iis margherita hack190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani...
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IIS “MARGHERITA HACK”
Enrico Benaglia – “Ballerina”, 2010 - Pastello
PTOF (PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE)
A.S. 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019
Aggiornato al 2 Ottobre 2017 dal Collegio dei Docenti con delibera n° 3 e approvato dal Consiglio
di Istituto al 18 Ottobre 2017 con delibera n° 47.
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INDICE
PTOF Pag. 1
PREMESSA Pag. 6
ATTO DI INDIRIZZO Pag. 7
LA NOSTRA MISSION Pag. 13
LA VISION Pag. 14
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE Pag. 16
GLI INDIRIZZI SCOLASTICI DELL'ISTITUTO
- LICEO SCIENTIFICO
- LICEO LINGUISTICO
- ISTITUTO TECNICO "AMMINISTRAZIONE,
FINANZA E MARKETING" (AFM)
- ISTITUTO TECNICO “COSTRUZIONE,
AMBIENTE E TERRITORIO” (CAT)
- “COSTRUZIONE, AMBIENTE E TERRITORIO”
(CAT) – CORSO SERALE
- ISTITUTO PROFESSIONALE – SETTORE
COMMERCIALE:
“PROMOZIONE COMMERCIALE E
PUBBLICITARIA”
Pag. 19
AUTOVALUTAZIONE D'ISTITUTO Pag. 41
AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL PIANO
NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE (PNSD)
Pag. 43
OFFERTA FORMATIVA Pag. 49
MODALITA’ DI VALUTAZIONE Pag. 51
METODOLOGIE DIDATTICHE Pag. 63
INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ Pag. 68
PIANO TRIENNALE PER L’INCLUSIONE Pag. 75
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 66 Pag. 76
PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL
PERSONALE DOCENTE E ATA
Pag. 79
ISTRUZIONE DOMICILIARE E INTERVENTI IN
REMOTO PER ALUNNI IN OSPEDALE
Pag. 82
ORGANICO POTENZIATO Pag. 86
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
- DIRIGENTE SCOLASTICO;
- PERSONALE DI SEGRETERIA;
- COLLABORATORI DEL DIRIGENTE;
- REFERENTE DI PLESSO;
- FUNZIONI STRUMENTALI;
- COORDINATORI DI DIPARTIMENTO;
Pag. 88
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- ANIMATORE DIGITALE;
- COORDINATORI DI CLASSE;
- COMITATO DI VALUTAZIONE;
- RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA;
- RAPPORTI COL TERRITORIO;
VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE Pag. 103
REGOLAMENTO D’ISTITUTO Pag. 103
I SERVIZI DEL NOSTRO ISTITUTO:
- SPORTELLO D’ASCOLTO PSICOLOGICO;
- ORIENTAMENTO;
- ACCOGLIENZA TIROCINANTI
ALL’ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI
DOCENTI (TFA);
Pag. 104
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PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
(PTOF)
DPR275/99, ART.3 – Legge 107/15, ART. 1, C. 14
Comma 14
L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275
è sostituito dal seguente:
«Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). –
1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il
piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento
fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche
ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le
singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.
2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi,
determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto
culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione
territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni
metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e
indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:
il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla
base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di
autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con
disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei
limiti delle risorse previste a legislazione vigente;
il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa.
3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e
ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto
dall'articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di
infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione
scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28
marzo 2013, n. 80.
4. Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della
scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il
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piano è approvato dal consiglio d'istituto.
5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti
con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche
operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli
organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli
studenti».
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PREMESSA
IL COLLEGIO DOCENTI
- VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema
nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
- PRESO ATTO quanto previsto dall’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:
1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di Ottobredell'anno scolastico precedente
il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);
2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività
della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;
3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;
4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti
d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale
unico dei dati della scuola;
- TENUTO CONTO degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di
amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo e delle proposte e
dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;
REDIGE
il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Il piano potrà essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre per tener conto di eventuali
modifiche necessarie.
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ATTO DI INDIRIZZO
Atto d'Indirizzo del Dirigente Scolastico per la predisposizione del Piano Triennale
dell'Offerta Formativa ex art. 1, comma 14, legge n. 107 /2015.
Visto l'art. 25 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Visto l'art. 14 del C.C.N.L., commi 2,3,4 dellì\rea V relativo al quadriennio normativo 2006/2009;
Visto il d.p.r. n. 275 dell'8 marzo 1999 così come modificato ed integrato dalla Legge n. 107 del 13
luglio 2015;
Visto l'art. 1, commi 14, 15, 16, 17, 29, 40, 63, 78, 85, 93 della Legge n. 107/2015;
Visti i decreti legislativi n.62 e n.66 del 2017, che introducono rispettivamente norme sulla
valutazione e sull’inclusione;
VISTA la candidatura n.32261 inoltrata in data 14/11/2016 progetto “Tutti insieme….Per una
scuola Aperta”;
VISTA la nota MIUR prot.0027530 del 12/07/2017 relativa alla pubblicazione delle graduatorie
definitive dei progetti, nella quale l’Istituto Superiore “Margherita Hack” di Morlupo è stato
collocato al posto 182 con punteggio 48,7500;
Presa visione della Nota MIUR del 1° settembre 2015, relativa al Rapporto di Autovalutazione e al
Piano di Miglioramento;
VISTO l’art. 1 della Legge 13 luglio 2015 n. 107,
• commi da 12 a 19: Piano Triennale dell’Offerta Formativa;
• commi da 56 a 62: Piano Nazionale Scuola Digitale:
• commi da 70 a 72: Reti tra Istituzioni Scolastiche;
• commi da 121 a 125: Carta elettronica per aggiornamento docenti di ruolo, in particolare
comma 124 - “ la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e
strutturale, nell’ambito degli adempimenti connessi con la funzione docente; “Le attività di
formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il Piano
Triennale dell’Offerta Formativa”;
VISTO che il Piano di Formazione e Aggiornamento del personale docente deve essere sviluppato
in coerenza con il Piano di Miglioramento di cui al D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013- “Regolamento sul
sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”;
VISTO il Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione di attività formative, adottato ogni
tre anni con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca- comma 124, Legge
13 luglio 2015 n. 107;
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VISTA la nota MIUR prot. n. 2805 dell’11/12/2015 - Orientamenti per l’elaborazione del Piano
Triennale dell’Offerta Formativa - Piano di Formazione del Personale – Reti di scuole e
collaborazioni esterne: “La Legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il
personale";
Tenuto conto che l'Istituto IIS “Margherita Hack” elabora il piano dell'offerta formativa sulla
base, sia dei documenti nazionali per la predisposizione dei curricoli di istituto sia delle
caratteristiche e dei bisogni degli alunni/studenti, oltre che delle esigenze espresse dalle famiglie,
nonché delle offerte educative programmate sul territorio;
comunica al Collegio dei docenti
i seguenti indirizzi generali relativi alla realizzazione delle attività didattiche, formative e
organizzative della scuola, in una logica di continuità con le buone pratiche già esistenti e
all'interno di una prospettiva orientata alla successiva e puntuale pianificazione triennale
dell'offerta formativa:
Rendere coerente gli orientamenti e le scelte indicate nel Piano dell'Offerta Formativa 2017/2018
con quanto emerso dal Rapporto di Autovalutazione dell'istituto e con quanto previ sto dal relativo
Piano di Miglioramento:
PRIORITA' TRAGUARDO DESCRIZIONE TRAGUARDO ORIENTAMENTI E MISURE PROPOSTE PER LA RISOLUZIONE
Riqualificazione delle pratiche didattiche e di progettazione
didattica;
Orientamento didattico verso la promozione delle competenze
(con riduzione significativa del tasso di trasmissione delle
conoscenze);
rasformazione delle aule-classi in aule di lavoro o didattiche
e sperimentazione di percorsi laboratoriali anche in direzione
metacognitiva;
Organizzazione in senso digitale di ambienti di apprendimento,
di percorsi didattici e di attività di studio;
Predisposizione di contesti e interventi educativi mirata alla
costruzione di un clima relazionale positivo e allo sviluppo di
comportamenti e di atteggiamenti orientati al rispetto reciproco
e delle regole stabilite insieme, alla partecipazione attiva, alla
non violenza e alla convivenza civile;
Partecipazione (personale e di gruppo) dei docenti alla
costruzione e all'attuazione quotidiana della scuola come
Comunità;
Incrementare il numero di docenti in 'formazione" e "ricerca";
Stimolare i docenti ad una dettagliata "lettura" dei documenti
programmatici nazionali (Indi cazioni Nazionali per i Licei e
Linee Guida per gli Istituti Tecnici);
Raccordare stili di insegnamento adeguati alle procedure di
lavoro innovative esplicitati nei progetti educativi e didattici
sperimentali e le modalità ordinarie e quotidiane di
organizzazione e gestione dell'intervento educativo e didattico
(ancora, talvolta, fin troppo "trasmissivo" e scarsamente
"partecipativo" e "laboratoriale'; anche quando espresso negli
"ambienti laboratoriali").
Risultati nelle prove
standardizzate
nazionali
Istituto tecnico: migliorare
i risultati nelle prove
standardizzate.
Ridurre di 1,5 punti la
differenza rispetto a scuole
di medesimo benchmark.
AREA ESITI DEGLI STUDENTI
Risultati scolastici
Scuola: migliorare le
competenze di base nella
matematica e nelle lingue
nel I biennio.
Liceo: ridurre il numero di
trasferimenti in uscita nel I
biennio.
Ridurre del 20% il numero
degli studenti del primo
biennio con giudizio sospeso.
Rientrare nella media
provinciale dei trasferimenti
in uscita.
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1. In riferimento ai decreti legislativi n.62 e n.66 del 2017, che introducono rispettivamente
norme sulla valutazione e sull’inclusione.
PRIORITA' TRAGUARDO DESCRIZIONE TRAGUARDO ORIENTAMENTI E MISURE PROPOSTE PER LA RISOLUZIONE
• ridurre/gestire i problemi di comportamento e di relazione e
promuovere un adeguato clima educativo/relazionale,
aumentare le occasioni di cooperazione e solidarietà;
• ridurre numero e l'entità dei provvedimenti disciplinari e
delle insufficienze nel comportamento;
• migliorare le modalità di relazione con gli studenti anche
modificando in positivo le modalità comunicative e di
riferimento nei loro confronti;
• ideare, predisporre, attuare specifici progetti educativi
condividendone esiti e percorsi con gli studenti;
• migliorare il clima e i contesti educativi per la promozione di
una sempre più efficace integrazione scolastica;
• ricavare e sperimentare nelle esperienze formative realizzate
con le imprese sollecitazioni educative derivanti dalle attività di
lavoro;
• promuovere forme di cura, di aiuto e di tutoring tra gli
studenti.
AREA ESITI DEGLI STUDENTI
Validazione delle griglie di
valutazione e produzione da
parte dei Dipartimenti di
prove di verifica atte alla
valutazione.
Competenza chiave n. 1
(“Costruzione del sé”) per
la costruzione di un
curricolo di scuola.
Competenze chiave
e di cittadinanza
AREA DI PROCESSO
Curricolo,
progettazione e
valutazione
Progettazione di attività laboratoriali per l’area
linguistica (L1 eL2) e matematica e delle pratiche
valutative relative alle attività.
Ambiente di
apprendimento
Completamento delle aule informatizzate e la
realizzazione di aule 2.0 per modificare
l’approccio metodologico e accrescere la
sostenibilità di attivi
Continuita' e
orientamento
Costruire un curricolo in continuità con le scuole
di I gr del distretto, condividendo le metodologie
per la formazione in area linguistica e matem.
Orientamento
strategico e
organizzazione della
scuola
Implementazione dei tutor di materia e dello
studio assistito “tra pari”
Sviluppo e
valorizzazione delle
risorse umane
Formazione dei Docenti per l’elaborazione del
curricolo per competenze.
Enti Locali: rafforzare la mobilità
Coinvolgere le famiglie degli alunni del biennio,
soprattutto di coloro che non hanno seguito il
consiglio orientativo della scuola di primo grado
Integrazione con il
territorio e rapporti
con le famiglie
AREA DI PROCESSO
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La prima rinvia alla valutazione degli alunni, il collegio dei docenti, sulla base del D.Lgs. n.62 del
2017 che apporta consistenti modifiche al vecchio decreto DPR 122 del 2009, è chiamato a
definire criteri e modalità di valutazione, quantomeno per armonizzare l’esistente alle nuove
norme in materia di valutazione, nella prospettiva di inserire il tutto, successivamente, nel piano
triennale della scuola. Il decreto n. 62 rimodula anche la valutazione del comportamento, lo
svolgimento e l’esito dell’esame di Stato conclusivo del primo e del secondo ciclo di istruzione, in
aggiunta all’adempimento di altre questioni di estrema importanza. La seconda area afferisce
all’inclusione scolastica che si arricchisce di nuove disposizioni a seguito dell’approvazione del
D.Lgs. n. 66 del 2017; sarà perciò necessario prendere contezza delle nuove norme
sull’inclusione, anche se alcune di esse, come ad esempio la predisposizione del PEI (Piano
educativo individualizzato) di cui all’art.12 della legge 104 del 1994, modificato dall’art.7 del
decreto 66, saranno applicabili solo a partire dal 2019, il collegio potrà riflettere sul Piano per
l’inclusione (art.8), sul ruolo assegnato ai GLI (Gruppi di lavoro per l’inclusione) a livello di
istituzione scolastica (art.9), sulle attività di formazione in servizio per il personale della scuola
(art.13) e sull’utilizzo delle risorse umane, per favorire il processo di inclusione scolastica,
giacché l’art.14, allo scopo di valorizzare le competenze professionali e garantire la piena
attuazione del Piano annuale di inclusione, pone in capo al dirigente scolastico la possibilità di
poter proporre ai docenti dell’organico dell’autonomia di svolgere anche attività di sostegno
didattico, purché in possesso della specializzazione, in coerenza con quanto previsto dall’
articolo 1, commi 5 e 79, della legge 13 luglio del 2015, n. 107.
I docenti sono invitati anche a considerare i criteri per la valutazione dell’inclusione scolastica
elencati nell’art.4 del decreto 66 dato che detti criteri rappresentano il punto di partenza da
cui l’INVALSI, sentito l’Osservatorio permanente sull’inclusione scolastica di cui all’art.15 del
presente decreto, definirà gli indicatori. Ogni singolo criterio costituisce infatti uno spazio di
azione per intervenire e modificare prassi già in uso.
In ultimo, le due aree individuate convergono sulla valutazione degli alunni disabili e sulla
valutazione degli alunni con disturbi specifici di apprendimento, normativa anch’essa rivista dal
decreto n.62.
A riguardo dell'azione educativa da rivolgere nei confronti degli studenti diversamente abili o,
comunque, bisognosi di una particolare attenzione e cura educativa, i docenti (di sostegno e
curricolari) si impegneranno a:
inserire l'azione educativa/didattica rivolta al soggetto in difficoltà nel contesto
esperienziale e operativo della classe, cercando opportuni e plausibili "punti di contatto";
legare la progettazione educativa e didattica per lo studente a quella della classe,
assicurando un sempre maggiore e più proficuo coordinamento tra le figure professionali ed
educative;
intervenire sul curricolo della classe per permettere "entrate" agli studenti diversamente
abili;
sperimentare forme di innovazione didattica anche col supporto delle strumentazioni
tecnologiche;
"aprire" laboratori e attività laboratoriali sollecitando le propensioni personali e le dinamiche
relazionali e cooperative;
ricavare e sperimentare nelle esperienze formative realizzate con le imprese sollecitazioni
didattiche derivanti dalle attività di lavoro;
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predisporre un calendario settimanale delle attività da sviluppare con lo studente
diversamente abile comprensiva dell’indicazione dei luoghi, delle persone (docenti, studenti,
ecc.), delle relative motivazioni;
aumentare la quantità delle risorse finanziarie e la qualità degli interventi progettuali che
l'istituto dispone per gli studenti diversamente abili;
promuovere attività di formazione su argomenti connessi all'integrazione e inclusione
scolastica;
promuovere forme di cura, di aiuto e di tutoring tra gli studenti (anche da parte dello
studente diversamente abile nei confronti dei suoi compagni);
stimolare anche il soggetto diversamente abile alla responsabilità delle proprie azioni.
2. Dall’analisi dei bisogni formativi emersi dal RAV si evidenzia la necessità di attivare iniziative di
formazione che potenzino le competenze per raggiungere i traguardi individuati che saranno
attivate/riconosciute nel triennio privilegeranno le seguenti aree:
Progettare per Competenze;
Valutare e Certificare le Competenze;
Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento
Inclusione e disabilità
L’Istituto organizzerà, sia singolarmente che in Rete con altre scuole, corsi e iniziative che
concorrono alla formazione del personale sulle tematiche sopra individuate. E’ prevista inoltre la
possibilità di svolgere attività individuali di formazione scelte liberamente da ciascun docente, ma
con riferimento al RAV, al Piano di Miglioramento e alle priorità formative e ai traguardi
individuati per questa Istituzione Scolastica.
Si precisa che sarà riconosciuta e incentivata la libera iniziativa dei docenti, da “ricondurre
comunque a una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze degli insegnanti e
quindi la qualità dell’insegnamento”- nota MIUR prot. n. 000035 del 07/01/2016 ” Indicazioni e
orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale”, la quale
definisce l’impostazione delle attività formative di Istituto, fondata sulla dimensione di rete delle
scuole e incentrata sui seguenti temi strategici:
competenze digitali e per l’innovazione e per l’innovazione didattica e metodologica;
competenze linguistiche;
inclusione, disabilità, integrazione, competenze di cittadinanza globale;
potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e alla
comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze
matematiche;
la valutazione.
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La misura minima di formazione (in termini di ore) che ciascun docente, a partire dall'anno
scolastico 2016/17, dovrà certificare a fine anno, è di almeno 25 ore di formazione annuale, salvo
diverse indicazioni fornite dal MIUR e/o dal Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione
delle attività formative e successive modifiche o integrazioni.
Un piano di formazione verrà predisposto per il personale ATA prevedendo, quindi, una stretta
sinergia con i servizi generali e amministrativi, per i quali il dirigente scolastico, ai sensi dell'art.
25 comma 5del D. Lgs. n. 165/2001, fornisce al DSGA le direttive di massima che costituiscono
linee di guida, di condotta e di orientamento preventivo sullo svolgimento delle specifiche attività
previste dai servizi. Le tematiche riguarderanno:
- Acquisizione di basilari conoscenze sulla sicurezza sul luogo di lavoro;
- Acquisizione di competenze informatiche per muoversi sulla piattaforma della pubblica
amministrazione
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LA NOSTRA MISSION
La mission dell’Istituto “Margherita HACK” si articola nei seguenti punti:
Offrireunadidatticaqualificata;
Nell’ambito dell’attività formativa offrire pari dignità sia alla cultura tecnico-scientifica,
sia a quella umanistica;
Educare alla Cittadinanza attiva e al rispetto della legalità;
Promuovere uncomportamento eticamente corretta nella scuola e nella società;
Migliorare i servizi didattici e non;
Favorire la piena formazione culturale e la crescita psicologica degli studenti;
Promuovere curiosità e interesse per il sapere e l’apprendimento attraverso strategie
didattiche che pongano al centro l’interesse per la scoperta;
Promuovere negli studenti le capacità di riflessione critica, l’autonomia operativa, la
corretta interazione con adulti e gruppo dei pari, nel rispetto delle regole della convivenza
civile;
Offrire pari opportunità formative a tutti gli studenti nel rispetto dei bisogni dei singoli,
per arginare fenomeni di disagio, ripetenza e abbandono scolastico.
Principi ispiratori
Art. 3 della Costituzione italiana
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese”
Nel rispetto dei valori della Costituzione della Repubblica Italiana la comunità scolastica:
promuove la formazione umana, morale e civile dello studente.
rimuove al suo interno qualsiasi forma di discriminazione.
tutela la diversità come forma di arricchimento culturale.
La scuola nella specificità della sua azione didattica:
assicura la libertà di insegnamento nel rispetto della personalità dell’alunno e del suo diritto
all’apprendimento.
impegna tutte le risorse disponibili al fine di garantire la continuità formativa e prevenire
la dispersione scolastica.
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VISION
La vision dell’Istituto “Margherita HACK” si articola nei seguenti punti:
1. L’istituto, nella promozione delle attività formative curriculari e non, si propone come punto
di riferimento per il territorio, attivando tutte le relazioni possibili con enti ed istituzioni
pubbliche e private.
2. L’organizzazione scolastica deve tendere all’integrazione delle risorse e delle capacità di
ciascuno, per migliorare la qualità del servizio all’utenza, attraverso le seguenti azioni:
disponibilità dei docenti per la formazione e l’aggiornamento delle proprie competenze
professionali al fine di innovare la didattica;
disponibilità del personale a monitorare il funzionamento dell’organizzazione, a
riflettere sugli esiti del PTOF, a discutere sui punti critici dell’organizzazione per
condividere percorsi di miglioramento;
individuazione di percorsi mirati, individualizzati e personalizzati, ai fini del recupero
delle carenze e del contenimento della dispersione scolastica.
3. Il successo scolastico per tutti gli studenti dovrà essere garantito, per quanto è possibile,
dalla personalizzazione dei percorsi formativi e dall’individualizzazione delle strategie di
apprendimento, valorizzando i diversi stili cognitivi degli studenti e le risorse dell’organico
potenziato.
CONDIVISIONE e CORRESPONSABILITA’ nella progettazione ed attuazione del PTOF da parte
di tutte le componenti scolastiche: Dirigente, Docenti, Ata, Genitori, Alunni
UNITARIETA’ del progetto formativo del PTOF, nell’ottica del miglioramento continuo derivante
da processi di monitoraggio e valutazione.
COERENZA delle attività e dei progetti in relazione al profilo formativo dello studente, al
curriculum e alle azioni di miglioramento, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
A. potenziare gli apprendimenti curricolari, soprattutto, nelle discipline ove si registrano con
maggiore frequenza i debiti formativi: Matematica, Fisica, Latino, Lingue straniere.
B. incrementare le abilità di base nelle lettura, comprensione e produzione di testi di diversa
natura e tipologia, abilità ritenute trasversali a tutte le discipline.
C. rafforzare la scelta dell’indirizzo frequentato e prevenire disagi ed abbandoni attraverso
la scelta di iniziative di carattere orientativo.
D. cogliere tutte le opportunità proposte dal territorio per attività che arricchiscano l’offerta
formativa e che siano coerenti con il profilo formativo dello studente, perché all’Istituto
sia riconosciuto un ruolo centrale di promozione culturale nell’ambito del Distretto 31.
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L’Istituto comprende indirizzi di studio molto diversi tra loro, che condividono obiettivi educativi
generali ma con differenti obiettivi specifici:
Liceo Scientifico il compito prioritario è quello di preparare gli studenti per l’accesso alla
formazione universitaria, tenendo conto delle caratteristiche delle diverse facoltà a cui
possono accedere.Per raggiungere questo obiettivo è necessario sviluppare la serietà nello
studio, inteso come impegno prioritario e costante, articolato in due momenti egualmente
centrali, quali sono il lavoro scolastico con gli insegnanti e i compagni all’interno della classe
e il lavoro individuale a casa, che, con la sua regolarità, consente di dare profondità e
solidità all’apprendimento.
Liceo Linguistico è adatto soprattutto a chi ha buone attitudini comunicative e particolare
interesse per lo studio di più sistemi linguistici e culturali dell’area europea ed extra-
europea.
Educare poi alla autonomia dello studio, ed anche al piacere e all'impegno dello studio, è
fondamentale, se rapportato al proseguo degli studi universitari. Altrettanto fondamentale
è far acquisire agli studenti consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie performance,
incoraggiandoli e motivandoli, ma anche evidenziando gli eventuali limiti e le possibilità di
miglioramento. E’ importante sottolineare il valore educativo anche degli esiti incerti o
negativi, che non hanno valore punitivo, ma indicano allo studente ed ai suoi genitori il livello
raggiunto e il cammino da percorrere per arrivare all’obiettivo, sempre considerando che un
voto non è mai un giudizio sulla persona, ma sulle abilità che la persona ha raggiunto in alcuni
ambiti.L’esperienza, anche statistica, di questi anni conferma come una scuola costruita
sulla ricchezza dell’offerta culturale e sulla cura dell’impegno individuale possa assicurare
agli studenti esiti futuri positivi.
