempiva; aveva una cresta

    spinosa di fucili, di sciabole, di bastoni, di scuri, di picche,

    di baionette; una grande bandiera rossa sbatteva al vento;

    vi si udivano grida di comando, canzoni di battaglia, rulli di

    tamburi, singhiozzi di donne, e le tenebrose risate dei

    morti di fame. Era smisurata e vivente; e da essa, come

    dal dorso d'un animale elettrico, usciva uno scoppiettio di

    fulmini. Il genio della rivoluzione copriva con la sua nube

    quella cima su cui brontolava quella voce di popolo che

    somigliava alla voce di Dio; una maest strana emanava da

    quella titanica gerla di macerie. Era un mucchio di lordure

    ed era il Sinai.

    Come abbiamo detto pi su, essa assaliva in nome della

    Rivoluzione. Chi? la Rivoluzione. Quella barricata, ossia il

    caso, lo smarrimento, il malinteso, l'ignoto, aveva di fronte

    l'assemblea costituente, la sovranit del popolo, il suffragio

    universale, la nazione, la Repubblica; era la "Carmagnola"

    che sfidava la "Marsigliese".

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 15

    Sfida insensata, ma eroica, poich quel vecchio sobborgo

    un eroe.

    Il sobborgo e la sua ridotta si prestavano man forte: il

    sobborgo s'appoggiava alla ridotta, la ridotta si addossava

    al sobborgo. La vasta barricata si stendeva come una

    scogliera, contro la quale andava a infrangersi la strategia

    dei generali d'Africa. Le sue caverne, le sue escrescenze, le

    sue verruche, le sue gibbosit facevano le boccacce, per

    cos dire, e ghignavano sotto il fumo.

    La mitraglia svaniva nell'informe; le palle vi si affondavano,

    inghiottite, inabissate; le palle riuscivano solo a fare dei

    buchi; a che serve cannoneggiare il caos? E i reggimenti,

    abituati alle pi selvagge visioni di guerra, guardavano con

    occhio inquieto quella ridotta che era come una bestia

    feroce, irsuta come un cinghiale, enorme come una

    montagna.

    A un quarto di lega, dall'angolo della via del Tempio che

    sbocca sul boulevard presso lo Chateau d'Eau, se si

    sporgeva avidamente la testa fuori della punta formata

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 16

    dalla vetrina del magazzino Dallemagne, si scorgeva

    lontano, al di l del canale, nella via che sale le rampe di

    Belleville, al punto culminante della salita, una muraglia

    strana che giungeva al secondo piano della facciata, specie

    di tratto d'unione delle case di destra con quelle di sinistra,

    come se la via avesse ripiegato da s il suo muro pi alto

    per chiudersi bruscamente. Quel muro era fatto di selci, e

    si ergeva diritto, freddo, perpendicolare, livellato con la

    squadra, tirato con l'archipenzolo. Mancava il cemento,

    vero, ma, come in certe costruzioni romane, la rigidit

    architettonica non era turbata. Dall'altezza se ne

    indovinava lo spessore. La sommit era matematicamente

    parallela alla base. A tratti sulla sua superficie grigia, si

    distinguevano delle feritoie quasi invisibili, che

    somigliavano a fili neri; erano separate le une dalle altre da

    spazi regolari. La via era deserta a perdita d'occhio; tutte

    le finestre e tutte le porte erano chiuse. In fondo si ergeva

    quello sbarramento che faceva della via un angiporto;

    muro immobile e tranquillo; non vi si vedeva nessuno, non

    vi si udiva nulla; non un grido, non un rumore, non un

    soffio. Un sepolcro.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 17

    L'accecante sole di giugno inondava di luce quella scena

    terribile.

    Era la barricata del sobborgo del Tempio.

    Appena giunti sul terreno e vedutala, era impossibile,

    anche ai pi audaci, non diventare pensosi davanti a

    quell'apparizione misteriosa. Era aggiustata, incastrata,

    levigata, rettilinea, simmetrica e funebre. C'era la scienza e

    c'erano le tenebre. Si sentiva che il capo di quella barricata

    era un geometra o uno spettro. Guardandola si parlava

    sottovoce.

    Se qualcuno, soldato, ufficiale o rappresentante del popolo,

    si arrischiava ad attraversare la via deserta, si udiva un

    sibilo acuto e leggero, e il passante cadeva ferito o morto,

    o se sfuggiva, si vedeva penetrare in una imposta chiusa,

    in una connessura di selci, nell'intonaco d'un muro una

    pallottola e qualche volta un biscaglino, poich i difensori

    della barricata s'erano fatti due cannoncini con due tubi di

    ferro del gas, chiusi a un'estremit con argilla e stoppa.

    Non facevano spreco inutile di polvere. Quasi tutti i colpi

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 18

    andavano a segno. C'erano qua e l dei cadaveri, e pozze

    di sangue sul lastricato. Mi ricordo d'una farfalla che

    svolazzava su e gi per la via. L'estate non abdica mai.

    Nei dintorni, gli androni, erano ingombri di feriti.

    Si era sorvegliati da qualcuno che restava invisibile e si

    capiva che tutta la strada era presa di mira.

    I soldati della colonna d'assalto, ammassati dietro quella

    specie di schiena d'asino formata dal ponte del canale

    all'ingresso del sobborgo del Tempio, osservavano gravi e

    pensosi quella lugubre ridotta, quella immobilit, quella

    impassibilit, da cui veniva la morte. Alcuni strisciavano col

    ventre a terra fino alla curva del ponte, attenti a non

    mostrare il loro chep.

    Il valoroso colonnello Monteynard ammirava fremendo

    quella barricata. - "Com' costruita bene!" - diceva a un

    deputato. "Non un ciottolo che sporga; sembra di

    porcellana". - In quel momento una palla gli spezz la

    croce sul petto e cadde.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 19

    - Vili! - dicevano. - Ma si mostrino dunque! si lascino

    vedere!

    non osano, si nascondono! - La barricata del sobborgo del

    Tempio, difesa da ottanta uomini, assalita da diecimila,

    resistette tre giorni. Al quarto si fece come a Zaatcha e a

    Costantina, si fecero delle brecce nelle case, si calarono dai

    tetti, e la barricata fu presa. Neppure uno degli ottanta vili

    pens di fuggire; furono uccisi tutti, eccetto il capo,

    Barthlemy, di cui parleremo tra breve.

    La barricata Sant'Antonio era il rombo dei tuoni, quella del

    Tempio il silenzio: c'era tra queste due ridotte la differenza

    che esiste tra il formidabile e il sinistro; l'una sembrava

    una gola, l'altra una maschera.

    Ammesso che la gigantesca e tenebrosa insurrezione del

    giugno fosse composta d'una collera e d'un enigma, nella

    prima barricata si sentiva il drago e dietro la seconda la

    sfinge.

    Queste due fortezze erano state costruite da due uomini

    chiamati l'uno Cournet, l'altro Barthlmy: Cournet aveva

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 20

    fatto la barricata Sant'Antonio, Barthlmy quella del

    Tempio, e ognuna era l'immagine del suo artefice.

    Cournet era di alta statura, con le spalle larghe, la faccia

    rubiconda, il pugno robusto, il cuore ardimentoso, l'anima

    leale, l'occhio sincero e terribile. Intrepido, energico,

    irascibile, tempestoso; l'uomo pi cordiale, il pi

    formidabile combattente.

    La guerra, la lotta, la mischia erano la sua aria respirabile e

    lo mettevano di buon umore. Era stato ufficiale di marina,

    e dal gesto e dalla voce s'indovinava che usciva dall'oceano

    e veniva dalla tempesta; continuava la burrasca nella

    battaglia. Tranne il genio, c'era in Cournet qualcosa di

    Danton, come, tranne la divinit, c'era in Danton qualcosa

    di Ercole.

    Barthlmy, magro, sparuto, pallido, taciturno era una

    specie di monello tragico che, schiaffeggiato da una

    guardia di polizia, l'attese, l'uccise, e a diciassette anni fu

    mandato in galera.

    Quando ne usc, costru quella barricata.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 21

    Pi tardi, cosa fatale, a Londra, proscritti tutti e due,

    Barthlmy uccise Cournet. Fu un duello funebre. Qualche

    tempo dopo, preso nell'ingranaggio d'una di quelle

    misteriose avventure in cui vi si immischia la passione,

    catastrofi nelle quali la giustizia francese vede delle

    circostanze attenuanti e l'inglese vede solo la morte,

    Barthlmy fu impiccato. Il tetro edificio sociale cos fatto

    che, grazie alle privazioni materiali e all'oscurit morale,

    quell'essere sventurato che conteneva un'intelligenza

    certamente solida, forse grande, cominci col bagno in

    Francia e fin con la forca in Inghilterra. Barthlmy, in

    tutte le occasioni, innalzava una sola bandiera: quella nera.

    2. CHE FARE NELL'ABISSO SE NON CHIACCHIERARE?

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 22

    Sedici anni valgono qualcosa nella silenziosa educazione

    della sommossa, e il giugno 1848 la sapeva pi lunga del

    giugno 1832.

    Per questo a paragone delle due barricate colossali che

    abbiamo or ora descritte, quella della via Chanvrerie non

    era che un abbozzo, un embrione; per, per quell'epoca,

    era formidabile.

    Gli insorti, sotto l'occhio di Enjolras, poich Mario non

    guardava pi nulla, avevano approfittato della notte. La

    barricata era stata non solo riparata, ma accresciuta,

    rialzata di due piedi.

    Alcune spranghe di ferro infisse tra le pietre somigliavano a

    lance in resta; ogni sorta di rottami portati da tutte le parti

    aumentavano il groviglio esteriore. La ridotta era stata

    magistralmente rifatta come un muro di dentro e come un

    roveto di fuori.

    Avevano riattato la scala di selci che permetteva di

    montarvi su come ad un muro di cittadella.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 23

    Avevano riordinato anche l'interno della barricata,

    sgombrato la sala al pianterreno, trasportato l'ambulatorio

    in cucina, compiuto la bendatura ai feriti, raccolto la

    polvere sparsa per terra e sulle tavole, avevano fuso altre

    palle, fabbricato altre cartucce, ripulito tutto, spazzato i

    rottami, rimosso i cadaveri.

    Questi ultimi vennero ammucchiati nel vicolo Mondtour,

    che era libero, e il cui selciato rest per molto tempo

    insanguinato. Fra i morti c'erano quattro guardie nazionali.

    Enjolras fece porre in disparte le loro divise.

    Enjolras aveva consigliato due ore di sonno, e un suo

    consiglio era un ordine; tuttavia solo tre o quattro ne

    approfittarono.

    Feuilly impieg quelle due ore a incidere sul muro

    dirimpetto alla bettola questa iscrizione:

    "VIVA I POPOLI!" Queste tre parole, incise nella pietra con

    un chiodo, si leggevano ancora nel 1848.

    Le tre donne avevano profittato della tregua notturna per

    scomparire definitivamente; il che permise agli insorti di

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 24

    respirare con maggior libert. Erano riuscite a rifugiarsi in

    una casa vicina.

    La maggior parte dei feriti potevano e volevano ancora

    combattere.

    Nella cucina trasformata in ambulatorio, sopra materassi e

    mucchi di paglia, c'erano cinque uomini feriti gravemente,

    tra cui due guardie municipali, che vennero medicate per

    prime.

    Nella sala al pianterreno rimasero solo Mabeuf sotto il suo

    drappo nero e Javert legato al palo.

    - Questa la sala mortuaria, - disse Enjolras.

    In fondo a questa sala rischiarata appena da una candela,

    c'era la tavola col morto che, stando dietro al palo come

    una sbarra orizzontale, formava una grande croce che

    andava da Javert in piedi a Mabeuf disteso.

    Il timone dell'omnibus, bench spezzato dalla fucileria,

    sporgeva ancora abbastanza per potervi attaccare una

    bandiera.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 25

    Enjolras, che possedeva la qualit del capo di far sempre

    quello che diceva, appese a quell'asta l'abito bucherellato e

    insanguinato del vegliardo ucciso.

    Non era possibile nessun pasto. Non c'era n pane n

    carne. Da sedici ore che erano l, i cinquanta uomini della

    barricata avevano esaurito le scarse provvigioni della

    bettola. A un dato momento, ogni barricata che resiste

    diventa inevitabilmente la zattera della Medusa. Bisogn

    rassegnarsi alla fame. Si era alle prime ore di quella

    giornata spartana del 6 giugno, quando nella barricata

    Saint-Merry, Jeanne circondata da insorti che chiedevano

    pane, rispondeva, a tutti i combattenti: - A che serve?

    Sono le tre; alle quattro saremo morti.

    Non essendo pi possibile mangiare, Enjolras proib di

    bere:

    interd il vino e razion l'acquavite.

    In cantina avevano trovato una quindicina di bottiglie

    piene, suggellate ermeticamente. Enjolras e Combeferre le

    esaminarono e quest'ultimo risalendo disse: - Sono vecchi

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 26

    rimasugli di pap Hucheloup, che faceva il droghiere. -

    Deve essere vino schietto, - osserv Bossuet. - Fortuna che

    Grantaire dorme: se fosse sveglio dureremmo fatica a

    salvare queste bottiglie. - Malgrado i mormorii, Enjolras

    mise il suo veto sulle quindici bottiglie, e perch nessuno le

    toccasse e venissero considerate come una cosa sacra, le

    fece collocare sotto la tavola su cui giaceva Mabeuf.

    Verso le due del mattino si contarono: erano ancora in

    trentasette.

    Cominciava a spuntare l'alba. Avevano spento la torcia gi

    ricollocata nel suo alveo di pietre. L'interno della barricata,

    quella specie di cortiletto sulla via, era immerso nelle

    tenebre e somigliava, attraverso il vago orrore

    crepuscolare, al ponte di una nave disalberata. I

    combattenti che vi si muovevano sembravano fantasmi

    neri. Al di sopra di quel terribile nido di ombre si

    abbozzavano lividamente i piani delle case mute; in alto,

    pallidi, i fumaioli. Il cielo aveva quella graziosa sfumatura

    indecisa, che forse il bianco ed forse l'azzurro; gli

    uccelli vi volavano con grida festose; l'alta casa che

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 27

    formava il fondo della barricata, essendo volta a levante,

    aveva sul tetto un lieve riflesso roseo. Il vento mattinale

    agitava al finestrino del terzo piano i capelli grigi sulla testa

    dell'ucciso.

    - Sono contento che abbiano spento la torcia - disse

    Courfeyrac a Feuilly; - quella fiamma che tremolava al

    vento mi dava noia; pareva che avesse paura. La luce delle

    torce somiglia alla saggezza dei vili; rischiara male perch

    trema.

    L'alba risveglia le menti come gli uccelli; tutti discorrevano.

    Joly, vedendo un gatto passeggiare sopra una gronda, ne

    cav uno sfogo filosofico:

    - Cos' il gatto? - diss'egli. - Un correttivo. Il buon Dio,

    avendo creato il sorcio disse tra s: - Ecco che ho

    commesso una sciocchezza. - E cre il gatto, che l'errata-

    corrige del sorcio.

    Il sorcio, pi il gatto, la prova riveduta e corretta della

    creazione.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 28

    Combeferre, circondato da studenti e da operai, parlava dei

    morti, di Prouvaire, di Bahorel, di Mabeuf e anche di Le

    Cabuc, e della severa tristezza di Enjolras:

    - Armodio e Aristogitone, Bruto, Cherea, Stephanus,

    Cromwell, Carlotta Corday, Sand, tutti dopo il colpo ebbero

    il loro momento d'angoscia. Il nostro cuore cos fremente

    e la vita umana un tal mistero, che anche dopo un

    omicidio civico, anche dopo un omicidio liberatore, se

    esiste, il rimorso di aver ucciso un uomo supera la gioia

    d'aver servito il genere umano.

    E un minuto dopo - sono cos i meandri dello scambio di

    parole - per una transizione venuta dai versi di Prouvaire,

    Combeferre comparava tra loro i traduttori delle Georgiche,

    Raux con Cournand, Cournand con Delille, e specialmente i

    prodigi della morte di Cesare; e per questa parola, Cesare,

    il discorso torn a Bruto.

    - Cesare - diceva Combeferre - cadde giustamente.

    Cicerone fu severo con Cesare, ed ebbe ragione; la sua

    severit non la diatriba. Quando Zoilo insulta Omero,

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 29

    quando Mevio insulta Virgilio, quando Vis insulta Molire,

    quando Pope insulta Shakespeare, quando Frron insulta

    Voltaire, si compie una vecchia legge d'invidia e di odio, i

    geni attirano l'ingiuria, i grandi uomini eccitano sempre i

    latrati. Ma tra Zoilo e Cicerone bisogna distinguere.

    Cicerone un giustiziere col pensiero, come Bruto con la

    spada. Dal canto mio, biasimo la giustizia della spada; ma

    l'antichit l'ammetteva. Cesare, violatore del Rubicone,

    conferendo, come provenienti da lui, le dignit che

    provenivano dal popolo, non alzandosi quando entrava il

    Senato, faceva, come dice Eutropio, cose da re e quasi da

    tiranno, "regia ac poene tyrannica". Era un grand'uomo;

    tanto peggio, o tanto meglio: la lezione pi alta. Le sue

    ventitr ferite mi commuovono meno dello sputo in fronte

    a Ges Cristo. Cesare pugnalato dai senatori, Cristo

    schiaffeggiato dai servi. Dal maggiore oltraggio si sente il

    Dio.