Indirizzi Tecnici e Professionali consentono di formare giovani capaci di rispondere alla
domanda di specializzazione espressa dal tessuto produttivo e dei servizi della zona e
contribuire così al successo del “Made in Italy”. Negli ultimi anni si è verificato, su tutto il
territorio, un crescente sviluppo - nel campo dell’edilizia e in quello artigianale/industriale -
di aziende di vari settori e per questo motivo si è avvertito sempre più il bisogno di
assumere dei giovani professionisti diplomatisi nelle scuole che gravitano nello stesso
bacino d’utenza.L’Istituto Tecnico e Professionale da anni promuove, per gli studenti,
periodi di lavoro presso le aziende, le imprese e gli studi di progettazione tecnica e di
contabilità presenti nel territorio. La specificità dei corsi offerti permette infatti
l’inserimento degli alunni nelle realtà professionali locali, limitando il fenomeno del
pendolarismo diffuso nei nostri Comuni.La formazione offerta è comunque di qualità tale da
consentire il proseguimento degli studi post- diploma, nell’ambito dell’Istruzione Tecnica
Superiore o in ambito universitario.Dall’anno 2015/2016 l’alternanza Scuola-Lavoro è
divenuta obbligatoria sia per l’ordine liceale che tecnico e professionale, a partire dalle
classi terze secondo quanto disposto dalla legge 107/2015, della “La buona Scuola“.
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DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE
L’Istituto d’Istruzione Superiore “Margherita HACK” risulta dalla fusione di due scuole superiori:
il Liceo Scientifico “Giuseppe Piazzi”, con sede a Morlupo, e l’I.I.S. “VIA FALISCA”, con sede a
Rignano Flaminio. L’unione è avvenuta nell’ambito del dimensionamento della rete scolastica della
regione Lazio per l’a.s. 2012/2013. L’I.I.S. “VIA FALISCA” raccoglieva in sé diversi indirizzi di
studio: Tecnico Commerciale, Tecnico per Geometri e Professionale per la Grafica Pubblicitaria.
La riforma delle scuole superiori, di cui ai D.P.R. n.87 e n.88 del 2010, ha modificato in maniera
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sostanziale gli indirizzi tecnici e professionali, pertanto l’I.T.C.G. - I.P.S.C.T. “Pier Luigi Nervi”
offre i seguenti indirizzi:
Tecnico Tecnologico: Costruzioni, Ambiente e Territorio (C.A.T.);
Tecnico Economico: Amministrazione, Finanza e Marketing (A.F.M.);
Professionale per i servizi Commerciali, opzione Promozione Commerciale e
Pubblicitaria.
La sensibilità nei confronti delle lingue e delle culture straniere si è concretizzata nell’A.S. 2015-
2016 con l’apertura di un nuovo indirizzo di studio: il Liceo Linguistico con sede a Morlupo.
Ne risulta una realtà scolastica fortemente variegata e differenziata, al servizio dei bisogni del
XXXI distretto scolastico. Il territorio si caratterizza per un’economia mista, nonché per un
certo ceto di professionisti e impiegati, perlopiù pendolari verso la capitale. La scuola si pone
come centro di risorse e competenza utili al territorio, in quanto ha contribuito a dare vita ad una
collaborazione con alcune istituzioni del territorio e con le amministrazioni comunali.
La scarsità di opportunità culturali, nel territorio, spinge la scuola ad offrire percorsi scolastici
ben strutturati che favoriscano una solida formazione dell’istruzione.
Contesto socio-culturale degli studenti
Il nostro Istituto, situato in un contesto che sta conoscendo negli ultimi tempi un significativo
incremento degli immigrati (perlopiù dall’Est Europeo), attraverso la sua azione formativa, intende
veicolare i valori della legalità e dell’integrazione (una significativa percentuale degli iscritti è
straniera). Proprio per questo motivo, negli ultimi anni, è stata istituita la “Giornata di
Cittadinanza e Costituzione”, nella consapevolezza che la scuola deve essere inclusiva e che la
cultura è il miglior antidoto per prevenire i fenomeni della violenza e dell’intolleranza.
Data la particolare ubicazione dell’edificio scolastico, il 100% degli studenti del Liceo Scientifico
risulta pendolare: la scuola è infatti situata fuori dal centro urbano e non è quindi raggiungibile a
piedi neppure dagli studenti di Morlupo. I tempi necessari per raggiungere la scuola dipendono dal
comune di provenienza, ma non superano comunque un’ora. La percentuale dei pendolari è più
ridotta ma comunque significativa anche per la sede di Rignano Flaminio.
Gli studenti provengono da ambienti socio-culturali eterogenei tra loro. Le famiglie conducono un
tenore di vita discreto nella maggior parte dei casi, a cui spesso, corrisponde un livello culturale
adeguato a comprendere appieno la funzione e il ruolo dell'istituzione scolastica. Spesso, tuttavia,
le famiglie delegano alla scuola ogni forma di intervento per la soluzione di problemi pertinenti
all’ambito educativo familiare.
Fra gli obiettivi dell'Istituto vi è quello di fronteggiare il fenomeno della dispersione, in buona
parte legato a condizioni di disagio sociale e psicologico.
LA SCUOLA
Le due sedi scolastiche sono edifici costruiti appositamente per l'uso: l’edificio di Morlupo è stato
costruito nel 2003 e completato nel 2009 mentre l’edificio di Rignano Flaminio è stato costruito
nella prima metà degli anni ’90.
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Gli standard di sicurezza e salute sono rispettati. La scuola dispone di una dotazione di strumenti
multimediali (LIM, Proiettori, Computer con programmi per la grafica, per il disegno tecnico CAD,
per le lingue) in tutti gli ambienti adibiti a laboratorio, in tutte le aule del Liceo e si avvia, per
l’inizio dell’anno scolastico 2017/2018, a completare le dotazioni multimediali in tutte le aule del
plesso di Rignano Flaminio. Il Laboratorio Multimediale della sede del Liceo Scientifico è anche
Centro AICA per corsi ed esami per la Patente Europea del Computer (ECDL).
Attese e bisogni del Territorio
Morlupo e Rignano Flaminio si trovano al centro di un vasto territorio tra la Valle del Tevere e
quella del Treja. Nell'area sono presenti alcune zone dedite all’agricoltura e alla pastorizia, parchi
naturali (Veio, Sorbo, Treja) ed interessanti siti archeologici. Il quadro complessivo di spazi
sociali e ricreativi è modesto. Sono presenti strutture pubbliche, quali A.S.L. e Biblioteche
Comunali, e strutture private piccole e medie orientate allo sviluppo delle attività artigianali,
commerciali e terziarie in genere.
Nel tempo il territorio ha subito una trasformazione lenta, ma costante, e all’economia agro-
pastorale si è affiancato massicciamente il terziario. Ciò si deve, tra l'altro, alla vicinanza con la
capitale.
Il 90% o della popolazione attiva svolge la propria attività o nella zona o nella vicina Roma. I tassi
di disoccupazione rilevati nell'area sono comunque significativi. Nell'area Tiberina si concentrano
aziende, società, cooperative, imprese di costruzione e di trasformazione in molteplici settori.
Settimana della cultura
Sulla base delle proposte, avanzate dagli studenti, e delle esperienze maturate nel corso degli
ultimi due anni, la Scuola ritiene di inserire, per il triennio 2016-19, in modo organico nel
calendario scolastico d’Istituto la “Settimana della Cultura”. In tale periodo si concentrano
attività ed iniziative culturali, come ad esempio conferenze, visite guidate, teatro, cinema, ecc.,
da effettuare nell'ultima settimana di attività didattica precedente le vacanze di Natale.
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GLI INDIRIZZI SCOLASTICI DELL’ISTITUTO
LICEO SCIENTIFICO - MORLUPO
La “Riforma Gelmini” conferma il Liceo Scientifico come un corso di studi in grado di offrire una
preparazione ampia e completa, dato il sostanziale equilibrio tra discipline umanistiche e matematico-
scientifiche, tale da fornire allo studente un solido bagaglio culturale in vista del proseguimento degli studi
in qualsiasi facoltà universitaria. Con la riforma il corso vede significativamente rafforzato l’asse delle
discipline scientifiche, con l’introduzione della fisica sin dal biennio e con il potenziamento del monte ore
delle Scienze Naturali. E’ previsto, inoltre, lo studio della lingua e della cultura latina, con un monte ore
ridotto rispetto al passato. Il monte ore di matematica risulta invece potenziato e consentirà di dedicare
agli argomenti del programma tempi e spazi più distesi e più adeguati al tipo di corso, rispetto a quanto non
fosse possibile con il quadro orario dell’attuale liceo scientifico “ordinario”. E ‘ prevista anche l’introduzione
di elementi basilari di informatica. Nel curriculum è introdotta la disciplina “Cittadinanza e Costituzione”
sulla base del D.L. 01/09/2008 n.137 che prevede una rinnovata presa di coscienza del compito centrale
della scuola di formare i cittadini che siano responsabili e consapevoli nella società. La disciplina trova la sua
collocazione nell’area disciplinare storico- geografica.
Il nuovo liceo favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e
delle scienze naturali. Guida lo studente ad utilizzare le conoscenze, le competenze, le abilità per sviluppare
l’attitudine alla ricerca scientifico-tecnologica e per applicare correttamente le interazioni tra le diverse
forme del sapere anche attraverso l’esperienza e la pratica laboratoriale.
L’orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo
biennio, corrispondenti a 27 ore settimanali, e di 990 ore nel secondo biennio e nel quinto anno,
corrispondenti a 30 ore settimanali.
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Il piano degli studi del liceo scientifico in vigore nel corrente anno scolastico è indicato nellatabella
seguente.
1°biennio 2°biennio 5°
anno
1°
anno
2°
anno
3°
anno
4°
anno
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario annuale
Lingua e letteraturaitaliana 4 4 4 4 4
Lingua e culturalatina 3 3 3 3 3
Lingua e culturastraniera 3 3 3 3 3
Storia eGeografia 3 3
Storia 2 2 2
Filosofia 3 3 3
Matematica* 5 5 4 4 4
Fisica 2 2 3 3 3
Scienzenaturali** 2 2 3 3 3
Disegno e storiadell’arte 2 2 2 2 2
Scienzemotorie esportive 2 2 2 2 2
Religione cattolicao
Attivitàalternative 1 1 1 1 1
Totale ore 27 27 30 30 30
* con Informatica al primo biennio
**Biologia, Chimica, Scienze della Terra
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RISULTATI DI APPRENDIMENTO DEL LICEO SCIENTIFICO
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni,
dovranno:
aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storico- filosofico e
scientifico.
comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica, e i nessi
tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentali e quelli propri
dell’indagine di tipo umanistico.
saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica.
comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica,
anche attraverso la padronanza del linguaggio logico-formale; usarle in particolare nell’individuare e
risolvere problemi di varia natura.
saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di
problemi.
aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali
(chimica, biologia, scienze della terra, astronomia) e, anche attraverso l’uso sistematico del
laboratorio, una padronanza dei linguaggi specifici e dei metodi di indagine propri delle scienze
sperimentali.
essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo,
in relazione ai bisogni e alle domande di conoscenza dei diversi contesti, con attenzione critica alle
dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle più
recenti.
saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.
Per gli Obiettivi Specifici di apprendimento per il Liceo Scientifico si rimanda alla lettura delle Indicazioni
Nazionali, reperibili al seguente
indirizzointernet:http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/licei2010///indicazioni_nuovo_impaginato/_Liceo
%20s cientifico.pdf
ITINERARIO PROGETTUALE
L’obiettivo principale del Liceo Scientifico Giuseppe Piazzi, è quello di favorire il successo scolastico e
formativo degli studenti, offrendo i necessari strumenti critici e culturali per maturare una coscienza civile
e democratica, che consenta loro di inserirsi proficuamente nella società. Per questo motivo, gli itinerari di
apprendimento, nel primo biennio, sono stati strutturati secondo un modello didattico flessibile ed
orientante, tale da consentire il raggiungimento delle otto competenze della cittadinanza europea,
previste dal nuovo obbligo d’istruzione del 22 Agosto 2007, in ottemperanza alla raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 in merito alle competenze chiave per
l’apprendimento permanente. Tali competenze riguardano lo sviluppo delle seguenti attitudini metacognitive,
cognitive, progettuali, relazionali e comunicative
1. imparare ad imparare , in relazione della necessità di acquisire un metodo di studio.
2. progettare, in relazione alla capacità del giovane a darsi degli obiettivi riferiti alle conoscenze
apprese.
3. comunicare, in relazione alla capacità di comprendere ed usare la diversità delle forme di
comunicazione nei vari contesti d’uso.
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4. collaborare e partecipare, in relazione alla capacità di interagire positivamente con le altre persone
comprendendone i vari punti di vista.
5. agire in modo autonomo e responsabile, in relazione alla capacità di acquisire il valore delle regole
per attuare comportamenti responsabili.
6. risolvere problemi, in relazione alla capacità di affrontare e risolvere situazioni problematiche.
7. individuare collegamenti e relazioni, in relazione all’utilizzo di strumenti per affrontare la
complessità del reale.
8. acquisire ed interpretare l’informazione, in relazione allo sviluppo delle facoltà critiche, che
consentano allo studente di distinguere, nell’ambito dell’informazione, tra fatti ed opinioni.
Per il secondo biennio e il monoennio conclusivo, invece, il modello didattico si basa sull’approfondimento e
sull’estensione delle competenze specifiche e qualificanti proprie dell’indirizzo scientifico. Seguendo le
indicazioni dettate dalla normativa sull’Esame di Stato, si individuano percorsi formativi integrati tra le
discipline storiche e umanistiche, la lingua inglese e le materie più propriamente legate ai linguaggi
matematici e al pensiero scientifico. In questa prospettiva, la nostra scuola promuove l’apprendimento
consapevole di un metodo di studio basato sull’abitudine al collegamento interdisciplinare dei saperi,
sull’attitudine a cogliere e risolvere situazioni problematiche, sull’ agire nei diversi contesti.
La nostra scuola, valorizzando la sintesi di cultura umanistica e scientifica che rappresenta la tradizione del
Liceo scientifico, promuove per il triennio il consolidamento di un metodo di studio e di ricerca basato su:
1) Metodo: sviluppare la consuetudine ad un metodo scientifico di studio, le capacità logiche,
cognitive ed espressive, con una certa attenzione alle nuove tecniche della comunicazione.
2) La capacità di impostare correttamente e risolvere scientificamente i problemi.
3) L’attitudine a verificare il risultato del proprio lavoro e quanto si è appreso.
4) Il lavoro di gruppo.
Lo sviluppo di queste attitudini concorre all’unico obiettivo formativo di consegnare all’alunno il possesso
consapevole dei linguaggi del sapere, ponendolo sia nelle condizioni di rapportarsi al sistema produttivo sia di
proseguire con successo gli studi universitari che riterrà più idonei al suo profilo umano e al suo desiderio di
conoscenza.
In relazione a tali itinerari, il nostro Istituto, attraverso i Dipartimenti, ha individuato, le competenze che
gli studenti devono raggiungere al termine del biennio e del triennio:
Competenze in uscita dal primo biennio
Le competenze di uscita dal biennio sono indicate negli “Assi Culturali” (C.M. 92/2007). In particolare si fa
riferimento alle seguenti competenze:
dare una lettura ragionata delle varie tipologie testuali.
utilizzare in diversi contesti i vari codici linguistici.
essere in grado di storicizzare il testo.
saper sviluppare un’esposizione sul tema dato.
applicare leggi, principi, modelli di spiegazione su testi e problemi semplici.
comunicare in maniera efficace, attraverso una pluralità di strumenti.
saper rielaborare in modo personale le conoscenze acquisite.
Al termine del percorso del biennio viene rilasciata la certificazione delle competenze di cui al D.M. 9/2010.
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Competenze in uscita dal triennio
Il triennio è caratterizzato dalla prevalenza delle discipline di indirizzo, articolate in percorsi di area
Logico/Matematico/Naturalistica e Artistico/Storico/Letteraria, che concorrono al raggiungimento delle
seguenti competenze, secondo quanto stabilito dalla normativa preesistente:
dare una lettura ragionata e saper produrre varie tipologie testuali.
utilizzare in diversi contesti vari codici espressivi.
applicare leggi, principi e modelli di spiegazione su testi e problemi.
eseguire operazioni logiche e/o di calcolo su problemi anche complessi.
comunicare in maniera efficace attraverso una pluralità di strumenti ed in una lingua di uso
internazionale.
saper analizzare un problema o un fenomeno anche attraverso l’indagine pluridisciplinare.
saper riflettere criticamente sul sapere acquisito nell’ambito di un contesto storico – culturale
complesso.
acquisire uno spiritocritico.
TEMPO SCUOLA
ALUNNI
Sezioni A-B-C-D
Alunni 342
AULE aule per la didattica
ALTRI
SPAZI
Atrio
Giardino
Servizio Ristoro
DOCENTI
di cui 36
sostegno 4+4 o.s.
LiceoScient
ifico
1 ora 08.00-09.00
2 ora 09.00-10.00
3 ora 10.00-10.50
Pausa didattica
10.50-11.05
4 ora 11.05-12.00
5 ora 12.00-13.00
6 ora 13.00-14.00
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LICEO LINGUISTICO - MORLUPO
Il percorso del liceo linguistico è adatto soprattutto a chi ha buone attitudini comunicative e
particolare interesse per lo studio di più sistemi linguistici e culturali dell’area europea ed
extraeuropea. Conformemente a quanto previsto dal regolamento relativo alla revisione
dell’assetto dei licei del 2010, facendo proprie le altre raccomandazioni dell’UE sulle competenze
chiave per la costruzione di una “società delle conoscenze”, il liceo linguistico si propone di:
o guidare lo studente a comprendere e a rielaborare criticamente il quadro della cultura
europea ed extra-europea sotto il profilo linguistico, letterario-artistico, storico-filosofico
e scientifico. All’interno di queste componenti culturali fondamentali, l’indirizzo si
caratterizza per la dominante linguistica costituita dalla presenza di quattro lingue moderne
(l’italiano e tre lingue straniere) e del latino nel primo biennio. Lo studio delle lingue e delle
culture moderne, è reso più efficace dalla presenza di docenti madrelingua, da auspicabili
esperienze all’estero, dall’impiego di tecnologie multimediali, ciò permetterà allo studente di
interagire adeguatamente in contesti reali e di entrare in diretto contatto con le culture
straniere.
o usare consapevolmente le strategie comunicative e la capacità di riflessione sui sistemi
linguistici, uniti a una solida base culturale sia umanistica sia scientifica, consentondo allo
studente di essere soggetto attivo nell’evoluzione multiculturale che distingue le società
contemporanee.
Lo studente in uscita dal Liceo Linguistico:
o acquisisce in due lingue moderne strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento; e in una
terza lingua moderna, anche extraeuropea, strutture, modalità e competenze comunicative
corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento;
o sperimenta che ogni lingua studiata rientra in un più vasto sistema comunicativo fatto di
convenzioni, codici comportamentali, riferimenti culturali, e quindi si esprime in vari contesti
sociali utilizzando consapevolmente appropriate strategie comunicative;
o si appropria, attraverso lo studio biennale del latino, delle competenze logiche e della
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riflessione grammaticale sulle lingue moderne, ottenendo una maggiore padronanza della
lingua italiana;
o riconosce in un’ottica comparativa gli elementi strutturali caratterizzanti le lingue apprese
ed è in grado di passare agevolmente da un sistema linguistico all’altro;
o è capace di affrontare in lingua diversa dall’italiano specifici contenuti disciplinari;
o conosce le principali caratteristiche culturali dei paesi di cui ha studiato la lingua,
attraverso lo studio e l’analisi di opere letterarie, filosofiche, artistiche, musicali,
cinematografiche, delle linee fondamentali della loro storia e delle loro tradizioni;
o sa utilizzare i nuovi strumenti di informazione e di comunicazione per ricercare, selezionare,
rielaborare le informazioni e per conoscere l’attualità nei suoi aspetti socio-economici e
culturali, in particolare dei paesi di cui studia la lingua;
o interagisce in lingua straniera sviluppando attività comuni, promuovendo occasioni di
discussione, indagando sui problemi, fornendo ragioni a sostegno delle proprie opinioni,
proponendo soluzioni; nelle occasioni di contatto e di scambio con persone di culture diverse,
o assume atteggiamenti di collaborazione attiva e propositiva, di flessibilità nella relazione, di
disponibilità a riconsiderare i propri punti di vista;
o arricchisce il proprio patrimonio comunicativo e operativo delle principali tecnologie
moderne che applica in modo consapevole e critico;
o riflette criticamente sulle forme del sapere e sulle loro molteplici relazioni,
o ha acquisito il valore della propria corporeità come manifestazione di una personalità
equilibrata e aperta all’ambiente e ha compreso la necessità di una consuetudine motoria ai
fini di uno stile di vita sano e attivo.
I biennio IIbiennio Quintoanno
Ianno II anno III anno IVanno
Italiano 4 4 4 4 4
Latino 2 2
Lingua straniera1* 4 4 3 3 3
Lingua straniera 2* 3 3 4 4 4
Lingua straniera 3* 3 3 4 4 4
Storia egeografia 3 3
Storia 2 2 2
Filosofia 2 2 2
Matematica 3 3 2 2 2
Fisica 2 2 2
Scienzenaturali 2 2 2 2 2
Educazionefisica 2 2 2 2 2
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Religione/attività
alternative
1 1 1 1 1
Totale 27 27 30 30 30
La prima lingua è per tutti l’Inglese.
La seconda e la terza lingua straniera, hanno pari numero di ore curricolari e sono al momento:
francese e spagnolo.
*ore annuali di compresenza di un esperto di madre lingua con l’insegnante titolare
La preparazione culturale ampia e lo sviluppo di competenze solide permetteranno ai diplomati
del liceo linguistico di proseguire gli studi in tutte le facoltà universitarie, anche in quelle estere
previo esame preliminare in taluni Paesi, inoltre potranno accedere alle scuole superiori per
interpreti e traduttori.
TEMPO SCUOLA
ISTITUTO TECNICO “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E
MARKETING” (AFM) – RIGNANO FLAMINIO
ALUNNI
Sezioni E-F-G
Alunni 170
AULE aule per ladidattica
ALTRI
SPAZI
Atrio
Giardino
Servizio Ristoro
DOCENTI 23
sostegno 4+4 o.s
LiceoLingui
stico
1 ora 08.00-09.00
2 ora 09.00-10.00
3 ora 10.00-10.50
Pausa didattica
10.50-11.05
4 ora 11.05-12.00
5 ora 12.00-13.00
6 ora 13.00-14.00
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ISTITUTO TECNICO "AMMINISTRAZIONE, FINANZA E
MARKETING" (AFM) - RIGNANO FLAMINIO
Il profilo dei percorsi del settore economico si caratterizza per la cultura tecnico-economica
riferita ad ampie aree: l’economia, l’amministrazione delle imprese, la finanza, il marketing e
l’economia sociale. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, conoscono le tematiche
relative ai macrofenomeni economico-aziendali, nazionali ed internazionali, alla normativa
civilistica e fiscale, ai sistemi aziendali, anche con riferimento alla previsione, organizzazione,
conduzione e controllo della gestione, agli strumenti di marketing.
Il Diplomato in “Amministrazione, Finanza e Marketing” ha competenze generali nel campo dei
macrofenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei
sistemi e processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione,
finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e
dell’economia sociale.
Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche
per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al
miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa inserita nel contesto internazionale.
Attraverso il percorso generale, è in grado di:
o rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed
extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali;
o redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali;
o gestire adempimenti di natura fiscale;
o collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali dell’azienda;
o svolgere attività di marketing;
o collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi aziendali;
o utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di amministrazione,
finanza e marketing.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Amministrazione, Finanza e
Marketing” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
28
• Riconoscere e interpretare:
1. le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le
ripercussioni in un dato contesto;
2. i macrofenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla
specificità di un’azienda;
3. i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche storiche e nella dimensione sincronica attraverso il
confronto fra aree geografiche e culture diverse.
• Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare
riferimento alle attività aziendali.
• Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con
riferimento alle differenti tipologie di imprese.
• Riconoscere i diversi modelli organizzativi aziendali, documentare le procedure e ricercare
soluzioni efficaci rispetto a situazioni date.
• Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla gestione delle
risorse umane.
• Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità
integrata.
• Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di gestione,
analizzandone i risultati.
• Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e realizzare applicazioni con
riferimento a specifici contesti e diverse politiche di mercato.
• Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per collaborare nella
ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose.
• Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata
d’impresa, per realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti.
• Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla
luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa.
• Conoscere i principi che governano la contabilità generale e fiscale di impresa, il bilancio di
esercizio nei suoi aspetti civilistici e fiscali, le basi della contabilità analitica e delle
procedure di budgeting e reporting, le nozioni di organizzazione ed economia aziendale.
29
• Riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche, sociali e istituzionali
attraverso le categorie di sintesi fornite dall’economia e dal diritto.
• Accedere a fonti informative (giuridiche, statistiche, informatiche) e utilizzarle
autonomamente codificando e decodificando documenti e informazioni.
• Operare per obiettivi e per progetti, analizzando problemi e ricercando soluzioni.
• Svolgere i compiti professionali con precisione e metodo.
• Possedere spirito di iniziativa e capacità organizzative.
• Partecipare al lavoro organizzato e di gruppo con responsabilità e contributo personale.
• Comunicare con linguaggi appropriati e con codici diversi.
• Comunicare in due lingue straniere anche su argomenti tecnici.
• Utilizzare tecnologie e programmi informatici dedicati alla gestione
amministrativo/finanziaria.
Il quadro orario delle discipline è il seguente:
AMMINISTRAZIONE, FINANZA EMARKETING
DISCIPLINE Numero ore settimanali per anno dicorso
1° 2° 3° 4° 5°
Lettere e Letteraturaitaliana 4 4 4 4 4
LinguaInglese 3 3 3 3 3
Storia 2 2 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
DirittoedEconomia 2 2
Scienze integrate (Scienze della Terra e
Biologia)
2 2
EducazioneFisica 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o attivitàalternative 1 1 1 1 1
Scienze integrate(Fisica) 2
Scienze integrate(Chimica) 2
Geografia 3 3
Informatica 2 2 2 2
Seconda lingua comunitaria(Francese) 3 3 3 3 3
EconomiaAziendale 2 2 6 7 8
Diritto 3 3 3
EconomiaPolitica 3 2 3
30
TOTALEORE 32 32 32 32 32
Sbocchi professionali
A. Proseguimento degli studi
Accesso a tutte le facoltà universitarie. Le più affini sono: Economia e Commercio;
Giurisprudenza; Ingegneria Gestionale; Scienze Politiche; Politecnico, sezione gestionale ed
amministrativa; Mediazione Linguistica; Scuola di Amministrazione Aziendale; Corsi
professionali post-diploma.
Per chi sceglie di proseguire gli studi negli Istituti Tecnici Superiori (ITS) si aprono
ulteriori prospettive occupazionali.
B. Libera professione
Dopo il diploma è possibile l’inserimento diretto presso tutte le pubbliche amministrazioni ed
imprese private, studi professionali, nei seguenti settori: bancario, commerciale,
assicurativo, finanziario, legale ed industriale. In ambito europeo ci sono attualmente
richieste di personale amministrativo con competenze nelle lingue straniere comprese nel
curriculo di A.F.M. E’ possibile inoltre, dopo la frequenza di un corso specifico post diploma,
esercitare la professione di consulente del lavoro, promotore finanziario, controller e
addetto “customer service”. Per il diplomato “ragioniere” il mercato del lavoro presenta, tra
l’altro, professioni emergenti e in forte espansione quali:
• il Controller (copilota del business con funzioni di supporto dell’Amministratore
Delegato;
• il Treasure che gestisce i rapporti con le banche e propone soluzioni finanziarie;
• il Tecnico Commerciale che cura le strategie di sviluppo dei mercati in termini di
comunicazioni ed immagine del prodotto;
• l’Addetto al Customer Service, l’Assistente di Marketing, l’Operatore di Teleselling,
l’Operatore Telemarketing, l’Analista dei Costi, l’Analista di Bilancio, il revisore
Aziendale; il Tributarista, il Tecnico degli Scambi con l’estero; il Tecnico del Sistema
Qualità, il Tecnico di Programmazione della Produzione e il Tecnico Acquisti e
Approvvigionamenti.
C. Lavoro dipendente
IMPRESE PRIVATE: imprese bancarie, industriali, commerciali, assicurative
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finanziarie,immobiliari, edili, studi professionali (notaio, avvocato, commercialista,
consulente del lavoro), amministrazioni condomini, impianti tecnologici, consorzi,
cooperative.
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: Stato, Regioni, Province, Comuni, A.S.L., in particolare
nell’ambito della produzione di pubblici servizi.
IN IMPRESE che offrono servizi specializzati, dal settore immobiliare a quello finanziario
a quello del terziario avanzato a quello dell’assistenza amministrativa fiscale e contabile.
TEMPO SCUOLA
ALUNNI
Sezioni A
Alunni 107
AULE Aule per la didattica
ALTRI
SPAZI
Atrio
Giardino
Bar interno
DOCENTI
di cui 19
sostegno 4
AFM
1 ora 08.10-09.05
2 ora 09.05-10.00
3 ora 10.00-10.55
Pausa didattica
10.50-11.00
4 ora 10.55-11.50
5 ora 12.50-13.45
Pausa didattica
12.45-12.55
6 ora 12.45-13.40
7 ora 13.40-14.35
32
ISTITUTO TECNICO “COSTRUZIONE, AMBIENTE E TERRITORIO”
(CAT) – RIGNANO FLAMINIO
Il profilo del settore Tecnologico si caratterizza per la cultura tecnico-scientifica e
tecnologica con alto tasso di innovazione nei processi e nelle metodologie di progettazione e
di organizzazione.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sanno orientarsi nelle dinamiche dello
sviluppo tecnologico e nella normativa che disciplina i diversi processi, con particolare
attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e alla tutela dell’ambiente e del
territorio; conoscono e applicano i principi dell’organizzazione, della gestione e del controllo
dei diversi processi; riconoscono le implicazioni etiche, sociali, scientifiche, economiche e
ambientali dell’innovazione tecnologica relativamente ai propri ambiti.
In termini di competenze, il Diplomato in “Costruzioni, Ambiente e Territorio” è in grado di:
progettare, migliorare o trasformare (autonomamente o in equipe) opere edili civili
ed industriali, idrauliche, stradali, di modesta entità, in zone non sismiche, sia
pubbliche che private, intervenendo anche nelle problematiche connesse al
risparmio energetico nell’edilizia;
effettuare rilievi di terreni anche con le tecniche più recenti;
operare nell’organizzazione, assistenza, gestione e direzione dei cantieri;
stimare terreni e fabbricati attraverso valutazioni tecniche ed economiche;
amministrare immobili;
svolgere operazioni catastali;
valutare, sotto l’aspetto dell’impatto ambientale, immobili ed interventi territoriali.
In questo indirizzo possono trovare uno spazio operativo anche i Geotecnici , figure
necessarie per lavorare nei cantieri delle costruzioni sotterranee di grandi opere come
tunnel stradali e ferroviari, viadotti, dighe, scavi per metropolitane.
Indispensabile nel profilo del diplomato risulta la conoscenza della lingua inglese e dell’inglese
tecnico in aggiunta alle conoscenze grafiche-progettuali ed informatiche.
Nel settore delle costruzioni lavorano oltre un milione di addetti in circa 230.000 imprese.
Le principali aree di attività sono: “progettazione e realizzazione di edifici ad uso
residenziale e non”, “lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria”, “cantieri per l’edilizia
e genio civile”, “risanamento del patrimonio edilizio degradato”.
I diplomati in Costruzioni, Ambiente e Territorio possono inserirsi nelle imprese del settore
assumendo ruoli e responsabilità di coordinamento dei lavori. Ci sono anche ampi spazi per
l’esercizio della libera professione e attività di consulenza con opportunità di accesso agli
Ordini Professionali regolamentati come quello dei Geometri e dei Periti Industriali.
E per chi sceglie di proseguire gli studi negli Istituti Tecnici Superiori (ITS) o nei corsi
universitari coerenti con il diploma tecnico (Ingegneria Civile e Architettura) si aprono
ulteriori prospettive occupazionali.
33
Il quadro orario delle discipline è il seguente:
COSTRUZIONI, AMBIENTE ETERRITORIO
DISCIPLINE Numero ore settimanali per anno dicorso
1° 2° 3° 4° 5°
Lettere e Letteraturaitaliana 4 4 4 4 4
LinguaInglese 3 3 3 3 3
Storia (+ geografia solo alI°anno)* 2+1 2 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
DirittoedEconomia 2 2
Scienze integrate (Scienze della Terra e
Biologia)
2 2
EducazioneFisica 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o attivitàalternative 1 1 1 1 1
Scienze integrate(Fisica) 3 3
Scienze integrate(Chimica) 3 3
Disegno 3 3
Informatica 3
Scienze e Tecnologieapplicate
3
Complementi diMatematica
1 1
Gestione del cantiere e sicurezzalavoro
2 2 2
Progettazione, Costruzioni eImpianti
7 6 7
Geopedologia, EconomiaedEstimo
3 4 4
Topografia
4 4 4
TOTALEORE 32+1 32 32 32 32
*Il DM del 05/09/2014 introduce 1 ora di geografia generale ed economica per l’acquisizione
delle competenze, conoscenze ed abilità (declinate all’interno dello stesso DM.) nel I anno di
corso degli indirizzi del settore Tecnologico degli istituti tecnici, affinché gli studenti al
termine della scuola dell’obbligo abbiano una preparazione più adeguata e completa nel
panorama contemporaneo.
34
TEMPO SCUOLA
ISTRUZIONE PER ADULTI DI SECONDO LIVELLO
ALUNNI
Sezioni D
Alunni 118
AULE aule per ladidattica
ALTRI
SPAZI
Atrio
Giardino
Bar interno
DOCENTI
di cui 19
sostegno 2+9h+1 o.s.
CAT
1 ora 08.10-09.05
2 ora 09.05-10.00
3 ora 10.00-10.55
Pausa didattica
10.50-11.00
4 ora 10.55-11.50
5 ora 12.50-13.45
Pausa didattica
12.45-12.55
6 ora 12.45-13.40
7 ora 13.40-14.35
35
“COSTRUZIONE, AMBIENTE E TERRITORIO” (CAT) – RIGNANO FLAMINIO
Dall’A.S. 2014-15 è attivo il “Corso serale” Costruzioni, Ambiente e Territorio, per i giovani
maggiorenni ed adulti che hanno interrotto il percorso dell'istruzione o che desiderano
riqualificarsi conseguendo un diploma di Geometra denominato attualmente Costruzioni,
Ambiente e Territorio.
Il prospetto orario è il seguente:
ORARIO SETTIMANALE 2°LIVELLO
1° Periodo (3°anno)
ITALIANO 3 ore
INGLESE 2 ore
STORIA 2 ore
MATEMATICA +COMP 3 ore
GESTIONECANTIERE 2 ore
PROG, COSTR,IMPIANTI 5 ore
GEOPEDOLOGIA 2 ore
TOPOGRAFIA 3 ore
TOT 22ore
ITPAREA 6 oreCOPRESENZA
2° Periodo (4°anno)
ITALIANO 3 ore
INGLESE 2 ore
STORIA 2 ore
MATEMATICA +COMP 3 ore
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GESTIONECANTIERE 2 ore
PROG, COSTR,IMPIANTI 5 ore
ESTIMO-ECONOMIA 3 ore
TOPOGRAFIA 3 ore
RELIGIONE 1 ora
TOT 24ore
ITPAREA 6 oreCOPRESENZA
3° Periodo (5°anno)
ITALIANO 3 ore
INGLESE 2 ore
STORIA 2 ore
MATEMATICA +COMP 3 ore
GESTIONECANTIERE 2 ore
PROG, COSTR,IMPIANTI 5 ore
ESTIMO-ECONOMIA 3 ore
TOPOGRAFIA 3 ore
RELIGIONE 1 ora
TOT 24ore
ITPAREA 6 oreCOPRESENZA
37
ISTITUTO PROFESSIONALE – SETTORE COMMERCIALE
“PROMOZIONE COMMERCIALE E PUBBLICITARIA” – RIGNANO FLAMINIO
Il Diplomato nell’indirizzo “Servizi Commerciali“ ha competenze professionali che gli consentono di
supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e
commerciali sia nell’attività di promozione delle vendite. In tali competenze rientrano anche quelle
riguardanti la promozione dell’immagine aziendale attraverso l’utilizzo delle diverse tipologie di
strumenti di comunicazione, compresi quelli pubblicitari.
Si orienta nell’ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega
fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali. Il corso di studi dei
Servizi Commerciali ha durata quinquennale: tuttavia il Collegio Docenti ha deliberato la possibilità di
far sostenere al termine del 3° anno un esame di qualifica Regionale come Operatore Grafico –
indirizzo: Multimedia - fermo restando che il percorso quinquennale deve essere completato per
l’ottenimento del Diploma in Servizi Commerciali consentendo l’accesso alle facoltà universitarie.
Il diplomato nei “Servizi Commerciali”, nell’opzione “Promozione Commerciale e Pubblicitaria”,
acquisisce competenze specifiche nell’area dei servizi di comunicazione e promozione delle vendite ed in
quella progettuale e tecnologica; tali competenze consentono l’inserimento in ogni settore operativo
della comunicazione visiva e pubblicitaria. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato
consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze.
1. Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali.
2. Individuare e comprendere i movimenti artistici locali, nazionali ed internazionali.
3. Interagire nel sistema azienda e riconoscerne gli elementi fondamentali, i diversi modelli di
organizzazione e di funzionamento.
4. Interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato, alla
ideazione e realizzazione di prodotti coerenti con le strategie di marketing e finalizzate al
raggiungimento della customersatisfaction.
5. Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti informatici e
telematici.
6. Interagire nei contesti produttivi del settore utilizzando tecniche e strumentazioni adeguate.
Le competenze dell’indirizzo “Servizi commerciali”, nell’opzione “Promozione Commerciale e
Pubblicitaria”, sono sviluppate e integrate in coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le
esigenze del territori.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IEFP)
Dall’anno scolastico 2010/2011, è entrata in vigore la riforma complessiva del secondo ciclo di
istruzione e formazione, che si articola in percorsi di istruzione di durata quinquennale (licei, istituti
tecnici, istituti professionali) e percorsi di istruzione e formazione professionale, di competenza
regionale. Ora si può, al termine del 1° ciclo,assolvere l’obbligo di istruzione ed esercitare il diritto-
dovere all’istruzione e alla formazione sia nei percorsi di istruzione quinquennale, sia nei percorsi di
istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali (IeFP).
Il sistema di istruzione e formazione professionale (IeF.P.) si articola in percorsi di durata triennale e
quadriennale, finalizzati al conseguimento – rispettivamente – di qualifiche e diplomi professionali. Le
qualifiche e i diplomi professionali, di competenza regionale, sono riconosciuti e spendibili a livello
38
nazionale e comunitario, in quanto compresi in un apposito Repertorio nazionale, condiviso tra Stato e
Regioni con Accordi del 27 luglio 2011 e del 19 gennaio 2012. A partire dai 15 anni di età, si può
conseguire una qualifica professionale anche attraverso l’apprendistato di 1° livello (D.Lgs. 167/2011
art. 3), così come regolato dall’Accordo in Conferenza Stato Regioni del 15 marzo 2012.
Al termine dei primi due anni, inoltre, viene rilasciato - su richiesta dello studente - il certificato delle
competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Le modalità organizzative e le metodologie di realizzazione dei percorsi prevedono attività di stage, di
laboratorio e di tirocinio e si caratterizzano per flessibilità e personalizzazione. I percorsi IeFP sono
realizzati dalle strutture formative accreditate dalle Regioni, secondo criteri condivisi a livello
nazionale, oppure dagli Istituti Professionali, in regime di sussidiarietà, se previsto dalla
programmazione regionale, ai sensi dell’Intesa in Conferenza unificata del 16 dicembre 2010.
Al termine del percorso triennale dell’Istituto Professionale si consegue la Qualifica di Operatore
Grafico.
La frequenza nel percorso IeFP è consentita agli alunni che ne abbiano fatto richiesta all’atto
dell’iscrizione al primo anno del percorso professionale
Prosecuzione degli studi
Il Diplomato nei “Servizi commerciali”, al termine del percorso, può inserirsi direttamente nel mondo
del lavoro con adeguate competenze sia di tipo tecnico che di cultura generale oppure proseguire gli
studi in ambito universitario o nell’Istruzione Tecnica Superiore (ITS). Lo studente può accedere a
tutte le facoltà universitarie ed all’alta formazione artistica e musicale.
Peculiarità del percorso professionale dei servizi commerciali
Nell’istruzione professionale dei Servizi Commerciali è presente la didattica laboratoriale mediante la
quale lo studente ha la possibilità di sperimentare le conoscenze acquisite attraverso le discipline
teoriche.
Questa modalità di apprendimento permette agli studenti un rapido inserimento lavorativo avendo
acquisito attraverso la sperimentazione pratica una adeguata conoscenza dello strumento informatico e
una appropriata padronanza dell’uso dei più comuni software applicativi.
Conoscere tutte le applicazioni grafiche e tecnologiche garantisce al neo diplomato in Servizi
Commerciali di progettare proposte che funzioneranno bene su internet, sulla carta, su un fax e
attraverso qualunque altro media.
39
DISCIPLINE Numero ore settimanali per anno dicorso
1° 2° 3° 4° 5°
Lettere e Letteraturaitaliana 4 4 4 4 4
LinguaInglese 3 3 3 3 3
Storia 2 2 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
DirittoedEconomia 2 2
Scienze integrate (Scienze della Terra e
Biologia)
2 2
EducazioneFisica 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o attivitàalternative 1 1 1 1 1
Scienze integrate(Fisica) 2
Scienze integrate(Chimica)
2
Informatica elaboratorio 2 2
Tecniche Professionali dei Servizi Commerciali
e Pubblicitari +Laboratorio
5
(2)
5
(2)
8
(2)
8
(2)
8
(2)
Storia dell'Arte ed espressionigrafico-artistiche
2 2 2
Seconda lingua comunitaria(Francese) 3 3 2 2 2
EconomiaAziendale
3 3 3
Tecniche dicomunicazione
2 2 2
TOTALEORE 32 32 32 32 32
40
TEMPO SCUOLA
ALUNNI
Sezioni B
Alunni 22
AULE Aule per ladidattica
ALTRI
SPAZI
Atrio
Giardino
Bar interno
DOCENTI
di cui 10
sostegno 9 h
Grafico
1 ora 08.10-09.05
2 ora 09.05-10.00
3 ora 10.00-10.55
Pausa didattica
10.50-11.00
4 ora 10.55-11.50
5 ora 12.50-13.45
Pausa didattica
12.45-12.55
6 ora 12.45-13.40
7 ora 13.40-14.35
41
AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO
Tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione (statali e paritarie) sono coinvolte nel
processo di autovalutazione al termine del quale elaborare il Rapporto di Autovalutazione
(RAV) che verrà reso pubblico sul portale del Ministero.
L’autovalutazione è la prima fase del procedimento di valutazione. Si tratta di un percorso di
riflessione continua effettuato all'interno ad ogni scuola e al quale partecipa tutta la
comunità scolastica. Vengono analizzate le modalità di organizzazione, di gestione e di
didattica, messe in atto nell’anno scolastico di riferimento, per individuare concrete piste di
miglioramento. A tale scopo le istituzioni scolastiche possono usare informazioni messe a
disposizione da MIUR, INVALSI, ISTAT, Ministero degli Interni.
Una volta "rappresentata" la scuola mediante l'analisi del suo funzionamento, sarà possibile
partire da questa base per individuare le priorità di sviluppo da affrontare nell’anno
scolastico successivo con la redazione di un piano di miglioramento.
42
Per una analisi dettagliata si rimanda ai documenti allegati:
RAV: RAV IIS M. Hack.pdf;
PDM: PDM IIS M. Hack.pdf;
Il rapporto di autovalutazione è articolato in 5 sezioni:
1. Contesto e risorse
Popolazione scolastica
Territorio e capitale sociale
Risorse economiche e materiali
Risorse professionali
2. Esiti
Risultati scolastici
Risultati nelle prove standardizzate
Competenze chiave e di cittadinanza
Risultati a distanza
3. Processi o Pratiche educative e didattiche
Curricolo, progettazione, valutazione
Ambiente di apprendimento
Inclusione e differenziazione
Continuità e orientamento o Pratiche gestionali e organizzative
Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
4. Il processo di autovalutazione
5. Individuazione delle priorità
Priorità e Traguardi
Obiettivi di processo
Il RAV è strutturato in cinque aree. Per ciascuna delle prime tre aree (Contesto, Esiti e Processi) il format del RAV:
fornisce una definizione dell’area
individua un certo numero di indicatori idonei a rappresentare le caratteristiche di qualità dell’area
riserva uno spazio per l’inserimento di indicatori a cura della scuola
propone domande guida
richiede di individuare opportunità e vincoli (solo per l’area Contesto);
richiede di definire punti di forza e punti di debolezza (per Esiti e Processi);
richiede di esprimere un giudizio autovalutativo complessivo per le aree concernenti Esiti e Processi,
utilizzando una scala di possibili situazioni che va da 1 a 7, e di motivare tale giudizio.
La quarta sezione orienta la riflessione critica sul percorso di autovalutazione svolto. La quinta sezione
(individuazione delle priorità e dei traguardi di miglioramento e degli obiettivi di processo) è la logica conclusione del
processo di autovalutazione in quanto chiede alle scuole di fare delle scelte individuando priorità e traguardi da
raggiungere attraverso il successivo Piano di Miglioramento, che supporterà la stesura del PTOF.
Le priorità vanno intese come “obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo” e devono
necessariamente riguardare gli esiti degli studenti
43
AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE DELLA
SCUOLA DIGITALE (PNSD)
Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la
tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca adotta il Piano nazionale per la
scuola digitale.
L’IIS “M. Hack” promuove, all'interno dei piani triennali dell'offerta formativa, azioni
coerenti con le finalita', i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola
digitale al fine di perseguire i seguenti obiettivi:
a) realizzazione di attivita' volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti;
b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la
formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche;
c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire lo scambio di
informazioni tra dirigenti, docenti e studenti;
d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale
per l'insegnamento, l'apprendimento e la formazione delle competenze lavorative,
cognitive e sociali degli studenti;
e) definizione dei criteri e delle finalita' per l'adozione di testi didattici in format
digitale e per la produzione e la diffusione di opere e materiali per la didattica,
anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.
ll Piano si articola in 5 passaggi: strumenti, competenze, contenuti, formazione,
accompagnamento. Per ognuno di essi sono stati identificati obiettivi e azioni specifiche.
Non si guarda solo all’elemento tecnologico ma si propone una visione di innovazione che
coivolge in prima persona studenti e personale.
Le azioni previste sono organizzate in 9 ambiti di lavoro: accesso, spazi e ambienti per
l’apprendimento, identità digitale, amministrazione digitale, competenze degli studenti,
digitale – imprenditorialità e lavoro, contenuti digitali, formazione del personale,
accompagnamento.
44
La scuola italiana, intesa come laboratorio di competenze e non luogo di trasmissione
di conoscenze, si doterà di un framework chiaro e condiviso in materia di competenze
digitali necessario punto di riferimento per un’efficace progettazione didattica, guardando
ad esperienze di mappatura e ricostruzione delle competenze già disponibili come il
framework Web Literacy curato da Mozilla Foundation, il lavoro a cura della Media Smarts
per il Governo Canadese, il framework come DIGICOMP (A framework for developing and
understandingdigitalcompetence in Europe, 2013).
Il possesso delle competenze digitali è inquadrato come condizione essenziale per
l’esercizio attivo della cittadinanza (digitale).