    Bossuet, dominando dall'alto di un mucchio di selci quelli

    che discorrevano, esclamava:

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 30

    - O Cidateneo, o Mirrino, o Probalinto, a grazie dell'Eantide!

    Oh!

    chi m'insegner a pronunciare i versi d'Omero come un

    greco di Laurio o di Edapteon!

    3. RAGGI E OMBRE

    Enjolras era andato a fare una ricognizione, uscendo per il

    vicolo Mondtour e strisciando rasente le case.

    Dobbiamo dire che gli insorti erano pieni di speranza. Il

    modo con cui avevano respinto l'assalto notturno, faceva

    loro quasi disprezzare anticipatamente l'assalto dell'alba: lo

    aspettavano e ne sorridevano, sicuri del successo come

    della giustizia della loro causa. D'altronde stava per arrivar

    loro evidentemente un aiuto: ci contavano. Con quella

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 31

    facilit di profezia trionfante che uno degli elementi di

    forza del combattente francese, essi dividevano in tre fasi

    certe la giornata che stava per cominciare:

    alle sei del mattino la rivolta d'un reggimento "che era

    stato lavorato"; a mezzogiorno, l'insurrezione di tutta

    Parigi; al tramonto, la rivoluzione.

    Si udiva la campana a stormo di Saint-Merry, che dal

    giorno prima non aveva mai sostato un minuto; prova che

    l'altra barricata, la grande, quella di Jeanne, resisteva

    ancora.

    Tutte queste speranze si comunicavano da un gruppo

    all'altro con una specie di bisbiglio allegro e formidabile,

    che somigliava al ronzio bellicoso d'un alveare di api.

    Ricomparve Enjolras di ritorno dalla sua fosca passeggiata

    d'aquila nell'oscurit esterna; ascolt un momento tutta

    quella gioia con le braccia incrociate e una mano sulla

    bocca; poi, fresco e roseo nel biancore crescente del

    mattino, disse:

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 32

    - Tutta la guarnigione di Parigi vi contro, e un terzo di

    essa preme sulla vostra barricata; di pi, la guardia

    nazionale. Ho riconosciuto gli sciacc del quinto di linea e i

    gagliardetti della sesta legione. Sarete assaliti tra un'ora.

    Quanto al popolo, ieri ha tumultuato, ma questa mattina

    non si muove. Nulla da attendere, nulla da sperare, n un

    sobborgo n un reggimento.

    Siete abbandonati.

    Queste parole caddero sul ronzio dei gruppi, con l'effetto

    che fa su uno sciame la prima goccia del temporale. Tutti

    rimasero muti.

    Ci fu un momento d'inesprimibile silenzio nel quale si

    sarebbe potuto sentir volare la morte. Fu un breve

    momento.

    Una voce dal fondo pi oscuro dei gruppi, grid ad

    Enjolras:

    - E sia. Solleviamo la barricata a venti piedi d'altezza e

    restiamoci tutti. Cittadini! facciamo la protesta dei

    cadaveri.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 33

    Dimostriamo che, se il popolo abbandona i repubblicani, i

    repubblicani non abbandonano il popolo.

    Simili parole che liberavano dalla penosa nube delle ansiet

    individuali il pensiero di tutti, furono accolte con una

    acclamazione entusiastica.

    Non si mai saputo il nome dell'uomo che parl in tal

    modo. Era qualche operaio ignoto, uno sconosciuto, un

    dimenticato, un passante eroe, il grande anonimo che si

    trova sempre a lato alle crisi umane e alle genesi sociali,

    che al momento opportuno dice in modo solenne la parola

    decisiva e svanisce nelle tenebre, dopo aver per un minuto

    rappresentato il popolo e Dio nella luce di un lampo.

    Quella risoluzione inesorabile era talmente nell'aria del 6

    giugno 1832, che quasi alla stessa ora gli insorti della

    barricata Saint- Merry cacciavano quel clamore rimasto

    storico e raccolto nel processo: - Facciamoci uccidere qui

    fino all'ultimo.

    Come si vede, le due barricate, bench isolate,

    comunicavano tra di loro.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 34

    4. CINQUE Dl MENO, UNO DI PIU'

    Quando l'uomo qualunque che decretava "la protesta dei

    cadaveri" ebbe parlato ed espresso la formula dell'anima

    comune, da tutte le bocche usc un grido di strana e

    terribile soddisfazione, funebre per il significato, trionfale

    per l'accento:

    - Viva la morte! Restiamo qui tutti.

    - Perch tutti? - chiese Enjolras.

    - Tutti! tutti!

    Enjolras riprese:

    - La posizione buona, la barricata bella: trenta uomini

    bastano. Perch sacrificarne quaranta?

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 35

    Essi risposero:

    - Perch nessuno vorr andarsene.

    - Cittadini - grid Enjolras, e nella sua voce c'era una

    vibrazione quasi irritata - la Repubblica non abbastanza

    ricca di uomini per fare inutili spese. La gloria uno sciupo.

    Se per alcuni il dovere consiste nell'andarsene, questo

    dovere dev'essere compiuto come un altro.

    Enjolras, l'uomo-principio, aveva sui suoi corregionari

    quella specie di onnipotenza che si sviluppa dall'assoluto;

    tuttavia, per quanto grande fosse quell'onnipotenza, ci

    furono dei mormorii.

    Capo fino alla punta delle unghie, Enjolras, vedendo che si

    mormorava, insist, riprendendo alteramente:

    - Quelli che hanno paura di trovarsi in trenta soltanto, lo

    dicano.

    I mormorii raddoppiarono.

    - Del resto - osserv una voce in un gruppo - andarsene

    facile a dire. La barricata circondata.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 36

    - Non dalla parte dei Mercati - disse Enjolras. - La via

    Mondtour libera, e per la via dei Predicatori si pu

    raggiungere il mercato degli Innocenti.

    - E l - riprese un'altra voce del gruppo - si presi: si

    casca in qualche pattuglione di fanteria o di guardia

    nazionale. Vedono passare un uomo in camiciotto e in

    berretto: - Da dove vieni tu?

    Saresti mai della barricata? - Gli guardano le mani: Tu

    odori di polvere. Fucilato.

    Enjolras senza rispondere tocc Combeferre alla spalla e

    tutti e due entrarono nella sala al pianterreno.

    Uscirono dopo un momento, Enjolras portando sulle braccia

    distese le quattro divise che aveva fatto mettere in

    disparte, Combeferre dietro con le buffetterie e gli sciacc.

    - Con questa divisa - disse Enjolras - ci si pu mescolare

    nelle file e sfuggire. Ecco provveduto ad ogni modo per

    quattro.

    E gett le uniformi sul suolo disselciato.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 37

    Lo stoico uditorio non si scosse. Allora Combeferre prese la

    parola:

    - Su via, bisogna avere un po' di piet. Sapete di che si

    tratta qui? Si tratta delle donne. Vediamo, ci sono s o no le

    mogli? ci sono s o no i figlioli? ci sono s o no delle madri

    che ninnano col piede le culle e che hanno un mucchio di

    bambini intorno? Chi di voi non ha mai visto il seno di una

    nutrice alzi la mano. Ah!

    voi volete farvi ammazzare. Anch'io che vi parlo lo voglio,

    ma non voglio sentirmi intorno dei fantasmi di donne che si

    torcono le braccia. Morite, sia pure, ma non fate morire. I

    suicidi come quelli che si compiono qui sono sublimi; ma il

    suicidio ristretto, non ammette estensione, e appena

    tocca i parenti, il suicidio si chiama assassinio. Pensate alle

    testoline bionde e ai capelli bianchi. Ascoltate. Poc'anzi

    Enjolras, me l'ha detto lui, ha visto sull'angolo di via del

    Cigno una povera finestra al quinto piano rischiarata da

    una candela, e sul vetro l'ombra vacillante d'una testa di

    vecchietta, che pareva avesse passato la notte ad

    aspettare. Forse la madre di uno di voi. Ebbene se ne

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 38

    vada colui, si affretti di andare a dire a sua madre: -

    Eccomi, mamma! - E sia tranquillo, quello che s'ha da fare

    qui si far lo stesso. Quando col lavoro si sostengono i

    propri cari; non si ha pi il diritto di sacrificarsi; sarebbe un

    disertare la famiglia.

    E quelli che hanno le figliole! e quelli che hanno le sorelle!

    Ci pensate? Voi vi fate uccidere, eccovi morti, sta bene; e

    domani?

    Delle ragazze che non hanno pane, una cosa terribile.