Il Piano prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per la redazione di un framework che
servirà “a dare un indirizzo chiaro sulla dimensione, sul ruolo e sul contorno delle
competenze digitali che ogni studente dovrà sviluppare nel triennio 2016-2018, la relazione
di tali competenze con le diverse dimensioni espresse in questa sezione, e i relativi obiettivi
di apprendimento”.(PNSD 2015)
Si evidenzia, inoltre, la necessità di rafforzare la definizione delle aree di sviluppo delle
competenze digitali nelle indicazioni nazionali.
L’orientamento è quello di sostenere, per esempio, l’introduzione della metodologia del
problemposing and solving, promuovere l’uso di ambienti di calcolo evoluto ed introdurre
elementi di robotica educativa nei curriculi della scuola secondaria di secondo grado.
A seguire sarà riportata l‘indicazione sintetica degli obiettivi e delle azioni indicate nel
Piano Nazionale Scuola Digitale per ciascuno degli ambiti di lavoro individuati ai quali la
scuola aderisce con specifici progetti:
1. Accesso:
Obiettivi:
Fornire a tutte le scuole le condizioni per l’accesso alla società dell’informazione;
Fare in modo che il “Diritto a Internet” diventi una realtà, a partire dalla scuola;
Coprire l’intera filiera dell’accesso digitale della scuola, per abilitare la didattica
digitale azioni;
45
2. Spazi e ambienti per l’apprendimento
Obiettivi:
Potenziare l’infrastrutturazione digitale della scuola con soluzioni “leggere”,
sostenibili e inclusive;
Trasformare i laboratori scolastici in luoghi per l’incontro tra sapere e saper fare,
ponendo al centro l’innovazione;
Passare da didattica unicamente “trasmissiva” a didattica attiva, promuovendo
ambienti digitali flessibili;
Allineare l’edilizia scolastica con l’evoluzione della didattica;
Ripensare la scuola come interfaccia educativa aperta al territorio, all’interno e oltre
gli edifici scolastici;
3. Identità digitale
Obiettivi:
Associare un profilo digitale (unico) ad ogni persona nella scuola, in coerenza con
sistema pubblico integrato per la gestione dell’identità digitale (SPID);
Ridurre la complessità nell’accesso ai servizi digitali MIUR;
Associare il profilo digitale di docenti e studenti a servizi e applicazioni semplici ed
efficaci, in coerenza con le politiche del Governo sul miglioramento dei servizi digitali
al Cittadino.
La scuola aderirà con un progetto corrispondente alle seguenti Azioni:
- Azione #8 – Sistema di Autenticazione unica (Single-Sign-On);
- Azione #9 – Un student digitale per ogni studente;
- Azione #10 – Un profilo digitale per ogni docente;
4. Amministrazione digitale
Obiettivi:
Completare la digitalizzazione dell’amministrazione scolastica e della didattica e
diminuire i processi che utilizzano solo carta;
Potenziare i servizi digitali scuola-famiglia- studente;
Aprire i dati e servizi della scuola a cittadini e imprese.
La scuola ha aderito alle seguenti Azioni:
46
- Azione #11 – Digitalizzazione amministrativa della scuola;
- Azione #12 – Registroelettronico;
- Azione #13 – Strategia “Dati della scuola”;
5. Competenze degli studenti
Obiettivi:
Definire una matrice comune di competenze digitali che ogni studente deve sviluppare;
Sostenere i docenti nel ruolo di facilitatori di percorsi didattici innovativi, definendo
con loro strategie didattiche per potenziare le competenze chiave;
Coinvolgere gli studenti attraverso format didattici innovativi e ‘a obiettivo’;
Innovare icurricoliscolastici.
La scuola aderirà alle Azioni sottoriportate:
- Azione #14 – Un framework comune per le competenze digitali degli studenti;
- Azione #15 – Scenari innovativi per lo sviluppo di competenze digitali applicate;
- Azione #16 – Una researchunit per le Competenze del 21mo secolo;
- Azione #17 – Portare il pensiero a tutta la scuola primaria;
- Azione #18 – Aggiornare il curricolo alla scuola secondaria di primo grado.
6. Digitale, imprendidorialità e lavoro
Obiettivi:
Colmare il divario digitale, sia in termini di competenze che occupazioni, che
caratterizza particolarmente il nostro Paese;
Promuovere la creatività, l’imprenditorialità e il protagonismo degli studenti nel
quadro della valorizzazione delle competenze chiave e per la vita all’interno dei
curricola scolastici.
La scuola aderirà alle Azioni:
- Azione #19 – Un curricolo per l’imprenditorialità (digitale);
- Azione #20 – Girls in Tech & Science;
- Azione #21 – Piano CarriereDigitali;
7. Contenuti digitali
Obiettivi:
Incentivare il generale utilizzo di contenuti digitali di qualità, in tutte le loro forme,
47
in attuazione del Decreto ministeriale sui Libri Digitali;
Promuovere innovazione, diversità e condivisione di contenuti didattici e opere
digitali;
Bilanciare qualità e apertura nella produzione di contenuti didattici, nel rispetto degli
interessi di scuole, autori e settore private;
La scuola aderirà alle Azioni:
- Azione #22 – Standard minimi e interoperabilità degli ambienti on line per la
didattica;
- Azione #23 – Promozione delle Risorse Educative Aperte (OER) e linee guida su
autoproduzione dei contenuti didattici;
- Azione #24 – Biblioteche Scolastiche come ambienti di alfabetizzazione all’uso delle
risorse informative digitali;
8. Formazione del personale
Obiettivi:
Rafforzare la preparazione del personale in materia di competenze digitali,
raggiungendo tutti gli attori della comunità scolastica;
Promuovere il legame tra innovazione didattica e tecnologie digitali;
Sviluppare standard efficaci, sostenibili e continui nel tempo per la formazione
all’innovazione didattica;
Rafforzare la formazione all’innovazione didattica a tutti i livelli (iniziale, in ingresso,
in servizio).
La scuola aderisce con progetti specifici alle Azioni:
- Azione #25 – Formazione in servizio per l’innovazione didattica e organizzativa;
- Azione #26 – Rafforzare la formazione iniziale sull’innovazione didattica;
- Azione #27 – Assistenza tecnica per le scuole del primo ciclo;
- Sinergie – La nuova formazione per i neoassunti.
-
9. Accompagnamento
Obiettivi:
Innovare le forme di accompagnamento alle scuole;
48
Propagare l’innovazione all’interno di ogni scuola;
Dare una dimensione territoriale al Piano Nazionale Scuola Digitale;
Abilitare e rafforzare strumenti per la collaborazione intelligente di partner esterni
alla scuola sulle azioni del Piano;
Trasformare il monitoraggio della scuola digitale, da amministrativo a strategico,
dando una dimensione permanente al Piano;
Monitorare, a livello quantitativo e qualitativo, l’intero Piano e la sua attuazione;
Rafforzare il rapporto tra il Piano e la dimensione scientifica del rapporto tra scuola e
digitale;
La scuola ha aderito alle Azioni:
- Azione #28 – Un animatoredigitale;
Aderirà inoltre anche alle altre azioni:
- Azione #29 – Accorditerritoriali
- Azione #30 – Stakeholders’ Club per la scuola digitale
- Azione #31 – Un galleria per la raccolta di pratiche
- Azione #32 – Dare alle reti innovative un ascolto permanente
- Azione #33 – Osservatorio per la Scuola Digitale
- Azione #34 – Un comitato Scientifico che allinei il Piano alle pratiche internazionali
- Azione #35 – Il monitoraggiodell’intero Piano
Il PNSD, con valenza pluriennale, sarà realizzato attraverso l’impiego di più fonti di risorse a
favore dell’innovazione digitale tra cui i Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-
2020) e della legge 107/2015 (La Buona Scuola).
49
OFFERTA FORMATIVA
Il Progetto d’Istituto è uno strumento di lavoro utile per la scuola, la famiglia e il
territorio: esso serve ad evidenziare ricchezze e potenzialità dell’istituzione scolastica, ad
indicare l’utilizzo delle risorse disponibili, ad avere un riferimento comune per tutte le
componenti della scuola in base al quale progettare, verificare, valutare, monitorare
l’offertaformativa.
La progettazione, realizzata attraverso percorsi aperti, dinamici e plurimi, suggeriti
dalle insegnanti e dalle situazioni, esprime l’autentica e l’autonoma capacità culturale e
creativa della scuola, che si orienta sull’intero processo formativo dell’alunno e realizza un
ambiente di sviluppo, di relazione e di apprendimento attento, non solo alle dimensioni
cognitive, ma anche a quelle corporee, affettive, emotive esociali.
La progettazione curricolare, in particolare, esprime il percorso educativo e culturale
che l’istituzione elabora e predispone per i propri studenti, coniugando i documenti nazionali
di carattere prescrittivo con le richieste provenienti dalterritorio.
L’Offerta formativa, in coerenza con la necessaria articolazione dei percorsi didattici e
formativi, si strutturain
A. PROGETTI CURRICOLARI (Attivati dai docenti dell’Istituto in orario
scolastico)
B. PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
La scuola di oggi è chiamata a rispondere alle esigenze di un’utenza scolastica sempre
più variegata, portatrice di bisogni diversi, sia sul piano formativo, sia sul piano sociale.
Pertanto, in una positiva e progressiva apertura verso il territorio, la nostra scuola
predispone interventi formativi che, affiancandosi ed integrandosi con il lavoro “classico” di
insegnanti ed operatori scolastici, aumentano la capacità di insegnamento, formazione ed
integrazione del sistemascolastico.
Il Progetto “Scuole Aperte”, con una serie di laboratori su tematiche diverse,
50
contribuisce ad aumentare le occasioni di socializzazione per lo sviluppo dell’autonomia,
anche in orario diverso dalle lezioni. In questo modo l’ampliamento dell’offerta formativa
permette una piena fruizione delle attrezzature scolastiche, valorizzando i servizi educativi
e sociali presenti sul territorio ed aprendo l’offerta formativa anche ai genitori e agliadulti.
Proprio con la Legge 13 luglio 2015, n. 107, la c.d. “Buona Scuola”, per la prima volta nel
panorama della legislazione scolastica il legislatore ha introdotto una norma di rango
primario afferente le attività didattiche comunque connesse al Teatro.
In particolare, il comma 180 ribadisce il ruolo del MIUR nel fornire alle scuole
indicazioni per introdurre il Teatro a Scuola. Difatti, il successivo comma 181 introduce la
promozione, la diffusione, la valorizzazione della produzione teatrale attraverso l’accesso,
nelle varie espressioni amatoriali e professionali, alla formazione artistica, consistente
nell’acquisizione di conoscenze e nel contestuale esercizio di pratiche connesse alle forme
teatrali, mediante il potenziamento della formazione nel settore delle arti nel curricolo
delle scuole di ogni ordine e grado, compresa la prima infanzia, nonché la realizzazione di un
sistema formativo della professionalità degli educatori e dei docenti in possesso di
specifiche abilitazioni (INDICAZIONI STRATEGICHE PER L’UTILIZZO DIDATTICO
DELLE ATTIVITÀ TEATRALI a.s. 2016/2017).
C. PROGETTI DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Attuati in collaborazione con altre agenzie formative ed esperti e per i quali può essere
richiesto anche un contributo economico alle famiglie.
Tutti i Progetti sono approvati, nelle rispettive competenze, dal Collegio dei Docenti e dal
Consigliod’Istituto. Per praticità di consultazione si veda il linkAttività Formativa aa 2017-
2018 IIS M. Hack (Attività Formativa IIS M. Hack).
51
MODALITA’ DI VALUTAZIONE
Obiettivi minimi
Gli “obiettivi minimi” sono quelli che uno studente deve
conseguire per ottenere una valutazione sufficiente.
Vengono rivisti dai dipartimenti disciplinari all’inizio di ogni
anno scolastico e sono riportati sul sito istituzionale. Tutte
le programmazioni didattiche possono essere visionate e
scaricate dal sito web dell’Istituto
www.iismargheritahack.gov.itnella sezione Offerta
Formativa.
Prove comuni
All’interno dei Dipartimenti si è stabilito di effettuare prove comuni per classi parallele in
alcune discipline per testare il livello di preparazione degli alunni e monitorare il
raggiungimento delle conoscenze e competenze individuate nelle riunioni per materie.
L’effettuazione delle prove comuni rientra nell’attività di autovalutazione d’Istituto che
viene monitorata
DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 62 Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed
esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13
luglio 2015, n. 107. (17G00070). - (GU n.112 del 16-5-2017 - Suppl. Ordinario n.
23)
In base al DLg la valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di
apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni
scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalita' formative ed
educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli
stessi, documenta lo sviluppo dell'identita' personale e promuove la autovalutazione di
ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilita' e competenze. Le
principalinovitàintrodotteprevedeno:
A. Scuola Secondaria di Secondo grado:
1. Aumenta il peso del percorso nel triennio: il credito scolastico sale dai 25 punti di oggi
fino a 40 (dodici per il terzo anno, tredici per il quarto e quindici per il quinto (art. 15, c.
1). Il D.Lgs. allega una Tabella per l’attribuzione dei crediti nel periodo transitorio.
52
2. Le Prove nazionali ”Invalsi”(art. 19) sono previste per gli studenti del secondo e
dell’ultimo anno per italiano, matematica e inglese. Le prove dell’ultimo anno
costituiscono requisito per l’ammissione agli esami; in caso di assenza per gravi motivi
documentati, valutati dal consiglio di classe, è prevista una sessione suppletiva. L’esito di
tali prove è valorizzato in una specifica sezione all’interno del “curriculum dello
studente” (istituito dalla legge n. 107/2015, art. 1, c. 28).
3. È prevista la semplificazione dell’esame di Stato: le prove scritte sono due, a carattere
nazionale, seguite da un colloquio (art. 17, c.2). Viene quindi abolita la terza prova, che
prevede, fino ad oggi, una ricognizione multidisciplinare delle competenze dello studente,
includendo, tra l’altro, anche l’“accertamento della conoscenza della lingua straniera”
(D.M. n. 429/2000, art. 4). Cambia anche l’impostazione del colloquio. Mentre, allo stato
attuale, il colloquio ha inizio con un argomento disciplinare o pluridisciplinare scelto dal
candidato, la nuova formulazione prevede che sia la commissione a proporre al candidato
di analizzare testi, esperienze, problemi ecc. Infine, l’esperienza di alternanza scuola-
lavoro diviene obbligatoriamente oggetto di esposizione sotto forma di “una breve
relazione e/o un elaborato multimediale”.
4. Il voto finale complessivo rimane in centesimi, come risultato della somma dei punti così
attribuiti:
massimo 20 punti per la valutazione di ciascuno scritto e del colloquio, fino al
massimo complessivo di 60 punti;
massimo 40 punti di credito scolastico.
È prevista l’emanazione di un decreto ministeriale che definisca, nel rispetto delle
Indicazioni nazionali e delle Linee guida vigenti:
i quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove scritte;
le griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi alle singole prove.
Prove INVALSI
L’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione effettua da alcuni anni
delle rilevazioni sulle competenze acquisite in Italiano e Matematica alla fine del primo
biennio. Tali rilevazioni, effettuate su tutto il tutto il territorio nazionale, hanno carattere
censuario e misurativo. I risultati delle prove non entrano dunque nella valutazione dei singoli
alunni. L’INVALSI procede all’elaborazione anche statistica dei risultati, dandone
conoscenza agli istituti nell’anno scolastico successivo.
53
Il punteggio medio dell'istituzione scolastica sia initaliano che in matematica è superiore a
quello di scuole con background familiare simile (Diff. ESCS + 1,1 per italiano e + 7,0 per
matematica)
In Italiano il punteggio della scuola non si discosta in modo statisticamente significativo da
quello del Lazio, dell'area del Centro e dell'Italia in generale, mentre in matematica è
significativamente superiore a quello dei tre settori di riferimento.
Indicatori di valutazione
Il Collegio dei Docenti ha deliberato di assumere la seguente tabella di indicatori, e la
corrispondente scala di misurazione, come comune a tutte le discipline Conoscenze Competenze Capacità Comportamenti Voto/10 Voto/15 Nessuna Nessuna Nessuna Partecipazione:di
disturbo
Impegno:nullo
Metodo:
disorganizzato
0-2 0-3
Frammentarie e gravemente
lacunose
Applica le
conoscenze
minime solo se
guidato, e con
gravierrori
Comunica inmodo scorretto e
improprio
Partecipazione:
minima
Impegno:
quasi nullo
Metodo:
appena
organizzato
3 4-5
DATI INVALSI ISTITUTIONE SCOLASTICA NEL SUO COMPLESSO DALL’AA 2013-2014 ALL’AA 2016-2017
Italiano 2016-2017
Anno
scolastico Classi/Istituto
Media del
punteggio
percentuale
al netto
del cheating1a
Esiti degli
studenti
al netto
del cheating
nella stessa
scala del
rapporto
nazionale 1d
Differenza nei
risultati
(punteggio
percentuale)
rispetto a
classi/scuole con
background familiare
simile 2
Backgroundfamiliare
mediano
degli studenti 3 4
Punteggio
Lazio 5
Punteggio
Centro 5
Punteggio
Italia 5
Punteggio
percentuale
osservato 6
Cheating in
percentuale 7
2013-14 RMIS093003 63,1 193,0 -2,0 medio-alto
63,3 0,3
2014-15 RMIS093003 55,1 200,4 +1,1 medio-alto
55,2 0,0
2015-16 RMIS093003 59,8 202,4 +1,4 medio-alto
61,0 2,4
2016-17 RMIS093003 65,3 216,9 +6,1 medio-alto
66,2 1,6
Matematica 2016-2017
Anno
scolastico Classi/Istituto
Media del
punteggio
percentuale
al netto
del cheating1a
Esiti degli
studenti
al netto
del cheating
nella stessa
scala del
rapporto
nazionale 1d
Differenza nei risultati
(punteggio percentuale)
rispetto a classi/scuole
con
background familiare
simile 2
Backgroundfamiliare
mediano
degli studenti 3 4
Punteggio
Lazio 5
Punteggio
Centro 5
Punteggio
Italia 5
Punteggio
percentuale
osservato 6
Cheating in
percentuale 7
2013-14 RMIS093003 46,9 191,7 -1,5 medio-alto
48,1 2,7
2014-15 RMIS093003 52,0 208,3 +7,0 medio-alto
54,4 6,0
2015-16 RMIS093003 53,4 215,5 +10,5 medio-alto
55,1 4,0
2016-17 RMIS093003 55,5 211,4 +5,0 medio-alto
55,9 1,0
54
Superficiali
e lacunose
Applica le
conoscenzeminime,
se guidato, ma con
errori anche nella
esecuzione di
compitisemplici
Comunica inmodo
inadeguato. Non
compie operazioni
dianalisi
Partecipazione:
scarsa
Impegno: debole
Metodo:ripetitivo
4 6-7
Superficialiedincerte
Applica le
conoscenze con
imprecisione,
nell’esecuzionedi
compitisemplici
Comunica in modo
non sempre
coerente. Ha
difficoltà a cogliere
i nessi logici.
Compieanalisilacun
ose.
Partecipazione:
dispersiva
Impegno:
discontinuo,
superficiale
Metodo: nonsempre
5 8-9
organizzato Complessivamen
te accettabili. Ha
ancora lacune ma
non estese e/o
profonde, e non
sui
contenutiessenzi
ali
Esegue compiti
semplici senza errori
sostanziali
Comunica in modo
semplice ma nondel
tuttoadeguato.
Coglie gli aspetti
fondamentali ma
in modo poco
approfondito
Partecipazione: a
seguito di
sollecitazioni
Impegno:
sufficiente
ediligente
Metodo:
organizzazione del
lavoro non del
tutto adeguata
6 10
Essenziali,con eventuali
approfondime
nti guidati
Esegue correttamente compiti
semplici ed applica le
conoscenze anche a
problemi complessi,
ma con qualche
imprecisione
Comunica inmodo abbastanza
efficace e corretto.
Effettua analisi.
Coglie gli aspetti
fondamentali.
Incontra
qualche
difficoltà nella
sintesi
Partecipazione: attiva
Impegno:
soddisfacente
Metodo:
abbastanza
organizzato
7 11-12
Sostanzialmente complete, con
qualche
approfondimen
to autonomo
Applica autonomamente le
conoscenze a
problemi complessi,
in modo
globalmentecorretto
Comunica inmodo efficace e
appropriato.
Compie analisi
corrette e individua
collegamenti.
Rielabora
autonomamente e
gestisce
situazioni nuove
e non complesse.
Partecipazione: attiva Impegno: notevole
Metodo:organizzato
8 13
Complete, organiche,
articolate e con
approfondimenti
autonomi
Applicale conoscenze in modo
corretto eautonomo,
anche a problemi
complessi
Comunica inmodo efficace e
articolato.
Rielabora in modo
personale e critico.
Documenta il
propriolavoro.
Gestisce situazioni
nuove ecomplesse.
Partecipazione: costruttiva
Impegno: notevole
Metodo:elaborativo
9-10 14-15
Griglie di valutazione
Il Collegio dei Docenti ha deliberato l’adozione di alcune griglie di valutazione, allo scopo
di rendere omogenee e confrontabili le valutazioni degli alunni delle varie classi
dell’Istituto. Le griglie sono riportate nel file denominato Appendici al PTOF allegato al
presente Piano dell’Offerta Formativa. I docenti sono vincolati all’utilizzo delle griglie di
valutazione.
55
Criteri per lo scrutinio intermedio
I criteri generali sono i seguenti:
la valutazione si fonda su tutti gli elementi oggettivi e tecnici di giudizio a disposizione
per fornire elementi chiari e concreti alla valutazione collegiale e tiene conto, in
particolare, dei processi di apprendimento.
la valutazione tiene in considerazione impegno, interesse, partecipazione dimostrati.
la valutazione evidenzia l’analisi puntuale dei bisogni formativi individuali e specialmente la considerazione delle difficoltà nei processi di apprendimento.
dalla valutazione scaturisce secondo criteri didattici e pedagogici la ricerca del miglior canale per il recupero: corso, sportello o altra attività.
Criteri per lo scrutinio finale
I criteri generali sono i seguenti:
la valutazione si fonda su tutti gli elementi oggettivi e tecnici di giudizio a
disposizione per fornire elementi chiari e concreti alla valutazione collegiale e tiene
conto, in particolare, dei processi di apprendimento.
la valutazione tiene in considerazione impegno, interesse, partecipazione dimostrati nell’anno scolastico.
la valutazione deve tener conto dello scrutinio intermedio e di tutti gli esiti relativi al recupero e al sostegno effettuati.
si considera impedimento oggettivo alla promozione la presenza di carenze gravi o,
comunque, molto diffuse, tali da non consentire di poter frequentare
proficuamente la classe successiva.
Oltre ai suddetti criteri il Collegio ha deliberato a titolo esemplificativo una tabella
schematica con indicazioni per chiarire i criteri di ammissione/non ammissione alla classe
successiva.
Assenze e validità dell’anno scolastico
Ai sensi del DPR 122/2009, art. 14 comma 7, lo studente non potrà essere valutato nello
scrutinio finale qualora le assenze superino 1/4 dell’orario annuale personalizzato.
Motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite sono possibili solo per casi
eccezionali, per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali
assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla
valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di
frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l'esclusione dallo scrutinio
finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo.
Si precisa altresì che, nel conteggio in questione, rientrano le ore in cui lo studente non ha
56
frequentato le lezioni per volontario ingresso posticipato e/o volontaria uscita anticipata.
Per quanto concerne il nostro istituto, il numero massimo di ore di assenza (arrotondato per
eccesso)
- fatte salve le eventuali deroghe di cui sotto – è così ripartito:
L.Scientifico e L.Linguistico.
CLASSI
PRIME
CLASSI
SECONDE
CLASSI
TERZE
CLASSI
QUARTE
CLASSI
QUINTE
Totale ore annue 891 ore 891 ore 990 ore 990 ore 990 ore
¼ ore di assenza 223 ore 223 ore 248 ore 248 ore 248 ore
I.T.P. “NERVI”
CLASSI
PRIME
CLASSI
SECONDE
CLASSI
TERZE
CLASSI
QUARTE
CLASSI
QUINTE
Totale ore annue 1056 ore 1056 ore 1056 ore 1056 ore 1056 ore
¼ ore di assenza 264 ore 264 ore 264 ore 264 ore 264 ore
Si invitano gli studenti e i genitori a porre particolare attenzione al numero delle
assenze, fermo restando l’obbligo di comunicazione da parte della scuola, per il tramite
del Coordinatore di classe, qualora se ne ravvisi un numero elevato.
Deroghe al limite previsto per la validità dell’anno scolastico
a) Deroghe per motivi di salute
Assenze per motivi di salute documentate attraverso dichiarazioni rilasciate dal
medico di base o da ASL e/o presidi ospedalieri continuative superiori ai 5 giorni (per
57
gravi patologie, ricoveri ospedalieri prolungati, allontanamento dalla comunità
scolastica per malattie contagiose) o ricorrenti (per patologie particolari, ricoveri
ospedalieri frequenti, terapie riabilitative periodiche). (Le dichiarazioni in oggetto
rientrano a pieno titolo tra i dati sensibili e sono quindi soggette alla normativa sulla
Privacy applicata nell’istituto). - Malattie croniche certificate; Ricovero ospedaliero o
in casa di cura, documentato con certificati di ricovero e di dimissione e successivo
periodo di convalescenza prescritto all’atto della dimissione.
Visite specialistiche ospedaliere e day-hospital (anche riferite ad un giorno).
Per gli alunni diversamente abili, la mancata frequenza dovuta alla situazione di handicap. Terapie ricorrenti e/o cure programmate. - Donazioni di sangue/midollo/tessuti.
b) Deroghe per motivi personali o familiari
Provvedimenti dell’autorità giudiziaria, trasferimenti anche temporanei, rientri
inderogabili al paese di origine, lutti, alunni nomadi, gravi motivi di salute di un
componente del nucleo familiare.
Certificazione dei Servizi Sociali attestante che l’allievo/a rappresenta l’unico
sostegno alla famiglia.
Separazione e/o divorzio dei genitori in coincidenza con l’assenza, gravi patologie dei componenti del nucleo familiare, trasferimento della famiglia.
Adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo.
c) Ulteriori deroghe per specifiche attività (comunicazione della famiglia alla scuola a
inizio d’anno scolastico)
Partecipazione documentata ad attività di volontariato organizzate da istituzioni
pubbliche, o enti privati, di alto profilo e che perseguono finalità di sicurezza pubblica
(es: Protezione civile, Croce Rossa, ecc.) o ad attività lavorativa debitamente
documentata
Partecipazione ad esami in Conservatorio e per il conseguimento di patenti e/o
certificazioni esterne o a concorsi.
Partecipazione documentata ad attività progettuali esterne, stage e tirocini aziendali;
Impedimenti per motivi non dipendenti dalla volontà del soggetto, cause di forza
maggiore (chiusura della scuola per elezioni, per calamità naturali, per assenza
insegnanti o per altri eventi eccezionali).
Partecipazione ufficiale ad attività sportive e agonistiche organizzate da società o federazioni riconosciute dal C.O.N.I.
58
Precisazioni.
Le ore scolastiche svolte in attività valutate previste dal POF, in maniera aggiuntiva
rispetto alle ore di lezione curriculare, costituiscono un bonus per lo studente da usare in
caso di necessità per ridurre il monte ore delle assenze.
I consigli di classe procederanno alla validazione in deroga nei casi sopra indicati, a
condizione che le assenze non abbiano pregiudicato la possibilità di valutare gli
apprendimenti.
DEBITI FORMATIVI
Per gli studenti che in sede di scrutinio finale, presentino in una o più discipline valutazioni
insufficienti, il consiglio di classe, sulla base di criteri preventivamente stabiliti, procede ad
un valutazione della possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di
contenuto propri delle discipline interessate entro il termine dell’anno scolastico, mediante
lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di
recupero.
In tale caso il consiglio di classe rinvia la formulazione del giudizio finale e provvede, sulla
base degli specifici bisogni formativi, a predisporre le attività di recupero. Per le materie in
cui lo studente non ha raggiunto una valutazione sufficiente si parla di Debito formativo.
Le verifiche per il recupero dei debiti formativi sono effettuate entro la prima settimana
di settembre. Si procede quindi allo scrutinio degli alunni che hanno riportato i debiti
formativi, alla luce dei risultati delle prove di verifica.
Attività di recupero (D.M. n. 80, 3 ottobre 2007; circ. Min. 92 del5.11.2007)
Sulla base delle indicazioni fornite dal decreto ministeriale, D.M. MPI n. 80 del 3-10-2007 e
dalla circ. Min. 92 del 5.11.2007 che attribuisce un elevato valore alla fase del recupero dei
debiti formativi e delle carenze di preparazione, si proporranno interventi di recupero e
sostegno distribuiti su tutto l’anno scolastico e organizzati con diverse tipologie a seconda
dei destinatari e delle discipline. Tali attività di recupero e di sostegno si
articoleranno da novembre fino nel primo
periodo estivo e prevedono le seguenti tipologie di intervento realizzabili con la disponibilità
dei fondi previsti dal decreto:
Corsi di recupero in orario extracurricolare, per gruppi classe o per gruppi trasversali,
secondo il prospetto di massima riportato nella tabella dei progetti.
Ore di recupero “in itinere” con verifica conclusiva, in orario curricolare.
Sportelli metodologici e/o disciplinari in orario extracurricolare.
Le famiglie e gli alunni maggiorenni possono rinunciare con dichiarazione scritta alla
frequenza del corso organizzato dalla scuola. Lo studente deve comunque sottoporsi a
verifica prevista. La regolarità e la qualità della presenza costituiscono elementi di
59
valutazione.
Dell’organizzazione di tutte le attività e dell’esito delle verifiche si darà comunicazione alle
famiglie.
Criteri per la composizione dei gruppi di studenti destinatari degli interventi didattico –
educativi di sostegno e recupero:
I gruppi saranno costituiti da studenti che hanno carenze omogenee distinguendo le
carenze gravi e gravissime (3-4) da quelle mediocri (5) in modo che possa essere, di
massima, rispettato questo criterio di distribuzione degli studenti nei gruppi:
Carenze gravissime corsi di recupero di base anche inferiori al livello raggiunto per le
altre discipline (per esempio uno studente di terza segue per
matematica un recupero di primo livello)
Carenze gravi corsi di recupero mirati per carenze prevalenti.
Carenze mediocri attività di sostegno curricolari mattutine e/o sportello
pomeridiano per mirare a lacune circoscritte.
Criteri per l’assegnazione dei docenti ai corsi di recupero
I corsi di recupero e gli sportelli saranno tenuti in via preferenziale dai docenti della scuola
dell’organico dell’autonomia. In caso di necessità, così come previsto dal D.M. e dalla C.M.,
può essere utilizzato per le attività di recupero e sostegno anche personale docente
proveniente dalle scuole in Rete oppure da altre Reti di scuole.
Corsi di recupero nel periodo estivo
L'istituto organizza corsi di recupero nel periodo estivo per il recupero dei debiti.
Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
Il credito scolastico risulta determinato principalmente dalla media dei voti riportati nello
scrutinio finale. Questa determina il collocamento dello studente all’interno di una fascia
per l’attribuzione del credito scolastico. Nel corrente A.S. 2017-2018 il credito scolastico
viene attribuito secondo la tabella seguente.
60
Media deivoti Creditoscolastico I anno (classi
terze) (D.M.
99/2009)
II anno (classi
quarte) (D.M.
99/2009)
III anno (classi
quinte) (D.M.
42/2007) 6 = M 3 – 4 3 – 4 4 – 5
6 < M ≤ 7 4 – 5 4 – 5 5 – 6
7 < M ≤ 8 5 – 6 5 – 6 6 – 7
8 < M ≤ 9 6 – 7 6 – 7 7 – 8
9 < M ≤ 10 7 – 8 7 – 8 8 – 9
Per determinare il punteggio attribuito tra quelli previsti nella fascia si adottano i seguenti
criteri.
1. 6 < M ≤ 7 si attribuisce il punteggio massimo agli allievi che abbiano ottenuto una
media pari o superiore a 6,5
2. nella fascia della media con 7 < M ≤ 8 si attribuisce il punteggio massimo agli
allievi che abbiano ottenuto una media pari o superiore a 7,5
3. nella fascia della media con 8 < M ≤ 9 si attribuisce il punteggio massimo agli
allievi che abbiano ottenuto una media pari o superiore a 8,5
4. nella fascia della media con 9 < M ≤ 10 si attribuisce il punteggio massimo agli
allievi che abbiano ottenuto una media pari o superiore a 9,5
Criteri per l’attribuzione del credito formativo
Ai fini della determinazione del punteggio all’interno della banda di oscillazione si
prendono in considerazione anche i crediti formativi valutabili ai sensi delle norme vigenti
e le attività extracurricolari svolte a scuola, rispondenti ai criteri specificati di seguito.
La presenza di crediti formativi e di attività extracurricolari darà luogo ad un punteggio
da aggiungere alla media dei voti per determinare il credito scolastico all’interno della
banda di appartenenza. Tale ulteriore punteggio, quindi, non consente allo studente di
passare alla banda successiva.
I crediti formativi valutabili sono quelli che vengono dalle attività svolte dallo studente
all’esterno della scuola e che abbiano rilevanza qualitativa per la tipologia di esperienza,
per il numero di ore di attività, per i risvolti formativi. In particolare:
1. Attività di formazione linguistica e corsi di lingua all’estero: le certificazioni devono
recare il livello di competenza linguistica prevista dall’ordinamento locale o da un sistema
61
di standardizzazione, e sono rilasciate e convalidate da enti legittimati a rilasciare
certificazioni ufficiali e riconosciute nel paese di riferimento (C.M. 117/2000, C.M.
96/2002).
2. Certificazioni ECDL; certificazioni di livello relative alla competenza raggiunta in Lingua
Straniera rilasciate da Enti Certificatori (es. Cambridge-Esol, Accademia di Francia,
Accademia di Spagna, ecc.)
3. Partecipazione a gare/concorsi/percorsi di eccellenza con risultati documentati di
miglioramento (Certamina, Olimpiadi della Matematica, Olimpiadi del Patrimonio, ecc…).
4. Attività continuativa di assistenza, volontariato, impegno di cittadinanza attiva
(rappresentanti di istituto, di classe e consulta) opportunamente certificate da enti e
associazioni.
5. Attività sportive agonistiche non saltuarie, certificate dalla federazione sportiva di
appartenenza, e partecipazione ai giochi sportivi studenteschi con qualificazione.
6. Attività artistiche e musicali di organismi accreditati.
7. Tutoring, partecipaziopne al progetto peer to peer per un periodo significativo (per un
periodo minimo di 6 incontri)
8. Attività laboratorio teatrale per tutta la durata del corso con partecipazione alla
rappresentazione finale.
9. Partecipazione a progetti extracurriculari proposti dall’istituto con esiti documentabili
Nello specifico:
1. le certificazioni di competenza linguistica (es. PET ed FCE o altro certificato di
competenza di una lingua straniera riconosciuto in ambito internazionale) verranno
valutate di 0,5 punti.
2. il corso ECDL avrà valore solo in seguito al superamento degli esami, e darà un punteggio
pari a 0,1 per ciascun modulo.
3. la semplice partecipazione ai percorsi di eccellenza, compreso l’IMUN, in quanto
sostenuta dal Consiglio di Classe, dà adito ad una valutazione di 0,1 punti; nel caso in cui
lo studente superi le fasi intermedie dei Certamina o delle Olimpiadi saranno attribuiti
0,3 punti, così pure se l’alunno abbia ottenuto un Best delegate(IMUN); invece se avrà
ottenuto una menzione speciale saranno attribuiti punti 0,2; per il superamento della
fase nazionale si attribuisce 0,5 punti (ferma restando l’appartenenza del punteggio
risultante alla banda di oscillazione determinata dalla media dei voti).
4. attività di volontariato, attività sportive, altri crediti formativi riconosciuti: punti 0,2.
5. corsi di lingua all’estero effettuati presso scuole di lingua accreditate (CM 96/2002):
punti 0,2
6. diploma di Conservatorio di Stato: punti 0,5
7. diploma di Conservatorio Privato: punti 0,2
62
8. partecipazione assidua di alunni meritevoli a progetti scolastici che svolgono attività di
tutoraggio tra pari in altre istituzioni scolastiche permetterà di incrementare la
valutazione della condotta
9. Attività laboratorio teatrale per tutta la durata del corso con partecipazione alla
rappresentazione finale: punti 0,2
In nessun caso il punteggio scaturito dal credito formativo può produrre il passaggio del
credito scolastico alla banda di oscillazione superiore.
N.B.: i criteri per l’attribuzione del credito formativo sono validi per tutti gli studenti
dell’IIS “Margherita HACK” indipendentemente dall’indirizzo di studi.
Ammissione all’Esame di Stato
A partire dall’a.s.2009/2010, ai sensi del D.P.R.122/09, art. 6, “gli alunni che, nello scrutinio
finale, conseguano una valutazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo
di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto, secondo l’ordinamento vigente, e un
voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’Esame di Stato”.
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METODOLOGIE DIDATTICHE
La progettazione per competenze presuppone la necessità ineludibile di trasformare la
metodologia didattica.
Infatti l’approccio per competenze richiede lo sviluppo di schemi logici di mobilitazione
delle conoscenze. Tali schemi logici si acquisiscono non con la semplice assimilazione di
conoscenze, ma attraverso la pratica. La costruzione di competenze è dunque inseparabile
dalla costruzione di schemi di mobilitazione intenzionale di conoscenze, in tempo reale,
messe al servizio di un’azione efficace: si apprende a fare ciò che non si sa fare
facendolo.
Sulla base di queste considerazioni la metodologia di base è quella dell’apprendistato
cognitivo nelle sue strategie fondamentali:
1) Modeling: l’alunno osserva la competenza esperta al lavoro (il docente) e poi la
imita;
2) Coaching: il docente assiste l’alunno, interviene secondo le necessità e fornisce
i dovuti feedback;
3) Scaffolding: il docente fornisce all’alunno un sostegno in termini di stimoli e di
risorse;
il docente diminuisce progressivamente il suo supporto per lasciare gradualmente
maggiore autonomia e spazio di responsabilità a chi apprende.
In questo modo anche lo studente più debole si mette alla prova e sperimenta
progressivamente la propria autoefficacia.
4) Tutoring fra pari: è una metodologia che favorisce l'incontro e il dialogo
interculturale fra gli studenti all’interno del gruppo classe. Prevede, inoltre, di
valorizzare le competenze degli studenti che ottengono migliori risultati in
alcuni ambiti disciplinari a favore dei loro compagni, in un’ottica di sostegno
reciproco. Allo stesso tempo i ragazzi coinvolti possono avere occasioni di
crescita, di assunzione di responsabilità, di consapevolezza delle proprie abilità
e competenze.
Pertanto saranno utilizzate le seguenti metodologie didattiche:
64
Modello dell'educazione indiretta: stimolare nei soggetti la riflessione e la messa
in discussione dei modelli di azione e di comportamento attraverso processi di
educazione indiretta (metodo proposto da E. Nigris docente di didattica generale
presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Bicocca e
coordinatrice di un progetto sperimentale di ricerca e formazione dal titolo "Cibo,
cultura ed identità -possibili percorsi per la scuola primaria" -Regione Lombardia).
nel rispetto della libertà di insegnamento di ogni docente, adottare nella didattica
quotidiana modalità di lavoro inclusive(Cooperative Learning, classi aperte con
gruppi di livello, attuazione dei PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli
insegnanti…)
estendere i progetti di inclusione legati alla disabilità;
concepire l’aula come” laboratorio “ dove docenti ed allievi progettano,
sperimentano, ricercano agendo la loro fantasia e la loro creatività. La didattica
laboratoriale è intesa come una pratica del fare, capace di rendere lo studente
protagonista:
- di un processo di costruzione di conoscenze e di sviluppo di abilità che gli
permettono di essere coinvolto in una situazione collettiva di scambio
comunicativo tra pari;
- di rielaborare conoscenza attraverso l’esperienza diretta; di costruire
unapprendimento significativo, dovendo trovare soluzioni a
situazioniproblematiche;
- di vivere la vicenda scolastica attraverso l’esperienza di emozioni
positive;
- di essere consapevole del proprio modo di imparare attraverso il
confronto e la valutazione delle proprie idee e la negoziazione di
significato con gli altri.
garantire un percorso di continuità fra gradi scolastici, con un progetto
pluriennale di continuità e di orientamento scolastico.
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Metodo Situazioni -Enigma: metodo utilizzato per stimolare conflitti cognitivi
che inducono a trovare nuove ipotesi risolutive generando un
uapprendimentotrasformativo".
Cooperative Learning: metodologia di insegnamento attraverso la quale gli
studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi
corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di
facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di
apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo,
trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problemsolving di
gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale
di tutti.
Tali obiettivi possono essere conseguiti se all’interno dei piccoli gruppi di
apprendimento gli studenti sviluppano determinate abilità e competenze sociali,
intese come un insieme di “abilità interpersonali e di piccolo gruppo indispensabili
per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto”
FlipTeaching: metodo attraverso il quale il docente fornisce ai propri alunni
materiali (in genere video) da seguire su un dato argomento, prima di trattarlo in
classe. Ciò permette agli alunni di costruire il proprio sapere e di testare in
qualsiasi momento le proprie competenze. Il ruolo del docente sarà quello di
"guida" che incoraggia gli allievi alla ricerca personale, alla collaborazione e alla
condivisione dei saperi appresi.
Google Classroom: sistema integrato che può aiutare i docenti a organizzare le
loro classi, migliorare l'interazione con gli studenti e semplificare le assegnazioni
dei compiti a casa. Consiste in una Google Classroom è una sorta di traslazione
della classe fisica con gli obiettivi del servizio sono: rendere più veloce
l’assegnazione dei compiti da svolgere a casa o in classe, creare e organizzare
l’attività dei gruppi di lavoro, comunicare in tempo reale con gli studenti che hanno
bisogno di un chiarimento o di ricevere un feedback. La Google Classroom consente
agli studenti di organizzare il proprio lavoro in Google Drive, completarlo e
consegnarlo; inoltre, Drive permette di conservare i file sul web in modo tale da
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condividerli con chi lo si ritiene opportuno e farli visionare in tempo reale in modo
tale che gli altri (studenti e/o docenti) possano apportare le necessarie modifiche.
Supporto dell'Indireal fine di usufruire di risorse e strumenti per il
miglioramento e individuare consulenti supporto della realizzazione del piano della
scuola;
Progettazione e-twinningcon apertura di una piattaforma per creare nuovi
ambienti di apprendimento utilizzando le nuove tecnologie applicate alla didattica.
Erasmus-Plus: Erasmus Plus è il programma dell’Unione Europea, valido dal 2014 al
2020, dedicato all’istruzione, alla formazione, alla gioventù e allo sport e aperto a
tutti i cittadini europei. In sostanza non è che un contenitore di tutti quelli che
sono i programmi di apprendimento e mobilità offerti dall’UE, che si sono raccolti
sotto un unico nome. Questiisetteprogetticontenuti:
1) The Lifelong Learning Programme (LLP o Programma di Apprendimento
Permanente) ovvero quello che gestiva i progetti Erasmus, Leonardo da
Vinci Vet, Placement, Comenius, Grundtvig;
2) Gioventù in Azione, ovvero Scambi Interculturali, Training Course,
Servizio Volontario Europeo ecc.;
3) Erasmus Mundus;
4) Tempus;
5) Edulink;
6) Alfa;
7) Programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati
Verranno inoltre finanziati progetti di cooperazione europea sullo SPORT e in
materia di INTEGRAZIONE europea (Programma Jean Monnet). Gli
obiettivigeneralisono:
Alzare il livello di educazione in Europa, favorire la mobilità e creare più
occupazione;
Raggiungimento di una cooperazione europea strategica, in ottica del
progetto Europa 2020, da un punto di vista educativo;
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Rendere più semplice il riconoscimento di certificati e attestati a livello
europeo (ad esempio Europass, Youthpass, the EuropeanQualifications
Framework (EQF),theEuropean Credit Transfer and Accumulation System
(ECTS) ) – Sviluppare la dimensione europea dello sport;
Promuovere i valori dell’Unione Europea.
Obiettivi didattici
• Raggiungere gli obiettivi minimi fissati dai vigenti Programmi Ministeriali
compatibilmente con lo stato di salute dell'alunno
I risultati della valutazione dell'alunno e le eventuali operazioni di scrutinio/esame saranno
di competenza dei docenti che hanno prestato l'attività d'insegnamento (consiglio di classe
eventualmente integrato dai docenti delle diverse istituzioni scolastiche).
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INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
La nostra scuola da anni accoglie alunni disabili per i quali sono progettati e realizzati
percorsi formativi che facilitino la loro integrazione nella realtà non solo scolastica. Nella
scuola non esistono barriere architettoniche e gli alunni possono accedere a tutti gli
ambienti per utilizzarne le strutture.
Finalità
L’Istituto attenendosi alle “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con
disabilità” 2009 persegue le seguenti finalità:
Favorire l’inclusione, garantendo il rispetto dei fondamentali diritti costituzionali, con specifico riferimento al diritto all’educazione, alla formazione e all’istruzione.
Soddisfare al meglio le esigenze che emergono nell’ambito dei gruppi classe, assicurando
effettivamente a tutti gli studenti la possibilità di crescere insieme ai propri pari e di
esprimere al meglio le potenzialità personali.
L’inclusione degli alunni disabili impegna docenti, alunni, e genitori nel difficile percorso
d’accettazione della diversità e rappresenta un importante momento di crescita personale e
umana per ogni componente della comunità scolastica.
Gruppi di lavoro per l’handicap
L’attuazione dell’inclusione, nel rispetto della legge 104/92, è una responsabilità condivisa
dai gruppi di studio e di lavoro, GLH d’Istituto (GLHI) e GLH operativo (GLHO).
Il GLHI (d’Istituto) si riunisce due volte all’anno e interagisce con il Collegio dei docenti. È
costituito dal Dirigente scolastico, un rappresentante dei docenti curriculari, i docenti di
sostegno, il presidente di Consiglio d’Istituto o suo delegato, un genitore degli alunni div.
abili, il referente della ASL RM-F, un referente del personale non docente, dai referenti
della cooperativa che si occupa dell’assistenza specialistica, un referente Responsabile
ufficio Piano di Zona Distretto F4, un rappresentante degli studenti.
Le funzioni svolte dal GLH d’Istituto sono:
analisi della realtà di sfondo e delle risorse della Scuola.
organizzazione della vita scolastica ai fini dell’integrazione.
interventi di informazione e formazione del Collegio dei Docenti.
verifica dei risultati.
Il GLHO (operativo) si riunisce due volte all’anno ed è costituito dal Dirigente scolastico,
dagli insegnanti del Consiglio di Classe, dal docente specializzato, dagli operatori
specialistici eventualmente assegnati, dagli operatori dei servizi sanitari e dai familiari
dell’alunno per il quale viene elaborato insieme il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.).
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Progetto didattico
Per ciascun alunno con disabilità certificata il Consiglio di Classe definisce un Piano
Educativo Individualizzato – PEI – a partire dall'analisi del profilo dinamico funzionale
dell'alunno (PDF). Obiettivo principale del PEI è quello di rendere l’alunno come protagonista
dell’apprendimento nella sua classe e nella sua scuola, attraverso l’assunzione di conoscenze,
competenze e abilità che possano aiutarlo e sostenerlo nel suo cammino di vita.
L’elaborazione del PEI, pertanto, diventa un vero “Progetto di vita”, nella convinzione che la
crescita personale si può attuare quando si è accettati per quello che si è.
All’interno della scuola sono stati individuati due possibili percorsi di studio: un percorso
individualizzato per alunni con gravi e medie difficoltà di apprendimento e un percorso
semplificato per alunni con lievi difficoltà d'apprendimento.
Percorso individualizzato
È necessario il consenso della famiglia (art. 15, comma 5, O.M. n. 90 del 21/5/01).
Il consiglio di classe elabora un percorso di studio derivante dalle singole discipline
scegliendo i
contenuti e i concetti che più rispondono alle esigenze lavorative e di vita sociale per
l’alunno. La finalità è di consentire l’acquisizione di competenze che permettano all’alunno di
raggiungere una maggiore autonomia, migliorare la propria immagine di sé, acquisire inoltre
abilità specifiche volte a favorire il futuro inserimento nel mondo del lavoro.