    L'uomo mendica, la donna si vende. Oh! quelle vezzose

    creature cos graziose e cos tenere, con le cuffiette

    infiorate, che cantano, cinguettano, riempiono la casa di

    castit, che sono un profumo vivente, che dimostrano

    l'esistenza degli angeli nel cielo con la purezza delle vergini

    sulla terra, quella Giannina, quella Lisetta, quella Mim,

    quelle adorabili e oneste creature che formano la vostra

    benedizione e il vostro orgoglio, mio Dio, avranno fame!

    Che volete che vi dica? C' un mercato di carne umana; e

    non certo con le vostre mani di ombre, frementi intorno a

    esse, impedirete loro di entrarci! Pensate alla via, pensate

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 39

    al lastrico coperto di passanti, pensate alle botteghe

    dinanzi alle quali le donne scollacciate vanno su e gi nel

    fango. Quelle donne furono pure anch'esse. Pensi alle sue

    sorelle, chi ne ha. La miseria, la prostituzione, le guardie di

    polizia, San Lazzaro, ecco dove vanno a cadere quelle belle

    fanciulle cos delicate, quelle fragili meraviglie di pudore, di

    gentilezza e di bellezza, pi fresche dei lilla nel mese di

    maggio. Ah! voi vi siete fatti uccidere! ah! non siete pi l!

    Sta bene: avete voluto sottrarre il popolo alla monarchia e

    abbandonate le vostre figlie alla polizia! Amici, badate,

    abbiate compassione! Non avete l'abitudine di pensare

    troppo alle donne, alle sventurate donne. Vi fidate perch

    non hanno ricevuto l'educazione dell'uomo, perch si

    impedisce loro di leggere, di pensare, di occuparsi di

    politica; ma impedirete loro di recarsi questa sera alla

    morgue a riconoscere i vostri cadaveri? Vediamo,

    necessario che quelli che hanno famiglia siano buoni figlioli,

    e ci diano una stretta di mano, e se ne vadano, ci lascino

    qui soli a fare quello che c' da fare. Lo so che ci vuole

    coraggio per andarsene, che una cosa difficile, ma

    tanto pi meritoria. Voi dite: - Ho un fucile, sono alla

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 40

    barricata; tanto peggio, ci resto. Si fa presto a dire tanto

    peggio. Amici miei c' un domani; voi non ci sarete a quel

    domani, ma le vostre famiglie ci saranno. E quanti

    patimenti! Ecco qua un piccino grazioso e sano, che ha le

    guance, come due mele, che ciancia, cinguetta, garrisce e

    ride, che sentiamo fresco sotto il braccio: sapete che cosa

    diventa quando abbandonato? Ne ho visto uno proprio

    piccino, alto cos. Suo padre era morto. Una povera

    famiglia lo raccolse per carit, ma non aveva pane per s,

    e il piccino aveva sempre fame. Era d'inverno. Il bimbo non

    piangeva. S'avvicinava alla stufa, in cui non c'era mai

    fuoco, il cui tubo era saldato con la creta; staccava con i

    suoi ditini un po' di quella creta e la mangiava. Aveva il

    respiro rauco, il volto livido, le gambe flosce, il ventre

    grosso; non diceva mai nulla; se gli parlavano, non

    rispondeva. Mor. Lo portarono a morire all'ospizio Necker,

    ove io ero interno, e dove lo vidi.

    Ora, se ci sono dei padri tra voi, dei padri per cui una

    felicit passeggiare la domenica tenendo nella loro buona

    mano robusta la manina del loro figliolo, ciascuno di quei

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 41

    padri si raffiguri in quel piccino il suo. Quel povero piccino,

    me lo ricordo, mi sembra di vederlo, nudo sulla tavola

    anatomica, con le costole che formavano dei rialzi nella

    pelle, come le fosse nell'erba di un cimitero. Trovarono nel

    suo stomaco una specie di fanghiglia e della cenere tra i

    denti. Su via, mettiamoci una mano sulla coscienza e

    prendiamo consiglio dal nostro cuore. Le statistiche

    constatano che la mortalit dei fanciulli abbandonati del

    cinquanta per cento. Si tratta delle mogli, ripeto, delle

    madri, delle giovinette, dei bimbi. Vi si parla di voi, forse?

    Sappiamo bene chi siete, sappiamo bene che siete tutti

    coraggiosi, per Dio!; sappiamo bene che avete tutti

    nell'anima la gioia e la gloria di dare la vita per la grande

    causa; sappiamo bene che vi sentite chiamati a morire

    utilmente e magnificamente, che ciascuno di voi ci tiene

    alla sua parte di trionfo. Benissimo. Ma voi non siete soli a

    questo mondo. Ci sono altre creature a cui dovete pensare;

    non dovete essere egoisti.

    Tutti chinarono la testa con aria cupa.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 42

    Strane contraddizioni del cuore umano nelle sue ore pi

    sublimi!

    Combeferre, che parlava cos, non era orfano; si ricordava

    delle madri degli altri e dimenticava la propria. Andava a

    farsi uccidere, era "egoista".

    Mario, digiuno, febbricitante, successivamente

    abbandonato da tutte le speranze, naufragato nel dolore, e

    pi cupo dei naufragi, saturo di emozioni violente,

    sentendo venir la fine, s'era sempre pi sprofondato in

    quello stupore visionario che precede sempre l'ora fatale

    volontariamente accettata.

    Un fisiologo avrebbe potuto studiare in lui i sintomi

    crescenti di quell'assopimento febbrile conosciuto e

    classificato dalla scienza, che sta al dolore come la volutt

    al piacere. Anche la disperazione ha le sue estasi. Mario

    era a quel punto. Assisteva a tutto come dal di fuori: come

    abbiamo gi detto, le cose che accadevano sotto i suoi

    occhi gli sembravano lontane; scorgeva l'insieme, ma i

    particolari gli sfuggivano; vedeva gli altri andare e venire

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 43

    attraverso un fiammeggiamento; udiva le voci come dal

    fondo d'un abisso.

    Tuttavia quella scena lo commosse; c'era in essa una punta

    che penetr sino a lui e lo risvegli. Non aveva che un'idea,

    morire, e non voleva distrarsene; ma nel suo funebre

    sonnambulismo pens che, pur perdendosi, non gli era

    vietato di salvare qualcuno.

    Prese la parola:

    - Enjolras e Combeferre hanno ragione; niente sacrifici

    inutili; mi unisco a essi, e bisogna far presto. Combeferre

    vi ha detto delle cose decisive: tra voi ci sono di quelli che

    hanno famiglia, che hanno madre, sorelle, moglie, figli;

    questi, escano dalle file.

    Nessuno si mosse.

    - Gli ammogliati e i sostegni di famiglia fuori dalle file!

    ripet Mario.

    Godeva grande autorit: se Enjolras era il capo della

    barricata egli ne era il salvatore.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 44

    - Ve l'ordino - grid Enjolras.

    - Ve ne prego - disse Mario.

    Allora, agitati dalla parola di Combeferre, scossi dall'ordine

    di Enjolras, commossi dalla preghiera di Mario, quegli

    uomini eroici cominciarono a denunciarsi l'un l'altro. - E'

    vero, disse un giovanotto a un uomo maturo, tu sei padre

    di famiglia, vattene. - Tu piuttosto, rispose l'uomo, che

    mantieni due sorelle. - E scoppi una lotta inaudita;

    nessuno voleva farsi mettere alla porta dalla morte.

    - Affrettiamoci! - disse Courfeyrac - tra un quarto d'ora non

    saremo pi in tempo.

    - Cittadini - riprese Enjolras - qui siamo in repubblica e

    regna il suffragio universale. Designate voi stessi quelli che

    devono allontanarsi.

    Obbedirono, e dopo pochi minuti cinque erano

    unanimemente destinati e uscivano dalle file.

    - Sono cinque! - esclam Mario.

    Le divise erano soltanto quattro.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 45

    - Ebbene - risposero i cinque - necessario che uno resti.

    E fu allora che la generosa contesa ricominci.

    - Tu hai una moglie che ti ama. - Tu hai la tua vecchia

    mamma. Tu non hai pi n padre n madre, che sar dei

    tuoi tre fratellini? - Tu sei padre di cinque bambini. - Tu hai

    diritto di vivere; hai diciassette anni, troppo presto.

    Quelle grandi barricate rivoluzionarie erano appuntamenti

    di eroismi; l'inverosimile vi diventava naturale, e quegli

    uomini non si meravigliavano gli uni degli altri.

    - Fate presto - ripet Courfeyrac.

    Dai gruppi si grid a Mario:

    - Designate voi quello che deve rimanere.

    - S - dissero i cinque - scegliete: noi vi obbediremo.