La valutazione sarà riferita ai progressi e al piano educativo predisposto. La proposta
didattica si discosta molto dal curriculum delle classi, possono aumentare le ore svolte fuori
dalla classe per la realizzazione di progetti mirati, la frequenza viene limitata alle discipline
in cui l’alunno può apprendere contenuti e concetti nuovi. Al termine dei cinque anni viene
rilasciato l’attestato di frequenza certificando le competenze finali raggiunte (credito
formativo).
Gli obiettivi educativo-didattici indicati nei rispettivi P.E.I. prevedono di:
Stimolare il processo di socializzazione e integrazione.
Potenziare il grado di autonomia e fiducia nelle proprie capacità e i livelli di autostima.
Stimolare lo sviluppo cognitivo globale.
Sviluppare le competenze comunicative.
Sviluppare le competenze logiche, spazio-temporali e di
orientamento.
Percorso semplificato
Partendo dalle difficoltà dell’alunno e dalle sue potenzialità, il consiglio di classe riduce o
modifica parzialmente i contenuti delle singole discipline da sottoporre allo studente
mantenendo inalterate le caratteristiche essenziali del corso di studio e gli obiettivi,
70
individua strategie metodologiche così da sfruttare in pieno le sue abilità. La valutazione
sarà omogenea a quella della classe anche se fortemente indirizzata a valorizzare i
progressi e i risultati positivi.
L’esame di stato può essere uguale alla classe o equipollente. Le prove equipollenti possono
consistere in :
mezzi diversi, le prove possono essere ad esempio svolte con l’ausilio di
apparecchiature informatiche;
modalità diverse, il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando
modalità diverse (es. prove strutturate: risposta multipla, Vero/Falso, risposta
breve, inserimento di un testo, corrispondenza, completamento di una frase
inserendo negli spazi vuoti i vocaboli mancanti, ecc. (commi 7 e 8 dell’art. 15 O.M.
del 21/5/2011, D.M. 26/8/81, art. 16 L. 104/92, parere del Consiglio di Stato n.
348/91);
sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D.L.vo 297/1994)
tempi più lunghi, nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell’O.M. 90, comma 3 dell’art. 318 del D.L.vo n. 297/94).
Per la “VALUTAZIONE delle prove scritte e orali” si utilizzerà tutta la gamma dei voti
indicati nella legislazione scolastica in materia di valutazione degli studenti in generale e
nello specificodeve essere effettuata “con modalità che tengano conto del contenuto e non
della forma”, in modo da distinguere ciò che è legato alla disabilità da ciò che è frutto di
studio e di impegno.
Gli alunni che hanno seguito questo tipo di percorso didattico partecipano a pieno titolo agli
esami di qualifica e di stato e acquisiscono il titolo di Studio.
Iniziative di continuità fra cicli scolastici
Dopo l'iscrizione effettuata on-line l’Istituto stabilisce i contatti con le scuole medie di
provenienza allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di intervento possibili e
successivamente, si attivano percorsi di accoglienza articolati in incontri con i docenti, la
famiglia, l'alunno ed eventualmente gli operatori esterni interessati.
Criteri e procedure
Una apposita Commissione per la formazione delle classi individua il Consiglio di Classe e il
gruppo classe idonei ad accogliere l'alunno disabile sotto il profilo sia qualitativo sia
quantitativo (numero di alunni, non troppi ripetenti, ecc.) sulla base:
• delle informazioni raccolte dal referente per le attività di sostegno.
• delle esigenze emerse dall’analisi che il GLH fa per ciascun singolo caso individuale, per gli
alunni già iscritti.
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Valutazione
La valutazione, tramite le osservazioni sistematiche e le verifiche orali e scritte in
concomitanza con quelle curricolari, permetterà una conoscenza del percorso sostenuto, nel
rispetto dei tempi e dei modi propri di apprendimento di ciascun alunno, onde orientare e
controllare i cambiamenti avvenuti, e individuare le lacune, i bisogni, le abilità acquisite e i
comportamenti. Essa avrà quindi valore formativo e orientativo, prevedendo rimodulazione
del P.E.I. al fine di renderlo funzionale ai bisogni di ciascuno.
Progetti dedicati all’inclusione
Da qualche anno l’Istituto elabora alcuni progetti che assicurano una didattica più creativa
rispondente a particolari esigenze. Nello specifico l’Istituto ha attivato un percorso scuola-
lavoro in collaborazione con alcuni Enti territoriali pubblici e privati.
Per favorire l’autonomia personale e sociale di alcuni portatori di handicap, su specifica
richiesta dell’Istituto, la Provincia finanzia quei progetti che presuppongono per la loro
realizzazione un’assistenza specialistica da parte di operatori per l’autonomia e la
comunicazione.
L’abbinamento tra operatori e alunni viene effettuato tenendo conto dei seguenti elementi:
indicazioni contenute nella diagnosi funzionale.
continuità dell’educatore professionale, salvo controindicazioni (es. difficoltà di relazione tra operatore ed alunno).
eventuali indicazioni dell’Autorità Scolastica competente e/o dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL di riferimento.
Non si esclude, inoltre, la partecipazione degli stessi alunni ai progetti della scuola, qualora
non vi siano delle difficoltà che ne impediscano l’adesione.
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)
Il Ministro dell’Istruzione, ha emanato il 12 Luglio 2011 il Decreto attuativo inerente la
legge 170/2010, normativa che tutela il diritto allo studio dei ragazzi con DSA. Il Decreto
esplicita le indicazioni contenute nella Legge riguardo alle modalità di formazione dei
Docenti e dei Dirigenti Scolastici, alle misure educative e didattiche di supporto, nonché
alle forme di verifica e di valutazione, per garantire il diritto allo studio degli studenti con
diagnosi di DSA, delle Scuole di ogni ordine e grado sino alle Università.
Fanno parte integrante del Decreto le Linee Guida che forniscono ulteriori indicazioni per
l’applicazione della Legge da parte di tutte le figure interessate ai processi di
insegnamento/apprendimento.
Questa è da considerare la base su cui la Scuola italiana potrà iniziare ad attivare percorsi
didattici mirati per gli alunni e gli studenti con DSA.
Il Decreto prevede strumenti didattici e tecnologici di tipo compensativo e dispensativo
che facilitano lo studio.
- Per strumenti compensativi si intende dare l’equivalente di una cosa supplendone la
72
mancanza. Gli strumenti compensativi sono tecnologie/risorse che vengono utilizzate
dall’alunno in modo strategico al fine di favorire il successo formativo. Intendiamo per
strumenti compensativi l’uso del computer; l’uso della sintesi vocale, che trasforma la
lettura in ascolto; l’uso del traduttore; l’uso del registratore, per non prendere appunti;
l’uso di programmi di video-scrittura con correttore ortografico, per produrre testi
corretti senza dover rileggere; l’uso della calcolatrice, che facilita nel calcolo; l’uso di
glossari specifici e di formulari di algebra-geometria-trigonometria; l’uso della tavola
pitagorica e della tabella dei numeri e delle misure; l’utilizzo di un esplicativo che descrivi le
fasi dello svolgimento del problema; l’uso di mappe concettuali e delle parole chiave; l’uso
della enciclopedia multimediale e di dizionari elettronici.
- Le misure dispensative consentono invece di non svolgere alcune prestazioni rese
difficoltose dal disturbo, da una attività che si sa essere fallimentare poiché non dipende
dall’impegno profuso dall’alunno. Le misure dispensative sono dei facilitatori formali,
necessarie per colmare alcune carenze difficilmente colmabili. Intendiamo per strumenti
dispensativi la dispensa dalla lettura ad alta voce; la dispensa dalla copiatura alla lavagna; la
dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura; la dispensa dallo studio mnemonico (verbi,
tabelline, formule, poesie); la dispensa dall’uso del vocabolario; la dispensa dallo studio della
lingua straniera in forma scritta in corso d’anno e in sede di esame, e svolgere prove
sostitutive equipollenti (con un computer dotato di sintesi vocale o in forma orale)
[Comunicato Stampa MIUR – Roma 20 Luglio 2011]; l’organizzazione di interrogazioni
programmate; valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengono conto del
contenuto e non della forma; la programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e
per lo studio a casa (Nelle Linee Guida si consiglia di stimare questo tempo aggiuntivo
tenendo conto degli indici di prestazione dell’allievo. In assenza di una valutazione di stima
si indica [pag. 7 delle Linee Guida] di assegnare una quota del 30% in più come un
ragionevole tempo aggiuntivo).
Particolare importanza riveste il rapporto con le famiglie degli alunni con DSA, affinché
l’operato dei Docenti risulti conosciuto (sulle strategie didattiche che di volta in volta la
Scuola progetta per i loro figli, sulle verifiche e sui risultati attesi e ottenuti), condiviso e
coordinato con la stessa azione educativa della famiglia. Le Istituzioni Scolastiche a tale
proposito organizzeranno con maggior frequenza degli incontri con le stesse famiglie.
Nelle Linee Guida il Ministro istituisce l’uso del (PDP) Piano Didattico Personalizzato (tale
pianodeve essere condiviso con la famiglia). Questo documento è utile per tracciare il
percorso personalizzato di insegnamento/apprendimento individuale, sulla base anche delle
indicazioni acquisite dalla relazione sanitaria. A tale proposito l’Art. 2 del Decreto Attuativo
cita testualmente:
“Al fine di garantire agli alunni e agli studenti con disturbi specifici di apprendimento di
usufruire delle misure educative e didattiche di supporto di cui all’articolo 5 della Legge
170/2010, gli Uffici Scolastici Regionali attivano tutte le necessarie iniziative e procedure
per favorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte
delle strutture preposte”.
A questo riguardo – così come indicato a pag. 8 delle Linee Guida – la Scuola deve
predisporre un documento entro il mese di dicembre.
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Il PDP rappresenterà anche il documento necessario per fornire le giuste indicazioni alla
Commissione d’Esame di Stato. Il Consiglio di Classe attraverso il PDP (piano da allegare al
documento del 15 Maggio) segnalerà le specifiche situazioni soggettive dei candidati con
DSA, al fine di consentire alla Commissione di predisporre le prove prevedendo l’utilizzo di
tempi più lunghi e di strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati durante le
verifiche svolte nel corso dell’anno.
La Legge 170/10 prevede anche l’attuazione di 96 Centri Territoriali di Supporto (CTS) alle
Scuole, dislocati su tutto il territorio nazionale e collocati presso Scuole polo.
(http://archivio.pubblica.istruzione.it/dgstudente/disabilita/ntd/azione4_5.shtml#cts)
I CTS saranno impiegati per consulenza, formazione e monitoraggio e in essi opereranno
Docenti esperti nelle nuove tecnologie, per dare indicazioni su strumenti hardware e su
prodotti software specifici.
Con Decreto del Ministro è anche istituito un Gruppo di lavoro nazionale con il compito di
monitorare l’attuazione delle norme della Legge 170/2010 e delle disposizioni
contenute nel Decreto attuativo [Comunicato Stampa MIUR – Roma 20 Luglio 2011 / Art.
9 del Decreto attuativo].
Per la realizzazione degli obiettivi previsti e programmati nel Decreto attuativo, così come
indicato nelle Linee Guida, il Dirigente scolastico potrà avvalersi della collaborazione di un
Docente (referente) con compiti di informazione, consulenza e coordinamento. Le funzioni
del “referente” sono, in sintesi, riferibili all’ambito della sensibilizzazione ed
approfondimento delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti.
La formazione degli Insegnanti e dei Dirigenti Scolastici è un elemento fondamentale per la
corretta applicazione della Legge 170/2010 e per il raggiungimento delle sue finalità nonché
per la corretta stesura del PDP.
A tal fine, gli Uffici Scolastici Regionali attivano gli interventi di formazione realizzando
sinergie con i Servizi Sanitari Territoriali, le Università, gli Enti, gli Istituti di Ricerca e le
Agenzie di Formazione. Le spese per la frequenza dei corsi saranno a carico del Ministero.
Le Istituzioni Scolastiche, anche collegate in rete, possono organizzare opportuni percorsi
di formazione mirati allo sviluppo professionale di competenze specifiche in materia.
Bisogni Educativi Speciali (BES)
A seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n. 8 del 6/3/2013 l’Istituto ha elaborato il
“Piano Annuale per l’Inclusione”. Nel piano, sono riportate le opzioni programmatiche e le
variabili significative che orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di
inclusivitàdell’istituzione scolastica. In questa Direttiva il Ministero fornisce indicazioni
organizzative sull'inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Nello specifico si fa
riferimento agli alunni certificati ai sensi della L 104/92, a quelli certificati ai sensi della L
170/10 e ad un nuovo nucleo costituito da alunni non certificati da un punto di vista clinico
ma che presentano difficoltà di apprendimento dovuto a svantaggio personale, culturale,
familiare, socio-ambientale, etnico e anche a problematiche di natura sanitaria non
necessariamente certificate. In ogni classe infatti ci sono alunni che presentano una
richiesta speciale di attenzione per una varietà di ragioni, per cui è necessario secondo la
Direttiva individuare per loro un percorso didattico personalizzato.
Le Scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di Classe – possono avvalersi per gli
74
alunni con Bisogni Educativi Speciali (quelli non certificati dal Servizio Sanitario) degli
strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla Legge 170/2010 per gli
alunni con DSA.
L’attuale normativa per la Scuola prevede come strumento programmatorio per le azioni
inerenti agli alunni BES la formulazione del Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) o Piano
delle Attività Inclusive: documento predisposto dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
ed approvato dal Collegio dei Docenti. Il documento è parte integrante del Piano
dell’Offerta Formativa.
In sostanza il PAI individua annualmente gli aspetti di forza e di debolezza delle attività
inclusive svolte dalla Scuola e predispone un piano delle risorse da offrire (e richiedere) a
soggetti pubblici e del privato sociale, per impostare un’offerta formativa adeguata nei
confronti degli alunni BES. Il PAI non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico,
bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera
comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla
qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare
concretamente la Scuola “per tutti e per ciascuno”.
Gli O.S. (Operatori Specialistici) All’interno dell’istituto operano anche gli O.S In quanto
figuraprofessionalecomplementare, l’O.S. svolge il suo lavoro cooperando per
larealizzazionedel progettodidattico-educativoelaboratoperl’alunnodiversamenteabile:
attivandointerventi educativo - assistenziali rivolti a favorire la comunicazione,larelazione,
l'autonomia ed i processi di apprendimento dell'alunno affidatogli; partecipa atuttele
attività previste dal P.E.I., comprese le uscite didattiche e i viaggi d'istruzione. I
compiti spettanti a tale figura sono legati all’igiene personale delbambinoe all’ausilio nel
mangiare, al fine di stimolare quest’ultimo ad essere autonomonel provvedere ai propri
bisogni tenendo conto delle suecapacità.
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PIANO TRIENNALE PER L’INCLUSIONE "per una scuola inclusiva per tutti, nessuno escluso, nel rispetto delledifferenze”.
Direttiva M.27/12/2012 e CM n°8 del6/3/2013
PIANO ANNUALE PER L’ INCLUSIVITA’
A seguito dell’emanazione della Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti
d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica” e della Circolare ministeriale N. 8 del 6 marzo 2013 prot. N. 561, il
Collegio dei Docenti dell’Istituto “Margherita Hack” ha deliberato, su proposta del Dirigente
Scolastico, la costituzione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (di seguito GLI)in data 14
Giugno 2013. Il GLI ha lo scopo di redigere il Piano Annuale per l’Inclusività dell’Istituto,
elaborando un’analisi attenta delle criticità e dei punti di forza delle azioni e degli interventi
di inclusione scolastica operati nell’anno scolastico trascorso; l’analisi effettuata è
propedeutica alla formulazione di un’ipotesi di utilizzo funzionale delle risorse, istituzionali e
non, nell’anno successivo al fine di migliorare il livello di inclusività dell’Istituto. Il Piano è
quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti nel mese di giugno di ogni a.s.
Il PAI dell’Istituto è così strutturato:
PARTE I. – analisi dei punti di forza e di criticità dell’anno in corso.
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno, in cui
sono elencati, tra gli altri, i progetti di istituto specifici in relazione alla tematica
dell’inclusione.
Per il PAI di Istituto si riamanda al link Piano Annuale per l'inclusività IIS M. Hack.pdf
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DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 66 Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita', a norma
dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107. (17G00074)
(GU n.112 del 16-5-2017 - Suppl. Ordinario n. 23)
L’inclusione scolastica riguarda le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti rispetto ai
differenti bisogni educativi; si realizza nell’identità culturale, educativa, progettuale,
nell’organizzazione e nel curricolo delle scuole che l’assumono come impegno fondamentale.
Le disposizioni del decreto riguardano gli studenti con disabilità certificata ai sensi dell’art.
3 della legge 104 del 1992.
Prestazioni e competenze
Lo Stato provvede all’assegnazione dei docenti per il sostegno didattico, all’organico del
personale ATA, tenendo conto nel riparto delle risorse professionali della presenza di
bambine e bambini, di studenti e studentesse, sempre nei limiti delle dotazioni organiche
previste dalla legislazione vigente, all’assegnazione dei collaboratori scolastici per i compiti
di assistenza alla persona previsti dal profilo professionale, in base alla presenza di genere
tra gli studenti con disabilità. Gli Enti locali garantiscono, nei limiti delle loro disponibilità
finanziarie, l’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale, in coerenza con le
mansioni dei collaboratori scolastici; i trasporti per l’inclusione scolastica, l’accessibilità e la
fruibilità degli spazi fisici delle scuole.
Procedure di certificazione e documentazione per l’inclusione scolastica
La legge 104 del 1992 è così modificata:
Integrazione della commissione medica con un’assistente specialistico e dal medico
INPS.
Redazione della certificazione attestante la condizione di disabilità secondo il
principio di funzionamento che discende dal modello di Classificazione internazionale
del funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF)
Il profilo di funzionamento è propedeutico alla predisposizione del PEI e del progetto
individuale; definisce le competenze professionali e le misure di sostegno per
l’inclusione scolastica. È redatto con la collaborazione dei genitori e di un
rappresentante dell’amministrazione, preferibilmente un docente della scuola
frequentata; è aggiornato ad ogni grado di istruzione o per diverse condizioni di
funzionamento della persona.
Progettazione e organizzazione scolastica per l’inclusione
Il progetto individuale è redatto dall’Ente locale, in collaborazione con i genitori e le
77
istituzioni scolastiche. Il Piano educativo individualizzato (PEI) è elaborato dal consiglio di
classe con la partecipazione dei genitori, delle figure professionali specifiche, interne ed
esterne alla scuola, con il supporto dell’unità di valutazione multidisciplinare. Il PEI è
elaborato dai docenti di classe con la compartecipazione dei genitori, delle professionalità
specifiche interne ed esterne alla scuola. Il Piano per l’inclusione è predisposto da ciascuna
istituzione scolastica all’interno del PTOF; definisce le modalità per l’utilizzo coordinato
delle risorse, anche ai fini del miglioramento degli interventi, nei limiti delle risorse umane,
strumentali, finanziarie disponibili.
Gruppi per l’inclusionescolastica
Presso ogni Ufficio scolastico regionale è istituito il Gruppo di lavoro
interistituzionale regionale (GLIR) che ha il compito di dare consulenza all’USR sui
temi dei percorsi integrati scuola-territorio-lavoro; di fornire supporto ai gruppi per
l’inclusione territorial (GIT) e alle reti di scuole per la realizzazione dei piani di
formazione in servizio del personale. È presieduto dal direttore dell’USR o da suo
delegato, prevede la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali,
delle associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative.
Presso ognuno degli ambiti territoriali previsti dalla legge 107/15, art. 1 comma 66 è
istituito il Gruppo territoriale per l’inclusione (GIT). È presieduto da un dirigente
tecnico o scolastico ed è composto da tre dirigenti scolastici dell’ambito di
riferimento, da 2 docenti per la scuola dell’infanzia e la scuola superiore, nominati con
decreto dell’USR. Il GIT riceve dai dirigenti scolastici dell’ambito la quantificazione
delle risorse del sostegno didattico, le verifica e formula la proposta all’USR.
Presso ogni istituzione scolastica è istituito il Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI)
con compiti di supporto al collegio dei docenti nella definizione del Piano di inclusione.
È composto dai docenti, dal personale ATA, dagli specialisti dell’Azienda Sanitaria
locale del territorio di riferimento. In sede di scrittura ed attuazione del piano per
l’inclusione, il GLI si avvale del supporto degli studenti, dei genitori e delle associazioni
delle persone con disabilità.
Continuità del progetto educativo e didattico
Al fine di garantire la continuità didattica per le bambine e i bambini, le studentesse e gli
studenti con disabilità certificata, il dirigente scolastico propone ai docenti dell’organico
dell’autonomia in possesso del titolo di specializzazione, lo svolgimento di attività di
sostegno. Sempre per lo stesso fine, non prima dell’inizio dell’anno scolastico, il dirigente
scolastico può proporre ulteriori contratti a tempo determinato a docenti che abbiano avuto
una supplenza nell’anno scolastico precedente. È istituito l’Osservatorio permanente per
l’inclusione scolastica presso il MIUR. È garantito il diritto allo studio per gli studenti che
78
per almeno 30 giorni non possano frequentare la scuola a causa di gravi patologie. La scuola
di concerto con gli Enti locali e l’azienda sanitaria predispongono un progetto per il quale non
sono previsti ulteriori stanziamenti.
79
PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL
PERSONALE DOCENTE E ATA
Il Collegio dei docenti
VISTO l’art. 1 della Legge 13 luglio 2015 n. 107,
commi da 12 a 19: Piano Triennale dell’Offerta Formativa;
commi da 56 a 62: Piano Nazionale Scuola Digitale:
commi da 70 a 72: Reti tra Istituzioni Scolastiche;
commi da 121 a 125: Carta elettronica per aggiornamento docenti di ruolo, in
particolare comma 124 - “ la formazione in servizio dei docenti di ruolo è
obbligatoria, permanente e strutturale, nell’ambito degli adempimenti connessi con
la funzione docente; “Le attività di formazione sono definite dalle singole
istituzioni scolastiche in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa”;
VISTO che il Piano di Formazione e Aggiornamento del personale docente deve essere
sviluppato in coerenza con il Piano di Miglioramento di cui al D.P.R. n. 80 del 28 marzo 2013-
“Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione”;
VISTO il Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione di attività formative, adottato
ogni tre anni con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-
comma 124, Legge 13 luglio 2015 n. 107;
VISTA la nota MIUR prot. n. 2805 dell’11/12/2015 - Orientamenti per l’elaborazione del
Piano Triennale dell’Offerta Formativa - Piano di Formazione del Personale – Reti di scuole
e collaborazioni esterne: “La Legge 107 contempla attività di formazione in servizio per
tutto il personale";
VISTA la nota MIUR prot. n. 000035 del 07/01/2016 – Indicazioni e orientamenti per la
definizione del piano triennale per la formazione del personale;
VISTI gli artt. dal 63 al 71 del CCNL 29.11.2007 recanti disposizioni relative all’attività di
aggiornamento e formazione dei docenti;
CONSIDERATO che la formazione e l’aggiornamento caratterizzano e qualificano la
funzione docente (art. 24 C.C.N.L. 24.07.2003);
ESAMINATE le linee d’indirizzo contenute nella direttiva annuale del Ministero;
80
PRESO ATTO dei corsi organizzati dal MIUR, dall’USP Roma, dall’USR Lazio, da altri Enti
territoriali e istituti;
VALUTATE le iniziative di formazione organizzate dall’Istituto e/o e dalla scuola Polo per
la formazione appartenente all’ambito 12;
TENUTO CONTO del complesso dei processi di riforma e innovazione in atto che stanno
profondamente modificando lo scenario della scuola;
ESAMINATE le esigenze di formazione emerse a seguito di apposito monitoraggio per il
triennio scolastico 2016/17,2017/18, 2018/19 e le conseguenti aree di interesse;
CONSIDERATO che il Piano triennale di Formazione accoglie le finalità educative del Piano
Triennale dell’Offerta formativa dell’Istituto, il RAV e il Piano di Miglioramento e che è
sviluppato in modo coerente e funzionale alla realizzazione degli obiettivi in essi definiti, si
ribadisce in PREMESSA: Il Piano triennale di formazione e aggiornamento del personale
docente è finalizzato all’acquisizione e/o al potenziamento di competenze per l'attuazione
di interventi di miglioramento e adeguamento alle esigenze espresse nel Piano Triennale
dell’Offerta Formativa. Le priorità di formazione che la scuola ha individuato sono coerenti
con le Priorità, i Traguardi individuati nel RAV, il Piano di Miglioramento e i relativi
Obiettivi di processo;
Pertanto, i bisogni formativi emersi dal RAV evidenziano la necessità di attivare iniziative
di formazione che potenzino le competenze per raggiungere i traguardi individuati in
relazione alle seguenti priorità:
PrioritàRisultatiscolastici:
Scuola: migliorare le competenze di base nella matematica e nelle lingue nel I biennio ;
Liceo: ridurre il numero di trasferimenti in uscita nel I biennio.