    Mario non credeva gli fosse pi possibile un'emozione;

    pure, all'idea di dover scegliere un uomo per la morte,

    tutto il sangue gli riflu al cuore. Avrebbe impallidito, se

    avesse potuto impallidire ancora.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 46

    Si avanz verso i cinque che gli sorridevano; ciascuno, con

    nell'occhio quella gran fiamma che si vede in fondo alla

    storia sulle Termopili, gli gridava:

    - Io! io! io!

    Mario, stupidamente, li cont; erano sempre cinque; poi

    chin gli occhi sulle quattro divise.

    In quell'istante una quinta divisa cadde, come dal cielo,

    sulle altre quattro.

    Il quinto uomo era salvo.

    Mario alz gli occhi e riconobbe il signor Fauchelevent.

    Valjean era entrato allora nella barricata.

    Fosse per informazioni prese, fosse istinto, fosse caso, egli

    giungeva per il vicolo Mondtour: grazie alla sua divisa di

    guardia nazionale, era passato facilmente.

    La vedetta posta dagli insorti nel vicolo Mondtour non

    credette di dover dare l'allarme per una sola guardia

    nazionale; l'aveva lasciato entrare nella via pensando: -

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 47

    Probabilmente un rinforzo, o alla peggio un prigioniero. -

    Il momento era troppo grave, perch la sentinella potesse

    distrarsi dal suo dovere e dal suo posto d'osservazione.

    Nel momento in cui Valjean era entrato nella ridotta

    nessuno l'aveva notato, poich tutti gli sguardi erano fissi

    sui cinque prescelti e sulle quattro divise. Egli invece aveva

    visto e compreso, e spogliatosi silenziosamente dell'abito,

    l'aveva gettato sugli altri.

    L'emozione fu indescrivibile.

    - Chi quell'uomo? - chiese Bossuet.

    - E' un uomo che salva gli altri - rispose Combeferre.

    Mario aggiunse con voce grave:

    - Io lo conosco.

    Quella garanzia bastava a tutti.

    Enjolras si volse a Valjean:

    - Cittadino, siate il benvenuto.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 48

    E aggiunse:

    - Saprete che stiamo per morire.

    Valjean, senza rispondere, aiut l'insorto, a cui salvava la

    vita, a indossare la sua divisa.

    5. QUALE ORIZZONTE SI VEDA DALL'ALTO DELLA

    BARRICATA.

    In quell'ora fatale e in quel luogo inesorabile, la situazione

    di tutti aveva come risultante e come culmine la malinconia

    suprema di Enjolras.

    Egli aveva in s la pienezza della rivoluzione; pure era

    incompleto, per quanto pu esserlo l'assoluto; somigliava

    troppo a Saint-Just e non abbastanza ad Anacarsi Clotzx.

    Tuttavia nella societ degli amici dell'A B C la sua mente

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 49

    aveva finito col subire una certa influenza delle idee di

    Combeferre; da qualche tempo, usciva a poco a poco dalla

    stretta forma del dogma, si lasciava andare alle espansioni

    del progresso, ed era giunto ad accettare, come evoluzione

    definitiva e magnifica,la trasformazione della grande

    repubblica francese in un'immensa repubblica umana.

    Quanto ai mezzi immediati, data una situazione violenta,

    egli li voleva violenti; in questo non mutava; era rimasto di

    quella scuola epica e formidabile che si riassume nella

    parola: Novantatr.

    Stava ritto sulla gradinata di ciottoli, con un gomito sulla

    bocca della carabina, pensoso; e trasaliva, come se su di

    lui passassero dei soffi: i luoghi in cui c' la morte danno di

    queste impressioni di tripodi. Dalle sue pupille, piene dello

    sguardo interno, uscivano come delle fiamme soffocate. A

    un tratto, alz la testa, e i suoi capelli biondi rovesciati

    all'indietro come quelli dell'angelo sulla fosca quadriga fatta

    di stelle, furono come una criniera di leone rizzata in un

    fiammeggiamento d'aureola. Disse:

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 50

    - Cittadini, v'immaginate voi l'avvenire? Le vie delle citt

    inondate di luce, dei rami verdi sulle soglie, le nazioni

    sorelle, gli uomini giusti, i vecchi che benedicono i fanciulli,

    il passato che ama il presente, i pensatori in piena libert, i

    credenti in piena uguaglianza, per religione il cielo, Dio

    prete diretto, la coscienza umana divenuta altare, non pi

    odi, la fraternit dell'opificio e della scuola, per pena e

    ricompensa la notoriet, a tutti il lavoro, per tutti il diritto,

    su tutti la pace, non pi sangue versato, non pi guerre, e

    le madri felici! Domare la materia, il primo passo;

    realizzare l'ideale, il secondo.

    Riflettete a quel che ha gi fatto il progresso. Anticamente,

    le prime schiatte umane vedevano con terrore passare

    dinanzi ai loro occhi l'idra che soffiava sulle acque, il drago

    che eruttava fuoco, il grifone che era il mostro dell'aria e

    volava con ali di aquila e artigli di tigre; bestie spaventose

    che stavano al di sopra dell'uomo. Noi abbiamo domato

    l'idra, ed essa si chiama battello a vapore; abbiamo

    domato il drago e si chiama locomotiva; siamo sul punto di

    domare il grifone, gi in nostro potere, e si chiama

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 51

    l'areostato. Il giorno in cui quest'opera prometeica sar

    compiuta, e l'uomo avr definitivamente aggiogato alla sua

    volont la triplice Chimera antica, l'idra, il drago e il

    grifone, egli sar padrone dell'acqua, del fuoco e dell'aria,

    e sar per il resto della creazione animata quello che gli

    antichi di erano una volta per lui. Coraggio e avanti! Dove

    andiamo noi, cittadini?

    Andiamo verso la scienza fatta governo, verso la forza

    delle cose divenuta la sola forza pubblica, verso la legge

    naturale che ha in se stessa la sua sanzione e la sua

    penalit e che si prolunga con l'evidenza, verso un sorgere

    di verit che somiglia al sorgere del giorno. Noi andiamo

    verso l'unione dei popoli, verso l'unit dell'uomo. Non pi

    finzioni, non pi parassiti. La realt governata dalla verit,

    ecco lo scopo. La civilt terr le sue assise al culmine

    dell'Europa, e pi tardi nel centro dei continenti, in un gran

    parlamento d'intelligenza. Gi qualcosa di simile si visto.

    Gli anfizioni tenevano due sedute all'anno, una a Delfo,

    luogo degli di, l'altra alle Termopili, luogo degli eroi.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 52

    L'Europa avr i suoi anfizioni, li avr l'intero globo; la

    Francia porta nei suoi fianchi questo avvenire sublime: sar

    questa la gestazione del secolo diciannovesimo. Ci che fu

    abbozzato dalla Grecia degno d'essere compiuto dalla

    Francia.

    Ascoltami tu, Feuilly, valente operaio, uomo del popolo,

    uomo dei popoli, io ti venero. S, tu vedi chiaramente il

    futuro; s, tu hai ragione. Tu non avevi n padre n madre,

    Feuilly, e hai adottato per madre l'umanit, per padre il

    diritto. Tu stai per morire qui, vale a dire per trionfare.

    Cittadini, checch avvenga oggi, tanto con la sconfitta,

    quanto con la vittoria, noi stiamo per compiere una

    rivoluzione. Come gli incendi illuminano un'intera citt, le

    rivoluzioni illuminano tutto il genere umano.

    E quale rivoluzione faremo? L'ho detto, la rivoluzione del

    Vero.

    Dal punto di vista politico c' un solo principio, la sovranit

    dell'io si chiama Libert. Quando due o parecchie di queste

    sovranit si associano, comincia lo Stato. Ma in questa

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 53

    associazione non c' nessuna abdicazione; ciascuna

    sovranit concede una certa quantit di se stessa per

    formare il diritto comune; questa quantit la stessa per

    tutti; e questa identit di cessione fatta da ciascuno a tutti

    si chiama Eguaglianza. Il diritto comune non altro che la

    protezione di tutti che s'irradia sul diritto di ciascuno; e

    questa protezione di tutti su ciascuno si chiama Fraternit.

    Il punto d'intersezione di tutte queste sovranit che si

    aggregano si chiama Societ. Questa intersezione essendo

    un'unione, quel punto un nodo, donde ci che si chiama

    vincolo sociale. Alcuni dicono contratto sociale; ma la

    stessa cosa, essendo la parola contratto etimologicamente

    formata con l'idea di legame. Intendiamoci

    sull'eguaglianza, poich se la libert la cima,

    l'eguaglianza la base.

    L'eguaglianza, o cittadini, non tutta la vegetazione allo

    stesso livello, una societ di giganteschi fili d'erba e di

    querce nane, un vicinato di gelosie che si castrano tra loro;

    ma significa, civilmente che tutte le attitudini abbiano lo

    stesso sfogo, politicamente che tutti i voti abbiano lo

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 54

    stesso peso, religiosamente che tutte le coscienze abbiano

    lo stesso diritto.

    L'eguaglianza ha un organo; l'istruzione gratuita e

    obbligatoria.

    Il diritto all'alfabeto: ecco da dove bisogna cominciare. La

    scuola primaria imposta a tutti, la secondaria offerta a

    tutti, ecco la legge. Dalla scuola identica esce la societ

    eguale. S, insegnamento! Luce! Luce! tutto viene dalla

    luce e tutto vi ritorna.

    Cittadini, il secolo diciannovesimo grande, ma il secolo

    ventesimo sar felice. Allora pi niente di simile alla

    vecchia storia; non si dovr pi temere, come oggi, una

    conquista, un'invasione, un'usurpazione, una rivalit di

    nazioni a mano armata, un'interruzione di civilt

    dipendente dal matrimonio d'un re, una nascita nelle

    tirannie ereditarie, una ripartizione di nazionalit decisa da

    un congresso, uno smembramento per il crollare d'una

    dinastia, una lotta fra due religioni che cozzano come due

    capri delle tenebre sul ponte dell'infinito; non si dovr pi

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 55

    temere la fame, lo sfruttamento, la prostituzione per

    miseria, la miseria per disoccupazione, e il patibolo, e la

    spada, e le battaglie e tutti i brigantaggi del caso nella

    foresta degli avvenimenti. Si potrebbe quasi dire: non ci

    saranno pi avvenimenti. Il genere umano sar felice:

    compir la sua legge come il globo terrestre compie la sua;

    si ristabilir l'armonia tra l'anima e l'astro; quella graviter

    intorno alla verit come questa intorno alla luce. Amici,

    l'ora in cui siamo e in cui vi parlo, fosca; ma sono questi

    gli acquisti terribili dell'avvenire. Una rivoluzione un

    pedaggio. Oh! il genere umano sar liberato, rialzato, e

    confortato! Noi glielo promettiamo su questa barricata. E

    donde emetteremmo il grido d'amore se non dall'alto del

    sacrificio? Fratelli miei, questo il luogo di congiunzione di

    quelli che pensano e di quelli che soffrono; questa barricata

    non fatta n di selci n di travi n di ferramenta; ma di

    due mucchi, uno d'idee, l'altro di dolori. La miseria qui

    s'incontra con l'ideale, qui il giorno abbraccia la notte e le

    dice: - Io muoio con te e tu rinascerai con me.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 56

    Dalla stretta di tutte le desolazioni scaturisce la fede. I

    patimenti portano qui la loro agonia, e le idee la loro

    immortalit; e questa agonia e questa immortalit stanno

    per mescolarsi e comporre la nostra morte. Fratelli, chi

    muore qui, muore nelle irradiazioni dell'avvenire; e noi

    penetriamo in una tomba tutta penetrata d'aurora.

    Enjolras s'interruppe pi che non tacesse; le sue labbra

    continuarono ad agitarsi silenziosamente, come se parlasse

    a se stesso, sicch tutti lo guardarono attenti, cercando di

    udirlo ancora. Non ci furono applausi ma un lungo

    mormorio. La parola un soffio e i fremiti delle intelligenze

    somigliano ai fremiti delle foglie.

    6. MARIO FOSCO. JAVERT LACONICO

    Vediamo che cosa avveniva nella mente di Mario.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 57

    Ricordiamo il suo stato d'animo. Come abbiamo gi detto,

    tutto quanto accadeva non era per lui che visione. Il suo

    apprezzamento era torbido: Mario, ripetiamo, era sotto le

    grandi ali tenebrose aperte sugli agonizzanti; si sentiva

    nella tomba, si sentiva gi dall'altra parte del muro, e non

    vedeva pi le facce dei vivi se non con gli occhi di un

    morto.

    Come mai il signor Fauchelevent era l? E perch vi era?

    Che ci veniva a fare? Mario non si rivolse tutte queste

    domande.

    D'altronde, essendo proprio della nostra disperazione

    avvolgere gli altri come noi stessi, gli pareva logico che

    tutti venissero l a morire.

    Solo, pens a Cosetta con uno stringimento di cuore.

    Fauchelevent non gli parl, non lo guard, e non parve

    neppure che lo udisse quando Mario alz la voce per dire: -

    Io lo conosco.

    Quanto a Mario, quel contegno del signor Fauchelevent lo

    sollevava, e se si potesse usare una tal parola per simili

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 58

    espressioni, diremmo che gli piaceva. Egli si era sempre

    sentito nell'assoluta impossibilit di rivolgere la parola a

    quell'uomo enigmatico, che era per lui al tempo stesso

    equivoco e imponente.

    Inoltre da molto tempo non lo aveva visto, ci che, per il

    carattere timido e riservato di Mario, accresceva ancora

    quella impossibilit.

    I cinque uomini designati, che ora somigliavano

    perfettamente a guardie nazionali, uscirono dalla barricata

    per il vicolo Mondtour. Uno di essi se ne and piangendo.

    Prima di allontanarsi baciarono quelli che restavano.

    Quando i cinque uomini rimandati alla vita furono partiti,

    Enjolras pens al condannato a morte:

    entr nella sala terrena; Javert, legato al palo, meditava.

    - Hai bisogno di qualche cosa? - gli chiese Enjolras.

    Javert rispose:

    - Quando mi ucciderete?

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 59

    - Aspetta. Abbiamo bisogno di tutte le nostre cartucce in

    questo momento.

    - Allora datemi da bere.

    Enjolras gli porse egli stesso un bicchier d'acqua e, siccome

    Javert era legato, lo aiut a bere.

    - Non vuoi altro? - riprese il giovane.

    - Sto male a questo palo - rispose Javert. - Non siete stati

    troppo teneri lasciandomi qui tutta la notte. Legatemi come

    volete, ma potete benissimo distendermi sopra una tavola,

    come l'altro.

    E con un moto del capo accenn il cadavere di Mabeuf.

    Il lettore si ricorder che in fondo alla sala c'era una tavola

    larga e lunga sulla quale avevano fuso le palle e fabbricato

    le cartucce. Ora che tutte le cartucce erano fatte e tutta la

    polvere adoperata, quella tavola era libera.

    Per ordine d'Enjolras, quattro insorti sciolsero Javert dal

    palo, mentre un quinto gli teneva una baionetta appuntata

    sul petto. Gli lasciarono le mani legate dietro il dorso, gli

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 60

    misero ai piedi una corda di frusta, sottile e forte, che gli

    permetteva di muovere dei passi di quindici pollici, come ai

    condannati che salgono il patibolo, e lo fecero camminare

    fino alla tavola in fondo, sulla quale lo stesero,

    strettamente legato a mezzo il corpo.

    Per maggiore sicurezza con una corda passata intorno al

    collo, aggiunsero, al sistema di legature, che gli rendevano

    impossibile la fuga, quel legame detto nelle prigioni

    martingala, che parte dalla nuca, si biforca sullo stomaco,

    e va a raggiungere le mani dopo essere passato tra le

    gambe.

    Mentre legavano Javert, un uomo, sul limitare della porta,

    lo esaminava con attenzione straordinaria. L'ombra da lui

    proiettata fece volgere la testa al prigioniero, che alz gli

    occhi e riconobbe Valjean. Non trasal neppure: abbass

    fieramente le palpebre e si limit a dire: - E' naturale.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 61

    7. LA SITUAZIONE SI AGGRAVA

    Il giorno cresceva rapidamente; ma non una finestra si

    apriva, non una porta si socchiudeva; era l'aurora, ma non

    il risveglio.

    L'estremit della via Chanvrerie opposta alla barricata,

    sgombrata dalle truppe, come abbiamo gi detto, pareva

    libera, e si offriva ai passanti con una tranquillit sinistra.

    La via San Luigi era muta come il viale delle sfingi a Tebe;

    non un essere vivente nei crocicchi imbiancati da un

    riflesso di luce. Non c' cosa pi lugubre di quel chiarore

    nelle vie deserte.

    Non si vedeva nulla, ma si udiva: un movimento misterioso

    avveniva a qualche distanza. Evidentemente il momento

    critico si avvicinava. Come la sera precedente, le sentinelle

    ripiegarono, ma questa volta tutte.

    La barricata era pi forte che al momento del primo

    assalto: dopo la partenza dei cinque era stata ancora

    rialzata.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 62

    Per consiglio della sentinella che aveva vegliato dalla parte

    dei Mercati, Enjolras, temendo una sorpresa alle spalle,

    prese una risoluzione grave: fece barricare il piccolo

    budello del vicolo Mondtour fino allora libero: al quale

    scopo disselciarono un altro pezzo di strada. In quel

    momento la ridotta, chiusa da tre lati, dinanzi nella via

    della Chanvrerie, a sinistra la via del Cigno e della Petite-

    Truanderie, a destra verso il vicolo Mondtour, era

    veramente quasi inespugnabile; vero che vi si era anche

    fatalmente rinchiusi. Aveva tre fronti, ma non pi alcuna

    uscita. - Fortezza, ma trappola - disse Courfeyrac ridendo.