TraguardiRisultatiscolastici:
Ridurre del 20% il numero degli studenti del primo biennio con giudizio sospeso.
Rientrare nella media provinciale dei trasferimenti in uscita.
Priorità Risultati nelle prove standardizzate nazionali :
Istituto tecnico: migliorare i risultati nelle prove standardizzate.
Traguardo Risultati nelle prove standardizzate nazionali :
81
Ridurre di 1,5 punti la differenza rispetto a scuole di medesimo benchmark.
Priorità Competenze chiave e di cittadinanza:
Competenza chiave n. 1 (“Costruzione del sé”) per la costruzione di un curricolo di
scuola.
Traguardo Competenze chiave e di cittadinanza:
Validazione delle griglie di valutazione e produzione da parte dei Dipartimenti di prove
di verifica atte alla valutazione.
Obiettivi di processo :
Area Curricolo, progettazione e valutazione
Progettazione di attività laboratoriali per l’area linguistica (L1 eL2) e matematica e delle
pratiche valutative relative alle attività.
Area Ambiente di apprendimento
Completamento delle aule informatizzate e la realizzazione di aule 2.0 per modificare
l’approccio metodologico e accrescere la sostenibilità di attività.
Area Continuita' e orientamento
Costruire un curricolo in continuità con le scuole di I grado del distretto, condividendo le
metodologie per la formazione in area linguistica e matematica.
Area Orientamento strategico e organizzazione della scuola
Implementazione dei tutor di materia e dello studio assistito “tra pari”.
Area Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Formazione dei Docenti per l’elaborazione del curricolo per competenze.
Area Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
Enti Locali: rafforzare la mobilità.
Coinvolgere le famiglie degli alunni del biennio, soprattutto di coloro che non hanno
seguito il consiglio orientativo della scuola di primo grado;
Area Continuita' e orientamento
Costruire un curricolo in continuità con le scuole di I grado del distretto, condividendo le
metodologie per la formazione in area linguistica e matematica.
82
Pertanto, i bisogni formativi emersi dal RAV evidenziano la necessità di attivare iniziative di
formazione che potenzino le competenze per raggiungere i traguardi individuati che saranno
attivate/riconosciute nel triennio privilegeranno le seguenti aree:
a) Progettare per Competenze;
b) Valutare e Certificare le Competenze;
c) Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento
d) Inclusione e disabilità
L’Istituto organizzerà, sia singolarmente che in Rete con altre scuole, corsi e iniziative che
concorrono alla formazione del personale sulle tematiche sopra individuate. E’ prevista inoltre
la possibilità di svolgere attività individuali di formazione scelte liberamente da ciascun
docente, ma con riferimento al RAV, al Piano di Miglioramento e alle priorità formative e ai
traguardi individuati per questa Istituzione Scolastica.
Si precisa che sarà riconosciuta e incentivata la libera iniziativa dei docenti, da “ricondurre
comunque a una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze degli insegnanti e
quindi la qualità dell’insegnamento”-nota MIUR prot. n. 000035 del 07/01/2016 ”Indicazioni e
orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale”, la quale
definisce l’impostazione delle attività formative di Istituto, fondata sulla dimensione di rete
delle scuole e incentrata sui seguenti temi strategici:
o competenze digitali e per l’innovazione e per l’innovazione didattica e
metodologica;
o competenzelinguistiche;
o inclusione, disabilità, integrazione, competenze di cittadinanza globale;
o potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla
lettura e alla comprensione, alle competenze logico-argomentative degli
studenti e alle competenze matematiche;
o lavalutazione.
La misura minima di formazione (in termini di ore) che ciascun docente, a partire dall'anno
scolastico 2016/17, dovrà certificare a fine anno, è di almeno 25 ore di formazione
annuale, salvo diverse indicazioni fornite dal MIUR e/o dal Piano Nazionale di Formazione per
la realizzazione delle attività formative e successive modifiche o integrazioni.
Il Piano di Formazione e Aggiornamento costituisce perciò uno strumento utile anche al
raggiungimento di obiettivi trasversali attinenti la qualità complessiva del servizio scolastico e
rappresenta un insostituibile riferimento per intraprendere azioni mirate a migliorare il clima
nella quotidianità della vita scolastica; ciò, nella consapevolezza che un ambiente di
apprendimento positivo, per gli alunni e per i docenti costituisce una condizione più favorevole
al raggiungimento degli obiettivi previsti nel POF e favorisce il dialogo, il confronto, la ricerca
e la sperimentazione che sostanziano l’Autonomia delle istituzioni scolastiche.
83
Il Collegio dei Docenti riconosce la formazione e l’aggiornamento, sia individuali che collegiali,
intesi come processi sistematici e progressivi di consolidamento delle competenze, come
aspetti irrinunciabili e qualificanti della funzione docente, connessi e funzionali all’efficacia
dell’azione didattica, al miglioramento continuo del sistema scolastico e della qualità
dell’offerta formativa nel suo complesso.
FINALITÀ E OBIETTIVI DEL PIANO
Fermi restando gli obiettivi e le finalità analiticamente riportati nella struttura di ciascuna
Unità formativa, si riportano, di seguito, in sintesi, le finalità e gli obiettivi generali del piano
triennale di formazione:
Acquisire conoscenze e competenze utili al miglioramento del rapporto educativo e alla
facilitazione degli apprendimenti;
Approfondire e aggiornare la conoscenza dei contenuti delle diverse discipline;
Consolidare le competenze nella progettazione di unità di apprendimento con obiettivi
prevalentemente disciplinari, ad integrazione disciplinare e/o trasversali;
Consolidare la capacità di riflettere sui vissuti e sui processi attivati, di ipotizzare,
pianificare, realizzare percorsi adeguati ai bisogni formativi degli alunni;
Rinforzare la motivazione personale e la coscienza/responsabilità professionale;
Migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando contestualmente conoscenza e
stima reciproca.
Con riferimento alle modalità di organizzazione dei corsi, per garantire l’efficacia nei processi
di crescita professionale e l’efficienza del servizio scolastico offerto, si cercherà di tenere
conto delle preferenze espresse dai docenti come sotto riportato:
1. Corsiteorico-pratici
2. Ricerca –azione
3. Corsiteorici
4. Corsi On – line
Nel piano di formazione annuale dell’Istituto saranno compresi:
i corsi di formazione organizzati da MIUR, e USR per rispondere a specifiche esigenze
connesse agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere
strutturale o metodologico come previsto dall’Amministrazione;
i corsi proposti dal MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti e associazioni
professionali, accreditati presso il Ministero, coerenti con gli obiettivi sopra enunciati;
i corsi organizzati dalle Reti di scuole a cui l’Istituto aderisce o dalla scuola polo per la
formazione afferente all’Ambito 12;
gli interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di tutor esterni o
interni, autonomamente progettati dalla scuola come si evince dalle Unità Formative
allegate e parti integranti del presente Piano di formazione.
gli interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di
legge (Decreto Legislativo 81/2008).
84
ISTRUZIONE DOMICILIARE E INTERVENTI IN REMOTO
PER ALUNNI IN OSPEDALE
Il servizio “scuola in ospedale” e dell’istruzione domiciliare (presente in tutto il sistema
dell’istruzione e, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di II grado)
consente ai bambini e ai ragazzi malati di poter esercitare il diritto allo studio nei periodi di
degenza ospedaliera e nei successivi periodi di terapia domiciliare. L’IIS “via Campagnanese,
3” garantisce ai suoi allievi il diritto a ricevere in remoto assistenza didattica in ospedale
(in assenza della struttura scolastica Scuola in ospedale) e lezioni individuali al proprio
domicilio nei casi previsti dalle norme vigenti.
Il servizio in remoto in ospedale può essere erogato, a domanda delle famiglie, nei confronti
di alunni ricoverati nelle strutture ospedaliere in cui non è prevista la Scuola in Ospedale.
Il servizio di istruzione domiciliare può essere erogato nei confronti degli alunni i quali a
causa di gravi patologie, siano sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza
della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni. Tale spazio temporale potrà
essere non continuativo, nel caso in cui siano previsti cicli di cura ospedaliera alternati a
cicli di cura domiciliare. La patologia ed il periodo di impedimento alla frequenza scolastica
dovranno essere oggetto di idonea certificazione sanitaria, rilasciata dalla struttura
ospedaliera in cui l’alunno è stato ricoverato. Le patologie ammesse all’istruzione domiciliare
sono attualmente declinate nel “Vademecum dell’istruzione domiciliare”, un documento del
2003 del Ministero dell’Istruzione. La durata del servizio di istruzione domiciliare
corrisponde al periodo temporale indicato nel certificato rilasciato dall'ospedale di cura e
comunque si conclude con la chiusura dell’anno scolastico.
Il servizio di istruzione domiciliare è realizzato attraverso un apposito progetto e attivato
a richiesta delle famiglie, purché ne ricorrano i presupposti previsti dalle norme.su richiesta
dell’interessato. Le eventuali finalità si basano su:
• garantire il diritto allo studio dello studente ospedalizzato o costretto a casa
• favorire la continuità con la sua esperienza scolastica
• limitare il disagio dovuto alla forzata permanenza in ospedale o a casa
Per quanto concerne le metodologie didattiche impiegate, vengono considerati i limiti
strumentali dovuti alle patologie, con le conseguenti ridotte abilità. Anche i tempi di
applicazione allo studio, limiti fisici e psicologici vengono tenuti in debita considerazione.
Per venire incontro alle esigenze psicologiche dello studente vengono sfruttate le
possibilità offerte dalle moderne tecnologie telematiche per la comunicazione, come la
videoconferenza, le chat, la posta elettronica oppure audio-registrando le lezioni. In alcuni
casi gli insegnanti si recano materialmente presso il domicilio
dell'alunno per spiegazioni e/o valutazioni.
L’intervento in remoto nelle strutture ospedaliere sprovviste della Scuola in ospedale è
attivato dalla scuola con apposito progetto utilizzando le tecnologie informatiche per la
comunicazione (videoconferenze, chat, posta elettronica).
85
Obiettivi educativi
• Evitare l'interruzione del processo di apprendimento;
• Conservare e sviluppare abilità cognitive e conoscenze disciplinari;
• Mantenere il rapporto con la scuola di provenienza;
• Recuperare l'autostima con nuove aree di competenza (tecnologie
multimediali);
• Rompere/attenuare l'isolamento
del domicilio/ospedale.
Obiettivi didattici
• Raggiungere gli obiettivi minimi fissati dai vigenti Programmi Ministeriali
compatibilmente con lo stato di salute dell'alunno
I risultati della valutazione dell'alunno e le eventuali operazioni di scrutinio/esame saranno
di competenza dei docenti che hanno prestato l'attività d'insegnamento (consiglio di classe
eventualmente integrato dai docenti delle diverse istituzioni scolastiche).
86
ORGANICO POTENZIATO
Come previsto dalla legge 107/15 che ha introdotto la dotazione organica per il
potenziamento finalizzata alla programmazione di interventi mirati al miglioramento
dell'offerta formativa, ogni scuola deve individuare insegnamenti e attività per il
raggiungimento di obiettivi quali:
valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, matematico-logiche e
scientifiche,nella musica e nell'arte,di cittadinanza attiva;
sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e culturali;
potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita;
sviluppo delle competenzedigitali;
potenziamento delle metodologie e delle attività laboratoriali;
prevenzione e contrasto della dispersione,della discriminazione,del bullismo e del
cyberbullismo;
sviluppo dell'inclusione e del diritto allo studio per gli alunni con bisogni educativi
speciali;
valorizzazione della scuola come comunità attiva aperta al territorio;
alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano L2, inclusione.
L’IIS “Margherita Hack” ha individuato le priorità d'intervento nell'ambito degli obiettivi
suddetti senza prescindere da quanto formulato nel RAV dell’istituto.
Le modalità, con cui si intendono raggiungere gli obiettivi prefissati e descritti nel RAV,
sono:
migliorare la progettazione didattica attraverso l’utilizzo di una didattica innovativa e
laboratoriale che abbia come fine lo sviluppo delle competenze, prevedendo nella
progettazione didattica la diversificazione degli stimoli per l’apprendimento, delle
consegne, dei percorsi di apprendimento, adeguando i processi di insegnamento ai
bisogni formativi di ciascun allievo valorizzandone le differenze; infatti, solo
migliorando la metodologia didattica attraverso una progettazione più vicina agli stili
di apprendimento degli studenti avrà come conseguenza il miglioramento degli esiti;
aumentare le attività e azioni finalizzate a promuovere negli alunni la conoscenza
critica della realtà professionale e della sua complessità.
All’IIS “Margherita Hack”, sono stati assegnati i seguenti docenti di potenziamento per le
seguenti discipline
AA24 N. 1 POSTO Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione
secondaria di II grado (Francese)
AB24 N. 2 POSTI Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione
87
secondaria di II grado (Inglese)
A009 N. 1 POSTO Discipline grafiche, pittoriche e scenografiche
A026 N. 2 POSTI Matematica
A019 N.1 POSTO Filosofia e Storia
A046 N. 2 POSTI Scienze giuridico-econimiche
AD03 N. 1 POSTO Sostegno
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
L’Organigramma- Funzionigramma della scuola è l’articolazione degli uffici, le attribuzioni e
l’organizzazione di ciascun ufficio (livello dirigenziale e non), i nomi dei dirigenti responsabili
dei singoli uffici, nonchè il settore dell’ordinamento giuridico riferibile all’attività da essi
svolta.
(Norma di riferimento: art. 54 del Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice
Amministrazione Digitale”)
89
DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Gaetana Iacobone
Definisce indirizzi per le attività della scuola
e le scelte di gestione e di amministrazione (c.
14);
Garantisce un'efficace ed efficiente gestione
delle risorse (umane, finanziarie, tecnologiche
e materiali);
Svolge compiti di direzione, gestione,
organizzazione e coordinamento;
È responsabile della gestione delle risorse
finanziarie e strumentali, dei risultati del
servizio e della valorizzazione delle risorse
umane (c. 78);
Definisce gli indirizzi del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (c. 14);
Individua fino al 10% di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo
e didattico (c. 83);
Riduce il numero di studenti per classe (c. 84);
Utilizza il personale per supplenze temporanee fino a 10 giorni (c. 85);
Assegna annualmente al personale docente un bonus dal Fondo per la valorizzazione del
merito (cc. 126-129) sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione
dei docenti e di motivata valutazione;
Stipula convenzioni e redige una scheda di valutazione sulle strutture per l’alternanza
scuola-lavoro (c. 40);
Dall’anno 2016/2017:
Propone incarico triennale rinnovabile coerente con il PTOF ai docenti
dell’ambito territoriale (cc. 79-80);
Curriculum, esperienze, competenze professionali ed eventuale colloquio
(c.80);
Trasparenza e pubblicità (c. 80);
Assenza causa di incompatibilità (c. 81);
Contenzioso relativo ai concorsi per Dirigenti Scolastici e Assunzioni (cc. 87-92);
Valutazione (cc.93-94) [art. 25,c. 1, D.L.vo 165/01; D.L. vo 150/09; DPR 80/13] dei
Risultati miglioramento servizio scolastico (RAV):
Competenze gestionali ed organizzative, correttezza, trasparenza,
efficienza ed efficacia;
Valorizzazione impegno e meriti professionali del personale;
Apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità
90
professionale e sociale;
Contributo al miglioramento del successo formative e scolastico degli
studenti;
Direzione unitaria della scuola, rapporti con il contesto sociale e rete di
scuole.
PERSONALE DI SEGRETERIA
Gli uffici di segreteria sono aperti alpubblico:
martedì e giovedì: dalle 15.00 alle 16.30
lunedì e mercoledì: dalle 08.00 alle10.30
Direttore dei
Servizi
GeneraliAmministr
ativi (D.S.G.A.)
AssistentiAmminis
trativi
AssistentiUfficio
PersonaleDocente
(1 Unità)
UfficioProtocollo (1
Unità)
Ufficio Alunni (1
Unità)
Ufficio Personale
Ata - Ufficio
Amministrativo (1
Unità)
91
PRIMO COLLABORATORE DEL DIRIGENTE
SECONDO COLLABORATORE DEL DIRIGENTE
1. Sostituisce il dirigente scolastico, in caso di assenza o impedimento o su
delega, esercitando tutte le funzioni anche negli Organi Collegiali,
redigendo atti, firmando documenti interni, curando rapporti con
l’esterno;
2. Assicura la gestione della sede, controlla e verifica le necessità
strutturali e didattiche e ne riferisce al DS;
3. Controlla il rispetto delle norme per la vigilanza sugli studenti nella sede
centrale;
4. Giustifica ritardi e ingressi II ora e uscite anticipate studenti nella sede
centrale;
5. Vigila sull’orario di servizio del personale e sostituisce i docenti assenti
nella sede centrale;
6. Collabora con il DS per l’organizzazione delle attività funzionali
all’insegnamento dell’Istituto;
7. Collabora nella predisposizione delle circolari e degli ordini di servizio;
8. Collabora nella predisposizione del Piano Annuale delle attività;
9. Supporta il DS per la formulazione dell’orario della sede centrale;
10. Cura i rapporti con le famiglie;
11. Cura i rapporti con il DSGA, Segreteria didattica e Ufficio del personale.
92
1. Sostituisce il dirigente scolastico, in caso di assenza o impedimento o su
delega, esercitando tutte le funzioni anche negli Organi Collegiali, redigendo
atti, firmando documenti interni, curando rapporti con l’esterno, in assenza
del Primo Collaboratore;
2. Giustifica ritardi e ingressi II ora e uscite anticipate studenti nella sede
centrale;
3. Vigila sull’orario di servizio del personale e sostituisce i docenti assenti nella
sede centrale, in assenza del primo collaboratore;
4. Pianifica l’attività di Formazione e Aggiornamento;
5. Svolge azione di accoglienza verso i docenti di nuova nomina e supplenti;
6. Cura l’organizzazione delle attività parascolastiche (lezioni differite e visite
guidate);
7. Coordina gli insegnanti responsabili dei vari Dipartimenti e i referenti delle
attività progettuali;
8. Fornisce ai docenti la documentazione e i materiali inerenti la gestione
interna dell’Istituto;
9. Cura i rapporti con gli enti locali e le associazioni esterne;
10. Coordina i rapporti tra il DS e i docenti;
11. Coordina i rapporti tra il DS e gli studenti;
12. Esercita la funzione di Segretario del Collegio dei Docenti e ne redige i
verbali;
13. Cura i rapporti con il DSGA, Segreteria didattica e Ufficio del Personale.
93
REFERENTE DI PLESSO
FUNZIONI STRUMENTALI
Mantiene i rapporti con il D.S. in ordine agli adempimenti organizzativi e
formali di plesso;
Supervisiona l’orario di servizio dei docenti e ne modifica e riadatta
temporaneamente l’orario delle lezioni, per far fronte ad ogni esigenza
connessa alla primaria necessità di vigilanza sugli alunni e di erogazione, senza
interruzione, del servizio scolastico; sostituisce i docenti assenti;
Gestisce, previo contatto con la segreteria e/o con il D.S., la copertura
interna oraria in caso di assenza del personale docente;
Vigila sull’andamento generale del servizio, con obbligo a riferire al D.S.
qualunque fatto e circostanza che possa, a suo parere, pregiudicare un
regolare svolgimento delle stesse;
Vigila e segnala al D.S. eventuali situazioni di pericolo, derivanti dalle
condizioni della struttura e degli impianti;
Vigila l’accesso nei locali scolastici di persone esterne solo se autorizzate dal
D.S.;
Gestisce e rileva ritardi e uscite anticipate degli alunni e controlla il rispetto
del Regolamento d’Istituto;
Fa parte dello staff del D.S.;
Controlla il sistema di comunicazione interno della scuola curandone
l’archiviazione;
Gestisce i problemi degli alunni relativi a ritardi, uscite anticipate,
autorizzazioni, avvertimento alla famiglia in caso di indisposizione;
Vigila sul corretto uso della fotocopiatrice e degli altri sussidi didattici e
segnala all’Ufficio di segreteria eventuali guasti o anomalie;
In assenza del D.S. gestisce la prima fase di contatto con l’Ente Locale di
riferimento per problemi urgenti di sicurezza e manutenzione;
Dispone la prima parte del provvedimento disciplinare (richiamo verbale,
segnalazione alla famiglia) e ne informa il D.S.
Sovrintende alle esigenze relative a materiali, sussidi, attrezzature e le
inoltra alla direzione amministrativa;
Accoglie i nuovi docenti, illustrando le modalità organizzative della Scuola, la
progettazione prevista dal PTOF, le norme di Sicurezza, e collabora con i
coordinatori di classe;
94
Le Funzioni Strumentali sono figure previste all’interno del Contratto Collettivo
nazionale, che all’art. 30 recita: “Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola
in regime di autonomia, la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale
dei docenti, da valorizzare per la realizzazione e la gestione del PTOF dell’istituto e per la
realizzazione dei progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola....Tali
funzioni strumentali sono identificate con delibera del Collegio Docenti, in coerenza con il
PTOF che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero edestinatari...”
Nel nostro Istituto sono state evidenziate le seguenti aree con relative Funzioni Strumentali:
AREA 1: VALUTAZIONE E QUALITA’
Area 2: FORMAZIONE TECNICA E SCIENTIFICA
• Coordinamento delle attività di revisione del PTOF, RAV, PdM;
• Elaborazione quadro sinottico dei progetti e delle attività didattiche
finalizzate al recupero e al potenziamento;
• Gestione monitoraggio dei Progetti del POF;
• Previsto un solo docente, supportato da un gruppo di miglioramento.
95
AREA 3: ORIENTAMENTO IN E OUT
Organizzazione delle giornate di apertura della scuola e coordinamento
delle attività;
Coordinamento dei colleghi che si offrono di intervenire nelle scuole
medie;
Cura della predisposizione del materiale da utilizzare nelle attività di
orientamento;
Coordinamento delle attività di promozione dell’immagine dell’Istituto;
Gestione dell’orientamento in uscita sia verso il mondo del lavoro che
verso l’università;
Coordinamento delle informazioni e diffusione del materiale divulgativo.
• Gestione dei rapporti con enti di ricerca scientifica e delle
iniziative per gli stages e le visite guidate;
• Coordinamento delle informazioni e delle eventuali
partecipazioni a conferenze e convegni (docenti e studenti);
• Coordinamento dei progetti di valorizzazione delle eccellenze
(olimpiadi, gare,…);
• Cura dei contatti e rapporti con i musei, istituti, imprese, enti
pubblici.
96
AREA 4: INCLUSIONE E BENESSERE A SCUOLA
COORDINATORI DI DIPARTIMENTO
Cura dell’accoglienza e dell’inserimento degli studenti con bisogni speciali
(BES) e disturbi di apprendimento, degli studenti con disagio, svantaggio
scolastico, psicologico e socioculturale e degli studenti stranieri;
Coordinamento dei GLH operativi, del GLH d’Istituto e del GLI;
Diffusione della culturadell’inclusione;
Cura dei bisogni formativi dei docenti con la proposta di partecipazione a
corsi di aggiornamento e di formazione sui temi dell’inclusione;
Promozione di attività di sensibilizzazione e di riflessione didattico-
pedagogica per coinvolgere e impegnare l’intera comunità scolastica nel
processo di inclusione.
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I Dipartimenti disciplinari sono assemblee deputate alla ricerca, all’innovazione metodologica
e disciplinare ed alla diffusione interna della documentazione educativa, allo scopo di favorire
scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici.
Competenze dei Dipartimenti:
la definizione degli obiettivi, l'articolazione didattica della disciplina e i criteri di
valutazione;
la costruzione di un archivio di verifiche;
la scelta dei libri di testo e dei materiali didattici;
la scelta delle modalità di verifica e la creazione di verifiche comuni;
il confronto aperto e condiviso delle diverse proposte didattiche dei docenti riguardo
alla didattica della disciplina;
il lavoro di ricerca e autoaggiornamento nell'ottica di proposte di innovazione;
la promozione e la condivisione di proposte per l’aggiornamento e la formazione del
personale;
progettare per competenze;
progettare UDA,
la promozione, la sperimentazione di metodologie didattiche plurime, adeguate alle
diverse situazioni.
FUNZIONI COORDINATORE
• Collabora con la dirigenza, il personale e i colleghi;
• Fissa l’ordine del giorno, raccolte e analizzate le necessità didattiche;
• Presiede il dipartimento le cui sedute vengono verbalizzate;
• E’ il punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come mediatore delle
istanze di ciascun docente, garante del funzionamento, della correttezza e
trasparenza del dipartimento;
• Verifica eventuali difficoltà presenti nel proprio dipartimento.
Nell’IIS “Margherita Hack” i Dipartimenti sono distribuiti secondo lo schema sotto
riportato:
Liceo Scientifico e Liceo Linguistico
DIPARTIMENTO
AREA
LINGUISTICO
STORICO
Lingua e lettere italiane,
Lingua e lettere latine
Lingua e lettere straniere
Storia e Filosofia, Religione
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Istituto Tecnico e Professionale
DIPARTIMENTO
AREA UMANISTICA
Italiano/Storia
Religione
DIPARTIMENTO
AREA LINGUISTICA
Inglese
Francese
DIPARTIMENTO
AREA
SCIENTIFICA
Matematica
Fisica
Informatica
Scienze
Chimica
Geografia
Ed. fisica
DIPARTIMENTO
AREA
TECNOLOGICA
Tecn. Geom.
Tecniche professionali
Economia aziendale
Diritto biennio/triennio
AREA H
ANIMATORE DIGITALE
L'animatore digitale è un docente di ruolo con spiccate capacità organizzative che avrà il
compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di
appartenenza. Un docente “Innovatore”, esperto di metodologie e tecnologie didattiche
innovative per diffondere una cultura digitale condivisa tra tutti i protagonisti del mondo
dell'istruzione, stimolando soprattutto la partecipazione e la creatività degli studenti.
FILOSOFICA Disegno e Storia dell’Arte
DIPARTIMENTO
AREA
SCIENTIFICA
Matematica e Fisica
Scienze naturali, chimica e geografia
astronomica
Ed. Fisica
AREA H
99
L’Animatore è una funzione strategica prevista e definita dalla legge di Riforma (La buona
scuola, PSND, azione #28) che affianca il Dirigente e il Direttore dei Servizi Amministrativi
(DSGA) nella progettazione e realizzazione dei progetti di innovazione digitale contenuti nel
PNSD.
Il campo operativo dell’Animatore digitale riguarda tre ambiti:
FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti
del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere
necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la
comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate
attraverso gli snodi formativi;
COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione
e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre
attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi
aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura
digitale condivisa;
CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e
tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso
di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una
metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un
laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della
scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre
figure.
COORDINATORI DI CLASSE
Scopo: Coordinare l’azione didattica del C.d.C. per garantire un’adeguata informazione di
100
tutti i soggetti coinvolti e favorire la condivisione delle scelte didattico/pedagogiche.
Compiti:
Presiedere le riunioni del Consiglio di Classe su delega delDirigente.
Predisporre i materiali da utilizzare e o discutere durante gli incontri, in particolare
raccogliere documenti, relazioni e giudizi sull’andamento disciplinare e sul profitto degli
alunni in preparazione degli scrutini, sulle valutazioni periodiche efinali.
Curare l’informazione dei componenti del C.d.C. in merito a notizie anche riservate
suglialunni.
Curare la raccolta ordinata della documentazione diclasse.
Seguire l’andamento della frequenza scolastica degli alunni con particolare attenzione ai
ritardi nelle entrate e all’anticipazione delle uscite, dandone periodica informazione ai
membri del Consiglio per gli opportuni interventieducativi.
Segnalare al Dirigente i casi di scarso profitto e di irregolarecomportamento.
Coordinare la predisposizione di comunicazioni del C.d.C. alle famiglie controllando- ne la
completezza e lacorrettezza.
Concordare con il Dirigente e coordinare le convocazioni dei genitori singolarmente o
inassemble
COMITATO DI VALUTAZIONE
«Art. 11. ‐‐ (Comitato per la valutazione dei docenti).
1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è istituito, senza nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica, il comitato per la valutazione dei docenti.
2. Il comitato ha durata di tre anniscolastici, è presieduto dal dirigente scolastico ed è
costituito dai seguenti componenti:
a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio
dei docenti e uno dal consiglio di istituto;
b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il
primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un
rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti
dal consiglio di istituto;
c) un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale
101
tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.
3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti sulla base:
a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento
dell'istituzione scolastica, nonché del successo formativo e
scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione
alpotenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione
didattica emetodologica, nonché della collaborazione alla ricerca
didattica, alladocumentazione e alla diffusione di buone pratiche
didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e
didattico enella formazione del personale.
4. Il comitato esprime altresì il proprio parere sul superamento del periodo
diformazione e di prova per il personale docente ed educativo. A tal fine ilComitato è
composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti di cuial comma 2,
lettera a) ed è integrato dal docente a cui sono affidate le funzionidi tutor.
5. Il comitato valuta il servizio di cui all'articolo 448 su richiesta dell'interessato,previa
relazione del dirigente scolastico; nel caso di valutazione del servizio di undocente
componente del comitato, ai lavori non partecipa l'interessato e ilconsiglio di istituto
provvede all'individuazione di un sostituto. Il comitato esercita altresì le competenze
per la riabilitazione del personale docente, di cui all'articolo 501».
RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA
I colloqui dei docenti con i genitori si articolano con le modalità seguenti:
a) ricevimento a settimane alterne antimeridiano con prenotazione (da quest‘anno
direttamente online tramite l‘accesso al registro elettronico) del colloquio individuale.
b) ricevimento generale pomeridiano in novembre e in marzo.
Nella scuola è previsto per ogni classe un docente coordinatore che, tra le sue funzioni,
contempla quella di intrattenere rapporti con studenti, genitori e rappresentanti dei genitori
per trattare problemi dei singoli alunni e della classe. Il docente coordinatore ha il compito di
controllare il numero delle assenze, delle entrate in ritardo e delle uscite anticipate e quando
il loro numero supera quello consentito dal regolamento di Istituto, darne comunicazione alle
famiglie.
102
Ad ogni alunno, ad inizio anno scolastico, viene consegnato un libretto delle giustificazioni
controfirmato da uno o entrambi i genitori sul quale devono essere giustificate le assenze, le
richieste di entrata in ritardo e di uscita anticipata e tutte le comunicazioni scuola - famiglia.
RAPPORTI COL TERRITORIO
Il Comma 14 della Legge 107 ribadisce il ruolo del dirigente scolastico in rapporto alla
comunità locale, istituzionale, culturale, sociale ed economica del territorio.
Quanto più il dirigente cura i rapporti con le altre istituzioni, in particolare i responsabili
degli enti locali, tanto più si evidenziano i punti di contatto e le aree di condivisa
responsabilità. La capacità di cooperazione interistituzionale è un requisito che il ruolo
impone.
La collaborazione tra il dirigente, le associazioni deigenitori, l’ente locale, le associazioni
territoriali possono creare un’atmosfera di impegno, di laboriosità, di serietà che costituisce
il miglior ambiente per l’apprendimento e per migliorare l’offerta formativa. In questo clima
si sviluppa il senso di appartenenza, di condivisione, di gruppo: l’identità di una scuola è
costruita nel tempo dal Sistema di interazione collaborativa tra i diversi tipi di attori.
La Scuola oggi funziona bene quando il rapporto tra il dirigente scolastico e le
autonomie locali diventa solido e stabile.
Occorre ripensare a come organizzare le forme di partecipazione e di esercizio democratico
delle nuove competenze. Alla luce delle esperienze maturate la scuola ha individuato forme di
partecipazione più agili e meno strutturate: convegni, tavole rotonde, seminari, corsi di
informazione etc…..
Da tali confronti, sono scaturiti documenti programmatici che regolamentano irapporti tra
103
Enti e Associazioni Locali e la scuola per un’articolazione dell’Offerta Formativa che
costituisca una risposta effettivamente integrata alle esigenze di istruzione, formazione e
crescita culturale del territorio.
Il Dirigente Scolastico farà riferimento ai pareri e proposte degli Stokeholdersin merito ai
seguenti ambiti di intervento:
strutturali e strumentali delle scuole (edilizia, sicurezza, oneri conseguenti);
programmazione territoriale dell’offerta formativa in collaborazione con gli Enti locali
per gli aspetti culturali, sociali, assistenziali, sanitari, economici, produttivi, sportivi,
del tempo libero e dell’orientamento al lavoro, funzionali al miglioramento del servizio
scolastico.
I principali enti con cui la Scuola collabora sono:
Candidatura N. 32261 - 10862 - FSE - Inclusione sociale e lotta al disagio:
ComitatoRegionale della FIC Lazio attraverso il SettorePararowing della
Nazionale;
CIP-FISDIR;
Centro StudiPararowing;
Istituto di medicina e Scienzadello Sport di Roma;
AssociazioneCulturalePsicoanalisiControCompagniaTeatraleSandro Gindro;
LiceoCoreutico – ConvittoNazionale di Roma;
Facoltà di Agrariadell’Universitàdeglistudi “La Tuscia diViterbo”,
(Dipartimento di Dipartimento perla
InnovazioneneisistemiBiologici,Agroalimentari e Forestali)
UniversitàAgrariadei Domini Collettivi di Sacrofano;
Ente "Parco di Veio";
AssociazioneLions Club;
Associazioneculturale gli Amici di Sacrofano;
Candidatura N. 989347 - 3781 del 05/04/2017 - FSE – Potenziamento dei
percorsi di alternanza scuola-lavoro
TRINITY COLLEGE LONDON (Accordo 2506 27/06/2017);
MLA (Accordo 2263 19/06/2017);
GIOCAMONDO SC SPA (Accordo 2262 19/06/2017);
CED (Accordo 2482 27/06/2017);
SPX Logical sas diClaudio Castellano (Accordo 2185 14/06/2017);
Red logic (Accordo 2186 14/06/2017);
Vivolo Libero (Accordo 2483 27/06/2017);
Studio AvvocatoGioacchino di Palma - Patrocinante inCassazione (Accordo
2484 27/06/2017);
Sogec(Accordo 2485 27/06/2017);
MorlupoAlimentarisrl(Accordo 2486 27/06/2016);
104
COMUNE SANT'ORESTE (Accordo 2524 28/06/2017);
Studio di COnsulenzaAziendaleDott.ssaLorellaGiustini (Accordo 2520
28/06/2017);
Studio TecnicogeometraRapini (Accordo 2521 28/06/2017);
Studio Dott.ArchitettoMauro Giampaolo (Accordo 2522 28/06/2017);
Studio TecnicoGeometraDe Luca Andrea (Accordo 2523 28/06/2017);
Studio ArchitettoMaarianiMaria Antonietta (Accordo 2060 07/06/2017);
IngegnerPegoraroNoris(Accordo 2060 07/06/2017);
GruppoDm Packaging (Accordo 2060 29/06/2017);
Camera di Commercio,IndustriaArtigianatoedAgricoltura di Roma (Accordo
2971 20/02/2017);
Candidatura N. 48792 - 2165 del 24/02/2017 - FSE - Percorsi per Adulti e
giovaniadulti
GSGoup IDEA srl - i2M Factory Digital Agency (Dichiarazione di intenti
1745 22/05/2017);
AssociazioneCulturale ILVELIERODichiarazione diintenti 1744
22/05/2017);
Associazione diPromozioneSociale eCulturale ASI CIAO
(Dichiarazionediintenti 1743 22/05/2017);
Osservatorio Giovani inWeb (Dichiarazione diintenti1772);
Candidatura N. 988278 - 2999 del 13/03/2017 - FSE - Orientamentoformativo
e ri-orientamento
AssociazioneCulturale IL VELIERO (Dichiarazione diintenti 2017
01/06/2017);
Red logic Red Logic (Dichiarazione diintenti 2016 01/06/2017);
IdeazioneCiao (Dichiarazione diintenti2015 01/06/2017);
Teatro Studio due (Dichiarazione diintenti 2014 01/06/2017);
SPX Logical sas diClaudio Castellano (Dichiarazione diintenti2013
01/06/2017);
Attivitàsviluppateall’internodell’Alternanza Scuola Lavoro prevedono la collaborazione
con:
HR impresa Consulenza e Formazione;
Associazioneculturale Nel Blu Studios;
Archivio di Stato;
BibliotecaCasanatense;
UniversitàdegliStudi “La Sapienza” di Roma;
Unicredit;
OrdinedeiConsulenti del Lavoro;
CRI;
Toolitsrl;
Tuttoscuolasrl;
La casa della Pace (Monterotondo);
105
John Cabot University (Rome).
17);
Bando Regionale “Sapere I Sapori” 2017-2018:
Facoltà di Agrariadell’Universitàdeglistudi “La Tuscia di Viterbo”,
(Dipartimento di Dipartimento per la InnovazioneneisistemiBiologici,
Agroalimentari e Forestali);
UniversitàAgrariadei Domini Collettivi di Sacrofano;
Azienda Agricola di G. Ferrari, Via Paglierinisnc, Sacrofano;
106
VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE
Riguardo le uscite didattiche e le visite d’istruzione sorge l’obbligazione di vigilare sulla
sicurezza e l’incolumità dell’allievo nel tempo in cui questi fruisce della prestazione
scolastica in tutte le sue espressioni. Ad integrazione si fa riferimento al Regolamento dei
viaggi d’istruzione. (Regolamento_viaggi_di_istruzione.pdf)
107
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
Il presente Regolamento, che non delegittima le norme di legge e/o contrattuali previste, si
propone di assicurare all'interno dell'Istituto Margherita Hack di Morlupol'ordinato svolgersi
delle diverse attività, nel comune interesse di tutta la collettività scolastica. Parte integrante
del PTOF, delinea un sistema di regole condiviso nell'ambito dell'autonomia scolastica e si
configura come assunzione di responsabilità e di consapevolezza del proprio ruolo al fine di
favorire il percorso formativo di ogni studente.
L'osservanza delle regoleabitua al senso di responsabilità, al rispetto degli impegni presi, dei
propri doveri, del lavoro proprio e altrui, e contribuisce ad un ordinato sviluppo del processo
formativo.
Per quanto riguarda le competenze e il funzionamento degli Organi Collegiali, si fa riferimento
alla normativa scolastica vigente.
Copia delpresente Regolamento è consegnata ad ogni classe iniziale, esso è letto e spiegato nel
periodo dell’accoglienza, affinché ogni studente possa prenderne cognizione ed è altresì
consultabile nel sito web dell’Istituto.
L’iscrizione alla Scuola comporta l’accettazione delpresente Regolamento di cui costituisce
parte integrante lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola secondaria (D.P.R.
24 giugno 1998, n. 249, così come modificatoedintegrato dal D.P.R. n. 235 del 21 novembre
2007).
Per quanto concerne nello specifico si fa riferimento al link (Regolamento d'Istituto.pdf)
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SPORTELLO D’ASCOLTO PSICOLOGICO
Lo Sportello d’Ascolto Psicologico è un servizio di promozione della salute intesa nel
senso più ampio che ne dà l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “benessere fisico,
psichico, socio-relazionale, con obiettivi di prevenzione del disagio e delle devianze,
oltre che di educazione alla gestione del proprio equilibrio mentale nel rispetto della
propria individualità”.
Lo Sportello di Ascolto Psicologico è uno spazio dedicato prioritariamente agli
studenti, ai loro problemi, alle loro difficoltà con il mondo della scuola, la famiglia, i
pari, ecc., ma è anche un possibile spazio di incontro e confronto per genitori ed
insegnanti.
Tale Sportello, attivo durante l’orario scolastico è gratuito per tutti . Il Servizio
offre una consultazione psicologica breve finalizzata ad orientare l’utente. Lo
Sportello d’Ascolto non si delinea, quindi, come un percorso psicoterapico.
I SERVIZI DEL NOSTRO ISTITUTO
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La tutela offerta dalla segretezza professionale e il clima di non giudizio che
contraddistinguono la professione dello Psicologo, favorirà una profonda riflessione
sulla personale esperienza vissuta.
Modalità di Accesso allo sportello
1) Studenti maggiorenni
Possono accedere direttamente allo sportello secondo le modalità di
prenotazione indicate di seguito.
2) Studenti minorenni
L’accesso è subordinato al consenso firmato dai detentori della potestà
genitoriale (genitore/genitori/tutore).
Per permettere agli studenti minorenni di usufruire del servizio, secondo le
proprie necessità e nei tempi da loro stessi decisi, si invitano i destinatari della
potestà genitoriale a compilare comunque il modulo di consenso, scaricabile dal
sito web della scuola nella sezione Modulistica, e a consegnarlo, tramite i propri
figli, direttamente alla Psicologa.
L’alunno deciderà in propria autonomia se avvalersi o meno del servizio.
Prenotazione “Sportello d’Ascolto Psicologico” presso le sedi scolastiche “G. Piazzi” di
Morlupo e “P.L. Nervi” di Rignano Flaminio
Gli studenti potranno prenotare l’incontro scrivendo le proprie iniziali di nome e
cognome e la classe frequentante su di un foglio affisso esternamente alla
stanza adibita allo “Sportello d’Ascolto Psicologico”. L’utente tratterrà di
conseguenza una piccola ricevuta di riscontro. Tutto questo nel rispetto della
privacy.
ORIENTAMENTO
CONTINUITÀ ED ORIENTAMENTO STRATEGICO
I progetti per la continuità degli obiettivi didattici tra la scuola media inferiore e la scuola
media superiore, nonché tra quest'ultima e le sedi di alta formazione e le università, sono da
considerare strategici qualora determinanti per costruire scelte consapevoli.
A tale fine l'attività progettuale si articola nelle seguenti macroaree:
- conoscenza delle scuole secondarie di I grado del territorio, attraverso la creazione di una
110
rete di relazioni tra i referenti dell'orientamento dell' I.I.S. e i referenti delle medie, al fine
di lavorare in sinergia per individuare le attitudini dei ragazzi;
- sperimentazione delle specificità dell'offerta formativa, attraverso progetti che
presentino attività di interesse per gli alunni delle scuole medie direttamente svolte dai nostri
studenti, come la guida turistica in musei o ruolo di tutor in attività laboratoriali. In
particolare si sta rispondendo alle richieste di alcune scuole medie che, in ottemperanza alle
attività predisposte dal MIUR relativamente alla legge 107, ci chiedono di essere "scuola
accogliente" per la realizzazione di progetti istituzionali;
- coinvolgimento degli alunni dell'Istituto nelle attività di continuità ed orientamento,
affidando loro ruoli centrali (ad esempio come tutor), grazie ai quali si migliora la loro
capacità relazionale nei riguardi sia dei grandi che dei piccoli, si responsabilizzano nei
confronti di una utenza esterna alla scuola e si potenziano le loro competenze nell'ambito
delle discipline di indirizzo;
- orientamento in uscita, attraverso l'individuazione di università e scuole di alta formazione
di maggiore interesse per gli studenti e organizzazione di visite mirate e progettate nelle sedi
prescelte; - monitoraggio e miglioramento dell'offerta formativa, creando una banca dati che
riporti le scelte post-diploma e, a regime, i risultati a distanza dei diplomati nel nostro
Istituto.
L'analisi delle scelte post-diploma consentirà una maggiore conoscenza delle aspirazioni degli
alunni e, quindi, permetterà un miglioramento dell’offerta formativa. L'analisi dei risultati
raggiunti fornirà una valutazione della qualità della preparazione conseguita. I dati anagrafici
raccolti, in linea del resto con quanto richiesto dalla legge 197/2015, costituiscono anche un
patrimonio informativo fondamentale, in quanto possono essere utilizzati per sottoporre
questionari che, nel corso degli anni, si ritenessero necessari; - miglioramento della
percezione che il territorio ha della scuola, attraverso la riqualificazione dell'ambiente
esterno ed interno, la visibilità degli eventuali progetti realizzati con gli enti pubblici del
territorio, nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro, la partecipazione ad eventi culturali dei
comuni di appartenenza e, infine, aprendo la scuola nel pomeriggio ad attività culturali
(convegni, mostre, corsi di lingua, teatro, musica, arti applicate, ecc.).
L’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Margherita Hack” comprende:
sede di Morlupo
- Liceo Scientifico
- Liceo Linguistico
sede di Rignano Flaminio
- Tecnico Amministrazione, Finanza e Marketing
- Tecnico Costruzioni, Ambiente e Territorio
- Per l’a.s. 2017-2018 è stato riattivato l’indirizzo Professionale “Servizi Commerciali” -
opzione Promozione Commerciale e Pubblicitaria
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A partire dal mese di novembre, nell’ambito delle iniziative di orientamento e al fine di
favorire negli studenti delle scuole medie una scelta consapevole, ma sempre più diversificata
per la scuola superiore, il nostro istituto propone degli incontri a carattere laboratoriale in
disegno tecnico al computer, chimica e scienze, economia aziendale al fine di facilitare la
scelta della scuola di 2° grado.
L'IIS si rende disponibile ad organizzare, in orario antimeridiano, in collaborazione con le
scuole medie, diverse attività su contenuti di fisica, chimica, biologia, informatica, disegno al
computer, attinenti ai programmi della scuola media per avvicinare i ragazzi al mondo della
cultura tecnico-scientifica. Le classi di terza media, nel periodo novembre – gennaio,
svolgeranno attività didattiche programmate nei nostri laboratori alla presenza di docenti e
tecnici.
La responsabile dell'orientamento in uscita, cura i rapporti con consorzi universitari pubblici e
privati, enti, istituzioni culturali e centri per l'impiego al lavoro; monitora gli apprendimenti
degli alunni nell'arco del triennio e favorisce una scelta consapevole nelle fasi del percorso
curriculare del triennio.
Nel dettaglio l'attività dell'orientamento in uscita prevede l'analisi delle richieste degli
studenti soprattutto degli ultimi due anni affinché possano partecipare ad incontri
organizzati nelle varie sedi universitarie con particolare riferimento a "La Sapienza", "Roma
tre", "Tor Vergata" e "La Tuscia". Il regolamento stabilito dal Collegio dei docenti infatti
prevede che gli studenti dell'I.I.S. "Margherita Hack" possano partecipare a tre incontri
l'anno riguardanti l'orientamento per la prosecuzione degli studi o l'entrata nel mondo del
lavoro. Il docente che si occupa di questo tipo di orientamento comunica tempestivamente
attraverso la bacheca, il sito e i social network le iniziative di orientamento sul territorio, ne
cura la prenotazione e mette in grado lo studente di potervi partecipare senza che la sua
assenza a scuola, nel caso che l'orientamento previsto sia antimeridiano, venga contata come
reale assenza alla partecipazione alle attività didattiche. L'"I.I.S. Margherita Hack"
promuove inoltre, nell'ambito di tale attività, la realizzazione di corsi, in sede, di preparazione
ai test universitari, aderisce ogni anno all'"Orientamento in rete" e distribuisce materiale
utile per la conoscenza di tutti i possibili percorsi universitari presenti sul territorio.
ACCOGLIENZA TIROCINANTI ALL’ABILITAZIONE ALLA
PROFESSIONE DI DOCENTI (TFA)
L'IIS “Margherita Hack”, è accreditato ad accogliere i tirocinanti per la scuola Secondaria di
Secondo Grado e nei corsi destinati al conseguimento della specializzazione sul sostegno.