    Enjolras fece ammucchiare vicino alla porta della bettola

    una trentina di selci "strappate in pi" diceva Bossuet.

    Ora il silenzio dalla parte donde doveva venire l'assalto era

    cos profondo, che Enjolras fece riprendere a ciascuno il

    posto di combattimento.

    Fu distribuita a tutti una razione di acquavite.

    Nulla di pi curioso di una barricata che si prepara a

    sostenere un assalto. Ognuno sceglie il suo posto come a

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 63

    teatro; chi si appoggia col fianco, chi col gomito, chi con la

    spalla; alcuni si formano un sedile coi ciottoli, uno si

    allontana da uno spigolo di muro che gli d fastidio, un

    altro si ripara dietro una sporgenza che lo pu proteggere.

    I mancini sono preziosi: prendono i posti incomodi per gli

    altri. Molti si dispongono in modo da poter combattere

    seduti: vogliono stare a proprio agio per uccidere e

    comodamente per morire. Nella funesta guerra del giugno

    1848 un insorto, terribile per la precisione del tiro, che si

    batteva dall'alto di una terrazza, vi si era fatto portare una

    poltrona alla Voltaire, ma un colpo di mitraglia and a

    cercarvelo.

    Non appena il capo ha comandato di stare pronti alla

    battaglia, cessano tutti i movimenti disordinati, non pi va

    e vieni dall'uno all'altro, n crocchi n individui a parte;

    tutto quello che nelle mani converge e si muta in

    aspettazione di assalto. Una barricata prima del pericolo

    un caos, nel pericolo disciplina:

    il pericolo produce l'ordine.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 64

    Appena Enjolras ebbe preso la sua carabina a due colpi e si

    fu collocato a una specie di merlo che s'era riservato, tutti

    tacquero. Lungo la muraglia di selci si ud uno scoppiettio

    confuso di piccoli rumori: caricavano i fucili.

    Del resto gli atteggiamenti erano pi fieri e pi fiduciosi che

    mai; l'eccesso del sacrificio rinvigorisce: non avevano pi

    speranza, ma rimaneva loro la disperazione: la

    disperazione, ultima arma che d talvolta la vittoria, come

    disse Virgilio. Le risorse supreme escono dalle estreme

    risoluzioni. Imbarcarsi nella morte talora il mezzo per

    sfuggire al naufragio, e il coperchio della bara diventa

    allora una tavola di salvezza.

    Come la sera precedente, l'attenzione di tutti era rivolta, e

    quasi diremmo appoggiata, all'estremit della via, ora

    illuminata e visibile.

    L'attesa non fu lunga. Il movimento ricominci dalla parte

    di San Leo, ma non somigliava a quello del primo assalto.

    Uno sbattere di catene, i trabalzi inquietanti di qualche

    cosa di pesante, un tinnire di bronzo saltellante sul

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 65

    selciato, una specie di fracasso solenne, annunciarono

    l'avvicinarsi di una sinistra massa ferrigna. Trasalirono le

    viscere di quelle vecchie vie tranquille, aperte e costruite

    per la feconda circolazione degli interessi e delle idee, e

    non fatte per il rotolare mostruoso delle ruote di guerra. Le

    pupille di tutti i combattenti fisse sull'estremit della via

    divennero selvagge.

    Apparve un cannone.

    Gli artiglieri spingevano il pezzo calettato nella parte

    posteriore della carretta, mentre l'avantreno era stato

    staccato.

    Due artiglieri sostenevano l'affusto, quattro stavano alle

    ruote, altri seguivano col cassone. Si vedeva fumare la

    miccia accesa.

    - Fuoco! - grid Enjolras.

    Tutta la barricata fece fuoco, con uno scoppio spaventoso,

    e una valanga di fumo nascose cannone e cannonieri. Dopo

    qualche secondo, dissipatasi la nube, cannone e cannonieri

    ricomparvero; i serventi del pezzo finivano di spingerlo di

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 66

    fronte alla barricata lentamente, correttamente, senza

    affrettarsi. Nessuno era stato colpito. Poi il capo pezzo,

    pesando sulla culatta per elevare il tiro, si mise a puntare il

    cannone con la gravit di un astronomo che punta un

    cannocchiale.

    - Bravi cannonieri! - esclam Bossuet.

    E tutta la barricata batt le mani.

    Un momento dopo, gagliardamente portato nel mezzo della

    via, a cavalcioni del rigagnolo, il pezzo era in batteria,

    aprendo la sua gola formidabile contro la barricata.

    - Su via, allegri! - disse Courfeyrac. - Ecco i mezzi brutali.

    Dopo il buffetto, il pugno. L'esercito stende verso di noi la

    sua zampa grossa. La barricata sta per essere scossa

    seriamente: la moschetteria tasta, il cannone prende.

    - E' un pezzo da otto, nuovo modello - aggiunse

    Combeferre. - Per poco che si oltrepassi la proporzione di

    dieci parti di stagno su cento di rame, questi cannoni sono

    soggetti a scoppiare: l'eccesso di stagno li rende troppo

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 67

    teneri; e allora capita che abbiano delle bolle e delle

    caverne nella lumiera. Per ovviare a questo pericolo e poter

    forzare la carica converrebbe forse tornare al procedimento

    del secolo quattordicesimo, la cerchiatura, rivestire

    esteriormente il cannone dalla culatta fino agli orecchioni

    con una serie di anelli d'acciaio senza saldatura. Intanto si

    rimedia al difetto come si pu: si arriva a riconoscere dove

    sono i vani e le caverne nella lumiera a mezzo del gatto;

    ma c' un mezzo migliore, la stella mobile di Gribeauval.

    - Nel secolo decimosesto, - osserv Bossuet, - i cannoni si

    rigavano.

    - S, - riprese Combeferre, - questo aumenta la forza

    balistica, ma diminuisce la precisione del tiro. Inoltre nel

    tiro a breve distanza la traiettoria non ha tutta la rigidit

    desiderabile, la parabola si esagera, e il cammino che

    percorre il proiettile non pi abbastanza rettilineo perch

    possa colpire gli oggetti intermedi; eppure quest'ultima

    una necessit del combattimento, che cresce d'importanza

    con la prossimit del nemico e la precipitazione del tiro.

    Questo difetto di tensione nella curva del proiettile, nei

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 68

    cannoni rigati del sedicesimo secolo derivava dalla

    debolezza della carica, la quale in quella specie di ordigni

    imposta da alcune necessit balistiche, come per esempio

    la conservazione degli affusti. Insomma quel despota che

    il cannone non pu tutto quello che vuole; la forza una

    grossa debolezza.

    Una palla da cannone non percorre che seicento leghe

    all'ora; la luce ne percorre settantamila al secondo. Tale

    la superiorit di Cristo su Napoleone.

    - Ricaricate le armi, - disse Enjolras.

    In che modo il rivestimento della barricata si sarebbe

    comportato al colpo di cannone? Ci sarebbe stata una

    breccia? Era questo il problema. Mentre gli insorti

    ricaricavano i fucili, gli artiglieri caricavano il pezzo.

    L'ansiet era profonda nella ridotta.

    Part il colpo e scoppi la detonazione.

    - Presente! - grid una voce allegra.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 69

    E mentre la palla di cannone si abbatteva sulla barricata,

    Gavroche si slanciava dentro.

    Egli giungeva dalla parte di via del Cigno, e aveva

    scavalcato agilmente lo sbarramento accessorio di fronte al

    dedalo della Petite-Truanderie.

    Gavroche fece pi effetto nella barricata che non il colpo di

    cannone.

    La palla si era perduta fra l'ammasso dei rottami: aveva

    tutt'al pi spezzato una ruota dell'omnibus, e finito di

    rompere il vecchio carretto Anceau.

    Vedendo ci l barricata si mise a ridere.

    Continuate, - grid Bossuet agli artiglieri.

    8. GLI ARTIGLIERI SI FANNO PRENDERE SUL SERIO

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 70

    Circondarono Gavroche.

    Ma non ebbe tempo di raccontare nulla. Mario, fremente, lo

    trasse in disparte.

    - Che vieni a fare, qui?

    - Oh bella! - rispose il fanciullo. - E voi?

    E guard fisso Mario con la sua sfrontatezza epica; e i suoi

    occhi erano ingranditi dall'intrepida luce che contenevano.

    Mario prosegu con accento severo:

    - Chi ti ha detto di ritornare? Hai almeno consegnato la

    lettera al suo indirizzo?

    Gavroche non era senza qualche rimorso riguardo a quella

    lettera, di cui, per la fretta di ritornare alla barricata, si era

    disfatto, pi che non l'avesse consegnata. Era obbligato a

    confessare a se stesso di averla affidata un po'

    leggermente a quello sconosciuto, di cui non aveva

    nemmeno potuto distinguere il volto. E' vero che

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 71

    quell'uomo era a testa scoperta, ma questo non bastava.

    Insomma egli si faceva su quel punto delle piccole

    rimostranze interiori, e temeva i rimproveri di Mario; quindi

    per cavarsi d'impaccio, adott il procedimento pi

    semplice: ment con audacia.

    - Cittadino, ho consegnato la lettera al portinaio. La

    signora dormiva. La ricever allo svegliarsi.

    Inviando quel biglietto, Mario aveva due scopi, dire addio a

    Cosetta e salvare Gavroche; ma dovette contentarsi della

    met di quanto desiderava.

    Intanto, l'invio della lettera e la presenza del signor

    Fauchelevent nella barricata, questo ravvicinamento gli si

    present alla mente. Mostr a Gavroche il signor

    Fauchelevent.

    - Conosci quell'uomo?

    - No, - rispose Gavroche.

    Come abbiamo gi ricordato, aveva visto infatti Valjean

    solo di notte.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 72

    Le congetture torbide e traballanti sbozzate dalla mente di

    Mario svanirono. Che cosa ne sapeva egli delle opinioni del

    signor Fauchelevent? Forse era un repubblicano; quindi la

    sua presenza era del tutto naturale in quella mischia.

    Intanto Gavroche era gi all'altro estremo della barricata

    gridando: - Il mio fucile!

    Courfeyrac glielo fece restituire.

    Il birichino avvert "i compagni", com'egli li chiamava, che

    la barricata era bloccata, e che egli aveva durato non poca

    fatica per ritornare. Un battaglione di linea, i cui fucili a

    fasci erano nella Petite-Truanderie, guardava il lato della

    via del Cigno; dal lato opposto, la guardia municipale

    occupava la via del Predicatori: di fronte, avevano il grosso

    dell'esercito.

    Dopo le quali informazioni, Gavroche aggiunse:

    - Vi autorizzo a conciarli come meritano.

    Intanto Enjolras, dietro alla sua feritoia, con l'orecchio teso

    spiava.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 73

    Gli assalitori, senza dubbio poco soddisfatti del colpo di

    cannone, non l'avevano ripetuto.

    Una compagnia di fanteria di linea era andata a occupare

    l'estremit della via, dietro il cannone: i soldati

    disselciavano il mezzo della via e vi costruivano con le

    pietre un muricciolo basso, una specie di scarpa, che non

    aveva pi di diciotto pollici di altezza, e che faceva fronte

    alla barricata. Nell'angolo a sinistra di quella scarpa si

    vedeva la testa di colonna di un battaglione di guardia

    nazionale del circondario, ammassato nella via San Dionigi.

    Enjolras, sempre di vedetta, credette di distinguere il

    rumore particolare che si fa quando si ritirano dai cassoni

    le cartucce a mitraglia, e vide il capo-pezzo cambiare il

    puntamento e piegare leggermente a sinistra la bocca del

    cannone. Quindi i cannonieri si misero a caricarlo, e il

    capo-pezzo, presa egli stesso la miccia, l'avvicin al

    focone.

    - Abbassate la testa, accostatevi al muro e gi tutti, in

    ginocchio lungo la barricata! - grid Enjolras.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 74

    Gli insorti, che avevano lasciato i loro posti di battaglia

    all'arrivo di Gavroche, ed erano sparsi dinanzi all'osteria, si

    precipitarono alla rinfusa verso la barricata; prima che

    l'ordine di Enjolras fosse eseguito, avvenne lo sparo col

    rantolo spaventoso di una scarica di mitraglia. E tale era

    infatti.

    Il colpo, diretto verso il vano tra la barricata e la casa

    vicina, aveva rimbalzato sul muro, e quel terribile rimbalzo

    fece due morti e tre feriti.

    Se si continuava cos, la barricata non poteva resistere. La

    mitraglia penetrava.

    Ci fu un mormorio costernato.

    - Impediamo ad ogni modo il secondo colpo - disse

    Enjolras.

    E, spianata la carabina, prese di mira il capo-pezzo, che in

    quel momento, chino sulla culatta del cannone, rettificava

    e fissava definitivamente il tiro.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 75

    Quel capo-pezzo era un bel sergente cannoniere,

    giovanissimo, biondo, col viso dolcissimo, con la fisionomia

    intelligente, propria di quell'arma predestinata e

    formidabile che, a forza di perfezionarsi nell'orrore, deve

    finire per uccidere la guerra.

    Combeferre, in piedi vicino a Enjolras, contemplava quel

    giovane.

    - Che peccato! - disse. - Che orribile cosa sono queste

    carneficine! Su via, quando non ci saranno pi re, non ci

    saranno pi guerre. Tu, Enjolras, prendi di mira quel

    sergente, ma non lo guardi. Figurati che un grazioso

    giovane, e intrepido, si vede che riflette; sono molto

    istruiti, quei giovani artiglieri; ha un padre, una madre, una

    famiglia, probabilmente ama, ha tutt'al pi venticinque

    anni, potrebbe essere tuo fratello.

    - Lo , - rispose Enjolras.

    - S, - riprese Combeferre, - ed anche mio. Ebbene non

    uccidiamolo.

    - Lasciami stare. Quel che necessario, necessario.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 76

    E una lacrima scorse lentamente sulla gota di marmo di

    Enjolras.

    Nello stesso tempo tir il grilletto della carabina. Brill un

    lampo: l'artigliere gir due volte su se stesso con le braccia

    tese in avanti e la testa alta come per aspirare l'aria, quindi

    si rovesci di fianco sul pezzo e vi rimase immoto. Si

    vedeva dal centro del dorso uscire diritto uno zampillo di

    sangue. La palla gli aveva attraversato il petto da parte a

    parte. Era morto.

    Si dovette trasportarlo e sostituirlo con un altro; erano

    alcuni minuti guadagnati.

    9. USO DI QUELLA VECCHIA DESTREZZA DI

    BRACCONIERE E DI QUEL TIRO INFALLIBILE CHE

    INFLUIRONO SULLA CONDANNA DEL 1796.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 77

    Nella barricata si incrociavano le opinioni. Il tiro del

    cannone stava per ricominciare, e con quella mitraglia era

    questione di un quarto d'ora. Era assolutamente necessario

    ammortire i colpi.

    Enjolras lanci quest'ordine:

    - Bisogna mettere l un materasso.

    - Non ne abbiamo - rispose Combeferre; - ci sono sopra i

    feriti.

    Valjean, seduto in disparte sopra un pilastrino, all'angolo

    della bettola, col fucile tra le gambe, fino a quel momento

    non aveva preso parte a niente di quanto avveniva, e

    pareva non udire i combattenti dire intorno a lui: - Ecco un

    fucile che non fa nulla.

    All'ordine di Enjolras, si alz.

    Il lettore ricorder che, all'arrivo dell'assembramento in via

    della Chanvrerie, una vecchia, prevedendo la moschetteria,

    aveva messo un materasso dinanzi alla propria finestra.

    Era una finestra di granaio, sul tetto d'una casa a sei piani

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 78

    situata un po' in fuori alla barricata. Il materasso, posto di

    traverso e sostenuto di sotto da due pertiche per far

    asciugare la biancheria, era retto in alto da due corde, che

    da lontano sembravano spaghi ed erano annodate a due

    chiodi infissi negli stipiti della finestra.

    Sullo sfondo del cielo, le due corde si vedevano

    distintamente come capelli.

    - Qualcuno pu prestarmi una carabina a due colpi? -

    chiese Valjean.

    Enjolras, che aveva ricaricato la sua, gliela porse.

    Valjean prese di mira la finestra e tir.

    Il colpo spezzo una delle due corde che reggevano il

    materasso, che rest cos appeso a un solo filo.

    Valjean tir il secondo colpo; l'altra corda and a sferzare i

    vetri della soffitta, e il materasso, sdrucciolando tra le due

    pertiche, cadde nella via.

    La barricata applaud.

  • I MISERABILI VOL. III

    EBOOGLE 2010 DATAZIENDA S.r.l Tutti i diritti riservati - Vietata qualunque duplicazione

    www.eboogle.it 79

    Tutte le voci gridarono:

    - Ecco un materasso.

    - Si - osserv Combeferre, - ma chi andr a prenderlo?

    Infatti il materasso era caduto fuori della barricata, tra gli

    assedianti e gli assediati. Ora la morte del sergente

    artigliere aveva inas